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Giardino Interno

Messaggioda Jeremiah » 14/04/2014, 15:16

Pensare che una volta preferiva stare da solo alla compagnia dei suoi pochi amici: quando ci ripensava sembrava di ricordare una persona che non era lui, una persona che faceva parte del passato, che se ne era andata quando la sua anima gemella era salita in cielo.
Aveva scelto di vivere al momento, di vivere per trovare la felicità; per lui la felicità era vivere anche quei banali momenti in compagnia di qualcuno. Scoprire il nuovo, ricercare e spolverare il nascosto erano tutte piccolezze che portavano luce e felicità nel suo animo pregno di Acqua.
La conoscenza di Phoebe Chamberlain faceva parte di quei piccoli piaceri: ad essere sinceri, non sapeva nemmeno lui se considerarlo tale, ma non perché era stato un male, ma perché il tutto era avvenuto in maniera un po ambigua, almeno a suo vedere; forse per lei era stato diverso, non ci trovava nulla di strano, ma per lui era strano relazionarsi con una persona protetta da un altro Elemento: infatti lei custodiva il Vento; il vento aveva increspato il Lago che era in lui? Inutile negare quella sorta di curiosità crescente da parte sua: era una bella ragazza ed era molto preso dai suoi modi e dalle sue modalità di pensiero.
Alla fine la loro conversazione era andata oltre la conoscenza: avevano parlato dei loro hobby e delle loro passioni e non era affatto sorpreso nel sapere del suo interesse verso gli animali.
Lui non possedeva un famiglio anche se desiderava molto legare con una creatura degna della sua fiducia: a tal proposito lei gli aveva consigliato un Gatto delle Sabbie, che per via dei loro caratteri complementari, poteva corrispondere perfettamente.
Si accordarono per un'uscita insieme ad Hogsmeade, dunque: magari avrebbero potuto cercare la specie in un negozio di animali; era entusiasta all'idea.
Per il lavoro che faceva Phoebe, invece, le veniva difficile legarsi ad un animale in particolare, proprio perché se così avesse fatto si sarebbe sentita una traditrice nei confronti delle altre creature.
Fu sorpreso dalla domanda che gli pose subito dopo: trovare un animale che potesse essere il suo alleato ideale; dopo un minuto di attenta riflessione per studiare il suo carattere e la sua personalità la associò ad un unicorno: una creatura simile ad un cavallo che disponeva di un unico corno sul capo: essi avevano la tendenza a lasciarsi avvicinare molto più facilmente dal sesso femminile. L'unicorno gli dava un'idea di purezza e non si sbagliava a riguardo perché fu lei a confermare l'idea che si era fatto.

Hai scelto una delle creature più pure che esistano nel mondo magico… ne sono lusingata!

Non rispose, ma nascose un debole rossore tuffando lentamente il naso nello spazio tra le due ginocchia e inclinando in tal modo il capo, nascondendolo dalla sua visuale: lo fece passare per un improvviso prurito alla punta del naso.
L'aria attorno a loro era tacita e immobile, un po spenta e forse lei aveva bisogno di un "soffio" di vitalità: mosse la bacchetta e fece scaturire un turbine di aria tiepida intorno, solleticando i fili d'erba e scuotendo appena gli alberi già carichi di foglie: i suoi capelli si scompigliarono un poco, ma fu felice di notare che lei non aveva perso il fiore che le aveva donato poco prima.
In tal modo sperava di farla sentire meglio a contatto con l'Elemento che la governava, infatti fu così perché Phoebe inspirò l'aria vorticante con un'espressione di sollievo mista a piacere.
Lei guardò verso l'orizzonte e fece lo stesso d'istinto: il sole era oramai giunto al capolinea, sarebbe convenuto rientrare prima che la sera scendesse su di loro, anche perché voleva tornare agli alloggi docenti per darsi una sistemata prima di cena.

Credo sarebbe il caso di rientrare, che ne dici?
Se ti va, facciamo la strada insieme fino ai nostri alloggi!


Certo, stavo pensando la stessa cosa - disse, prima di ricordare il modo buffo e "galante" con il quale si erano conosciuti, dunque si inchinò nuovamente - Madame... Dopo di lei.

Il cappello in mano e il capo chino verso terra; dopodiché si sarebbe rimesso il copricapo e insieme sarebbero ritornati a scuola, il breve tragitto alleggerito dalle sue buffe battute e la sua mente impegnata al pensiero del loro prossimo incontro.

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[FINE]
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Messaggioda Caroline Priscilla » 11/06/2014, 21:34

[Martedì 6 Giugno 2108 - Ore 14:05 - Giardino Interno]


Perchè? Perchè è toccato a me?

Pensava la Tassorosso, sfogliando con rabbia il libro di Animagia preso in prestito dalla biblioteca. Prima di ricordarsi che se Madama Bereforth vi avesse trovato anche solo un graffio, l'avrebbe scorticata viva e bandita per l'eternità da quel sacro luogo di culto.

Non poteva chiedermi di imparare a memoria tutte le regole esistenti sulla faccia della Terra?
Sarebbe stato più facile!


Il suo rancore, rancore per modo di dire, si rivolgeva contro Marshall Rosenberg, l'investigatore che le aveva consigliato di intraprendere la propria carriera come possibile lavoro una volta uscita da Hogwarts. Peccato che per diventare un investigatore con i contro coglioni (lode agli eufemismi!) la ragazzina avrebbe dovuto imparare praticamente di tutto: non soltanto eccellere nelle materie principali, ma anche quelle nelle quali riusciva a malapena a prendere una A e solo se quel giorno la professoressa di turno (la Bennet) era di buonumore. C'erano stati casi nei quali era riuscita ad arrivare anche a prendere una O, come durante i suoi G.U.F.O., cosa che l'aveva portata ad accedere al livello avanzato, ma spesso e volentieri la O'Neill si era fatta dare una mano dal suo fratellino, ormai diventato l'assistente di quel pezzo di ghiaccio di una donna.

Fai questo.
Fai quello.
Impara controllare la mente di un Thestral col pensiero.
Ah e già che ci sei, diventa anche un Animagus!


