Re: Infermeria del Castello
Inviato: 04/06/2013, 22:21
Vedere Elbeth entrare in Infermeria dopo cinque giorni in cui aveva potuto interagire solo con Caroline Priscilla e anche poco a causa dei suoi sensi di colpa fu come vedere un Patronus venirti incontro mentre un centinaio di Dissennatori stavano tentando di fregarti l’anima. Se poi ci si metteva anche una cotta adolescenziale che invece di sfumare con il tempo si era accentuata allora era facile comprendere come la felicità di Jorge in quel momento rasentava quasi il cielo. Il sorriso con cui l’accolse si ampliò maggiormente quando notò i generi di conforto che aveva portato loro, quasi commosso nel vedere tutti quei lecca lecca al sangue piovere sul suo grembo perché voleva dire che la Menina per quanto scontrosa e tendenzialmente sulle sue si era ricordata che quelli erano i suoi dolci preferiti in assoluto. In altre circostanze avrebbe gongolato per tutte quelle attenzioni, facendo anche qualche battuta divertente ma il senso di colpa era proprio una brutta bestia e quindi si sentì costretto a rifiutare quei doni.
Non la stai facendo un pò troppo tragica, Alvares? In fondo, mi pare che stiate bene...
Si benone ma non per merito mio.
Mugugnò, invidioso e contento allo stesso tempo di vedere Cappie reagire in maniera positiva a quella visita inattesa sbafandosi cioccorane a ripetizione. Era quasi certo che se uno di quei dolciumi si fosse azzardato a compiere un balzo serio, la Tassetta semplicemente avrebbe saltato a presso a lei e l’avrebbe mangiata al volo.
Jorge piantala! Digiunare non cancellerà quello che è successo...
A quel rimprovero il portoghese si mordicchiò il labbro inferiore, rendendosi conto che forse si stava comportando in maniera patetica e tra tutti gli studenti di Hogwarts proprio di fronte alla piccola Grifa. Lanciò un’occhiata di sbieco ai lecca lecca ammassati sul comodino e dovette muoversi rumorosamente sul letto, con la scusa di fare maggior posto a Elbeth, urtando volontariamente la spalliera di metallo con le braccia nel tentativo di nascondere i gorgheggi che il suo stomaco stava producendo, come se si stesse anche lui ribellando di fronte a quella sua decisione di digiunare.
Menin...cioè, Elbeth grazie per il pensiero. Sei la mia salvezza! Stavo morendo qua dentro: cinque giorni senza cioccolata! Ti rendi conto? Ho un calo di zuccheri da far paura...
Calo di zuccheri che però non ti ha impedito di intontirmi di chiacchiere per tutto il tempo… Fortuna che ero intontito dagli intrugli della Vilvarin se no correvo il rischio di scoprire che parli anche nel sonno.
La punzecchiò, ritrovando un po’ della sua verve e del suo umorismo non proprio carino mentre fulmineo rubava la figurina di Silente dalle mani della Grifa.
Io ho trovato Rain...Sage...ehi, ma non è la tizia di cui ci ha parlato la Bennet a lezione?
Sì... è proprio quella. Ce l'ho...
Si è quel genio di donna che ha scritto un libro stupendo sui veleni – confermò Jorge sporgendosi con il busto in avanti, la mano tesa verso la figurina che aveva la sua sorellina nella speranza che fosse anche quello un doppione e che quindi poteva appropiarsene – Il mio libro bellissimo sui Veleni le dedica un capitolo intero.
Aggiunse, gli occhi che gli brillavano spiritati come ogni volta che parlava di Pozioni e, ultimamente anche di Alchimia. Quanto era stato contento di ricevere quel libro in regalo dalla Bennet? Più di quanto la donna potesse mai immaginare di certo e la cosa strabiliante era che non l’aveva ancora usato per combinare nessun guaio.
Ciao ragazzi – la voce di Brianna riecheggiò dolce e un po’ timida alle sue spalle e Jorge si voltò per rivolgerle un sorriso di ben venuto - ho portato qualcosina, ma vedo che sono stata battuta sul tempo! Ma voi fate la collezione delle figurine di cioccorane? Rain Sage? mi fai vedere?
