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Ufficio VicePreside

Messaggioda Monique » 15/11/2012, 1:05

Erano state entrambe molto puntuali, e la cosa non poteva che far piacere alla donna, che considerava importante presentarsi agli appuntamenti all'orario stabilito: la prima a varcare la soglia del suo ufficio fu Elisabeth, impeccabile nella divisa della sua Casata.

Buongiorno Professoressa Vireau. Voleva vedermi?

Sì Elisabeth, prego accomodati.
Aspettiamo solo che arrivi la tua collega Stevens, e...


Buongiorno Vice Preside Vireau.
Ciao Elisabeth.


... come non detto.
Buongiorno a te Miyabi.
Siediti pure, non vi tratterrò molto.


Sorrise ad entrambe le studentesse, indicando loro le due poltroncine di fronte alla scrivania di legno intarsiato ed antico su cui erano appoggiate le braccia della Vice Preside, le dita delle mani intrecciate tra loro: attese che entrambe avessero preso posto di fronte a sé e le fissò un momento, prima la bionda e poi la mora.

Bene. Sono molto felice che siate venute e siate state puntuali, è una dote che apprezzo molto - e perché non riconoscerglielo? - Detto questo, come già detto non ho intenzione di rubarvi molto tempo col rischio di farvi saltare la colazione. Vi ho convocate perché vi ho sentite cantare entrambe alla festa allo Sheliak&Vega... e credo che voi abbiate molto potenziale.

Due voci totalmente diverse, quasi opposte, ma era quello che aveva colpito Monique: cercava costantemente nuovi talenti per il coro, nuovi timbri interessanti, nuove sfumature vocali che potessero armonizzarsi con le altre... le aveva appena trovate.

Solitamente non sono io a cercare gli studenti per chiedere loro di entrare nel coro, ma credo si possa considerare la vostra performance al negozio come un provino, perciò... sarei molto felice di farvi entrare entrambe nel coro della scuola.
Sempre che voi lo vogliate, naturalmente.


Ecco, l'aveva detto: semplice, diretta e concisa, d'altronde l'aveva detto che non le avrebbe trattenute per molto: prese dal primo cassetto della scrivania due spille a forma di chiave di violino, che posò poi sulla superficie di legno di fronte alle due studentesse.

Se accettate, mi aspetto da voi impegno, dedizione, puntualità e la massima volontà di migliorare per amore della musica: non tollererò discussioni inutili durante le prove, o scenate sul pezzo assegnato. Nell'Auditorium sarete sotto la mia guida, ma se mi seguirete prometto di insegnarvi tutto quello che so - e con una maestra come Rose Dubois, non era certo poco - Se decidete di volere tutto questo, e di essere pronte ad impegnarvi al massimo... queste sono vostre. Adesso la scelta sta a voi.
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Messaggioda Elisabeth » 15/11/2012, 23:09

Elisabeth ora si trovava all’interno dell’ufficio della Vice Preside Monique Vireau, aveva salutato educatamente ed aveva chiesto alla docente se voleva vederla, risposta ovvia visto che era stata proprio la docente a chiederle di andare nel suo ufficio.

Sì Elisabeth, prego accomodati.
Aspettiamo solo che arrivi la tua collega Stevens, e...


Poco dopo fece la sua comparsa Miyabi

Buongiorno Vice Preside Vireau.
Ciao Elisabeth.


Ciao Miyabi.

Rispose la bambina senza aggiungere altro, riportando la sua attenzione sulla Vice Preside.

... come non detto.
Buongiorno a te Miyabi.
Siediti pure, non vi tratterrò molto.


Ora le due bambine erano state invitate a sedersi ognuna su una poltroncina, la Serpina scelse quella di destra e si accomodò, osservando ogni singolo movimento della docente, che intanto aveva ripreso a parlare

Bene. Sono molto felice che siate venute e siate state puntuali, è una dote che apprezzo molto.
Detto questo, come già detto non ho intenzione di rubarvi molto tempo col rischio di farvi saltare la colazione. Vi ho convocate perché vi ho sentite cantare entrambe alla festa allo Sheliak&Vega... e credo che voi abbiate molto potenziale.