Come se non avesse già tante cose da fare! In realtà la biondina avrebbe anche potuto aspettare i corsi che il Ministero offriva per diventare animagi, ma in primo luogo questo avrebbe significato aspettare altri due anni di scuola, o meglio uno ormai, prima di poter partecipare a tali corsi e in secondo luogo questo le avrebbe fatto perdere tempo prezioso. Tempo che avrebbe potuto impiegare a fare altro, magari a mettersi già alla ricerca delle piste da seguire per scoprire che cosa era successo a suo padre. O tempo da dedicare al suo futuro lavoro. La Tassorosso guardava avanti con impazienza, sorretta in questo probabilmente dall'elemento che era nato in lei e del quale lei era ancora inconsapevole, se non fosse per quella strana carica di energia che negli ultimi tempi sembrava pervaderla in ogni dove. E per i capelli biondo platino, ovvio, ma a quelli presto avrebbe trovato un rimedio. Avrebbe solo dovuto imparare a diventare un'eccellente pozionista quando si trattava di combinare intrugli per modificare il colore dei capelli. Certo, avrebbe anche potuto comprare le pozioni già preparate, ma non poteva mica spendere un patrimonio solo per cambiare colore di capelli no? Insomma, meglio le pozioni fai-da-te, almeno poteva risparmiare qualcosa.

Allora Cappie, vuoi o non vuoi diventare una cazzutissima investigatrice?
Datti da fare, cerca di concentrarti e scopri qual è il meccanismo per diventare Animagus.
Se ce l'hanno fatta dei sedicenni, perchè non dovresti farcela pure tu?


Si fece quel discorso da sola, battendo più volte il pugno sul palmo con decisione, mentre ripensava ai Malandrini e a quello che erano riusciti a fare. Certo, magari lei non poteva definirsi brillante quanto loro, ma possedeva il quadruplo della volontà di tutti e quattro messi insieme, lupo mannaro compreso. E dal momento che voleva riuscirci a tutti i costi, anche e forse un po' per impressionare Marshall, l'irlandese rilesse ancora una volta il paragrafo relativo a come si diventasse animagi, tramite l'uso solo ed esclusivo della concentrazione.

D'accordo, riproviamo...

Fece un bel respiro, lasciando che una folata di vento caldo le scompigliasse un po' i capelli, mentre gli occhi si chiudevano e la mente si concentrava solo ed esclusivamente sul proprio corpo, un corpo che avrebbe dovuto trasformare con l'ausilio della magia certo, ma di una magia privata del suo catalizzatore.

Immagine


La bacchetta infatti giaceva dentro la borsa inutilizzata, insieme a qualche altro libro e dolciumi vari. In fondo per far lavorare il cervello bisognava che la mente fosse carica di zuccheri e Cappie aveva fatto di questo consiglio un vero e proprio comandamento, portandosi sempre dietro qualche barretta ai cereali con gocce di cioccolato, le sue preferite, mangiandone una di tanto in tanto quando sentiva il bisogno di placare la fame. Si era anche privata della tunica da strega, troppo pesante per quelle temperature, ma non della spilla che teneva attaccata sulla camicetta bianca di cotone, la mise estiva della scuola, per paura di perderla e di subire una pesante sgridata dalla Vicepreside. Meglio evitare guai con lei, visto che finalmente le stava dimostrando di essere diventata una ragazza matura e responsabile. A dire la verità, cercare di diventare da sola un Animagus non era la cosa più responsabile del mondo, ma dietro c'era la volontà e il bisogno di fare qualcosa, mentre si sentiva bloccata dietro quelle mura ormai diventate strette per lei. Perchè in qualche parte a lei sconosciuta del mondo si nascondeva ancora l'assassino di suo padre e più il tempo scorreva meno Cappie poteva sperare di ritrovare le sue tracce.

Una cosa per volta.
Regola il respiro.


E così fece, lasciando che questo si calmasse mentre dentro di sè la tassetta cercava di visualizzare il proprio corpo, come lo vedeva solitamente allo specchio, evitando di farsi distrarre dai pensieri osceni che quello altrettanto bello di Devo ogni tanto le procurava. Non era facile non pensare a lui adesso e probabilmente questo non l'avrebbe aiutata a trasformarsi in...qualcosa! Ma Cappie cercava di non darsi per vinta e ricominciava ogni volta che mandava a puttane la propria concentrazione, dimostrando una forza di volontà più dura del titanio.

Spero solo di non trasformarmi in un pesce...

Difficilmente ci sarebbe riuscita in quel momento, ma era sempre meglio non mettere limiti a ciò che il Fato, o in questo caso l'ostinazione della ragazza, poteva fare. Così continuò i suoi esercizi di concentrazione, fino a quando qualcuno non avesse interrotto ciò che stava facendo per riportarla alla realtà dei fatti: ovvero che senza una guida non sarebbe mai stata in grado di farcela da sola.

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Messaggioda Sandyon » 22/07/2014, 22:44

Martedì 6 Giugno 2108
Ore 13:55
Giardino Interno


Una volta finito il pranzo si faceva spesso una passeggiata in giro per il Castello, pensieroso e assorto nei suoi ricordi.
Riviveva attimi di vita passata, commentava con se stesso comportamenti, parole, idee e memorie, non emettendo un fiato, allontanandosi da tutto e tutti, persino dalla moglie, la quale ormai aveva imparato a lasciargli quel piccolo momento della giornata per la sua intimità più profonda.
Nemmeno Mog gli faceva compagnia, no, era completamente da solo, eccetto il proprio animale, Dastel il coyote, sempre al suo fianco, sempre pronto ad essergli vicino come solo un animale poteva fare, ovvero con un affetto non bisognoso di risposte o di parole.
Stavano mutando tantissime cose negli ultimi tempi e Sandyon era pronto a scommettere che le sorprese non sarebbero mai e poi mai finite lì.
Lo percepiva nell'aria, lo aveva imparato con l'esperienza, non c'era nulla che andava completamente nel modo giusto ma l'unione con le persone adeguate e le piccole vittorie accumulatesi nel tempo stavano dando i loro frutti, dimostrando che una ribellione alla morte era possibile.
Ad un tratto, mentre proseguiva il suo cammino e si avviava nel punto più fitto del bosco, l'attenzione di Dastel venne stuzzicata da un'altra presenza, da un'altra figura che sola, per conto proprio, si stava disperando per dei tentativi non riusciti.
Sandyon interruppe il suo cammino, rimanendo fermo, immobile, silente, osservando la ragazza che si rivelò essere la Prefetta di Tassorosso Caroline Priscilla O'Neill intenta a...

Mmmmhhh... Animagia.

