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Messaggioda Martha » 09/10/2012, 18:02

[Ufficio Pozioni - 9 Ottobre - Ore 18:30]


Un grande orologio a pendolo ticchettava pigramente in un angolo dell'ufficio, un accompagnamento di sottofondo che aleggiava nella stanza.

tic...tac...tic...tac...

Il fuoco crepitava pigramente nel camino posto poco più avanti. Le temperature ad Hogwarts si erano abbassate nell'ultimo periodo e la strega seduta in fondo alla stanza sembrava soffrire molto il freddo. Per fortuna, le fiamme emanavano un piacevole calore, riscaldando l'intero ambiente. Lungo tutte le pareti erano stipati file e file di scaffali in legno di ciliegio, pieni di libri di ogni sorta, dalle Fiabe di Beda il Bardo a romanzi che hanno segnato la storia della letteratura magica, da antichi cifrari di lingua runica ai più prestigiosi tomi sull'arte delle Pozioni. La donna aveva l'abitudine di rilassarsi leggendo qualcosa davanti al camino, seduta magari in una delle morbide poltrone presenti nella stanza, sorseggiando un buon thé caldo, corretto al whisky. Era un'abitudine che aveva preso grazie al suo mentore, vero amante del whisky e delle serate intorno al camino.

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La donna sedeva tranquilla alla scrivania, tenendo gli occhi fissi su un libro aperto. Una musica usciva fuori da un vecchio grammofono, posto su uno dei mobiletti vicino alla finestra. L'oggetto sembrava essere stato modificato magicamente: nonostante non vi fossero dischi sul piatto, infatti, esso girava tranquillamente, come se nulla fosse, producendo una melodia malinconica e lieve, adatta all'umore della strega.

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[yt]http://www.youtube.com/watch?v=5kGqm80Y4do[/yt]


La mano intinse un enorme piuma bianca nella boccetta di inchiostro lì vicino, iniziando poi a grattare sulle pagine del diario. La calligrafia era minuta e precisa, mentre ella scriveva ai margini del libro piccoli appunti e considerazioni personali, stando ben attenta a non macchiare con la sua scrittura quella del proprietario precedente del diario in questione. Il suo volto era del tutto concentrato, la bocca una linea dura e inflessibile. Non si aspettava visite. In realtà non riceveva mai visite da nessuno, per questo, per quanto sobrio, il suo aspetto non era curato fin nei minimi dettagli, come avrebbe fatto di solito se fosse andata a lezione o da qualche altra parte. I capelli erano legati in un morbido chignon, con qualche ciocca che sfuggiva ai lati del viso, incorniciandolo dolcemente. La camicetta era semplice e di colore verde, un po' spento, ma decisamente comoda e pratica.

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La donna avrebbe continuato a scrivere fino a quando non fosse arrivata l'ora di cena. Ma, in caso di visite, avrebbe invitato l'ospite ad entrare nel suo ufficio, alzando gli occhi per vedere di chi si trattava...


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Messaggioda Jorge » 10/10/2012, 7:45

[Ufficio Pozioni - 9 Ottobre - Ore 18:30]




Con il mantello pesante posato sulle spalle a proteggerlo dagli spifferi che infestavano il Castello, Jorge camminava a passo svelto ma disinvolto per il corridoio del sesto piano alla ricerca dell'Ufficio della Professoressa di Pozioni, gli occhi puntati sulle targhette delle porte tutte uguali. In realtà quello era solo uno stratagemma un pò infantile per evitare di essere costretto a incrociare lo sguardo della ragazza che camminava al suo fianco, la sua nuova sorellina di sangue, il tornado parlante, conosciuta da tutti come Caroline Priscilla. Temeva infatti il portoghese che l'altra potesse scorgere nei suoi occhi l'ansia che lo attanagliava, ansia ingiustificata vista la natura innocua e vagamente onorevole di quello che stavano per fare.