Molto potenziale?!? Strano, io non credo di essermi impegnata così tanto durante la mia esibizione allo Sheliak&Vega, però se alla Prof.ssa Vireau è piaciuta, tanto male non deve essere stata.

Pensò la bimba, che non pensava di aver colpito così tanto i presenti, anche se qualche complimento l’aveva ricevuto, per lei era stato solo un modo come un altro per passare la serata, una Serpina modesta, ebbene si, la bimba sapeva che doveva fare molta strada prima di ritenersi una buona musicista, forse quella non sarebbe stata la strada che avrebbe intrapreso da grande, ma, poteva essere una buona opportunità per imparare tante cose nuove e magari poteva incontrare qualche nuova amica.

Solitamente non sono io a cercare gli studenti per chiedere loro di entrare nel coro, ma credo si possa considerare la vostra performance al negozio come un provino, perciò... sarei molto felice di farvi entrare entrambe nel coro della scuola.
Sempre che voi lo vogliate, naturalmente.


La bambina vide la docente aprire un cassetto della scrivana ed adagiare due spille a forma di chiave di violino di fronte ad ogni bambina, istintivamente la bambina avrebbe accettato immediatamente la proposta di entrare nel coro, nonostante fino a poco prima della festa non ci aveva mai pensato seriamente ed ora eccola lì, nell’ufficio della Vice Preside e con quest’ultima che le proponeva di entrare nel coro della scuola.

Se accettate, mi aspetto da voi impegno, dedizione, puntualità e la massima volontà di migliorare per amore della musica non tollererò discussioni inutili durante le prove, o scenate sul pezzo assegnato.

Scenate per un pezzo assegnato?!? E perché mai? Sarebbe troppo semplice riuscire a trasmettere agli altri le proprie emozioni solo con le canzoni che sentiamo più vicine a noi e che ci piaccioni, il bello è riuscirsi con le canzoni che non ci appartengono e che sono ben distanti dal nostro modo di cantare. Da parte mia non avrà nessun tipo di lamentela.

Nessuno sentì queste parole perché la Serpina le disse solo a se stessa, come se volesse convincersi che non era stato tanto male cantare una canzone pop, piuttosto che un’aria tratta dalla Turandot, ma, per ora nessuno nella scuola l’aveva sentita cantare quel genere di canzone, forse l’avrebbe fatto per la Vice Preside, ma, per ora, voleva solo che la donna le insegnasse ogni più piccolo segreto per poter amare la musica in ogni sua sfumatura.

Nell'Auditorium sarete sotto la mia guida, ma se mi seguirete prometto di insegnarvi tutto quello che so. Se decidete di volere tutto questo, e di essere pronte ad impegnarvi al massimo... queste sono vostre. Adesso la scelta sta a voi.

Questa volta la bambina non ci pensò nemmeno un secondo è rispose immediatamente alla sua insegnate.

Accetto la sua proposta di entrare nel coro Prof.ssa Vireau e le prometto che mi impegnerò sempre al massimo.

Rispose la bambina, la quale aveva fatto la sua promessa mossa solo dal desiderio di imparare il più possibile dalla Vice Preside, la bambina era rimasta affascinata dalla voce della donna all'inaugurazione del negozio di musica e sperava un giorno di riuscire a trasmettere agli altri le stesse emozioni che aveva provato lei sentendo cantare la donna.
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Messaggioda Miyabi » 16/11/2012, 0:16

Ciao Miyabi.

... come non detto.
Buongiorno a te Miyabi.
Siediti pure, non vi tratterrò molto.


La Giapponesina annuì, lasciando che fosse Elisabeth la prima a scegliere dove sedersi: una volta che la bambina si fu accomodata sulla poltroncina di destra, Miyabi si sedette su quella di sinistra, con le gambette che non toccavano terra e quindi potevano dondolare nel vuoto; le mani erano posate in grembo e la schiena era bella dritta, mentre lo sguardo serio e concentrato era posato dagli occhioni viola sulla figura di Monique.

Bene. Sono molto felice che siate venute e siate state puntuali, è una dote che apprezzo molto.
Detto questo, come già detto non ho intenzione di rubarvi molto tempo col rischio di farvi saltare la colazione. Vi ho convocate perché vi ho sentite cantare entrambe alla festa allo Sheliak&Vega... e credo che voi abbiate molto potenziale.


