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La Chiarudenzia

Messaggioda Tisifone » 01/05/2013, 21:42

La Chiarudenzia


Fare lezione, stare a contatto con altri esseri umani, mostrarmi comprensibile e ascoltare i loro dubbi, dissipare eventuali insicurezze era l'ultima cosa che volevo fare. Anche solo il lieve brusio che sentivo provenire dall'aula mi urtava i nervi, anche se in parte potevo capirli. Quella era la prima volta che non mi trovavano sulla mia sedia a dondolo ad attenderli e forse stare seduti in un'aula semi buia sotto lo sguardo ostile di Idra stava rendendo tutti molto nervosi. Avevo accarezzato l'idea di prendermi un periodo sabbatico, come dicono i babbani, ma quel dannato senso del dovere che i miei genitori prima e i miei padrini dopo mi avevano inculcato me lo aveva impedito. Così come mi aveva impedito di mandare all'aria l'impegno non voluto ma che mi ero assunta lo stesso, l'unico motivo per cui aprii la botola ed entrai nella mia aula:Zephyr Kenway. Mi sentivo leggermente in colpa nei suoi confronti perché temevo che i ripetuti fallimenti a cui eravamo andati incontro nella ricerca della sua mantica fossero dovuti alle energie negative che sprizzavo a ogni respiro e all'odio che provavo nei confronti del mio dono instabile e non utilizzabile a comando. Certo se avessi saputo il ruolo che aveva svolto nell'intrigo che mi aveva rovinato la vita non ci avrei pensato due volte a Oblivarlo e Cruciarlo a morte, ma a causa della mia ignoranza avrei dovuto convivere anche con questo senso di colpa ancora per parecchio.

Buon giorno - dissi in tono gelido - Prendete piuma e pergamena, spalancate le orecchie e serrate le bocche. Il primo che parla si ritroverà in punizione con la sottoscritta tutti i weekend fino al raggiungimento dei M.A.G.O.

Li minacciai, ben sapendo che la prospettiva di rinunciare ai fine settimana a Hogsmeade sarebbe stato un deterrente migliore di una semplice espulsione dall'aula. Sentivo lo sguardo di riprovazione di Monique bruciarmi addosso ma la ignorai. Non sapevo se fosse lì nel semplice ruolo di VicePreside o per evitare che facessi una strage e non mi interessava. Con un colpo di bacchetta accesi le torce e, dopo aver fatto levitare gli appunti della lezione che avevo preparato con tanta cura tempo prima nel caminetto, diedi loro fuoco. Un gesto plateale forse ma avevo bisogno di ogni aiuto possibile per tenere sotto controllo i miei nervi e la mia magia spontanea e se per ottenerlo avrei dovuto saturare l’aria dell’aula con zenzero e cannella bè… semplicemente l’avrei fatto.

La chiarudienza è una mantica che permette di avere delle previsioni del futuro tramite l’ascolto di voci o suoni provenienti da un altro piano temporale ed è per questo che i babbani la definiscono come “udito astrale”. Il Vate che ha affinità con essa viene solitamente definito chiaroudente ed è la figura divinatoria che maggiormente si avvicina a un Veggente, pur non possedendo il Dono della Vista. Se, infatti, nelle maggior parte delle mantiche il fuoco o l’acqua o i cristalli rappresentano il mezzo tramite cui il Vate riesce a inserirsi nelle maglie del tempo e dello spazio per strappare una risposta alle domande che ci si è posti, con la chiarudienza questi ruoli non sono ben definiti, soprattutto quando il livello di fusione tra Vate e mantica raggiunge il grado di perfezione. Come nei Veggenti è il Fato che decide cosa e quando mostrare del passato o del futuro di una persona, allo stesso modo può capitare che il Fato stesso sussurri all’orecchio psichico del chiaroudente suggerendogli la domanda da porre, che in questo caso viene chiamato Dubbio, e successivamente la risposta.

Ha detto passato? Ma la Divinazione non serve per prevedere il futuro?

