Re: Ingresso Giardino
Inviato: 17/06/2015, 21:39
No, saresti folle nel credere di poter arrivare a qualcosa.
Io... E dico "io", da qui dentro, non ho potuto quasi combinare niente... E sono comunque connessa all'altra dimensione.
Tu sei viva e vegeta, mortale, facente parte della partizione dei vivi... Levati dalla testa di affrontare una crociata inutile.
Una crociata inutile. Irina definiva in quel modo la speranza della O'Neill di poter scoprire dove fosse suo padre, di poter sapere che fine avesse fatto, quale scelta avesse compiuto. Denigrava la sua speranza per farle comprendere che era del tutto inutile, che avrebbe impiegato tempo, energie in qualcosa di impossibile da conoscere. Eppure al mondo esistevano divinanti che dovevano saperne qualcosa sull'argomento no? Poteva consultare testi, libri, avere contatto con queste persone e farsi spiegare se davvero fosse tutto inutile oppure se qualcosa era ancora possibile. Naturalmente una parte di lei sapeva che quella era una pazzia, mista ad un connubio di testardaggine e volontà di non arrendersi. Forse col tempo avrebbe compreso, forse sarebbe andata avanti da sola o sarebbero state le persone vicine a lei a convincerla. In quel momento però si limitò a non rispondere, perchè c'erano questioni molto più importanti di quella.
Cappie doveva prendere una decisione che avrebbe cambiato per sempre la sua vita. Non la spaventata la scelta in sè per sè - non ancora almeno- quanto il pensiero che nessuno al mondo, a parte i gildati, avrebbero potuto conoscere ciò che le era accaduto. Ma cosa le importava dei gildati, quando i suoi amici e le persone a cui teneva di più non lo erano? La O'Neill non aveva scelto di diventare una Ignis per proteggere l'Equilibrio, ma per difendere il mondo nel quale vivevano le stesse persone che lei amava. Non aveva in sè ancora quel concetto, ma lo avrebbe avuto in seguito, una volta deciso cosa fare con Irina.
Andiamo per gradi, che ne pensi mh?!
Il tuo corpo subirà una modifica, in pratica le tue fattezze cambieranno.
Avverrà un vero e proprio incrocio tra me e te, direi 45% io e 55% tu, su per giù.
Era tanto, davvero tanto... Certo, ciò che le apparteneva di già sarebbe rimasto in maggioranza, ma di sicuro dieci miseri punti di differenza erano troppo pochi. Sarebbe stata in grado di accettare una cosa simile, pur sapendo che c'era una persona nella sua vita che ne avrebbe pagato le conseguenze? Non parlava solo per sè stessa, Cappie pensava anche ad Axell, Axell che l'amava così com'era senza bisogno di modificare nulla in lei. Era stata fortunata a trovare un ragazzo che l'apprezzasse anche così e lei stava per mandare tutto quanto a puttane, accogliendo in sè uno spirito che l'avrebbe cambiata nel corpo.
Comunque non temere, sarà un'evoluzione a carattere transitorio e lento, non immediato.
Giorno dopo giorno si noteranno delle piccole differenze, apparirà come una normale crescita.
Sì certo, una crescita anomale, sia per le tette che per l'altezza, probabilmente, ma niente di così assurdo.
I caratteri che hai ora e che ti distinguono rimarranno, quindi non diventerai un'altra persona, te lo posso assicurare.
Era innegabile agli occhi di chiunque che una fusione con Irina non avrebbe fatto altro che portare vantaggi nell'attuale aspetto fisico della O'Neill: sarebbe cresciuta in altezza, il seno avrebbe acquisito qualche taglia in più e di sicuro quei muscoli -per il momento presenti, ma non allenati nell'irlandese- sarebbero potuti diventare d'acciaio col tempo. Ma a lei interessava davvero tutto questo? Era davvero disposta a perdere parte del suo essere? Cappie non aveva, come Victoria, una somiglianza strabiliante col padre, ma sapeva che lei era il frutto degli stessi geni dell'uomo: unirsi con la Honeywell, oltre che cambiarla, avrebbe modificato parte di quei geni che facevano da sempre parte di lei.
Non mi hai ancora detto in che cosa consiste la tua seconda chance.
Che cosa mi stai chiedendo di fare, in cambio di questa unione?
... Quello che avrei voluto fare io col tuo corpo, ma in modo molto più soft.
Non credo tu incontrerai mai la stessa persona, anzi, la stessa creatura che mi ha ucciso...
