Re: Alchimia - Ufficio
Inviato: 24/01/2014, 10:29
Non si era persa in inutili convenevoli, che avrebbero semplicemente tardato la risoluzione di quella sgradevole faccenda. Martha aveva salutato con cortesia Dylan e Melia, notando come quest'ultima sembrasse tutt'altro che agitata. A differenza di Jorge Alvares, che non possedeva la capacità di mantenere la calma in una situazione del genere, la Serpeverde invece era in grado di mascherare perfettamente le sue emozioni. Per quale motivo avrebbe dovuto mostrare agitazione poi, sapendo bene che da tutta quella storia lei ne sarebbe uscita pulita? Per quanto la docente di Pozioni possedesse un grande intuito, non era in grado di riconoscere in lei o nel suo collega alchimista due aberrazioni della Setta, capaci di sconvolgere la vita di qualunque essere umano capitasse sulla loro strada. Fu quindi con l'intenzione di fare chiarezza e di permettere al Delfino di giustificarsi di fronte ai diretti interessati che la Bennet accettò di buon grado di ascoltare la versione dei fatti della Herbert.
Allora... Signorina Herbert... Perché non espone dal suo punto di vista la faccenda guardando rispettosamente negli occhi la docente di Pozioni?
Alvares, ovviamente sei invitato anche tu a porre attenzione alle parole della mia Assistente e qualora ascoltassi qualche parte della versione che non ti torna, al termine dell'esposizione sarai libero di fornire le tuo obiezioni.
E' d'accordo, collega?
Assolutamente.
Signorina Herbert, inizi pure.
Nel momento stesso in cui gli occhi di Martha incontrarono quelli di Melia, la donna sentì che stava accadendo qualcosa di strano. Tuttavia, prima che potesse rendersi conto di qualsiasi cosa, la sua mente era già assoggetata all'ipnosi creata dalla ragazza, completamente in balia del suo volere e -di riflesso- di quello del suo compagno. Gli occhi, prima attenti e vividi, ora erano diventati opachi, attoniti, segno che il potere della prefetta aveva fatto effetto. La mano posata prima sulla spalla di Jorge, scivolò al fianco della docente, come la gemella, mentre Melia Herbert impartiva i suoi primi ordini a lei e al Delfino suo amico.
Avrei bisogno che lei, professoressa, e tu, Jorge, rimaniate fermi, immobili e silenziosi come statue, che mi ascoltiate molto attentamente e che non muoviate un muscolo, qualsiasi cosa succeda. Potete farlo?
Martha si limitò ad annuire, ascoltando senza batter ciglio l'ordine che rivolse a Jorge Alvares subito dopo, di cui una volta sveglia non avrebbe ricordato nulla.
In quanto a lei, professoressa Bennet, voglio che ricordi di aver ricevuto Jorge nella sua aula, ieri, di aver ascoltato tutte le sue domande e di aver dato risposte esaurienti, cercando anche di aiutarlo a comprendere quale fosse la strada che doveva percorrere... ma decidendo al momento di non avere alcuna intenzione di prenderlo come Assistente per la sua cattedra...Voglio anche, però, che non ricordi di aver sentito pronunciare da lui alcun riferimento relativo alla preparazione della Linfa di Callisto con la sottoscritta in separata sede, e che tutto ciò che avrà detto Jorge riferito a questo composto sarà stato soltanto l'averlo studiato in classe sotto supervisione del professor Connor come qualsiasi altro studente del suo corso.
Un altro cenno col capo e la donna aveva sancito la vittoria delle due aberrazioni, almeno sulla sua persona. Tuttavia sembrava che quella tortura non fosse ancora finita, che Melia come Dylan avessero in serbo qualcosa di speciale per lei. Se Martha avesse potuto risvegliare la sua coscienza, probabilmente avrebbe sudato freddo all'idea di trovarsi nella stessa stanza con due persone totalmente prive di una giusta morale umana e detentori di un simile potere; ma per sua fortuna -o sfortuna- in quel momento la sua coscienza era sopita e con lei ogni possibilità di opporsi a quella coercizione della sua volontà.
Allora... Signorina Herbert... Perché non espone dal suo punto di vista la faccenda guardando rispettosamente negli occhi la docente di Pozioni?
Alvares, ovviamente sei invitato anche tu a porre attenzione alle parole della mia Assistente e qualora ascoltassi qualche parte della versione che non ti torna, al termine dell'esposizione sarai libero di fornire le tuo obiezioni.
E' d'accordo, collega?
Assolutamente.
Signorina Herbert, inizi pure.
Nel momento stesso in cui gli occhi di Martha incontrarono quelli di Melia, la donna sentì che stava accadendo qualcosa di strano. Tuttavia, prima che potesse rendersi conto di qualsiasi cosa, la sua mente era già assoggetata all'ipnosi creata dalla ragazza, completamente in balia del suo volere e -di riflesso- di quello del suo compagno. Gli occhi, prima attenti e vividi, ora erano diventati opachi, attoniti, segno che il potere della prefetta aveva fatto effetto. La mano posata prima sulla spalla di Jorge, scivolò al fianco della docente, come la gemella, mentre Melia Herbert impartiva i suoi primi ordini a lei e al Delfino suo amico.
Avrei bisogno che lei, professoressa, e tu, Jorge, rimaniate fermi, immobili e silenziosi come statue, che mi ascoltiate molto attentamente e che non muoviate un muscolo, qualsiasi cosa succeda. Potete farlo?
Martha si limitò ad annuire, ascoltando senza batter ciglio l'ordine che rivolse a Jorge Alvares subito dopo, di cui una volta sveglia non avrebbe ricordato nulla.
In quanto a lei, professoressa Bennet, voglio che ricordi di aver ricevuto Jorge nella sua aula, ieri, di aver ascoltato tutte le sue domande e di aver dato risposte esaurienti, cercando anche di aiutarlo a comprendere quale fosse la strada che doveva percorrere... ma decidendo al momento di non avere alcuna intenzione di prenderlo come Assistente per la sua cattedra...Voglio anche, però, che non ricordi di aver sentito pronunciare da lui alcun riferimento relativo alla preparazione della Linfa di Callisto con la sottoscritta in separata sede, e che tutto ciò che avrà detto Jorge riferito a questo composto sarà stato soltanto l'averlo studiato in classe sotto supervisione del professor Connor come qualsiasi altro studente del suo corso.
Un altro cenno col capo e la donna aveva sancito la vittoria delle due aberrazioni, almeno sulla sua persona. Tuttavia sembrava che quella tortura non fosse ancora finita, che Melia come Dylan avessero in serbo qualcosa di speciale per lei. Se Martha avesse potuto risvegliare la sua coscienza, probabilmente avrebbe sudato freddo all'idea di trovarsi nella stessa stanza con due persone totalmente prive di una giusta morale umana e detentori di un simile potere; ma per sua fortuna -o sfortuna- in quel momento la sua coscienza era sopita e con lei ogni possibilità di opporsi a quella coercizione della sua volontà.