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Stamberga Strillante

E' la casa più infestata di spiriti della Gran Bretagna

Messaggioda Sandyon » 27/01/2012, 16:37

Il Serpente si è avvicinato troppo alla Lupa.
S.S. - Tra 72 ore esatte.
Firmato:
L'ombra di ricordi lontani.


Aveva spedito quel messaggio alle ore tre esatte del mattino, in maniera che a distanza di tre giorni il suo vecchio amico sarebbe giunto nella completa oscurità avendo tutto il tempo per poter trovare qualche impegno insolito, qualche scusa da utilizzare con quella che Sandyon definiva "La palla al piede" così da poterlo raggiungere e parlare di cose serie.
Quella notte, Monique aveva assistito ad alcuni provini nell'aula di musica, per la precisione 34, e quindi era piuttosto provata, il momento migliore per far si che, lei una volta crollata sotto le coperte, gli concedesse di allontanarsi e fare quello che gli veniva meglio: le cose furtive e all'oscurità di tutto e tutti.

Si occuperà Mog di sorvegliare il suo sonno, adesso è meglio pensare ad evitare quello eterno di altre persone esterne.

Attendeva con pazienza e calma l'arrivo di Asher, sapeva bene che sarebbe stato puntuale visto e considerato che non gli aveva scritto declinando l'offerta di incontro, anche perché solitamente quando si parlava della sua pupilla e bambina, Tisifone, non si faceva certo indietro, ed anzi forse quello era il momento meno opportuno per farsi indietro.
Colui che lo attendeva, Sandyon, quella notte preferì portare indumenti abbastanza tranquilli e che non dessero troppo nell'occhio, quindi una maglietta a maniche lunghe attillata di colore verde scuro ed un pantalone militare con anfibi, non sentiva affatto freddo, forse era l'adrenalina che teneva in corpo a farlo rimanere piuttosto accaldato.

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Mmhhh...

Adesso non gli rimaneva altro che attendere e dopo formulare varie ipotesi di reazione a quel problema con l'amico, anche perché temeva di avere metodi troppo drastici che non sarebbero stati accettati, giustamente, dunque l'unica soluzione sarebbe stato chiedere a lui ed in più, fare domanda anche per altri tipi di rapporti di amicizia e riconoscenza e questa volta non per unto riguardava il padrino buono della donna, ma per quanto riguardava quello più testa calda, quello più fastidioso, o almeno, questo dal suo punto di vista.

Se quell'ameba magica sa qualcosa a proposito della comparsa di Tyslion in questa storia, giuro che la professoressa di divinazione rimarrà senza un padrino, grrr.
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Messaggioda Tisifone » 28/01/2012, 14:41

[Londra – Ospedale San Mungo]


Dopo aver passato delle vacanze natalizie a dir poco infernali, a Casa Kovarnikov - Brightless era stata raggiunta una sorta di tregua tra la gelosia immotivata di Demetri e la possibilità che Asher tornasse a occuparsi del suo hobby, se fare il mercenario a pagamento poteva essere considerato un hobby. Asher infatti era riuscito a convincere il suo geloso e instabile compagno che la presenza del suo amico ad Hogwarts era del tutto fortuita, che lui non aveva alcuna intenzione di riallacciare i vecchi contatti e che loro due non si erano mai incontrati. Quest’ultima era una colossale bugia dato che i due si erano incontrati a Notturn Alley un paio di mesi prima, ma l’ex Grifondoro era stato ben contento di barattare una piccola e innocua bugia con un po’ di quiete familiare. E stava andando tutto bene fino a quando un anonimo pennuto non aveva lasciato cadere sulla scrivania di Asher al San Mungo quel maledetto biglietto.

Il Serpente si è avvicinato troppo alla Lupa.
S.S. - Tra 72 ore esatte.
Firmato:
L'ombra di ricordi lontani.


M***a!!!!

Esclamò l’uomo, dopo aver letto il contenuto di quella misteriosa missiva. Camminava avanti e indietro nel suo ufficio, la mano sinistra a scompigliare i capelli slegati, lo sguardo che saettava dalla pergamena alla finestra.

E’ troppo chiedere un po’ di tranquillità, per Merlino?

Urlò, dando un calcio a una sedia e accartocciando con violenza la pergamena per poi gettarla nel camino.

Toc toc… Medimago Asher, sta bene?

La voce delicata dell’infermiera Sticht, attirata lì dagli strani rumori che si diffondevano dall’ufficio dell’uomo, ebbe il potere di ricondurre Asher alla ragione e alla calma.

Si Melinda, tutto a posto. Non ti preoccupare, torna pure alle tue faccende.

La tranquillizzò lui, rimettendo a posto le cose ribaltante con un colpo di bacchetta per poi puntarla verso il camino.

Incendio.

Mormorò mentre guardava l’unica prova della sua prossima bugia andare in fumo.

[Stamberga Strillante – 72 ore dopo]


Benchè non stesse andando a fare nulla di illegale o di immorale, mentre si materializzava alla Stamberga Strillante Asher si sentiva un vermicolo putrescente per il solo fatto di aver mentito al suo compagno. Dopo essersi assicurato che Demetri dormisse sodo, era sgattaiolato fuori dal loro letto come un ladro e,lasciato un biglietto in cui comunicava che era richiesta la sua presenza all’Ospedale per un’emergenza, era uscito di casa veloce come uno schiantesimo. Inoltre per non insospettire eventualmente il compagno si era infilato la prima cosa che aveva trovato e cioè un paio di jeans neri con i tasconi e una maglia nera a maniche corte ed era uscito senza mantello perché in teoria, in un viaggio camino – camino non avrebbe dovuto servigli a nulla.

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Se sapesse che sto facendo tutto questo per Tissy sarebbe lui il primo a collaborare con Sandyon.

Si disse tra sé e sé, ritrovandosi suo malgrado a sghignazzare all’idea dei due uomini che collaboravano per qualcosa di diverso dal tentativo di farsi fuori a vicenda.
Fino a quel momento il fatto che l’uomo della sua vita e quello che considerava il suo migliore amico si odiassero, non era stato un problema per Asher dato che non aveva dovuto barcamenarsi per cercare di dividere il suo tempo tra di loro oppure impegnarsi a farli andare d’accordo. Adesso invece le cose minacciavano di cambiare, perché se era vero che Monique e Tisifone stavano diventando amiche allora avrebbe dovuto raccontare tutto all’ex Serpeverde prima che lo scoprisse da solo e nel modo peggiore.

Quanta è alta la merda in cui mi trovo a nuotare?

Chiese Asher, non appena giunto in presenza dell’amico. Nessun convenevole, nessun saluto, diretto al punto come al solito, visto che il tempo a loro disposizione non era molto. Certo non si trovavano in un luogo pubblico con il rischio che entrasse qualcuno desideroso di riscuotere la taglia sulla loro testa, ma si trovavano troppo vicino Hogwarts e in più Demetri poteva svegliarsi da un momento all’altro e decidere di fargli una sorpresa in ufficio.
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Messaggioda Sandyon » 04/02/2012, 17:03

Immaginava perfettamente che non avrebbe fatto nemmeno un secondo di ritardo.
Sapeva bene che invitarlo ad un tale orario significava metterlo leggermente a rischio ma questo era il prezzo da pagare per ricevere informazioni nuove riguardo gli sviluppi che forse per lui non erano così lineari e meritevoli di informazioni, almeno da parte della figlia, la quale di sicuro non poteva immaginare quanto l'amicizia che stava stringendo con Monique fosse pericolosa per se stessa ed anche per la Vice Preside stessa.
Attese nell'ombra quanto bastava per far si che lui si insinuasse il più possibile, poi, qualche incantesimo qua e là per evitare brutti scherzi, ora si che stavano perfettamente riparati da qualsiasi problema, sopratutto perché la bufera di neve che imperversava fuori era di aiuto a fare in modo che il posto fosse più che perfetto per conversare di problemi, ma non c'era tempo da perdere e il viso di Asher diceva tutto in merito.

Quanta è alta la merda in cui mi trovo a nuotare?

Dal canto suo, Sandyon si mostrò del tutto poco dopo, fissandolo negli occhi con quel volto che sapeva tanto di "Te l'avevo detto", ma non era il tipo da sottolineare le cose, anche perché in fondo cosa ne potevano sapere che nell'arco di così poco tempo il livello di merda sarebbe salito così tanto da metterli in agitazione a distanza di poche settimane dal loro ultimo incontro.
Sbuffò appena, riponendo la bacchetta nel suo fodero e incrociando le braccia al petto, prendendo da un tavolino di legno usurato e malandato due tazze che probabilmente aveva portato lì per l'occasione. Dentro, del tè caldo bollente, miscela classica, poco zucchero, corretto con della grappa italiana di qualità eccellente, insomma, tutto quello che risultava necessario per riscaldare i corpi e i nervi.
Ne porse una ad Asher, poi sorseggiò dalla sua, prese del tempo e del respiro, poi non indugiò ancora.

Abbastanza alta perché presto ti possa ritrovare ad imbaracarne molta sulla nave.
Le due hanno stretto un rapporto fin troppo intimo in breve tempo. Le ho osservate personalmente io e credimi quando dico che bisogna prendere provvedimenti.
Adesso credo che sia necessario che tu sappia qualcosa di più della faccenda, ma non credo serva aggiungere che quello che sto per dire non deve arrivare alle orecchie di NESSUN... altro.


Era facile intendere come la questione Sandyon voleva che rimanesse circoscritta a loro due e nemmeno la palla al piede, come la definiva il mercenario, avrebbe dovuto esserne a conoscenza.
Per il momento lui preferiva così, visto che erano argomenti molto delicati e sopratutto da dover gestire con cautela e raziocinio, prima di finire morti ammazzati tutti quanti come povere prede, topi dentro una gabbia di serpenti, e sia lui che Asher sapevano bene che razza di serpenti giravano per le mani di Nicholas Vireau, anzi, uno in particolare, e quesito era senza dubbio il più pericoloso.

A quanto pare, l'incarico di togliere la vita alla badante di Monique fu dato ad Asveras, ma non penso sia finita qui.
Ho le mie ipotesi per le quali non è difficile immaginare che sia stato agganciato anche per occuparsi della Vice Preside di Hogwarts.
Di sicuro non ho certezze al riguardo, ma da quanto ne so e da quanto mi è stato spiegato, ci sono circa tre organizzazioni mondiali degli stati più magicamente attrezzati del mondo a volere la Vireau, quindi più Tisifone si avvicina a lei, più si avvicina a loro e quindi ai guai.
Inoltre potrei trovarmi nella condizione di avere qualcun altro sulle spalle da difendere, e sai bene che anche se la tua bambina è capace a farlo da sola, se si trova accanto a Monique non avrò altra scelta che fare da scudo.


Prese qualche altro sorso di tè corretto, osservando l'esterno e la neve che ancora cadeva a fiocchi potenti con un vento terribile che distorceva ogni altro rumore fuori di lì.
La notte, inesorabile e fredda proseguiva nel suo corso, implacabile ed immensa, come la vastità di stelle nel suo cielo.
Sandyon sapeva molto bene quanto potesse mettere in allarme Asher il fatto che Tyslion potesse essere sulle tracce di Monique e quindi possibilmente vicino a Tisifone, ma non aveva altra scelta che dire la verità, altrimenti se si fosse fatto troppo tardi, allora il mercenario si sarebbe dovuto prendere addosso molte colpe giuste e negli ultimi tempi, cercava quanto più possibile di tirarsi fuori dai problemi ulteriori proprio per non incorrere in altri debiti con chiunque, dopo l'ultimo bello scherzo della Preside di Hogwarts che lo aveva infilato in un organico di disastri e complotti grande quanto lo stesso oceano Atlantico.

La spina dorsale moscia che tieni dentro casa ha avuto molti contatti in passato con lui, questo lo sai bene.
A mio avviso, dovresti cercare di scoprire senza dare troppo sospetti, se è al corrente delle sue attività attuali e se ci sta ancora in contatto, così forse potremmo già toglierci qualche sasso, anzi, macigno dalle scarpe.
Ash... Ho paura che se va avanti così, questa volta potrei essere costretto a vedermela a viso aperto ed essere, pronto ad ucciderlo.


