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Messaggioda Rebecca » 08/10/2014, 20:27

Ufficio della nuova insegnante di Antiche Rune, Rebecca Auditore.
Un ufficio ampio e spazioso -richiesto espressamente dalla giovane donna- con due enormi finestre che danno sul cortile esterno della scuola. Le pareti sono tappezzate di quadri -affinchè l'italiana possa sempre avere qualcuno con cui parlare- e sulla parte orientale della stanza vi è una grande libreria con libri di ogni genere, dalla traduzione delle Rune alla cura per le piante e non mancano peraltro alcuni romanzi rosa babbani.
La scrivania è posta lateralmente ad una delle finestre e di fronte ad essa ci sono due comode poltrone imbottite, per accogliere gli ospiti in tutta serenità.
Naturalmente non manca una piccola credenza nel quale l'Auditore tiene conservate tazze di varie forme, la maggior parte delle quali sono tazzine da caffè.
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Messaggioda Jorge » 08/10/2014, 20:35

[Lunedì 4 Novembre 2018 – Ufficio della Professoressa Auditore - ore 17.00]


Erano passati quattro giorni dalla festa di Halloween che si era tenuta al villaggio, quattro giorni in cui Jorge non aveva avuto alcun contatto con la sua sorellina, se si escludevano frettolosi saluti durante i pasti e commenti prettamente scolastici durante le lezioni. Il portoghese aveva subito, per così dire, lo strano comportamento della Tassetta, ricorrendola per i corridoi e facendole le poste fuori dalla sua Sala Comune -tutti tentativi miseramente falliti- accumulando livelli di stress e frustrazione non indifferenti per i primi tre giorni o meglio fino alla mattinata di Domenica. Dopo aver incontrato, e baciato e baciato ancora Victoria in palestra, le sue priorità si erano ribaltate spingendolo a rispettare i desideri, ignorati fino a quel momento, di Cappie, nella speranza che sarebbe stata lei a cercarlo quando avesse risolto qualsiasi cosa fosse accaduta. Non che si fosse messo di punta per evitarla, semplicemente le loro strade non si erano incrociate. Il Delfino infatti aveva trascorso il resto della Domenica tra l'Infermeria e un angolo appartato della Biblioteca insieme alla sua Draghessa e poi in giro per il Castello alla ricerca di posti tranquilli in cui poter stare accoccolati senza dare spettacolo. Dopo cena poi aveva portato Victoria a vedere il tramonto su alla Torre di Astronomia e aveva dovuto fare i salti mortali per riuscire a tornare alla Torre dei Delfini in tempo per il coprifuoco dove aveva fatto le ore piccole per finire i compiti. Quel lunedì mattina quindi si era alzato in terribile ritardo, aveva fatto la colazione più veloce di tutta la sua carriera scolastica e, dopo aver salutato al volo l’americana, si era trascinato da una lezione all'altra come un malandato Infero. Solo dopo pranzo aveva recuperato un po’ delle sembianze di un essere umano ma invece di approfittarne per fare merenda in Sala Grande con l'americana o tentare un qualche approccio con la Tassetta dovette conservare le forze ritrovate per cercare di risolvere in maniera definitiva la questione “Animagus”. Dopo aver sprecato mesi in estenuanti quanto infruttuosi tentativi da autodidatta, infatti, Jorge era giunto alla conclusione di dover trovare una guida e di doverlo fare in fretta perché una volta presi i M.A.G.O. non avrebbe avuto tempo da perdere dietro alla realizzazione di quello che considerava a tutti gli effetti un desiderio un po’ infantile. Difficilmente infatti sapersi trasfigurare in un qualche animale gli sarebbe tornato utile nel perseguire la carriera di Pozionista ma non per quello voleva rinunciarvi. Dopo una accurata ricerca in Biblioteca aveva scoperto di avere a portata di mano un Animagus certificato e così, terminate le lezioni pomeridiani, si trovava di fronte all'ufficio della Prof. di Rune, la divisa dei Delfinazzurro in perfetto ordine e una espressione seria in viso.

Immagine


Toc Toc

Bussò alla porta con mano ferma e dopo aver ricevuto il permesso di entrare avrebbe aperto la porta e fatto il suo ingresso per la prima volta nell’ufficio dell’Auditore.

Professoressa sono Jorge Alvares, avrei bisogno del suo aiuto. Posso rubarle un paio di minuti?

Chiese quindi cercando di apparire serio e sicuro di sé anche se in fondo temeva che Rebecca si rivelasse fredda e distaccata, come se la donna solare e sorridente che aveva conosciuto durante le lezioni di Rune fosse solo una copertura.
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Messaggioda Rebecca » 09/10/2014, 18:56

{Lunedì 4 Novembre 2108, ufficio di Antiche Rune, ore 17:00}


Logan Sykes.
Fissando l'esterno dall'enorme porta finestra del suo ufficio -non era reale, ma trasfigurata per venire incontro alle esigenze dell'Auditore- Rebecca continuava a pensare all'uomo di colore e alla sua improvvisa quanto inaspettata dichiarazione.
Non una dichiarazione d'amore per la quale la donna avrebbe dovuto spenderci così tanto tempo, ma una dichiarazione fatta da una persona che la Terran considerava un buon amico.
Aveva sempre visto il dragoniere da solo, ma fino a qualche giorno prima non aveva mai compreso adeguatamente quanto la sua condizione di single fosse sofferta.
Quando era tornata a casa quella sera aveva preferito tacere quella pate dell'incontro con Logan alla sua bella Phoebe, godendosi tutte le attenzioni dell'allevatrice, rivolte alla sua festeggiata preferita. Ma una volta che si era allontanata da lei, che si era stesa nel letto della propria stanza ad Hogwarts, da sola, aveva pensato e ripensato a quella conversazione, provando una forte empatia per lo sfortunato Auror.
Sperava in ogni caso che il rifiuto posto a Logan non spingesse l'uomo ad allontanarsi da lei, ma sembrava che Sykes fosse una persona molto corretta e poco incline al risentimento: non le aveva d'improvviso tolto il saluto, nè snobbato la sua compagnia e la cosa non poteva che farle piacere.

