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Ufficio Preside

Messaggioda Madeline » 14/03/2013, 2:56

{ UFFICIO DELLA PRESIDE BERGMAN - GIOVEDI' - 09:05 }


Riceverla dopo così tanto tempo dentro al suo ufficio fu davvero una solida e forte emozione.
La donna pur avendo tanti anni come preside alle spalle, ricordava i nomi e i volti di tutti ragazzi che avevano varcato la soglia di Hogwarts.
Ad ognuno di loro, ogni volta che erano entrati nel suo ufficio, aveva detto con sicurezza che sarebbero stati in grado di fare grandi cose.
Molto tempo prima, secondo i suoi pensieri che sorvolavano mesi e settimane lontane, la piccola Lyra di forse tredici o quattordici anni, entrò nel suo ufficio, con aria un poco timida e molto rispettosa, con la vaga idea che probabilmente avrebbe ricevuto una strigliata anche dalla stessa Preside.
Era stata mandata lì dalla docente di Storia, l'allora professoressa Guillivas, poiché in un dibattito un poco acceso sulle future carriere in vista degli studenti, la più piccola delle sorelle Bennet aveva difeso con forza il suo sogno di diventare una grande cantante di fama internazionale.
Tutti sogni, tutte ipotesi e tutte perdite di tempo, si, la professoressa Guillivas era una delle docenti più rigide e all'antica della scuola, con dietro almeno 46 anni di servizio reso ad Hogwarts, per questo furiosa ed agitata mandò all'istante Lyra dalla Preside, sperando che la donna a capo del complesso studentesco le facesse capire che la carriera di cantante non era certo quella che più era indicata da seguire ad una strega.

Cosa ti prende cara, perché hai quel viso triste? Come mai ti hanno mandato qui?

Perché la professoressa Guillivas è cattiva e non vuole che io faccia quello che voglio, da grande...

Ma non mi dire? Come ti chiami, angelo?

... Lyra Bennet... Sigh...

E dimmi Lyra, cosa vorresti fare da grande?

La cantante! Mi piace cantare e diventerò famosissima!

Oh ma il fiato non ti manca di certo, senti che begli acuti...
Ascoltami tesoro, tu pensi che la professoressa abbia ragione a dire che non devi fare la cantante?


Non lo so, lei è la professoressa...

Oh ma i professori non sono mica degli oracoli, sbagliano anche loro, come tutti gli esseri umani!
La signorina Guillivas vuole il meglio per te, per questo ha paura che tu insegua un sogno che possa divenire fumo...
Ma spesso quello che noi pensiamo sia meglio per gli altri, in realtà non lo è, e così facciamo un grosso sbaglio.
La professoressa non ce l'ha con te, è solo preoccupata perché ti vuole bene.


Lei dice?

Lo dico? Ne sono sicura!
Falle capire che apprezzi i suoi consigli e dentro al tuo cuore, non smettere di coltivare il tuo desiderio più grande, d'accordo?
Sono certa che sarai in grado di fare cose meravigliose con questi occhietti vispi, ma quello che sarà, ce lo dirà solo il futuro!


E guarda qui com'eri adorabile!

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Oh oh oooohhh, il giorno del diploma, un vero splendore cara... Quasi sembra ieri!

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Madeline Bergman era un vero vulcano di emozioni e nostalgia, c'era poco da fare.
Stava sfogliando le poche fotografie che custodiva gelosamente nel suo album personale e con quasi un velo di lacrime agli occhi, non faceva che scuotere la testa non potendo quasi capacitarsi che fossero passati già una decina d'anni.
Dalla parte sua, Lyra si teneva sempre un po' composta, forse perché non era più abituata a relazionarsi con la Preside e con la sua esuberanza sempre in auge.
La ragazza, anzi, ora donna, era cresciuta molto, i suoi lineamenti si erano perfezionati ed anche se si stava avvicinando piano piano ai trent'anni, sul suo volto si poteva ammirare la freschezza e la delicatezza di un viso ancora giovanile, esattamente uguale a come quando aveva lasciato la scuola per andare ad inseguire i suoi sogni.

Ammetto di essere rimasta sorpresa dalla sua convocazione.
In effetti non riesco ad immaginare il perchè lei abbia voluto vedermi.
Ma la prego non mi tenga sulle spine!
Mi dica tutto e mi racconti un po' come vanno le cose qui ad Hogwarts, come si comporta la mia sorellina?


La nostra professoressa di Pozioni è un autentico manifesto della professionalità scolastica, tesoro mio.
Purtroppo, mi piacerebbe poterti annunciare qualche bel pettegolezzo rosa su di lei, ma sai com'è Martha, la barriera intorno al suo cuore è molto... Molto ardua da sciogliere!
Tuttavia di coppie interessanti ce ne sono moltissime tra professori e studenti e ammetto che a parte queste di notizie interessanti e positive, il resto siano abbastanza preoccupanti e fastidiose...
... Ma non buttiamoci giù, oggi c'è la mia cantante preferita a scuola, bisogna sorridere!
Vuoi un biscotto stellina?


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Vestita con una camicetta color viola chiaro ed un turbante da strega abbastanza orientale, la Preside di Hogwarts Madeline Bergman se ne stava seduta alla sua scrivania con la sorella della pozionista davanti a se.
Dopo aver sfogliato qualche ritratto del passato ed aver parlato in modo piuttosto blando delle faccende scolastiche più leggere, il punto di riferimento della magia europea scelse di far presente a Lyra la reale motivazione della sua convocazione lì.
Una motivazione che, onestamente, Madeline era sicura che avrebbe lasciato a bocca aperta la celebre musicista e compositrice.

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Lyra cara, ho il piacere di annunciarti che Hogwarts ha ricevuto i permessi per invitare ad una competizione ufficiale il coro dell'accademia magica americana...
... E come ben sai, sono circa 22 anni che il nostro istituto non concorre per un simile trofeo!


Prima di proseguire, lasciò alla ragazza il giusto tempo per assimilare adeguatamente la notizia, oltre al fatto che non vedeva l'ora di osservare l'eventuale espressione di stupore sul viso di lei e il relativo commento che ne sarebbe venuto fuori.
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Messaggioda Lyra » 16/03/2013, 17:35

Rise con delicatezza quando la Preside si asciugò una lacrima che tentava di sfuggirle dagli occhi, mentre osservava le vecchie fotografie di Lyra quando ancora frequentava Hogwarts.

E guarda qui com'eri adorabile!
Oh oh oooohhh, il giorno del diploma, un vero splendore cara... Quasi sembra ieri!


Mise una mano davanti alle labbra, nascondendo il suo sorriso fra le lunghe dita affusolate, sebbene la sua allegria trasparisse senza veli dai grandi occhi castani.

E invece sono passati così tanti anni!
Mi manca questa scuola e mi manca averla come Preside. Spero che l'avremo con noi ancora per molto, molto tempo


Un augurio che la giovane cantante sperava davvero. Dopo il solito scambio di convenevoli, la più giovane delle Bennet esortò Madeline a raccontarle come procedevano le cose a scuola. Per ultimo, chiese anche come se la cavasse la sorella maggiore, Martha, che ora lavorava proprio lì ad Hogwarts come insegnante di Pozioni. Era sempre stata un po' preoccupata per la sua sorte dopo la recente morte di Heathcliff, per questo sperò in cuor suo che le notizie fossero almeno decenti.
Tuttavia la risposta della Bergman non fu delle più liete.

La nostra professoressa di Pozioni è un autentico manifesto della professionalità scolastica, tesoro mio.
Purtroppo, mi piacerebbe poterti annunciare qualche bel pettegolezzo rosa su di lei, ma sai com'è Martha, la barriera intorno al suo cuore è molto... Molto ardua da sciogliere!


Lyra per un attimo si chiese se un'eventuale relazione di sua sorella sarebbe risucita a sfuggire alle orecchie vigili e attente della Preside, sempre pronte a captare qualunque pettegolezzo. Scosse la testa, sorridendo: niente poteva sfuggire a Madeline Bergman, ne era sicura.

Mi fa piacere sapere che almeno sul lavoro è soddisfatta della sua scelta.
Per quanto riguarda la sua vita sentimentale...non ne avevo dubbi! Ma nel caso ci fosse qualche novità, lei mi terrà informata, non è vero?
Ultimamente le lettere di Martha sono molto brevi e scarne di informazioni. In più sono convinta che se mai riuscisse ad uscire da quel suo guscio duro che si è creata non verrebbe mai a dirmi chi è il cavaliere che ha fatto breccia nella sua corazza.
Per quanto riguarda il resto, invece?


Tuttavia di coppie interessanti ce ne sono moltissime tra professori e studenti e ammetto che a parte queste di notizie interessanti e positive, il resto siano abbastanza preoccupanti e fastidiose...
... Ma non buttiamoci giù, oggi c'è la mia cantante preferita a scuola, bisogna sorridere!
Vuoi un biscotto stellina?


