1664 punti 1267 punti 1021 punti 1415 punti 1750 punti 1032 punti

Auditorium - Sala Musica

Dirett.ce Artistica: Monique Vireau

Messaggioda Robyn » 11/01/2014, 22:15

Dichiaro la fase preliminare di esercitazione al coro CONCLUSA.

Da questo momento in poi, tutti i personaggi che hanno giocato con me facenti parte del primo e secondo gruppo, hanno QUATTRO settimane di tempo a partire da domani per eseguire ALMENO una autoconclusiva dove mostrano un allenamento privato per la propria esibizione.

Parlando nello specifico di Elisabeth e Brianna (Miyabi da BG è stata esonerata dalla prova), per loro anziché di una autoconclusiva si tratta di una giocata in coppia dove si allenano per il brano da eseguire insieme, dopo di che l'ideale sarebbe anche una da sole per il brano che l'una ha commissionato all'altra.

Al termine di queste quattro settimane (spero anche prima) darò tempo altri DIECI giorni minimo per ascoltare in veste di Robyn le esibizioni finali di tutti i partecipanti.
E' importante menzionare che le esibizioni si tratteranno semplicemente di un SOLO post nel quale il pg canta la propria canzone, dopo di che il Vocal Coach darà le sue votazioni e giudizi e congederà le persone.

Una volta finito tutto questo, io mi preoccuperò di conferire il quantitativo di PX ad ognuno di voi mentre la Coordinatrice Monique avrà la libertà di distribuire secondo il proprio giudizio i punti al Talento Arte e al Carisma Arte, oltre che, eventualmente, anche Talento Fisico e Carisma Fascino.

Tengo a far presente che in NESSUN caso si potrà attendere più tempo di quanto stabilito per aspettare le azioni dei coristi, poiché l'inizio della sfida con la Cyprus è fissato, a livello OFF GAME, intorno alla conclusione di Febbraio.

Informo inoltre che, secondo quanto deciso con la Vice Preside, è necessario che almeno quattro cantanti su cinque ricevano minimo un punto a Talento Arte e Carisma Arte, altrimenti la scuola americana a livello puramente ON sarà sicuramente la vincitrice della sfida, senza possibilità di confronto.

Detto questo, auguro a tutti quanti buon lavoro e buon allenamento e ricordo che sono sempre pronto, all'interno delle quattro settimane, a giocare con tutti quanti per aumentare le possibilità di prendere maggiori punti alle Predisposizioni per la fine del periodo.
Forza ragazzi, la vittoria di Hogwarts dipende SOLO da VOI.

Spoiler:
Elisabeth
Brianna
Caroline Priscilla
Viktorie
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Ultima modifica di Robyn il 08/02/2014, 1:56, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Elisabeth » 01/02/2014, 16:15

§ Auditorium: Giovedì 13 Aprile dopo pranzo §

Immagine


Dopo una lunga e laboriosa ricerca Elisabeth e Brianna, scoprirono che il luogo più indicato per potersi esercitare con il primo compito che Monsier Laars aveva affidato loro era più vicino di quanto avessero mai immaginato.
Un luogo che veniva utilizzato rare volte dai membri del coro e sempre sotto la supervisione della Coordinatrice e Vice Preside Vireau, ma questa volta le due ragazze avevano l'opportunità di utilizzarlo solo loro due, senza nessuno che le controllasse.
Elisabeth entrò nell’Auditorium, sperando di poter avere qualche minuto per organizzare le idee e fare il punto della situazione prima di buttarsi a capo fitto nelle prove di Pure Shores, la canzone che era stata scelta per loro da Laars.
Mentre scendeva i gradini che le avrebbero permesso di raggiungere la prima fila accanto al palco, la mente di Elisabeth volò all’esibizione dei ragazzi della Cyprus ed alle parole pronunciate dal vocal coach Laars.

La vostra Coordinatrice desidera che pian piano ognuna di voi apprenda come armonizzarsi al gruppo, bilanciare la voce per non sovrastare sempre le altre e impari a saper gestire una canzone eseguita da più persone.


Sceso l’ultimo gradino la Serpeverde si sedette su una delle tante poltroncine, appoggiando lo spartito che aveva portato con se, sulla poltroncina alla sua sinistra ed al tempo stesso giocherellando con la bacchetta che stringeva in mano, pronta per essere utilizzata per liberare la melodia prigioniera della pergamena accanto a lei.

Armonizzare e bilanciare la voce con quella dei miei compagni.

Mormorò Elisabeth fissando il palco davanti a lei, cercando di capire [Elaborazione=3] quale fosse il risultato finale di quell’esercizio.
Lentamente le sue rotelline iniziarono a girare, mentre rigirava tra le mani la bacchetta che di tanto in tanto tintinnava contro l'Anello della Sfinge [bonus +2], divenuto negli anni parte integrante della sua manina, riuscì più o meno a farsi un’idea.

Ci sono … – pensò la Serpina – In poche parole dobbiamo imparare a fare la stessa cosa che aveva fatto il coro della Cyprus cantando Jump qualche mese prima.

Ora la Serpe sapeva quale risultato voleva raggiungere e sapeva cosa ci si aspettava da lei, doveva solo riuscire a metterlo in pratica. Ma ci sarebbe mai riuscita?
Ancora una volta le parole di Laars vennero in suo aiuto.

Dovrete metterci il massimo impegno e la massima collaborazione, armonizzarvi, aiutarvi a vicenda e spronarvi, qualora una di voi abbia un attimo di debolezza o pessimismo, perché sono sicuro che siate perfettamente in grado farcela!


Giusto, devo impegnarmi il più possibile ed alla fine i risultati arriveranno da soli. Devo solo crederci.

