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Guferia

Messaggioda Hans » 19/06/2012, 18:48

Ma se li tratti bene loro si affezionano, sai? E poi portano messaggi per te in tutto il mondo, perchè vogliono che tu sia felice!

Che assurdità! Uno schiavo non lavora meglio per vederti felice, lavora meglio per paura di andare incontro alla tua collera, no? E così funziona anche per questi animali che sono addestrati a comportarsi in un determinato modo o verranno severamente puniti...

Scosse il capo poi udì la risata di lei che parve prendersi gioco di lui e il suo volto prese un leggero colore rosso mentre lo sguardo si faceva più serio

Ti prendi gioco di me? -disse nervosamente per poi ascoltare la spiegazione di lei e calmarsi leggermente- Se kun è maschile, cosa viene detto nel caso ci si rivolga a una femmina? Kan?

Attese pazientemente una risposta andando a riporre nel frattempo il diario nella piccola cartella, dopotutto aveva capito che il gufo in arrivo era per lui quindi la X sul diario non era più necessaria. Aveva atteso quel pacchetto per giorni e giorni ed ora, o almeno così sembrava, era arrivato e fra breve il gufo si sarebbe posato sulle sue gambe lasciando il pacchetto per lui; si riprese da quei pensieri rispondendo alle parole di Miyabi riguardo quanto accaduto nel bosco

Però il professor Vastnor mi ha detto che l'incendio è stato causato da qualcosa... forse una creatura cattiva...

Se lo dice il professore... -le sue furono parole prive di convinzione e con un velo di sarcasmo infatti non sempre, secondo lui, quel che diceva un professore rappresentavano la realtà solo per il ruolo che ricopriva; ma quella rimaneva una sua convinzione e non intendeva renderlo pubblico... non per il momento almeno e non con lei.

Quello è per te?

Non rispose alle parole di lei, si mise ad attendere fissando la ragazzina dritto negli occhi e con un sorriso splendente sulle labbra. Infine il gufo si posò sulle sue gambe, come si aspettava, e prontamente prese il piccolo pacchetto a forma di lingotto legato alla zampa destra dell'animale; dopo averlo rimoso e poggiato sulla sua gamba destra prese l'animale per le ali, con ben poca cura, e lo getto in avanti avendo cura di non colpire Miyabi. Lo getto con tale forza che l'uccello ci mise alcuni istanti a riprendere il controllo e rischiò di cadere e sbattere a terra ma all'ultimo istante prese il volo trovando il suo posto nella gufiera. Non emise un rumore, forse era abituato a quel genere di trattamento.
Il pacchetto intanto era ancora sulla gamba destra e li rimase per alcuni istanti... giusto il tempo di permettere a Miyabi di studiarlo e farsi un'idea su cosa fosse.
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Messaggioda Miyabi » 23/06/2012, 17:11

Che assurdità! Uno schiavo non lavora meglio per vederti felice, lavora meglio per paura di andare incontro alla tua collera, no? E così funziona anche per questi animali che sono addestrati a comportarsi in un determinato modo o verranno severamente puniti...

Ma se la persona che lavora per te ti vuole bene potrà lavorare al meglio per te perché ti rispetta e non perché ti teme...

Replicò Miyabi, senza alcuna nota polemica nella voce ma semplicemente esprimendo il suo pensiero: se fossero stati più grandi, lei ed Hans probabilmente si sarebbero resi conto di come le loro parole rispecchiassero due linee di pensiero talmente diverse ed opposte da arrivare, nel passato, a scontrarsi violentemente e non solo a livello verbale; per loro fortuna, essendo bambini, non capivano ancora la portata reale dei loro pensieri e tutto scivolava veloce in quella conversazione che vide il Serpeverde rabbuiarsi per un momento.

Ti prendi gioco di me?

Le chiese poiché a Miyabi era venuto spontaneo ridere per la pronuncia di lui, ma la bambina lo rassicurò subito spiegandogli cosa volesse dire nella sua lingua quell'appellativo.