A quelle parole, Sandyon sembrò subito più turbato, ma era comprensibile, anzi, forse poteva esserlo solo per l'amico di fronte a lui.
Asher era l'unico a conoscere il legame di parentele tra Sandyon e Tyslion, due fratellastri uniti dai campi di battaglia e dalla guerra.
Nessun legame di sangue, ma solo un legame di onore proseguito nel tempo e nell'affetto fiducioso di due uomini che avevano combattuto spesso fianco a fianco.
Ognuna sapeva che poteva contare solo sull'altro, ognuno sapeva che la sua unica risorsa rimasta prima della morte potesse essere solo il compagno di lotta, e in molti casi era stato così, visto che in più di un'occasione si erano salvati la vita a vicenda.
Sandyon aveva sempre sentito un gran bene provenire da Tyslion e probabilmente fu anche il contrario, fino ad un fatto che aveva cambiato per sempre le loro vite e inevitabilmente, o meglio, per volere dell'uomo oggi senza capelli, li aveva trasformati in due grandi e temibili rivali, la pantera e il leone, mai arrivati nei loro scontri di lavoro ad uccidersi, ma forse in quel frangente, era estremamente possibile che uno di loro potesse perdere la vita e questo pensiero stava attanagliando del tutto l'animo del freddo caposcuola di Serpeverde.

Forse, è giunto il momento che tu sappia perché io e lui, tempo fa, abbiamo smesso di essere compagni.
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Messaggioda Tisifone » 04/02/2012, 23:51

Se anche non si conoscessero da una vita e non avessero affinato alla perfezione la tecnica di comprensione attraverso uno sguardo che permetteva loro di essere imbattibili in coppia, Asher non avrebbe avuto alcun problema a “leggere” il significato dello sguardo che Sandyon gli stava rivolgendo, tanto era chiaro e cristallino. L’amico aveva provato ad avvertirlo che il pericolo che le due ragazze diventassero amiche era reale e gli aveva anche proposto dei piani per scongiurare il pericolo ma purtroppo lui era stato costretto a rifiutarli tutti e non per semplice capriccio.
Semplicemente non esisteva alcun modo per impedire a Tisifone di frequentare Monique, se non raccontarle il motivo per cui doveva starle alla larga, ma proteggere quel segreto era la causa per cui le due non dovevano frequentarsi. Merlino, quello era un dannato circolo vizioso che si stava piano piano trasformando in un classico cappio babbano.
Sollevò le spalle, trattenendo il respiro, per poi espirare rumorosamente, le spalle che sembravano scivolare a terra, esausto: era il suo modo per dire che purtroppo non aveva potuto fare nulla per evitare quell’alta marea. Quando Sandyon gli porse la tazza da cui si sollevavano nuvolette di calore, Asher la prese con gratitudine, circondandola con entrambe le mani e avvicinando il viso al bordo, come a volersi scaldare con quel liquido bollente.


Abbastanza alta perché presto ti possa ritrovare ad imbracarne molta sulla nave.
Le due hanno stretto un rapporto fin troppo intimo in breve tempo. Le ho osservate personalmente io e credimi quando dico che bisogna prendere provvedimenti.
Adesso credo che sia necessario che tu sappia qualcosa di più della faccenda, ma non credo serva aggiungere che quello che sto per dire non deve arrivare alle orecchie di NESSUN... altro.


Credimi dopo questa sera dovresti darmi un motivo dannatamente buono per parlarne con Demetri.

Esclamò serio, prendendo una sorsata della bevanda. Chiuse per un attimo gli occhi, lasciando che il calore del tè misto al calore della grappa gli riscaldassero le membra, alla faccia della bufera di neve che imperversava fuori dalla Stamberga. Quando li riaprì Sandyon potè vedere la sicurezza delle sue parole. Demetri lo avrebbe come minimo Cruciato appena avrebbe pronunciato le sillabe “San…” senza permettergli di andare avanti.

Ma se Tissy scopre che Monique è la cugina sarà impossibile tenerlo lontano dal centro della bufera.

Aggiunse poi, con la stessa sicurezza. Entrambi conoscevano Nicholas Vireau, la sua mancanza di scrupoli e la sua pericolosità e quindi Demetri avrebbe fatto di tutto per tenere Tisifone lontano dal suo radar, anche senza essere a conoscenza di tutti i retroscena che l’ex Serpeverde gli stava rivelando.

A quanto pare, l'incarico di togliere la vita alla badante di Monique fu dato ad Asveras, ma non penso sia finita qui.
Ho le mie ipotesi per le quali non è difficile immaginare che sia stato agganciato anche per occuparsi della Vice Preside di Hogwarts.
Di sicuro non ho certezze al riguardo, ma da quanto ne so e da quanto mi è stato spiegato, ci sono circa tre organizzazioni mondiali degli stati più magicamente attrezzati del mondo a volere la Vireau, quindi più Tisifone si avvicina a lei, più si avvicina a loro e quindi ai guai.
Inoltre potrei trovarmi nella condizione di avere qualcun altro sulle spalle da difendere, e sai bene che anche se la tua bambina è capace a farlo da sola, se si trova accanto a Monique non avrò altra scelta che fare da scudo.


Asveras, Tyslion Asveras. Nel momento in cui Sandyon aveva pronunciato quel nome, il cervello di Asher si era come disconnesso, non seguendo più il discorso del collega, limitandosi ad annuire assente alle sue parole, consapevole che se Tisifone si fosse trovata in pericolo e Sandyon fosse stato presente lui non avrebbe permesso a nessuno di far del male alla sua bambina. Non era quello che lo preoccupava adesso, ma la possibilità che Asveras si potesse avvicinare alla ragazza a meno di un migliaio di chilometri.

L’esistenza di Tisifone non deve neanche sfiorare quella sua mente malata…

Sibilò truce, una luce assassina negli occhi. Per quanto i rapporti tra Sandyon e Tyslion un tempo fossero stretti e quindi, con molte probabilità il Professore di Difesa lo ammirava, Asher considerava Tyslion una viscida serpe senza onore né rispetto per alcuno, capace solo di pensare a se stesso e al proprio tornaconto personale. Mentre Asher e Sandyon affrontavano i nemici e i pericoli a viso aperto, per così dire alla luce del sole, Tyslion, ad opinione dell’ex Grifondoro, preferiva tramare nell’ombra, sporcandosi il meno possibile le mani. Se operasse nel mondo babbano, sarebbe un bombarolo, un attentatore.

La spina dorsale moscia che tieni dentro casa ha avuto molti contatti in passato con lui, questo lo sai bene.
A mio avviso, dovresti cercare di scoprire senza dare troppo sospetti, se è al corrente delle sue attività attuali e se ci sta ancora in contatto, così forse potremmo già toglierci qualche sasso, anzi, macigno dalle scarpe.


Asher digrignò i denti e strinse i pugni intorno alla tazza con talmente tanta forza che le nocche divennero bianche, come se stesse cercando di impedirsi di sferrare un pugno di frustrazione contro il muro. Per quanto Demetri odiasse Sandyon sembrava ammirare Tyslion tanto che tra i due vi era una parvenza di amicizia che, secondo Asher, era andata rafforzandosi da quando tra i due mercenari non correva più buon sangue. Quello che faceva andare in bestia l’uomo non era tanto i che quei due andassero d’accordo, quanto la terribile somiglianza che esisteva tra il loro modo di pensare e di agire: se Demetri fosse stato un mercenario sarebbe assomigliato molto più a Tyslion che ad Asher stesso e i due non sarebbero mai diventati una coppia.

Ash... Ho paura che se va avanti così, questa volta potrei essere costretto a vedermela a viso aperto ed essere, pronto ad ucciderlo.

Non furono tanto le parole usate dal compagno, quanto la nota di turbamento nella sua voce a riportare l’attenzione di Asher alla conversazione che stavano avendo: ai suoi dilemmi personali avrebbe potuto pensare un’altra volta, quando le cose si fossero calmante, in un modo o in un altro. Notando quanto quella prospettiva sembrava pesare all’ex Serpeverde, Asher si ricordò che un tempo lui e Tyslion era più che colleghi, erano quasi fratelli, accumunati oltre dalle esperienze acquisite sul campo anche dalla loro giovane età e dal loro sangue freddo. E probabilmente questo loro passato sarebbe potuto essere un ostacolo per Sandyon, una distrazione fatale, qualcosa che avrebbe potuto impedirgli di compiere al meglio il suo lavoro di protezione. Un lampo di preoccupazione passò negli occhi di Asher, preoccupazione non per l’incolumità di Tisifone ma per l’anima del suo amico, in ogni caso condannata all’inferno per l’eternità. Le prospettive infatti non erano per nulla rosee visto che le alternative erano due, fallire per la prima volta un incarico e perdere la Vireau o portarlo a termine con successo e quindi uccidere quello che per anni aveva considerato come un fratello. Anche se…

Non credevo che ti potesse pesare tanto far fuori Asveras.

Disse cauto, basando quel suo commento sulle proprie conoscenze e cioè che da alcuni anni tra i due non scorresse più buon sangue, anzi. Il non sapere cosa avesse portato alla rottura, gli impediva di farsi un’idea chiara della situazione in cui si trovava l’amico, ma non aveva intenzione di fargli pressioni, preferendo che fosse lui a parlarne spontaneamente.

Forse, è giunto il momento che tu sappia perché io e lui, tempo fa, abbiamo smesso di essere compagni.

Allora è il caso che ci mettiamo comodi…

Commentò, trasfigurando due vecchie sedie rotte in due comode poltrone, sedendosi su una di esse e invitando Sandyon a prendere posto sull'altra.
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Messaggioda Sandyon » 05/02/2012, 19:37

Non avevano mai intrapreso conversazioni leggere, questo era vero, ma quella che stava avvenendo in quel momento era forse una delle più pesanti e complesse degli ultimi anni.
Sandyon era perfettamente al corrente che la sua vita e quella di Asher si erano divise da molto e quindi tanti tasselli, numerosi e complicati dovevano raggiungere il loro posto in modo ordinato e allo stesso tempo lentissimo, poiché ogni cosa andava compresa subito, senza perdersi in giri o spiegazioni aggiuntive.
Fortunatamente, l'intesa che si era sempre creata tra loro capace di farli comunicare anche solo con uno sguardo giovava a quello che stavano tentando di raggiungere, in breve difatti, in quella stamberga si sarebbe raccontato un frammento di vita importante, un frammento di vita valido per comprendere quanto la situazione, almeno dal punto di vista del mercenario, fosse delicata come una piuma in bilico su un baratro di magma.

Non credevo che ti potesse pesare tanto far fuori Asveras.

Quella frase detta dal compagno di avventure di un tempo fece scaturire nell'animo di Sandyon una sorta di forte bruciore di odio e rabbia, ma non verso di lui, bensì verso se stesso.
Asher aveva ragione, se il caso lo avesse richiesto, perché doversi fermare dall'uccidere un uomo che si era definito suo acerrimo rivale e nemesi da ormai mesi e mesi, anzi, anni?
Questo lui lo sapeva bene, Vastnor, ma comprendendo che la persona di fronte a lui non poteva chiaramente leggergli nella testa, decise che il modo migliore per mettere in chiaro alcuni dubbi, fosse parlare e raccontare un frammento del suo passato nascosto dentro un cassetto che già da tempo aveva deciso di tenere fuori dalla vista ed opinione di chiunque, anche della persona più importante della sua vita.

