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Re: Ingresso Giardino

MessaggioInviato: 12/05/2020, 20:34
da Martha
Martha sapeva perfettamente di cosa avrebbero parlato durante quell'incontro. Il favore che Sandyon le aveva chiesto -trovare una cura al male di suo nipote- era stato ampiamente discusso dalla ex-Bennet con la collega pozionista Thessa Anderson, chiedendo il suo aiuto per trovare una cura a Kenneth. Avrebbero dovuto svolgere dei test preliminari, così da comprendere se ci fosse e quanto fosse alta la percentuale di riuscita della cura, dopodiché si sarebbe passato a ricercare la cura vera e propria, con la collaborazione del Laars, ovviamente. Martha non aveva voluto sentir ragioni su quel punto, era il giovane nipote di Sandyon a dover scegliere che cosa fare e se avesse scelto per il non curarsi, la docente di Pozioni non avrebbe insistito, lasciandolo libero di scegliere secondo il suo insindacabile giudizio.

Quanto sarà il vostro compenso totale?

Non era comunque semplice, pur trattandosi di un argomento tanto delicato, riuscire a distogliere le proprie fantasie dall'uomo che aveva di fronte. Drogata dal Whiskey Incendiario che le aveva regalato Robyn, Martha non faceva altro che sentirsi immensamente attratta dal Vastnor, nonché da tutta la sua linea di sangue, nipote ventenne compreso. Non aveva fatto parola con nessuno di quelle sue strane voglie, chiedendosi perché capitassero proprio a lei, perché di tanto in tanto si presentassero certe fasi della sua vita. Sì, credeva che fossero delle fasi, perché anche in passato era successo qualcosa di analogo e poi il tutto era svanito nel nulla. Quasi iniziava a credere di soffrire di una qualche strana malattia, la Cartwright, ma essendo un caso così tanto specifico di attrazione nei confronti di una famiglia, credeva anche che fosse semplicemente un suo gusto personale che si scatenava senza alcun ritegno.

Approssimativamente stiamo sui 1330 Galeoni.

Non disse apertamente che lei avrebbe preso un po' meno compenso rispetto a Thessa, così da impiegarlo in risorse migliori per la studio della cura. Non lo faceva perché convinta che Sandyon non avesse una cifra del genere -aveva compreso già da tempo che il professore di Difesa avesse un passato probabilmente non molto in luce, che gli aveva permesso di guadagnare parecchi galeoni- bensì perché sentiva di doverlo fare per Kenneth, per aiutare un suo studente. I soldi non mancavano nemmeno a lei, a differenza invece dell'amica Thessa, che aveva dovuto costringere a chiedere il suo tariffario per intero. Lei era sola, il suo lavoro era stabile ma pagato il giusto per arrivare alla fine del mese. Avrebbe anche dovuto pagare una babysitter per stare appresso a suo figlio, per quanto Martha avrebbe voluto chiedere a Vergil se se la sentiva, magari qualche giorno, di passarlo insieme a Maxwell, così da far risparmiare un po' di soldi all'amica.
Ne aveva parlato col marito, sì, di questo, ma non di ciò che aveva fatto. Si sentiva sempre molto in colpa, negli ultimi tempi, a chiedergli favori tanto enormi, sapendo quello che gli aveva fatto alle spalle. Tuttavia, per il momento la ex-Bennet aveva scelto di non rivelargli la verità, cercando di rimettere insieme i pezzi di quel matrimonio, addossandosi il peso delle sue colpe in silenzio.

Per quanto si trovi attualmente al sesto anno, Kenneth non è sedicenne, ma ventenne.
Trovo adeguato che affronti la verità per conto proprio.
La mia porta sarà aperta nel caso in cui, successivamente, voglia affrontare un dialogo, ascoltare un giudizio, ma niente più.


Un tipo di comportamento molto apprezzato dalla donna. In quanto educatrice, era convinta che i ragazzi non andassero accompagnati tenendoli per mano, ma bisognasse invece spronarli a commettere i loro errori, così da imparare da soli. Annuì in silenzio, accettando quindi con molta pacatezza la decisione dell'uomo e sperando che quella chiacchierata si concludesse in fretta. Sandyon non era mai stato una persona molto incline alle chiacchiere, ma da qualche anno ormai era cambiato e reso meno burbero del solito. Forse l'essere diventato padre lo aveva addolcito, una cosa che la donna trovava splendida ed interessante, di certo però il suo cambiato atteggiamento non giovava in quell'occasione alle voglie senza freno della docente di Pozioni.

... Altererà i punteggi per garantirgli la promozione?

Mi sento obbligata a farlo.
Non sto valutando uno studente per le sue reali capacità... E se la cura dovesse funzionare, mi sembra scorretto fargli perdere un anno.
Le conoscenze le possiede tutte, bisogna solo risolvere questa assurda situazione...
Non gli darò più di quanto gli serva per passare l'anno.
Si spera che avrà tutto il tempo dopo per dimostrarmi quanto vale...


So per altro che da circa un mese fa parte del coro.
Comprendo possa trattarsi di uno svago, ma a mio avviso può risultare una distrazione eccessiva, specie nelle sue condizioni.
Lei cosa ne pensa?


Il signorino Laars passa la maggior parte del suo tempo sui libri.
Lo vedo spesso, quando passo nella Sala Comune, chino a studiare, immagino per non fare brutta figura in classe.
Non credo che lui abbia molte distrazioni e fare parte di un gruppo di persone che condivide una passione in comune può solo che giovargli.
Ha bisogno di socializzare e di inserirsi nel contesto sociale della scuola...
... Non abbia troppi timori per lui, a prescindere da tutto è un ragazzo giudizioso, almeno da quello che ho potuto osservare.


E lo aveva osservato molto e spesso, con desiderio certo, ma anche come un'insegnante. Era difficile riuscire a mantenersi sé stessa quando si sentiva un rimestamento tale nel corpo da volersi solo spogliare e cedere al proprio istinto. Ma Martha possedeva anche un autocontrollo di ferro, lo stesso che aveva in parte indispettito ed in parte lasciato sorpreso Robyn. Quell'autocontrollo l'aveva posta su un piano diverso rispetto alla donna che lo aveva ferito in passato, un piano vagamente migliore. Era libera da lui, la signora Cartwright, ma non era ancora libera dai propri desideri. Cercava di guardare il Vastnor solamente negli occhi, perché era sempre stata quel tipo di persona. Ma di tanto in tanto lo sguardo voleva volgere verso il basso e Martha lo faceva, quando Sandyon spostava il proprio da un'altra parte, permettendole così di salvare le apparenze.

Poco dopo l'inizio delle ricerche vorrei incontrare e conoscere la Dottoressa Anderson.
Le ho permesso di coinvolgerla basandomi sulla sua idea di professionalità, ciò non toglie che gradirei anche un riscontro personale.
Qui a scuola oppure in un altro luogo stabilito, per me non c'è problema.


Trovo che sia una richiesta ragionevole.
Più tardi le scriverò e le lascerò poi il suo contatto, così potrete organizzare il vostro incontro.
Non credo che la dottoressa Anderson si rifiuterà, ma potrebbe aver bisogno di un po' di tempo per organizzarsi.
È sola ed ha un figlio piccolo a carico.


Diede quella spiegazione senza porsi alcun problema, perché sapeva che Sandyon non l'avrebbe certo giudicata per questo. Era solo da ammirare una persona come Thessa, capace di crescere da sola un figlio nonostante il lavoro, nonostante non avesse al proprio fianco un compagno che l'aiutasse a sostenere quel peso. Per fortuna, sembrava che il Vastnor fosse finalmente intenzionato ad andarsene, lasciando libera la Cartwright di proseguire la propria giornata.

Buon proseguimento Professoressa Bennet.

A lei professor Vastnor...

Non lo corresse, trovandolo inutile dal momento che l'uomo pareva proprio non riuscire a ricordarsi certi dettagli. Era come se i cambiamenti non venissero accettati o magari ci poneva fin troppa poca attenzione. Tanto non era nulla di importante, non di fronte al calore che provava la donna per tutti i pensieri avuti in presenza del collega di lavoro. L'Acqua nel suo spirito si era agitata moltissimo ed essendo cresciuta di colpo, senza averla potuta coltivare come altri Gildati, risultava per la ex-Bennet molto più difficile da gestire. Avrebbe dovuto passare più tempo in Gilda, ma gli impegni erano davvero tanti: quelli di lavoro, ma anche la propria famiglia e la bambina, la loro piccola bambina. Non aveva impegni urgenti Martha, per questo decise di sedersi su una delle panchine di pietra disposte lì in mezzo al giardino, socchiudendo piano gli occhi e lasciandosi baciare dai caldi raggi solari. Una pioggia di fine primavera avrebbe reso il suo animo molto più tranquillo e a proprio agio, ma non poteva certo cambiare il flusso del tempo. Poi, come se il destino avesse deciso di accanirsi su di lei, una voce molto conosciuta raggiunse la pozionista, che fu costretta così a riaprire gli occhi, fissando il ragazzo che si stava scapicollando per raggiungerla.

