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Riva del Lago

Messaggioda Estelle » 14/04/2014, 11:24

Forse era vero in passato. Non avevamo nulla in comune quindi perché perdere tempo a conoscere qualcosa che non si comprende né si condivide?

Non poteva che darle ragione. Ma allo stesso tempo si poneva un dubbio: cosa Tisifone non condivideva e comprendeva, esattamente, di lei?
Se avesse potuto avrebbe riso, per quanto tutta quella situazione stesse diventando comica e assurda. Quindi Tisifone non aveva voluto conoscerla perchè non la "comprendeva"; ma cosa c'era da comprendere poi? Estelle non si era esposta, con nessuno, e nessuno poteva dire di conoscerla bene, se non Lucas. Ancora lui.. perchè alla fine c'era sempre lui nei suoi pensieri e nei loro discorsi?
Per un attimo le sembrò di capire. Quando si parlava di Lucas non si poteva non parlare di Tisifone. Perchè il passato tornava sempre a tormentarli?
Era comunque una risposta che non avrebbe voluto darsi, anche perchè in quel momento sentiva davvero di voler chiudere con il passato, in tutti i sensi. Ed anche con Lucas. Lei gli aveva mentito, ed aveva fatto sì che la loro storia terminasse. Sapeva anche quanto Lucas fosse stato sincero con lei, ma non poteva davvero accettare che avesse reso Tisifone partecipe di così tanto. Quello no.

Ma adesso… Le sue azioni hanno colmato tutte le lacune degli ultimi anni e hanno portato alla luce il suo vero volto.

Ah si? E quale sarebbe? Mi illumini, visto che mi conosce benissimo..

Che saccente. Ma come poteva una donna così matura ridursi a questo?
Estelle non si sentiva nemmeno superiore, perchè conosceva le sue colpe e le ammetteva. Ma mai avrebbe potuto presentarsi con una certa sfacciataggine.
Di sicuro, quell'incontro, non avrebbe portato alcun miglioramento nei loro rapporti, anzi, avrebbe rafforzato ancor più l'astio che provavano l'una per l'altra, però Estelle aveva almeno la consapevolezza che non avrebbe avuto più a che fare con lei. Ora che lei e Lucas aveva rotto poteva davvero dirle addio. Senza alcun rancore, questo era certo.

Aver mentito con una innocenza da Oscar babbano all’uomo che diceva di amare rende difficile dar credito a qualsiasi sillaba che pronuncia, ne è consapevole?

Di nuovo la donna che voleva proteggere Lucas. Ma davvero voleva proteggerlo? Ma come poteva avanzare certe pretese su di lui?
Estelle non aveva neanche voglia di domandarselo. Lucas le aveva portato una grande felicità, e lei - anche se non lo ammetteva a se stessa - lo amava ancora. Ma avere Tisifone attorno no. Non dopo quello, non dopo ciò che si stavano dicendo. Ma Estelle non voleva neanche scusarsi con lei. Poteva anche essere una bambina capricciosa, ma davvero era troppo per lei sopportare tutto questo.
Non solo Lucas che l'aveva mollata, non solo il non vederlo per mesi - e sapeva che non era stato un caso -, e non solo quelle colpe che magari il Tassorosso le avrebbe rinfacciato sempre. Ora anche lei, che centrava, ma non centrava. Che non aveva alcun permesso di mettersi in mezzo in quella relazione - che ormai non c'era più - e nella sua vita, soprattutto. Non poteva ammetterlo.
Provò anche a scusarsi, ma la Samyliak era davvero troppo immatura per non accettare alcuna scusa, anzi, come Lucas, pure a dubitare di lei e di ogni parola che formulasse. Non ne poteva più.
E quanto avrebbe voluto prendere la bacchetta e puntargliela contro, se non fosse stato per le parole di suo padre nella mente, che rimbombavano come un avviso, come a volerla riportare alla coscienza, e non farsi trasportare così dalla rabbia. Ah, Yvan. Quante cose le aveva insegnato, e quanto l'aiutava anche quando non era presente.
Ma forse suo padre sbagliava. Forse anche lei sbagliava a ripetersi le parole di suo padre per mantenere la calma. Tisifone non esitò affatto a mantenerla.
Estelle non ebbe neanche il tempo di scansarsi, e se ne avesse avuto ci sarebbe anche riuscita. [Talento (F) = 15 + 10= 25; Lancio d20, risultato: 10]
Il palmo aperto della Divinante la colpì esattamente sulla guancia sinistra. Uno schiaffo che causò uno schiocco potente, e che le fece bruciare la guancia. Così come il resto del corpo, invaso dalla rabbia che anche il lei ribolliva. Ma non aveva davvero intenzione di reagire.
Tisifone poteva davvero fare come voleva, comportarsi anche come una bambina, ma mai si sarebbe abbassata a certi livelli. Senza neanche accorgersene, un punto brevissimo di sangue fuoriuscì dall'angolo delle labbra. Si passò una mano con aria confusa. Ah, quanto avrebbe voluto demolirla. Ma non poteva.
Purtroppo, con suo grande dispiacere, si ritrovò a pensare a Lucas, e a quanto l'uomo teneva alla Divinante. Non poteva farlo anche per lui. Non l'avrebbe perdonata per quello.
Ma allo stesso tempo.. avrebbe potuto perdonare Tisifone per quel confronto, quando l'ultima volta che si erano visti Lucas le aveva detto di amarla?
Con suo grande dispiacere, sapeva che Lucas avrebbe difeso la donna sbagliata.

Non ha distrutto nessuna felicità? Per lei forse la sua storia con Lucas é stato solo un piacevole passatempo ma lui l'amava davvero e adesso grazie a lei ha l'animo dilaniato.

Come se non lo sapesse già. E non era di certo qualcosa di cui andava fiera. Ma ovviamente Tisifone sapeva tutto, e non poteva di certo ammettere il contrario. La Divinante era certa di ciò che pensava, non poteva per nessuno motivo aprirsi a lei e alle sue ragioni.
Ah, la rabbia.. alcune volte faceva davvero diventare ciechi. Lei lo sapeva benissimo.

Ciò che c'è stato tra me e Lucas non sono di certo affari suoi.

Rispose, senza aggiungere altro, sapendo che questo avrebbe portato a prolungare semplicemente la conversazione, quando era esattamente l'ultima cosa che voleva.

Lei é solo una bambina viziata che considera le persone al pari di bambole con cui giocare a proprio piacimento. Provo una immensa pena per l'uomo che si farà irretire da quel suo finto faccino d'angelo.

Bene, non posso che esserne d'accordo.
Ora credo che non ci sia nient'altro da aggiungere. Lei deve tornare da chi ama, io dovrei tornare a casa per farmi una doccia fresca.


Voleva davvero tornare a casa, e dimenticare, ma soprattutto farsi davvero quella doccia per lasciar andare via la rabbia, e finalmente poter porre fine a quell'incontro e soprattutto ad un rapporto che mai sarebbe potuto nascere. Ma anche ad un rapporto che era nato e che avrebbe voluto chiudere.

