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Messaggioda Tisifone » 24/11/2011, 1:42

Erano passate due settimane da quando avevano sentito Tissy via camino, due settimane di inferno passate a cercare da un lato di capire cosa potesse aver attirato una persona come SandyonVastnor a Hogwarts e dall’altro di placare l’ira del suo compagno. Subito dopo aver bruscamente interrotto la comunicazione con la figlioccia, infatti, Demetri si era chiuso in un ostinato mutismo, convinto che lui non solo fosse a conoscenza del fatto che Sandyon fosse tornato in Inghilterra, ma che gliel’aveva taciuto per chissà quali oscuri motivi. A nulla erano valsi i suoi continui tentativi di rassicurarlo, dicendogli che anche per lui quella notizia rappresentava una novità assoluta e che non c’era alcun motivo per cui avrebbe dovuto celargli una informazione del genere. Demetri era geloso marcio di Sandyon, nonostante l’uomo fosse dichiaratamente etero e per di più vedovo, e questo inibiva totalmente la capacità di ragionamento dell’ex Serpeverde.
Alla fine Asher aveva dovuto lasciar perdere, preferendo far macerare il compagno nel suo brodo, attendendo che sbollisse da solo la rabbia e la gelosia e tornasse a essere una persona semi ragionevole, concentrandosi così sulla cosa che lui reputava essere più importante e di fondamentale importanza: il motivo reale per cui Sandyon era a Hogwarts.
Ma dopo aver inviato dei Gufi anonimi ad amici in comune e aver ricevuto in risposta la stessa frase Nulla da dire l’ex Grifondoro era giunto alla conclusione che esisteva solo un modo per sapere la verità ed essere così sicuro che Tisifone fosse al sicuro da ogni pericolo, incontrare il ragazzo di persona.
Così, usando uno dei Gufi del San Mungo per evitare di insospettire Demetri, aveva mandato un messaggio all’uomo.

Domenica alle 18 all’Ingresso di Notturn Alley.
A.


Seppure breve e sintetico era sicuro che Sandyon avrebbe compreso al volo chi fosse il mittente e si sarebbe presentato all’appuntamento.
Dal canto suo quel Domenica si trovava puntuale all’ingresso di Notturn Alley, i capelli lunghi neri legati nel solito codino, con un laccio di seta nera, un vestito babbano logoro e la barba incolta che evidenziava qualche ruga di troppo sul viso, come a voler passare per un mezzosangue caduto in disgrazia.

Immagine


In realtà il suo look non era totalmente frutto di un perfetto uso degli incantesimi di camuffamento, in quanto i segni della stanchezza e della preoccupazione che segnavano il suo viso erano in gran parte reale, anche se difficilmente qualcuno avrebbe potuto distinguere la realtà dalla menzogna.

E speriamo che Demetri non decida proprio oggi di venire a fare rifornimento per le sue pozioni perché se no sono un uomo morto.

Pensò l’uomo, appoggiato con fare poco raccomandabile al muro a pochi passi dal cartello con l’indicazione del nome della via. Aveva scelto la domenica per dare appuntamento a Sandyon perché era uno dei giorni in cui i vicoli di Notturn Alley erano più frequentati e sarebbe stato più semplice per entrambi mimetizzarsi tra la folla e non destare alcun sospetto, per non parlare del fatto che solitamente Demetri passava la Domenica pomeriggio chiuso nel suo laboratorio a distillare pozioni da portare al Ministero il giorno seguente.
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Messaggioda Sandyon » 26/11/2011, 22:17

{ NOTTURN ALLEY - ORE 17:57 }

Quel messaggio non l'aveva lasciato eccessivamente di stucco.
Ogni spostamento che lo riguardava in maniera così dannatamente importante e sorprendente era sicuramente un dato da mettere nell'ordine delle idee che in qualche modo sarebbe giunto alle orecchie del suo vecchio compagno di battaglia.
In più aveva nutrito ancora meno dubbi dopo che nella scuola aveva incontrato una donna della quale aveva visto soltanto una foto ma della quale sapeva bene le parentele e tra queste vi era appunto lo stesso "A." che lo aveva invitato a dirigersi in un antro così fetido e oscuro come Notturn Alley proprio quella sera.
Le persone presenti in quei vicoli sembravano non spaventarlo affatto, abituato com'era a vedere molto peggio, difatti erano più le sue occhiate che ponevano gli altri in una situazione di disagio anzichè il contrario.
Per alcuni istanti il pensiero dell'uomo si spostò su una ipotetica realtà che lo avrebbe abbastanza infastidito:

Mi auguro davvero che non sia presente anche quella checca isterica, altrimenti me ne vado.

Il riferimento all'altro padrino di Tisifone era più che palese.
Demetri non sopportava Sandyon e Sandyon non sopportava Demetri, e la cosa bella era che se lo dicevano più che apertamente, per quanto Demetri sapeva bene di non poter fare troppo lo spaccone nei suoi confronti se non voleva passare guai grossi, anche se a dirla proprio tutta, Sandyon si era sempre rifiutato quasi sempre di schiantare l'uomo giusto per rispetto nei confronti della persona che stava per incontrare di lì a poco.
Solita sua divisa dei tempi dei combattimenti con un cappello da mago bene o male nella norma, il tutto in una tonalità di colore tra il blu scuro e il nero. Gli occhi scintillanti che solcavano tutti i presenti avanzando per le vie di quella sezione londinese magica davvero da far schifo.

Immagine

Grazie alla sua capacità magica sapeva bene individuare bene e con facilità delle aure magiche che aveva conosciuto fin troppo bene, quindi non gli fu troppo complesso individuare quell'uomo dall'aspetto volutamente sciatto in mezzo a due barili di burrobirra di annata al di fuori di un pub in malora che riportava sopra l'insegna "Underground".
Mosse le iridi verso di lui e i loro occhi si incrociarono per pochi secondi prima che finalmente il mercenario riprendesse il suo cammino in direzione di Asher, raggiungendolo poco dopo, volutamente facendo notare che si guardava attorno con aria circospetta e velatamente nervosa.

