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Guferia

Messaggioda Jorge » 17/11/2012, 22:11

Un druido...

Come Panoramix?

Il paragone gli era sfuggito di bocca, spontaneo, come un po’ tutto quello che faceva Jorge. Non aveva pensato che, visto che esistevano maghi, elfi, draghi e simili, potessero esistere anche i druidi anche se doveva arrivarci da sola visto che la Vireau aveva appena insegnato loro gli incantesimi elementali. Fece un passettino indietro, dopo quella domanda, non sapendo cosa avrebbe suscitato nell’altro, se un attacco di ira, di ilarità o di rabbia.

… ma è diverso: una cosa è imparare l'altra è fidarsi. – Annuì serio, continuando a mantenersi a distanza, trovandosi d’accordo con il Grifo. Gli adulti servivano solo a trasmettere le loro conoscenze e spesso non li sopportava neanche in quella veste, quando erano troppo saccenti o così sicuri di sé da non ammettere i propri errori neanche quando glieli si sbattevano sotto il naso - Perché fidarsi quando puoi anche solo limitarti ad ascoltare ed a mettere in pratica o informarsi della veridicità di un insegnamento?

Tanto loro fanno solo finta di fidarsi di noi…

Commentò con una leggera nota di irritazione, dando a intendere che non ci vedeva nulla di male nello sfruttare gli adulti per i propri interessi, ripagandoli così della loro stessa moneta. A differenza di Orion, però, Jorge si fidava di qualcuno, di tre persone in particolare e fino a quando nessuna di quelle tre avrebbe tradito la sua fiducia, il delfino sarebbe stato disposto a mettere alla prova gli altri per vedere se fossero o meno degni di fiducia.
Ma quello non era il momento di mettere alla prova il primino, soprattutto perché si conoscevano ancora troppo superficialmente perché una tale idea anche solo sfiorasse la mente del portoghese. Quello era il momento di mandare alla Samyliak un gufo anonimo per denunciarle il comportamento scorretto di Paul e visto che Orion gli aveva fregato il gufo, Jorge aveva deciso di provare a convincerlo a recapitarla lui la pergamena.

La professoressa di Divinazione? – Un semplice cenno del capo per far comprendere all’altro che si, aveva capito bene - Se vuoi posso portarglielo io...

Ma la Serpentessa colorata fa paura solo a me?

Sbottò Jorge, notando il modo tranquillo e sereno con cui l’altro si era offerto di recapitare la sua pergamena. Lui non lo avrebbe fatto per nulla al mondo, o meglio solo per un sacco di galeoni o per qualche beneficio magico aggiuntivo. Non gli piaceva parlare con quella donna, lo metteva in soggezione e poi aveva paura che lei potesse leggergli dentro, non i pensieri come con la Legilimanzia, ma la sua anima con il suo dannato Occhio Interiore. Invece sembrava che i Grifondoro non avessero paura di lei.

Devo chiedere a figlia dei fiori che ne pensa…

Si disse, prima che l’altro si decise a fargli la domanda più importante e che Jorge sperava non gli avrebbe fatto.

Cosa le hai scritto?

Se fossero stati nel Mondo Babbano gli avrebbe raccontato una stupidaggine, sicuro che l’altro non avrebbe corso il rischio di dover spiegare all’insegnante perché il sigillo intorno al rotolo della pergamena fosse rotto. Ma lì a Hogwarts i modi per poter aprire qualcosa senza lasciare traccia erano così tanti che negare una risposta o mentire sarebbe equivalso solo a fare la figura dello stolto.

Chi mi dice che non lo racconterai in giro?

Ribattè quindi, per prendere tempo, facendo allo stesso tempo capire all’altro che quello che gli premeva era che la cosa restasse un segreto ma che se glielo raccontava le probabilità che divenisse di dominio pubblico diventavano troppo elevate.
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Messaggioda Orion » 18/11/2012, 8:55

Come Panoramix?

