1664 punti 1267 punti 1021 punti 1415 punti 1750 punti 1032 punti

Messaggioda Ferdy » 09/06/2012, 15:01

Forse stava esagerando; dopotutto la conosceva appena ma un istinto prepotente gli diceva che non c'era nulla che non andasse in lei. Non era una di quelle fanatiche disposte a tutto pur di avvicinarsi a lui, per via del suo successo o altro, tutt'altro: nelle risposte brevi e coincise Cassandra sembrava abbastanza sincera, o almeno niente lasciava intravedere che la sua fosse solo una parte recitata, o anche il fatto che gli fosse andata contro era stata solo una coincidenza. Che dire, si affidava al destino seppur consapevole di come questo potesse giocare brutti scherzi, e l'esperienza era recente sulla pelle del Corvonero; anche se era passato poco tempo da quando aveva ricevuto la "batosta" era cresciuto non poco sentimentalmente, forse abbastanza da poter riconoscere la sincerità negli occhi di una persona o almeno così lui credeva.

Non credo che sia una coincidenza tutto ciò... Non sei capitata per caso...

Alla proposta dela ragazzo Cassandra abbassò di poco la testa, ma nonostante il colore della pelle tendente al bruno avvertì a pelle che si stava trovando in una situazione quasi di imbarazzo, dopotutto era normale: aveva ricevuto un invito così, su due piedi, si conoscevano da appena dieci minuti. Per un momento si aspettò che lei rifiutasse, ancora incerta, e allora l'unica speranza sarebbe stata rimanere in contatto, tuttavia il dono di un altro sorriso pre-anticipò la sua risposta.

Mi piacerebbe molto, nemmeno io ci sono stata molte volte.

In quel momento ci fu uno scambio di sorrisi e solo dopo qualche attimo si rese conto di sembrare un perfetto ebete stando zitto a guardarla.

Oh Yes!!

Fu così che si avviarono verso il Paiolo Magico, la locanda che faceva da collegamento tra il mondo dei Maghi e quello Babbano, la locanda della quale gli avevano parlato molto bene. Il tragitto non fu particolarmente lungo, e lungo la strada il ragazzo cercò di evitare lunghi momenti di silenzio imbarazzanti, consapevole che avrebbe messo a disagio la donna. Quando la porta del locale fu vicina quasi si dispiacque per quanto la passeggiata fosse stata breve, seppur consapevole che dentro avrebbero potuto continuare la conversazione, cosa che lo frenava leggermente, sapendo che migliaia di occhi sarebbero stati puntati sulla loro scena.

[To Be Continued...]

Spoiler:
Veronique
Ferdy
 
 

Messaggioda Tisifone » 26/06/2012, 22:17

[Venerdì – ore 9.30 – In giro per Diagon Alley]


Svegliarsi all’alba non era una delle abitudini preferite di Tisifone, soprattutto quando la giornata le permetteva di fare le cose con calma, come il fine settimana oppure il mercoledì o il venerdì, giorni in cui aveva lezione solo nel pomeriggio. Doveva quindi essere un motivo davvero importante quello che l’aveva spinta quel venerdì mattina a sgattaiolare fuori da Hogwarts praticamente all’alba per andare a fare spese in giro per i mercatini di Londra, prima di far visita a Diagon Alley. Aveva scoperto per puro caso, incappando cioè in due ragazzine di Tassorosso che stavano confabulando tra loro invece di seguire la sua lezione, che il sabato successivo sarebbe stato il compleanno del loro Prefetto Turner e in reazione a questa notizia l’idea di organizzare una festa a sorpresa privata le si era formata nella sua testa autonomamente e adesso si trovava a dover definirne i dettagli, come per esempio acquistare le provviste e comprare un pensierino. L’aver deciso di cucinare lei stessa la cena l’aveva infatti costretta a quella sveglia antelucana per poter saccheggiare sul presto le bancarelle di due dei suoi mercati alimentari londinesi preferiti: Borought Market per la frutta e la verdura e Billingsgate Market per il pesce.