Toc Toc

Il rumore di una mano che bussava sulla porta la fece trasalire di colpo e voltare in direzione dell'ingresso, interrompendo il flusso dei suoi pensieri e invitando il nuovo arrivato ad entrare.

Immagine


Professoressa sono Jorge Alvares, avrei bisogno del suo aiuto. Posso rubarle un paio di minuti?

La bocca si aprì in un sorriso enorme nel vedere lo studente di Delfinazzurro fare capolineo dalla porta d'ingresso. Con un gesto della mano, l'Auditore lo invitò ad accomodarsi all'interno senza troppi problemi, dirigendosi immediatamente verso la propria scrivania.

Jorge, prego entra e siediti pure dove preferisci.
Puoi rubarmi tutto il tempo che vuoi, non ho fretta!


Era molto informale con i propri studenti, specie quando imparava a conoscerli nel corso delle sue lezioni. Alvares non sembrava avere eccessivi problemi con la sua materia, per questo la sua visita accese la nota curiosità dell'italo svedese oltre che la sua disponibilità ad ascoltare qualunque richiesta dal proprio studente.

Vuoi qualcosa da bere?
Un tè, un caffè, un po' di succo di zucca...?


Chiese, pronta con la bacchetta a far apparire qualunque cosa il ragazzo avesse ordinato, prendendo per sè stessa dell'ottimo caffè italiano proprio come piaceva a lei: stretto e senza zucchero.

Dimmi pure.
Hai incontrato delle difficoltà nell'ultimo compito?
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Messaggioda Jorge » 09/10/2014, 20:19

Jorge, prego entra e siediti pure dove preferisci.
Puoi rubarmi tutto il tempo che vuoi, non ho fretta!


Grazie mille Professoressa!

Disse con un tono molto più rilassato di quello usato per chiedere il permesso per entrare, tranquillizzato dal modo di fare della docente, ugualmente disponibile e alla mano di quello che sfoggiava a lezione. Essendo quella la prima volta che entrava nell’ufficio dell’Auditore, la curiosità ebbe la meglio sull’educazione e così, mentre si avvicinava a una delle due poltroncine dall’aria estremamente comoda poste di fronte alla scrivania, il Delfino si guardò intorno con quella che, sperava, fosse un’aria discreta, assumendo un’espressione divertita –e malamente dissimulata – quando lo sguardo si posò sulla collezione di tazzine da caffè che abbelliva un lato della stanza.

Qui qualcuno ha una particolare predilezione per… Porca Morgana!

Quell’intuizione venne interrotta a metà da pensieri molto meno casti generati nel portoghese dalla visione – perché si Rebecca in quel vestito aderente con la luce della finestra che la illuminava dalle spalle era davvero una visione – della docente in abiti babbani. Non che l’italosvedesse fosse solita andare in giro con abiti da strega tradizionali come la Samyliak ma non si era mai presentata a lezione così provocante, o forse erano solo i suoi ormoni impazziti di sedicenne che finivano per fargli trovare eccitante quasi qualsiasi cosa respirasse. Esercitando un forte autocontrollo – frutto della serietà e della severità della Bennet – riuscì a soffermarsi solo un secondo o due sul corpo della docente e a non seguirla con lo sguardo mentre prendeva posto dietro alla scrivania.

Vuoi qualcosa da bere?
Un tè, un caffè, un po' di succo di zucca...?


Un po’di succo di zucca se non è troppo disturbo.

Chiese, dandosi mentalmente dello stupido quando vide il tutto apparire con un colpo della bacchetta. Quando era agitato dimenticava sempre che certi desideri era possibile esaudire evocando il tutto per magia, senza sprecare un solo atomo di energia.

Dimmi pure.
Hai incontrato delle difficoltà nell'ultimo compito?


Non particolarmente – rispose allungandosi per prendere il bicchiere apparso sulla scrivania – Ammetto che prima del suo arrivo le Rune mi lasciavano abbastanza indifferente, assomigliando a un inutile rompicapo babbano mentre adesso hanno conquistato un certo fascino ai miei occhi. Non che mi sussurrino qualcosa all’orecchio o si lascino tradurre come l’inglese ma faccio molta meno fatica a comprenderle.

Affermò incassando lievemente la testa nelle spalle. Non stava facendo il “lecchino” per ingraziarsi la Prof ma esponeva semplicemente dei dati di fatto, e poi i suoi compiti, non perfetti ma che dimostravano quanto si applicasse nella materia, parlavano per lui.

Io… - bevve in piccolo sorso di succo, più per rinfrescare la gola improvvisamente secca che per un reale desiderio - sarei venuto da lei per chiederle un aiuto su qualcosa che va al di là delle Antiche Rune…

Non la voleva tirare per le lunghe ma non si era preparato un discorso prima di recarsi lì e adesso non sapeva precisamente da dove iniziare.

Dall’inizio di solito è un buon metodo…

Lo prese in giro la sua coscienza, stranamente con la voce di suo cugino Xavier.

Tempo fa il Professor Turner ha tenuto una lezione sugli Animagi e da allora le sto provando tutte per riuscire a padroneggiare quell’incantesimo ma senza alcun successo. Così ho pensato che forse quello di cui ho bisogno non è l’ennesimo libro sull’argomento ma qualcuno che mi aiuti a comprendere quelli che ho già letto, mi dica dove sto sbagliando e mi indirizzi verso la direzione giusta – altro respiro profondo per prendere il coraggio e pronunciare le ultime fatidiche frasi – Spulciando la copia del Registro degli Animagi in Biblioteca alla ricerca di una illuminazione ho visto il suo nome e … bè… mi stavo chiedendo se avesse il tempo e la voglia di insegnarmi.
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Messaggioda Rebecca » 11/10/2014, 11:25

Non aspettava visite di alcun tipo quel giorno, ma l'arrivo di un inaspettato ospite fece immediatamente mettere da parte i brutti pensieri su Logan per accogliere il nuovo arrivato. Rebecca non colse lo sguardo trasognato del ragazzo che entrò nel suo ufficio, forse perchè difficilmente avrebbe considerato la scelta del proprio abbigliamento provocante per l'altro. Vero anche che quel vestito metteva in risalto le sue curve -quelle del seno erano sempre visibili- ma l'Auditore non si diede pena di credere che potesse risultare attraente per un proprio studente.
Quindi, con tutta le gentilezza di cui disponeva, invitò Jorge a mettersi comodo e seduto di fronte alla scrivania, mentre lei faceva apparire qualcosa da bere per entrambi.