Orion lo guardò serio. Chi era Panoramix? Un professore di Hogwarts di cui non si era mai accorto? Oppure era uno studente di origine druida, che probabilmente faceva parte di un'altra colonia.

Sono maghi che pregano tutto il giorno, che si divertono a chiamarti a loro modo, un po' come fai te con le altre persone... - sapendo di aver incuriosito il bambino Delfinazzurro, volle procedere la sua domanda. - Mi chiamano "Gioal"... non chiedermi il perché: non ho mai fumato la loro Erba Pipa.

Disse serio Orion. Non era una battuta. Quelli prima e dopo aver venerato la Dea Triplice fumavano un po' di "natura" e anche dopo! Sua madre non gli aveva mai permesso di farlo: affermava che era un privilegio degli adulti. Per Orion era stata l'unica privazione che da quando viveva con i druidi lo aveva fatto dispiacere.

Ma la Serpentessa colorata fa paura solo a me?

Orion lo guardò un po' torvo. Perché la chiamava Serpentessa? Bé lo avrebbe approfondito in seguito con la sua Capo Casa oppure avrebbe lasciato perdere. Forse la chiamava così solo perché possedeva quel bellissimo pitone albino, un animale a dir poco in contrasto con una che avrebbe dovuto rappresentare Grifondoro.

Non so se mi fa paura... A lezione non mi ha dato un'impressione sbagliata, ma non ci ho parlato molto, se non il primo giorno di scuola, quando ci ha accompagnato alla nostra torre.

Rispose Orion un po' confuso. Certo Tisifone non era il massimo della cordialità o della simpatia, ma a lui un po' piaceva per questo: non lo costringeva a far amicizia, lo lasciava tranquillamente in disparte e gli segnalava le lezioni da seguire e i piani in cui si tenevano, così da non fare mille volte le scale su e in giù.

Chi mi dice che non lo racconterai in giro?

Non ho nessuno a cui raccontarlo.

Rispose secco Orion. Una risposta triste, tremendamente triste, che però non scosse ffatto il Grifondoro. Lui era solo in quel castello. Jorge lo aveva sicuramente notato alle lezioni scegliere banchi completamente liberi o comunque farsi gli affaracci suoi anche se tentavano di attaccar bottone con lui.
Ma lui non la faceva pesare a nessuno: il suo sguardo era fiero e la sua espressione era tipica di quella di un ragazzino con la faccia a schiaffi, pronto a sfidare il mondo ed a non dire "grazie" a nessuno, come se tutto gli fosse dovuto.
Da vittima passava spesso al ruolo di carnefice: se uno lo spintonava, lui non esitava a farlo più forte per far capire agli altri che non era lo zerbino di nessuno.

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Messaggioda Jorge » 18/11/2012, 13:34

Lo sguardo serio che gli rivolse Orion fece venire il dubbio a Jorge che non sapesse chi fosse Panoramix, ma considerato che non aveva molta voglia di affrontare una discussione che, probabilmente, sarebbe finito conun “i babbani sono davvero stupidi se credono a questo” preferì tacere e ascoltare la sua conversazione. Non si sentiva buono o meno impulsivo del normale, solo che non gli andava a genio di dover rotolare tra escrementi di gufo e se avessero fatto era quello che sarebbe accaduto.



Sono maghi che pregano tutto il giorno, che si divertono a chiamarti a loro modo, un po' come fai te con le altre persone... – gli occhi di Jorge brillarono di una curiosità tutta infantile a quella notizia e ovviamente aprì la bocca per chiedere all’altro qual era il nome che usavano i druidi per lui ma l’altro lo battè sul tempo. - Mi chiamano "Gioal"... non chiedermi il perché: non ho mai fumato la loro Erba Pipa.

L’espressione di Jorge era buffa in quel momento, offesa e irritata perché odiava essere anticipato, come se lui potesse dire solo cose ovvie, curiosa e perplessa perché non sapeva cosa fosse quest’erba di cui Orion parlava.

