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Atrio

Messaggioda Kayleen » 30/10/2012, 8:23

Era piacevole raccontare qualcuno, seppur a grandi linee, la sua esperienza, soprattutto perchè Emma Kathrine era una nata-babbana come lei e poteva sicuramente capirla.
Ritrovarsi all'improvviso una figlia strega non era cosa da tutti e probabilmente nessuno davanti ad una tale eventualità sarebbe stato in grado di reagire in modo "normale": i suoi erano convinti fosse uno scherzo ed infatti in un primo momento risero a crepapelle.
Una cosa che di certo non mancava ai suoi genitori era proprio l'umorismo.

A pensarci bene però.. Non ci hanno impiegato molto a crederci..

Le venne spontanea questa riflessione, come un improvviso flashback che le faceva tornare alla mente qualcosa che inizialmente le era sfuggito. Effettivamente, se fosse capitata a lei una cosa del genere, non ci avrebbe mai e poi mai creduto!!
A convincerla che era tutto vero infatti, il giorno in cui era arrivato il gufo con la lettera, erano stati proprio suo padre e sua madre!

Che stranezza.

Concluse, tornando a concentrarsi sulla Corvonero. A quell'episodio ci avrebbe pensato in un secondo momento. Ora era curiosa di sapere che tipo fosse quella bambina, da dove venisse e qualsiasi informazione riuscisse ad estorcerle durante quei pochi minuti passati insieme.

Io? Be' sono nata a Londra, ma successivamente mi sono dovuta trasferire ad Oxford, perchè mio padre insegna lì, all' università. E tu? Da dove vieni? Che lavoro fanno i tuoi?

Un'inglese, finalmente! Non aveva ancora avuto l'occasione di incontrare un'Inglese come lei.
Giapponesi, portoghesi, mezzi francesi, ma un Inglese purosangue come lei ancora no.
Un'altra cosa che le due avevano in comune e che la metteva in uno stato di simpatia nei confronti della sua interlocutrice.

Io sono di Nevern, un villaggio del Galles. Non so se la conosci. Non troppo lontano dal mare comunque!
Non era un villaggio molto popoloso e, nonostante il castello, non era troppo conosciuto, neppure in Inghilterra.

Immagine


I miei genitori gestiscono un ristorante vegetariano!

Rispose così alla seconda domanda, in questo caso convinta che Emma avrebbe capito di che tipo di locale si parlava, senza dover spiegare cosa significava essere vegetariani.

Tu mangi la carne?

Chiese infine, ma il suo tono non era assolutamente accusatorio. Era una solo un'altra domanda volta a conoscere un po' meglio la Ravenclaw.
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Messaggioda Elisabeth » 29/11/2012, 23:08

{Atrio: Giovedì ore 14.00}


Novembre stava volgendo al termine e quell’ultimo giovedì del mese rappresentava per Elisabeth l’opportunità di portarsi avanti con i compiti e magari di riuscire ad avere il venerdì pomeriggio ed il fine settimana libero da impegni scolastici, escludendo le prove del coro ovviamente.
La bambina aveva tutta l’intenzione di rimanere a studiare in Sala Comune, ma quella si sarebbe rivelata molto presto una pessima idea, visto che i suoi confratelli e consorella quel pomeriggio erano su di giri, chi o che cosa poteva essere il colpevole? Ovviamente i compiti accumulati negli ultimi tempi e che ora dovevano essere smaltiti velocemente, quindi niente Sala Comune troppa confusione.
Il primo pensiero della bambina andò subito alla Biblioteca della scuola, ma, anche quel pensiero venne velocemente accantonato, sicuramente vi avrebbe trovato qualche amica ed invece di studiare avrebbe passato gran parte del tempo a chiacchierare del più e del meno, in fin dei conti non ci sarebbero stati grossi problemi la Serpina i suoi compiti gli aveva fatti giornalmente quindi di arretrato non aveva poi molto, ma, quel giorno voleva restarsene un po’ per conto suo e poi se voleva un fine settimana da passare solo con Daphne, la sua piccola volpe, doveva per forza impiegare quel giovedì pomeriggio studiando doveva solo trovare un angolo del Castello dove starsene in santa pace, ovviamente la volpina sarebbe andata con lei.
Come al solito prese l’inseparabile zainetto, vi cacciò dentro con poca grazia, un paio di libri, il quaderno dove scriveva i suoi compiti, una piuma auto inchiostrante, qualcosa da sgranocchiare per lei e la sua piccola amica, una copertina calda per quest’ultima e la copia della Gazzetta del Profeta che non aveva ancora finito di leggere.
Finito di riporre libri e quant’altro nello zainetto, la bambina prese il mantello e se lo mise sulle spalle pronta ad uscire dal dormitorio Serpeverde e lasciare per qualche ora i sotterranei di Hogwarts diretta in un luogo tranquillo della scuola, ma, prima doveva mettere sulle spalle lo zainetto, prendere Daphne in braccio e lasciare la sua adorata Sala Comune, fatto questo la bambina avrebbe attraversato il sotterraneo, in cerca di un posto tranquillo dove farsi gli affari suoi.
Una volta nell’Atrio della scuola, la bambina notando che a quell’ora era piuttosto tranquillo decise così su due piedi di fermarsi proprio lì e trovava una poltroncina appartata e situata in un angolino caldo e tranquillo, la bambina vi si diresse velocemente, una volta arrivata in prossimità della poltrone la Serpina vi adagiò Daphne, si tolse lo zainetto che appoggiò a terra accanto alla poltroncina ed anche lei si sedette tranquilla, aprì lo zainetto ed invece di prendere un libro e cominciare a studiare prese il Profeta e comincio a leggere il giornale, mentre Daphne le si acciambellava sulle gambette e tutta beata si addormentava.