Se kun è maschile, cosa viene detto nel caso ci si rivolga a una femmina? Kan?

Quasi... è -chan se si è in confidenza con la persona o se questa è più piccola di te. Se vuoi riferirti a qualcuno in modo formale, invece, devi usare -san.

Rispose lei, felice di potergli spiegare qualcosa in più sulla sua lingua: l'interessamento di Hans le fece credere, magari erroneamente, che lui fosse interessato a lei in prima persona, e questo le faceva molto piacere.
A seguito, i due parlarono di ciò che era accaduto nel bosco, e Miyabi condivise con lui quel poco che sapeva.

Se lo dice il professore...

Oh sì, ed era anche molto serio mentre lo diceva!

Esclamò la bimba, non cogliendo la nota forse sarcastica con cui il Serpino aveva parlato: successivamente un gufo arrivò da loro, con un pacco destinato ad Hans; il bambino non rispose alla sua domanda, lasciandosi posare il gufo sulle gambe per poi mandarlo via malamente una volta ottenuto un pacchetto a forma di lingotto.
Non era nell'indole della giapponesina farsi gli affari altrui, ma il fatto che l'altro stesse fermo le fece pensare che forse ci teneva ad un interessamento da parte di lei... per questo si avvicinò di un passo con aria curiosa, azzardandosi a domandare.

Cos'è quello?
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Messaggioda Hans » 24/06/2012, 23:00

Ma se la persona che lavora per te ti vuole bene potrà lavorare al meglio per te perché ti rispetta e non perché ti teme...

Scuote il capo incredulo, non può veramente pensarla così quella ragazzina... un uomo, un essere vivente, qualunque cosa ti segue e ti serve perchè ti teme, perchè ha paura della tua vendetta ma se lo fa perchè ti vuole bene, allora tradirti sarà molto più semplice per lui.

Pensaci dai, non ha senso quel che dici! Una persona che fa determinate cose per il tuo bene e basta non farà troppa fatica a tradirti... dopotutto cosa rischia? Ma se invece parliamo di chi rischia la propria salute, la propria vita beh... è tutta un'altra storia! Timore, paura... queste sono le chiavi.

Sorride ora, pare essersi autoconvinto anche se già lo era rimanendo fermo sul suo pensiero e non mutandolo minimamente, testardo come sempre. Alza quindi il capo stringendo sempre nella mano il lingotto che gli ha appena portato il gufo; l'oggetto ha perl'appunto una forma a lingotto ed è anche racchiuso completamente in una strana carta del colore dell'oro ma su di esso non vi è alcun fiocco o scritta, nulla che possa far capire di cosa si possa trattare.

Cos'è quello?

Bene, ragazzina d'oriente san, vuoi sapere cosa tengo qui con me? Prova ad indovinare! Ti darò alcuni piccoli consigli, primo fra tutti questo: fa molto male ai bambini, si dice che possa portare alla morte se consumato in grandi quantità e, oltre a questi indizi, ti dirò anche che questo in particolare... -ed indica quel lingotto in suo possesso- ...è rarissimo e molto prezioso, qualche idea? Ah, me lo manda mio padre e l'ha pagato molto, ma veramente molto ai babbani.

Ridacchia appena quasi accarezzando l'oggetto che gli ha portato il gufo direttamente dall'Austria ma velocemente torna serio riprendendo il discorso riguardo alla foresta

Molto serio dici? Mah... ad ogni modo, sei stata di recente nella foresta? Hai notato nulla di particolare? Io ho sentito, mentre mi recavo a lezione, un ragazzino parlare di un mago folle con manie da piromane, ho sentito che alchune ragazze lo hanno anche visto e che lui è sparito in una nuvola di fumo... tu che ne dici? Magari sono solo cavolate, ma può essere!