Pensò la Walker voltandosi leggermente verso la poltroncina sulla quale aveva riposto lo spartito con la canzone da provare e prendendolo in mano iniziò a studiare la canzone.


Immagine


I've crossed the deserts for miles
Swam water for time
Searching places to find
A piece of something to call mine
(I'm coming)
A piece of something to call mine
(I'm coming)
(I'm coming)
Coming closer to you


[Ho attraversato il deserto per miglia
Nuotato nelle acque a lungo
In cerca di luoghi per trovare
Un pezzo di qualcosa da poter dire mio
(Arrivo)
Un pezzo di qualcosa da poter dire mio
(Arrivo)
(Arrivo)
Avvicinandomi a te …]


Iniziò a canticchiare Elisabeth aspettando l’arrivo di Brianna per poter dare inizio alle loro sessione di prove.
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Messaggioda Brianna » 02/02/2014, 15:32

Auditorium: Giovedì 13 Aprile dopo pranzo


Sono in ritardo, sono in ritardo, sono in ritardo!

Brianna se lo ripeteva nella mente da quando era partita – di corsa – dalla sala comune dei Delfini dove era andata a riposare un attimo e ad appoggiare i suoi libri di scuola... peccato che avesse passato troppo tempo a coccolare Glaedr con il risultato – secondo lei catastrofico – di essere in ritardo di piu o meno 5 minuti rispetto all'appuntamento che aveva con Elisabeth... che poi... proprio la serpina le aveva detto che potevano trovarsi per esercitarsi nella canzone commissionata loro da Mr. Laars in Auditorium... la Wollis non era proprio sicura che la Vireau avesse concesso loro di usare tale stanza senza la sua supervisione, ma non credeva nemmeno che la giovane serpeverde sua amica le potesse fare uno scherzo... comunque avrebbe visto presto... Glaedr su una spalla, stava correndo giu per le scale per andare proprio in Auditorium... maledì forse per l'ennesima volta le scale mobili di Hogwarts quando vide che invece di portarla a piano terra la stavano dirigendo da tutt' altra parte, ma poi finalmente arrivò a destinazione.

Si fermò davanti alla porta in legno massiccio dell' Auditorium, fece un paio di respiri profondi per calmare il cuore accelerato e regolarizzare il respiro, quindi cautamente poggiò la mano sulla maniglia della porta, quasi come se scottasse, quindi la abbassò e rimase sorpresa quando la maniglia cedette sotto a leggera pressione della ragazzina e la porta si aprì... da dentro veniva l'inconfondibile voce della sua amica che stava canticchiando la canzone data loro da Mr. Laars... impossibile non riconoscerla, Brianna l'aveva provata - da sola, per impararne il testo e la melodia – migliaia di volte, ma oggi, per la prima volta, l'avrebbe provata proprio insieme alla sua amica nonché compagna di Coro.

Aspettò che Elisabeth facesse una pausa prima di palesare la sua presenza e salutare la sua amica, se stava provando aveva bisogno di tutta la concentrazione possibile e lei non voleva essere un elemento di disturbo.

Ciao Elisabeth! Come stai?

Aspettò che la giovane rispondesse alla sua domanda, mentre poggiava a terra la borsa contenente la sua bacchetta, i vari spartiti tra cui quello con il quale dovevano esercitarsi e qualche leccornia per Glaedr.

Si passò la mano tra i capelli, avvolgendoli su se stessi in una sorta di coda, ma senza elastico non sarebbero durati piu di qualche secondo.

Allora... pronta per far vedere a Mr. Laars di che pasta siamo fatte?

Brianna, quando si trattava di musica, non si tirava indietro, e voleva a tutti i costi far penare la Cyprus... se questo significava dedicare anima e corpo alla musica l'avrebbe fatto... non l'aveva sempre fatto, forse? Era stato probabilmente anche grazie a quello che Monique le aveva rivelato il segreto dell' arte bellissima e pericolosissima delle Illusioni... e adesso c'era in gioco una sfida... la sfida che vedeva contrapposta la Cyprus e Hogwarts... e Brianna voleva vincere, a qualsiasi costo... e da quello che ne sapeva il primo passo per vincere era impegnarsi al massimo con i esercizi che le aveva dato Mr. Laars da eseguire, e così aveva fatto... ora dovevano provare insieme la canzone, Brianna ed Elisabeth, per arrivare al massimo delle loro forze, al massimo delle loro potenzialità.
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Messaggioda Elisabeth » 05/02/2014, 9:33

I'm moving, I'm coming
Can you hear what I hear
It's calling you my dear
Out of reach (take me to my beach)
I can hear it calling you
I'm coming, not drowning
Swimming closer to you (take me to my beach)

I'm moving, I'm coming
Can you hear what I hear
It's calling you my dear
Out of reach (take me to my beach)
I can hear it calling you
I'm coming, not drowning
Swimming closer to you (take me to my beach)


[ Mi sto muovendo, sto arrivando
Riesci a sentire ciò che sento
Ti sta chiamando mia cara
Fuori portata (portami alla mia spiaggia)
Posso sentirlo ti chiama
Sto arrivando, non affogando
Nuoto più vicino a voi (portami alla mia spiaggia)

Mi sto muovendo, sto arrivando
Riesci a sentire ciò che sento
Ti sta chiamando mia cara
Fuori portata (portami alla mia spiaggia)
Posso sentirlo ti chiama
Sto arrivando, non affogando
Nuoto più vicino a voi (portami alla mia spiaggia) ]


Possibile che sbaglio tonalità sempre nello stesso punto? - si lamentò la Serpina - Forza ricominciamo tutto dall'inizio. - mormorò Elisabeth, sollevando per un momento lo sguardo dallo spartito che stringeva tra le manine, pronta per riprovare la canzone una seconda volta.

Ciao Elisabeth! Come stai?