La strega sorrise nel sentirsi definire una "cantante", proprio da lei, la donna che l'aveva sempre sostenuta nel suo sogno durante il suo difficile periodo a scuola.

Molto volentieri, grazie!

disse poi, allungando una mano e afferrando uno di quei deliziosi biscotti alle mandorle che la Preside le aveva gentilmente offerto. Ne prese un piccolo morso, assaporando la crosta dura all'esterno ma morbida e soffice dentro, con quel sapore di mandorle che si scioglieva in bocca e che rese la giovane donna ancora più felice di trovarsi lì.

Sarebbe un onore per me sapere che la Preside più scatenata di Hogwarts è una mia fan!

Commentò solo, per poi passare a chiedere quale fosse il reale motivo per cui Madeline l'aveva convocata lì.

Lyra cara, ho il piacere di annunciarti che Hogwarts ha ricevuto i permessi per invitare ad una competizione ufficiale il coro dell'accademia magica americana...


Ma...è una splendida notizia!

... E come ben sai, sono circa 22 anni che il nostro istituto non concorre per un simile trofeo!


Già...- commentò solo la cantante, prendendo un altro morso del suo biscotto -E' un evento imperdibile...la Cyprus ci ha sempre stracciati e forse è arrivato il momento di tornare alla ribalta...- Comprese anche se stessa in questa affermazione: ricordava molto bene gli anni passati a sognare di poter battere un giorno quella famigerata scuola in una gara di Canto. Un sogno che per lei era ormai finito, ma non del tutto: in fondo, sapeva dentro di sè di fare ancora parte di Hogwarts e una vittoria della scuola sarebbe stata anche una sua vittoria. -Crede che quest'anno il Coro potrà farcela? Ho sentito che sarà una certa Monique Vireau a preparare i partecipanti. Che tipo è? E' brava?- chiese, facendo una serie di domande a raffica, non riuscendo a contenere il suo entusiasmo e la sua curiosità.

Chissà se potrò assistere in qualche modo...magari riesco a convincere la Preside a lasciarmi intrufolare a scuola quando ci sarà la gara...
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Messaggioda Madeline » 25/03/2013, 3:07

E invece sono passati così tanti anni!
Mi manca questa scuola e mi manca averla come Preside.
Spero che l'avremo con noi ancora per molto, molto tempo


La Preside rifletté molto sulle parole di Lyra.
Non era una donna che lasciava correre le frasi così, senza adeguatamente porvi sopra un pensiero, un ragionamento, un dubbio.
Nella sua testa, ella sapeva bene che le nuvole nere del male si addensavano sempre di più, rendendo il mondo sempre meno vivibile.
La minaccia di Voldemort ormai era stata scongiurata da parecchi anni, ma a quanto sembrava il desiderio di prevalere sul prossimo ed imporre il proprio devastante potere non andava via assieme alla morte di un singolo individuo.
Sul piatto della bilancia della magia, per molti decenni il bene era rimasto come più prepotente, pesante, imponente.
Adesso però, che si leggeva la gazzetta, si ascoltavano le interviste, si andava sempre più accorgendosi che ben presto il piatto opposto a quello del bene sarebbe andato riempito di sempre più peso, sempre di più, fino forse a livellarsi del tutto con il concorrente.
Bene e male ancora una volta in conflitto, e chi mai avrebbe potuto dire con certezza se quella guerra sarebbe risultata meno sanguinosa di quella con il Signore Oscuro... Se non peggio.

Il tempo è un'entità relativa, tesoro adorato...
... Io rimarrò qui con tutti fino a quando qualcuno di voi non smetterà di avere fiducia in se stesso e non rinuncerà a mettersi in gioco!
Spesso anche i ricordi possono tenere in vita l'anima delle persone, io ne so qualcosa...


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Gli occhi si fecero appena lucidi per un solo istante, mentre mandava giù un piccolo sorso di té e ammirava la delicatezza con la quale la ragazza si prendeva un biscotto portandolo alle labbra, per poi gustarlo in silenzio assaporando ogni secondo di gusto e piacere.
La ammirò a lungo, soffermandosi sulle linee dolci del viso che andavano distendendosi ad ogni movimento della mascella.
Adorava soffermarsi sul viso delle persone ed osservarne i cambiamenti durante le espressioni e le movenze.
Forse perché attraverso questa analisi spesso le persone divenivano più comprensibili agli occhi della Preside, che poteva dirlo con precisione.
Assaggiò un biscotto anche lei, non lasciando che la malinconia o le preoccupazioni la travolgessero, anzi, fece un bel sorriso gentile e gioioso, sereno a Lyra, la quale, appena informata della bella notizia sul coro, si mostrò subito entusiasta e felice.

Ma... E' una splendida notizia!
Già...
E' un evento imperdibile... La Cyprus ci ha sempre stracciati e forse è arrivato il momento di tornare alla ribalta...
Crede che quest'anno il Coro potrà farcela?
Ho sentito che sarà una certa Monique Vireau a preparare i partecipanti.
Che tipo è? E' brava?


Tornare alla ribalta dici? Ahahah, vedo nei tuoi occhi lo stesso spirito combattivo come se fossi ancora nel coro, gioia mia!
Comunque, Monique è una direttrice eccezionale, dotata di una bravura incredibile ed un approccio musicale poetico e melodioso...
... Ti troveresti molto bene a conversare un poco con lei e immagino anche che ce ne sarà molto modo nei prossimi giorni!


Questo voleva forse significare qualcosa?
Beh di sicuro a questo punto Lyra avrebbe potuto cominciare ad immaginare qualcosa, riguardo il suo invito lì.
Non era un semplice té per ricordare i vecchi tempi e dare questa piacevole notizia, ma c'era dietro una motivazione molto più importante.
Madeline Bergman sorrise ancora, alzandosi in piedi, portando la sua attenzione su una scatola rossa non molto distante dalla libreria, posata su una mensola di legno pregiato, un poco impolverata, forse perché si dimenticava spesso di andare a pulire in una zona simile.
Afferrò quella scatoletta con entrambe le mani, sorridendo con occhi scintillanti di emozione.
Con la destra pulì via un poco di polvere sull'oggetto misterioso ed infine, tornando a camminare fino alla cantante, le avvicinò la scatoletta senza dire nemmeno una parola.
Qualora ella, curiosa forse, si fosse permessa di aprire la scatola, dentro vi avrebbe trovato una medaglia da attaccare al petto con una particolare incisione dietro, scritta nell'oro massiccio del prezioso oggetto antico ed evidentemente non usato da molto tempo.

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" Giudice Onorario Ufficiale "


Hai capito cosa ti sto chiedendo ed anzi, ordinando, tesoro?
Saresti disposta a fare da giudice durante la sfida canora tra le due scuole?
Intendiamoci, non voglio metterti addosso il peso di una simile carica del tutto, diciamo che, ci sarà un numero pari di altri giudici alla manifestazione musicale... E poi ci sarai tu come ospite d'eccezione!
Qualora i giudici si trovassero in una stato di parità di giudizi, in quel caso vorrei avessi tu l'ultima parola, altrimenti, dovrai solo goderti serenamente lo spettacolo!
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Messaggioda Lyra » 29/03/2013, 18:27

Che cosa si poteva dire di quella Preside di roccia? Che nulla l'avrebbe abbattuta. E in cuor suo Lyra ne era pienamente convinta. Aveva finito il suo primo biscotto e si accingeva a prenderne un altro, quando Madeline rispose al suo augurio, con una frase criptica quanto piena di speranza come il cuore della giovane cantante.

Il tempo è un'entità relativa, tesoro adorato...
... Io rimarrò qui con tutti fino a quando qualcuno di voi non smetterà di avere fiducia in se stesso e non rinuncerà a mettersi in gioco!
Spesso anche i ricordi possono tenere in vita l'anima delle persone, io ne so qualcosa...


La donna riflettè sulle parole appena pronunciate dalla Preside. Lei non poteva sapere ancora cosa significasse far vivere nel proprio cuore il ricordo di una persona che ormai non c'era più, ma sospettava che sua sorella invece lo sapesse da molto tempo. E lo facesse di continuo.
Quel momento di riflessione venne spazzato via dall'incredibile notizia di una nuova compitizione che avrebbe visto Hogwarts, Cyprus e probabilmente anche Musashi sfidarsi a colpi di note. Lyra era felice che quell'evento si sarebbe tenuto, dando la possibilità all'unica Scuola europea di Stregoneria di mostare tutto il suo talento. Chiese alla Bergman ogni tipo di informazione, ricevendone delle risposte che la fecerò sperare in meglio.

Tornare alla ribalta dici? Ahahah, vedo nei tuoi occhi lo stesso spirito combattivo come se fossi ancora nel coro, gioia mia!
Comunque, Monique è una direttrice eccezionale, dotata di una bravura incredibile ed un approccio musicale poetico e melodioso...
... Ti troveresti molto bene a conversare un poco con lei e immagino anche che ce ne sarà molto modo nei prossimi giorni!


