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Messaggioda Aryanne » 19/01/2012, 14:26

Non poteva crederci.
Era stata punita... di nuovo.
Beh, non proprio punita... richiamata, più che altro: ma non le si poteva fare una colpa se si era dimenticata che la punizione nel bagno dei Prefetti fosse ancora in vigore!

Ma porco...

Arianna non finì l'imprecazione mentale, limitandosi a scuotere la testa con aria decisamente incavolata: che poi sarebbe andato tutto bene se la VicePreside non l'avesse beccata; dannata Vireau... non stava facendo niente di male, ci sarebbe arrivata prima o poi che se la porta la rispediva all'indietro era per un buon motivo!
Invece niente, la donna non aveva voluto sentire scuse di nessun genere: e così ecco che, essendo troppo occupata con faccende burocratiche, le aveva messo in mano un biglietto spedendola dal professor Vastnor che le avrebbe dovuto assegnare una punizione adeguata.

Che c***o di sfiga che ho!
Certo, se non altro non mi ha spedito dalla zingara, se no sai che ridere?


Si disse Arianna, riflettendo sul fatto che forse, tra tutti i professori, Sandyon era quello di cui si doveva preoccupare di meno... o almeno questa era l'impressione che lui le aveva dato quella sera al bagno, prima che la punizione entrasse in vigore. Arrivò di fronte al suo ufficio con uno sbuffo scocciato, bussando un paio di volte in attesa del permesso di entrare: una volta ottenutolo, entrò nell'ufficio del professore di Difesa, chiudendosi la porta alle spalle prima di voltarsi verso di lui.

Immagine


Buonasera professor Vastnor.
La professoressa Vireau mi ha spedita qui con questo.


Ed avvicinandosi alla scrivania gli porse il biglietto scritto dalla VicePreside per lui.


Professor Vastnor,

la signorina Ricciardi ha tentato d'infrangere la punizione datale dalla professoressa Samyliak e di entrare nel bagno dei Prefetti nonostante le sia stato negato l'accesso fino alla fine del mese.

Confido che lei saprà trovare la punizione più adatta al caso.


La Vicepreside
Monique Vireau


L'aveva letto, ovviamente, e la tentazione di tornare dalla VicePreside per dirle un paio di cosette era stata davvero forte... ma alla fine aveva desistito; per questo si trovava lì, in quel momento, attendendo semplicemente di sapere quale fosse il suo destino.
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Messaggioda Sandyon » 19/01/2012, 22:39

{ SABATO SERA - ORE 20:04 }

La settimana era finalmente giunta al termine e per di più, Monique aveva una valanga di compiti da correggere, quindi poteva significare una cosa sola: Non c'era da preoccuparsi di seguirla chissà dove.
Fossero stati più giovani, Sandyon avrebbe creduto fermamente nello stress della donna dello sprecare il sabato sera in una maniera tanto noiosa, ma forse con l'età più adulta certe cose passavano in secondo piano o per lo meno si resisteva di più alla tristezza.
D'altronde per Sandyon anche cinque o dieci anni prima il fattore sabato sera non sarebbe andato comunque a genio, visto che per lui certe cose non esistevano affatto, niente divertimenti fin dai primi anni fuori scuola, solo avventura, morte e guerra.
Quel sabato sera però, fermamente convinto di non avere grane e tempo a disposizione, l'uomo aveva optato per riprendere le vecchie abitudini, quelle dell'allenamento non solo fisico ma anche magico, e ciò poteva essere interpretato solo con una buona dose di incantesimi contro un manichino magicamente reso in movimento.
Tale manichino aleggiava intorno a lui ad una velocità enorme e per di più faceva anche movimenti sconnessi e illogici spostandosi da destra e sinistra da un momento all'altro.
Sandyon era fermo al centro di un cerchio ipotetico intorno al quale volteggiava il manichino di legno e ferro, con gli occhi chiusi e la bacchetta speciale "Altais" stretta nella mano destra, attendendo il momento giusto per colpire.
Quell'attimo che stava aspettando si sarebbe palesato da un momento all'altro, lo sentiva, ma tutto ad un tratto, ci fu qualcosa che distolse la sua attenzione e con precisione, la porta che venne fatta bussare e dietro di essa con tutte le certezze, un rompiscatole.

Mmhhh... Avanti.

E adesso cosa cazzo c'è?!

Buonasera professor Vastnor.
La professoressa Vireau mi ha spedita qui con questo.


L'uomo riconobbe subito il viso molto elegante e fascinoso, il portamento da persona sicura di se, quegli occhi penetranti scuri forti e carismatici.
L'aveva già vista in passato anche se erano passati un bel po' di giorni, ma certe persone non erano affatto semplici da dimenticare e la memoria di Sandyon Vastnor per le ragazza interessanti e promettenti non dava mai falsi finali.
Aprì soltanto l'occhio diretto verso di lei, fulminandola appena, prima di richiuderlo subito e riprendere a concentrarsi.

Rimani ferma lì appena qualche secondo, ne va della tua vita.

Non disse altro, sperando vivamente per lei che ascoltasse il consiglio. Il manichino vorticava con una velocità inaudita, quasi confondibile come fosse un cerchio continuo nell'aria.
Ancora pochi e brevissimi istanti e poi l'uomo sgranò gli occhi aprendoli quasi fosse irato e portò il braccio destro a distendersi muovendo la bacchetta con un gesto del polso quasi impercettibile, sibilando le parole magiche di un incantesimo estremamente potente e devastante, ovviamente non insegnato, mai e poi mai, tra le fila e i banchi scolastici.