Immagine


Immagine


Per lei cucinare era un rito vero e proprio e come tale era necessario rispettare ogni singolo passaggio, tra cui lo scegliere di persona gli ingredienti che avrebbe poi portato in tavola. Maledicendo le dicerie, oltretutto veritiere, che la roba è fresca solo quella appena arrivata, si era presentata al mercato del pesce alle 6.00 per poi smaterializzarsi da un vicoletto dall’odore nauseante di pesce marcio, al mercato ortofrutticolo per completare la spesa e giungere già stanca a Diagon Alley alle 8.30 in tempo per l’apertura dei negozi.


Ora viene il difficile.

Mormorò tra sé, camminando senza una meta precisa per la strada magica ancora semideserta, alla ricerca di un regalo da poter fare al suo compagno. Se decidere cosa cucinare era stato difficile e aveva dovuto affidarsi al suo sesto senso, oltre a osservare in maniera discreta il tipo di pietanze che finivano nel piatto del ragazzo durante i pasti in Sala Grande, scegliere un regalo appropriato sembra essere un compito impossibile da portare a termine. Scartò quasi subito il Ghirigoro e il Tutto per il Quidditch, considerando un libro, per quanto interessante, un po’ troppo impersonale e qualcosa inerente allo sport magico per eccellenza decisamente azzardato. Probabilmente, come la maggior parte degli uomini, a Lucas piaceva quello sport ma non avevano ancora avuto modo di affrontare l’argomento e non voleva uscirsene con qualcosa di banale o, peggio, inappropriato. Stava quasi per arrendersi quando un raggio di sole coprì una vetrina facendo brillare qualcosa al suo interno, attirando così l’attenzione della donna.

Hummm…”Il gioiello Incantato”…è dove Asher e Demetri hanno comprato le loro fedi.

Commentò, ricordando che secondo Demetri quello era il posto migliore dove comprare qualcosa di davvero speciale per una persona speciale. E dato che per lei Lucas era la sua persona speciale, decise di entrare a dare un’occhiata.

Buona giorno Signorina… desidera?

Non fece in tempo a mettere piede nel locale che un ragazzo sui venticinque anni comparve al suo fianco, un sorriso di circostanza e uno sguardo deciso di chi aveva tutte le intenzioni di vendere qualcosa.

Qualcosa di originale, discreto, elegante, sobrio, non troppo impegnativo, di buon gusto da regalare a un ragazzo.

Rispose sbrigativa, le mani conserte in grembo e la postura rigida, rendendosi conto man mano che elencava le caratteristiche dell’oggetto che aveva intenzione di regalare a Lucas.

Sa almeno che tipo di gioiello vuole comprare? – chiese di rimando il commesso. Se era stato messo in difficoltà dalle sue richieste non lo diede a vedere, guadagnando molti punti agli occhi della donna – Una collana? Un orologio? Un anello? Un segnalibro?...

Sembrava fosse giunto il momento del ragazzo di fornirle un elenco di oggetti tra cui scegliere, ma nessuno sembrava colpire la fantasia della donna: una collana le sapeva di troppo “femminile”, un orologio impersonale, un anello “decisamente troppo impegnativo”, un segnalibro inutile se non corredato da un bel libro.

…Oppure un bracciale…

A quella parola il suo sguardo volò al suo polso sinistro dove faceva bella mostra di sé, complice il vestito a mezze maniche che indossa, il braccialetto che le aveva regalato Lucas la prima volta che erano usciti insieme. Sarebbe forse apparsa priva di fantasia e anche un po’ banale se gli avesse fatto lo stesso tipo di regalo? Probabile, ma da qualcosa doveva pur iniziare e un bracciale le sembrava non solo l’unico gioiello adatto a un uomo ma anche qualcosa che forse al suo compagno sarebbe potuto piacere oltre che donare.

Vediamo i bracciali.

Asserì quindi, seguendo il commesso verso un lungo bancone dal ripiano trasparente.

Li abbiamo in oro, argento, cuoio, acciaio, caucciù, pelle… - tornò a elencare, indicando mano a mano gli espositori che si trovavano ancora al sicuro al di là del vetro – o in una qualsiasi combinazione di questi materiali.

Tisifone seguiva attentamente con lo sguardo la mano del commesso, scartando via via i materiali che meno considerava adatti al tipo che era Lucas, ai suoi occhi.

Vorrei vedere quelli in cuoi e argento, per iniziare… - decise alla fine – e sapere che tipi di incantesimi sono legati a ognuno di essi.

Il commesso annuì con aria seria, aprì la teca e posò sul tavolo un lungo espositore pieno di bracciali dai diversi intrecci.