Un po’di succo di zucca se non è troppo disturbo.

E succo di zucca sia!

Con un colpo di bacchetta, fece apparire di fronte al ragazzo direttamente dalle cucine di Hogwarts un bel bicchiere con succo fresco e saporito. Lei di contro liberò un angolo della propria scrivania affinchè la caffetteria, la tazzina e il cucchiaino potessero trovarvi il loro spazio. Assieme ad essi apparve anche una zucchieriera, un proforma che gli elfi domestici si ostinavano a mantenere nonostante l'Auditore non mettesse zucchero nella propria bevanda. Tuttavia, con gentilezza spostò semplicemente quell'inutile ingombro e si versò una dose generosa di caffè bollente nella tazza, iniziando poi a girarlo col cucchiaino.

Allora, hai avuto problemi con l'ultimo compito?

Non particolarmente
Ammetto che prima del suo arrivo le Rune mi lasciavano abbastanza indifferente, assomigliando a un inutile rompicapo babbano mentre adesso hanno conquistato un certo fascino ai miei occhi. Non che mi sussurrino qualcosa all’orecchio o si lascino tradurre come l’inglese ma faccio molta meno fatica a comprenderle


Sorrise perchè quello per lei era un complimento indiretto verso il modo con il quale insegnava ai ragazzi a comprendere e a studiare in maniera efficiente l'antico linguaggio dei maghi. Tuttavia non interruppe con inutili commenti il parlare del portoghese, aspettando con pazienza che le rivelasse il vero motivo per il quale era venuto nel suo ufficio.

Io…sarei venuto da lei per chiederle un aiuto su qualcosa che va al di là delle Antiche Rune…

Se mi è possibile farlo, ti aiuterò.

Tempo fa il Professor Turner ha tenuto una lezione sugli Animagi e da allora le sto provando tutte per riuscire a padroneggiare quell’incantesimo ma senza alcun successo. Così ho pensato che forse quello di cui ho bisogno non è l’ennesimo libro sull’argomento ma qualcuno che mi aiuti a comprendere quelli che ho già letto, mi dica dove sto sbagliando e mi indirizzi verso la direzione giusta
Spulciando la copia del Registro degli Animagi in Biblioteca alla ricerca di una illuminazione ho visto il suo nome e … bè… mi stavo chiedendo se avesse il tempo e la voglia di insegnarmi.


Animagia. Sorrise, incuriosita dal motivo che spingeva il Delfinazzurro a volersi cimentare con la trasfigurazione umana. A suo parere avrebbe anche potuto aspettare, una volta diventato maggiorenne, i corsi che il Ministero forniva regolarmente ogni quattro mesi prima di poter dare l'esame vero e proprio. Ma non avrebbe mai detto di no a prescindere ad un suo studente.

Jorge, il Ministero offre ogni anno dei corsi nei quali insegnano a diventare un Animagus.- disse a puro titolo informativo -Ti basterebbe semplicemente aspettare di uscire da scuola e rivolgerti direttamente a loro.
Per quale motivo vuoi anticipare i tempi?


Aveva posto quella domanda in maniera del tutto affabile e rilassata, sorridendo gentile al ragazzo e aspettando che desse la propria risposta.

E perchè punti a diventare un Animagus?

Aggiunse subito dopo, prendendo un sorso del suo caffè amaro. Non stava cercando di fargli il terzo grado, era solo curiosa di conoscere le motivazioni di un sedicenne per voler tentare la trasfigurazione umana. Lei lo aveva fatto perchè, in quanto Terran, sentiva di dover dare vita al proprio lato -per dire- animale. Una scelta che a posteriori era risultata anche molto felice poichè la sua trasformazione in una lupa si era rivelata l'ennesimo legame che il Conflux aveva dato a lei e a Phoebe.
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Messaggioda Jorge » 11/10/2014, 17:32

Dopo aver tranquillizzato la docente di non avere alcun problema con Antiche Rune – non sarebbe diventata la sua materia preferita ma da quando era l’Auditore a fare lezione aveva imparato ad apprezzarne il fascino e a spendere un po’ più di tempo sui compiti giusto per non collezionare una T dietro l’altra – e aver bevuto un sorso di succo di zucca per farsi coraggio – era la prima volta che si rapportava con lei fuori dall’aula e un po’ degli antichi pregiudizi sugli adulti erano tornati a farsi sentire – Jorge espose il suo problema/richiesta. Voleva diventare un Animagus ma, dopo mesi di infruttuosi tentativi da autodidatta, era giunto alla conclusione che aveva bisogno di qualcuno più esperto che lo aiutasse. E chi meglio di una persona che già conosceva e che viveva, in un certo senso, sotto il suo stesso tetto, da cui potersi recare facilmente ogni qual volta avesse avuto bisogno di una qualche delucidazione? Chi meglio quindi di Rebecca Auditore, Animagus regolarmente registrata al Ministero? Nessuno. O meglio nessuno secondo i ragionamenti che Jorge si era fatto prima di bussare alla porta del suo ufficio.

Jorge, il Ministero offre ogni anno dei corsi nei quali insegnano a diventare un Animagus.

Davvero? - esclamò il Delfino stupito, mordicchiandosi lievemente il labbro inferiore, nervoso, e maledicendosi internamente per non essersi informato prima. Non che le cose sarebbero cambiate. Probabilmente il corso sarebbe stato a pagamento, e lui di soldi da sprecare per un “sogno” non ne aveva, e anche se fosse stato gratuito bè… era il tempo che sarebbe scarseggiato. – Questo però non cambia la situazione.

