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Riva del Lago

Messaggioda Simon » 30/10/2011, 19:39

[Riva Ovest]

Calma, la calma che arieggiava in quel preciso istante sulle rive occidentali del lago era...speciale. Una scimmietta si trovava così ferma vicino all'acqua, osservava fissa verso un punto definito sullo specchio dell'acqua, non c'era ancora nessuno in quel luogo, solo quel semplice e piccolo primate, talmente piccolo che poteva essere scambiato per una pianta minuta, quasi un'erbaccia.
Aveva in mano qualcosa, una specie di biscotto che masticava di tanto in tanto avida nel suo fare. Il sole era alto quel giorno di Ottobre, un lieve venticello fa danzare le fronde degli alberi che si stagliavano intorno a quel lago.
Anche se il gelo cominciava già a farsi sentire, il sole che piano piano si alzava riscaldava il luogo, regalando quel torpore alle prossime persone che cammineranno vicino a quella riva, magari per trovare un poca di serenità

Immagine

La scimmietta continuava a mangiucchiare quel biscotto, ma ogni tanto gli occhi partivano all'improvviso verso il lago, come se aspettasse qualcosa, come se lì lì stesse per capitare qualcosa di strano. Mosse la testolina un poco a destra ed un poco a sinistra, cercando di capire da che parte stesse per uscire il suo padrone, ignorando per ora ogni persona che potrebbe passare di là.
La giornata passava, e così anche le ore, con il Sole ormai allo zenit, ma quella scimmietta ancora non si muoveva da lì, poi un paio di bollicine che uscirono fuori dall'acqua, la scimmia le vide e cominciò a saltellare a destra ed a sinistra, gracchiando molto forte, come solo un primate saprebbe fare, poi le bollicine finirono, e di nuovo silenzio, ed ella incuriosito da quello che stava succedendo mise una zampine nell'acqua, forse troppo fredda, perchè subito la portò verso il suo petto, strofinandosela con l'altra, ed un piccolo verso emise come sconsolata.

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Messaggioda Estelle » 31/10/2011, 14:03

[Riva Ovest]

Mattiniera.
Colpa del lungo viaggio, o del cambio di abitudini da un giorno all'altro, probabilmente.
Hogwarts deserta. Gli studenti erano ancora nei loro comodi letti. Le lezioni sarebbero dovute cominciare di lì a qualche ora.
Estelle aveva preso a passeggiare senza una meta. Sapeva dove i piedi la stessero portando; cercò di non badarci molto.
La Riva Ovest era il luogo che sempre più l'aveva affascinata.
Era la parte del lago dove, a quell'ora del mattino, il sole raggiungeva prima la riva. La brezza si faceva più leggero, e non rigida come le prime ore del mattino.
Le foglie prendevano a muoversi sugli alberi. I capelli biondi le facevano da contorno la guancia, spostandosi da una parte e dall'altra.

Immagine

Camminava, guardandosi distrattamente attorno.
Qualcosa catturò la sua attenzione. Un verso strano, il genere di suono che non aveva mai avuto l'opportunità di sentire.
Gracchiava forte, le riempiva i sensi, dandole quasi fastidio.
Non seppe se provar paura o meno. Si guardò attorno, in cerca della fonte.
Una figura sconosciuta, un animale, probabilmente, ricopriva una piccola parte della riva del lago. Sembrava cercare qualcosa, o qualcuno.
Saltellava, poggiandosi prima su un piede e poi sull'altro. Emetteva uno strano suono, nauseante e fastidioso.
Si lasciò andare ad un piccolo sbuffo.
Quasi l'avesse sentita, la scimmietta - così sembrava - ritornò in quiete, come un pargolo appena calmato dalla madre. Emise un altro suono, questa volta più leggero di quello precedente. Un solo attimo, prima di tornare nel silenzio.
Estelle riusciva a sentire, nuovamente, il fruscio del vento. Il genere di suono che le piaceva di prima mattina.
La scimmietta sembrava stranamente inquieta.
Provò una strana compassione nei suoi confronti.
Prese a camminare verso di lei, sbattendo i piedi in modo da farsi notare.

