Re: Interno Serre
Inviato: 11/09/2013, 15:34
Stare seduto sul pavimento duro delle Serre era una delle cose più scomode che Jorge avesse mai fatto - incidenti vari voluti e non esclusi - da quando era giunto a Hogwarts. Ma a discapito di qualsiasi previsione anche una delle più interessanti e istruttive. Conversare con la Vilvarin - si perchè non si stavano limitando a un "lei parla e lui ascolta in religioso silenzio" - non solo era piacevole ma gli stava dando anche numerosi spunti di riflessione su un argomento, Pozioni, che a lui stava molto a cuore. Tanto a cuore che quando aveva inteso o frainteso le parole della docente era saltato sulla difensiva per poi ammettere la sconfitta con un certo sgomento.
Non esattamente.
Potenziare l'arsenico od occultarne il sapore sono passaggi utili che spesso possono fare la differenza... il problema è che si potrebbe tranquillamente fare solo con ingredienti naturali.
Contagiato dal quello di Lindë il viso del Delfino si illuminò a sua volta di un sorriso genuino e rilassato, privo di quella connotazione infantile e furbesca che aveva di solito. Fino a quel momento aveva considerato l'Erbologia come una sorta di vassalla babbana di Pozioni, un enorme dispensario naturale a costo praticamente zero o quasi. In quell'ora invece stava imparando che le erbe avevano una loro dignità e una loro utilità al di là del calderone e pari se non superiore al Sangue di Drago o ai pungiglioni di celestino.
Ho come l'impressione di avere di fronte a me un futuro Pozionista... mi sbaglio?
Quanto mi piacerebbe che non si sbagliasse! - esclamò il portoghese lasciandosi sfuggire un sospiro profondo e malinconico - Vorrei la Professoressa Bennet mi prendesse come suo Assistente ma ... ho paura che sia uno di quei sogni irrealizzabili. Da un lato non sono ancora pronto, ho difficoltà a riconoscere alcuni composti [ Abilità Magica =4] e a ricordare esattamente a memoria tutti i passaggi base [Elaborazione=3], dall'altro invece temo che non mi reputi abbastanza affidabile da concedermi un tale onore.
Di tutto si poteva accusare Jorge ma non di saper valutare - se lo voleva - in maniera oggettiva se stesso e le situazioni che lo riguardavano. Sapeva bene che il carattere irruento e passionale che aveva dimostrato negli ultimi quattro anni mal si sposava con quello pacato e riflessivo della Bennet e per esso probabilmente la donna non lo vedeva di buon occhio nonostante i risultati quasi Eccellenti che riscuoteva nella sua materia.
Sono cambiato, e lo dimostrerò anche a lei.
Si disse raddrizzando la schiena e alzando il mento, un'espressione fiera e determinata in volto. Avrebbe impiegato il suo quinto anno per dimostrare a tutti che era cambiato, che era maturato, che era una persona equilibrata e degna di fiducia. Peccato che l'ipnosi di Melia avesse già attecchito in profondità nel suo animo e quindi da lì a una manciata di giorni probabilmente il futuro radioso che stava intravedendo dinanzi a sè gli si sarebbe sgretolato intorno ancora una volta.
Non sminuirò mai l'importanza di sapersi destreggiare con le Pozioni, signor Alvares, né negherò che con esse si possano raggiungere traguardi importanti... ma converrà con me che, invece, l'Erbologia è un campo sottovalutato, la maggior parte delle volte, e questo mi spiace molto.
Purtroppo non posso darle torto - convenne con la docente, mettendo a posto piuma e pergamena - Credo che molti facciano fatica ad accettare che l'Erbologia sia una materia "libera e indipendente" e non semplicemente di ausilio alle altre. E questo è un peccato, anche se me ne sto rendendo conto solo ora. Chissà quanto tempo e quali risultati eccellenti si potrebbero raggiungere utilizzando le piante al "naturale", senza ostinarsi a volerle mescolare ad altri ingredienti magici...
Espresse la propria opinione in maniera pacata, senza l'enfasi che lo contraddistingueva solitamente, perchè le sue non erano certezze ma solo riflessioni fatte ad alta voce e poco importava che era in presenza di una docente. Quello che invece gli premeva davvero era porgere alla Vilvarin le sue scuse per il comportamento incosciente che aveva messo a repentaglio la vita di tutta la scuola, arrivando fino a comprendere anche se non condividere l'ansia che la donna aveva provato in quei frangenti nei confronti delle sue piante.
Accetto le sue scuse.
Capisco cosa significhi temere di perdere una persona cara... non mi stupisco che abbia messo la vita della sua amica prima delle piante, chiunque avrebbe fatto lo stesso al suo posto.
Che Jorge rimase sbalordito da quella affermazione era un vero e proprio eufemismo e non possedendo doti da grande attore [Carisma (Arte) = 10] probabilmente fu palese anche alla docente. Non solo aveva accettato le sue scuse ma aveva anche dimostrato di comprendere, a sua volta, le motivazioni che avevano spinto il delfino a schiantare il minidrago colpendolo alle spalle, fregandosene di quello che sarebbe potuto capitare alle piante. Si, decisamente quella non era la Vilvarin che li aveva soccorsi nel cuore della Foresta Proibita.
E combattere con quel bestione... è stato un ottimo allenamento.
Perciò non si preoccupi più, d'accordo?
Ora fili a cena, forza.
Ci vediamo in Sala Grande... le auguro una buona serata, signor Alvares.