Mormorò dopo quel brevissimo monologo interiore, con una lieve scrollata di spalle, evitando di spiegarne il perché alla docente. Non gli piaceva andare a raccontare in giro quanto disastrata fosse la sua situazione familiare – anche se probabilmente tutto il corpo docente di Hogwarts fosse al corrente che aveva intrapreso la carriera di Apprendista di tatuaggi magici pur continuando a studiare – perché l’ultima cosa di cui aveva bisogno era la pietà e la compassione altrui.

Ti basterebbe semplicemente aspettare di uscire da scuola e rivolgerti direttamente a loro.
Per quale motivo vuoi anticipare i tempi?


Come non detto. Avrebbe dovuto essere patetico - perchè così si sentiva quando affrontava certi argomenti. Ma non riuscì a sentirsi irritato come avrebbe voluto non quando l’Auditore gli sorrideva in quel modo gentile e rilassato. Non poteva venire nulla di male da qualcuno che sorrideva in quel modo, no?

Perché una volta preso il diploma avrò tempo per fare solo due cose: seguire i corsi per diventare un Pozionista e lavorare per permettermi di seguire i corsi e una stanza, ovunque questi si terranno. – e in fondo quello era il motivo per cui aveva deciso di mettersi a lavorare mentre ancora andava a scuola, il poter iniziare subito a inseguire il suo sogno senza doversi preoccupare eccessivamente di quanto potesse costare. – Vede compirò diciassette anni Aprile prossimo e pensavo che,con il suo aiuto, sarei riuscito a dare l’esame al Ministero con un bel po’ di anticipo rispetto ai M.A.G.O. in modo da potermi, successivamente, dedicarmi solo a essi.

Aggiunse, dimostrando di avere, almeno nella sua mente, pianificato tutto.

E perchè punti a diventare un Animagus?

Non si stranì per quella domanda, forse un po’ troppo privata –almeno per i suoi standar – né si innervosì perché in fondo quello non era un esame e dal suo punto di vista non vi era una risposta in assoluto giusta o sbagliata, ma solo la sua. Prese un altro sorso di succo non per prendere tempo e articolare una qualche spiegazione ad effetto ma solo per riordinare le idee e riuscire a formulare una discorso se non proprio coerente almeno che avesse un senso.

All’inizio è stato per curiosità. Già la Trasfigurazione umana ha un suo certo fascino, l’idea poi di potersi trasformare completamente in un altro essere vivente era davvero il top – secondo solo all’essere un Metamorfomagus, ma quella era una caratteristica ereditaria quindi non emulabile – Poi per sfida, per dimostrare a quelli che mi schernivano dicendo che è un incanto troppo complesso per un natobabbano come me cosa potevano farci con le loro idee razziste di superiorità del sangue… Ops, mi scusi – e arrossì di vergogna non appena si accorse di quello che aveva detto e soprattutto davanti a chi l’aveva detto, le mani ancora strette a pugno con rabbia, sentimento quello dovuto a certi ricordi non proprio piacevoli – Adesso invece… - si fermò inumidendosi le labbra, in palese difficoltà: come spiegare a voce a qualcuno che lo conosceva poco quelle che erano più che altro delle sensazioni? – Si è mai sentita come se avesse dentro di sé un qualcosa che preme per uscire, per vivere indipendentemente da lei? Ecco non so se a furia di leggere libri e storie sugli Animagi abbia finito con l’autosuggestionarmi ma è così che mi sento, come se da qualche parte dentro di me si trovasse un qualcuno che non aspetta altro che balzare fuori a sgranchirsi le zampe.

Il precedente rossore di vergogna virò verso un tenue rosa-imbarazzo mentre lo sguardo supplice di Jorge sembrava dire :” la prego non mi prenda per pazzo!” Giusto per stemperare un po’ il proprio di imbarazzo avrebbe voluto chiedere alla docente cosa avesse spinto lei a diventarlo, ma alla fine si trattenne – non voleva apparire maleducato e impiccione – e rimase così, in fiduciosa attesa, di un qualche commento da parte dell’altra.
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Messaggioda Rebecca » 13/10/2014, 12:33

Non voleva far sentire Jorge a disagio. Per tale motivo l'Auditore aveva cercato di rendergli quella visita quanto più confortevole possibile, rapportandosi con lui ad un livello molto informale, per invogliarlo a parlarle liberamente di tutto ciò del quale aveva bisogno.
Era fatta così l'italo-svedese, capace nel suo lavoro di insegnamento ma meno pronta ad innalzare barriere professionali sia con i colleghi che con gli studenti. La formalità del parlato era durata all'incirca due lezioni, prima che venisse soppiantata dal chiamare i ragazzi che frequentavano il suo corso per nome. Non ci trovava nulla di male, visto che solitamente non erano in molti a voler continuare Antiche Rune anche dopo i G.U.F.O., ma stranamente aveva notato che i maschi superavano di gran lunga il numero di femmine presenti in aula.
Come le aveva ricordato Logan più volte -e il suo pensiero volò per un attimo verso il il collega di colore, chiedendosi come stesse e cosa stesse facendo- il suo davanzale era un richiamo troppo irresistibile per tutto il genere maschile compreso fra i 15 e i 16 anni di età, ovvero in un periodo nel quale gli ormoni lavoravano senza sosta.
In ogni caso, la sua disponibilità nei confronti del Delfinazzurro servì a farlo sentire più libero di parlare di una questione che gli stava davvero molto a cuore: l'Animagia. Alvares avrebbe voluto imparare prima di uscire da Hogwarts come trasfigurare il proprio corpo in quello di un animale. E poichè l'Auditore era un animagus certificato dal Ministero aveva pensato logicamente che solo lei potesse darle una mano.
Rebecca non avrebbe avuto problemi ad aiutarlo, ma prima di accettare voleva assicurarsi che il ragazzo fosse a conoscenza dei corsi che il Ministero teneva ogni anno appositamente per coloro che volevano fare l'esame e diventare Animagus. Sapendo la sua provenienza -era un Natobabbano- era propensa a credere che certe informazioni difficilmente avrebbe potute reperirle da altre fonti, se non dagli insegnanti che stavano lì apposta per rispondere ad ogni suo dubbio.

Davvero?
Questo però non cambia la situazione.