Allora è il caso che ci mettiamo comodi…

Si visualizzarono due poltrone comode per loro e Sandyon dopo alcuni secondi di esitazione, scelse di adeguarsi e prendere la cosa come un aiuto, in fondo essere seduti e morbidi poteva solo contribuire a parlare abbastanza calmi, cauti e tranquilli.
Prese la propria tazza, assaggiandone ancora un po' di contenuto, non distogliendo gli occhi dal pavimento con gli occhi vacui ed assorti, gli stessi che si hanno quando si rivivono alla mente frammenti di passato, un passato che fa male, un passato che ti fa riflettere, un passato che ti fa mettere in discussione la tua stessa integrità morale e per giunta, un passato che molto facilmente quell'integrità te la fa vedere come un misero cumulo di granelli di polvere pronto a volare via alla prima folata di vento, anche il più leggero.
Sospirò, prendendo un altro sorso, forse bere e mandare giù dell'alcol lo avrebbe fatto essere brillo quanto bastava per iniziare a parlare e smetterla di tenere sulle spine l'amico, adesso in comprensivo ascolto di quel racconto che Sandyon voleva condividere.
Si morse appena il labbro inferiore, poi, posando la tazza sul tavolino di legno malandato, tornò con lo sguardo su Asher e la voce roca e bassa, virile del Groenlandese si fece sentire nella vastità della bufera nevosa intorno alla Stamberga Strillante.

Accadde esattamente otto anni fa, durante i primi giorni di Maggio.
La guerra fredda tra le truppe greche e quelle francesi si era ormai consumata.
Io e Tyslion avevamo raggiunto entrambi il grado di Tenente nella corporazione militare dei mercenari, un titolo importante che ci rendeva già abbastanza temibili e nessuno, nessuno pensava che esistesse una coppia più forte e completa della nostra sul fronte di battaglia.
Ricevuto il nostro compenso di 3400 Galeoni, un bel gruzzolo, decidemmo che l'idea migliore era andarci a prendere qualcosa da bere in un locale abbastanza chic nella zona. Eravamo ad Atene, dove lui oggi vive ancora, forse proprio in ricordo di quel giorno, ma non certo per la nostra vittoria, ma per quello che avvenne in quel locale del lontano 2095...



// - [ OTTO ANNI PRIMA | ATENE | DOLLET BAR | 3 MAGGIO | 20:20 ] - //


Avanti, Tenente Vastnor, non fare l'idiota e viene a bere subito qualcosa, non mi rovinerai la festa stasera, Sandy!

Tys, sai bene che potrebbero attaccare nuovamente da un momento all'altro, se saremo sbronzi voglio vedere che figura ci facciamo con l'armata...

Sandyon, Sandyon, Sandyon... Noi i francesi, li facciamo secchi anche con due barili di birra in corpo! Forza sediamoci ed ordiniamo quello che ci pare, abbiamo almeno 500 Galeoni da poter bruciare in tutto quello che vuoi, donne comprese!

Mi spiace deluderti, Tenente Asveras, ma temo che il locale che hai scelto non sia quel tipo di locale, probabilmente dovremo stare seduti a fumarci un sigaro con qualche musicista sul palchetto che fa musica di poco conto, per relax.

E allora vorrà dire che faremo così, ci fumeremo un bel po' di sigari alla faccia dei pezzi di merda che abbiamo cruciato oggi, avanti Sandy, un po' di cazzo di vita ci vuole ogni tanto, seguimi dai, e non fare storie...

{ Eravamo giovani e così pieni di vitalità, forse un po' stupidi, con la stessa grinta e sconsideratezza che potevano avere due ragazzi da poco usciti dall'adolescenza, anzi, Tyslion probabilmente ancora ci doveva uscire.
Per quanto fosse nato da una relazione adultera di mia madre, gli volevo bene e lo consideravo esattamente come un fratello vero e proprio, e lui lo stesso. Ce ne eravamo sempre fregati del nostro legame di sangue sporco, anche perché sul campo di battaglia nessuno poteva fidarsi tanto di un collega come potevamo fare noi.
Quella notte, avevamo scelto un locale diverso dal solito, a Tyslion piaceva qualche volta far finta di essere uno di quei ricconi che spesso ci trovavamo a servire, così, decidemmo per un posto molto rinomato in città per la buona musica, la partecipazione di talenti emergenti e liquori di prima qualità serviti con calici di cristallo di Boemia.}

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{Entrammo pagando cento galeoni soltanto perché eravamo senza prenotazione, pensa te, poi, il cameriere ci fece accomodare ad uno dei tavolini più esclusivi, vicino ad un piccolo palco dove solitamente si esibivano persone emergenti oppure piccoli artisti locali.
Mi sentivo un vero pesce fuor d'acqua ma invece Tyslion si atteggiava come non mai, da uomo di alta classe, fottendosene del fatto che il nostro modo di vestire lasciasse perfettamente intendere da quale landa desolata dovessimo arrivare.}

Ci stanno guardando tutti.

E allora? Che guardassero, invidiosi della nostra prestanza fisica, della nostra età giovane e di tutti i soldi che ci girano nelle tasche. Sapevo che ti avrei dovuto seguire, fin dalla consegna del diploma, sapevo mi avresti portato lontano!

Se questo lo definisci lontano.

Lo sai che sei proprio un rompiscatole? No davvero, tu sei... sei... sei una grandissima testacea di cazzo!

Ah io sarei una testacea di cazzo?

Si si, proprio tu, perché siamo in un posto del genere e non ti sai godere la vita!
Quando sono uscito dalla scuola non sapevo che fare della mia esistenza, non sapevo dove andare, che combinare e che strada seguire, fu allora che il mio fratellone decise che poteva chiedere un posto per me nell'armata come sguattero e di quello ti sono eternamente grato, mi hai spianato la strada per la fortuna...


Un gesto folle e stupido il mio.
Se io avevo deciso di affondare perché ti ho dovuto trasportare con me?
Ma avevo la tua età, ero giovane, ingenuo e volevo compagnia nella solitudine e nella libertà vigilata.


Ehi, giovane e stupido, guarda che avevi la mia età di ora, quindi modera i termini e adesso smettila di parlare come un vecchio matusa di trent'anni e goditi lo show, dicono che c'è una che deve suonare tra poco che sta spopolando qui al locale... Rachel Summers, nativa di Los Angeles, una bollente americana, chissà come sa usare bene la bocca...

Tys...

Per cantare Sandy, intendo per cantare! Ragazzo! Portami un margaritas e due shot di amaro con lime e ovviamente un paio di sigari!

Signore, avete preso il tavolo vicino il palco, quindi è fuori dalla zona fumatori.

Oohh fottiti, portami solo da bere allora, ma spero per te sia roba di qualità!

Ehm... si, si signore. Con permesso, per lei?

{Nemmeno alzai lo sguardo, ero imbarazzato più che mai, ma qualcosa dovevo pur prenderla, pensai che con una sbronza in corpo avrei retto di più la brutta figura che stavo facendo a stare vicino al mio collega di guerra.}

Un white russian, ma con poco ghiaccio, grazie.

Naturalmente signore, torno subito con i vostri drink.

{Il cameriere era rimasto un po' shoccato dal comportamento di Tyslion, ma lo potevo immaginare visto come si atteggiava verso il prossimo e a volte anche con me.
Selvaggio, privo di ogni desiderio di umiltà e contenimento, esagerava sempre e non c'era verso di farlo ragionare, una testa calda e folta di capelli che forse bloccavano l'afflusso di sangue al cervello, era una battuta che gli facevo spesso, visto che allora, tenevo i capelli corti.}

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Signori, i vostri drink!

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Grazie Ambrogio!

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La ringrazio.

Oh finalmente si beve qualcosa, stavo cominciando ad innervosirmi, e per di più la musicista ancora non si vede. Penso che da un momento all'altro mi alzo e comincio a sbraitare, ho pagato 100 galeoni per sedermi in questo cazzo di posto e pretendo della buona musica, è chiedere tanto della buona musica? Giuro che se fa classica o country maledico anche lei...

Non per deluderti, Tys, ma temo che l'heavy metal o il rap non lo facciano in locali simili, quindi ritengo che sarà molto più facile sentire cose che non ti piacciono un gran che.

Mi piacciano o meno, che comincino dunque, ho poca pazienza e non mi va di bruciarmi la serata per colpa di una cantante che fa la preziosa, tanto, per quel che varrà...

Aspetta a dirlo, potrebbe sorprenderti.

Mi sorprenderebbe solo se si presentasse sul palco nuda, allora si che mi farebbe una bella sorpresa!

Sei senza speranza...

Sei tu che lo sei, che ancora non hai trovato una donna. Io almeno ogni tanto qualche sveltina riesco a farmela tra una missione e l'altra, tu invece se non hai i tuoi tempi non combini niente. Che razza di fratello che mi ritrovo!

Un fratello serio, lo so, è una brutta storia...

{Stavamo chiacchierando come al nostro solito, punzecchiandoci un poco e ridendo sotto sotto delle nostre battute e dei nostri modi di fare completamente opposti.
Ognuno accettava l'altro senza lamentarsi, perché sapevamo che era la lealtà a tenerci saldi, c'era un legame forte a far si che nessuno ci avrebbe mai potuti dividere. Nessuno... prima di lei.}

---------------------------------------

Sandyon prese un'ultima sorsata di tè, finendolo del tutto, dopo aver parlato per un bel po' e raccontato la prima parte di quella storia, attendeva di osservare le reazioni di Asher, il padrino di Tisifone, che a quel punto avrebbe potuto chiedergli di proseguire senza fare un commento oppure di specificare o spiegare meglio alcuni concetti prima di lasciare che il mercenario potesse completare il suo ricordo e dargli quindi le informazioni che necessitava fornirgli.
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Messaggioda Tisifone » 07/02/2012, 22:16

Il tentennamento di Sandyon dal sedersi insieme a lui, fece intuire ad Asher la portata di quello che l’altro stava per raccontargli. Sapeva quanto l’ex Serpeverde fosse un amante della privacy e odiasse non solo parlare in generale, ma soprattutto parlare di sé. Quando si fa un lavoro così pericoloso come il mercenario la prima cosa che si comprende, spesso sulla propria pelle, è che l’unico modo per tenere al sicuro tutti i propri cari era nasconderli in un piccolo cassettino della propria mente e poi blindare tutto con un potente incantesimo di Occlumanzia. L’alternativa era non avere cari, ma alla fine anche i più duri di loro, i cosiddetti irriducibili, capitolavano, come era accaduto a Sandyon.

Chissà se anche quel sociopatico è capitolato.

Si chiese Asher, adottando la mentalità di Demetri, in base al quale i punti deboli del proprio nemico erano i nostri punti di forza.

Accadde esattamente otto anni fa, durante i primi giorni di Maggio.

Iniziò a raccontare Sandyon e Asher si abbandonò sulla poltrona, la gamba sinistra su quella destra, le braccia apparentemente abbandonate in grembo, gli occhi verdi fissi sul volto dell’amico.

Io e Tyslion avevamo raggiunto entrambi il grado di Tenente nella corporazione militare dei mercenari…

Un qualcosa di simile a un sorriso d’orgoglio si dipinse sul viso di Asher, quasi stesse ricordando le imprese di un figlio e in parte era così, non solo per la differenza di età tra loro ma anche per il sentimento che li legava. Lui non aveva preso parte a quello scontro in Grecia, Tisifone era tornata a casa da uno dei suoi viaggi e minacciava di ripartire quasi subito e così aveva preferito rimanere a casa per passare un po’ di tempo con la sua bambina.
Man mano che l’uomo parlava Asher permetteva alle sue parole di prendere vita, fino a quando le vecchie assi in legno della Stamberga si trasformavano nella carta da parati nuovi di un sofisticato locale greco. Dovette reprimere una risata sentendo la descrizione del luogo e immaginandosi il contrasto tra l’ambiente di alta classe e l’aspetto dei due mercenari, per non parlare del disagio che aveva dovuto provare Sandyon in mezzo a tutti quei ricconi. Il fatto che fosse capace di comportarsi in maniera impeccabile a secondo delle situazioni in cui si trivava non voleva dire che ci provasse gusto.

Perché mi sembra che qualche dettaglio mi stia sfuggendo?

Si trovò a pensare all’improvviso come se la città di Atene avesse risvegliato un qualche ricordo che non riusciva a definire del tutto.