Tsk, ha fatto la cosa giusta, è rimasto a casa, oppure...

Non lo sa che sei qui vero?

Nemmeno un saluto fra loro, ma erano abituati a comunicare senza mezzi termini e non nell'ottica degli amici da taverna o da famigliola felice a tavola a mangiare il tacchino al forno. Fra loro era sempre in vigore un rapporto di stretta fratellanza attaccata ma fredda, estremamente rispettosa ed eterna, anche se di certo dopo il brutto fatto di Melbourne e la morte di Rachel e Sonya, non si erano più visti e incontrati, ed erano passati quasi tre anni da allora.

Lasciami indovinare: la tua bambina e... che ci faccio qui.

Chiuse la bocca, gli occhi saettarono per un istante sulla porta del retro vicino a loro, di quel locale, come ad invogliarlo a parlare entrando e prendendo qualcosa seduti, anche perchè avrebbero destato troppi sospetti a rimanere lì davanti, visto che forse la situazione e il dialogo sarebbero potuti essere delicati o comunque importanti abbastanza da non volere che orecchie indiscrete potessero ascoltare molto più di quanto avrebbero dovuto.
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Messaggioda Tisifone » 26/11/2011, 23:34

Con entrambi i gomiti appoggiati ai due barili di burro birra e il busto leggermente sporto in avanti, Ashersembrava proprio uno dei tanti maghi in disgrazia che affollavano le vie di Notturn Alley e che preferivano affondare i problemi sul fondo di un bicchiere di Fire Wiskey scadente piuttosto che cercare attivamente un modo per risalire la china. In realtà tutti i sensi dell’uomo erano all’erta, pronti non solo a captare la presenza di Sandyonma anche di eventuali ospiti indesiderati.
Conoscendo la puntualità del suo vecchio giovane socio, si era presentato all’appuntamento una manciata di minuti prima, sicuro che l’attesa non sarebbe durata neanche il tempo di dire Quidditch.
La capacità magica di Asher era di poco inferiore a quella di Sandyon quindi si accorse della sua presenza quando era a pochi passi da lui, limitandosi a sollevare lo sguardo da terra e puntarlo a studiare attentamente l’avanzata dell’altro.

Che commediante che è … come se l’essere in uno dei quartieri più malfamati del Mondo Magico potesse anche solo scalfire il rude “Assassino”… figuriamoci renderlo nervoso…

Pensò l’uomo, un piccolo ghigno da pazzo ubriaco che gli si dipinge in volto nel momento in cui la sua mente aveva pronunciato quel soprannome.

... Oppure sta effettivamente cercando qualcuno?

Aggiunse subito dopo, come a rendersi conto che il pubblico che li circondava non era abbastanza degno di nota per tutta quella pantomima, rimanendo in quella posa malmessa fino a quando l’altro non si fermò di fronte a lui, nascondendo in quel modo il suo corpo al resto della folla, o forse affidandogli il compiti di guardagli le spalle cosa che in passato avevano fatto spesso l’un l’altro.

Non lo sa che sei qui vero?

Una domanda secca quella di Sandyon, per andare dritto al punto e rivelare ad Asher che in effetti, prima, l’uomo era effettivamente a caccia di un intruso, peccato che quello aveva i connotati del suo compagno, Demetri.

Ho intenzione di parlare con te non di dover fare da arbitro babbano tra due mocciosi che non sanno come ci si comporta tra persone civili.

E altrettanta lapidaria fu la risposta di Asher, che non solo serviva a fugare ogni dubbio sul fatto che Demetri fosse all’oscuro di tutto, ma anche a sottolineare come, nonostante il tempo passato, l’ex Grifondoro non riusciva proprio a mandare giù il comportamento che i due uomini erano solito tenere quando si trovavano l’uno di fronte all’altra.
C’era stato un tempo, in quella che Asher considerava un’altra vita, in cui aveva sperato che Sandyon e Demetri riuscissero a mettere da parte rivalità inesistenti e odi infantili, in modo da poter approfondire il legame di rispetto e affetto che lo legava al ragazzo, offrendogli una sorta di alternativa allo stile di vita pericoloso che conduceva. Ma le sue speranze ottimistiche, totalmente targate Grifondoro, si erano infrante contro la dura realtà circa tre anni prima, quando aveva visto il lampo di luce verde falciare la vita di Rachel e Sonya e spegnersi in Sandyon ogni barlume di umanità.
Da allora le loro strade si erano divise: Sandyon si era dedicato anima e corpo alla vendetta, accettando incarichi su incarichi sempre più violenti e pericolosi, Asher si era, per così dire, ritirato a vita privata, facendo della sua copertura al San Mungo la sua principale attività e accettando di rado incarichi “alternativi”.

Lasciami indovinare: la tua bambina e... che ci faccio qui.

Cosa ci fai qui e se questo rappresenta un pericolo per la mia bambina.

Puntualizzò, ribaltando le priorità espresse da Sandyon. Nonostante il fatto che quella notte di tre anni prima aveva corso il rischio di morire, travolto dalla furia omicida di Vastnor che aveva praticamente raso al suolo quasi tutta la città, senza fare alcuna distinzione tra buoni e cattivi, colpevoli e innocenti, Asher non pensava, a differenza di Demetri, che il ragazzo rappresentasse di suo un pericolo per qualcuno, né tanto meno per Tisifone.
Ma per averne la certezza doveva sapere cosa aveva spinto una persona schiva e asociale come Sandyon Vastnor a lasciare il suo antro per finire a insegnare qualsiasi cosa a Hogwarts.

