[Venerdì – ore 9.30 – In giro per Diagon Alley]
Svegliarsi all’alba non era una delle abitudini preferite di Tisifone, soprattutto quando la giornata le permetteva di fare le cose con calma, come il fine settimana oppure il mercoledì o il venerdì, giorni in cui aveva lezione solo nel pomeriggio. Doveva quindi essere un motivo davvero importante quello che l’aveva spinta quel venerdì mattina a sgattaiolare fuori da Hogwarts praticamente all’alba per andare a fare spese in giro per i mercatini di Londra, prima di far visita a Diagon Alley. Aveva scoperto per puro caso, incappando cioè in due ragazzine di Tassorosso che stavano confabulando tra loro invece di seguire la sua lezione, che il sabato successivo sarebbe stato il compleanno del loro Prefetto Turner e in reazione a questa notizia l’idea di organizzare una festa a sorpresa privata le si era formata nella sua testa autonomamente e adesso si trovava a dover definirne i dettagli, come per esempio acquistare le provviste e comprare un pensierino. L’aver deciso di cucinare lei stessa la cena l’aveva infatti costretta a quella sveglia antelucana per poter saccheggiare sul presto le bancarelle di due dei suoi mercati alimentari londinesi preferiti: Borought Market per la frutta e la verdura e Billingsgate Market per il pesce.
Per lei cucinare era un rito vero e proprio e come tale era necessario rispettare ogni singolo passaggio, tra cui lo scegliere di persona gli ingredienti che avrebbe poi portato in tavola. Maledicendo le dicerie, oltretutto veritiere, che la roba è fresca solo quella appena arrivata, si era presentata al mercato del pesce alle 6.00 per poi smaterializzarsi da un vicoletto dall’odore nauseante di pesce marcio, al mercato ortofrutticolo per completare la spesa e giungere già stanca a
Diagon Alley alle 8.30 in tempo per l’apertura dei negozi.
Ora viene il difficile.Mormorò tra sé, camminando senza una meta precisa per la strada magica ancora semideserta, alla ricerca di un regalo da poter fare al suo compagno. Se decidere cosa cucinare era stato difficile e aveva dovuto affidarsi al suo sesto senso, oltre a osservare in maniera discreta il tipo di pietanze che finivano nel piatto del ragazzo durante i pasti in Sala Grande, scegliere un regalo appropriato sembra essere un compito impossibile da portare a termine. Scartò quasi subito il Ghirigoro e il Tutto per il Quidditch, considerando un libro, per quanto interessante, un po’ troppo impersonale e qualcosa inerente allo sport magico per eccellenza decisamente azzardato. Probabilmente, come la maggior parte degli uomini, a
Lucas piaceva quello sport ma non avevano ancora avuto modo di affrontare l’argomento e non voleva uscirsene con qualcosa di banale o, peggio, inappropriato. Stava quasi per arrendersi quando un raggio di sole coprì una vetrina facendo brillare qualcosa al suo interno, attirando così l’attenzione della donna.
Hummm…”Il gioiello Incantato”…è dove Asher e Demetri hanno comprato le loro fedi.Commentò, ricordando che secondo Demetri quello era il posto migliore dove comprare qualcosa di davvero speciale per una persona speciale. E dato che per lei Lucas era la
sua persona speciale, decise di entrare a dare un’occhiata.
Buona giorno Signorina… desidera?Non fece in tempo a mettere piede nel locale che un ragazzo sui venticinque anni comparve al suo fianco, un sorriso di circostanza e uno sguardo deciso di chi aveva tutte le intenzioni di vendere qualcosa.
Qualcosa di originale, discreto, elegante, sobrio, non troppo impegnativo, di buon gusto da regalare a un ragazzo.Rispose sbrigativa, le mani conserte in grembo e la postura rigida, rendendosi conto man mano che elencava le caratteristiche dell’oggetto che aveva intenzione di regalare a Lucas.