Rachel Summers…

Ecco perché Atene gli faceva risuonare un trillo d’allarme: era il luogo dove Sandyon aveva incontrato per la prima volta sua moglie, o meglio, la sua defunta moglie. Quando l’ex Serpeverde prese una pausa dal suo racconto, Asher si accorse che le loro tazze erano ormai vuote. Conu n colo di bacchetta rabboccò le tazze sia di tè fumante che di grappa.

Parlare fa venire sete e non mi sembra che tu abbia finito.

Si limitò a dire, incitando in quel modo discreto Sandyon a continuare il suo racconto.
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Messaggioda Sandyon » 27/02/2012, 16:51

Il vento soffiava così forte che a l'esterno si potevano percepire soltanto ululati smossi dal freddo di qualche lupo randagio molto forte e determinato alla sopravvivenza. Non un gufo o una civetta, non un insetto, quella notte faceva veramente schifo, un po' come il racconto di Sandyon, almeno per il suo punto di vista. Non amava raccontare di se e quella era la prima volta che una cosa del genere avveniva, e sopratutto quel tipo di storia rappresentava per il suo cuore come un vento ancora più freddo e gelido che spirava fuori di lì.
Si attanagliava all'anima e stringeva, stringeva forte, dandogli anche poco modo di respirare adeguatamente, ma per fortuna fu Asher a porre rimedio a quel malessere, facendolo sentire ancora una volta davanti ad un amico, ad una persona fidata... ad un fratello.

Parlare fa venire sete e non mi sembra che tu abbia finito.

Allungò la mano prendendo nuovamente la tazza, soffiando appena bevendo un sorso. Aveva esattamente lo stesso sapore del drink precedente.
Era mai possibile che quell'uomo di fronte a lui sapesse emulare le stesse quantità di thè e liquore create da lui semplicemente sentendone il sapore sul palato? Un dato di fatto interessante e spontaneo, un dato di fatto che gli fece comprendere come la conoscenza tra loro due si trovava su un piano di certezze e sicurezze, ma Vastnor non era ancora pronto per definirsi di nuovo amico, per definirsi di nuovo fiducioso verso il prossimo e sperò tanto in cuor suo, da una parte, che il padrino di Tisifone lo capisse senza batter ciglio.

Per mia fortuna... E' un uomo saggio, altrimenti non avrei imparato così tanto da lui.

Ma il racconto non era ancora finito, anzi, forse era arrivato al suo momento più importante, al suo apice massimo, dove ogni singola parola pronunciata avrebbe fatto scattare ancora più lame nel cuore di Sandyon, ma non c'era possibilità di resa, né tantomeno la volontà visto che ormai aveva cominciato e quindi, sentiva dentro di se che contro ogni dolore ed ogni fitta al petto, doveva proseguire senza minimo accenno di resa.
Posò ancora una volta la tazza sul tavolino malandato. Aveva consumato metà del suo contenuto e niente gli era arrivato al cervello, era proprio vero che in passato loro due avevano bevuto molto peggio e molto di più per potersi definire lontanamente brilli.
Un lieve incurvamento del lato sinistro del labbro a quel pensiero; Sandyon non era mai stato un tipo sorridente, ma questo Asher lo sapeva bene e a differenza di tutte le altre persone sul pianeta, ne sapeva anche la motivazione e per questo non gliene aveva mai fatto una colpa, in fondo la causa era più che seria e comprensibile e soltanto una persona con degli agganci come lui nell'alto campo della sanità magica poteva esserne venuto a conoscenza senza destare sospetti.

----------------------------------------------

[Londra - Ospedale San Mungo - Cinque anni prima]

MediMago Asher, abbiamo ricevuto poco fa i risultati delle ricerche che ci chiese di svolgere Martedì scorso, hanno dato esito positivo, ecco qui la cartella clinica... risale al 29/01/2073.

Nome: Sandyon
Cognome: Vastnor
Età: 4 mesi e 13 giorni
Ricovero d'urgenza al settore pediatrico di terapia intensiva
Causa: "bacio" prolungato da parte di un dissennatore rosso, tempo totale 1 minuto e 26 secondi
Esito del trauma: Coma vegetativo della durata di 49 giorni, frequenza cardiaca al minimo, elettroencefalogramma quasi piatto
Effetti collaterali: Riduzione della quantità di felicità e serenità mentale a vita del soggetto del 32,8%, irreversibile


----------------------------------------------

Un dissennatore rosso non è altri che un dissennatore molto anziano considerato come capo superiore dagli altri dissennatori, se ne vedono molto pochi in giro poiché la loro potenza è infinitamente superiore agli esemplari normali e quasi sempre sono circondati da gregari.
Questi esseri sono maggiormente ricordati perché a differenza dei dissennatori normali, leggenda dice che se riescono a prolungare di molto il "bacio" che danno ad una vittima entro un'età di sviluppo ancora embrionale, essa è destinata a perdere per sempre la sua felicità e la capacità di sorridere al 100%, per fortuna Sandyon fu forse l'unico individuo a subire una cosa del genere e non per il quantitativo di tempo necessario perché l'effetto del "bacio" fosse totalmente inibitorio nei confronti della sua possibilità di percepire la serenità e la pace interiore, ma nonostante tutto la perdita di più del 30% di felicità vitale per una persona non fu di sicuro uno scherzo e questo Asher lo comprendeva più che bene.

Immagine

Un grosso rumore simile ad un "crack" irruppe nella stamberga. Probabilmente un ramo di un albero che si era spezzato all'esterno grazie al vento, ma nonostante tutto la velocità con la quale Sandyon tirò fuori la bacchetta in direzione del suono fu esemplare e dinamica.
Attese per diversi secondi per essere sicuro che si trattasse di qualcosa di naturale e non umano, per poi lentamente far tornare la bacchetta nel fodero a fondina attaccato alla maglia e riprendere un sorso di thè. Adesso era sul serio il momento di proseguire e quindi gli occhi tornarono ad affondarsi in quelli della persona davanti a lui che forse in quel momento stava ripensando magari ad eventi passati o ad alcuni aneddoti del racconto, la prima parte, da poco ascoltata.

// - [ OTTO ANNI PRIMA | ATENE | DOLLET BAR | 3 MAGGIO | 21:37 ] - //

{Finalmente era giunto il momento tanto atteso dalla folla. O meglio, non molti attendevano propriamente lei ma il fatto di essere intrattenuti da qualcuno o qualcuno che sapesse tenere in mano uno strumento, forse in quel frangente soltanto io e Tyslion fummo totalmente presi da qualcosa che non pensavamo affatto ci avrebbe colpiti così a fondo, con la sola differenza che i miei occhi furono più controllati nel mostrare le mie emozioni, forse anche per i motivi che sai, mentre lui... beh, lui invece parve come se in quel momento il tempo si fosse fermato, già, proprio quando quella ragazza arrivò sul palco mostrandosi a tutti con la sua chitarra classica in spalla.
Quegli occhi verde smeraldo, quei capelli colore del miele e fieno, quel corpo così delicato e longilineo, quel sorriso gentile mentre ringraziava tutti quanti dell'attenzione e dei pochi applausi che arrivavano da qualche angolo...}

Sandyon... Sandyon... Vedi anche tu quello che vedo io?

Si, una... una cantante, la vedo, perché?

No, no Sand cazzo, no, quella è... è...

Immagine

... Una Venere...

{Lo pensai, non lo dissi apertamente, anche perché sarebbe stata la prima volta che mi sarei esposto così tanto nelle mie sensazioni e giudizi davanti al mio socio e non vedevo tanto per la quale il mio essere sincero verso gli altri, sopratutto in fatto di donne.
Fatto stava che era davvero bellissima e poi... beh, insomma, tu l'hai vista, te la ricordi quindi non credo di dovermi dilungare troppo sull'argomento.
Prese posto allo sgabello centrale cominciando a sistemare gli accordi sulla chitarra e poco dopo, cominciò a muovere le dita su quelle corde come fossero petali di rosa che vibravano sul mio cuore... ed anche su quello di Tyslion a giudicare dal suo sguardo.}

[yt]http://www.youtube.com/watch?v=OebW6Gwk3Bw[/yt]

Merlino, quella femmina è incredibile... Non credo di aver mai visto una ragazza simile in vita mia, giuro!

Delle varie sveltine che ho visto uscire dalla tua camera non mi è mai sembrato di vederne qualcuna messa male.

No no, non hai capito un cazzo Sandy, lei è tutta un'altra cosa, lei è veramente qualcosa di ineguagliabile, non la paragonare nemmeno a quelle quattro puttane che mi sono sbattuto in questi anni. Lei è... Oh la devo conoscere!

{In quell'istante compresi una realtà importante, una realtà visiva che mi lasciò completamene atterrito:
Io e Tyslion avevamo avuto lo stesso colpo di fulmine per la stessa donna, per lei e per la sua voce che soave prendeva i nostri animi e li elevava ad un livello più alto e più intenso.
Non ci potevo credere, ma la cosa a cui non potevo credere di più fu che in quel momento la mia coscienza stava richiedendo un riscatto grande per aver tolto la libertà al mio collega e compagno di guerra, un riscatto che mi faceva male soltanto a pensarle lontanamente, visto che in tutto quel tempo, in tutti quei mesi ed anni passati ad uccidere civili e militari... Non mi era mai capitato di sentire qualcosa di reale per una ragazza.}

Beh... Allora basterà aspettare la fine del concerto.
Credo che come al solito ci sia l'uscita sul retro per gli artisti, aspettala lì e tenta un approccio, no?


Dici che mi ascolterebbe? Sono vestito bene? Sandy, parere obiettivo!

La divisa militare solitamente ha il suo fascino, magari come prime frasi evita di elencare i morti che hai fatto nell'ultima settimana e punta più a qualche complimento sulla canzone, credo apprezzerà di più.

Hai ragione, complimenti su lei e canzone, sei un genio! GIOVANE, un altro margaritas, doppio!

{Quando beveva molto tendeva a rimanere brillo in fretta e questo lo faceva sentire più sciolto e leggero.
Conoscevo il suo modo di fare e mentre ancora cercavo di sorridere dentro di me per aver dato la possibilità a Tyslion di innamorarsi, magari avere una compagna e andarsene dal campo di guerra, i miei occhi continuavano a puntare su di lei, come se fosse una calamita dalla quale non si riuscivano a staccare e questo seppi dentro di me che non poteva essere contemplato, visto che avevo lasciato che quel trofeo magnifico andasse al mio amico fedele e scalmanato.
Ma lei... lei...}

---------------------------------

Dalla tasca avanti del marsupio in pelle che teneva allacciato ai pantaloni prese una fotografia, osservandola per diversi istanti, e mentre delle lacrime silenziose e bastarde colavano sulle guance rigandole appena, congiungendosi al mento, l'uomo la porse alla vista dell'amico seduto davanti a lui, forse un poco per allontanare da se quell'immagine ancor più vivida della donna che una volta era sua moglie.

Immagine

Deglutì appena, prendendo un altro sorso mandando giù il dolore e con esso la pioggia salata che scendeva dai suoi occhi, riacquistando tranquillità e serietà, per poter continuare di nuovo a raccontare la vicenda di diversi anni prima.
In fondo, non avevano tutto quel tempo a disposizione.

