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Giardino Interno

Messaggioda Vergil » 05/03/2015, 19:03

Proprio come un registratore babbano, allora... anche se, di nuovo, non avevo idea che s'intendesse di certi attrezzi non magici! Lei è davvero sorprendente, professore!

La mia famiglia è babbanofila da diverse generazioni, tutti estremamente tolleranti nei confronti dei babbani.
Non per nulla la catena di supermercati che ha mio padre è un marchio registrato in tutti e due i mondi, solo che vende merce differente in base alla clientela, tutto qui!


Inoltre, suo cugino era Mezzosangue, altro rafforzamento della sua tranquillità nello stare a contatto col mondo babbano e soprattutto di condividere con esso informazioni, usanze e culture. Certo, su tanti argomenti non aveva la benché minima dottrina, ma questo era anche perché non ci viveva a stretto contatto ed era tutto per sentito dire o per provato rarissime volte. Andarono avanti a parlare di quell'aggeggio estremamente interessante, così tanto interessante da suscitare la curiosità in Victoria di provarlo per capire meglio come funzionava.

Pazzesco... nemmeno sapevo che esistessero certi accorgimenti magici!
Dice che lo posso trovare da qualche parte qui nei dintorni?
Un aggeggio del genere mi farebbe davvero tanto, tanto comodo...


... Uhm...

Non stava riflettendo tanto sulla domanda fatta dalla ragazza, quanto su ciò che gli stava balenando in testa in quel momento.
Era combattuto tra il seguire il proprio istinto dettato tendenzialmente dal suo naturale altruismo oppure no.
Non si trattava di favorire una studentessa al barare, anche perché era piuttosto consapevole che nelle mani giuste poteva risultare solo uno strumento di aiuto, quanto il non volersi ritrovare poi a dire "E se l'avessi fatto anche per un'altra motivazione". Tuttavia, alla fine decise di...

Provalo pure... Tienilo, te lo regalo volentieri.
Mi raccomando non ne abusare ed ovviamente... Non è stato un docente a donartelo, ok?


Le ho cancellati dalla memoria i miei monologhi notturni?
Dovrei... Sì, dovrei averlo fatto, sì sì!


Ci mancava soltanto che Victoria si mettesse ad ascoltare le sue elucubrazioni pre sonno, quello sì che sarebbe stato imbarazzante.
Non che ci fosse qualcosa di scabroso o assurdo, ma alcuni risalivano anche a diversi mesi prima e affrontavano un po' tante sfumature della sua vita e dei fatti a lui accaduti nel corso del tempo. Accettando volentieri l'invito a sedersi, comunque, Vergil si mise abbastanza vicino a lei da non sembrare ridicolo ma abbastanza distante da non sentire il suo buonissimo profumo, per paura di perdercisi.

Nemmeno a me andava di rifugiarmi in sala comune, e poi devo dire che il freddo non mi dispiace!
In realtà speravo che conciliasse la mia concentrazione allo studio, ma temo proprio mi sia andata malissimo...


A me il freddo concilia solo la vescica, son sincero!

Le fece una piccola linguaccia.

... Per studiare la tecnica migliore e costringersi in biblioteca con un bel tè freddo o caldo a seconda della stagione.
Il mio gusto preferito è ovviamente la pes-limone!
Limone, e ogni tanto quello verde, ma caldo lo trovo troppo dolce, mentre freddo è davvero delizioso, tu che ne dici?


Ma porc... Bravo mi raccomando fai queste belle figure di...

Io la preferisco coi capelli sciolti, ha un fascino tutto diverso!
... si possono dire certe cose ad un professore?


Beh, non mi hai detto mica che mi pomiceresti a sangue, quindi immagino di sì!

Occhiolino.

Le chiedo scusa se sono stata inopportuna, mi riesce un po' difficile considerarla un docente come gli altri... sarà per l'età, per il modo di fare... oppure perché nessun altro insegnante mi ha mai offerto un morso del suo kebab!

La differenza di età tra me e gli altri fa tanto, credimi...
Sono rimasto tendenzialmente com'ero ai tempi scolastici e questo ha condizionato il mio modo di rapportarmi con tutti.
A volte faccio ancora fatica a chiamare per cognomi gli studenti a lezione!


Uh, guarda... Si possono vedere le rotondità delle tette anche se porta il cappottino...
... Deve avere il seno davvero abbondante... EH?! MA CHE MI SALTA IN TESTA?!


Caspita, il Sole è tornato bello forte, se non ti spiace rimetto gli occhiali qualche minuto...

Quei minuti stavano diventando esasperanti per il suo controllo e la sua tranquillità fisica.

Comunque, se le ho dato fastidio, cercherò di essere un po' più distaccata... si dimentichi il mio commento sui suoi capelli e parliamo d'altro!

Ma scherzi?
Ripeto, non hai detto nulla di scabroso o offensivo, è come se tu dicessi alla Vice Preside che le sta bene un determinato vestito.
Non credo che ti guarderebbe male o ti darebbe della maleducata per un commento simile, no?


Scosse il capo, invitandola implicitamente a rilassarsi, quello poco rilassato dei due era lui.

E così lei conosce un sacco di cose sul mondo babbano... ha una passione per i non-maghi?
È un interesse che nutre fin da piccolo, o che si è sviluppato col tempo?


Come accennato prima, la mia famiglia non ha mai avuto nulla contro di loro.
Di conseguenza quand'ero piccolo ogni tanto mi hanno portato anche nei cinema, sono cresciuto apprezzandoli.
Tu vedo che sei molto legata alla vostra cultura, cerchi di approfondirla il più possibile.
È ammirevole da parte tua. In questo modo un giorno sarai di qualche passo avanti a molti altri tuoi coetanei appena diplomati.
Ti attirano tutte le materie? Anche quelle più complesse come la geometria e la filosofia?
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Messaggioda Victoria » 05/03/2015, 22:18

[handwriting]La mia famiglia è babbanofila da diverse generazioni, tutti estremamente tolleranti nei confronti dei babbani.
Non per nulla la catena di supermercati che ha mio padre è un marchio registrato in tutti e due i mondi, solo che vende merce differente in base alla clientela, tutto qui!


Se quando vado a fare la spesa dico che sono amica sua, pensa che potrei farmi fare uno sconto?

Gli domandò Victoria ridacchiando, anche se naturalmente non si sarebbe mai azzardata a fare una cosa del genere, troppo fuori luogo... e poi non le servivano sconti, per fortuna la sua famiglia era abbastanza benestante da potersi permettere approvvigionamenti senza facilitazioni.
Quei pensieri vennero accantonati presto, comunque, visto che Vergil aveva qualcosa di assolutamente interessante da mostrarle: un MagiRiproduttore Vocale, piccolo ma estremamente utile, che la Randall decise di dover a tutti i costi comprare.

Provalo pure... Tienilo, te lo regalo volentieri.
Mi raccomando non ne abusare ed ovviamente... Non è stato un docente a donartelo, ok?


