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Ufficio Preside

Messaggioda Monique » 21/10/2012, 23:45

Solamente se accetterai di farmi compagnia a colazione, mi capita di rado di mangiare e conversare con persone così gradite come te, cara... Accomodati pure, ci sono sempre per te, lo sai...

E colazione sia, in effetti ho un certo appetito...

Concesse Monique, sicuramente molto più ben disposta nei suoi confronti: aveva compreso, col tempo, che se Madeline teneva tanto a lei non era solo per una sorta di legame e passaggio dell'affetto di Rose nei propri confronti, ma perché sentiva nel cuore un moto di affetto e protezione per la Vice Preside che esulavano dalla tata di lei o dal passato.
Madeline voleva semplicemente bene a Monique e questo, più di tante altre cose, la francese poteva accettarlo: si versò quindi un bel bicchiere di succo d'arancia e a seguito prese un muffin al cioccolato, creando quel connubio un po' strano tra salutare e calorico che solo una come lei poteva permettersi.

Dimmi tutto stellina, non trattenere la tua curiosità e mangia quello che preferisci...

No, di certo non era andata dalla Preside per parlare del più e del meno, per quanto la donna si ritrovò a sperare che ci fosse tempo anche per quello, per una chiacchierata informale e tranquilla con lei, una volta tanto.
Così, tra un morso al muffin e un sorso di spremuta, Monique chiese alla Bergman di essere sincera con lei, e di ammettere se onestamente fosse al corrente dell'esistenza di una sorella della Vireau.

Si tesoro, lo sapevo, sono quasi 17 anni che ne sono al corrente.
Il suo nome è Veronique Vireau, ed è molto più giovane di te.
Non ti chiederò come lo hai scoperto, sapevo che prima o poi ce l'avresti fatta... Desideravo però che lo facessi una volta acquistata maggiore consapevolezza di te e della tua individualità come Monique e non come figlia di Nicholas... Più che altro, chiedimi pure cosa vuoi sapere di lei, non tratterrò altri segreti.


Veronique, questo era il suo nome.

Che originale...

Si disse la francese pensando al padre, che probabilmente aveva scelto il nome della sorella più piccola, e all'assonanza tra i nomi delle due.
Sospirò appena, annuendo lentamente e mordendo più e più volte il muffin fino a finirlo completamente, e tagliarsi poi di seguito una fetta di ciambellone: sì, decisamente aveva bisogno di zuccheri.

Ho interrogato i tarocchi insieme a Tisifone... mia cugina - disse poco dopo con gli occhi bassi, sicura che tanto Madeline sapesse anche del rapporto di parentela tra le due donne, anche perché poi c'era forse qualcosa che non sapeva la Preside di Hogwarts? - E l'ho vista in volto. So... o meglio, immagino che anche lei sappia usare le illusioni.

E questo, per Monique, la rendeva estremamente pericolosa e letale.

Secondo le carte interrogate da Tissy - sì, parlò della cugina usando quel soprannome e probabilmente questo sarebbe servito a Madeline per comprendere quanto le due fossero in confidenza - Sembrerebbe che ogni tentativo di salvarla potrebbe risultare una battaglia persa in partenza, ma... io devo sapere.

Si fermò per un lungo istante prima di riprendere fiato, alzare lo sguardo su Madeline e proseguire.

... quanto è corrotta la sua anima?
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Messaggioda Madeline » 23/10/2012, 0:48

Ho interrogato i tarocchi insieme a Tisifone... mia cugina...

Oh, dunque lo hai scoperto, mi fa molto piacere cara, prosegui pure...

Senza per nulla scomporsi, la Preside fece intendere l'ennesima verità che conosceva perfettamente riguardo la Vice Preside di Hogwarts.
Ormai probabilmente non c'era più da stupirsi riferito a certe cose, Madeline era un pozzo di informazioni davvero mostruoso ed era inoltre quasi incomprensibile quanto lei stesse tranquilla ogni giorno a viaggiare sapendo che probabilmente molti nemici avrebbero potuto tramare alle sue spalle, ed invece, la Bergman viaggiava, si spostava di continuo, si dedicava in tutto e per tutto al movimento verso l'estero tal volta anche senza scorte o persone a proteggerla, perché mai?
Un altro di quei misteri assurdi ai quali forse realtà e verità non sarebbe mai stata data.
In ogni caso comunque, a prescindere dalle sue reazioni successive, Monique proseguì il suo discorso, facendo presente il suo timore e i suoi dubbi riferiti alla profezia della cugina Tisifone.

E l'ho vista in volto. So... o meglio, immagino che anche lei sappia usare le illusioni.

E' meglio che tu entri nell'ottica di "sapere" più che "immaginare", per quanto credo che tu abbia utilizzato quel termine solo per prendere un poco in giro te stessa e ammorbidire la pillola, ma arriviamo al punto cara... Tu vuoi sapere?

Secondo le carte interrogate da Tissy, sembrerebbe che ogni tentativo di salvarla potrebbe risultare una battaglia persa in partenza, ma... io devo sapere.

Vuoi sapere dunque... Non aver paura tesoro, continua e butta fuori...

... quanto è corrotta la sua anima?

Madeline fece un leggero sorriso, nascosto appena dalla tazza di cioccolato caldo che andava finendo, si, andava ghiotta per il cioccolato caldo e ormai s'era capito nel corso delle tante volte nelle quali le due colleghe si erano incontrate.
Prese anche un biscotto secco, portandolo alle labbra e gustandolo mentre respirava profondamente con il chiaro intento di recuperare e sistemare le idee, non certo per tenere sulle spine la povera Vireau che adesso sperava di poter sapere qualcosa di più sulla sorella, o meglio, voleva sapere in particolare quanto fosse corrotta, quanto in realtà fosse possibile...

Ti piacerebbe salvarla non è vero?
Si vede proprio che sei figlia di tua madre...


Si alzò in piedi, avvicinandosi alla stessa libreria cassaforte dove non molti mesi prima aveva preso gli spartiti segreti datile in custodia da Rose, eseguendo lo stesso meccanismo ed aprendo il vano in ferro magico, non prendendo questa volta uno spartito ma bensì delle fotografie ed una pietra, un minerale, presumibilmente.
Chiuse di nuovo tutto, dirigendosi verso la bellissima Vireau, posandole davanti quelle fotografie che raffiguravano... Due bambine piccole, vicine, sorridenti, abbastanza affiatate ed in intimità e affettuosità, beh, almeno una delle due sarebbe potuta essere largamente riconoscibile dalla Vice Preside in quanto... Era lei.

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Quando tu ebbi 13 anni e lei 6, tuo padre fece obliviare entrambe facendovi dimenticare l'una dell'altra.
Vi adoravate ad avevate una forte intesa.
Nicholas desiderava che lei acquisisse da te quella scintilla da vera Vireau, fin da piccola, per poi crescerla però nel modo in cui tu non saresti mai potuta crescere, perché alimentata da un animo diverso, più ribelle, più consapevole del dolore che provocava tuo padre a te e al mondo intero.
Veronique doveva essere la figlia schiava e letale che saresti dovuta essere tu, per quanto, da quanto mi disse Rose, anche lei mostrava fin dalla tenera età un carattere tenace, molto misterioso ed una forte determinazione a non farsi comandare da nessuno... Una dote che fosti proprio tu a lasciarle, anche se a tutti gli effetti si dimenticò di te nel giro di pochissimi secondi.


La pietra che invece posò poco dopo, vicino alle fotografie, non appena non fu troppo lontana dal corpo di Monique iniziò a brillare maggiormente, cominciando ad avere degli scintillii ad intermittenza, uno a distanza di circa uno-due secondi dall'altro.
La pietra era di dimensioni minime, grezza probabilmente, incredibilmente fresca al tatto, emanante un'energia magica non indifferente.
Madeline tornò a sedersi, con un sospiro abbastanza dispiaciuto per le verità che adesso stava facendo presente tutte assieme alla francese, ma prima o poi avrebbe dovuto parlarle e in fondo sentiva nel suo cuore che quello era il momento giusto.

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Si chiama "Crisoberillo".
E' un minerale comunque tra i babbani, ma per te invece è una pietra assolutamente rara e preziosa.
Essa riesce a captare le onde di energia create dal potere illusorio di una persona e le mostra sotto forma di intermittenza di luce.
Più il potere illusorio insito nell'anima di una persona è puro, pulito e cristallino, e più sarà il tempo che distanzierà un fascio di luce dall'altro.
Nel tuo caso, circa due secondi significa che la tua anima ha una percentuale di corruzione pari a circa il 10-12%, molto poco devo dire.
Posso darti una informazione fondamentale, che ti aiuterà nello sperare nei confronti di tua sorella, e cioè che ho la certezza che lei non abbia ancora ucciso fino ad oggi nessuno con i suoi poteri.
Questo, come ben sai, limita la corruzione ad un massimo del 75%.
Purtroppo però, non si dire a quanto effettivamente ora ammonti la corruzione e quanto influenzi le sue parole, i suoi pensieri, le sue azioni, le sue priorità... Con quel minerale però, sarebbe possibile scoprirlo.
Semmai dovessi trovarti a contatto con tua sorella, basterà che quel pezzo di pietra sia almeno entro un metro e mezzo da lei e osservandone lo scintillio capirai quanto lei è grave.
Se la pietra brillerà di continuo senza avere intermittenza, significherà che Veronique è al 75% preciso, se diventerà giallo scuro tendente al nero, allora non ci sarà più nulla da fare, ma se ci sarà anche solo un decimo di secondo tra una intermittenza e l'altra, allora vorrà dire che l'anima non solo non è del tutto corrotta... Ma che si trova ad una percentuale di corruzione minore anche del 75%... Spero di averti aiutato tesoro...


