Re: Ingresso Foresta
Inviato: 04/12/2020, 23:30
Professore no!
Lei non... Non può morire!
Tsk, contro questa feccia?
Ci puoi scommettere.
Appariva sicuro di sé il professor Vastnor, forse troppo sicuro di sé. Buffy non conosceva assolutamente nulla di lui e del suo passato, se non quei pochi frammenti di pettegolezzi che giravano all'interno della scuola e che ormai erano di dominio pubblico. Voci mai né smentite né confermate dall'insegnante della Grifondoro, che era stata coinvolta, suo malgrado, all'interno di quella faccenda, senza che potesse fare nulla di concreto per aiutare l'uomo. Il braccio destro, quello con cui castava tutti i suoi incantesimi, era legato dietro la schiena e la mancina si era rivelata, in quel momento, totalmente inutile anche solo per colpire uno stupido bersaglio fisso.
Figurarsi con più di una decina mobili e molto più capaci di lei.
Si sentiva impotente in quella situazione, l'unica cosa che poteva fare era essere testimone della vittoria o della sconfitta del docente di Difesa. Non sapeva bene come funzionassero le cose fra i Mercenari, ma evidentemente essi avevano bisogno che qualcuno fosse testimone di quello che si sarebbe svolto all'interno di quel luogo, ovvero un massacro. Se tutti contro il Vastnor oppure il Vastnor contro gli altri, quello era ancora da stabilire.
Aspettano soltanto che tu dia loro il via.
Hanno bisogno che qualcuno esterno, il testimone, decreti l'inizio della sfida.
Non farli attendere troppo.
Buffy poteva sentire la tensione nell'aria come se fosse qualcosa di palpabile. Era talmente pesante l'adrenalina di quei Mercenari che essa stessa non poteva che sentirsi galvanizzata, anche se non certo per lo stesso motivo di coloro che erano venuti fino a lì per incontrare Sandyon. L'adrenalina le scorreva in corpo per la paura di assistere a qualcosa di spaventoso, a qualcosa di doloroso. Non per sé stessa ma per l'unico uomo che riusciva ancora a farsi guardare con rispetto da una ragazzina disillusa e soprattutto tanto bisognosa di una figura paterna presente, che sapesse dirle ciò di cui lei aveva bisogno.
Diede il via, sparando qualche scintilla in aria, ma senza andare a toccare il cielo. Sapeva che se lo avesse fatto, qualcuno al Castello avrebbe potuto vederlo come un segnale di pericolo e precipitarsi fin laggiù, mettendo ancora di più in pericolo il professor Vastnor. L'uomo sembrava invece più che fermo e deciso nel voler risolvere quella faccenda completamente da solo e ben presto Nike si rese conto che non aveva alcun bisogno di aiuto il docente di Difesa. Semmai, al contrario, era chi lo aveva sfidato a dover urlare pietà e misericordia da parte sua.
PORCA VACCA!!!
Tre fasci di luce rossa partirono nell'immediato dalla punta della bacchetta dell'uomo, andando a colpire tre bersagli diversi, con una precisione tale che la Halliwell avrebbe potuto sognarsela ancora per lungo, lunghissimo tempo.
... Siete deboli.
Non fu una provocazione quella dell'uomo, quanto un dato di fatto, una constatazione che fece con tutta la calma e la tranquillità del mondo, come se stesse insegnando ad una classe di inesperti duellanti quali potevano essere gli studenti di Hogwarts. Ma le intenzioni dei Mercenari erano del tutto diverse dalla volontà di prendere un voto alto in Difesa, così come la furia che vide accendersi negli occhi di Sandyon, quel luccichio dato dal piacere di combattere, dall'adrenalina che ti entrava dentro quando avevi la bacchetta in mano e sentivi scorrere in te la potenza della magia.