Per quale motivo? Era curiosa la bella italiana, fin troppo curiosa a volte. Non si rendeva conto di poter risultare inopportuna agli occhi degli altri, anche se la sua sete di conoscenza non derivava dal desiderio di impicciarsi dei fatti altrui, ma semplicemente dal suo spirito votato a sapere qualunque cosa potesse esserle di qualche utilità o stuzzicare il suo intelletto. In quel caso, stava solo facendo le stesse identiche domande che i maghi, impiegati come insegnanti di Animagia al Ministero, gli avrebbero rivolto sia ad inizio corso, sia poco prima di dare l'esame vero e proprio. Era un pro-forma molto importante per il Ministero, perchè naturalmente esso tendeva a voler controllare ogni singolo aspetto di quella branca della magia. Lei si stava solo attenendo al protocollo ufficiale, mentre provava ad indagare ancora più a fondo sulle motivazioni del ragazzo.

Perché una volta preso il diploma avrò tempo per fare solo due cose: seguire i corsi per diventare un Pozionista e lavorare per permettermi di seguire i corsi e una stanza, ovunque questi si terranno.
Vede compirò diciassette anni Aprile prossimo e pensavo che,con il suo aiuto, sarei riuscito a dare l’esame al Ministero con un bel po’ di anticipo rispetto ai M.A.G.O. in modo da potermi, successivamente, dedicarmi solo a essi.


Oh, certo capisco...
So che ti dai molto da fare già qui a scuola e non vuoi perdere tempo prezioso!
- perchè ovviamente un corso al Ministero impiegava molto più tempo, mentre invece se la giovane donna si fosse presa quell'impegno, dovendosi dedicare solo a lui, avrebbe potuto aiutarlo a raggiungere i propri obiettivi molto prima!- Però mi incuriosisci: perchè vuoi diventare un Animagus?

Era quella la cosa che le premeva di più sapere, il motivo che spingeva Jorge a trasfigurarsi. Lei aveva avuto delle ragioni prettamente sentimentali, mentre la maggior parte veniva spinta a quella scelta da esigenze di lavoro. A quanto le risultava, un aspirante pozionista non aveva bisogno di essere anche Animagus, quindi -per logica- l'esigenza di Alvares aveva radici strettamente personali.

All’inizio è stato per curiosità. Già la Trasfigurazione umana ha un suo certo fascino, l’idea poi di potersi trasformare completamente in un altro essere vivente era davvero il top- annuì e gli sorrise, incoraggiandolo a proseguire -Poi per sfida, per dimostrare a quelli che mi schernivano dicendo che è un incanto troppo complesso per un natobabbano come me cosa potevano farci con le loro idee razziste di superiorità del sangue… Ops, mi scusi

Non preoccuparti e vai pure avanti.
Immagino che ci sia dell'altro no?


Adesso invece…
Si è mai sentita come se avesse dentro di sé un qualcosa che preme per uscire, per vivere indipendentemente da lei?
-Annuì in silenzio, sorridendo con dolcezza e comprensione -Ecco non so se a furia di leggere libri e storie sugli Animagi abbia finito con l’autosuggestionarmi ma è così che mi sento, come se da qualche parte dentro di me si trovasse un qualcuno che non aspetta altro che balzare fuori a sgranchirsi le zampe.

Capisco che cosa vuoi dire...- annuiva con la testa, socchiudendo appena gli occhi perchè erano le stesse identiche motivazioni -o quasi- che avevano spinto a lei a prendere quella decisione. Tuttavia il portoghese non poteva sapere una cosa del genere, per questo l'insegnante di Rune si affrettò a spiegargli meglio che cosa avesse voluto dire con quell'affermazione -Trasfigurazione era una delle mie materie preferite, oltre ad Antiche Rune, quando avevo la tua stessa età. Per questo, quando sono diventata Master Teacher ho scelto di tenere dei corsi di Trasfigurazione. Ricordo che il mio primo corso fu proprio sulla trasformazione del corpo umano in un animale, perchè era la parte che amavo di più di quella materia- sorrise al Delfinazzurro, accertandosi che stesse seguendo il suo discorso- Ma non è solo per esigenza di lavoro che lo sono diventata. Come te sentivo il bisogno di dare vita alla parte più animalesca del mio corpo. E alla fine ce l'ho fatta.
Immagino già saprai qual è la mia forma animale, visto che ti sei impegnato così tanto nella ricerca del professor Turner.


Rise divertita, ricordando la prima volta che aveva corso sotto forma di una lupa della Tundra: la neve sotto le zampe grandi e pelose, l'aria che respirava e che portava odori intensi ovunque si voltasse, l'udito eccezionalmente incrementato...si era sentita felice e ancora adesso, quando ne aveva bisogno, ricorreva all'Animagia per scaricare lo stress e per permettersi un contatto più diretto con la Terra. Non a caso era il suo elemento primario!

In cosa pensi di poterti trasformare?

Chiese subito dopo, questa volta non tanto per curiosità, quanto per farsi un'idea sul genere di animale che avrebbe preso forma il corpo del ragazzo: era importante, perchè se si fosse trattato di un animale marino, avrebbero dovuto essere quanto più vicini possibili all'habitat naturale di quella creatura.

Quando pensi alla tua parte animale, intendo dire.
Solitamente viene consigliato di focalizzare la propria attenzione sul tipo di ambiente a noi congeniale, perchè è molto facile che ci sia corrispondenza fra esso e quella che sarà in futuro la nostra forma in Animagus.
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Messaggioda Jorge » 13/10/2014, 17:44

Quando l'Auditore aveva nominato i corsi del Ministero -di cui lui aveva ignorato l'esistenza fino a due secondi prima - il portoghese aveva vacillato per un attimo o due prima di recuperare la propria determinazione e un po’ di ottimismo. La docente si era sempre dimostrata disponibile nei confronti degli studenti e quindi forse, spiegandole esattamente perché non avrebbe potuto seguire i corsi, gli avrebbe concesso il suo aiuto.

Oh, certo capisco...
So che ti dai molto da fare già qui a scuola e non vuoi perdere tempo prezioso!