Già, quel tipo di concentrazione, quel bisogno di zuccheri, quei volumi vicini a lei, quella necessità di non portare indumenti troppo pesanti, tutto faceva ipotizzare che la giovane stesse cercando con tutti i mezzi possibili di trasformarsi in una creatura animale grazie alla trasfigurazione.
Coraggiosa a farlo da sola, ma anche molto, molto sciocca. Non si potevano prevedere gli effetti di una magia simile ed era sempre necessario trovarsi in compagnia per non correre il rischio di tramutarsi in qualcosa di ingestibile, proprio come un pesce ad esempio.
Morire soffocati era uno tra i tanti pericoli che si correvano provando la trasfigurazione animale ma non stava certo a lui spiegarle certe cose.
Si, non stava a lui, peccato che continuava a guardarla e sentiva anche l'istinto di avvicinarsi... cosa gli stava prendendo?
Molto semplice, il recupero di una buona parte dell'anima e la vicinanza a persone come Monique, Aryanne, Robyn e Celine.
Si maledisse mentalmente, perché certe cose lo infastidivano alquanto, ma ormai quello spirito era parte di lui e avrebbe dovuto accettarlo, proprio come la studentessa stava accettando lentamente di essere impedita per trasformarsi in un qualunque animale.
La vide spiccare un salto in avanti e poi ricadere a terra come una pera matura. Schioccò la lingua al palato e dunque scelse di uscire dal proprio nascondiglio, facendo cenno a Dastel di seguirlo rimanendo dietro di lui, palesando la sua presenza alla giovane Tassorosso.

Immagine

Non ci siamo proprio.
Se pensi di metterci così tanto prima di saltare e trasfigurarti, allora sei completamente fuori strada.
Brucia qualunque libro tu abbia letto, per cortesia.
L'Animagia si basa sul concetto di trasformazione in un animale e gli animali sono fatti di istinto.
Questo significa che se vuoi diventare come loro, devi essere loro.
Non puoi chiudere gli occhi, concentrarti e quindi usare il raziocinio per poi indurre il cambiamento.
Devi focalizzare la tua immagine astratta, nell'habitat che più preferisci, tanto sicuramente rispecchierà l'animale che puoi diventare.
Devi sentire i rumori di quel luogo, gli odori, le sensazioni primordiali che ti trasmette.
Una cascata che scroscia, le fronde di alberi che si muovono, o magari pezzi di un iceberg che si staccano e cadono nel mare.
Mentre pensi a tutto questo e ti senti in connessione, cammini, ti muovi, non ti fermi un solo istante, ad occhi chiusi.
Quando dentro di te scatta quella spinta, quell'istinto unico e irrefrenabile di saltare, solo allora ti butti in avanti.
A quel punto, se ti sarai allenata bene magicamente come hai studiato fin ora... a quel punto raggiungerai il tuo obiettivo.
Buon lavoro.


Non accettò la minima replica da parte della studentessa, limitandosi a darle un'ultima occhiata fulminea come a dire "fa il tuo dovere e non scocciarmi, ho anche parlato troppo", poi con un fischio richiamò il coyote che si mise immediatamente a seguirlo.
Sandyon Vastnor camminò per alcuni metri, poi, bloccandosi un'ultima volta, parlò ancora, ma senza nemmeno voltarsi per incrociare lo sguardo della ragazzina, ben consapevole che gli stava ancora rivolgendo attenzione.

Tra l'altro...
Onde evitare che tu debba tornare al Castello in mutande, ti conviene spogliarti mentre fai i tuoi tentativi.
Almeno così non strapperai nulla e potrai rientrare decentemente.
Le prime volte, per tornare alla tua forma originale senza problemi, seppur un po' goffamente, pensa a qualsiasi cosa faccia parte della civiltà.
Il processo sarà brusco e innaturale, ma almeno sarai sicura di non tornare metà umana e metà animale.
Tsk... Ci vediamo.


Detto questo, il docente di Difesa riprese il proprio cammino scomparendo in breve tempo dalla zona.


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Messaggioda Sandyon » 23/07/2014, 18:18

Caroline Priscilla deve tirare un dado da 30 e al risultato sommare la propria Concentrazione:

Tra 10 e 17

La trasformazione riuscirà dopo quattro tentativi ma la studentessa manterrà la forma per soli 90 secondi.

Tra 18 e 25

La trasformazione riuscirà dopo tre tentativi ma la studentessa manterrà la forma per soli cinque minuti.

Tra 26 e 33

La trasformazione riuscirà dopo due tentativi e durerà fino ad esaurimento energie o utilizzo della tattica di reversione.

Tra 34 e 39

La trasformazione riuscirà al primo tentativo e durerà fino ad esaurimento energie o utilizzo della tattica di reversione.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 27/07/2014, 13:36

Concentrarsi non sembrava essere la via più veloce, nè possibilmente quella giusta, per riuscire a trasformarsi in qualcosa che assomigliasse anche solo alla lontana ad un animale. La giovane strega, per quanto si sforzasse non riusciva ad attivare nessun meccanismo che trasfigurasse il proprio corpo in quello di un mammifero, un volatile, un cetaceo, qualsiasi cosa! Sembrava che tutti gli sforzi che voleva e stava continuando a fare cadessero sempre e solo nel vuoto, lasciandola più impaziente che mai e più decisa a riuscirci. Il colmo avvenne quando, convinta di aver ormai incanalato sufficiente energia magica senza bacchetta, il corpo della ragazzina scattò in avanti finendo irrimediabilmente con la faccia a terra e con l'umiliazione di non essere riuscita a trasformarsi ancora una volta.

Porca Tra....

La bestemmia stava partendo mentalmente dentro di lei, mentre Cappie cercava di ripulire la camicia sporca di terriccio ed erba fresca, quando una presenza si palesò poco dopo dietro di lei, facendola sobbalzare per la sorpresa. Non era decisamente da considerarsi "responsabile" una ragazza che tentava da sola di diventare un Animagus; ma ancora di più essa era una aggravante se la ragazza in questione era anche una prefetta! Il fatto che al posto di Monique Vireau si trovasse il professore di Difesa, Sandyon Vastnor, non placò la paura che per un attimo invase la Tassorosso al pensiero di essere sgridata, messa in punizione e, possibilmente, perdere la propria spilla, conquistata con tanta fatica. Prima che la sua mente potesse elaborare una scusa decente e accettabile, l'uomo però la precedette, lasciandola se possibile ancora più stupita di prima per le parole che le rivolse.