Gioal… non mi piace preferisco Peter Pan… - gli lanciò un’occhiata indagatrice come a chiedergli cosa lui preferisse ma qualcosa gli diceva che era ininfluente per quello strano bambino – Quindi se ti chiedo cos’è non lo sai? – tono interrogativo il suo anche se si era appuntato il nome per poi fare delle ricerche in Biblioteca – deve essere importante se gli adulti non vogliono che i bambini la provino..

Eh già, perché per il Delfino gli adulti tendevano a privare i bambini di quelli che per loro erano cose piacevoli, non gli passava per la testa che poteva essere qualcosa di pericoloso o peggio. Quando venne il momento in cui Jorge chiese a Orion di recapitare un gufo alla Samyliak lui si mostrò disposto a fargli quel piccolo favore, stupendo il delfino con l’aria noncurante con cui aveva accettato.


Non so se mi fa paura... A lezione non mi ha dato un'impressione sbagliata, ma non ci ho parlato molto, se non il primo giorno di scuola, quando ci ha accompagnato alla nostra torre.

La descrizione che il Grifo stava facendo della Divinante non coincideva per nulla con l’idea che il delfino si era fatto di lei a lezione e soprattutto dopo l’incontro avuto l’anno precedente nell’ufficio della VicePreside e questo rafforzò la sua idea che la donna con i suoi studenti si comportava in maniera differente. Ovviamente Orion gli chiese cosa contenesse la pergamena e lui, per prendere tempo e valutare cosa fosse il caso di dire, mise in dubbio la sua capacità di tenere per sé quella notizia.

Non ho nessuno a cui raccontarlo.

HUmmm… - riflettè Jorge, rendendosi conti che, in effetti, non aveva mai visto l’altro in compagnia di qualcuno, un po’ come era lui all’inizio dell’anno precedente, prima di incontrare persone folli e simpatiche come Cappie e Kayleen. Anche a Miyabi all’inizio si era avvicinata solo per sfruttare la sua sete di conoscenza e la sua capacità di spulciare i libri come un segugio – Dovrai fare qualcosa per questo tuo isolamento… non fa bene… nono – disse serio, scuotendo la testa. Da dove veniva lui essere da soli voleva dire finire per prendere le botte dal gruppetto di turno e questo spiegava perché appena arrivato a Hogwarts aveva cercato di creare una sorta di banda, anche se ancora con scarsi risultati – Comunque… voglio farla pagare a un Grifo… e visto che il ricatto non ha funzionato ho deciso di metterlo nei guai con la vostra CapoCasa.
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Messaggioda Orion » 18/11/2012, 14:11

Gioal… non mi piace preferisco Peter Pan…

Orion non commentò la sua affermazione. Il modo con cui lo chiamava Jorge aveva per lo meno un senso, quello dei druidi per lui non significava niente. Era solo qualcosa per spersonalizzarlo per farlo diventare uno di loro. Lui era Orion Crimson un mago, non un praticante del culto della Dea Triplice!

Quindi se ti chiedo cos’è non lo sai? Deve essere importante se gli adulti non vogliono che i bambini la provino...

Ho visto i suoi effetti è... è simile alla Bevanda della Pace, quella pozione che abbiamo studiato con la professoressa Bennett; li fa rilassare.

Spiegò Orion, che non conosceva il gusto di quel fumo o l'odore di quella specie di tabacco. A lui piaceva per l'effetto che dava: a differenza dell'alcol era piacevole; faceva ridere, non vomitare, far arrabbiare o rattristare chi ne faceva uso. Con un padre alcolista e violento Orion non sopportava né l'alcol né chi lo assumeva. I druidi bevevano sempre del buon Vino Elfico, ma in modiche quantità e non li faceva star male e non li faceva far del male.

Dovrai fare qualcosa per questo tuo isolamento… non fa bene… nono

Orion scosse la testa in segno di dissenso. Non avrebbe fatto nulla per il suo isolamento anche perché a lui piaceva così. Lui stesso non si poteva tradire, gli altri potevano farlo: è vero, ma lui non avrebbe mai tradito i suoi stessi principi e le sue convinzioni.

