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Messaggioda Ferdy » 05/06/2012, 13:58

Ah, più in casa di così...

Fece finta di non prestare orecchio a quella silenziosa affermazione che difficilmente avrebbe sentito se il colloquio fosse stato tra più persone, visto che così non era, doveva essere ovvio il fatto che lui poteva prestare attenzione a qualunque cosa lei diceva, con chi voleva parlare, con i muri?
Affinché lei non si accorgesse che lui avesse sentito il docente di Volo tossicchiò in maniera breve, mettendo una mano davanti la bocca e abbassando di poco il capo di lato. Inefficace in quanto la docente capì che in realtà aveva udito eccome e si scusò subito aprendosi in un sorriso.

Perdonami, sono una pessima compagnia.
Purtroppo in questo periodo mi stanno succedendo molte cose assurde, e faccio fatica a stare dietro a tutto.


Stone scosse il capo di poco come per volerla comprendere e farle risparmiare le scuse, dopotutto lui la poteva capire in quanto già lui, nella sua posizione, faceva fatica a dare retta ad ogni cosa, figuriamoci con il ruolo di Vice sulla testa, con una scuola quasi sempre nelle mani, lezioni, compiti, problemi esterni ed interni: di certo Monique Vireau non si stava godendo la vita più di quanto se la stesse godendo lui e ciò riscaldò lievemente il cuore del giovane, mentre una sensazione di dispiacere si insinuava dentro lui. In realtà nemmeno poteva immaginare la difficoltà dell'incarico della donna, forse fare la Vice Preside doveva essere tanto difficile quanto fare la Preside, oppure leggermente di meno, per una donna così giovane era una grande responsabilità.

Ti capisco non devi scusarti e non sei affatto di pessima compagnia, questa chiacchierata mi ha fatto piacere!

Credo che sia meglio per me andare, ma prometto di farmi perdonare quanto prima.
Ci vediamo più tardi in Sala Grande per la cena.


Annuì con il capo mentre con un lieve gesto della bacchetta i calici contenenti la granita o meglio, che contenevano la granita, sparirono sfumando nell'aria, e fu allora che la ripose nella tasca destra del pantalone nero che gli stringeva le caviglie.
Quando la donna pronunciò quelle ultime parole per congedarsi non poté che notare il suo volto dipinto di una stanchezza, un volto in cerca di riposo, in grado di essere saziato solo con un cuscino morbido.

Non ti preoccupare Monique, va pure, magari avremo modo di continuare durante la cena, inoltre voi donne avete i vostri tempi, manca quasi un'ora alla cena, così rischi di attardarti...

Concluse la frase con un sorriso, poi si alzò deciso a voler accompagnare la docente di Incantesimi verso la porta e una volta giunto lì la apri da "galantuomo" e prima che la donna uscisse le rivolse le ultime parole prima di congedarsi:

Ah... Monique... Se c'è qualcosa di cuoi vorresti parlare o di cui vorresti liberarti non esitare a bussare a questa porta, e non temere, nel mio ufficio non c'è nessuna penna auto-scrivente e affilata al servizio del Profeta, ogni tuo segreto sarà al sicuro...

Dopodiché le rivolse un occhiolino complice e dopo che la donna fosse uscita richiuse piano la porta, per poi cominciare a fischiettare e dirigersi dietro la scrivania per sistemare le ultime carte e poi recarsi negli Alloggi Docenti dove avrebbe fatto una bella doccia rigenerante: quella era stata una giornata intensa.

Spoiler:
Monique
Ferdy
 
 

Messaggioda Ferdy » 22/07/2012, 14:55

[Domenica - h.15:30]

L'anno scolastico era giunto al termine. Molti studenti avevano lasciato il castello, desiderosi delle vacanze estive, alcuni si erano trattenuti, inspiegabilmente. Quando lui era ai suoi primi anni ad Hogwarts, uscire dall'Incanto Fidelius rappresentava quasi un sogno che poteva realizzare solo una volta e lo aspettava con ansia, quasi se una volta fuori respirasse un'aria diversa, più pura e soprattutto meno monotona, anche se in realtà la monotonia regnava poco nel castello vista l'enormità della struttura e, di conseguenza, l'ampio passatempo alla ricerca di posti nuovi e sconosciuti.