Questo… - iniziò a dire, indicandone uno semplice in cuoio intrecciato con alcuni filamenti dai riflessi argentati – è una passaporta legalizzata con unica destinazione il proprio appartamento, molto utile nel caso si lavori a grandi distanze e si soffra la Metropolvere. Quest’altro invece – e fu la volta di un bracciale con una placca di argento con dei disegni geometri incisi sopra – può essere usato per scambiare brevi messaggi ma solo con qualcuno che possiede un oggetto collegato a esso… un po’ come i cellunasi babbani …

Spiegò con una certa aria di trionfo per aver potuto sfoggiare quella sua conoscenza sulla tecnologia babbana. Tisifone sollevò un sopracciglio, perplessa, tentata di correggere l’errore grossolano compiuto dal commesso, ma l’aria soddisfatta dell’altro la convinse a non dire nulla. Inimicarsi qualcuno che avrebbe dovuto incantare l’oggetto che avrebbe acquistato non era propriamente una cosa saggia da fare. Si limitò quindi a continuare ad ascoltare le spiegazioni del commesso fino a quando il suo sguardo non venne catturato da un bracciale di cuoio intrecciato con un serpente stilizzato avvolto intorno a quello che sembrava essere un ramo.

Voglio questo.

Disse quindi decisa, indicando l’oggetto incriminato.

Ottima scelta. La particolarità di questo bracciale…

Il commesso le illustrò tutte le meraviglie che il suo acquisto era capace di fare, rendendola sempre più sicura della scelta effettuata, mentre vi applicava l’incantesimo per poi fare un piccolo pacchettino regalo.

Ecco a lei… Buona giornata Signora.

Immagine


Grazie. Buona giornata anche a lei.

Salutò in maniera fredda ma di sicuro molto più cordiale del solito.

Quello che resta da fare è "svuotare" casa e spedire l’invito.

Pensò avviandosi verso il Paiolo Magico con l’intenzione di sfruttare la connessione via camino per tornare nei propri alloggi al Castello.
Quando quella mattina aveva lasciato Hogwarts non era certa di riuscire a trovare il regalo perfetto per Lucas. Adesso che vi stava facendo ritorno, invece, era sicura di esserci riuscita.

[Fine]
Avatar utente
Tisifone
Capo Scuola Grifondoro
Capo Scuola Grifondoro
 
Grado: 10
 
Messaggi: 1037
Iscritto il: 12/10/2011, 12:11
Località: Ovunque e in nessun luogo

Messaggioda Orion » 30/08/2012, 19:26

[30 Agosto ore 03:30 p.m. - Via principale di Diagon Alley]

Afoso. Anche l'inghilterra, un paese percosso dal mantello, riusciva d'estate a risultare peggio di una serra, anche grazie allo Smog prodotto dai veicoli babbani, che riusciva comunque a contaminare anche luoghi magici come Diagon Alley, che, a detta di Shannara, madre di Orion Crimson, aveva conosciuto giorni migliori.
All'ombra dell'Emporio del Gufo proprio il giovane Orion reggeva in mano il suo ultimo acquisto fatto. Si passava fra le dita ossute la sua nuova e fedele compagna: la sua bacchetta magica. Aveva molte domande dopo ciò che Olivander gli aveva rivelato. Essa aveva come anima la Corda di Cuore di un Drago, come era solito avere in entrambe le famiglie da cui proveniva, era lunga ben 13 pollici e 1/4, era sibilante al movimento ed infine era costituita da un legno inflessibile: l'Ontano. Questo legno a detta del fabbricante di bacchette era attratto da un mago disponibile, rispettoso e molto simpatico. Orion non era nessuna di queste tre cose o almeno non si sentiva tale. Aveva tentato di respingere quella bacchetta e di dire che vi era stato un errore, ma il proprietario del negozio aveva replicato affermando che non dovevo impaurirmi, che le bacchette erano rette da leggi che a noi maghi erano inafferrabili e che esse vedevano oltre il presente, ma il giovane ragazzo uscì dal locale scoraggiato. Lui voleva distinguersi, ma non si sentiva affatto adatto a quella bacchetta. E se mago e bacchetta non erano in buoni rapporti i risultati sarebbero stati scarsi; qualsiasi anima essa possedesse, qualsiasi fosse il potenziale del mago essi sarebbero stati condannati alla mediocrità, cosa che Orion, figlio di due purosangue, riteneva inaccettabile e perché...