Quella pietra se ne stava lì, quasi fissando Monique e traendone energia necessaria per rilasciare quei fasci di luce che calmi e placidi la attraversavano, facendo intendere quanto il livello di perfezione della sua anima con le illusioni fosse alto, vicino sul serio a quel famoso 99% del quale probabilmente era dotata Rose, la maestra di vita e di poteri della Vireau maggiore.
Adesso forse qualche nuvola in più si era diradata e Monique era venuta a conoscenza di altri dettagli sconosciuti anche dalla stessa Veronique, con i quali forse farla ragionare, arrivare ad una tregua, un accordo, magari facendole pensare che un tempo quelle due ragazze giocavano assieme e ridevano, scambiandosi qualche bacino affettuoso tra sorelle.
Nonostante tutto questo però, Madeline sentì che bloccarsi lì e non parlare in modo preciso e completo sarebbe significato prendere totalmente in giro la sua figlioccia, anche perché adesso percepiva che era pronta a sapere molto di più.
Sapeva che adesso parlare poteva aiutare a proteggerla molto più che rimanere in silenzio e nasconderle dei dettagli dietro la protezione di un ex mercenario rinomato in tutto il mondo.
Era finita l'epoca del raggiungimento della consapevolezza, o almeno, per quanto la Bergman sapesse che lei aveva ancora bisogno di crescere, evolversi nel tempo ed acquistare saggezza, comprendeva anche che i presupposti per introdurre il successivo argomento c'erano eccome.

Tuttavia... Monique... Temo che non debba essere certo lei... L'illusionista che dovresti temere...

Ce n'era... Un'altra?
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Messaggioda Monique » 23/10/2012, 16:36

Se avesse scommesso 1000 galeoni sul fatto che Madeline fosse al corrente del suo rapporto di sangue con Tisifone, beh... li avrebbe vinti di sicuro: la Bergman mostrava di conoscere davvero ogni cosa - come il Preside Albus Silente all'epoca del suo lavoro lì ad Hogwarts - e Monique non poté non chiedersi se quella fosse una dote naturale di coloro che erano destinati a prendere in mano le redini della Scuola o se la capacità di sapere tutto di tutti fosse uno speciale "potere magico" che si attivava quando si veniva investiti di quella carica.

Mi auguro di non saperlo mai...

Si ritrovò a pensare Monique, sicura che con tutte quelle informazioni in mente la testa le sarebbe come minimo scoppiata.
Scosse il capo e spiegò alla Preside cosa lei e Tisifone avessero scoperto, e le supposizioni a cui la Vice Preside fosse giunta.

E' meglio che tu entri nell'ottica di "sapere" più che "immaginare", per quanto credo che tu abbia utilizzato quel termine solo per prendere un poco in giro te stessa e ammorbidire la pillola, ma arriviamo al punto cara... Tu vuoi sapere?

Non commentò le parole della Preside, sapeva bene che quando il suo sesto senso "parlava" difficilmente si scopriva che si fosse sbagliato, quindi tanto valeva andare avanti ed arrivare subito a ciò che le premeva: poteva Veronique... poteva sua sorella subire un destino diverso dalla corruzione totale della sua anima per via delle illusioni? Insomma, quanto il suo animo era già corrotto, e quanto ancora di esso si poteva...

Ti piacerebbe salvarla non è vero?
Si vede proprio che sei figlia di tua madre...


Madeline...

Sussurrò Monique in rimando, quasi supplicandola di non dire quelle cose, quelle frasi così dolci e al tempo stesso dolorose per la Vice Preside di Hogwarts che però sapeva bene fossero vere: anche Rose avrebbe cercato in tutti i modi di salvare Veronique se avesse potuto, di questo la francese era più che certa.
Osservò la Preside muoversi ed estrarre dalla libreria qualcosa che prima era tenuto nascosto, probabilmente per la sua preziosità, per posarlo davanti alla donna.

Ma cosa... - domandò Monique, la voce che però sembrò morirle in gola alla vista di quelle fotografie che ritraevano... lei... Monique da piccola era lì, di fronte a loro - Madeline cosa sono... queste? Che significa, lei è... mia... mia sorella?

Quando tu ebbi 13 anni e lei 6, tuo padre fece obliviare entrambe facendovi dimenticare l'una dell'altra.

Quelle parole colpirono Monique con la forza di uno Schiantesimo dritto al cuore: sentì il muscolo contrarsi in un movimento di puro dolore ed il respiro mozzarsi nella gola mentre gli occhi si facevano lucidi e la mano si portava di fronte alla bocca, bloccando qualsiasi parola volesse uscire da essa.

Cosa... cosa stai dicendo?

Vi adoravate ad avevate una forte intesa.
Nicholas desiderava che lei acquisisse da te quella scintilla da vera Vireau, fin da piccola, per poi crescerla però nel modo in cui tu non saresti mai potuta crescere, perché alimentata da un animo diverso, più ribelle, più consapevole del dolore che provocava tuo padre a te e al mondo intero.
Veronique doveva essere la figlia schiava e letale che saresti dovuta essere tu, per quanto, da quanto mi disse Rose, anche lei mostrava fin dalla tenera età un carattere tenace, molto misterioso ed una forte determinazione a non farsi comandare da nessuno... Una dote che fosti proprio tu a lasciarle, anche se a tutti gli effetti si dimenticò di te nel giro di pochissimi secondi.


No no no...

Quello che era cominciato come un semplice sussurro divenne un suono sempre più acuto e forte, pregno di dolore, odio e rabbia.

No no no no no no NO NO NO NO NO!!!!!!!

Si alzò in piedi con uno scatto, rovesciando all'indietro la poltroncina su cui si era accomodata, battendo un pugno sulla scrivania di Madeline con tutta la forza che possedeva mentre le lacrime sgorgavano copiose lungo le guance ora, quelle stesse guance rese paonazze di rabbia.

Quel bastardo ha rovinato tutto, tutto!!
Non gli è bastato uccidere Rose, ha dovuto portarmi via anche mia sorella, la mia famiglia!!! LO ODIO LO ODIO LO ODIO!!!!


Non riusciva a calmarsi, avrebbe voluto strozzarlo con le sue stesse mani ed era una fortuna che Nicholas non si trovasse di fronte a lei in quel momento perché altrimenti col cavolo che avrebbe mantenuto la promessa fatta a Rose di non sporcarsi le mani col suo sangue, anzi, probabilmente ci avrebbe anche provato gusto.
Le lacrime scendevano ora copiose lungo le sue guance e i singhiozzi scuotevano il corpo della donna, matura quanto si voleva ma pur sempre umana e fragile: troppe informazioni tutte insieme in quei giorni, ed anche se non sarebbe mai arrivata a dirlo ad alta voce avrebbe solo voluto che ci fosse Sandyon lì con lei, per farsi abbracciare da lui e proteggere visto che, quando voleva, il compagno smetteva di trattarla da donna forte e tenace - quale in effetti la Vice Preside era - per considerarla un piccolo tesoro da proteggere; ecco, in quel momento avrebbe voluto essere quello, per lui.

[Diverso Tempo Dopo...]


Ci mise almeno una mezz'ora buona prima di ricomporsi e tornare seduta di fronte alla scrivania, la mano arrossata e pulsante per il colpo dato sul legno ma stranamente quel dolore era visto da Monique come un bene, la aiutava a mantenersi lucida.

Cos'è quello?

Domandò con un filo di voce una volta calmatasi abbastanza da poter riprendere ad ascoltare la donna, indicando il cristallo posato sulla cattedra con un cenno del capo.

Si chiama "Crisoberillo".
E' un minerale comunque tra i babbani, ma per te invece è una pietra assolutamente rara e preziosa.
Essa riesce a captare le onde di energia create dal potere illusorio di una persona e le mostra sotto forma di intermittenza di luce.
Più il potere illusorio insito nell'anima di una persona è puro, pulito e cristallino, e più sarà il tempo che distanzierà un fascio di luce dall'altro.


Ascoltò silenziosa tutta la sua spiegazione, immobile e muta perché non aveva la forza di fare o dire altro: annuiva di tanto in tanto, segno che seguiva la Preside nella sua spiegazione ed alla fine lo prese con la mano - quella sana - per stringerselo al petto: avrebbe dovuto portarlo sempre con sé da quel momento in poi, visto che non sapeva quando Veronique si sarebbe potuta porre sulla sua strada.

Spero di averti aiutato tesoro...

Sai se c'è qualcosa... una canzone, una melodia, una frase... qualcosa che ci univa? - chiede ancora con la voce ridotta ad un sussurro, ed è ovvio che si sta riferendo a lei e Veronique - Se mio padre le ha cancellato il ricordo di me, non potrà mai ricordarsi di quello che abbiamo fatto insieme... ma se c'è qualcosa di concreto che ci legava, forse potrebbe risvegliare in lei dei ricordi.

Probabilmente Tisifone non sarebbe mai stata d'accordo con quella sua scelta, ma alla luce di quanto aveva scoperto Monique era, ora, ancora più decisa a salvare la sorella dall'influenza di Nicholas e dalla corruzione delle illusioni.

Tuttavia... Monique... Temo che non debba essere certo lei... L'illusionista che dovresti temere...

Non reagì in alcun modo a quelle parole, forse era solo troppo stanca e sovraccarica di emozioni e pensieri per poter avere una reazione adeguata: sbatté solo le palpebre un paio di volte, poi espirò l'aria accumulata in modo lento e silenzioso ed infine si apprestò a chiedere informazioni con aria e voce stanche.

... chi é?
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Messaggioda Madeline » 27/10/2012, 23:32

Ma cosa... Madeline cosa sono... queste? Che significa, lei è... mia... mia sorella?
Cosa... cosa stai dicendo?


