1664 punti 1267 punti 1021 punti 1415 punti 1750 punti 1032 punti

Messaggioda Alexis » 06/03/2012, 22:16

Chi è superiore a noi o al nostro stesso livello siamo noi a deciderlo perché sono gli altri che ce lo dimostrano.
Un titolo non fa grandezza, un distintivo non fa superiorità.
Le virtù umane ci fanno risultare grandi agli altri, quindi per quanto mi riguarda, posso dirti che sei libera di sentirti obbligata ad abbassare il capo nei confronti di chi vuoi, io continuerò a farlo verso chi reputo sia degno di questo mio rispetto, e al mondo, per il momento, non sono molti.


Alexis annuì semplicemente a quelle parole di Sandyon, trovando il suo ragionamento giusto: ognuno aveva un proprio metro di giudizio secondo il quale decideva chi considerare pari, superiore o inferiore a se stesso, e l'importante era mantenersi coerente con quello; nel caso della Delfina, ad esempio coloro che si trovavano gerarchicamente sopra di lei andavano comunque trattati con rispetto ed educazione, cercando di evitare con loro discussioni se non quando strettamente necessario.
Parlarono poi del Patronus di lei, e qualcosa nelle sue parole fece evidentemente scattare l'uomo che strinse la staccionata sulla quale era appoggiato tanto da farsi sanguinare la mano: a quella vista, Alexis spalancò gli occhi e si alzò in piedi, facendo un paio di passi verso il docente con aria alquanto titubante.

Professore...

Ci sono tante cose che non ti aspetterai nella vita, è meglio se ti prepari già da ora ad affrontarle o soccomberai ad esse.
Il tempo non migliora, va' al castello, non è il momento di curare gli asticelli, buona giornata.


Non ebbe modo di dirgli altro, visto che di colpo e con una freddezza del tutto improvvisa il professore di Difesa le diede le spalle e prese a camminare lontano da lei: Alexis rimase ferma, immobile e stranita, e non potè fare a meno di chiedersi dove avesse sbagliato e cosa avesse detto di male. Alla fine, con un piccolo sospiro, raccolse il suo libro e, stringendoselo al petto, si avviò verso l'entrata principale del castello, dalla parte opposta a quella dov'era andato lui: che tipo strano, Sandyon Vastnor.

[Fine]
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Messaggioda Tisifone » 18/09/2012, 15:57

[Mercoledì – ore 21]

La scuola era iniziata da meno di un mese e Tisifone già sentiva il bisogno di ritagliarsi un po’ di tempo per sé, per poter riflettere a mente fredda su quello che era accaduto con i suoi padrini e decidere come affrontare la situazione. Quest’anno però, a differenza di quello precedente, non poteva “permettersi” di sparire in uno dei vari angoli nascosti del Castello quando più le aggradava visto che doveva, o meglio voleva, rendere conto dei propri spostamenti al suo compagno. Certo non erano una di quelle coppie che vivevano in simbiosi, entrambi avevano i propri spazi ma questi erano per lo più assorbiti dai quelli che i babbani chiamavano “compiti istituzionali” e cioè dagli impegni che i ruoli che ricoprivano all’interno di Hogwarts imponeva loro. Quella sera quindi Tisifone aveva optato per saltare la cena in Sala Grande e dedicarsi a una passeggiata serale nei giardini del Castello, approfittandone anche per far prendere una boccata d’aria ai suoi due famigli, a Drusilla in particolare. Mentre infatti Idra passava la maggior parte del tempo in giro per il Castello, appollaiata sulle spalle della Divinante, il piccolo pipistrello, invece, era solito passare la maggior parte del tempo negli alloggi della CapoCasa rosso – oro all’interno della mini caverna levitante che le aveva comprato mesi prima a Hogsmeade.
Camminava senza una meta precisa, con Idra che avanzava a zig zag ai suoi piedi e Drusilla che svolazzava sopra di loro seguendo un assetto di volo ripetitivo: pur non parlando la lingua dei pipistrelli Tisifone aveva intuito che la sua piccolina era fondamentalmente paurosa e per questo evitata di allontanarsi troppo, preferendo volare a cerchio sopra di lei piuttosto che andare in avan scoperta. Fu per questo che quando,sollevati gli occhi al cielo, non vi scorse il suo uccello Tisifone assunse un’espressione accigliata e vagamente perplessa: non poteva dire di essere preoccupata per il suo pipistrello ma di sicuro quella sua assenza aveva un qualcosa di strano.