Cosa? Davvero?! -sgranò gli occhi, fissandolo a bocca aperta per diversi istanti totalmente incredula- Lei mi sta... me lo sta davvero regalando?!
Ma è fantastico!
-esclamò al colmo della gioia, non abbracciandolo perché sarebbe stato poco opportuno farlo, ma fissandolo con estrema riconoscenza- Prometto che lo terrò con cura, e che non dirò mai chi sia stato a darmelo... sarà il nostro segreto! -e visto che non poteva permettersi altro, essendo lei una studentessa e lui un professore, si limitò a fargli un occhiolino complice.

Alzò per un secondo gli occhi verso l'alto, e il Sole che scaldava -poco, ma scaldava- le fece nascere un sorriso leggero sulle labbra: certo, non era riuscita a concentrarsi per nulla sui libri che aveva portato con sé, ma almeno si era goduta una bella giornata fuori, invece di rimanere chiusa tra le mura del Castello!

... Per studiare la tecnica migliore e costringersi in biblioteca con un bel tè freddo o caldo a seconda della stagione.
Il mio gusto preferito è ovviamente la pes-limone!


Non ho capito...

Limone, e ogni tanto quello verde, ma caldo lo trovo troppo dolce, mentre freddo è davvero delizioso, tu che ne dici?

Ah, il limone!
No no, io sono più per la pesca!
-rispose, riflettendo un attimo su quanto detto per poi leccarsi le labbra con desiderio- In effetti ucciderei per bermi un succo o un tè alla pesca... o magari per mangiare direttamente il frutto stesso!
È una sorta di dipendenza la mia...


Lo disse con aria melodrammatica per farlo sorridere, commentando poi il suo look -capelli sciolti sì, coda no- e scusandosi subito dopo per aver detto qualcosa che forse una studentessa avrebbe dovuto evitare, nei confronti di un docente: ma come faceva a trattenersi quando il Cartwright tutto le ispirava, tranne che un suo professore?

La differenza di età tra me e gli altri fa tanto, credimi...
Sono rimasto tendenzialmente com'ero ai tempi scolastici e questo ha condizionato il mio modo di rapportarmi con tutti.
A volte faccio ancora fatica a chiamare per cognomi gli studenti a lezione!


Immagino sia una bella scocciatura, visto che comunque non è passato tanto tempo da quando era uno studente come tutti gli altri... però nessuno le impone di chiamarci per cognome, no?
Per esempio, a me piace quando mi chiama per nome... "signorina Randall" è così formale e distaccato, e mi sembra di essere una sorta di bambolina di buona famiglia vestita di fronzoli e coi boccoli biondi perfetti!


Un'immagine un po' assurda che la fece sorridere, ma battuta a parte diceva sul serio: se voleva chiamare gli studenti per nome, chi gliel'avrebbe potuto impedire?

Caspita, il Sole è tornato bello forte, se non ti spiace rimetto gli occhiali qualche minuto...

No no, faccia pure, a me non cambia nulla! -lo tranquillizzò con un sorriso gentile, scusandosi ancora per eventuali frasi di troppo.

Ma scherzi?
Ripeto, non hai detto nulla di scabroso o offensivo, è come se tu dicessi alla Vice Preside che le sta bene un determinato vestito.
Non credo che ti guarderebbe male o ti darebbe della maleducata per un commento simile, no?


No, non penso... ma non si può mai dire, mettiamo il caso che io le faccia un complimento su un vestito e lei invece lo odi... si immagina il disastro? -ridacchiò piano, tra sé, ma guardandolo di sottecchi come a voler capire se si stesse divertendo anche lui a parlare con lei.

Come accennato prima, la mia famiglia non ha mai avuto nulla contro di loro.
Di conseguenza quand'ero piccolo ogni tanto mi hanno portato anche nei cinema, sono cresciuto apprezzandoli.
Tu vedo che sei molto legata alla vostra cultura, cerchi di approfondirla il più possibile.


In realtà... anche io sono una Purosangue. -ammise la Randall, alzando le spalle- La mia famiglia è un po' anti-convenzionale, e ha sempre voluto che conoscessi anche il mondo babbano e non solo quello magico: per questo ho cominciato a studiare il doppio, anche se il più delle volte è un po'... sfiancante.

È ammirevole da parte tua. In questo modo un giorno sarai di qualche passo avanti a molti altri tuoi coetanei appena diplomati.
Ti attirano tutte le materie? Anche quelle più complesse come la geometria e la filosofia?


Sì, cerco di portarle avanti tutte, solo... è piuttosto difficile. -ammise Victoria, facendosi più seria- Non ho un piano di studi vero e proprio, né qualcuno che mi segua e mi aiuti a tener conto dei miei progressi... da sola è complicato, e non ho abbastanza confidenza con nessun docente per chiedergli di darmi una mano.
E poi, quale professore sano di mente si sobbarcherebbe un impegno simile?
-scosse il capo, un po' mogia, prima di sforzarsi di sorridere ancora- Comunque ci provo, e i passi avanti, per quanto piccoli, ci sono... so che mia madre lo vorrebbe, e che sarebbe fiera di me, quindi...

Alzò di nuovo le spalle, facendo intendere che probabilmente la figura materna, nella sua vita, era scomparsa da un po'.[/handwriting]
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Messaggioda Monique » 07/03/2015, 15:40

Vergil deve tirare il d100, tenendo conto del seguente schema:

• da 1 a 25, sul MagiRiproduttore Vocale sono presenti 3 registrazioni
• da 26 a 50, sul MagiRiproduttore Vocale sono presenti 5 registrazioni
• da 51 a 75, sul MagiRiproduttore Vocale sono presenti 7 registrazioni
• da 76 a 100, sul MagiRiproduttore Vocale sono presenti 9 registrazioni

In base al suo risultato, se le registrazioni saranno almeno 5, dovrà tirare un altro d100 tenendo conto che:

• Se sono presenti 5 registrazioni, la probabilità che almeno una sia su Victoria va da 1 a 15
• Se sono presenti 7 registrazioni, la probabilità che almeno una sia su Victoria va da 1 a 30
• Se sono presenti 9 registrazioni, la probabilità che almeno una sia su Victoria va da 1 a 45

Il risultato finale dovrà essere tenuto in considerazione da Victoria per eventuali giocate/auto-conclusive successive.
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Messaggioda Vergil » 07/03/2015, 17:54

Cosa? Davvero?!
Lei mi sta... me lo sta davvero regalando?!
Ma è fantastico!
Prometto che lo terrò con cura, e che non dirò mai chi sia stato a darmelo... sarà il nostro segreto!


Come faceva ad essere così tremendamente bella? Aveva appena 15-16 anni eppure faceva concorrenza alle ventenni più sviluppate.
Per fortuna più tardi gli occhiali da Sole lo aiutarono a fissarla senza sembrare che avesse uno sguardo troppo intenso ma invidiava tremendamente il Sergente, maledicendosi perché comunque si era invaghito della sua fidanzata, un errore che mai e poi avrebbe voluto che accadesse. D'accordo, al cuor non si comandava, ma per la miseria al suo gli costava così tanto farlo innamorare di Ariel?

Ah, il limone!
No no, io sono più per la pesca!


Come se non lo sapessi...

In effetti ucciderei per bermi un succo o un tè alla pesca... o magari per mangiare direttamente il frutto stesso!
È una sorta di dipendenza la mia...


Beh, non è esattamente lo stesso, però se vuoi...