In teoria ora è vacanza anche per me, in vece di insegnante, per cui nessuno studente si presenterà alla mia porta oggi: ciò vuol dire relax...

Pensò quasi sollevato, mentre scivolava dentro la porta del suo ufficio, come al solito ben in ordine, eccezion fatta per le pile di fogli in disordine posti sopra la scrivania, che pensò a sistemare ordinatamente con un gesto silenzioso della bacchetta, dopodiché volse un sorriso alla stanza, quasi come un allocco e poi si lasciò andare nella comoda sedia dietro la scrivania, afferrando il libro più vicino a lui e cominciandolo a sfogliare trovandone subito il tratto fin cui aveva letto la volta precedente, dopodiché un silenzio quasi invocante sonno calò nell'ufficio, mentre i suoi occhi si spostavano da una riga all'altra, da una pagina all'altra con velocità tale da comprenderne il contenuto.
Il Prefetto aveva dimenticato del gufo che aveva fatto recapitare ad una giovane ragazzina il giorno precedente, dopotutto lo stress non scivolava via tutto in una volta sola.

Spoiler:
Caroline Priscilla
Ferdy
 
 

Messaggioda Caroline Priscilla » 23/07/2012, 14:15

Le vacanze di apprestavano ad iniziare e la partenza per ritornare fra le braccia della propria famiglia era ormai imminente. La piccola Tassorosso avrebbe dovuto quel giorno preparare il suo baule per la partenza ma, un po' per pigrizia, un po' per una strana lettera ricevuta il giorno prima, non era ancora riuscita a concludere nulla. Quella missiva, inviata dal professore di volo, Ferdy Stone, l'aveva incuriosita e in parte messa in agitazione. Ho fatto qualcosa di male? si chiedeva continuamente, eppure per quanto sforzasse il cervello non riusciva a trovare nulla che avrebbe potuto metterla nei guai proprio alle soglie della chiusura estiva della scuola. Pertanto la curiosità aveva preso il sopravvento su qualsiasi altra cosa. Così, quando ormai l'ora dell'appuntamento era imminente, la piccola era già pronta e tranquilla per recarsi nell'ufficio del professor Stone. Portava un paio di pantaloncini jeans che lasciavano scoperte le gambe piccole e magre, da bambina, una maglietta a maniche corte rossa con qualche ghirigoro disegnato sopra e le scarpe da ginnastica bianche. I capelli erano legati in una semplice coda sulla sommità della testa e la bacchetta spuntava tranquilla dalla tasca dei jeans. Non si era messa la divisa, visto che ormai le lezioni erano finite, anche se non era sicura di potersi presentare con quell'abbigliamento nell'ufficio di un professore.
D'accordo, i capelli sono a posto, i vestiti anche...però non starò dimenticando qualcosa? Aveva quella strana sensazione che la prendeva ogni tanto di aver dimenticato un particolare fondamentale. Non riuscendo a pensarci oltre, però, fece spallucce ed uscì dalla propria stanza nella Sala Comune di Tassorosso.
Bene! Verso l'ufficio di...oh cavolo! si battè una mano in testa, dandosi ripetutamente della stupida per non essersi ricordata che LEI non sapeva dove fosse quell'ufficio. Sbuffando, iniziò a vagare con la propria mente, cercando di ricordare se avesse mai seguito la figura del professore quando tornava nel proprio ufficio o sentito da qualcuno dove potesse essere. Ad un certo punto le sembrò di ricordare qualcosa, forse chiacchierando con qualche compagno che vi era già stato.
Piano sesto! Inizierò da lì
Cappie si mise a correre lungo tutte le scale e i corridoi che incontrava, cercando di non andare a sbattere contro persone e armature che le ostacolavano il cammino. Sapeva infatti di aver sforato di almeno 5 minuti l'incontro previsto con l'insegnante e non avrebbe voluto fare più tardi di quanto già non fosse. Quindi finalmente, ansimando un po', giunse sull'agognato piano sesto, o almeno sperava fosse quello. La bambina iniziò a camminare lungo il corridoio, leggendo le targhette sulle porte. Alla fine, con suo grande sollievo, giunse al tanto agognato ufficio del professore di Volo e, cercando di riprendere un po' di contegno schiarendosi la voce, bussò delicatamente tre volte sulla porta.