Andiamo… prevedo che sarà una lunga serata…

Aggiunse poi, interpretando l’occhiata che l’amico lanciò alla porta del retro del pub. Così data una lieve spinta con entrambe le braccia, Asher si mise dritto e si avviò con passo sicuro verso la porta, dimostrando di non essere così ubriaco come sembrava.

[Pub Underground]


Una volta spinta la porta, si ritrovarono in un breve corridoio semi buio e angusto, dall’aria miracolosamente ancora respirabile, forse perché, vista l’ora, i bagni che si trovavano sulla parete di destra, non erano ancora stati presi d’assalto dal sudiciume che stazionava al bancone.
In fondo al corridoio, si apriva la sala principale, nonché unica, il cui aspetto fumoso con luci soffuse non aveva nulla da invidiare ai pub babbani della periferia di Londra.

Per di qua

Disse, facendo un cenno del capo a Sandyon, guidandolo tra tavolini in legno occupati da ogni genere di rifiuto della società magica, da ex Mangiamorte, a magonò a contrabbandieri di uova di drago, fino a raggiungere l’angolo più isolato della sala, dove anche il vociare delle persone giungeva ovattato. Passando di fronte al bancone, Asher sollevò un dito in corrispondenza del barista per poi indicare quello che per quella sera sarebbe stato il loro tavolo.

Ci pensi tu?

Chiese quindi a Sandyon, prendendo posto su uno sgabello vecchio e lercio, riferendosi ovviamente al compito di rendere imperturbabile quel piccolo angolo fino a quando la loro conversazione non fosse terminata.

Non ti spiace se ho ordinato anche per te…

Aggiunse poi, quando al centro del tavolo apparve una bottiglia di Fire Wiskye con due bicchieri.
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Messaggioda Sandyon » 29/11/2011, 21:11

Le domande che l'amico gli rivolse, già ampiamente ipotizzate dal mercenario, furono per lui motivo di un leggere sorriso, dato che sembrava che loro due fossero ormai così in sintonia anche dopo così tanti anni da risultare sempre sulla stessa lunghezza d'onda di una telepatia a dir poco sorprendente.
Asher aveva a cuore la donna che insegnava Divinazione nella stessa scuola dove insegnava Sandyon e in fondo chiunque avesse avuto una minima conoscenza con il groenlandese avrebbe avuto paura per le sorti di un suo parente se avesse saputo che sarebbe stato suo collega.
Entrarono all'interno del locale, attraversando varie salette per poi giungere in una più appartata e riservata, anche se ovviamente sarebbe servito un intervento un po' più intenso che Asher richiese al vecchio collega.

Ci pensi tu?

Non vi fu alcuna risposta, un semplice movimento della mano e la bacchetta era già sgusciata e finita nella sua mano, pronta a roteare quel minimo perchè delle scintille di vari colori si mostrassero sottili e come lampi sigillassero le parole e la vista dei due uomini al resto del mondo che fosse entrato all'interno e che di sicuro avrebbe sentito dentro di se che aveva molto di meglio da fare in quel momento che essere lì, chissà perchè poi.
Ripose nel fodero la sua arma magica che aveva mietuto molte vittime, a volte si, anche innocenti purtroppo, ma era un qualcosa che non aveva la minima voglia di ricordare al momento.

Non ti spiace se ho ordinato anche per te…

Un movimento del capo sintetico e pratico, scuotendolo quel tanto per far capire che non gli dispiaceva affatto quel gesto, anche perchè in fondo dopo tutto il passato che aveva vissuto alle spalle, dalla morte di Rachel in poi l'alcol non gli faceva più nulla nemmeno bevendone litri, dopo che aveva tentato in vano molto spesso di dimenticare grazie ad esso, ma ormai ci aveva fatto una sorta di immunità naturale e forzata.
Adesso però bisognava passare ai discorsi seri, anche perchè quella prima domanda tra loro necessitava di una risposta e Sandyon, per quanto non parlasse mai al riguardo delle sue missioni, con Asher sapeva di potersi fidare senza alcun problema.

La tua bambina non corre rischi se non conoscerà mai il suo legame con Monique Vireau. Se ciò dovesse avvenire e quindi si dovesse avvicinare a lei, allora sarebbe in pericolo. La Vice Preside di Hogwarts è osservata da buona parte del mondo magico oscuro, padre compreso e sai bene di chi parlo, diciamo che se Tisifone le si avvicinasse troppo, sarebbe come frequentare delle pessime compagnie.

Disse velocemente mantenendo comunque un tono di voce moderato, dato che la prudenza non era mai troppa, afferrando la bottiglia e versando a se stesso e a lui un po' di quel nettare ustionante per la gola, del quale prese subito un paio di sorsate giusto per schiarire ulteriormente la voce, fissando il suo bicchiere per diversi secondi, prima di tornare a guardarlo e finire nel contempo tutto il contenuto del recipiente di vetro, dimostrando di essere ormai totalmente intoccato da quella sostanza alcolica.

Per quanto riguarda me, la mia missione è parare il culo della Vice Preside e farmi giustiziare al posto suo qualora fosse necessario.
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Messaggioda Tisifone » 29/11/2011, 23:15

Non si aspettava una risposta verbale da parte di Sandyon e ovviamente non ne ricevette: l’uomo infatti si limitò a rendere imperturbabile la zona in cui risiedevano e probabilmente aggiunse anche una sorta di variante magica dell’incanto respingi babbano visto che i pochi malcapitati che si erano diretti al tavolo accanto a loro sembravano all’improvviso aver cambiato idea.

E’ sempre un piacere vederti maneggiare la tua bacchetta

Si limitò a dire, con una punta di orgoglio neanche fosse stato lui a insegnarglielo, anche se quella affermazione poteva essere vera solo se ci si trovava dalla parte giusta della bacchetta e cioè lontano mille miglia.
Al cenno del capo dell’altro, la parte babbana di Asher gli urlava contro, che quello che stava facendo era come dare una corda a un impiccato o una dose di droga a un ex tossico visti i trascorsi di Sandyon con l’alcool, ma la sua parte magica la mise a tacere immediatamente. Non solo perché nel Mondo Magico non esistevano ancora concetti come gli alcolisti anonimi, ma anche perché il collega era riuscito a tenere sotto controllo quel problema con la sola forza della volontà.