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Messaggioda Paul » 16/02/2013, 11:20

[Giovedì - ore 16:45]

Era decisamente tardi per starsene fuori, e Paul lo sapeva.
Ma non riusciva proprio a ficcarselo in testa, adorava rientrare poco prima del coprifuoco, voleva riuscire a godersi pienamente la giornata, non riusciva proprio a non andarsene in giro per i giardini del castello a guardare il Platano Picchiatore che si dimenava a destra e a sinistra e ad osservare di nascosto le creature del Lago Nero. Aveva lasciato Erick in camera, e anche se lo aveva chiuso nella sua gabbietta non si fidava certo a lasciarlo solo: un po' perchè non gli piaceva l'idea di rinchiuderlo, un po' perchè quel topo riusciva a sfuggirgli sempre e comunque e in qualche modo sarebbe anche potuto uscire dal suo giaciglio. Teneva indosso il mantello invernale, poichè fuori nevicava e faceva abbastanza freddo, e avanzava con un espressione seria, doveva sbrigarsi.

Immagine

Sentì in lontananza i rintocchi della campana, e dopo averli uditi rallentò decisamente il passo.

Sono ancora in tempo per fortuna...

Dopodichè varcò la soglia dell'immenso portone principale della scuola, che di li a poco si sarebbe chiuso, era appena entrato nll'Atrio.

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Messaggioda Jorge » 16/02/2013, 19:32

[Giovedì ore 16.50]


Terminata l’ultima lezione della giornata, Pozioni per sua somma gioia, Jorge si era ritrovato a ciondolare per il corridoio del Piano terra in attesa che Cappie rientrasse dalla lezione di Cure per poter sgattaiolare insieme nella Stanza delle Necessità ed esercitarsi con tutta calma in vista dello scontro con la scuola americana e quella giapponese. Certo Monique aveva stabilito un ritmo serrato di allenamenti, tenendo impegnati i membri del Coro quattro giorni a settimana, ma sia il Delfino che la Tassetta erano convinti che per il loro grado di preparazione quei quattro giorni erano davvero pochi così avevano deciso di comune accordo di esercitarsi per i fatti loro nella magnifica stanza che avevano scoperto al settimo piano.
Così adesso il Portoghese si trovava in piedi con la schiena appoggiata al muro subito dopo il Portone d’Ingresso, la divisa perfettamente in ordine visto che la Bennet ci teneva che i suoi studenti avessero un aspetto impeccabile e la borsa con i suoi averi a terra. In mano teneva una mela che aveva preso in Sala Grande dall’enorme cesto di frutta che gli elfi domestici facevano apparire sui tavoli, insieme a te e biscotti dall’anno precedente, e cioè da quando Turner aveva mantenuto la sua promessa e convinto la Bergman a prevedere una merenda pomeridiana per gli studenti.

