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Messaggioda Tisifone » 29/10/2011, 18:34

A quanto pareva le parole di Tisifone avevano riportato la mente del ragazzo lì dove si trovava anche il suo corpo e cioè disteso sul pavimento della parte Magica della Stazione di King’s Cross.

No, grazie sto bene.

La risposta del ragazzo, educata e composta, fece una buona impressione sulla donna, ormai quasi stufa di tutta quella cacofonia di urla e suoni. Per maggior sicurezza si prese una manciata di secondi per osservare con attenzione la figura del ragazzo per intero, inclinando la testa a destra e a sinistra, quasi fosse una macchina babbani dei raggi per cercare di capire se quella che aveva detto era la verità o solo una bugia per evitare di incutere pietà nella sconosciuta.

Sicuramente stai meglio del tuo bagaglio. Certi viaggi meglio affrontarli con dei solidi bauli che con delle delicate valigie babbane.

Commentò quindi alla fine, con il tono di voce neutro usato in precedenza, inserendo il ragazzo nella categoria nato babbano o al massimo mezzosangue distratto: nessun mago o strega che si rispetti avrebbe permesso al proprio figlio di salire sull’Espresso per Hogwarts con qualcosa di meno robusto di un baule in ciliegio rinforzato.

Mi scusi ma questo treno porta a Hogwarts vero? Non è che sono arrivato troppo tardi?

Alla domanda del ragazzo, Tisifone aggrottò le sopracciglie, chiedendosi quante probabilità ci fossero che quel ragazzo fosse capitato lì per sbaglio e giungendo alla conclusione che queste erano nulle, visto e considerato le protezioni magiche poste sul muro e il fatto che conoscesse il nome della Scuola di Magia e Stregoneria. Fatto un leggero sospiro, voltò il capo in direzione del binario dove il treno stava fischiando un ultima volta per richiamare i ritardatari prima di partire per la sua destinazione.

Si, questo è l’Hogwarts Express e tu sarai in ritardo esattamente tra otto minuti.

Rispose quindi, riportando lo sguardo sul ragazzo e trattenendo a stento una risata ironica quando lo vide armeggiare con quello che Demetri chiamava “esempio di masochismo babbano”, un cellulare.

Ci mancava questa! Cosa succede ora?

Regola numero uno per sopravvivere nel Mondo Magico: qui il cosiddetto progresso babbano non ha attecchito e mai attecchirà. Questo vuol dire che tutto ciò che è tecnologia o che usa l’elettricità non funziona, motivo per cui noi usiamo i gufi, la comunicazione via camino, le lampade a olio e le candele.

Rispose quindi a quella domanda probabilmente rivolta al nulla, un tono di voce caustico con una vena di polemica, diretta però all’ottusità dei maghi più che all’avversione per la tecnologia babbana in sé. Ma erano in pochi a pensarla in quel modo e quindi probabilmente il giovane davanti a lei l’avrebbe scambiata per una di quelle streghe purosangue che provano avversione per tutto ciò che è babbano.

Se non avessero unito le scuole a Beauxbatons tutto questo casino non sarebbe mai successo!

Oh sarebbe accaduto lo stesso. Accade ovunque, in ogni angolo Magico del Mondo.

Lo rassicurò, il tono divenuto nostalgico. Quante volte, di fronte alle avversità che aveva dovuto affrontare a scuola, si era detta che se Durmstrang non fosse stata distrutta la sua vita di studentessa sarebbe stata sicuramente mille volte migliore?

Vieni, perdere il treno quando sei arrivato così vicino, sarebbe un’imperdonabile leggerezza. Posso?

E così dicendo, fece scivolare la bacchetta fuori dal mantello e, puntatala contro la valigia del ragazzo, lanciò un incantesimo non verbale di Bagaglio Locomotor in modo da poter arrivare in maniera più veloce e agevole a prendere il treno. Certo se il treno fosse partito, lei avrebbe sempre potuto usare la Metropolvere ma il ragazzo avrebbe perso il suo primo anno di scuola.
A meno che il ragazzo non si fosse opposto, il fascio di luce della bacchetta avrebbe investito la valigia che si sarebbe messa a galleggiare a mezz’aria, senza perdere il suo contenuto.
E se non fosse sceso in tempo, si sarebbe ritrovato anch’egli trascinato in quel modo, a cavalcioni della valigia.