La verità, un dolore infinito quando non solo veniva servita in quel modo ma anche quando veniva servita con un contorno di dolore e sorpresa negativa a non migliorare per niente la situazione.
La Preside di Hogwarts, non stanca, anzi, molto energica essendosi svegliata dopo un bel riposo, percepiva però dentro di lei un forte peso, pressante, opprimente, al cuore, nell'essere la detentrice di una verità così orrenda, che andava per l'ennesima volta ad intaccare l'animo e i nervi di Monique che, per quanto nel corso di quell'anno si fosse sempre più immunizzata dalle follie dell'odio nei confronti del padre o dai desideri ardenti di vendetta, non poté comunque trovare uno scudo abbastanza decente per proteggersi da un colpo simile, che suonò sordo, come un tonfo secco e netto a cercare di mandare in frantumi uno spirito nobile e giudizioso come era quello della Vice Preside, la maggiore delle Vireau.

Cara, cerca di calmarti...

No no no no no no NO NO NO NO NO!!!!!!!

E come fare a calmarsi davanti ad una notizia del genere?
Per ancora una volta, Nicholas Vireau aveva del tutto cambiato delle carte in tavola nella vita della figlia sottraendole molto più della serenità, molto più della tranquillità di una vita felice e spensierata, molto di più del sogno di sposarsi presto ed avere dei figli in grado di amare un nonno e una nonna adorabili che non aspettavano altro che giungesse il weekend per fare un pranzo tutti assieme e preparare biscotti ipotizzando già le successive vacanze.
No, quella volta Nicholas Vireau si era spinto decisamente oltre, sottraendo a Monique una cosa fondamentale, importante, vitale come una persona da amare nel sacro legame della parentela, una sorella, una sorella che con tutta la probabilità adesso la voleva morta e che ignorava alla grande che invece un tempo divideva anche i suoi giocattoli, le sue bambole, i suoi sorrisi, con lei.

Quel bastardo ha rovinato tutto, tutto!!
Non gli è bastato uccidere Rose, ha dovuto portarmi via anche mia sorella, la mia famiglia!!! LO ODIO LO ODIO LO ODIO!!!!


Madeline Bergman si alzò in piedi mentre agitando la bacchetta in velocità rendeva totalmente ovattate e protettive nei confronti dei suoni forti le pareti della stanza.
Non voleva che qualcuno sentisse uno sfogo così sincero e necessario per la sua figlioccia, desiderava darle quello della quale aveva più bisogno in quel momento: il pianto, lo sfogo, il sincero dolore da buttar fuori a suon di singhiozzi ed urli disperati.
Posò la stessa bacchetta sulla scrivania, aggirandola e dirigendosi proprio verso Monique, così, senza dire nulla, allargò le braccia, provando a farle capire che poteva stringersi a lei, posare la testa sul suo petto esattamente come si fa con una mamma o una nonna e cominciare a piangere anche più forte qualora l'avesse voluto e ne avesse sentito l'importanza.
Con gli stessi toni e modi che può avere solo una persona che ti ama come se fossi una figlia o una nipote, Madeline le sussurrò di calmarsi lentamente, carezzandole nel caso i capelli e la schiena, cercando di avvicinarsi con il cuore a quella Monique tornata momentaneamente e giustamente bambina che non sorreggeva il peso di un così grande dolore ed ira entrambi mischiati a formare un mix letale e velenoso.

Sssshhh...
Sfogati tesoro...
Non preoccuparti...
Non ti sente nessuno qui...
Ti voglio bene...
Anche se non hai un padre, hai una zia che ti adora, lo sai?


< QUALCHE MINUTO PIU' TARDI >


Sai se c'è qualcosa... una canzone, una melodia, una frase... qualcosa che ci univa?
Se mio padre le ha cancellato il ricordo di me, non potrà mai ricordarsi di quello che abbiamo fatto insieme... ma se c'è qualcosa di concreto che ci legava, forse potrebbe risvegliare in lei dei ricordi.


La donna, tornata al suo posto, si sistemò adeguatamente sulla poltrona, avvicinando una scatola di fazzoletti alla Vice Preside, mentre si dedicava alla degustazione di qualche biscotto secco ancora lì, dolce e ristoratore, invitando ovviamente con un gesto anche la ragazza avanti a se a favorire, con uno sguardo per altro abbastanza serio, come ad intendere che dopo un pianto del genere gli zuccheri aiutano a ri-prendersi, a tornare più lucidi e tranquilli, perché stimolano le attività del cervello e lo rendono maggiormente reattivo.
Sospirò, cercando di concentrarsi sulla domanda fattale dalla giovane professoressa di incantesimi, e bisognava dire che non era affatto semplice dare una risposta onesta e precisa, sopratutto cercando di scavare nei propri ricordi, anche se, ad un certo punto ebbe una sorta di lampo improvviso che la fece tornare subito ad avere un occhio più vigile, attento, consapevole.
Deglutì un poco di saliva, osservando che nel frattempo gli argomenti di conversazione erano aumentati e questo sopratutto per volontà sua, di farle sapere qualcosa di nuovo, ma che ora comunque, stava passando in secondo piano.

... chi é?

La mattina è piuttosto lunga cara, e tu hai la prima lezione oggi dopo le 11:30.
Ti spiegherò meglio la questione, ma prima... C'è qualcosa di più importante per il momento, che desidero farti presente.
Il giorno del tuo undicesimo compleanno, durante la festa in giardino che facesti con i tuoi amici del conservatorio di Parigi, quando ricevesti da Rose il violino, io c'ero, o meglio, mi avvicinai a lei dopo un poco che ti eri allontanata per giocare, per conversare e farle le congratulazioni per il modo in cui ti stava facendo crescere, così lontana dal male che avvolgeva tuo padre.
Ricordo distintamente che lei mentre ti guardava mostrare a tutti quel bellissimo tesoro, mi disse una frase che allora non mi suscitò nulla se non un sorriso rivolto alla metafora citata da tua madre, ma che oggi invece, credo mi faccia pensare che dietro a quelle parole che mi lasciò, si nascondeva un messaggio... Un messaggio che forse lei immaginava che un giorno io ti avrei potuto e dovuto recapitare...
Quel giorno mi disse...


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Con questo regalo le voglio donare non solo una conoscenza, ma tante, tantissime.
Ci saranno domande alla quali non saprà rispondere o per le quali non potrò essere più utile nemmeno io.
In quel violino ho messo tutto il mio ricordo, tutto il mio orgoglio nei suoi confronti, perché lei non sarà come il padre.
Imparerà ad amare la musica sempre di più, e questo mio regalo porterà con se amori anche più importanti.


Tesoro... Forse credo che sia giunto il momento di dare un'occhiata più attenta a quel meraviglioso strumento, non trovi?

Non sapeva effettivamente se quello che aveva dedotto da quelle lontane e vecchie parole fosse esatto, ma tanto valeva la pena provarci, anche perché nel caso, non possedeva altri mezzi per conoscere qualche particolare di intesa tra Monique e Veronique che le potesse accomunare e fosse utile alla ragazza per risvegliare qualunque ricordo sopito nella sorella più giovane.
Per una volta forse Madeline aveva trovato un suo limite, ma in suo soccorso era comunque venuto l'ingegno e l'intuito, visto che, qualora Monique avesse deciso di prendere seduta stante il proprio Stradivari per dargli semplicemente un'occhiata più attenta, sull'archetto, nella zona centrale, piccolo e ben nascosto avrebbe osservato il disegno stilizzato di tre note intagliate nel legno.
Le tre note, Sol, Fa e Re, se eseguite poi dallo strumento, avrebbero dato il via allo scatto di un congegno magico inserito nel violino che avrebbe fatto staccare momentaneamente il retro del prezioso regalo, rivelando all'interno dello scheletro pregiato una scatoletta attaccata al lato sinistro adibita di un microscopico lucchetto d'argento, piccola, con su scritto nella lingua degli elfi domestici, impossibile da sapere se non insegnata da un elfo in persona, la parola "Apri ma pètite".
Monique, avendo avuto l'insegnamento di Sophie riguardo quel linguaggio, avrebbe potuto quindi interpretare quei segni e se avesse utilizzato un semplice incanto di sblocco per le serrature e i lucchetti, sarebbe riuscita a rivelare che all'interno della piccola scatoletta...

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... Si trovava una piccola fiala contenente un ricordo per il pensatoio.

... In questo caso, sarei molto tentati di farti ancora una volta i miei più cari auguri, tesoro...
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Messaggioda Monique » 28/10/2012, 0:24

Non era riuscita a calmarsi, non subito, e quando aveva visto le braccia di Madeline spalancate e pronte ad accoglierla non ci aveva pensato due volte, non aveva riflettuto, non si era preoccupata di nulla se non di rifugiarsi tra esse, correndoci in mezzo per nascondersi e piangere, singhiozzare forte, tirare fuori tutto il dolore e la rabbia che, se fossero stati accumulati, avrebbero potuto farle del male.
Ma così... no, così si sarebbe sfogata del tutto, non avrebbe lasciato un briciolo di cattiveria dentro di sé perché era questo che Nicholas voleva, ciò a cui puntava e Monique avrebbe preferito morire piuttosto che dargli una soddisfazione del genere.
Non seppe per quanto tempo le lacrime sgorgarono dalle sue guance bagnandole il viso, probabilmente più di mezz'ora, ma alla fine riuscì a ricomporsi: si sedette di fronte alla Preside ed accettò di buon grado i dolci sulla scrivania, scegliendo quelli più calorici e zuccherosi come muffin al cioccolato, ciambellone e croissant da accompagnare al té caldo, così intenso nella quantità di miscela da sembrare quasi nero ma era così che piaceva a Monique e tanti saluti alla linea, come se le fosse mai importato qualcosa.
Il suo obiettivo era capire chi fosse quest'altra illusionista nominata da Madeline, ma a quanto pareva qualcosa era scattato nella mente della donna che decise di affrontare una domanda per volta.

La mattina è piuttosto lunga cara, e tu hai la prima lezione oggi dopo le 11:30.
Ti spiegherò meglio la questione, ma prima... C'è qualcosa di più importante per il momento, che desidero farti presente.