Uff… di sicuro si sarà fermata a fare un sacco di domande a McDullan…

Mormorò a bassa voce, dando l’ultimo morso alla mela, raddrizzandosi non appena vide un’ombra attraversare il portone. L’espressione di soddisfazione che era comparsa sul suo viso pensando che la sua attesa fosse finita sparì in un lampo quando si rese conto chi era la persona che stava avanzando verso di lui.

Toh guarda un po’ chi si rivede… Il Grifino manesco…

Lo schernì quindi con un tono di voce divertito, usando quel nomignolo offensivo che non faceva altro che rimarcare la loro “enorme” differenza d’età. In realtà lo scontro che avevano avuto in giardino tempo prima Jorge l’aveva bello che dimenticato ma purtroppo per Paul quando il portoghese dava un soprannome a qualcuno era per sempre.

Dove vai così di fretta? Hai la ragazzina che ti aspetta? O devi dar fastidio a qualcun'altro?

Continuò a prenderlo in giro, giocando con il torsolo della mela, lanciandolo in aria e riprendendolo e facendo si, in questo modo, che l’anello della sfinge che portava al pollice brillasse alla debole luce del sole che filtrava dalla finestra.
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Messaggioda Paul » 16/02/2013, 20:58

Paul era appena entrato nell'atrio, e si era subito indirizzato verso la scalinata principale della scuola senza voltare lo sguardo, così da non aver modo di notare la figura che stava appoggiata al muro dietro di lui. Infatti il Grifondoro tirò dritto per la sua strada, quando venne bloccato da una voce fin troppo familiare che proveniva da dietro di lui.

Toh guarda un po’ chi si rivede… Il Grifino manesco…

Paul si bloccò. Conosceva solo una persona capace di chiamarlo così. Qundi si voltò verso essa con la testa. Ebbene si, era Jorge Alvares, il Delfinazzurro con cui aveva avuto a che fare tempo prima. quindi si voltò completamente verso di lui, senza muovere un solo passo e rispose con fermezza

Buonasera Jorge è un po' che non ci si vede...

Quel ragazzo lo metteva in guardia ogni volta che lo incrociava, ma Paul era sicuro che non sarebbe successo come l'ultima volta nel boschetto, doveva essere superiore a Jorge.

Dove vai così di fretta? Hai la ragazzina che ti aspetta? O devi dar fastidio a qualcun'altro?

Paul emesse un sospiro di esasperazione, mentre scuoteva il capo in segno di disapprovazione verso Jorge.

...Odioso.

Pensò fra sè rimboccandosi il mantello sulle spalle. Dopodichè fece qualche passetto verso la scala.

Beh, nulla di quello che hai detto tu, vedi stavo tornando nel mio dormitorio visto che è abbastanza tardi...

Esclamò Paul con noncuranza guardando Jorge con un espressione tranquilla e rilassata, tanto per far capire che non cascava più nei suoi subdoli giochetti.

Quindi se non hai nulla da dire dovrei andarmene...

Concluse infine Paul in modo che fosse chiaro che non ci teneva a quella conversazione. Quinndi si avviò lentamente verso la scala, anche se era sicuro che Jorge avrebbe detto sicuramente qualcos'altro per trattenerlo e prenderlo in giro almeno un po'.
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Messaggioda Jorge » 18/02/2013, 20:56

Buonasera Jorge è un po' che non ci si vede...

Quel saluto suonò alle orecchie di Jorge stranamente formale tanto che in reazione il Delfino sollevò un sopracciglio perplesso. Che non fosse il solo ad aver fatto dei buoni propositi per l’anno nuovo? Però per quanto si fosse ripromesso di tenersi fuori dai guai le vecchie abitudini erano pur sempre dure a morire così finì per schernire il giovane Grifondoro con una delle sue solite battutine a cui però Paul riuscì a rispondere senza dare in escandescenza.

Beh, nulla di quello che hai detto tu, vedi stavo tornando nel mio dormitorio visto che è abbastanza tardi...


Tardi? Ma se non sono ancora le cinque? – commentò sorpreso il portoghese, prima di aprirsi in un enorme ghigno sarcastico – Però si, in effetti le cinque è un’ora davvero tarda per i pupi… mi chiedo come fai con la cena visto che non la servono prima delle sette e mezza.