--------------------------------

{La musica concluse e lei si alzò in piedi. Tyslion fece lo stesso e pur mettendosi in ridicolo di fronte a tutti applaudì forte come non mai, fischiando anche e urlandole che era stata bravissima.
In quello stesso momento, lei ovviamente si volse in direzione sua, arrossendo e sorridendo di ringraziamento e mentre lo fece per diversi secondi i nostri occhi si incrociarono, anche se io ero seduto e ben attento a nascondermi sempre per la solita vergogna nei confronti dei gesti e dei modi di fare di Asveras.
Parve come se il mio tentativo di nascondermi non servisse a niente di fronte a quei fari verde smeraldo che oltrepassarono le persone e finirono dritti su di me. Ci guardammo così poco che quando distolse nuovamente lo sguardo per fissare gli altri impegnati ad applaudire, quasi mi sentii come un drogato che aveva bisogno di ancora altra dose di eroina o che so io.
Quella serata finì molto presto, sopratutto perché Tyslion non attese nemmeno un secondo di più, fiondandosi fuori dal locale pretendendo che io gli facessi apparire un mazzo di fiori con la bacchetta abbastanza belli per una ragazza visto che lui non aveva la minima idea di quali potessero piacere ad una donna.
Non ci misi molto, forse non ci crederai, Ash, ma anche io ho un lato romantico quando voglio.}

Immagine

Sei grande Sandy, cazzo l'ho sempre detto e ti giuro che se ha un'amica, cugina o sorella combino io un incontro speciale, a patto che non sia una pantegana di fogna, ovvio!

Finiscila e sbrigati, altrimenti se ne va e se abita fuori Atene va a finire che non la rivedi più.

Hai ragione, corro, fammi gli auguri...

In questi casi si fa l'in bocca al drago, ma nel tuo caso, in bocca alla pantegana.

Che muoia tra atroci dolori e spasmi fulminanti, ciao bello!

{Per un solo istante, giuro che volli con tutto me stesso che lei se ne fosse davvero andata prima, in anticipo e che magari non fosse tornata mai più a suonare lì, così da non dover sopportare l'idea di doverla vedere in compagnia del mio amico sapendo cosa mi aveva suscitato, ma per mia sfortuna e fortuna di Asveras... Lei era ancora lì, uscì dal locale incontrandolo e seppur facendo le solite figure da mercenario pompato tra lo scaricatore di porto e il poppante che non ha mai visto una femmina in vita sua, lui riuscì a strapparle un appuntamento... Un appuntamento al quale ne seguì un altro e un altro ancora e un altro ancora.}

-----------------------------------------------------------------

Non ci diedero altri incarichi per ben tre mesi e durante quel tempo loro si videro praticamente tutti i giorni.
Ovviamente mi rifiutavo il più possibile di fare da compagnia, ma certe volte risultava inevitabile, sopratutto perché non volevo insospettirlo sui miei veri sentimenti verso Rachel, sentimenti che giorno dopo giorno crescevano a dismisura ed io non sapevo come fare per limitarli, anche perché spesso e volentieri capitava che quando eravamo tutti assieme lei lo baciava, lo stringeva e ci sorrideva, ma dopo, quando guardava me anche solo per pochi attimi, i suoi occhi scintillavano e brillavano di una luce che quando guardava lui non vedevo... ma forse, mi dissi, era soltanto una mia stupida impressione...


Cercò di riprendere il respiro, stringendo il pugno sinistro e chinando il capo qualche secondo in avanti facendo in modo che i capelli coprissero un poco il suo volto che forse, probabilmente stava avendo un'espressione che lui stesso, se si fosse visto allo specchio, avrebbe preferito distruggere mandandolo in frantumi in un sol colpo.
Poco dopo la mano perse fremito e forza e sciolse il pugno, dirigendosi di nuovo sulla tazza, finendone il contenuto per l'ennesima volta.
Già, c'era davvero bisogno di assumere alcolici per arginare le emozioni negative e le sofferenze di quei minuti preziosi e deleteri per la sua salute mentale, sopratutto perché la storia non era ancora per nulla finita lì.

... Mentivo a me stesso, non era solo un'impressione, e quella notte di otto anni fa, a distanza di tre mesi e mezzo dal nostro primo incontro al locale... accadde l'irreparabile.
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Messaggioda Tisifone » 05/03/2012, 18:58

Riempire di nuovo le tazze con una versione modificata dell'incantesimo di Rabbocco era il minimo che Asher potesse fare per cercare di mettere a proprio agio Sandyon. Nonostante la differenza d'età, l'ex Grifondoro aveva considerato l'altro sempre come un amico, un collega, una persona fidata, un proprio pari, mentre adesso, vedendolo combattere contro i fantasmi del proprio passato cercando di non rimanere schiacciato dal peso delle scelte fatte lo vedeva per quello che era sempre stato. Un ragazzino costretto a crescere troppo in fretta su cui il destino non aveva fatto altro che infierire crudelmente.

Speriamo che il futuro sia più clemente.

Pensò, il volto impassibile a non lasciar trasparire alcun sentimento, come aveva insegnato a Tisifone, mentre soffiava sul te e osservava da sopra il bordo della tazza Sandyon, o meglio quel leggero incurvarsi delle sue labbra.

Un pensiero particolarmente piacevole?

Chiese senza eccessiva curiosità, quasi a voler semplicemente interrompere il silenzio calato tra loro e dare al tutto la parvenza di una conversazione normale. Asher sapeva perfettamente che quello che stava osservando in quel momento rappresentava quasi la massima espressione di un sorriso di cui l’altro fosse capace e non per aridità d’animo, anzi. Al pensiero di quello che aveva scoperto cinque anni prima, Asher strinse con forza le mani intorno alla tazza, le nocche bianche per lo sforzo, mille sentimenti che si agitavano sotto la superficie calma del suo viso. Rabbia all'idea che un neonato potesse cadere vittima innocente di un Dissennatore Rosso, senso di colpa per il modo non del tutto pulito in cui era venuto a conoscenza di quel segreto, frustrazione personale e professionale per non essere ancora riuscito a mantenere la parola data.

Flash back

Hai frugato nel mio passato come uno dei tanti vigliacchi che ho ucciso.

Gli aveva detto Sandyon quando alla fine aveva confessato di aver letto la sua cartella clinica.

Era l'unico modo per capire cosa c...o hai che non va.

A dispetto delle parole che erano volate nella stanza entrambi avevano tenuto un tono di voce basso quasi sibilante e per questo molto più pericoloso.

Avresti potuto chiedere.

Non mi avresti risposto.

Un veloce scambio di battute seguite da un silenzio pesante.

Sei soddisfatto adesso?

Gli aveva chiesto, il tono vibrante di rabbia, il mento sollevato come a volerlo sfidare a dire o a fare qualcosa di molto stupido come consolarlo.

Troverò una cura, dovessi impiegare l'eternità

Aveva ribattuto Asher, dandogli una pacca virile su una spalla prima di lasciarlo solo, incapace di dare credito all'annotazione sulla cartella clinica che considerava irreversibile gli effetti collaterali del bacio.
Fine Flash back


Ma per quanto facesse ricerche ed esperimenti era ancora ben lontano dal poter mantenere quella promessa. Una sola cosa era mancata allora come mancava quella sera, la compassione, pentimento inutile e controproducente.
Un crack improvviso riecheggiò all'interno della Stamberga ma a differenza del Serpeverde Asher non mosse un muscolo non perché fosse più lento dell’altro ma semplicemente perché era più lucido e si era subito reso conto che quel rumore non era altro che quello che sembrava: un ramo spezzato dal vento.

Sempre pronti a ogni evenienza.

Mormorò, rivolgendo a Sandyon un piccolo ghigno, prima di tornare serio per poter ascoltare con la dovuta attenzione il seguito del racconto.

Fatto stava che era davvero bellissima e poi... beh, insomma, tu l'hai vista, te la ricordi quindi non credo di dovermi dilungare troppo sull'argomento.

Annuì a quella affermazione, dando implicitamente il permesso al mercenario di andare avanti: soffermarsi su quanto bella fosse Rachel di sicuro non lo avrebbe aiutato a trattenere quel poco di lucidità che gli era rimasta. Una cosa lo aveva colpito, l’incapacità di Sandyon di essere del tutto spontaneo con Tyslion anche nel periodo florido della loro amicizia. Non ci sarebbe stato nulla di male a dar voce ai suoi pensieri su Rachel, nessuno lo avrebbe preso in giro per quello, considerato che anche l’altro uomo ne era rimasto affascinato.


Io e Tyslion avevamo avuto lo stesso colpo di fulmine per la stessa donna, per lei e per la sua voce che soave prendeva i nostri animi e li elevava ad un livello più alto e più intenso.
Non ci potevo credere, ma la cosa a cui non potevo credere di più fu che in quel momento la mia coscienza stava richiedendo un riscatto grande per aver tolto la libertà al mio collega e compagno di guerra, un riscatto che mi faceva male soltanto a pensarle lontanamente, visto che in tutto quel tempo, in tutti quei mesi ed anni passati ad uccidere civili e militari... Non mi era mai capitato di sentire qualcosa di reale per una ragazza.
Conoscevo il suo modo di fare e mentre ancora cercavo di sorridere dentro di me per aver dato la possibilità a Tyslion di innamorarsi, magari avere una compagna e andarsene dal campo di guerra, i miei occhi continuavano a puntare su di lei, come se fosse una calamita dalla quale non si riuscivano a staccare e questo seppi dentro di me che non poteva essere contemplato, visto che avevo lasciato che quel trofeo magnifico andasse al mio amico fedele e scalmanato.


Man mano che Sandyon parlava Asher era sempre più sbalordito non solo dal reale affetto fraterno che il Serpeverde provava per il fratello ma anche per il suo coraggio e la sua fermezza emotiva.

Io non sarei mai stato capace di farlo.

Il suo fu solo un sussurro, non volendo interrompere quel fiume in piena di parole, ma che sentiva il bisogno di pronunciare. E in effetti non l’aveva fatto, anzi aveva combattuto per avere Demetri tutto per sé, ucciso perfino, anche se le persone a cui lo aveva strappato non lo volevano semplicemente come amante.
Il viso di Rachel che gli sorrideva da una vecchia foto, lo strappò ai suoi foschi pensieri. Posò la tazza sul bracciolo della sedia e si sporse in avanti, non per vederla meglio, conosceva a memoria quei tratti dolci e gentili, ma per sottrarre con delicatezza quell’enorme peso dalla mano dell’amico e permettergli così di andare avanti, ignorando apertamente le sue lacrime. Quando non si ha nulla di buono da dire è sempre meglio tacere e far finta di nulla.

Non ci misi molto, forse non ci crederai, Ash, ma anche io ho un lato romantico quando voglio.

Come se non vi avessi mai visto insieme.

Questa volta Asher preferì tenere per sé quel commento, non volendo turbare ulteriormente l’amico con ricordi ancora più dolorosi. Eppure lui si ricordava perfettamente com’era andare a cena a casa Vastnor a quei tempi e il suo unico rammarico era stato sempre il non poter condividere con Demetri quei momenti di serenità tra un omicidio e l’altro.

…seppur facendo le solite figure da mercenario pompato tra lo scaricatore di porto e il poppante che non ha mai visto una femmina in vita sua, lui riuscì a strapparle un appuntamento... Un appuntamento al quale ne seguì un altro e un altro ancora e un altro ancora.

E per quanto cercasse di rimanere imperturbabile quella notizia scosse Asher fin nel profondo e l’ex Grifondoro dovette far forza su se stesso per non saltare su dalla sedia e iniziare a blaterare cose di cui si sarebbe pentito subito dopo.

Mi stai dicendo che Tyslion e Rachel sono stati insieme?

Si limitò a dire, cercando di mettere in quella frase tutta la noncuranza possibile, ma probabilmente fallendo miseramente. Il seguito del racconto conteneva la risposta che non voleva sentire.

Non ci diedero altri incarichi per ben tre mesi e durante quel tempo loro si videro praticamente tutti i giorni.
Ovviamente mi rifiutavo il più possibile di fare da compagnia, ma certe volte risultava inevitabile, sopratutto perché non volevo insospettirlo sui miei veri sentimenti verso Rachel, sentimenti che giorno dopo giorno crescevano a dismisura ed io non sapevo come fare per limitarli, anche perché spesso e volentieri capitava che quando eravamo tutti assieme lei lo baciava, lo stringeva e ci sorrideva, ma dopo, quando guardava me anche solo per pochi attimi, i suoi occhi scintillavano e brillavano di una luce che quando guardava lui non vedevo... ma forse, mi dissi, era soltanto una mia stupida impressione... Mentivo a me stesso, non era solo un'impressione, e quella notte di otto anni fa, a distanza di tre mesi e mezzo dal nostro primo incontro al locale... accadde l'irreparabile.