Eeh?!

Si domandò la piccola, spalancando appena gli occhi con aria incredula: la Vice Preside stava dicendo sul serio? Non tanto per la Serpeverde, l'aveva sentita cantare con Brianna e Cappie ed era stata fenomenale... era la sua performance che non credeva fosse andata così bene, un po' perché aveva cantato nella sua lingua madre ed un po' perché... beh, di certo non l'aveva fatto per un provino! Aveva cantato per se stessa, per tirare fuori quel po' di coraggio che, essendo smistata tra i Grifi, evidentemente doveva avere, e forse anche per darsi una bella scossa: evidentemente alla professoressa Vireau ciò era piaciuto molto.

Solitamente non sono io a cercare gli studenti per chiedere loro di entrare nel coro, ma credo si possa considerare la vostra performance al negozio come un provino, perciò... sarei molto felice di farvi entrare entrambe nel coro della scuola.
Sempre che voi lo vogliate, naturalmente.


Dice... dice davvero?

Domandò Miyabi, non riuscendo a credere alle proprie orecchie: nel coro, la professoressa d'Incantesimi le stava offrendo di entrare nel coro, proprio a lei! Oh, avrebbe dovuto raccontarlo di corsa a Kay-chan, ad Jorge-kun ed ovviamente anche a Ethan-kun! E chissà che faccia avrebbe fatto Cappie-chan quando avesse visto sia lei che Elisabeth entrare in Auditorium...

Watashi wa dono yō ni ureshī...
(Come sono felice...)


Pensò la bambina con espressione beata mentre osservava i movimenti di Monique che, poco dopo, posò sulla superficie della scrivania due spille uguali, a forma di chiave di violino, proprio di fronte a loro.

Se accettate, mi aspetto da voi impegno, dedizione, puntualità e la massima volontà di migliorare per amore della musica non tollererò discussioni inutili durante le prove, o scenate sul pezzo assegnato.

Annuì, capendo il discorso di lei: era normale che volesse il massimo impegno da loro, un po' come nella sua aula di lezione dove pretendeva che gli studenti si sforzassero al massimo; ed era anche perfettamente comprensibile che, essendo il loro superiore, anche in Auditorium sarebbe stata proprio lei ad avere l'ultima parola su tutto; per quanto la riguardava, Miyabi era prontissima ad accettare quelle condizioni.
Era dall'anno precedente che sperava tanto di trovare il coraggio di effettuare il provino per il coro, ed ora ci era dentro senza nemmeno aver dovuto cantare solo per lei... ancora non ci poteva credere!

Nell'Auditorium sarete sotto la mia guida, ma se mi seguirete prometto di insegnarvi tutto quello che so. Se decidete di volere tutto questo, e di essere pronte ad impegnarvi al massimo... queste sono vostre. Adesso la scelta sta a voi.

La prima a rispondere fu Elisabeth, che evidentemente la pensava come lei.

Accetto la sua proposta di entrare nel coro Prof.ssa Vireau e le prometto che mi impegnerò sempre al massimo.

Anche io sono felicissima di accettare la sua offerta Vice Preside Vireau, e prometto di non deluderla mai col mio comportamento!

Esclamò Miyabi con aria solenne, d'altronde nell'educazione datale dalla madre infrangere una promessa era l'atto più vile e meschino che qualcuno potesse fare, quindi era molto seria nel farla alla docente: se Monique avesse dato loro il permesso, quindi, la piccola avrebbe preso la sua spilla e se la sarebbe stretta al petto, pronta a scendere in Sala Grande per la colazione non appena la donna le avesse congedate. Oh, com'era iniziata bene quella mattina!
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Messaggioda Monique » 16/11/2012, 0:29

Attese che entrambe le bambine si fossero accomodate di fronte a sé, prima di riprendere a parlare: arrivò subito al punto, spiegando loro cosa l'aveva spinta a convocarle lì e perché, come aveva già anticipato non aveva certo intenzione di far saltare loro la colazione... e in fondo per la sua proposta bastava un sì o un no come risposta, nulla di troppo impegnativo.

Dice... dice davvero?

