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Messaggioda Sandyon » 04/12/2013, 18:41

Ho bisogno come al solito che lei mi aiuti a capire cosa simboleggiano le mosse che vengono descritte.

Diamo un'occhiata.

Sandyon prese velocemente il pezzo di carta, cominciando a leggere lentamente il contenuto dell'indovinello.
Lo scrittore di simili rompicapi doveva aver proprio bisogno di nascondere adeguatamente qualcosa in maniera che non tutti la trovassero.
Comprendeva la difficoltà della collega insegnante, poiché c'erano da prendere in esame non solo le mosse singole degli scacchi ma anche la loro connessione metaforica con il testo rimanente, che già di per sé risultava un rebus per le persone preparate nel gioco di strategia, figurarsi per chi ci si dedicava per diletto una volta ogni tanto, come la Bennet.
Pioggia, nuvole, scacco di Regina: come poteva esistere un nesso tra tutto ciò?
Il Pedone che si tramutava in Regina, una mossa classica per vincere una partita, anzi, nella maggior parte dei casi molti decidevano di abbandonare prima il gioco quando l'avversario possedeva due Regine, i pezzi più forti sulla scacchiera.

La pioggia e le nuvole simboleggiano la verità, ovvero potrebbe riferirsi al raggiungimento della soluzione.
Si potrebbero prendere questi due fenomeni non solo come agenti atmosferici ma anche come rimandi al metodo di rivelazione.
Ad ogni modo, un giocatore che sceglie di farsi mangiare spontaneamente la Regina è a dir poco folle, neanche coraggioso, folle e basta.
Avere una sola Regina quando l'altro non l'ha più, già di per sé significa che al 75% la vittoria sarà del primo.
Quindi darla in pasto gratuitamente è oltremodo contro-producente.


Oltre a spiegarle attentamente quali erano le regole e quali erano i meccanismi logici che stava seguendo, Sandyon parlava ad alta voce anche per aiutarsi a rintracciare il filo conduttore di tutto e raggiungere in fretta la traduzione di quel rompicapo strategico.
Riguardava ogni parola utilizzata, provava a leggere anche al contrario o magari mettere in controluce per vedere se ci fosse qualche carattere nascosto. Fece il tentativo anche per l'inchiostro invisibile e per la lettura umida, ma nulla, ciò che stava lì era tutto, senza segreti ulteriori.
Mugugnò al suo solito, sbuffando dal naso, alzandosi in piedi per poi dirigersi verso l'armadietto dei liquori, dal quale prese una bottiglia di rum invecchiato 50 anni, insomma un bel pezzo da collezione, di quelli difficili da condividere.
Fatto stava che nel corso di quegli anni l'uomo aveva imparato ad ammorbidirsi, questo grazie all'intervento provvidenziale della Vice Preside, per questo invece che servirsi da solo ne preparò due bicchieri, dei quali uno lo porse alla donna, alzando il recipiente di cristallo in sua direzione come a dirle "alla salute e speriamo di cavarcela in qualche maniera".

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Ripreso il proprio posto, tornò a guardare il pezzo di pergamena sorseggiando l'alcolico con aria assorta, sapendo che di certo Martha non avrebbe avuto nulla da ridire per il prolungato silenzio, poiché alla fine si stava cercando di risolvere un dilemma per lei e da quel silenzio forse ne sarebbe valso qualcosa di nuovo e positivo, oltre ad avere in teoria la fama, come ogni pozionista, di possedere una profonda e innegabile pazienza.
Nessun ticchettio con le dita sulla superficie della scrivania, nessun suono dalla bocca, solo la lancetta dell'orologio che inesorabile camminava.
Dopo altri cinque minuti di attesa, Sandyon si rese conto che la professoressa all'effettiva non aveva molto da fare e guardava qua e là vagando con lo sguardo per l'ufficio non permettendosi di disturbarlo.
Socchiudendo gli occhi e maledicendosi per la sua fin troppo modificata indole, aprì il cassetto della cattedra tirando fuori una busta con dei cioccolatini babbani molto buoni mandati dalla fidanzata del nipote Robyn qualche tempo prima, dei quali lui ne aveva assaggiato solo qualcuno, non essendo particolarmente amante dei dolci.

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Prego, favorisca pure senza complimenti... Quello con la carta gialla e con la carta rossa sono... Molto buoni.

Giusto per dare ulteriore tranquillità di azione alla donna, Vastnor prese uno dei cioccolatini con la carta bianca, ovvero al latte con la crema di cocco all'interno, gustandolo assieme al contrasto di sapore del rum che donava un equilibrio perfetto di sapori.
Magari qualche zucchero lo avrebbe aiutato a trovare prima l'inghippo, ed in effetti così fu, perché dopo un altro paio di minuti il docente si alzò in piedi per raggiungere la libreria, dalla quale estrasse un volume di medie dimensioni intitolato "Storia degli Scacchi - Le sfide più avvincenti".
Tornando alla scrivania lo mise aperto ad una pagina in particolare che iniziò a leggere con molta attenzione.
Vi era l'intervista ad uno dei più grandi scacchisti del mondo dal 2023 al 2059, insomma un uomo vissuto quasi solo per quello sport.
Le immagini in movimento nell'articolo ritraevano proprio questo tizio giocare con un altro ed eseguire una mossa esattamente uguale a quella descritta dal testo contenuto sul biglietto della donna inglese.
Durante quella sequenza, si notava chiaramente l'avversario del campione alzarsi in piedi rovesciando di improvviso la scacchiera, adirato più che mai, allontanandosi dalla postazione di gioco facendo decretare per l'ennesima volta vincitore il protagonista dell'articolo scritto.