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Messaggioda Tisifone » 14/04/2014, 17:52

Dopo aver confessato di non aver mai nutrito il desiderio di approfondire la conoscenza dell'altra, Tisifone rimase in silenzio una manciata di secondi, assaporando il piacere puerile di aver mentito alla ragazza che aveva di fronte, una bugia infinitesimale e senza conseguenze – a differenza di quelle che la francese aveva pronunciato – perché l’odio e il rancore che erano emersi in quel breve scambio di battute difficilmente si sarebbero potuti superare se non a costo di grossi sacrifici comuni. Sacrifici che, se il Fato beffardo non ci avesse messo lo zampino, nessuna delle due avrebbe dovuto compiere. Perché c'era stato un tempo, in quella che ormai appariva come un'altra vita, in cui Tisifone si era dichiarata pronta a mettere da parte i propri preconcetti e pregiudizi e approcciarsi alla Moreau come una tela grezza pronta a cogliere le sfumature del suo carattere che illuminavano di gioia le giornate di Lucas. E come poteva fare altrimenti quando l'altra sembrava essere destinata a essere la donna che avrebbe reso felice il suo migliore amico per il resto della sua lunga vita? Si era anche soffermata a pensare su come quel loro primo incontro si sarebbe svolto, su quello che avrebbe dovuto fare per tenere a bada il proprio pessimo carattere per mettere Estelle a proprio agio e riuscire così a conoscerla un po’ meglio. Non sarebbero mai diventate amiche del cuore - di quello ne era sempre stata certa - ma confidava nella maturità reciproca e nel reciproco affetto che provavano per l'ex Tassorosso per poter raggiungere un compromesso vantaggioso per entrambe e un equilibrio che avrebbe permesso alle due coppie di passare piacevolmente del tempo insieme. Invece con una semplice bugia Estelle aveva mandato all'aria tutti i suoi buoni propositi e quell'incontro/ confronto su cui aveva tanto fantasticato si stava rivelando un gioco al massacro emotivo che non avrebbe avuto né vinti né vincitori.

Ah si? E quale sarebbe? Mi illumini, visto che mi conosce benissimo...

Non sono solita insultare l'intelligenza delle persone rimarcando l'ovvio e credo di aver già fatto troppe eccezioni a questa regola per una sola serata.

Commentò serafica, accompagnando le parole con un elegante alzata di spalle che in realtà le serviva per scaricare un po’ della tensione che si stava accumulando tra le scapole. Che l'altra pensasse pure ciò che voleva, che fosse una saccente sputa sentenze o che non avesse il coraggio di argomentare le proprie posizioni, non le interessava, non quando qualsiasi cosa avesse potuto dire avrebbe dato adito a polemiche o non sarebbe stato compreso. Il suo autocontrollo era decisamente labile e non voleva metterlo maggiormente alla prova, non quando Estelle si dimostrava incapace di pronunciare delle scuse come Merlino comandava. E alla fine accade. Contro ogni buon senso e in barba alle raccomandazioni che si era auto-fatta e a quelle che aveva ricevuto da Noah, Tisifone perse il controllo e colpì la francese, non con una Maledizione ben piazzata, nonostante avesse la bacchetta a portata di mano, ma con un babbanissimo e molto più soddisfacente schiaffo su una guancia. Sentire il calore della pelle dell'altra sotto il proprio palmo e udire lo schiocco riecheggiare nello spiazzo silenzioso le fece formicolare un punto dietro la nuca che la costrinse a rivedere in parte la propria opinione su quelle che Demetri definiva forme dozzinali di intrattenimento babbano.

Forse dovrei convincere Noah a iscriverci a una palestra babbana e dare di pungilato o come si dice…

Si ritrovò a pensare, sbagliando tanto per cambiare il nome dello sport babbano che in quel momento sembrava essere un ottimo strumento per scaricare la tensione e, perché no, aumentare un po’ la massa muscolare. Perché in effetti Tisifone di muscoli ne aveva decisamente pochi tanto che, nel momento in cui aveva sollevato la mano contro l’altra, non credeva minimamente che il colpo sarebbe andato a segno o che potesse colpirla con tanta forza da farla leggermente sanguinare. A quanto sembrava la rabbia e la frustrazione che aveva accumulato in quei mesi le avevano donato una forza fuori dal comune. In ogni caso, nonostante quella macchiolina rossa che dall’angolo della bocca della francese le ricordava ciò che aveva fatto, la Divinante non avvertì alcun rimorso, forse giusto una punta di rammarico per essersi abbassata a tanto e un pizzico di preoccupazione per le enormi scuse che avrebbe dovuto porgere ai suoi due uomini. Anche se il gesto, così come le parole che seguirono, erano stati dettati dal desiderio di proteggere proprio uno di loro e nello specifico Lucas perché al di là di tutto quello che avevano passato un forte sentimento di amicizia, affetto e rispetto reciproco era rimasto a legarli. Sentiva però di aver esagerato, di essersi spinta un po’ troppo oltre, di aver sfiorato il limite che avrebbe dovuto essere invalicabile tra senso di protezione e invadenza e quella consapevolezza le impedì di piccarsi per la successiva affermazione della Moreau.

Ciò che c'è stato tra me e Lucas non sono di certo affari suoi.

Ha ragione, mi scusi. Non è compito mio giudicare i sentimenti altrui.

Pacata e sincera perché in effetti non era lei a dover decretare se Estelle avesse o meno mentito quando diceva di amare Turner o se avesse finto con lui tutto quel tempo. Così come sincera fu subito dopo finendo per rimarcare l’ovvio e dicendo alla francese qual era, secondo lei, la sua vera natura.

Bene, non posso che esserne d'accordo. – sgranò leggermente gli occhi a quella affermazione, chiedendosi non per la prima volta durante quella serata come si potesse essere così passivi e privi di amor proprio. Non aveva reagito alle sue provocazioni, non aveva reagito allo schiaffo che le aveva dato, né a parole né con i fatti, e adesso si limitava a confermare l’ultima sua frecciatina come se fosse stato un complimento. No, per lei Estelle Moreau non aveva un invidiabile autocontrollo ma semplicemente non aveva lo spessore necessario per reagire - Ora credo che non ci sia nient'altro da aggiungere. Lei deve tornare da chi ama, io dovrei tornare a casa per farmi una doccia fresca.

Mi piacerebbe molto ma ahimè non è qualcosa che posso fare – commentò realmente rammaricata perché avrebbe tanto voluto scivolare sotto le lenzuola con Noah e strappargli qualche coccola che probabilmente non si meritava ma purtroppo i suoi doveri come CapoScuola glielo impedivano – Le auguro un piacevole ritorno a casa Miss Moreau, privo di brutti incontri…

Aggiunse educata e sarcastica allo stesso tempo quando, avviandosi verso il Castello, si trovò al suo fianco. Una volta superata la francese Tisifone sibilò qualcosa a Idra che era rimasta per tutto il tempo della conversazione sdraiata tra l’erba alta in prossimità della riva del Lago e insieme al suo familio si inoltrarono nuovamente nella Foresta Proibita per permettergli di cacciare qualcosa prima di far ritorno a Hogwarts in tempo per la cena.

[Exit per Tisifone]
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Messaggioda Eibhlin » 30/05/2014, 22:31

[29 Giugno 2108 - ore 15.43]


Aveva chiesto la collaborazione del Lago Martha Bennet, per arrivare al ragazzo che le interessava, domandole gentilmente di chiedere al Prefetto Corvonero il favore di prenderle un certo ingrediente per Pozioni proprio nei pressi della riva del Lago Nero: teneva d'occhio Zephyr Kenway da anni, ormai, da quando il Ghiaccio si era insidiato nella sua anima; era stato sempre grazie all'aiuto della professoressa di Pozioni, inoltre, che l'Oceano era venuto a conoscenza del cambiamento in positivo del ragazzo, a detta della donna più sorridente e vivo di prima.
Ad Eibhlin non interessava cosa fosse, quale differenza ci fosse tra lui ed un essere umano normale… se Ceres l'aveva benedetto, se il Conflux l'aveva scelto come suo protettore, allora nessuno avrebbe mai avuto niente da ridere, l'Acuan Diluvium in primis: al contrario, pensare di poter donare al giovane Zephyr una nuova famiglia, poiché sapeva che egli era orfano, la esaltava non poco; tuttavia neanche un briciolo di questa gioia trapelava al momento esternamente, poiché Eibhlin appariva, agli occhi del mondo, come una ragazza ben più giovane della sua età reale, calma e posata, in attesa dell'arrivo di qualcuno, evidentemente.
Come sempre, vi era punta d'ansia nel cuore della donna, poiché esisteva anche la probabilità che Kenway rifiutasse il proprio Elemento, che decidesse di non voler accettare il suo compito di protettore del Conflux: ed Eibhlin non avrebbe potuto in alcun modo costringerlo, poiché consapevole ed autonoma doveva essere la scelta di chi veniva benedetto da un Elemento.
Fu proprio quello presente in lui, peraltro, a richiamare l'attenzione dell'Oceano, segno che il ragazzo si stava avvicinando: si volse col corpo, la 30enne apparentemente più giovanile, posando lo sguardo sul punto da cui, poco dopo, Zephyr avrebbe fatto il suo ingresso, e da cui gli sarebbe stato impossibile non notarla.