Difficilmente mi metterei a scherzare su queste cosa, signorina Stevens.

Rispose Monique, seria ma con un lieve sorriso sulle labbra per far comprendere a Miyabi che andava tutto bene, e che la sua domanda non le aveva dato fastidio: aveva appena annunciato loro di volerle prendere nel coro, ma mentre la Grifona aveva espresso la sua incredulità ad alta voce, Elisabeth era rimasta piuttosto pacata, e se era stupita non l'aveva dato a vedere esternamente.

Proprio come una vera Serpe...

Si disse la francese, sicura che, raccontando quell'episodio al compagno Sandyon, lui sarebbe rimasto molto fiero e contento del modo di fare della piccola Walker: in conclusione la proposta l'aveva fatta e le spille erano sul tavolo, mancava solo sapere cosa le due bambine avrebbero scelto... ma la risposta arrivò di lì a poco.

Accetto la sua proposta di entrare nel coro Prof.ssa Vireau e le prometto che mi impegnerò sempre al massimo.

Anche io sono felicissima di accettare la sua offerta Vice Preside Vireau, e prometto di non deluderla mai col mio comportamento!

Lieta di sentirvelo dire - commentò Monique, il sorriso che si allargava sulle sue labbra - Potete prendere quelle spille, da oggi in poi spero di vedervele sempre appuntate al petto: la prossima prova per il coro è oggi pomeriggio alle 14, mi aspetto di trovarvi lì entrambe, puntuali.

E quella era una pretesa vera e propria, più che una richiesta, ma come la donna aveva anticipato loro poco prima, entrare a far parte del coro voleva dire sottostare a delle regole ben precise... ed una di queste era la puntualità nel partecipare alle prove.
Annuì ancora un secondo in loro direzione, prima di indicare la porta con un cenno del capo.

Potete andare entrambe, non vorrete di certo perdervi la colazione.
Ci vediamo dopo in classe, e...
- si fermò un momento, sorridendo più amichevolmente ora - benvenute nel coro.

E se le due bambine non avessero voluto chiederle altro, Monique le avrebbe così congedate e sarebbe rimasta nuovamente sola nel suo ufficio, finendo di studiare alcuni documenti prima di prendere gli appunti per la lezione con quelli del settimo anno e dirigersi con essi sottobraccio in direzione della sua classe.

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Messaggioda Elisabeth » 16/11/2012, 18:11

Elisabeth si sedette su una delle poltroncine poste davanti alla scrivania della Vice Preside e non osò dire una sola parola in più del necessario, limitandosi ad ascoltare quello che la docente diceva a lei ed a Miyabi sul loro possibile ingresso nel coro della scuola, su quello che si aspettava dalle due bambine e cosa non tollerava da uno dei suoi coristi, cose che la bambina capiva ed accettava di buon grado.

Dopo aver ascoltato tutte le raccomandata della Direttrice del Coro, Monique, le venne chiesto se voleva entrare o meno nel coro.

La bambina continuò a mantenere il suo atteggiamento tranquillo e si limitò con altrettanta tranquillità a dare la sua risposta, ovviamente positiva, seguita subito dopo dalla Grifetta, anche lei felice di accettare la proposta della Vice Preside.

La quale dopo aver ascoltato la riposta delle bambina sorrise ad entrambe.

Lieta di sentirvelo dire. Potete prendere quelle spille, da oggi in poi spero di vedervele sempre appuntate al petto: la prossima prova per il coro è oggi pomeriggio alle 14, mi aspetto di trovarvi lì entrambe, puntuali.

Alle 14 in punto mi troverò ad aspettarla in Auditorium, Prof.ssa Vireau.

Rispose la Serpina senza aggiungere nient’altro, mentre sul suo visino era comparso un sorriso rivolto alla donna, un attimo dopo la bimba allungò una manina e prese la spilla che poco prima le era stata messa di fronte, la prese e se l’appuntò sul petto, quale miglior risposta per la Vice Preside.

Poco dopo la Vice Preside indicando con il capo la porta disse poche parole congedando entrambe le bambine.

Potete andare entrambe, non vorrete di certo perdervi la colazione.
Ci vediamo dopo in classe, e... benvenute nel coro.