Sennhar Arturich.
Durante le olimpiadi scacchistiche del 2044 si scontrò con un altro bravo sfidante, Gilberto Ottaviani.
Purtroppo durante una svista pesante, Ottaviani mise la Regina in H5 minacciando il Re di Arturich, non prendendo in considerazione il Pedone vicino, così senza troppi indugi, Sennhar gli mangiò la Regina e quando ci si trova davanti un campione come Arturich e si rimane senza Regina, ci si può considerare automaticamente sconfitti.
In quell'occasione, fu eclatante il gesto di Ottaviani nel rovesciare la scacchiera, quindi mi chiedo: può essere legato questo indovinello ad un qualcosa che va capovolto?


Un baule che andava aperto capovolgendolo?
Stupido ma ingegnoso, perché chiunque come mago avrebbe cercato di aprirlo normalmente o al massimo con gli incantesimi, ma mai avrebbe preso in considerazione l'idea che il meccanismo di scatto della serratura si attivasse girando totalmente l'oggetto.
Da quel che ricordava Martha poi, Norrel era abituato a fissare sulle proprie casseforti degli incantesimi come "parole magiche" per attivare il lucchetto, magie di qualunque tipo, non necessariamente portate a sbloccare porte o aperture.
In quel caso la soluzione poteva essere rigirare il baule, pronunciare sopra di esso l'incanto "Imbris Creatio" e provare a vedere se fosse successo qualcosa. Adesso stava tutto quanto alla donna.
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Messaggioda Martha » 05/12/2013, 0:49

Diamo un'occhiata.

Martha si era accomodata su una delle poltrone presenti nell'ufficio di Sandyon, lasciando all'uomo totale libertà di lettura della pergamena che aveva portato con sè e che ora il docente di Difesa stava esaminando con estrema attenzione.

La pioggia e le nuvole simboleggiano la verità, ovvero potrebbe riferirsi al raggiungimento della soluzione.
Si potrebbero prendere questi due fenomeni non solo come agenti atmosferici ma anche come rimandi al metodo di rivelazione.


La donna si limitò ad annuire, senza interrompere Vastnor nel suo ragionamento. Stava riflettendo sulle parole appena pronunciate, ricollegandole al baule che aveva scoperto essere nascosta nell'unica stanza che non aveva mai aperto in vita sua. Che l'uomo le avesse appena rivelato la chiave per poter aprire quello scrigno?

Ad ogni modo, un giocatore che sceglie di farsi mangiare spontaneamente la Regina è a dir poco folle, neanche coraggioso, folle e basta.

Mh?
Che cosa intende dire?


Avere una sola Regina quando l'altro non l'ha più, già di per sé significa che al 75% la vittoria sarà del primo.
Quindi darla in pasto gratuitamente è oltremodo contro-producente.


Quindi che significato poteva avere quella mossa scacchistica all'interno dell'enigma? Sandyon continuava a parlare, espimendo ad alta voce le sue considerazioni logiche e alternandole a momenti di subitaneo silenzio. In quel frangente, la Bennet preferì concentrarsi sulle considerazioni precedentemente espresse dall'uomo, cercando una particolare soluzione che potesse ricollegarsi a quello strano baule. Vedere il professore di Difesa accanirsi così tanto su quel rompicampo fece nascere in lei un sentimento di gratitudine, che venne espresso rimanendo in perfetto e religioso silenzio per non disturbare con le sue considerazioni il lavoro difficoltoso svolto dall'ex mercenario. Anche il bicchiere di rum le venne offerto nel silenzio più completo, bicchiere che Martha accettò volentieri e di buon grado, mimando il gesto di alzarlo in aria proprio come fece Vastnor.

Molto gentile, grazie.
Alla salute!


La donna si prese tutto il tempo di cui aveva bisogno per assaporare il gusto dolciastro dell'alcolico che Sandyon le aveva offerto e a giudicare dal primo assaggio, doveva essere un liquore ben invecchiato visto l'impatto forte che ebbe col suo palato. La docente era abituata al sapore meno intenso del Whisky Incendiario, ma dovette ammettere con sè stessa che quel liquore era decisamente di suo gradimento. Alla fine però, anche il suo bicchiere venne vuotato e la Bennet non potè fare altro che concentrare la propria attenzione sull'ambiente circostante. Il silenzio veniva scandito dal battere ritmico delle lancette dell'orologio o in alternativa dal sonoro sbuffare che spesso produceva la bocca di Sandyon, mentre gli occhi verde acqua della donna saettavano da una parte all'altra, soffermandosi solo per pochi secondi sulla figura dell'uomo. Questi dovette rendersi conto del tempo che era passato senza aver pronunciato una parola, tanto da spingerlo a muoversi nuovamente per la stanza e a offrirle, questa volta, un sacchetto di cioccolatini.