Comunque… voglio farla pagare a un Grifo… e visto che il ricatto non ha funzionato ho deciso di metterlo nei guai con la vostra CapoCasa.

Orion lo guardò: alla fin fine era solo un messaggero e fortunatamente Jorge non era poi tanto furbo: se avesse davvero voluto danneggiare quel Grifondoro avrebbe dovuto recarsi dalla sua Capo Casa, che era la Vicepreside Vireau.

E così sia; per me non ci sono problemi. - Rispose Orion dopo quel breve attimo di riflessione - Se la professoressa mi chiederà il perché dirò che è giorno, i gufi si stavano riposando e mi hai incontrato... - Si guardò attorno - Lo hai firmato, vero?

Chiese prontamente il bambino, che certo non voleva essere incastrato in una faccenda scomoda. Orion era piuttosto riflessivo e non si sarebbe facilmente fatto fregare da Jorge, che fin da subito gli era sembrato un bambino furbo e scaltro, che sapeva il fatto suo.

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Messaggioda Jorge » 18/11/2012, 17:48

Ho visto i suoi effetti è... è simile alla Bevanda della Pace, quella pozione che abbiamo studiato con la professoressa Bennett; li fa rilassare.

A quella precisazione gli occhi di Jorge si illuminarono di una luce strana, pericolosa si sarebbe potuta dire, e anche in parte eccitata. Si era scervellato non poco su come poter riprodurre la Bevanda della Pace, si era spinto a chiedere, umiliandosi, alla Bennet di poter usare l’aula di Pozioni per degli esercizi extra, senza ottenere nulla, e ora scopriva che esisteva un’unica, semplice erba che aveva gli stessi effetti.

Chissà se ha le stesse controindicazioni…

Si chiese, perché alla fine erano quelle che interessavano a lui perché erano quelle che alla fine avrebbero nuociuto ai suoi “cari amici” portoghesi. Peccato che però Orion non sembrava avere molte notizie su quell’erba e questo rendeva obbligatorio fare una puntatina in Biblioteca, per delle odiate ricerche. Se era un’erba magica di sicuro il testo di Erbologia ne avrebbe contenuto un’ampia trattazione. Quando il Grifo gli disse che non avrebbe avuto nessuno a cui rivelare il suo segreto, Jorge gli fece notare che stare isolato, senza un gruppo anche piccolo a cui appoggiarsi non era una cosa salutare. Non gli stava proponendo di diventare amici, figuriamoci, si conoscevano appena e poi certe cose non si chiedevano, capitavano e basta, un po’ come il giuramento di sangue fatto con Cappie. E no c’era neanche una nota di preoccupazione nella sua voce per l’incolumità dell’altro, era solo, per così dire, un consiglio gratuito che però l’altro non sembrava intenzionato a seguire.
Jorge scrollò le spalle, come a dire che alla fine erano problemi suoni e gli confidò il contenuto della pergamena che voleva che consegnasse alla Samyliak.


E così sia; per me non ci sono problemi. – Un sorriso sfrontato e di trionfo comparve sul viso di Jorge mentre tendeva il rotolo di pergamena verso l’altro - Se la professoressa mi chiederà il perché dirò che è giorno, i gufi si stavano riposando e mi hai incontrato... – Non lo stava ascoltando perché non gli interessava cosa si sarebbe inventato con la Divinante, l’unica cosa che gli importava era che il “gufo” arrivasse a destinazione - Lo hai firmato, vero?

Hu… - mormorò, inclinando la testa di lato e guardandolo come se non riuscisse a capire il senso della domanda – Mi hai preso per stupido? – esclamò alla fine, lasciando scivolare la mano con la pergamena lungo il fianco – Se volevo far sapere al mondo che sono un delaore – e sbagliò la parola visto che voleva dire delatore ma non essendo avvezzo a quel tipo di espressioni la storpiò – sarei andato dalla Vireau che di sicuro ha più potere della Samyliak…

Affermò, incrociando le braccia sotto il petto e guardandolo come se lo stesse sfidando a ribattere qualcosa.