Si decisamente Jorge non aveva la più pallida idea di come si doveva comportare per farsi degli amici. Fece vagare lo sguardo intorno per il corridoio per poi riportarlo su Paul e in particolar modo sulla spilla a forma di Grifone che l’altro portava appuntato sul mantello, lo stesso che aveva visto sulla divisa della Menina. Gran bella ragazzina, un po’ acerba forse visto che aveva solo undici anni ma con un qualcosa che aveva mandato in subbuglio gli ormoni in pieno risveglio del portoghese.

E io che non mi sono neanche fatto dire come si chiama.

Si rimproverò mentalmente Jorge, per poi illuminarsi alla domanda successiva del primino.

Quindi se non hai nulla da dire dovrei andarmene...


In effetti c’è un’altra cosa che volevo dirti – esordì quindi, facendo evanescere con un colpo di bacchetta il torsolo della mela e avvicinandosi con fare cospiratore all’altro. Se Paul glielo avesse permesso Jorge gli avrebbe posato una mano su una spalla con un fare confidenziale del tutto fuori luogo. In caso contrario il Delfino si sarebbe limitato a fermarsi molto vicino all’altro e ad abbassare il volto per poi sussurrargli con aria cospiratrice – Conosci una Grifa del primo anno purosangue, capelli lunghi rosso scuro, occhi castani un caratterino niente male e un bel sorriso?


Certo le informazioni che aveva su Elbeth non erano poi proprio tante ma da qualche parte doveva pure iniziare e considerava meno compromettente chiedere al grifino manesco piuttosto che a visino di pesca o peggio a figlia dei fiori.
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Messaggioda Paul » 19/02/2013, 18:15

Paul aveva appena cercato di sfuggire a Jorge, dicendogli che doveva tornare in fretta al dormitorio, ma in effetti quello era il suo obiettivo prima di scoprire che non era affatto tardi. Infatti il Delfino colse subito la palla al balzo per riprendere a schernirlo.

Tardi? Ma se non sono ancora le cinque? Però si, in effetti le cinque è un’ora davvero tarda per i pupi… mi chiedo come fai con la cena visto che non la servono prima delle sette e mezza.


Paul cercò di non dare peso alle parole di Jorge, dopotutto doveva cercare di essere superiore a queste cose, quindi scelse un approccio pacifico e noncurante.

Che ti devo dire, mi sono abituato.

Paul era abbastanza soddisfatto di aver zittito Jorge, e rimase li a fissarlo con un sorrisetto malizioso che cercava di nascondere.
Dopodichè fece per andarsene, ma stranamente Jorge lo fermò.

In effetti c’è un’altra cosa che volevo dirti

Quindi esso cominciò ad avvicinarsi a lui e gli posò una mano sulla spalla avvicinandosi a lui. Il Grifondoro rimase insospettito dal fare tutt'un tratto amichevole del ragazzo, che fino a qualche secondo prima cercava di prenderlo in giro in ogni modo.

Dimmi Jorge...

Esclamò poi, guardandolo sospettoso, sicuramente voleva sapere qualcosa da lui.

Conosci una Grifa del primo anno purosangue, capelli lunghi rosso scuro, occhi castani un caratterino niente male e un bel sorriso?

Paul guardò Jorge in viso. Dalla descrizione fatta dal Delfino a Paul non ci volle molto a capire perchè egli gli avesse posto quella domanda [Intuito (Perspicacia)=12] , ma non gli sembrò proprio il caso di esporre la sua teoria, visto che Jorge si era fatto grande dall'ultimo incontro nel boschetto e aveva ancora un conto in sospeso con lui.

In realtà no, ma potrei avere un idea di chi stai parlando...

Infatti Paul ricordava vagamente di aver visto una ragazza con simili caratteristiche alla cerimonia dello smistamento, ma non ricordava il nome con cui la professoressa aveva invitato la ragazza a mettersi in testa il cappello parlante.
Subito dopo il Grifondoro ricordò di dovere una sottospecie di favore a Jorge, quindi cercò di rimanere disponibile e gli disse

Comunque se vuoi posso cercare di fare qualcosa... sempre che ti serva aiuto.