Sto slucilas?
(Che è accaduto?)


Le sibilò Idra, sfiorando l’orlo della lunga vesta che indossava quella sera. La temperatura, infatti, era ancora abbastanza mite da permettere di andare in giro senza mantello e questo voleva dire che la veste tradizionale ottocentesca di un viola acceso con piccoli pendagli a forma di drago sulle maniche e in vita e un corpetto stretto che ne metteva involontariamente in evidenza le linee femminili era ben visibile a tutti.

Pakà nje snajo…
(Ancora non lo so…)


Rispose lei, tirando fuori dalla tasca della veste un fischietto, uno normale in legno di quelli in vendita in qualsiasi filiale del Serraglio Stregato che emetteva un suono non udibile da orecchio umano, una sorta di richiamo che aveva l’unico scopo di far sapere al pipistrello che la sua padrona lo stava cercando. Quando però Drusilla non comparve nel suo campo visivo, Tisifone si piegò a prendere Idra e, una volta sistemato il serpente sulle spalle, affrettò il passo nell’unica direzione verso cui, presumibilmente era andata Drusilla e cioè verso la Capanna del GuardiaCaccia.

Ma cosa…

Mormorò perplessa e curiosa una volta giunta in prossimità della capanna e notando Drusilla appesa a testa in giù da un albero sul limitare dell’ingresso della Foresta Proibita intenta a osservare qualcosa o qualcuno. O almeno era questo quello che sembrava agli occhi della donna che adesso avanzava con passo più cauto, lo sguardo che indugiava sulla Foresta che, nonostante all’intervento miracoloso della Vilvarin, riportava ancora i segni dello scontro con il MezzoDrago nel colore giallognolo di alcune foglie e nei pochi tronchi bruciati.

Spoiler:
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Messaggioda Zephyr » 20/09/2012, 23:45

[newsgoth]Era una notte davvero interessante per fare una passeggiata nella foresta proibita.
Anni ed anni ad attendere un momento come quello: mettere piede in una delle foreste più interessanti della storia, la foresta dentro la quale anche solo per un secondo Harry Potter aveva perso la sua vita, colpito da un Avada dell'Oscuro Signore.
Le persone che avevano dato vita a lui non avevano nulla a che fare con quella creatura intrisa di odio, vendetta e smania di potere, troppo stolta e sudicia per poter credere davvero di governare su un mondo così vasto, ma presto la nuova generazione del male sarebbe sorta e allora si che le persone avrebbero avuto di che temere, altro che Oscuro Signore.
Tali parole rimbombavano nella sua mente, sentite ripetere all'infinito durante tutti gli anni della sua formazione al laboratorio, sperando che gli entrassero così tanto dentro da convincerlo a seguire ciecamente quel credo, quei dogma che in tutta la sua vita erano risultati troppo ripetitivi e pomposi.
Credeva ad una sola cosa, Zephyr Kenway, che soltanto le menti più brillanti erano destinate a governare e ad avere la libertà, un pensiero abbastanza affine a quello della Setta ma non certo così tanto vicino da permettere che loro avessero il controllo su di lui e lo utilizzassero allo scopo di portare a termine la propria missione.
Lui era l'esempio calzante della loro religione, infatti pensava che solo le menti più eccelse e capaci potevano ritagliarsi la loro grossa fetta di potere, e lui possedeva esattamente una mente simile.
Niente e nessuno lo avrebbe mai incatenato, nemmeno i suoi stessi creatori.

Mh?