Cosa c'è da urlare così forte, piccola?

Si affacciò verso di lei, piegandosi sulle gambe, rimanendo in bilico sui piedi.
Non provò a toccarla, nè ad aggiungere altro.

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Messaggioda Simon » 31/10/2011, 19:44

[Riva Ovest]

"Cosa c'è da urlare così forte, piccola?"

La scimmietta si girò a quelle parole, un attimo soltanto, per poi tornare verso il lago, un altro piccolo gracchio come di preoccupazione, e poi, diverse bollicine, tante bollicine. la Scimmietta si mise in posizione eretta, quasi scrutando quel punto, e poi cominciò a gracchiare di nuovo indicandolo alla ragazza che si trovava accanto a lui in quel preciso istante. Le bollicine divennero una moltitudine e finalmente si vide uscire una figura umanoide da sotto lo specchio dell'acqua, uno sboffo per riprendere fiato ed poi incominciò a camminare verso la riva, ancora ingnaro della presenza di Estelle accanto a Seth.

Immagine

il passo era lento mentre si portò una mano sui capelli bagnati, lo sguardo infine raggiunse la posizione del sole, facendo un rapido calcolo dell'ora.

Uhm...ci ho messo più tempo del normale, quel tritone non voleva proprio stare fermo!

Pensò mentre si avvicinava alla sponda ovest del lago, un piccolo sbuffo mentre sentiva in lontananza il gracchiare del suo primate, una mano verso l'alto come a salutarlo.

Ehi! sto arrivando! Stai calmo!

Alzò la voce per farsi sentire da Seth, ma quando mise gli occhi sulla scimmietta e fu così vicino da notarla, osservò il biondo della chioma della ragazza, si bloccò, a quasi tre metri da lei, lui ancora nell'acqua con solo i jeans addosso, la collana di nyssa al collo, che brillava di un colore ambrato al collo

Salve...Serve qualcosa?

Chiese infine verso di lei un poco titubante, mordendosi il labbro inferiore, e rimanendo nell'acqua, forse non accorgendosi ancora di essere in una posizione abbastanza imbarazzante, la mano che si trovava sulla testa cadde verso il tronco del professore di Cura delle Creature Magiche mentre Seth, quella adorabile scimmietta saltò verso Simon, posizionandosi sulla spalla sinistra dello Scozzese...

E adesso Simon? Dai su, non puoi mica fare così tutto il tempo!

Pensò infine, attendendo qualche parola dalla ragazza davanti a lui...
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Messaggioda Estelle » 04/11/2011, 17:38

[Riva Ovest]

Ancora chinata su di lei. I piedi le facevano quasi male.
Ignorò il formicolio alle dita. Tese una mano verso la scimmietta, ancora non del tutto quieta. Non si era mai "rivolta" in quel modo ad una animale. Anzi, in vita sua ne aveva visti ben pochi. Ricordava il gatto che un giorno lei e suo padre avevano deciso di salvare dalla strada e portarlo a casa: non durò più di un mese che scappò di casa, spezzando il cuore della piccola Estelle.
Ecco, questa era la sua unica esperienza con gli animali. Eppure, se in quel momento qualcuno fosse passato proprio da quelle parti, l'avrebbe sicuramente considerata eccezionale e degna di poter avere un animale.

La scimmietta sembrava aver trovato la pace al suo arrivo. Ma, dopo un po', prese a gracchiare sempre più forte, cominciando a saltare, poggiandosi prima su un piede e poi sull'altro. Protese il braccio in avanti, verso il lago. Sembrava volesse farle notare qualcosa. Ma cosa poi?
Estelle lo seguì con gli occhi.
Bollicine dall'acqua. Che qualcuno stesse annegando?
Le sembrò di andare improvvisamente nel panico. Non era pratica di salvataggi improvvisi, nè di nuoto. Non aveva mai ammesso a nessuno di non saper nuotare: questa era l'unica pecca del vivere a Lille.