Professoressa Cartwright, b-buongiorno!

Buongiorno a lei, signorino Laars.

È impegnata in questo momento?
... P-perché vorrei mostrarle una cosa...
M-ma si trova nel settore proibito della biblioteca...


... Il settore... Proibito?
... Lei non ha il permesso di accedere a quel settore o mi sto sbagliando?


In teoria avrebbe dovuto chiedere a lei il permesso, essendo la sua Caposcuola. Ma evidentemente Kenneth aveva escogitato un metodo per aggirare quell'ostacolo ed ottenere ugualmente ciò che voleva. E che cosa poteva mai spingerlo a fare una cosa del genere, se non un pensiero losco e truffaldino? Non voleva pensare male di lui Martha, ma visti i suoi precedenti con Alvares era diventata molto più sospettosa. Era probabile che a quel punto il ragazzo si mettesse a balbettare, non sapendo bene cosa dire, forse temendo che dicendole la verità avrebbe messo nei guai l'amica Prefetta.

... La p-prego.

Di certo però sapeva come convincere un adulto a seguirlo, anche solo per comprendere che cosa avesse combinato... Perché qualcosa doveva aver fatto. La donna non disse una parola, annuendo in silenzio e mettendosi in piedi, facendogli cenno di precederla. Era difficile non guardare Kenneth senza provare un desiderio perverso e sbagliato, per questo motivo la donna tentava, provava di guardare dritto davanti a sé, senza soffermarsi troppo sul ragazzo. Se con Sandyon si sentiva a disagio, ma di tanto in tanto si lasciava andare ad alcuni scivoloni, con il Laars invece le cose stavano diversamente. Non poteva far vedere in giro in che modo guardasse quel ventenne, qualcuno avrebbe potuto capire. La distanza fissata era di circa un metro, così da non essergli troppo vicina e il passo andava svelto, senza dire alcuna parola. Meno ascoltava la sua voce e meglio era, ma si sentiva anche in colpa, perché in quanto sua insegnante sarebbe stato giusto e doveroso interessarsi a lui.

Devo credere che lei sia nei guai?
Perché se fosse così, preferisco essere preparata in anticipo...

Re: Ingresso Giardino

MessaggioInviato: 13/05/2020, 17:18
da Kenneth
In teoria aveva concluso definitivamente quel lavoro il giorno prima, ma si era sforzato di riposarsi e mandare via delle terribili occhiaie.
Voleva essere perfettamente sveglio e lucido al momento della verità, per quanto durante la notte aveva fatto davvero fatica ad addormentarsi.
Per non parlare degli incubi nei quali arrivava con la docente sul posto e scopriva che un disastro aveva rimesso tutto alla rinfusa.
Veri e proprio scenari apocalittici dettati dalle ansie e dalle paure di un ragazzo fin troppo pessimista.
Se ne stava di fronte alla sua Professoressa preferita, con aria incredibilmente agitata ma gli occhi vivi di una strana luce entusiasta.

È impegnata in questo momento?
... P-perché vorrei mostrarle una cosa...
M-ma si trova nel settore proibito della biblioteca...


... Il settore... Proibito?
... Lei non ha il permesso di accedere a quel settore o mi sto sbagliando?


N-no, lei non si sbaglia mai, Professoressa!
È vero, teoricamente non lo avrei m-ma...
... Un Prefetto si è p-preso la responsabilità delle mie azioni...


Non stette a specificare di quale Prefetto si trattasse ma non perché immaginasse che fosse facile intuirlo.
Per puro ed autentico rispetto non desiderava per forza mettere in luce la cortesia di Ingrid, temendo di metterla nei guai.
Sfortunatamente per lui nessun altro Prefetto a parte la Brouwer avrebbe potuto fidarsi abbastanza da permettergli un accesso così ristretto.
Era fermo come una specie di stoccafisso, col cuore in gola e la mente piena di pensieri.
Immaginava le possibili mille reazioni della insegnante mentre lei immaginava mille scenari nei quali lui si rivelava analogo all'ultimo Assistente.

... La p-prego.

Devo credere che lei sia nei guai?
Perché se fosse così, preferisco essere preparata in anticipo...


Forse, cioè, in un certo senso, ma non del tutto, solo un po'...
... In realtà dipende dai punti di vista...


Rimettere in ordine un archivio simile aveva significato dare uno sguardo obbligatorio a documenti e libri rari e preziosi.
Non tutto il materiale, difatti, era alla normale disposizione degli studenti, con alcune sezioni completamente interdette anche per gli allievi del settimo anno.
Le motivazioni potevano essere molteplici, in base al criterio e al giudizio del docente in questione che ereditava la gestione di quell'immenso universo pozionistico.
Il Corvonero però, per catalogare e sistemare nella giusta sequenza ogni tomo, aveva finito per leggere più e più formule, ingredienti e sequenze di miscela.
Probabilmente gli sarebbe rimasto in memoria sì e no un 10%/15% di tutto quel patrimonio, ma era sempre molto più di ogni altro studente del Castello.

Intanto dobbiamo raggiungere la zona di raccordo centrale...

Giunti dentro al Settore Proibito, si stupì di come fosse strano osservare i dettagli del luogo con la luce del giorno.
Nelle ultime settimane ci era sempre andato di notte, evitando controlli eccessivi e sospetti pericolosi.
Quasi faceva fatica a riorganizzare la strada da prendere ed era singolare, avendola percorsa quasi ogni giorno da più di un mese.
Ore ed ore spese lavorando senza sosta, rinunciando ad ogni singolo momento della restante giornata per recuperare il tempo di studio.
Da un certo punto di vista era davvero un bene che non avesse alcuna vita sociale.

Ora dovremmo prendere il quinto corridoio sulla destra...

Tutti sapevano che quello specifico percorso portasse inevitabilmente solo alla sala dove erano stati accatastati alla rinfusa tutti i testi dell'archivio.
Non c'era nessun'altra stanza o camera di interesse se non quella, quindi era implicito che lui volesse arrivare proprio lì, senza dubbio.
L'eco dei loro passi andava a ritmo con l'eco dei battiti del suo cuore, mentre vedeva la donna avanzare insieme a lui con aria seria, forse curiosa, forse preoccupata.
D'altronde mai avrebbe potuto pensare o ipotizzare che quella sottospecie di folle si fosse cimentato in una tale impresa al solo scopo di ottenere l'ex posto di Jorge.
Infine, la grande porta chiusa si parò di fronte a loro e dopo un breve attimo di esitazione, la spalancò completamente, mostrando quella sorta di miracolo.

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Là dove c'erano pile e pile di foglie e libri ridotti male, adesso c'era solo un lucido pavimento sgombro.
Le diverse mensole di legno antico di ogni scaffale erano state riparate e sopra di esse erano disposti i volumi non più zeppi di polvere.
La luce del sole illuminava i diversi titoli, le rilegature con bordi dorati, argentati o bronzei, in base al valore del loro contenuto.
Le sedie, precedentemente rotte, erano state rimesse in sesto (pur non potendo recuperarle tutte), e disposte qua e là in maniera ordinata.
In parole povere, non aveva solo svolto una impresa titanica, ma voleva pure dare all'occhio di Martha la sua parte.

Purtroppo alcuni volumi erano completamente irrecuperabili, bruciati, annacquati o pseudo polverizzati.
Le pagine ancora parzialmente leggibili invece le ho trascritte con una piuma prendi appunti e inserite le repliche al posto di quelle originali.
Nella teca in fondo al corridoio invece ho riposto tutti i libri con sopra un sigillo di protezione.
Avrei potuto cercare di forzarlo per comprendere dove sistemarli negli scaffali, ma ho immaginato che il sigillo fosse lì per uno specifico motivo...
... Per quanto riguarda invece le pergamene sfuse, le ho rilegate in cinque volumi grandi in ordine alfabetico per argomento.


Attraverso quelle idee, voleva dimostrare alla Pozionista di possedere una mente organizzativa e pratica.
Forse il suo problema di natura magica poteva impedirgli di agire bene su alcuni fronti, ma su altri sapeva compensare perfettamente con la buona volontà.
La Signora Cartwright poteva girare qua e là, dare occhiate incredule un po' ovunque, confermare ogni frase esposta lasciando cadere la possibilità di una presa in giro.
D'altro canto, lui invece la osservava e cercava di valutarne le reazioni analizzando le espressioni.
Alla fine però, non ce la fece a rimanere in silenzio troppo a lungo, scegliendo per andare con la domanda diretta.

... C-cosa ne p-pensa?

Re: Ingresso Giardino

MessaggioInviato: 14/05/2020, 16:52
da Martha
Era mai possibile che tutti gli studenti con un vivido e serio interesse per la propria materia, fossero anche gli studenti più indottrinati e votati alla parte più Oscura della magia? Martha sapeva di non poter addossare le colpe di Alvares al signorino Laars, ma al tempo stesso faceva molta fatica a discernere i due ragazzi come due persone completamente differenti. Avevano molto in comune, le cose più pericolose in effetti, che la portavano ad avere un atteggiamento decisamente più distaccato e meno indulgente nei confronti di Kenneth. Conosceva la sua situazione e solo per questo ella non lo allontanava del tutto, ma il pensiero che potesse ripetersi un secondo incidente come con il Delfinazzurro l'aveva resa mal disposta ne prendere un altro Assistente con sé.