Allora Cappie ti ricordi il piano? Tu fai la parte della dolce e disperata Tassorosso che ha assoluto bisogno di esercitarsi in Pozioni - cosa che, il delfino era certo, le sarebbe uscita davvero bene considerato che era la verità - e io difendo la tua causa. Se poi lei è irremovibile tu attacchi e la stendi con i tuoi ragionamenti.

Un piccolo sorriso spuntò sul viso del portoghese al ricordo della lunghissima conversazione che avevano avuto su quel punto. Jorge infatti temeva che una persona riservata e amante della tranquillità come sembrava essere la Bennet non avrebbe gradito troppo l'esuberanza della tassetta e considerato che le dovevano chiedere un favore era meglio non indispettirla fin da subito.

Solo tu potevi far apparire me diplomatico.

Aggiunse ridacchiando per diventare serio non appena raggiunsero la porta giusta. Seguendo i consigli di sua madre, secondo cui anche l'occhio vuole la sua parte, il delfino si infilò il mantello sulla divisa indossata alla perfezione e bussò alla porta.

Professoressa Bennet buona sera. Ci scusi ma la potremmo disturbare cinque minuti?

Dirà quindi se e quando la docente li avrà invitati a entrare, con un tono calmo e posato che nessuno avrebbe mai associato a lui, usando quella che sperava essere una frase educata e ben formulata.

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Messaggioda Caroline Priscilla » 10/10/2012, 12:55

[Ufficio Pozioni - 9 Ottobre - Ore 18:30]


Camminava eccitata accanto a Jorge, il suo fratello di sangue, dirigendosi entrambi lungo il corridoio dedicato agli uffici degli insegnanti. Entrambi i bambini scrutavano le porte che si presentavano loro man mano, cercando quella della docente di Pozioni, Martha Bennet. Aveva le guance di un bel color carminio la giovane strega, effetto dovuto al freddo pungente che ogni tanto entrava da qualche spiffero presente qua e là. In effetti, il Castello a volte sembrava disseminato di questi spifferi. Tuttavia la tassetta aveva altro a cui pensare: la professoressa Bennet le metteva sempre un po' di soggezione, forse per l'incapacità della piccola di riuscire a preparare una pozione decente durante le sue lezioni. Ma era proprio quello lo scopo della loro visita: garantire a Cappie una sufficienza assicurata in Pozioni.

Allora Cappie ti ricordi il piano? Tu fai la parte della dolce e disperata Tassorosso che ha assoluto bisogno di esercitarsi in Pozioni e io difendo la tua causa. Se poi lei è irremovibile tu attacchi e la stendi con i tuoi ragionamenti.

La piccola rise di quella battuta. Il delfino sembrava un tantino nervoso, forse anche lui come Cappie si sentiva in soggezione di fronte all'insegnante di Pozioni. La bambina gli fece l'occhiolino.

Tranquillo, capo! Ricordo tutto alla perfezione. Vedrai, mi esibirò in uno dei miei sorrisi migliori e non le lascerò la possibilità di ribattere!- disse, portandosi una mano a smuovere i capelli e mimando un atteggiamento di finta vanità.

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Solo tu potevi far apparire me diplomatico

La giovane strega si strinse ancora di più nel mantello che portava addosso e gli fece la linguaccia. Proprio come l'amico, anche lei indossava ancora la divisa dei Tassorosso, forse un po' meno impeccabile, ma ugualmente ordinata e pulita. Fare una buona impressione era il primo passo per ottenere ciò che volevano. Lasciò che fosse Jorge a bussare sulla porta dell'ufficio della Bennet, quando infine lo trovarono. Nel momento in cui la docente li avesse invitati ad entrare, la bambina lasciò che fosse sempre il fratellino a parlare per lei, annuendo una sola volta in segno di approvazione al tono e alle parole usate dall'amico nel rivolgersi alla loro insegnante...
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Messaggioda Martha » 10/10/2012, 16:13