TORNADUS ELEMENS!

Dalla punta della lunga bacchetta scaturì una sorta di grosso turbine dei colori rosso, blu scuro e giallo intenso che prese a dirigersi proprio avanti a dove Sandyon teneva fisso lo sguardo. Una bella e fragorosa esplosione bloccata nel suo rumore probabilmente da un incanto ovattante all'esterno della stanza si dipanò dappertutto e quindi anche nei timpani di Arianna, un fumo denso si alzò e odore contorto tra bruciatura, ghiaccio e elettricità ad alta tensione riempirono le narici di entrambi e aromatizzarono quella camera degli odori degli elementi naturali. Al termine di quell'incanto, dopo che il fumo si era diradato per bene, non era rimasto più nulla del manichino, nemmeno l'ombra.
Sandyon come se nulla fosse, si voltò avvicinandosi ad una sedia ed afferrando un asciugamano con il quale si tolse un po' di sudore in eccesso. Ovviamente non immaginava avrebbe avuto visite quindi era vestito con tutto fuor chè la divisa da professore.
Canottiera a maniche lunghe di color verde oliva, pantaloni di jeans scuri sul blu antico, anfibi neri, capelli tirati all'indietro con un codino legato, bagnati, come anche in chiara evidenza il petto e parte della fronte, sguardo adesso calmo, una calma simile alla quiete prima della tempesta.
Si voltò, fissando Arianna, avvicinandosi, teneva in mano un pezzo di carta.

Fa' vedere.

Immagine

Senza troppo preavviso, il professore di Difesa afferrò il bigliettino dandogli una letta veloce, inarcando il sopracciglio, sopratutto per quella richiesta. Evidentemente la Vice Preside non aveva capito ancora che lui era di sicuro il meno adatto per dare punizioni agli studenti.
Lo stracciò gettandolo nel camino acceso e si avvicinò alla sua scrivania, non sedendovi ancora ma altresì afferrando una bottiglia di metallo abbastanza grande, da forse due litri, contenente chissà cosa. La portò alle labbra ed iniziò a bere voracememnte come se provenisse direttamente dal deserto e probabilmente un litro se lo fece così, all'attimo, senza esitazioni o prendere il respiro.
Posò la bottiglia di nuovo sul tavolo con un sospiro, asciugandosi la barba incolta con l'avambraccio adesso scoperto dopo che si era tirato su le maniche per il calore, infine, gli occhi tornarono sulla studentessa dei Draghi, per pochi secondi la fissò intensamente, serio e gelido, poi, abbassò lo sguardo scrocchiando il collo, afferrando una sedia di lì vicino e alzandola con il braccio singolo la adagiò dove in teoria lei si sarebbe dovuto o potuta sedere, secondo la sua scelta, ovvero di fronte alla sua scrivania.

Allora, sentiamo, che altri casini hai combinato? Sintetica, non voglio preamboli o scuse preliminari, al sodo Ricciardi.

E detto questo, rialzò lentamente lo sguardo e sprofondò del tutto i suoi occhi oro e azzurro in quelli castani di lei, assottigliandoli appena, come quasi se la stesse studiando attentamente, parole e gesti, ogni cosa, mentre le mani si chiudevano e i pugni facevano scrocchiare sonoramente anche le nocche e la bacchetta veniva ripèosta nel frattempo nel suo fodero allacciato alla cinta dei pantaloni usurati.
Si, era vero che la motivazione del castigo era presente nella lettera, ma Sandyon a differenza di molti professori, essendo stato lui prima uno studente abbastanza fuori legge, preferiva sempre fare una cosa prima di tutto: sentire l'altra versione, quella dell'accusato.
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Messaggioda Aryanne » 20/01/2012, 13:47

Ma che diavolo di incantesimo è?!

Appena entrata nell'ufficio del professore, Arianna venne bloccata alla porta, impossibilitata a muoversi se voleva, secondo le parole di Sandyon, rimanere integra: qualche secondo dopo, il manichino che il professore stava usando per esercitarsi esplose andando in frantumi, lasciando la Prefetta alquanto... sconvolta. Non c'era da stupirsi dunque, che il suo primo pensiero fosse stato quello.

Scommetto che la Vireau non ce lo insegnerebbe mai.

Mormorò la Dragargenteo con una mezza smorfia, pensando che era un vero peccato vista la potenza devastante dell'incanto: insomma, sai che spettacolo usarlo durante una battaglia vera? E Arianna era convinta che prima o poi ci sarebbe stata, non riusciva proprio ad illudersi che sarebbe andato sempre e tutto rose e fiori: le persone erano cattive, maligne ed assetate di potere... e lei ne aveva l'esempio a casa; adorava suo padre e lui le voleva un mondo di bene, ma... stava sbagliando tutto, e lei lo sapeva.

Fa' vedere.

Arianna lasciò che lui leggesse il bigliettino nel più completo silenzio, dissetandosi poi direttamente dalla bottiglia bevendo un litro d'acqua - o qualunque cosa ci fosse lì dentro - tutto d'un fiato. Dire che aveva sete era evidentemente un eufemismo.

Allora, sentiamo, che altri casini hai combinato? Sintetica, non voglio preamboli o scuse preliminari, al sodo Ricciardi.