Elisabeth non si era accorta dell’arrivo di Brianna e sentendo una voce provenire da qualche parte accanto a lei sussultò, facendo letteralmente un salto sulla poltrona, mentre il cuore batteva forte e le saltato in gola.

Mi hai spaventata. – rispose Elisabeth cercando di calmare il respiro, mentre sorrideva all'amica – Ciao Bri, ciao anche a te Glaedr, stavo meglio prima – facendo l'occhiolino all'amica, sperando che capisse che il suo non era una vera lamentela, ma che stava solo scherzando – Tu e Glaedr come state? – domandò continuando a sorridere, attendendo la risposta dell’amica.

Allora... pronta per far vedere a Mr. Laars di che pasta siamo fatte?

Prontissima, quando vuoi possiamo iniziare.

Alzandosi in piedi, ben decisa ad impegnarsi al mille per mille.
Voleva dimostrare che era capacissima di cantare senza coprire la voce di nessuno e potete starne certi ci sarebbe riuscita costi quel che costi.
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Messaggioda Brianna » 08/02/2014, 14:54

Mi hai spaventata.

Oh scusa... mi dispiace

Rispose contrita Brianna, che mai avrebbe voluto spaventare l'amica... ma poi notò il sorriso della serpeverde e si rese conto che probabilmente stava solo scherzando

Ciao Bri, ciao anche a te Glaedr, stavo meglio prima 

Notò anche l'occhiolino e sorrise, la Wollis, e con lo stesso tono scherzoso e ridendo anche lei

Se vuoi, posso sempre andarmene!

Le piaceva questa complicità con l'altra ragazzina, e a dire il vero avrebbe continuato a scherzare ancora un po', ma avevano un compito da portare avanti, dovevano esercitarsi con la canzone assegnata loro da Robyn Laars e Brianna sapeva benissimo che non avevano tempo da perdere.

Allora... pronta per far vedere a Mr. Laars di che pasta siamo fatte? 

Prontissima, quando vuoi possiamo iniziare. 

La serpeverde si alzò in piedi, pronta anch'essa a far vedere che potevano farcela, che erano in grado di mettere insieme le loro voci ed armonizzarsi.

Brianna posò Glaedr su una poltroncina, chiedendogli di stare fermo li ed aspettarla... il cucciolo obbediente vi si acciambellò sopra e teneva d'occhio la sua padroncina seguendone ogni suo movimento con gli occhietti vispi... poco dopo, visto che non succedeva nulla di strano, il cucciolo si addormentò con la melodia delle due ragazzine nelle orecchie.

Allora Elisabeth... io avevo pensato... e se proviamo prima di tutto il ritornello per vedere come siamo cantando proprio insieme?

Infatti era noto ad entrambe che c'era una parte della canzone che avrebbero dovuto cantare insieme ed armonizzare le voci... le parti che ognuna di loro avrebbe cantato per suo conto erano una cosa... bisognava solo decidere quale delle due avrebbe fatto quale pezzo... ma il ritornello era quello – almeno secondo Brianna – sulla quale si dovevano concentrare maggiormente... certo, non che il resto della canzone fosse meno importante.

Attese la riposta dell'amica e se la giovane fosse stata d'accordo con le avrebbero provato insieme il ritornello, cercando – almeno Brianna – di dare il meglio di se stessa e, con ogni probabilità, anche Elisabeth avrebbe fatto lo stesso.

I'm moving
I'm coming
Can you hear, what I hear
It's calling you my dear
Out of reach
(Take me to my beach)
I can hear it, calling you
I'm coming not drowning
Swimming closer to you


Lo sentì, Brianna... senza che nessuno glielo dovesse dire... c'era qualcosa che non andava ne modo in cui l'aveva cantato... non l'aveva sentito perfetto... c' era stata, nella frase “ It's calling you my dear” qualcosa di impreciso, era un po calata... doveva concentrasi maggiormente sulla respirazione...

Scusa Elisabeth... credo di aver sbagliato qualcosa...devo concentrarmi di piu sulla respirazione...

Come al solito – aggiunse dentro di se

Lo rifacciamo, ti dispiace?

Se la serpeverde fosse stata d'accordo avrebbero ricantato il testo, ancora una volta solo il ritornello, per decidere successivamente di provare tutta la canzone dall'inizio.

I've crossed the deserts for miles
Swam water for time
Searching places to find
A piece of something to call mine
(I'm coming)
A piece of something to call mine
(I'm coming)
(I'm coming)
Coming closer to you


Went along many moors
Walked through many doors
The place where I wanna be
Is the place I can call mine
(I'm coming)
Is the place I can call mine
(I'm coming)
(I'm coming)
Coming closer to you


I'm moving
I'm coming
Can you hear, what I hear
It's calling you my dear
Out of reach
(Take me to my beach)
I can hear it, calling you
I'm coming not drowning
Swimming closer to you


Never been here before
I'm intrigued, I'm unsure
I'm searching for more
I've got something thats all mine
I've got something thats all mine

Take me somewhere I can breathe
I've got so much to see
This is where I want to be
In a place I can call mine
In a place I can call mine


I'm moving
I'm coming
Can you hear, what I hear
It's calling you my dear
Out of reach
(Take me to my beach)
I can hear it, calling you
I'm coming not drowning
Swimming closer to you

Moving, coming
Can you hear what I hear?
(Hear it out of reach)
I hear it calling you
Swimming closer to you

Many faces I have seen
Many places I have been
Walked the deserts, swam the shores
(Coming closer to you)
Many faces I have know
Many way in which I've grown
Moving closer on my own
(Coming closer to you)

I move it
I feel it

I'm coming
Not drowning


I move it
I feel it

I'm coming
Not drowning

I'm moving
I'm coming
Can you hear, what I hear
It's calling you my dear
Out of reach
(Take me to my beach)
I can hear it, calling you
I'm coming not drowning
Swimming closer to you
(Take me to my beach)