Era ormai palese che Jorge voleva raccogliere altre informazioni su questa ragazza, e lui decise di provare perlomeno ad aiutarlo, anche se a sua malavoglia.
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Messaggioda Jorge » 20/02/2013, 15:32

Il tono e le parole scelte da Jorge per punzecchiare Paul non erano proprio il massimo del sarcasmo e dell'ironia, si vedeva che il Delfino non ci stava mettendo impegno nel prendere in giro il Grifondoro come se lo stesse facendo più per sport che per una vera e propria convinzione. E infatti in realtà Jorge non aveva nulla contro quel primino, anche se il pugno che aveva incassato in parte gli bruciava ancora, solo che era un tipo abitudinario e quindi difficilmente cambiava modo di comportarsi nei confronti di una persona.

Che ti devo dire, mi sono abituato.

Bravo Grifo, lo spirito d'adattamento è il primo passo verso la sopravvivenza.

Commentò quindi con un'aria stranamente compiaciuta mentre le sue rotelline, o meglio i suoi ormoni in via di risveglio, gli facevano notare che in effetti Paul gli sarebbe potuto tornare utile per racimolare delle informazioni sulla Menina. Così si era fatto più vicino al ragazzino, arrivando persino a posargli una mano su una spalla cosicché, visti da lontano, sarebbero potuti apparire due amici che stavano architettando una qualche marachella.

In realtà no, ma potrei avere un idea di chi stai parlando...

Alla prima negazione il portoghese aggrottò le sopracciglia facendo una smorfia strana con il viso: possibile che le ragazzine rosso - oro fossero tutte così interessanti da far passare inosservata Elbeth? Forse doveva porre più attenzione verso il tavolo dei Grifondoro, o forse semplicemente a Paul, come a ogni undicenne che si rispettava, non interessavano le ragazzine, un po' come a lui fino a pochi mesi prima. Quando poi il primino accennò alla possibilità di sapere di chi fosse la ragazzina in questione, Jorge si morse il labbro inferiore in un chiaro gesto di indecisione. Se voleva informazioni doveva chiedere un favore al Grifino manesco e questo avrebbe avuto due grosse implicazioni: trovarsi in debito con lui e correre il rischio di perdere la faccia per quella ridicola richiesta.

Ne abbiamo già parlato. - gli rammentò la sua coscienza - Basta atti di bullismo, al massimo della sana e chiara ironia e poi credo che ne valga la pena o no?

Stava quindi per chiedere a Paul se potesse informarsi per lui quando l'altro lo prese di sorpresa, battendolo sul tempo e offrendogli il suo aiuto.

Comunque se vuoi posso cercare di fare qualcosa... sempre che ti serva aiuto.

Non è che mi serva proprio però diciamo che mi eviteresti un sacco di fastidi - del tipo inventare una qualche bufala colossale con Kayleen o Miyabi per estorcere loro quelle informazioni -Mi raccomando cerca di sapere il più possibile, a partire dal nome e qualunque cosa accada IO non ti ho chiesto nulla.

E sottolineò quell'ultima frase picchiettando il dito indice sul proprio torace.

Sai quasi quasi mi spiace di aver mandato quel gufo anonimo alla tua Capo Casa - mormorò subito dopo pensieroso, ricordando come alla fine quell'altro grifo celtico si fosse rifiutato di consegnare a mano la sua missiva alla Samyliak - però lei non ti ha detto nulla in proposito, vero?

Si informò, mentre un vago sentore di colpa si faceva strada dentro di lui, subito soffocato dal ricordo del pugno incassato.
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Messaggioda Paul » 20/02/2013, 19:07

Bravo Grifo, lo spirito d'adattamento è il primo passo verso la sopravvivenza.

Nemmeno l'ultimo commento di Jorgescosse particolarmente Paul, che aveva ormai abbandonato il nervosismo a non aveva più bisogno di sfogare la sua rabbia assestando un altro pugno al Delfino, aveva già imparato la lezione da solo.
Subito dopo Jorge assunse un sospettoso quanto improvviso atteggiamento amichevole, e la cosa suonò abbastanza strana, finchè Paul non capì che il ragazzo più grande stava cercando di raccoglire informazioni su una sua compagna di casata, e Paul dovette offrirsi disponibile ad aiutarlo, poichè si sentiva in debito con il portoghese per avergli sferrato un pugno quasi senza motivo, visto che poteva benssimo evitarselo.

Non è che mi serva proprio però diciamo che mi eviteresti un sacco di fastidi

Il Grifondoro non capì subito ciò che intendeva Jorge, ma ripensandoci pensò che forse era per una questione di rispetto, doveva essere imbarazzante chiedere informazioni su una ragazza ad un amica.