L’ultima parola riecheggiò nella Stamberga come lo scoppio di una Bombarda Maxima alle orecchie di un Asher stupefatto, incapace di dire o fare qualsiasi cosa, con esclusione di bere tutto d’un fiato il contenuto della sua tazza.

Meglio fermarci qui, - disse, facendo ondeggiare la tazza vuota sotto gli occhi di Sandyon - non vorrei che mi diventassi sentimentale… Non ho voglia di Oblivarmi!

Battuta stupida, da mercenari, finalizzata non a far ridere ma più che altro ad allentare la tensione, anche se quello teso tra i due sembrava essere più l’ex Grifondoro che il Professore di Difesa.
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Messaggioda Sandyon » 16/03/2012, 21:30

Mi stai dicendo che Tyslion e Rachel sono stati insieme?

Non commentò nemmeno quella domanda, gli lanciò soltanto un'occhiata un poco torva ed un poco rassegnata, insomma, l'amico avrebbe capito perfettamente qual'era la risposta a quella domanda che si, possibilmente era folle ma nemmeno troppo visto quello che era ben stampato nella memoria del mercenario.
La conversazione proseguiva spedita e con essa anche quel racconto.
Sandyon aveva appena finito di spiegare i fattori che avevano condotto Tyslion a conoscere Rachel e viceversa ma rimanevano ancora alcuni aneddoti e particolari da svelare, ed infatti l'ultima tappa da affrontare di quella leggenda che rispondeva al nome de "La vita di Vastnor" fu proprio come era avvenuto l'avvicinamento di lui e Rachel, perchè si separarono lei e Tyslion e quindi da cosa derivò la diatriba che portò infine all'inimicizia tra i due ex soldati dell'armata magica ministeriale?

Meglio fermarci qui, non vorrei che mi diventassi sentimentale… Non ho voglia di Oblivarmi!

Sorrise appena a quella che aveva tutta l'aria di essere una battuta molto sarcastica e simpatica.
Asher sapeva bene quando parlare per sollevare un po' di più l'animo della conversazione e quando invece far silenzio e quello era un momento da sfruttare dato che si collocava poco prima dell'inizio dell'ultimo capitolo di quella storia assurda.
Sandyon tirò fuori la bacchetta e la puntò alla testa del compagno di vecchia data e di mille avventure, facendo finta di lanciare un incantesimo, per poi rinfoderarla e concedersi quella leggerissima risatina che il suo tragico incidente poteva permettergli, segno inequivocabile che per un qualsiasi altro essere umano quella era senz'altro una risata molto ironica e solare.

Perfetto, problema risolto, ora non ricordi più nulla delle espressioni del mio lato insito femminile, credo di poter andare avanti, ancora poca pazienza, adesso... saprai effettivamente la "verità".

// - [ SETTE ANNI PRIMA | ATENE | COLLINA PARAKIS | 3 AGOSTO | 16:21 ] - //

{Erano trascorsi circa sei mesi da quando avevamo incontrato Rachel al Dollet Bar di Atene.
Io successivamente al periodo magro di dodici settimane nelle quali non ci fu lavoro, decisi che era meglio lasciare l'esercito, mi aveva stancato, non faceva più per me e dopo un quando qualcosa andava ad ostruire il passaggio della mia libertà, mi andava in fastidio e quindi abbandonavo senza rimorsi.
Probabilmente quello fu l'errore più grande che potessi fare nei confronti di Tyslion dopo quello di averlo trascinato con me nelle trincee.
Divenne unico a comando di molte truppe e la sua fama si estese nel tempo poichè senza di me a contenere le sue uscite di follia bellica, l'armata avanzava uccidendo e sterminando senza pietà, diventando quella che per diversi anni chiamarono "il mare di sangue", ma credo non serva che ti vada a specificare oltre di quei tempi, giusto?
In ogni caso, Tyslion divenne totalmente preda dela voglia di avere il potere, di conquistare titoli, terre, bastioni e onori da parte delle nobiltà e ovviamente con tutto ciò anche un quantitativo di denaro molto consistente che oggi farebbe rabbrividire anche uno degli uomini più ricchi del mondo.
Ebbe un solo fermo di due mesi e mezzo per prendere un master in alchimia e pozionistica avanzata di quarto grado, livello A.
Comprendi bene che una delle cose che di certo sa fare meglio, probabilmente anche di me e te sono proprio i composti chimici e le pozioni più letali.
Era portato per quelle materie fin da quando andava a scuola. Allora la credevo una serie di materie inutili e per idioti incapaci di impugnare una bacchetta, oggi invece mi trovo a dire anzi che avere delle conoscenze simili fornisce un gran vantaggio anche sul nemico più impensabile e potente.
la sua relazione con Rachel andava avanti da più o meno un anno ormai o poco di più ed io capitavo molto di rado a trovarli nella loro casa in montagna, visti i miei sentimenti ancora forti per lei, ma si dia il caso che il 3 Agosto era il compleanno di Rachel e dunque, non potei rifiutare l'invito in nessun modo, anche perchè avevo da poco finito la missione in Malesia proprio con te, ricordi?
Non avevo scuse, finito il lavoro, i soldi non mi mancavano e fare il mercenario mi permetteva di prendermi tutte le libertà e le ferie che volevo e che voglio, quindi, quel pomeriggio mi diressi alla collina Parakis per incontrare l'allegra coppietta, ignaro di come erano andate avanti le cose in quel periodo di circa quattro mesi, l'ultima volta li avevo visti ad Aprile dello stesso anno.}

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{Ero nervoso più che mai, camminare e calpestare quell'erba mi faceva sentire ad ogni passo sempre più strano, come se in un certo senso non dovessi trovarmi lì, che era meglio che mi allontanavo, me ne andavo, forse una scusa ragionevole l'avrei potuta rimediare, già ma cosa?
No, non c'erano scappatoie e poi dentro di me la volevo rivedere ancora una volta e darle quel regalo di compleanno che tanto avevo girato per trovare ed essere certo che fosse quello che io volevo regalarle, non qualcosa che avrebbe potuto regalare chiunque altro, già, nemmeno il suo stesso uomo.
Sentii il pacchetto nella tasca destra del pantalone e compresi che ormai ero lì e non potevo ritirarmi, dovevo affrontare anche quell'ennesima agonia, peccato che in realtà durante quegli stessi istanti, la vera persona che stava vivendo un'agonia non ero affatto io, bensì la ragazza che, camminando ancora un poco risalendo la collina e avvicinandomi alla bella casa, trovai sul portico seduta su una poltroncina con le lacrime agli occhi a suonare la chitarra con aria malinconica, triste, distrutta e sofferente.
In quello stesso momento, pur avendo avuto un sussulto forte al cuore nel vederla stare così, decisi che volevo ascoltare e non interromperla, anche perchè aveva già cominciato il suo piccolo requiem d'amore...}

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[yt]http://www.youtube.com/watch?v=0C-F2O_3z_Y[/yt]

Uh huh, life's like this
Uh huh, uh huh, that's the way it is
Cause life's like this
Uh huh, uh huh that's the way it is


{Qualcosa non andava per nulla, dov'era Tyslion?
Che cazzo di fine aveva fatto?
Le lacrime, la tristezza, quelle prime parole furono già il primo indizio di una questione che forse avrei potuto anche immaginare da solo ma ne stavo prendendo atto e coscienza solo in quel momento.}

Chill out whatcha yelling' for?
Lay back it's all been done before
And if you could only let it be
you will see
I like you the way you are
When we're drivin' in your car
and you're talking to me one on one but you've become


Somebody else round everyone else
You're watching your back like you can't relax
You're tryin' to be cool you look like a fool to me
Tell me


Why you have to go and make things so complicated?
I see the way you're acting like you're somebody else gets me frustrated
Life's like this you
And you fall and you crawl and you break
and you take what you get and you turn it into honesty
and promise me I'm never gonna find you fake it
no no no


{Quella squadra demente di soldati inutili, stronzi, focalizzati solo sulla guerra e sul mietere più vittime possibili lo avevano fatto diventare quello che io cercavo di fermare quando ero con lui.
Spietato, senza un pensiero verso la donna amata.
Con lei era il solito probabilmente ma quante volte saranno venuti amici in caso e si sarà comportato come un idiota, per compiacersi della loro amicizia e compagnia, per circondarsi di pazzi come lui, a discapito ovviamente della sua relazione.}

You come over unannounced
dressed up like you're someone else
where you are and where it's sad you see
you're making me
laugh out when you strike your pose
take off all your preppy clothes
you know you're not fooling anyone
when you've become


Somebody else round everyone else
Watching your back, like you can't relax
Trying to be cool you look like a fool to me
Tell me


Why you have to go and make things so complicated?
I see the way you're acting like you're somebody else gets me frustrated
Life's like this you
and You fall and you crawl and you break
and you take what and you get and you turn it into
honesty
promise me I'm never gonna find you fake it
no no no


{Cominciai a fare qualche passo avanti, non potendo più trattenermi lì a guardare come uno stupido, avevo bisogno di starle vicino e forse lei anche, e questo me lo fece capire quando mi avvicinai di più e lei, pur accorgendosi di me, non smise ed anzi intensificò quella musica cantando con tutto il fiato che teneva in corpo come a volermi rendere testimone dell'incubo che stava vivendo, ahimè, per colpa mia.}

Chill out whatcha yelling for?
Lay back, it's all been done before
And if you could only let it be
You will see


Somebody else round everyone else
You're watching your back, like you can't relax
You're trying to be cool, you look like a fool to me
Tell me


Why you have to go and make things so complicated?
I see the way you're acting like you're somebody else gets me frustrated
Life's like this you
and You fall and you crawl and you break
and you take what and you get and you turn it into
honesty
promise me I'm never gonna find you fake it
no no no


Why you have to go and make things so complicated?
I see the way you're acting like your somebody else gets me frustrated
Life's like this you
You fall and you crawl and you break
and you take what you get and you turn it into honesty
promise me I'm never gonna find you flaking
no no no


{Quella canzone si concluse, spegnendosi con lentezza e con qualche ultimo tocco alla chitarra.
Lei si asciugò le lacrime con un fazzoletto vicino e incrociò lo sguardo ancora con il mio, cercando in qualche modo di sorridermi.
Risposi a quell'espressione al meglio che potei e feci qualche altro passo, nella tasca ancora quel dono.
Avvicinandomi al portico notai che la porta di ingresso era aperta e sul tavolo della cucina si intravedeva una torta con delle candeline spente già da qualche minuto, ma evidentemente a parte se stessa non c'era nessun altro ad applaudire.
Sapevo che la festa con me era per la sera ma forse quella torta, per altro piccola, era fatta solamente per loro, per un festeggiamento intimo.
Portai di nuovo gli occhi su di lei, ero un po' in difficoltà, ma alla fine qualcuno doveva pur cominciare da qualcosa no?}

Molto bella, complimenti.

Grazie Sand... E benvenuto, mi spiace di doverti accogliere da sola. Tyslion non c'è...

Lo vedo perfettamente, dove è andato quella testa di cazzo?

Stamattina lo hanno chiamato dal corpo d'armata, nuova importante missione in Libia, è scappato via dicendomi che non poteva rifiutare, c'era in gioco un grado in più, poteva passare da colonnello e tenente colonnello.
Già, in fondo che problema c'era, è solo il compleanno della sua fidanzata... anche promessa sposa poi.


{Quella notizia mi lasciò di stucco.
Non sapevo che si fossero fidanzati in via ufficiale, ma era anche vero che non vedevo anelli particolari alle dita, forse se l'era tolto per via della grossa delusione, ma era comunque vero che non aveva tutti i torti.
Per quel che mi riguarda, me ne sarei fregato di una posizione di rilievo in più nell'esercito a confronto del compleanno della mia donna, ma lui non era così... per lui ormai sembrava essere diventato più importante l'esercito che la sua futura moglie.
In quel momento avrei voluto ucciderlo con le mie stesse mani tanta era la rabbia che mi scorreva nelle vene!}

Questo non lo immaginavo.