Mentre la musica continuava a diffondersi per tutto il suo ufficio, la donna smise di scrivere sul diario, passandosi delicatamente la piuma sul labbro inferiore, un gesto di cui non era neanche lei consapevole e che faceva spesso quando era sovrappensiero. Rilesse una seconda volta gli appunti che aveva scritto, controllando attentamente che non vi fossero errori. Poi, il suo sguardo cadde sulla calligrafia poco più sotto, una grafia decisa ed elegante, a volte un po' arzigogolata, ma decisamente cara alla strega. Sbattè le palpebre un paio di volte, unico segno di quanta emozione le provocasse rileggere per l'ennesima volta quei pensieri, quando dei colpi bussati alla porta le fecero alzare la testa di scatto.

Avanti.

Disse con voce tranquilla. Non si aspettava sicuramente delle visite, ma neanche di vedere fermi sulla soglia del suo ufficio due ragazzini in divisa scolastica. Li scrutò a fondo: riconobbe subito il Delfinazzurro Jorge Alvares, uno degli studenti più promettenti del secondo anno. La ragazzina al suo fianco, invece, era Caroline Priscilla O'Neill di Tassorosso, anche lei secondo anno. La donna alzò un sopracciglio, interrogativa.

Professoressa Bennet buona sera. Ci scusi ma la potremmo disturbare cinque minuti?

Solo cinque minuti? Si, è fattibile.
Accomodatevi...


Disse secca, prendendo la bacchetta posata accanto al diario e agitandola brevemente in aria. Subito dal nulla, di fronte alla scrivania, apparvero due poltrone di morbido cuoio, sistemate una a poca distanza dall'altra.

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Con un altro movimento della bacchetta, abbassò pian piano il volume della musica, in modo che nella stanza vi fosse solo un lieve sottofondo, quasi impercettibile.
Una volta che i due studenti avessero preso posto nelle rispettive poltrone, la donna li avrebbe guardati attentamente e li avrebbe esortati a parlare.

Prego, parlate pure...
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Messaggioda Jorge » 10/10/2012, 21:18

La prima cosa che colpì il Delfino entrando nell’ufficio della Professoressa Bennet fu la musica che sembrava riempire la stanza con le sue note malinconiche. D’istinto il ragazzino voltò la testa verso la finestra, facendo un’espressione delusa quando non vide la pioggia battere sui vetri né l’insegna di legno incrostata della panetteria che si trovava di fronte a casa sua ad Alfama.

Tchaikovsky…

Sussurrò quasi, rivolgendo alla docente uno sguardo perso e sognante. In realtà Jorge non era un grandissimo estimatore della musica classica e pur essendo stato smistato tra i Delfiniazzurri non aveva delle grandi doti canore o di musicista. Tutta la sua conoscenza in materia di musica classica era limitata agli autori prediletti della sua adorata madre che però, per quieto vivere con il padre e, soprattutto, con i vicini, era solita ascoltarla solo quando fuori imperversare la tempesta così che il suono delle note si perdesse nello scroscio dell’acqua piovana.


Solo cinque minuti? Si, potrei.
Accomodatevi...


La risposta della docente riportò Jorge a Hogwarts, nell’ufficio di Pozioni, che fu costretto a scuotere la testa per schiarirsi le idee.


Grazie.

Rispose educato e si avvicinò a una delle poltrone appena evocata, quella a destra, dove sedette composto, la schiena dritta e le mani in grembo. Tutta l’ansia che aveva avvertito prima sembrava essere improvvisamente sparita, come se nell’aria insieme alla musica aleggiasse una Pozione Calmante vaporizzata. Per quanto fosse una docente severa e di poche parole, Jorge ammirava moltissimo la Bennet e i risultati che aveva nella sua materia ne era una prova più che evidente, oltre a essere il motivo principale per cui in sua presenza si sentiva a proprio agio, molto di più che con altri insegnanti, la sua Capa in primis.


Prego, parlate pure...

