Re: Giardino Interno
Inviato: 14/04/2014, 15:16
Pensare che una volta preferiva stare da solo alla compagnia dei suoi pochi amici: quando ci ripensava sembrava di ricordare una persona che non era lui, una persona che faceva parte del passato, che se ne era andata quando la sua anima gemella era salita in cielo.
Aveva scelto di vivere al momento, di vivere per trovare la felicità; per lui la felicità era vivere anche quei banali momenti in compagnia di qualcuno. Scoprire il nuovo, ricercare e spolverare il nascosto erano tutte piccolezze che portavano luce e felicità nel suo animo pregno di Acqua.
La conoscenza di Phoebe Chamberlain faceva parte di quei piccoli piaceri: ad essere sinceri, non sapeva nemmeno lui se considerarlo tale, ma non perché era stato un male, ma perché il tutto era avvenuto in maniera un po ambigua, almeno a suo vedere; forse per lei era stato diverso, non ci trovava nulla di strano, ma per lui era strano relazionarsi con una persona protetta da un altro Elemento: infatti lei custodiva il Vento; il vento aveva increspato il Lago che era in lui? Inutile negare quella sorta di curiosità crescente da parte sua: era una bella ragazza ed era molto preso dai suoi modi e dalle sue modalità di pensiero.
Alla fine la loro conversazione era andata oltre la conoscenza: avevano parlato dei loro hobby e delle loro passioni e non era affatto sorpreso nel sapere del suo interesse verso gli animali.
Lui non possedeva un famiglio anche se desiderava molto legare con una creatura degna della sua fiducia: a tal proposito lei gli aveva consigliato un Gatto delle Sabbie, che per via dei loro caratteri complementari, poteva corrispondere perfettamente.
Si accordarono per un'uscita insieme ad Hogsmeade, dunque: magari avrebbero potuto cercare la specie in un negozio di animali; era entusiasta all'idea.
Per il lavoro che faceva Phoebe, invece, le veniva difficile legarsi ad un animale in particolare, proprio perché se così avesse fatto si sarebbe sentita una traditrice nei confronti delle altre creature.
Fu sorpreso dalla domanda che gli pose subito dopo: trovare un animale che potesse essere il suo alleato ideale; dopo un minuto di attenta riflessione per studiare il suo carattere e la sua personalità la associò ad un unicorno: una creatura simile ad un cavallo che disponeva di un unico corno sul capo: essi avevano la tendenza a lasciarsi avvicinare molto più facilmente dal sesso femminile. L'unicorno gli dava un'idea di purezza e non si sbagliava a riguardo perché fu lei a confermare l'idea che si era fatto.
Hai scelto una delle creature più pure che esistano nel mondo magico… ne sono lusingata!
Non rispose, ma nascose un debole rossore tuffando lentamente il naso nello spazio tra le due ginocchia e inclinando in tal modo il capo, nascondendolo dalla sua visuale: lo fece passare per un improvviso prurito alla punta del naso.
L'aria attorno a loro era tacita e immobile, un po spenta e forse lei aveva bisogno di un "soffio" di vitalità: mosse la bacchetta e fece scaturire un turbine di aria tiepida intorno, solleticando i fili d'erba e scuotendo appena gli alberi già carichi di foglie: i suoi capelli si scompigliarono un poco, ma fu felice di notare che lei non aveva perso il fiore che le aveva donato poco prima.
In tal modo sperava di farla sentire meglio a contatto con l'Elemento che la governava, infatti fu così perché Phoebe inspirò l'aria vorticante con un'espressione di sollievo mista a piacere.
Lei guardò verso l'orizzonte e fece lo stesso d'istinto: il sole era oramai giunto al capolinea, sarebbe convenuto rientrare prima che la sera scendesse su di loro, anche perché voleva tornare agli alloggi docenti per darsi una sistemata prima di cena.
Credo sarebbe il caso di rientrare, che ne dici?
Se ti va, facciamo la strada insieme fino ai nostri alloggi!
Certo, stavo pensando la stessa cosa - disse, prima di ricordare il modo buffo e "galante" con il quale si erano conosciuti, dunque si inchinò nuovamente - Madame... Dopo di lei.