Ne sarei davvero felice, ma ho molti impegni che mi aspettano.
E' stata dura trovare un momento libero per venire a trovarla, ma non potevo rifiutare il suo invito...
A meno che...Preside Bergman, lei ha in mente qualcosa vero?


La giovane donna la osservò alzarsi dalla sedia e andare verso una libreria ben fornita, dove troneggiava su una mensola una scatola rossa e completamente chiusa. La Preside passò con la mano più volte sulla superficie della scatola, togliendo eventuali residui di polvere, prima di porla di fronte a Lyra e sorridendo emozionata.

Posso...?

chiese gentilmente, moderando l'eccitazione che a tratti le saliva in corpo al pensiero di quello che avrebbe trovato all'interno del piccolo scrigno. La luce del sole si riflettè sulla superficie dorata della medaglia, andando a colpire gli splendidi occhi castani della cantante. Il sorriso si fece sempre più largo, splendente quasi quanto l'oggetto che ella stava osservando, mentre con dita delicate ne sfiorava i rilievi ben fatti. Tolse la medaglia dalla sua custodia, sentendo qualcosa di simile ad un'incisione sulla parte retrostante. La voltò lentamente, sgranando gli occhi nel leggerne la scritta.

Giudice...Onorario...Ufficiale...
Ma...cosa significa?


Lyra aveva capito bene cosa tutto ciò potesse significare [Intuito (P): 16], tuttavia aveva bisogno che fosse Madeline stessa a confermarglielo a voce. Aspettò quindi che ella parlasse, mentre rimirava ancora a ancora quella medaglia e soprattutto il significato che portava con sè.

Hai capito cosa ti sto chiedendo ed anzi, ordinando, tesoro?
Saresti disposta a fare da giudice durante la sfida canora tra le due scuole?
Intendiamoci, non voglio metterti addosso il peso di una simile carica del tutto, diciamo che, ci sarà un numero pari di altri giudici alla manifestazione musicale... E poi ci sarai tu come ospite d'eccezione!
Qualora i giudici si trovassero in una stato di parità di giudizi, in quel caso vorrei avessi tu l'ultima parola, altrimenti, dovrai solo goderti serenamente lo spettacolo!


La strega sollevò la testa, sentendosi quasi confusa da quella notizia. Guardò per un attimo la Bergman senza dir parola, mordendosi le labbra come unico segno di quanto fosse felice in quel momento. Aveva cercato di eliminare quel brutto vizio e col passare degli anni era riuscita a nasconderlo il più delle volte, mostrando al suo posto un esempio perfetto di compostezza ed eleganza. Ma lì, di fronte alla Preside, lei ritornava la Lyra di sempre, la Lyra che era stata durante gli anni che aveva frequentato Hogwarts.

C'è solo una cosa che posso dire: si!
Si, con tutto il cuore. Non credevo avrei avuto...un'altra possibilità!
Mi libererò da tutti gli impegni, qualsiasi. Il mio agente farà delle storie, ma questo è un evento imperdibile.
E quando si terrà, esattamente?
Vuol dire che alloggerò qui ad Hogwarts per un periodo! Potrò vedere di nuovo la mia vecchia Sala Comune? Ne sarei molto felice...


Era la notizia più bella che Madeline avrebbe mai potuto darle: non solo aveva la possibilità di stare più vicina a sua sorella, ma avrebbe anche assistito di nuovo ad una competizione canora fra le tre scuole di magia. E questa volta avrebbe fatto di tutto per sostenere il Coro di Hogwarts.

Potrò conoscere gli studenti che parteciperanno?
E naturalmente anche la signorina Vireau...
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Messaggioda Madeline » 01/05/2013, 14:00

C'è solo una cosa che posso dire: si!
Si, con tutto il cuore. Non credevo avrei avuto...un'altra possibilità!
Mi libererò da tutti gli impegni, qualsiasi.
Il mio agente farà delle storie, ma questo è un evento imperdibile.
E quando si terrà, esattamente?
Vuol dire che alloggerò qui ad Hogwarts per un periodo!
Potrò vedere di nuovo la mia vecchia Sala Comune? Ne sarei molto felice...


Ahahah, per la miseria, eri un peperino dieci anni fa e sei un peperino tutt'ora, sei davvero incredibile!
Tesoro adorato, prima di tutto ti ringrazio io dell'onore che fai a questo istituto nell'accettare un compito così importante, inoltre, avendo tu quella pergamena con la mia firma che attesta i tuoi studi qui, devi considerare Hogwarts per sempre come una tua seconda casa, dove puoi venire a chiedere alloggio straordinario quando vuoi!
La Sala Comune dei Tassorosso non è molto cambiata dal passato, se non in qualche piccola innovazione magica, te ne accorgerai...


Si avvicinò alla grande finestra del proprio ufficio, madame Bergman, fissando con i propri occhi scuri tutta la vasta area del giardino.
C'erano molte insidie all'interno del Castello, come anche fuori, e questo lei lo ipotizzava molto bene, pur non avendo ancora tutte le prove necessarie, pur non potendo nemmeno pensare chi si nascondesse dietro un velo di innocenza e quotidianità in quella marea di persone.
Un evento divertente e unico come una competizione tra scuole dal punto di vista musicale, non poteva fare altro che portare ulteriore caos, gente, adrenalina e confusione, ma erano proprio iniziative simili che dovevano aiutare gli studenti a vivere al meglio la loro vita dentro Hogwarts.
Sorrise leggermente, la donna di mezza età, sistemandosi le pieghe della camicetta come in un gesto automatico.
Il tempo portava sempre con se le novità più forti, le verità più nascoste e lei era fiduciosa che, proprio grazie a quel tempo, ben presto lei ed anche molti altri adulti avrebbero avuto un quadro completo della vera situazione del mondo da loro vissuto, nel bene... E nel male.

Potrò conoscere gli studenti che parteciperanno?
E naturalmente anche la signorina Vireau...


E' fondamentale che i nostri studenti si trovino a loro agio con colei che li potrà giudicare, senza contare che io stessa in prima persona non voglio che tu venga considerata una estranea!
Oh no no no, per nulla!
Chiederò io stessa alla Vice Preside di conoscerti preventivamente ed organizzarti un incontro con i ragazzi del coro!
Per quanto riguarda le tempistiche, penso che il tutto avverrà tra meno di un anno, ma come ben sai, per allora avrai miei notizie!


Si volse lentamente mentre pronunciava quelle parole, rivolgendo il sorriso più radioso e gentile possibile alla sua ex allieva.
Camminando, giunse a meno di un metro da lei, ipotizzando che allora si sarebbe alzata per passare ai doverosi saluti, in fondo il lavoro era un tallone di Achille un poco per tutti ed era necessario curarlo e non farlo mai colpire da troppi agenti esterni.
Non appena ella quindi fosse giunta alla stessa altezza della signora più importante di Hogwarts, e magari chissà, anche di una buona parte del Mondo Magico, Madeline l'avrebbe abbracciata e stretta forte, dandole due calorosi e dolci baci sulle guance, perdendosi ancora in qualche luccichio nello sguardo nel fissarla ed ammirare la crescita generosa e genuina della più giovane delle sorelle Bennet.

Lyra cara, guarda come ti sei fatta bella, non posso quasi crederci...
Adesso purtroppo dobbiamo salutarci, ma come hai visto, questo non è che un arrivederci!
Perché non passi a salutare Martha, in questo momento dovrebbe trovarsi nella cucina dei docenti, avendo periodo libero.
Farò comunicare agli Elfi di lasciarti libero il passaggio anche senza la nomina di professoressa, è uno scherzo per me!


E cos'era che non rappresentava uno scherzo per Madeline Bergman?
Ormai molti se lo chiedevano e nessuno era riuscito a darsi una vera e propria risposta.
Attese che la ragazza le dicesse cosa fare e poco dopo la salutò, nel modo più caloroso e morbido possibile.
Quando la porta si chiuse, tornò alla propria scrivania, osservando per qualche ultimo istante le fotografie prima mostrate alla cantante.
A quei tempi, il Mondo Magico ancora non dava segni di minacce preoccupanti, di pensieri volti a rabbuiare l'animo.
Quei tempi spensierati, quando tante persone erano ancora in vita e non si immaginava minimamente che nell'arco di un decennio sarebbero scomparse, no, mai, assolutamente.


Rose...
Chris...
Heatcliff...
Daemon...
... Potrete mai perdonarmi di non essere riuscita a strapparvi in tempo dalla morsa della morte?