Dimmi tutto, ti ascolto.

Il giorno del tuo undicesimo compleanno, durante la festa in giardino che facesti con i tuoi amici del conservatorio di Parigi, quando ricevesti da Rose il violino, io c'ero, o meglio, mi avvicinai a lei dopo un poco che ti eri allontanata per giocare, per conversare e farle le congratulazioni per il modo in cui ti stava facendo crescere, così lontana dal male che avvolgeva tuo padre.
Ricordo distintamente che lei mentre ti guardava mostrare a tutti quel bellissimo tesoro, mi disse una frase che allora non mi suscitò nulla se non un sorriso rivolto alla metafora citata da tua madre, ma che oggi invece, credo mi faccia pensare che dietro a quelle parole che mi lasciò, si nascondeva un messaggio... Un messaggio che forse lei immaginava che un giorno io ti avrei potuto e dovuto recapitare...


Mentre ascoltava le parole di Rose riportate dalla voce di Madeline, Monique socchiuse gli occhi e rivisse quella scena: il suo compleanno, la torta, lo sfarzo, gli amici... quel bellissimo regalo, più speciale e prezioso di quanto la francese si sarebbe mai potuta immaginare; non ricordava minimamente la presenza della Bergman alla festa, probabilmente era stata troppo impegnata a mostrare il suo regalo a tutti gli amichetti per accorgersene, ma ricordava bene com'era se stessa all'epoca...

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Sembrava fosse passata una vita, o almeno era così che Monique percepiva lo stato delle cose: 16 anni prima era soltanto una bambina bellissima, con gli occhi di ghiaccio ed una voce melodiosa, ed ora... ora era una donna in carriera, con un futuro matrimonio all'orizzonte, un compagno stabile, tante doti ed un mirino grosso quanto l'intero Castello di Hogwarts puntato sulla testa.
Aveva fatto dei passi da gigante, indubbiamente.
Scacciò quei pensieri un po' ironici ed un po' sarcastici per concentrarsi sulle parole di Rose, sul senso di esse che sembrava riportare tutto al suo amato violino.

Tesoro... Forse credo che sia giunto il momento di dare un'occhiata più attenta a quel meraviglioso strumento, non trovi?

Sì, credo tu abbia assolutamente ragione.

Mormorò Monique, mettendo mano alla bacchetta per richiamare di fronte a sé il suo gioiello più prezioso, alla pari dell'anello che portava al dito della mano sinistra come simbolo di promessa d'amore verso Sandyon: il suo unico e bellissimo Stradivari.

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Lo prese tra le mani con delicatezza, accarezzandolo leggermente e con tutta la dolcezza che sembrava possedere in corpo: seguendo il consiglio di Madeline cercò di esaminarlo con più attenzione del solito, ed effettivamente nella parte centrale di esso erano presenti tre note intagliate nel legno.

Sol, Fa, Re... credo...
... credo di doverle suonare...


Mormorò la Vice Preside, mettendo mano all'archetto per suonare con precisione e fermezza quelle tre note, e quasi sobbalzò nel sentire che qualcosa nel violino cambiava: il retro infatti si staccò dal resto del corpo dello strumento, sotto lo sguardo spalancato ed incredulo di Monique, rivelando una scatoletta chiusa magicamente con sopra una scritta.

C'è scritto di aprire...

Non sapeva se Madeline conoscesse o meno la lingua degli elfi, a lei l'aveva insegnata Sophie, ma poca importanza aveva ora quel fatto visto che, aperta la scatoletta con un semplice "Alohomora", da essa uscì la cosa più preziosa che Monique si sarebbe mai potuta ritrovare tra le mani...

... In questo caso, sarei molto tentati di farti ancora una volta i miei più cari auguri, tesoro...

I suoi ricordi...

Sussurrò la Vice Preside, mentre un'altra lacrima come le tante precedenti le scivolava lungo la guancia: questa volta però non piangeva certo per rabbia od odio, bensì per l'immenso amore che la donna provava per la sua amorevole tata ormai scomparsa da diverso tempo.

Madeline... grazie - mormorò ancora la francese, alzando gli occhi lucidi sulla Preside mentre il violino tornava da solo a ricomporsi, intatto come se nulla fosse accaduto - Con questa potrò forse riavvicinarmi a Veronique, forse c'è ancora speranza... - aggiunse, con un piccolo sorriso che le nasceva sulle labbra - Io... ti dispiace se ora non lo guardo? ... è che vorrei guardalo per la prima volta con lei...

Spiegò alla Preside, sperando di non offenderla per quella sua scelta che le sembrava comunque la più logica, visto che una volta esaminato quel ricordo, esso si sarebbe legato per sempre al Pensatoio attraverso cui era stato osservato.
Quella prima parte di discorso si era quindi risolta in modo positivo per Monique, che però sapeva bene come ci fosse ancora molto da sapere, purtroppo per lei.

... parlami di quest'altra Illusionista.
Voglio sapere tutto Madeline, tutto ciò che è possibile conoscere su di lei. Non posso più difendermi alla cieca dai miei nemici, io... devo sapere.
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Messaggioda Madeline » 28/10/2012, 20:54

I suoi ricordi...

I ricordi di Rose Dubois si trovavano davvero dentro quel dono e Madeline non poté essere più felice di essere riuscita nel suo intento per l'ennesima volta di dare una mano concreta alla sua cara nipotina.
Osservava con attenzione la sua espressione felice, gioiosa, questa volta contornata da lacrime che non sottolineavano dolore.
Lo sapeva bene, Rose era sempre stata in grado di tramutare il pianto di Monique per il dolore e la collera in un pianto di serenità e dolcezza, ed anche adesso, con tutto che era morta e non si trovava più tra di loro, adesso stava creando lo stesso identico miracolo di sempre.
La fialetta contenente quel ricordo così prezioso oscillava tra le dita di Monique che, osservandola sempre di più, non riusciva nemmeno a capacitarsi di quanto fosse prezioso quell'oggetto.
In fondo, all'interno di esso potevano essere celati dei momenti, dei ricordi, delle importanti rivelazioni che niente e nessuno poteva aver mai visto o conosciuto prima, ed ora combattere con la curiosità di guardare tutto e subito era difficile quanto trattenersi dal sorridere sempre di più nel pensare che avevano finalmente in mano una reale possibilità di salvare Veronique, l'illusionista.

Madeline... grazie.
Con questa potrò forse riavvicinarmi a Veronique, forse c'è ancora speranza... Io... ti dispiace se ora non lo guardo? ... è che vorrei guardalo per la prima volta con lei...


Non c'è nemmeno da chiederlo tesoro, quel tesoro è tuo e soltanto tuo, non ho diritto in merito al momento in cui lo guarderai e con chi lo guarderai... Però di certo desidererei consigliarti di fare in maniera che quando lo osserverai io potrò essere lì con voi.
Per quanto abbiamo buone certezze che lì si nascondano segreti positivi, non possiamo altresì sapere la reazione che potrebbe avere Veronique, non la conosciamo adeguatamente e voglio essere presente quando esprimerà le sue emozioni.


Il tono della donna era morbido, dolce, pacato e sereno, insomma, quello della solita Madeline Bergman, ma dentro ai suoi occhi scuri nascondeva molta consapevolezza e serietà da far quasi paura anche ad un Nicholas Vireau o ad un Marcus Azhad.
Quella persona così gentile, dalla parte di "buoni", era innanzitutto un vero pilastro magico difficile da scalfire, altrimenti non si spiegava di certo come mai fosse ancora in vita dopo tutti gli spostamenti continui che faceva ogni giorno della settimana.
La cosa sicura era che la Setta probabilmente la teneva sott'occhio, ma di più, evidentemente, non sentiva di poter fare, almeno al momento, e questo era il vantaggio sul quale spesso lei puntava per portare avanti la sua crociata segreta contro il male, rendendo sempre più forti, meritevoli e coraggiosi quelli che un giorno probabilmente l'avrebbero sostituita nell'alto incarico di difendere il mondo magico.

... parlami di quest'altra Illusionista.
Voglio sapere tutto Madeline, tutto ciò che è possibile conoscere su di lei.
Non posso più difendermi alla cieca dai miei nemici, io... devo sapere.


Prima di tutto, prendi questo e tienilo ben stretto da ora in poi...

Dal cassetto della propria scrivania la Preside estrasse un minerale di uguale colore ed intensità di energia del crisoberillo che teneva con Monique senza abbandonarlo un secondo, solo che, a differenza della pietra grezza, quella che gli porse davanti Madeline era lavorata alla perfezione ed assomigliava semplicemente ad un bellissimo, costoso ed elegante fermacarte di medie-piccole dimensioni.
Se ad una prima sensazione poteva apparire come dotato di una energia uguale rispetto al suo gemello di maggiori dimensioni, la Vireau trovandoselo più vicino avrebbe captato una resistenza magica al danno straordinariamente amplificata, tanto da poter risultare quasi non troppo facile nemmeno per lei riuscire a scalfirlo con un qualsiasi incantesimo.

Immagine


In vista del tuo arrivo...

Si, Madeline immaginava/sapeva che presto lei sarebbe andata a trovarla, occhio interiore forse?.

Avevo chiesto al professor Connor di trasformare un bel pezzo del minerale che ti ho mostrato prima in qualcosa di più... "Prêt-à-porter"... Adesso è più semplice da nascondere in una tasca, ha lo stesso effetto del "papà" ma è almeno cinque volte più difficile da mandare in frantumi, inoltre, qualora volessero privartene con la magia, sarebbe impossibile grazie ai metodi classici, si dovranno impegnare molto di più.
Ovviamente il caro Dylan non è stato per nulla informato del perché una richiesta alchemica simile, non preoccuparti, nessuno è a conoscenza delle tue intenzioni verso tua sorella a parte me, tua cugina e... Il tuo uomo?