E' permesso?

chiese a voce alta. Se non avesse ricevuto risposta, la bambina avrebbe picchiato ancora più forte una seconda e una terza volta sul legno della porta, fino a quando non avrebbe ricevuto risposta dall'insegnante al suo interno...


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Messaggioda Ferdy » 23/07/2012, 14:58

Per essere una Tassorosso la piccola Caroline non era molto puntuale, eppure si diceva che gli appartenenti a quella casata fossero molto ordinati e precisi nei propri impegni, lui stesso lo aveva potuto notare e rimanere divertito da quella peculiarità dei Tassi; forse era incappata in qualche imprevisto o forse era ancora impegnata nella Sala Grande. Ciò nonostante non si infastidì per nulla visto che lui non aveva niente da fare, per cui poteva prendersela con comodo.
Giunto l'orario dell'incontro aveva guardato l'orologio che c'era nella stanza, ma nessun bussare proveniente dalla porta lo destò dalla sedia, per cui continuò a leggere beatamente.
Guardò più volte verso l'ingresso finché dopo cinque minuti massimo, un fragile tocco della porta e una piccola voce proveniente dall'esterno lo costrinsero a riporre il libro sulla scrivania, non dopo aver piegato lo spigolo della paginetta in alto per non dover sfogliare il libro la prossima volta e ritrovare il segno.

E' permesso?

Doveva sicuramente essere lei: non sapeva riconoscerne il tono di voce, tuttavia agì di sicurezza e la invitò ad entrare pronunciando il suo nome.

Vieni pure, Caroline!

Disse lui, con lo sguardo puntato sulla porta con un sorriso stampato in volto, che la piccola avrebbe potuto osservare una volta entrata; se non altro da quell'incontro avrebbe potuto capire che non si trattava di qualcosa per cui avesse dovuto preoccuparsi.
Una volta che lei avesse fatto ingresso nella stanza, e l'avrebbe trovata accogliente (Ferdy lo sperava), il ragazzo la avrebbe invitata a sedersi con un cenno della mano nella poltrona identica alla sua davanti la scrivania.

Credo che non rappresenti un problema per te doverti chiamare Caroline, vero? Mi sentirei estremamente vecchio a chiamarti per cognome, dopotutto ho solo 18 anni... - una risatina divertita prima di continuare - Prima che tu mi chieda il motivo per cui ti abbia convocata qui, nel mio ufficio, ti vorrei avvisare che non tratta di qualcosa per cui vale la pena preoccuparsi.

Disse lui, sempre cercando di sembrare il più giovanile possibile, sia per andare incontro alla piccola e sia perché in tal modo non le avrebbe dato l'idea di trovarsi davanti un professore, ma davanti un comune compagno di scuola. E poi odiava essere chiamato 'Signore' o 'Professore': lo facevano sentire ulteriormente più vecchio.
Quella era una delle precisazioni che faceva ad ogni alunno che veniva in contatto con lui all'esterno dell'aula di Volo e che doveva fare anche a lei.

E un'altra cosa... Ti prego, durante questa chiacchierata, chiamami per nome.

Le rivolse un'espressione di pietà, anche per sdrammatizzare un po la situazione: lui si rendeva conto che per gli alunni non era molto facile dialogare con i propri insegnanti: ci era stato anche lui tra i banchi di scuola.
Caroline gli aveva dato l'impressione di una bambina molto giocosa e simpatica, ma al contempo un poco introversa, ma poteva anche sbagliarsi. Quella curiosità lo aveva spinto a collocarla nel suo ufficio dopo pranzo: non ricordava di aver avuto modo molte volte di parlare con lei, quasi non si ricordava se la piccola fosse presente al suo corso.

Il motivo per cui ti ho chiesto di farmi visita è il fatto che sei una dei pochi studenti con cui ho avuto poco a che fare e questo non è nel mio carattere: per stare bene con gli alunni ho bisogno di familiarizzare con loro e instaurare un rapporto quasi da amici, un rapporto sempre moderato, ovviamente.

Dopodiché prese la bacchetta e ne tenne la punta sospesa nell'aria, come se si fosse bloccato sull'orlo di eseguire un incanto - Cosa desideri mia cara, un bicchiere di the fresco, oppure una Burrobirra? Mmh?! - disse annuendo con il capo, con l'aria di uno che insisteva: la ragazza non è che poteva prendere qualcosa, ma doveva prendere qualcosa.