Questa volta, le lacrime che caddero su quelle foto ancora in movimento non furono di gioia, ma di immenso dolore.
Nel profondo del suo cuore, Madeline custodiva gelosamente i ricordi delle conversazioni avvenute con i suoi cari vecchi amici.
Tali conversazioni, in un modo o nell'altro, le tornavano alla mente nelle notti dagli incubi peggiori e nei pomeriggi di placido pensiero.
Inspirando l'aria di un presente nuovamente incerto, la paura di perdere ancora qualcuno era talmente grande da strozzarle l'anima.
Strinse le palpebre ed ancora diverse gocce di memoria bagnarono la scrivania.
Scosse la testa, impedendosi di andare avanti, sorridendo caparbia e coraggiosa, rimettendo al loro posto quelle fotografie preziose.
Non poteva riportare indietro i morti, ma poteva adoperarsi al meglio per proteggere i vivi, lasciando loro la libertà di scegliere il proprio destino.
Non sarebbe stato un compito facile, agire sempre per il bene altrui, senza in qualche modo condizionarlo, ma la vera forza residente nella Preside di Hogwarts, era proprio quella di rendere possibile quello che apparentemente non lo era.


{ CHIUSURA PER MADELINE }
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Messaggioda Lyra » 26/05/2013, 15:39

Ahahah, per la miseria, eri un peperino dieci anni fa e sei un peperino tutt'ora, sei davvero incredibile!
Tesoro adorato, prima di tutto ti ringrazio io dell'onore che fai a questo istituto nell'accettare un compito così importante, inoltre, avendo tu quella pergamena con la mia firma che attesta i tuoi studi qui, devi considerare Hogwarts per sempre come una tua seconda casa, dove puoi venire a chiedere alloggio straordinario quando vuoi


Non è mai accaduto il contrario...

Rispose la giovane cantante, sorridendo commossa dalle parole della Preside. Hogwarts era sempre rimasta la sua casa, così come restavano nel suo cuore tutte le esperienze che aveva vissuto là dentro, i primi amori, le speranze, le sconfitte e le amicizie che aveva instaurato nel corso del tempo.

La Sala Comune dei Tassorosso non è molto cambiata dal passato, se non in qualche piccola innovazione magica, te ne accorgerai...


Non vedo l'ora!

Era fatta, ormai. Presto ci sarebbe stata la competizione e lei avrebbe potuto assistervi, aiutare il Coro a migliorare, se avessero voluto. Avrebbe dato tutto il suo sostegno e il suo appoggio e, sperava in cuor suo, di vedere almeno una volta il titolo di Miglior Coro strappato dalle grinfie della Cyprus. Non c'era vendetta nè rabbia in quel desiderio, solo la volontà di vedere gli sforzi di una grande scuola premiati come meritano. Lyra si rivolse nuovamente a Madeline Bergman, chiedendo informazioni sulla Direttrice del Coro e sul Coro stesso.

E' fondamentale che i nostri studenti si trovino a loro agio con colei che li potrà giudicare, senza contare che io stessa in prima persona non voglio che tu venga considerata una estranea!
Oh no no no, per nulla!
Chiederò io stessa alla Vice Preside di conoscerti preventivamente ed organizzarti un incontro con i ragazzi del coro!


Spero di essere all'altezza delle loro aspettative.
E invece, quando sarà esattamente la data dell'incontro?


Per quanto riguarda le tempistiche, penso che il tutto avverrà tra meno di un anno, ma come ben sai, per allora avrai miei notizie!


Annuì semplicemente a quelle parole, alzandosi nel momento stesso in cui la Preside si avvicinava a lei. Aprì le braccia, facendosi abbracciare dolcemente da quella che era una delle personalità più forti di tutta Hogwarts, riassaporando i vecchi momenti passati nel suo ufficio a prendere un thè e a parlare del più e del meno. Forse a quel tempo, la cara Bergman aveva molti meno problemi per la testa. Forse, ora come ora, c'erano in ballo tante cose che minacciavano la serenità del mondo studentesco e magico. Ma questo la strega non poteva saperlo. Lasciò che le labbra della donna stampassero sulle sue guance dei baci carichi di affetto.

Lyra cara, guarda come ti sei fatta bella, non posso quasi crederci...
Adesso purtroppo dobbiamo salutarci, ma come hai visto, questo non è che un arrivederci


Lo so, ma lei mi mancherà comunque.
Non si affatichi troppo, so perfettamente quanto ama questa scuola e ogni singola persona che la frequenta...


Perché non passi a salutare Martha, in questo momento dovrebbe trovarsi nella cucina dei docenti, avendo periodo libero.
Farò comunicare agli Elfi di lasciarti libero il passaggio anche senza la nomina di professoressa, è uno scherzo per me!


Oh lo so bene! Nulla è impossibile per la Preside Bergman!
La ringrazio per il consiglio e credo proprio che lo farò: è da molto che non vedo mia sorella.
Allora le auguro buona giornata e...a presto!


Disse la giovane, salutandola con un ultimo affettuoso abbraccio prima di dirigersi verso la porta dell'ufficio e chiuderla dietro di sè. Tante emozioni si susseguivano dentro di lei, ma, come la maggiore della Bennet, Lyra aveva imparato a non manifestarle o per lo meno a rivelarle con moderazione. Infatti un piacevole sorriso aleggiava sulle sue labbra, mentre si dirigeva verso le cucine dei docenti, per salutare la docente di Pozioni.

[Fine per Lyra]
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Messaggioda Monique » 02/10/2013, 14:54

[Martedì 6 Gennaio - ore 12.32]


Tra tutti i posti che c'erano, proprio questo dovevi scegliere?

E' un posto come un altro, no?
E poi Madeline possiede un Pensatoio, ed è quello che mi serve.


Credevo ne avessi uno anche tu, a casa tua...

Infatti.
Ma pensavo ti sentissi più a tuo agio sapendo di essere in un luogo pubblico nel quale mi è difficile tenerti prigioniera.


Diciamo pure che tu ti senti più a tuo agio se non valico i confini della tua abitazione... ma va bene anche così, un Pensatoio vale l'altro, ammesso che ci sia davvero qualcosa d'importante da vedere.

Lascio a te la scelta di confermarlo o meno.

Una conversazione fredda, quasi asettica quella tra le due sorelle Vireau mentre la maggiore faceva strada alla minore per i corridoi, salutando di tanto in tanto qualche studente, per portarla poi nell'ufficio della Preside: era sicura che Madeline le avrebbe perdonato quell'intromissione, una volta saputo il motivo per cui essa era stata compiuta, e tanto le bastava per accantonare quel particolare e concentrarsi sul motivo per cui le due si trovavano lì, scoprire finalmente la verità.
Veronique era piuttosto scettica sulle intenzioni della sorella, e non poteva non chiedersi quale fosse lo scopo nascosto - ammesso che ci fosse - di tutta quella farsa: era forse una trappola per impedirle di tornare dal padre? Ma allora perché a Hogwarts?
Ryan forse sapeva qualcosa? Scacciò quell'ultima domanda un millesimo di secondo dopo essersela posta: si fidava del compagno, lo amava, ed era piuttosto sicura che se Monique avesse tentato di farle del male, lui l'avrebbe difesa a spada tratta - particolare che bastava per acquietare il suo sospetto.
Una volta dentro l'ufficio della Preside - ora assente - Madeline Bergman, la maggiore delle Vireau usò la bacchetta per insonorizzare e bloccare l'ingresso della stanza, cosicché nessuno potesse disturbarle: poi, di fronte a Veronique, poggiò il proprio catalizzatore sulla superficie di legno della scrivania della Preside, per farle capire che non aveva alcuna intenzione di attaccarla.

Va bene va bene, t'incoroneranno "santa dell'anno" ... ora vuoi spiegarmi di cosa parlavi al cimitero?
E ti avverto, se si tratta di bugie...


Come ti ho detto prima, lascerò a te il compito di definirle come meglio credi, e di fare di quanto scoprirai qui dentro ciò che vorrai.

Replicò la più grande delle sorelle, sospirando stancamente, facendo cenno a Veronique di avvicinarsi ad una parete della gigantesca libreria che circondava l'intera stanza: toccando un particolare libro, quella parete girò lentamente su se stessa, rivelando il Pensatoio personale della Preside Bergman.

E' stata la docente di Divinazione... Tisifone Samyliak...

Nostra cugina, so chi è.
Vai avanti.


... sì.
E' stata lei a rivelarmi per prima il volto di mia sorella... il tuo... interrogando i tarocchi.
Ed è stata Madeline, in un secondo momento, a confermarmi la tua esistenza, nonché il tuo dono, speculare al mio; nel corso di quella conversazione con lei, però, è venuto fuori anche qualcos'altro... qualcosa che non avrei mai immaginato potesse essere reale, e che mi ha fatto pregare d'incontrarti da quel giorno in poi, sperando che tu fossi pronta ad ascoltarmi.


Basta girarci intorno, aumentare la suspance non cambierà certo i miei sentimenti per te.
Di cosa stai parlando?


... te lo mostro.

Rispose semplicemente Monique, avvicinandosi ad un cassetto chiuso della scrivania della donna per pronunciare alcune parole in elfico e, così, farlo aprire: da esso, la francese estrasse una fiala con del liquido trasparente all'interno, la sua chiave per arrivare, si sperava, al cuore della sorella; senza aggiungere altro, la mora fece colare il ricordo contenuto nella fiala all'interno del Pensatoio, invitando Veronique a buttarvisi dentro.

