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Messaggioda Miyabi » 10/11/2011, 22:22

[Venerdì - 22.03]


Era tardi, lo sapeva bene. Non era del tutto sicura di violare il coprifuoco, ma qualcosa le diceva che dopo le 9.30 di sera uscire per la scuola non fosse esattamente la cosa più consigliata del mondo.

Shikashi, koreha tentai no tame no saikō no jikandesu...
(Però questo è il momento migliore per osservare le stelle...)


Pensò Miyabi, appoggiandosi al muro con la schiena ed inclinando appena la testa con espressione sognante mentre osservava le stelle: lei di Astronomia ci capiva davvero poco, ma non era un gran problema; suo padre le aveva sempre detto che non si doveva per forza conoscere una cosa per apprezzarla, e che l'ignorarla non doveva impedire all'essere umano ansioso di ammirlarla di farlo... e lei era della sua stessa politica. Perciò, anche non conoscendo le stelle...

Immagine

Watashi wa, karera wa subarashī to iu koto ga dekiru...
(Posso affermare che sono meravigliose...)


Si disse con un piccolo sospiro: aveva incontrato la propria Caposcuola, la professoressa Samyliak quel pomeriggio, ed anche se la motivazione per quell'incontro non era stata delle migliori, aveva avuto modo di conoscere meglio l'insegnante di Divinazione che, a prima vista - anche da ciò che aveva capito di lei sull'espresso, quando ancora non sapeva che sarebbe finita a Grifondoro sotto la sua supervisione - non sembrava poi troppo diversa dal professor Vastnor, seria e pensierosa come lui... ma probabilmente era troppo presto per giudicarla.

Soshite sonogo, kare Vastnor-Sensei wa yoi kotoda baai...
(E poi, se è brava come il professor Vastnor...)


Pensò Miyabi con un piccolo sospiro: sì, ormai si era messa in testa che lui fosse un buon insegnante pur non avendolo ancora visto all'opera, ma la piccola era fatta così e l'uomo, per qualche strano motivo, le ispirava fiducia.
Il cielo era bellissimo quella sera, senza nemmeno una nuvola, tempestato di miriadi di stelle: tutto sembrava perfetto, tranne...

... Watashi wa anata ga koko ni itara īnoni.
(... vorrei fossi qui.)


Spoiler:
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Messaggioda Ethan Travis » 11/11/2011, 0:03

"La Galassia di Andromeda (nota talvolta anche con il vecchio nome Grande Nebulosa di Andromeda o con le sigle di catalogo M 31 e NGC 224), è una galassia spirale gigante facente parte del Gruppo Locale, assieme alla Via Lattea; si trova a circa 2,5 milioni di anni luce dalla Terra, in direzione della costellazione boreale di Andromeda, da cui prende il nome. Si tratta della galassia spirale di grandi dimensioni più vicina alla nostra Galassia; è visibile anche ad occhio nudo e si tratta dell'oggetto più lontano visibile da occhi umani senza l'ausilio di strumenti di osservazione."

Immagine

...zzz...zzz...zzz...zzz...zzz...zzz...zzz...

Non era per nulla una ricca dormita a fine serata per coronare in maniera positiva la conclusioni delle lezioni di quel giorno, anzi, forse era una delle dormite più scomode che Ethan Travis Fox avesse mai potuto fare in tutta la sua ancora breve vita.
L'ultima ora di lezione era stata astronomia ed avevano studiato la galassia di Andromeda, bellissima come non mai ed estremamente interessante per lui, ma nulla di più, o almeno questo credeva, fino a quando durante la spiegazione, la supplente professoressa Vireau se ne era uscita con una frase che gli sconvolse tutto il suo ordine di priorità della lezione.

E come piccolo aneddoto su questo prezioso tesoro dell'universo possiamo aggiungere che una delle stelle facenti parte di questa Galassia si chiama "Hermione", che sicuramente i più appassionati di storia ricorderanno come il nome di una delle streghe migliori degli ultimi due secoli!

Sicuramente non l'avrebbe dovuto dire, non ad Ethan che in quello stesso istante convenne con se stesso che la Galassia di Andromeda l'avrebbe dovuta sapere a menadito perchè all'interno di essa vi era la stella migliore di tutto il firmamento, almeno a parer suo. Così, in un modo o nell'altro, rimase a studiare per il restante tempo dopo lezione, non sorvegliato perchè non essendo classe di sua competenza la Vice Preside si era allontanata con tutta la classe senza fare controlli aggiuntivi comunque non richiesti e quindi alla fin fine, con ancora nella mente tutte quelle informazioni, il piccolo grifoncino si era placidamente addormentato dentro l'aula di astronomia adiacente all'osservatorio dopo aver studiato come un matto ed aver assimilato più informazioni possibili.