... Il settore... Proibito?
... Lei non ha il permesso di accedere a quel settore o mi sto sbagliando?


N-no, lei non si sbaglia mai, Professoressa!
È vero, teoricamente non lo avrei m-ma...
... Un Prefetto si è p-preso la responsabilità delle mie azioni...


Ed immagino che sia inutile chiederle quale Prefetto abbia avuto questo ardire...

Aveva visto Kenneth in compagnia di una sola persona, diciamo, di spicco nella scuola, ovvero Ingrid Brower, Prefetta di Serpeverde appunto e... Sua cugina. Martha la trattava in maniera eguale a tutti gli altri alunni, complimentandosi internamente con lei per aver ereditato una bella testa, ma in sostanza cercando di non lasciarsi coinvolgere dalla parentela che le univa. Era Lyra quella più affezionata alla ragazzina, quella che aveva avuto maggiore ascendente su di lei. Difatti Athena era inserita all'interno del Coro di Hogwarts, esattamente come all'epoca aveva fatto la cugina più famosa. Tuttavia presentava anche dei voti altissimi in quasi tutte le materie -Difesa pareva essere davvero il suo tallone di Achille- ed ovviamente poteva vantare di aver ottenuto un incarico tanto di prestigio nella scuola.
No, era decisamente inutile fare il terzo grado a Kenneth, era meglio invece seguirlo all'interno della scuola e vedere che cosa avesse combinato in Biblioteca. Non si fidava, per questo camminava a distanza, anche se quella distanza veniva mantenuta per ragioni diverse che non dipendevano certo da qualcosa che aveva fatto il Laars. Era la mente della docente di Pozioni il vero pericolo, un pericolo che ella sentiva reale e incombente, mentre osservava quel ragazzo, appena ventenne, e sprofondava all'interno di pensieri lussuriosi, che la facevano profondamente vergognare di sé stessa e dell'aumento della propria libido.

Devo credere che lei sia nei guai?
Perché se fosse così, preferisco essere preparata in anticipo...


Forse, cioè, in un certo senso, ma non del tutto, solo un po'...
... In realtà dipende dai punti di vista...


Niente, era come cavarne un ragno da un buco. Martha socchiuse gli occhi, passandosi una mano sopra di essi e scuotendo il capo, proseguendo il resto della camminata in silenzio. I suoi pensieri, da quel momento in poi, si concentrarono in una profonda lotta interiore, che la vedeva schiava delle sue passioni più segrete e battagliera contro queste medesime. Immaginava una scena particolare con Kenneth Laars e subito si castigava da sola, per il pensiero poco consono nei confronti del suo studente; si chiedeva se il ragazzino la trovasse in qualche modo attraente e subito dopo flagellava la propria vanità di donna, rendendosi conto che fosse fuori luogo; fantasticava, a volte, su un loro, possibile futuro incontro, ma i sensi di colpa tornavano prepotenti, ricordandole il suo matrimonio, suo marito, la loro bambina. Davvero desiderava scendere ancora di più in quell'inferno, sapendo che cosa rischiava di lasciarsi dietro? Credeva di aver toccato completamente il fondo, dopo l'ultimo incontro con Robyn Laars, dove gli aveva confessato, presa dalla passione, che sarebbe stata felice di portare in grembo suo figlio. Un pensiero così assurdo, perché sì, lei voleva essere madre, eppure non sapeva per quale motivo ma il fatto che fosse Adonis il padre del bambino la rendeva molto più desiderosa di farlo subito, immediatamente.

Ora dovremmo prendere il quinto corridoio sulla destra...

Il corridoio insomma che portava in una zona specifica della Biblioteca... L'archivio pozionistico. La ex-Bennet iniziava ad essere sempre più perplessa, man mano che si avvicinavano alla meta. Che cosa aveva fatto esattamente il giovane Laars all'interno di quell'area? C'erano libri su libri di materiale oscuro, proibito persino agli studenti dell'ultimo anno e lui, lui vi aveva passato del tempo, non sapeva nemmeno quanto. Certo, l'Archivio era condizioni pietose, roba che per cercare qualcosa ci avrebbe piegato come minimo delle settimane, forse anche mesi... Ma quando la donna vi mise piede all'interno, le parve di essere entrata in un'altra dimensione, per la sorpresa di vedere, al posto di quei libri e pergamene accatastati in disordine un po' ovunque, una biblioteca ordinata e pulita come non si vedeva forse da... Decenni.

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Per tutti i sacrosanti Merlino...
...Ma che cosa è successo qui?!


Rimase seriamente a bocca aperta, gli occhi che scioccati si volgevano intorno, guardando ogni cosa. Niente, niente sembrava fuori posto, era l'Archivio più ordinato che avesse mai potuto volere e desiderare all'interno della scuola. I libri non solo erano stati riposti in ordine negli scaffali, ma erano anche stati spolverati, così da togliere tutto quel vecchiume che li avrebbe solo rovinati e basta. Un lavoro che solamente una squadra di persone avrebbe potuto compiere con così tanta diligenza... Ed invece, invece il fautore di tutto ciò era solamente uno.

Purtroppo alcuni volumi erano completamente irrecuperabili, bruciati, annacquati o pseudo polverizzati.
Le pagine ancora parzialmente leggibili invece le ho trascritte con una piuma prendi appunti e inserite le repliche al posto di quelle originali.


Lei ha fatto tutto questo... Da solo?

Nella teca in fondo al corridoio invece ho riposto tutti i libri con sopra un sigillo di protezione.
Avrei potuto cercare di forzarlo per comprendere dove sistemarli negli scaffali, ma ho immaginato che il sigillo fosse lì per uno specifico motivo...
... Per quanto riguarda invece le pergamene sfuse, le ho rilegate in cinque volumi grandi in ordine alfabetico per argomento.


Strabiliante. Martha non si fermò solo all'apparenza di ciò che stava vedendo ma girò, doveva girare in mezzo agli scaffali. E vide che Kenneth ci aveva messo davvero tantissima cura nel compiere quel lavoro, un lavoro che gli aveva sicuramente portato via del tempo, ore da passare sui libri o eventualmente a divertirsi... Era ancora più convinta di aver fatto bene a dare un giudizio positivo per la sua entrata nel Coro, perché dopo quello che aveva combinato, di certo recuperare un po' di contatto umano con i suoi pseudo coetanei gli avrebbe solo fatto bene. Girava intorno a quell'archivio come meravigliata: non riusciva a staccarvi gli occhi di dosso e per di più comprese che Kenneth lo aveva fatto unicamente per fare colpo su di lei. In quello, sicuramente, c'era riuscito ampiamente.

... C-cosa ne p-pensa?

Fu indecoroso il tipo di ricompensa che pensò di elargirgli. Non era quello il momento di pensare a simili fantasie, ma come detto prima, la signora Cartwright non riusciva più ad avere un pieno controllo dei propri impulsi e desideri. Il fatto di trovarsi a scuola la portava ad avere un profondissimo blocco, perché vedere il Laars come suo studente era ciò che la fomentava di più, ma anche ciò che la allontanava. Non desiderava traviare quel ragazzino innocente e riusciva a proseguire nell'insegnamento solamente perché la sua mente si stava focalizzando su un ragazzo già ventenne, non certo un minorenne. Un po' come quando aveva avuto quegli strani episodi verso tutti i propri colleghi di Hogwarts, fra cui il suo attuale marito che all'epoca aveva sì e no la stessa età di Kenneth. Evidentemente era votata ai ragazzi giovani, ma non sarebbe stata votata agli studenti, quello no. Dopo aver scacciato quei pensieri dalla testa, la donna riuscì finalmente a guardare il giovane Laars negli occhi, osservandolo senza dargli alcuna possibilità di nascondersi dietro la propria timidezza.

Perché si è cimentato in questa impresa?

Chiese, annuendo nemmeno troppo sorpresa quando Kenneth rivelò il motivo dietro tanto impegno. Desiderava con ardore poter diventare suo Assistente e aveva pensato che dimostrandole la sua buona volontà e capacità di lavoro, forse la ex-Bennet avrebbe soprasseduto sugli errori madornali che combinava all'interno della sua classe. In teoria sì, qualcosa del genere l'avrebbe spinta a premiare lo studente, ma non avrebbe potuto cancellare i disastri in Pozioni. Tuttavia Martha sapeva la verità e ipotizzava che, una volta guarito, il ragazzo potesse esprimere tutto il proprio potenziale senza alcun impedimento. Qualcuno avrebbe potuto contestare la propria decisione, ma le ragioni di un professore potevano anche rimanere segrete e la sua decisione, per quanto discussa, non sarebbe stata cancellata, a meno che non ci fosse stata una palese preferenza e nepotismo nei confronti di uno studente. In quel caso però, la donna non avrebbe fatto altro che premiare il duro lavoro svolto dal Laars e chissà, magari averlo vicino come Assistente le avrebbe permesso di aiutarlo a progredire meglio nella sua materia... O a tenerlo lontano dalla parte più oscura.