Si zittisce osservando serio Miyabi- Hai paura? Io ho imparato un incantesimo che può sconfiggere il fuoco sai? Magari potresti girarmi intorno di tanto in tanto, potrei aiutarti no? -sorride nuovamente, la serietà è scomparsa, un carattere molto versatile il suo; pregio o difetto? Chi lo sa...
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Messaggioda Miyabi » 13/07/2012, 18:12

Pensaci dai, non ha senso quel che dici! Una persona che fa determinate cose per il tuo bene e basta non farà troppa fatica a tradirti... dopotutto cosa rischia? Ma se invece parliamo di chi rischia la propria salute, la propria vita beh... è tutta un'altra storia! Timore, paura... queste sono le chiavi.

Se io volessi bene a qualcuno, non lo tradirei mai!

Anche Miyabi era piuttosto ferma nelle sue convizioni, ma si rendeva conto che lei ed Hans avevano due modi di vedere le cose talmente opposti che trovare un punto d'accordo sarebbe stato alquanto impossibile.
Così, la giapponesina preferì lasciar cadere il discorso, limitandosi a concentrarsi sul regalo che il bambino di Serpeverde sembrava aver appena ricevuto.

Bene, ragazzina d'oriente san, vuoi sapere cosa tengo qui con me? Prova ad indovinare! Ti darò alcuni piccoli consigli, primo fra tutti questo: fa molto male ai bambini, si dice che possa portare alla morte se consumato in grandi quantità e, oltre a questi indizi, ti dirò anche che questo in particolare... è rarissimo e molto prezioso, qualche idea? Ah, me lo manda mio padre e l'ha pagato molto, ma veramente molto ai babbani.

Sgranò gli occhi a quelle parole, lambiccandosi il cervellino per riuscire a comprendere cosa potesse mai avere ricevuto Hans ma senza ovviamente ottenere risultati. Alla fine, infatti, scosse il capo con aria abbattuta.

Non mi viene proprio in mente niente... perdonami, Hans-kun...

Si scusò, abbassando la testa con tono di mortificazione della voce, come se per qualche motivo lui si potesse sentire deluso o offeso dall'incapacità di lei di indovinare il regalo appena ricevuto.
Ancora una volta il discorso cambiò, voltando sui recenti avvenimenti accaduti nella Foresta Proibita.

Molto serio dici? Mah... ad ogni modo, sei stata di recente nella foresta? Hai notato nulla di particolare? Io ho sentito, mentre mi recavo a lezione, un ragazzino parlare di un mago folle con manie da piromane, ho sentito che alchune ragazze lo hanno anche visto e che lui è sparito in una nuvola di fumo... tu che ne dici? Magari sono solo cavolate, ma può essere!

Beh, no, è Proibita... - rispose Miyabi facendo spallucce: insomma, se si chiamava in quel modo per lei un motivo c'era, ed anche di facile comprensione - Un mago piromane? Non credo sia così, perché il professor Vastnor ha parlato proprio di una creatura sconosciuta, mentre il mago è un umano no?

Ragionò così ad alta voce, come a voler condividere ancora una volta con lui i propri pensieri: l'argomento comunque la metteva un po' in soggezione, e forse Hans se ne accorse visto ciò che disse poco dopo.

Hai paura? Io ho imparato un incantesimo che può sconfiggere il fuoco sai? Magari potresti girarmi intorno di tanto in tanto, potrei aiutarti no?

Dici sul serio? - domandò sgranando gli occhi, un sorriso di riconoscenza sulle labbra - Oh, magari... grazie mille Hans-kun! Mi piacerebbe imparare a difendermi dal fuoco...

Ammette, un poco rossa in viso per la gentilezza del Serpino che sembrava davvero deciso ad aiutarla: e dire che tutti consideravano quelli della sua Casata cattivi...
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Messaggioda Jorge » 15/11/2012, 14:09

[Lunedì pomeriggio - ore 17.00]

Dopo l'incontro o meglio lo scontro con Paul, Jorge era stato indeciso su quale fosse la mossa più vantaggiosa per lui: se ammettere il fallimento totale del suo piano di ricatto oppure spiattellare tutto alla Samyliak e quindi prendersi una rivincita sul Grifo anche se in maniera indiretta. Non essendo un tipo incline ad ammettere i propri sbagli, Jorge in realtà aveva deciso fin da subito che avrebbe provato a mettere il primino nei guai, il dilemma era solo trovare il modo per farlo senza essere costretto a trovarsi faccia a faccia con Tisifone o passare per uno spione. Aveva anche accarezzato l'idea di confrontarsi con la sua sorellina ma aveva dovuto accantonarla fin da subito conscio del fatto che Cappie avrebbe cercato in tutti i modi di dissuaderlo perchè quella che aveva subito non era poi un'offesa così grave.