Come potrò difenderla? Dannazione!

Schiantò rabbioso un pugno su i mattoni del negozio. I rapaci attorno a lui stridettero per lo spavento ed iniziarono ad agitarsi nelle loro gabbie. Orion, intuita la situazione, si allontanò da quel luogo, mentre il proprietario usciva e rimproverava qualche persona che gli era capitata a tiro per lo scompiglio creato. Il giovane Crimson era scaltro e piuttosto furbo: non si sarebbe mai lasciato rimproverare da un allevatore di gufi da strapazzo. Inoltre, era abbastanza irrispettoso ed antipatico, da fregarsene di chi ci avesse rimesso a causa sua. Lui aveva solo due cose che gli importavano veramente: la sua vita e sua madre... Il resto non contava, il resto era opzionale. Ed avere una bacchetta che non era adatta a lui rendeva inutile entrambi i suoi scopi.

Non posso non pensare che a pochi metri da me potresti esserci tu, Liam.

I suoi pugni si strinsero e la cicatrice che aveva sulla spalla sinistra iniziò a bruciare. Le Arti Oscure non andavano mai sottovalutate... MAI.

Spoiler:
Elisabeth
Avatar utente
Orion
 
Anno: 2
 
Messaggi: 209
Iscritto il: 28/08/2012, 6:34
Località: Firenze, Italia

Messaggioda JaneYue » 31/08/2012, 17:21

[Diagon Alley. 25 Agosto ore 11h am]