Tono di voce pacato, mano alzata, occhi rossi che brillavano attenti, il Prefetto dei Corvi era forse l'unico in tutta l'aula a considerare davvero importante ogni sillaba che usciva dalle mie labbra.

Il fatto che lei passi già tutti i suoi week end nel mio ufficio non la esime a non rispettare le regole di questa classe Signorino Kenway.

Sibilai irritata, scoccando un’occhiata furibonda al mio apprendista ma non meravigliata per quella ignoranza: erano concetti che insegnavo al primo anno, classe quella che, come lui mi aveva ricordato più volte, non aveva mai frequentato. Stavo per riprendere il discorso da dove l’avevo lasciato quando un colpo di tosse discreto dal fondo dell’aula provò a riportarmi all’ordine. Fui tentata di ignorarla, uscire dal terreno seminato che avevo preparato e che stavo ripetendo come un automa mi avrebbe costretto a pensare, un’attività quella da cui rifuggivo come dal vaiolo di drago, ma lei era pur sempre la VicePreside.

In ogni caso, nella Divinazione il tempo e lo spazio sono concetti relativi, privi del significato che viene solitamente assegnato loro nel mondo reale. – iniziai quindi a spiegare, gli occhi fissi in quelli di Zephyr – Il Divinante, che esso sia un Vate o un Veggente, ha la capacità di ricongiungere in un’unica unità dimensionale spazio temporale psichica ciò che fisicamente viene percepito come separato, come se riunisse in un enorme calderone una pluralità di eventi passati, futuri o anche presenti ma localizzati in un luogo lontano. Nel momento in cui interroga una mantica o ha una visione, che sia essa fondato sulle immagini o sul suono, è come se calasse la mano in questo calderone ed estraesse un evento. Ovviamente il Vate cercherà di estrarre l’evento corrispondente alla domanda posta mentre il Veggente si ritroverà in mano, per così dire, ciò che il Fato aveva in serbo per lui.

Mi fermai di fronte al tavolino in seconda fila occupato dal Prefetto dei Corvi, lo sguardo ancora fisso nei suoi occhi, in attesa di leggervi un barlume di comprensione, per poi riprendere la mia spiegazione e con essa la mia peregrinazione per la classe: stare seduta quel giorno era proprio da escludere.

Il motivo per cui questa mantica è così poco conosciuta dovrebbe, a questo punto, essere chiara a tutti. Nel Mondo Magico, così come in quello Babbano, sentire le voci è sinonimo di disturbi mentali quindi qualcosa di cui vergognarsi e tenere nascosto se non si vuole finire al San Mungo o peggio. A causa di questi preconcetti abbiamo perso molti valenti Chiaroudenti nati babbani, confinati in manicomi e spesso ridotti al “silenzio” mediante tecniche barbare come l’elettroshock.

Forse qualcuno degli studenti nati babbani sussultò sentendo il riferimento a quella che, per molti decenni, era stata considerata una tecnica terapeutica eccellente per la cura di disturbi mentali e mentali, ma non ci badai. La mia voce riecheggiava lugubre nell'aula silenziosa, priva di qualsiasi calore, come i miei occhi che saettavano da un tavolo all'altro senza davvero vedere nessuno dei loro occupanti.

Professoressa forse i suoi alunni sarebbero interessati a sapere qualcosa di più su questa mantica, per quanto poco studiata, come per esempio come si è giunti a conoscerla.

La voce dolce e ragionevole di Monique ruppe il silenzio che era calato sull’aula dopo che ebbi pronunciato l’ultima frase, riscuotendomi da uno stato di isolamento in cui sempre più spesso andavo scivolando.