Scommetto che se avesse sminuito il suo di costume l'avrebbe preso a pugni direttamente alla festa.

Borbottò tra sè, tirando su il cappuccio del mantello per proteggersi dal vento freddo che spirava sulla scala a chiocciola che portava alla Guferia. Alla fine, infatti, aveva optato per una soluzione indolore in stile delatorio babbano e cioè inviare alla docente un gufo anonimo in cui spiegava per grandi linee che Paul era un ragazzino violento che picchiava i compagni senza una ragione.

A chi va di farsi un voletto fino alla Torre dei Grifondoro?

Chiese quindi ad alta voce, la busta in una mano, passando in rassegna i gufi che, disturbati dal suo ingresso, avevano iniziato a sbattere le ali ed emettere suoni molto poco amichevoli. Stava fermo in piedi sulla soglia d'ingresso, storcendo il naso per l'odore nauseabondo, restio a entrare a causa del tappeto di escrementi che ricopriva il pavimento. Non era una persona schizzinosa solitamente, però non aveva neanche intenzione di correre il rischio di sporcarsi le scarpe, dato che non ne possedeva un'altro paio e passare la serata a pulirle dalla cacca di gufo non gli andava poi molto.


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Messaggioda Orion » 17/11/2012, 7:27

L'odore non era dei migliori, ma in fin dei conti era sopportabile. I gufi erano animali così intelligenti e ad Orion non piacevano molto. Li usava solo per inviare la posta a sua madre, ma non era sempre una passeggiata: beccate, rovinose scivolate per terra in un luogo così sporco e gufi che non volevano lavorare per lui erano all'ordine del giorno. Forse quello gli aveva quasi fatto chiedere di acquistare per lui uno di quei rapaci... concludendo però che lui non aveva né la voglia né il tempo di occuparsi di un dannato animale.

Consegna la mia posta.

Disse il Grifondoro con tono freddo ed autoritario ad un barbagianni, che però, essendo di uno studente e non della scuola gli beccò il polso quando vide avvicinarsi la sua mano alla sua zampetta.
Erano animali orribili e scontrosi.

A chi va di farsi un voletto fino alla Torre dei Grifondoro?

Una voce conosciuta risuonò per quelle pareti di pietra. Orion si affacciò dall'alto e notò Jorge, il Delfinazzurro, che per la festa di Halloween si era travestito da Mimo, sbraitare per avere un gufo da inviare alla sua Sala Comune.
La reazione degli animali fu immediata ed Orion, lesto, notò uno di quei gufi che potevano definirsi "liberi" agitarsi tanto per adempiere a quel compito, come se quello fosse il suo scopo ultimo della sua vita.

Ecco il mio gufo...

Bloccò il rapace per le zampette e gli legò attorno alla zampa un rotolo di pergamena. Poi lo incitò a volare e quello partì fiero in direzione Sud, verso Stonehenge, dove la colonia Druida di sua madre abitava.
Orion guardò Jorge... Lui era "il suo primino"... lo aveva definito così alla conclusione della festa di Halloween il giovane Delfinazzurro in una discussione con l'antipatica Elisabeth, la Serpeverde del Secondo anno.
Il bambino che indossava la divisa rosso-oro gli sorrise.

Chi primo arriva meglio alloggia.

Pensò dentro di sé Orion. In quella guferia c'erano certamente molti gufi ben disposti a portare la posta, ma il giovane Crimson aveva scelto appositamente quello più prestante, che per primo si era offerto per aiutare Jorge.
Amava risultare antipatico.