Non ti preoccupare Ape Maia non credo che verrà mai il giorno in cui dirò “ci sono troppi dolci in questa stanza”
Commentò divertito, ritirando la mano in modo che Cappie avrebbe potuto, se avesse voluto, mostrare alla piccola Delfina la figurina in questione, per poi restare a fissare in silenzio le due ragazzine.
Menina non so se ti ho mai presentato la mia compagna di Casata, Ape Maia… Anche lei è una voce del coro di Hogwarts. Sembra piccolina ma ha una voce temibile…
E non c’era traccia di scherno nella sua voce mentre pronunciava quelle parole. Certo il suo campo musicale, per così dire, erano gli strumenti a corda possibilmente però quello non gli impediva di apprezzare la buona musica anche se forse non era ancora capace di andare molto al di là del proprio gusto ed esprimere pareri tecnici. Quelle chiacchiere pressoché inconsistenti, tipici dei ragazzi della loro età, però non durarono a lungo visto che ben presto la Grifa chiese loro cosa li avesse condotti in Infermeria, subito supportata dalla Delfina.
Si, esatto, cosa vi è successo?
Jorge si trovò così combattuto tra il desiderio di raccontare le loro gesta, che nonostante tutto gli apparivano in parte epiche, e la normale ritrosia nutrita dal senso di colpa e dalla paura di fare la figura dello stupido immaturo di fronte a Elbeth così sollevò leggermente la testa in direzione di Cappie, lanciandole un’occhiata chiara che sperava la sorellina comprendesse, prima di informarsi a sua volta realmente curioso su ciò che si diceva in giro sul loro conto. Inutile dire che quando la Grifa indietreggiò sul letto facendosi di fatto più vicino a lui per rispondere alla sua domanda, Jorge si congratulò con se stesso per la stupenda pensata.
Beh! La versione più accreditata tra le Casate è che abbiate violato il coprifuoco andando nella Foresta Proibita, - il cuore di Jorge accelerò a quell’accenno alla Foresta Proibita ma non si mosse né disse nulla, sperando che le altre versioni fossero un po’ più fantasiose e divertenti - un'altra sostiene che abbiate fatto razzia nelle cucine e che gli elfi domestici si siano arrabbiati e ne abbiano parlato con i prof e l'ultima, un pò più fantasiosa, che abbiate trovato un nuovo passaggio segreto per Hogsmeade... che invece portava all'ufficio della Vice Preside!
Anche quest'ultima versione mi convince poco, anche se un'esplorazione dei sotterranei del castello potrebbe riservarci qualche sorpresa in tal senso...
Menina non ti azzardare ad andare a curiosare nei sotterranei da sola, non è posto per Grifi solitari anche se coraggiosi – la rimproverò, agitandole il dito di fronte al viso con un sorriso furbetto che gli illuminava gli occhi - Ma se vorrai sarò più che lieto di scortarti in tutte le esplorazioni che ti verranno in mente, tanto ormai sono quasi di casa da quelle parti.
E le strizzò l’occhio con un’aria divertita e un po’ complice: infatti tra la tana dei Tassi, l’aula della Bennet e la sua Ninfa si poteva dire che Jorge conoscesse i sotterranei quasi come la Torre dei Delfini. Sbirciando da sopra la spalla della ragazzina il portoghese si perse l’espressione del suo viso ma riuscì a vedere la figurina che aveva trovato.
Toh, la tipa di cui parla sempre il Gigante Buono… Forse dovrei…
Mangia, su!
Lo sguardo dolce che gli rivolse la ragazzina gli fece morire le parole sulle labbra, costringendolo a tossicchiare per mascherare il fatto che stava deglutendo a vuoto. Fulmineo allungò la mano a prendere la cioccorana già scartata e la spezzò in due, infilandosi in bocca la sua metà e allungando la mano verso la bocca dell’altra per offrirle l’altra.
Grazie Menina ma i lecca lecca al sangue sono i miei preferiti.