Professoressa, volevamo chiederle il permesso di poter utilizzare l’aula di Pozioni oltre l’orario delle lezioni. – disse con un tono cauto e posato, senza troppi giri di parole. Da quello che aveva potuto comprendere della donna, era una persona concreta e quindi probabilmente avrebbe apprezzato il suo modo di fare diretto. – La mia compagna ha qualche problema nella sua materia e ha chiesto il mio aiuto per poter migliorare i suoi voti.

Aggiunse dopo un attimo di pausa, indicando Cappie,per motivare quella strana richiesta e anche la presenza di entrambi lì nell’ufficio.


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Messaggioda Caroline Priscilla » 11/10/2012, 18:00

La bambina rabbrividì nel sentir parlare l'insegnante in maniera tanto secca e spiccia. Era un pezzo di ghiaccio, un iceberg in forma umana. Forse proprio perchè si sentiva a disagio con lei, alla piccola risultava tanto difficile la sua materia. Se fosse stata un po' più umana, Cappie non avrebbe avuto tutti quei brutti voti in Pozioni.

Tchaikovsky…

Udì la parola bisbigliata da Jorge. Quando vide apparire sul suo volto un'espressione sognante, tentò di tirargli una gomitata impercettibile, in maniera da riportarlo con i piedi per terra.

Per amor del cielo, Jorge, riprenditi!

pensò, tirando un sospiro di sollievo quando l'amico sembrò aver ripreso il controllo di sè e si mise seduto, lasciandole libera la poltrona posta a sinistra, che venne immediatamente occupata.

Prego, parlate pure...

Professoressa, volevamo chiederle il permesso di poter utilizzare l’aula di Pozioni oltre l’orario delle lezioni. La mia compagna ha qualche problema nella sua materia e ha chiesto il mio aiuto per poter migliorare i suoi voti.

La tassetta annuì e rimase in silenzio per una manciata di secondi, prima di ricordarsi che, a quel punto, avrebbe dovuto commuovere l'insegnante, parlando di quanto fosse scarsa in Pozioni e della sua volontà di migliorarsi. Cose del tutto vere, fra l'altro.
Era rimasta imbambolata ad osservare il viso della donna, cercando di capire nella sua espressione se fosse ben disposta nei loro confronti oppure se per lei fosse già un "no" secco a prescindere. Scosse la testa a quel pensiero e si fece coraggio a parlare.

E' proprio come dice lui, professoressa. Se si ricorda delle mie performance durante le sue lezioni, capirà che ho davvero bisogno di qualcuno che mi aiuti a ripassare. Sono disposta a studiare più di quanto già non stia facendo...

Aveva parlato in maniera calma e posata, scandendo per bene e lentamente ogni parola. Si era preparata quel discorso prima di venire lì, provandolo e riprovandolo di fronte allo specchio, in maniera da eliminare tutti i difetti che avrebbero potuto infastidire la donna. Il suo fratellino sarebbe stato orgoglioso di lei, pensò. Incrociò le mani in grembo e attese la risposta di Martha, sbattendo più volte le palpebre e rimanendo in religioso silenzioso, nonostante l'agitazione...
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Messaggioda Martha » 11/10/2012, 22:53

Attese tranquillamente che i due studenti prendessero posto nelle rispettive poltrone, approfittando di quel momento per osservarli con attenzione: il giovane Delfino sembrava ben conoscere la musica che si diffondeva nell'aria, visto lo sguardo che gli era spuntato in volto subito appena entrato. Sembrava anche molto più a suo agio della Tassorosso, che invece dimostrava un certo nervosismo nei movimenti. Non appena i ragazzi si sedettero, la donna incrociò entrambe le mani sotto il mento, con i gomiti appoggiati sulla scrivania: una posizione comoda per ascoltarli.

Professoressa, volevamo chiederle il permesso di poter utilizzare l’aula di Pozioni oltre l’orario delle lezioni. La mia compagna ha qualche problema nella sua materia e ha chiesto il mio aiuto per poter migliorare i suoi voti.

Oh

La strega non batté ciglio. Rimase ferma, facendo scorrere lo sguardo da uno all'altra e viceversa, soppesando appieno le parole di Jorge.