Le sue orecchie avevano iniziato a tremare appena, sotto il suono di un vento a favore che conduceva al suo fianco l'eco di rumori strani, di passi di persona, seppur lievi però distinguibili, ed anche di altre forme di vita, delle quali una strisciante e l'altra, beh l'altra si era avvicinata impunemente ma non gli dava affatto fastidio, considerando la sua natura e ciò che avvolgeva il suo cuore.
Nello stesso momento in cui percepì lo strisciare di un serpente, subito gli tornò alla mente il pensiero di Melia Herbert, la ragazza che lo stesso giorno aveva incontrato per quel corridoio del sesto piano, incontrato nel senso che aveva pienamente preso al balzo ogni singolo attimo di piacere che ella poté fornirgli.
Nella sua testa scorrevano ancora i ricordi e i pensieri di quelle emozioni e quelle sensazioni di calore puro che non potevano essere sostituiti con nient'altro.
Quella ragazza era sua, lo sentiva già, doveva esserlo, ma non era quello il momento per analizzare un tale senso di possessione e malvagia volontà di prendersi ciò che si desiderava.
A distanza di circa dieci metri una persona aveva deciso di sopraggiungere e le sue parole appena velate gli fecero intuire di chi poteva trattarsi.

Ma cosa…


Sorrise Zephyr, mentre dava ancora le spalle alla figura che si avvicinava ora con maggiore circospezione ed attenzione, avvolto in quelle stesse ombre ed oscurità che lui amava spesso popolare e dove sguazzava dentro, parte di se stesso e del suo essere devoto al lato più intimo e divertente dell'oscurità.
Adesso era giunto il momento di giocare un po' con qualcuno, anche soltanto per poco e con poco, con lo scopo di non rivelare apertamente di essere lì, appena arrivato, presso un luogo così apparentemente pericoloso.
Farsi scoprire nei pressi della foresta dopo aver ricevuto in pieno l'avviso di evitare il contatto con un tale luogo per via di un Mezzodrago in circolazione sarebbe stato controproducente per il suo piano di lenta conquista silenziosa della sua fetta di castello... L'altra ovviamente, sarebbe stata della collega serpeverde, chiaro.
Così, poco prima che Tisifone, riconosciuta dalla voce già sentita nello stesso giorno di lezioni, si avvicinasse e fosse entro meno di otto metri da lui, il ragazzo con il capo leggermente chino si spostò sulla destra attraversando il grosso tronco di un albero, uscendo nuovamente fuori esattamente uguale a prima, con lo stesso pantalone nero, la giacca di pelle nera, la camicia bianca e i guanti di lana scoperti sulle dita anch'essi bianchi... L'unica differenza... Era che adesso dimostrava all'incirca 20-25 anni.
Volse finalmente il capo in direzione della professoressa di divinazione, mentre con l'occhio seguiva anche il movimento del pipistrello adesso poco sopra la sua testa, appeso ad un ramo dello stesso armo utilizzato per il camuffamento, esibendo un sorriso cordiale e tranquillo alla donna, non esitando oltre e rivolgendole subito parole, mettendo le mani in tasca, come se sentisse leggermente freddo.

Splendida notte non è vero?
Serve qualcosa, posso aiutarla forse?


Spoiler:
Potere attivato: Udito sopraffino.
D20 + Elaborazione + 8= 22 = Udito fino a 10 metri di distanza.

Potere utilizzato: Mutazione.
Età apparente: 24 anni.
[/newsgoth]
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Messaggioda Tisifone » 21/09/2012, 18:55

Il comportamento di Drusilla era strano, decisamente e non per la prima volta Tisifone si rammaricò di non poter parlare la lingua dei pipistrelli, se mai ne esistesse una. Con Idra infatti non aveva mai di quei problemi, sapeva sempre cosa le passasse per la mente, anche quando l’altra non sibilava ma si limitava a strisciare via o a restare sospesa sulle spire posteriori.
Un sospiro, stanco, e uno scrollo di spalle, per far scivolare via quei pensieri, inutili al momento se paragonati all’entità di quelli che in quei giorni affollavano la mente della Divinante. Un movimento nell’ombra dell’albero sul cui ramo il suo pipistrello si era andato a posare le diede la certezza che non era sola lì ai margini della Foresta Proibita anche se l’orario e quindi la poca luce naturale ancora non le davano la possibilità di comprendere chi fosse l’altro.