Mi raccomando cerca di sapere il più possibile, a partire dal nome e qualunque cosa accada IO non ti ho chiesto nulla.

Si tranquillo sò come comportarmi, non dirò mai il tuo nome però devo trovare un modo per capire se è proprio lei la ragazza in questione...

Pensò ad alta voce Paul, ed evidentemente non era un impresa facile, e sperava che Jorge potesse dargli un accenno di come estrapolare questa informazione.

Sai quasi quasi mi spiace di aver mandato quel gufo anonimo alla tua Capo Casa però lei non ti ha detto nulla in proposito, vero?


Sbottò il Delfino all'improvviso. Il ragazzo rimase abbastanza stupito da questa domanda, noni aspettava certo che Jorge si dispiacesse di accusarlo, anche se aveva notato il suo cambiamento dall'ultima volta che lo aveva incontrato.

No, non me ne ha parlato e non ho idea del perche, comunque dovrei essere io a scusarmi se proprio...

Disse infine Paul anche esso leggermente dispiaciuto, alla fine era stato lui a dargli un pugno, ma ricordava anche che Jorge aveva cercado di spingerlo a farlo e ci era effettivamente riuscito.
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Messaggioda Jorge » 21/02/2013, 15:03

Quella che all'inizio si era prospettata essere un'attesa noiosa, considerato che di Cappie non si vedeva neanche l'ombra all'orizzonte, si stava dimostrando una grossa opportunità per Jorge che, fissato com'era con i soprannomi, il giorno in cui aveva incontrato Elbeth sulle scale aveva detto e fatto di tutto tranne che la cosa più ovvia, elementare e, perchè no, educata di tutte e cioè presentarsi. Il non conoscere il nome della Menina lo disturbava non poco sopratutto perchè le aveva promesso che le avrebbe fatto da guida per i meandri di Hogsmeade la prossima volta che fossero scesi al villaggio magico e per mettersi d'accordo mica poteva farle la posta all'uscita della Sala Grande o presso il ritratto della Signora Grassa. Per sua fortuna, però, Paul sembrava disposto a dargli una mano nello scoprirne l'identità, oltre a qualsiasi altra informazione il Grifo sarebbe stato capace di raccogliere in giro.

Si tranquillo so come comportarmi, non dirò mai il tuo nome però devo trovare un modo per capire se è proprio lei la ragazza in questione...

Quello era un problema visto che Jorge non aveva molti dati oggetti su cui indirizzare l'altro.

Da quello che mi ha detto viene da una famiglia Purosangue e ha viaggiato molto con la sua famiglia per il lavoro del padre... credo... - disse titubante, sperando di non confondere quel dettaglio con i racconti di qualcun altro - Ha vissuto per un po' a Lisbona e conosce alcune parole del portoghese... e siamo arrivati insieme all'ultima lezione di Alchimia.

E forse Paul avrebbe ricordato quell'evento considerato che erano entrati subito dopo il Professore e che avevano evitato per il rotto della cuffia una bella punizione per quel ritardo. Intanto però tutta quella disponibilità da parte del Grifino manesco aveva colpito positivamente Jorge che si era sentito in dovere di scusarsi, alla maniera sua, per aver fatto la spia con la sua Samyliak.

No, non me ne ha parlato e non ho idea del perche, comunque dovrei essere io a scusarmi se proprio...

Ovvio che devi scusarti - affermò il portoghese ma dall'espressione divertita che aveva in volto era palese che lo stesse prendendo in giro, per non parlare della pacca su una spalla che tentò di dare all'altro - Però hai un bel pugno quindi ti perdono...

Continuò raddrizzando la schiena in un finto comportamento di superiorità.

Oh, finalmente è arrivata...

Mormorò subito dopo avvertendo un familiare chiacchiericcio provenire dal portone d'ingresso, subito seguita dalla figura di Cappie che avanzava chiacchierando amabilmente con una delle sue compagne di Casata.

Siamo d'accordo Grifo. Appena ottieni quello che mi serve mi mandi un gufo e ci incontriamo da qualche parte.

Se Paul non avesse avuto altro da dirgli, Jorge avrebbe provato a dargli un altra pacca sulla spalla per poi raccogliere da terra il suo borsone e avviarsi verso la sua sorellina.
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