Sa almeno che tipo di gioiello vuole comprare? – chiese di rimando il commesso. Se era stato messo in difficoltà dalle sue richieste non lo diede a vedere, guadagnando molti punti agli occhi della donna –
Una collana? Un orologio? Un anello? Un segnalibro?...Sembrava fosse giunto il momento del ragazzo di fornirle un elenco di oggetti tra cui scegliere, ma nessuno sembrava colpire la fantasia della donna: una collana le sapeva di troppo “femminile”, un orologio impersonale, un anello “decisamente troppo impegnativo”, un segnalibro inutile se non corredato da un bel libro.
…Oppure un bracciale…A quella parola il suo sguardo volò al suo polso sinistro dove faceva bella mostra di sé, complice il vestito a mezze maniche che indossa, il braccialetto che le aveva regalato Lucas la prima volta che erano usciti insieme. Sarebbe forse apparsa priva di fantasia e anche un po’ banale se gli avesse fatto lo stesso tipo di regalo? Probabile, ma da qualcosa doveva pur iniziare e un bracciale le sembrava non solo l’unico gioiello adatto a un uomo ma anche qualcosa che forse al suo compagno sarebbe potuto piacere oltre che donare.
Vediamo i bracciali.Asserì quindi, seguendo il commesso verso un lungo bancone dal ripiano trasparente.
Li abbiamo in oro, argento, cuoio, acciaio, caucciù, pelle… - tornò a elencare, indicando mano a mano gli espositori che si trovavano ancora al sicuro al di là del vetro –
o in una qualsiasi combinazione di questi materiali.Tisifone seguiva attentamente con lo sguardo la mano del commesso, scartando via via i materiali che meno considerava adatti al tipo che era Lucas, ai suoi occhi.
Vorrei vedere quelli in cuoi e argento, per iniziare… - decise alla fine –
e sapere che tipi di incantesimi sono legati a ognuno di essi.Il commesso annuì con aria seria, aprì la teca e posò sul tavolo un lungo espositore pieno di bracciali dai diversi intrecci.
Questo… - iniziò a dire, indicandone uno semplice in cuoio intrecciato con alcuni filamenti dai riflessi argentati –
è una passaporta legalizzata con unica destinazione il proprio appartamento, molto utile nel caso si lavori a grandi distanze e si soffra la Metropolvere. Quest’altro invece – e fu la volta di un bracciale con una placca di argento con dei disegni geometri incisi sopra –
può essere usato per scambiare brevi messaggi ma solo con qualcuno che possiede un oggetto collegato a esso… un po’ come i cellunasi babbani …Spiegò con una certa aria di trionfo per aver potuto sfoggiare quella sua conoscenza sulla tecnologia babbana. Tisifone sollevò un sopracciglio, perplessa, tentata di correggere l’errore grossolano compiuto dal commesso, ma l’aria soddisfatta dell’altro la convinse a non dire nulla. Inimicarsi qualcuno che avrebbe dovuto incantare l’oggetto che avrebbe acquistato non era propriamente una cosa saggia da fare. Si limitò quindi a continuare ad ascoltare le spiegazioni del commesso fino a quando il suo sguardo non venne catturato da un bracciale di cuoio intrecciato con un serpente stilizzato avvolto intorno a quello che sembrava essere un ramo.
Voglio questo.Disse quindi decisa, indicando l’oggetto incriminato.
Ottima scelta. La particolarità di questo bracciale…Il commesso le illustrò tutte le meraviglie che il suo acquisto era capace di fare, rendendola sempre più sicura della scelta effettuata, mentre vi applicava l’incantesimo per poi fare un piccolo pacchettino regalo.
Ecco a lei… Buona giornata Signora.Grazie. Buona giornata anche a lei.
Salutò in maniera fredda ma di sicuro molto più cordiale del solito.
Quello che resta da fare è "svuotare" casa e spedire l’invito.Pensò avviandosi verso il Paiolo Magico con l’intenzione di sfruttare la connessione via camino per tornare nei propri alloggi al Castello.
Quando quella mattina aveva lasciato Hogwarts non era certa di riuscire a trovare il regalo perfetto per Lucas. Adesso che vi stava facendo ritorno, invece, era sicura di esserci riuscita.
[Fine]