Pur non potendo fare molto, Buffy si rese conto in realtà che non avrebbe avuto alcuna possibilità di aiutare il proprio docente. L'uomo riusciva a gestire contemporaneamente due, tre, anche quattro Mercenari diversi, proteggendosi dai loro incantesimi e colpendoli a sua volta, senza ucciderli, ma facendo loro male, molto male. Le urla di dolore degli uomini e delle donne che cadevano sotto i suoi colpi avrebbero risvegliato non solo tutte le bestie e le creature della Foresta, ma anche gli studenti al castello e gli altri professori e la Preside! Questo pensava la Halliwell, mentre si ritrovava suo malgrado ad osservare con ammirazione e con una certa tensione quello che accadeva, ogni volta sentendosi male ed ogni volta reagendo a quelle urla con una tempra degna del suo sangue e della sua determinazione a non farsela sotto.
Sandyon era così veloce che non era semplice stargli dietro e nemmeno riuscire a carpirgli qualche segreto. Fu in grado solo di vederlo colpire un avversario con il pugno, prima di sparargli un altro incantesimo in faccia per poi passare a quello successivo. Un connubio perfetto di duello magico e arti fisiche babbane, che il suo docente sfruttava a proprio piacimento, eliminando uno ad uno tutti coloro che avevano osato disturbarlo e minacciarlo. Erano rimasti ormai in pochi, pochi superstiti, ma non per molto. Uno di questi si trovava proprio alle spalle del docente di Difesa, a circa dieci metri di distanza, un obiettivo facile da mandare K.O. prima di occuparsi degli altri tre che invece gli sbarravano la strada davanti. Ma per qualche strano motivo, il Vastnor non si curò di lui, voltandogli le spalle come se non fosse affatto una minaccia.
Un errore proprio da principiante.
Non posso credere che non lo abbia visto!
E allora perché gli sta dando la schiena?!
È stata una delle prime cose che ci ha insegnato, perché allora ignora i suoi stessi insegnamenti?!
Forse... Forse ha in mente qualcosa?
Ma se non si sbriga quello cercherà di farlo fuori.
Cazzo... È incazzato nero!
Professore si giri porca troia!
Non poteva urlarlo, rischiava di deconcentrarlo, di renderlo facile bersaglio dei tre che stava affrontando in quel momento. La Halliwell continuava a tenere sotto controllo il Mercenario che si trovava alle spalle dell'uomo, sempre più nervosa dall'atteggiamento stupido del professore. Che cosa aspettava a voltarsi e colpirlo? Era un bersaglio relativamente semplice per lui! Ma sembrava proprio che l'uomo si fosse dimenticato di lui, completamente, perché quando il Vastnor terminò con il trio, rimase voltato di schiena, incurante del pericolo che incombeva sulla sua testa. Un pericolo che, a giudicare dal labiale dell'uomo, sarebbe stato mortale.
EXPULSO!
Non poteva permettere che Sandyon morisse. Non poteva, semplicemente non poteva e basta, per questo agì d'istinto, per questo alzò la bacchetta, per questo riuscì a colpire l'uomo a dieci metri di distanza da lei, con la mano sinistra e la destra impossibilitata a muoversi. Quando Buffy si rese conto di ciò che aveva fatto, la propria bacchetta fumava, calda e arroventata, mentre ella seguiva la traiettoria del tipo, buttato a terra dal suo incantesimo, niente di troppo potente, ma efficace al fine di salvare la vita al suo professore. Lo aveva fatto, era riuscita a colpirlo, ma nel farlo aveva invalidato quella prova.
Questo quanto l'avrebbe messa nei guai? In sincerità non le importava, purché il docente di Difesa fosse vivo ed integro. Aveva agito pensando di fare la cosa più giusta e, visto il risultato, non si era pentita del proprio gesto folle, sconsiderato e istintivo.
Non... Non è valido... La testimone ha...
Silenzio.
Credete sul serio che il vostro "collega" sarebbe riuscito nell'impresa?
Anzi, la mia studentessa gli ha fatto un favore, dovrebbe mandargli una lettera di ringraziamento.
Ora recuperatevi a vicenda e filate via di qui, ne ho abbastanza di estranei nella scuola.
... F-forse avremmo fatto meglio a provare l'imboscata con Asveras...
Questo... nome...
Ne siete così sicuri?