Non ci siamo proprio.
Se pensi di metterci così tanto prima di saltare e trasfigurarti, allora sei completamente fuori strada.
Brucia qualunque libro tu abbia letto, per cortesia.
L'Animagia si basa sul concetto di trasformazione in un animale e gli animali sono fatti di istinto.
Questo significa che se vuoi diventare come loro, devi essere loro.
Non puoi chiudere gli occhi, concentrarti e quindi usare il raziocinio per poi indurre il cambiamento.
Devi focalizzare la tua immagine astratta, nell'habitat che più preferisci, tanto sicuramente rispecchierà l'animale che puoi diventare.
Devi sentire i rumori di quel luogo, gli odori, le sensazioni primordiali che ti trasmette.
Una cascata che scroscia, le fronde di alberi che si muovono, o magari pezzi di un iceberg che si staccano e cadono nel mare.
Mentre pensi a tutto questo e ti senti in connessione, cammini, ti muovi, non ti fermi un solo istante, ad occhi chiusi.
Quando dentro di te scatta quella spinta, quell'istinto unico e irrefrenabile di saltare, solo allora ti butti in avanti.
A quel punto, se ti sarai allenata bene magicamente come hai studiato fin ora... a quel punto raggiungerai il tuo obiettivo.
Buon lavoro.


Sissignore!

Scattò sull'attenti, senza fare il saluto militare babbano però, prima ancora di rendersi conto del reale discorso che Vastnor le aveva fatto: non solo non l'aveva punita, ma le aveva dato anche dei consigli su come effettuare al meglio la trasformazione in Animagus. E per giunta, da dove le aveva prese lui tutte quelle informazioni? Convinta che solo gli Animagus veri e propri sapessero come e in che modo effettuare una trasformazione, la O'Neill non ci mise molto a fare il collegamento e a comprendere che forse, molto forse, il suo professore di Difesa Contro le Arti Oscure fosse lui stesso un Animagus [Intuito(P)=17]. In realtà Cappie non poteva essere sicura della sua ipotesi, sebbene ricordasse perfettamente che nel registro certificato dal Ministero sull'Animagia il nome dell'uomo di fronte a lei non compariva affatto. La ragazza avrebbe voluto fermarlo, chiedergli maggiori spiegazioni, ma Sandyon sembrava ben intenzionato a non fermarsi un minuto di più voltandole le spalle e facendosi seguire dal suo animale da compagnia, della cui presenza la biondina si era resa conto solo in quel momento. Inutile perdere tempo a richiamarlo: era giù un miracolo che fosse riuscita a scampare alla punizione divina, meglio non stuzzicare il drago che dorme e aspettare in silenzio che lui se ne andasse. Sennonché Sandyon sembrò non aver finito con lei, dandole un ulteriore, utilissimo consiglio.

Tra l'altro...
Onde evitare che tu debba tornare al Castello in mutande, ti conviene spogliarti mentre fai i tuoi tentativi.
Almeno così non strapperai nulla e potrai rientrare decentemente.
Le prime volte, per tornare alla tua forma originale senza problemi, seppur un po' goffamente, pensa a qualsiasi cosa faccia parte della civiltà.
Il processo sarà brusco e innaturale, ma almeno sarai sicura di non tornare metà umana e metà animale.
Tsk... Ci vediamo.


Due consigli. Nello stesso giorno. E niente minaccia di morte. Sandyon Vastnor era davvero cambiato da un bel po' di tempo e la prova era quello sconcertante dialogo (anzi, più che altro un monologo) che aveva lasciato la Tassorosso stupita e priva di qualsiasi capacità di reazione. Una volta che il docente di Difesa fu sparito dalla sua visuale, Cappie si riprese cercando di rielaborare al meglio non solo l'episodio appena accaduto, ma tutti gli utili consigli che l'uomo le aveva dato prima di andare via. Inutile pensare se continuando a provare o meno, Vastnor l'avrebbe messa in punizione: se avesse voluto farlo a quell'ora sarebbe stata già nel suo ufficio, pronta a prendersi una bella ramanzina da lui e dalla gentile consorte, che sicuramente non gliela avrebbe fatta passare tanto liscia. No, se voleva in un certo senso onorare e rispettare il silenzio del professore, la piccola irlandese avrebbe dovuto come minimo tentare ancora una volta la trasformazione in animale, seguendo i consigli e sperando di metterli in pratica al meglio. La prima cosa da fare, però, era spostarsi da lì e mettersi in un luogo ancora più appartato e nascosto: se doveva spogliarsi era meglio non farsi vedere in biancheria intima (quella non l'avrebbe tolta neanche a costo di trasformarsi in un elefante) ed essere così accusata di praticare atti osceni in luogo pubblico. Quindi, dopo aver raccolto tutta la sua roba, la O'Neill si guardò un po' in giro, decidendo infine di sistemarsi dietro un gruppo di cespugli belli grandi e nascosti, che avrebbero potuto fungere da nascondiglio nel caso qualcuno fosse passato improvvisamente da lì.

Ma guarda te cosa mi tocca fare...

Avrebbe dovuto chiedere aiuto al suo fratellino o alla sua migliore amica, o magari ad entrambi, per fare quella cosa: avere due pali che ti reggono il gioco sarebbe stato il massimo ma al contempo avrebbe messo in pericolo anche loro se fossero stati scoperti da qualche insegnante. Meglio evitare di coinvolgere Jorge in qualsiasi tipo di losco affare, visto che la sua fedina penale/scolastica non spiccava certo per brillantezza! Dopo essersi spogliata e aver ripiegato con cura i propri vestiti sotto uno dei cespugli, la Tassorosso si mise al centro di essi, con addosso ancora il reggiseno e le mutandine bianche, rannicchiandosi in maniera che nessuno potesse vederla. Avere un fisico basso e minuto non era poi così svantaggioso in certi casi!
Cappie fece un bel respiro e cercò di focalizzare la propria attenzione su un luogo che le risultasse talmente congeniale da sentirlo quasi vivido dentro la sua mente. Evitando di utilizzare la ragione per quel genere di ricerca, lasciò che fosse l'istinto a guidarla, visualizzando quasi all'istante dentro di sè un paesaggio che alla giovane tassetta sembrava stare molto a cuore.

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Una brughiera irlandese, il tipico paesaggio che si poteva trovare dalle sue parti. La giovane strega poteva quasi sentire il vento che le sferzava i capelli, mentre immaginava quel paesaggio così caro della propria infanzia e tanto amato, durante le gite fatte con la propria famiglia. Il pensiero del padre sfiorò fuggevole la sua mente, facendole stringere come ogni volta il cuore per un secondo, prima che la ragazza provasse a concentrarsi su altro. Come ad esempio il fatto che l'immagine della brughiera creata dalla sua mente presentava, in qualunque modo ci provasse, un cielo grigio, carico di nubi pronte per un temporale. Come ogni volta che ripensava a quella notte che l'aveva cambiata per sempre, la Tassorosso provava un misto di sentimenti fra l'insicuro e il sereno, la prima derivata dal non aver compreso appieno il significato di quel sogno, il secondo frutto del proprio istinto che le rassenerava l'animo. Inutile stare a pensarci in quel momento, l'unica cosa che contava ora era che con un simile paesaggio di sicuro non si sarebbe trasformata in un animale acquatico!