Chiese in maniera piuttosto curiosa, sempre con quel meraviglioso animo da pettegola che la faceva apparire molto più sulla terra di quanto non la si vedesse perennemente oltre le nuvole grazie al suo immenso potere, alle informazioni che possedeva e all'infinita saggezza che dispensava.
Adesso però, proprio come annunciato poco prima, era arrivato il momento di parlare di altre cose molto, molto serie, già, il vero nemico difficile e arduo da sconfiggere, o forse semplicemente per il momento evitare, quell'illusionista in più accennata precedentemente alla nipote adorata.
Il volto di Madeline tornò nuovamente serio, preciso, professionale e solenne, segno che stava spostando l'attenzione su un argomento degno di grande riflessione ed importanza, prendendo un bel respiro e posando nel contempo entrambe le mani sul bordo di legno della scrivania.

Sembra che negli ultimi mesi, siano stati avvistati degli attacchi improvvisi di follia incontrollata e letale.
Molte membri di famiglie si sono uccisi a vicenda, politici influenti dalla nostra parte che si sono lanciati spontaneamente da finestre altissime scappando da chissà quali nemici immaginari e per di più... Alcune testimonianze provenienti da dei fascicoli inviatimi da... Edward Atwood, ha confermato in modo univoco che dalle alte pianure delle città infestate dalla pazzia, la notte precedente si udiva una voce melodiosa, terribilmente bella, giovanile e avvolgente.
La cosa peggiore però è... Che gli attacchi alle città sono avvenuti in sequenza a distanza di un paio di notti dagli altri, ne consegue...


E qui Madeline preferì non proseguire, volendo osservare se Monique aveva quindi compreso dove lei desiderava andare a parare.
Soggiogare un'intera città? Attraverso un dispendio di energie notevoli tanto quasi da ucciderti era possibile, ma ciò significava che se non si moriva bisognava attendere in linea generale almeno una settimana di riposo, mentre invece, due notti, solo due notti e l'incubo si ripeteva.
La persona in questione doveva quindi essere addestrata e potenziata così tanto da risultare spaventosa per chiunque, chiunque, anche per la sorellina minore tanto spietata ma allo stesso tempo ancora contenuta nelle sue capacità illusorie.

Le stesse fonti hanno fatto intendere che la voce era di natura femminile, probabilmente dimostrante 30 anni, non di più.
E' una illusionista, Monique, potente, grande, molto più di te, o di tua sorella, al momento.
Non credo che avresti gradito da parte mia che ti indorassi la pillola in qualche modo, dico bene?


Si alzò nuovamente in piedi avvicinandosi ancora una volta alla cassaforte dove prima era custodito il crisoberillo grezzo, adesso però con un altro chiaro intento, e cioè quello di prendere un'altra pergamena contenente uno spartito musicale magico, differente da quello dato la prima volta a Moni con su scritte le note in grado di creare l'illusione del sonno.
Questa pergamena brillava di una luce eterea davvero sorprendente ed emanava un'altrettanta energia pura, cristallina, energia illusoria che però, a differenza dei poteri di Monique o di Veronique, era esclusa da corruzione al 99%, praticamente rasente la perfezione.
La pergamena venne posata di nuovo avanti alla figlia di Rose, non c'erano dubbi, quello era uno spartito magico in grado di riprodurre la musica in esso situata sotto forma di note.

Immagine


Quando Rose mi diede le pergamene, mi disse che alcune di queste non bastavano da sole a rendere l'idea del ritmo da seguire con il violino, ed era necessario che, come spesso capitava quando ti insegnava lei ad usare lo Stradivari, fosse lei ad eseguirlo personalmente per far intendere la corretta esecuzione della musica.
Questo spartito magico contiene, a differenza di quelli normali, la capacità di far partire l'esecuzione del brano impiantato magicamente in esso dalla persona, dunque non appena adesso lo toccherai ri-ascolterai dopo molto tempo la tua mamma suonare, con la differenza però che può essere ascoltato massimo tre volte, dopo di che, tornerà ad essere un comune spartito e da lì, dovrai cavartela da sola, ma immagino che ormai tu e la mia cara Rose siate più o meno allo stesso livello di bravura, sono certa che te la caverai egregiamente.
Avanti, tanto la prima volta è obbligatorio che si attivi al tocco, è il malus di questi tipi di magie, lasciati avvolgere dalla bravura di tua madre ancora una volta... Sono certa che anche questo fosse un regalo per te, tesoro.


Attese dunque che Monique sfiorasse lo spartito in questione, permettendogli di iniziare a fluttuare nell'aria e vorticare su se stesso illuminandosi di una luce tra il bianco, l'azzurro e il dorato.
Le note della pergamena presero a muoversi come animate da volontà propria, creando una spirale che lentamente prese la forma di un violino fatto di magia e note musicali, con tanto di archetto.
La sorpresa più bella però, fu che nello stesso momento, sempre grazie alla magia proveniente dallo spartito, una sagoma di pura luce, ricordante chiaramente le fattezze di Rose nell'età anziana, prese tra le mani luminose lo strumento, preparandosi poi per l'esecuzione.
Della sagoma ovviamente non si notavano occhi, labbra o particolari precisi, ma solo come se fosse un'ombra, però luminosa e candida.
La musica che ne seguì poco dopo, fu avvolgente, meravigliosa e assolutamente difficile da eseguire, anche per un'esperta della materia come Monique Vireau. In fondo, stava pur sempre suonando la sua maestra.

[yt]http://www.youtube.com/watch?v=xq4-m8fVa0M[/yt]


Al termine dell'esecuzione del brano, la sagoma di luce fece un inchino davanti alle due ascoltatrici, iniziando a scomparire assieme al violino che ri-prese la forma dello spartito originale.
La calma e la pace tornarono all'interno dell'ufficio della Preside che, avvicinandosi alla propria figlioccia adorata, le posò una mano sulla spalla, stringendo leggermente, sorridendole in modo chiaro, sincero, con l'intento di donarle forza e coraggio, le due cose più importanti da non dimenticare in quella lunga lotta continua verso il proprio destino, quello di Monique poi, così irto di ostacoli e montagne da scalare da scoraggiare anche il più entusiasta ed esperto tra gli avventurieri della vita.

Questa è la seconda parte di un viaggio che devi intraprendere per divenire in grado di fronteggiare ogni avversario che desideri sfoggiare contro di te le arti perdute delle illusioni, il suo nome è "Musicum Parallax" e ti insegnerà come paralizzare le persone rimaste incantate dalla tua musica.
Sono tesori preziosi che possiedi solo tu, quindi sappi che fino a quando continuerai a studiare questi spartiti, ti nutrirai di un vantaggio perenne nei confronti di chi ti vuole mare e desidera utilizzare le tue stesse armi per abbatterti.
Mi spiace soltanto ricordarti che a causa della forte energia che si viene a creare nel tuo recipiente di energia illusoria interno, nel tuo cuore, non potrai apprendere altri spartito per almeno un altro anno e mezzo circa.
Intanto però, un passo alla volta, stai facendo progressi incredibili, gioia mia...
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Messaggioda Monique » 28/10/2012, 22:03

Non c'è nemmeno da chiederlo tesoro, quel tesoro è tuo e soltanto tuo, non ho diritto in merito al momento in cui lo guarderai e con chi lo guarderai...

Sorrise con riconoscenza a Madeline per le sue parole, perché le stava dando non solo la massima libertà su dove, come e quando rivivere quei ricordi con Veronique... ma stava dimostrando anche di fidarsi di lei, di considerarla abbastanza saggia e capace da poter prendere decisioni di quel tipo senza un'intromissione da parte sua: un bel traguardo visto che, fino all'anno prima, la Preside cercava di nasconderle praticamente di tutto.

Però di certo desidererei consigliarti di fare in maniera che quando lo osserverai io potrò essere lì con voi.
Per quanto abbiamo buone certezze che lì si nascondano segreti positivi, non possiamo altresì sapere la reazione che potrebbe avere Veronique, non la conosciamo adeguatamente e voglio essere presente quando esprimerà le sue emozioni.


Credo sia un consiglio saggio il tuo, e non penso ci possano essere problemi a riguardo.
La villetta che possiedo a Chelsea è provvista di Pensatoio, ci basterà incontrarci tutte e tre lì anche se magari, inizialmente, sarà meglio per te nasconderti così da non far agitare troppo mia... sorella.


Fu strano per Monique dirlo, ma dopo che l'ebbe fatto un piccolo sorriso le illuminò il volto: perché ora aveva una speranza, ora sapeva che c'era una possibilità di salvarla, di riportare la sua anima alla luce e strapparla dalle tenebre da cui era circondata; certo, non sapevano ancora quanto fosse corrotta, ma la Vice Preside voleva a tutti i costi essere ottimista, aveva bisogno di esserlo.
Così come avrebbe avuto bisogno, per i suoi progetti futuri, del Crisoberillo che Madeline le mise davanti poco dopo anche se non assomigliava per niente a quello grezzo mostratole prima.

In vista del tuo arrivo...
Avevo chiesto al professor Connor di trasformare un bel pezzo del minerale che ti ho mostrato prima in qualcosa di più... "Prêt-à-porter"... Adesso è più semplice da nascondere in una tasca, ha lo stesso effetto del "papà" ma è almeno cinque volte più difficile da mandare in frantumi, inoltre, qualora volessero privartene con la magia, sarebbe impossibile grazie ai metodi classici, si dovranno impegnare molto di più.


Monique prese tra le mani il Crisoberillo che Madeline le aveva porto e se lo rigirò tra le dita: un cristallo rafforzato magicamente così da poter diventare quasi indistruttibile, più piccolo così da poter essere portato sempre con sé, ovunque... era proprio vero che la Preside riusciva a pensare proprio a tutto.
Ma cos'aveva detto il professor Connor a riguardo? La risposta per fortuna della Vice Preside non tardò ad arrivare.