"Secondo gli studi pubblicati negli anni duemila, derivati dalle osservazioni del Telescopio Spaziale Spitzer, la Galassia di Andromeda conterrebbe circa mille miliardi di stelle, un numero molto superiore rispetto a quello della nostra Galassia; sulla massa e sul numero di stelle ci sono tuttavia opinioni discordanti: alcuni studi indicano un valore di massa per la Via Lattea pari all'80% di quello di Andromeda, mentre secondo altri studi le due galassie avrebbero delle dimensioni simili fra loro
Con una magnitudine apparente pari a 4,4, la Galassia di Andromeda è uno degli oggetti di Messier più luminosi."


I pensieri e le informazioni vorticavano ancora dentro la sua testa che non smetteva di ripeterle per quanto il suo cervello fosse in realtà studioso e diligente quanto quello del suo idolo più grande, lo stesso cervello che dopo un po' diede l'input necessario perchè il ragazzino si svegliasse e desse così tregua alla sua schiena che si era stufata di riposarsi incurvata su di un banco.
Alzò la testa di scatto con la guancia ancora incollata alla pagina del libro con sopra l'immagine della galassia in questione e cominciò a guardarsi attorno un po' spaesato, realizzando subito poco dopo tutto quello che era successo.

Oh cavoletti, mi sono addormentato mentre studiavo e adesso sarà tardissimo! Oh mammina e adesso che faccio? Devo tornare subito al mio dormitorio o il signor Skett mi farà una ramanzina infinita...

Rimise subito a posto i suoi quaderni e i suoi libri con tutti gli appunti scritti a matita e si alzò andando ad uscire dall'aula, ma una volta sul corridoio, passando di fronte la porta dell'osservatorio, non solo la trovò semiaperta, ma non potè fare a meno di soffermarsi su un pensiero molto da grifondoro, il grifondoro si buono ma sempre con poca inclinazione alle eccessive regole scolastiche, le stesse regole che aveva anche infranto Hermione qualche volta.

... E se riuscissi a vedere "Hermione"? Sarebbe bello poterla vedere brillare, già brillerebbe proprio come gli occhi di principessa-chan, magari potrei portarla a vederle una volta, se le va...

Sorrise leggero e gentile, addolcito da quella visione di quel visino orientale con quei grandi occhi violacei belli e infinitamente profondi e ipnotici che lo avevano sempre ogni volta incantato.
Non esitò oltre, voleva vedere quella stella, voleva riuscire a guardare qualche secondo il firmamento prima di andare a dormire e così facendosi coraggio si avvicinò alla porta ed entrò nell'osservatorio.
Indossava un giacchetto a vento nero in pail con cappuccio imbottito e sotto un maglioncino attillato rosso come la sua casata voleva, sotto dei pantaloni di velluto neri con scarpe da passeggio, le sue solite con lo stemma dei grifi impresso dalla madre.

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Entrato all'interno, tutto il luogo gli sembrava a dir poco magnifico, così luminoso nella notte e da dove si poteva vedere tutto quanto in maniera nitida e approfondita.
Ogni cosa era al suo posto, totalmente diversa vista in quell'ottica, senza la miriade di persone che la affollava durante le ore di lezione, come se fosse più intima, come se fosse ancora più magica e come se sopratutto fosse più entusiasmante ed emozionante da vedere.

Immagine

Un grande telescopio bianco davanti l'apertura della stanza al grande cielo stellato, quella notte più che sereno e splendente, e con somma sorpresa per Ethan, in mezzo alle stelle del cielo ce n'era una terrestre che brillava più che mai in quel luogo, che gli dava le spalle perchè fissava il cielo, ma impossibile da non riconoscere il polsino che portava e quei lunghi capelli lisci e il corpicino perfettamente magro e morbido: Miyabi.

Non posso crederci, sei proprio tu?

Le parole si focalizzarono nella sua mente, mentre un sorriso assolutamente entusiasta e felice si dipingeva sul suo volto adesso più sinceramente eccitato che mai. Era lì, non si sapeva come e perchè ma lei era lì, erano lì insieme, la sua amichetta speciale, e allora non poteva fare altro che richiamarla con l'unico nome che lui sapeva bene, lei avrebbe riconosciuto tra mille come quello che solo Ethan gli poteva affibbiare tra tutti i bambini presenti in quella scuola, che fossero stati 10 oppure 10.000...

... Principessa-chan...

Rimase quindi ancora lì a fissarla, dopo averla chiamata, aspettando solo che lei si girasse, per poter di nuovo tornare a sognare osservando quelle ametiste magiche, dove all'interno di ognuna era presente un'intera e lucente mini galassia di Andromeda.
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Messaggioda Miyabi » 11/11/2011, 0:29

Anata wa, yokubō o hyōgen suru baai... Anata ga kita?
(Se esprimessi un desiderio... tu arriveresti?)