Un ragazzo sulla ventina, capelli biondi, fisico da farle quasi paura, prese a camminare verso di lei, ma qualcosa le diceva che non aveva avuto modo di vederla, visto che ai suoi occhi, in quel momento, c'era solo la piccola scimmietta che ora era ai suoi piedi.

Ehi! sto arrivando! Stai calmo!

La sua voce era sexy quanto il suo corpo.
Cercò di evitare di guardarlo troppo a lungo. Le scappò una risata. Non l'aveva ancora notata.
Anzi.. no, no. Ora l'aveva notata. E si era persino bloccato sul posto.
Sorrise. I capelli biondi scivolarono lungo le sue guance, mossi dal vento.

Salve...Serve qualcosa?

Rimase da sola. Ora non aveva nemmeno la scimmietta che avrebbe potuto distrarla dal corpo tanto sinuoso e sensuale del ragazzo.
Come aveva potuto non notare tanta bellezza e perfezione in dieci anni?
Evitò di rispondere a tale dilemma.
Stese le labbra in un sorriso di compiacimento. Non seppe dire se fosse giusto, ma il ragazzo sembrava abbastanza inquieto con un bionda davanti.

La tua scimmietta sembrava abbastanza preoccupata. Sono solo venuta a farle un po' di compagnia.

Si scusò lei, sorridendo ancora, con fare del tutto naturale, sentendosi improvvisamente troppo bella nella sua maglietta a strisce che, tralaltro, non aveva mai indossato perchè non le piaceva veramente.

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Messaggioda Simon » 08/11/2011, 19:21

L'acqua si muoveva placida in quella giornata, quasi a spingere l'insegnante sempre più vicino alla riva, per un attimo si bloccò ad osservarla, i suoi occhi verdi fissi sul corpo di lei, chinò la testa di lato, da quanto tempo era che non vedeva un essere umano a parte lui stesso? Ma soprattutto cos' era che attirava così tanto il suo sguardo? Saranno i suoi capelli biondi? Oppure i suoi occhi? Ne aveva incontrate altre di persone in quei giorni all'interno del castello, ma ogni volta era una sorpresa, ogni volta era la sola curiosità a pervadere, in dieci anni quanto era cambiato il pensiero comune? Quante cose erano successe alla sua insaputa, quante cose ancora dovranno succedere alla sua insaputa? Rimase in silenzio ancora, distogliendo lo sguardo da lei e cominciando a camminare lentamente verso la riva, doveva asciugarsi altrimenti si sarebbe preso qualcosa.

La tua scimmietta sembrava abbastanza preoccupata. Sono solo venuta a farle un po' di compagnia.

Disse la ragazza poi verso di lui, si bloccò, la guardò di nuovo umettandosi le labbra, non sapeva che cosa dirle, non sapeva...nulla! Deglutì sonoramente osservando la sua scimmietta e cercò di pensare a lei più che alla ragazza, solo per trovare un po di dimestichezza.

Oh Seth? Si...diventa irrequieto quando non ci sono, ti ringrazio comunque per la cortesia, sai quando si innervosisce non risponde di se!

un piccolo sorriso per poi continuare a camminare verso la riva.

Uff...che freddo, spero solo che Seth abbia preso l'asciugamano!

Pensò solamente cercando di non tornare con lo sguardo verso di lei, ma non per superbia, bensì per agitazione, i passi erano lenti, la scimmietta che infine si mise buona buona sul capo del Professore in modo da non bagnarsi, e poi arrivò sulla riva osservando per terra il suo asciugamano "preso in prestito" dal suo dormitorio.

Ah eccolo!

Pensò infine prendendolo con velocità e posandolo sulla sua testa, la scimmia prima venì coperta dal telo, ma subito dopo uscì fuori dal suo rifugio ritornando sulla terra ferma, lo sguardo tornò infine verso la giovane donna, si strofinava i capelli con quel panno cercando di asciugarsi il prima possibile in modo da vestirsi e togliere un attimo quell'imbarazzo dalla pelle, si morse di nuovo il labbro inferiore, mentre il sole cominciava il suo ultimo momento di veglia.