Immagine


Le labbra dell'Oceano si aprirono in un sorriso leggero, amichevole, dolce e calmo, come quelli che solitamente rivolgeva a tutti, e nella maggior parte dei casi: attese che, eventualmente, lui le si fosse avvicinato, notando per prima cosa i suoi occhi rosso brillante senza però mostrarsi stupita, interdetta, o magari infastidita.

Zephyr Kenway… è da tanto che sognavo d'incontrarti.

Lo salutò invece, e la voce sarebbe risultata morbida quanto il sorriso sulle labbra della donna.

Ti chiedo perdono per lo stratagemma usato per portarti qui, ma avevo necessità di parlarti e ho ipotizzato che un posto tranquillo come questo fosse l'ideale.

Avrebbe anche potuto chiedere alla Preside Bergman di entrare nel Castello e cercarlo direttamente, ma non voleva sollevare inutili curiosità intorno alla sua e alla propria persona: meglio la riva del Lago deserta, decisamente.

Noi non ci siamo mai visti prima, ma so molte cose di te… cose che ancora nemmeno tu stesso conosci, e che è mio compito rivelarti.
Ti chiedo di ascoltarmi attentamente, e di non temere: non sono cui per farti del male, né ferirti in alcun modo.


Al massimo per aprirgli gli occhi, e in positivo.

So che, diversi anni fa, hai incontrato una… creatura molto particolare.
Una donna di ghiaccio, direi che possiamo chiamarla così… e so anche che ti ha fatto un dono, una scheggia ghiacciata che ti si è insediata nel cuore.
La senti? Puoi percepirne la presenza dentro di te, Zephyr?


Gli domandò inizialmente, decidendo di aspettare una sua risposta - e sperando che volesse fornirgliela, naturalmente, prima di continuare con la parte più difficile e complessa di tutto il discorso.

Spoiler:
Ringrazio la PG Martha per la collaborazione.
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Messaggioda Zephyr » 01/06/2014, 0:12

[newsgoth]
29 Giugno 2108 - Ore 15.49 - Lago Nero - Parzialmente Nuvoloso - 19°


Andarle a prendere delle alghe sanguisughe, lui, un Prefetto si ma non più uno studente.
Esistevano gli Assistenti per quelle mansioni ma visto che Martha Bennet era stata da sempre molto apprezzata da Zephyr, non aveva obiettato.
Quel pomeriggio l'atmosfera di Hogwarts era molto diversa dal solito, per quanto l'Inghilterra e la Scozia non fossero propriamente paesi caldi.
Un vento più freddo e più sferzante aveva attraversato le mura del Castello, facendo presagire un drastico abbassamento della temperatura.
In realtà, quella mutazione climatica dipendeva dalla presenza di una persona da quelle parti che, grazie al suo potere, probabilmente era in grado di influenzare un'area piuttosto vasta e renderla più "adatta" alle sue esigenze e al suo piacimento, o almeno quello sarebbe stato il pensiero di Zephyr Kenway al termine del proprio incontro con lei, una teoria forse nemmeno tanto campata in aria.
Lo stava aspettando tranquillamente, essendosi messa precedentemente d'accordo con la pozionista, ed aveva tutta l'intenzione di dirgli la verità, finalmente, dopo tutti quegli anni di silenzio. Una verità che non poteva giungere in un momento migliore di quello.
Che fosse stato il volere di quello che gli Acuan definivano Conflux?

Dovrebbero trovarsi qui...
Uhm... l'acqua è molto fredda, non è la migliore condizione per afferrarle, potrebbero attaccarmi.


Aveva deciso di uscire un po' più pesante, anche se all'effettiva non ne sentiva così tanto bisogno, sia per via del ghiaccio in lui, sia per la sua natura adesso ancora più legata al mondo delle creature notturne per eccellenza: i Vampiri. Un jeans e delle scarpe da trekking nere, poi una maglia a maniche corte verde acqua e una giacca a vento in sintetico piuttosto resistente, regalo di Melia per il suo scorso compleanno.
Dalla tasca sinistra del pantalone estrasse un sacchetto in finta pelle di drago, adatto a contenere le alghe sanguisughe, le quali avevano la cattiva abitudine di continuare a mordere anche una volta essere state strappate dal loro fondamento, e se non si faceva attenzione ad utilizzare strumenti adeguati rischiavano di rompere e strappare tutto ciò che incontravano sul loro cammino: braccia e gambe comprese, naturalmente.
Ormai erano diversi mesi che aveva incontrato Lestat e per tutto quel tempo aveva dovuto abituarsi a sfruttare i suoi nuovi poteri, in modo che non sfuggissero al suo controllo. La sua passione per la carne al sangue poi era aumentata esponenzialmente, così tanto che a volte la cuoceva talmente poco da ritrovarsi all'esterno un cibo tiepido e all'interno quasi freddo di frigo, ma non gli importava, la trovava buonissima a prescindere.
L'udito adesso gli permetteva di ascoltare il battito d'ala di una farfalla a distanze esagerate e il suo fascino aveva subito un incremento tale da farlo risultare appetibile agli sguardi spesso nascosti di donne come Phoebe Chamberlain o Rebecca Auditore, le nuove docenti rispettivamente di Cura delle Creature Magiche e Antiche Rune. Inoltre la sua modifica caratteriale gli aveva permesso di parlare più apertamente e direttamente con Dylan Connor ed arrivare con lui ad una tregua che somigliava in alcuni frangenti anche ad una pseudo-collaborazione.
Tutto sotto controllo, adesso la sua vita aveva una precisa direzione e visto che ormai il suo potenziale e la sua nuova identità si erano stabilizzati, ora non gli rimaneva che pensare ad una persona in particolare, una ragazza in particolare: Ariel Jiménez.
Volevo riconquistarla, voleva di nuovo averla tutta per lui, ma non sarebbe stato facile superare l'ostacolo Vergil Cartwright, il primo amore della bellissima colombiana.

...

Zephyr Kenway… è da tanto che sognavo d'incontrarti.


Il ragazzo sorrise impercettibilmente.
L'aveva vista arrivare, avvicinarsi a lui, perché le loro angolazioni erano frontali, ma in più aveva percepito il suo odore già da diversi metri.
Il Prefetto alzò lo sguardo incrociando quello della donna, anzi, della ragazza adulta, che aveva tutta l'aria di essere una sorta di angelo.
Sbatté le palpebre, gli occhi rossi scintillanti si focalizzarono meglio sulla figura di Eibhlin, sul corpo, sul viso, sulle movenze ed anche sulla voce, melodiosa, calma, placida quasi come le acque dell'Oceano nei periodi di pace e tranquillità dello specchio marino. Sentiva che era lei quella persona della quale gli aveva parlato l'Eterno, poteva esserne praticamente certo.
Passati molti mesi, sicuramente, ma non abbastanza da fargli dimenticare quelle parole, quelle rassicurazioni preziose più dell'oro e dei diamanti.

Ti chiedo perdono per lo stratagemma usato per portarti qui, ma avevo necessità di parlarti e ho ipotizzato che un posto tranquillo come questo fosse l'ideale.

Beh era ora, in effetti.