A quel punto, senza ricordarsi minimamente che l'aveva nascosta appositamente per evitare che lei la vedesse, Vergil estrasse dalla borsa la confezione di mousse alla pesca che si era portato dietro per merenda, con tanto di cucchiaino pulito. Il prodotto, in vendita presso i supermercati della famiglia, conteneva l'80% di frutta, praticamente era una prelibatezza per chiunque apprezzasse la pesca in particolare.
C'erano anche le varianti alla banana, al pompelmo, al frutto della passione e alla pera, ma ormai Vergil si era fissato solo su quella.

Oh c***o, e adesso come glielo spiego?!
Uff, sono proprio un idiota!


Ecco... Mio padre li ha cominciati a vendere da poco e me ne ha mandato... qualche campione omaggio!
Sono un po' il suo assaggiatore ufficiale ma se avrà anche un altro giudizio esterno sono sicuro che sarà ancora più felice!
Predi... prendi pure, ti posso assicurare che è delizioso...


Come le tue labbra, probabilmente...

Immagine


Quello sì che stava diventando un problema, un grosso problema, al quale era necessario porre in fretta rimedio.
Stare troppo vicino a Victoria lo mandava in follia, lo agitava internamente ed anche se il suo autocontrollo era forte e resistente per via della sua coscienza, sapeva che poi tutto quell'accumulo di stress si sarebbe trasformato in un malessere psicologico ed anche fisico nei giorni successivi.
Aveva gli allenamenti da portare a termine, lezioni, correzione di compiti: non era saggio avere la testa da un'altra parte.

... però nessuno le impone di chiamarci per cognome, no?
Per esempio, a me piace quando mi chiama per nome... "signorina Randall" è così formale e distaccato, e mi sembra di essere una sorta di bambolina di buona famiglia vestita di fronzoli e coi boccoli biondi perfetti!


Non è esattamente un'imposizione, però a volte mi viene più spontaneo.
Diciamo che andando avanti con gli anni, i ragazzi più grandi se non pretendi rispetto cercano poi di scavalcarti.
Il cognome stabilisce una linea netta di distinzione tra me e loro, che favorisce una lineare esecuzione delle lezioni.
Non sono mica tutti corretti ed educati come te, Victoria, sai?


Le fece un altro occhiolino, ipotizzando di potersi permettere almeno un complimento riguardo il di lei modo di fare.
Avrebbe voluto farne diversi, ma sarebbero risultati troppo diretti e troppo facili da identificare come provenienti da un ragazzo che ci sta sotto, quindi doveva accontentarsi di esprimere sì verità, ma moderate rispetto al resto che pensava davvero della draghessa.
A proposito di complimenti, sembrava proprio che a Vicky preoccupasse parecchio la reazione dei docenti in merito ad essi.

No, non penso... ma non si può mai dire, mettiamo il caso che io le faccia un complimento su un vestito e lei invece lo odi... si immagina il disastro?

Allora perché indossarlo?
Se porto un vestito è perché mi piace, mica mi ha costretto qualcuno con la bacchetta alla tempia!
Ahahah...
Rilassati e dì quello che ti senti se pensi possa essere gradito, senza farti frenare da paure inutili.


Almeno lei che poteva.

In realtà... anche io sono una Purosangue.

Ah, ma dai?
Ed io che ti credevo una Mezza o una Nata...


Si vedeva che controllava molto poco i fascicoli degli studenti.

La mia famiglia è un po' anti-convenzionale, e ha sempre voluto che conoscessi anche il mondo babbano e non solo quello magico: per questo ho cominciato a studiare il doppio, anche se il più delle volte è un po'... sfiancante.

È ammirevole da parte tua. In questo modo un giorno sarai di qualche passo avanti a molti altri tuoi coetanei appena diplomati.
Ti attirano tutte le materie? Anche quelle più complesse come la geometria e la filosofia?


Sì, cerco di portarle avanti tutte, solo... è piuttosto difficile.
Non ho un piano di studi vero e proprio, né qualcuno che mi segua e mi aiuti a tener conto dei miei progressi... da sola è complicato, e non ho abbastanza confidenza con nessun docente per chiedergli di darmi una mano.
E poi, quale professore sano di mente si sobbarcherebbe un impegno simile?
Comunque ci provo, e i passi avanti, per quanto piccoli, ci sono... so che mia madre lo vorrebbe, e che sarebbe fiera di me, quindi...


L'ideale sarebbe poter contare sul supporto della docente di Babbanologia, che di sicuro conosce molto più di noi le materie che stai studiando, ma per quanto riguarda il piano di studi all'effettiva potresti provare a rivolgerti a chiunque.
La soluzione migliore, a mio avviso, è valutare i tuoi progressi durante i periodi delle vacanze, chiedendo ai tuoi genitori di contattare un docente privato babbano che ti ponga domande su tutto ciò che hai ripassato nel corso dell'anno.
Hai un'indole enciclopedica niente male, proprio come la mia migliore amica, Alexis Parker, dovresti aver visto la sua foto nella bacheca d'onore della Scuola, al Pianterreno; perché non rifletti adeguatamente sulla MagiFilosofia? Potrebbe essere un buon percorso per te...


Sì, forse portare la conversazione su un punto di vista più didattico lo avrebbe aiutato a calmarsi e calmare gli ormoni.
Oltre a questo però, si stava chiedendo se potesse o meno darle una mano per quello che lei desiderava: pochi suoi colleghi avrebbero accettato di starle dietro per consigliarla su un piano di studi comprensivo di materie extra, forse la Vice Preside, ma era davvero troppo impegnata.
Lui all'effettiva era l'insegnante più libero tra tutti, in quanto la sua era una materia alla stregua dell'Educazione Fisica babbana.

Senti... Allora, beh, se vuoi posso darti io qualche dritta per l'organizzazione del tuo lavoro.
Ai tempi scolastici sembravo tutt'altro che capace di organizzarmi, mentre in realtà dovevo saper coordinare mille attività insieme e conciliarle con lo studio per garantirmi il tempo a disposizione per i divertimenti e lo spasso. Basterà che al posto della dicitura "Relax" penso a "Materie Babbane" e il gioco è fatto!


Forse non avrebbe dovuto, ma era possibile resistere a quegli occhioni celesti? D'altronde, si trattava di un incontro sporadico.
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Messaggioda Victoria » 07/03/2015, 22:17

[handwriting]Beh, non è esattamente lo stesso, però se vuoi...

Il suo sguardo s'illuminò all'inverosimile quando Vergil estrasse dalla borsa che portava con sé una confezione di mousse alla pesca con annesso cucchiaino: vero, non era come mangiare la pesca stessa o berne il succo, ma ci andava molto vicino e tanto bastava alla Randall per farle venire l'acquolina in bocca.
Certo, però, che bella coincidenza!

Pazzesco, aveva un dolce alla pesca con sé, che gran fortuna che ho avuto!

Ecco... Mio padre li ha cominciati a vendere da poco e me ne ha mandato... qualche campione omaggio!
Sono un po' il suo assaggiatore ufficiale ma se avrà anche un altro giudizio esterno sono sicuro che sarà ancora più felice!
Predi... prendi pure, ti posso assicurare che è delizioso...