I'm moving
I'm coming
Can you hear, what I hear
It's calling you my dear
Out of reach
(Take me to my beach)
I can hear it, calling you
I'm coming not drowning
Swimming closer to you
(Take me to my beach)
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Messaggioda Elisabeth » 09/02/2014, 1:39

Elisabeth era così concentrata sulla canzone che stava provando che non si accorse minimamente dell'arrivo della Delfina se non dopo che la ragazzina la salutò.
L'innocente saluto di Brianna fece saltare il cuore in gola alla Walker che credendo erroneamente di essere sola non si aspettava la presenza dell'amica e tra lo scherzo ed il serio di lamentò dello spavento, evitando di dire che il cuore le era saltato in gola.
Ma più che un vero lamento era un modo come un altro per allentare la tensione.

Se vuoi, posso sempre andarmene!

Le rispose la Delfina sorridendo, anche lei pronta allo scherzo.

Non sia mai ... - replicò Elisabeth continuando a sorridere - Abbiamo una canzone da provare mia cara, vedrai riusciremo a divertirci un mondo nel farlo - aggiunse la Serpina ben felice della complicità che si era creata con l'amica.

La Serpina era certa che il loro legame di amicizia e complicità le avrebbe aiutate a cantare la canzone nel migliore dei modi dovevano solo avere un po' di pazienza e provare.

Devo metterci il massimo impegno, devo controllare il respiro e quando canteremo insieme fare attenzione alla voce di Brianna.

Pensò la Serpina guardando leggermente lo spartito che aveva in mano e subito dopo l'amica.

Allora Elisabeth... io avevo pensato... e se proviamo prima di tutto il ritornello per vedere come siamo cantando proprio insieme?

La proposta di Brianna, per un momento mise in crisi Elisabeth, provare subito la parte che lei riteneva più difficile insieme e per di più con quel pezzo che continuava a sbagliare.

Ok ... un bel respiro e quando arrivi a 'It's calling you my dear' un bel respiro profondo e vai avanti. Speriamo solo di non costringere Brianna a ricantare la stessa strova un milione di volte. - pensò Elisabeth preoccupata, ma l'idea di cantare insieme dopo tanto tempo non le dispiaceva ed anzi l'elettrizzava più di quanto avesse mai immaginato - Mi sembra un'ottima idea, così possiamo regolarci su come cantare il ritornello. - replicò la Serpina ben decisa di mettere a frutto ogni suggerimento ricevuto dall'amica.


I'm moving
I'm coming
Can you hear, what I hear
It's calling you my dear
Out of reach
(Take me to my beach)
I can hear it, calling you
I'm coming not drowning
Swimming closer to you


Non è possibile, ma perchè sbaglio sempre nello stesso punto - pensò la Serpina, che proprio non riusciva a capire perchè una volta si e una no, sbagliava dopo aver cantato what I hear eppure non era una parte difficile - Ok ho bisogno di riprovarla, speriamo solo che Brianna sia d'accordo - pensò la Serpina.

Scusa Elisabeth... credo di aver sbagliato qualcosa...devo concentrarmi di piu sulla respirazione...
Lo rifacciamo, ti dispiace?


Elisabeth non aveva nulla in contrario, convinta in parte che quello fosse un modo gentile della sua amica nel dirle dove quel'era il suo problema, non sapendo che le due ragazzine aveva più o meno lo stesso problema in un punto l'uno vicino all'altro del ritornello.
Dietro suggerimento della Delfina provò concentarsi maggiormente sulla respirazione, cercando di prendere il respiro tra un passaggio e l'altro del ritornello.
Con ben in mente cosa fare ricominciò a cantare, concentarndosi sul respiro e sulla voce della sua amica.


I'm moving
I'm coming
Can you hear, what I hear
It's calling you my dear
Out of reach
(Take me to my beach)
I can hear it, calling you
I'm coming not drowning
Swimming closer to you


Questa volta il ritornello sembrò creare meno problemi della volta precedente, così le due ragazzine di comune accordo passarono a provare la canzone.
Elisabeth cantò la prima strofa, cercando di concentrandosi sul respiro e sopratutto sulla voce della Delfina, mentr quest'ultima iniziava a cantare la strofa successiva.


I've crossed the deserts for miles
Swam water for time
Searching places to find
A piece of something to call mine
(I'm coming)
A piece of something to call mine
(I'm coming)
(I'm coming)
Coming closer to you


Brianna cantò come concordato la seconda strofa ed alla Serpeverde sembrò assolutamente perfetta.
Perfezione che ahimè a lei ancora mancava.
Avrebbe dovuto provare per diverse ore prima di poter cantare in modo impeccabile con la Delfina, peccato il poco tempo a disposizione.


Went along many moors
Walked through many doors
The place where I wanna be
Is the place I can call mine
(I'm coming)
Is the place I can call mine
(I'm coming)
(I'm coming)
Coming closer to you


Ancora una volta le due ragazzine cantarono il ritornello all'unisolo, ed ancora una volta Elisabeth dovette rallentare il respiro il più possibile e concentarsi sulla canzone, cercando di non commettere errori e soprattutto doveva riuscire a mantenere la calma e proseguire con la canzone, errore o non errore.


I'm moving
I'm coming
Can you hear, what I hear
It's calling you my dear
Out of reach
(Take me to my beach)
I can hear it, calling you
I'm coming not drowning
Swimming closer to you


Concluso il ritornello ricominciarono con lo stesso ordine di prima, la prima strofa toccò ad Elisabeth, la successiva a Brianna e con il ritornello Elle ebbe qualche problemino, meno della volta precedente, ma pur sempre una piccola difficoltà, che con un po' di allenamente probabilmente sarebbe stata superata quando prima.
La canzone continuò, le due ragazze si alternarono nel cantare le varie strofe fino a giungere nuovamente al ritornello, che questa volta sembrò non creare troppi problemi alla Serpina o per lo meno così le era sembrato.