Le confidò con un tono di voce basso e non appena la ragazzina avesse mangiato la sua metà di dolce – direttamente dalla sua mano o meno – Jorge si sarebbe allungato verso il comodino, afferrato un lecca lecca e, dopo averlo scartato, se lo sarebbe infilato in bocca, emettendo un sospiro estasiato. Si godette per una manciata di secondi il sapore ferroso e dolciastro del sangue o di quello che era riempirgli la bocca, concedendosi l’illusione che fosse una giornata qualunque e che non si trovavano in Infermeria ma in Sala Grande, ma le parole con la Grifa aveva esordito gli ronzavano in testa e così non potè evitare di chiedere cosa fosse accaduto mentre loro erano svenuti e doloranti.
Si, infatti! Racconta un po'...
Non mi dite che non avete saputo niente?
Nulla di nulla. – confermò Jorge, togliendosi il dolciume di bocca per non sembrare uno stupido - C’è stato un gran via vai di Professori ma nessuno ci ha degnato di uno sguardo.
Ok quello non era del tutto esatto, di occhiate ne avevano ricevute a bizzeffe e nessuna di simpatia o compassione ma nessuno aveva detto loro una singola sillaba che non fosse “apra la bocca” “ingoi tutto” “ non si muovi”. Rimase quindi in attesa di avere delucidazioni quando una terza persona li raggiunse e decisamente quella, di visita, non rese Jorge per nulla felice ma sapeva che doveva abbozzare e fare anche la persona educata, giusto per non indispettire la Tassetta.
Buongiorno ragazzi come state?
A quanto pare non sono il solo a cui Elisabeth non sta simpatica.
Pensò tra sé non potendo evitare, vista l’esigua distanza, il modo in cui Elbeth aveva reagito all’arrivo della Serpe, cosa questa che fece aumentare di molto la stima già elevata che il portoghese nutriva per la Grifa.
Fino a un secondo fa ottimamente, grazie Lingua Argentata, ma questo è pur sempre un posto di dolore e sofferenza.
Mormorò a voce bassa, infilandosi di nuovo il lecca lecca in bocca per evitare che Cappie la sentisse, anche se forse la Grifa ci sarebbe riuscita senza troppe difficoltà, abbozzando un sorriso di circostanza che lo rese un po’ buffo.
Vedo che vi hanno già portato dei dolci. Beh uno in più uno in meno non dovrebbe fare molta differenza.
Specialità francesi … compreso quel dolce al cioccolato di cui ti ho parlato tempo fa.
Grazie – rispose in automatico perché in fondo un po’ di buona educazione la conosceva anche lui – ma io con i dolci inglesi sto già a posto…
Si, in effetti ne aveva davvero poca di educazione ma per quanto non gli fossero dispiaciuti i dolci francesi che aveva assaggiato una volta in Biblioteca non aveva intenzione di rovinarsi la bocca con tutto quello zucchero e così probabilmente avrebbe anche fatto un piacere a Elisabeth che non sarebbe stata costretta a mostrarsi gentile e offrirglieli.
Allora ragazzi di cosa parlavate prima del mio arrivo? Spero che fosse qualcosa di divertente.
Veramente stavamo aspettando che qualcuno ci raccontasse qualcosa su questo scontro epico…
Affermò Jorge con un tono di voce un po’ spazientito: non gli piaceva essere all’oscuro delle cose e tutto quel mistero iniziava a dargli sui nervi non poco.
Divertente...
Mmm... non definirei divertente uno scontro con dei Mezzi Draghi ....o quel che erano!
Alla parola Mezzo Drago, Jorge istintivamente scattò in avanti, le mani ad afferrarsi al bordo del letto, intrappolando involontariamente Elbeth tra le proprie braccia,gli occhi che saettavano da un viso all’altro delle ragazze per poi seguire la direzione di quello della Grifa e guardare anche lui in fondo alla stanza.