Non esiste che io vada per prima.

Va bene, come vuoi.

Non commentò ulteriormente la diffidenza della sorella minore, limitandosi a specchiarsi nel Pensatoio fino a cadervi all'interno, seguita da una Veronique appena incerta che tutto si aspettava, tranne ciò che di lì a poco avrebbe visto.


Un giardino.
Tanti fiori, fontane zampillanti d'acqua fresca, un Sole a baciare la terra perfettamente verde e curata.

Ma dove siamo?

Non lo riconosci?
E' il giardino di casa di Nicholas... dove abitavamo da piccole.


Dove tu abitavi da piccola, vorrai dire.
Io dovevo stare nascosta in un'altra casa, perché nessuno doveva sapere della mia esistenza.


Ne sei sicura?

Domandò Monique di rimando, indicando con un cenno del capo alla sorella una bambina bionda che stava giocando sul prato con un cucciolo di lupo femmina dal pelo fulvo e candido.

... non è possibile...

Riconosci quella bambina?

Il volto di Veronique impallidì di fronte a quella visione, il battito cardiaco aumentò a dismisura, e le labbra si schiusero in un'espressione di totale sbigottimento ed incredulità.

........

Non è una finzione, né un tentativo di prenderti in giro.
Questi sono ricordi veri, Veronique.


Tutto questo è assurdo, non è reale, non...

La voce della minore della Vireau si spense nel trovarsi di fronte un'altra bambina, mora e più grande della bionda, che si metteva a giocare con lei e la lupa, ridendo e scherzando nel mentre abbracciava la compagna di giochi più piccola.

Hai capito chi sono quelle bambine? - domandò la donna, e al silenzio della sorella decise di rispondersi da sola - Siamo io e te, Veronique. E quella con noi è Flame, quand'era ancora una cucciola.

E' falso, è tutto falso, io non ho mai abitato con te, non ti conoscevo nemmeno!

Esclamò rabbiosa la minore delle sorelle, stringendo i pugni mentre sentiva lacrime di frustrazione salirle agli occhi: perché la stava prendendo in giro in quel modo, cosa sperava di ottenere?

Mi conoscevi, invece, e anche molto bene... continua a guardare, e capirai.

La invitò la sorella maggiore, indicandole quelle scene con un cenno del capo: il ricordo divenne nebuloso per qualche istante, prima di mostrare una nuova realtà, il ricordo di un momento diverso rispetto al precedente; Rose, l'adorata tata di Monique, stava facendo lezione di canto a quest'ultima... e a sua sorella.
Monique e Veronique si trovavano nell'aula musica di Château Vireau, insieme, ed insieme stavano seguendo le indicazioni di Rose anche se la più piccola con maggiori difficoltà.

Non mi riesce, non mi riesce proprio, uffi!!!

Non arrabbiarti Vero, ti aiuterò io e insieme terremo quella nota!

Gli occhi della piccola francesina bionda s'illuminarono di gioia alle parole della sorella maggiore, mentre un sorriso radioso e felice si apriva sulle sue labbra.

Davvero, Moni?
Me lo prometti?


Certo che te lo prometto.
Io non ti lascerò mai sola.


Un'affermazione sentita e sincera, quella della piccola Monique, che provocò gli occhi lucidi della grande e un groppo in gola nella sorella ora adulta: si sentiva in colpa, l'erede di Rose, perché non aveva potuto mantenere la sua promessa.
Poi, tutto divenne sfocato e lasciò spazio ad una nuova situazione, ad un ricordo diverso e più doloroso: Monique sdraiata a pancia in su sul letto, con la schiena scoperta e piena di segni rossi e sanguinanti, che si potevano catalogare facilmente come dovuti alle cinghiate del padre; Veronique, in lacrime, era accanto a lei e le teneva la mano con Flame alla propria destra, mentre Sophie e Rose si prendevano cura di lei come potevano.

Ti fa tanto male?

Solo un po'... non dovresti rimanere qui, vai a giocare con Flame...

Io non ti lascio sola, dobbiamo stare insieme!

Monique sorrise tra le lacrime nel sentire quelle parole, le stesse che lei rivolgeva sempre alla sorella quand'era triste: annuì leggermente e socchiuse gli occhi, sospirando e stringendo debolmente la mano di Veronique.

Insieme... sempre e per sempre.

Un'altra nebbia improvvisa, un altro cambio di scena: Veronique semi-imbronciata e appena più grande che, con Rose alle spalle, guardava la sorella allontanarsi da casa per avviarsi verso King's Cross, dove avrebbe preso il treno che l'avrebbe portata alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts per il suo primo anno da studentessa.

Perché non saluti tua sorella?

Perché se ne va senza di me...

Immagine


Vuoi davvero che se ne vada senza che tu l'abbia salutata?

Domandò Rose con voce carezzevole alla piccola Veronique, le cui labbra tremavano per trattenere le lacrime: Monique, allora 11enne, stava quasi per toccare la Passaporta che l'avrebbe portata direttamente a King's Cross, quando...

Moni!!

Fece appena in tempo a voltarsi che le braccia della sorellina le cinsero la vita, e le sue lacrime le bagnarono gli abiti che indossava.

Non andartene, rimani qui, ti prego non andare via!!

Vero...

Gli occhi della piccola Monique si fecero lucidi mentre si abbassava sulle ginocchia, così da avere il viso all'altezza di quello della sorella, e poter così affondare i suoi occhi ghiacciati in quelli scuri di lei.

Non devi piangere, perché non questo non è un addio.
Ti scriverò ogni giorno, e tornerò per le vacanze di Natale, non manca molto sai? E quando sarai pronta, verrai anche tu a Hogwarts con me e studieremo insieme.


... sniff...
E se poi ti dimentichi di me?


Ma cosa dici?

Sì, perché ti farai tante amiche della tua età e io diventerò solo un peso per te!!

A quelle parole, lo sguardo di Monique si alzò per incrociare quello del padre, e si fece appena più gelido: era quasi sicura che fosse stato Nicholas a mettere in testa alla sorella quelle idee assurde, ma decise di concentrarsi solo su di lei, sulla sua sorellina.

Ascoltami bene, Vero...
Tu non sarai mai, e dico mai, un peso per me. Sei mia sorella, e per quante amiche io possa farmi, nessuna sarà mai importante quanto te, capito? Tu verrai sempre prima di chiunque altro.


Davvero?

Certo!
Vuoi che lasci Flame con te, a farti compagnia?


La piccola Veronique scosse il capo, con gli occhioni ancora lucidi ma un'espressione più determinata sul viso.

No, deve venire con te e proteggerti, e così sarà come se io fossi con te!
Ma devi tornare presto, e anche Flame...


Questi giorni passeranno in fretta, vedrai.
E magari per Natale sceglieremo insieme un cucciolo di lupo anche per te, che ne dici?


Oh, sì, magari!!

Monique, dobbiamo andare...

Sì... arrivo madre.
Veronique...


Sì?

... ti voglio tanto bene.

Veronique tirò su col naso e abbracciò nuovamente la sorella, con tutta la forza che aveva in quelle braccine esili, mentre piangendo bofonchiava un "anch'io" tremolante e tristissimo; Monique le diede un bacio sul capo e si allontanò nuovamente, voltandosi solo un'ultima volta verso la sorellina per rivolgerle un sorriso dolcissimo e luminoso, che contagiò anche lei.

Immagine


Nuovamente la nebbia avvolse quei ricordi per poi lasciare le due sorelle alla visione di un'ultima scena, di un ricordo che solo Rose avrebbe potuto lasciare loro in eredità: lei e Nicholas Vireau si trovavano nell'ufficio dell'uomo, quello privato della propria abitazione, con la Dubois visibilmente sofferente ed arrabbiata mentre parlava col datore di lavoro.

Non può far loro questo, non è giusto!
Quelle due bambine si adorano, non può togliere loro ogni ricordo di quell'amore, le ucciderà!


E crede davvero che m'importi qualcosa, stupida donna sentimentale?
Io voglio che siano delle macchine da guerra, che mi aiutino a conquistare il potere, ed è colpa sua se una di loro è diventata schifosamente buona!
Ma sono ancora in tempo per corrompere l'altra, sì, Veronique rappresenterà la mia chiave per il potere...


E non le importa di rovinare la sua vita?
Non le importa se arriverà ad odiare sua sorella, se le darà tutta la colpa della sua infelicità?!


Mi auguro davvero che lo faccia, cara la mia Rose!
Spero che il suo cuore s'impregni di odio per Monique, che arrivi a volerla uccidere, e quando questo accadrà sarà finalmente capace di farmi conquistare il controllo del mondo magico!!


Lei è pazzo... non le permetterò di fare del male a quelle due bambine innocenti!

Mi duole doverla informare che da questo momento in poi il suo contratto di lavoro è reciso: lasci immediatamente questa casa, e badi a non fare parola con nessuno dei miei progetti per le mie figlie... o sarò costretto a farne morire precocemente una.