Secondo te come siamo andate?

Domandò Elisabeth, pronta a seguire i consigli dell'amica ed a ricominciare tutto dal principio e con maggiore impegno.
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Messaggioda Brianna » 10/02/2014, 21:53

Elisabeth aveva accolto la proposta di Brianna di provare a cantare inizialmente solo il ritornello, parte – per quanto riguardava la giovane Delfina – più difficile dal momento che dovevano essere sincronizzate, e nessuna delle due voci doveva coprire l'altra, ma anzi dovevano armonizzarsi ed andare a valorizzare ognuna la voce dell'altra... insomma, molto più facile a dirsi che a farsi.

Cantando, Brianna si rese conto di non aver fatto troppo bene e chiese ad Elisabeth se era disposta a riprovare... fortunatamente Elisabeth non si era scocciata ed anzi, sembrava quasi be disposta a provare e riprovare ancora, se necessario.

Quando ad entrambe sembrò di aver raggiunto un buon punto passarono ad interpretare l'intera canzone, una strofa a testa come concordato.

Secondo te come siamo andate? 

Non lo so Elisabeth... mi sembra che ci sia qualcosa che non va... ci sono ancora dei punti in cui io mi sento... non so, non saprei definirlo... non sento la canzone giusta ecco...

Non sapeva Brianna se era riucita a spiegarsi all' amica... quello che intendeva lei era che quando cantava, in alcuni punti, le sembrava di non tenere bene le note, o forse era solo il suo solito problema, chissà.

Non le sembrava che la parte di Elisabeth avesse dei problemi, ma forse questo era dovuto piu che altro al fatto che si era maggiormente concentrata sulla sua parte della canzone per trovare – ed ovviamente correggere – i propri errori.

Secondo te cos' è che possiamo fare per migliorare? Io sto cercando di migliorare la respirazione, cercando di concentrarmi al massimo in essa allo stesso tempo cantare tenendo il ritmo e tutto il resto...

Attese l'eventuale risposta dell'amica, prima di proporre di provare di nuovo a canzone con gli eventuali accorgiment suggeriti proprio da Elisabeth.
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Messaggioda Elisabeth » 20/02/2014, 12:05

Finito di cantare la canzone per la prima volta insieme Elisabeth chiese un parere alla Delfina ed al tempo stesso iniziò a pensare al motivo che la spingeva a sbaglire sempre lo stesso attacco nel ritornello della canzone.

Sempre lo stesso errore e sempre nello stesso punto, va bene sbagliare un attacco, ma perseverare nel farlo non è normale ... e come se ...

Intanto la voce di Brianna le giungeva lentamente all'orecchio distraendola dai suoi pensieri.

Non lo so Elisabeth... mi sembra che ci sia qualcosa che non va...

Come sospettavo, anche lei se ne accorta.

Pensò Elisabeth senza sapere che la sua amica si stesse riferendo ai suoi problemi con la canzone che tra le altre cose Elisabeth non aveva per nulla notato, probabilmente entrambe erano troppo prese dalle difficoltà che entrambe trovavano nel pezzo da non accorgersi dei problemi dell'altra e di fatti sentento il resto della frase la Serpina non riuscì a credere alle sue orecchie.

ci sono ancora dei punti in cui io mi sento... non so, non saprei definirlo... non sento la canzone giusta ecco...

Non ho capito, hai problemi con la canzone? - pensò la Walker stranita da quella nuova scoperta - Come immaginavo siamo in guai seri. Dobbiamo chiedere aiuto a qualcuno altrimenti da sole non riusciremo mai a venirne a capo questo è certo.

Secondo te cos' è che possiamo fare per migliorare? Io sto cercando di migliorare la respirazione, cercando di concentrarmi al massimo in essa allo stesso tempo cantare tenendo il ritmo e tutto il resto...

Migliorare la respirazione? Ma cosa centra, qui non è un problema di respirazione, ci deve essere qualcos'altro - pensò la Serpina iniziando a ragionare sui possibili problemi che entrambe stavano affrontando con il pezzo assegnato loro - Sono sicura che la respirazione sia il problema minore, ma se non è quello cosa ci impedisce di cantare il pezzo? - si chiese la Walker, iniziando a sciorinare tutte le possibili problematiche che entrambe stavano affrontando -[Elaborazione 3]- E se il problema fosse un altro? - pensò la serpina mentre una lampadine si accendeva nella sua testolina - [Bonus Anello sfinge= 2] - Potrebbe essere la soluzone hai nostri problemi. - si disse fissando la Delfina.

Bri secondo me la respirazione è l'ultimo dei nostri problemi. - iniziò col dire la Serpina - Un attimo fa hai detto che non senti la canzone giusto? Forse il nostro problema è proprio quello, non sentiamo, per lo meno io non riesco a sentire il desiderio di cantare Pure Shores piuttosto che cantare un'altra canzone - alla fine Elisabeth aveva capito il suo problema ed ora lo stava ammettendo di fronte alla sua amica - Vorrei provare per una volta a cantare la canzone senza pensare al compito che ci ha affidato Laars e tanto meno alla respirazione, così semplicemente perchè mi va di cantare questa canzone e non ... The Tide is High per esempio. Ti ricordi quanto abbiamo cantato insieme per la prima volta alla festa per l'inaugurazione di Sheliak & Vega proprio questa canzone, nessuna delle due pensava alla respitazione, cantavamo solo per divertirci, perchè non facciamo lo stesso. - propose la Serpina - Proviamo a cantare per il semplice gusto di farlo e da li possiamo provare a correggere i nostri errori, potrebbe essere un buon punto di inizio tu cosa ne pensi? - domandò alla Delfina aspettando di sapere se la sua proposta sarebbe stata accettata o meno.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 18/10/2014, 13:02

