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Re: Periferia di Notturn Alley

MessaggioInviato: 27/01/2014, 16:06
da Caroline Priscilla
Cappie infine aveva ceduto, parlando del suo passato e del motivo per il quale si trovava a Notturn Alley: in realtà, non sapeva minimanente quale sarebbe stata la reazione di Marshall, ma la sua innata capacità di fidarsi subito del prossimo prevalse anche in quell'occasione, lasciando che la ragazza si sfogasse sui mille problemi sorti attorno alla morte di suo padre. L'uomo, con sua enorme sorpresa, lodò il suo coraggio piuttosto che sgridarla sulla cazzata che aveva combinato, attirando ancora di più l'attenzione della Tassorosso sulla sua persona.

Non mi sembri così piccola e saper sopportare la verità è una capacità che è legata al compleanno per poco tempo.
... Ci sono uomini aitanti e apparentemente simili a rocce che ho visto sgretolarsi di fronte ad una verità.
Poi invece ci sono stati adolescenti o ventenni con ancora tanta strada da fare che hanno affrontato una disgrazia e l'hanno superata uscendone più forti e temprati che mai, magari accollandosi anche la responsabilità di una famiglia o di un lavoro.
In sostanza, a mio parere da quando hai superato i 15-16 anni, se sei in grado o meno di affrontare una realtà dipende solo da te stesso.
Certo, essere più grandi e avere più anni di vita alle spalle è un valido aiuto, ma solo se di base la persona è fatta per incassare i colpi, o al limite una scheggia a schivarli. Tutto sta al sapersi comunque rialzare in piedi e tornare ad affrontare la vita a testa alta.


Il volto della giovane strega si aprì in un sorriso d'approvazione, mentre la tassetta si limitava ad annuire con la testa. Condivideva in pieno tutto il pensiero dell'investigatore: era sempre stata la sua forza di volontà a farla andare avanti, insieme sicuramente al supporto dei suoi amici; aveva cercato di rialzarsi dopo quella pessima caduta e sapeva che conoscere la profezia ora o fra due anni non avrebbe cambiato nulla nel suo modo di gestire la questione. Tuttavia, nonostante l'impazienza che Cappie provava al pensiero di tentare per l'ennesima volta un altro approccio con Tisifone, le parole di Vergil risuonavano ancora nella sua mente forti e chiare: insistere non sarebbe servito a nulla, avrebbe dovuto imparare a crescere, a maturare e, soprattutto, a guadagnarsi la fiducia della divinante in quegli ultimi anni di scuola rimasti. La morte di suo padre avrebbe avuto una ragione, un giorno, ma Cappie non poteva saltare le tappe e arrivare subito fino alla fine. Doveva imparare ad avere pazienza e ad essere costante nei suoi obiettivi. Un po' come un investigatore!
Parlando a proposito del mestiere dell'uomo, Rosenberg accese ancora una volta la curiosità e la perplessità della giovane O'Neill, proponendole come lavoro proprio quello dell'investigatore privato. Al quale, ovviamente, Cappie oppose i proprio dubbi al riguardo.

Perché... Pensi che io questa testa e questo spiccato senso di analisi li avevo fin da neonato?
Ci ho messo almeno due anni di pratica per iniziare a capirci qualcosa, oltre a studi approfonditi di psicologia, che non guastano.
Il resto è tutta pellaccia che ti confezioni su misura nella vita, prendendo incarichi, portandoli a termine e facendoti aiutare da persone che hanno maggiore esperienza di te.
Fare l'investigatrice per te stessa è una frase che non mi suona molto bene sai?
Se il tuo istinto non appena hai saputo della scomparsa/morte di tuo padre non è stato quello di guadagnare parecchio per poi un giorno incaricare qualcuno di scoprire la verità, ma quello di trovare i pezzi nascosti del puzzle della faccenda da sola... Allora sei un'investigatrice nata.


Era davvero così semplice capirlo? La Tassorosso avrebbe avuto bisogno di rifletterci un po' su, ma nel momento stesso in cui l'uomo aveva fatto quel discorso, la sua mente continuava a ripeterle in continuazione un'unica frase: perchè no? Cappie avrebbe voluto parlare ancora con Marshall, ma l'auror sembrava molto indaffarto e pronto ad andarsene via per chissà quale altro compito da svolgere. Quando lo vide alzarsi, la tassetta fu pronta a lasciare il bar insieme a lui, salvo poi essere bloccata subito dall'uomo.

Sta' tranquilla...
Devi ancora finire le tue ordinazioni ed anche se ti si è chiuso lo stomaco, ti consiglio di riaprirlo, è tutto molto buono!


Ma...?

La frase le si bloccò in gola quando Marshall posò sul tavolino un biglietto da visita, che in seguito Cappie scoprirà essere della sua agenzia, e una boccetta con uno strano liquido blu all'interno.

Adesso mi tocca proprio fuggire, il tempo è Galeone e i misteri chiamano... A te no?
Grazie a quel biglietto potremo tenerci in contatto, qualora decidessi di intraprendere il lavoro della scopritrice di enigmi.
Per quanto riguarda l'altra cosa... Beh, a me non serviva e nemmeno a quello scemo che ho atterrato poco fa, però a te potrebbe risultare utile!
Consideralo un risarcimento da parte di Spopovich per averti puntato alla gola la bacchetta ma mi raccomando... Acqua in bocca!


V-va bene...

Troppe cose, tutte troppo in fretta e in poco tempo: la ragazza prese subito in mano la boccetta, come se fosse un tesoro prezioso, sebbene non sapesse ancora di cosa esattamente si trattasse. Il suo sguardo però era ancora puntato sull'uomo, che ora la stava salutando affabile prima di andarsene definitivamente e uscire almeno per il momento dalla sua vita.

... Ci si vede, Caroline Priscilla O'Neill... E vedi di farti riammettere al coro, intesi?

...A presto, Marshall Rosenberg!
Ah...a Dicembre ci sarà la grande sfida contro la scuola americana...Facci un salto se puoi, potrei essere fra coloro che vi parteciperanno!


E anche se il tempo usato era un condizionale, la Tassorosso era convinta di ciò che stava dicendo perchè quella era solo un altro ostacolo che avrebbe superato con tanto impegno e dedizione. Una volta che Marshall fu uscito dal locale, pagando fra l'altro il conto di entrambi, Cappie seguì il suo consiglio di mangiare un po' di quegli stuzzichini e bevendo un sorso della suo drink analcolico. Era tutto squisito, ma tutta l'attenzione della ragazza era ora fissa su quella strana boccetta, della quale stava leggendo l'etichetta. Bere quella pozione l'avrebbe aiutata ad aumentare il suo acume e la sua intelligenza o almeno questo era quello che la tassetta aveva capito. Era un dono particolare e, immaginava, del tutto illegale, ma proveniva dall'uomo che le aveva salvato la vita e che forse le aveva dato una nuova speranza: Cappie non se la sentiva di rifiutarlo. Ficcando quindi il regalo di Marshall e il biglietto da visita dentro la sua borsa, la ragazza si sbrigò a finire quello che era rimasto sul tavolo, per poi correre dritto filato al luogo d'incontro fissato fra lei e il Delfino. Aveva molte cose di cui parlargli, in primis il suo strano incontro con quella sorta di investigatore mezzo-gigante.

[Fine per Caroline Priscilla]