Probabilmente non sarebbe mai arrivato a tanto Nicholas, non quando ancora non aveva abbandonato del tutto la speranza di "recuperare" la figlia maggiore, ma sapeva bene che Rose non avrebbe mai rischiato di mettere in pericolo la sua vita, e fu grazie a quella sicurezza che la donna dovette accettare il ricatto in silenzio, abbandonando così Château Vireau dove, qualche giorno dopo, Monique e Veronique dimenticarono ogni cosa l'una dell'altra.


Le due donne uscirono dal Pensatoio in contemporanea, ritrovandosi nuovamente nella stanza della Preside Madeline Bergman: Monique si sentiva stravolta e svuotata, perché un conto era sapere determinate cose tramite terze persone ed un conto era riviverle sulla propria pelle e coi propri occhi in prima, mentre Veronique... era sconvolta.
Non poteva essere tutta una finta, non potevano essere dei ricordi falsi per quanto una parte di sé avrebbe tanto voluto che così fosse stato... lei amava sua sorella.
Conosceva Monique fin da piccola, era cresciuta con lei... le aveva voluto bene.
E sua sorella aveva voluto bene a lei, così come Flame, e Rose... era stata amata da tutte loro, come avrebbe sempre desiderato: e Nicholas... lui aveva rovinato tutto, le aveva portato via ogni cosa per ottenere il potere, senza preoccuparsi di lei, dei suoi desideri, dei suoi sentimenti.
Non era colpa di Monique... era colpa di suo padre.
La maggiore delle sorelle Vireau si volse verso la minore, il respiro più lento del normale perché quel "viaggio" era stato emotivamente stancante, e provò ad allungare la mano verso di lei.

Veronique...

No.

Sussurrò la più giovane, facendo un passo indietro e dandole le spalle per non mostrarle le lacrime che, lentamente, cominciarono a scenderle lungo le guance.

Immagine


... Rose voleva che sapessimo.
Mi ha lasciato questi ricordi perché potessi aggiustare le cose, perché potessi mantenere finalmente la promessa che ti feci anni fa.
Mi dispiace di averti lasciata sola, mi dispiace di non averti protetta come avrei voluto, mi dis--


Smettila!!

Urlò Veronique, voltandosi di scatto verso di lei con gli occhi gonfi di lacrime e le mani, strette a pugno, tremanti.

Questo non risolve niente, cosa credi sia cambiato ora?!
Io non sono più quella bambina, è tutto diverso e non possiamo tornare indietro! Ciò che ho perso non potrà tornare più, non potremo più recuperare la memoria, è tutto inutile, è...


Monique la lasciò parlare fino a che non ce la fece più: si avvicinò a lei con un paio di passi decisi, e senza dire altro semplicemente l'abbracciò forte, sentendo la sorella divincolarsi prima e arrendersi poi a quel contatto: Veronique era cresciuta, certo, non era più la bambina di allora... e al tempo stesso una parte di lei aspettava ancora che la sorella tornasse a casa, per stare nuovamente insieme, come le aveva promesso; finalmente quel momento era arrivato, finalmente era tornata da lei... ora non l'avrebbe più lasciata sola, mai più.

Mi ha portato via tutto, mi ha portato via tutto...

Ripeteva Veronique tra le lacrime in un sussurro disperato, quello di una giovane donna che doveva fare i conti, ora, con un passato sconvolgente, nuovo, inaspettato, ma finalmente reale.

No, non è vero...
Ci ha provato, ma io sono qui, sono qui e ti prometto che non gli permetterò mai più di fare ciò che vuole con le nostre vite.
Fidati di me... sorellina.


Sussurrò Monique di rimando, prendendole le mani per spingerla a guardarla negli occhi, per sorriderle con incertezza, quasi con timore, ma con affetto: aveva sempre voluto aiutarla, salvarla dal padre fin da quando aveva riscoperto la sua esistenza, e ora dipendeva tutto da Veronique, dalla sua volontà; la sorella maggiore le aveva dato ogni strumento per conoscere la verità, le aveva mostrato quale essa fosse, ma spettava all'altra decidere cosa fare, se fidarsi di lei e riabbracciare quel passato per costruire un futuro insieme, o meno.

... perché... perché hai voluto a tutti i costi essere così buona con me anche quando non sapevi la verità, perché non hai mai tentato di liberarti di me?

Le domandò con voce tremante Veronique, scuotendo il capo come se una piccola parte di lei stesse ancora tentando di fare resistenza e non volesse lasciarsi andare a quella verità che ribaltava le carte in gioco e poneva Nicholas al posto di Monique al primo posto nella scala dei nemici della francese.

Forse perché sono una inguaribile ottimista... - rispose Monique, riprendendo il commento che la sorella le aveva fatto al cimitero - O forse perché dentro di me sentivo che c'era ancora una speranza, per noi.
E Rose mi ha insegnato a rincorrere sempre la luce, fino a che la si può scorgere da lontano.


A proposito di luce, c'era qualcosa che brillava in quella stanza, una fonte di luce diversa dall'illuminazione che in un ufficio ci si sarebbe aspettato di trovare: nello stesso cassetto in cui Monique aveva preso la fiala, si trovava una pietra che la francese, staccandosi dalla sorella andò a prendere per poi posarlo sul tavolo accanto a loro.

Cosa... cos'è quello?

Si chiama Crisoberillo, è un minerale che reagisce alla percentuale di corruzione dovuta alle illusioni presente nel nostro corpo.
Avrei dovuto portarlo sempre con me, nel caso in cui ti avessi incontrata per caso, ma qualcosa mi ha spinto a lasciarlo qui, al sicuro... forse un modo del mio istinto per spingermi a credere che, alla fine, tu saresti arrivata qui.


Ed alzò le spalle, quasi imbarazzata da quella spiegazione; Veronique aggrottò la fronte e, incerta, prese il minerale tra le mani, che in tutta risposta divenne... bianco.

... che significa?

Non lo so...

Rispose Monique perplessa, ricordando che nella spiegazione di Madeline non si parlava affatto di quella eventualità: si avvicinò alle mani della sorella con le proprie e ve le posò sopra, ma quando anche le sue dita vennero a contatto col Crisoberillo, la pietra s'illuminò di un fascio di luce enorme che costrinse entrambe a chiudere gli occhi, e si ruppe in mille pezzi che si dissolsero nell'aria, lasciando la più giovane sorpresa e la più vecchia interdetta.

Perché si è rotto?

Io... non ne ho la minima idea... forse ha ricevuto troppa energia tutta in una volta, non lo so.
Chiederò a Madeline, forse saprà darmi qualche informazione in più in merito.


Rispose Monique, adocchiando la sorella con aria quasi timorosa: cosa sarebbe successo ora che sapeva la verità? Si era fatta abbracciare e consolare da lei, ma sarebbe bastato a mettere a posto le cose?

... devo andare, adesso.
Nicholas si chiederà che fine abbia fatto.


Disse Veronique, quasi a dare risposta alle domande silenziose della sorella.

Non gli dirò nulla di ciò che ho visto oggi... non voglio che sappia.
La pagherà al momento giusto, ma... ci vendicheremo insieme.


Ed una luce nuova le brillò negli occhi a quelle parole, una luce che sì, ardeva di vendetta, ma non più di cattiveria e corruzione come poteva essere all'inizio, prima di quel loro incontro: Monique annuì a quelle parole, abbozzando un sorriso delicato in direzione dell'altra prima di precederla fuori dall'ufficio della Preside e poi nuovamente per il Castello fino ai margini della Foresta Proibita, fuori dai confini di Hogwarts.

Potresti... venire a casa mia, questo fine settimana.
Abbiamo tante cose di cui parlare, e tanto tempo da recuperare.


... ci penserò, e ti farò sapere

Rispose Veronique facendo qualche passo in direzione del folto della Foresta, non accettando all'istante l'invito della sorella perché ovviamente aveva bisogno di tempo per elaborare tutto, parlare con Marcus e, probabilmente, anche con Ryan. E a proposito di lui...

Ma una cosa te la devo dire, e voglio farlo ora... - ed un piccolo ghigno divertito le si palesò sulle labbra, prima di riprendere - ... sto col fratello del tuo uomo.

Furono le ultime parole che Veronique Vireau pronunciò prima di smaterializzarsi lontano da Hogwarts, lasciando Monique sola, allibita, ma anche più leggera nel cuore: Rose, dovunque si trovasse, aveva fatto il miracolo.

FINE
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Messaggioda Monique » 09/11/2015, 22:51

[9 Marzo 2111 - ore 15.46]


Siete o no i bambini più belli del mondo?