Non ho combianato un bel niente, è colpa della VicePreside troppo occupata per starmi a sentire.
Mi ero dimenticata che la punizione della Samyliak nel bagno dei Prefetti sarebbe scaduta all'ultimo giorno di Gennaio, così ho provato ad accedervi e sono stata rispedita all'indietro: pensavo fosse uno stupido scherzo fatto da qualcuno, così ho riprovato a rientrare
- spiegò, incrociando le braccia all'altezza del petto senza il minimo cenno di scuse o pentimento - A quel punto è arrivata la professoressa Vireau, mi ha vista così e senza nemmeno chiedere mi ha spedita da lei per la punizione.

Concluse con aria fiera, come se non le importasse assolutamente nulla della situazione: in realtà le scocciava essere punita quando era innocente, ma ormai era abituata a trovarsi di fronte ai docenti, quindi...

Basta fare in fretta.
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Messaggioda Sandyon » 20/01/2012, 22:41

Per sua somma fortuna, Arianna sapeva essere molto sintetica nelle spiegazioni, sapeva arrivare al punto senza fare mille giri o trovare mille scuse prima di raggiungere il nocciolo della questione. Era qualcosa che gli piaceva in quella ragazza, in quella giovane furia della natura dagli occhi intensi e molto espressivi. Sandyon pensò che senza ombra di dubbio, fra i giovani della sua età, lei era di sicuro un'individua graffiante e scottante, ma fu un pensiero fugace, anche perché ora doveva soffermarsi sulla questione, sulla colpa di lei, e capire effettivamente quanto grave fosse il suo reato...

Non ho combianato un bel niente, è colpa della VicePreside troppo occupata per starmi a sentire.
Mi ero dimenticata che la punizione della Samyliak nel bagno dei Prefetti sarebbe scaduta all'ultimo giorno di Gennaio, così ho provato ad accedervi e sono stata rispedita all'indietro: pensavo fosse uno stupido scherzo fatto da qualcuno, così ho riprovato a rientrare.
A quel punto è arrivata la professoressa Vireau, mi ha vista così e senza nemmeno chiedere mi ha spedita da lei per la punizione.


Non una sola nota di pentimento in quelle parole. Arianna Ricciardi era seria e inflessibile, quasi fosse lei accusata ingiustamente.
A giudicare quindi dal fatto spiegato e narrato, lei aveva soltanto omesso dalla sua memoria per qualche istante la punizione precedentemente avuta, anche perché il mese andava finendo e dunque era fattibile che le fosse passato di testa, oltre al fatto che non essendo stato preso anche lo studente Seal in fragrante con lei, cadeva anche l'accusa ipotetica per la quale si era recata lì per fare nuovamente qualche nottata bollente o comunque intima in compagnia del collega prefetto.

Mmmhhh...

Il suo solito mugugno. Voleva dire tutto e niente, mille parole racchiuse in un unico suono, ed in effetti la traduzione più semplice ed intuibile per un simile verso era che stava pensando adeguatamente a cosa fare.
Quella volta non avrebbe potuto lasciare andare Arianna così, senza nessuna punizione, altrimenti sarebbe andato a lenire l'autorità di Monique e questo comprendeva anche lui, molto poco incline alle regole e ai dogma, che sarebbe stato un comportamento sbagliato nei confronti della compagna.
Sospirò, spostandosi fino al camino ove sopra era presente una graticola abbastanza usurata. Da una sacca di pelle estrasse un grosso involucro di carta di colore rosso sporco e in breve rivelò una bistecca di manzo di proporzioni epiche.
Odiava in tutto e per tutto la cucina della mensa anche perché era adatta ai ragazzini, non a lui, dunque, macedonia e bistecche fatte da lui e soltanto da lui... no, anzi, ogni tanto alla macedonia ci pensava la Vice Preside, se era preso bene, visto che per lasciare che lei si occupasse di qualcosa che lui volle nel modo più minuzioso possibile, doveva davvero fidarsi di lei, ma non sempre, non ancora almeno.
Prese la bistecca con la destra e la lanciò sulla graticola e subito la carne iniziò a cuocere espandendo l'odore per tutta la camera, un odore per lui, per lei non poteva saperlo, assolutamente inebriante.

Immagine

Per intenderci, non credo tu abbia avuto molta colpa, ma il giudizio di ogni professore è importante quanto il mio, anzi, quello della Vice Preside anche di più per ragioni di potere, quindi che io lo voglia o meno devo trovarti una punizione... tu hai idee?
Ho poca inventiva il sabato sera e per altro ero uno che odiava le punizioni, pensa un po' se sono capace di formularle.


Le chiese con tono secco e ancora piuttosto formale, iniziando a rigirare la fetta di carne che ad occhio e croce sarà pesata almeno un chilo e duecento grammi buoni, osso escluso ovviamente.

Ma guarda te che mi tocca fare, grrr...
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Messaggioda Aryanne » 20/01/2012, 23:00

La prima reazione di Sandyon fu un mugolio, che in realtà per lei non volle dire niente: era incazzato? Annoiato? Scocciato? Forse di più l'ultima vista la sua indole ben poco incline a seguire le regole; Arianna lo seguì con lo sguardo mentre lui si preparava...

Una bistecca?!
... beh, in effetti è quasi ora di cena... ed io di sicuro salterò la cena, c***o!!