Il cappello in mano e il capo chino verso terra; dopodiché si sarebbe rimesso il copricapo e insieme sarebbero ritornati a scuola, il breve tragitto alleggerito dalle sue buffe battute e la sua mente impegnata al pensiero del loro prossimo incontro.
[FINE]
Aveva scelto di vivere al momento, di vivere per trovare la felicità; per lui la felicità era vivere anche quei banali momenti in compagnia di qualcuno. Scoprire il nuovo, ricercare e spolverare il nascosto erano tutte piccolezze che portavano luce e felicità nel suo animo pregno di Acqua.
La conoscenza di Phoebe Chamberlain faceva parte di quei piccoli piaceri: ad essere sinceri, non sapeva nemmeno lui se considerarlo tale, ma non perché era stato un male, ma perché il tutto era avvenuto in maniera un po ambigua, almeno a suo vedere; forse per lei era stato diverso, non ci trovava nulla di strano, ma per lui era strano relazionarsi con una persona protetta da un altro Elemento: infatti lei custodiva il Vento; il vento aveva increspato il Lago che era in lui? Inutile negare quella sorta di curiosità crescente da parte sua: era una bella ragazza ed era molto preso dai suoi modi e dalle sue modalità di pensiero.
Alla fine la loro conversazione era andata oltre la conoscenza: avevano parlato dei loro hobby e delle loro passioni e non era affatto sorpreso nel sapere del suo interesse verso gli animali.
Lui non possedeva un famiglio anche se desiderava molto legare con una creatura degna della sua fiducia: a tal proposito lei gli aveva consigliato un Gatto delle Sabbie, che per via dei loro caratteri complementari, poteva corrispondere perfettamente.
Si accordarono per un'uscita insieme ad Hogsmeade, dunque: magari avrebbero potuto cercare la specie in un negozio di animali; era entusiasta all'idea.
Per il lavoro che faceva Phoebe, invece, le veniva difficile legarsi ad un animale in particolare, proprio perché se così avesse fatto si sarebbe sentita una traditrice nei confronti delle altre creature.
Fu sorpreso dalla domanda che gli pose subito dopo: trovare un animale che potesse essere il suo alleato ideale; dopo un minuto di attenta riflessione per studiare il suo carattere e la sua personalità la associò ad un unicorno: una creatura simile ad un cavallo che disponeva di un unico corno sul capo: essi avevano la tendenza a lasciarsi avvicinare molto più facilmente dal sesso femminile. L'unicorno gli dava un'idea di purezza e non si sbagliava a riguardo perché fu lei a confermare l'idea che si era fatto.
Hai scelto una delle creature più pure che esistano nel mondo magico… ne sono lusingata!
Non rispose, ma nascose un debole rossore tuffando lentamente il naso nello spazio tra le due ginocchia e inclinando in tal modo il capo, nascondendolo dalla sua visuale: lo fece passare per un improvviso prurito alla punta del naso.
L'aria attorno a loro era tacita e immobile, un po spenta e forse lei aveva bisogno di un "soffio" di vitalità: mosse la bacchetta e fece scaturire un turbine di aria tiepida intorno, solleticando i fili d'erba e scuotendo appena gli alberi già carichi di foglie: i suoi capelli si scompigliarono un poco, ma fu felice di notare che lei non aveva perso il fiore che le aveva donato poco prima.
In tal modo sperava di farla sentire meglio a contatto con l'Elemento che la governava, infatti fu così perché Phoebe inspirò l'aria vorticante con un'espressione di sollievo mista a piacere.
Lei guardò verso l'orizzonte e fece lo stesso d'istinto: il sole era oramai giunto al capolinea, sarebbe convenuto rientrare prima che la sera scendesse su di loro, anche perché voleva tornare agli alloggi docenti per darsi una sistemata prima di cena.
Credo sarebbe il caso di rientrare, che ne dici?
Se ti va, facciamo la strada insieme fino ai nostri alloggi!
Certo, stavo pensando la stessa cosa - disse, prima di ricordare il modo buffo e "galante" con il quale si erano conosciuti, dunque si inchinò nuovamente - Madame... Dopo di lei.
Il cappello in mano e il capo chino verso terra; dopodiché si sarebbe rimesso il copricapo e insieme sarebbero ritornati a scuola, il breve tragitto alleggerito dalle sue buffe battute e la sua mente impegnata al pensiero del loro prossimo incontro.
[FINE]