Annuì con un semplice cenno del capo, una espressione distesa in volto, né imbarazzata né compiaciuta. Dopotutto quella era una semplice constatazione dei fatti, al di là dei risultati che riusciva a ottenere, non sempre soddisfacenti. Con lo stesso spirito ottimistico e maturo- in un passato neanche troppo lontano avrebbe considerato una domanda del genere come una intromissione nella sua privacy - raccontò alla docente i vari passaggi che l'avevano spinto a intraprendere la difficile strada della trasfigurazione umana, dalla curiosità per un incanto così complesso al desiderio di rivalsa su quegli studenti snob Purosangue fino a giungere alla motivazione finale, quella che sentiva più vera e che lo aveva spronato fallimento dopo fallimento a non arrendersi e alla fine a chiedere aiuto. Si riferiva alla sensazione per nulla spiacevole di avere un qualche animale acciambellato nel profondo del proprio animo che lo pungolava affinché gli concedesse finalmente la tanto agognata libertà. In realtà si sentiva un po’ stupido a cercare di spiegare a parole un qualcosa di così intimo e indefinito ma il sorriso dolce e comprensivo che non smise mai di aleggiare sul viso di Rebecca gli diede il coraggio di andare fino in fondo a quella sorta di confessione.

Capisco che cosa vuoi dire...- le lanciò una occhiata perplessa e allo stesso tempo curiosa. Quella non sembrava essere una frase di circostanza, non quando la docente aveva quella espressione sul viso eppure non riusciva a conciliarla con il ruolo di insegnante di Antiche Rune. Per fortuna l'italo-svedese ebbe pietà di lui e gli diede subito dopo una qualche spiegazione. - Trasfigurazione era una delle mie materie preferite, oltre ad Antiche Rune, quando avevo la tua stessa età. Per questo, quando sono diventata Master Teacher ho scelto di tenere dei corsi di Trasfigurazione. Ricordo che il mio primo corso fu proprio sulla trasformazione del corpo umano in un animale, perchè era la parte che amavo di più di quella materia - si sporse in avanti interessato al discorso ricordandosi all'ultimo secondo di non poggiare i gomiti sulla scrivania - Ma non è solo per esigenza di lavoro che lo sono diventata. Come te sentivo il bisogno di dare vita alla parte più animalesca del mio corpo. E alla fine ce l'ho fatta. Immagino già saprai qual è la mia forma animale, visto che ti sei impegnato così tanto nella ricerca del professor Turner.

Una lupa della Tundra.

Rispose prontamente, arrossendo lievemente per l'imbarazzo.

Anche se faccio fatica a vederla come un predatore. Non mi fraintenda, non voglio insinuare che lei non possa essere temibile e pericolosa ma un lupo...

Sollevò le spalle, incassandovi la testa, non sapendo come continuare senza risultare offensivo o altro sopratutto perchè si stava lasciando traviare non da nozioni scientifiche ma dall'educazione babbana ricevuta.

In cosa pensi di poterti trasformare? Quando pensi alla tua parte animale, intendo dire. Solitamente viene consigliato di focalizzare la propria attenzione sul tipo di ambiente a noi congeniale, perchè è molto facile che ci sia corrispondenza fra esso e quella che sarà in futuro la nostra forma in Animagus.

Con un sospiro mentale, recuperò tutte le nozioni apprese e corrugando la fronte riportò alla mente le immagini su cui il suo essere si concentrava durante gli allenamenti.

Sinceramente non lo so. Ogni volta che lascio libera la mia mente di vagare dove più si sente a proprio agio mi ritrovo in riva all'Oceano Atlantico, in un quartiere di Lisbona che si chiama Belem. Il luogo é pieno di pesci ovviamente ma anche di uccelli marini e non. Alcune gazze hanno fatto il nido o uno dei loro nascondigli tra gli alberi di fronte al Castello e si divertono a “depredare” i turisti.

Lo disse portando due dita di entrambe le mani ai lati del viso a indicare che l'espressione usata andava virgolettata. Mentre parlava di quel luogo con tanti dettagli e familiarità gli occhi gli brillavano di gioia mista a malinconia: dopotutto quello era il posto che preferiva in tutta Lisbona dove andava a rintanarsi per riflettere e per disegnare senza dover rendere conto a nessuno di quello che faceva.

Posso chiederle una cosa? -e dopo aver ricevuto il permesso continuò - Da qualche parte ho letto che la forma Animagus può essere influenzato dal proprio Patronus perché anche questo é una manifestazione della nostra essenza. Lei crede che ci sia davvero un nesso? -chiese speranzoso - Sa il mio é un Aquila Calva e non mi dispiacerebbe per nulla trasfigurarmi in essa.
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Jorge
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Messaggioda Rebecca » 14/10/2014, 18:45

A volte una serie di domande ben fatte, mischiate a dei modi gentili e disponibili, riuscivano a dare ottimi risultati, specie nel rapporto fra insegnante e studente. Rebecca lo stava sperimentando con Alvares quello stesso pomeriggio, metre cercava di comprendere i motivi per i quali il Delfinazzurro volesse diventare a tutti i costi Animagus.
Aveva accantonato l'idea di indirizzarlo verso i corsi del Ministero, perchè il ragazzo-a suo dire- non avrebbe avuto il tempo nè probabilmente i soldi per riuscire ad affrontare anche una spesa del genere. Era molto più facile dare direttamente l'esame partendo da una base precedentemente consolidata, piuttosto che iniziare da zero con gli insegnanti forniti dal Ministero stesso.
Tutto quello che l'italo-svedese fece fu ascoltare la spiegazione -piuttosto intima- del portoghese, sul bisogno di lasciare uscire l'animale che era in lui trasfigurando sè stesso. Rebecca non riuscì a resistere dal raccontargli la propria esperienza, omettendo ovviamente il dettaglio che essendo una Terran il cui elemento primario era molto forte, avvertiva ancora di più quel bisogno rispetto ai maghi e alle streghe comuni.

Una lupa della Tundra.
Anche se faccio fatica a vederla come un predatore. Non mi fraintenda, non voglio insinuare che lei non possa essere temibile e pericolosa ma un lupo...