Spero di non sbagliarmi...

Perchè non poteva esserne sicura al 100%. L'irlandese cercò di concentrarsi solo e soltanto su quell'immagine, facendo l'errore, come prima, di incanalare la propria energia magica tramite la concentrazione e di trasformarsi secondo i dettami del raziocinio. Inutile dire che quando Cappie scattò in avanti per la seconda volta, finì impigliata fra i fragili arbusti del cespuglio, che la graffiarono con i loro rametti e le fecero perdere un po' di tempo per riuscire a districarne i capelli. Che cos'è che aveva detto Sandyon Vastnor? La tassetta cercò di portare alla mente le parole del professore, una cosa che non le fu poi troppo difficile dal momento che esse erano ancora fresche nella sua memoria.

Mentre pensi a tutto questo e ti senti in connessione, cammini, ti muovi, non ti fermi un solo istante, ad occhi chiusi.
Quando dentro di te scatta quella spinta, quell'istinto unico e irrefrenabile di saltare, solo allora ti butti in avanti.


Aveva pensato ad un luogo, ma a parte la nostalgia dei ricordi non era entrata in connessione con esso. La O'Neill si morse le labbra, pensando e ripensando se valesse la pena rischiare di farsi trovare mezza nuda, in giro a camminare come una povera pazza. Forse sarebbe stato troppo avventato da parte sua, ma in fondo aveva trovato un buon luogo dove ripararsi poco frequentato dal resto della scuola (se si esclude il professore di Difesa). Con un bel respiro, Cappie si alzò in piedi, guardandosi attorno timorosa e coprendosi il pube e il seno d'istinto. Calcolò le probabilità di trasformarsi in un animale abbatsanza grosso da strapparle i vestiti, ma dal momento che per il luogo che aveva immaginato non gliene veniva in mente neanche uno, la Tassorosso decise di non sfidare troppo la sorte e di rimettersi la propria divisa scolastica. Al massimo, se l'avesse fatta a brandelli, poteva sempre tentare di ripararla con la magia. Dopo aver sistemato nuovamente dunque, camicetta e gonnellina, la ragazza chiuse gli occhi, lasciando che la brughiera non fosse più solo un'immagine, ma un luogo reale e presente, la cui esistenza poteva quasi essere percepita sulla propria pelle.
L'odore delle sterpaglie e della pioggia imminente. Il frescume che le accarezzava la pelle, confondendosi con essa. La prefetta mosse un passo in avanti e nella sua mente si sentì un leggero scricchiolio, là dove il piede aveva calpestato un ramo secco. Sorrise e continuò ad andare avanti, cercando di immergersi sempre di più in quelle sensazioni che l'avrebbero portata a scoprire l'animagus in lei. Era strano: poteva quasi sentire il temporale arrivare e la pelle caricarsi di elettricità, come se riuscisse sentirlo non da essere umano, ma da animale. Qualcosa le faceva venire la pelle d'oca, una sensazione stranissima ma nella quale la Tassorosso indugiò, come se quella fosse finalmente la strada giusta da seguire. Dall'esterno, chiunque l'avesse vista avrebbe notato solo una ragazzina immmersa in chissà quali pensieri e intenta a camminare, inciampando di tanto in tanto in qualche sasso, ma rimanendo sempre con gli occhi chiusi. Nel frattempo, nel suo mondo immaginario, Cappie raggiunge un masso bianco, dal quale si intravedeva una buca che poteva essere utilizzato come nascondiglio. Sarebbe stato un rifugio perfetto contro il brutto tempo e l'istinto di accucciarsi all'interno di quel buco divenne presto un bisogno martellante e incessante. Nel momento stesso in cui il primo fulmine cadde, lacerando il silenzio della brughiera, da fuori il corpo della ragazza scattò in avanti, subendo finalmente quella trasformazione tanto agognata.
Braccia e gambe si ritrassero, diventando piccole, sempre più piccole, mentre il corpo si rimpiccioliva e allungava, sinuoso come un serpente. Eppure non era possibile che fosse proprio quello, perchè una folta peluria ora stava ricoprendo la candida pelle della Tassorosso, mentre una coda si allungava dietro di lei. Le crebbero dei lunghi baffi neri e un nasino color castagna, insieme a tutto il resto, completando così la sua trasfigurazione in animale. In un primo momento tutto attorno a lei era buio, oscurato dai vestiti che avevano ricoperto interamente il suo nuovo corpo. Dopo aver trovato l'uscita dal colletto della camicia, la piccola Cappie (era proprio il caso di dirlo) scattò in avanti verso una pietra diventata improvvisamente più grande, annusando l'aria e guardandosi intorno con occhi ancora stupiti.

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Ce l'aveva fatta! Nonostante il torpore e la confusione dovuta alla sua prima, primissima trasformazione, la Tassorosso sentiva dentro di sè di aver raggiunto un traguardo, trasformandosi in uno splendido ermellino dal pelo candido come la neve. Certo, non poteva vedere in cosa si era trasformata, nè quale fosse la particolarità che la distingueva (proprio quello strano colore bianco, che in lei era perenne), ma si sentiva felice, felice di essere riuscita a diventare un Animagus! Infatti, una volta passato il leggero mal di testa, la tassetta o in questo caso l'ermellino iniziò a correre e saltare in mezzo ai cespugli, esplorando quel luogo da un nuovo punto di vista. Era una cosa stranissima e alla quale avrebbe dovuto abituarsi, ma con calma e con la dovuta esperienza sarebbe riuscita anche in quello. Avrebbe potuto rimanere così fino a quando le energie non l'avessero abbandonata, ma Cappie preferì non indugiare oltre in quel luogo, dove chiunque avrebbe potuto notare i propri vestiti abbandonati per terra. Sistemandosi con il suo nuovo corpo vicino ad essi, la giovane irlandese riportò alla mente l'ultimo consiglio datole da Sandyon, iniziando a pensare a qualsiasi cosa che le ricordasse la civiltà. Un letto comodo? Non era abbastanza. Le aule della scuola? Nemmeno. La Sala Grande imbandita...improvvisamente, l'immagine di lei e dei suoi amici seduti a mangiare mille leccornie sembrò aiutare la ragazzina nel suo processo di trasformazione inversa, una trasformazione talmente brusca da lasciarla per una manciata di secondi stesa per terra rannicchiata, a cercare di capire dove fosse e soprattutto chi fosse. Non aveva più quella stupenda pelliccia a tenerle caldo, ma era completamente nuda, incapace di alzarsi per il momento. Quando infine le forze e la lucidità ritornarono in lei, la tassetta afferrò il mucchio di vestiti abbandonati in mezzo al prato, rivestendosi con la dovuta fretta e cercando i libri e la borsa che aveva lasciato dietro alcuni cespugli. Ci voleva del tempo per realizzare quello che aveva fatto, una cosa assolutamente pericolosa e illegale, certo, ma anche stranamente eccitante. Il sorriso sul volto di Cappie parlava chiaro infatti: era felice, talmente felice di essere riuscita a trasformarsi in Animagus che non sarebbe riuscita a tenere la bocca chiusa per troppo tempo. Avrebbe detto tutto quanto subito ai suoi migliori amici e, quando avesse capito che cosa esattamente era, anche a Marshall Rosenberg. Il pensiero dell'uomo che rimaneva stupito dalla bravura della piccola Tassorosso la fece gongolare per tutto il tragitto che la riportò al Castello. E in mezzo a quella felicità, il pensiero volò anche verso il professor Vastnor, che l'aveva aiutata, seppur in modo burbero, a raggiungere il suo scopo.