Speriamo in un collega… o al massimo in un Centauro…

Si ritrovò a pensare anche se la presenza di Centauri così vicina alla Scuola non avrebbe fatto presagire nulla di buono. Inoltre quell’augurio la diceva lunga su quanto la donna, di solito sempre ligia alle regole e pronta a farle rispettare anche a costo di rendersi invisa alla maggior parte degli studenti, avesse voglia di imbattersi in uno studente. Certo il coprifuoco non era ancora scattato ma l’allarme riguardo al MezzoDrago, nonostante la sua scomparsa, non era ancora del tutto rientrato e questo rendeva poco sicuro avventurarsi lì fuori da soli dopo il calare del sole.
Man mano che lei si avvicinava, l’ombra andava sempre più delineandosi assumendo le fattezze di una persona umana, troppo alta e dal fisico troppo ben squadrato per appartenere a uno studente.

Grazie Merlino!

Esalò mentalmente, preparandosi a un veloce quanto asettico scambio di convenevoli con uno dei colleghi prima di recuperare Drusilla e tornare al Castello. Spinta da quello che il compagno definiva “deformazione professionale”, la prima cosa che la donna notò fu l’abbigliamento altamente informale indossato dall’altro, cosa che le fece apparire in viso una smorfia di disapprovazione. La seconda cosa, sicuramente più importante e più preoccupante della precedente, era che i lineamenti di quel viso non appartenevano a nessuno del corpo docente. Fermò quindi il proprio incedere, i suoi occhi blu notte fissi sul viso sconosciuto, un’espressione indecifrabile in volto, mentre lo soppesava e lo valutava attentamente. Il buio proveniente dagli alberi che contornavano il limitare della Foresta Proibita e il fatto che l'altro tenesse il volto leggermente inclinato verso il basso non permettevano a Tisifone di poter cogliere molto di quel viso. Per quanto frustrante, però, il non riuscire a tracciare una sorta di identikit babbano non era la cosa più importante su cui concentrarsi. La priorità infatti era un’altra: c’era un estraneo che si aggirava indisturbato per i giardini di Hogwarts.

Splendida notte non è vero?
Serve qualcosa, posso aiutarla forse?


Che sia splendida o meno è irrilevante – rispose quindi dura e tagliente, la bacchetta che, fulminea, le era scivolata in mano dalle pieghe del vestito, ancora nascosta alla vista dell’altro in quanto teneva il braccio steso lungo il fianco – In quanto all'aiutarti può iniziare con il dirmi chi è lei e cosa ci fa qui.

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Messaggioda Zephyr » 11/10/2012, 16:51

[newsgoth]Il dubbio, il pensiero negativo, le domande infinite, il mistero.
C'era forse qualcosa di più attraente di esso, qualcosa per la quale valesse la pene rischiare?
Zephyr osservava la notte come fosse una preda da catturare, voleva entrare in essa e fondersi per non risultare quasi più umano ma parte integrante delle tenebre, con quella vena malvagia e solenne che rappresentava l'aura intorno a se, oscura e stabile, non tremolante o insicura.
A lui piaceva tutto ciò, non poteva far altro che metterci la mano sul fuoco, incanalarlo e scagliarlo sulla prossima vittima con l'intento di farla bruciare, alla fine, spesso e volentieri le scottature poteva risultare molto più piacevoli di quanto si potesse pensare.
Immerso in quella penombra, fissava attentamente Tisifone, potendone percepire anche il battito del cuore, lo scorrere del sangue nelle sue vene, il fruscio dei capelli che venivano mossi al vento, forse, se si fosse concentrato abbastanza, avrebbe potuto sentire anche il flebile rumore del suo sbatter di ciglia, quand'ella si accorse che lì c'era qualcosa che non andava, che qualcuno lì non andava, ed era proprio lui, un possibile intruso.

Che sia splendida o meno è irrilevante.
In quanto all'aiutarti può iniziare con il dirmi chi è lei e cosa ci fa qui.


E' forse un'addetta alla sicurezza forestale?
Se ben ricordo i confini di Hogwarts terminano alla fine del ponte, o li hanno ampliati in mia assenza forse?