[Sabato 27 Gennaio 2109 - Verso l'Auditorium - Ore 11:45]


Ovattato. Era così che la Tassorosso, da qualche giorno a questa parte, stava sentendo il proprio mondo. I suoni le arrivavano soffocati da un ronzio nelle orecchie che la stessa non riusciva a spiegarsi. Sapeva solo che era fastidioso, molto fastidioso, perchè le imponeva di concentrarsi il doppio per riuscire a recepire gli stimoli provenienti dal mondo esterno. Le lezioni erano diventate molto più faticose e pesanti a causa di quel metodo e lo sguardo vagava vacuo in giro per la scuola, perso dietro chissà quali pensieri.
La rabbia della O'Neill era durata ben poco, rispetto a quanto previsto: una volta che essa venne consumata, tramite continui sfoghi in alternanza con Jorge e con Kelly, le era rimasto solo un altro sentimento che aveva soffocato qualsiasi altra cosa dentro di lei. La delusione.
Si era rimasta delusa da Devo e dal suo comportamento. L'avevano delusa le sue parole e le spiegazioni che il ragazzo le aveva dato per giustificare il suo modo di comportarsi agli occhi dell'altra. L'americano non si era fatto scrupoli ad andare a letto con un'altra, durante il periodo nel quale Cappie stava cercando di capire meglio i suoi sentimenti per lui. Era così sbagliato desiderare l'amore, prima di buttarsi a capofitto nel sesso? No, non era quella la vera ragione per il quale il ragazzo l'aveva fatto: era stato con Ashley perchè voleva ferirla, spezzarla, calpestare il suo cuore. E ci era riuscito, anche se non come avrebbe voluto lui. In realtà, non era stata quella verità a decretare la fine della loro storia. Ciò che l'aveva delusa e ferita nel profondo era che Devo gliel'avesse tenuta nascosta per tutto quel tempo.

Perchè non me l'ha detto prima?

Ovvero, quando le aveva confessato tutto, i suoi sentimenti, il suo passato, ogni cosa. Tranne questa. Perchè sarebbe stato da idioti dirglielo, dirle tutto quanto col rischio di perderla. Lo sapeva bene, lo sapeva anche lei, ma nessuna risposta, per quanto valida che fosse, sarebbe riuscita a toglierle dalla testa l'idea che se lo avesse fatto, forse la loro storia non sarebbe finita.
Erano questi i pensieri che si affollavano nella mente stanca e amareggiata della ragazza. Persino il problema con Jorge era stato messo da parte, soppiantato completamente da quello avvenuto la sera del 30 Dicembre. Non aveva mai neanche parlato con la ragazza con il quale il delfino si stava frequentando in quel periodo. La sua mente era talmente assente e lontana dal castello di Hogwarts, che se le avessero chiesto che tipo di vestito avesse indossato quella mattina la Samyliak o se a colazione avesse mangiato uova strapazzate o all'occhio di bue, non avrebbe saputo che cosa rispondere.

Non ce la faccio più...

Doveva buttare fuori quello che provava dentro, doveva sfogarsi non più solo a parole e con i propri amici, ma del tutto, completamente, liberando la propria mente da qualsiasi pensiero riferito all'americano. In ben più di un'occasione, ascoltare un po' di musica l'aveva aiutata a sciogliere quel groppo incredibile che le si formava nel cuore, quando qualcosa la turbava o non andava bene. Naturalmente, lì a scuola non disponeva di un ipod funzionante, così avrebbe dovuto arrangiarsi e procurarsi la musica e le parole da sola.
Così si diresse verso l'Auditorium della scuola, imbracciando la sua chitarra acustica. Non voleva esibirsi di fronte a nessuno, aveva scelto quel luogo solo perchè avrebbe potuto cantare e suonare senza il problema di disturbare qualcuno. La Sala Musica era chiusa di sabato mattina e sinceramente non le andava di chiedere alla Vireau il permesso di poterci entrare: voleva solo starsene per i fatti suoi, provare a cantare e a suonare per i fatti suoi, senza dover rendere conto a nessuno per una volta.
Quando aprì le porte dell'Auditorium per sua fortuna lo trovò esattamente come avrebbe voluto: deserto. Cappie si avvicinò verso il palcoscenico, sistemando lo sgabbello al centro di esso e fissando il vuoto che la circondava: era normale provare quella stessa identica sensazione dentro di sè? Non aveva una risposta sicura a quella domanda, perchè aveva già provato qualcosa di simile in passato, quando suo padre era morto. Ma il dolore che aveva provato allora era diverso da quello che stava sentendo in quel momento.
Con la morte di suo padre era morta anche una parte di lei. E il vuoto lasciato dalla parte mancante non sarebbe mai stato rimpiazzato da nessuno, lo sapeva. Per questo faceva molto più male, era molto più doloroso. C'erano giorni nei quali avrebbe voluto strapparsi di dosso qualsiasi sensazione che le ricordasse che in quel momento lei era viva, mentre suo padre giaceva, freddo e gelido, chissà dove. Naturalmente la tassetta ignorava ancora quale fosse la verità, ma era così che se la immaginava nella sua mente, quando non riusciva a liberarsi dai cattivi pensieri. Il vuoto lasciato da Devo era doloroso in un altro modo: faceva male perchè le aveva lasciato addosso tanti segni che difficilmente sarebbero andati via. Ma la cosa peggiore era continuare a credere che nessun altro avrebbe più preso il suo posto, nonostante ciò non corrispondesse a verità.
Già proprio così: in mezzo alla rabbia, in mezzo alla delusione, in mezzo al dolore, stava lentamente nascendo qualcos'altro, una scintilla di emozione che la O'Neill stava cercando in tutti i modi di soffocare, riuscendo a malapena nell'intento: il rimpianto.
Una piccola parte di lei rimpiangeva Devo, avvertiva come tangibile la sua assenza e ne soffriva, perchè al di là di tutto lui era stato il suo primo ragazzo, il suo primo amore e la sua prima volta. Non avrebbe potuto dimenticarlo neanche se avesse voluto e per quanto continuasse a ripetere a sè stessa che prima o poi si sarebbe obliviata ogni singolo ricordo passato insieme a lui, dentro di sè sapeva invece che questo non sarebbe successo mai e poi mai. La tassetta aveva imparato che i ricordi erano il tesoro più prezioso di ogni essere umano, sia quelli felici che quelli più dolorosi. Col passare del tempo il dolore sarebbe stato sempre meno vivido e a lei sarebbe rimasto qualcosa di indelebile dentro di sè, che l'avrebbe aiutata ad andare avanti.