In quei pochi secondi di “viaggio” vide Robert appresso a lei. Riapparirono in una stradina di un'affollata Diagon Alley. Viaggio particolare ma veloce e non troppo fastidioso, anche se avvertì un leggero senso di nausea. L'uomo propose una fermata alla Gelateria Fortebraccio prima di cominciare il giro tra i vari negozi. Mangiarono un delizioso gelato a testa. Jane amando il cioccolato fondente, lo scelse insieme al limone. L'uomo invece scelse dei gusti strani di cui non capì nemmeno il nome. Robert era completamente cambiato. Se non se ne fosse accertata, avrebbe stentato a credere che fosse realmente lui! Di evidente ottimo umore, ironizzava su tutto, riuscendo a far sorridere la piccola diffidente che la osservava curiosa e leggermente perplessa. Ebbe modo di spiegarle che lui era così, un misto tra ironia e serietà a seconda delle situazioni. Anzi, arrivò a scusarsi con lei per essere stato tanto serio, distaccato e misterioso fino ad allora! Ancora meglio, e finalmente lei capì, il Sensei gli aveva dato il permesso, nonché suggerimento, di essere sé stesso con lei ed Horatio. Lei colse l'occasione per chiedergli notizie sul Sensei ma lui le disse solo che stava bene e che stava tramando per attuare la vendetta per ciò che il Clan aveva fatto a lei l'anno prima pur di avere informazioni su di lui. Un colpo “chirurgico” sottolineò. Ecco, lui stava facendo esattamente ciò che lei avrebbe voluto fare in futuro! Tanto meglio, ma avrebbe voluto contribuire! Non disse nulla e si limitò a cambiare discorso parlando dei gusti di gelato che aveva scelto lui. Usciti dalla Gelateria Fortebraccio, cominciarono il giro per procurarsi l'occorrente del secondo anno. Presero libri dal Ghirigoro, fecero un salto da Madame Mc Clan per la divisa che essendo cresciuta di qualche cm cominciava ad andarle corta. Ad un certo punto, Robert le prese la mano, e la portò al negozio Serraglio Stregato. Negozio di creature magiche e mangimi. Jane si chiese come mai stessero entrando lì, dubbio che venne risolto qualche minuto dopo quando Robert si girò verso di lei e le disse di scegliere il regalo di Horatio! Ecco perché tanto mistero! Ecco perché in ritardo! Pensando al padre adottivo e sorridendo fece un giro per il negozio osservando le creature.
Cani, Barbagianni, Falchi, Criceti, Corvi, Civette, Furetti, Gatti, Geki, Gheppi, Gufi, Lepri, Linci, Pettirossi, Rospi, Tartarughe, Topi, Vipere, Volpi, Salamandre, Rane verdi, Opossum, Scoiattoli volanti e Pipistrelli....La scelta era d'avvero ampia!!! Pensando alla promessa fatta ad Horatio pensò subito ad un volatile. Tra le varietà a disposizione l'affascinarono molti i Falchi e le Civette. Pero' abbandonò l'idea pensando che voleva un animale che le ricordasse Horatio e che comunque la Scuola metteva a disposizione i propri volatili per la spedizione delle lettere. Così tornò ad osservare gli altri animali. Cani e Gatti le sembrarono troppo comuni, nonostante amasse i Gatti. In quel momento le venne in mente che durante una gita nelle foreste delle Everglades, Horatio le aveva fatto vedere degli esemplari di una razza di felino...Le Linci! Si diresse verso di loro e le osservò. Lesse la targhetta a bassa voce ma in modo che anche Robert, di fianco a lei, potesse sentirla. Manto rosso dorato....Esattamente il colore dell'esemplare tipico della zona dell'America delle Everglades e che infatti aveva visto con Horatio! L'unico quesito era se uno di loro si trovasse lì ora. Chiese al proprietario del negozio informazioni che le vennero date molto accuratamente. L'uomo affermò che una sola Lince tra quelle che possedeva, proveniva proprio dalla zona che la piccola gli aveva citato e gliela mostrò. Si, esattamente come la ricordava! Stupenda, tipico carattere da felino. Il proprietario disse che l'unico problema era che si trattava di un maschio dominante, quindi ancora più difficile da addomesticare. Era addomesticato ma lo definì un tipetto molto capriccioso e diffidente. Ma alla bimba poco importava, ormai aveva deciso! Voleva quella Lince, ecco il regalo di Horatio! Robert pagò con i soldi che gli aveva dato il suo padre adottivo ed uscirono dal negozio con la Lince nella gabbietta. La piccola l'osservò affascinata. Robert le chiese se avesse già scelto il nome. In effetti ci stava pensando proprio in quel momento ma non le era venuto in mente nulla. Passeggiando per Diagon Alley, ci pensò. Non era semplice...Un nome americano che aumentasse il ricordo di Horatio o uno orientale che le ricordasse il Sensei e perché no, un po' anche la sua terra d'origine, quindi un nome giapponese o cinese?! Bel dilemma. Anche se la piccola non espresse ciò che stava pensando, Robert le dette qualche suggerimento nominando qualche nome americano, giapponese e cinese. Incredibile quanto la capisse! Sorrise tra sé la bimba mentre formulò questo pensiero. Tuttavia, nessuno dei nomi da lui citati le piacque. Poi mentre si dirigevano verso un'altra zona della Londra magica, le venne in mente che il fratello minore di Horatio si chiamava Raymond...Ray. Inoltre il ragazzino che salvò la prima volta che decise di non uccidere gli innocenti, si chiamava proprio così ed era giapponese! Aveva stretto una bella amicizia con lui. Era un sacco di tempo che non lo vedeva e sentiva, le mancava molto. Si, aveva deciso! La piccola Lince da quel momento si sarebbe chiamata Ray! Soddisfatta comunicò la propria decisione a Robert, a cui pero' disse solo del fratello di Horatio e non del ragazzo. Poco dopo arrivarono in albergo.

Spoiler:
Monique
Avatar utente
JaneYue
Studente
Studente
 
Anno: 2
 
Messaggi: 173
Iscritto il: 15/06/2012, 23:16

Messaggioda Elisabeth » 31/08/2012, 22:06

[30 Agosto ore 03:30 p.m. - Via principale di Diagon Alley]


Le vacanze estive erano passate in un baleno per la piccola Elisabeth, aveva visitato tanti bei posti, ma, soprattutto era rimasta per tutte le vacanze in compagnia del suo papà, quell’estate l’uomo l’aveva dedicata alla sua bambina, poco prima dell’arrivo di settembre come era successo per l’anno precedente un gufo arrivò a casa della piccola con una lettera proveniente da Hogwarts, la scuola frequentata dalla bimba, la piccola aprì la lettera memorizzando il giorno e l’ora della partenza per la scuola di magia, ma, prima di tornare a scuola doveva andare a Diagon Alley per comprare il necessario per il suo secondo anno di studi nella scuola di magia e stregoneria.