Grazie...ancora...per la compagnia...beh...forse lei ha altre cose da fare...quindi...non la disturbo...altrimenti...

un respiro profondo poi guardando verso il lago in silenzio.

Certo...se vuole rimanere, non è un problema anzi, beh, come vuole lei insomma...

Continuò a parlare bloccandosi poi, magari aveva parlato troppo, lo sguardo verso la scimmietta che come al solito non fece altro che fare finta di niente, come a metterlo sempre più nei guai.

Sempre traditore!

Pensò poi quasi sibilante con lo sguardo verso di lui, ma infine sospirò, non ci poteva fare niente il Professore di Cura delle Creature Magiche.

Io...beh...mi chiamo Simon...McDullan...piacere di fare la sua conoscenza...

si mise una mano sul cuore, come ad indicare se stesso, abituato forse più con le creature magiche che non gli essere umani, lo sguardo verso i suoi piedi nudi, doveva rimettersi anche le scarpe, tanto i jeans ce li aveva addosso.

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Messaggioda Estelle » 09/11/2011, 16:30

Continuava a squadrarla. Il suo sguardo addosso riusciva a renderla nervosa.
Si era sempre considerata una ragazza abbastanza forte, capace di affrontare chiunque. Era stato anche merito di ciò se era riuscita a diventare una delle più grandi Duellanti della sua Casata. Ma di fronte allo sguardo di un ragazzo, anzi, di quel ragazzo, non riusciva a distrarsi. Ne era ipnotizzata e, allo stesso tempo, infastidita.
Quasi ci fosse tra loro un lungo filo teso, qualcosa che riuscisse a tenere collegati i loro sguardi l'uno sull'altra.

Oh Seth? Si...diventa irrequieto quando non ci sono, ti ringrazio comunque per la cortesia, sai quando si innervosisce non risponde di se!

Eppure la risposta non sembrava esser consona al suo sguardo, ora non più concentrato sul suo volto.
Sembrava distratto. Abbastanza prepotente da lei pensare di esser la causa di tale distrazione.
Non si era mai vantata così tanto del suo aspetto, o perlomeno, non se ne era mai vantata con qualcun altro. Sapeva di essere bella, sapeva anche di essere evidentemente bionda e di rispecchiare, in qualche modo, la perfezione, ma, sin da quando era piccola, non ci aveva mai fatto troppo caso, e non ne aveva mai dato troppa importanza.
Si piaceva, quello sì, ma non faceva della sua bellezza una cosa importantissima.
Lo osservava avanzare, e ignorarla.
Un gesto abbastanza maleducato, da parte sua, ma per qualche strano motivo Estelle provava tutt'altro: non lo considerava maleducata. Anzi, il suo comportamento riusciva ad attrarla, più di quanto il suo corpo non facesse già.

Grazie...ancora...per la compagnia...beh...forse lei ha altre cose da fare...quindi...non la disturbo...altrimenti...

Un rapido sguardo verso di lei.
Estelle accennò un sorriso. Era in evidente imbarazzo. Ciò le provocò un moto di compassione.
Abbozzò un passo verso di lui. La scimmietta si mosse, tornando sulla terra ferma.

Certo...se vuole rimanere, non è un problema anzi, beh, come vuole lei insomma...

Perfetto. Era semplicemente ciò che stava cercando. Un invito chiaro.
Curvò le labbra verso l'alto, rivolgendo un sorriso al ragazzo, che ora sembrava troppo preso a cercare qualcos'altro, dopo aver trovato il suo asciugamano.
Estelle si portò una mano tra i capelli biondi, portandoli all'indietro, in modo che non potessero darle fastidio e non le intralciassero la visuale.

Io...beh...mi chiamo Simon...McDullan...piacere di fare la sua conoscenza...