You and me
Tu ed io
We used to be together
Eravamo abituati a stare insieme
Every day together always...
Tutti i giorni insieme, sempre



Le prime note della canzone uscirono lentamente dalle labbra e dalle dita della ragazza, seduta sullo sgabbello mentre pizzicava le corde per creare una melodia che rispecchiasse il mondo nel quale sentiva di vivere ogni giorno quell'esperienza. Teneva chiusi gli occhi, perchè non le importava della realtà in quel momento, non le importava di vedere che cosa la circondava, ma solo ciò che viveva dentro di sè, nella sua anima, dando un corpo al proprio mondo personale.

I really feel
Sento veramente
I’m losing my best friend
Che sto perdendo il mio migliore amico
I can’t believe
Non posso credere
This could be the end
Che questa possa essere la fine

It looks as though I'm letting go
E' come se io mi stessi arrendendo
And if it’s real, Well I don’t want to know
E se è vero, non voglio saperlo


A volte dentro di lei nasceva il desiderio che quella conversazione non fosse mai avvenuta. Che la verità non fosse mai venuta a galla, perchè in quel modo il suo cuore sarebbe stato risparmiato da tanta sofferenza. Si, lo pensava e al tempo stesso la ragazza si vergognava di quel pensiero che faceva apparire lei come una vigliacca. Ma era così difficile combattere contro sè stessi e i propri desideri ogni giorno.
Devo le mancava, nonostante tutto.
E questo non faceva altro che accrescere la sua rabbia contro di lui e contro sè stessa, per la sua incapacità di non provare determinate sensazioni. Era questo che la rendeva distante e distaccata dal mondo reale. Dentro di sè la Tassorosso stava vivendo una battaglia personale ardua e difficile, che richiedeva molte energie per poter essere portata avanti.
Ma in quel particolare momento, quella determinata canzone era il suo sfogo personale dove avrebbe potuto lasciar scorrere i suoi sentimenti senza cercare di mettere loro un freno. Poteva finalmente esternare il suo dolore, mostrarlo ad una platea vuota, senza sentirsi oppressa e giudicata dal giudizio di nessuno.

Don’t speak
Non parlare
I know just what you’re saying
So cosa stai dicendo
So please stop explaining
Perciò smettila di spiegare
Don’t tell me ’cause it hurts
Non dirmi nulla, perché fa male
Don’t speak
Non parlare
I know what you’re thinking
So cosa stai dicendo
I don’t need your reasons
Non mi interessano le tue ragioni
Don’t tell me ’cause it hurts
Non dirmi nulla, perchè fa male


La notte, stesa al buio sul suo letto, la voce di Devo continuava a rimborbarle nella testa, ripetendole le sue ragioni in continuazione. Era lei che cercava quel suono o la sua mente vi si avvicinava involontariamente? Non riusciva a spiegarselo, sapeva solo che ogni santo giorno, quelle parole la ferivano e lei avrebbe voluto diventare sorda pur di non sentirle più.
Non era facile allontanare i ricordi, perchè essi la tentavano mostrandole i momenti più felici passati insieme. Ed il ricordo della sua voce era il più duro da scacciare, un'incisione perpetua nella sua mente come una melodia impossibile da dimenticare.

Our memories
I nostri ricordi
They can be inviting
Possono essere attraenti
But some are altogether, Mighty frightening
Ma alcuni sono a dir poco spaventosi

As we die, both you and I
Mentre muore il “noi”, l’insieme di me e te
With my head in my hands I sit and cry
Con la testa tra le mani mi siedo e piango

Don’t speak
Non parlare
I know just what you’re saying
So cosa stai dicendo
So please stop explaining
Perciò smettila di spiegare
Don’t tell me ’cause it hurts
Non dirmi nulla, perché fa male
Don’t speak
Non parlare
I know what you’re thinking
So cosa stai dicendo
I don’t need your reasons
Non mi interessano le tue ragioni
Don’t tell me ’cause it hurts
Non dirmi nulla, perchè fa male

It’s all ending
Sta finendo tutto
I gotta stop pretending who we are…
Devo smetterla di fingere ciò che siamo…


Sapere che al suo fianco non vi era più una persona ad amarla. Era difficile liberarsi dall'abitudine di sentire qualcuno vicino, un legame che naturalmente era diverso dalla profonda amicizia che la legava a Jorge, Kelly e Vergil. Mentre la mano sinistra teneva gli accordi e la destra si muoveva dolcemente, Cappie ripensava a quel mese appena trascorso, barcamenandosi fra una rabbia che non andava via e una delusione intensa, quasi da lasciarla senza fiato. Poi anche la tristezza si faceva sentire, mentre dentro di sè la Tassorosso non poteva fare a meno di pensare ancora una volta, l'ultima, a lei e Devo insieme, felici mano nella mano.