Ovviamente il caro Dylan non è stato per nulla informato del perché una richiesta alchemica simile, non preoccuparti, nessuno è a conoscenza delle tue intenzioni verso tua sorella a parte me, tua cugina e... Il tuo uomo?

La francese si prese un attimo di tempo per rispondere a quella domanda, mentre un piccolo sorriso le si formò sulle labbra: era il caso di dirlo così, in quel momento? Beh, d'altronde forse se avesse aspettato il momento perfetto c'era il rischio che questo non arrivasse mai, perciò forse se lo doveva ritagliare lei quel momento e allora sarebbe stato proprio quello.

... futuro marito, prego.

Mormorò dunque la più grande delle Vireau, posando lo sguardo su Madeline giusto per saggiarne l'espressione, chiedendosi come avrebbe mai potuto reagire a quella notizia; sarebbe stata felice, o almeno era questo che ipotizzava... sì, ma quanto?
Nel frattempo, qualsiasi attimo di divertimento o di complicità si sarebbe dovuto mettere da parte, perché c'era un argomento molto più serio, grave ed importante da affrontare: questa nuova Illusionista sconosciuta che a quanto raccontò la Preside poco dopo era in grado di portare il panico ovunque e in qualsiasi momento.

Sembra che negli ultimi mesi, siano stati avvistati degli attacchi improvvisi di follia incontrollata e letale.
Molte membri di famiglie si sono uccisi a vicenda, politici influenti dalla nostra parte che si sono lanciati spontaneamente da finestre altissime scappando da chissà quali nemici immaginari e per di più... Alcune testimonianze provenienti da dei fascicoli inviatimi da... Edward Atwood
- e qui Monique si concesse un mezzo sorrisetto saputo visto che sapevano entrambe perfettamente di chi stessero parlando in realtà - ha confermato in modo univoco che dalle alte pianure delle città infestate dalla pazzia, la notte precedente si udiva una voce melodiosa, terribilmente bella, giovanile e avvolgente.
La cosa peggiore però è... Che gli attacchi alle città sono avvenuti in sequenza a distanza di un paio di notti dagli altri, ne consegue...


Un paio di cosa?!

La Vice Preside di Hogwarts spalancò gli occhi e la bocca a quella rivelazione, paralizzata dallo shock e dall'incredulità per le parole che Madeline aveva appena pronunciato: non poteva essere, non era possibile un tale dispendio di energie a distanza così ravvicinata, era... era inumano!

Le stesse fonti hanno fatto intendere che la voce era di natura femminile, probabilmente dimostrante 30 anni, non di più.
E' una illusionista, Monique, potente, grande, molto più di te, o di tua sorella, al momento.


Una donna, appena più grande della Vireau e più potente di entrambe, forse anche di tutte e due messe insieme, chi poteva dirlo... Monique si passò una mano tra i capelli, palesemente in difficoltà ed in tutta onestà anche un po' sfiduciata da quella ennesima e terribile scoperta.

Non credo che avresti gradito da parte mia che ti indorassi la pillola in qualche modo, dico bene?

No, assolutamente.
Hai fatto bene a dirmi le cose come stanno, non posso vivere nella convinzione che vada tutto bene...


Rispose Monique, osservando poi Madeline alzarsi per prendere una pergamena dalla stessa locazione dove si trovava il Crisoberillo, una pergamena particolare almeno a giudizio della donna visto che brillava di una luce particolare e l'energia emanata era davvero potente; la francese se la ritrovò davanti poco dopo, e non le fu difficile comprendere, a senso, che cosa fosse in grado di fare quello spartito, anche solo per il titolo che esso riportava in alto, all'apice del foglio.

Quando Rose mi diede le pergamene, mi disse che alcune di queste non bastavano da sole a rendere l'idea del ritmo da seguire con il violino, ed era necessario che, come spesso capitava quando ti insegnava lei ad usare lo Stradivari, fosse lei ad eseguirlo personalmente per far intendere la corretta esecuzione della musica.
Questo spartito magico contiene, a differenza di quelli normali, la capacità di far partire l'esecuzione del brano impiantato magicamente in esso dalla persona, dunque non appena adesso lo toccherai ri-ascolterai dopo molto tempo la tua mamma suonare, con la differenza però che può essere ascoltato massimo tre volte, dopo di che, tornerà ad essere un comune spartito e da lì, dovrai cavartela da sola, ma immagino che ormai tu e la mia cara Rose siate più o meno allo stesso livello di bravura, sono certa che te la caverai egregiamente.


Sentire Rose suonare... da quanto tempo non succedeva?
Un groppo si formò alla gola della Vice Preside, la mano che iniziava a tremare: era davvero pronta per ascoltare nuovamente la musica che scaturiva dalla prima persona che aveva amato incondizionatamente dall'inizio alla fine dei suoi giorni?

Avanti, tanto la prima volta è obbligatorio che si attivi al tocco, è il malus di questi tipi di magie, lasciati avvolgere dalla bravura di tua madre ancora una volta... Sono certa che anche questo fosse un regalo per te, tesoro.

Ancora un paio di secondi d'incertezza, poi la mano di Monique, quella stessa che tremava, si allungò fino allo spartito magico e lo sfiorò delicatamente, dando così il via alla magia: la musica sbocciò da esso avvolgendo quella stanza, ma la francese non vide la figura di Rose perché alla prima nota che si librò in aria lei socchiuse gli occhi e si concentrò solo sulla melodia, sulla musica, sulle note, cercando di carpirne l'anima.
Dentro di sé sentiva battere il cuore all'impazzata perché poteva percepirlo forte, quasi toccarlo il tocco di Rose... ed era davvero unico.
Quando la musica finì, la donna riaprì lentamente gli occhi e fece un lungo respiro tremolante, annuendo appena come a dire che era ancora presente, che le emozioni non l'avevano sopraffatta e sorrise lievemente a Madeline, la sua mano sulla propria spalla a donarle calore e fiducia.

Questa è la seconda parte di un viaggio che devi intraprendere per divenire in grado di fronteggiare ogni avversario che desideri sfoggiare contro di te le arti perdute delle illusioni, il suo nome è "Musicum Parallax" e ti insegnerà come paralizzare le persone rimaste incantate dalla tua musica.
Sono tesori preziosi che possiedi solo tu, quindi sappi che fino a quando continuerai a studiare questi spartiti, ti nutrirai di un vantaggio perenne nei confronti di chi ti vuole mare e desidera utilizzare le tue stesse armi per abbatterti.
Mi spiace soltanto ricordarti che a causa della forte energia che si viene a creare nel tuo recipiente di energia illusoria interno, nel tuo cuore, non potrai apprendere altri spartito per almeno un altro anno e mezzo circa.


Un anno e mezzo... un tempo lunghissimo per la francese, ma d'altronde non si poteva fare altro e quindi, a malincuore, Monique avrebbe dovuto semplicemente continuare ad esercitarsi sul primo brano imparato per diventare perfetta e prepararsi al meglio sul secondo, sicuramente molto più difficile del primo.

Intanto però, un passo alla volta, stai facendo progressi incredibili, gioia mia...

Grazie Madeline... è tutto quello che posso fare, un passo alla volta, e sperare che basti - mormorò Monique con un lieve sorriso ed un secondo sospiro, accompagnato da un sorso di té caldo - Dovrò far preparare alla professoressa Vilvarin e alla professoressa Bennet un bel po' di Pozioni Anti-Illusione allora, visto che a quanto sembra abbiamo due illusioniste di cui preoccuparci...
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Messaggioda Madeline » 28/10/2012, 23:59

... futuro marito, prego.

L'espressione di Madeline Bergman a quell'affermazione buttata lì così, da Monique, solamente per osservare il suo cambio repentino di volto per via della grande e favolosa notizia, non fece tardi a sopraggiungere.
Un viso che si trovava tra l'emozionato, il sorpreso, l'euforico e... Beh, il parrucchiere!
Quelle tipiche facce che facevano le amiche quando si davano queste notizie di improvviso durante una permanente seguite da una sequela di congratulazioni e strilletti accompagnati da nomignoli nei confronti della futura sposa.
Ecco, si può dire che avvenne più o meno così.

Oh per Morgana!
Cara, ma quando ti sognavi di dirmi una cosa simile tesoro!
Uh, uh, uh allora è questo l'anello, vediamo vediamo vediamo oooohhh... Incantevole!


Immagine

Non posso crederci, non posso crederci, no no, non posso anzi si, ci credo, ci credo, te lo meriti cara, te lo meriti tantissimo!
Vieni qui e fatti abbracciare subito, immediatamente, vieni da Zia Madeline, attendevo questo giorno più di ogni giorno dedicato alle poesie erotiche nel mio club del libro!


Saettò praticamente da Monique, stringendola forte, mentre le dava un bacio sulla guancia destra ed un bacio sulla guancia sinistra, elettrizzata come solo poteva essere una vera e propria mamma quando le si davano certe comunicazioni ufficiali.
Quell'anello era proprio quello da fidanzamento, senza alcun dubbio, brillava, era bellissimo e costava probabilmente in proporzione alla sua lucentezza.
La Preside rimase a fissarlo, guardandolo in ogni minimo dettaglio per circa cinque minuti buoni, mentre nel frattempo si asciugava le lacrime facili che le colavano sulle gote dalla carnagione scura.
Sembrava sul serio felicissima per loro, incredibile, forse una simile emozione ed una simile dimostrazione Monique non se la sarebbe attesa tanto facilmente, ed invece...

Va bene, va bene, adesso basta altrimenti finisce che ti costringo a passare il resto del tempo a raccontarmi ogni minimo dettaglio di come sono avvenute le cose e non possiamo, dobbiamo parlare di cose serie, ma tu, mia cara, mi devi un tè, oh se me lo devi, intesi?