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Messaggioda Jorge » 17/11/2012, 10:54

Non aveva ancora ben capito come funzionassero i gufi, visto che non solo non ne aveva uno tutto suo ma in più quella era in tutto la seconda o forse la terza volta che provava a mandarne uno a casa, e fu per questo che, onde evitare di essere beccato a sangue aveva fatto quella richiesta ad alta voce, come se i volatili potessero davvero capire le sue parole.

Per la barba di Merlino… mi capiscono!

Pensò il ragazzino, concedendosi di assumere un’espressione stupefatta sul viso dato che supponeva, a torto, di essere da solo. Non gli piaceva, infatti, che gli altri sapessero quanto lui, nonostante fosse già al secondo anno, fosse capace di meravigliarsi di una cosa tanto stupida come un paio di gufi che sbattevano le ali per attirare la sua attenzione e poter così adempiere alla sua richiesta. Mantenendo quell’aria un po’ stupita sul viso, Jorge si fece forza e si avventurò nella Guferia, diretto verso il gufo che gli sembrava più sveglio di tutto. Peccato che non riuscì ad avvicinarsi abbastanza all’animale neanche per vedere di che colore era il piumaggio grazie a un ragazzino che, spuntato dal nulla, si frappose tra lui e il volatile.


Ecco il mio gufo...

All’istante, tutto lo stupore sparì dal viso del delfino che assunse un’aria tra il dubbioso e il canzonatorio, gli occhi leggermente socchiusi a studiare le mosse con cui l’altro stava bloccando il gufo per legargli il rotolo di pergamena alla zampetta.

E’ così che blocchi le zampe di un animale dopo averlo centrato, Peter Pan? – chiese il portoghese, chiamando Orion con il soprannome che gli aveva dato alla festa, seguendo con lo sguardo l’animale prendere il volo e dirigersi verso chissà dove – Oppure lasci che sia un adulto a farlo?

Il tono della voce era privo di scherno e il discorso abbastanza decontestualizzato visto dove si trovavano. Semplicemente Jorge aveva appena spazzato via tutto il tempo trascorso dalla sera della festa, riprendendo il discorso che aveva solo accennato sull’abilità dell’altro a cacciare.
Non appena il suo viso si posò su quello dell’altro, il portoghese ne sostenne lo sguardo e un dubbio antipatico e difficile da digerire gli saltò alla mente.

Tu non hai un gufo tuo.

La sua non era una domanda ma una semplice affermazione, pronunciata con un velo di rabbia, tanto da fargli stropicciare un po’ il rotolo che stringeva in mano. Aveva la sensazione che l’altro gli avesse semplicemente fregato il suo gufo e questo non gli andava giù per nulla: che vantaggio c’era ad essere al secondo anno se un primino qualsiasi poteva trattarlo in quel modo? Spostò lo sguardo dal suo viso alla divisa che indossava e i colori dei Grifondoro accesero una lampadina nella sua mente contorta.

Ma adesso io ho il mio…

Mormorò, mentre le rotelline del suo cervello si affannavano a trovare un modo per convincere l’altro a fargli quel “piccolo favore”.
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Messaggioda Orion » 17/11/2012, 13:09

E’ così che blocchi le zampe di un animale dopo averlo centrato, Peter Pan? Oppure lasci che sia un adulto a farlo?

Orion lo guardò, non capiva di cosa stesse parlando o su che argomento il Delfinazzurro volesse andare a parare.

Non mi serve l'aiuto di nessun adulto, Joge...

Rispose freddo il bambino. Continuava a non capire cosa volesse in realtà domandargli il suo compagno, ma lui continuava a rimanere dell'idea che era meglio fallire da soli, che trionfare con tutti. Il successo condiviso non aveva lo stesso sapore di una vittoria ottenuta con le sole proprie forze. Inoltre, in un gruppo c'era sempre qualche individuo che rallentava tutti. Anche in classe era così: ti impegnavi a prendere appunti ed il tuo compagno di banco distratto continuava a farti domande sulle spiegazioni del docente e tu non potevi che distrarti a tua volta.