Lo farò senz'altro Professoressa e non si preoccupi, non attenterò mai più alle sue piante o a chiunque altro - promise serio, inconsapevole che sarebbe stato costretto a infrangere molto presto quella promessa. Ma almeno le piante non ne avrebbero risentito, o almeno si sperava - Buona serata anche a lei, Professoressa Vilvarin.
Salutò quindi, prima di mettersi la borsa a tracolla e, fatto l'occhiolino al procione dispettoso, uscire dalla Serra per raggiungere la sua sorellina.
Non esattamente.
Potenziare l'arsenico od occultarne il sapore sono passaggi utili che spesso possono fare la differenza... il problema è che si potrebbe tranquillamente fare solo con ingredienti naturali.
Contagiato dal quello di Lindë il viso del Delfino si illuminò a sua volta di un sorriso genuino e rilassato, privo di quella connotazione infantile e furbesca che aveva di solito. Fino a quel momento aveva considerato l'Erbologia come una sorta di vassalla babbana di Pozioni, un enorme dispensario naturale a costo praticamente zero o quasi. In quell'ora invece stava imparando che le erbe avevano una loro dignità e una loro utilità al di là del calderone e pari se non superiore al Sangue di Drago o ai pungiglioni di celestino.
Ho come l'impressione di avere di fronte a me un futuro Pozionista... mi sbaglio?
Quanto mi piacerebbe che non si sbagliasse! - esclamò il portoghese lasciandosi sfuggire un sospiro profondo e malinconico - Vorrei la Professoressa Bennet mi prendesse come suo Assistente ma ... ho paura che sia uno di quei sogni irrealizzabili. Da un lato non sono ancora pronto, ho difficoltà a riconoscere alcuni composti [ Abilità Magica =4] e a ricordare esattamente a memoria tutti i passaggi base [Elaborazione=3], dall'altro invece temo che non mi reputi abbastanza affidabile da concedermi un tale onore.
Di tutto si poteva accusare Jorge ma non di saper valutare - se lo voleva - in maniera oggettiva se stesso e le situazioni che lo riguardavano. Sapeva bene che il carattere irruento e passionale che aveva dimostrato negli ultimi quattro anni mal si sposava con quello pacato e riflessivo della Bennet e per esso probabilmente la donna non lo vedeva di buon occhio nonostante i risultati quasi Eccellenti che riscuoteva nella sua materia.
Sono cambiato, e lo dimostrerò anche a lei.
Si disse raddrizzando la schiena e alzando il mento, un'espressione fiera e determinata in volto. Avrebbe impiegato il suo quinto anno per dimostrare a tutti che era cambiato, che era maturato, che era una persona equilibrata e degna di fiducia. Peccato che l'ipnosi di Melia avesse già attecchito in profondità nel suo animo e quindi da lì a una manciata di giorni probabilmente il futuro radioso che stava intravedendo dinanzi a sè gli si sarebbe sgretolato intorno ancora una volta.
Non sminuirò mai l'importanza di sapersi destreggiare con le Pozioni, signor Alvares, né negherò che con esse si possano raggiungere traguardi importanti... ma converrà con me che, invece, l'Erbologia è un campo sottovalutato, la maggior parte delle volte, e questo mi spiace molto.
Purtroppo non posso darle torto - convenne con la docente, mettendo a posto piuma e pergamena - Credo che molti facciano fatica ad accettare che l'Erbologia sia una materia "libera e indipendente" e non semplicemente di ausilio alle altre. E questo è un peccato, anche se me ne sto rendendo conto solo ora. Chissà quanto tempo e quali risultati eccellenti si potrebbero raggiungere utilizzando le piante al "naturale", senza ostinarsi a volerle mescolare ad altri ingredienti magici...
Espresse la propria opinione in maniera pacata, senza l'enfasi che lo contraddistingueva solitamente, perchè le sue non erano certezze ma solo riflessioni fatte ad alta voce e poco importava che era in presenza di una docente. Quello che invece gli premeva davvero era porgere alla Vilvarin le sue scuse per il comportamento incosciente che aveva messo a repentaglio la vita di tutta la scuola, arrivando fino a comprendere anche se non condividere l'ansia che la donna aveva provato in quei frangenti nei confronti delle sue piante.
Accetto le sue scuse.
Capisco cosa significhi temere di perdere una persona cara... non mi stupisco che abbia messo la vita della sua amica prima delle piante, chiunque avrebbe fatto lo stesso al suo posto.
Che Jorge rimase sbalordito da quella affermazione era un vero e proprio eufemismo e non possedendo doti da grande attore [Carisma (Arte) = 10] probabilmente fu palese anche alla docente. Non solo aveva accettato le sue scuse ma aveva anche dimostrato di comprendere, a sua volta, le motivazioni che avevano spinto il delfino a schiantare il minidrago colpendolo alle spalle, fregandosene di quello che sarebbe potuto capitare alle piante. Si, decisamente quella non era la Vilvarin che li aveva soccorsi nel cuore della Foresta Proibita.
E combattere con quel bestione... è stato un ottimo allenamento.
Perciò non si preoccupi più, d'accordo?
Ora fili a cena, forza.
Ci vediamo in Sala Grande... le auguro una buona serata, signor Alvares.
Lo farò senz'altro Professoressa e non si preoccupi, non attenterò mai più alle sue piante o a chiunque altro - promise serio, inconsapevole che sarebbe stato costretto a infrangere molto presto quella promessa. Ma almeno le piante non ne avrebbero risentito, o almeno si sperava - Buona serata anche a lei, Professoressa Vilvarin.
Salutò quindi, prima di mettersi la borsa a tracolla e, fatto l'occhiolino al procione dispettoso, uscire dalla Serra per raggiungere la sua sorellina.
[FINE]