Non una traccia di ironia in quella voce bassa e carica di accennata sensualità e calma.
Un uomo, si, quella poteva essere presa tranquillamente per la voce di un uomo già ben formato, senza dubbio.
La mano si mosse, posandosi sul tronco di quell'infinito albero che grazie alle proprie fronde celava le fattezze dello studente trasformato, mentre egli sorrideva sinceramente divertito, ovviamente certo che lei non potesse distinguere questo suo cambio di espressione.
Fece passare solo pochi secondi, qualora ella avesse risposto prontamente alle sue parole, immaginando chiaramente che non sarebbe rimasta in silenzio, in fondo, l'avevano istruito bene sulle persone che avrebbe conosciuto lì.
Tisifone Samyliak, una donna tanto capace a prevedere quanto a far gelare il sangue con le sue parole.
Interessante, di stimolo, potenzialmente attirabile al lato oscuro.

In ogni caso, trovo sia educato rispondere ugualmente.
Sono un ex studente di questa prestigiosa scuola, avevo deciso di tornare da queste parti in veste nostalgica.
Non troppi anni fa, di questo periodo, conoscevo al limitare della foresta uno dei miei più cari amici, e noto che in questo preciso istante, tale amico sta tentando l'amicizia con una sua fidata creatura.


Infatti, in quello stesso istante, Tisifone avrebbe potuto notare che sul ramo poco soprastante al ragazzo, là dove si era posato il suo pipistrello femmina, si sentivano dei rumori che indicavano la presenza di un'altra creatura analoga, questa però di sesso maschile che, avvicinatasi a Drusilla, tentava l'approccio per fare amicizia con la compagna di razza.
Un pipistrello maschio dal colore grigio-perlaceo, abbastanza grande e possente, che però nei modi di rapportarsi alla femmina si confermava gentile, servizievole e tranquillo, esattamente come il padrone in quell'istante nei confronti della professoressa di divinazione.
Zephyr alzò il capo a guardarli un momento, per poi riportarsi nuovamente su di lei, parlando con il tono di chi sta chiaramente sorridendo serenamente e con spontaneità.

Lui è Anakin.
Lei invece?
Sembra essergli molto... simpatica.


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[/newsgoth]
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Messaggioda Tisifone » 12/10/2012, 19:31

E' forse un'addetta alla sicurezza forestale?
Se ben ricordo i confini di Hogwarts terminano alla fine del ponte, o li hanno ampliati in mia assenza forse?


Se anche il richiamo di Zephyr, perché così erano suonate alle orecchie di Tisifone le sue parole, avesse in qualche modo colpito la donna lei non lo diede a vedere. Il suo viso rimase imperscrutabile, i suoi occhi freddi e puntati verso l'oscurità che le impediva di distinguere i lineamenti della persona con cui stava parlando. Dentro di sè, invece, la donna si stava dando della stolta per essersi dimenticata che il territorio della scuola non si estendeva fino a quel punto. Eppure quante volte, ancora dodicenne, era corsa in quel luogo per trarre conforto e supporto tra le forti braccia di Asher? Che i sentimenti ambigui che provava per il suo padrino l'avessero spinta a dimenticare certi dettagli?

Al massimo alla sicurezza degli studenti. - rispose quindi, non ravvisando la necessità di tacere su quel particolare, considerato che di sicuro non poteva essere scambiata per una studentessa fuori corso. - E questo rende quali siano i confini di Hogwarts irrilevante - aggiunse secca. Il coprifuoco non era ancora scattato e nulla poteva impedire a qualche alunno di spingersi fino a li, anche solo per scambiare qualche parola con il Guardiacaccia.- L'ora è tarda e il villaggio lontano. Ha intenzione di accamparsi nella Foresta Proibita?

Probabilmente quella domanda poteva suonare assurda all'orecchio dell'altro, ma in realtà era solo un modo come un altro per cercare di comprendere se il ragazzo potesse rappresentare o meno una minaccia per gli abitanti del Castello.


In ogni caso, trovo sia educato rispondere ugualmente. – inclinò la testa leggermente in avanti, come una donna dell’ottocento che ringrazia in silenzio l’uomo per aver deciso di parlare con lei. Ma se era quasi certa che il ragazzo avrebbe visto quel suo gesto, lo stesso non poteva dire riguardo al cogliere la nota ironica insito in esso, in risposta a quella che lei aveva considerato una frecciatina nei suoi confronti. Paranoica e prevenuta come al suo solito, Tisifone. - Sono un ex studente di questa prestigiosa scuola, avevo deciso di tornare da queste parti in veste nostalgica.Non troppi anni fa, di questo periodo, conoscevo al limitare della foresta uno dei miei più cari amici, e noto che in questo preciso istante, tale amico sta tentando l'amicizia con una sua fidata creatura.