Si alzò in piedi, riponendo al proprio posto il sacchetto ancora vuoto.
La fissò intensamente e mosse passo in sua direzione: era davvero meravigliosa, non come Ariel, ma ci si avvicinava abbastanza.

Immagine


Noi non ci siamo mai visti prima, ma so molte cose di te… cose che ancora nemmeno tu stesso conosci, e che è mio compito rivelarti.
Ti chiedo di ascoltarmi attentamente, e di non temere: non sono qui per farti del male, né ferirti in alcun modo.


Sarò più propenso a fidarmi quando saprò il tuo nome, incantevole signorina...


Il sorriso si fece più palese adesso, mentre il vento faceva oscillare i capelli ad entrambi e allo stesso tempo una strana forza quasi primitiva e incontenibile lo spingeva a guardarla con maggiore reverenza, desiderio e adorazione. Perché mai una cosa simile?
Non lo sapeva, ma il fatto che presto lo avrebbe scoperta gli metteva addosso una adrenalina positiva pressoché infinita.
Respirò il suo odore: era davvero molto buono, fresco, delicato, forse quello di una rosa bianca bagnata dalla rugiada del mattino, una cosa simile.
Leccandosi le labbra sognò un istante di assaporare quelle di lei, che strane sensazioni che gli stava trasmettendo.

So che, diversi anni fa, hai incontrato una… creatura molto particolare.
Una donna di ghiaccio, direi che possiamo chiamarla così…
... E so anche che ti ha fatto un dono, una scheggia ghiacciata che ti si è insediata nel cuore.
La senti? Puoi percepirne la presenza dentro di te, Zephyr?


Non passa giorno, ora, minuto, secondo che non la senta...
E' perennemente dentro di me.
A lungo ho pensato che fosse la mia stessa anima e mi sono aggrappato ad essa nella speranza che fosse vero.
Definirla una parte importante del mio spirito è decisamente riduttivo...
... Si tratta di un Elemento, non è così?
[/newsgoth]
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Messaggioda Eibhlin » 01/06/2014, 14:40

Beh era ora, in effetti.

Nessun segno esterno di sorpresa, ma internamente lo era, sorpresa, e non poco: era più che certa che nessuno dei suoi avesse parlato, altrimenti se ne sarebbe resa conto… chi poteva essere stato, dunque, a parte un Gildato appartenente ad Ignis o Terran, e un Druido?
Nel primo caso, il Capo Gilda interessato avrebbe dovuto prendere seri provvedimenti, nel secondo invece sarebbero state le Guide delle comunità druidiche a dover sistemare la faccenda: in entrambi i casi, le prospettive ad Eibhlin piacevano poco, ma non poteva di certo immaginare che fosse stato il Re dei Vampiri ad anticipare al ragazzo, perché lei fosse lì, almeno in parte.
Zephyr era un ragazzo bellissimo, affascinante, in effetti esercitava in lei un'attrattiva particolare, nuova, strana - considerando quale fosse il suo tipo di uomo, un ideale molto più adulto e maturo di quanto potesse essere colui che le stava di fronte.
A prescindere da tali pensieri, comunque, l'Oceano rassicurò subito Kenway che non aveva alcuna intenzione di fargli del male o ferirlo, ma che al contrario voleva presentargli la verità, quella su se stesso che nemmeno lui conosceva.

Sarò più propenso a fidarmi quando saprò il tuo nome, incantevole signorina...

Eibhlin Johanndottir.

Si presentò l'Acuan Diluvium senza alcun problema, sorridendo impercettibilmente al modo di fare di lui: Martha Bennet l'aveva informata di come fosse diventato, a suo parere, più vivo, simpatico in un certo senso, negli ultimi mesi, eppure a guardarlo sembrava sereno, naturale, come se in realtà fosse sempre stato così, tanto che, non avendolo conosciuto prima, la donna non riusciva ad immaginarlo diversamente.
Nessun moto di dispiacere per il non esser stata riconosciuta alla prima occhiata: era una personalità conosciuta in campo medico-infermieristico, certo, ma difficilmente chi non s'intendeva di tali argomenti poteva ricordarsi di lei e del suo Magi-Nobel solo guardandola.
Una volta presentatasi, la donna palesò immediatamente il motivo che l'aveva portata lì: sapeva che una creatura speciale, una donna di ghiaccio, era andata a trovarlo, e che gli aveva donato una scheggia di sé che si era impiantata nel suo cuore… ma lui poteva sentirla? Ne percepiva la presenza?

Non passa giorno, ora, minuto, secondo che non la senta...
E' perennemente dentro di me.
A lungo ho pensato che fosse la mia stessa anima e mi sono aggrappato ad essa nella speranza che fosse vero.
Definirla una parte importante del mio spirito è decisamente riduttivo…


Una risposta sicuramente positiva, per Eibhlin: il fatto che si sentisse così legato a quella presenza fredda dentro di sé rendeva più semplice, per l'Oceano, ipotizzare che egli avrebbe accettato la missione per cui il Conflux l'aveva scelto, ma non poteva esserne certa fino a che tutto non fosse stato chiarito.

... Si tratta di un Elemento, non è così?

Sì, esattamente. - confermò la donna, trovando inutile tergiversare sull'argomento - Sono sicura che tu, a scuola, abbia studiato le due fonti della magia che esistono al mondo, la Trama ed il Mana, esatto? - attese un cenno d'assenso, poi proseguì - La prima è quella che tutti noi usiamo, mentre la seconda è quella legata alle leggende, come quelle che raccontano dei Druidi o di maghi comunque capaci di sfruttarne i poteri: tutto ciò è esatto, e spiegato anche piuttosto bene nei libri di storia… solo che non si tratta di leggende.

Una piccola pausa, il volto che si muoveva di lato e lo sguardo che si posava sulle acque del Lago Nero, prima di proseguire.

Non solo i Druidi esistono tutt'oggi, nascosti dal mondo magico in comunità segrete ed autosufficienti, ma in più esistono anche corporazioni, Gilde di maghi e streghe come me e te che possiedono dentro di loro il Mana, una scintilla di magia naturale che permette loro di accedere ad incantesimi sconosciuti ai più, e di creare un legame con la Natura non indifferente… e sono gli Elementi a permettere tutto questo.

Sì, forse era complesso comprendere quanto le leggende non solo avessero un fondo di verità, ma fossero anche reali… tuttavia era necessario, era la base di partenza per capire ed accettare la verità.

Esistono tre Gilde, nel mondo: gli Ignis, i detentori del potere del Fuoco e del Fulmine; i Terran, che governano la Terra ed il Vento; ed infine gli Acuan, possessori dell'Acqua e del Ghiaccio; sono maghi e streghe che vivono normalmente nel mondo magico, come persone normali. Hanno lavori normali ed una vita normale, ma dentro di loro alberga una scintilla elementale che li rende appartenenti ad una Gilda specifica, una volta accettata la loro missione, naturalmente.

E se per caso Zephyr avesse chiesto di cosa stesse parlando…

Il Mana da' a queste persone un Elemento per permettere loro di proteggere l'Equilibrio della Natura, di tutte le cose, del mondo intero: questo Equilibrio si chiama Conflux, ed è ciò che governa il nostro pianeta, addirittura l'Universo, ciò che ci permette di esistere. Proteggere l'Equilibrio equivale a proteggere noi stessi, ed in cambio di questa protezione, il Conflux dona agli Acuan, ai Terran ed agli Ignis la possibilità di legarsi alla natura tramite il loro Elemento, che li influenza e li completa.
All'inizio, naturalmente, questo legame è flebile e leggero, ma col tempo e con la pratica si può fare sempre più forte, fino ad arrivare all'ultimo grado di perfezione… quello dove l'Elemento, o gli Elementi, poiché ciascun Gildato può averne anche due insieme della stessa tipologia
- come Fuoco e Fulmine, ad esempio - e la persona sono una cosa sola.