Una volta che lei lo avesse risposto avrebbe mosso la bacchetta in aria e secondo il principio di una delle leggi sulla Trasfigurazione di Gump avrebbe richiamato due bicchieri pieni di bevanda. Ferdy ne tirò un sorso dal suo, afferrandolo in aria e poi le rivolse nuovamente la parola per passare all'apertura di un discorso.

Bene Caroline, perché non mi parli dei tuoi interessi scolastici e dei tuoi hobby? Sono sicuro che rimarrò affascinato nel sentire quel che hai da dire.

Poggiò il bicchiere sul tavolo delicatamente e posò la mano sul bracciolo della poltrona, aguzzando le orecchie, incuriosito dalla vita quotidiana che teneva la piccola studente di Tassorosso.

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Messaggioda Caroline Priscilla » 25/07/2012, 13:24

Al suo bussare, una risposta giunse pronta dall'interno dell'ufficio

Vieni pure, Caroline!

Era la prima volta che un insegnante la chiamava solo con parte del nome. Di solito sembravano tutti molto ligi a chiamarla "signorina O'Neill" o "Caroline Priscilla". Be', la cosa la rincuorava un po'. Aprì la porta, facendo prima capolino con la testa, per ossevare l'ambiente circostante e poi azzatdandosi ad entrare completamente, chiudendosi la porta dell'ufficio dietro le spalle.

Buon pomeriggio, professore

disse educatamente, avvicinandosi alla cattedra dietro il quale era seduto Ferdy. Trovava quel posto abbastanza accogliente e molto ordinato, nulla a che vedere col caos e il disordine che regnavano in camera sua. Ciò la mise un po' a disagio, temeva di trovarsi di fronte ad una persona troppo ligia e severa, con il quale difficilmente sarebbe andata d'accordo.

Credo che non rappresenti un problema per te doverti chiamare Caroline, vero? Mi sentirei estremamente vecchio a chiamarti per cognome, dopotutto ho solo 18 anni...Prima che tu mi chieda il motivo per cui ti abbia convocata qui, nel mio ufficio, ti vorrei avvisare che non tratta di qualcosa per cui vale la pena preoccuparsi.

La piccola si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo. Per fortuna non aveva combinato nessun guaio e questo le permise di sciogliersi un po' dalla tensione. Quindi accettà l'invito del ragazzo a sedersi sulla poltrona davanti alla scrivania, sprofondando in quel cuscino così morbido a causa della sua piccola statura. Si stava chiedendo se avrebbe potuto chiedergli di chiamarla col suo soprannome, Cappie, quando i suoi pensieri vennero interrotti dal nuovo parlare del ragazzo.

E un'altra cosa... Ti prego, durante questa chiacchierata, chiamami per nome.
Il motivo per cui ti ho chiesto di farmi visita è il fatto che sei una dei pochi studenti con cui ho avuto poco a che fare e questo non è nel mio carattere: per stare bene con gli alunni ho bisogno di familiarizzare con loro e instaurare un rapporto quasi da amici, un rapporto sempre moderato, ovviamente. Cosa desideri mia cara, un bicchiere di the fresco, oppure una Burrobirra? Mmh?!


La piccola strabuzzò gli occhi dalla sorpresa. Era la prima volta che si trovava davanti ad un insegnante tanto disponibile e cordiale da instaurare un rapporto con ogni singolo alunno della scuola. Senza pensarci, rispose subito di volere della burrobirra: suo padre gliela aveva fatta assaggiare solo una volta e il ricordo del buon sapore di quella bevanda le era rimasto in bocca find a allora. A quel punto, prese il bicchiere fatto apparire dal Corvonero e ne sorseggiò un po', lentamente, assaporando di nuovo quel gusto che le era tanto mancato.

Bene Caroline, perché non mi parli dei tuoi interessi scolastici e dei tuoi hobby? Sono sicuro che rimarrò affascinato nel sentire quel che hai da dire

D'accordo...Ferdy...allora, se non ti dispiace, potrei essere chiamata col mio soprannome, Cappie? Lo preferisco, rispetto a Caroline o Caroline Priscilla...

si azzardò a chiedere, con una vocina un po' bassa, sperando di non essere stata troppo impertinente nel fargli quella richiesta e nel dargli del tu.