Non mettere limiti al fato...- disse con ironia, perchè sapeva perfettamente che se ci fosse stata anche solo una possibilità di incrociare questo vampiro, il suo -sfortunato- destino glielo avrebbe messo dritto dritto sulla propria strada.
... Però...
... Se la dovessi mai incontrare, e ti ricorderai del suo volto perché sarà un dettaglio che ti lascerò in memoria... Allora voglio che tu lo uccida.
Rimase a fissarla con espressione attonita sul viso, senza dire una parola. Aveva intuito che il desiderio di vendetta dell'altra l'avrebbe portata a chiedere qualcosa del genere, ma un conto era ipotizzarlo e un conto averne la conferma.
Ne sarebbe stata in grado? Avrebbe saputo davvero ammazzare una creatura a sangue freddo? Il mostro di ghiaccio e il Lich non li calcolava, in primis perchè lì si era trattato di semplice istinto di sopravvivenza e in secondo luogo perchè nel primo caso era stata Irina ad aiutarla, mentre nel secondo caso era stata Victoria all'effettiva ad uccidere Donald. Lei, ancora, non aveva mai provato l'esperienza di togliere la vita a qualcuno, con la lucidità nella mente di doverlo fare.
Come vedi è estremamente più soft: a questo mondo, anzi, quello tuo, siete circa dieci miliardi di persone.
La possibilità di beccarlo è praticamente nulla, anzi, per la precisione una su dieci miliardi.
Non posso costringerti a farlo, ormai ho capito che è ingiusto, ma posso sperare che accada, che la mia vendetta venga compiuta.
Da morta non avrei avuto nemmeno quella possibilità su dieci miliardi, quindi mi accontento e in cambio... In cambio avrai più forza...
... E che cosa ti accadrebbe se mi rifiutassi di unirmi a te?
Pf, molto semplice cara mia... Rimarrò qui, per l'eternità.
Il mio Horcrux non può essere distrutto, sarei vincolata a questa dimensione di stallo fino a chissà quando.
Perchè... Perchè sempre a me?
Fu la prima cosa che pensò una piccola parte della O'Neill, quando Irina le fece presente che cosa le sarebbe successo. Poi però il senso di colpa per averlo pensato le fece rimangiare tutto, fissando la Honeywell dispiaciuta e affranta che fosse stata destinata ad un'atrocità simile. Nè viva nè morta, ma bloccata là dentro per l'eternità. Ovvio che, quando le si era presentata la possibilità, avesse deciso di agire contro l'Equilibrio, provando ad uscire da quel limbo che la teneva imprigionata. Era un destino peggiore della morte e Cappie sentiva una grande tristezza e compassione al pensiero che quella possibilità rara fosse toccata proprio a lei, alla giovane donna che la fissava con i suoi profondi occhi azzurri.
... Comunque, tornando al discorso sul Fulmine...
Il tuo rapporto con l'elemento potrebbe subire delle variazioni, nell'unirti a me, in quanto anche io lo posseggo ancora.
Le nostre due scintille si fonderebbero, creandone una sola, ma non è detto che l'unione possa essere completamente stabile e perfetta.
C'è il rischio che... Che tu non possa mai essere una Gildata come tutte le altre, ecco.
Questo è il male minore...
Per lei era così, perchè non sapeva ancora cosa significava essere una "gildata" quindi non poteva nemmeno preoccuparsi che non sarebbe stata normale. In lei non c'era mai stato nulla che poteva definirsi tale, a partire dal colore dei capelli fino alla wakizashi in suo possesso. Certo, erano tutte opere di Irina, ma ciò non toglieva che all'anormalità la O'Neill ci avesse fatto il callo. No, quello che proprio non riusciva ad andarle giù era il pensiero di cosa avrebbe pensato Axell nel vederla cambiare giorno per giorno e nel non sapere assolutamente nulla sul perchè. L'avrebbe amata ancora? Sarebbe rimasta con lei? Oppure non gli sarebbe piaciuta più?
Ti stai comportando da egoista...
Le disse la sua coscienza. E Irina cosa avrebbe dovuto dire? Lei di scelte non ne aveva avute: era stata uccisa e confinata là dentro. Non avrebbe più potuto vivere, non avrebbe più potuto riposare in pace. Non poteva reincanarsi nè decidere di andare oltre e magari di riabbracciare suo padre. Le era stata tolta ogni cosa e lei, l'unica cosa a cui pensava, era Axell?