Non le sembra quanto mai inusuale venir a far visita a quest’ora tarda?

Chiese quindi ancora più perplessa, prima di cogliere il senso del resto del discorso dello sconosciuto. Abituata a essere associata al suo serpente, istintivamente gli occhi volarono a terra dove Idra stava acciambellato con la testa sopra le spire anteriori, in una posizione che ricordava molto il dormire. La donna invece sapeva perfettamente che l’amica stava semplicemente attendendo che lei decidesse se quello che aveva di fronte fosse un amico o un nemico per comportarsi di conseguenza.

Immagine



Njet ja no onà.
( Non io, lei)


Le sibilò Idra, la coda che usciva dal coacervo di spire per indicare in alto e poi sparire di nuovo. E fu così che la Divinante si accorse che accanto alla sua piccola, pusillanime, pantofolaia Drusilla vi era un esemplare maschile di pipistrello la cui aria minacciosa, agli occhi della donna, offuscava qualsiasi altro suo comportamento.

Chjort! Skolko ja kotiela bì govorit snijei…
( Diavolo! Quanto vorrei poter parlare con lei…)


Sibilò Tisifone, il volto impassibile rivolto verso il ramo. A meno che Zephyr non parlasse serpentese, non avrebbe colto la nota di disapprovazione nel tono della voce della donna.


Lui è Anakin.
Lei invece?
Sembra essergli molto... simpatica.


Per un attimo Tisifone valutò di non rispondere a quella domanda, di fischiare nuovamente nel suo fischietto e tornarsene al Castello con o senza Drusilla. Tanto il pipistrello conosceva la strada fino alla finestra dei suoi alloggi. Qualcosa però la spinse a cedere su quel punto, dando probabilmente il via a una breve conversazione che forse le sarebbe potuta tornare utile in un secondo momento per cercare di comprendere chi fosse il ragazzo.

Lei è Drusilla e non apprezza molto le attenzioni degli altri… - rispose quindi freddamente educata, osservando come la sua piccola si spostasse leggermente a destra, verso la fine del ramo come per allontanarsi dall’altro. Mentalmente la donna sorrise al pensiero di quanto i suoi due famigli le assomigliassero nella loro scarsa propensione a stringere rapporti interpersonali. – E lei un nome ce l’ha, Signor…?
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Messaggioda Zephyr » 20/10/2012, 16:28

[newsgoth]Come poteva smentirsi, anche di fronte al palese torto di esser stata molto aggressiva nei suoi confronti, la donna si presentò come una persona alla quale stava molto a cuore la sicurezza studentesca, così tanto da passeggiare in solitario di notte con la sicurezza di essere in grado, senza aiuti, di potersela cavare anche di fronte ad un pericolo imminente.
Coraggiosa, senza ombra di dubbio, in fondo al momento non c'era nulla della quale preoccuparsi, se non un tranquillo ex studente solitario e malinconico al limiatre della foresta, con uno splendido esemplare di pipistrello intento a cercare di fare amicizia con quello della professoressa, maggiormente diffidente e non incline a fare nuove amicizie, già, esattamente come Tisifone.

Non le sembra quanto mai inusuale venir a far visita a quest’ora tarda?

Ora tarda?
Non le sembra forse di esagerare?
Saranno passate da poco le 21, non è nemmeno notte inoltrata, e poi, come potrei ricordare l'incontro con il mio animale notturno se non vengo nello stesso identico luogo di notte?
I pipistrelli sono a loro agio con il buio... Farlo soffrire a stare con me di giorno sarebbe stata... Una tortura.