E' proprio come dice lui, professoressa. Se si ricorda delle mie performance durante le sue lezioni, capirà che ho davvero bisogno di qualcuno che mi aiuti a ripassare

Si, rammento alla perfezione.
Oserei dire che anche la sua fama di Piromane non è da meno.


commentò secca. La voce riguardo l'incidente avvenuto nell'aula di Divinazione si era sparsa per tutta il castello, arrivando fin dentro l'ufficio della donna. Non si era per niente stupita di sentire una notizia del genere.

Sono disposta a studiare più di quanto già non stia facendo...

Allora già questo le dovrebbe bastare.
Lei non ha bisogno di ripetizioni, signorina O'Neill. Ha solo bisogno di impegnarsi. E raddoppiare gli sforzi, se necessario.
Non è stupida, ho visto che ha voti più che soddisfacenti in tutte le altre materie: se vuole una sufficienza nella mia, veda di studiare di più. E meglio. I risultati arriveranno.


Aveva detto quello che pensava e non intendeva aggiungere altro. Per lei la risposta era evidente. Attese quindi che i due ragazzi aggiungessero qualcos'altro al loro discorso, prima di congedarli. Voleva ritornare quanto prima possibile al lavoro che stava compiendo prima di essere interrotta...


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Messaggioda Jorge » 12/10/2012, 12:17

E' proprio come dice lui, professoressa. Se si ricorda delle mie performance durante le sue lezioni, capirà che ho davvero bisogno di qualcuno che mi aiuti a ripassare.

Se non si fossero trovati al cospetto di una Professoressa e sopratutto se non avesse avuto dodici anni - l'idea in se lo faceva decisamente vomitare- Jorge avrebbe stampato un sonoro bacio sulla guancia di Caroline Priscilla per il modo posato con cui aveva parlato. Sulla sincerità non c'era nulla da obiettare, visto che era la pura e semplice verità.


Si, rammento alla perfezione.
Oserei dire che anche la sua fama di Piromane non è da meno.


A quel commento da parte della Bennet, il Delfino provò a mantenere un'aria composta ma non era ancora bravo a dissimulare le proprie emozioni così probabilmente la donna si sarebbe accorta che quella sua precisazione l'aveva mandato in agitazione. Come poteva essere stato così stupido da dimenticare la performance di Cappie durante l'ultima lezione di Divinazione? Certo in teoria alla Professoressa di Pozioni non avrebbe dovuto interessare poi tanto il fatto che la tassetta si era dimostrata un po' imbranata nel gestire il suo fuocherello da campo se non fosse per un piccolo dettaglio: il calderone di una pozione doveva stare su un fuoco e la fiamma doveva essere regolata in maniera precisa e più volte durante una singola preparazione.

Forse ho sbagliato...

Si disse Jorge, azzardandosi a lanciare un'occhiata di sbieco alla sua sorellina che però continuò decisa per la sua strada, cercando di perorare ulteriormente la loro causa.

Sono disposta a studiare più di quanto già non stia facendo...

Allora già questo le dovrebbe bastare.
Lei non ha bisogno di ripetizioni, signorina O'Neill. Ha solo bisogno di impegnarsi. E raddoppiare gli sforzi, se necessario.
Non è stupida, ho visto che ha voti più che soddisfacenti in tutte le altre materie: se vuole una sufficienza nella mia, veda di studiare di più. E meglio. I risultati arriveranno.


Un no, educato certo, ma rimaneva pur sempre un no. Jorge si mosse sulla poltrona come se non riuscisse a contenere l'agitazione che aveva in corpo. Avrebbe dovuto ringraziare, salutare e andare via, ma si conosceva abbastanza da sapere che se non avesse tentato un'ultima volta poi gli sarebbe rimasto per sempre il dubbio.