Tu non hai un gufo tuo.

Già... non mi sono mai interessati gli animali domestici.

Commentò così Orion l'affermazione del bambino. In casa sua di bocche da sfamare ce ne erano abbastanza ed anche se il suo gufo avesse mangiato solo i frutti della propria caccia, Orion non aveva mai sentito il bisogno di prendersi cura di un altro essere vivente che non fosse sua madre o se stesso.

Ma adesso io ho il mio…

Orion si guardò attorno alla ricerca di quel gufo, ma Jorge puntava solo lui in quel momento, così capì che era lui stesso il gufo del giovane Delfinazzurro.
Crimson non capiva cosa volesse da lui Jorge, quel bambino era molto strano per i suoi gusti. Ma voleva approfondire.

I gufi si acquistano all'Emporio del Gufo a Diagon Alley...

Il bambino accennò un sorriso. Se Jorge voleva giocare con lui poteva anche farlo, ma alle condizioni del Grifondoro. Orion era stato allevato da due Serpeverde e poteva ben dire di aver acquisito da loro vari "doni"... Gli stessi doni che avevano fatto impazzire per l'indecisione il Cappello Parlante, che aveva passato più di cinque minuti sopra alla sua testa per trovare una soluzione più adeguata per farlo smistare.

Da chi vorresti inviare il tuo nuovo gufo?

Domandò poi Orion curioso. Non sapeva cosa avesse in mente Jorge, ma voleva scoprirlo. Non si sarebbe fatto usare gratuitamente e senza sapere qualcosa in più.

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Messaggioda Jorge » 17/11/2012, 16:06

Vedere Orion armeggiare in maniera sicura con il Gufo aveva fatto tornare alla mente di Jorge, chissà per quale motivo, il fatto che l’altro sapesse cacciare e così, senza salutare o pensare che l’altro non avrebbe mai potuto comprendere di cosa stesse parlando, gli aveva fatto quella domanda diretta e si aspettava una risposta altrettanto diretta. Peccato che quella che ottenne non era esattamente quella che voleva.

Non mi serve l'aiuto di nessun adulto, Jorge...

Hai ragione – ammise senza troppi problemi il delfino. Non era un mistero per nessuno che lo conoscesse bene che lui odiava gli adulti e diffidava di loro. – E poi gli adulti non ti aiutano, ti impediscono di fare quello che vuoi dicendo che è per il tuo bene, che tu non lo sai fare, che quando cresci capirai… - scosse la testa come se quello fosse l’unico modo per interrompere quello che poteva diventare un lungo monologo contro gli adulti. – anche se ci sono qualche eccezione – e il suo pensiero volò alla madre e alla sua Ninfa – Ma tu perché non ti fidi di loro? E soprattutto se non un adulto, chi ti ha insegnato a cacciare?

Di nuovo domande all’apparenza che non avevano un legame o un senso logico, se non nella mente del portoghese, ma almeno questa volta erano state espresse in maniera chiara e inequivocabile. Come chiara e inequivocabile fu la sua affermazione successiva.

Già... non mi sono mai interessati gli animali domestici.

Che assurdità considerare un gufo un animale domestico come un cane o un gatto… - sbuffò senza ironia o sarcasmo nella voce, una semplice manifestazione del suo pensiero – Neanche nel medioevo babbano consideravano i piccioni in questo modo quando li usavano per portare i messaggi.

Anche se i due ragazzini non lo sapevano, avevano un po’ di cose in comune: anche a casa di Jorge i soldi erano sempre troppo pochi per potersi togliere il lusso di mantenere anche un animale domestico e l’unico motivo per cui suo padre si era deciso a regalargli Patis era che la maggior parte dell’anno avrebbe pensato Hogwarts a sfamarlo. Intanto però Orion gli aveva fregato il gufo e anche se la Gufiera ne era piena, Jorge ci rimase male tanto da pensare di usare il grifo come messaggero: dopotutto la sua pergamena era diretta su alla Torre.