Si può essere temibili e pericolosi in tanti modi, oltre che in tante circostanze, ma naturalmente non è solo per quello che mi sono trasformata in una lupa.
I lupi sono animali sociali, ovvero costituiscono delle comunità entro le quali vivono e cacciano insieme, procurandosi ciò di cui hanno bisogno tramite la cooperazione di gruppo.
Io sono una persona che fa amicizia molto facilmente, molto socievole e alla quale non dispiace affratto la compagnia!
- fissò il proprio sguardo intorno, osservando i vari quadri appesi lì- Li vedi tutti questi dipinti? Non stanno lì solo come abbellimento, con essi spesso ci faccio delle lunghe chiaccherate, quando sono da sola nel mio ufficio. Quel signore baffuto con il pendolo in mano è un po' scorbutico ma molto saggio ed è sempre un vero piacere conversare con lui- lo disse a voce un po' più alta, affinchè il soggetto in questione riuscisse a sentirla. Cosa che provocò un sono sbuffo di disapprovazione dallo stesso, che preferì allontanarsi dalla propria cornice, probabilmente per l'imbarazzo.-Non andare mai a focalizzarti solo sulla ferocia o meno di un animale, d'accordo?

Lo disse senza alcun tono di rimprovero, ma solo per aiutarlo a non lasciarsi sviare da certi preconcetti che non valevano a nulla riportati all'Animagia e al mondo animale in sè e per sè.
Successivamente, la giovane donna chiese un sincero parere a Jorge, su quale fosse l'ambiente che immaginava quando pensava di trasformarsi in animale.

Sinceramente non lo so. Ogni volta che lascio libera la mia mente di vagare dove più si sente a proprio agio mi ritrovo in riva all'Oceano Atlantico, in un quartiere di Lisbona che si chiama Belem. Il luogo é pieno di pesci ovviamente ma anche di uccelli marini e non. Alcune gazze hanno fatto il nido o uno dei loro nascondigli tra gli alberi di fronte al Castello e si divertono a “depredare” i turisti.

Vai avanti...

Posso chiederle una cosa?

Certo! Dimmi pure!

Da qualche parte ho letto che la forma Animagus può essere influenzato dal proprio Patronus perché anche questo é una manifestazione della nostra essenza. Lei crede che ci sia davvero un nesso? Sa il mio é un Aquila Calva e non mi dispiacerebbe per nulla trasfigurarmi in essa.

Non mi hai fatto proprio una domanda semplice!- rispose con una risata, mettendosi più comoda e preparandosi una risposta da dare al Delfinazzurro che non fosse troppo complicata -Partiamo dal presupposto che si, c'è un legame fra Animagia e Patronus, ma un legame che non riguarda il tipo di magia utilizzato, quanto la fonte dal quale attinge. Come tu sai, sia la forma Animagus che quella del nostro Patronus possono coincidere, perchè entrambe sono, come hai detto tu, una manifestazione della nostra anima.
Però sai anche che è possibile cambiare forma al Patronus, mentre l'Animagus rimane quello che è per tutta la vita.
In questo caso la differenza sta in ciò che questi due tipi di magia rappresentano: da un lato
- e qui alzò la mano destra- abbiamo l'espressione animale di noi stessi; dall'altro- disse, mettendo su anche la sinistra- la manifestazione pura della nostra essenza, che può cambiare in base alle esperienze che ognuno di noi vive ogni giorno. Ci vuole qualcosa di forte per cambiare forma al Patronus, perchè non è facile spezzare o modificare la nostra anima. E' molto facile che accada, ad esempio, quando perdiamo una persona a noi cara o quando proviamo un sentimento talmente forte che ci rende diversi da ciò che eravamo.
Spero che il mio discorso ti sia chiaro, perchè immagino che non sia così semplice capire la differenza.


Rise, facendo una breve pausa e prendendo l'ultimo sorso di caffè rimasto nella sua tazzina, che tuttavia venne riempita nuovamente subito dopo.

Quindi si, se pensi che non ci sia stato nulla di importante che abbia modificato il tuo Patronus, allora può essere che tu possa trasformarti in esso.
Ma se dovessi basarmi sulla descrizione del luogo che mi hai fatto, quando immagini di trasformarti in animale, allora ti dico subito che sei fuori rotta!


Le dispiaceva ma non c'era un modo più semplice per imparare a diventare Animagus. Ci voleva tanto esercizio, pratica e una buona dose di istinto, perchè in fondo era quello che caratterizzava ogni animale.

Ricordati di lasciarti guidare dal tuo istinto e non dalle tue emozioni.
Sei portoghese, immagino che quei luoghi ti siano molto cari e tu li conosca bene, ma è l'istinto dell'animale che è in te a dover prevalere, d'accordo?
Quindi, il primo compito che ti do è di esercitarti nell'incanalare la tua energia magica nel corpo, affinchè tu non abbia bisogno della bacchetta per trasformarti, e di...far uscire fuori il lato selvaggio che è in te!
Tutto chiaro?
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Messaggioda Jorge » 14/10/2014, 22:21

Si può essere temibili e pericolosi in tanti modi, oltre che in tante circostanze, ma naturalmente non è solo per quello che mi sono trasformata in una lupa.

Annuì con aria affranta, consapevole di aver appena fatto un enorme gaffe, trascinato dall’educazione babbana ricevuta che lo portava a misurare gli animali, e i predatori in generale, in base al loro grado di pericolosità.

I lupi sono animali sociali, ovvero costituiscono delle comunità entro le quali vivono e cacciano insieme, procurandosi ciò di cui hanno bisogno tramite la cooperazione di gruppo.
Io sono una persona che fa amicizia molto facilmente, molto socievole e alla quale non dispiace affatto la compagnia! Li vedi tutti questi dipinti?


Si guardò intorno spaesato, non riuscendo a cogliere subito il senso della domanda della docente, la mente che ancora processava i concetti che aveva appena espresso e che mettevano in luce aspetti del diventare Animagus che gli erano ancora del tutto oscuri. Fino a quel momento si era concentrato sul tipo di animale che gli sarebbe piaciuto diventare e con quale si sentisse maggiormente in sintonia, affrontando però il problema dal proprio punto di vista. Forse era il caso di soffermarsi di più sull’aspetto caratteriale, sulle abitudini sociali e di habitat degli animali per farsi un’idea di chi si sentirebbe più a suo agio nei suoi panni.