La prima volta che era andata a Diaogn Alley era in compagnia dei suoi nonni, ma, non quell’anno, per il suo secondo anno di studi con lei c’era il suo adorato papà, la piccola rimpiangeva ancora che suo padre non fosse stato presente quando da Olivander era stata scelta da una bacchetta in tutto e per tutto identica a quella di suo padre, stesso materiale e soprattutto stesso nucleo, questo significava una sola cosa per l’uomo, la sua piccina per fortuna era molto più simile a lui che a sua madre e di questo era molto orgoglioso, era sicuro che la bimba crescendo avrebbe reso onore alla sua famiglia e soprattutto avrebbe fatto in modo che il nome dei Walker fosse rispettato proprio come aveva fatto lui nel corso degli anni.

Per Elisabeth le novità non erano finite per quell’estate, per la prima volta avrebbe usato una passaporta e con essa sarebbe arrivata in un batter d’occhio a Diagon Alley per fare i suoi acquisti, così poco prima delle 03:20 p.m. l’uomo prese una delle passaporte della tenuta di famiglia e spiegò alla piccola cosa sarebbe successo e cosa doveva fare per evitare di farsi male una volta giunti a destinazione, la piccola ascoltò l’uomo pronta a fare tutto ciò che le era stato raccomandato e poco prima della partenza vide che due degli Elfi domestici di Villa Walker sarebbero andati con loro, per la piccola era una cosa normale vedere quei piccoli esseri girarle intorno così sorridendo loro aspettò che si sistemassero per bene ed in un baleno giunsero a destinazione senza imprevisti, il padre di Elisabeth fu più che soddisfatto della performance della bimba, era una Walker in tutto e per tutto e questo era un bene agli occhi dell’uomo, intanto Elisabeth saltellava tutta felice

Papà è stato fantastico, beato te che puoi viaggiare così tutte le volte che vuoi, possiamo rifarlo, possiamo

chiese la piccola al padre, mentre l’uomo le sorrideva felice che la bimba si fosse divertita e rispondendole che sarebbero tornati a casa loro allo stesso modo, con fare più serio le prese la manina ed entrarono ufficialmente nella via dei negozi per maghi più famosa d’Europa, la bimba sorrideva tutta felice, niente avrebbe potuto guastarle quel pomeriggio, o almeno così credeva, nonostante facesse un gran caldo la bimba non accennava minimante ad allontanare la manina dalla stretta salda e protettiva di suo padre, le piaceva un mondo sentire il calore di quella mano stretta intorno alla sua e per niente al mondo avrebbe voluto che quel momento finisse.

La bimba inizio i suoi acquisti da Madama McClan doveva comprare la sua nuova divisa quella dell’anno precedente le andava ormai stretta, poi i libri e qualche altro oggetto le fosse servito, una bella merenda rigenerante ed infine il ritorno a casa, questo era il programma di quel pomeriggio, così la bimba comprò la divisa e si fermò ad osservare i primini di quell’anno, la bimba si divertì un mondo nel vedere i bambini euforici saltellare intorno ai loro genitori ed entrare felici in tutti i negozi.

La bimba quel giorno non doveva far tappa al Serraglio Stregato, ma, la sua passione per gli animali era tale che quel negozio l’attirava come le falene sono attirate dalla luce, così chiese il permesso di entrarvi ed ottenuto il consenso del padre aprì il portone ed entro nel locale salutando il negoziante con un bel sorriso ed un buongiorno, la piccola adorava quel negozio ed il negoziante si ricordava di lei dall’anno prima, aveva scelto Aurore nel giro di un paio di secondi, l’aveva vista nella sua gabbietta e l’aveva subito voluta, era stato amore a prima vista per entrambe.

Una volta dentro al negozio la piccola iniziò a guardare le gabbiette ed i loro occupanti, non sapeva nemmeno lei se cercava qualche nuovo amico, fino a quando non sentì un forte rumore che disturbò i gufi vicino all’ingresso, la bimba fu la prima ad uscire ed a vedere quello che doveva essere l’artefice di tutto quel trambusto

Ma guarda un primino, ecco il colpevole, non sei tanto furbo come credi e vedrai che lavata di testa ti farò fare, te la ricorderai per tutta la vita

pensò la bimba, mentre con voce ferma e decisa si rivolse al piccolo casinista

Ehi tu … Ragazzino … dove pensi di andare?

disse la bimba, a pochi metri di distanza dal bambino, seguita da suo padre ed infine dai due Elfi.