Volevo mandare un gufo anonimo per mettere nei guai Paul e non avere problemi io… Allora la consegni o no?

E tese di nuovo la pergamena verso l’altro, in attesa che il Grifo decidesse cosa fare.
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Messaggioda Orion » 18/11/2012, 20:18

Volevo mandare un gufo anonimo per mettere nei guai Paul e non avere problemi io… Allora la consegni o no?

Orion lo guardò e poi guardò quella busta. Non sapeva cosa fare, se rischiare o meno di essere ingannato dal Portoghese. Doveva prendere una decisione in fretta, anche se non sapeva il perché... A lui cosa gli avrebbe portato quel messaggio? Nulla. Eppure lo voleva consegnare, voleva sentirsi utile per qualcuno. Qualcosa in lui stava lentamente cambiando, ma il giovane Crimson non se ne stava rendendo conto. Stava forse ritornando il piccolo criminale del mercato londinese? Che rubava per la famiglia ed era felice come una pasqua anche se a volte la sera il suo stomaco brontolava? No... era ancora presto... Ma era certo che non era più completamente disinteressato agli altri.

Ci sono! - Esclamò Orion - Prestami qualcosa: Samyliak non mi è mai sembrata stupida, ma potrei fregarla. - Gli occhi di Orion si illuminarono, il DNA Serpeverde che era in lui iniziava a far ragionare nel modo giusto la sua mente - Dirò che un bambino più basso di me - Guardò Jorge - Voleva consegnarle il messaggio ma che aveva paura a farlo. Io non lo conoscevo, ma che mi ha offerto qualcosa per fargli questo piacere.

Il giovane Grifondoro osservò il Delfinazzurro per capire se fosse convinto o meno di quella messa in scena ideata da lui e se potesse convincere la sua Capo Casa.

Se mi darai un oggetto prezioso come una figurina di Streghe e Maghi Famosi, sembrerà che io abbia approfittato di te e ciò non dovrebbe farle venire alcun sospetto! Poi che c'entra, te la riconsegnerò inseguito...
Non dovrò neppure mentire: in fin dei conti noi due non ci conosciamo neppure e di bambini più bassi di me ce ne sono molti qui a Hogwarts!


Disse Orion dal suo metro e sessantacinque di altezza, contro il metro e cinquanta di Jorge. Inoltre, la professoressa di Divinazione, saputo che un suo studente aveva fatto male ad un altro sarebbe saltata su tutte le furie ed avrebbe chiamato Poul per accertare la veridicità del messaggio e non il suo reale destinatario, ma Orion era ancora un bambino, molto eccitato da quella situazione che vedeva Jorge come mandante e lui come unico protagonista pronto a fronteggiare le regole scolastiche!

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Messaggioda Jorge » 19/11/2012, 12:12

Gli aveva spiegato perchè la pergamena che gli aveva chiesto di consegnare era anonima, che poi era lo stesso motivo per cui non era andato a denunciare alla sua Capa il torto subito, e ora non gli restava altro che attendere la decisione dell'altro, in silenzio. Non avrebbe avuto alcun senso, infatti,perorare la propria causa visto che Orion non aveva alcun motivo per credere alle sue parole di rassicurazioni e sopratutto perchè non poteva rassicurarlo in alcun modo. Non sapeva come la Divinante avrebbe reagito di fronte a un gufo anonimo, non poteva assicurargli che non gli avrebbe fatto un terzo grado per estorcergli da chi aveva ricevuto la pergamena nè che lei non pensasse che fosse stato lui quello che si era scontrato con Paul. Per tutti questi motivo Jorge rimase fermo e zitto nel bel mezzo della Guferia, le mani lungo i fianchi e lo sguardo che vagava in giro alla ricerca di un eventuale altro gufo reale a cui affidare la missiva.