Grazie mille professore!
La vuole mangiare con me?
-gli propose sorridente e felice, affondando il cucchiaino nella mousse dal colore intenso ed invitante per portarselo poi alle labbra ed assaggiare con un mugolio di piacere ed occhi socchiusi.

Mmmmmh, aveva ragione, è buonissima!
Dica pure a suo padre che fa bene a venderla, e che potrei diventare la sua migliore cliente!
-scherzò, e mica tanto, l'americana, continuando a chiacchierare col professore e consumando intanto la propria merenda fuori programma.

Non è esattamente un'imposizione, però a volte mi viene più spontaneo.
Diciamo che andando avanti con gli anni, i ragazzi più grandi se non pretendi rispetto cercano poi di scavalcarti.
Il cognome stabilisce una linea netta di distinzione tra me e loro, che favorisce una lineare esecuzione delle lezioni.
Non sono mica tutti corretti ed educati come te, Victoria, sai?


Arrossì leggermente a quel complimento, piacevole perché comunque proveniva da un insegnante -il fatto che fosse un bell'insegnante rendeva il tutto ancora migliore- e perché lasciava sottintendere che i docenti avessero una buona opinione di lei... perlomeno ce l'aveva il Cartwright, e non era mica una cosa da poco!

Allora perché indossarlo?
Se porto un vestito è perché mi piace, mica mi ha costretto qualcuno con la bacchetta alla tempia!
Ahahah...
Rilassati e dì quello che ti senti se pensi possa essere gradito, senza farti frenare da paure inutili.


Beh, se per esempio un'amica mi regalasse un vestito, un'amica che frequenta Hogwarts con me, immagino si aspetterebbe di vedermelo indossare ogni tanto, ci sei?
E questo anche se magari quel vestito non mi piace, perché sarebbe scortese da parte mia non indossarlo nemmeno una volta... perciò sarei costretta a mettermelo pur non apprezzandolo, e dunque mi ritroverei infastidita se qualcuno mi dicesse "come ti sta bene!" quando in realtà io mi faccio schifo!


Si era messa a gesticolare durante tutta la spiegazione -una spiegazione folle che soltanto lei avrebbe potuto dare- agitando il cucchiaino che teneva in mano solo dopo essersi assicurata che fosse pulito e senza residui di mousse volanti e guardandolo negli occhi con espressione seria, come se quello fosse un ragionamento importante: peccato che alla fine si lasciò andare ad un accenno di risata, forse avendo colto la follia delle proprie parole.
Cavolate a parte -e lei ne sparava non poche, quand'era in compagnia- la conversazione si spostò poco dopo sullo stato di sangue della Randall, e sul suo progetto personale: portare avanti i propri studi babbani così da riuscire, alla fine, a dare anche gli esami di maturità come privatista, un progetto che aveva iniziato quando sua madre era ancora in vita e che per questo teneva ancora di più a portare a termine; l'unico problema era che, da sola, programmare tutto e rispettare una tabella di marcia si stava dimostrando piuttosto complesso, ma purtroppo non aveva abbastanza confidenza con alcun insegnante per chiedergli un supporto ed un aiuto attivo in tale senso.

L'ideale sarebbe poter contare sul supporto della docente di Babbanologia, che di sicuro conosce molto più di noi le materie che stai studiando, ma per quanto riguarda il piano di studi all'effettiva potresti provare a rivolgerti a chiunque.
La soluzione migliore, a mio avviso, è valutare i tuoi progressi durante i periodi delle vacanze, chiedendo ai tuoi genitori di contattare un docente privato babbano che ti ponga domande su tutto ciò che hai ripassato nel corso dell'anno.


Però così sarei costretta a dare esami su esami per ogni materia per tutta l'estate, perché dovrebbe interrogarmi sul programma di un ipotetico anno intero... -replicò Victoria, che sì, allo studio ci teneva non poco, ma al tempo stesso i mesi più caldi dell'anno se li voleva anche godere.

Hai un'indole enciclopedica niente male, proprio come la mia migliore amica, Alexis Parker, dovresti aver visto la sua foto nella bacheca d'onore della Scuola, al Pianterreno; perché non rifletti adeguatamente sulla MagiFilosofia? Potrebbe essere un buon percorso per te...

Ah, sì, la conosco!
Cioè, la conosco di vista, ho viste le sue foto, è stata l'alunna più brillante degli ultimi cinquant'anni o qualcosa del genere, giusto?
-chiese per conferma, con un sorriso ammirato- A dire il vero non ho la minima idea di cosa fare, una volta presi i M.A.G.O. ... certo, c'è ancora tempo per pensarci, ma un po' mi spaventa l'idea di non avere il benché minimo progetto in testa! -piccola pausa- Lei ha sempre saputo di voler diventare un professore di Volo, oppure è una vocazione che le è nata dentro col tempo?

Si decise a chiedergli: da una lato temeva di essere troppo curiosa ed impicciona... dall'altra, visto che lui stesso le aveva detto di rilassarsi e di essere spontanea, non ci vedeva nulla di male nel porgli una domanda del genere, e che in fondo non era troppo personale.

Senti... Allora, beh, se vuoi posso darti io qualche dritta per l'organizzazione del tuo lavoro.
Ai tempi scolastici sembravo tutt'altro che capace di organizzarmi, mentre in realtà dovevo saper coordinare mille attività insieme e conciliarle con lo studio per garantirmi il tempo a disposizione per i divertimenti e lo spasso. Basterà che al posto della dicitura "Relax" penso a "Materie Babbane" e il gioco è fatto!


Cosa?
Lo farebbe... lo farebbe davvero?
-di nuovo, lo sguardo di Victoria s'illuminò di gioia e di sorpresa- Professor Cartwright, lei... non sa nemmeno quanto mi aiuterebbe!
Grazie a lei potrei attenermi ad un piano di studi programmato, non dovrei più fare tutto da sola, sarebbe... sarebbe una cosa meravigliosa!


Per la Trama, l'avrebbe abbracciato se solo non fosse stato un suo professore!
In un secondo, però, lo sguardo dell'americana si fece nuovamente più serio e appena dubbioso, quasi... scettico.

Non lo sta facendo solo perché le ho fatto pena con la storia di mia madre... vero? -gli domandò, alzando lentamente gli occhi su di lui.

Immagine


Perché non voglio approfittarne, a me quell'aiuto serve davvero, mi sarebbe servito anche se mia madre fosse stata viva, gliel'assicuro. -si vedeva quanto ci tenesse a quel piccolo particolare, orgogliosa com'era giusto che fosse una Draghessa.

Ma se Vergil l'avesse rassicurata...

Visto che abbiamo fatto trenta... potremmo fare trentuno chiedendole l'enorme, gigantesco favore di essere lei la persona che m'interrogherà periodicamente sui miei progressi?
Le prometto che troverò il modo di sdebitarmi, mi dica solo cosa vuole che faccia ed io la farò, senza batter ciglio!
-e se solo avesse provato a rifiutarsi, la Randall avrebbe sfruttato il suo miglior sguardo da cerbiatta, sperando che funzionasse anche su un docente- La prego...[/handwriting]
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Messaggioda Vergil » 10/03/2015, 11:12

Se non avesse avuto a disposizione la scusa pronta del lavoro paterno, probabilmente Vergil avrebbe cominciato a balbettare come un cretino non sapendo bene cosa inventarsi per giustificare un dessert a base di pesca casualmente nella sua tracolla. Non che fosse un frutto così raro e particolare (anzi non lo era per nulla) ma era strano che lo tenesse disponibile proprio in quell'istante, fermo e considerato che non poteva certo sapere se la ragazza l'avesse visto o meno nei giorni precedenti bere il succo di frutta relativo o mangiare il frutto in sé per sé, cosa che per esempio non era sfuggita a quella maledetta spiona investigatrice della sua amica Caroline Priscilla O'Neill. Tralasciando la futura Sherlock Holmes (anche se lui per la sua passione verso il manga l'avrebbe definita molto di più detective Conan), lo sguardo di Vergil non poté non focalizzarsi su un particolare dapprima ignorato.