Nuovamente, il capo della donna si volse, questa volta per permettere ad Eibhlin di posare gli occhi su di lui.

Esistono tre Capi Gilda, coloro che hanno raggiunto l'ultimo grado di perfezione nella connessione tra loro e gli Elementi, e che più di tutti rappresentano la loro Gilda d'appartenenza.
L'Ignis Elios, detto anche il Sole.
La Terran Verdigris, detta anche la Sempreverde.
L'Acuan Diluvium, detta anche l'Oceano.


Un sospiro leggero, prima di proseguire.

Tu sei di fronte all'ultimo di questi.
Sono l'Acuan Diluvium, l'Oceano che guida la Gilda degli Acuan… e il Conflux ti ha scelto con quella scheggia ghiacciata, Zephyr: ti ha donato un Elemento, il Ghiaccio, poiché ha visto in te un possibile protettore dell'Equilibrio, degno di possedere una scintilla di Mana. Sono qui per chiederti di unirti agli Acuan, di abbracciare questa causa e di entrare a far parte della nostra famiglia…


Lo sguardo si fece appena più intenso, mentre si prendeva un secondo prima di continuare.

… ma prima posso chiederti come mai non ti ho visto stupito, quando ti ho rivelato perché mi trovassi qui?
Qualcuno ti aveva forse già informato del mio arrivo, e in questo caso, chi?


Era importante per lei saperlo, e tuttavia non sembrò arrabbiata o infastidita, ma calma e posata come per tutto il tempo in cui aveva parlato, rivelando a Kenway la verità: ora che sapeva, dipendeva tutto solo da lui.
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Messaggioda Zephyr » 01/06/2014, 21:33

[newsgoth]
Eibhlin Johanndottir.

Il MagiNobel?!


Adesso che la osservava meglio, poteva ricollegare l'immagine del suo volto e del suo corpo all'articolo di cronaca dell'anno precedente.
Quella donna era una vera icona per il Mondo Magico, una persona premiata per il suo impegno costante in campo umanitario e ospedaliero.
Eppure sembrava così tanto giovane: possibile che avesse già ricevuto una onorificenza tanto grande e importante?
Non stava certo a lui decidere cosa fosse giusto o sbagliato in quei casi, ma vero fu che la sorpresa lo spinse ad assumere un tono molto più sbalordito e di conseguenza anche uno sguardo più clinico, attento e concentrato.
Si avvicinò maggiormente, tendendole la mano con rispetto e serietà, volendosi congratulare con lei in maniera più intima e personale.
Non apprezzava di per sé il fatto che aiutasse il prossimo, quanto l'impegno e la costanza nel dedicarsi al proprio lavoro con devozione assoluta, cercando di raggiungere i propri obiettivi senza mai perdersi d'animo, specie in una carriera complessa come quella della bionda angelica.

Complimenti vivissimi, anche se in ritardo.
... Cosa è stato!?


Quando il suo corpo entrò in contatto con quello di lei, gli sembrò quasi di percepire un'ondata gelida attraversargli il corpo, un'ondata potente di energia genuina, naturale e devastante, così tanto da lasciarlo molto interdetto. Ben presto, anche attraverso la spiegazione della stessa Eibhlin, Zephyr comprese che quello che aveva percepito era un elemento uguale al proprio, ma di matrice più forte e più navigata.
Oltre a questo, venne anche a sapere della conoscenza da parte della donna dei Druidi, uomini e donne completamente votati al Mana dei quali il Mondo Magico ignorava completamente l'esistenza, credendoli soltanto delle mere stupide leggende.
Per quanto Indigo Kostenechki non fosse esattamente la Druida per eccellenza, Kenway l'aveva vista alla Setta dei 12 e quindi già da prima sapeva che esistessero davvero degli esseri così tanto vicini alla natura e suoi difensori, tuttavia, giusto per non risultare fin troppo consapevole di ogni cosa, finse una sorpresa buona entità, facendo allargare le pupille e inspirando profondamente, non volendo però interrompere il discorso cje gli stava venendo fatto in quel momento, quasi volesse riservare ogni domanda alla fine di esso.

Esistono tre Gilde, nel mondo: gli Ignis, i detentori del potere del Fuoco e del Fulmine; i Terran, che governano la Terra ed il Vento; ed infine gli Acuan, possessori dell'Acqua e del Ghiaccio; sono maghi e streghe che vivono normalmente nel mondo magico, come persone normali. Hanno lavori normali ed una vita normale, ma dentro di loro alberga una scintilla elementale che li rende appartenenti ad una Gilda specifica, una volta accettata la loro missione, naturalmente.

Di che missione si tratta?

Il Mana da' a queste persone un Elemento per permettere loro di proteggere l'Equilibrio della Natura, di tutte le cose, del mondo intero: questo Equilibrio si chiama Conflux, ed è ciò che governa il nostro pianeta, addirittura l'Universo, ciò che ci permette di esistere. Proteggere l'Equilibrio equivale a proteggere noi stessi, ed in cambio di questa protezione, il Conflux dona agli Acuan, ai Terran ed agli Ignis la possibilità di legarsi alla natura tramite il loro Elemento, che li influenza e li completa.
All'inizio, naturalmente, questo legame è flebile e leggero, ma col tempo e con la pratica si può fare sempre più forte, fino ad arrivare all'ultimo grado di perfezione… quello dove l'Elemento, o gli Elementi, poiché ciascun Gildato può averne anche due insieme della stessa tipologia - come Fuoco e Fulmine, ad esempio - e la persona sono una cosa sola.


... Proteggere l'Equilibrio.
... Proteggere il Conflux.


Eccola lì la parte che più gli interessava, la parte omessa da Lestat, la spiegazione che gli faceva capire il perché del Ghiaccio in lui.
Ancor prima che fosse così perfetto e unico al 100%, quando il suo spirito era ancora diviso in due parti, la Trama ed il Mana avevano già deciso di affidarsi a lui per un compito, accettandolo immediatamente per ciò che era, anche se incompleto, anche se in conflitto.
Ricordava vagamente quei nomi citati da Eibhlin, ascoltati una volta durante una lezione di Astronomia. Erano gli stessi di tre stelle specifiche molto lontane dal loro pianeta, stelle che a quanto pare possedevano le stesse identiche caratteristiche degli elementi che comandavano.
Che anche il professor Trigger fosse a conoscenza delle Gilde dunque? Che anche lui fosse un Gildato come la donna di fronte al Prefetto?
Poco influente adesso come adesso, ma gli sarebbe piaciuto scoprirlo, così, giusto per curiosità e niente di più.
L'Eterno gli aveva spiegato che per via della sua natura in parte maledetta, Zephyr non avrebbe mai potuto sperare di accogliere due elementi nel suo corpo, infatti quello che possedeva per altro era anche secondario e questo la diceva lunga. Ma comunque esisteva e vibrava nel suo animo con una tale prepotenza che era impossibile affermare che fosse flebile o poco presente. Il ragazzo lo apprezzava, non lo cacciava indietro, perché esso lo aveva accompagnato in quegli anni come unico appiglio per credere di non essere completamente da buttar via, di non essere un semplice esperimento di laboratorio andato male.

Esistono tre Capi Gilda, coloro che hanno raggiunto l'ultimo grado di perfezione nella connessione tra loro e gli Elementi, e che più di tutti rappresentano la loro Gilda d'appartenenza.
L'Ignis Elios, detto anche il Sole.
La Terran Verdigris, detta anche la Sempreverde.
L'Acuan Diluvium, detta anche l'Oceano.


La osservò sospirare e probabilmente comprese quasi subito cosa ella gli stesse per dire.