Semplicemente leggendo attentamente vecchi testi delle tradizioni religiose dello shivaismo kashmiro con gli occhi di un mago e non di un semplice babbano – risposi secca per poi espirare sonoramente quando mi resi conto che avrei dovuto articolare una risposta più completa – Kundalini non è una sorta di enorme riserva di energia divina che dimora e riposa alla base della spina dorsale di ogni individuo attorcigliatovi come un serpente ma una dei tanti aspetti che può assumere l’Occhio Interiore di un mago o di una strega. Non lasciatevi ingannare dal fatto che comunemente questa manifestazione della magia innata di un individuo viene associato all’organo della vista perché non si tratta altro che di una semplificazione derivante dal fatto che nella storia i più famosi Vati e Veggenti hanno sfruttato questo senso per dipanare le linee del Destino. Avrebbero potuto chiamarlo Orecchio Interiore o anche Tatto interiore o più genericamente Senso Interiore perché l’aspetto fondamentale non è attraverso quale organo fisico si utilizza ma che la fonte di magia che permette la connessione con il Fato risiede dentro di noi. E’ per questo che Vati si nasce non si diventa.

Era un concetto importante quello, che non mi sarei mai stancata di ripetere per evitare soprattutto delusioni o recriminazioni alla consegna dei risultati di ogni compito: impegnarsi permetteva di ottenere buoni risultati nella teoria ma non influenzava di nulla la parte pratica. Fermai il mio girovagare per i tavolini e misi a fuoco i volti degli studenti forse per la prima volta da quando ero entrata in classe e quello che vidi non mi fece per nulla piacere, anzi rafforzò in me l’idea di lasciare Hogwarts per un po’ di tempo.

Non ho alcuna intenzione di spiegarvi neanche in via teorica quali sono le tecniche che permettono di risvegliare Kundalini – continuai subito dopo e il tono della mia voce doveva suonare davvero così fermo come credevo perché nessuno, neanche la VicePreside, ebbe qualcosa da obiettare – L’uso improprio e sconsiderato di queste tecniche hanno delle ripercussioni sull’individuo, sia esso mago o babbano, sia a livello fisico come disturbi e fitte alla base del collo, inspiegabili mal di testa, a volte anche nausea e vomito, che a livello emotivo innescando dei disordini bi - polari e depressioni maniacali.

Scossi la testa, come per schiarirmi le idee, e voltai le spalle all’aula per darmi la possibilità di espirare in piena libertà. Forse dopotutto avrei dovuto rispolverare i vecchi manuali di meditazione yoga per riequilibrare i miei chakra e riallineare il mio dono con tutti i piani esistenziali che mi circondavano.

Quello che posso fare è farvi leggere un estratto delle ricerche più recenti che sono state effettuate nel campo di questa mantica. Vi consiglio di prendere appunti perché non esiste un libro in cui ritroverete queste parole.

Li ammonii prima di far apparire una pergamena sotto gli occhi della Parker accorgendomi con un secondo di ritardo che quel giorno si era seduta allo stesso tavolo del Prefetto dei Corvi. Mi morsi il labbro inferiore, indecisa se far levitare o meno il foglio di fronte a un altro studente- Zephyr era infatti l’unico dei presenti che avrebbe potuto riconoscere come mia quella calligrafia così elegante e diversa da quella che riportava le note ai margini dei loro compiti, - ma alla fine desistetti e feci un cenno alla Delfina di iniziare a leggere.

Uno dei metodi per poter accedere alla chiarudienza è seguire la via babbana dei chakra, è imparare a conoscere, a comunicare e a trasmettere, perché il poter sentire interiormente comincia dalla liberazione della parola giusta. Padroneggiare il chakra della coscienza equivale a poter utilizzare il proprio ascolto psichico per percepire i sussurri del Fato. […]La cultura moderna che tutto codifica e tutto schematizza, colloca l’orecchio psichico nella parte posteriore del cranio a metà strada tra i lobi delle orecchie fisiche, mantenendo una sorta di armonia con l’individuazione dell’Occhio Interiore al centro della fronte, in modo da evidenziare la differenza esistente tra le percezioni sonore psichiche e quelle fisiche. […] A differenza di quello che sostengono le teorie ministeriali più accreditate, l’auditizzazione rappresenta il primo stadio per poter diventare chiarudenti in quanto non è possibile percepire la verità che il Fato ci sussurra se prima non si è capaci di ascoltare noi stessi.