Non credo di avere molto da dire. Sono originaria di Dublino, ma la mia famiglia abita in un piccolo paesino nel sud dell'Irlanda...mia madre è una Babbana, mio padre invece è un mago- nel dire ciò gli occhi della bambina si illuminarono-Sai, lavora con i draghi! Uhm...adoro stare qui ad Hogwarts e non vedo l'ora che le vacanze finiscano per poter nuovamente tornare qui!- Era sincera, le mancava la sua famiglia, ma sentiva che stare nel Castello era mille volte più eccitante che tornare a casa per l'estate. Riprese a sorseggiare la sua Burrobirra, leccandosi le labbra là dove parte della bevanda si era depositata.

E' buonissima! Dove l'hai presa? Mio padre mi ha parlato di Hogsmeade, ma ha detto che potrò andarci solo al terzo anno...uff, secondo me non è giusto!A poco a poco il senso di disagio andava sparendo, facendo sorgere nuovamente nella tassetta lo spirito vivace e soprattutto la parlantina veloce e frenetica che la distingueva. Continuò a bere ancora un po', attendendo la risposta di Ferdy alla propria domanda...
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Messaggioda Ferdy » 27/07/2012, 12:09

D'accordo...Ferdy...allora, se non ti dispiace, potrei essere chiamata col mio soprannome, Cappie? Lo preferisco, rispetto a Caroline o Caroline Priscilla...

Con il capo annuì, un sorrisino divertito: era davvero una Tassa strana, con la vivacità di una Serpeverde; doveva suggerire alla Preside Bergman di fare un controllo a quel vecchio Cappello, probabilmente stava dando i numeri in quel periodo.

D'accordo Cappie...

Notò con piacere che la ragazzina si stava mettendo a suo agio, questo non poteva renderlo che felice.
Chissà perché si faceva chiamare Cappie, probabilmente una fusione tra i nomi Caroline e Priscilla, in ogni caso era un bel soprannome, uno di quelli suggerenti una persona simpatica e solare, piena di energia.
Mentre la ragazza riprendeva con il suo discorso lui bevve un altro po della sua Burrobirra, per poi posare il bicchiere sulla scrivania, stando ben attento a non poggiarlo troppo vicino alle pile di fogli ai lati del tavolo, per evitare imprevisti.

Non credo di avere molto da dire. Sono originaria di Dublino, ma la mia famiglia abita in un piccolo paesino nel sud dell'Irlanda...mia madre è una Babbana, mio padre invece è un mago - non poté fare a meno di notare un certo orgoglio in lei nel momento in cui parlò del padre, probabilmente doveva rappresentare molto per lei - Sai, lavora con i draghi! Uhm...adoro stare qui ad Hogwarts e non vedo l'ora che le vacanze finiscano per poter nuovamente tornare qui!

Molto singolare con la ragazzina, visto che i nove mesi di studio non l'avevano spinta a prendere una pausa dall'aria della scuola, anzi, la invogliavano quasi a rimanere lì anche per tutta l'estate se fosse stato per lei. Naturalmente c'era anche la famiglia e la piccola doveva accontentare entrambi i suoi desideri: non c'era scelta più saggia.
Era ancora ai suoi primi anni e crescendo era certo che non avrebbe provato più molta simpatia per Hogwarts, almeno non come prima, una volta che si sarebbe dovuta trovare davanti G.U.F.O e M.A.G.O.

Bevve anche lei dalla sua Burrobirra, con più entusiasmo di prima ed una volta che le sue labbra si separarono dal bicchiere fu lieto di vedere un'espressione deliziata sul suo volto infantile.

E' buonissima! Dove l'hai presa? Mio padre mi ha parlato di Hogsmeade, ma ha detto che potrò andarci solo al terzo anno...uff, secondo me non è giusto!

Si lasciò andare in una piccola risata, notando la sua disapprovazione riguardo al fatto che solo gli studenti dal terzo anno in poi potessero accedere ad Hogsmeade.

Devi sapere che non c'è pub migliore dei Tre Manici di Scopa che riesca a fornire una Burrobirra superiore a questa...