Ci sono! - all'esclamazione del Grifo, Jorge riportò l'attenzione su di lui, aspettando di sentire cosa avesse partorito la mente del primino - Prestami qualcosa: Samyliak non mi è mai sembrata stupida, ma potrei fregarla. Dirò che un bambino più basso di me voleva consegnarle il messaggio ma che aveva paura a farlo. Io non lo conoscevo, ma che mi ha offerto qualcosa per fargli questo piacere.

Pur risentendosi per l'essere stato definito basso, cosa oggettiva contro cui non aveva senso ribattere, il Delfino ascoltò attentamente il piano del giovane Crisom trovando a dir poco geniale. E in quel modo le probabilità che la donna bruciasse la missiva anonima senza prima averla letta si riducevano a zero: di sicuro sarebbe stato quanto meno curiosa di sapere cosa le dovevano dire di così urgente da sacrificare qualcosa di prezioso pur di farle consegnare la missiva.

Se mi darai un oggetto prezioso come una figurina di Streghe e Maghi Famosi, sembrerà che io abbia approfittato di te e ciò non dovrebbe farle venire alcun sospetto! Poi che c'entra, te la riconsegnerò inseguito...
Non dovrò neppure mentire: in fin dei conti noi due non ci conosciamo neppure e di bambini più bassi di me ce ne sono molti qui a Hogwarts!


Ecco la nota dolente del piano di Orion: consegnarli qualcosa di prezioso. Jorge di suo non aveva molto, anzi nulla rendeva maggiormente l'idea. Non aveva mai dato soldi ai ragazzi più grandi per farsi portare dolciumi da Mielandia, non faceva collezione di figurine perchè non comprava le cioccorane, non era abbonato alla Gazzetta nè a riviste di Quidditch: in poche parole Jorge non aveva zellini da spendere in cose futili. Questo però non gli impediva di tenersi informato sui fatti del mondo nè di stare a stecchetto con i dolci, visto che tutti gli studenti sembravano essere affetti da smemorite acuta, una malattia che li spingeva dimenticare in Sala Comune qualsiasi cosa.

Aspetta un secondo... forse ho qualcosa che fa a caso nostro...

Disse quindi a Orion, guardandosi intorno e poi uscendo dalla Guferia, visto che non aveva intenzione di inginocchiarsi in mezzo a quella sporcizia nè di poggiarci la sua borsa.

Se non sbaglio l'altro giorno ... - iniziò a dire, frugando nella borsa, per poi sollevare il viso verso l'altro e scoccargli un'occhiata dubbiosa. Bè si stava rendendo complice di un qualcosa che forse era contro le regole, poteva anche metterlo al corrente di parte delle sue scorribande - ho trovato questa in Sala Comune. Dici che va bene?

E con aria trionfate, tirò fuori una figurina argentata con il numero 10.

Immagine


E se ti serve dopo puoi anche tenerla... tanto collezionare figurine non mi interessa...
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Messaggioda Mark » 17/01/2013, 15:18

[17 Gennaio,ore 14:57]

Erano passati due giorni da quando Mark era arrivato a Hogwarts e moriva dalla voglia di scrivere ai suoi genitori.C'era solo un piccolo problema:non sapeva cosa scrivergli.Sua sorella Ferobecca aveva già scritto al padre e alla madre,ora toccava a lui.Prese la sua penna e la intinse nell'inchiostro. Prese una pergamena e... cominciò a scrivere:

"Cari mamma e papà,
sono passati solo 2 giorni da quando mi avete visto salire sul treno e partire per Hogwarts.
Qui le cose vanno perfettamente,io e Ferobecca,come già saprai da essa,siamo stati smistati in Grifondoro e condivido la stanza con due ragazzini abbastanza simpatici.Conosco già qualche persona e ho svolto le prime due lezioni del mese,quella di pozioni e quella di erbologia. Sono state abbastanza interessanti e spero di riuscire a prendere almeno più di 23 punti.Manca ancora molto alla fine dell'anno e volevo chiedervi di salutarmi Alexia dicendole che mi manca molto. Baci