Spoiler:
Orion
Avatar utente
Elisabeth
 
Grado: 8
 
Messaggi: 549
Iscritto il: 08/04/2012, 15:58

Messaggioda Orion » 02/09/2012, 7:39

[30 Agosto ore 03:30 p.m. - Via principale di Diagon Alley]

Ehi tu … Ragazzino … dove pensi di andare?


Orion si voltò a guardare chi lo avesse chiamato. Il suo volto mostrava un'evidente indisposizione ed una certa arroganza che di certo non sarebbe passata inosservata a quel piccolo gruppo capitanato da una viziata di prima categoria, visto il tono di voce, la scorta di due elfi domestici e del signore ben vestito che le stava dietro, che doveva essere o il padre, o un tutore o ancor più probabilmente il maggiordomo magonò. A pelle provò una grande antipatia verso loro ed un'indicibile invidia verso di lei, che non faceva nulla ed aveva tutto probabilmente. Lui, invece, aveva sempre dovuto sudarsi anche il pranzo fin dalla più tenera età; aveva mani agili ed un viso angelico: i suoi genitori lo avevano sfruttato per rubacchiare qualcosa ai mercati babbani, anche grazie alla sua spiccata capacità di controllare già la magia fin da piccolo, di essere già cosciente di essa, come lo era stato Tom Riddle a sua volta, anche se paragonare Orion che si limitava ad appellare o a far evanescere qualche mela ad uno che fin da piccolo riusciva a controllare e a far del male a chi gli stava intorno era un po' forte.

Io? Da Wiseacre's il telescopio. Perché me lo chiedi, impicciona?

Domandò lui annoiato. Con tutta naturalezza infilò la sua bacchetta di Ontano nella tasca destra del piccolo mantello nero che indossava, tanto era un bambino in mezzo a mille adulti e se qualcuno l'avesse solo toccato gli altri sarebbero intervenuti in sua difesa.
Lui la parola "rispetto" l'aveva un po' dimenticata o non l'aveva mai letta nel dizionario. Sicuramente non si sarebbe fatto mettere i piedi in testa da una bambina prepotente solo perché aveva abiti di prima mano, mentre lui indossava i suoi di seconda, presi da un bambino druido a cui ormai non stavano più. I Druidi erano maghi pacifici, alienati da quel modo, intenti a darti tutto il loro amore se facevi parte della loro comunità... proprio come Orion, che loro chiamavano Gioal, nome che il bambino disprezzava. Era entrato a far parte di loro da pochi anni, grazie alla madre che aveva radici in quel popolo. Ma Orion Crimson si era sempre rifiutato di farvi parte al cento per cento: non prendeva parte ai riti ed alle cerimonie, che si limitava per sua stessa volontà ad osservare, li trattava con sufficienza e li teneva a distanza. Ma loro giorno per giorno tentavano lo stesso di coinvolgerlo e per questo li apprezzava, ma non ce la faceva a lasciarsi andare a dargli una possibilità... lui non riusciva a fidarsi ormai più di nessuno che non fosse sua madre. Tutta colpa di Liam e della cicatrice maledetta sulla spalla sinistra che gli aveva inferto con le Arti Oscure, poiché a Orion ricordava ogni dolore che aveva inferto a sua madre da parte di quel cane bastardo, un cane che, appena ne sarebbe stato in grado, avrebbe giustiziato.

Spoiler:
Elisabeth
Avatar utente
Orion
 
Anno: 2
 
Messaggi: 209
Iscritto il: 28/08/2012, 6:34
Località: Firenze, Italia

Messaggioda Elisabeth » 04/09/2012, 15:57

Elisabeth era intenta a guardare gli animali del Serraglio Stregato, avevano attratto la sua attenzione una cucciolata di cagnolini ed una di linci, ma, prima di potersi avvicinare ed osservarli meglio, un forte rumore provenire dall’esterno del negozio fece spaventare i piccoli gufi custoditi vicino all’ingresso o uscita dal negozio, dipendeva dai punti di vista ovviamente, la bimba aveva sfoderato la bacchetta ed era riuscita a sfuggire ai due Elfi che doveva controllarla, con una rapidità tale che lasciò stupito ed al tempo stesso molto compiaciuto suo padre.