La ringrazio per l’opportunità. – disse la bambina – Le auguro una buona giornata Prof.ssa Vireau.

Ora la Serpina aveva detto e fatto tutto quello che si poteva aspettare da lei, aveva ringraziato ancora una volta la donna per averle dato la possibilità di imparare tutto quello che la donna le avrebbe insegnato ed al tempo stesso aveva salutato, ora doveva solo uscire, cosa che fece ed andare insieme alla Grifetta in Sala Grande, sempre se la sua amica non aveva altri impegni e riattraversando il Castello in senso opposto, arrivò in Sala Grande, andò al tavolo verde-argento ed inizio la sua colazione.

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Messaggioda Brianna » 18/01/2013, 21:24

[Giovedì - 18.30]


Due settimane.

Erano passate due settimana dall’esercitazione a tu per tu con Monique, e da allora una sola domanda continuava a ronzare nella testa della bambina

come ha fatto a trasformare l’ Auditorium in una foresta?

Si, perché quella foresta che era riuscita a mettere a proprio agio la bambina, quegli alberi, quei fiori che aveva addirittura toccato… in realtà non esistevano! Lei credeva di essersi smaterializzata, o al massimo di aver usato una passaporta, ma la professoressa Vireau aveva detto

Ad Hogwarts non ci si può smaterializzare, ricorda?

Aveva detto proprio così, ne era sicura… si era documentata in merito, la professoressa – ovviamente - aveva ragione, casomai era stata Brianna, tra le tante novità di quel primo anno di scuola, a dimenticare quel dettaglio e poi… poi quella foresta le si era sgretolata davanti agli occhi… il profumo del bosco, le forme, i colori… tutto era svanito, si era ritrovata in quella stanza asettica che era l’Auditorium, e la VicePreside l’aveva congedata senza darle il tempo di chiedere cos’era, che genere di magia fosse, come avesse fatto a far sparire tutto così, con un colpo di bacchetta… ma soprattutto, come era apparso? Era così… REALE.

Il problema fondamentale era, in quel momento – a parte ovviamente la curiosità – che la bambina stava tentando di capire cosa fosse realmente accaduto, e ogni volta che provava a tenere una nota, ad esercitarsi come aveva promesso alla Direttrice Artistica, quell’immagine della foresta che scompariva nel nulla, che le si sgretolava davanti per mostrare di nuovo l’Auditorium, ricompariva prepotentemente alla memoria impedendole, di fatto, di concentrarsi e, di conseguenza, di esercitarsi.

Un giorno, alla fine di una delle solite esercitazioni settimanali, la bambina si era avvicinata – cercando di non farsi vedere - al muro dell’Auditorium per toccarlo, per capire se magari era diverso, se c’era ancora qualcosa a ricordare quella bellissima foresta… niente, non c’era niente… sembrava un muro esattamente come tutti gli altri.
La bambina non riusciva a capire… aveva aspettato, per vedere se magari la Vireau avesse detto qualcosa in merito a lezione, ma non era successo… e con quella domanda che le ronzava in testa non riusciva ad eseguire l’esercizio per poter imparare a cantare… allora, come togliersi il dubbio? Parlandone con la professoressa, visto che i libri non erano stati suoi alleati… ( o forse semplicemente non aveva capito cosa cercare); ma aveva aspettato un po', immaginava che la donna fosse piena di impegni, e già le aveva riservato del tempo prezioso per cercare di far migliorare la respirazione… non voleva di sicuro disturbare la donna, ma…quella domanda era diventata davvero importante… Talmente tanto, che la bambina si era decisa a presentarsi davanti alla porta dell’ ufficio della VicePreside per cercare di avere una qualche risposta che le permettesse di capire qualcosa di più.