You and me
Tu ed io,
I can see us dying … are we?
Posso vederci morire… o no


Ma quella era solo un'illusione: lei non sarebbe tornata insieme all'americano, lo sapeva. il rapporto con lui non sarebbe più potuto essere lo stesso di prima, non lo avrebbe più guardato con gli stessi occhi pieni di fiducia e d'amore.

Don’t speak
I know just what you’re saying...


Ripetè ancora una volta il ritornello, cercando di aumentare la potenza della propria voce, per riuscire ad esprimere tutto quello che aveva provato fino a quel momento dentro di sè. Era il suo modo per seppellire definitavmente la questione e di continuare a guardare avanti, verso un nuovo futuro dove la presenza dell'americano non era contemplata.
Aveva tante cose da fare, i M.A.G.O. in primo luogo, e poi il suo futuro lavoro, le ricerche su suo padre...si sarebbe buttata a capofitto in tutto questo, lasciando che il tempo scorresse fino a quando ogni dolore, ogni ferita non fosse guarita naturalmente.
Chiuse la canzone con una singola nota lunga, alzando finalmente gli occhi dalla propria chitarra e guardando spossata l'intero Auditorium. In mezzo a quella solitudine, la O'Neill non si era accorta della presenza di una persona che probabilmente l'aveva seguita lì dentro fin dal corridoio, con l'intento di parlarle. Con un sospiro si lasciò scivolare per terra, poggiando delicatamente la chitarra al suo fianco e stringendo le ginocchia al petto. Era uno spazio enorme quello dell'Auditorium che la faceva sentire ancora più piccola e sola di quanto già non fosse. Ma in quel momento voleva crogiolarsi un po' in quella sensazione. Solo quando e se Victoria avesse voluto mostrarsi alla ragazza, Cappie avrebbe alzato lo sguardo verso di lei, fissandola un po' spaesata.

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Messaggioda Victoria » 18/10/2014, 16:17

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• Sabato _ Gennaio, 27 _ 2109 _ ore 11.43 •


Non era stata una bella mattinata, quella: ufficialmente non c'era nulla di strano o di particolarmente negativo nell'aria, era persino iniziato il weekend tanto atteso -per la possibilità di prendere un po' di fiato e dedicarsi a sé; ma quello non era un Sabato qualsiasi… era il 27 Gennaio, il giorno in cui sua madre, appena 12 mesi prima, aveva compiuto gli anni.
Victoria ricordava benissimo come avevano festeggiato l'anno precedente: al mattino lei e sua madre erano andate in giro per negozi, dedicandosi allo shopping sfrenato e mangiando schifezze indicibili per buona parte del pomeriggio; poi, una volta a casa, si erano cambiate ed erano uscite col padre della Randall per cenare fuori in un ristorante di lusso, finendo per ritrovarsi a casa a guardarsi un film accanto al caminetto acceso.
Per questo, quella mattina, si era svegliata con una sorta di magone allo stomaco, un groppo alla gola che aveva potuto sfogare in un unico modo: piangendo. Si era rintanata sotto le coperte e si era lasciata andare alle lacrime, col risultato di sentirsi, più tardi, spossata ma anche più vuota; si era vestita con meno cura del solito -avendo la testa da un'altra parte- e si era spostata al pianterreno in direzione della Sala Grande: la sua idea iniziale era quella di scoprire se poteva farsi apparire qualcosa di fronte dalle cucine, contando sulla benevolenza degli elfi… ma poi, mentre camminava, il suo sguardo incrociò quello di una figura con cui l'americana già da tempo avrebbe voluto parlare, e che fermò il suo incedere.

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Prese un respiro profondo, e poi decise che era il caso di conoscere la migliore amica di Jorge, la ragazza che -segretamente- Victoria temeva: era davvero carina ed in più conosceva il Delfinazzurro da una vita… era tanto stupido vederla come una possibile minaccia per il suo rapporto con Alvares?

'Forse è il momento che io la conosca… e poi, se è tanto speciale per Jorge, dev'essere una persona interessante, e non mi farebbe certo male ampliare il mio ventaglio di conoscenze!'

Si disse la Draghessa, armandosi di coraggio e seguendo la direzione presa dalla Tassorosso.
Non era mai stata in Auditorium, non essendo lei particolarmente portata per il canto, ma sapeva che lì avvenivano le prove del Coro e che sia Jorge -come musicista- che la ragazza -come cantante- ne facevano parte; la porta socchiusa sembrava quasi invitarla ad entrare, e fu esattamente ciò che la bionda fece, con discrezione e cercando di fare il meno rumore possibile.

Don’t speak
I know what you’re thinking
I don’t need your reasons
Don’t tell me ’cause it hurts


La canzone che la Prefetta dei Tassi aveva scelto sembrava possedere un tono… no, non malinconico, più che altro molto amaro, con una punta di tristezza: era brava, per quanto Victoria non fosse un'esperta per poterla giudicare… e vista così, nel suo elemento, con la chitarra in mano, era davvero bella, al punto da far sentire la bionda piuttosto insignificante.
Quando la voce di lei si spense, la Randall si costrinse a fare qualche passo avanti così da entrare nel campo visivo dell'altra, ed alzare la mano a mo' di saluto.

L'hai… l'hai scritta tu?
È davvero bella…
- sì, meglio cominciare con un complimento, peraltro sincero, alla canzone per rompere il ghiaccio.

Sono Victoria Randall… - si presentò subito dopo, chiedendosi come fosse il caso di definirsi rispetto ad Jorge, se "amica" o "ragazza" e decidendo alla fine per lasciar perdere in partenza quel dilemma troppo complesso, in quel momento - Non ero mai entrata in Auditorium… ci si sente davvero microscopici, non pensi?

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