Ne sarei davvero in grado?

Con Alvares aveva fallito. Quel ragazzo era già nato con una propensione all'oscurità e rischiava ogni giorno di diventare il tipo di persona che un giorno non sarebbe stato affatto benvoluto da tutti. Non se la madre avesse continuato a spingerlo verso la strada sbagliata delle Pozioni, una strada che Martha non voleva assolutamente immaginare.

Signorino Laars... Lei desidera quel posto di Assistente... Perchè?
Perché ama la mia materia?
Perché vuole intraprendere la mia stessa carriera?
Faccio fatica a crederlo, visto ciò che combina in classe... Quindi perché si ostina così tanto?
Non vorrei che il motivo fosse un genitore fin troppo pressante nei suoi confronti.
... Ne ho visti tanti di studenti prima di lei, messi sotto sforzo dalle aspettative dei genitori... E mi creda, se avessi anche solo il minimo sospetto che lo stia facendo per quel motivo, non prenderei mai in considerazione seriamente la sua candidatura, nemmeno dopo quello che ha fatto.
Quindi mi esponga le sue ragioni e lo faccia in maniera convincente... Ha cinque minuti a sua disposizione.


Il giudizio sul suo operato avrebbe dovuto aspettare. Prima Kenneth doveva fornire delle valide motivazioni per quel gesto, insomma se la stava giocando tutta in quei cinque minuti. E Martha era pronta a prendere quella decisione, provando a scacciare le proprie perverse riflessioni, provando a concentrarsi solo su di lui... Pregando il Conflux di essere in grado, stavolta, di capire se quel ragazzo valesse la pena rischiare il tutto per tutto oppure no.

Re: Ingresso Giardino

MessaggioInviato: 15/05/2020, 14:43
da Kenneth
Per tutti i sacrosanti Merlino...
... Ma che cosa è successo qui?!


In effetti neanche lui poté dare torto alla Professoressa per la reazione immediata di sconcerto.
Ricordando le condizioni di quella sala fino ad un mese e mezzo prima, era scontato chiedersi se non fosse opera di un'illusione.
Aveva dato fondo a tutta la sua cura ed attenzione nei particolari, in modo tale da stupirla con sicurezza matematica.
L'unico timore era quello di risultare colpevole nell'aver letto e documentato formule da definirsi proibite per eccellenza.
Per le quali, tra l'altro, aveva anche creato uno spazio apposito, l'unico dotato di ante, in modo da poter essere interdetto agli allievi.

Lei ha fatto tutto questo... Da solo?

Era un obiettivo solo mio e di nessun altro...
Sarebbe stato scorretto chiedere aiuto...


Perché ovviamente in alcuni istanti gli era venuta una gran voglia di proporre un piccolo supporto a persone come Neil o Ingrid stessa.
Quando le pergamene sembravano non finire mai o quando una mensola scricchiolante crollava vanificando il lavoro di ore.
Ma ogni volta aveva ripensato al perché stesse facendo tutto ciò ed allora in qualche maniera tornava la voglia di ricominciare e non arrendersi.
Lui desiderava più di ogni altra persona in quel Castello il ruolo di Assistente e purtroppo non poteva contare sulle sue capacità.
Non quelle Pozionistiche, almeno.

Perché si è cimentato in questa impresa?

I-io voglio... Cioè... Vorrei... Quel ruolo... Professoressa.
Un Assistente può occuparsi di tutti gli eccessi di scartoffie togliendole un gran peso.
Speravo di dimostrarle la mia abilità in tal senso...
... Visto che su altri fronti sono consapevole di possedere gravissime carenze...


Lo ammise, con tono mortificato e rassegnato, ma comprensivo, obiettivo, senza cercare di nasconderlo.
Anche perché, a cosa sarebbe mai potuto servire dal momento in cui i suoi voti parlavano già da soli?
Il suo era un comportamento molto simile all'Elemento posseduto dalla Cartwright.
Ad un problema cercava rimedio aggirando laddove possibile, cercando altre soluzioni ugualmente efficaci.
Essendo però ventenne forse ormai c'erano ben poche probabilità che l'Equilibrio decidesse di sceglierlo.

Signorino Laars... Lei desidera quel posto di Assistente... Perché?

C-come "Perché"?

Perché ama la mia materia?
Perché vuole intraprendere la mia stessa carriera?
Faccio fatica a crederlo, visto ciò che combina in classe... Quindi perché si ostina così tanto?


Quelle parole, inevitabilmente, lo mortificarono, ma non ci si poteva aspettare nulla di diverso da una donna tutta d'un pezzo come Martha.
Era molto schietta e come i suoi commenti potevano ferire in classe, egualmente succedeva all'infuori dell'orario scolastico.
Sul momento, infatti, il Corvonero non seppe davvero che dire, interiorizzando, assimilando, con occhi anche leggermente bassi.
Voleva dire forse che avesse fatto tutto ciò per nulla?
Oppure che sostanzialmente non poteva pretendere di cambiare lui le regole base sull'assunzione di un Assistente?

Non vorrei che il motivo fosse un genitore fin troppo pressante nei suoi confronti.
... Ne ho visti tanti di studenti prima di lei, messi sotto sforzo dalle aspettative dei genitori...
E mi creda, se avessi anche solo il minimo sospetto che lo stia facendo per quel motivo, non prenderei mai in considerazione seriamente la sua candidatura, nemmeno dopo quello che ha fatto.
Quindi mi esponga le sue ragioni e lo faccia in maniera convincente... Ha cinque minuti a sua disposizione.


Glom...

Il tipico effetto che induceva la ex Bennet nei suoi studenti, dai più coraggiosi a quelli più... Kenneth.
Deglutì con pesantezza, tornando per l'ennesima volta in assoluta difficoltà, come successo con il provino del coro.
Allora era riuscito a darsi una piccola mossa, ma come si poteva chiedere uno sforzo simile pure in quella occasione? Anche con lei?
Potenzialmente si stava giocando il tutto per tutto, l'unica occasione per provare a convincerla.
Ma se le avesse mentito, come si sarebbe sentito poi? No, lui di coscienza ne aveva in abbondanza, Ingrid l'avrebbe addirittura definita in eccesso.

... Allora... Allora credo proprio che non possa prendere in considerazione la mia candidatura, Professoressa...

Gli occhi si fecero un po' lucidi.
Per la miseria, come faceva da maggiorenne ad essere sul punto di piangere?
Possedeva sul serio lo stesso DNA di un giovane uomo come Robyn?
Non c'era bisogno che se lo chiedesse, la Cartwright, perché lo faceva già da sé ogni mattina guardandosi allo specchio.
Un piccolo e pesante respiro, prima di proseguire, non volendo lasciar cadere il discorso in quel modo troppo semplicistico.

Mentirei dicendole che non lo faccio anche per mia madre...
Sa... Lei è molto sola, distanziata da tutta la famiglia... Perché ha commesso degli errori... Li ha commessi anche con me...
... Il suo unico possibile motivo di orgoglio sono io... Non c'è nient'altro ormai che possa farla sentire gratificata... O contenta...
Quindi non posso prenderla in giro, Professoressa, in parte voglio questo ruolo per lei... Ma solo in parte...
... Perché ho imparato ad appassionarmi a questa materia per conto mio, spinto solo all'inizio, per poi proseguire volontariamente.
Il mio albero genealogico non brilla per meriti nel campo Pozionistico e ho sempre sognato di riscattare questo cognome, un giorno...
... Inoltre, comunicando a mia madre l'ottenimento del posto come Assistente, sono certo che sarebbe meno pressante, permettendomi di studiare meglio.
Già so che dovrò cercare di recuperare a Settembre e vorrei riuscirci con tutta la serenità possibile, perché ci tengo a non deluderla, Professoressa.


Immagine

Non si aspettava o forse nemmeno voleva che l'Insegnante si mostrasse indulgente con lui.
Conosceva i suoi elaborati e le relative valutazioni, quindi perché pensare di meritare la votazione minima per la promozione piena?
Era pronto ad assumersi le responsabilità dei suoi limiti, pur non essendo dettati da pigrizia o distrazione.
Manifestava alle volte una maturità latente decisamente sviluppata, nascosta sotto una coltre di ansie, traumi e compagnia "bella".
E forse fu proprio grazie a quella maturità che infine comprese di aver commesso uno sbaglio quasi lampante.

... Lei ha chiesto un lingotto d'oro, io gliene ho portati mille d'argento.
Forse tutti insieme avranno lo stesso valore, ma resta il fatto che non sia ciò che ha preteso da me per essere un Assistente.
Mi dispiace di averla messa in questa scomoda posizione perché sicuramente ho impiegato tantissimo tempo e lei è una persona buona.
Non c'è problema, è giusto che questo non sia un metro di giudizio per testare le mie qualità come possibile collaboratore.
Resterà comunque la soddisfazione di aver reso un servizio utilissimo ad Hogwarts!