Pensò la ragazza, mordendosi il labbro non appena il profumo della bistecca cotta sulla graticola raggiunse le sue narici, sentendo un brontolio allo stomaco per la fame. Ovviamente però non fece una piega, trattenendosi: era o non era una Ricciardi? Era tutta d'un pezzo, o perlomeno provava ad esserlo sempre.

Per intenderci, non credo tu abbia avuto molta colpa, ma il giudizio di ogni professore è importante quanto il mio, anzi, quello della Vice Preside anche di più per ragioni di potere, quindi che io lo voglia o meno devo trovarti una punizione... tu hai idee?
Ho poca inventiva il sabato sera e per altro ero uno che odiava le punizioni, pensa un po' se sono capace di formularle.


Perchè, pensa davvero che a me piacciano? Me le becco dal secondo anno, mai una che si fosse rivelata originale...
Potrebbe farmi lucidare i trofei della scuola, mettere in ordine i volumi di un reparto della biblioteca a sua scelta, aiutare il guardiacaccia col suo giro di ronda nella Foresta Proibita...


Rispose Arianna, cominciando a snocciolare tutte le punizioni ricevute in quegli anni con aria decisamente annoiata, contandole sulla punta della dita con gli occhi alzati al cielo: già, i professori precedenti erano stati di un barboso da far paura, e temeva che molti degli attuali non fossero diversi.

Potrebbe interdirmi l'accesso al bagno per altri due mesi, tanto ormai... di sicuro la Samyliak ne sarebbe contenta.

Aggiunse con un sorrisetto sarcastico e divertito sulle labbra, scuotendo appena la testa come a voler significare quanto per lei la donna fosse triste, prima di far brillare gli occhi castani di un lampo furbo e geniale: Arianna Ricciardi aveva appena avuto un'idea.

... oppure potrebbe addestrarmi.
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Messaggioda Sandyon » 20/01/2012, 23:24

Non credo ti stupiresti sapendo da me che le punizioni che mi hai appena elencato era già da molto in voga durante il periodo in cui ero io quello sbattuto in uffici come questi, ma lasciamo stare il passato, è meglio.

Già, c'erano regole che l'uomo aveva infranto in quella scuola che forse Arianna non poteva nemmeno immaginare.
Forse anche lo stesso trio Harry/Ron/Hermione si era permesso meno di lui e questo era dire davvero tutto.
Sandyon perse qualche secondo per ricordare a se stesso qualche danno arrecato ad Hogwarts nei tempi andati, ma successivamente l'idea che la carne fosse ormai al punto di cottura ultimo lo fece destare da quei pensieri e tornare alla realtà.
Prese con una forchetta il grosso pezzo di carne posandolo sul proprio piatto, nello stesso momento un rumore bassissimo proveniente dallo stomaco della perfetta si fece strada nei suoi timpani, difatti spostò gli occhi su di lei e poi sul suo ventre, per poi tornare a sistemare la carne con poco pepe, del limone, dell'olio e in ultimo chiaramente il sale.

L'hanno anche spedita qui senza farla mangiare. No, forse questo Moni non lo aveva calcolato, non è così sadica... almeno credo.

Potrebbe interdirmi l'accesso al bagno per altri due mesi, tanto ormai... di sicuro la Samyliak ne sarebbe contenta...
... oppure potrebbe addestrarmi.


Molto coraggiosa, ragazzina.

Fece una mezza smorfia che poteva ricordare molto alla lontana un sorriso appena divertito.
Cominciò ad affettare la carne con il coltello affilatissimo, spostandosi poi con tutto il piatto verso la propria scrivania. Dalla credenza al fianco del grosso tavolo in noce prese un piatto di ceramica bianca, piano e lo depositò affianco al proprio. Tagliò l'equivalente di due etti di carne e lo pose sopra di esso, facendolo scivolare con due dita fino all'estremità ove era presente il posto a sedere preparato per Arianna, poi, appoggiò vicino anche un bicchiere e dentro vi versò il contenuto misterioso dentro la bottiglia di metallo, un liquido molto chiaro, quasi trasparente ma con una nota di giallo lime e qualche bollicina in superficie.

C'è solo vino.

Se fosse entrato chiunque dentro quella stanza avrebbe visto il professor Vastnor dare da bere alcolici ad una minorenne, ma a lui questo importava poco e nulla, anche perché il suo ufficio era off limits e nessuno avrebbe mai osato entrarvi senza aver chiesto prima il permesso, e poi le regole nel suo luogo le faceva lui, nient'altro da aggiungere.
Che Arianna avesse deciso di fare cena con il professore di Difesa o meno, lui avrebbe ugualmente cominciato il suo pasto, abbastanza vorace ma senza mai scadere nella maleducazione del mangiare troppo veloce o come un troglodita. Non si sarebbe mai detto, ma aveva dei modi abbastanza eleganti di mangiare il cibo, senza scadere nello snob.
Un sorso di vino, poi lo sguardo su di lei, poi, di nuovo a tagliare carne.

Nella prossima partita di quidditch della tua squadra eseguirai uno splendido spettacolino in divisa da cheerleader con un motto allegro e avvincente per incoraggiare la tua squadra alla vittoria, mi sembra chiaro di riflesso che non potrai quindi partecipare al prossimo incontro, ma come vedi potrai essere attiva nel supportare il tuo team e far vedere a tutta la scuola quanto ci tieni ai tuoi compagni... Questa è la tua punizione.