Che cosa? Che ho avuto la folle idea di accettare di essere sua moglie?
Già, faccio fatica a crederci anche io ormai...


Mmhhh...

Ogni volta che vorresti dire qualcosa però ti trattieni per qualche motivo fai sempre quel verso.
Avanti Sand, parla... almeno tu fammi un po' di compagnia oggi...


Beh, a dir la verità non so se farti o meno gli auguri vista la situazione.

{A quel punto Rachel si alzò in piedi e mi venne davanti, guardandomi dal basso verso l'alto, prendendo in una mano una ciocca dei miei capelli che era da un anno circa che mi stavo lasciando crescere.
A lei piacevano molto, una delle poche persone al mondo ad avere una simile opinione, oltre a me e M... magari qualcun altro, forse tu, chi può dirlo.
Era così bella, ma è inutile che divago su una cosa simile, altrimenti mi toccherebbe obliviarti di nuovo, non ne ho voglia.}

Ho detto qualcosa che non va?

{Sorrise, per la prima volta da quando ero arrivato.}

No, non hai detto proprio niente ed è questo il problema!
Dici che vorresti farmi gli auguri e poi ritratti la cosa, ma dico sono queste le maniere di trattare una cara amica che oggi fa la bellezza di 23 anni? Forza, dammi il migliore abbraccio che puoi e poi cantami la solita canzoncina!


Non ci pensare nemmeno, sai bene che mi rifiuto di cantare, non mi piace la mia voce, ma per l'abbraccio non credo ci siano problemi... Tanti auguri Rachel.

{Mi guardò e le si illuminarono gli occhi, forse soltanto perchè ero la prima persona ad averglieli fatti quel giorno, questo pensai, e lasciai che tra di noi scattò quell'abbraccio che fece provare mille brividi ad entrambi, difatti rimanemmo attaccati per diverso tempo, stringendoci, assaporando ognuno il profumo dell'altra, fino a quando non comprendemmo che forse stavamo andando un po' oltre il normale rapporto di amicizia e ci fermammo in tempo.}

Ah, quasi dimenticavo, questo è per te.
Di nuovo auguri.


Sandyon Vastnor mi ha anche fatto un regalo?
Non ci posso credere, ma allora devo essere veramente importante!


... Più di quanto tu creda.

{Avevo pensato ad alta voce, maledizione.
Avevo detto veramente quello che mi passava per la testa e per il cuore e lei lo sentì forte e chiaro, difatti mi guardò inizialmente spaesata e subito dopo, debolmente ma per timidezza, sorridente.
Portai alle sue mani il pacchettino fatto male, fatto da me, che prese con cura come se fosse un tesoro prezioso e lentamente lo scartò, rivelando quella che aveva tutta l'aria di una collanina.}

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Oh santo cielo Sandyon, ma è... veramente un amore!

E' stata fatta da dei bambini che ho salvato in una missione, in Malesia.
Ho accettato un incarico di salvataggio di un paese sull'orlo della guerra civile assieme ad un vecchio amico e visto che so quanto hai sempre professato l'idea che i bambini dovrebbero rimanere fuori dalla sofferenza e dalla guerra, quando mi hanno chiesto quanto volevo in cambio per il lavoro, ho risposto che un dono fatto dai loro bambini sarebbe stato più che sufficiente, senza volere null'altro come paga.


{Rachel, che ancora guardava quella collana con tanta felicità, alzò nuovamente lo sguardo verso di me, ancora gli occhi lucidi ma questa volta di gioia ed infine, mi abbracciò di nuovo ancora più felice, con ancora più trasporto.
Sapevo che quel regalo non poteva essere eguagliato da nient'altro che ci fosse sulla faccia della terra, conoscevo bene i suoi gusti. Quando si ama una persona di nascosto si corre questo rischio, come anche il rischio di finire in un bel guaio.}

Sandyon... io... non so davvero cosa dire...

Non dire niente, hai già detto troppo... hai già fatto troppo.

Che... che cosa intendi? Che significa?

Che la tua voce dolce e meravigliosa ha già attraversato troppe volte il mio cuore trafiggendolo, sento che se deciderai di parlare ancora potrei morire nel sapere che con la stessa voce sussurri parole d'amore a qualcuno che non sono io.

S... Sandyon...

Rachel, no, per favore. Ti ho già detto, non dire altro, non c'è bisogno che parli ancora.

No... hai ragione, è meglio non parlare, o almeno, non che... ne sia il momento...

Che cosa int-...

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{Avvenne quello che non mi sarei mai aspettato ma che mi riempì il cuore di gioia infinita.
Per la prima volta dentro di me ho percepito come se il dissennatore rosso non mi avesse mai attaccato e infettato, come se tutta la gioia che potessi provare e sentire nell'anima stava esplodendo in quel frangente.
Non pensavo fosse una cosa fattibile ed invece fu davvero così, per quanto, lo sapevamo entrambi, era una cosa sbagliata visto che Rachel era ancora quasi sposata con quello che si poteva definire il mio migliore amico oltre a te.
Quello che accadde poi, non penso che ci sia bisogno di raccontarlo, anche perchè considerando che rimasi lì quella notte, si commenta da solo, e fu la notte più bella della mia esistenza fino ad allora}

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Ti amo Rachel... Ti amo fin dal primo momento che ti ho vista.

Ed io reprimevo il mio sentimento verso di te dal primo momento che ti ho visto...
Ti amo Sandyon...


---------------------------------------------------------------

La mattina dopo ci svegliò abbastanza presto Tyslion.
Era riuscito a tornare di fretta dalla guerra facendo un colpo di stato lampo e voleva essere sicuro di poterle fare gli auguri presto anche se con un po' di ritardo.
Ci trovò avvinghiati nel letto e fu da allora che il suo odio per me proliferò a livelli estremi.
Ci scontrammo in quella casa riducendola in polvere tra le urla e le lacrime di Rachel e alla fine, visto che per quanto sia ero ancora più forte ed abile di lui, lo sconfissi mettendolo solo al tappeto, ma forse nemmeno lui voleva propriamente uccidermi, c'era stata fin troppa amicizia tra noi.
Lo lasciai lì con accanto dei viveri e scappai via con lei, andammo per un periodo dalla sua famiglia, poi ci spostammo nel villaggio che tu sai e da allora non ci muovemmo più di lì.
Gli unici lavori che presi per guadagnare abbastanza da farci andare avanti e vivere bene furono quelli con te e con nessun altro, basta guerre, basta omicidi, solo cose tranquille, ma tanto, il resto lo conosci bene perchè lo hai vissuto a stretto contatto con me...


Finì quel racconto assolutamente lungo ed importante, al termine del quale prese un grande respiro e spostò lo sguardo altrove.
Aveva raccontato qualcosa di molto pesante ed importante e sentiva il peso delle colpe sulle sue spalle ormai provate.
Sapeva bene che non si era comportato bene con Tyslion, ma era anche vero che lui era stato il primo a portare la sua fidanzata al punto di rivelare i suoi veri sentimenti a qualcun altro e non essergli fedele, quindi e dunque chi aveva ragione?
Sandyon non pensava di averne per se, non pensava e basta in quel momento, forse lasciava solo il tempo ad Asher di prendere con calma e tranquillità tutto il discorso ed analizzarlo punto per punto, visto che non era stato piccolo, ma il tempo stringeva ed il padrino di Tisifone non aveva certo a disposizione tutta la notte.

Tra l'altro non sono ancora terminati tutti i discorsi, forse mi sono dilungato ma... avevo bisogno di sfogarmi con una persona fidata. Lui non mi ha mai tradito, so di per certo che è l'unico in grado di giudicarmi sulla faccia della Terra.

Adesso comprenderai perchè ho così paura del comportamento di Tyslion in questa faccenda, o meglio, comprenderai che quando ci sono io di mezzo lui perde le staffe molto più facilmente, per questo devi assolutamente scoprire dalla tua fidanzatina mestruata se ha contatti con lui e se sa dei suoi spostamenti.
A questo punto però, temo che se non saprai effettivamente come stanno ora le cose non potrai capire il mio vero timore in tutta la faccenda.


Sandyon lo fissò negli occhi per diversi secondi, mentre da lontano oltre la stamberga il vento smetteva di soffiare, segno che la notte aveva raggiunto il suo culmine e si preparava a diventare mattino entro forse un paio d'ore.
Quanto avevano parlato? Veramente molto, troppo forse, ma il fatto stesso che Asher non si fosse lamentato gli fece comprendere quanto ci tenesse a sapere maggiori cose su di lui e quanto non prendesse sotto gamba gli aspetti del suo passato, importanti anche per lui.
Questo voleva dire essere accanto all'ex mercenario, Asher lo sapeva bene e non smetteva mai di dimostrarglielo con decisione e gentilezza, per questo Vastnor non ebbe alcuna esitazione ulteriore nel parlare ancora e sganciare l'ennesima bomba della nottata, che però, in fondo, dentro di se, credeva che in certo senso avrebbe fatto tirare un piccolo sorriso sereno e compiaciuto all'amico visto che...

Credo di essermi innamorato di nuovo, Ash...

Avanti, dillo che sei contento perchè sono andato avanti, tanto lo so che lo pensi.
Mi spiace però doverti rovinare un poco quell'espressione onestamente gioiosa, amico mio.


... di Monique Vireau.
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Messaggioda Tisifone » 19/03/2012, 23:45

Sprofondato nella sua poltrona, con la tazza ormai vuota in una mano, Asher osservò Sandyon sfoderare la bacchetta e puntargliela alla testa con la stessa espressione con cui poteva osservare un cucciolo di Tasso appena nato, con un misto di tenerezza e ironia. Se chiunque altro, Demetri incluso si fosse preso una tale libertà, probabilmente l’ex Grifondoro lo avrebbe schiantato ancor prima che l’altro avesse avuto il tempo di pensare una qualsiasi formula, ma si trattava dell’uomo che gli aveva salvato il culo più volte di quante poteva ricordare e viceversa. Per questo motivo poteva permettersi non solo di stare seduto con tutta tranquillità, la propria di bacchetta al sicuro nella fodera al braccio, ma anche di scuotere la testa e, una volta che l’altro si era seduto, di assumere un’aria ebete, tipica di chi era appena stato Oblivato.

Perfetto, problema risolto, ora non ricordi più nulla delle espressioni del mio lato insito femminile...

Lato cosa? Mi spiace non capisco di cosa tu stia parlando…

Ribattè scanzonato, felice di sentir ridere l’amico, evento raro che non accadeva da anni, a sua memoria.

…credo di poter andare avanti, ancora poca pazienza, adesso... saprai effettivamente la "verità".

Asher posò la tazza sul tavolino sbilenco tra di loro e allungò le gambe, per mettersi comodo e ascoltare il resto della storia. Non era mai stato un tipo particolarmente curioso né apprezzava il pettegolezzo, materia in cui invece Demetri adorava sguazzare, e lo stesso si poteva dire di Sandyon quindi di sicuro c’era un motivo importante se l’amico si era lanciato in quel lungo e doloroso racconto. Stava a lui mostrare la pazienza di cui andava famoso e scoprire quale era questo motivo.


Probabilmente quello fu l'errore più grande che potessi fare nei confronti di Tyslion dopo quello di averlo trascinato con me nelle trincee.

Senso di colpa. Questo era l’unica cosa che gli era chiaro fino a quel momento: Vastnor covava un senso di colpa verso quella viscida serpe grande quanto un Troll di montagna. E non sarebbe servito a nulla ricordargli che non poteva considerarsi responsabile di ogni cavolata che Tyslion aveva fatto nella sua vita a partire dal giorno in cui lo aveva seguito nella prima missione. Sandyon gli aveva dato solo la scusa buona per poter dare sfogo alla propria oscena e violenta personalità che sarebbe venuta a galla lo stesso, probabilmente in maniera meno gestibile e più plateale.