Tu sei di fronte all'ultimo di questi.
Sono l'Acuan Diluvium, l'Oceano che guida la Gilda degli Acuan… e il Conflux ti ha scelto con quella scheggia ghiacciata, Zephyr: ti ha donato un Elemento, il Ghiaccio, poiché ha visto in te un possibile protettore dell'Equilibrio, degno di possedere una scintilla di Mana. Sono qui per chiederti di unirti agli Acuan, di abbracciare questa causa e di entrare a far parte della nostra famiglia…
… ma prima posso chiederti come mai non ti ho visto stupito, quando ti ho rivelato perché mi trovassi qui?
Qualcuno ti aveva forse già informato del mio arrivo, e in questo caso, chi?


Il ragazzo mise le mani nelle tasche mentre un vento fresco attraversava di nuovo la prateria di fronte al Lago Nero.
Si diresse fino allo specchio dell'acqua, osservando il proprio riflesso, gli occhi rossi scintillanti, l'aspetto più adulto, forse un po' più del dovuto, ma ultimamente si stava divertendo molto a "giocare" con le sue capacità, volendo osservare fino a che punto potesse arrivare.
In quel momento comunque era estremamente serio. Aveva ascoltato ogni singola parola e c'era da dire che non si aspettava una faccenda simile.
Lui a difesa di qualcosa che non fosse Melia o anche i Vampiri, come promesso a Lestat. Un nuovo compito insomma, un compito da svolgere richiesto da quella stessa energia che in più di una occasione lo aveva fatto sentire vivo quando lui stesso era intenzionato a lasciarsi morire.
Non avrebbe rifiutato probabilmente quella chiamata, come anche le altre, in quanto riconoscente e responsabile, ma prima era necessario che desse delle risposte e che a sua volta facesse delle domande.

E' stata una creatura della notte, la quale con me divide molte peculiarità...
Un Vampiro molto anziano mi disse qualche tempo fa che una persona sarebbe venuta a trovarmi per spiegarmi cos'era quella strana scintilla gelata che sentivo percorrere il mio corpo e il mio cuore ogni giorno a partire da quel pomeriggio, a partire da quell'incontro con la dama di ghiaccio.
... Ha compreso bene, Oceano... Io sono per metà un Vampiro, un essere in teoria avverso alla natura.


Quasi a voler sottolineare quella sua duplice esistenza, quando Zephyr si volse di nuovo a fissarla i suoi occhi erano diventati azzurri.

... Supponiamo il caso che io voglia accettare... Lei sarebbe ancora intenzionata a volermi nella vostra famiglia?
Inoltre ho fatto una promessa solenne a questo Vampiro, ovvero mettermi al servizio di protezione verso tutti i suoi simili non ostili.
Dando il mio consenso alla difesa del Conflux potrei ugualmente mantenere la promessa fatta a lui?
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Messaggioda Eibhlin » 01/06/2014, 22:19

Il MagiNobel?!

In persona.

Ammise Eibhlin con un sorriso morbido, dolce, quasi imbarazzato: le faceva sempre strano quando qualcuno la riconosceva per quel premio, forse perché era ancora un po' convinta di non esserlo meritato quanto avrebbe dovuto; non faceva altro che il proprio lavoro, ed un riconoscimento così grande avrebbe potuto esser dato a lei come a qualsiasi altro; tuttavia non avrebbe mai potuto rifiutare un onore come quello che le era stato concesso, per questo aveva accettato il premio ed aveva fatto ancora di più, da quel giorno, per esserne degna.

Complimenti vivissimi, anche se in ritardo.

Osservò la mano tesa di Zephyr, e ben sapendo cosa prenderla e stringerla avrebbe suscitato in lui, fu esattamente ciò che fece, lasciando che l'Elemento in lui riconoscesse quello gemello e più forte dell'Oceano: una volta che fosse, eventualmente, diventato Acuan, non avrebbe più avuto modo di percepire gli Elementi altrui fino a che non fosse arrivato all'ultimo grado di connessione col Ghiaccio, quindi, in un certo senso, avrebbe dovuto approfittarne ora.

... Cosa è stato!?

La cosa più logica che le venne in mente di fare, per rispondere alla sua domanda, fu spiegargli dall'inizio alla fine tutto ciò che riguardava il Mana, le Gilde, il Conflux, lui stesso: Zephyr venne così a sapere dell'esistenza degli Acuan, di quale fosse la loro missione, del fatto che lei ne rappresentava la Guida assoluta e che il Conflux l'aveva scelto come suo protettore; alla luce di tutto questo, venne spontaneo alla donna invitare il ragazzo a far parte della loro famiglia, domandandogli però prima come avesse saputo prima del suo arrivo della presenza dell'Elemento dentro di sé.

E' stata una creatura della notte, la quale con me divide molte peculiarità...
Un Vampiro molto anziano mi disse qualche tempo fa che una persona sarebbe venuta a trovarmi per spiegarmi cos'era quella strana scintilla gelata che sentivo percorrere il mio corpo e il mio cuore ogni giorno a partire da quel pomeriggio, a partire da quell'incontro con la dama di ghiaccio.


Un Vampiro, dunque, gli aveva raccontato parte della verità: una notizia positiva per Eibhlin, perché nessuno aveva evidentemente rotto il patto di segretezza, ed una notizia che collegava direttamente il Vampiro in questione a Zephyr, come lui sottolineò direttamente poco dopo.

... Ha compreso bene, Oceano... Io sono per metà un Vampiro, un essere in teoria avverso alla natura.

Osservò i suoi occhi azzurri e lentamente annuì: non si mostrò sorpresa, schifata, infastidita o altro, ma sempre pacata, serena, ferma, per quanto il ragazzo avesse detto una cosa giusta… i Vampiri erano non-morti, e dunque teoricamente davvero contrari al ciclo naturale del mondo.

... Supponiamo il caso che io voglia accettare... Lei sarebbe ancora intenzionata a volermi nella vostra famiglia?

Non sta a me giudicare chi tu sia, o cosa sia, Zephyr.
È vero, sei qualcosa di avverso alla natura, ma è stata la natura stessa a sceglierti: non io, non tu, lei.
Il Conflux ha stabilito che tu dovessi proteggerlo perché ha evidentemente sondato la tua anima, ed ha deciso che ne eri degno: alla luce di tutto questo, che tu sia umano, mezzo Vampiro o un Vampiro totale, con che diritto potrei mai mettere in discussione una decisione presa dal Mana stesso?


Sì, forse avrebbe potuto non comprendere appieno perché il Conflux avesse scelto proprio una creatura che, appunto, non era del tutto viva… ma non avrebbe mai contestato quella scelta, non l'avrebbe osteggiata, né avrebbe trattato Zephyr diversamente dagli altri Acuan, se lui avesse accettato.
Era questo che voleva dire credere nel Conflux, ed era forse questo che voleva dire essere l'Oceano.

Dal momento in cui metterai piede al nostro villaggio, ti assicuro che farai parte della famiglia Acuan come chiunque altro, e come tale verrai trattato.

E protetto e ben voluto, ovviamente, da lei e da tutti gli altri: era questo, in fondo, il senso più concreto ed immediato dell'essere parte di una Gilda, diventare al tempo stesso parte di un gruppo che si rispettava, si proteggeva e si voleva bene sempre e comunque.

Inoltre ho fatto una promessa solenne a questo Vampiro, ovvero mettermi al servizio di protezione verso tutti i suoi simili non ostili.
Dando il mio consenso alla difesa del Conflux potrei ugualmente mantenere la promessa fatta a lui?


Fino a che i suoi simili non faranno nulla che possa nuocere al Conflux, non avrò motivo d'importi di rompere la tua promessa, poiché anche loro, in qualche modo, fanno parte dell'Equilibrio.

In un modo contorto, incomprensibile ai più, ma reale e tangibile: certo, se ad esempio quegli stessi Vampiri avessero ucciso delle persone, allora l'Acuan Diluvium sarebbe stata la prima a prendere provvedimenti, ma finché ciò non fosse accaduto, non c'era motivo di rifiutargli una tale possibilità.
Gli sorrise, dolcemente, tendendogli questa volta per prima la mano, col palmo aperto e rivolto verso l'alto.