... Sta... Sta... Mangiando col mio cucchiaino...
Sta appoggiando le labbra sul mio cucchiaino...
... Dovrei poi lavarlo? Non è così necessario... Potrei anche non lavarlo mai più...


Eccolo lì il grande omone che mostrava con se stesso il suo lato più tenero, quello nascosto sotto la montagna di muscoli e rimasto immutato da quando quella montagna non c'era affatto ed il cuore era molto più libero di farsi vivo una volta ogni tanto. In quel caso però non erano soltanto le esperienze passate ad averlo chiuso e bloccato. Lei era la fidanzata di un amico e non solo, questo amico era a sua volta migliore amico di un'altra carissima amica. La vita certe volte di scherzi ne giocava davvero brutti, anzi pessimi. Perché si era preso proprio quella cotta? Perché proprio per Victoria? In che stato pessimo si era ridotto, manco più le tette alla Auditore guardava, che tristezza! Oltre a questo stava col batticuore all'inizio di ogni lezione coi Draghi degli ultimi anni, sembrava un bambino nel corpo di un adulto.

Forse era proprio questo che mi chiedeva Ariel...

Beh, se per esempio un'amica mi regalasse un vestito, un'amica che frequenta Hogwarts con me, immagino si aspetterebbe di vedermelo indossare ogni tanto, ci sei?
E questo anche se magari quel vestito non mi piace, perché sarebbe scortese da parte mia non indossarlo nemmeno una volta... perciò sarei costretta a mettermelo pur non apprezzandolo, e dunque mi ritroverei infastidita se qualcuno mi dicesse "come ti sta bene!" quando in realtà io mi faccio schifo!


Ti fai decisamente troppi problemi, ahahah!
O magari sono io che ho sempre ignorato queste sfaccettature!
Per fortuna che non mi è mai capitata nessuna che indossasse un vestito da lei odiato.
Meno male che Mirtilla porta sempre lo stesso, già già...


La cara Mirtilla Malcontenta, fonte inesauribile di informazioni per lo svolgimento dei compiti di Storia, grazie a qualche piccolo complimento velato.
Il Cartwright ricordava come se fosse stato il giorno prima la volta in cui aveva incontrato sia Alexis che Arianna nel bagno femminile, intente a discutere.
Una più bella dell'altra, con fascini diversi ma ugualmente preziosi. Allora non sapeva decidersi, adesso probabilmente le idee sarebbero più chiare.
Non rinnegava affatto tutto il passato con la neo mercenaria, ma a posteriori sarebbe tornato indietro nel tempo per suggerire al Vergil quindicenne di puntare sulla meravigliosa mora cervellona. Il perché era duplice, in realtà: una crescita più naturale e spontanea grazie all'amore di una ragazza matura e posata e poi... poi beh, avrebbe impedito che ella soffrisse così tanto per la storia con Typhon, salvandole il cuore e tenendolo stretto tra le proprie braccia.

Ti voglio bene Lex.

Proprio lei, tra l'altro, divenne argomento leggero di conversazione poco dopo, quando parlarono di lei in merito alla MagiFilosofia.
Victoria aveva visto la fotografia del piccolo prodigio dei Delfini nella bacheca d'onore della scuola, una bacheca dove chiunque voleva entrare a farne parte, ma concessa soltanto a pochi, ai più meritevoli e per differenti campi, non solo quello della perfezione didattica. A parte questo, la biondina sembrava un po' poco convinta all'idea di dover dare dei super esami di fine anno, le rendeva più pesante il lavoro di apprendimento e non le garantiva la corretta riuscita degli studi magici ai quali voleva dedicarsi con eguale anima e corpo. Per quello, intanto, il ragazzo mosso da una naturale e spontanea bontà aiutata dai sentimenti verso la Draghessa acconsentì a darle una mano almeno per quanto riguardava il piano di studi, non immaginando per nulla cosa avrebbe scatenato.

Cosa?
Lo farebbe... lo farebbe davvero?
Professor Cartwright, lei... non sa nemmeno quanto mi aiuterebbe!
Grazie a lei potrei attenermi ad un piano di studi programmato, non dovrei più fare tutto da sola, sarebbe... sarebbe una cosa meravigliosa!


Oh ma su, ti pare?
Per così poco, non mi porterebbe via tanto tempo e poi... Uh?
Che ti succede?
... Ho detto qualcosa di storto forse?


Non lo sta facendo solo perché le ho fatto pena con la storia di mia madre... vero?

Come?
Ma che vai dicendo?


Perché non voglio approfittarne, a me quell'aiuto serve davvero, mi sarebbe servito anche se mia madre fosse stata viva, gliel'assicuro.

Come era possibile non pensare all'ultima volta che aveva sentito una storia analoga, ovvero la morte del padre del detective Conan?
Con la memoria Vergil tornò a quel pomeriggio, quando la giovane amica era uscita dall'ufficio della professoressa Samyliak con le lacrime agli occhi.
Sembrava proprio essere il momento dei ricordi, quello lì, ma c'era anche da dire che il Cartwright era di natura un tipo particolarmente malinconico.
Osservò l'espressione un po' rattristata della Randall, accorgendosi che il desiderio di starle più vicino aumentava di secondo in secondo. Reprimerlo gli faceva del male, ma contrastava con tutte le sue forze quella pressione, quella voglia, limitandosi a scuotere il capo e posarle una mano sulla spalla, con delicatezza, togliendosi gli occhiali e sorridendole con gentilezza e serenità assolute. Che poi la seconda fosse un po' falsa, era un altro discorso.

Sei una brava ragazza, che cerca di raggiungere degli obiettivi concreti e positivi per la propria vita e il proprio futuro.
Qui non c'entrano la pietà o l'essere inteneriti dalla tua situazione, ti avrei dato il mio appoggio comunque, perché so che è la cosa giusta da fare.
Io... Io credo che poi, da una parte, tu voglia gratificare e regalare gioia a tua madre che, da qualche parte, ti sta guardando e ti protegge.
Per questo ho fiducia piena nel tuo impegno e nella tua volontà di migliorarti giorno per giorno... ed anche se non ho avuto il piacere di conoscere la signora Randall, osservando come ti ha educata e quante belle qualità ti ha trasmesso, non posso che considerarla a prescindere una persona splendida e meritevole di poter contare sul mio aiuto per agevolare sua figlia in tutto e per tutto.


Nessun intento di risultare chissà quale grande ragazzo immensamente sensibile, ma soltanto l'autenticità di un pensiero spontaneo.