Pensieri strani quelli di Miyabi, che non sapeva spiegare quello strano battito del cuoricino che ora le rimbombava quasi nelle orecchie, quel ritmo accelerato a cui non sapeva dare motivo: probabilmente per la bambina si trattava semplicemente dell'aver trovato un primo amico vero - o perlomeno era tale per lei - all'interno di Hogwarts; in fondo, a causa della sua timidezza, evitava di stargli troppo accanto quando andavano a lezione o erano in posti pubblici ed affollati come la loro sala comune o la Sala Grande, senza contare che l'idea di andarlo a trovare in camera era qualcosa di ancora assolutamente inconcepibile... perciò in momenti come quelli, quando era sola e tranquilla ed il silenzio regnava sovrano intorno a lei, ecco che il pensiero volava dolce e leggiadro verso di lui, al suo amico speciale, a colui che le aveva chiesto di divenire la sua Principessa, unica tra le tante altre amicizie che sicuramente Ethan Travis si era già costruito.

Watashi wa anata ga watashi ni on'nanoko o sukini dake naru koto o osorete iru...
(Temo che tu sarai l'unico a volermi per amica...)


Pensò la piccola con una punta di tristezza: non era certo colpa di Ethan se lei era fatta in quel modo, tanto timida quanto lui era estroverso; e non tutti i bambini, naturalmente, potevano avere la pazienza di andare oltre il suo imbarazzo e provare a conoscerla meglio, un po' perchè non si poteva pretendere nulla del genere da degli 11enni, ed un po' perchè anche lei si sentiva sotto esame con gli altri. Meglio allora essere soli, o almeno questo era ciò che aveva sempre pensato prima di conoscere lui.

... Principessa-chan...

Quel suono di voce così assolutamente familiare per Miyabi fece saltare un battito al piccolo cuoricino della giapponesina, che si volse di scatto: i lunghi capelli lisci seguirono il movimento della sua testa per posarsi sulla spalla destra, i grandi occhioni viola si spalancarono in un moto di sorpresa e si posarono su quelli di colui che l'aveva chiamata, mentre le labbra rosee si aprirono in un sorriso felice e le guance si rosarono appena.

Ethan-kun!
(Ethan!)

Esclamò la bambina, incredula di trovarlo lì: ma allora le stelle l'avevano ascoltata veramente? Si scostò dal muro a cui era appoggiata, avvicinandosi alla sua figura per salutarlo con un piccolo inchino rispettoso come sempre faceva con tutti, che li conoscesse o meno.

Ogenki desu ka? ... cioè, volevo dire... come stai?

Sì, con lui - se n'era accorta un paio di giorni prima - le veniva fin troppo spontaneo parlare nella sua lingua madre... forse Ethan non ci aveva fatto caso, o forse non le aveva detto niente per non metterla a disagio; fatto stava che voleva sforzarsi di parlare il più possibile nella sua lingua, così da facilitare le loro conversazioni.

Sono tanto contenta di vederti...

Aggiunse in un piccolo sussurro imbarazzato, accompagnando quelle parole da un timido ma luminoso sorriso che s'intonava perfettamente con gli occhi ora raggianti della piccola Principessa felice.
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Messaggioda Ethan Travis » 11/11/2011, 17:35

Trovarla lì fu davvero un'evento non solo inaspettato ma anche immensamente gradito. Ethan la fissava con assoluto affetto e quasi adulazione per quanto quella bambina fosse bellina e graziosa nelle sue movenze, nei suoi gesti e nelle sue parole pronunciate con dolcezza e una voce tenera e meravigliosamente morbida.
Erano soli, due bambini da soli in un luogo così bello e magico, sotto una coltre di stelle lucenti e raggianti che facevano sembrare quasi che il cielo fosse popolato da miliardi di diamanti e una luna calante che decorava il tutto al centro di quel quadro di non comprensibile fantasia e splendore.

Immagine

Lei lo raggiunse velocemente quindi, chiedendogli come stava, inizialmente nella sua lingua madre, per poi a seguito correggersi e chiederlo in inglese, dato che forse aveva capito che se avesse proseguito a parlargli così probabilmente non si sarebbe mai fatta comprendere bene da lui, ma ad Ethan questo importava poco: se sentirla parlare in giapponese significava che si sentiva vicina a lui, allora avrebbe potuto passare anche ore senza capire minimamente quello che lei diceva.
Sorrise allora, facendo splendere i suoi occhi verde smeraldo che sprofondarono in quelli di lei come se fossero due onde del male che viaggiano nella stessa direzione.

Sto bene principessa-chan, grazie. Mi ero addormentato in classe e quando mi sono svegliato era buio, così ho deciso di passare qui e ti ho trovata, è stata davvero una bella sorpresa, che dici, me l'hanno fatta le stelle? Sei una loro sorellina?

