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Messaggioda Ferdy » 18/04/2013, 16:03

Era senza dubbio la giornata ideale per fare una lezione pratica, ma per il dispiacere dei ragazzi avrei dovuto dare spazio anche alla parte teorica: il programma da svolgere non era ancora a un punto tale da poter lasciarci andare; verso la fine dell’anno avrebbero buttato nel lago i libri e avrebbero potuto riprendere gli esercizi svolti sulla scopa nel corso dell’anno.
Un’ora sola a disposizione non era abbastanza sufficiente per svolgere bene sia pratica che teoria, per cui la prima ne doveva risentire.
Quando mi diressi a lezione era ancora presto, avevo venti minuti di anticipo; avevo deciso di anticipare per non dover correre nei corridoi del castello come tutte le altre volte, inoltre, in quella manciata di tempo, mi sarei schiarito le idee sull’argomento da trattare e su come procedere.
Una volta arrivato nel cortile esterno feci apparire una serie di banchi e sedie con la bacchetta, dopodiché presi posto e cacciai pergamene e libri dalla borsa.
Non aspettai molto per vedere arrivare i primi studenti, i quali rimasero sorpresi notando la mia presenza. Salutarono educatamente e ricambiai con un sorriso.
Dopo dieci minuti circa c’erano tutti e mi alzai per iniziare la tanto attesa lezione.

Innanzitutto, buongiorno ragazzi, ho delle comunicazioni da fare: avevo detto che avremmo dedicato il nostro tempo alla pratica nelle giornata ideali come questa, ma gli argomenti da trattare sono ancora abbastanza da poterci impedire di fare questo oggi. Per cui piume alla mano!

Tentai di esortarli in questo modo, seppur inutilmente visto che un boato di disapprovazione si levò da tutti loro. Mi mettevano in una brutta situazione: ignoravano che anch’io ero come loro e anche a me sarebbe dispiaciuto dover anteporre la parte teorica.
Prima il dovere e poi il piacere.

Ah ma non temete, faremo comunque pratica, come le altre volte.
Ora, chi di voi mi sa dire quali sono i requisiti per poter diventare un arbitro di Quidditch?


Beh, penso che una buona vista sia sufficiente no?

Delle risatine si levarono qua e là tra i banchi: mi limitai a sorridere anch’io.

Molto divertente, ma purtroppo non è così.
Un arbitro di Quidditch, per quanto possa sembrare bizzarro, deve studiare sodo per poter diventare tale.
Il Ministero della Magia si occupa personalmente di nominare gli arbitri in base ad un esame molto articolato.
E’mio dovere parlare di questo durante le mie lezioni, perché fa parte dell’orientamento relativo alle vostre future carriere.


Mi interruppi un secondo di parlare per bere un goccio d’acqua, dopodiché continuai la lezione.

Come stavo dicendo: questo esame, o prova, si articola in tre sotto-esami: uno scritto, uno orale e uno pratico.

Molti rimasero sorpresi: ebbene si, diventare un arbitro non era un’impresa semplice, tutt’altro.
Anch’io avevo pensato ad ottenere la licenza da arbitro, per farne utilizzo una volta conclusa la sua carriera da giocatore: il destino aveva scelto per lui, però.
Basta pensarci, c’era una lezione da portare avanti.

Innanzitutto le tre prove non sono indipendenti l’una dall’altra: nel senso che se si supera la prova scritta ma non quella orale si deve ripetere solo la prova orale, bensì entrambe, da capo.

Molti sbarrarono gli occhi sentendo quel particolare, io mi limitai a fare una smorfia di comprensione mista a dispiacere.

Ora vi è chiaro il motivo per cui gli arbitri non sono molti.
Stavo dicendo… La prova scritta è costituita da 50 domande, molte a trabocchetto: esse richiedono di tutto, dagli incantesimi di malocchio alle tattiche, passando per il regolamento e il comportamento in campo.
La prova è superata se e solo se le risposte corrette corrispondono al 70% più una.


I ragazzi segnarono tutte quelle nozioni sulla pergamena e solo quando sentii di nuovo il silenzio proseguii.
Erano tutti attenti e questo non poteva che essere un piacere per me, soprattutto nel momento in cui Volo veniva molto sottovalutata.

La prova orale varia a seconda dell’esaminatore: vengono poste delle domande, oppure vengono visionati dei filmati su tecniche e tattiche utilizzate nelle partite, oltre ad alcuni falli, e bisogna descrivere quello che si vede.

Non di certo una prova semplice quella orale: lievemente più difficile di quella scritta.
Chissà se qualcuno di loro avesse mai pensato di provare a diventare un arbitro, di sicuro le loro ambizioni si sarebbero ridotte notevolmente dopo quella lezione. Era suo dovere, però, istruirli al futuro e a dirigerli verso la giusta strada.