Da quando aveva deciso, in accordo con Sandyon - in effetti l'idea era stata sua - di lasciare i gemelli con Madeline affinché fossero più al sicuro, Monique passava ogni momento libero nell'ufficio della Preside, dove spesso i piccoli dormivano o giocavano in un apposito spazio che la Bergman aveva creato apposta per loro.
Apprezzava molto la disponibilità della donna, soprattutto quando lasciava il suo ufficio per permettere alla Vireau di dedicarsi alla maternità con un po' di privacy - quando doveva allattarli, per esempio; quel pomeriggio era, come spesso accadeva, proprio nella stanza riservata alla Preside, ma non si trovava lì solo per i figli... aveva bisogno di parlare con lei di un argomento molto delicato, per questo stava aspettando che la Bergman tornasse dal Ministero della Magia.
Ancora faceva fatica a credere che Irvyne Trigger, il suo ex collega di Astronomia, fosse stato scelto come nuovo Ministro europeo, ma in cuor suo Monique era convinta che avrebbe fatto un ottimo lavoro, e che aveva tutte le carte in regola per guidare il mondo magico nel modo più saggio possibile.

Ora dovete fare la nanna però, va bene?
Su, chiudete gli occhi, mamma canterà per voi...




Quasi senza accorgersene, la donna attivò un'illusione nell'intera stanza, affinché i violini, il pianoforte e tutti gli strumenti necessari per accompagnare quella ninna nanna risuonassero come se qualcuno stesse davvero dando loro vita: non solo, ma il soffitto divenne un cielo notturno pieno di stelle luminose, e le pareti dell'ufficio delle distese verdi infinite, di quelle tanto belle da lasciare senza fiato; in quell'atmosfera fantastica e dolcissima, fu impossibile per i gemelli non assopirsi, facendo nascere un sorriso commosso e materno sulle labbra della donna.

Liezel... Lionel...
La mamma farà di tutto per proteggervi... promesso.


Sussurrò loro, prima di rendersi conto di non essere più sola nella stanza: non sapeva dire da quanto Madeline fosse lì - se fosse appena arrivata o se invece avesse ascoltato la sua ninna nanna - ma quando si volse verso di lei lo fece con un sorriso morbido sulle labbra.

Immagine


Grazie per avermi lasciato l'ufficio.
Hai visto come dormono beati, ora? Sembrano due angioletti...


Ed in effetti, teneramente abbracciati l'uno all'altra, i gemelli erano una vera gioia per gli occhi; Monique li osservò con un sospiro quasi impercettibile, prima di accomodarsi sulla sedia di fronte alla scrivania ed assumere un'aria più seria e grave.

Volevo esprimerti ancora la mia gratitudine per tutto.
Sono molto più serena sapendo che i gemelli sono con te, ma non eri tenuta ad occuparti così tanto di loro.
- che poi era certa l'avrebbe fatto, quello era un altro discorso - Madeline, ci sono un paio di cose di cui vorrei parlare con te... innanzitutto, credo sia giunto il momento di apprendere un nuovo spartito: è passato molto tempo dall'ultimo, ed anche se sono successe e cambiate molte cose, non ho smesso di voler apprendere la tecnica dello Squarcio del Velo.
In secondo luogo...


S'interruppe un attimo, in difficoltà, umettandosi il labbro inferiore e prendendo un bel respiro: sapeva che dicendo ciò che aveva in mente, avrebbe dato vita a tutta una serie di domande... ma non aveva importanza, doveva sapere.

... che tu sappia, è possibile recuperare un'anima corrotta al 100% dalle illusioni?
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Messaggioda Madeline » 11/11/2015, 16:20

Bonne nuit cher enfant
Dans tes langes blancs
Repose joyeux
En revant des cieux

Good night dear child
In your white sheets
Rest happy
Dreaming of Heaven
Quand le jour reviendra
Tu te reveilleras
Quand le jour reviendra
Tu te reveilleras

When day will be back
You'll wake up again
When day will be back
You'll wake up again
Lullaby and good night
In the sky stars are bright
'Round your head
Flowers gay
Set you slumbers till day


All'interno di quell'ufficio c'era praticamente ogni magia di protezione esistente.
Anche le stesse culle erano state incantate affinché difendessero i due bambini che giacevano al loro interno.
I piccoli crescevano a vista d'occhio, forti, sani e senza problemi, anzi, forse uno solo: i genitori.
Sandyon Vastnor e Monique Vireau facevano molta più fatica rispetto ad altri nel fare la parte dei genitori normali.
Per quello Madeline si era adoperata moltissimo affinché stessero tranquilli riguardo l'incolumità delle loro piccole e innocenti creature.

Diventate presto grandi, bambini cari...
Che lo vogliano o meno, mamma e papà non saranno in grado di proteggervi per sempre...


Fu un pensiero onesto e sincero, quello della Bergman, rimasta in silenzioso ascolto da circa metà della ninna nanna cantata ai due bambini.
Non voleva essere pessimista ma realista sì, per forza, ed anche se le sue risorse erano tantissime, il nemico non era di certo da poco, anzi.
Avanzò di qualche passo, mostrandosi apertamente alla Vireau, sorridendole sia gentile che rassicurante, al suo solito insomma.
Sapeva che non doveva in alcun modo far preoccupare più del dovuto la neo madre e poi bisognava avere fiducia in quello che alcuni chiamavano "Conflux".
Ah se ci fosse stato ancora il dottor Pryce vivo, probabilmente gli avrebbe offerto una bella tazza di tè e una chiacchierata illuminante.

Grazie per avermi lasciato l'ufficio.
Hai visto come dormono beati, ora? Sembrano due angioletti...


Si vede che non hanno preso nulla dal papà!

Immagine

Accompagnò quella battuta sarcastica e divertita ad un sincero abbraccio verso la nipote che tanto l'aveva scansata nei primi tempi ad Hogwarts.
Adesso le cose erano ben diverse, Monique si fidava ciecamente di lei e sapeva sempre di poter contare sulla sua assistenza e sul suo aiuto.
I tesori ormai stavano già beatamente nel mondo dei sogni ma, con una canzoncina del genere, probabilmente si sarebbe addormentato anche un drago.
Invitò la francese ad accomodarsi su uno dei divanetti a disposizione, preparando una bella tisana rilassante alle erbe, gelsomino compreso, ovvio.
Non sapeva perché, ma aveva la netta sensazione che la Vice Preside avesse altre turbe nell'animo che avrebbe presto condiviso con lei.

Volevo esprimerti ancora la mia gratitudine per tutto.
Sono molto più serena sapendo che i gemelli sono con te, ma non eri tenuta ad occuparti così tanto di loro.


Non dirlo nemmeno per scherzo, tesoro.
Sono o non sono la loro adorabile zia?!


Rise leggermente, facendole un occhiolino, invitandola poi a proseguire, sapendo che c'era altro da dire.

Madeline, ci sono un paio di cose di cui vorrei parlare con te... innanzitutto, credo sia giunto il momento di apprendere un nuovo spartito: è passato molto tempo dall'ultimo, ed anche se sono successe e cambiate molte cose, non ho smesso di voler apprendere la tecnica dello Squarcio del Velo.

Comprensibile.
Hai assorbito e fatto completamente tuoi i precedenti?
E' necessario che tu sia in grado di replicarne il potere senza troppe difficoltà, altrimenti si innescherà facilmente il processo di corruzione.
Il nuovo spartito è decisamente potente e complesso da imparare, non voglio consegnartelo senza le dovute certezze.
Mi puoi assicurare di essere pronta, ragazza mia?


Perché per una come Madeline Bergman, già in là con l'età, una Monique con addirittura già dei figli e sui trenta era ancora una "ragazza".

Anzi no, non rispondermi subito... Perché prima non mi chiedi la cosa che ti preme di più?

[Sesto Senso (40) + d20 (18) + Bonus Conoscenza Monique (5)= 63]

... che tu sappia, è possibile recuperare un'anima corrotta al 100% dalle illusioni?

A quella domanda, la donna emise un sospiro piuttosto pesante, fissandola attentamente negli occhi.
Ovviamente non c'era di mezzo la sorella, altrimenti Monique non sarebbe stata così calma e seria nel porre il quesito, ma più ansiosa e preoccupata.
C'era di mezzo un'altra persona e la Bergman temeva anche di sapere di chi si trattasse, ma non chiese nulla, non accennò alcuna curiosità, stranamente e per quella volta, decidendo di alzarsi un attimo in piedi e camminare fino ad una fotografia di lei e Rose appena quarantenni, in movimento. Ridevano verso l'obiettivo, facendo anche qualche smorfia scherzosa. Le mancava moltissimo, davvero troppo in alcuni momenti.

Tua madre era una donna piena di risorse, con la musica nel sangue, anzi, nel cuore.
Ogni spartito che hai avuto tra le mani è stata opera sua, tutto ciò che conosco delle illusioni deriva dalle sue ricerche riuscite dopo sforzi e impegno.
Tuttavia, c'è stato qualcosa che ha provato a fare ma nel quale non è mai riuscita, nonostante diversi tentativi, ovvero rispondere al tuo dubbio.


Tornò a guardare Monique, avvicinandosi con quella fotografia e porgendogliela come se fosse un tesoro preziosissimo.