Mezzi Draghi? Vuoi dire che il mostro che ha incendiato la Foresta Proibita anni fa è tornato e non era da solo? – chiese non essendogli sfuggito il plurale usato dalla ragazza. Che i due minidrago con cui si erano scontrati fossero tornati all’attacco? Oppure non vivevano da soli ai confini di Hogwarts e qualche genitore era andato a vendicarli? – Forza non fatevi tirare fuori le parole con le pinze, diteci qualcosa… per favore…
E le ultime due paroline magiche, come le chiamava la madre, vennero praticamente sussurrate all’orecchio della Grifa, sempre ammesso che non si fosse spostata da dov’era seduta. Se invece Elbeth si fosse spostata Jorge non avrebbe mai pronunciato quelle due paroline.
Non la stai facendo un pò troppo tragica, Alvares? In fondo, mi pare che stiate bene...
Si benone ma non per merito mio.
Mugugnò, invidioso e contento allo stesso tempo di vedere Cappie reagire in maniera positiva a quella visita inattesa sbafandosi cioccorane a ripetizione. Era quasi certo che se uno di quei dolciumi si fosse azzardato a compiere un balzo serio, la Tassetta semplicemente avrebbe saltato a presso a lei e l’avrebbe mangiata al volo.
Jorge piantala! Digiunare non cancellerà quello che è successo...
A quel rimprovero il portoghese si mordicchiò il labbro inferiore, rendendosi conto che forse si stava comportando in maniera patetica e tra tutti gli studenti di Hogwarts proprio di fronte alla piccola Grifa. Lanciò un’occhiata di sbieco ai lecca lecca ammassati sul comodino e dovette muoversi rumorosamente sul letto, con la scusa di fare maggior posto a Elbeth, urtando volontariamente la spalliera di metallo con le braccia nel tentativo di nascondere i gorgheggi che il suo stomaco stava producendo, come se si stesse anche lui ribellando di fronte a quella sua decisione di digiunare.
Menin...cioè, Elbeth grazie per il pensiero. Sei la mia salvezza! Stavo morendo qua dentro: cinque giorni senza cioccolata! Ti rendi conto? Ho un calo di zuccheri da far paura...
Calo di zuccheri che però non ti ha impedito di intontirmi di chiacchiere per tutto il tempo… Fortuna che ero intontito dagli intrugli della Vilvarin se no correvo il rischio di scoprire che parli anche nel sonno.
La punzecchiò, ritrovando un po’ della sua verve e del suo umorismo non proprio carino mentre fulmineo rubava la figurina di Silente dalle mani della Grifa.
Io ho trovato Rain...Sage...ehi, ma non è la tizia di cui ci ha parlato la Bennet a lezione?
Sì... è proprio quella. Ce l'ho...
Si è quel genio di donna che ha scritto un libro stupendo sui veleni – confermò Jorge sporgendosi con il busto in avanti, la mano tesa verso la figurina che aveva la sua sorellina nella speranza che fosse anche quello un doppione e che quindi poteva appropiarsene – Il mio libro bellissimo sui Veleni le dedica un capitolo intero.
Aggiunse, gli occhi che gli brillavano spiritati come ogni volta che parlava di Pozioni e, ultimamente anche di Alchimia. Quanto era stato contento di ricevere quel libro in regalo dalla Bennet? Più di quanto la donna potesse mai immaginare di certo e la cosa strabiliante era che non l’aveva ancora usato per combinare nessun guaio.
Ciao ragazzi – la voce di Brianna riecheggiò dolce e un po’ timida alle sue spalle e Jorge si voltò per rivolgerle un sorriso di ben venuto - ho portato qualcosina, ma vedo che sono stata battuta sul tempo! Ma voi fate la collezione delle figurine di cioccorane? Rain Sage? mi fai vedere?
Non ti preoccupare Ape Maia non credo che verrà mai il giorno in cui dirò “ci sono troppi dolci in questa stanza”
Commentò divertito, ritirando la mano in modo che Cappie avrebbe potuto, se avesse voluto, mostrare alla piccola Delfina la figurina in questione, per poi restare a fissare in silenzio le due ragazzine.