Tyslion non avrebbe avuto la mia stessa misericordia, sareste morti tutti, uno dopo l'altro.
E ora non fatemelo ripetere... Fuori dai c****oni.
Non era un nome inventato.
In quel momento Buffy si rese conto che sua madre non le aveva mentito, che per una volta aveva detto la verità, lo aveva fatto. Non riusciva a reagire, non riusciva a sentire più niente, quel nome le risuonava nella testa, nelle orecchie, nel cervello, rimbalzando da una parte all'altra. Tyslion Asveras, Tyslion Asveras. Era un nome che aveva persino dimenticato, credendo che non fosse reale e adesso invece saltava fuori, vivido più che mai, lasciando la Halliwell completamente esterrefatta di fronte a quella scoperta. Era più vicina che mai a capire chi fosse suo padre e ora aveva vicino una persona che poteva dirglielo, che poteva fornirle tutte le informazioni che desiderava.
Ma non prima di averle dato il suo verdetto finale.
Ora sei la mia Assistente.
Cosa... ?
Perché?!
Le parole di Sandyon la risvegliarono dal proprio torpore. Seguì l'uomo, si avvicinò a lui dopo che tutti i Mercenari andarono via, chi sulle proprie gambe, chi sorretto da altri. Lei aveva ancora il braccio destro fermo, ma si sperava che il Vastnor la liberasse quanto prima possibile, anche perché il dolore iniziava davvero a diventare non più sostenibile.
Professore io... Io non so nemmeno come sia riuscita a colpirlo!
L'ho fatto istintivamente, senza pensarci!
Lei... Lei è davvero sicuro di volermi come sua assistente?!
Chiese, la voce che le tremava, ma non per la paura, forse per la tensione che si stava scaricando in quel momento. Era agitata, a dirla tutta, ancora agitata, perché nella mente le stava continuando a risuonare quel nome e sapere che Sandyon lo conoscesse le fece presto dire quello che disse, ancora una volta senza usare il cervello, ma sperando solo di ottenere finalmente le risposte che cercava.
Tyslion Asveras potrebbe essere mio padre!
Fissava Sandyon in volto con l'aspettativa di un'adolescente che sperava di trovare, in un adulto, tutte le risposte ai propri dubbi. Non stava dicendo una cavolata, non stava mentendo, era veramente desiderosa di scoprire la verità e adesso aveva finalmente trovato una nuova pista. Il cuore le batteva forte mentre il silenzio calava fra di loro e Buffy, calmandosi, cercava di spiegare meglio al professore perché avesse detto una cosa del genere.
Si ricorda quando l'anno scorso le chiesi informazioni su quel Mercenario morto?
Ho scoperto che mia madre mi aveva mentito e... E credevo lo avesse fatto ancora, per spaventarmi!
Mi ha detto che mio padre è questo Tyslion Asveras...
Lei lo conosce, professore?
Pensa che possa essere possibile?
Pensa che... Che io potrei...
Incontrarlo, vederlo, conoscerlo. Forse non si rendeva conto del pericolo che stava correndo, quella ragazzina, andare a contattare un Mercenario pericoloso come Asveras. Ma il bisogno di conoscere finalmente suo padre era tale da appesantirle ogni giorno, da farle vivere ogni momento con una parte di sé conosciuta ed un'altra ancora da scoprire. Perché sua madre l'aveva allontanata da suo padre? E perché suo padre non era mai venuto a cercarla? Si sentiva indesiderata, ma per fugare ogni dubbio la Halliwell aveva bisogno di fare queste domanda al diretto interessato, l'uomo a cui doveva la vita, l'uomo che avrebbe potuto facilmente conquistare il cuore di una figlia pronta già ad amarlo.
Lei non... Non può morire!
Tsk, contro questa feccia?
Ci puoi scommettere.