Professoressa mi scusi - esordì quindi, titubante non per facciata ma perchè davvero non sapeva come riuscire a esprimere il proprio pensiero senza risultare odioso o saccente - ma mi era sembrato di capire che la teoria senza la pratica non rende bravi pozionisti...? - E il tono di voce era interrogativo - Cioè l'arte di dosare gli ingredienti, mescolarli nella maniera corretta si può apprendere solo leggendo il libro?

Si azzardò a chiedere alla fine, palesemente sconvolto. La sua intenzione iniziale era quella di puntare l'attenzione della Professoressa sulla necessità di Cappie di migliorare non solo da un punto di vista nozionistico, ma il bisogno di sapere cosa avrebbe dovuto aspettarsi da quella materia in futuro aveva eclissato dalla sua mente tutto, il suo piano, i suoi desideri di vendetta. Lui aveva sempre creduto che preparare le pozioni non fosse come cucinare, che non bastasse seguire solo le indicazioni del libro e sapere la distinzione tra distillato e infuso, ma fosse il frutto di duro lavoro sopra a un calderone, qualcosa che si imparava a suon di esplosioni e fallimenti. Ma come potevano fallire e migliorarsi se non era data loro la possibilità di esercitarsi praticamente? Che forse avesse sbagliato tutto e quindi quella che Hogwarts avrebbe dato loro sarebbe stata solo una preparazione teorica contornata da qualche sporadica esercitazione a lezione?
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Messaggioda Caroline Priscilla » 12/10/2012, 14:39

Si, rammento alla perfezione.
Oserei dire che anche la sua fama di Piromane non è da meno.


Le guance della tassetta si imporporarono all'istante, imbarazzata di sentire quel commento da parte della docente. Come poteva convincerla che quello era stato solo un episodio isolato e che lei era degna della sua fiducia? La giovane strega stava continuando a rimuginare su quel pensiero, quando ascoltò il resto delle parole di Martha

Allora già questo le dovrebbe bastare.
Lei non ha bisogno di ripetizioni, signorina O'Neill. Ha solo bisogno di impegnarsi. E raddoppiare gli sforzi, se necessario.
Non è stupida, ho visto che ha voti più che soddisfacenti in tutte le altre materie: se vuole una sufficienza nella mia, veda di studiare di più. E meglio. I risultati arriveranno.


La piccola rimase sorpresa. "Non è stupida, ho visto che ha voti più che soddisfacenti in tutte le altre materie..." quelle parole continuarono a riecheggiare nella sua mente, ancora frastornata. Indirettamente, la donna le aveva fatto un complimento, le aveva detto che in fondo, a dispetto di quello che si sentiva in giro, aveva le capacità di poter raggiungere risultati migliori, se solo lo avesse voluto. Forse non ha tutti i torti... si disse la piccola, quando i suoi pensieri vennero interrotti dal dire di Jorge, che invece a quell'affermazione sembrava essersi agitato più del dovuto.

Professoressa mi scusi ma mi era sembrato di capire che la teoria senza la pratica non rende bravi pozionisti...? Cioè l'arte di dosare gli ingredienti, mescolarli nella maniera corretta si può apprendere solo leggendo il libro?

Cappie sgranò gli occhi: in effetti neanche il delfino stava sbagliando nella sua affermazione. Si certo, lei poteva anche studiare e impegnarsi quanto più possibile nella parte teorica, ma come poteva ottenere dei risultati più che soddisfacenti, quando Pozioni si basava quasi esclusivamente sulla pratica? Era in quello che lei aveva bisogno di maggior aiuto. La bambina fece un bel respiro e iniziò a parlare

Mi fa piacere sapere che lei ha così tanta fiducia in me, professoressa...ma il mio compagno ha ragione: non posso migliorare se non mi esercito nella parte pratica! E durante le lezioni è difficile riuscire a non fare errori...dovrei tentare e tentare più volte...no?