Menina non so se ti ho mai presentato la mia compagna di Casata, Ape Maia… Anche lei è una voce del coro di Hogwarts. Sembra piccolina ma ha una voce temibile…
E non c’era traccia di scherno nella sua voce mentre pronunciava quelle parole. Certo il suo campo musicale, per così dire, erano gli strumenti a corda possibilmente però quello non gli impediva di apprezzare la buona musica anche se forse non era ancora capace di andare molto al di là del proprio gusto ed esprimere pareri tecnici. Quelle chiacchiere pressoché inconsistenti, tipici dei ragazzi della loro età, però non durarono a lungo visto che ben presto la Grifa chiese loro cosa li avesse condotti in Infermeria, subito supportata dalla Delfina.
Si, esatto, cosa vi è successo?
Jorge si trovò così combattuto tra il desiderio di raccontare le loro gesta, che nonostante tutto gli apparivano in parte epiche, e la normale ritrosia nutrita dal senso di colpa e dalla paura di fare la figura dello stupido immaturo di fronte a Elbeth così sollevò leggermente la testa in direzione di Cappie, lanciandole un’occhiata chiara che sperava la sorellina comprendesse, prima di informarsi a sua volta realmente curioso su ciò che si diceva in giro sul loro conto. Inutile dire che quando la Grifa indietreggiò sul letto facendosi di fatto più vicino a lui per rispondere alla sua domanda, Jorge si congratulò con se stesso per la stupenda pensata.
Beh! La versione più accreditata tra le Casate è che abbiate violato il coprifuoco andando nella Foresta Proibita, - il cuore di Jorge accelerò a quell’accenno alla Foresta Proibita ma non si mosse né disse nulla, sperando che le altre versioni fossero un po’ più fantasiose e divertenti - un'altra sostiene che abbiate fatto razzia nelle cucine e che gli elfi domestici si siano arrabbiati e ne abbiano parlato con i prof e l'ultima, un pò più fantasiosa, che abbiate trovato un nuovo passaggio segreto per Hogsmeade... che invece portava all'ufficio della Vice Preside!
Anche quest'ultima versione mi convince poco, anche se un'esplorazione dei sotterranei del castello potrebbe riservarci qualche sorpresa in tal senso...
Menina non ti azzardare ad andare a curiosare nei sotterranei da sola, non è posto per Grifi solitari anche se coraggiosi – la rimproverò, agitandole il dito di fronte al viso con un sorriso furbetto che gli illuminava gli occhi - Ma se vorrai sarò più che lieto di scortarti in tutte le esplorazioni che ti verranno in mente, tanto ormai sono quasi di casa da quelle parti.
E le strizzò l’occhio con un’aria divertita e un po’ complice: infatti tra la tana dei Tassi, l’aula della Bennet e la sua Ninfa si poteva dire che Jorge conoscesse i sotterranei quasi come la Torre dei Delfini. Sbirciando da sopra la spalla della ragazzina il portoghese si perse l’espressione del suo viso ma riuscì a vedere la figurina che aveva trovato.
Toh, la tipa di cui parla sempre il Gigante Buono… Forse dovrei…
Mangia, su!
Lo sguardo dolce che gli rivolse la ragazzina gli fece morire le parole sulle labbra, costringendolo a tossicchiare per mascherare il fatto che stava deglutendo a vuoto. Fulmineo allungò la mano a prendere la cioccorana già scartata e la spezzò in due, infilandosi in bocca la sua metà e allungando la mano verso la bocca dell’altra per offrirle l’altra.
Grazie Menina ma i lecca lecca al sangue sono i miei preferiti.
Le confidò con un tono di voce basso e non appena la ragazzina avesse mangiato la sua metà di dolce – direttamente dalla sua mano o meno – Jorge si sarebbe allungato verso il comodino, afferrato un lecca lecca e, dopo averlo scartato, se lo sarebbe infilato in bocca, emettendo un sospiro estasiato. Si godette per una manciata di secondi il sapore ferroso e dolciastro del sangue o di quello che era riempirgli la bocca, concedendosi l’illusione che fosse una giornata qualunque e che non si trovavano in Infermeria ma in Sala Grande, ma le parole con la Grifa aveva esordito gli ronzavano in testa e così non potè evitare di chiedere cosa fosse accaduto mentre loro erano svenuti e doloranti.