E mise un ennesimo pezzo di carne in bocca, masticando lentamente, non preoccupandosi per nulla della reazione di lei, qualora fosse stata positiva, negativa o neutra. Di seguito però, da attento ascoltatore che non lascia mai nulla al caso, si allungò nel frattempo verso la sacca perdendo un contenitore di alluminio con dentro almeno cinque porzioni di macedonia, afferrando una scodella per metterne un po' anche ad Arianna, sempre avvicinandogliela e dunque, riprese a parlare come se nulla fosse, concentrato, apparente,mente, solo sul suo pasto.

Immagine

Prima di tutto mi spieghi come mai avevi ricevuto l'interdizione al bagno dei prefetti per due mesi la prima volta, tu e il tuo collega? E secondo...

Mentre parlava prese la bacchetta con la destra posando la forchetta sul piatto e agitandola fece apparire un altro manichino uguale a quello che aveva usato lui, solo un po' più piccolo, con la differenza che al centro del petto di paglia vi era un bersaglio circolare concentrico, poi ripose la bacchetta nel fodero e ricominciò a parlare.

Fammi vedere un "Expulso" fatto bene, vediamo dove colpisci. Ti do' cinque secondi di concentrazione, tre metri e mezzo di distanza.

E giù un altro sorso di vino.
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Messaggioda Aryanne » 21/01/2012, 0:02

Non credo ti stupiresti sapendo da me che le punizioni che mi hai appena elencato era già da molto in voga durante il periodo in cui ero io quello sbattuto in uffici come questi, ma lasciamo stare il passato, è meglio.

E ti pareva, sembra che quando uno diventa professore gli si lobotomizza il cervello.

Si disse Arianna arricciando leggermente il naso mentre Sandyon si preparava a cenare con la bistecca cotta poco prima, completa adesso anche di condimento: la ragazza si sforzò di continuare a guardarlo negli occhi senza mai abbassare lo sguardo su quell'alimento così invitante per lei in quel momento, ma forse il professore era un tipo perspicace, forse sapeva leggere nella mente - o forse aveva semplicemente sentito il brontolio del suo stomaco - fatto stava che dopo una rapida occhiata l'uomo preparò un po' di carne anche per lei, prendendola da quella che si era preparato per sé, e gliela mise davanti assieme ad un bicchiere con del liquido giallo e frizzantino dentro.

C'è solo vino.

Grazie.

Rispose lei semplicemente senza perdersi in inutili convenevoli, mettendosi comoda per cominciare a consumare quella cena silenziosa - ed assolutamente fuori dalla norma - col professore di Difesa: Arianna avrebbe voluto fargli tante domande, ma si trattenne visto che il suo professore non era esattamente un tipo chiacchierone.

Nella prossima partita di quidditch della tua squadra eseguirai uno splendido spettacolino in divisa da cheerleader con un motto allegro e avvincente per incoraggiare la tua squadra alla vittoria, mi sembra chiaro di riflesso che non potrai quindi partecipare al prossimo incontro, ma come vedi potrai essere attiva nel supportare il tuo team e far vedere a tutta la scuola quanto ci tieni ai tuoi compagni... Questa è la tua punizione.

Io che cosa?!

Domandò la prefetta quasi strozzandosi con un pezzetto di carne che stava masticando con gusto: lei fare la... la... la cosa?! La cheer-qualcosa, la mascotte della squadra insomma; stava per rispondere che no, col cavolo che si sarebbe mai abbassata a fare una cosa del genere, che era fuori da ogni sua possibilità di mettere da parte l'orgoglio... quando si rese conto di cosa avrebbe voluto dire.

Mi dovrò... vestire provocante... succinta... praticamente seminuda, agitando il sedere e il seno mentre i ragazzi giocano... Typhon compreso... adoro questo professore!

Pensò Arianna mentre un gran sorriso le si dipingeva sulle labbra a quella prospettiva: silenziosa, si limitò ad annuire lentamente, bevendo un sorso del vino datole dal professore, un vino molto buono peraltro.

D'accordo prof.

Mormorò dopo alcuni minuti, dopo aver finito tutta la sua carne - aveva fame la ragazza - ed essersi trovata di fronte una bella coppa di frutta mista: e come rifiutare? Insomma, mica era stupida e quella frutta sembrava freschissima, quindi... meglio per lei, Ty avrebbe dovuto cenare senza di lei.

Prima di tutto mi spieghi come mai avevi ricevuto l'interdizione al bagno dei prefetti per due mesi la prima volta, tu e il tuo collega? E secondo...

Disse lui all'improvviso, agitando la bacchetta così da far apparire un manichino come quello che aveva usato - o per meglio dire distrutto - lui poco prima. Arianna lo fissò senza capire, attendendo che l'uomo finisse di parlare.

Fammi vedere un "Expulso" fatto bene, vediamo dove colpisci. Ti do' cinque secondi di concentrazione.

La Dragargenteo ci mise qualche secondo per capire che l'uomo non stava scherzando, che la stava davvero mettendo alla prova: lo scopo, quello non lo conosceva, forse voleva solo vedere quali fossero le sue abilità al di là della mera aula di lezione, o forse aveva preso seriamente le sue parole sul fatto di addestrarla... chi poteva dirlo.
In ogni caso...

