Re: Boschetto Nascosto
Inviato: 15/10/2014, 20:29
Non aveva passato quattro giorni d'inferno solo per sentirsi dare addosso una miriade di accuse: la Tassorosso aveva dovuto affrontare per la prima volta una situazione che non le era mai capitata prima, con la consueta inesperienza e ansietà data dalla sua età e dal suo carattere. Provare attrazione fisica per il suo migliore amico era l'ultima cosa al mondo alla quale Cappie stava pensando, la sera del 31 Ottobre. Eppure era successo e questo aveva cambiato completamente le carte in tavola. La O'Neill aveva provato a riflettere, in tutti quei giorni, sul motivo che aveva spinto il suo corpo a reagire così: la colpa non era di nessuno dei due o forse di entrambi, che magari troppo spesso manifestavano un comportamento ai limiti dell'amicizia o dell'amore fraterno; ma la condizione stessa nella quale versava la sua relazione con Devo non contribuiva certo a favorire gli ormoni dell'irlandese a starsene buoni e tranquilli. A causa del lavoro scelto dall'americano, era difficile vedersi; in più l'ostilità che i suoi miglior amici manifestavano nei suoi confronti la portavano sempre più spesso a scegliere fra lui e loro, dividendo il suo tempo già esiguo con entrambe le "fazioni". A nulla erano valsi i tentativi della ragazza di provare a farli andare d'accordo: se da un lato Jorge avesse potuto sotterrare l'ascia di guerra, Kelly di sicuro non l'avrebbe fatto, incapace di mettere un freno alla sua lingua tagliente quando qualcuno non le andava particolarmente a genio. Dall'altra parte non poteva chiedere di fare uno sforzo solo ed esclusivamente al proprio fidanzato e per questo motivo la situazione rimaneva stabile si, ma stressante per la stessa Tassorosso, che ormai iniziava a desiderare qualcosa di più conciliante verso sè stessa.
L'atmosfera, la lontananza, gli ormoni che reclamavano impazziti le giuste attenzioni (sessuali) avevano dato il colpo finale. E così Cappie si era ritrovata, una sera di Ottobre, a provare una forte eccitazione per il proprio fratellone, buttando all'aria o quasi la loro amicizia. Parlare con Vergil e con Kelly le era servito per calmare il proprio stato d'animo, che galoppava spedito verso la catastrofe più totale. E i loro consigli avevano contribuito a far si che la ragazza imparasse a controllare le proprie paure e i propri dubbi, a metterli da parte e a scavare nella ragione ultima che l'aveva spinta a provare determinate sensazioni all'improvviso. Dopo un'attenta riflessione e un lungo lavoro di pacificazione dello spirito, la O'Neill era giunta alla conclusione che no, non stava provando sentimenti nuovi per il delfino, ma sensazioni nuove. Quelle però avrebbe potuto tenerle a bada, metterci un freno, sedarle per il suo benessere e per quello del loro rapporto che, almeno per la tassetta ma anche per il delfino, doveva rimanere così com'era tale e quale.
Avrebbe voluto parlare in quel modo al portoghese, spiegargli tutto per filo e per segno. Ma come al solito la Tassorosso si era lasciata influenzare dall'umore, pessimo, del ragazzo seduto al suo fianco, reagendo di conseguenza alle sue parole e ai suoi gesti. Più Jorge tendeva a buttarsi giù per quella storia, più lei tendeva ad elevarsi per risollevare sè stessa e l'altro, dicendo e facendo cose che fino ad un attimo prima non credeva possibili. Così, se fino al giorno prima aveva creduto che le parole di Vergil fossero sacrosante e imprescindibili (ovvero sul fatto che il loro rapporto d'ora in avanti non sarebbe più stato lo stesso) quando Jorge dimostrò quanto la cosa lo ferisse profondamente, Cappie trovò dentro di sè la volontà e la determinazione che tutto ciò non avvenisse. Sapeva che la vita era una maestra dura e severa e che probabilmente le avrebbe dato una lezione dolorosa se avesse continuato ad andare contro i suoi insegnamenti, ma la O'Neill in quel momento non ci stava a dover cambiare il suo rapporto con il delfino solo perchè i loro corpi provavano attrazione fisica. Era un'idealista, vero, e in nome di quel sacro legame che era la sua amicizia col portoghese avrebbe fatto di tutto per impedire a sè stessa e alle proprie pulsazioni di rovinare tutto quanto.