Cercò di esibire un sorriso sincero, perché la sincerità in quel concetto espresso c'era tutta.
Non provava ad intenerirla, non voleva in alcun modo spingerla a compassione verso di sé.
Senza che lei potesse dire una parola, lui aveva capito che per quanto potesse essere stato un lavoro incredibile, poco valeva nel suo caso specifico.
Un Assistente doveva sapersela cavare nella relativa materia, anche nel caso in cui la docente gli affidasse il compito di valutare elaborati delle matricole.
Se lui era il primo, alle volte, a far saltare in aria Pozioni elementari, come poteva pretendere di essere meritevole di dare giudizio anche solo ai primini o secondini?

Dico davvero... V-va bene così!
Ora la cosa davvero importante è che lei sia soddisfatta, perché insomma, immagino che il maggiore utilizzo del nuovo archivio sarà il s-suo...
... A-al massimo potrei chiedere una nomina a responsabile di questo settore, così da poterlo tenere sempre in ordine, nel caso lei sarebbe d-d'accordo?

Re: Ingresso Giardino

MessaggioInviato: 17/05/2020, 16:47
da Martha
Per tutti i sacrosanti Merlino...
... Ma che cosa è successo qui?!


Era quasi un obbligo rimanere completamente basiti di fronte a quel luogo, totalmente cambiato. La polvere, la confusione, il caos erano spariti grazie all'azione di una singola persona, Kenneth, che con la sua forza di volontà ed il duro lavoro aveva ottenuto un risultato a dir poco straordinario. Era chiaro per la donna il motivo per cui avesse voluto cimentarsi in quella prova. Come era altrettanto chiaro, per lei, che non poteva dargli quel posto da Assistente unicamente perché era riuscito là dove lei stessa non si era nemmeno cimentata. Questo perché l'Assistente di Pozioni non si occupava solamente di riordinare o archiviare libri, ingredienti e strumenti; era un lavoro che a volte pretendeva una conoscenza sopraelevata nel campo delle Pozioni, che portava l'Assistente a sostituire talvolta la docente in persona, che rappresentava quella figura a cui rivolgersi quanto la titolare della cattedra non poteva essere presente.
Vero che, ai tempi di Alvares, Martha non gli aveva mai affidato quel tipo di incarichi. Era solita preferire occuparsene da sola, ma se qualche studente aveva bisogno di una mano, Jorge sapeva esattamente come indirizzarlo e come aiutarlo, mettendo a disposizione le proprie conoscenze, decisamente superiori rispetto a tutti gli altri. Nessuno studente, invece, avrebbe rispettato il Laars e non certo perché il ragazzo non era molto capace di fare amicizia. La sua incapacità nelle Pozioni lo rendeva il candidato meno adatto ad assumere quel ruolo, un'incapacità che non dipendeva veramente da lui, certo, ma... Non poteva spiegarlo ad anima viva, la Cartwright.

Perché si è cimentato in questa impresa?

I-io voglio... Cioè... Vorrei... Quel ruolo... Professoressa.
Un Assistente può occuparsi di tutti gli eccessi di scartoffie togliendole un gran peso.
Speravo di dimostrarle la mia abilità in tal senso...
... Visto che su altri fronti sono consapevole di possedere gravissime carenze...


Umile e realista. Era in grado di comprendere i propri limiti e di non vergognarsi nell'affermare che fossero tali. Martha apprezzava da sempre certe qualità, non in un Assistente quanto nelle persone in generale. E quel Laars era decisamente diverso da Robyn, più spavaldo rispetto al giovane cugino. Ma appunto, Kenneth non era altro che un ragazzo di vent'anni. La sua maturità era bloccata ad un'età che invece di procedere era retrocessa, per via di quanto accaduto nella sua vecchia scuola.
Comprendeva le ragioni che avevano spinto il Preside, ma trovava che esse fossero del tutto infondate. Non era il sangue a fare di un ragazzo un uomo buono o malvagio, ma le scelte da lui compiute, scelte su cui avevano un peso anche quelle di chi lo circondava. E se, a causa di quanto accaduto, Kenneth avesse perso talmente tanta fiducia nel prossimo da decidere di prendere una brutta strada? Nessuno avrebbe potuto biasimare quel ragazzo, ma solo coloro che lo avevano spinto a pensare non ci fosse altra soluzione.

Signorino Laars... Lei desidera quel posto di Assistente... Perché?

C-come "Perché"?

Perché ama la mia materia?
Perché vuole intraprendere la mia stessa carriera?
Faccio fatica a crederlo, visto ciò che combina in classe... Quindi perché si ostina così tanto?
Non vorrei che il motivo fosse un genitore fin troppo pressante nei suoi confronti.
... Ne ho visti tanti di studenti prima di lei, messi sotto sforzo dalle aspettative dei genitori...
E mi creda, se avessi anche solo il minimo sospetto che lo stia facendo per quel motivo, non prenderei mai in considerazione seriamente la sua candidatura, nemmeno dopo quello che ha fatto.
Quindi mi esponga le sue ragioni e lo faccia in maniera convincente... Ha cinque minuti a sua disposizione.


Glom...

Era abituata a mettere sotto pressione il prossimo. Non lo faceva per cattiveria nei confronti degli altri, ma perché quello era il suo modo di fare, in generale. Non esistevano incertezze di fronte a determinate situazioni, era questo ciò che Martha pretendeva dai suoi studenti. Perché come lei era pronta a trovare un'immediata soluzione quando una pozione non stava procedendo come avrebbe dovuto, con la stessa freddezza e tempestività cercava di affrontare la vita.
Un discorso che, a dire il vero, negli ultimi tempi era decisamente venuto a mancare. Robyn era riuscito a mettere in crisi la donna, grazie al suo piano diabolico e malefico. Un piano che proseguiva, pur avendo distolto la propria attenzione dalla moglie di Vergil, perché quel Whiskey proseguiva ad essere drogato e la ex-Bennet continuava a berne sempre qualche goccetto ogni tanto, prolungano così gli effetti sulla propria persona.

... Allora... Allora credo proprio che non possa prendere in considerazione la mia candidatura, Professoressa...

Come immaginava. Martha aveva il sospetto che Kenneth non fosse realmente interessato a Pozioni e che si stesse dando così tanto da fare per via delle insistenze di una madre pazza. Ma la Consigliera Acuan si stava largamente sbagliando sul conto del Laars. Il ragazzo era manovrato da sua madre, quello sì, ma non nel modo in cui lei stava credendo. Il discorso successivo del ventenne portò in luce le reali motivazioni, motivazioni che colpirono nel profondo la donna, facendole sorgere degli occhi apparentemente più lucidi.

Mentirei dicendole che non lo faccio anche per mia madre...
Sa... Lei è molto sola, distanziata da tutta la famiglia... Perché ha commesso degli errori... Li ha commessi anche con me...
... Il suo unico possibile motivo di orgoglio sono io... Non c'è nient'altro ormai che possa farla sentire gratificata... O contenta...
Quindi non posso prenderla in giro, Professoressa, in parte voglio questo ruolo per lei... Ma solo in parte...
... Perché ho imparato ad appassionarmi a questa materia per conto mio, spinto solo all'inizio, per poi proseguire volontariamente.


Se avesse avuto un figlio del genere, quanto avrebbe potuto esserne immensamente orgogliosa? Tantissimo, neanche avrebbe saputo quantificarlo. Desiderava così tanto poter dare alla luce un bambino e sentire quelle parole da parte di un figlio mosse a compassione il suo cuore altrimenti calmo e severo, rendendola meno incline mantenere il punto sulla questione.
Stava apprezzando di minuto in minuto quel ragazzo, pur non potendolo dire apertamente. Perché apprezzarlo avrebbe significato anche cadere vittima dei propri desideri, desideri che fortunatamente a causa della natura della chiacchierata non divennero troppo pressanti. Ma ci voleva comunque un grosso sforzo di concentrazione per la ex-Bennet, mentre Kenneth proseguiva il discorso, facendosi venire su persino delle lacrime agli occhi.

Il mio albero genealogico non brilla per meriti nel campo Pozionistico e ho sempre sognato di riscattare questo cognome, un giorno...
... Inoltre, comunicando a mia madre l'ottenimento del posto come Assistente, sono certo che sarebbe meno pressante, permettendomi di studiare meglio.
Già so che dovrò cercare di recuperare a Settembre e vorrei riuscirci con tutta la serenità possibile, perché ci tengo a non deluderla, Professoressa.


Era sicuro che sarebbe stato bocciato. Ne era sicuro ma non sembrava abbattersi per questo, consapevole che avrebbe dovuto studiare tantissimo, molto più di chiunque altro per ripetere l'anno senza i disastrosi risultati di quello attuale. Seppur avesse già deciso Martha di agevolare un po' il Laars, quell'ultima uscita da parte sua la fece riflettere con attenzione. Sarebbe stato davvero così giusto aiutarlo? Sembrava che Kenneth volesse a tutti i costi farcela con le proprie forze e questo, per la donna, era un sentimento molto apprezzabile e da persona coerentemente matura.