Ci siamo dimenticati di chiudere con gli incantesimi la porta del bagno dei Prefetti, e la Samyliak ha deciso di punirci per questo, sottolineando quanto fosse pericoloso ciò che avevamo fatto... ovvio, non oso immaginare che danni avremmo mai potuto provocare alla scuola: forse la vasca si sarebbe svuotata da sola lasciando spazio alla "porta dell'Inferno", o forse Voldemort avrebbe reclamato il suo bisogno di farsi un bel bagno caldo dopo essere morto per la seconda volta... è naturale che la prof di Divinazione ci abbia puniti, avremmo potuto causare la fine del mondo col nostro atto scellerato.

Spiegò Arianna, ovviamente non evitando una bella dose di sarcasmo, ironia e divertimento - o per meglio dire presa in giro - le braccia ora incrociate all'altezza del petto e l'espressione del viso che la diceva lunga sulla marea di s*******e che secondo lei la Samyliak aveva sparato per ingigantire la gravità di ciò che i due avevano fatto.
Ma c'era ancora qualcosa che doveva fare, o meglio che Sandyon voleva vedere: Arianna si alzò in piedi, brandendo la bacchetta tra le dita della mano destra; chiuse gli occhi per concentrarsi, raccogliendo tutte le energie nel palmo della sua mano.
Cinque secondi, quattro, tre, due, uno, e poi...

Expulso!!

Un raggio di luce violetta scaturì dalla bacchetta di lei ed andò a colpire con forza il manichino: non lo disintegrò, non era ancora così potente, ma lo sbattè indietro con violenza contro il muro; ed una cosa era certa... l'aveva colpito al centro preciso, in pieno petto.
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Messaggioda Sandyon » 21/01/2012, 0:42

La ragazza si sedette, optando per mangiare allo stesso tavolo con lui. Non era solito condividere il suo pasto con altre persone, al momento non l'aveva fatto ancora nemmeno con Monique, ma i lati di Sandyon era molteplici ed ognuno estremamente sorprendente, bisognava solo scoprirli uno dopo l'altro, e l'onore di quel suo particolare lato lo ebbe proprio la perfetta dei draghi.
Fu molto sintetico e pratico nella punizione da assegnare e per un secondo gli sembrò di essere fulminato dagli occhi di Arianna che però, poco dopo, sembrò quasi estremamente contenta di quel castigo ricevuto, tanto da limitarsi soltanto ad accettare e non dire null'altro, evidentemente c'era qualcosa sotto ma al professore non interessava, quello che era importante era che aveva trovato qualcosa da farle fare, a lui non serviva altro per reputarsi soddisfatto.
Ma la parte decisamente più esilarante fu quando lui, per una mera curiosità accidentale, decise di chiederle il perché della prima punizione ricevuta da parte della professoressa di divinazione. dire che la signorina Ricciardi fosse stata sarcastica in quei pochi attimi seguenti sarebbe stato di sicuro un eufemismo.

Ci siamo dimenticati di chiudere con gli incantesimi la porta del bagno dei Prefetti, e la Samyliak ha deciso di punirci per questo, sottolineando quanto fosse pericoloso ciò che avevamo fatto... ovvio, non oso immaginare che danni avremmo mai potuto provocare alla scuola: forse la vasca si sarebbe svuotata da sola lasciando spazio alla "porta dell'Inferno", o forse Voldemort avrebbe reclamato il suo bisogno di farsi un bel bagno caldo dopo essere morto per la seconda volta... è naturale che la prof di Divinazione ci abbia puniti, avremmo potuto causare la fine del mondo col nostro atto scellerato.

Una volta che concluse di parlare, con aria assolutamente seria ma allo stesso tempo pungente e ironica, Arianna rimase qualche secondo ferma, giusto per comprendere le reazioni dell'uomo, lui che, alzando nuovamente lo sguardo ed incontrando gli occhi di lei, inspirò profondamente, cercando di contenere quella che una volta si sarebbe trasformata in una piacevole risata.
Bisognava dirlo, il senso dell'umorismo non le mancava, e nemmeno la faccia tosta per portarlo avanti con tanta feroce sagacia e inventiva nel formulare ipotesi strampalate o bizzarre.

Tsk, hai del talento, complimenti.

Non disse altro, ma quasi come a volerla premiare, le rivolse comunque quello che somigliava vagamente ad un sorriso, increspando il lato sinistro della bocca ed espirando velocemente l'aria dal naso, mettendo in bocca un altro pezzo di bistecca, concludendola ormai del tutto.

Credo di aver capito perfettamente, e dunque rinnovo la mia convinzione di aver fatto bene a coprirvi, ma ricordate: Non un'altra volta, o la prossima volta il bagno te lo faccio lucidare con uno spazzolino da denti... rotto.