[Fine autoconclusiva]


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d20:24 + Concentrazione:9 = 33
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Messaggioda Victoria » 03/03/2015, 19:21

[handwriting]
• Mercoledì _ Novembre, 9 _ 2109 _ ore 15.01 •


Uff, e ora passiamo a storia...

Il clima rigido inglese non era assolutamente un problema per Victoria, che venendo da New York era abituata agli inverni freddi, quindi non aveva trovato alcuna controindicazione nel mettersi a studiare all'aperto -a patto di coprirsi bene, ovvio.
E infatti non si poteva dire che la Randall fosse scoperta, con un paio di leggings neri, degli stivaletti alla caviglia felpati, un lungo maglioncino d'angora bianco a collo alto che le arrivava a metà coscia circa, una sciarpa nera a girocollo ed infine un cappotto invernale nero con un solo bottone bianco e scollo a V.
Stava seduta su una delle panchine del giardino esterno al Castello, con le gambe incrociate sotto il sedere ed una maxi borsa nera accanto a sé, piena di libri, quaderni e penne per prendere appunti: il suo obiettivo, da quando aveva messo piede ad Hogwarts, era sempre stato quello di portare avanti, in parallelo agli studi magici, anche quelli babbani, cosa che però le stava riuscendo alquanto difficile; non avendo un programma preciso né professori a cui fare riferimento, era complesso per l'americana essere costante e dare il meglio di sé, anche perché era chiaro che erano i compiti magici ad avere la priorità -non c'era nessuno che le correggesse quelli babbani, infatti, o che semplicemente si preoccupasse se li stesse facendo o meno.
Non poteva certo chiedere aiuto al proprio ragazzo, impegnato con gli studi per i M.A.G.O., e non aveva abbastanza confidenza con alcun professore -oltretutto non era nemmeno sicura che ci fosse un docente disposto a starle dietro in tal senso.
L'ennesimo sbuffo sfuggì dalle labbra piene della bionda, di tanto in tanto morse dai denti in gesti di stizza o fastidio: non si riusciva proprio a concentrare, era inutile! Forse avrebbe fatto meglio ad impiegare il proprio tempo bevendosi una cioccolata in sala comune...
Affondò una mano tra i capelli biondi, e stava giocando con qualche ciocca mentre rileggeva -per l'ennesima volta- la stessa frase sul regno di Enrico VIII, quando dei passi a poca distanza da lei la portarono ad alzare lo sguardo, complice anche la quasi totale assenza di concentrazione.

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Chi poteva essere così pazzo -o forse solo coraggioso- da uscire con quel freddo quando il tepore del Castello risultava talmente invitante da costituire una tentazione a cui era impossibile resistere?

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Messaggioda Vergil » 04/03/2015, 14:53

09-11-2109 / Ore 14:56 / Portico & Giardino

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Mousse alla pesca... Ma come mi è saltato in mente?

Stava decisamente esagerando ed era una cosa che non sopportava minimamente.
Ok, qualche volta beveva un succo, il frutto era buono e dopo il pasto ci stava bene, ma adesso anche la merenda.
Se voleva trovare dei modi per farsi del male gratuito, quello era assolutamente perfetto e doveva incolparsi da solo per l'idiozia.
Una volta andava con dei meravigliosi yogurt Müller di quelli ai quali si aggiungevano le palline di cioccolato o altre cose deliziose.
Erano meno salutari ma comunque non gli ricordavano i propri dispiaceri e le proprie disgrazie, dispiacere che stava andando avanti da troppo tempo. Doveva decidersi a togliersela dalla testa altrimenti ben presto sarebbe impazzito, senza considerare che adesso ci impiegava il doppio del tempo a correggere i compiti e quando gli arrivava il suo, faceva grandi sforzi per riuscire ad essere obiettivo.
Il Sole quel pomeriggio era abbastanza intenso, anche se il vento rinfrescava parecchio, motivo per cui Vergil teneva sugli occhi degli occhiali scuri e sul corpo un giubbotto di finta pelle abbastanza pesante. Non riusciva facilmente ad indossare maglioni, non solo lo ingombravano ma lo facevano apparire anche più grosso e massiccio di quanto già non fosse. I jeans bianchi e gli scarponi pesanti da trekking erano l'ideale per essere ben riparato e poter camminare sul terreno morbido del giardino con facilità. Il portico era a dir poco deserto, evidentemente non a tutti con quella temperatura andava di stare fuori, ma il Cartwright necessitava di prendere aria, di spaziare in giro e stare per conto proprio, tra riflessioni e silenzi.
Stranamente però, non era l'unico a desiderare l'esterno in quel pomeriggio di Novembre appena cominciato: una ragazza seduta su una panchina sembrava intenta a leggere degli appunti, chinata un poco in avanti con la schiena. La chioma bionda era già visibile ma essendo abbastanza coperta Vergil non riuscì ad individuare subito di chi si trattasse, per questo le si avvicinò, non volendo risultare sgarbato come professore.
Quando però fu vicino quel tanto che bastava per fargli riconoscere la persona in questione, il cuore saltò un battito e l'espressione fece molta fatica a non mutare, aiutata parzialmente dagli occhiali da Sole che non mostrarono lo sguardo ammirato e imbambolato del docente di Volo.