Ora Brianna si stava dirigendo verso la Torre Sud, aveva lasciato Glaedr – il suo nuovo amichetto, un dolcissimo Petauro ricevuto come regalo durante le vacanze natalizie dai suoi genitori – su nel dormitorio, non sapeva se la VicePreside avrebbe preso di buon occhio che lei entrasse con il suo cucciolino, dunque meglio non rischiare, e soprattutto non aggiungere ansia all’ansia… infatti la bambina era un po' agitata; a dire la verità aveva paura che la prof. la liquidasse con un

“è troppo piccola per capire, signorina Wollis”

usando quel tono distaccato che usava a lezione… Brianna voleva parlare con Monique la Direttrice Artistica, non con Monique la professoressa… e quale delle due ci sarebbe stata ad attenderla? quella dolce e gentile che si presentava in Auditorium o quella fredda e distaccata che si presentava a lezione? Solo il tempo avrebbe dato risposta a queste domande; ma comunque il grosso problema era un altro… cosa le avrebbe detto Brianna? Nella testa della bambina era chiaro quale fosse la domanda, ma tradurla a parole, ci sarebbe riuscita?

Eccola li, la porta dell’ufficio della Vireau... contemplò per un momento la targhetta, come se avesse potuto rivelarle qualcosa della donna che era dietro quella porta, quindi bussò delicatamente sperando che la donna fosse al suo interno e avesse qualche minuto da dedicarle.

Qualora la donna l’avesse fatta entrare, sarebbe entrata, e con fare timido ed impacciato avrebbe salutato con un

Buonasera professoressa Vireau. Posso rubarle cinque minuti?
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Messaggioda Monique » 18/01/2013, 22:10

[Giovedì - 18.34]


Rientrare alla routine, quello sì che le riusciva sempre difficile: con la sfida "amichevole" contro le altre due scuole di magia, la Cyprus e la Musashi, poi, lo era ancora di più; non perché le pesasse, anzi, ormai si era anche abituata in un certo senso a quei doveri, al correre da una parte e dall'altra, soprattutto da quando aveva la sicurezza che lei e Sandyon erano una coppia solida, che si sarebbero sposati - lo testimoniava l'anello di fidanzamento che la donna portava all'anulare della mano sinistra - e che nessuno, Vireau Senior compreso, si sarebbe potuto mettere tra loro.
No, la cosa che le pesava era ritornare con la mente fredda, concentrata, analitica, sempre e comunque: il Mezzo-Drago era ancora lì, da qualche parte, e lei doveva evitare che venisse a contatto con qualche studente sprovveduto - Alvares, tanto per fare un esempio; e quella amichevole... erano più di 50 anni che la Cyprus batteva Hogwarts, e la cosa non poteva assolutamente essere accettata da Monique che, per quanto non fosse stata una Dragargenteo da studentessa, aveva sicuramente ereditato dalla Casata lo spirito di competizione. Per questo aveva accettato anche Typhon Seal nel coro, per questo avrebbe fatto in modo d'infilarci anche il proprio apprendista, Robyn, se solo fosse stato possibile... voleva vincere, a qualsiasi costo.
Sbuffando, si scostò una ciocca di capelli dal viso, sobbalzando per un momento nel vederli biondi: poi, un'alzata di occhi verso il cielo e un cenno di rassegnazione con la testa mentre cercava di ricomporre - con poco successo - lo chignon che si era disfatto; Celine aveva colpito ancora, lei e le sue assurde scommesse.
Un colpo delicato alla porta la riscosse dai suoi pensieri, costringendola ad alzare lo sguardo su di essa.

Avanti.

Disse Monique, sperando che non ci fossero problemi: quando, dalla porta, la figura di Brianna fece capolino nella stanza, sulle labbra della donna comparve un lieve sorriso amichevole; la Delfina non dispiaceva affatto alla Vireau che, per quanto non palesasse mai le sue preferenze, non poteva negarsi di trovare più piacevole la compagnia di alcuni studenti rispetto ad altri.

Buonasera professoressa Vireau. Posso rubarle cinque minuti?

Naturalmente, signorina Wollis.
Prego, si accomodi.


Rispose la francese, facendole cenno di chiudere la porta e prendere posto su una delle due poltroncine di fronte alla scrivania: non appena l'avesse fatto, da dietro essa sarebbe comparso Fire che, tranquillo ed innocuo, si sarebbe avvicinato alla bambina per annusarla e darle un colpettino sulla mano, in chiara ricerca di coccole.

Cosa posso fare per lei?
E' successo qualcosa, forse?
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Messaggioda Brianna » 18/01/2013, 23:12

Avanti

Un sospiro di sollievo da parte della bambina, la donna almeno era nel suo ufficio… abbassò la maniglia ed entrò, quindi in modo alquanto timido e impacciato salutò la professoressa

Buonasera professoressa Vireau. Posso rubarle cinque minuti?