I complimenti che il piccolo le rivolgeva erano romantici come quelli letti negli svariati libri della madre, quanto allo stesso tempo detti in maniera molto ingenua ed infantile. Di sicuro un giorno si sarebbe saputo esprimere molto meglio ma per il momento quella sua natura pura e bambina imponeva lui di formulare piccoli e gentili pensieri di complimento allo stato più elementare possibile.
Non tirava alcun filo di vento, la temperatura era ideale per stare anche in un posto alto come quello, per quanto forse in un momento così bello tra di loro, Ethan avrebbe sopportato anche di essere sotto lo zero pur di rimanere con la sua amichetta speciale ancora a chiacchierare, mentre quelle due pietre preziose si incontravano senza distogliersi mai dalla loro rotta, quegli smeraldi e quelle ametiste che brillavano tanto quanto le stelle sopra di loro, stelle calme e placide che accompagnavano il percorso della luna in quella notte che andava avanti e si avvia verso il suo picco più alto.

Sono così...

Immagine

... Belli...

Il cuore poi cominciò a battere più forte in concomitanza con la rivelazione di Miyabi del fatto che fosse felice di vederlo lì ed ovviamente anche la continua osservazione del suo sguardo nel quale lentamente il piccolo gallese si stava perdendo sempre di più, contento e felice però di farlo, in fondo sentiva che gli faceva solo del bene e lo faceva sentire solo che estasiato
Sbattè le palpebre più volte, mentre nella sua testa semplicemente si focalizzavano tutti i momenti passati fino ad allora nei quali l'aveva incontrata e si rendeva conto sempre di più di quanto le situazioni che li vedessero insieme migliorassero di contesto ogni volta da quella precedente. Sorprendente e alla fine, quasi da favola, la favola dove lei era la sua principessina.

Davvero? Anche io lo sono, tanto tanto... e che cosa hai studiato oggi di interessante?

E così, per continuare a parlare con lei ed alimentare il discorso e non rimanere senza parole, al bambino venne da dire la cosa più spontanea e sentita di quell'istante, contaminato come al solito dalla sua "Hermionite" acuta che probabilmente non lo avrebbe mai lasciato e gli avrebbe tenuto la giusta compagnia per tutta la vita.
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Messaggioda Miyabi » 11/11/2011, 18:46

E per fortuna si era corretta in tempo, parlando prima nella propria lingua madre e successivamente in inglese così da farsi comprendere perfettamente da lui: vederlo con quegli occhi luminosi le fece venir voglia di sorridere ancora di più, mentre il proprio cuoricino, dopo aver saltato un battito poco prima, ora aveva ripreso il proprio lavoro a pieno ritmo.

Sto bene principessa-chan, grazie. Mi ero addormentato in classe e quando mi sono svegliato era buio, così ho deciso di passare qui e ti ho trovata, è stata davvero una bella sorpresa, che dici, me l'hanno fatta le stelle? Sei una loro sorellina?

Ihihihih... no...

Una piccola risatina timida uscì dalle labbra di Miyabi che scosse la testa mentre le guance divenivano ora di un rosso acceso e gli occhi prendevano a brillare più intensamente, per quanto potesse sembrare impossibile che potesse accadere una cosa del genere.

Però... ho sperato tanto che tu venissi qui, così... potevamo passare del tempo insieme.

Aggiunse in un sussurro la bambina, mordicchiandosi il labbro con fare imbarazzato: se da una parte si sentiva in colpa per il proprio comportamento, che disobbediva alle regole della madre, dall'altra invece era felice perchè Ethan era il suo primo amico lì ed era più che convinta che il signor Stevens ne sarebbe stato più che entusiasta.

Watashiwomite hontōni shiawaseda...
(Sembra davvero felice di vedermi...)


Pensò la piccola giapponesina, scostandosi i capelli lisci dal viso e portandoseli dietro l'orecchio in un gesto aggraziato ed elegante: forse un giorno si sarebbe resa conto di come certi movimenti potessero risultare femminili agli occhi degli altri, ma per il momento si limitava a farli in modo spontaneo senza farci troppo caso.

Davvero? Anche io lo sono, tanto tanto... e che cosa hai studiato oggi di interessante?

Le parole di Ethan Travis confermarono i pensieri di Miyabi, e cioè che effettivamente lui era davvero contento di vederla: la bambina fece un sorriso felice, meno timido e forse più radioso di prima per via dell'affermazione del ragazzino, ed infine si decise a rispondere.

Oggi ho seguito Incantesimi, Babbanologia, Pozioni e Antiche Rune.
Hai visto che la professoressa Vireau ha aperto l'Auditorium? Credo stia cercando nuovi studenti interessati a cantare... tu proverai ad entrare nel coro?