Poi si fece più serio, ma anche comprensivo: anche lui era stato un bambino, gli sembrava solo ieri quando era arrivato in quel castello;

Devi sapere, Cappie, che ognuno di noi per ottenere qualcosa deve disporre di una determinata maturità affinché possa gestirla, altrimenti il carico sarebbe troppo pesante e finiremmo con il cadere per terra. Lo stesso vale per il permesso ad Hogsmeade: non credi che se voi del primo e secondo anno veniate lasciate liberi a gironzolare per il villaggio combinereste qualche guaio, pur accidentalmente?

La piccola avrebbe capito e gli avrebbe dato ragione. Anche lui si era posto i suoi stessi interrogativi e aveva considerato quella un'ingiustizia, ma poi, maturando, appunto, aveva compreso che ogni cosa ha un suo prezzo, seppur non materiale.

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Messaggioda Caroline Priscilla » 28/07/2012, 9:14

Continuò a sorseggiare tranquillamente la sua Burrobirra, mentre ascoltava l'insegnante di volo parlare di Hogsmeade.

Devi sapere che non c'è pub migliore dei Tre Manici di Scopa che riesca a fornire una Burrobirra superiore a questa...

I Tre Manici di Scopa! Aveva sentito nominare quel posto da suo padre! I suoi occhi brillavano di nuovo desiderio nel saperne di più su quel luogo. Quanto ci lasciava gli occhi ogni volta che il padre la portava a Diagon Alley, il villaggio di Hogsmeade le avrebbe fatto lo stesso effetto se non meglio! Tuttavia, prima che lei aprisse bocca per parlare, Ferdy continuò

Devi sapere, Cappie, che ognuno di noi per ottenere qualcosa deve disporre di una determinata maturità affinché possa gestirla, altrimenti il carico sarebbe troppo pesante e finiremmo con il cadere per terra. Lo stesso vale per il permesso ad Hogsmeade: non credi che se voi del primo e secondo anno veniate lasciate liberi a gironzolare per il villaggio combinereste qualche guaio, pur accidentalmente?

La piccola, pronta a parlare, chiuse la bocca. Combinare guai? Maturità? Io voglio solo vedere Hogsmeade... pensava la bambina, riflettendo sulle parole del professore, ma senza riuscire a capirne il senso. Lei non avrebbe combinato nessun guaio! Be'...forse un pochino. Ma si, magari si sarebbe solo messa ad esplorare l'intero villaggio, ma nulla di pericoloso! Insomma anche quelli del terzo rischiavano di combinare guai, non solo lei! Covinta della sua idea, la bambina prese un altro sorso di Burrobirra scoprendo, con suo enorme dispiacere, che in realtà non ne era rimasta neanche un goccio. Non osò chiedere a Ferdy di riempirne un altro bicchiere, quindi continuò a tenere in mano la tazza, facendo saettare gli occhi da una parte all'altra della stanza, come a voler dissimulare il desiderio impellente di berne un altro goccio.

Io...non credo che quelli del terzo anno non combinano guai! E poi che pericolo può esserci a Hogsmeade da impedire a noi del primo e del secondo di andarci? Insomma...se promettiamo di non cacciarci nei guai...dovrebbe andare bene giusto?

chiese speranzosa la bambina. Non riusciva ad accettare l'idea che le fosse negato qualcosa solo perchè troppo piccola. Era una cosa senza senso! Guardò di traverso Ferdy, cercando di ricomporsi subito, non voleva rischiare di mancare di rispetto ad un insegnante, per quanto cordiale e disponibile fosse.

E...se facessi una petizione per permettere anche agli studenti più piccoli di partecipare ai finesettimana a Hogsmeade, credi che avremmo qualche possibilità con la Preside Bergman?

domandò a bruciapelo e con serietà. Sembrava veramente intenzionata a fare una cosa del genere. Sarebbe potuta sembrare una sciocchezza, ma agli occhi della bambina era una sciocchezza non permettere a tutti di uscire una volta ogni tanto dalle mura del Castello. Insomma, aveva bisogno di una ragione più che valida e quella datale dal professore di Volo non le bastava! Stava già pensando chi coinvolgere nella sua battaglia, Elisabeth eJorge in primis, poi altri concasati e in generale tutti quelli interessati a fare una cosa del genere.
Devo passare in biblioteca, dopo... Ormai sembrava completamente persa nei suoi pensieri, tuttavia prestava ascolto a ciò che avrebbe detto, se lo avrebbe detto, Ferdy in quel momento...
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Messaggioda Ferdy » 12/08/2012, 12:47

Quando aveva parlato alla piccola Caroline, o meglio Cappie, così come preferiva lei, di Hogsmeade lo aveva fatto senza sceglierne le parole, le aveva parlato saggiamente senza tono di rimprovero, affatto: di comprensione semmai, considerato il fatto che anche lui era stato uno studente con gli stessi suoi desideri.
Nonostante avesse cercato di parlarle con calma e cercando di far uscire la ragione dalla testa della piccola Tassorosso, questa non fu molto contenta, fraintese il suo ragionamento.