Solo allora si accorse del nuovo colore di capelli della donna… la piccola la fissò per un istante, era abituata a vederla mora, ma dovette ammettere a se stessa che anche il biondo non le stava male.

Naturalmente, signorina Wollis.
Prego, si accomodi.

La bambina si chiuse la porta alle spalle, quindi si sedette sulla poltroncina di fronte alla scrivania, tenendo le mani incrociate in grembo, chiaro segno di quanto poco fosse a suo agio in quel momento, eppure era stata lei ad andare dalla professoressa…
Appena la bambina si fu seduta Fire comparve da dietro la poltroncina, e le si avvicinò… sembrava quasi che volesse confortarla, farle capire che andava tutto bene… o almeno così interpretò la bambina il modo di fare del lupo della donna

Ciao piccolino!

Lo salutò la bambina, posando la manina sulla testa del lupo, contenta per quel contatto con il pelo soffice dell’animale e coccolandolo un po', mentre la voce della Direttrice Artistica la riportava con i piedi per terra

Cosa posso fare per lei?
E' successo qualcosa, forse?


No, no… non è successo niente – si affrettò a rispondere la bambina – o almeno, niente di grave è che…

La mano continuava ad accarezzare la testa del lupo, e avrebbe continuato a farlo finché il lupo non si fosse stancato; la bambina abbassò lo sguardo verso il lupo, come per cercare da lui le parole da usare. Non si era preparata il discorso, ci aveva provato certo, ma non era riuscita ad escogitare alcunché, e quindi sperava di trovare l’ispirazione una volta che fosse stata di fronte alla donna, ma l’ispirazione sembrava essersi volatilizzata.
Il contatto con il lupo comunque la stava aiutando, tanto che riprese a parlare, seppur era stata in silenzio per qualche istante

Cioè… io… CosaE’SuccessoInAuditorium?

Le ultime parole furono pronunciate molto velocemente, quasi fuse l’una con l’altra, come se la bambina avesse buttato fuori quelle parole come si fa quando si butta fuori l’aria velocemente.

Cioè… quando siamo state io e lei, e… e mi ha portata in quella foresta… come ha fatto? Come faceva ad esserci una foresta in Auditorium? Il muro è… un muro. E poi la foresta si è… sgretolata? Cosa è successo?

Parlava più veloce del solito, la bambina, come se parlando velocemente riuscisse in qualche modo a buttare fuori la tensione che aveva accumulato; e poi… chissà se la Vireau l’aveva vista avvicinarsi al muro e toccarlo per avere la prova che era un muro e non qualcos’altro.

Era sempre più impacciata la bambina, e alla fine rimase zitta, non sapendo più bene cosa dire, e aspettando una risposta da Monique, mentre ancora la manina accarezzava il pelo soffice del lupo, che per Brianna aveva un effetto calmante.
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Messaggioda Monique » 18/01/2013, 23:35

Fire sembrò ben contento delle attenzioni ricevuta da Brianna, tanto che le si sedette accanto e si mise a scodinzolare sempre di più mentre la bambina, quasi per scaricare lo stress, gli accarezzava il capo; che il lupo sentisse la tensione della Delfina era vero, quindi forse non era così sbagliato pensare che volesse esserle d'aiuto in qualche modo.

No, no… non è successo niente... o almeno, niente di grave è che…

La fronte di Monique si aggrottò autonomamente di fronte a quel modo di fare impacciato della bambina, come se volesse dirle qualcosa ma non sapesse come fare: la francese rimase in silenzio, le lasciò prendere il suo tempo, anche se quell'agitazione nella studentessa un po' la faceva preoccupare.

Cioè… io… CosaE’SuccessoInAuditorium?

... prego?

Non un tentativo di sviare la sua domanda o di prenderla in giro, Monique non aveva seriamente capito cosa la Delfinazzurro le stesse chiedendo.

Cioè… quando siamo state io e lei, e… e mi ha portata in quella foresta… come ha fatto? Come faceva ad esserci una foresta in Auditorium? Il muro è… un muro. E poi la foresta si è… sgretolata? Cosa è successo?