Si, infatti! Racconta un po'...
Non mi dite che non avete saputo niente?
Nulla di nulla. – confermò Jorge, togliendosi il dolciume di bocca per non sembrare uno stupido - C’è stato un gran via vai di Professori ma nessuno ci ha degnato di uno sguardo.
Ok quello non era del tutto esatto, di occhiate ne avevano ricevute a bizzeffe e nessuna di simpatia o compassione ma nessuno aveva detto loro una singola sillaba che non fosse “apra la bocca” “ingoi tutto” “ non si muovi”. Rimase quindi in attesa di avere delucidazioni quando una terza persona li raggiunse e decisamente quella, di visita, non rese Jorge per nulla felice ma sapeva che doveva abbozzare e fare anche la persona educata, giusto per non indispettire la Tassetta.
Buongiorno ragazzi come state?
A quanto pare non sono il solo a cui Elisabeth non sta simpatica.
Pensò tra sé non potendo evitare, vista l’esigua distanza, il modo in cui Elbeth aveva reagito all’arrivo della Serpe, cosa questa che fece aumentare di molto la stima già elevata che il portoghese nutriva per la Grifa.
Fino a un secondo fa ottimamente, grazie Lingua Argentata, ma questo è pur sempre un posto di dolore e sofferenza.
Mormorò a voce bassa, infilandosi di nuovo il lecca lecca in bocca per evitare che Cappie la sentisse, anche se forse la Grifa ci sarebbe riuscita senza troppe difficoltà, abbozzando un sorriso di circostanza che lo rese un po’ buffo.
Vedo che vi hanno già portato dei dolci. Beh uno in più uno in meno non dovrebbe fare molta differenza.
Specialità francesi … compreso quel dolce al cioccolato di cui ti ho parlato tempo fa.
Grazie – rispose in automatico perché in fondo un po’ di buona educazione la conosceva anche lui – ma io con i dolci inglesi sto già a posto…
Si, in effetti ne aveva davvero poca di educazione ma per quanto non gli fossero dispiaciuti i dolci francesi che aveva assaggiato una volta in Biblioteca non aveva intenzione di rovinarsi la bocca con tutto quello zucchero e così probabilmente avrebbe anche fatto un piacere a Elisabeth che non sarebbe stata costretta a mostrarsi gentile e offrirglieli.
Allora ragazzi di cosa parlavate prima del mio arrivo? Spero che fosse qualcosa di divertente.
Veramente stavamo aspettando che qualcuno ci raccontasse qualcosa su questo scontro epico…
Affermò Jorge con un tono di voce un po’ spazientito: non gli piaceva essere all’oscuro delle cose e tutto quel mistero iniziava a dargli sui nervi non poco.
Divertente...
Mmm... non definirei divertente uno scontro con dei Mezzi Draghi ....o quel che erano!
Alla parola Mezzo Drago, Jorge istintivamente scattò in avanti, le mani ad afferrarsi al bordo del letto, intrappolando involontariamente Elbeth tra le proprie braccia,gli occhi che saettavano da un viso all’altro delle ragazze per poi seguire la direzione di quello della Grifa e guardare anche lui in fondo alla stanza.
Mezzi Draghi? Vuoi dire che il mostro che ha incendiato la Foresta Proibita anni fa è tornato e non era da solo? – chiese non essendogli sfuggito il plurale usato dalla ragazza. Che i due minidrago con cui si erano scontrati fossero tornati all’attacco? Oppure non vivevano da soli ai confini di Hogwarts e qualche genitore era andato a vendicarli? – Forza non fatevi tirare fuori le parole con le pinze, diteci qualcosa… per favore…
E le ultime due paroline magiche, come le chiamava la madre, vennero praticamente sussurrate all’orecchio della Grifa, sempre ammesso che non si fosse spostata da dov’era seduta. Se invece Elbeth si fosse spostata Jorge non avrebbe mai pronunciato quelle due paroline.