Era questo il succo del discorso dell'irlandese, che alla fine si ritrovò stanca e spossata dopo una lotta intestina durata ben quattro giorni.
Sciocca… il cambiamento è insito nell’evoluzione e nella crescita
Per questo non fece nulla quando il ragazzo l'afferrò per un gomito, costringendola ad avvicinarsi a lui e abbracciandola stretta a sè. In realtà non avrebbe fatto nulla neanche se avesse avuto le forze per farlo, perchè per quanto una parte di lei avesse paura di un eventuale contatto fisico con l'amico, un'altra parte invece l'anelava al punto tale che quando avvenne, la tensione della Tassorosso si sciolse in un fiume di lacrime.
Non so più come dirti che l’unica cosa che può uccidere la nostra amicizia siete tu e le tue paranoie…
Singhiozzava come una bambina, aggrappandosi alla schiena di lui e lasciando che la sua mano le accarezzasse dolcemente i capelli, non provando nessuna sensazione strana a contatto col suo corpo, se non sollievo e il piacere di potersi appoggiare a qualcuno che considerava suo amico.
Se tu riesci a gestire questa attrazione fisica e conviverci serenamente essa non ostacolerà il nostro rapporto in futuro come non l’ha ostacolato fino a ora…
Se ti può tranquillizzare personalmente non mi trovo in uno stato perenne di eccitazione quando siamo insieme ma allo stesso tempo non posso stilarti un elenco delle situazioni a rischio… Capita all’improvviso e così come viene passa e no, non faccio nulla per farla passare
Annuì, anche se non era convinta che il ragazzo avrebbe compreso il gesto, visto che la Tassorosso continuava a tenere ostinatamente il viso nascosto sul petto del portoghese. Sarebbe stato un suo problema, solo ed esclusivamente un suo problema, tutto pur di non rischiare di perderlo. Avrebbe imparato a gestire qualsiasi cosa, perchè sapeva che fra i due in quel momento era lei la più fragile e avrebbe dovuto imparare a fortificarsi, a rafforzarsi se voleva stare al fianco del suo fratellone senza paura di mandare tutto all'aria. Forse se il ragazzo avesse saputo quali pensieri girassero per la testa dell'irlandese, avrebbe cercato di convincerla a non fare quel lavoro da sola, a contare sempre su di lui e sul suo aiuto. Ma Cappie, prima di essere un peso per lui, voleva a tutti i costi riuscire da sola nell'impresa e al massimo chiedere una mano al delfino solo quando la situazione avesse iniziato a degenerare. In realtà, in quel momento non si sentiva in pericolo nè avvertiva alcun problema, perchè il calore del portoghese le dava le stesse identiche sensazioni di prima che accadesse l'intero pasticcio. Solo quando Jorge le fece un'altra domanda, Cappie alzò finalmente lo sguardo su di lui, gli occhi completamente rossi per il pianto appena fatto e tirando su col naso.
Ti va di raccontarmi cos’altro ti hanno detto il Capitano e la Everett? Così mi rendo conto di quanto hai sovraccaricato questo piccolo cervellino iperattivo che ti ritrovi…
In realtà non molto, mi sembra che un martello mi stia fracassando il cervello in questo momento...
Era comprensibile dopo un pianto e uno sfogo di quella portata, se contiamo inoltre che la Tassorosso erano quattro giorni che chiudeva a stento gli occhi. Forse quella notte avrebbe finalmente dormito un sonno lungo e pesante, ritrovando il giorno dopo la forza di affrontare anche il problema del suo ragazzo. Avrebbe dovuto dirgli tutta la verità o tacere per amore della buona convivenza? Da un lato Cappie si sarebbe sentita un verme a nascondergli qualcosa, ma dall'altro sapeva che avrebbe dovuto mettere in mezzo il suo migliore amico e rischiare che Devo lo prendesse in antipatia ancora più di prima.
Ci penserò domani...