Parlare mette sete…

Commentò, spingendo la bottiglia e i bicchieri davanti a Sandyon, mentre attendeva pazientemente che iniziasse a raccontare la sua storia. Sapeva di chiedergli molto, che parlare di una missione in corso poteva essere rischioso e controproducente, ma era certo che non gli avrebbe negato quel favore, perché era a conoscenza sia di quanto Tisifone contasse per lui sia che avrebbe tenuto per sé il segreto.


La tua bambina non corre rischi se non conoscerà mai il suo legame con Monique Vireau. Se ciò dovesse avvenire e quindi si dovesse avvicinare a lei, allora sarebbe in pericolo. La Vice Preside di Hogwarts è osservata da buona parte del mondo magico oscuro, padre compreso e sai bene di chi parlo, diciamo che se Tisifone le si avvicinasse troppo, sarebbe come frequentare delle pessime compagnie.

Vireau. A quel nome il freddo autocontrollo di Asher vacillò talmente tanto che, prendendo di scatto il bicchiere pieno, alcune gocce di Wiskye caddero sul tavolo. Non sentiva quel nome da quella terribile notte di 22 anni prima, quando i suoi contatti nel mondo della malavita avevano ipotizzato che dietro l’agguato e la morte dei coniugi Samyliak c’era lo zampino di Nicholas Vireau.

La figlia di quel verme lavora a Hogwarts? Come VicePreside?

Chiese, pur sapendo che la sua era una domanda retorica, buttando giù il contenuto del suo bicchiere tutto d’un fiato. I suoi neuroni lavoravano così velocemente che non si accorse né del liquido che gli bruciava la gola, né delle lacrime che gli inumidirono gli occhi.

Se Demetri non fosse impazzito sentendo il tuo nome a quest’ora lo avrei già saputo.

Commentò poi, con un leggero astio nel tono della voce, rivolto verso il suo stesso compagno. In quel momento rivisse secondo per secondo la conversazione che aveva avuto con Tisifone giorni prima e su come Demetri fosse andato in escandescenza proprio un attimo prima che la donna rivelasse loro il nome della VicePreside.

Per quanto riguarda me, la mia missione è parare il culo della Vice Preside e farmi giustiziare al posto suo qualora fosse necessario.

E chi sarebbe il mandante?

Chiese serio e non per semplice curiosità. Sapere chi voleva morta la piccola Vireau gli avrebbe dato un’idea di quanto profondo era il burrone sul cui ciglio Tisifone stava amabilmente passeggiando.

Lei non lo sa… anche se non dubito che prima o poi lo scoprirà. Ci sono segreti che non si possono mantenere in eterno…

Disse poi, con voce assorta, versandosi un’altra dose di Wiskye, fissando il fondo del bicchiere al posto dell’uomo seduto di fronte a lui.

Fino a quando per il Mondo Magico lei sarà solo Tisifone Samyliak nessuno potrà mai collegarla ai Vireau. Quanto a tenerla lontana dalla VicePreside lo vedo difficile… e se provo a metterla in guardia come minimo la spingo tra le sue braccia.

Aggiunse, sollevando il bicchiere e facendolo roteare alla luce soffusa di una delle candele posate al muro del locale.

Consigli?

Chiese quindi con tono ironico. Lui non vedeva soluzioni perché qualsiasi cosa avesse scelto di fare, anche il non fare nulla, avrebbe messo in pericolo la vita della sua bambina e questo lo rendeva poco lucido e più incline del solito a fidarsi del giudizio di Sandyon.
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Messaggioda Sandyon » 30/11/2011, 23:22

La figlia di quel verme lavora a Hogwarts? Come VicePreside?

Aveva ragione a chiedere una cosa del genere, sopratutto perchè conosceva bene il lato familiare della persona in questione e non era il più idilliaco e rassicurante che potesse esserci in circolazione.
Nicholas Vireau si era fatto molti nemici e fra questi di certo vi era anche Asher e per quanto solitamente l'uomo fosse capace di alte dosi di autocontrollo, in quel momento non potè che rimanere incredulo di fronte ad una simile realtà.

Sono piuttosto diversi, la figlia non ha preso molto dal padre, tranne forse la capacità logica e la dialettica, per il resto non si notano somiglianze importanti.

Lo rassicurò nella maniera sua e cioè con poche parole, alle quali lui poteva credere come non credere ma sarebbe rimasto nel caso solo un suo problema.
Prese ancora un sorso di quel nettare assolutamente sopraffino, proseguendo ad ascoltare le parole dell'uomo che adesso facevano presente al fedele amico di tante battaglie quanto la propria "bambina" fosse perspicace e acuta e di quanto in realtà fosse capace di poter capire molte cose in poco tempo, anche non volendole dire a lei in prima persona, lei le avrebbe scoperte, perchè forse aveva la stoffa del padrino Demetri, un genio assoluto nell'investigazione, questo Sandyon non lo poteva affatto negare, seppur un po' gli fosse sempre pesato.

Immaginavo non aveste allevato una stolta, non sarebbe stato nella vostra stoffa, o almeno, non nella tua.

E chi sarebbe il mandante?

Fece un respiro più pesante a quella domanda.
Asher stava entrando in un territorio molto top secret e se non avessero avuto quel rapporto così forte che li legava, probabilmente Sandyon si sarebbe cominciato a fidare di meno della persona avanti a lui dato che a quel mondo aveva imparato che tutti potevano voltarti le spalle, peccato ci fosse ancora una voce dentro la sua anima di pietra che recitasse ancora quasi fosse una sorta di salmo o di dogma inabrogabile:

Ma non lui.