Ebbene sì, per la seconda volta non solo gli aveva risposto - in inglese - ma gli aveva persino posto una nuova domanda, tutti segni di come si sentisse molto più a proprio agio rispetto a prima: inoltre il quesito che gli aveva posto l'aveva fatta diventare molto curiosa. Ethan sapeva cantare? Lei s'immaginava di sì, ce lo vedeva bene, ma per quanto ne sapeva poteva anche essere stonato come una campana...

Watashi wa sore o utagau. Kanojo no koe wa totemo utsukushīdesu...
(Ne dubito. Ha una voce così bella...)
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Messaggioda Ethan Travis » 11/11/2011, 20:20

Però... ho sperato tanto che tu venissi qui, così... potevamo passare del tempo insieme.

Sentire quelle parole pronunciate proprio da lei, dalla sua principessa lo riempirono di gioia quasi incontrollata.
L'aveva conosciuta prevalentemente silenziosa e non incline a mostrare le proprie emozioni ed invece adesso si faceva vedere a lui così sincera e così assolutamente favorevole a condividere il suo tempo con la compagnia del bambino, Ethan, che senza nemmeno essersene accorto era diventato più rosso in viso e aveva allargato ancora di più il suo sorriso così tanto che Miyabi non avrebbe potuto non capire quanto fosse entusiasta delle sue parole dette poco prima.

Quando siamo a lezione di solito non mi parli mai, forse preferisci essere concentrata, quindi è bello sapere che ti piace passare il tempo con me quando non siamo sotto le lezioni!

Già, si era perfettamente accorto della timidezza che la bambina faceva notare quando invece si trovavano in sede di lezione o comunque in mezzo a tutti gli altri. Una timidezza molto forte e allo stesso tempo spiazzante visto il rapporto che invece si stava instaurando tra loro con quella facilità estrema forse mai immaginata da entrambi che adesso, come in balia di loro stessi, sceglievano semplicemente di essere il più naturali possibili e godersi quei minuti di libertà con la persona che più volevano vicino in quel momento.

Sarebbe bello potersi tenere per mano anche davanti a tutti...

Un pensiero fugace, un pensiero che nascondeva in se già un'impostazione matura di speranza e desiderio futuro di maggiore vicinanza, magari maggiore rispetto e riflessione su quel bel rapporto che stavano costruendo insieme dopo appena pochissimi giorni dall'inizio della scuola, ma questo lui non poteva saperlo, il suo pensiero, ancora innocente, fu semplicemente spazzato via lasciando solo come un vuoto luminoso quando la vide scostarsi i capelli dal viso, un gesto si non volutamente femminile, ma che agli occhi di un bambino come Ethan, così attaccato ai libri romantici e rosa della madre, potè avere un significato importante ed intuitivo:

Sicuramente vuole un complimento per i capelli, nei libri di mamma i protagonisti fanno sempre così quando la ragazza fa in quel modo!

I tuoi capelli sono lisci come la seta, non ne ho mai visti così da nessuna parte, sono davvero unici come te...

E quale ipotetica reazione avrebbe potuto scatenare quella frase lui non lo sapeva proprio, ma perchè preoccuparsene, ancora così piccolo ed ingenuo?
Piuttosto poco dopo il discorso si spostò sul fattore "coro".

Hai visto che la professoressa Vireau ha aperto l'Auditorium? Credo stia cercando nuovi studenti interessati a cantare... tu proverai ad entrare nel coro?

Si, aveva sentito dalla professoressa la richiesta di nuove reclute canterine, ma per quanto si sentisse in grado di essere un ottimo cantante sotto la doccia, di certo non pensava che fosse quello ciò che richiedeva la Vice Preside.

Oh beh, sai principessa-chan, io mi sento ancora molto piccolo per tentare una cosa del genere, ho studiato canto da quando avevo quattro anni fino ai dieci, ed ho imparato che la voce cambia quando si cresce. Se adesso entrassi perchè ho una voce decente ma poi cambiando diventasse orribile non saprei come guardare la prof in faccia e avrebbe poi ragione a buttarmi fuori, quindi non voglio rischiare...

Si notava chiaramente una punta di tristezza nella sua voce, perchè amava comunque dare sfogo a tutte le sue abilità e possibilità, esattamente come fece il suo idolo prima di lui, utilizzando la giratempo per cercare di fare tutto il necessario per stare a passo con ogni materia ed esercizio per la quale si sentiva portato, ma lui non era Hermione, per quanto lo desiderasse con ardore, non era così tanto brillante, o almeno questo lo pensava lui e in quel primo frangente degli undici anni, niente e nessuno lo avrebbe potuto convincere del contrario.
Chinò il capo un po' in avanti, come se fosse deluso da se stesso e tirò un pochino su col naso, si, gli occhi si erano gonfiati di lacrime che gli rigarono il viso. Si vedeva chiaramente non solo quanto ci tenesse al cantare e al mostrarsi sempre capace ma anche un'altra cosa, che però sapeva solo lui ancora dentro di se...

Se solo ti assomigliassi di più, Hermione, allora non ti deluderei e saresti contenta di me...