... Lei ha chiesto un lingotto d'oro, io gliene ho portati mille d'argento.
Forse tutti insieme avranno lo stesso valore, ma resta il fatto che non sia ciò che ha preteso da me per essere un Assistente.
Mi dispiace di averla messa in questa scomoda posizione perché sicuramente ho impiegato tantissimo tempo e lei è una persona buona.
Non c'è problema, è giusto che questo non sia un metro di giudizio per testare le mie qualità come possibile collaboratore.
Resterà comunque la soddisfazione di aver reso un servizio utilissimo ad Hogwarts!


Prese dalla propria giacca un fazzoletto di stoffa pulito, passandolo al Laars affinché si asciugasse le lacrime ed il naso. Lo incitò a prenderlo, a tenerlo con sé, non era importante, ne aveva tanti altri a casa, non avrebbe fatto alcuna differenza uno in più od uno in meno. Non era facile adesso prendere una decisione, ma era abituata la docente di Pozioni ad essere dura quando serviva. Il problema però lì era un altro: Kenneth non poteva dare veramente tutto sé stesso perché qualcosa lo bloccava. E quel segreto avrebbe dovuto rimanere come tale, in quanto non era sicura che una chiacchiera del genere sarebbe rimasta davvero così nascosta. Ad Hogwarts anche i muri avevano le orecchie, letteralmente visti i miliardi di quadri appesi e che non aspettavano altro che di ascoltare tanti diversi pettegolezzi succosi da riferire poi ai primi disposti ad ascoltarli.

Signorino Laars...

Dico davvero... V-va bene così!
Ora la cosa davvero importante è che lei sia soddisfatta, perché insomma, immagino che il maggiore utilizzo del nuovo archivio sarà il s-suo...
... A-al massimo potrei chiedere una nomina a responsabile di questo settore, così da poterlo tenere sempre in ordine, nel caso lei sarebbe d-d'accordo?


Signorino Laars, prima di parlare mi faccia almeno iniziare un discorso, senza interrompermi.

Sedò subito quell'interruzione, abituata a farlo nel modo più brusco possibile, ma Kenneth ormai doveva essere abituato al carattere severo e a volte poco delicato dell professoressa Cartwright.

Non le darò il posto di Assistente... Almeno non prima di Settembre.
Ci sono diversi motivi che non le starò a spiegare ora, ma ho deciso che se dovrò prendere un Assistente lo farò solo ad inizio del prossimo anno e sulla base di un test che il candidato dovrà superare per ottenere quel posto.
Va da sé che valuterò anche altro, nella mia decisione, ma non transigo: desidero qualcuno con delle conoscenze molto spiccate nella mia materia, dunque non sarà un test facile da superare e l'argomento comprenderà elementi di Pozionistica molto avanzata.


Quando aveva preso quella decisione?... Praticamente in quel momento. Ed il motivo era anche semplice. Kenneth, per Settembre, avrebbe potuto essere guarito e dunque si sarebbe potuto cimentare in tutta tranquillità in quel test, che avrebbe messo in luce le sue reali capacità. Non intendeva fare favoritismi la ex-Bennet, ma solo permettere ai partecipanti di partire dalla stessa linea di traguardo. Dunque avrebbe accettato anche nuovi candidati, se ce ne fossero stati, e li avrebbe valutati nello stesso identico modo.
Chiaro che il lavoro appena svolto dal Laars non sarebbe stato dimenticato, ma avrebbe dovuto integrare un risultato a dir poco eccellente nella propria materia, altrimenti non sarebbe servito a nulla.

Per quanto riguarda invece la sua promozione al prossimo anno scolastico... Non so in che modo la stanno valutando i miei colleghi, ma so che lei ha una particolarità singolare, che mi impedisce di valutarla oggettivamente.
Ci sono momenti in cui riesce a compiere dei veri e propri miracoli... Ed altri nelle quali mi sembra di avere a che fare con un totale incapace nella mia materia.
Qualunque sia il motivo di questa sua singolarità, non riesco a stare tranquilla nel dire che sì, lei può accedere al mio corso nel prossimo anno oppure no.
Lo sapremo solo a fine Giugno, quando dovrà superare l'esame di Pozioni almeno con una O...
... Dunque credo che sia il caso di passare minor tempo a sistemare perfettamente un archivio e maggior tempo sui libri e sui calderoni, provando ad ottenere quella singola O nella mia materia.
Va da sé che, se non dovesse riuscirci, non la escludo a priori dal poter ottenere comunque il posto di Assistente.
Io non posso impedire a nessuno di partecipare, ma sarà discrezione dei partecipanti comprendere se ne sono veramente in grado...


Come a dire, se non passi quel test trovo difficile che tu possa passare anche quello di inizio Settembre. Martha sapeva, ma non poteva ancora parlare e le dispiaceva immensamente, ma sarebbe rimasta a bocca chiusa. Non avrebbe messo a rischio la reputazione del Laars, non all'interno della scuola, non fino a quando non avesse avuto delle prove certe e concrete di una possibile guarigione. Per questo non vedeva l'ora di mettersi al lavoro con Thessa, fosse stato per lei avrebbe iniziato fin da subito, così da non far perdere altro prezioso tempo a quel ragazzo.

Io ho molta fiducia in lei, signorino Laars.
Ho fiducia che riuscirà un giorno a riscattare il suo nome... Che riuscirà a dimostrare quanto sia in gamba nella mia materia... Che renderà orgoglioso sua madre.
Me lo ha dimostrato grazie ai mille lingotti d'argento che mi ha portato, che valgono uno sforzo mille volte superiore se avesse dovuto solo portarmi un lingotto d'oro.
Si asciughi quelle lacrime e inizi a credere anche lei di più nelle proprie capacità.
A volte credere in qualcosa può fare davvero miracoli e portarla già a metà strada del suo percorso.


Allungò una mano, in un gesto istintivo di asciugare lei stessa quelle perle salate dal suo viso. Un gesto che si trasformò in una lieve carezza, pelle a pelle e che ebbe come effetto il farle ritrarre quasi immediatamente quella mano. L'istinto era provenuto dal cuore, ma il gesto in sé da quella voglia bruciante che non la lasciava mai. Sarebbe stato così facile cancellare la tristezza dal suo viso attraverso un bacio, invece che limitarsi ad un fazzoletto. Ma Hogwarts non era il luogo più sicuro del mondo, non per i segreti almeno. E ce ne erano davvero tanti che la ex-Bennet doveva adesso mantenere.

Giusto... Stavo dimenticando una cosa importante.
Direi che per non aver chiesto il permesso alla sua Caposcuola di venire qui, sono costretta a togliere 10 punti a Corvonero...


Sapeva che in Sala Grande la clessidra della sua Casata stava perdendo quei preziosi punti che, arrivati ormai a fine anno scolastico, potevano essere fondamentali per la vittoria dei Nero-Blu.

... Ma per l'eccellente lavoro che ha svolto, i Corvonero ne guadagnano 160.
Sbaglio o è la prima volta che lei riesce ad ottenere dei punti per la sua Casata?
... Dovrebbe vantarsene un po' in Sala Comune.
I suoi compagni imparerebbero ad apprezzarla molto di più...


Ma non era detto che Kenneth lo avrebbe spifferato in giro. Così il mistero di quella clessidra che si era riempita così tanto sarebbe potuta rimanere segreta per sempre, almeno fino a quando il giovane non avesse parlato. Per quanto riguardava la Prefetta che aveva aiutato il Laars a fare tutto questo... Martha ci avrebbe fatto una chiacchierata faccia a faccia, più in là.

Dei tomi interdetti a tutti gli altri studenti...
Che cosa ricorda esattamente?


Seppur desiderosa di aiutare Kenneth, Martha non poteva fargli passare liscia la possibilità che egli avesse appreso qualcosa di troppo oscuro e pericoloso. Fece quella domanda a bruciapelo, ascoltando eventualmente la sua risposta e regolandosi, nel caso, su cosa fare. Voleva credere che il ragazzo non si fosse lasciato affascinare troppo dal loro contenuto, ma trattandosi anche di Pozioni molto complesse, il giovane poteva non essere riuscito neppure a comprendere di cosa si stesse parlando.

Re: Ingresso Giardino

MessaggioInviato: 21/05/2020, 23:00
da Kenneth
La mente del Corvonero era un polpettone di idee e considerazioni, pensieri e traumi che si accavallavano l'uno sull'altro.
Alle volte sembrava che tutto fosse preciso, chiaro, lampante, altre invece avvolto nel buio o nel caos.
E così era stato anche per quella soluzione trovata di improvviso, la voglia di mettersi in gioco sistemando quell'archivio.
Inizialmente l'aveva vista come un'idea perfetta, senza ragionare sui dettagli, sui contorni, su come potesse essere inquadrata.
Nell'arco di pochi istanti, invece, da un attimo all'altro, l'idea perfetta era invece divenuta una sostituzione stupida e inutile.