Posò nuovamente quel bicchiere sul tavolo mentre dalla porta di ingresso passavano due maghi dall'aspetto poco raccomandabile che non appena varcata la soglia della stanza si dissero che avevano dimenticato l'armadio trasportatore magico aperto e il loro gatto dai denti avvelenati "Skitty" sarebbe potuto andare a finire chissà dove o peggio, dunque si voltarono di corsa e ripresero il loro cammino sotto gli occhi sinceramente intristiti di Sandyon che scosse il capo alzando le spalle e si limitò a tornare sul discorso con Asher velocemente.

Mi si vuole far credere che sia la Preside di Hogwarts ma ho motivo di pensare che ci sia qualcun altro dietro tutta questa storia. Lei dice che deve un favore ad un'amica ma non è solo questo. Dovrei fare ricerche approfondite ma ho come la netta sensazione che una parte della famiglia della Vice sia invischiata in questa faccenda, e parlo della parte sconosciuta... perchè ce n'è una sconosciuta, ne sono quasi certo.

In poche parole dietro tutta questa faccenda potevano esserci uno o più entità segrete che l'uomo avrebbe dovuto scoprire in qualche modo anche se lo trovava nettamente difficile, e queste entità avrebbero potuto chiedere a Madeline di effettuare questa protezione spiegandole effettivamente che pericolo rappresentasse la possibilità che Monique finisse nelle mani sbagliate, ma queste erano ancora tutte supposizioni e fino a quando non avesse avuto le prove che voleva, di certo non si sarebbe esposto con lei, anche perchè a parte tutto doveva ancora acquistarci una certa confidenza e non era detto che lui avesse voluto farlo, ne in quell'istante nè in quelli successivi, anche perchè il suo compito era proteggerla, punto, ma odiava abbastanza i segreti, sopratutto quelli verso di lui che sfociavano in mezze verità.
Ma adesso non era vermente quello il problema, in quanto l'argomento pregnante di quella conversazione era Tisifone, probabilmente in pericolo di vita se fosse rimasta lì a stretto contatto con la donna protetta dal mercenario e avesse scoperto poi qualcosa in merito al loro legame di parentela.

Consigli?

Se devo essere sincero è una situazione sostanzialmente di merda.
Ma è anche vero che la tua bambina ha un alto senso della famiglia, forse se trovassi una motivazione abbastanza grave potresti farla rientrare in patria per il periodo necessario a sventare questo problema, ma sarebbe rischioso e troppo sospettoso farla andare via di corsa in questo momento, non avresti motivazioni abbastanza forti per tenerla lontana almeno 3 o 4 mesi e se ne utilizzassi di futili o poco importanti non faresti che accentuare la sua curiosità a tornare indietro.


Altre persone passarono da quelle parti, proprio di fronte all'ingresso della sala, più o meno vestite sempre nello stesso modo di quelle precedenti. Anche loro sentirono il bisogno irrefrenabile di tornare a casa per provare la loro nuova scopa da famiglia comprata il giorno prima a metà prezzo in uno stock magico, ma nonostante tutto, Sandyon assottigliò lo sguardo, sempre più guardingo e teso, stringendo il pugno facendo scrocchiare la nocca destra.

Se me lo chiedessi, per te potrei correre qualche rischio ed obliviare entrambe qualora scoprissero qualcosa, sai bene che so calibrare molto bene quello che voglio far dimenticare e in pochissimi occlumanti sanno reggere il mio confronto. Il lavoro sarebbe pulito, al massimo una leggera emicrania la mattina dopo ma niente di grave. La decisione sta a te... ma in fretta, penso proprio che Asher e Sandyon non possano coesistere per troppo tempo nello stesso luogo senza che la malavita del posto non ne annusi la presenza e la voglia di ritirare la ricompensa di 40.000 galeoni sulla nostra testa salga esponenzialmente, dovremmo andarcene di qui e non mi va di farlo... "in grande stile" come le ultime tre volte...
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Messaggioda Tisifone » 01/12/2011, 1:26

Sono piuttosto diversi, la figlia non ha preso molto dal padre, tranne forse la capacità logica e la dialettica, per il resto non si notano somiglianze importanti.

Le parole di Sandyon, per quanto rassicuranti, non convinsero del tutto Asher. L’ex Grifondoro non pensava che il collega potesse mentirgli e,solitamente, si fidava ciecamente della sua capacità di giudicare il prossimo, ma quello era un caso particolare.
Nicholas Vireau era un doppiogiochista, avido e senza scrupoli, schiavo del potere che ricercava in ogni modo di accumulare, pronto ad abbattere in qualsiasi modo e con qualunque mezzo chiunque avesse provato a mettersi sulla strada. E la moglie era solo una piccola arrivista di provincia che si era fatta abbindolare dagli ori sfavillanti della prestigiosa famiglia Vireau e che non aveva esitato un secondo a voltare le spalle alla sua famiglia pur di poter brillare anche lei, anche se solo di luce riflessa. Era colpa loro se i suoi migliori amici erano dovuti emigrare nella lontana Russia pur di poter vivere in pace la loro vita, mentre molti erano stati ridotti sul lastrico, rinchiusi erroneamente ad Azkaban o morti. E quindi faticava a credere che due mostri simili potessero aver dato alla luce una persona pura e innocente come quella di cui stava parlando Sandyon.

Immaginavo non aveste allevato una stolta, non sarebbe stato nella vostra stoffa, o almeno, non nella tua.

Asher registrò la frecciatina istintiva che il collega lanciò nei confronti di Demetri e in altre circostanze, probabilmente l’avrebbe ripreso bonariamente, mentre adesso lasciò correre, rimanendo concentrato sulla domanda che gli aveva posto. Sapeva bene di essersi spinto un po’ oltre,ma doveva sapere e dalla sua parte aveva la consapevolezza che qualsiasi cosa lui gli avesse rivelato, se lo sarebbe portato nella tomba, insieme a innumerevoli altri segreti che i due condividevano.