Espresse con tono di voce moderato, morbido, ma sottile, molto sottile, nascondendo ancora una volta nella notte quel sorriso malvagio che permeava non solo il suo viso ma anche la sua stessa anima.
Gli occhi saettarono verso l'alto, mentre la luna veniva oscurata da una coltre di nuvole piuttosto spessa e grande, questo era una chiaro segno positivo che indicava al giovane di poter avanzare di qualche passo con la certezza che la sfumatura dei suoi occhi nella penombra venisse percepita per un semplice castano chiaro, essendoci una quasi totale assenza di luce vera e propria, ma nemmeno così cieca da costringere gli individui a non poter vedere i contorni del corpo e del volto altrui.
Mentre eseguiva quei piccoli passi di appena un metro e mezzo verso la professoressa, ella proseguiva nel parlare, facendo presente il nome del suo animale e chiedendo, in modo prevedibile, anche il nome del ragazzo, di quell'ex studente di Hogwarts tanto nostalgico.

Immagine

Lei è Drusilla e non apprezza molto le attenzioni degli altri… E lei un nome ce l’ha, Signor…?

Skywalker, Luke Skywalker.
E Drusilla è un nome davvero delizioso, sta bene alla sua creatura, non è vero Anakin?
Forza, torna qui e non infastidire ulteriormente la signorina, evidentemente... Non gradisce le tue avance.


Conosceva benissimo la cultura babbana per la sua provenienza di sangue.
Una cultura che al laboratorio aveva potuto studiare tranquillamente anche per via del suo addestramento come spia.
Inoltre, il fatto che la donna avanti a lui fosse pura escludeva a priori che potesse conoscere un'opera così antica della tradizione dei non maghi.
Per farla breve, si, la stava prendendo in giro, probabilmente anche sul nome del suo animale, o magari no, ma non era importante in quel momento, visto che adesso come adesso intendeva solamente allontanarsi da lì e sparire nell'ombra esattamente dove era stato incontrato.
Si prese però ancora qualche secondo di tempo per osservarla dalla testa ai piedi, così come anche il suo ennesimo animale, un esemplare affascinante di serpente, che strappò un sorriso compiaciuto al ragazzo.
Nel frattempo, Anakin scendeva giù dall'albero, posandosi sulla spalla di "Luke", non tentando più l'approccio con l'esemplare femmina non molto distante.

Comprendo comunque il suo timore nei confronti di qualcuno che a quest'ora si muove entro questi confini.
Immagino che la cosa migliore per me, sia tornare presso la mia abitazione, facendo solo un ultimo piccolo giro tra gli alberi antichi di questa foresta per far contento il mio compagno e dopo smaterializzandomi lontano...
Le chiedo scusa per la preoccupazione arrecatale, ma cosa non si farebbe per qualcuno che si ama, dico bene?


Un altro piccolo e leggero sorriso non certo dei più belli e gentili ma per certi versi un poco strano e falso, forse, prima di fare di nuovo qualche passo indietro e voltarsi di schiena per prendere il cammino in direzione dell'interno della foresta.
Nel frattempo, sussurrò sottilmente al proprio compagno di emettere qualche verso improvviso come se fosse quasi un saluto per fare in maniera di avere la scusa pronta qualora ella l'avesse voluto chiamare, ponendo in atto il fatto di non aver sentito per via del rumore creato dal pipistrello.
Giunto poi di nuovo nel buio e a distanza di altri otto metri circa da lei, avrebbe utilizzato il proprio potere come "amico della notte" per creare ulteriore oscurità intorno a se, impedendo quindi in qualsiasi modo alla professoressa di seguirlo e fermarlo, ma in fondo, perché mai avrebbe dovuto, se lui stesso aveva affermato che tempo qualche minuto e sarebbe tornato alla propria casa?[/newsgoth]
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Messaggioda Tisifone » 23/10/2012, 11:07

Per quanto la Capanna del Guardiacaccia non facesse tecnicamente parte del territorio di Hogwarts, sorprendere uno sconosciuto, per quanto sedicente ex studente, così vicino al Castello aveva messo in allarme Tisifone che si era dimostrata subito diffidente e scontrosa.

Ora tarda?
Non le sembra forse di esagerare?


Si, tecnicamente era leggermente esagerato considerare le 21 di sera ora tarda, sopratutto quando il coprifuoco scoccava alle 22, ma quello era sembrato alla Divinante un dettaglio decisamente trascurabile.