Mark Howpeen"


Quando ebbe finito di scrivere corse il guferia dove trovò tantissimi gufi,ma Mark non ne possedeva neanche uno e allora scelse un bellissimo barbagianni che era della scuola,il gufo che lui desiderava.
Sperava solo che i suoi genitori gli avrebbero risposto presto e che non lo avrebbero sgridato per non avergli scritto subito quando era arrivato.
Ultima modifica di Mark il 24/02/2013, 20:44, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Miyabi » 18/01/2013, 22:50

[newsgoth]
[Giovedì - ore 15.00]


Ancora non poteva crederci ma sì, la piccola Miyabi era arrivata al suo terzo anno scolastico: non che fosse cambiata così tanto, in realtà a prima vista sembrava sempre l'impacciata e timida giapponesina che due anni prima era giunta ad Hogwarts spaesata nel suo essere una Nata Babbana, incredula di fronte a ciò che la Scuola Europea aveva in serbo per lei; eppure, parlandole, si sarebbe potuta percepire una maggiore sicurezza in lei, una maggiore capacità di relazionarsi con gli altri.
Prima, infatti, non avrebbe mai saputo parlare con un estraneo se gli fosse capitata davanti, mentre ora, nonostante la timdezza, sapeva comunque imbastire una conversazione per quanto semplice; un passo alla volta insomma, glielo diceva sempre anche suo padre e lei sì, si fidava davvero molto di lui.
Era prorio a lui che voleva spedire una lettera, a lui e alla madre naturalmente, così da informare entrambi di come l'anno scolastico fosse iniziato bene e lei fosse stata felice di ritrovare tutte le sue amiche ed amici, da Kayleen ad Elisabeth, da Cappie a Jorge... ed ovviamente anche Ethan, colui che possedeva un posto speciale nel suo cuore di bimba, un cuore che per lui traboccava di puro e genuino affetto; salita l'ultima rampa di scale, la Grifondoro mise piede all'interno della Guferia in cerca di un gufo, una civetta o un barbagianni con cui spedire la sua lettera, e lì si accorse di non essere sola.
Vi era già presente un bambino, uno di quelli che aveva effettuato lo Smistamento appena un paio di giorni prima e che era finito nella stessa Casata della giapponesina: questa, quindi, fece un piccolo passo in avanti verso di lui e si schiarì la voce così da attirare la sua attenzione, le labbra incurvate in un piccolo sorriso timido.

Ciao... io sono Miyabi.
Sei un Grifondoro anche tu, vero? Come ti chiami?


Gli domandò educatamente, sperando che a lui non dispiacesse risponderle.

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Mark
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Messaggioda Mark » 20/01/2013, 15:53

Ciao... io sono Miyabi.
Sei un Grifondoro anche tu, vero? Come ti chiami?


Mark non poteva crederci,finalmente gli era toccata un po' di fortuna, qualcuno dopo alcuni giorni dal suo arrivo a Hogwarts gli aveva rivolto parola.Si affrettò a rispondere,un po' imbarazzato

Ciao Miyabi. Io mi chiamo Mark,piacere di conoscerti.
Si, il cappello parlante per mia fortuna mi ha smistato in Grifondoro, come mai sei venuta qui? Devi spedire una lettera a qualcuno? Io l'ho già fatto,ho spedito una lettera ai miei genitori che volevano sapere come andavano le cose qui.


Non era mai stato bravo a presentarsi,cosa che naturalmente lo metteva un po' a disagio.
Era contento che qualcuno gli avesse rivolto parola ma non sapeva cosa dire e allora dopo alcune parole che gli uscirono dalle labbra per caso,aspettò che Miyabi rispondesse e non si mosse di lì. Voleva chiedergli di che anno era, ma non trovò le parole adatte per formulare la domanda e rimase zitto in attesa di sapere quale fosse stata la reazione della Grifa.

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