Appariva sicuro di sé il professor Vastnor, forse troppo sicuro di sé. Buffy non conosceva assolutamente nulla di lui e del suo passato, se non quei pochi frammenti di pettegolezzi che giravano all'interno della scuola e che ormai erano di dominio pubblico. Voci mai né smentite né confermate dall'insegnante della Grifondoro, che era stata coinvolta, suo malgrado, all'interno di quella faccenda, senza che potesse fare nulla di concreto per aiutare l'uomo. Il braccio destro, quello con cui castava tutti i suoi incantesimi, era legato dietro la schiena e la mancina si era rivelata, in quel momento, totalmente inutile anche solo per colpire uno stupido bersaglio fisso.
Figurarsi con più di una decina mobili e molto più capaci di lei.
Si sentiva impotente in quella situazione, l'unica cosa che poteva fare era essere testimone della vittoria o della sconfitta del docente di Difesa. Non sapeva bene come funzionassero le cose fra i Mercenari, ma evidentemente essi avevano bisogno che qualcuno fosse testimone di quello che si sarebbe svolto all'interno di quel luogo, ovvero un massacro. Se tutti contro il Vastnor oppure il Vastnor contro gli altri, quello era ancora da stabilire.
Aspettano soltanto che tu dia loro il via.
Hanno bisogno che qualcuno esterno, il testimone, decreti l'inizio della sfida.
Non farli attendere troppo.
Buffy poteva sentire la tensione nell'aria come se fosse qualcosa di palpabile. Era talmente pesante l'adrenalina di quei Mercenari che essa stessa non poteva che sentirsi galvanizzata, anche se non certo per lo stesso motivo di coloro che erano venuti fino a lì per incontrare Sandyon. L'adrenalina le scorreva in corpo per la paura di assistere a qualcosa di spaventoso, a qualcosa di doloroso. Non per sé stessa ma per l'unico uomo che riusciva ancora a farsi guardare con rispetto da una ragazzina disillusa e soprattutto tanto bisognosa di una figura paterna presente, che sapesse dirle ciò di cui lei aveva bisogno.
Diede il via, sparando qualche scintilla in aria, ma senza andare a toccare il cielo. Sapeva che se lo avesse fatto, qualcuno al Castello avrebbe potuto vederlo come un segnale di pericolo e precipitarsi fin laggiù, mettendo ancora di più in pericolo il professor Vastnor. L'uomo sembrava invece più che fermo e deciso nel voler risolvere quella faccenda completamente da solo e ben presto Nike si rese conto che non aveva alcun bisogno di aiuto il docente di Difesa. Semmai, al contrario, era chi lo aveva sfidato a dover urlare pietà e misericordia da parte sua.
PORCA VACCA!!!
Tre fasci di luce rossa partirono nell'immediato dalla punta della bacchetta dell'uomo, andando a colpire tre bersagli diversi, con una precisione tale che la Halliwell avrebbe potuto sognarsela ancora per lungo, lunghissimo tempo.
... Siete deboli.
Non fu una provocazione quella dell'uomo, quanto un dato di fatto, una constatazione che fece con tutta la calma e la tranquillità del mondo, come se stesse insegnando ad una classe di inesperti duellanti quali potevano essere gli studenti di Hogwarts. Ma le intenzioni dei Mercenari erano del tutto diverse dalla volontà di prendere un voto alto in Difesa, così come la furia che vide accendersi negli occhi di Sandyon, quel luccichio dato dal piacere di combattere, dall'adrenalina che ti entrava dentro quando avevi la bacchetta in mano e sentivi scorrere in te la potenza della magia.
Pur non potendo fare molto, Buffy si rese conto in realtà che non avrebbe avuto alcuna possibilità di aiutare il proprio docente. L'uomo riusciva a gestire contemporaneamente due, tre, anche quattro Mercenari diversi, proteggendosi dai loro incantesimi e colpendoli a sua volta, senza ucciderli, ma facendo loro male, molto male. Le urla di dolore degli uomini e delle donne che cadevano sotto i suoi colpi avrebbero risvegliato non solo tutte le bestie e le creature della Foresta, ma anche gli studenti al castello e gli altri professori e la Preside! Questo pensava la Halliwell, mentre si ritrovava suo malgrado ad osservare con ammirazione e con una certa tensione quello che accadeva, ogni volta sentendosi male ed ogni volta reagendo a quelle urla con una tempra degna del suo sangue e della sua determinazione a non farsela sotto.