L'ultima parte fu detta con un tono tale da farle comprendere che in quel momento era tornato serio e che gradiva che la sua parola doveva rimanere una sola, rispettata e non presa sotto gamba, altrimenti le conseguenze sarebbero state ben diverse che la pena semplice del mostrare il proprio corpo prosperoso ad una mandria di ragazzini in piena crisi ormonale.
Tuttavia il momento legato alle spiegazioni era finito e con esso quindi cominciava quello più interessante per Sandyon che ora, mostrando una scarsa attenzione (già molto per i suoi standard), prese il bicchiere di vino sorseggiandone un poco, mentre Arianna si preparava con la bacchetta alzandosi dal posto.
Appena cinque secondi dopo dalla bacchetta della perfetta partirono delle scintille dai colori intensi ed una sfera magica di media grandezza seguita da una scia trasparente si abbatté sul manichino, facendolo volare all'indietro sbattendo alla parete con un bel foro al centro del petto.
La capacità magica della Ricciardi non era tale da farlo esplodere, ma era anche vero che nemmeno uno stupeficium normale ne sarebbe stato in grado, visto che l'incanto usato poc'anzi da lui per ridurre in frantumi il fantoccio era tutto fuor ché un normale schiantesimo di ordinamento scolastico.
In ogni caso, l'uomo rimase per un bel po' a fissare quell'ammasso di pezza e pietra a terra, ridotto K.O. da Arianna, prima di tornare con lo sguardo su di lei e sulla sua bacchetta, ancora fumante.

Bene, è un risultato accettabile... per una studentessa al sesto anno, anzi, oserei dire sufficiente.

Interruppe il suo dire, posando le posate sul piatto ed alzandosi in piedi fino a raggiungerla spostando il proprio piede fino a poterle dare un paio di piccoli calci, uno dietro il ginocchio destro, l'altro al fianco della caviglia sinistra.
Poi posò la mano sotto la sua ascella e le alzò di circa tre o quattro gradi il braccio che teneva la bacchetta, poi l'altra mano andò con due dita sotto il mento di lei e glielo abbassò di circa un centimetro, poi, si spostò di nuovo per andare ad osservare il camino con il fuoco acceso scoppiettante.

Gambe più elastiche quando libri il colpo, capo più chino per avere meglio una visuale prospettica del nemico, spalla alta per far si di controllare meglio il movimento del polso. Il vostro professore precedente era un incapace, o forse non sa nemmeno dove sia di casa un vero scontro tra maghi. Comunque, ora puoi andare e torna da me quando lo stesso centro che hai fatto questa sera sarai in grado di effettuarlo senza nemmeno pensarci, semplicemente estraendo la bacchetta dal fodero...

Sembrava fosse solo questo, che già di per se non era poco... ma non era affatto finita lì.
Per essere degni di essere allievi di Sandyon Vastnor, ci voleva molto, molto di più

... E tutto questo, con la mancina.

Già, avrebbe dovuto apprendere come fare un centro perfetto senza esitazione utilizzando la mano con la quale solitamente non impugnava la bacchetta e dunque ci si trovava maggiormente impacciata. Un lavoro estremamente pesante che poteva significare ore ed ore di allenamento continuo, giorno dopo giorno, per chissà quanti giorni, quante settimane, ma pareva che a Sandyon questo non importava, anche perché quel tipo di prova non solo avrebbe dato ad intendere all'uomo le reali capacità magiche e di riflessi della giovane maga purosangue, ma in più avrebbe aiutato anche a sondare a tutti gli effetti la sua forza di volontà e l'autenticità del suo desiderio di essere addestrata al combattimento da lui.

Buon proseguo, Ricciardi.
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Messaggioda Aryanne » 21/01/2012, 19:10

Alla fine di quel suo sfogo, Arianna potè notare un microscopico sorriso spuntare sulla bocca, lasciandola a bocca aperta: l'aveva fatto ridere? Sì, perchè secondo il suo schema - lo schema mentale su Sandyon che si era creata - un sorrisino suo equivaleva ad una risata di qualsiasi altra persona normale.

Beh, l'intento non era quello... ma pazienza, felice di aver illuminato la sua vita per un secondo con un po' di sano umorismo... soprattutto ai danni della zingara.

Credo di aver capito perfettamente, e dunque rinnovo la mia convinzione di aver fatto bene a coprirvi, ma ricordate: non un'altra volta, o la prossima volta il bagno te lo faccio lucidare con uno spazzolino da denti... rotto.

Arianna annuì a quelle parole per fargli capire che aveva recepito perfettamente il messaggio, sarebbero stati attenti d'ora in poi... e le sconcerie le avrebbero fatte in camera di Typhon. Tutto chiaro, anzi, cristallino.
Ma poi, subito dopo, fu il momento di tornare seri perchè la prefetta dei Draghi mostrò al professore di Difesa di cosa fosse capace: abbassò lentamente la bacchetta con un sospiro, spostando lo sguardo sull'uomo in attesa di un suo giudizio.

Bene, è un risultato accettabile... per una studentessa al sesto anno, anzi, oserei dire sufficiente.

Non che si aspettasse nulla di più, ma conoscendo la sua schiettezza se avesse fatto schifo gliel'avrebbe detto, quindi... se non altro si era dimostrata all'altezza. Non fece comunque in tempo a pensare nient'altro, che Sandyon piegò e mosse il corpo di lei in maniera inaspettata, tanto che Arianna capì cosa fosse successo solo quando lui si era già allontanato da lei.

Gambe più elastiche quando libri il colpo, capo più chino per avere meglio una visuale prospettica del nemico, spalla alta per far si di controllare meglio il movimento del polso. Il vostro professore precedente era un incapace, o forse non sa nemmeno dove sia di casa un vero scontro tra maghi. Comunque, ora puoi andare e torna da me quando lo stesso centro che hai fatto questa sera sarai in grado di effettuarlo senza nemmeno pensarci, semplicemente estraendo la bacchetta dal fodero...