Ma quell'attimo durò appena pochi minimi secondi. Con il braccio si asciugò le lacrimone e rialzò lo sguardo su di lei cercando di sorridere di nuovo sereno e rincuorato, no, il malumore non lo buttava mai giù per più di alcuni secondi preziosi per capire quanto in realtà lui fosse profondo e soffrisse dentro di se alla pari di ogni altro bambino forse più mogio e tendente alla tristezza, insomma, Ethan era uguale nell'anima a tutti gli altri, semplicemente, cercava di contrastarlo di più e farlo vedere di meno.

Ok! Ci sono, scusa principessa-chan!
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Messaggioda Miyabi » 11/11/2011, 22:21

Ebbene sì, ce l'aveva fatta a dirglielo: la lotta interiore continuava, quella parte di sé che le diceva di correre in dormitorio e chiudercisi, e quella che invece le diceva di rimanere e continuare a chiacchierare e a stare bene perchè lui la faceva stare bene e non c'era nulla di male in questo.

Quando siamo a lezione di solito non mi parli mai, forse preferisci essere concentrata, quindi è bello sapere che ti piace passare il tempo con me quando non siamo sotto le lezioni!

No, è che...

Cominciò a dire Miyabi, senza però trovare subito le parole giuste: abbassò lo sguardo e fece un piccolo sospiro tremulo, mordicchiandosi il labbro in cerca del modo migliore per spiegargli ciò che sentiva dentro.

Watashi ga setsumei suru yō ni?
(Come glielo spiego?)


Ancora un piccolo sospiro e qualche secondo di riflessione, mentre lei si voltava per un momento a fissare la distesa stellata di fronte a loro, dando le spalle ad Ethan Travis come se questo rendesse più facile dare voce ai propri pensieri.

Vedi, la mia mamma è nata in Giappone ed è cresciuta lì... perciò è stata educata come una giapponese pura, e così ha cercato di fare con me. E nella nostra cultura, le femmine... beh, non dovrebbero avere contatti con i maschi. Per questo all'inizio non parlavo con nessuno. Ma tu... beh, tu sei diventato mio amico, e so che papà che invece è inglese ne sarebbe felice e vorrebbe che mi comportassi come una qualunque ragazza occidentale con te, ma io... io non lo sono capisci? Per questo riesco a parlarti solo quando siamo da soli, perchè è come se in questi momenti potessi essere occidentale, mentre per tutto il resto del tempo io... sono orientale come i miei occhi.

Un monologo lunghissimo per lei, il più lungo di tutta la sua vita forse, ma era l'unico modo per far comprendere ad Ethan cosa provasse effettivamente dentro di sé, e a quale conflitto interiore dovesse rispondere ogni giorno.
In ogni caso, quell'attimo di tristezza e forse disagio passò presto, sciogliendosi come neve al sole di fronte al complimento del bambino.

I tuoi capelli sono lisci come la seta, non ne ho mai visti così da nessuna parte, sono davvero unici come te...

Ihihih... sai, se venissi qualche volta a Tokyo scopriresti che in realtà tutte le ragazze giapponesi hanno i capelli come me...

Ancora una piccola risatina timida da parte di Miyabi che, modesta e umile come sempre, cercò di spiegare al gallese come in realtà quei capelli, per lui così unici, fossero all'ordine del giorno in Oriente.
Il discorso però si postò quasi subito sulla notizia data dalla bambina al compagno Grifondoro, e cioè l'apertura dell'Auditorium da parte della VicePreside: era molto curiosa di sapere se lui avesse o meno intenzione di provare ad entrarci, e la risposta non tardò ad arrivare per quanto, forse, molto diversa da ciò che Miyabi si sarebbe aspettata.

Oh beh, sai principessa-chan, io mi sento ancora molto piccolo per tentare una cosa del genere, ho studiato canto da quando avevo quattro anni fino ai dieci, ed ho imparato che la voce cambia quando si cresce. Se adesso entrassi perchè ho una voce decente ma poi cambiando diventasse orribile non saprei come guardare la prof in faccia e avrebbe poi ragione a buttarmi fuori, quindi non voglio rischiare...

Le rispose il Grifetto, abbassando poi lo sguardo con aria triste e lasciandosi andare di fronte ad una Miyabi incredula ad un piccolo pianto di rabbia mista a tristezza forse, che portarono gli occhioni della piccolina a spalancarsi e divenire lucidi.

Ethan-kun... Nakanaide... Watashi wa no kokoro ga kanashīdesushi, sore ga itai to kanjite iru...
(Non piangere Ethan... sento che il tuo cuore è triste e fa male...)


Pensò la bambina, portandosi una mano sul petto dove poteva quasi percepire il proprio cuoricino addolorato in simbiosi con quello di Ethan: lo stesso che, poco dopo, sembrò aver passato quel momento triste; Miyabi lo osservò asciugarsi le lacrime e farle un sorriso ora più sereno e tranquillo.