Visto che abbiamo fatto trenta... potremmo fare trentuno chiedendole l'enorme, gigantesco favore di essere lei la persona che m'interrogherà periodicamente sui miei progressi?

Oh c***o...

Le prometto che troverò il modo di sdebitarmi, mi dica solo cosa vuole che faccia ed io la farò, senza batter ciglio!

... !!!

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Ecco... Dunque...

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La prego...

No no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no no...

... Va bene.

Come aveva fatto a cascarci così miseramente? Per forza, gli occhi di Victoria erano irresistibile, soprattutto con l'espressione da cerbiatta.
Era ovvio che lei non lo avesse fatto apposta per "sedurlo" ma naturalmente era voluto per farlo cedere e tanto era bastato per raggiungere lo scopo.
Per la miseria, interrogarla periodicamente significava vederla almeno due volte fisse al mese per controllare l'evoluzione del piano di studi e poi per farle le domande sulle varie materie, sulle quali lui possedeva una conoscenza molto blanda... troppo blanda. Questo voleva dire che avrebbe dovuto studiare pure lui?
Geografia, Matematica, Biologia, Filosofia, Arte... Ora sì che stava nei guai fino al collo. Avrebbe dovuto chiedere al cugino Axell qualche suo vecchio libro della scuola di preparazione babbana, lui aveva ottenuto un diploma in quanto Mezzosangue e maggiormente inserito nel mondo non magico.

Adesso però sarebbe meglio che andassi, la mia lezione comincerà tra non molto e devo prima mandare una lettera urgente!

Disse infine, alzandosi e lasciandole il dessert, ovvero anche l'altra porzione con tanto di cucchiaino.

Mangia e goditeli con calma, quello potrai ridarmelo alla prima occasione che ci vediamo, ok?

Se non altro lei l'avrebbe lavato e consegnato pulito, impedendo così al Cartwright di fare il cretino e tenerlo come una reliquia.

Buon proseguimento allora e in gamba!

Adesso era decisamente il momento per mettersi le mani in tasca ed allontanarsi; Axell avrebbe ricevuto a breve la richiesta per un piccolo favore.


Uscita per Vergil

Spoiler:
Dedicata a Cappie! :P

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Messaggioda Victoria » 10/03/2015, 22:42

[handwriting]Ti fai decisamente troppi problemi, ahahah!
O magari sono io che ho sempre ignorato queste sfaccettature!
Per fortuna che non mi è mai capitata nessuna che indossasse un vestito da lei odiato.
Meno male che Mirtilla porta sempre lo stesso, già già...


Lei è un uomo, ci credo che non ha mai fatto troppo caso a certi dettagli!

Commentò Victoria, scuotendo la mano come a voler liquidare la questione con il classico "è un maschio", che sembrava essere una spiegazione sufficiente quasi per tutto.
Ma Vergil non era una persona qualunque... nemmeno un professore qualunque, a dire il vero, visto che poco dopo aver ascoltato la Randall e il suo bisogno di una mano negli studi babbani, si offrì quasi subito di aiutarla come poteva, facendole nascere un sorriso radioso sulle labbra.

Oh ma su, ti pare?
Per così poco, non mi porterebbe via tanto tempo e poi... Uh?
Che ti succede?
... Ho detto qualcosa di storto forse?


L'idea che lo stesse facendo per pena, perché la madre dell'americana era morta e questo spingeva le persone ad essere più gentili del solito con lei, non le andava proprio giù: quell'aiuto le sarebbe servito a prescindere, e ci teneva che Vergil questo lo capisse.

Sei una brava ragazza, che cerca di raggiungere degli obiettivi concreti e positivi per la propria vita e il proprio futuro.
Qui non c'entrano la pietà o l'essere inteneriti dalla tua situazione, ti avrei dato il mio appoggio comunque, perché so che è la cosa giusta da fare.


Gli sorrise, arrossendo anche leggermente per quelle parole che dimostravano la natura gentile ed altruistica del Cartwright.

Io... Io credo che poi, da una parte, tu voglia gratificare e regalare gioia a tua madre che, da qualche parte, ti sta guardando e ti protegge.
Per questo ho fiducia piena nel tuo impegno e nella tua volontà di migliorarti giorno per giorno... ed anche se non ho avuto il piacere di conoscere la signora Randall, osservando come ti ha educata e quante belle qualità ti ha trasmesso, non posso che considerarla a prescindere una persona splendida e meritevole di poter contare sul mio aiuto per agevolare sua figlia in tutto e per tutto.


Le vennero quasi le lacrime agli occhi per quanto il docente avesse detto, e l'impulso di abbracciarlo, di dargli un bacio sulla guancia, di fargli capire insomma quanto contassero per lei quelle affermazioni: non potendo fare nulla di tutto ciò, comunque, la Randall si limitò a guardarlo con tutta la riconoscenza possibile... e con uno sguardo da cerbiatta subito dopo per convincerlo ad aiutarla ulteriormente -visto che ormai si era lanciato nella sua vena altruistica.

Ecco... Dunque...
... Va bene.


Lei è il mio eroe, professore! -esclamò Victoria, sentendosi galvanizzata: sarebbe stato più semplice organizzare lo studio e verificare i propri progressi, e tutto grazie all'aiuto del Cartwright, che era davvero diventato il supereroe personale dell'americana.

Adesso però sarebbe meglio che andassi, la mia lezione comincerà tra non molto e devo prima mandare una lettera urgente!

Ah, sì, è stato bello avere la sua compagnia, e...
Wow, grazie!!
-come non essere entusiasta quando lui le lanciò un'altra porzione di dessert co cucchiaino annesso?

Mangia e goditeli con calma, quello potrai ridarmelo alla prima occasione che ci vediamo, ok?
Buon proseguimento allora e in gamba!


Grazie professore, e buona lezione!
Ci vediamo più tardi!


Gli fece un ultimo sorriso radioso e felice, riprendendo in mano i libri per ricominciare a studiare con rinnovata energia: perché ora, in quella personale impresa effettuata anche in memoria della madre, non era più sola.

Fine
[/handwriting]
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Messaggioda Amy » 08/06/2015, 13:25

[Fine Aprile 2110 – Infermeria di Hogwarts – ore 13.00]


Professoressa Samyliak le farebbe piacere unirsi a me per un tè?


Cara Tisifone ti andrebbe di prendere un tè insieme?


Ehi che ne dici di una chiacchierata di fronte a tè e pasticcini?


Ahhhhhhhhhhhhhhhh!!!! Non ce la faccio più… Neanche dovessi invitare il ragazzo che mi piace al Ballo del Dragone…

L’urlo, per fortuna contenuto, riecheggiò nell’Infermeria vuota aiutando una super stressata Amy a allentare di un pochino la tensione che le stava attanagliando le viscere fin da quando aveva deciso di seguire il consiglio di Rebecca e invitare Tisifone a prendere un tè con lei nella cucina dei docenti.

Più facile a dirsi che a farsi…

Borbottò martoriandosi le pellicine inesistente delle dita.

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Aveva perso quel tic nervoso una volta preso il diploma, perché dopo di allora non era più stata esposta a livelli di stress così elevati come quelli che precedevano un esame, e il fatto che fosse ricomparso da un paio di giorni – precisamente da quando aveva iniziato a buttare giù due righe per il biglietto da inviare alla Divinante – non era di buon auspicio.