Signorino Laars...

Dico davvero... V-va bene così!
Ora la cosa davvero importante è che lei sia soddisfatta, perché insomma, immagino che il maggiore utilizzo del nuovo archivio sarà il s-suo...
... A-al massimo potrei chiedere una nomina a responsabile di questo settore, così da poterlo tenere sempre in ordine, nel caso lei sarebbe d-d'accordo?


Signorino Laars, prima di parlare mi faccia almeno iniziare un discorso, senza interrompermi.

Per fortuna una delle qualità migliori della Professoressa Cartwright stava nel creare un momentaneo Tabula Rasa nel suo cervello e nella sua coscienza.
Quando imponeva di essere ascoltata, lui annullava ogni preconcetto o supposizione, lasciando che le parole della donna riscrivessero verità ipotetiche.
Si fidava molto perché la ammirava molto. Inoltre, il profondo rispetto nutrito gli imponeva di zittirsi e ascoltare, ascoltare e ancora ascoltare.
Un atteggiamento che capiva anche con la madre ma per motivo decisamente diversi, più legati ad una specie di pressione psicologica.
Con la ex Bennet invece c'era solo l'immediata disposizione a ragionare con volontà e obiettività.

Non le darò il posto di Assistente... Almeno non prima di Settembre.
Ci sono diversi motivi che non le starò a spiegare ora, ma ho deciso che se dovrò prendere un Assistente lo farò solo ad inizio del prossimo anno e sulla base di un test che il candidato dovrà superare per ottenere quel posto.
Va da sé che valuterò anche altro, nella mia decisione, ma non transigo: desidero qualcuno con delle conoscenze molto spiccate nella mia materia, dunque non sarà un test facile da superare e l'argomento comprenderà elementi di Pozionistica molto avanzata.


Sgranò appena gli occhi a quella notizia, che da un lato lo sorprese ma da un altro neanche troppo.
Nella sua ottica lei aveva tutto il diritto di scegliere in base ad una prova di assoluto e puro merito, come era giusto che chiunque potesse concorrere.
In quel momento si ritrovò a ringraziare che Ingrid fosse già Assistente del docente di Aritmanzia, almeno una "avversaria" come lei se l'era risparmiata in partenza.
Ciò però non significava affatto sentirsi tranquilli, difatti parecchi altri allievi dal quinto anno in su bramavano quel posto per crediti scolastici extra.
Per farla breve, prevedeva come minimo una cinquantina di partecipanti... CINQUANTA.

Sia teoria... Che pratica... Immagino...

C'era poco da immaginare, era ovvio che il test non prevedesse soltanto domande a risposta multipla o una interrogazione orale.
Si sarebbe ritrovato con davanti un calderone e la possibilità di farlo esplodere con immensa facilità tanto da far ridere tutti gli altri concorrenti.
Gli percorrevano brividi lungo la schiena al solo pensiero di quella possibile (probabile) figuraccia su larga scala.
Ma era inutile mettersi a far presente quei timori lì, adesso, tanto alla docente cosa poteva mai interessare?
Lei doveva avere il top del top come Assistente, era un problema del Laars decidere con quale cappio circondarsi il collo prima del test.

Per quanto riguarda invece la sua promozione al prossimo anno scolastico... Non so in che modo la stanno valutando i miei colleghi, ma so che lei ha una particolarità singolare, che mi impedisce di valutarla oggettivamente.
Ci sono momenti in cui riesce a compiere dei veri e propri miracoli... Ed altri nelle quali mi sembra di avere a che fare con un totale incapace nella mia materia.


... Già...

Qualunque sia il motivo di questa sua singolarità, non riesco a stare tranquilla nel dire che sì, lei può accedere al mio corso nel prossimo anno oppure no.
Lo sapremo solo a fine Giugno, quando dovrà superare l'esame di Pozioni almeno con una O...


... Sono rovinato...

... Dunque credo che sia il caso di passare minor tempo a sistemare perfettamente un archivio e maggior tempo sui libri e sui calderoni, provando ad ottenere quella singola O nella mia materia.
Va da sé che, se non dovesse riuscirci, non la escludo a priori dal poter ottenere comunque il posto di Assistente.
Io non posso impedire a nessuno di partecipare, ma sarà discrezione dei partecipanti comprendere se ne sono veramente in grado...


Terribile, terribile, assolutamente terribile.
Qualche "O" l'aveva raggiunta nel corso di quei pochi elaborati consegnati, ma in perfetto bilancio con altrettante " T ".
L'esami di Pozioni consisteva in diverse tipologie di prove concatenate dove i voti erano strettamente connessi tra loro a formare una sorta di media qualitativa.
Praticamente avrebbe dovuto prendere una "O" in quasi ogni sezione d'esame finale, nonché magari qualche " E " preventiva a bilanciamento di una " S " o una " T ".
La Cyprus ragionava più su una media annuale, senza esami conclusivi ed in tal senso, pur trovando più valida la meccanica di Hogwarts, lui rimpiangeva quella americana.

Io ho molta fiducia in lei, signorino Laars.
Ho fiducia che riuscirà un giorno a riscattare il suo nome...
Che riuscirà a dimostrare quanto sia in gamba nella mia materia...
Che renderà orgoglioso sua madre.


... Non posso deluderla...

Il cuore prese a battere più forte, lo sguardo si fece più intenso, l'emozione a livelli incredibili.
Sentì nel suo animo il rimbombo di quella fiducia che Martha gli stava garantendo come riposta nei suoi confronti e per lui non era altro che gioia e felicità.
D'un tratto si sentiva capace di usare gli ingredienti nel calderone anche ad occhi chiusi, anzi bendato e con una sola mano a disposizione e l'altra dietro la schiena.
Era giusto come concetto, ormai non poteva più perdere tempo, quell'archivio lo aveva privato di ben un mese e mezzo di studio concentrato.
La data dell'esame finale si avvicinava ed anche se aveva la conferma di poter partecipare al test come bocciato, non era una buona giustificazione per fallire.

Si asciughi quelle lacrime e inizi a credere anche lei di più nelle proprie capacità.
A volte credere in qualcosa può fare davvero miracoli e portarla già a metà strada del suo percorso.


Sarà... Sniff... Sarà fiera di me Professoressa... Sniff... Glielo giuro!

In un gesto istintivo, quando lei gli fece quella lieve carezza, prima che riuscisse a ritrarla del tutto lui la afferrò, stringendola con entrambe le proprie.
Una espressione determinata e volenterosa, unita ad un gesto che non volle essere affatto intimo, ma solo di semplice riconoscenza.
Non ci pensava che non fosse un comportamento molto adatto tra allievo e insegnante, forse perché non ci vedeva niente di malizioso.
Tuttavia, la donna volle ugualmente tornare a mantenere delle distanze difensive, riprendendo il proprio solito atteggiamento.
La notizia della perdita di quei dieci punti fu una autentico doccia gelata, che gli sfece sbattere le palpebre come il solito cucciolo presto investito da un SUV.

Ma... Ma... Ma...

... Ma per l'eccellente lavoro che ha svolto, i Corvonero ne guadagnano 160.

... Ce-ce... Ce-ce... Ce-centocinquanta... Ho... Ho fatto guadagnare...

Sbaglio o è la prima volta che lei riesce ad ottenere dei punti per la sua Casata?
... Dovrebbe vantarsene un po' in Sala Comune.
I suoi compagni imparerebbero ad apprezzarla molto di più...


... Centocinquanta...
... Siamo... Siamo... Primi...


E lo erano per merito suo, non per merito di un secchione affermato, di una diva della scuola, ma suo, di un perfetto nessuno.
From Zero To Hero, in tutto e per tutto.
Probabilmente diversi studenti già stavano davanti alle clessidre imbambolati e straniti.
Si chiedevano come fosse possibile che i Corvonero avessero preso un vantaggio così allucinante e quasi impossibile da colmare in poche settimane di punto in bianco.
I Dragargenteo non sarebbero stati per nulla contenti di quella Coppa delle Case soffiata all'ultimo, sopratutto il simpaticissimo Krum.

Grazie Professoressa...

In effetti non vedeva l'ora di rientrare in sala comune e comunicare ai compagni che quella sabbia blu fosse scesa per via della sua impresa.
Neil avrebbe potuto tranquillamente confermare, casomai qualcuno lo avesse preso per bugiardo, sperando non decidesse di farsi gli affari suoi.
Ma ormai grazie al Laars poteva vedere quasi regolarmente nel pomeriggio la sua cotta stratosferica, quindi non poteva proprio voltargli le spalle.
Ora non restava che andare, in fondo si era detto tutto e poi a dire il vero lui era piuttosto frettoloso di buttarsi sui libri.
Ma, a proposito di libri...

Dei tomi interdetti a tutti gli altri studenti...
Che cosa ricorda esattamente?