Io...non credo che quelli del terzo anno non combinano guai! E poi che pericolo può esserci a Hogsmeade da impedire a noi del primo e del secondo di andarci? Insomma...se promettiamo di non cacciarci nei guai...dovrebbe andare bene giusto?

Sorrise dolcemente all'affermazione della bambina per quanto fosse ingenua, ma non gliene faceva una colpa poiché era naturale che fosse così a quell'età; sarebbe rimasto impressionato se fosse stato il contrario, e anche dispiaciuto ad esser sinceri: l'ingenuità di un bambino è una cosa che lo caratterizza e lo definisce tale, un peccato non esserne dotati a quell'età.

Non mi fraintendere, Cappie.
Hogsmeade è l'unico villaggio completamente magico di tutta la Gran Bretagna, pieno di mistero e divertimento, così pieno da poter riuscire a spezzare una promessa fatta da un ragazzino di dodici anni. Alla tua età, se una cosa interessa davvero, dimenticate di ciò che avete detto, ma lo fate di sproposito, senza consapevolezza, per tal motivo noi siamo tenuti a dovervi tutelare ancora.


Non erano parole ingiuste quelle del giovane docente, Cappie non poteva capirlo ancora, ma un giorno lo avrebbe compreso e avrebbe dato ragione a quella motivazione; Ferdy non escludeva il fatto che la piccola lo comprendesse già quel momento, ma incoraggiata dal suo spirito ribelle e dall'orgoglio di non ammettere che avesse ragione continuava a battersi per la sua causa e quelli degli studenti del primo e secondo anno.

E...se facessi una petizione per permettere anche agli studenti più piccoli di partecipare ai finesettimana a Hogsmeade, credi che avremmo qualche possibilità con la Preside Bergman?

Quella non sarebbe stata una cattive idea, ma avrebbe dovuto precisare e perfezionare quella richiesta, ma a quello ci pensò Stone, deliziato dall'animo sognante e combattente della piccola studentessa.

Questa non sarebbe una cattiva idea, tuttavia dovresti estendere la petizione non solo al primo e secondo anno: tutti gli studenti dovrebbero decidere a riguardo della questione, altrimenti è ovvio che l'avreste vinta voi che condividete la stessa ragione, ci deve essere anche la voce dei più anziani, coloro che hanno comunque dovuto aspettare due anni prima di visitare Hogsmeade e che potrebbero non pensarla allo stesso modo, non credi?

Concluse con un occhiolino, deciso a farla rilassare, avendo notato che da quando avevano cominciato a parlare del villaggio si era decisamente inquietata: quello non era stato il suo intento. Nei suoi studenti lui cercava esclusivamente una cosa, la cosa che caratterizzava gli appartenenti alla casata di Corvonero: la ragione.

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Messaggioda Caroline Priscilla » 15/08/2012, 10:07

Cappie aveva aggrottato la fronte, troppo intenta a macchinare piani e petizioni per portare avanti la propria idea di poter andare ad Hogsmeade anche se era solo del secondo anno, quando la voce di Ferdy la riscosse dalle sue elucubrazioni.

Non mi fraintendere, Cappie.
Hogsmeade è l'unico villaggio completamente magico di tutta la Gran Bretagna, pieno di mistero e divertimento, così pieno da poter riuscire a spezzare una promessa fatta da un ragazzino di dodici anni. Alla tua età, se una cosa interessa davvero, dimenticate di ciò che avete detto, ma lo fate di sproposito, senza consapevolezza, per tal motivo noi siamo tenuti a dovervi tutelare ancora.