Se non sei capace di scriverle un semplice biglietto cosa farai se te la troverai di fronte?

Chiese alla propria immagine riflessa in una delle ante della dispensa, prima di chinarsi a raccogliere dal pavimento le decine di pezzi di pergamena appallottolati che aveva scritto e poi buttato via. Rebecca le aveva consigliato di essere se stessa e lei lo sarebbe stata fino in fondo, ma per farlo doveva essere certa che la russa accettasse il suo invito e da qui ansie e paranoie su cosa fosse più giusto scriverle e su come scriverlo. Meglio formale e distaccato? Amichevole ma non troppo? Sfrontato e diretto? Poche e semplici parole per incuriosirla o confessare subito le proprie intenzioni? Non lo sapeva né voleva chiedere aiuto a Lucas. Doveva trovare da sola un qualche canale di comunicazione con Tisifone, era ormai diventata una questione di principio. Dispiegò tutti i fogli, rileggendoli uno a uno per poi chiudere gli occhi e pescarne uno a caso, lasciando ai Kami il compito di scegliere al posto suo. Una mossa azzardata dettata dalla consapevolezza che forma e contenuto in realtà erano ininfluenti se, dall’altra parte, non vi era lo stesso desiderio di andare al di là delle apparenze e conoscersi meglio.

E ora dritti in Guferia prima che cambi idea…

Esclamò con un decimo della sua solita allegria, sigillando la busta con dentro il bigliettino e riponendo il tutto nella tasca posteriore dei jeans, insieme alla propria bacchetta.

[Fine Aprile 2110 – Giardini di Hogwarts – ore 13.30]


Una volta uscita dal Castello tutto lo stress e l’ansia che avevano accompagnato le ultime ore dell’Harada sparirono come disciolti dai tiepidi raggi del sole che le baciavano la pelle o spazzati via dal lieve e piacevole venticello che le smuoveva i capelli. In realtà non era tutto merito del clima e del trovarsi finalmente all’aria aperta dopo un’intera mattinata rinchiusa in Infermeria quanto del fatto che ormai il dado era stato tratto, come dicevano i babbani. Pochi minuti prima infatti aveva affidato a uno dei gufi della scuola la missiva per Tisifone istruendolo affinchè gliela consegnasse durante l’ora di cena visto che il pranzo era iniziato già da un pezzo. Passeggiava a passo lento, dirigendosi verso i cancelli del Castello per potersi da lì smaterializzare direttamente nel suo appartamento a Londra per mangiare qualcosa al volo e poi dirigersi alla Cioccolateria, un sorriso rilassato sul viso e l’espressione di chi si trovava bene e in sintonia con il mondo che la circondava. Almeno fino a quando in lontananza non vide avanzare verso di lei l’ultima persona che voleva vedere dopo tutto il tempo passato a pensare a cosa scrivere su quel dannato bigliettino e a cosa indossare per l’occasione. Lanciò un’occhiata desiderosa all’albero alla sua destra, prima di darsi una reale e dolorosa manata in fronte. Che senso aveva nascondersi quando ormai aveva deciso di incontrarla? Non era una che scappava di fronte alle avversità – e si, incontrare la Samyliak in versione hippy lo era – e poi se l’altra l’avesse vista avrebbe fatto una figura davvero da poco.

Buon giorno Tisifone.

Esordì quindi con un sorriso sincero sul volto non appena la donna fu abbastanza vicina, togliendo istintivamente la mano destra dalla tasca dei jeans per andare a giocare con la collana di legno che portava al collo, segno che ansia e nervosismo erano appena tornate.

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E’ un tempo stupendo per concedersi una passeggiata all’aria aperta, non è vero?

Aggiunse perché parlare del tempo era sempre un buon modo per attaccare bottone, no?
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Messaggioda Tisifone » 09/06/2015, 22:27

[Fine Aprile 2110 – Giardini di Hogwarts – ore 13.20]


Era stata una mattinata non molto diversa dalle altre, né più pesante né più stressante, ma nonostante ciò una volta che la Torre dell’Orologio ebbe suonato la fine dell’ultima ora di lezione Tisifone aveva sentito il bisogno di allontanarsi dal Castello e immergersi nella natura. Aveva bisogno di quella pace e di quel silenzio che solo i giardini di Hogwarts all’ora di pranzo potevano darle perché i raggi del sole ancora non scaldavano abbastanza e i refoli di vento non regalavano sollievo alla calura quanto ricordi dell’inverno appena finito.

Ci sentiamo poetiche e malinconiche quest’oggi…

Si prese in giro, tamburellando con la pianta del piede contro il tronco dell’albero a cui era appoggiata, le mani intrecciate dietro la schiena e lo sguardo perso verso l’orizzonte. Le era sempre piaciuto contemplare il panorama di Hogwarts, fin da quando era bambina, ma quella mattina i suoi occhi non accarezzavano le fronde degli alberi o la superficie del Lago Nero che si intravedeva in lontananza. Essi erano vacui, spenti, non per colpa del suo Dono, quanto di uno scambio di battute avvenuto tempo addietro e che ancora la tormentava.

Mi piace molto ma ho deciso di andarci con i piedi di piombo…


Tesoro, sono una coppia ormai…


Lucas e Noah. Due descrizioni contrastanti della stessa situazione, nello specifico di ciò che legava Turner all’Harada. Ciò che l’aveva sconvolta era stato scoprire non tanto che la storia tra i due avesse preso una piega seria e stabile quanto che Lucas le avesse mentito.

Minimizzato… lui non ti ha mentito, ha solo minimizzato…

Precisò la sua coscienza con la voce ragionevole del suo maritino a cui seguì uno svolazzo della mano destra, come per liquidare quel commento come “non pertinente”. Minimizzare o mentire, dalla sua ottica, in fin dei conti erano la stessa cosa. La sostanza, infatti, non cambiava e cioè il docente di Trasfigurazione non le aveva detto la verità e questo la faceva stare male. Oltre a sollevare una serie infinita di interrogativi, primo tra tutti cosa lo avesse spinto a farlo.

Perché ogni volta che la nomina metti su quell’aria da disfattista?

Non è vero!


Sbottò, indignata con se stessa, allontanandosi di scatto dall’albero. Lei non era disfattista ma solo saggiamente distaccata. C’era qualcosa nell’Harada che la spingeva a diffidare di lei e considerato che in passato il suo istinto non l’aveva mai tradita perché iniziare a dubitarne adesso?

Perché questa volta ti stai comportando solo come una sciocca prevenuta?

Scosse la testa con forza, gli orecchini d’ambra e i capelli lasciati liberi che le sferzavano il viso. Odiava essere in conflitto con se stessa, odiava essere in conflitto con Lucas – forse “ conflitto” era una parola forte ma il fatto che lui non si sentisse più libero di parlare apertamente e sinceramente con lei non era un buon segno – odiava apparire stupida e infantile agli occhi degli altri – come Noah, Rebecca o Monique. Tutto quell’odio però invece di confluire in un attento e profondo processo di autoanalisi era confluito in un “odio Amy Harada” che non faceva altro che alimentare il circolo vizioso di cui sopra.

My ussszhe vesssrnulissss' ?