C'era qualcosa che non andava, probabilmente nel sentimento che la O'Neill provava nei confronti del Cartwright: forse era più forte di quel che credeva. Oppure si trattava davvero solo e soltanto di puro egoismo.
Come vedi ci sono parecchie motivazioni per non aiutarmi e credimi, nel caso le capirei tutte.
Questa porta ti può riportare nel tuo mondo, lì ad Hogwarts, basta solo che l'attraversi...
Fissò quella porta, spaventata, perchè il suo cervello iniziava ad andare in tilt non sapendo più quale direzione prendere. Lo sapeva, quando si trovava in questa condizione, rischiava sempre di prendere una decisione impulsiva, avventata e della quala non calcolava tutte le conseguenze, proprio come era accaduto all'interno dell'Ottavo Piano.
Ed infatti...
... Dai, lasciami stare qui, fa' come se non ti avessi detto nulla, anzi, scusami per tutti i guai che ho combinato, d'accordo?
Va bene, mi unirò a te.
Appunto. Fissava Irina con sguardo serio e un po' spaventato di ciò che aveva appena detto ma, lo sapeva, giusto, giusto per lei.
Non posso lasciarti qui dentro per l'eternità.
Posso accettare di cambiare il mio aspetto fisico e di non essere una gildata come tutte le altre.
Posso prometterti... Posso prometterti che se troverò il vampiro che ti ha uccisa gli ricambierò il favore...
Le ci volle una buona dose di coraggio per affermare una cosa simile, perchè sapeva che avrebbe dovuto allenarsi non solo fisicamente, ma anche psicologicamente a quell'eventualità
Ma non chiedermi di far finta che tutto questo non sia mai accaduto, che tu non esista e che possa riprendere la mia vita normalmente sapendo a cosa ti ho condannata.
Irina era finita là in mezzo per un'assurda fatalità, ma sarebbe stata Cappie a costringerla per sempre in quel limbo.
Tanto la mia vita non sarà comunque più la stessa.
A questo punto meglio arrivare fino in fondo, no?
Un ragionamento molto alla Ignis, ma era così che agiva la O'Neill: una volta presa una decisione si andava avanti, fino alla fine. Affrontandone tutte le conseguenze.
Ho solo un'ultima domanda da fare: perchè quel vampiro ti ha uccisa?
E' successo solo per caso, gli stavi dando la caccia, era un tuo nemico?
Tu conosci il motivo?
Io... E dico "io", da qui dentro, non ho potuto quasi combinare niente... E sono comunque connessa all'altra dimensione.
Tu sei viva e vegeta, mortale, facente parte della partizione dei vivi... Levati dalla testa di affrontare una crociata inutile.
Una crociata inutile. Irina definiva in quel modo la speranza della O'Neill di poter scoprire dove fosse suo padre, di poter sapere che fine avesse fatto, quale scelta avesse compiuto. Denigrava la sua speranza per farle comprendere che era del tutto inutile, che avrebbe impiegato tempo, energie in qualcosa di impossibile da conoscere. Eppure al mondo esistevano divinanti che dovevano saperne qualcosa sull'argomento no? Poteva consultare testi, libri, avere contatto con queste persone e farsi spiegare se davvero fosse tutto inutile oppure se qualcosa era ancora possibile. Naturalmente una parte di lei sapeva che quella era una pazzia, mista ad un connubio di testardaggine e volontà di non arrendersi. Forse col tempo avrebbe compreso, forse sarebbe andata avanti da sola o sarebbero state le persone vicine a lei a convincerla. In quel momento però si limitò a non rispondere, perchè c'erano questioni molto più importanti di quella.
Cappie doveva prendere una decisione che avrebbe cambiato per sempre la sua vita. Non la spaventata la scelta in sè per sè - non ancora almeno- quanto il pensiero che nessuno al mondo, a parte i gildati, avrebbero potuto conoscere ciò che le era accaduto. Ma cosa le importava dei gildati, quando i suoi amici e le persone a cui teneva di più non lo erano? La O'Neill non aveva scelto di diventare una Ignis per proteggere l'Equilibrio, ma per difendere il mondo nel quale vivevano le stesse persone che lei amava. Non aveva in sè ancora quel concetto, ma lo avrebbe avuto in seguito, una volta deciso cosa fare con Irina.
Andiamo per gradi, che ne pensi mh?!
Il tuo corpo subirà una modifica, in pratica le tue fattezze cambieranno.
Avverrà un vero e proprio incrocio tra me e te, direi 45% io e 55% tu, su per giù.