Infine c’è la prova pratica: non c’è molto da dire sull’argomento.
La prova consiste in una partita di Quidditch vera e propria tra due squadre amichevoli: bisogna arbitrarla. Gli esaminatori si limitano a giudicare l’operato.


Parlando della struttura dell’esame aveva quasi dimenticato il particolare più importante e decisivo, soprattutto.

L’esame non potrà essere sostenuto da chi ha alle spalle crimini di importanza rilevante, motivo per cui viene fornita una cartella piena di atti, dalla nascita al momento attuale, di colui che sostiene l’esame.
Questo per la sicurezza.


Ovviamente non chiunque poteva arbitrare: per la sicurezza dei giocatori e del pubblico, anche. Chi può dire che qualcuno ambisse a quella carica solo per un tornaconto personale?
Avevo concluso la parte teorica: fortunatamente il tempo rimasto era abbastanza per impegnarli nella parte pratica. Se così non fosse stato non avrei garantito la mia incolumità.

Ora vi do la mia fiducia: provate qualunque tecnica con le scope che preferiate, ma rimanendo nei limiti delle possibilità, e soprattutto non uscendo fuori dagli schemi studiati. Chi infrangerà verrà punito con la sottrazione di 100 punti dal punteggio totale della propria Casata, e non scherzo.
Ma prima che staccate i piedi da terra eccovi i compiti per la prossima volta.


Come al solito comparve una pergamena sul loro banco, questa volta insieme ad uno dei manici di scopa della scuola per poter svolgere la pratica.
Nei minuti seguenti li osservai svolazzare nel cielo, a volte richiamando qualcuno di loro per dare qualche consiglio o per correggere qualche errore.
Ero felice nel vederli felici.
Quando arrivò la fine dell’ora tutti scesero a terra; banchi e scope scomparvero dal prato verdastro e tutti mi salutarono per poter rientrare e proseguire le lezioni.
Mi accinsi a riporre tutto il materiale nella mia borsa, dopodiché, con un sorriso in volto, mi diressi al castello.

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NOTE OFF:
- Voglio rielaborazione personale, niente copia e incolla!
- Non tentate di cercare informazioni aggiuntive su Internet, ogni informazione è frutto della mia fantasia;
- I compiti vanno consegnati entro e non oltre il 10 Maggio.
- I compiti identici avranno punteggio pari a “0”.





Il fatto che l'arbitro debba superare un esame così arduo, al contrario, dovrebbe farti capire quanto sia importante e difficile poter svolgere un ruolo simile. Io penso che in questo modo acquista del fascino.
Comunque ognuno la pensa a proprio modo.
Risposta elaborata bene.
7

Buona rielaborazione.
Alcuni errori di battitura: se non erro, già altre volte mi pare di averti detto di mostrare più attenzione a queste sviste. In tal modo sembra che non rileggi ciò che hai scritto.
Anche nella precedente domanda ho trovato qualche errore di battitura: ti penalizzo affinché possa correggere questa svista.
9

Mi piacciono le tue considerazioni personali. Bravo!
7

Buona risposta anche se nell'ultimo frammento ti sei un po rifatto dalla lezione.
Io penso che il tuo modello sia più complesso di quello vigente al Ministero! Spero che un giorno non diventerai Ministro, altrimenti arbitri non ce ne sarebbero più (ovviamente scherzo).
13

punti 36 per Jorge




Ho capito cosa intendi dire, però risulta espresso in maniera un po contorta. Inoltre, se ti fossi dilungato un po di più con le riflessioni, avresti potuto ottenere di più.
Non ho mai detto che se, ad esempio, allo scritto si sbaglia la domanda sui falli, all'orale gli viene richiesta. E' probabile, certo, ma non l'ho detto.
4

Non so se ti sei confuso all'ultimo momento, oppure non hai compreso il concetto: le tre prove sono dipendenti tra loro, invece: se si sbaglia una, tutte le altre vanno ripetute! Ma leggendo la risposta alla terza domanda, deduco che non hai compreso bene, appunto.
6

Riflessioni buone. (Ripeto: le prove sono dipendenti, l'hai riscritto qui).
4

Mi piace questa struttura, bravo!
14

punti 28 per James W.




Risposta personale e ben argomentata, eccellente!
8

Buona anche questa, complimenti.
10

Elaborata e personale.
7

E' una struttura semplice e ben fatta. Eccezionale anche qui.
15

punti 40 per Kayleen
Ferdy
 
 

Data Utente Tipo Dado Risultato  
Ti piacerebbe diventare arbitro? Qualunque sia la tua risposta motiva la tua decisione.
Riassumi la struttura dell'esame del Ministero della Magia.
Pensi che l'esame sia difficile in modo eccessivo o giusto? Giustifica la tua risposta.
Elabora una tua strutturazione d'esame, decidendo i parametri (ex: 70% di risposte corrette per superare la prova) per cui l'esame debba essere considerato passato o meno.

 
 

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