Così come l'indomani avrebbe finalmente risposto alla domanda del delfino. Alzandosi in piedi e staccandosi dal suo abbraccio, Cappie gli disse infatti che avrebbero continuato la conversazione, se avesse voluto, il giorno dopo, al tavolo dei Delfinazzurro durante la colazione. In questo modo avrebbe potuto riferirgli per filo e per segno ciò che le avevano detto Vergil e Kelly, anche se ancora non riusciva a comprendere il motivo di tanta curiosità da parte del ragazzo.
Vogliamo andare?
Il sorriso era dolce, mentre tendeva la mano all'amico per aiutarlo a tirarsi su. Un modo come un altro per dirgli che non avrebbe dovuto preoccuparsi di nulla, che lei sarebbe stata la prima a superare qualsiasi ostacolo. Non appena quindi il protoghese si fosse messo in piedi, lui e la O'Neill si sarebbero diretti alla volta del castello, aggiornandosi sugli ultimi fatti che si erano forzatamente taciuti in quegli ultimi quattro giorni.
L'atmosfera, la lontananza, gli ormoni che reclamavano impazziti le giuste attenzioni (sessuali) avevano dato il colpo finale. E così Cappie si era ritrovata, una sera di Ottobre, a provare una forte eccitazione per il proprio fratellone, buttando all'aria o quasi la loro amicizia. Parlare con Vergil e con Kelly le era servito per calmare il proprio stato d'animo, che galoppava spedito verso la catastrofe più totale. E i loro consigli avevano contribuito a far si che la ragazza imparasse a controllare le proprie paure e i propri dubbi, a metterli da parte e a scavare nella ragione ultima che l'aveva spinta a provare determinate sensazioni all'improvviso. Dopo un'attenta riflessione e un lungo lavoro di pacificazione dello spirito, la O'Neill era giunta alla conclusione che no, non stava provando sentimenti nuovi per il delfino, ma sensazioni nuove. Quelle però avrebbe potuto tenerle a bada, metterci un freno, sedarle per il suo benessere e per quello del loro rapporto che, almeno per la tassetta ma anche per il delfino, doveva rimanere così com'era tale e quale.
Avrebbe voluto parlare in quel modo al portoghese, spiegargli tutto per filo e per segno. Ma come al solito la Tassorosso si era lasciata influenzare dall'umore, pessimo, del ragazzo seduto al suo fianco, reagendo di conseguenza alle sue parole e ai suoi gesti. Più Jorge tendeva a buttarsi giù per quella storia, più lei tendeva ad elevarsi per risollevare sè stessa e l'altro, dicendo e facendo cose che fino ad un attimo prima non credeva possibili. Così, se fino al giorno prima aveva creduto che le parole di Vergil fossero sacrosante e imprescindibili (ovvero sul fatto che il loro rapporto d'ora in avanti non sarebbe più stato lo stesso) quando Jorge dimostrò quanto la cosa lo ferisse profondamente, Cappie trovò dentro di sè la volontà e la determinazione che tutto ciò non avvenisse. Sapeva che la vita era una maestra dura e severa e che probabilmente le avrebbe dato una lezione dolorosa se avesse continuato ad andare contro i suoi insegnamenti, ma la O'Neill in quel momento non ci stava a dover cambiare il suo rapporto con il delfino solo perchè i loro corpi provavano attrazione fisica. Era un'idealista, vero, e in nome di quel sacro legame che era la sua amicizia col portoghese avrebbe fatto di tutto per impedire a sè stessa e alle proprie pulsazioni di rovinare tutto quanto.
Era questo il succo del discorso dell'irlandese, che alla fine si ritrovò stanca e spossata dopo una lotta intestina durata ben quattro giorni.
Sciocca… il cambiamento è insito nell’evoluzione e nella crescita
Per questo non fece nulla quando il ragazzo l'afferrò per un gomito, costringendola ad avvicinarsi a lui e abbracciandola stretta a sè. In realtà non avrebbe fatto nulla neanche se avesse avuto le forze per farlo, perchè per quanto una parte di lei avesse paura di un eventuale contatto fisico con l'amico, un'altra parte invece l'anelava al punto tale che quando avvenne, la tensione della Tassorosso si sciolse in un fiume di lacrime.