Vuoi essere un Acuan, Zephyr?
Vuoi legarti definitivamente al tuo Elemento, e proteggere il Conflux insieme a tutti noi?


Gli domandò dunque solennemente: se il ragazzo avesse accettato, toccando la mano della donna avrebbe percepito il suo Elemento insidiarsi ancora più a fondo dentro di lui, come a voler far percepire al suo stesso spirito come fossero una cosa sola, ormai.

So che al momento sei libero dai tuoi impegni da Assistente della professoressa di Divinazione… ti andrebbe di seguirmi al Villaggio Acuan? Abbiamo ancora molte cose di cui parlare e che è giusto tu conosca, e credo proprio che i nostri Confratelli non vedano l'ora di darti il loro benvenuto…

Perché sapere che forse ci sarebbe stato un nuovo Acuan in Gilda era sempre, per tutti, motivo di gran gioia, e la testimonianza di una realtà importante, probabilmente per Zephyr più di molti altri: ora faceva parte di qualcosa.
Ora aveva una famiglia.
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Messaggioda Zephyr » 02/06/2014, 21:28

[newsgoth]
Non sta a me giudicare chi tu sia, o cosa sia, Zephyr.
È vero, sei qualcosa di avverso alla natura, ma è stata la natura stessa a sceglierti: non io, non tu, lei.
Il Conflux ha stabilito che tu dovessi proteggerlo perché ha evidentemente sondato la tua anima, ed ha deciso che ne eri degno: alla luce di tutto questo, che tu sia umano, mezzo Vampiro o un Vampiro totale, con che diritto potrei mai mettere in discussione una decisione presa dal Mana stesso?


Molti umani si arrogano diritti divini, Oceano.
Chi merita la vita e chi la morte, chi la fiducia e chi la diffidenza, chi il rispetto e chi l'offesa.
Poi, infine, c'è anche chi gioca a fare Dio, come avvenuto nel caso della mia esistenza, quindi credo sia giusto informarsi.
Credo sia giusto chiedere anche il tuo parere, poiché non ti conosco e la tua posizione non mi basta a determinare se tu sia megalomane o meno.
Fatto sta che la tua risposta mi ha dimostrato che oltre ad essere molto bella, sei anche molto saggia, Eibhlin Johanndottir.


Se l'avesse ascoltato Ariel probabilmente le sarebbe preso un colpo.
Non aveva mai effettuato un discorso tanto lungo con una persona sconosciuta, nemmeno nei casi di maggiore ispirazione.
In passato gli servivano pochissime parole per esprimere i propri concetti e tanto serviva per non dover aggiungere altro.
Adesso invece, di fronte a quella donna, a quella detentrice di un potere superiore in parte anche proprio, aveva dimostrato per l'ennesimo volta a se stesso quanto fosse cambiato dallo Zephyr del passato, dallo Zephyr incompleto ed imperfetto, quello che si era lasciato sfuggire il proprio amore e che adesso era intenzionato a riprendersi... a qualunque costo.

Dal momento in cui metterai piede al nostro villaggio, ti assicuro che farai parte della famiglia Acuan come chiunque altro, e come tale verrai trattato.

Io... In una famiglia.
Sembra abbastanza surreale.
Dunque anche la professoressa Bennet è come noi.
Ora tutto è molto più chiaro.


In effetti l'elemento acquatico lo vedeva molto bene addosso alla pozionista di Hogwarts, le calzava a pennello.
Una donna sempre precisa, impeccabile, professionale, di esempio per molti.
Adesso comprendeva maggiormente perché nelle giornate piovose era facile osservarla assorta nei suoi pensieri mentre guardava fuori la finestra.
Tutto tornava quindi, ora conosceva ciò che serviva, adesso sapeva quello che lo aspettava e il perché del Ghiaccio in lui, ma rimaneva ancora un ultimo quesito importantissimo che chiedeva risposta immediata: la promessa fatta a Lestat e che lui era intenzionato a mantenere.
Se gli Acuan erano una famiglia, Eibhlin ne rappresentava il Capo indiscusso e come tale era in grado di prendere decisioni che coinvolgessero tutti.
Ma se lui avesse dovuto svolgere un proprio compito personale e privato, lei come avrebbe reagito? L'intera Gilda come si sarebbe comportata?
Glielo avrebbero lasciato fare oppure avrebbero tentato di fermarlo poiché i vampiri erano avversi alla natura e quindi a prescindere avversi a loro?

Fino a che i suoi simili non faranno nulla che possa nuocere al Conflux, non avrò motivo d'importi di rompere la tua promessa, poiché anche loro, in qualche modo, fanno parte dell'Equilibrio.

... Bene.

Vuoi essere un Acuan, Zephyr?
Vuoi legarti definitivamente al tuo Elemento, e proteggere il Conflux insieme a tutti noi?


Osservò a lungo la mano di Eibhlin che tendeva in sua direzione, aspettando di essere afferrata, forse per stringere definitivamente il patto.
Sfiorarla avrebbe significato aderire a quella causa, appartenere ad una famiglia piuttosto numerosa ma reale, intenzionata a preservare il suo bene, non come la Setta dei 12, interessata a lui solamente fino a quando gli fosse servito, pronta a gettarlo via a compito svolto.
Inspirò profondamente, gli occhi tornarono lentamente del colore originario e innaturale, scintillando placidi, luminosi come rubini sotto la Luna.
Alzò il braccio senza interrompere quel movimento, decidendo di non rispondere apertamente a parole ma solo tramite gesti eloquenti.
Posò la destra sul palmo dell'Oceano e una incredibile ondata di freddo calore gli pervase il corpo, facendogli vibrare ogni muscolo, ogni osso, riservando un brivido lunghissimo che percorse ogni centimetro di pelle e costrinse il ragazzo a mettersi in ginocchio.
Non appena inspirò nuovamente, sentì come se l'aria che entrava nei polmoni fosse più fredda, ma non gli dava fastidio, anzi, stava benissimo.
Il ghiaccio insediatosi in lui anni prima si era rinforzato, stabilizzandosi del tutto e questo per merito dell'Acuan Diluvium.

Immagine


Kenway tornò in piedi, ora anche sforzandosi non riusciva più a sentire il ghiaccio presente nella donna.
Perché mai? Perché prima ci riusciva e adesso per lui appariva come una persona comune priva di poteri, priva di energia?
Evidentemente la connessione con l'Equilibrio li aveva resi appartenenti ad un insieme comune, l'aveva reso appartenente alla stessa natura della bionda, per questo non era più in grado di percepirla come "diversa da lui".

So che al momento sei libero dai tuoi impegni da Assistente della professoressa di Divinazione… ti andrebbe di seguirmi al Villaggio Acuan? Abbiamo ancora molte cose di cui parlare e che è giusto tu conosca, e credo proprio che i nostri Confratelli non vedano l'ora di darti il loro benvenuto…

Prima di andare, un'ultima domanda: questo segreto... chi potrà conoscerlo?
Dovrò mantenere il mistero sulla mia appartenenza alla Gilda sempre e con chiunque oppure ci sono eccezioni?
Che so: amicizie solenni, relazioni sentimentali, parenti e via dicendo.


Una volta messo al corrente anche di quel dettaglio, Zephyr acconsentì a seguire Eibhlin ovunque lei avesse voluto.
Per lui andava iniziando un nuovo grande capitolo della sua esistenza: prima Lestat, adesso lei.
Il futuro avrebbe riservato una sorpresa altrettanto bella?

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... Il suo cuore, la sua anima e il suo corpo speravano di si.