Un ultimo sorriso prima di tornare ad avere un minimo di decoro e decenza per fare in modo di riprendere un discorso non certo semplice da affrontare, per quanto si, forse un poco di stacco ci voleva tra un argomento pesante ed un altro, con una notizia simile, caduta come un fulmine a ciel sereno ma per rischiarare il cielo della vita di entrambe, sopratutto quella della Vireau.
I minuti successivi furono dedicati a due cose principalmente: parlare dell'illusionista e osservare, sentire, lo spartito di Rose dato in eredità a Monique prima della sua prematura dipartita.
La musica scaturita dallo spartito era bellissima e per quanto ci fosse nell'aria la paura di una persona grande ed immensamente capace dal punto di vista illusorio, per alcuni secondi sentire quel violino fece dimenticare tutto quanto, riponendolo in un momentaneo angolo, per lasciare tutto lo spazio necessario all'anima di godersi quelle note che riscladavano il cuore come il sole faceva con il ghiaccio.
Non potevano esserci paure che tenessero di fronte alla bellezza e alla calma che poteva trasmettere una donna con un violino come Rose.
Quelle note ballavano nell'aria trasformando la paura in coraggio, il dolore in energia e più Monique sentiva dentro di se tutto questo e più si avvicinava a quel livello di perfezione che Madeline desiderava raggiungesse presto per divenire quello che forse un giorno lei non sarebbe stata più.

Grazie Madeline... è tutto quello che posso fare, un passo alla volta, e sperare che basti.
Dovrò far preparare alla professoressa Vilvarin e alla professoressa Bennet un bel po' di Pozioni Anti-Illusione allora, visto che a quanto sembra abbiamo due illusioniste di cui preoccuparci...


E pensi che sia una cosa così semplice come preparare un veritaserum o un distillato della morte vivente?

Già, come se si potesse definire facile la preparazione di una di queste due pozioni, ma effettivamente era ipotizzabile che per una donna come la Bergman quelle fossero bazzecole, in fondo era o no la Grande Preside di Hogwarts?

Recuperare gli ingredienti per la Pozione Miracolosa possono costare tanto da far valere ogni singola fiala almeno 2500 Galeoni, se non di più, e per quanto i tuoi fondi siano alti, temo che con dieci fiale ti saresti finita il conto personale alla Gringott.
Posso fare in modo che alcuni miei fondi possano andare alla banca della scuola, tu hai l'accesso al conto, potrai ritirare da lì 40.000 Galeoni già domani mattina alle 08:00, puoi usare quelli momentaneamente per preparare quello che ti serve, ma volendo velocizzare un poco il processo, forse c'è altro che posso fare affinché le difese siano alzate con un poco di anticipo...


E nuovamente il corpo della donna si spostò verso la propria cassaforte.
Probabilmente se qualcuno avesse mai potuto osservare lì dentro avrebbe trovato cose oltre ogni modo inimagginabili, ma tanto c'era un'oscurità tale in quell'altro metallico e magico da fare in modo che proprio nessun occhio potesse osservare lì dentro se non il suo proprietario, tutte misure di sicurezza fatte appositamente per evitare spiacevoli ed irreparabili incidenti.
Prese cinque fiale simili a quelle dove erano contenuti i ricordi di Rose con la differenza che queste erano bloccate da un tappetto di sughero resistente.
Oltre a queste prese anche degli appunti su dei fogli abbastanza nuovi, quindi niente cose eccessivamente antiche questa volta.
Sopra questi fogli si intravedevano formule e nomi strani e arcaici di ingredienti che probabilmente Monique con la sua poca capacità nel campo pozionistico avrebbe osservato con un'espressione tra l'ebete e l'ignorante, ma magari ponendoci un'attenzione maggiore, cercando di ricordare qualcosa dei vecchi anni di scuola...

Immagine

Spoiler:
Per capirci almeno qualcosa: D20 + Abilità Magica= 26


Queste sono cinque provette contenenti la Pozione Miracolosa, puoi dispensarle come meglio credi, sono dosi per una protezione completa di 24 ore o bevibile in due sorsi da 12 ore l'una.
Inoltre, ecco a te, mi fido ciecamente della mia figlioccia, quindi puoi tenere questi appunti e farli presente alla professoressa Vilvarin e alla professoressa Bennet, al loro interno sono contenuti dei procedimenti semplificativi ideati da me che velocizzano almeno del 20%-25% il tempo di lavoro per la preparazione altrimenti molto lunga della "Miracolosa".
Mi raccomando, non appena create le fiale di pozioni con i soldi sfruttati, riporta da me queste formule, anche se le due colleghe dovessero pregarti di fargliele copiare.
Purtroppo al momento non mi sento troppo fiduciosa per insegnare a qualcuno come preparare più velocemente un simile composto, per quanto ho idea che menti brillanti come le loro sicuramente memorizzeranno molto del procedimento senza necessità di appuntare niente.
Unica altra cosa importante, avranno molto bisogno di un minerale chiamato "Moldavite".
E' un componente spesso sfruttato nella creazione di composti alchemici di medio-alto livello, ne deduco che il nostro docente, il professor Connor, possa averne una discreta quantità, sarà quindi necessario che una di voi tre si rechi da lui per chiedergliene qualche frammento, senza di esso la procedura è quasi del tutto compromessa...


Ammise infine la donna, con un sorriso bonario, mentre attendeva che Monique prendesse fiale e appunti per poi chiudere nuovamente la cassaforte con all'interno i suoi preziosi tesori tramandati da chissà quali e quante generazioni.
Si volse poi a fissare negli occhi la ragazza dagli scuri capelli in contrasto con la chiarissima pelle e gli occhi di ghiaccio.
Si avvicinò ancora una volta, portando una mano a farle una carezza sul viso, sulla guancia sinistra, osservandola con occhi quasi lucidi, come se stesse per piangere, chissà perché poi.

Mi sembra ieri che mi guardavi con aria combattiva e irretita...
In ogni occhiata era come se mi urlassi "Tu non sei lei, fuori dalla mia vita"...
Eppure era un anno fa...
Quanta strada che abbiamo fatto, quanta strada che hai fatto...


La mano tornò al fianco della Signora di Hogwarts, mentre un sospiro sereno e morbido faceva espellere a Madeline tanti vecchi ricordi, nel loro piccolo belli, importanti, sorprendenti.
Era proprio vero che anche giunti ad una grande saggezza e conoscenza, potevano esserci ancora persone in grado di farti rimanere di sasso, e così fu per Monique nei confronti della Bergman.
Un veloce sguardo all'orologio di cristallo attaccato proprio sopra la porta di ingresso, dannazione, le 11:10.

Temo proprio tu debba andare, tra 15 minuti i tuoi ragazzi saranno al loro posto, pronti per apprendere tante nuove cose.
Cosa hai in programma stamattina per il corso del quinto anno?
Ahahah... Bene, a presto tesoro, fa' sempre attenzione e saluta quel mattacchione del tuo futuro marito... Oh Merlino mi vengono i brividi dappertutto quando lo dico!
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Messaggioda Monique » 29/10/2012, 0:38

Si aspettava un'espressione sorpresa e felice, magari un mezzo urletto di gioia...
... ma nulla, nulla l'avrebbe mai potuta preparare a ciò che avvenne di lì a poco aver lanciato la notizia del suo fidanzamento ufficiale a Madeline.

Oh per Morgana!
Cara, ma quando ti sognavi di dirmi una cosa simile tesoro!
Uh, uh, uh allora è questo l'anello, vediamo vediamo vediamo oooohhh... Incantevole!


Beh sì... l'originale era con uno zaffiro, ma sai, volevo qualcosa che mi ricordasse gli occhi di Sandyon, perciò...
E poi trovo che sia più bello, così.


Commentò Monique, un po' rossa in viso a dire il vero mentre mostrava alla Preside quell'anello pazzesco e costosissimo che le adornava l'anulare della mano sinistra, il sorriso che non riusciva proprio a smettere d'illuminarle il viso.

Non posso crederci, non posso crederci, no no, non posso anzi si, ci credo, ci credo, te lo meriti cara, te lo meriti tantissimo!
Vieni qui e fatti abbracciare subito, immediatamente, vieni da Zia Madeline, attendevo questo giorno più di ogni giorno dedicato alle poesie erotiche nel mio club del libro!


Alle poesie er---
... lasciamo perdere!


Esclamò la Vice Preside con una gran risata mentre si lasciava abbracciare e baciare le guance e ancora le mostrava il gioiello da ogni possibile angolazione, lasciandosi andare quindi a quel momento che fu molto intimo e bello... un po' come quello che avrebbe potuto avere con Rose, se fosse stata ancora viva; sì, sia Monique che Madeline erano cresciute umanamente parlando e si erano avvicinate... la Bergman non avrebbe mai potuto sostituire Rose, certo... ma sarebbe potuta essere un'ottima mamma/nonna in seconda.

Va bene, va bene, adesso basta altrimenti finisce che ti costringo a passare il resto del tempo a raccontarmi ogni minimo dettaglio di come sono avvenute le cose e non possiamo, dobbiamo parlare di cose serie, ma tu, mia cara, mi devi un tè, oh se me lo devi, intesi?

Promesso, e ti racconterò per filo e per segno dove, come, quando e perché...
... beh, magari non l'ultimo visto che è piuttosto ovvio!


Esclamò Monique con una piccola risata che le riempì il cuore di serenità, visto ciò che dovette affrontare dopo: un nuovo spartito da imparare, molto più complesso del primo, questa nuova Ilusionista da fronteggiare, e di conseguenza delle Pozioni Anti-Illusione che dovevano essere preparate quanto prima.

E pensi che sia una cosa così semplice come preparare un veritaserum o un distillato della morte vivente?

Ovviamente no, ma ho gli appunti di Rose che potrebbero essermi utili.