Non stanno lì solo come abbellimento, con essi spesso ci faccio delle lunghe chiacchierate, quando sono da sola nel mio ufficio. Quel signore baffuto con il pendolo in mano è un po' scorbutico ma molto saggio ed è sempre un vero piacere conversare con lui- di nuovo presente a se stesso il Delfino guardò in direzione del quadro incriminato, perplesso. Se riusciva a comprendere in genere il senso del discorso della docente lo stesso non poteva dire sulla sua abitudine di parlare con i personaggi di quei vecchi quadri. Sarà che lui, con i quadri di Hogwarts aveva sempre avuto delle pessime esperienze. - Non andare mai a focalizzarti solo sulla ferocia o meno di un animale, d'accordo?

Devo tener contro anche del suo habitat naturale, delle sue abitudini sociali e del suo carattere – riassunse con un tono interrogativo, insicuro sull’essersi ricordato tutto – Alla fine sono come noi… non gli manca neanche la parola visto che tra loro comunicano perfettamente.

Abbozzò un sorriso lieve, perchè in fondo gli piacevano molto gli animali e l’ottimo feeling che aveva con il suo Patis ne era una prova, prima di descrivere a Rebecca il luogo dove la sua mente lo catapultava ogni volta che si concentrava per provare a trasformarsi in un animale. Un luogo a lui caro e familiare ma allo stesso tempo ambiguo perché popolato da diverse specie animali.

Forse dovrei fare una piccola ricerca sugli esemplari più diffusi, giusto per vedere se ne trovo qualcuno più simile a me.

Era consapevole che qualsiasi risultato avrebbe ottenuto con quella ricerca non avrebbe risolto nessun mistero perché la forma Animagus non dipendeva dalla volontà dell’individuo ma dalla sua essenza, un po’ come la forma del Patronus. E fu proprio questa la domanda successiva che pose all’italo – svedese e cioè se fosse possibile che le due forme coincidessero.

Non mi hai fatto proprio una domanda semplice!- si grattò la testa con aria imbarazzata, sollevato allo stesso tempo dalla risata spontanea che scaturì dalla donna -Partiamo dal presupposto che si, c'è un legame fra Animagia e Patronus, ma un legame che non riguarda il tipo di magia utilizzato, quanto la fonte dal quale attinge. Come tu sai, sia la forma Animagus che quella del nostro Patronus possono coincidere, perchè entrambe sono, come hai detto tu, una manifestazione della nostra anima. Però sai anche che è possibile cambiare forma al Patronus, mentre l'Animagus rimane quello che è per tutta la vita. - si la Vireau aveva spiegato loro che in presenza di forti stress emotivi la forma del Patronus poteva cambiare e di casi nella Storia del Mondo Magico ce ne erano abbastanza da non far credere a una semplice coincidenza - In questo caso la differenza sta in ciò che questi due tipi di magia rappresentano: da un lato abbiamo l'espressione animale di noi stessi; dall'altro la manifestazione pura della nostra essenza, che può cambiare in base alle esperienze che ognuno di noi vive ogni giorno. Ci vuole qualcosa di forte per cambiare forma al Patronus, perchè non è facile spezzare o modificare la nostra anima. E' molto facile che accada, ad esempio, quando perdiamo una persona a noi cara o quando proviamo un sentimento talmente forte che ci rende diversi da ciò che eravamo. Spero che il mio discorso ti sia chiaro, perchè immagino che non sia così semplice capire la differenza.

No non è semplice cogliere la differenza e soprattutto le varie implicazioni ma credo di aver compreso…

Quindi si, se pensi che non ci sia stato nulla di importante che abbia modificato il tuo Patronus, allora può essere che tu possa trasformarti in esso.

Rimase in silenzio per un paio di secondi, ripercorrendo mentalmente i tratti salienti della sua vita e, al di là dell’incognita rappresentata dal comportamento che Cappie stava tenendo con lui in quei giorni, non riuscì a individuare nulla di tanto eclatante da giustificare un tale cambiamento.

No nessun evento traumatico o cambiamento estremo.

Ma se dovessi basarmi sulla descrizione del luogo che mi hai fatto, quando immagini di trasformarti in animale, allora ti dico subito che sei fuori rotta!

Un’espressione abbattuta comparve sul viso del portoghese anche se, sentendo la spiegazione di prima sulle affinità tra la donna e la sua forma Animagus, il dubbio gli era venuto: dopotutto l’habitat naturale dell’Aquila Calva erano gli Stati Uniti e non le coste dell’Oceano Atlantico.

Ricordati di lasciarti guidare dal tuo istinto e non dalle tue emozioni.
Sei portoghese, immagino che quei luoghi ti siano molto cari e tu li conosca bene, ma è l'istinto dell'animale che è in te a dover prevalere, d'accordo?


Le assicuro che non cerco in alcun modo di pilotare l’allenamento. Prima di ogni tentativo faccio alcuni esercizi di yoga che mi ha insegnato mia madre per svuotare la mente da qualsiasi ricordo o emozione e poi semplicemente mi lascio andare… - in realtà la madre lo aveva avvicinato a quelle tecniche base di meditazione per aiutarlo a controllare l’impulsività e a essere più riflessivo, dote molto apprezzata per un Pozionista, ma aveva pensato che avrebbero potuto essergli utili anche in quel frangente - Dice che sbaglio?

Quindi, il primo compito che ti do è di esercitarti nell'incanalare la tua energia magica nel corpo, affinchè tu non abbia bisogno della bacchetta per trasformarti, e di...far uscire fuori il lato selvaggio che è in te! Tutto chiaro?

Quindi mi aiuterà? – chiese il Delfino, saltando quasi sulla sedia, gli occhi che gli brillavano di una felicità a stento repressa – Hemm si è chiaro… più o meno…. Cioè come faccio a comprendere se il tentativo di incanalare la mia energia magica senza bacchetta ha successo? Esiste qualche incantesimo base che posso castare? Tipo un Lumos o qualcosa del genere?

Spoiler:
Rebecca
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