Re: Capanna Guardiacaccia
Inviato: 06/03/2012, 22:16
Chi è superiore a noi o al nostro stesso livello siamo noi a deciderlo perché sono gli altri che ce lo dimostrano.
Un titolo non fa grandezza, un distintivo non fa superiorità.
Le virtù umane ci fanno risultare grandi agli altri, quindi per quanto mi riguarda, posso dirti che sei libera di sentirti obbligata ad abbassare il capo nei confronti di chi vuoi, io continuerò a farlo verso chi reputo sia degno di questo mio rispetto, e al mondo, per il momento, non sono molti.
Alexis annuì semplicemente a quelle parole di Sandyon, trovando il suo ragionamento giusto: ognuno aveva un proprio metro di giudizio secondo il quale decideva chi considerare pari, superiore o inferiore a se stesso, e l'importante era mantenersi coerente con quello; nel caso della Delfina, ad esempio coloro che si trovavano gerarchicamente sopra di lei andavano comunque trattati con rispetto ed educazione, cercando di evitare con loro discussioni se non quando strettamente necessario.
Parlarono poi del Patronus di lei, e qualcosa nelle sue parole fece evidentemente scattare l'uomo che strinse la staccionata sulla quale era appoggiato tanto da farsi sanguinare la mano: a quella vista, Alexis spalancò gli occhi e si alzò in piedi, facendo un paio di passi verso il docente con aria alquanto titubante.
Professore...
Ci sono tante cose che non ti aspetterai nella vita, è meglio se ti prepari già da ora ad affrontarle o soccomberai ad esse.
Il tempo non migliora, va' al castello, non è il momento di curare gli asticelli, buona giornata.
Non ebbe modo di dirgli altro, visto che di colpo e con una freddezza del tutto improvvisa il professore di Difesa le diede le spalle e prese a camminare lontano da lei: Alexis rimase ferma, immobile e stranita, e non potè fare a meno di chiedersi dove avesse sbagliato e cosa avesse detto di male. Alla fine, con un piccolo sospiro, raccolse il suo libro e, stringendoselo al petto, si avviò verso l'entrata principale del castello, dalla parte opposta a quella dov'era andato lui: che tipo strano, Sandyon Vastnor.
Un titolo non fa grandezza, un distintivo non fa superiorità.
Le virtù umane ci fanno risultare grandi agli altri, quindi per quanto mi riguarda, posso dirti che sei libera di sentirti obbligata ad abbassare il capo nei confronti di chi vuoi, io continuerò a farlo verso chi reputo sia degno di questo mio rispetto, e al mondo, per il momento, non sono molti.
Alexis annuì semplicemente a quelle parole di Sandyon, trovando il suo ragionamento giusto: ognuno aveva un proprio metro di giudizio secondo il quale decideva chi considerare pari, superiore o inferiore a se stesso, e l'importante era mantenersi coerente con quello; nel caso della Delfina, ad esempio coloro che si trovavano gerarchicamente sopra di lei andavano comunque trattati con rispetto ed educazione, cercando di evitare con loro discussioni se non quando strettamente necessario.
Parlarono poi del Patronus di lei, e qualcosa nelle sue parole fece evidentemente scattare l'uomo che strinse la staccionata sulla quale era appoggiato tanto da farsi sanguinare la mano: a quella vista, Alexis spalancò gli occhi e si alzò in piedi, facendo un paio di passi verso il docente con aria alquanto titubante.
Professore...
Ci sono tante cose che non ti aspetterai nella vita, è meglio se ti prepari già da ora ad affrontarle o soccomberai ad esse.
Il tempo non migliora, va' al castello, non è il momento di curare gli asticelli, buona giornata.
Non ebbe modo di dirgli altro, visto che di colpo e con una freddezza del tutto improvvisa il professore di Difesa le diede le spalle e prese a camminare lontano da lei: Alexis rimase ferma, immobile e stranita, e non potè fare a meno di chiedersi dove avesse sbagliato e cosa avesse detto di male. Alla fine, con un piccolo sospiro, raccolse il suo libro e, stringendoselo al petto, si avviò verso l'entrata principale del castello, dalla parte opposta a quella dov'era andato lui: che tipo strano, Sandyon Vastnor.
[Fine]