Replicò la francese che ovviamente non riteneva facile una preparazione del genere, soprattutto considerando che non era mai stata troppo portata per Pozioni e non aveva quindi mai tentato di approfondirne l'argomento: l'unica cosa che Monique non aveva calcolato erano i costi, ma a quello ci pensò, purtroppo e per fortuna al tempo stesso, Madeline.

Recuperare gli ingredienti per la Pozione Miracolosa possono costare tanto da far valere ogni singola fiala almeno 2500 Galeoni, se non di più, e per quanto i tuoi fondi siano alti, temo che con dieci fiale ti saresti finita il conto personale alla Gringott.

Quanto?! - esclamò la donna spalancando gli occhi con aria sconvolta - Non ne avevo idea... ma allora come possiamo fare?

Posso fare in modo che alcuni miei fondi possano andare alla banca della scuola, tu hai l'accesso al conto, potrai ritirare da lì 40.000 Galeoni già domani mattina alle 08:00, puoi usare quelli momentaneamente per preparare quello che ti serve, ma volendo velocizzare un poco il processo, forse c'è altro che posso fare affinché le difese siano alzate con un poco di anticipo...

Monique rimase interdetta e confusa per tutto il tempo in cui la Bergman si alzò in piedi ed andò per l'ennesima volta alla cassaforte, e ancora più confusa rimase quando le mise davanti delle fiale ben chiuse e dei fogli di pergamena dall'aria piuttosto recente.

Queste sono cinque provette contenenti la Pozione Miracolosa, puoi dispensarle come meglio credi, sono dosi per una protezione completa di 24 ore o bevibile in due sorsi da 12 ore l'una.

Dici sul serio? - domandò la Vireau, gli occhi che brillavano di riconoscenza verso Madeline: una a Tisifone, a Sandyon, a Lucas, a Robyn ed una per sé ovviamente, così aveva intenzione di distribuirle vista la fortuna che le era capitata - Madeline, grazie...

Inoltre, ecco a te, mi fido ciecamente della mia figlioccia, quindi puoi tenere questi appunti e farli presente alla professoressa Vilvarin e alla professoressa Bennet, al loro interno sono contenuti dei procedimenti semplificativi ideati da me che velocizzano almeno del 20%-25% il tempo di lavoro per la preparazione altrimenti molto lunga della "Miracolosa".
Mi raccomando, non appena create le fiale di pozioni con i soldi sfruttati, riporta da me queste formule, anche se le due colleghe dovessero pregarti di fargliele copiare.
Purtroppo al momento non mi sento troppo fiduciosa per insegnare a qualcuno come preparare più velocemente un simile composto, per quanto ho idea che menti brillanti come le loro sicuramente memorizzeranno molto del procedimento senza necessità di appuntare niente.


Altro che appunti di Rose, da quel momento in poi potevano contare sugli appunti della Bergman che, di sicuro, erano molto più accurati e preziosi di quelli della tata di Moni che era tante cose, ma di sicuro non un'esperta Pozionista.

Ti prometto che non permetterò a nessuno di copiare queste formule.

Disse solennemente la donna, annuendo appena col capo: sapeva bene che le due colleghe avevano una gran sete di conoscenza, ma non sarebbe mai venuta meno alla promessa fatta a Madeline, non quando, soprattutto, la donna si stava tanto esponendo per lei.

Unica altra cosa importante, avranno molto bisogno di un minerale chiamato "Moldavite".
E' un componente spesso sfruttato nella creazione di composti alchemici di medio-alto livello, ne deduco che il nostro docente, il professor Connor, possa averne una discreta quantità, sarà quindi necessario che una di voi tre si rechi da lui per chiedergliene qualche frammento, senza di esso la procedura è quasi del tutto compromessa...


Andrò io stessa da lui vista l'affabilità delle mie colleghe...

Commentò Monique con un pizzico d'ironia ma sincera sicuramente nelle parole, visto che né la Vilvarin né la Bennet si potevano definire come persone alla mano, estroverse e disponibili al dialogo.
Quel sorrisetto divertito sulle labbra si tramutò in uno carico di affetto misto a riconoscenza e commozione quando la Preside le accarezzò una guancia e la guardò negli occhi, i suoi lucidi quanto e più di quelli di Moni.

Mi sembra ieri che mi guardavi con aria combattiva e irretita...
In ogni occhiata era come se mi urlassi "Tu non sei lei, fuori dalla mia vita"...
Eppure era un anno fa...
Quanta strada che abbiamo fatto, quanta strada che hai fatto...


Per fortuna sono cresciuta, e mi dispiace di averti trattato così male l'anno scorso...
... ma avevo bisogno di trovare il mio posto nel mondo, e dovevo farlo da sola.
Ora so chi sono e cosa voglio... ed è anche merito tuo.


Replicò la donna, facendo spallucce come se tentasse di rimanere indifferente anche se le riusciva davvero molto difficile: in un anno erano cambiate così tante cose... aveva scoperto di avere una famiglia, si era innamorata e fidanzata, era diventata la mentore di Robyn...
Ma Madeline era ancora lì e le voleva bene come 12 mesi prima, solo che allora Monique non era in grado di accettarlo, mentre ora...

... ti voglio bene.

Sussurrò alla fine Monique, posando lo sguardo ghiacciato su quello scuro della Preside: Rose ormai non c'era più e nulla l'avrebbe riportata indietro... ma ora c'era quella pazza signora nella sua vita, e la Vireau sapeva bene di dover ringraziare il cielo per questo.
Ma per quanto a loro il tempo sembrava essersi fermato in realtà era passato eccome, come le fece notare Madeline poco dopo.

Temo proprio tu debba andare, tra 15 minuti i tuoi ragazzi saranno al loro posto, pronti per apprendere tante nuove cose.
Cosa hai in programma stamattina per il corso del quinto anno?


Incantesimi Elementali Offensivi, voglio proprio vedere di che pasta sono fatti...
Sperando che non mi mandino in frantumi l'aula di lezione!


Ahahah... Bene, a presto tesoro, fa' sempre attenzione e saluta quel mattacchione del tuo futuro marito... Oh Merlino mi vengono i brividi dappertutto quando lo dico!

Mattacchione?
.. sicura di aver capito con chi mi sono fidanzata?
- domandò Monique con un ghignetto birichino sulle labbra, alzandosi poi dalla sedia per abbracciare la Bergman in un moto, raro, di affetto spontaneo - A presto Madeline... e grazie ancora.

Fu con quelle parole e tutto ciò che la Bergman le aveva dato - e che la donna aveva nascosto in una borsa appellata sul momento - che Monique si congedò dalla Preside, lasciando il suo ufficio per chiudersi la porta alle spalle e sospirare leggermente: una chiacchierata lunga, proficua, interessante sicuramente e che forse gettava anche un po' di ombre sul futuro della Vireau e del mondo magico... ma non aveva importanza ora perché, una cosa alla volta, sarebbe riuscita ad affrontare tutto.
E non sarebbe stata sola.

[FINE]
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Messaggioda Lyra » 07/03/2013, 17:11

[Ufficio Preside - Giovedì mattina, ore 9:00 a.m.]


Quanto tempo era passato dall'ultima volta che si era trovata lì. Quasi undici anni per la precisione, undici anni che si facevano sentire ora che era tornata ad Hogwarts per un breve incontro con la Preside della scuola. Il Castello, tuttavia, sembrava non essere cambiato affatto: gli stessi corridoi, la stessa atmosfera, il campo da Quidditch, la capanna del Guardiacaccia...solo il volto degli studenti e quello dei professori fece capire a Lyra che quella non era più la Hogwarts che conosceva. Ma la cosa la fece solo sorridere.

Mia sorella è proprio fortunata ad insegnare qui...

pensò fra sè, mentre cercava di trovare una posizione più comoda sul morbido divanetto che la gentile Madeline aveva fatto apparire apposta per lei. E se non ricordava male, presto le avrebbe anche offerto del thè con biscotti alle mandorle, i suoi preferiti.

Preside Bergman è un onore e un piacere poterla rivedere dopo tanto tempo

Disse, la voce dolce e delicata, una vera delizia per chi avesse avuto il piacere di intavolare una conversazione con la giovane cantante.

Ammetto di essere rimasta sorpresa dalla sua convocazione. In effetti non riesco ad immaginare il perchè lei abbia voluto vedermi- continuò con sincerità, facendo un mezzo sorriso perplesso -Ma la prego non mi tenga sulle spine! Mi dica tutto e mi racconti un po' come vanno le cose qui ad Hogwarts

Aveva sempre amato quella Preside così esuberante e carismatica, una delle poche che all'epoca dei suoi anni da Tassorosso l'aveva sostenuta nel suo sogno di diventare una cantante e di riuscire a risollevare le sorti del Coro di Hogwarts.
Era riuscita nel primo obiettivo, ma non nel secondo che fu una delle delusioni più cocenti che la giovane ebbe mai provato in vita sua. Ma in fondo quella era acqua passata e aveva sentito dire che una certa Vireau, studentessa all'epoca in cui andava lei a scuola, ne era diventata la direttrice. Lyra si chiese se quella donna sarebbe stata davvero in grado di aiutare il Coro a battere la famigerata Cyprus, ma cercò di scacciare in fretta quei pensieri.
Era lì per una visita, forse, di sola cortesia, per un invito diretto niente poco di meno che da Madeline Bergman. Non doveva dare spago a tristi ricordi che le mettevano solo malinconia.
Accavallò le gambe, portando il gomito a poggiare sul bracciolo e inclinando la testa di lato, poggiandola sulle nocche della mano. Si era vestita bene per quell'incontro, tirando i lunghi capelli ricci in una coda alta, mentre sul volto era presente un'espressione dolce e paziente.

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Allora, come si comporta la mia sorellina?
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2012-10-29 00:05:52 Monique d20 12  
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