(Ssstiamo già tornando…)


Le sibilò Idra, scendendo già dall’albero su cui si era arrampicata e mettendosi a strisciare lentamente davanti alla sua padrona, come a volerle spianare la strada.

Si, voglio mangiare qualcosa prima della prossima lezione…
(Da, sssya khossschu s"yesssst' chsssto-nibssssud' do ssssleduyusssshchego urosssska ..)


Le rispose, riprendendo a camminare lentamente in direzione del Castello, un ‘espressione seria e concentrata sul viso. Aveva promesso a più di una persona che avrebbe dato a Amy il beneficio del dubbio, che avrebbe tentato di conoscerla prima di stabilire, definitivamente, che non era una persona di cui ci si poteva fidare ma ogni volta che credeva di essere pronta per affrontarla cambiava idea. Se voleva ottenere davvero qualcosa doveva essere lucida e fino a quando avesse nutrito tutti quei sentimenti negativi nei suo confronti difficilmente lo sarebbe stata.

Buon giorno Tisifone.

Buon giorno… Miss Harada…

Persa nei propri pensieri non aveva riconosciuto subito a chi apparteneva quella voce così aveva risposto con un tono cordiale e un sorriso tenue ma sincero che però si trasformarono in un tono formale e una smorfia quasi di disgusto quando mise a fuoco la persona che si trovava di fronte.

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La squadrò velocemente, confrontando il proprio abbigliamento eccezionalmente classico senza essere eccentrico con quello babbano e decisamente troppo informale per trovarsi in un ambiente di lavoro dell’altra. Inutile dire che la trovò fuori luogo.

E’ un tempo stupendo per concedersi una passeggiata all’aria aperta, non è vero?

In realtà speravo che il tempo fosse ancora abbastanza rigido da non invogliare le persone a uscire fuori per una passeggiata.

Rigida, formale e un tantino acida. Come poteva comportarsi diversamente quando una parte di lei,a torto o a ragione, credeva di trovarsi di fronte a colei che stava mettendo a rischio la sua amicizia con Lucas? nel frattempo Idra si era fermata a metà strada tra le due donne e, curiosa, si era sollevata sulle spire posteriori la testa rivolta in direzione di Amy.
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Messaggioda Amy » 11/06/2015, 21:06

Buon giorno...

Per un lungo, stupendo istante Amy credette che tutte le paranoie che le avevano intossicato le giornate passate non erano altro che quelle, delle paranoie. Come non poteva trovare un punto d'accordo con una Tisifone così cordiale e solare?

… Miss Harada!

Miss Harada, Miss Harada, Miss Harada, Miss Harada!!!

Il tono di voce dei suoi pensieri andava via via aumentando fino ad esplodere per lo sconcerto. Era la compagna del suo migliore amico e la chiamava per cognome? Per cosa? Formalismo? Ferrea educazione? Per mantenere le distanze e sottolineare quanto non le piacesse? Bé per quello bastava la smorfia disgustata sul volto, no?

Fa un tentativo. Lo devi a Lucas, a te stessa e un po’ a Tisifone,anche se non se ne rende conto.

Un pensiero che le faceva onore e che la spinse a ingoiare il rospo e provare a intavolare una qualche discussione anche se banale come quella basata sul tempo.

In realtà speravo che il tempo fosse ancora abbastanza rigido da non invogliare le persone a uscire fuori per una passeggiata.

Tonk!!!

Se si fosse trovata in uno dei suoi fumetti giapponesi a quel punto un enorme macigno si sarebbe abbattuto sulle sue spalle e due grossi lacrimoni avrebbero iniziato a penzolare giù dai suoi occhi. Quella però era la realtà, assurda ma pur sempre vivida e così l'unica cosa che la giovane Cioccolataia fece fu raddrizzarsi in tutto il suo metro e settanta e assumere un'espressione offesa e incredula. Era così che la Divinante reagiva ai suoi tentativi di avviare una conversazione civile? Lanciandole frecciatine neanche tanto velate su quanto la sua presenza in un giardino per così dire pubblico fosse sgradita? Strinse i pugni lungo i fianchi e fece un paio di respiri profondi per contenere la rabbia che le stava montando dentro. Non era mai stata trattata tanto male in vita sua, non senza aver fatto prima qualcosa di davvero eclatante.

Mi scusi...

Borbottò a denti stretti giusto per, così dire, quieto vivere perché tra le due di certo non era lei a doversi scusare. Fu la vista di quell'enorme e orrendo serpente che, spuntando dall'erba alta, la guardava con aria omicida -almeno questa era la sensazione di Amy - a rappresentare la classica goccia che faceva esplodere il calderone.

Ho capito che la mia presenza é di troppo, può anche evitare di aizzarmi contro quel quel ... - si morse la lingua per non dire "mostro", più per rispetto all'animale che alla padrona.- In ogni caso mi faccia un favore, quando stasera a cena un gufo le consegnerà una pergamena, non perda tempo a leggerla, la bruci direttamente. - e nel caso in cui la Samyliak le avesse chiesto una qualche spiegazione, Amy avrebbe continuato con aria sarcastica - Pensi come sono stata ingenua, ho creduto che lei potesse accettare un mio invito per un tè e una chiacchierata tra persone civili ma a quanto pare noi due non abbiamo nulla da dirci.

Seria e decisa, con una punta di rassegnazione perché in fondo si sentiva come se avesse gettato la spugna ancor prima di iniziare. Fece un paio di passi in avanti, girando a largo del serpente ovunque esso si fosse trovato, ma quando affiancò la russa si fermò. Se proprio quello doveva essere l'ultima volta che le due si trovavano da sole a parlare, allora poteva anche togliersi un sassolino babbano o due.

In realtà io ho qualcosa da dirle anzi no da dirti - perché non aveva intenzione di portare rispetto a qualcuno che sistematicamente ne mancava nei suoi confronti- Volevo che le cose tra noi funzionassero solo per rendere felice Lucas ma non sono disposta a snaturare me stessa per farlo. Io sono esattamente come mi vedi, solare, spigliata, chiacchierona, un po’ sfacciata e diretta. Do il lei a chi è più grande di me o che non conosco, il tu a chiunque mi stia anche solo un pochino simpatico e tendo a evitare chi invece mi sta sulle scatole. Trovo irritante questo tuo continuo offendermi in maniera velata o celata da una rigida educazione. Ti sto antipatica? Bene allora dimmelo in faccia… anche se non so come diavolo sia possibile visto che non ti sei degnata di scambiare due parole con me… Ho provato a capirti, a venirti incontro, a credere alle parole di Rebecca e di Lucas che in fondo sei una persona squisita e un’ottima amica ma visti i risultati non credo più che ne valga la pena. Non ti piaccio? È solo un problema tuo. A Lucas piaccio un sacco esattamente così come sono ed è questa l’unica cosa che conta per me… - si fermò un attimo per riprendere fiato e lanciare un’occhiata indagatrice e profonda a Tisifone – Che poi cosa diavolo un ragazzo dolce, sensibile e divertente come lui abbia trovato in te lo sanno solo i Kami…

E così dicendo riprese a camminare con l'intenzione, se Tisifonenon l'avesse fermata, di avviarsi verso i cancelli di Hogwarts.
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