Ok! Ci sono, scusa principessa-chan!

Miyabi lo fissò ancora per un lungo istante, mordicchiandosi il labbro come in preda ad una indecisione cruciale, ad un'ennesima lotta contro se stessa: ma alla fine forse, per quella volta, la giapponesina decise di far vincere il cuore.

Ethan-kun...
(Ethan...)

Sussurrò la piccola, facendo un sospiro tremulo prima di annullare la distanza tra loro, abbracciandolo: un gesto semplice, dolce ed innocente, anche se naturalmente vista la differenza di altezza lei gli arrivava sotto il petto o giù di lì. Lo strinse piano, un po' perchè non aveva le forze per fare altro ed un po' perchè per lei bastava quel semplice gesto senza bisogno di forzarlo in qualche modo.

... io credo che dovresti provare. E se la professoressa Vireau ti sentisse cantare, scommetto che sarebbe del mio stesso parere. In fondo... Hermione non ha mai lasciato che l'età e i cambiamenti ad essa legati le impedissero di fare ciò che voleva, no? Sono sicura che sarebbe fiera di te.

Mormorò abbracciata a lui: sì, si era documentata a fondo su chi fosse Hermione Granger, così da comprendere l'amore di Ethan per questa figura... ed era fermamente convinta di ciò che diceva perchè, per chissà quale strano motivo, Miyabi credeva con tutta se stessa in quel ragazzino dagli occhi smeraldo.
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Messaggioda Ethan Travis » 12/11/2011, 0:25

Non erano mai stati così vicini, non erano sinceramente mai stati così attaccati fra loro come in quell'istante.
Ethan sembrava quasi voler esplodere di gioia ma di una gioia incomprensibile e assolutamente irrefrenabile, come se quel gesto della bambina avesse scaturito una serenità e soddisfazione tale che ogni sofferenza, ogni pensiero negativo siano completamente scomparsi come trascinati via dalla brezza che le parole di Miyabi avevano fatto nascere in lui.
E poi di certo non era finita lì, dato che Miya aveva saputo toccare il tasto più giusto possibile con lui, quello legato alla sua passione così spasmodica nei confronti di Hermione.
Si era documentata per lui ma purtroppo questo il bambino non lo poteva sapere, poco male però, visto che comunque quelle poche parole avevano contribuito a fargli tornare il sorriso ancora più allegro e meraviglioso che mai e tutto questo, grazie alla sua principessa...

Miyabi-chan, hai ragione, Hermione farebbe esattamente come dici tu ed io non posso di certo deluderla in questo modo... Allora anche tu sei un'appassionata di Hermione? Che bello, abbiamo una cosa in comune bellissima, lo sapevo che eravamo speciali insieme io e te!

La notte proseguiva ancora più bella adesso, adesso che lui finalmente aveva capito che lei, la sua principessa era dalla sua parte e lo avrebbe supportato in tutti i modi e in tutti i tempi. Sentiva dentro che Miyabi gli era vicino più di quanto potesse credere, ed allora, fu allora che decise di fare un gesto spontaneo e dolce che probabilmente sarebbe significato veramente tanto per entrambi. Si avvicinò ancora un po' a lei e senza troppa esitazione, le posò un bacetto morbido e delicato sulla guancia sinistra che durò appena un secondo, ma che solo in quel lasso di tempo, fece elevare l'anima del bambino fino al paradiso più grande esistente.

... Ti voglio bene...

Disse poi, tornando a guardarla dolcemente negli occhi, con ancora sulle labbra il sapore della sua pelle candida e dal sapore di rosa fresca del mattino. Portò le mani dietro la schiena, un po' imbarazzato, cominciando a ciondolare ancora con poche cose da dire e tante da pensare, dato che non gli era mai successo di esporsi così affettuosamente nei confronti di una coetanea.

... E sappi che con me potrai essere sempre orientale quanto vuoi, non mi piacerai di meno e ti continuerò sempre a considerare la mia principessa, ok?
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Messaggioda Miyabi » 12/11/2011, 17:05

Incredibile ma vero, aveva usato le parole giuste: fare leva su Hermione sembrava essersi rivelata la spinta giusta visto che quando Miyabi alzò gli occhi su di lui, le iride smeraldine del ragazzo erano tornate a scintillare vitali e felici come poco prima, e questa era una cosa meravigliosa.

Miyabi-chan, hai ragione, Hermione farebbe esattamente come dici tu ed io non posso di certo deluderla in questo modo... Allora anche tu sei un'appassionata di Hermione? Che bello, abbiamo una cosa in comune bellissima, lo sapevo che eravamo speciali insieme io e te!

Watashi wa hontōni...
(Veramente io...)