I gufi si acquistano all'Emporio del Gufo a Diagon Alley...

All’Emporio ci vanno i Purosangue fighetti che hanno galeoni da buttare – rispose con una scrollata di spalle Jorge, usando un termine prettamente babbano che non sapeva se l’altro avrebbe compreso – Qui è pieno di gufi che possono andare ovunque…

E con la manina fece una panoramica di tutti i volatili presenti, finendo “accidentalmente” per indicare anche Orion.

Da chi vorresti inviare il tuo nuovo gufo?

Non sapeva se quella domanda implicava che l’altro aveva compreso le sue intenzioni, così per non bruciarsi le carte non sorrise trionfante ma cercò di mantenere un’aria vagamente noncurante anche se gli occhietti gli brillavano eccitati.

Dalla Capo Casa dei Grifondoro.

Si mantenne sul vago, temendo che se avesse pronunciato ad alta voce il nome della Samyliak quella sarebbe apparsa alle sue spalle.
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Messaggioda Orion » 17/11/2012, 16:55

Ma tu perché non ti fidi di loro? E soprattutto se non un adulto, chi ti ha insegnato a cacciare?

Gli domandò Jorge. Orion lo guardò in modo strano. A lui non gli interessavano quelle cose, a lui gli interessava giocare ed imparare, non conoscere tratti della personalità di un individuo.

Un druido... ma è diverso: una cosa è imparare l'altra è fidarsi. - disse freddo Orion - Perché fidarsi quando puoi anche solo limitarti ad ascoltare ed a mettere in pratica o informarsi della veridicità di un insegnamento?

Domandò elusivo il bambino della Casa di Grifondoro. Fidarsi era troppo per Orion. Significava contare su qualcun'altro e le persone erano mutevoli come Girasole. Non poteva fidarsi di nessuno, non voleva fidarsi di nessuno perché significava elevare la persona che ti chiedeva questo favore ad uno status superiore, uno status che gli avrebbe dato il beneficio di poterti far male e soffrire.

Neanche nel medioevo babbano consideravano i piccioni in questo modo quando li usavano per portare i messaggi.

Era intelligente. Jorge gli piaceva come persona, ma non poteva fargli capire che per lui era un tipo a posto e quindi si finse un po' disinteressato.

Ci vanno i Purosangue fighetti che hanno galeoni da buttare. Qui è pieno di gufi che possono andare ovunque…

Concordo, lo fanno solo per far capire agli altri che anche i loro gufi sono di razza.

Orion era Purosangue, ma anche estremamente povero. Tranne la Bacchetta ed il Calderone in Peltro, tutte le altre cose erano di seconda mano; i suoi libri erano pieni di orecchie e già sottolineati, la sua divisa, benché ricucita da sua madre, aveva uno strano colore grigio scuro, invece del solito nero...
D'altronde loro non avevano niente, i druidi gli avevano offerto pure i galeoni per comprarsi il materiale scolastico.
Per lui era una vergogna accettare il loro aiuto, per sua madre, invece, era sopportabile. Dov'era il suo orgoglio di Strega? Dove si trovava la sua voglia di rimettersi in gioco? Orion se lo domandava sempre.

Dalla Capo Casa dei Grifondoro.

La professoressa di Divinazione? - domandò per accertarsi che non si fosse sbagliato - Se vuoi posso portarglielo io...

Si propose. Alla fin fine lui gli aveva fregato il gufo ed avrebbe comunque dovuto recarsi in Sala Comune per studiare per gli esami che si facevano sempre più vicini.
Inoltre quella proposta gli permetteva di fare una domanda a Jorge...

Cosa le hai scritto?

Non aggiunse "se posso sapere". Jorge avrebbe dovuto immaginare da solo che Orion volere o meno avrebbe sbirciato la sua lettera. Avrebbe poi usato un Reparo per ricomporre la ceralacca, se mai l'avesse usata... un gioco da ragazzi insomma.
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