Mi si vuole far credere che sia la Preside di Hogwarts ma ho motivo di pensare che ci sia qualcun altro dietro tutta questa storia. Lei dice che deve un favore ad un'amica ma non è solo questo. Dovrei fare ricerche approfondite ma ho come la netta sensazione che una parte della famiglia della Vice sia invischiata in questa faccenda, e parlo della parte sconosciuta... perchè ce n'è una sconosciuta, ne sono quasi certo.

Ci mancavano le divisioni occulte della famiglia Vireau, come se non bastavano i bastardi di cui siamo a conoscenza.

Esclamò, battendo con rabbia un pugno sul tavolo, facendo tremare la bottiglia e i due bicchieri. Una volta uscito dal pub avrebbe dovuto fare delle ricerche approfondite sulla vita privata di Nicholas Vireau, risalendo, se necessario, a quando ancora giocava con le scope giocattolo. Non gli interessava sapere chi volesse uccidere la VicePreside né chi avesse a cuore la sua salvezza, quello che interessava a lui era scoprire quanti erano realmente i membri ufficiali e ufficiosi della famiglia Vireau per capire esattamente da chi bisognava proteggere o, male che andava, mettere in guardia Tisifone.

Se devo essere sincero è una situazione sostanzialmente di merda.

Di fronte a quella espressione così colorita e sincera, Asher non potè che sbuffare un mezzo ghigno, riempiendosi di nuovo il bicchiere e iniziando a sorseggiare la bevanda, questa volta, invece di ingollarlo in un solo sorso.

Ma è anche vero che la tua bambina ha un alto senso della famiglia, forse se trovassi una motivazione abbastanza grave potresti farla rientrare in patria per il periodo necessario a sventare questo problema, ma sarebbe rischioso e troppo sospettoso farla andare via di corsa in questo momento, non avresti motivazioni abbastanza forti per tenerla lontana almeno 3 o 4 mesi e se ne utilizzassi di futili o poco importanti non faresti che accentuare la sua curiosità a tornare indietro.

Tenerla lontana da Hogwarts 3 o 4 mesi? Solo se la segregassi nelle segrete del Manor potrei riuscirci. E di sicuro se iniziassi a farle pressioni affinchè lasci l’incarico non farei altro che avvallare la sua teoria che al Castello può trovare degli indizi che la portino a scoprire la vera identità dei suoi genitori. E, ironia della sorte, chi è la VicePreside? Sua cugina…

Disse con tono ironico, rimanendo con il bicchiere sollevato a mezz’aria a contemplarlo come se potesse trovare in esso una qualche soluzione.

In realtà non temo che lei si possa avvicinare troppo a questa piccola Vireau. In tutti questi anni io e Demetri le abbiamo inculcato bene in quella adorabile testolina dura che si ritrova che la famiglia è fonte di guai e che i parenti portano solo morte e distruzione. Quello che temo è cosa potrebbe fare Nicholas scoprendo della sua esistenza.

Aggiunse poi, mentre la sua mente accarezzava sempre più insistentemente di fare una visita al Signor Vireau, una di quelle visite che si ricordano per il resto della breve vita.

Se me lo chiedessi, per te potrei correre qualche rischio ed obliviare entrambe qualora scoprissero qualcosa, sai bene che so calibrare molto bene quello che voglio far dimenticare e in pochissimi occlumanti sanno reggere il mio confronto. Il lavoro sarebbe pulito, al massimo una leggera emicrania la mattina dopo ma niente di grave. La decisione sta a te... ma in fretta, penso proprio che Asher e Sandyon non possano coesistere per troppo tempo nello stesso luogo senza che la malavita del posto non ne annusi la presenza e la voglia di ritirare la ricompensa di 40.000 galeoni sulla nostra testa salga esponenzialmente, dovremmo andarcene di qui e non mi va di farlo... "in grande stile" come le ultime tre volte...


Tu sei un ottimo Oblivatore ma lei è un’ottima Occlumante. Se scoprisse qualcosa di sicuro finirebbe per renderle inaccessibili a terzi e la battaglia tra voi due diventerebbe di esito incerto.

Disse, rifiutando cortesemente la proposta dell’amico, temendo che qualcosa andasse storto e la memoria di Tisifone finisse compromessa per sempre.

In effetti sono troppo vecchio per fare un’uscita “in grande stile”… Meglio andar via così come siamo venuti, in sordina.
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Messaggioda Sandyon » 04/12/2011, 12:59

Asher non fu molto sicuro del giudizio dell'amico, forse per la prima volta nella loro vita, ma in fondo era anche plausibile visto tutto il marcio che si celava dietro le origini della Vice Preside.
Temeva molto per l'incolumità della sua bambina che, nel bene o nel male, sapeva essere spesso molto curiosa, molto capace di andare a rovistare abbastanza da trovarsi poi con delle verità eccessivamente scottanti.
Quella conversazione però, stava andando avanti anche troppo, dato che l'uomo, Sandyon, iniziò ben presto a percepire che nell'aria stava girando un brutto odore, quello dei cacciatori di taglie o anche peggio, dei tirapiedi di qualcuno per loro di fin troppa conoscienza, insomma era meglio andarsene prima di trasformare tutta Notturn Alley in un ennesimo covo di sangue e morte di massa. Aveva preso una pausa dal mietere corpi, adesso era una semplice guardia del corpo... E il suo passato lo rimpiangeva poco.

In realtà non temo che lei si possa avvicinare troppo a questa piccola Vireau. In tutti questi anni io e Demetri le abbiamo inculcato bene in quella adorabile testolina dura che si ritrova che la famiglia è fonte di guai e che i parenti portano solo morte e distruzione. Quello che temo è cosa potrebbe fare Nicholas scoprendo della sua esistenza.