Sandyon era così veloce che non era semplice stargli dietro e nemmeno riuscire a carpirgli qualche segreto. Fu in grado solo di vederlo colpire un avversario con il pugno, prima di sparargli un altro incantesimo in faccia per poi passare a quello successivo. Un connubio perfetto di duello magico e arti fisiche babbane, che il suo docente sfruttava a proprio piacimento, eliminando uno ad uno tutti coloro che avevano osato disturbarlo e minacciarlo. Erano rimasti ormai in pochi, pochi superstiti, ma non per molto. Uno di questi si trovava proprio alle spalle del docente di Difesa, a circa dieci metri di distanza, un obiettivo facile da mandare K.O. prima di occuparsi degli altri tre che invece gli sbarravano la strada davanti. Ma per qualche strano motivo, il Vastnor non si curò di lui, voltandogli le spalle come se non fosse affatto una minaccia.
Un errore proprio da principiante.
Non posso credere che non lo abbia visto!
E allora perché gli sta dando la schiena?!
È stata una delle prime cose che ci ha insegnato, perché allora ignora i suoi stessi insegnamenti?!
Forse... Forse ha in mente qualcosa?
Ma se non si sbriga quello cercherà di farlo fuori.
Cazzo... È incazzato nero!
Professore si giri porca troia!
Non poteva urlarlo, rischiava di deconcentrarlo, di renderlo facile bersaglio dei tre che stava affrontando in quel momento. La Halliwell continuava a tenere sotto controllo il Mercenario che si trovava alle spalle dell'uomo, sempre più nervosa dall'atteggiamento stupido del professore. Che cosa aspettava a voltarsi e colpirlo? Era un bersaglio relativamente semplice per lui! Ma sembrava proprio che l'uomo si fosse dimenticato di lui, completamente, perché quando il Vastnor terminò con il trio, rimase voltato di schiena, incurante del pericolo che incombeva sulla sua testa. Un pericolo che, a giudicare dal labiale dell'uomo, sarebbe stato mortale.
EXPULSO!
Non poteva permettere che Sandyon morisse. Non poteva, semplicemente non poteva e basta, per questo agì d'istinto, per questo alzò la bacchetta, per questo riuscì a colpire l'uomo a dieci metri di distanza da lei, con la mano sinistra e la destra impossibilitata a muoversi. Quando Buffy si rese conto di ciò che aveva fatto, la propria bacchetta fumava, calda e arroventata, mentre ella seguiva la traiettoria del tipo, buttato a terra dal suo incantesimo, niente di troppo potente, ma efficace al fine di salvare la vita al suo professore. Lo aveva fatto, era riuscita a colpirlo, ma nel farlo aveva invalidato quella prova.
Questo quanto l'avrebbe messa nei guai? In sincerità non le importava, purché il docente di Difesa fosse vivo ed integro. Aveva agito pensando di fare la cosa più giusta e, visto il risultato, non si era pentita del proprio gesto folle, sconsiderato e istintivo.
Non... Non è valido... La testimone ha...
Silenzio.
Credete sul serio che il vostro "collega" sarebbe riuscito nell'impresa?
Anzi, la mia studentessa gli ha fatto un favore, dovrebbe mandargli una lettera di ringraziamento.
Ora recuperatevi a vicenda e filate via di qui, ne ho abbastanza di estranei nella scuola.
... F-forse avremmo fatto meglio a provare l'imboscata con Asveras...
Questo... nome...
Ne siete così sicuri?
Tyslion non avrebbe avuto la mia stessa misericordia, sareste morti tutti, uno dopo l'altro.
E ora non fatemelo ripetere... Fuori dai c****oni.
Perché mi hai mentito?!
Perché sapevo che avresti fatto quello che hai fatto!
Cosa sapevi?!
Che avrei cercato di saperne di più su mio padre?!
Dimmi la verità!
Dimmi chi c***o è!!!!!
Vuoi davvero saperlo?!
Eh?