Saranno passate da poco le 21, non è nemmeno notte inoltrata, e poi, come potrei ricordare l'incontro con il mio animale notturno se non vengo nello stesso identico luogo di notte?
I pipistrelli sono a loro agio con il buio... Farlo soffrire a stare con me di giorno sarebbe stata... Una tortura.


Come poter ribattere a una tale affermazione quando lei per prima, per evitare che Drusilla soffrisse durante il giorno nei suoi alloggi le aveva comprato presso il Serraglio Stregato una sorta di caverna levitante in cui il pipistrello poteva passare le ore più luminose della giornata? Nonostante questo, qualcosa non le suonava perfettamente giusta nel discorso del ragazzo, come se ci fosse una nota stonata in quel tono di voce moderato. Probabilmente era solo il suo carattere paranoico, o la coincidenza - e nel mondo di Tisifone le coincidenze non esistevano - dell'aver incontrato una persona che, come lei, era amante dei pipistrelli. In ogni caso la sua priorità in quel momento era un'altra, e cioè cercare di estorcere all'altro il suo nome, per poi fare una veloce ricerca negli archivi della scuola e verificare se fosse davvero o meno chi diceva di essere. In caso contrario avrebbero avuto un bel problema e avrebbe dovuto chiedere un colloquio con la Preside, il cui solo pensiero le faceva venire i giramenti di testa.

Skywalker, Luke Skywalker.

Non battè un ciglio la donna di fronte a quel nome che per lei, purosangue di origine, suonava esattamente come quello di chiunque altro. Per quanto Asher, infatti, potesse essersi prodigato nell'insegnarle il più possibile della cultura babbana, la filmografia fantascientifica non era rientrata tra le sue priorità.

E Drusilla è un nome davvero delizioso, sta bene alla sua creatura, non è vero Anakin?
Forza, torna qui e non infastidire ulteriormente la signorina, evidentemente... Non gradisce le tue avance.


Assottigliò li sguardo di fronte al modo in cui il pipistrello di Zephyr reagì prontamente all'invito dell'amico e sopratutto al fatto che si andò a posare sulla sua spalla come un normale uccello, denotando un rapporto, ai suoi occhi, molto più stretto di due semplici amici che si vedono o meglio dovrebbero vedersi solo una volta all'anno. C'era anche una nota di invidia, nel suo animo, non visibile all'esterno, per quella familiarità che lei ancora non era riuscita a stringere con Drusilla, e per questo fu tentata di domandare al ragazzo come avesse fatto a stringere quel tipo di legame con Anakin. Il suo desiderio di veder allontanare quella minaccio potenziale dagli studenti però ebbe la meglio sulla sua curiosità, così preferì tacere e ascoltare le parole di commiato dell'altro.

Comprendo comunque il suo timore nei confronti di qualcuno che a quest'ora si muove entro questi confini.
Immagino che la cosa migliore per me, sia tornare presso la mia abitazione, facendo solo un ultimo piccolo giro tra gli alberi antichi di questa foresta per far contento il mio compagno e dopo smaterializzandomi lontano...
Le chiedo scusa per la preoccupazione arrecatale, ma cosa non si farebbe per qualcuno che si ama, dico bene?


Tanta abnegazione nei confronti di una creatura che non vede spesso è ammirevole Signor Skywalker - disse senza nascondere la traccia di ironia nella sua voce - Per quanto non sai salutare nè consigliabile fare un giro, per quanto piccolo, all'interno della Foresta Proibita, non posso impedirglielo, come mi ha tanto delicatamente fatto notare poc'anzi. - proseguì sarcastica - Quindi posso solo augurarle di non Spaccarsi durante il processo di Smaterializzazione.

Concluse, rimanendo ferma sul posto mentre il ragazzo spariva nel buio della foresta, senza fare alcun cenno a fermarlo oppure a richiamarlo indietro. Perchè mostrarsi così scortese e imprudente quando poteva agire in maniera subdola?

Idtì
(Vai!)


Sibilò a Idra che, lentamente, iniziò a strisciare nel folto della foresta sulle tracce del ragazzo. La capacità di individuare le emissioni termiche, tipica di tutti i serpenti, infatti, le avrebbe permesso di vedere Zephyr anche nell'oscurità più totale.

[FINE]
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2012-09-20 22:33:15 Zephyr d20 7  
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