Simon McDullan. Un nome che le suonava molto familiare.
Sapeva di averlo già letto da qualche parte, in qualche strano foglio datole dalla preside quando era stata nominata ufficialmente professoressa di Babbanologia. Purtroppo, la sua poca memoria le impedì di ricordare oltre.
Avanzò di qualche passo, i tratti del viso sereni, i capelli biondi che erano tornati nella posizione precedente e si muovevano al vento, carezzandole le guance.

Estelle Moreau.
Il piacere è tutto mio.


Protese una mano verso di lui, spezzando gli ultimi dieci centimetri che li separavano. Abbozzò un sorriso, quasi a trasmettergli una certa tranquillità che ovviamente gli mancava. Ovviamente, la cosa era reciproca.

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Messaggioda Simon » 09/11/2011, 22:32

Quei dieci centimetri in meno fecero la differenza per il nostro Scozzese che, fortunatamente, non arretrò neanche di un passo quando lei avvicinò la sua mano per le tipiche presentazioni umane, cosa che lui non fece all'inizio, abituato al suo vivere nella foresta, si morse il labbro inferiore osservando prima la mano e poi la sua scimmietta, titubante di quello che dovrebbe fare, ma il sorriso di lei gli infondò coraggio, almeno era quello che pensava lui, lentamente mosse la mano verso la bionda, toccando per un attimo le dita per poi passare al palmo della mano, le labbra del professore, da fessure che erano, si schiudevano ad ogni centimetro che separava la sua mano dalla stretta di "amicizia".

"Gulp, avanti su! non fare quella faccia da beota e stringigli la mano, non sei mica un selvaggio! Sai come si comportano le persone, Ricordatelo!"

Pensò in fretta e furia stringendo velocemente la mano della Francese, scuotendo per un breve attimo quella leggera morsa e ritirando la mano, per un attimo guardandosela, in quel momento sembrava più un bambino che un Professore.

Bene, però adesso devi farci l'abitudine! E mettiti la maglietta Santo Merlino!

La sua voce lo spronò e, come destato da un sogno, riprese velocemente la maglietta che si trovava vicino alla scimmia e se la mise, una maglietta grigia, atona nel colore, come a voler rimanere sempre nell'anonimato, l'opposto della Professoressa di Babbanologia.

Estelle...Moreau...Francese giusto?

Chiese verso di lei con una domanda pressocchè scontata, visto il cognome, ma, visto che la Francia era uno dei luoghi che non aveva visitato per niente, la curiosità pervase il suo essere, si stirò un attimo la maglietta sgualcita addosso in modo da nascondere Nyssa sotto il capo, ma non per paura, ma per semplice abitudine, la strinse un attimo nel palmo della mano, chiudendo gli occhi.

Sei il mio ultimo ricordo di quella Foresta tanto amata, mi dispiace di averti lasciata da sola...

Pensò poi, un poco di nostalgia, era ormai abituato al frastuono delle foglie che cadevano in Autunno, o della neve che le ricopriva d'Inverno, o di quei fiori che sbocciavano di Primavera, o di quei versi degli animali che si svegliavano d'Estate e poi a era ormai abiutato all' austerità di Nyssa. Non aveva mai provato nulla per quella Centaura, se non amore fraterno, da quando non vide più la sua famiglia, Nyssa divenne quasi una sorella maggiore per lui, lo accudì, lo medicò, lo riprese quando si perdeva nella foresta, il che succedeva quasi tutti i giorni i primi anni del suo "studentato" nella foresta intorno a Stonehenge dove prese anche la sua bacchetta, che non portava addosso per il semplice fatto che per lui "non serviva".

Se posso permettermi, come mai così presto al Castello? I corsi non sono ancora iniziati...

Chiese infine alla sua interlocutrice ritornando con la mente ai presenti, adesso la sua vita era lì, ad Hogwarts...Sarebbe tornato a salutarla! L'importante adesso è fare bene il lavoro che gli era stato affidato, Professore di Cura delle Creature Magiche, diciamo, pane per i suoi denti!