Bene, tuo padre è Tyslion Asveras, uno dei mercenari più pericolosi al mondo!
Vuoi ancora avere a che fare con un padre del genere, eh Buffy?
Dimmi, volevi sapere che tuo padre è un assassino?
Non lo so, chissà, forse sì, sempre che si tratti del mio vero padre o di un altro nome buttato a caso tanto per spaventarmi!
Tanto che ti importa, tu hai trovato l'uomo della tua vita, hai anche ottenuto finalmente la figlia che desideravi da sempre, no?
Sei soltanto una st****a egoista!
Non era un nome inventato.
In quel momento Buffy si rese conto che sua madre non le aveva mentito, che per una volta aveva detto la verità, lo aveva fatto. Non riusciva a reagire, non riusciva a sentire più niente, quel nome le risuonava nella testa, nelle orecchie, nel cervello, rimbalzando da una parte all'altra. Tyslion Asveras, Tyslion Asveras. Era un nome che aveva persino dimenticato, credendo che non fosse reale e adesso invece saltava fuori, vivido più che mai, lasciando la Halliwell completamente esterrefatta di fronte a quella scoperta. Era più vicina che mai a capire chi fosse suo padre e ora aveva vicino una persona che poteva dirglielo, che poteva fornirle tutte le informazioni che desiderava.
Ma non prima di averle dato il suo verdetto finale.
Ora sei la mia Assistente.
Cosa... ?
Perché?!
Le parole di Sandyon la risvegliarono dal proprio torpore. Seguì l'uomo, si avvicinò a lui dopo che tutti i Mercenari andarono via, chi sulle proprie gambe, chi sorretto da altri. Lei aveva ancora il braccio destro fermo, ma si sperava che il Vastnor la liberasse quanto prima possibile, anche perché il dolore iniziava davvero a diventare non più sostenibile.
Professore io... Io non so nemmeno come sia riuscita a colpirlo!
L'ho fatto istintivamente, senza pensarci!
Lei... Lei è davvero sicuro di volermi come sua assistente?!
Chiese, la voce che le tremava, ma non per la paura, forse per la tensione che si stava scaricando in quel momento. Era agitata, a dirla tutta, ancora agitata, perché nella mente le stava continuando a risuonare quel nome e sapere che Sandyon lo conoscesse le fece presto dire quello che disse, ancora una volta senza usare il cervello, ma sperando solo di ottenere finalmente le risposte che cercava.
Tyslion Asveras potrebbe essere mio padre!
Fissava Sandyon in volto con l'aspettativa di un'adolescente che sperava di trovare, in un adulto, tutte le risposte ai propri dubbi. Non stava dicendo una cavolata, non stava mentendo, era veramente desiderosa di scoprire la verità e adesso aveva finalmente trovato una nuova pista. Il cuore le batteva forte mentre il silenzio calava fra di loro e Buffy, calmandosi, cercava di spiegare meglio al professore perché avesse detto una cosa del genere.
Si ricorda quando l'anno scorso le chiesi informazioni su quel Mercenario morto?
Ho scoperto che mia madre mi aveva mentito e... E credevo lo avesse fatto ancora, per spaventarmi!
Mi ha detto che mio padre è questo Tyslion Asveras...
Lei lo conosce, professore?
Pensa che possa essere possibile?
Pensa che... Che io potrei...
Incontrarlo, vederlo, conoscerlo. Forse non si rendeva conto del pericolo che stava correndo, quella ragazzina, andare a contattare un Mercenario pericoloso come Asveras. Ma il bisogno di conoscere finalmente suo padre era tale da appesantirle ogni giorno, da farle vivere ogni momento con una parte di sé conosciuta ed un'altra ancora da scoprire. Perché sua madre l'aveva allontanata da suo padre? E perché suo padre non era mai venuto a cercarla? Si sentiva indesiderata, ma per fugare ogni dubbio la Halliwell aveva bisogno di fare queste domanda al diretto interessato, l'uomo a cui doveva la vita, l'uomo che avrebbe potuto facilmente conquistare il cuore di una figlia pronta già ad amarlo.