Tutto sta a vedere effettivamente che rapporto coltiverebbero le due cugine. Se ci fosse un astio incredibilmente forte, di certo Nicholas non potrebbe puntare a costringere Monique a venire allo scoperto in cambio della vita di Tisifone e la tua bambina non sarebbe mai così stolta da mettersi dalla parte dei "cattivi" semplicemente perchè ha poca simpatia per la parentela, quindi adesso al limite quello di cui possiamo preoccuparci è il legame che stringono fra loro le due donne, anche se la mia proposta è ancora val...

Tu sei un ottimo Oblivatore ma lei è un’ottima Occlumante. Se scoprisse qualcosa di sicuro finirebbe per renderle inaccessibili a terzi e la battaglia tra voi due diventerebbe di esito incerto.

Sandyon rimase per alcuni secondi a fissare negli occhi l'amico. No, era sincero, non lo diceva perchè aveva paura che il lavoro venisse eseguito male, evidentemente la donna in questione sapeva tenere bene i suoi segreti, dunque per il momento sarebbe stato meglio non agire. Semplicemente annuì e con un'ultima sorsata veloce, finì quello che era rimasto in quella bottiglia di ottimo liquore, facendo per alzarsi ed uscire lentamente e celatamente da quel locale, utilizzando come al solito la porta sul retro.
Una volta arrivati all'esterno, sulla piazzetta antistante ai negozi oscuri che conduceva presso la via per Diagon Alley, Sandyon si voltò appena per guardarlo e gli posò una mano sull'avambraccio stringendo appena. Chi lo conosceva sapeva bene che quello era un forte e molto profondo segno di affetto e rispetto.

Non potremo incontrarci troppo frequentemente, devo badare a quell'altra, ma se ne avessi proprio estremo bisogno, sai come rintracciarmi.

Dicendo questo, senza aggiungere altro o altri saluti inutili, Sandyon Vastnor prese a camminare veloce in direzione di un bidone della spazzatura sopra il quale era presente la statuetta di legno maltagliata di un gatto, che lui stesso aveva preparato per l'occasione: passaporta illegale come tutta la sua vita del resto, e una volta sfiorata velocemente stando attento che nessuno lo vedesse, scomparì nel nulla per ritornare poi verso il luogo dove ora era niente poco di meno che il Professore di Difesa Contro le Arti Oscure, e solo Asher poteva sapere quanto si sarebbero dovuti compatire quei poveri ragazzi suoi studenti.
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Messaggioda Tisifone » 04/12/2011, 14:48

Tutto sta a vedere effettivamente che rapporto coltiverebbero le due cugine. Se ci fosse un astio incredibilmente forte, di certo Nicholas non potrebbe puntare a costringere Monique a venire allo scoperto in cambio della vita di Tisifone e la tua bambina non sarebbe mai così stolta da mettersi dalla parte dei "cattivi" semplicemente perchè ha poca simpatia per la parentela, quindi adesso al limite quello di cui possiamo preoccuparci è il legame che stringono fra loro le due donne…

Sandyon aveva esattamente centrato il problema: che rapporti esistevano tra le due donne? Certo, scoprire il rapporto di parentela esistente con la Vice Preside avrebbe di sicuro portato Tisifone a fare un passo indietro nei confronti della ragazza, o almeno questo era quello in cui Asher sperava, ma non sarebbe bastato a farle cambiare totalmente idea su di essa. La sua bambina era troppo intelligente e intellettualmente onesta per permettere che i pregiudizi sulla famiglia stravolgessero totalmente l’opinione che si era fatta su Monique, opinione basata solo sui fatti, puri e semplice, senza sovrastrutture inutili.
La prossima mossa, quindi, sarebbe stata quella di informarsi con discrezione su cosa Tisifone pensasse realmente di Monique, sperando che in quel breve lasso di tempo le due donne non avessero avuto il tempo per stringere un rapporto che andasse al di là del normale rapporto lavorativo. E successivamente dirottare la curiosità della donna su qualunque altro membro del corpo docente che non fosse la piccola Vireau.

Sarà difficile ma non impossibile.

Pensò Asher, svuotando il suo bicchiere e seguendo Sandyon verso l’uscita secondaria. Era meglio cercare di dare il meno nell’occhio possibile e forse, uscendo di soppiatto, così come erano entrati, sarebbero riusciti a evitare di far scoppiare i fuochi d’artificio nel pub.

Non potremo incontrarci troppo frequentemente, devo badare a quell'altra, ma se ne avessi proprio estremo bisogno, sai come rintracciarmi.

Tranquillo… sarà solo in caso di estrema necessità.

Rispose Asher, posando a sua volta una mano su una spalla del collega, rivolgendogli un sorriso d’intesa. Non avrebbe mai corso il rischio di mettere in pericolo la copertura di Vastnor o il suo lavoro contattandolo per motivi futili, soprattutto quando sperava di riuscire di tamponare la situazione contando solo sulle sue risorse.

Una volta cha la passaporta che Sandyon aveva approntato poco lontano da loro ebbe portato l’uomo lontano da quel luogo, Asher si alzò il bavero e, a passo svelto, si diresse verso l’uscita di Notturn Alley per immergersi nelle strade illuminate e ridenti di Diagon Alley.


/////////------//////


Avvolta in un lungo mantello nero, il cappuccio sollevato a coprirne il volto, il bavero chiuso con degli alamari d’argento a forma di drago a proteggere Idra, Tisifone camminava con passo sicuro per i vicoli di Notturn Alley, diretta verso un piccolo negozietto dalla fama sinistra chiamato Emporio della Magia Nera.

Pochjmu mi sdjez?
(Perché siamo qui?)