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Victoria?

Di istinto corse a riporre la confezione di mousse alla pesca nella tracolla assieme al cucchiaino avvolto in un tovagliolo.

Bentrovata!
Non hai lezione a quest'ora?
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Messaggioda Victoria » 04/03/2015, 16:58

[handwriting]Victoria?

Professor Cartwright! -esclamò la Randall con un sorriso sorpreso quando si rese conto che il "pazzo" desideroso di sfidare il freddo di Novembre fosse proprio lui.

Era decisamente il docente più simpatico tra tutti, forse anche perché era uno dei più giovani e, quindi, si rapportava in maniera giovanile ai suoi studenti, senza farli sentire troppo in soggezione -come la Bennet o Vastnor, per intendersi.

Bentrovata!

Buon pomeriggio anche a lei!

Non hai lezione a quest'ora?

Se lo fossi non starei certo qui, dove qualsiasi docente intento a farsi una passeggiata potrebbe vedermi e punirmi, giusto? -replicò lei con un sorriso velato di furbizia divertita- Ho un paio d'ore buche, e ne stavo approfittando per studiare...

Aggiunse subito dopo, mostrandogli il libro di testo babbano che teneva in mano: qualcuno avrebbe potuto chiedersi come mai non si stesse preparando per i propri G.U.F.O., ma un aspetto positivo di Victoria era la grande consapevolezza che aveva di sé: sapeva quando qualcosa era alla sua portata e quando no, ed allo stesso modo sapeva quando era preparata e quando invece avrebbe fatto una pessima figura.
Aveva studiato a lungo e con impegno per gli esami, e si sentiva relativamente tranquilla nel riuscire a superarli senza troppi problemi: inoltre, ogni tanto, staccare e prendersi una pausa le faceva bene, anche se nel suo caso si trattava di passare dagli studi magici a quelli babbani.

Nemmeno lei ha lezione, deduco... -commentò poco dopo, prima di aggiungere con ironia- Oppure ha marinato la scuola, questo pomeriggio?

Improbabile visto che Vergil era un docente e doveva spiegarla, la lezione, ma una battuta non ci stava certo male, e si era fatta l'idea che col docente di Volo avrebbe potuto lasciarsi andare un pochino ed essere meno impettita e formale che con gli altri insegnanti.

Le offrirei qualcosa, magari un plumcake -uno dei suoi spuntini preferiti da quello che aveva potuto notare- ma non ho portato niente con me... vuole sedersi? -gli propose sorridente, subito prima di farsi un poco pensierosa- Anche se probabilmente ha di meglio da fare che stare un po' in compagnia di una sua studentessa...[/handwriting]
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Messaggioda Vergil » 04/03/2015, 23:18

Buon pomeriggio anche a lei!

È sempre un bel pomeriggio quando ho modo di osservare il tuo bel viso, Vicky...

La frase venne sostituita all'atto pratico da un sorriso tranquillo e morbido, mentre si toglieva gli occhiali per educazione.
Non poteva fare a meno di pensare certe cose, anche se di tanto in tanto si sforzava di evitare per rispetto verso il migliore amico di Cappie.
Senza contare che era un professore e lei una studentessa, per altro molto giovane, quinto anno, sì quasi sesto, ma ancora al quinto.
Con Ariel ci era stato ma bisognava sempre ricordare che anche lui era più giovane e lei all'ultimo anno. Tutte scuse? Forse in parte.

Se lo fossi non starei certo qui, dove qualsiasi docente intento a farsi una passeggiata potrebbe vedermi e punirmi, giusto?

Dipende dalla tua perspicacia!

Rispose con una linguaccia divertita.

Ho un paio d'ore buche, e ne stavo approfittando per studiare...

Uh... Storia Babbana... Enrico VIII°, quindi parliamo dei Tudor's.
Quando ero ancora studente, l'ex professore di Babbanologia, l'Auror Sykes, fece una bellissima lezione sulla dinastia inglese del '500.
Dovrei avere ancora qualche mio appunto e il compito svolto e corretto, se vuoi posso farteli avere!


No, non stava cercando di conquistarsela con una semplice cortesia: l'avrebbe fatto per chiunque, in fondo era Vergil, lo conoscevano tutti.
Lui era il professore che ti giustificava quando avevi il ciclo mestruale, che ti prendeva al volo quando cadevi dalla scopa e minacciavi una pessima caduta, che ti portava personalmente in infermeria quando ti infortunavi (spesso molte ragazze ne avevano anche approfittato, furbette), quindi qualche pergamena dell'epoca scolastica non rappresentava sicuramente chissà quale privilegio esclusivo.

Nemmeno lei ha lezione, deduco...
Oppure ha marinato la scuola, questo pomeriggio?


Tu ci scherzi, ma ai tuoi tempi ero un mago nell'esserci alle lezioni mentre... non c'ero!

Ed era quasi certo che avrebbe suscitato molta curiosità nella Randall.

... Devi sapere che avevo acquistato in America un aggeggio davvero molto carino: il MagiRiproduttore vocale.
Funziona proprio come i registratori babbani, ma va ad energia magica, bava di schiopodo per la precisione!
... Non fare quell'espressione schifata, ok, ricaricarlo non era l'avventura migliore del mondo ma altroché se era utile!


Sbuffò divertito, scuotendo il capo, ricordandosi soltanto adesso quante ne combinava da adolescente.

Comunque... bastava mettere sul banco quell'oggetto ed esso registrava la voce del professore per tutta l'ora.
In quel modo non dovevo costringere i miei compagni a spiegarmi tutto ed io potevo dormire o girare per il Castello liberamente.
Andava usato però con molta attenzione, altrimenti qualcuno se ne sarebbe potuto accorgere, così come con i docenti giusti.
Era improponibile con la Samyliak o con la Vireau, ma con quasi tutti gli altri le probabilità di riuscita erano altissime!


Mentre pronunciava quelle parole, dalla tracolla estrasse un oggetto che fece vedere alla giovane Draghessa.

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Eccolo qui, carino eh?
Come vedi è piccolo piccolo, se hai qualcuno di fiducia al quale affidarlo, lo può nascondere senza problemi!


Facendole un occhiolino, rimise al suo posto il prodigio di MagiTecnologia adesso firmato "Novak Industries".

Le offrirei qualcosa, magari un plumcake, ma non ho portato niente con me... vuole sedersi?
Anche se probabilmente ha di meglio da fare che stare un po' in compagnia di una sua studentessa...