CHIUSURA PER Z
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Messaggioda Eibhlin » 02/06/2014, 22:00

Molti umani si arrogano diritti divini, Oceano.
Chi merita la vita e chi la morte, chi la fiducia e chi la diffidenza, chi il rispetto e chi l'offesa.
Poi, infine, c'è anche chi gioca a fare Dio, come avvenuto nel caso della mia esistenza, quindi credo sia giusto informarsi.
Credo sia giusto chiedere anche il tuo parere, poiché non ti conosco e la tua posizione non mi basta a determinare se tu sia megalomane o meno.
Fatto sta che la tua risposta mi ha dimostrato che oltre ad essere molto bella, sei anche molto saggia, Eibhlin Johanndottir.


Non lo rimproverò per quel modo confidenziale di rivolgersi a lei: dopotutto non era ancora un Acuan a tutti gli effetti, perciò Zephyr non aveva il dovere di trattarla con deferenza e venerazione, come invece veniva spontaneo a chi faceva parte della Gilda, indipendentemente dal grado di connessione col proprio Elemento.
Gli sorrise, semplicemente, dimostrando con quell'espressione serena e sorridente di aver apprezzato le sue parole: forse perché era nata e cresciuta sapendo quale sarebbe stato il suo compito, forse perché semplicemente chi credeva nel Conflux doveva per forza avere quel tipo d'idea, fatto stava che mai Eibhlin si sarebbe permessa di giudicare una scelta fatta dall'Equilibrio, nemmeno se quella stessa scelta lei non riusciva a capirla pienamente.
Voleva che Kenway facesse parte della famiglia Acuan perché dalla Natura stessa era stato scelto, e dunque come uno del gruppo sarebbe stato trattato.

Io... In una famiglia.
Sembra abbastanza surreale.
Dunque anche la professoressa Bennet è come noi.
Ora tutto è molto più chiaro.


È stato sotto mio incarico che ti ha tenuto d'occhio da quando hai ricevuto la scheggia elementale… volevo assicurarmi che stessi bene, e che fossi pronto per scoprire la verità.

Ammise l'Oceano con espressione riconoscente verso il Lago, Martha Bennet appunto, che si era prestata in silenzio, senza mai considerare gravoso il compito affidatole dalla donna; se avesse accettato, Zephyr avrebbe scoperto che non era l'unica sua conoscenza di Hogwarts, tra gli Acuan, ma Eibhlin non poteva certo sbilanciarsi… non finché l'altro non avesse accettato ufficialmente.
Allungò la mano verso di lui, speranzosa seppur contenuta in quel sentimento, almeno esternamente, e quando il ragazzo le prese la mano con la propria, l'Acuan Diluvium lasciò convogliare in lui la propria Energia, quella che la legava alla perfezione all'Elemento in comune con lui, così che potesse circondarlo, avvolgerlo, penetrargli dentro e legarsi a lui in modo definitivo, così da cominciare insieme quel percorso di crescita.
Lo osservò, sorridente, sapendo che da quel momento in poi il loro rapporto sarebbe cambiato: eppure era felice, contenta che gli Acuan avessero un nuovo Confratello, e il Conflux un nuovo protettore.
Lo aiutò a rialzarsi in piedi, dopodiché gli propose di andare insieme nel Villaggio, così da potergli comodamente spiegare tutto ciò che ancora doveva sapere - l'anello, il tatuaggio, la possibilità di vivere lì - e da fargli conoscere la sua nuova famiglia.

Prima di andare, un'ultima domanda: questo segreto... chi potrà conoscerlo?
Dovrò mantenere il mistero sulla mia appartenenza alla Gilda sempre e con chiunque oppure ci sono eccezioni?
Che so: amicizie solenni, relazioni sentimentali, parenti e via dicendo.


Nessuno che non sia parte della Gilda Acuan potrà conoscere il tuo segreto, è una delle poche ma ferree limitazioni che abbiamo: l'esistenza delle Gilde deve rimanere segreta, e questo purtroppo significherà per te non raccontare nulla a nessuno, nemmeno alle persone a te più care.
So che non sarà semplice…
- lo vedeva ogni giorno nei volti degli Acuan - … ma è necessario.

Lo era davvero, per mantenere l'Equilibrio.
Con quelle parole, la donna lo invitò a seguirla, così da lasciare i confini di Hogwarts e smaterializzarsi insieme nel Villaggio Acuan.
Nella sua nuova famiglia.

[Fine]
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Messaggioda Jeremiah » 22/11/2014, 20:09

[Mercoledì - Ore 15:30 - Riva del Lago]

Un'altra giornata stava volgendo al termine, un'altra giornata di lavoro, un'altra giornata di segreti, un'altra giornata da insegnante, da medimago, da Acuan: di quante altre identità era a disposizione? Nessun'altra, fortunatamente, come se quelle già non gli bastassero.
Mentre il sole si dirigeva verso l'orizzonte, Jeremiah compieva il suo giro pomeridiano all'esterno del castello: lontano dal trambusto, dagli studenti, dai colleghi, solo, solo in compagnia del suo Elemento: l'Acqua.
Non era un caso il fatto che si dirigesse sempre al Lago dopo pranzo: il Lago, illuminato dagli ultimi raggi del giorno, metteva a nudo la sua anima, facendo emergere come non mai l'Elemento che custodiva.
Il rumore dei suoi passi a contatto con l'erba umida erano un frastuono in confronto al silenzio che riecheggiava lì intorno; un sorriso traspariva dalle labbra rosee in evidente contrasto con la carnagione candida, quasi pallida: non era un bel colorito, ma il colore della pelle era una delle cose che più gli piaceva di sé stesso, come se fossero pochi gli aspetti personali di cui andava fiero: nonostante fosse cresciuto e non fosse più un ragazzino, teneva molto all'aspetto esteriore, alla bellezza del corpo: alcune caratteristiche accompagnano gli uomini fino alla vecchiaia: una volta che avrebbe raggiunto la veneranda età sarebbe stato un bel problema allora, dato che un corpo anziano, per quanto ben tenuto e curato, non potrebbe essere mai considerato bello. Allora sarebbe rimasta solo la bellezza interiore, e lui, così cinico, pieno di sé - a tratti anche arrogante - avrebbe potuto giurare sulla sua bellezza interiore? Nonostante l'essere sicuri in tutto e per tutto, riconosceva di avere un carattere al contempo particolare e non invidiabile: sì, perché esistono anche caratteri particolari, ma apprezzabili, semplici. Verrebbe da chiedersi come qualcosa potrebbe essere semplice se è particolare, ma è errato affermare che il termine "semplice" è contrario di "particolare". Il contrario di "semplice" è "complesso": è l'uomo ad associare il termine particolare a qualcosa di non comune, di negativo, ma solo perché la maggior parte dei caratteri particolari non sono belli, semplici; sono tutti disprezzati. Forse Jeremiah sarebbe rientrato in quella categoria, anzi, sicuramente Jeremiah sarebbe rientrato in quella categoria.
Ma poco importava se fino ad allora gli sarebbe rimasto al suo fianco qualcuno che lo avrebbe apprezzato per quello che in realtà era, esteriormente ed interiormente.
Aveva quasi dimenticato che in realtà non sarebbe dovuto essere solo al lago quel pomeriggio: la stessa mattina aveva chiesto ad Estelle se avesse voluto fargli compagnia proprio in quel punto; le aveva specificato anche l'orario intorno al quale avrebbe potuto trovarlo.
Probabilmente l'amica aveva dimenticato l'offerta, o forse lo avrebbe raggiunto più tardi, o aveva preferito restarsene al castello o, ancora, aveva deciso di trascorrere il pomeriggio diversamente.
Il posto era solitario, nessuna traccia della Moreau, dunque si avvicinò alla riva del Lago Nero e immerse la mano oltre la superficie, assaporando l'emozione del contatto con l'Elemento di cui era figlio: una sensazione frequente, ma ogni volta più sorprendente, nuova.

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