Era tanto, davvero tanto... Certo, ciò che le apparteneva di già sarebbe rimasto in maggioranza, ma di sicuro dieci miseri punti di differenza erano troppo pochi. Sarebbe stata in grado di accettare una cosa simile, pur sapendo che c'era una persona nella sua vita che ne avrebbe pagato le conseguenze? Non parlava solo per sè stessa, Cappie pensava anche ad Axell, Axell che l'amava così com'era senza bisogno di modificare nulla in lei. Era stata fortunata a trovare un ragazzo che l'apprezzasse anche così e lei stava per mandare tutto quanto a puttane, accogliendo in sè uno spirito che l'avrebbe cambiata nel corpo.
Comunque non temere, sarà un'evoluzione a carattere transitorio e lento, non immediato.
Giorno dopo giorno si noteranno delle piccole differenze, apparirà come una normale crescita.
Sì certo, una crescita anomale, sia per le tette che per l'altezza, probabilmente, ma niente di così assurdo.
I caratteri che hai ora e che ti distinguono rimarranno, quindi non diventerai un'altra persona, te lo posso assicurare.
Era innegabile agli occhi di chiunque che una fusione con Irina non avrebbe fatto altro che portare vantaggi nell'attuale aspetto fisico della O'Neill: sarebbe cresciuta in altezza, il seno avrebbe acquisito qualche taglia in più e di sicuro quei muscoli -per il momento presenti, ma non allenati nell'irlandese- sarebbero potuti diventare d'acciaio col tempo. Ma a lei interessava davvero tutto questo? Era davvero disposta a perdere parte del suo essere? Cappie non aveva, come Victoria, una somiglianza strabiliante col padre, ma sapeva che lei era il frutto degli stessi geni dell'uomo: unirsi con la Honeywell, oltre che cambiarla, avrebbe modificato parte di quei geni che facevano da sempre parte di lei.
Non mi hai ancora detto in che cosa consiste la tua seconda chance.
Che cosa mi stai chiedendo di fare, in cambio di questa unione?
... Quello che avrei voluto fare io col tuo corpo, ma in modo molto più soft.
Non credo tu incontrerai mai la stessa persona, anzi, la stessa creatura che mi ha ucciso...
Non mettere limiti al fato...- disse con ironia, perchè sapeva perfettamente che se ci fosse stata anche solo una possibilità di incrociare questo vampiro, il suo -sfortunato- destino glielo avrebbe messo dritto dritto sulla propria strada.
... Però...
... Se la dovessi mai incontrare, e ti ricorderai del suo volto perché sarà un dettaglio che ti lascerò in memoria... Allora voglio che tu lo uccida.
Rimase a fissarla con espressione attonita sul viso, senza dire una parola. Aveva intuito che il desiderio di vendetta dell'altra l'avrebbe portata a chiedere qualcosa del genere, ma un conto era ipotizzarlo e un conto averne la conferma.
Ne sarebbe stata in grado? Avrebbe saputo davvero ammazzare una creatura a sangue freddo? Il mostro di ghiaccio e il Lich non li calcolava, in primis perchè lì si era trattato di semplice istinto di sopravvivenza e in secondo luogo perchè nel primo caso era stata Irina ad aiutarla, mentre nel secondo caso era stata Victoria all'effettiva ad uccidere Donald. Lei, ancora, non aveva mai provato l'esperienza di togliere la vita a qualcuno, con la lucidità nella mente di doverlo fare.
Come vedi è estremamente più soft: a questo mondo, anzi, quello tuo, siete circa dieci miliardi di persone.
La possibilità di beccarlo è praticamente nulla, anzi, per la precisione una su dieci miliardi.
Non posso costringerti a farlo, ormai ho capito che è ingiusto, ma posso sperare che accada, che la mia vendetta venga compiuta.
Da morta non avrei avuto nemmeno quella possibilità su dieci miliardi, quindi mi accontento e in cambio... In cambio avrai più forza...
... E che cosa ti accadrebbe se mi rifiutassi di unirmi a te?
Pf, molto semplice cara mia... Rimarrò qui, per l'eternità.
Il mio Horcrux non può essere distrutto, sarei vincolata a questa dimensione di stallo fino a chissà quando.
Perchè... Perchè sempre a me?