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Messaggioda Estelle » 15/11/2011, 16:14

Ancora un istante. Stava per rinunciarci.
La sua mano ancora a mezz'aria. Il ragazzo sembrava aver qualche problema. Maleducato da parte sua pensarlo senza aver prima saputo qualcosa di lui. Maleducato persino, da parte di Simon, non stringerle la mano in segno di gentilezza.
Gli occhi azzurri perlustrarono tutta la figura del ragazzo, a partire dai piedi per giungere ai capelli dorati. Rimase a fissarlo, un sopracciglio inarcato, evidentemente perplessa dal suo comportamento.

Forse dovresti rinunciarci..

Una parte di lei sapeva di doverlo fare. In fondo, anche nei film, in una situazione simile, colui che faceva il primo passo era sempre il primo a rinunciarci. E se Simon non era una persona tale da sapersi comportare civilmente, di certo lei non gliene avrebbe fatto una colpa. Anzi, magari avrebbe provato un approccio più semplice e "indolore".
Simon era ancora abbastanza perplesso sul da farsi. Continuava a fissare la mano ancora a mezz'aria.
Per un attimo sembrò riprendersi. Mosse una mano verso quella di Estelle, sfiorandola appena, in una presa delicata e incerta. Se non fosse stato così evidente, avrebbe conferito al ragazzo qualche anno in meno.
E poi d'un tratto la presa si fece più forte, e allo stesso tempo, veloce.
Simon ritirò subito la mano, prendendo a cercare la propria maglietta, per poi indossarla con la stessa velocità con cui aveva interrotto il contatto precedente.

Estelle...Moreau...Francese giusto?

Notò la curiosità.
Rispose di rimando con un sorriso. In qualche modo, Simon era stato attento a quanto detto da lei, anche se non era nulla di importante.
Si passò una mano tra i capelli, portandoli all'indietro.

Francese, precisamente di Lille, al confine con il Belgio.

Fu una risposta chiara e breve, il genere di risposta che si fornisce quando non si ha granchè su cui chiacchierare, con l'unica differenza che entrambi avrebbero potuto parlare di qualsiasi cosa, dato il fatto che non si conoscevano affatto.
Si appoggiò su un piede, quasi stanca di trovarsi in piedi da un po', ferma allo stesso posto.

Se posso permettermi, come mai così presto al Castello? I corsi non sono ancora iniziati...

Le venne quasi da ridere.
Da quando in qua dimostrava qualche anno in meno dei suoi 21 anni? Perchè, naturalmente, Simon doveva averla scambiata per una studentessa.
Invidiava un po' sua sorella, in quel momento. Così piccola ed indifesa, con l'opportunità di imparare ancora qualcosa.Invece, per Estelle la carriera scolastica era finita, da un lato, ma dall'altro era appena cominciata.

Credo che un Caposcuola debba esser al castello molto prima degli studenti, no?

Un moto di allegria e desiderio.
Esser Caposcuola era stata di certo una novità per lei, una lieta novità. Sentiva di farcela, così come credeva nella sua Casata, come ci aveva creduto in sette anni. Sorrise. Più un sorriso a se stessa che al suo interlocutore.
Per la prima volta era contenta di essere, per sua scelta, in un luogo preciso.

Ho lasciato questa scuola tempo fa, dopo il conseguimento dei miei M.A.G.O.
Ora sono qui in veste di Caposcuola di Corvonero.


Non aggiunse nient'altro. Le bastava così poco.
Riprese.

Immagino che la cosa sia reciproca.

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Messaggioda Simon » 16/11/2011, 18:36

Rimase in silenzio ora guardandosi per un attimo la mano ancora, non capendo se avesse fatto bene oppure no, si morse il labbro inferiore mentre la ragazzza cominciò a parlare di nuovo.

Francese, precisamente di Lille, al confine con il Belgio.