Iniziò a dire la giapponesina in un sussurro, ma le parole le morirono in gola: come dirgli che l'aveva fatto per lui? Che non conosceva minimamente Hermione Granger fino a pochi giorni prima, e che si era documentata solo per comprendere chi davvero fosse la figura tanto amata da Ethan Travis? No... non gli avrebbe detto niente, gli avrebbe fatto credere che il suo amore per la Grifetta famosa era del tutto naturale.

Anata ga shitte iru koto o hitsuyō to shinai... Jūyōna koto wa, anata ga manzoku shite iru kotodesu.
(Non c'è bisogno che tu lo sappia... l'importante è che tu sia felice.)


Si disse Miyabi nella mente con un sorriso felice, che si trasformò in un'espressione sorpresa ed imbarazzata quando lui, all'improvviso, si sporse verso di lei dandole un piccolo bacino sulla guancia: le guance della bambina divennero rosso fuoco, ma il sorriso le rimase sulle labbra, raggiante e radioso più che mai.

... Ti voglio bene...

Watashi wa anata o aishite... ti voglio bene, Ethan-kun.

Sussurrò la bambina in risposta, notando l'imbarazzo di lui e sentendosi in sintonia con Ethan in quel momento: in fondo, lei non era imbarazzata per quasi tutti i giorni della sua vita? E quello che si erano detti, in fondo, era davvero bellissimo.

... E sappi che con me potrai essere sempre orientale quanto vuoi, non mi piacerai di meno e ti continuerò sempre a considerare la mia principessa, ok?

Sì... ma è meglio per entrambi che io parli inglese, altrimenti non ci capiremo mai, e... a me piace tanto tanto parlare con te, anche se di solito non sembra.

RIspose Miyabi con un piccolo sorriso divertito ora, spostando lo sguardo sul cielo: le stelle sembravano brillare ancora di più sopra di loro, come se stessero sorridendo per quelle scene di tenerezza infantile che forse un giorno, chissà, li avrebbe visti ancora protagonisti, magari più grandi e consapevoli.

... pensi che dovremmo rientrare?
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Messaggioda Ethan Travis » 12/11/2011, 22:13

Quei due bambini erano davvero a se stanti rispetto a molti altri della loro età.
In così poco tempo avevano saputo sviluppare una vicinanza così netta e importante l'uno con l'altra da fare invidia a molte persone molto più grandi, ma forse era proprio quello ciò che li faceva sentire speciali in coppia, che li faceva sentire così desiderosi di passare ancora più tempo insieme, sognare, parlare e conversare, condividendo il più possibile quello che si trovava nei loro piccoli cuoricini ancora acerbi.

Io ci credo che ti piace parlare con me, anzi, credo a qualsiasi cosa che tu mi dici, perchè so che non mi diresti mai delle bugie, principessa-chan!

Pronuncia verso di lei ancora sorridente, dopo aver dato quel bacino che lei sembrò comunque aver apprezzato, dolcemente, come una bambina timida ma che non si rifiuta davanti al suo amichetto speciale.
La notte stava proseguendo e con essa le stelle segnavano che l'orario si faceva sempre più tardo. Il buio era tanto e anche se le luci del cielo potevano compensare un po', entrambi i due bambini probabilmente anche a causa dell'età cominciavano a sentire il bisogno di riposare. Gli sbadigli, almeno da parte sue stavano cominciando a partire veloci e impossibili da essere bloccati, così, quando Miyabi gli chiese se fosse stato meglio rientrare, il piccolo Ethan non esitò un secondo ad annuire e a prenderle la manina, ormai certo di poterselo permettere con lei, almeno quando erano da soli.

Penso proprio che hai ragione, se ci trovano ancora in giro mi sa che ci mettono in una brutta punizione, sarà meglio andare via e tornare alla nostra sala comune, così possiamo dormire il più possibile, domani c'è la lezione di Cura alla prima ora e dobbiamo essere freschi e riposati!

Aggiunse più energico che mai, anche perchè quando si trattava di mettersi a studiare e imparare nuove cose di qualsiasi tipo a lui tornava subito la voglia e l'entusiasmo, tant'è che aveva anche smesso per un po' di sbadigliare a quel pensiero.
Così, tenendola per mano, i due ragazzini osservando ancora una volta il cielo stellato cominciarono ad allontanarsi ed una volta giunti alla porta dell'osservatorio, prima di uscire definitivamente, Ethan si voltò a guardare ancora negli occhi la piccola e con voce gentile e sicura le disse dolcemente:

Un giorno scoprirò una nuova stella... e la chiamerò come te...

E dopo aver detto ciò, si morse un pochino il labbro e senza dire altro, perchè in un momento del genere non ci sarebbe stato bisogno di altre parole, le fece strada per tornare con lei fino al loro dormitorio e concludere così in bellezza e senza punizioni quella splendida e magica serata stellata.

[FINE]
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