L'unica cosa che potrei fare di meglio è catturarti le labbra e baciarle fino allo sfinimento...
... Aaaaahhh che c***o Ver, basta!


Ma no no, mi siedo volentieri, in fondo mi stavo proprio prendendo qualche minuto di pausa.
Tornando al discorso lezioni, la mia prossima è tra un'ora e mezza scarsa, ma non mi andava di star chiuso con una così bella giornata.


Disse quindi posizionandosi vicino a lei e appoggiando le braccia sullo schienale della panchina.
Cercava di comportarsi nella maniera più naturale possibile, ma non era un'impresa facile.
Il profumo della ragazza gli giunse alle narici e dovette contrastare ogni voglia di fare apprezzamenti in merito.
L'unica cosa che fece fu il togliersi l'elastico dai capelli così da lasciarli un po' sciolti, odiava farsi la coda.

Per quando insegno è comoda, così non mi vanno ciocche davanti al viso ogni tre secondi.
Ma mi si stressano da morire, me ne rendo conto poi quando sono sotto la doccia, quindi quando posso, li libero!
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Messaggioda Victoria » 05/03/2015, 0:01

[handwriting]Uh... Storia Babbana... Enrico VIII°, quindi parliamo dei Tudor's.

Esatto! -esclamò la Randall, stupita- Non credevo s'intendesse di storia babbana, professor Cartwright! -perché era un Purosangue, e non è che tutti i maghi s'interessassero della cultura che non apparteneva al loro mondo.

Quando ero ancora studente, l'ex professore di Babbanologia, l'Auror Sykes, fece una bellissima lezione sulla dinastia inglese del '500.
Dovrei avere ancora qualche mio appunto e il compito svolto e corretto, se vuoi posso farteli avere!


Magari, non sa che favore mi farebbe!

Gli fece un gran sorriso riconoscente e radioso, volto non ad ingraziarselo o a flirtare con lui, ma a fargli capire che davvero quei suoi appunti le sarebbero stai utili, se non essenziali, per non diventare matta.
Chiaramente, comunque, la Dragargenteo non aveva lezione... mentre lui? Aveva per caso tagliato la babbana corda, preferendo un po' di relax piuttosto che l'ennesima spiegazione delle regole del Quidditch o del corretto movimento da effettuare per direzionare una scopa?

Tu ci scherzi, ma ai tuoi tempi ero un mago nell'esserci alle lezioni mentre... non c'ero!

Non la seguo... in che senso? -domandò Victoria, decisamente perplessa e confusa.

... Devi sapere che avevo acquistato in America un aggeggio davvero molto carino: il MagiRiproduttore vocale.

Non lo conosco... cos'è?

Funziona proprio come i registratori babbani, ma va ad energia magica, bava di schiopodo per la precisione!

E come non fare una smorfia disgustata a quell'informazione?

... Non fare quell'espressione schifata, ok, ricaricarlo non era l'avventura migliore del mondo ma altroché se era utile!
Comunque... bastava mettere sul banco quell'oggetto ed esso registrava la voce del professore per tutta l'ora.


Proprio come un registratore babbano, allora... anche se, di nuovo, non avevo idea che s'intendesse di certi attrezzi non magici! Lei è davvero sorprendente, professore! -e chiaramente, nel mondo della Randall, quello era un complimento di tutto rispetto.

In quel modo non dovevo costringere i miei compagni a spiegarmi tutto ed io potevo dormire o girare per il Castello liberamente.
Andava usato però con molta attenzione, altrimenti qualcuno se ne sarebbe potuto accorgere, così come con i docenti giusti.
Era improponibile con la Samyliak o con la Vireau, ma con quasi tutti gli altri le probabilità di riuscita erano altissime!


Quando Vergil glielo mostrò, la Draghessa gli chiese con lo sguardo il permesso di prenderlo in mano per osservarlo più da vicino, e se ne avesse avuto la possibilità allora se lo sarebbe rigirato tra le dita, ammirandolo con aria incuriosita.

Eccolo qui, carino eh?
Come vedi è piccolo piccolo, se hai qualcuno di fiducia al quale affidarlo, lo può nascondere senza problemi!


Pazzesco... nemmeno sapevo che esistessero certi accorgimenti magici!
Dice che lo posso trovare da qualche parte qui nei dintorni? Un aggeggio del genere mi farebbe davvero tanto, tanto comodo...
- soprattutto quando la mente vagava in luoghi che con la lezione del momento non avevano nulla a che fare.

Avrebbe ricambiato volentieri la gentilezza delle informazioni di Vergil con un plumcake o qualche altro dolcetto, ma non ne aveva con sé... poteva, al massimo, offrirgli di sederle accanto, seppur piuttosto certa che il ragazzo avesse cose ben più importanti e meno noiose da fare.

Ma no no, mi siedo volentieri, in fondo mi stavo proprio prendendo qualche minuto di pausa.
Tornando al discorso lezioni, la mia prossima è tra un'ora e mezza scarsa, ma non mi andava di star chiuso con una così bella giornata.


Nemmeno a me andava di rifugiarmi in sala comune, e poi devo dire che il freddo non mi dispiace!
In realtà speravo che conciliasse la mia concentrazione allo studio, ma temo proprio mi sia andata malissimo...
-ammise, arricciando il bel nasino in una smorfia di disappunto.

Per quando insegno è comoda, così non mi vanno ciocche davanti al viso ogni tre secondi.
Ma mi si stressano da morire, me ne rendo conto poi quando sono sotto la doccia, quindi quando posso, li libero!


Io la preferisco coi capelli sciolti, ha un fascino tutto diverso!
... si possono dire certe cose ad un professore?
-domandò subito dopo aver espresso il proprio parere, dubbiosa ed un poco imbarazzata- Le chiedo scusa se sono stata inopportuna, mi riesce un po' difficile considerarla un docente come gli altri... sarà per l'età, per il modo di fare... oppure perché nessun altro insegnante mi ha mai offerto un morso del suo kebab!

Si concesse una piccola risata al ricordo del loro primo incontro, quando era appena arrivata a scuola e lui le aveva offerto parte del suo pranzo: era stato da quel momento che aveva etichettato il Cartwright come assolutamente anti-convenzionale.

Comunque, se le ho dato fastidio, cercherò di essere un po' più distaccata... si dimentichi il mio commento sui suoi capelli e parliamo d'altro! -ma poi, di che si poteva parlare con un professore? - E così lei conosce un sacco di cose sul mondo babbano... ha una passione per i non-maghi?
È un interesse che nutre fin da piccolo, o che si è sviluppato col tempo?


Meglio, decisamente meglio.[/handwriting]
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