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Messaggioda Adam » 29/10/2011, 19:14

La stravagante signorina nella sua stranezza si rendeva sempre più utile per capire quello strano mondo.

Regola numero uno per sopravvivere nel Mondo Magico: qui il cosiddetto progresso babbano non ha attecchito e mai attecchirà. Questo vuol dire che tutto ciò che è tecnologia o che usa l’elettricità non funziona, motivo per cui noi usiamo i gufi, la comunicazione via camino, le lampade a olio e le candele.

Ma non ho un gufo! E non ho la più pallida idea di come si usi una lampada a olio.


Adam si chiese confuso come diavolo si facesse a comunicare attraverso candele, lampade o camini.

Se non avessero unito le scuole a Beauxbatons tutto questo casino non sarebbe mai successo!

Oh sarebbe accaduto lo stesso. Accade ovunque, in ogni angolo Magico del Mondo.

Adam la guardò storto. Ma è onnisciente? Pensò.

Vieni, perdere il treno quando sei arrivato così vicino, sarebbe un’imperdonabile leggerezza. Posso?

Cacciò la bacchetta dal mantello e un fascio di luce colpì la valigia che inizio a sollevarsi come se volesse aiutare il ragazzo ad alzarsi. Non sapendo cosa avesse fatto pensò che era una di quelle magie che faceva sempre anche sua nonna. Alzandosi dal contenitore di tutti i beni che l'avrebbero accompagnato per l'anno, lo vide levitare verso il treno come se fosse leggerissimo.

Grazie...

Disse stupito prima di seguirlo a ruota.

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Messaggioda Cedric » 29/10/2011, 20:27

Oh, il treno è già qui...

Uscì dal muro di mattoni rossi un giovane in impermeabile nero opaco, con un bagaglio a mano che teneva dietro alla schiena tenendo il gomito destro alto e piegato. Delle lunghe maniche della giacca la sinistra nascondeva il mezzoguanto invece ben visibile sulla mano destra che teneva la sua valigia. Il sole si riflettè sul piccolo pendente d'argento a forma di drago, la cui luce attirò l'attenzione di due figure intente a salire sul treno sugli occhi rosso sangue del giovane, che subito si voltarono a guardare il cartello che indicava il numero del binario.

Nove e tre quarti... spero di non sbagliare treno...

E si rivolse alle due figure sopra citatate

Scusate! Questo treno è diretto ad Hogwarts? Sapete per caso a che ora parte?

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Messaggioda Tisifone » 30/10/2011, 11:23

Ma non ho un gufo! E non ho la più pallida idea di come si usi una lampada a olio.

A quella affermazione da parte del ragazzo, Tisifone fece il suo primo errore di valutazione in anni di onorata carriera come Veggente, ignorando i segnali che le mandava il suo Occhio Interiore e basandosi solamente sulle parole e sull’atteggiamento del ragazzo.

Nato babbano… Avrai non pochi problemi di adattamento a Hogwarts, ragazzino.

Esclamò quindi, con una nota di esasperazione nella voce che poteva benissimo essere scambiata per disgusto. In realtà lei non aveva nulla contro i babbani in generale, ma purtroppo mal tollerava le persone lamentose e quelle che non sapevano imparare in fretta. Come avrebbe fatto a sopravvivere come Insegnante solo Merlino lo sapeva.
Stava riflettendo se avviarsi in un piccolo quanto tedioso monologo su come funzionano le cose nel Mondo Magico e a Hogwarts in particolare, ma l’ennesimo fischio del treno la fece desistere. Per sua immensa sfortuna avrebbero avuto un lungo viaggio a disposizione per poter rispondere a tutte le eventuali domandi che probabilmente stavano affollando la testa del ragazzo.