... Ecco, ammetto di avere una buona memoria, qualcosa mi è rimasta, nomi di ingredienti, passaggi di base, dosaggi approssimativi.
M-ma ovviamente non ho assimilato nulla riguardo i procedimenti più avanzati perché mi soffermavo solo sulla classificazione dell'argomento!
I-insomma, mi serviva solo leggere la prima pagina per farmi un'idea e le assicuro di non essere mai andato avanti, mai mai mai!


Molti studenti avrebbero provato la sensazione di sbirciare, farsi una cultura un po' proibita, approfittare di quel patrimonio anche oscuro.
Lui però, con tutto che il suo cognome non fosse affatto una garanzia, non si era permesso nulla, né la piccola curiosità, né il grande interesse.
Una sostanziale differenza con l'ultimo Assistente avuto dalla Pozionista, poco ma sicuro.
Era un ragazzo che allontanava le ombre con la stessa facilità con cui esse cercavano di attanagliarlo e distruggerlo.
La Professoressa doveva aiutarlo ad ogni costo, prima che quel Seme del Male lo consumasse, distorcendo quanto di buono potesse in realtà fiorire in lui.

La prego non si riprenda i punti, può obliviarmi, non mi opporrò... Come se potessi... Beh comunque ha capito il senso!

Re: Ingresso Giardino

MessaggioInviato: 22/05/2020, 22:51
da Martha
Era assurdo fin dove si fosse dovuta spingere la docente di Pozioni per far sì che un suo studente avesse, come tutti gli altri, la possibilità dimostrare ciò che valeva. Martha era stata colpita dal duro lavoro svolto da Kenneth, un lavoro che dimostrava la sua perseveranza ed una determinazione a non lasciarsi fermare da nessun ostacolo. Oltre a questo, l'archivio di Pozioni era stato sistemato con un lavoro certosino, che aveva lasciato basita la donna... Ma che purtroppo, non poteva essere abbastanza.
Accettare un Assistente era di per sé un problema per la Cartwright, che a causa delle sue esperienze passate non se la sentiva di prendere qualcun'altro. Al tempo stesso però sentiva l'impulso di premiare il Laars per ciò che aveva fatto, dandogli una chance. Ma diventare Assistente di Pozioni non prevedeva solamente una gran capacità organizzativa: bisognava essere davvero ferrati nella sua materia, anche perché lei stessa era molto esigente e poco incline a chiudere un occhio su certe questioni molto importanti.
Una donna rigida sotto molti aspetti, tutta d'un pezzo e capace di scendere a compromessi, ma solo fino ad un certo punto. La stessa donna che, dopo aver dato le sue ultime disposizioni a Kenneth, si lasciò andare ad un gesto fin troppo umano per un'insegnante ed il suo studente, un gesto che il Laars avallò, con maggiore innocenza di quanto avesse fatto lei.

Sarà... Sniff... Sarà fiera di me Professoressa... Sniff... Glielo giuro!

Sono già fiera di lei, signorino Laars...
Nemmeno io avevo mai tentato l'impresa di riordinare questo posto, mentre lei c'è riuscito... E questo è encomiabile.


Aveva ritirato quasi subito la mano stretta fra quelle del ragazzo, cercando di ricercare stabilità nel proprio elemento mentre provava a scacciare l'immagine di dove avrebbe voluto mettere quelle mani. Doveva smetterla di pensarci, smetterla di comportarsi in questo modo. Era una donna sposata e per giunta quel ragazzo era un suo allievo, non poteva comportarsi come una depravata commettendo non solo adulterio, ma anche il reato di molestia.
Forse la ex-Bennet dimenticava a volte che il Laars avesse già una ventina d'anni, ma il suo ruolo all'interno della scuola parlava chiaro e per lei, dunque, era ancora un ragazzino. Un ragazzino che non voleva traviare, un ragazzino che forse sarebbe stato meglio si mantenesse lontana da lei. Ma il suo ruolo di insegnante veniva prima di tutto e per sua sfortuna Kenneth la vedeva come l'Insegnante, con tanto di I maiuscola, per eccellenza. Non era lui che doveva suscitare fierezza in lei, ma lei che non se la sentiva di deludere lui, non dopo tutto quello che aveva fatto e che avrebbe passato se gli avesse dato un secco rifiuto.
A proposito di gratificazioni, Martha non poteva farlo subito suo assistente, ma poteva, in qualità di insegnante, dargli dei punti per il lavoro svolto. E scommetteva ogni suo avere che questo avrebbe portato non poco giovamento al Laars fra i suoi compagni di Casata, che forse avrebbero imparato ad apprezzare un po' di più il nuovo Corvonero.

Grazie Professoressa...

Se lo è guadagnato.

Come a dire che non dovesse ringraziarla, perché non gli stava facendo un favore ma riconosceva solo il valore di ciò che aveva fatto. Immaginava già gli altri Corvi fissare straniti la clessidra, gioire nel vedersi in testa rispetto ai Dragargenteo e chiedersi chi avesse guadagnato così tanti punti da permettere loro di poter vincere la Coppa delle Case. Certo, non era ancora detto niente, ma difficilmente qualcuno sarebbe riuscito a superarli. L'anno ormai volgeva a termine e per fortuna la donna veniva considerata una stimata docente: nessuno dei suoi colleghi avrebbe potuto rimproverarle qualcosa per la sua scelta, anche perché alla pozionista sarebbe bastato portare ognuno di loro dentro quell'archivio per far comprendere che quei punti erano meritatissimi.

Dei tomi interdetti a tutti gli altri studenti...
Che cosa ricorda esattamente?


Doveva chiederglielo, assolutamente. Doveva essere sicura che il ragazzo non avesse sbirciato troppo, anche perché molte delle formule presenti nei tomi proibiti erano formule di magia oscura, che Martha stessa aveva timore a consultare. Lo faceva per ragioni di studio, certo, e per nessun altro motivo. La magia oscura poteva apparire come una seducente tentatrice, ma era sempre meglio tenersene alla larga per non esserne completamente divorati.

... Ecco, ammetto di avere una buona memoria, qualcosa mi è rimasta, nomi di ingredienti, passaggi di base, dosaggi approssimativi.
M-ma ovviamente non ho assimilato nulla riguardo i procedimenti più avanzati perché mi soffermavo solo sulla classificazione dell'argomento!
I-insomma, mi serviva solo leggere la prima pagina per farmi un'idea e le assicuro di non essere mai andato avanti, mai mai mai!


Sarebbe stato facile fargli dire la verità. Martha possedeva una piccola scorta di Veritaserum, farne bere un sorso al Laars per capire che cosa sapesse e cosa no non sarebbe stato complesso, anche perché egli non possedeva le capacità adatte a contrastare gli effetti della pozione. Tuttavia, la Cartwright limitava l'uso della pozione solo in casi eccezionali e mai su degli studenti. Era lì, di scorta, qualora fosse servito in caso di bisogno, ma a parte la Preside Bergman, che era l'unica a poterle chiedere di attingere a quella scorta, la donna non avrebbe mai dato a nessuno la possibilità di mettere le mani su quelle boccette, salvo sua espressa approvazione.

La prego non si riprenda i punti, può obliviarmi, non mi opporrò... Come se potessi... Beh comunque ha capito il senso!

Obliviare un mago o una strega senza un motivo valido viene considerato qualcosa di molto vicino al reato, signorino Laars.
Non potrei mai farle una cosa del genere... Mi fido sulla parola.
D'altronde, se dovessi sospettare qualcosa, ho i miei metodi per farla parlare e altrettanti per punirla, nel caso...


Quella frase, che doveva suonare minacciosa, le uscì fuori invece con un tono più malizioso e allusivo verso la fine. Se ne accorse solo all'ultimo, quando ormai il tutto era stato già detto e non poteva più essere rimangiato. D'altronde era normale che la minaccia suonasse più come altro, viste le fantasie che si scatenarono nella mente della ex-Bennet. Metodi alternativi per farlo parlare e metodi alternativi per punirlo. Sospirò con forza, distogliendo lo sguardo dallo studente e facendo marcia indietro. Non aveva più alcuna intenzione di rimanere oltre insieme a lui, per cui era il caso che Kenneth andasse via da lì, ed in fretta.

Allora? Che cosa ci fa ancora qui?
Se vuole accedere al corso di Pozioni l'anno prossimo è meglio che si muova.
Le consiglio di iniziare a studiare all'istante... Non sarà semplice prendere quella O nella mia materia.


Un leggero battito delle mani e Martha si aspettava di vedere il Laars scattare via come un soldatino, pronto alla battaglia. Per fortuna non doveva più restare in sua compagnia, anche se le dispiaceva molto avere quell'atteggiamento scostante. Qualcosa non andava in lei e quel qualcosa stava letteralmente rovinando la sua carriera ad Hogwarts, così come il suo matrimonio. Vergil continuava ad essere ignaro di tutto, ma prima o poi i nodi sarebbero venuti al pettine.
Forse era meglio cercare di rilassarsi un po' nel proprio ufficio, da sola. La sera si sarebbe goduta un sorso di quell'ottimo Whiskey Incendiario che le aveva regalato Robyn... E che la donna centellinava, godendoselo goccia dopo goccia.

[Fine]