Prego, favorisca pure senza complimenti... Quello con la carta gialla e con la carta rossa sono... Molto buoni.

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Lo sguardo perplesso e sorpreso della docente si tramutò ben presto in un sorriso divertito, mentre la donna allungava una mano per afferrare un cioccolatino ringraziando Vastnor per la gentilezza. Quando fu sicura che l'attenzione di Sandyon era nuovamente stata catturata dall'indovinello, Martha si permise di scuotere la testa in un gesto che stava ad indicare la propria incredulità nel vedere un uomo come lui -burbero, duro, poco incline alle gentilezze- offrirle il cibo più dolce che esistesse al mondo. La scelta del gusto fu una sorpresa per la donna, che sentì sciogliersi in bocca un cioccolatino aromatizzato all'arancia, un gusto che ben si sposava con quello fortemente speziato del rum appena bevuto. A quanto pare, l'amore aveva davvero il potere di cambiare le persone, sebbene queste non avessero sentore di un tale cambiamento: lei stessa stava facendo i conti solo in quell'ultimo periodo di tutte le trasformazioni che il suo animo aveva subito a causa del profondo amore che la legava a Norrel. Sandyon Vastnor aveva probabilmente trovato parte della sua anima in Monique Vireau e il fatto che la vicinanza della donna lo avesse reso in qualche modo più umano, probabilmente costituiva la prova più tangibile di quanto il loro amore fosse profondo e coinvolgente, almeno da parte del professore di Difesa.

Sennhar Arturich.

Quel nome pronunciato ad alta voce scosse la Bennet dalle sue riflessioni, accorgendosi solo in quel momento del tomo che Sandyon stava visionando, leggendo ad alta voce un brano che parlava di un famoso giocatore di scacchi.

Durante le olimpiadi scacchistiche del 2044 si scontrò con un altro bravo sfidante, Gilberto Ottaviani.
Purtroppo durante una svista pesante, Ottaviani mise la Regina in H5 minacciando il Re di Arturich, non prendendo in considerazione il Pedone vicino, così senza troppi indugi, Sennhar gli mangiò la Regina e quando ci si trova davanti un campione come Arturich e si rimane senza Regina, ci si può considerare automaticamente sconfitti.
In quell'occasione, fu eclatante il gesto di Ottaviani nel rovesciare la scacchiera, quindi mi chiedo: può essere legato questo indovinello ad un qualcosa che va capovolto?


L'ultima frase fu come Lumos Maxima nella mente della pozionista, che finalmente ebbe chiare molte cose riguardo il ritrovamento del baule nella stanza nascosta.

Davvero maledettamente ingegnoso...

E se per aprire lo scrigno ci fosse stato bisogno semplicemente di...capovolgerlo? Certo, nessuno avrebbe mai pensato ad una cosa tanto semplice quanto imprevedibile, un ottimo meccanismo di difesa contro chiunque avesse voluto trafugare il contenuto nascosto nel baule.

E per quanto riguarda il riferimento alla pioggia e alle nubi...

Imbris Creatio. Norrel amava utilizzare gli incantesimi come "chiavi" per le sue serrature, un altro particolare sfuggito alla mente della donna e che ora, in presenza di Sandyon, era riuscita a ricollegare all'intera faccenda. Con in volto stampato un sorriso soddisfatto, Martha si alzò all'improvviso dalla poltrona, avvicinandosi a Sandyon e aspettando che l'uomo le riconsegnasse indietro il foglio di pergamena.

Credo proprio di si, collega.
Mi è stato davvero di grande aiuto e sono più che convinta di aver trovato la soluzione che stavo cercando.
La ringrazio per la sua disponibilità: credo che sia giunto il momento di tornare nei miei alloggi e di lasciarla finalmente libero di ricongiungersi con Miss Vireau.


Gli porse la mano, stringendola in segno di saluto prima di dirigersi verso la porta del suo ufficio e aprirla, in procinto di uscire da quella stanza.

Vastnor...sappia che da questo momento in poi, la porta del mio ufficio sarà sempre aperta per lei.
Per qualsiasi cosa, non esiti a chiamarmi: ricambierò sicuramente il favore.
Buonanotte.


E con quelle ultime parole di congedo, la donna uscì fuori dall'ufficio di Sandyon Vastnor, sentendo dentro di sè crescere l'emozione al pensiero di ritornare nella Villa di Norrel quello stesso weekend.

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Messaggioda Sandyon » 05/12/2013, 1:37

CONFERISCO 5 PX PER BUON GIOCO ALL'UTENTE MARTHA.
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