In effetti non aveva tutti i torti. Anzi. Aveva proprio ragione. La piccola lo guardò, un misto di curiosità e di colpevolezza sul volto, come a voler dire che in effetti lei sarebbe stata capace di cacciarsi nei guai, venendo magari meno alla parola data. Ma in fondo non potevano pretendere che se ne stesse buona e cara mentre tutto intorno a lei sentiva il richiamo della magia, no? La bambina sbuffò, rassegnata che l'insegnante potesse avere ragione e che quindi il suo progetto difficilmente sarebbe andato in porto.

Questa non sarebbe una cattiva idea, tuttavia dovresti estendere la petizione non solo al primo e secondo anno: tutti gli studenti dovrebbero decidere a riguardo della questione, altrimenti è ovvio che l'avreste vinta voi che condividete la stessa ragione, ci deve essere anche la voce dei più anziani, coloro che hanno comunque dovuto aspettare due anni prima di visitare Hogsmeade e che potrebbero non pensarla allo stesso modo, non credi?

Certo, come no! Saranno tutti felicissimi di aiutarci! pensò la piccola in maniera sarcastica. Forse solo il prefetto di Tassorosso, Vergil, sarebbe stato così gentile e disponibile da aiutarli, ma gli altri studenti? Tuttavia la bambina pensò bene di trattenere le rimostranze e di attendere cosa il futuro le avrebbe riservato. Andare ad Hogsmeade prima del tempo era una cosa che le sarebbe piaciuto fare, ma in fondo le mancava solo un anno ormai. Avrebbe solo dovuto portare pazienza, cosa difficile per lei, ma alla fine ne sarebbe stata ripagata.

Mhhh...ci penserò su! rispose la piccola, posando il bicchiere vuoto sulla scrivania e ringraziando Ferdy per la sua disponibilità.
Ora, professo...ehm, Ferdy, se abbiamo finito, io dovrei andare a sistemare i miei bagagli... disse, ben consapevole di quanto fosse indietro con i preparativi per la partenza. Quindi la bambina attese e, non appena l'insegnante le avesse fatto cenno, lei si sarebbe alzata e sarebbe uscita dal suo ufficio, diretta di volata verso la propria Sala Comune...
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Messaggioda Ferdy » 16/08/2012, 12:29

non distolse lo sguardo dalla piccola Caroline, che reggeva ancora il bicchiere, ma in quel momento era più intenta a meditare sulla petizione consentente il permesso a tutti gli studenti di poter andare ad Hogsmeade che a gustarsi la Burrobirra offertale dal ragazzo. Si vedeva che la piccola avesse preso seriamente l'idea di riuscire ad ottenere il permesso per Hogsmeade, lui, seppure le avesse detto che quella fosse una buona idea, la prendeva molto alla leggera, non per quanto l'idea fosse stupida ma per quanto fosse improbabile che la Preside e la Vice avrebbero consentito. Semmai la petizione fosse stata estesa quella famosa petizione lui era deciso a non consentire quell'idea assurda.
Lasciare degli undicenni o dodicenni liberi a scorrazzare in un villaggio, per di più abitato, era una considerazione assurda, e avrebbe provato a coinvolgere anche altri insegnanti a ragionare con buon senso affinché potessero pensarla come lui. I genitori, poi? Se una cosa del genere sarebbe accaduta li avrebbero definiti pazzi e non avrebbero esitato due volte a ritirare il proprio figlio da scuola.

Mhhh...ci penserò su! - concluse poi poggiando il bicchiere oramai vuoto sul tavolo che lui fece svanire con un'altro gesto della bacchetta che poi ripose sulla scrivania, proprio sotto il suo sguardo.
Ora, professo...ehm, Ferdy, se abbiamo finito, io dovrei andare a sistemare i miei bagagli...

Per me è tutto, piccola Cappie; spero di avere ancora modo di parlare con te, e cerca di non combinare guai mentre sei in giro, mmh?! - le fece un occhiolino prima che questa si alzasse e abbandonasse l'ufficio - Arrivederci!

Concluse poi, la porta dell'ufficio si chiuse, lasciandolo così da solo e, seppur fosse parso così strano, estremamente osservato, sensazione che lo spinse a riporre il suo bicchiere a posto e lasciare così l'ufficio, diretto verso non si sapeva dove.

Spoiler:
Caroline Priscilla
Ferdy
 
Grado: 10
 

Data Utente Tipo Dado Risultato  
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