Sibilò Idra nel suo orecchio, stando ben attenta a non farsi vedere. Per quanto Tisifone avesse modificato in parte il suo aspetto, erano in poche le persone che sapevano parlare serventese e quindi quel sommesso sibilare avrebbe potuto farla scoprire.

Potomusto Radgistvò nje dalikò
(Perché il Natale non è lontano)


Rispose, nascondendo le labbra dietro una mano come se stesse reprimendo un colpo di tosse. E infatti il motivo che la stava spingendo a inoltrarsi a Nottur Alley quella Domenica sera era quello di trovare un regalo di Natale originale per Demetri, altamente letale e probabilmente illegale.
Mentre si avviava verso il negozietto, due figure emersero da una porticina che sembrava essere l’ingresso sul retro di un pub malfamato dal nome molto babbano “Underground”. Tisifone avrebbe tirato dritto, indifferente ai traffici di sicuro illegali che si consumavano in quel locale, se qualcosa, in uno dei due uomini, non avesse attirato la sua attenzione.

Asher?????

Il nome del padrino riecheggiò nella sua mente con la forza di mille Cruciatus, un eco sbalordito visto che quello era l’ultimo posto sulla faccia della Terra dove si immaginava di poter incontrare l’integerrimo medimago, Capo Reparto all’Ospedale San Mungo.

Sicuramente Demetri lo avrà convinto ad accompagnarlo a reintegrare le sue scorte…

Pensò la donna,fermandosi in un angolo e mordendosi il labbro inferiore indecisa su cosa fare. Non vedeva i suoi padrini dal pomeriggio in cui avevano interrotto improvvisamente la comunicazione via camino e il desiderio di riabbracciarli era molto forte. Però palesare la sua presenza avrebbe comportato beccarsi una mega ramanzina sul fatto di trovarsi in quel posto e dover imbastire una bugia abbastanza credibile sul perché si trovava lì.

On nje odnj
(Lui non è solo)


Jasna sto on nje odnj…on s..
(Ovvio che non è solo, sta con…)


Ma non riuscì a finire la frase perché la mano posata sull’avambraccio di Asher, in un gesto che agli occhi della donna sapeva di intimo e molto confidenziale, non apparteneva al suo compagno di una vita, ma all’ultima persona con cui si sarebbe mai immaginata di vederlo.

Che ci fa con Vastnor?

Si chiese, diffidente, ricordando le reazioni opposte che Asher e Demetri avevano avuto quando aveva detto loro che l’uomo insegnava a Hogwarts. Quello strano incontro smosse qualcosa dentro la donna, andando a solleticare non solo la sua curiosità ma anche il suo Occhio Interiore.

Meglio tornare al Castello.

Si disse, smaterializzandosi direttamente fuori dai cancelli di Hogwarts e avviandosi pensierosa verso i suoi alloggi.

[FINE]
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Messaggioda Julie » 06/04/2013, 16:05

[Vicolo - Mercoledì - ore 20.13]


Lasciami, grandissima t***a, lasciami!!

Ma guarda guarda, hai ancora fiato per parlare?
Dovremmo rimediare...


Immagine


Il capo della donna venne inclinato leggermente, mentre un sorriso con un'ombra di malvagità le increspava le labbra: sembrava davvero divertita dalla situazione, come se per lei fosse esilarante vedere un poveraccio attaccato al muro, ad almeno 50 cm dal suolo, con la bacchetta della Mangiamorte puntata contro di lui e una mano alla gola, come se non riuscisse a respirare normalmente.
E forse la colpa era proprio della donna, di Julie, che tanto sembrava innocente e tranquilla, quanto in realtà era bastarda e pure piuttosto sadica: la stessa, poco dopo, usò la bacchetta per mozzare ancora di più il fiato nella gola dell'uomo, che emise un rantolo di dolore in risposta.

Che c'è?
Un Dissennatore ti ha tolto la parola?


Gli domandò con una leggera risata, deliziosa quasi nel tono anche se non c'era niente di bello nell'uccidere qualcuno; o per meglio dire, non c'era niente di bello nell'uccidere qualcuno secondo i canoni di una persona normale.
Ma lei, normale, non lo era affatto, ed infliggere dolore era qualcosa di esaltante e piacevole, che ricercava ogni volta che poteva.

Allora, riproviamo...


Mormorò Julie, allentando appena la presa sul suo collo così da permettergli di respirare quel tanto che bastava da poter rispondere alla sua domanda successiva.

Chi ha ucciso tutta la tua famiglia, sterminandola un componente dopo l'altro?

Il... defunto... Pryce.
Christopher Pryce.


Julie sorrise ed annuì soddisfatta, leccandosi lentamente le labbra prima di proseguire a parlare.

E chi ti ha aiutato a ricominciare una nuova vita, dandoti una casa, un lavoro, un bel po' di galeoni e la possibilità di lasciarti il passato alle spalle?

Fottiti, p*****a.

... risposta sbagliata.
Crucio!


L'uomo cadde a terra e prese a contorcersi in preda al dolore, sotto lo sguardo compiaciuto della Sanders che sbuffò appena nel sentire tutti quei lamenti: e dire che sarebbe bastato collaborare...
Volse il capo verso il tizio incappucciato che le stava accanto e gli fece un cenno in direzione dell'uomo, uno solo, ma tanto bastava; si allontanò da lì, coprendosi il capo col cappuccio nero del mantello che indossava e sentendo il collega pronunciare due parole, quella della Maledizione Senza Perdono per eccellenza, particolare che la fece sorridere.
Un altro lavoro ben fatto, ma non c'era tempo per compiacersene: aveva un appuntamento con una Neofita della Setta da istruire, e non aveva voglia di perdere tempo; se la donna, Saana Leyla, così le avevano detto che si chiamasse, sarebbe stata puntuale, allora l'avrebbe trovata all'imbocco del vicolo, sperando che quella conoscenza con lei non si rivelasse un'inutile perdita di tempo.
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