La ragazza assottigliò lo sguardo, ma non disse niente: voleva che lei migliorasse? Bene, l'avrebbe fatto: insomma, mica ci voleva così tanto a migliorare un po' la postura ed aumentare un po' la conc--

... E tutto questo, con la mancina.

Ecco, questo sì che era un po' più complicato: Arianna sgranò appena gli occhi, stringendo le labbra senza però replicare nulla: va bene, voleva fare il gioco duro? L'avrebbe avuto, eccome, a costo di passare ogni singolo secondo dei prossimi mesi ad esercitarsi. Sandyon Vastnor poteva anche essere una testa dura... ma Arianna Ricciardi sapeva esserlo molto, molto di più.

Buon proseguo, Ricciardi.

A lei professore, e grazie per la cena.

Rispose così la ragazza, lanciandogli un'ultima occhiata fiera e sicura di sé prima di dargli le spalle e lasciare il suo ufficio: non sapeva quando sarebbe riuscita a fare ciò che lui le aveva chiesto, ma una cosa era certa...

... tornerò.
E quando questo accadrà, tu sarai costretto ad addestrarmi.
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Messaggioda Sandyon » 17/03/2012, 16:21

[ UFFICIO DEL PROFESSOR VASTNOR - VENERDI' - ORE 13:25 ]

Ricordami esattamente perché ho accettato.

Non hai accettato, la proposta è venuta da te Sandy!

Mmhhh...

Mi spiace, ti sei messo nei guai da solo, quella donna ti sta ammorbidendo ihihih!

Lo trovi così divertente?

Ihihihi-..... Ehm... no.

Ecco, bravo.

Oramai comunque quella ragazza, Alexis, dovrebbe arrivare a momenti, sai già cosa le dirai? Non ti ho mai visto approcciarti con uno studente per una cosa del genere...

Nemmeno io mi sono mai visto.
Improvviserò, che problema c'è a scambiare due parole più cordiali con una studentessa?


Non lo so, sei tu quello che fino a qualche mese fa li chiamava "rompiscatole puzzalatte", mica io!

Anche questo è vero.
... Mi ha cambiato tanto non è vero?


.....

So cosa stai per fare, non ridere o ti revoco il perdono.

!!! ... No, ma che dici Sandy, sei ancora il cuore di pietra che conoscevo, senza dubbio, ti sei solo adeguato per evitare problemi, è tutta strategia da mercenario esperto, c'è anche da chiederlo?

Uhm, così va meglio.
... Forza, ridi imbecille.


Ahahahahahahahahah!!!!!!

Sandyon Vastnor non seppe resistere a fare un piccolo sorriso dopo quella breve conversazione con Mog.
Adesso che non doveva più stare a stretto contatto con Monique per riferirgli tutti gli spostamenti e le intenzioni, passavano di nuovo molto tempo insieme, riprendendo a scherzare e battibeccare come una volta.
Quel giorno, il professore si trovava nel suo ufficio per via di un evento abbastanza singolare: incontrare una studentessa della casata di delfinazzurro per parlarle a proposito del suo strano comportamento di qualche giorno prima avuto alla capanne del guardiacaccia.
Aveva preferito dire alla compagna di non parlare, sarebbe sembrato come una delega infantile, preferì quindi scriverle lui in maniera ufficiale per convocarla nel suo ufficio in tempi brevi.

All'attenzione della sig.na Parker Alexis, V°anno.
E' richiesta la sua presenza nel mio ufficio per conversazione informale.
Data incontro: 16/03
Orario incontro: 18:45
E' richiesta massima puntualità.
Saluti e buono studio.
S. Vastnor
Docente di Difesa Contro le Arti Oscure


Allora che ne pensi?

Uhm... beh, diciamo che è molto bello, scritto bene, una bella forma, non sembri nemmeno tu a scrivere!
Cioè... ecco... come posso spiegare... io credo che...


Mmhhh, hai ragione, mi sto facendo troppo contagiare da questo ambiente di lavoro troppo professionale e impersonale.
Che palle.


L'uomo accartocciò il foglio di pergamena appena scritto lanciandolo nel camino con tranquillità, prendendone un altro, intingendo la piuma nel calamaio d'oro e riprendendo a scrivere velocemente senza alcuna esitazione, concludendo il messaggio nell'arco di una decina di secondi.

La aspetto oggi nel mio ufficio alle sette meno un quarto, ho un discorso da farle.
Buone lezioni e mi raccomando puntuale.
S. V.


Ecco, così va meglio.
Ecco, così va meglio!

Fallo comparire sul suo banco nella prossima ora di lezione, ovviamente con discrezione, non ho voglia di scomodare un pennuto.
Ricorda di aprire la finestra per dar modo di pensare che sia entrata una civetta o un rapace simile.


Agli ordini capo!

E detto questo, Mog scomparve per andare a recapitare la lettera direttamente alla ragazza facendogliela comparire sul banco, dopodiché avrebbe aperto la finestra e sarebbe tornato dal suo grande amico e padrone.
Adesso non rimaneva solo che attendere che Alexis arrivasse, per la gioia di Monique che già probabilmente gustava il momento del loro incontro in camera per parlare di quell'evento così strano e spontaneo da parte dell'uomo.
Nel frattempo, la cosa migliore da fare era correggere qualche compito e casualmente, il primo che gli venne sotto mano fu proprio quello della Parker, seguito da un altro altrettanto interessante.

... Ricciardi... tsk, vediamo un po' cos'hai combinato.
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