Chi nasce quadro non può morire tondo…

Diceva sempre sua nonna e mai come in quel caso quel vecchio detto sembrava essere adatto.

Divenne unico a comando di molte truppe e la sua fama si estese nel tempo poichè senza di me a contenere le sue uscite di follia bellica, l'armata avanzava uccidendo e sterminando senza pietà, diventando quella che per diversi anni chiamarono "il mare di sangue", ma credo non serva che ti vada a specificare oltre di quei tempi, giusto?

Scosse la testa, un’espressione truce in viso. Era stato un mercenario anche lui per molti anni, aveva ucciso per denaro,per ideali, per giustizia, ma aveva sempre cercato di ridurre al minimo le perdite umane e questo suo codice morale lo spingeva a disprezzare quelli come Tyslion che preferivano fare piazza pulita di chiunque si trovasse sulla sua strada, persone innocenti e ignare incluse.

Ebbe un solo fermo di due mesi e mezzo per prendere un master in alchimia e pozionistica avanzata di quarto grado, livello A.
Comprendi bene che una delle cose che di certo sa fare meglio, probabilmente anche di me e te sono proprio i composti chimici e le pozioni più letali.


Come poteva non comprendere qualcosa che gli era stata sbattuta in faccia più e più volte senza ritegno in casa propria? Tyslion aveva preso quel master insieme a Demetri, i due si erano distinti come i migliori del corso e avevano fatto baldoria al Manor per giorni, prima che lui desse di matto e li cacciasse entrambi da casa. Anche se faticava ad ammetterlo, il motivo reale per cui lui odiava profondamente quel gran bastardo non era tanto per quello che aveva fatto, ma per quello che sapeva fare, per avere così tante cose in comune con l’uomo che amava, per averglielo messo contro più volte, facendo leva sull’animo Serpeverde di Demetri.

Era portato per quelle materie fin da quando andava a scuola. Allora la credevo una serie di materie inutili e per idioti incapaci di impugnare una bacchetta, oggi invece mi trovo a dire anzi che avere delle conoscenze simili fornisce un gran vantaggio anche sul nemico più impensabile e potente.

Per loro gli idioti siamo noi. Persone tutte muscoli e niente cervello che risolvono tutto con la forza bruta senza un minimo di eleganza.

Sbottò, ripetendo parola per parola quello che Tyslion sussurrava all’orecchio di Demetri ogni volta che si incontravano e che una volta, aveva avuto il coraggio di urlagli in faccia.


… il 3 Agosto era il compleanno di Rachel e dunque, non potei rifiutare l'invito in nessun modo, anche perchè avevo da poco finito la missione in Malesia proprio con te, ricordi?

Per un attimo pensare a Demetri e a Tyslion in perfetta sintonia lo aveva distratto, portandolo lontano dalla Stamberga mille miglia tanto che a quella domanda per poco non rispose chiedendogli di ripetere perché non aveva sentito neanche una sola parola. Ma non poteva fare questo a Sandyon, non poteva fargli credere che mentre lui si stava confidando la sua mente vagava in un’altra dimensione.

Come dimenticare quei bei momenti felici passati insieme?

Si limitò a dire, quindi, con un tono di voce sarcastico, un minuscolo intermezzo per dimostrare che era ancora vivo e sveglio, prima che il compagno riprendesse a parlare.


… peccato che in realtà durante quegli stessi istanti, la vera persona che stava vivendo un'agonia non ero affatto io, bensì la ragazza che, camminando ancora un poco risalendo la collina e avvicinandomi alla bella casa, trovai sul portico seduta su una poltroncina con le lacrime agli occhi a suonare la chitarra con aria malinconica, triste, distrutta e sofferente.
In quello stesso momento, pur avendo avuto un sussulto forte al cuore nel vederla stare così, decisi che volevo ascoltare e non interromperla, anche perchè aveva già cominciato il suo piccolo requiem d'amore...


Forse inconsapevolmente Sandyon aveva iniziato a canticchiare quella vecchia canzone, lo sguardo totalmente assente come se, invece che seduto su una vecchia poltrona polverosa, si ritrovasse a salire quella piccola collina attirato dalla voce disperata della donna che amava.

Cominciai a fare qualche passo avanti, non potendo più trattenermi lì a guardare come uno stupido, avevo bisogno di starle vicino e forse lei anche, e questo me lo fece capire quando mi avvicinai di più e lei, pur accorgendosi di me, non smise ed anzi intensificò quella musica cantando con tutto il fiato che teneva in corpo come a volermi rendere testimone dell'incubo che stava vivendo, ahimè, per colpa mia.

Ancora il senso di colpa. Ma quello che mise Asher sul chi vive fu il tono di voce accorato che l’amico stava usando, quel susseguirsi di parole colme d’amore a cui facevano da contraltare pensieri di fuga, come tanti piccoli campanelli di allarme che qualcosa che non doveva accadere sarebbe invece accaduta da lì a poco. Scosse impercettibilmente la testa, come a voler scacciare quei pensieri inopportuni: si fidava dell’uomo seduto di fronte a lui, sapeva che era un uomo d’onore, per cui la lealtà e la fedeltà erano valori reali.

E' stata fatta da dei bambini che ho salvato in una missione, in Malesia.
Ho accettato un incarico di salvataggio di un paese sull'orlo della guerra civile assieme ad un vecchio amico e visto che so quanto hai sempre professato l'idea che i bambini dovrebbero rimanere fuori dalla sofferenza e dalla guerra, quando mi hanno chiesto quanto volevo in cambio per il lavoro, ho risposto che un dono fatto dai loro bambini sarebbe stato più che sufficiente, senza volere null'altro come paga.


E questo spiegava l’aria da cospiratori che avevano i bambini durante i pochi giorni che si erano fermati in Malesia subito dopo aver ripulito la zona, il perché erano soliti ridacchiare ogni volta che li incontravano e soprattutto perché una sera all’improvviso era entrato nella loro tenda e semplicemente Sandyon non c’era più.
Voleva sorridere a quel ricordo, chiedergli com’era la collana e altri dettagli stupidi, solo per impedirgli di continuare a parlare: aveva paura di dove tutto quello li aveva condotti e non si sentiva pronto per scoprire certe verità sul suo amico.

Avvenne quello che non mi sarei mai aspettato ma che mi riempì il cuore di gioia infinita.
Per la prima volta dentro di me ho percepito come se il dissennatore rosso non mi avesse mai attaccato e infettato, come se tutta la gioia che potessi provare e sentire nell'anima stava esplodendo in quel frangente.
Non pensavo fosse una cosa fattibile ed invece fu davvero così, per quanto, lo sapevamo entrambi, era una cosa sbagliata visto che Rachel era ancora quasi sposata con quello che si poteva definire il mio migliore amico oltre a te.
Quello che accadde poi, non penso che ci sia bisogno di raccontarlo, anche perchè considerando che rimasi lì quella notte, si commenta da solo, e fu la notte più bella della mia esistenza fino ad allora.


Asher non ebbe cuore di dire nulla e alla fine Sandyon gli confidò quello che, per l’ex Grifondoro, era il peggiore dei peccati: aveva tradito la fiducia di un amico, gli aveva profanato la casa e il letto, rubandogli quella che era a tutti gli effetti la sua fidanzata, infelice certo, ma sua.
Ritrasse di scatto le gambe, come se si fosse scottato e si issò sulla sedia, le mani giunte all’altezza del petto in una chiara posa di distanza: come poteva mai essere accaduto? Demetri lo aveva messo in guardia nei confronti del neo Professore di Difesa mille volte, dicendo che non ci si poteva fidare di lui, che nascondeva qualcosa di terribile, che era un traditore pronto a pugnalare alle spalle anche il suo miglior amico pur di ottenere quello che voleva. E lui che lo aveva sempre difeso in tutti quegli anni.

Sapeva… Demetri sapeva…

Quella rivelazione divenne ovvia ai suoi occhi miopi, rendendo più chiari i vaneggiamenti del compagno e fondate le sue paure.

Gli unici lavori che presi per guadagnare abbastanza da farci andare avanti e vivere bene furono quelli con te e con nessun altro, basta guerre, basta omicidi, solo cose tranquille, ma tanto, il resto lo conosci bene perchè lo hai vissuto a stretto contatto con me...

Il racconto era giunto alla fine e Asher si sentiva assolutamente sconvolto, incapace, forse per la prima volta, di dire la cosa giusta. Fu il fatto che Sandyon distolse lo sguardo da lui, puntandolo altrove, a fargli comprendere che, nonostante il tempo passato, gli anni felici trascorsi con Rachel, l’amico si sentiva ancora in colpa per quello che era accaduto, non sentendosi completamente con l’animo pulito.

Sei una grandissima testa di c***o e lo sai benissimo. Ti sei macchiato di un crimine orrendo… - si decise a dire alla fine, osservando l’altro con tale intensità da costringerlo a ricambiare il suo sguardo. – ma ti ci hanno costretto… quindi è inutile che continui a tormentarti per questo.

Finì per dire, il tono di voce triste ma non deluso, le braccia di nuovo posate mollemente sui braccioli della poltrona. Demetri poteva dire quello che voleva ma lui si fidava di Sandyon, nonostante tutto.

Adesso comprenderai perchè ho così paura del comportamento di Tyslion in questa faccenda, o meglio, comprenderai che quando ci sono io di mezzo lui perde le staffe molto più facilmente, per questo devi assolutamente scoprire dalla tua fidanzatina mestruata se ha contatti con lui e se sa dei suoi spostamenti.

Demetri non sa nulla di Tyslion da anni.

Affermò con sicurezza, prima di iniziare a far schioccare le dite, in un gesto di nervosismo che l’altro conosceva bene. Probabilmente se avessero posto a Demetri la stessa domanda su lui e Sandyon anche il compagno avrebbe risposto allo stesso modo, sbagliandosi di grosso. Aveva smesso di fare il mercenario perché le bugie e le verità che nascondeva al suo uomo erano tali e tante che stavano per logorare il loro rapporto e adesso vecchie ferite mai guarite e scheletri mai sepolti stavano per saltare di nuovo fuori, minacciando di mandare all’aria tutto quanto.

Glielo chiederò… gli parlerò di te, di quello che sta accadendo… non ne sarà contento e probabilmente dovrai evocare una brandina nel tuo ufficio.

Confessò alla fine, immaginando già la reazione del compagno a tutta quella situazione.

A questo punto però, temo che se non saprai effettivamente come stanno ora le cose non potrai capire il mio vero timore in tutta la faccenda.
Credo di essermi innamorato di nuovo, Ash...


Gioia, pura gioia. Quello era il sentimento che brillava in quel momento negli occhi di Asher. Ci aveva sperato tanto e finalmente era accaduto, il suo più caro amico era finalmente riuscito a voltare pagina, a rifarsi una vita. E questo si che complicava le cose perché chiunque si fosse trovato al suo fianco automaticamente diventava un bersaglio per la bacchetta di Tyslion.

Amico aug…

... di Monique Vireau.

La frase di congratulazioni gli morì sulle labbra, il sorriso si tramutò in un ghigno e lo sguardo si spense. Non aveva avuto il tempo di fantasticare su chi poteva essere la fortunata, ma di sicuro non avrebbe mai pensato, neanche nei suoi incubi peggiori, che potesse trattarsi di lei.

Almeno è già un suo bersaglio…

Commentò sarcastico, prima di fare un profondo respiro.

Voglio che Tisifone stia il più lontano possibile da questa storia. Questa Monique è un doppio bersaglio e tu non sei abbastanza lucido per proteggerla, figuriamoci per poter tenere al sicuro anche la mia figlioccia. Non voglio che Tissy ci vada di mezzo in alcun modo.

Disse serio, una luce omicida negli occhi.

Io ti trovo Tyslion e tu trovi il modo di tenere Tissy lontano da loro.

Era un patto quello che gli stava proponendo, non una minaccia, perché avrebbe aiutato l’amico in ogni caso,ma voleva una rassicurazione in quel senso, solo in quel modo avrebbe saputo come muoversi con Demetri per ottenere quelle informazioni.
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