Fu la prima cosa che pensò una piccola parte della O'Neill, quando Irina le fece presente che cosa le sarebbe successo. Poi però il senso di colpa per averlo pensato le fece rimangiare tutto, fissando la Honeywell dispiaciuta e affranta che fosse stata destinata ad un'atrocità simile. Nè viva nè morta, ma bloccata là dentro per l'eternità. Ovvio che, quando le si era presentata la possibilità, avesse deciso di agire contro l'Equilibrio, provando ad uscire da quel limbo che la teneva imprigionata. Era un destino peggiore della morte e Cappie sentiva una grande tristezza e compassione al pensiero che quella possibilità rara fosse toccata proprio a lei, alla giovane donna che la fissava con i suoi profondi occhi azzurri.
... Comunque, tornando al discorso sul Fulmine...
Il tuo rapporto con l'elemento potrebbe subire delle variazioni, nell'unirti a me, in quanto anche io lo posseggo ancora.
Le nostre due scintille si fonderebbero, creandone una sola, ma non è detto che l'unione possa essere completamente stabile e perfetta.
C'è il rischio che... Che tu non possa mai essere una Gildata come tutte le altre, ecco.
Questo è il male minore...
Per lei era così, perchè non sapeva ancora cosa significava essere una "gildata" quindi non poteva nemmeno preoccuparsi che non sarebbe stata normale. In lei non c'era mai stato nulla che poteva definirsi tale, a partire dal colore dei capelli fino alla wakizashi in suo possesso. Certo, erano tutte opere di Irina, ma ciò non toglieva che all'anormalità la O'Neill ci avesse fatto il callo. No, quello che proprio non riusciva ad andarle giù era il pensiero di cosa avrebbe pensato Axell nel vederla cambiare giorno per giorno e nel non sapere assolutamente nulla sul perchè. L'avrebbe amata ancora? Sarebbe rimasta con lei? Oppure non gli sarebbe piaciuta più?
Ti stai comportando da egoista...
Le disse la sua coscienza. E Irina cosa avrebbe dovuto dire? Lei di scelte non ne aveva avute: era stata uccisa e confinata là dentro. Non avrebbe più potuto vivere, non avrebbe più potuto riposare in pace. Non poteva reincanarsi nè decidere di andare oltre e magari di riabbracciare suo padre. Le era stata tolta ogni cosa e lei, l'unica cosa a cui pensava, era Axell?
C'era qualcosa che non andava, probabilmente nel sentimento che la O'Neill provava nei confronti del Cartwright: forse era più forte di quel che credeva. Oppure si trattava davvero solo e soltanto di puro egoismo.
Come vedi ci sono parecchie motivazioni per non aiutarmi e credimi, nel caso le capirei tutte.
Questa porta ti può riportare nel tuo mondo, lì ad Hogwarts, basta solo che l'attraversi...
Fissò quella porta, spaventata, perchè il suo cervello iniziava ad andare in tilt non sapendo più quale direzione prendere. Lo sapeva, quando si trovava in questa condizione, rischiava sempre di prendere una decisione impulsiva, avventata e della quala non calcolava tutte le conseguenze, proprio come era accaduto all'interno dell'Ottavo Piano.
Ed infatti...
... Dai, lasciami stare qui, fa' come se non ti avessi detto nulla, anzi, scusami per tutti i guai che ho combinato, d'accordo?
Va bene, mi unirò a te.
Appunto. Fissava Irina con sguardo serio e un po' spaventato di ciò che aveva appena detto ma, lo sapeva, giusto, giusto per lei.
Non posso lasciarti qui dentro per l'eternità.
Posso accettare di cambiare il mio aspetto fisico e di non essere una gildata come tutte le altre.
Posso prometterti... Posso prometterti che se troverò il vampiro che ti ha uccisa gli ricambierò il favore...
Le ci volle una buona dose di coraggio per affermare una cosa simile, perchè sapeva che avrebbe dovuto allenarsi non solo fisicamente, ma anche psicologicamente a quell'eventualità
Ma non chiedermi di far finta che tutto questo non sia mai accaduto, che tu non esista e che possa riprendere la mia vita normalmente sapendo a cosa ti ho condannata.
Irina era finita là in mezzo per un'assurda fatalità, ma sarebbe stata Cappie a costringerla per sempre in quel limbo.
Tanto la mia vita non sarà comunque più la stessa.
A questo punto meglio arrivare fino in fondo, no?
Un ragionamento molto alla Ignis, ma era così che agiva la O'Neill: una volta presa una decisione si andava avanti, fino alla fine. Affrontandone tutte le conseguenze.
Ho solo un'ultima domanda da fare: perchè quel vampiro ti ha uccisa?
E' successo solo per caso, gli stavi dando la caccia, era un tuo nemico?
Tu conosci il motivo?
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