Basta così Signorina Parker.

Affermai seria, facendo sparire con un colpo di bacchetta la pergamena dalle sue mani prima che andasse troppo avanti con la lettura. Quando avevo estrapolato dai miei appunti quel foglio non mi ero resa conto di aver dimenticato di eliminare alcune considerazioni personali non proprio innocue.

Benissimo la lezione è finita. Vi consiglio di fare i compiti che troverete scritti sulle pergamene che si trovano nelle vostre borse e di consegnare gli elaborati entro il 5 Giugno.

Gli studenti non mi diedero il tempo di finire la frase che subito schizzarono fuori dall’aula tanto che temetti di sentire qualcuno ruzzolare giù dalla scala a chiocciola.

Ah, Signorino Kenway – dissi, bloccando il Prefetto prima che lasciasse l’aula, il tono freddo e duro che ormai era tornata a essere una costante del mio rapportarmi con gli altri - non si faccia vedere per le prossime due settimane.

Questa era la sua punizione per non aver rispettato le regole che avevo imposto all’inizio della lezione. Non sapevo né mi interessava sapere se lui l’avrebbe percepita come tale o se gli avrebbe fatto piacere avere del tempo libero in più per correre dietro alle due Prefette che credevo popolassero i suoi sogni da adolescente. Io avevo bisogno di una pausa da lui o forse dal mondo intero. Sostenni lo sguardo pieno di riprovazione che Monique mi rivolse mentre anche lei si accingeva a uscire dall’aula, senza mostrare alcun minimo segno di rimorso o altro. Non appena rimasi da sola, sigillai la botola, spensi le torce e immersa nel buio più totale iniziai a dondolare sulla mia vecchia sedia a dondolo con Idra acciambellata sulle gambe. L’aroma di zenzero e cannella saturava l’aria ma non riuscivo a trarne nessun beneficio. Era ben altro l’odore che avevo bisogno di respirare, un odore che, temevo, mi sarebbe stato precluso per sempre. Sull’onda di quella consapevolezza scoppiai in un pianto silenzioso.




Risposta chiara ed esaustiva, Signorino Kenway ma incompleta. Sembra che le sia sfuggito un piccolo particolare e cioè che chi non è capace di "auditizzare" difficilmente potrà approcciarsi in maniera proficua alla chiaroudienza, oppure semplicemente lei condivide la visione ministeriale di questa mantica?
4

Interessante la scelta dei due chakra anche se la spiegazione che ne ha dato è "magicamente" scorretta. Se a livello fisico sono completamente opposti a livello magico ed energetico permettono di acquisire delle qualità simili che risultano essere complementari per il Chiarudente. Se vorrà potremmo discuterne nel mio ufficio uno di questi secoli.
10

Risposta corretta che potremmo approfondire successivamente in modo da fugare ogni dubbi sulla sua interpretazione
5

C'è un proverbio babbano che recita "chi tutto vuole nulla stringe" ma solo il tempo ci dirà se la sua ambizione sarà anche la sua rovina o la sua fortuna.
10

Teoria interessante e ben esposta.
10

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Parla della Chiarudienza e dell’auditizzazione, evidenziandone le differenze.
Fai una breve ricerca sui chakra, soffermandoti un po' di più su quello che reputi più importante.
Parla di Kundalini, sia dal punto di vista babbano che da quello magico, prendendo in quest'ultimo caso spunto solo dalle notizie date a lezione.
Veggente e Chiarudiente: descrivi differenze e similitudini tra queste due figure. Se potessi scegliere chi vorresti essere? Motiva la tua scelta secondo il punto di vista del tuo pg.
Secondo te quali possono essere le tecniche che permettono di risvegliare Kundalini? Date libero sfogo alla vostra fantasia, utilizzando, se volete, anche tecniche babbane, e create una sorta di programma di allenamento che sia coerente.

 
 

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