Francese, aveva visto giusto il professore di Cura delle Creature magiche, annuì a quella risposta giusta e si distrasse guardando per un attimo il lago, la mano che corse subito verso Nyssa, stringendola, aveva sentito qualcosa, ma che cosa? Per un attimo da occhi spaventati divennero seri e determinati, ma giusto per un attimo perchè quando tornò con la vista da lei ritornò anche quel suo sguardo perso di solito, con i suoi occhi verde prato fissi sulla fisionomia della bionda.

Non ci sono mai stato lì, dovrebbe essere un bel posto dove vivere no?

Chiese poi alla Caposcuola di Corvonero, facendo stranamente un passo in avanti, potrebbe sembrare un avvicinamento insolito verso la Francese, ma in realtà serviva solo a richiamare l'attenzione di Seth, la sua curiosità non aveva limiti questo lo sapeva ed anche bene, ma si fidava di lui, come lui si fidava dello Scozzese.

Non ci pensare neanche Seth!

pensò verso di lui per poi continuare a parlare con la ragazza, ascoltando le altre sue parole e sgranando gli occhi ancor di più:

Credo che un Caposcuola debba esser al castello molto prima degli studenti, no?

Ho lasciato questa scuola tempo fa, dopo il conseguimento dei miei M.A.G.O. Ora sono qui in veste di Caposcuola di Corvonero.


Caposcuola anche lei? Ma guarda che fortuna! Beh si è anche logico, che domanda stupida che hai fatto Simon!

pensò il Docente adesso annuendo e tornando con la mano sul petto come ad indicare se stesso, questa sua fissa non la perderà mai, serviva solo con gli animali, non con gli umani...

Beh anche io sono Caposcuola, di Tassorosso!

Disse poi con un piccolo sorriso, fiero della sua candidatura come guida dei giovani Tassi che si apprestavano al lungo viaggio verso i M.A.G.O.

Non c'era bisogno di vantarsi, sai come venivano chiamati i Tassorosso quando eri qui? Tassifessi! quindi stai in campana la prossima volta!

Pensò poi abbassando la testa e rimanendo in silenzio, attendendo una risata o peggio delle prese in giro, in fondo era abituato a quelle quando si trovava nei sotterranei con la divisa color arancione e nero.

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Messaggioda Estelle » 16/11/2011, 22:10

Non ci sono mai stato lì, dovrebbe essere un bel posto dove vivere no?

La conversazione si era magicamente spostata sul suo luogo di nascita. Impossibile non provare un moto di vergogna ed indignazione. Lille non era precisamente il luogo in cui Estelle avrebbe voluto vivere ancora. Il solo motivo per cui aveva trascorso 21 anni della sua vita a Lille era semplicemente quello di non voler lasciare solo suo padre. Dopo il divorzio tra i suoi, purtroppo, aveva dovuto contribuire, a suo modo, alle spese, quindi non poteva permettersi il lusso di lasciare il padre da solo.
Spostò la sua attenzione a Simon nello stesso istante in cui questo abbozzò un passo in sua direzione.
Capì, subito dopo, che lo spazio percorso verso di lei, accorciando così la distanza, era solo il suo modo di comunicare un messaggio alla scimmietta.

Beh anche io sono Caposcuola, di Tassorosso!

Come aveva immaginato.
Simon, in quel momento, diede risposta ai suoi dubbi. Estelle rispose con un semplice movimento del capo, come a voler annuire e a non volersi scomodare a muovere le labbra per lasciar fuoriuscire il suono dolce e sensuale della sua voce.
Abbozzò un sorriso.
Simon sembrava aspettare qualcosa. Estelle, ovviamente, non aveva capito.
Preferì ignorare tale pensiero. Cercò un buon argomento da proporre per interrompere quel silenzio.
Parlò. Ci provò.

Quanto è piccolo il mondo.
Qualche minuto fa non ci conoscevamo neppure. Ed ora siamo anche colleghi.


Si lasciò andare a quella che per lei era l'affermazione più banale che le fosse venuta in mente. Ma in fondo riteneva che fosse mille volte meglio quella che rimanere del tutto in silenzio e sembrare una tipa taciturna, poco loquace.
Un altro sorriso in sua direzione. Non azzardò oltre.

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