Non so più come dirti che l’unica cosa che può uccidere la nostra amicizia siete tu e le tue paranoie…
Singhiozzava come una bambina, aggrappandosi alla schiena di lui e lasciando che la sua mano le accarezzasse dolcemente i capelli, non provando nessuna sensazione strana a contatto col suo corpo, se non sollievo e il piacere di potersi appoggiare a qualcuno che considerava suo amico.
Se tu riesci a gestire questa attrazione fisica e conviverci serenamente essa non ostacolerà il nostro rapporto in futuro come non l’ha ostacolato fino a ora…
Se ti può tranquillizzare personalmente non mi trovo in uno stato perenne di eccitazione quando siamo insieme ma allo stesso tempo non posso stilarti un elenco delle situazioni a rischio… Capita all’improvviso e così come viene passa e no, non faccio nulla per farla passare
Annuì, anche se non era convinta che il ragazzo avrebbe compreso il gesto, visto che la Tassorosso continuava a tenere ostinatamente il viso nascosto sul petto del portoghese. Sarebbe stato un suo problema, solo ed esclusivamente un suo problema, tutto pur di non rischiare di perderlo. Avrebbe imparato a gestire qualsiasi cosa, perchè sapeva che fra i due in quel momento era lei la più fragile e avrebbe dovuto imparare a fortificarsi, a rafforzarsi se voleva stare al fianco del suo fratellone senza paura di mandare tutto all'aria. Forse se il ragazzo avesse saputo quali pensieri girassero per la testa dell'irlandese, avrebbe cercato di convincerla a non fare quel lavoro da sola, a contare sempre su di lui e sul suo aiuto. Ma Cappie, prima di essere un peso per lui, voleva a tutti i costi riuscire da sola nell'impresa e al massimo chiedere una mano al delfino solo quando la situazione avesse iniziato a degenerare. In realtà, in quel momento non si sentiva in pericolo nè avvertiva alcun problema, perchè il calore del portoghese le dava le stesse identiche sensazioni di prima che accadesse l'intero pasticcio. Solo quando Jorge le fece un'altra domanda, Cappie alzò finalmente lo sguardo su di lui, gli occhi completamente rossi per il pianto appena fatto e tirando su col naso.
Ti va di raccontarmi cos’altro ti hanno detto il Capitano e la Everett? Così mi rendo conto di quanto hai sovraccaricato questo piccolo cervellino iperattivo che ti ritrovi…
In realtà non molto, mi sembra che un martello mi stia fracassando il cervello in questo momento...
Era comprensibile dopo un pianto e uno sfogo di quella portata, se contiamo inoltre che la Tassorosso erano quattro giorni che chiudeva a stento gli occhi. Forse quella notte avrebbe finalmente dormito un sonno lungo e pesante, ritrovando il giorno dopo la forza di affrontare anche il problema del suo ragazzo. Avrebbe dovuto dirgli tutta la verità o tacere per amore della buona convivenza? Da un lato Cappie si sarebbe sentita un verme a nascondergli qualcosa, ma dall'altro sapeva che avrebbe dovuto mettere in mezzo il suo migliore amico e rischiare che Devo lo prendesse in antipatia ancora più di prima.
Ci penserò domani...
Così come l'indomani avrebbe finalmente risposto alla domanda del delfino. Alzandosi in piedi e staccandosi dal suo abbraccio, Cappie gli disse infatti che avrebbero continuato la conversazione, se avesse voluto, il giorno dopo, al tavolo dei Delfinazzurro durante la colazione. In questo modo avrebbe potuto riferirgli per filo e per segno ciò che le avevano detto Vergil e Kelly, anche se ancora non riusciva a comprendere il motivo di tanta curiosità da parte del ragazzo.
Vogliamo andare?
Il sorriso era dolce, mentre tendeva la mano all'amico per aiutarlo a tirarsi su. Un modo come un altro per dirgli che non avrebbe dovuto preoccuparsi di nulla, che lei sarebbe stata la prima a superare qualsiasi ostacolo. Non appena quindi il protoghese si fosse messo in piedi, lui e la O'Neill si sarebbero diretti alla volta del castello, aggiornandosi sugli ultimi fatti che si erano forzatamente taciuti in quegli ultimi quattro giorni.
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