Un barlume di consapevolezza accese gli occhi della donna che però, inizialmente, non disse alcunché, limitandosi ad annuire lentamente: credeva che Brianna non ci avesse nemmeno fatto caso, che non avesse dato peso a quelle parole pronunciate dalla Vice Preside in Auditorium... invece l'aveva fatto eccome, e visto che non aveva messo mano alla bacchetta davanti a lei - aveva approfittato dei suoi occhi chiusi - né pronunciato alcuna formula - essendo l'incanto Non Verbale - era piuttosto ovvio che ne fosse rimasta alquanto stranita.
Sospirò, la Direttrice Artistica del coro, passandosi una mano tra i capelli per liberarli dallo chignon composto poco prima, come se ora le desse fastidio: se li tirò indietro con la mano e poi li lasciò andare, fissando la bambina per un lungo istante, prima di parlare.

Lei crede che la musica renda possibile l'impossibile, signorina Wollis?

Le domandò inizialmente, seria ora in viso come nel tono di voce.

E se scoprisse di poter usare il potere della musica, accetterebbe mai di farsi controllare da esso?
La prego, sia sincera... me ne accorgerei se mentisse, e me ne dispiacerebbe molto.
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Messaggioda Brianna » 19/01/2013, 0:29

Quando la bambina aveva esposto la sua domanda, Brianna non pensava nemmeno che Monique le avrebbe risposto… forse non avrebbe capito nemmeno lei la sua domanda, se qualcuno gliel’ avesse posta come l’aveva posta lei alla francese, ma alla fine la Vireau l’aveva capita, ed aveva annuito lentamente, come per prendere tempo.
Dopo qualche istante, la donna sospirò sistemandosi i capelli.

Non me lo vuole dire, me l’aspettavo

Si disse mentalmente Brianna, ma non era del tutto vero… una parte di lei credeva che la donna le avrebbe detto qualcosa, era solo la parte di lei che non voleva essere delusa a prepararsi sempre al peggio, in modo da essere preparata.

Poi la Vireau la fissò per qualche istante, la bambina non riuscì a reggere lo sguardo della donna, quindi abbassò il capo e si concentrò su Fire che era rimasto li, buono e paziente, e sembrava addirittura godere delle carezze che Brianna gli stava regalando.

Infine la donna le parlò, e la bambina rialzò gli occhi, una luce di speranza si poteva scorgere in essi, la speranza che la donna avrebbe risposto alla sua domanda

Lei crede che la musica renda possibile l'impossibile, signorina Wollis?

La bambina sgranò gli occhi… che domanda era? Se la ripetè mentalmente, muovendo appena le labbra, ma senza emettere alcun suono
Rendere possibile l’impossibile… con la musica? Beh, certo… la musica le serviva per perdersi, entrare in un mondo diverso… era questo il dire della donna? Il “rendere possibile l’impossibile” ?
La bimba rimase pensierosa… non era certo una domanda facile quella che le aveva posto la francese

Si… credo di si

Rispose Brianna, la domanda non era facile, e rispondere così, su due piedi, lo era ancora meno, ma una risposta data subito, quasi senza pensarci, era quella più vera, che maggiormente rispecchiava il pensiero della persona che la pronunciava.

E se scoprisse di poter usare il potere della musica, accetterebbe mai di farsi controllare da esso?
La prego, sia sincera... me ne accorgerei se mentisse, e me ne dispiacerebbe molto.


Farmi controllare? Dalla musica? Come se fosse una sorta di incantesimo Imperio? Non ci penso proprio! E se facessi del male a Sayuri? O a Glaedr? Non vorrei mai che una cosa del genere accadesse!

La bambina aveva risposto di getto, segno inequivocabile che non stava affatto mentendo; forse, rispondendo così, non aveva colto bene il senso della domanda, ma Brianna non avrebbe mai voluto essere controllata da qualcun altro, anche se si stava parlando di qualcosa di immateriale come la musica, casomai era lei che voleva controllare, se proprio qualcuno doveva farlo.

Tornò a posare lo sguardo sul lupo, mentre un pensiero si formava nella sua mente

Ma questo cosa c'entra con quello che è successo in Auditorium?
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