Sperava che il suo discorso filasse come l'olio e soprattutto che la Bennet desse loro retta. O avrebbe dovuto trovare un'altra soluzione per recuperare i suoi brutti voti in Pozioni...
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Messaggioda Martha » 12/10/2012, 22:29

Professoressa mi scusi ma mi era sembrato di capire che la teoria senza la pratica non rende bravi pozionisti...? Cioè l'arte di dosare gli ingredienti, mescolarli nella maniera corretta si può apprendere solo leggendo il libro?

La donna alzò nuovamente il sopracciglio: quei ragazzini erano più testardi di quanto avesse creduto. E avevano completamente frainteso. Stava per rispondere al giovane Jorge, quando Caroline Priscilla prese la parola, interrompendola.

Mi fa piacere sapere che lei ha così tanta fiducia in me, professoressa...ma il mio compagno ha ragione: non posso migliorare se non mi esercito nella parte pratica! E durante le lezioni è difficile riuscire a non fare errori...dovrei tentare e tentare più volte...no?

Signorino Alvares...signorina O'Neill...mi state forse contraddicendo?

una domanda retorica la sua, era solo esasperata: quella conversazione le stava facendo perdere tempo prezioso. Ma in fondo, era un'insegnante, aveva accettato quell'incarico e avrebbe dovuto portarlo avanti. Fino in fondo. Quindi, armandosi di pazienza, fece un bel respiro e iniziò a spiegare

Ovvio che l'arte delle Pozioni non può essere appresa solo leggendo un libro.Come ogni disciplina che si rispetti, per eccellere in essa c'è bisogno di costanza, arguzia, passione e -perché no?- anche di un pizzico di talento. Questo se si vuole fare delle Pozioni la propria vita. Ma in questo caso, si sta parlando di una strega che ha in sé tutte le capacità che le possono servire al raggiungimento della sufficienza in una materia scolastica. Senza bisogno di esercitazioni extra. Ciò che lei non è in grado di fare, signorina O'Neill, è di concentrarsi appieno quando è in classe. I suoi errori non sono dovuti alla sua inadeguatezza come pozionista, ma alla distrazione.

Aveva cercato di essere quanto più ragionevole possibile, cercando di spiegare il suo punto di vista. Ma sospettava che questo non sarebbe bastato. Avrebbe dovuto spiegare loro anche che non poteva semplicemente affidare a due studenti del secondo anno l'aula di Pozioni. Qualcuno avrebbe dovuto sorvegliarli. E indovinate un po' a chi sarebbe toccato questo "piacevole" incarico?

Diversa sarebbe la situazione se lei, signorina O'Neill -o anche lei signorino Alvares-, dimostraste una sorta di attitudine o di...affinità-se mi passate il termine- nei confronti della mia materia. Sarebbe un onore allora poter istruirvi ancora e meglio su ciò che ritengo una delle arti più affascinanti della magia. Ma non lo ritengo questo il vostro caso. Lei è in grado di farcela da sola e in più siete ancora troppo giovani.

Si stava decisamente comportando da brava insegnante, non voleva essere scortese o chiusa nei loro confronti, semplicemente vedeva bene che la Tassorosso non aveva proprio tentato il tutto e per tutto per migliorarsi. Aiutarla non l'avrebbe spronata a dare il massimo e la docente, in fatto di educazione, era un tipo da vecchio stampo: polso ferreo e mano ferma.

Inoltre, anche se vi concedessi l'uso dell'aula, non potrei mai e poi mai lasciarvi lì da soli. Per quanto lei, signorino Alvares, sia uno degli studenti più bravi del mio corso, dubito che sia in grado di elevarsi al rango di insegnante...dovrei essere presente io e, credetemi, non sono proprio il tipo di persona che ha tutto questo tempo libero a disposizione.
Non ritengo la vostra ragione abbastanza valida da indurmi a concedervi quello che mi chiedete...quindi la mia risposta continua ad essere no.


Abbassò nuovamente gli occhi sul diario: per lei la conversazione si concludeva lì. Aspettò che i due studenti desistessero dai loro propositi e se ne andassero dal suo ufficio, salutandoli nel caso con un semplice cenno della mano...
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