Il marito di Rose era un Auror molto affermato, una persona piacevole, vivace, intelligente.
Questo è ciò che sicuramente ti ha raccontato lei, come credo ti abbia anche raccontato come è morto...
... Esatto, un incidente sul campo di battaglia, sì... Questa è la versione che raccontò a tutti, te compresa.
Non avercela con lei se ti ha mentito, non è mai stato facile per Rose superare il dolore di quella perdita, specie perché sentiva dentro di sé che in parte fosse avvenuta per colpa sua. Infatti le illusioni furono scoperte e ideate da loro insieme, in coppia, quando avevano all'incirca quarantacinque anni ciascuno.
Impiegarono moltissimo tempo per comprenderne il meccanismo, l'innesco e il potenziale, ma alla fine riuscirono nell'intento.
Purtroppo però... Rose comprese l'esistenza della corruzione solo quando si accorse che il marito ne stava diventando preda e vittima. Durante le missioni come Auror si faceva sempre più sprezzante e poco propenso alla pietà, perdeva la pazienza, aveva scatti di ira e rabbia e questo perché quando poteva, per agevolarsi il lavoro ed a volte salvare vite, feriva gli avversari con le illusioni, provocandogli dolore... Finché un giorno...


Madeline preferì non continuare, ipotizzando che Monique arrivasse da sola alla conclusione che l'uomo uccise qualcuno con esse, perdendo l'anima.

... Rose a quel punto si trovò davanti un marito cambiato completamente, un uomo che era l'ombra di se stesso.
Le illusioni lo consumarono lentamente, giorno dopo giorno, fino a farlo diventare completamente pazzo, pazzia che lo condusse al suicidio.
Da allora, memore dell'amore vissuto per lui, Rose cominciò a cercare una soluzione per debellare la corruzione, rendendosi però conto che si trattava di una possibilità estremamente remota e forse impossibile... Ma te la ricordi bene, era testarda, caparbia, incapace di arrendersi all'evidenza dei fatti.
... Per questo prese a vagliare ogni possibilità, cercando soluzioni anche nelle tecniche illusorie più assurde, facendo tentativi ipotetici ma non potendo mai provare su soggetti realmente corrotti, difatti è per questo motivo che non ha mai potuto confermare l'efficacia delle sue teorie...


Si interruppe, momentaneamente, aspettando prima che la Vireau assorbisse tutto quel discorso e le confermasse il poter andare avanti.
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Messaggioda Monique » 11/11/2015, 16:52

Si vede che non hanno preso nulla dal papà!

Rise dolcemente, Monique, gli occhi pieni d'amore per i gemellini ma anche per il marito, quel burbero che, però, di fronte ai figli si scioglieva, e si riscopriva pronto a fare di tutto - boccacce comprese - per poter udire la loro risata; la Vireau sapeva bene quanto tempo Sandyon avesse da recuperare, e nonostante tutti i problemi che si affollavano nella loro vita, tornando indietro nel tempo la francese non avrebbe in alcun modo impedito la propria gravidanza... perché ora si sentiva completa.

Non dirlo nemmeno per scherzo, tesoro.
Sono o non sono la loro adorabile zia?!


"Adorabile zia" direi che è proprio il termine esatto, assolutamente! - confermò Monique sorridendo, prima di farsi poco più seria e procedere col primo motivo per cui si trovasse lì - Madeline, ci sono un paio di cose di cui vorrei parlare con te... innanzitutto, credo sia giunto il momento di apprendere un nuovo spartito: è passato molto tempo dall'ultimo, ed anche se sono successe e cambiate molte cose, non ho smesso di voler apprendere la tecnica dello Squarcio del Velo.

Comprensibile.
Hai assorbito e fatto completamente tuoi i precedenti?


Annuì a quella domanda, con decisione e senza incertezze: pur avendo poco tempo libero a disposizione, non mancava mai di esercitarsi col violino, a volte lo faceva persino mentre stava coi gemelli; loro giocavano insieme e lei suonava, visto che - per fortuna - entrambi sembravano apprezzare moltissimo la musica, avendo preso probabilmente dalla madre.

E' necessario che tu sia in grado di replicarne il potere senza troppe difficoltà, altrimenti si innescherà facilmente il processo di corruzione.
Il nuovo spartito è decisamente potente e complesso da imparare, non voglio consegnartelo senza le dovute certezze.


Ne sono consapevole, per questo ho aspettato a lungo senza mettermi fretta.

Mi puoi assicurare di essere pronta, ragazza mia?

Fece per rispondere, ormai abituata al fatto che Madeline la chiamasse ancora "ragazza mia", ma la Preside fu più veloce di lei.

Anzi no, non rispondermi subito... Perché prima non mi chiedi la cosa che ti preme di più?

Visto che ormai la donna aveva capito che ci fosse qualcosa di più grave, paradossalmente, che non andava e di cui Monique avesse bisogno di parlare, la Vireau le fece quella domanda ben specifica, lieta che l'altra non le stesse facendo domande a riguardo.

Tua madre era una donna piena di risorse, con la musica nel sangue, anzi, nel cuore.
Ogni spartito che hai avuto tra le mani è stata opera sua, tutto ciò che conosco delle illusioni deriva dalle sue ricerche riuscite dopo sforzi e impegno.
Tuttavia, c'è stato qualcosa che ha provato a fare ma nel quale non è mai riuscita, nonostante diversi tentativi, ovvero rispondere al tuo dubbio.


Prese la fotografia che Madeline le stava porgendo, sfiorando con le dita la figura di Rose che si muoveva e rideva, felice e viva esattamente come la Vireau se la ricordava.

Il marito di Rose era un Auror molto affermato, una persona piacevole, vivace, intelligente.
Questo è ciò che sicuramente ti ha raccontato lei, come credo ti abbia anche raccontato come è morto...


Uno scontro durante una missione, questo mi disse all'epoca...

... Esatto, un incidente sul campo di battaglia, sì... Questa è la versione che raccontò a tutti, te compresa.

Mi... mi stai dicendo che lei mi ha...

Non avercela con lei se ti ha mentito, non è mai stato facile per Rose superare il dolore di quella perdita, specie perché sentiva dentro di sé che in parte fosse avvenuta per colpa sua. Infatti le illusioni furono scoperte e ideate da loro insieme, in coppia, quando avevano all'incirca quarantacinque anni ciascuno.
Impiegarono moltissimo tempo per comprenderne il meccanismo, l'innesco e il potenziale, ma alla fine riuscirono nell'intento.
Purtroppo però... Rose comprese l'esistenza della corruzione solo quando si accorse che il marito ne stava diventando preda e vittima. Durante le missioni come Auror si faceva sempre più sprezzante e poco propenso alla pietà, perdeva la pazienza, aveva scatti di ira e rabbia e questo perché quando poteva, per agevolarsi il lavoro ed a volte salvare vite, feriva gli avversari con le illusioni, provocandogli dolore... Finché un giorno...


Monique abbassò lo sguardo, annuendo: non c'era bisogno che Madeline completasse quella frase, la stava vivendo nella propria mente proprio in quell'istante come se fosse un proprio ricordo, e non il semplice frutto dell'immaginazione.

... Rose a quel punto si trovò davanti un marito cambiato completamente, un uomo che era l'ombra di se stesso.
Le illusioni lo consumarono lentamente, giorno dopo giorno, fino a farlo diventare completamente pazzo, pazzia che lo condusse al suicidio.


Quindi è questo quello che succede.
Prima si diventa pazzi, e poi... si desidera la morte...
- sussurrò la Vice-Preside, pensierosa: era quello che sarebbe successo a Dominique, se non avessero trovato una cura per tempo?

Da allora, memore dell'amore vissuto per lui, Rose cominciò a cercare una soluzione per debellare la corruzione, rendendosi però conto che si trattava di una possibilità estremamente remota e forse impossibile... Ma te la ricordi bene, era testarda, caparbia, incapace di arrendersi all'evidenza dei fatti.

Mi ricorda qualcuno... - commentò la donna con un sorriso lieve, osservando il proprio volto riflesso allo specchio posto dietro alla Preside, sulla sinistra.

... Per questo prese a vagliare ogni possibilità, cercando soluzioni anche nelle tecniche illusorie più assurde, facendo tentativi ipotetici ma non potendo mai provare su soggetti realmente corrotti, difatti è per questo motivo che non ha mai potuto confermare l'efficacia delle sue teorie...

Capisco.
Ammettiamo che io abbia... un soggetto corrotto...
- disse dopo diversi istanti, cercando di parlare con molta calma e lucidità nonostante l'ansia che l'attanagliava dentro -Cosa dovrei fare per... provare a purificarlo?

Alla meno peggio il suo tentativo non avrebbe sortito alcun effetto: ma tanto, a quanto sembrava, Dominique era comunque destinata a morire, perciò... cos'aveva da perdere?
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2012-10-29 00:05:52 Monique d20 12  
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