La piccola fuori dal negozio, soprattutto fuori dal controllo paterno, aveva inquadrato il ragazzino colpevole di averle impedito di farsi qualche nuovo amico e magari un nuovo compagno di avventura per Hogwarts, oltre al piccolo aquilotto che utilizzava sempre più spesso come postino, da Villa Walker alla scuola e poi le piaceva un mondo divertirsi con l’animale in giardino, ma, quando l’aquila non c’era si sentiva sola e sempre più spesso aveva pensato ad un amico a quattro zampe da poter tenere in dormitorio con lei e che non desse fastidio alle sue compagne di stanza.

Quindi era normale che il primino artefice della confusione creata al Serraglio Stregato le apparisse un piccolo delinquente e per di più un vigliacco, visto che era fuggito con la coda fra le gambe.

Intanto la bimba sentiva dietro di lei, i passi fin troppo familiari di suo padre che presto l’avrebbero raggiunta ed addio lezione da impartire al primino e dietro ancora venivano i dei due Elfi, doveva fare in fretta se voleva la testa del piccolo farabutto, così ancora prima di raggiungerlo cercò di bloccarlo.

L’anno passato avrebbe utilizzato un altro tipo di approccio, avrebbe cercato di attirare l’attenzione del ragazzino con gentilezza e sempre gentilmente gli avrebbe chiesto e se fosse stato il caso avrebbe utilizzato qualsiasi mezzo per convincerlo a seguirla nel negozio di animali ed a scusarsi con il negoziante, ma, questa era una altra storia e soprattutto ora non era più la stessa bambina, era cresciuta ed aveva imparato a sue spese che non sempre la gentilezza ripagava e visto che nel suo caso la gentilezza era rimasta insieme al suo cuoricino vicino alle ceste con i cuccioli cagnolini e le piccole linci al Serraglio Stregato, così decise di spaventare a dovere il piccolo monello, giusto per provare a fare un po’ di pratica, ad Hogwrts c’è ne sarebbero stati di primini da piegare al suo volere e lui era il primo della lista.

La serpina aveva quasi raggiunto il teppistello ed era riuscito a rivolgergli la parola e proprio per questo motivo il bambino si voltò verso di lei, il teppistello avevo il viso da tipico spaccone arrogante, cosa che non la impauriva minimante tutt’altro

Ti faccio abbassare le penne una volta per tutte, quando vedrai una serpe ad Hogwarts te la darai a gambe levate

pensò la serpina guardando il mal capitato dall’alto in basso, era proprio cambiata, ora dai suoi gesti si poteva notare il fatto che ritenesse quel ragazzino un essere inetto, qualcuno con il quale non valeva perdere tanto tempo, intanto il ragazzino stava iniziando a rispondere alla sua domanda

Io?

Tu

disse in tono secco e arrogante la bimba, intanto il moccioso con noncuranza stava rispondendo alla domanda della bimba

Da Wiseacre's il telescopio. Perché me lo chiedi, impicciona?

Sul viso di Elisabeth apparve uno strano sorriso, degno del peggior mangiamorte di tutti i tempi, ultimamente il suo lato malvagio stava prendendo il sopravvento, così con tono freddo e deciso rispose alla frase del bambino

Impara a portare rispetto per chi è più grande e migliore di te, piccolo delinquente

disse la piccola, babbano o purosangue che fosse quel ragazzino era solo un sottoposto, era buffo perché di solito non pensava così delle persone che incontrava per la prima volta, aveva sempre cercato di conoscerle un po’ e poi si comportava di conseguenza, ma, con il moccioso che le stava di fronte era tutta un’altra storia, così riprese a parlare guardando gli abiti del ragazzino disgustata, non tanto per i suoi abiti di seconda mano, ma, per il modo di fare del piccolo e sempre stringendo la bacchetta con la manina

Dimenticavo non mi importa un accidente di dove vai o cosa fai, ma, verrai con me al Serraglio Stregato e ti scuserai con il suo proprietario

disse la piccola con il classico tono di chi da un ordine ad un servo.

Spoiler:
Orion
Avatar utente
Elisabeth
 
Grado: 8
 
Messaggi: 549
Iscritto il: 08/04/2012, 15:58

Data Utente Tipo Dado Risultato  
Precedente

 

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite

cron