Grazie...

Al ringraziamento rispose con una scrollata di spalle, spostando i lunghi capelli neri che le fluttuavano sulle spalle, lasciando intravedere delle macchie rosse e arancioni che si muovevano come se avessero vita propria. Considerata chiusa la conversazione almeno per quei pochi metri che li separavano dal treno, Tisifone fece levitare il bagaglio di fronte a sé e, voltate le spalle al ragazzo, si avviò con passo svelto verso il treno, sicura che l’altro la stesse seguendo a ruota.

Scusate! Questo treno è diretto ad Hogwarts? Sapete per caso a che ora parte?

Quella domanda, di per sé innocua, riuscì a far perdere la già labile pazienza della donna, di per sé una persona schiva e riservata che tendeva a rifuggire qualsiasi tipo di contatto con gli altri.

Prima inizi a farci l’abitudine, prima ti ambienterai…

Pensò mesta, mentre valutava la possibilità di ignorare la domanda del ragazzo e continuare a tirare dritto.

Il treno parte adesso quindi poche chiacchiere e fa lavorare quelle gambe, presto.

Rispose alla fine, continuando a camminare verso il treno, prendendosi in carico anche il secondo ragazzo, qualora avesse deciso di seguirla.

Non è passata neanche un’ora e già hai raccolto due piccoli profughi. Ha ragione Demetri il buonismo Grifondoro è qualcosa di altamente contagioso…

Pensò, scuotendo la testa, mentre finalmente saliva sul treno, preceduta dal bagaglio di Adam .


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Cedric


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Messaggioda Cedric » 30/10/2011, 17:10

Il treno parte adesso quindi poche chiacchiere e fa lavorare quelle gambe, presto.

Cedric non era mai stato granchè perspicace, ma certo non ci volle un genio a fargli notare una punta d'amarezza nelle parole della donna, alle quali reagì sgranando leggermente gli occhi, il che dava al suo volto un' espressione quasi incredula. Mise la mano sinistra nella tasca per poi dirigersi verso l'entrata del vagone, dove fece cenno col capo al rgazzo di fronte a lui perchè lo precedesse, poi lo seguì in carrozza e cominciò a cercarsi un posto a sedere.

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Messaggioda Kivàr » 02/11/2011, 20:21

Un frastuono terribile, cosa rischiò di spaccare i timpani al povero Kivàr, attraversata la barriera tra i binari 9 e 10 della stazione di King's Cross, a Londra. Era.... stupito. Avevo trapassato un muro!!!! E senza spiaccicarsi come un moscerino ad un parabrezza!! Ok, era un pò sconvolto... ma felice. Cominciava li, la sua avventura, e ora non gli restava che farsi cullare dall'ansia pre-smistamento. Desiderava con tutto se stesso di essere smistato a Serpeverde, e un sibilo innervosito della vipera che aveva comprato a Diagon Alley, attirò la sua attenzione.

Sta buono, Gmork, sta buono.

Fu questo che gli sussurrò in Serpentese, e vide il serpente accucciarsi, mentre la linguetta biforcuta sondava l'aria, di colpo tranquillizzato. Sospirò, trascinando il carrello fino ad una panchina accanto ai binari, sedendosi. Ora era davvero solo... fino alle feste di Natale, almeno. Non aveva più ne la mamma, ne il papà... e non avrebbe passato con loro neanche il suo compleanno. Ma sperava nel Natale, dove avrebbe potuto raccontare loro tutti i suoi progressi. Era affamato di conoscenza.. e avrebbe appreso tutto ciò che c'era da apprendere in quella scuola che già adorava.
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Messaggioda Zhalia » 03/11/2011, 7:30

La famiglia Casterville-Sánchez-Smith era riunita dietro la barriera, pronti ad accompagnare la propria figlia ad Hogwarts, formando un quadretto familiare bizzarro...
Poveri non erano mai stati abituati a vedersi al di fuori della loro tavola in mogano imbandita da ogni leccornia, lunga abbastanza da annientare la conversazione fra di loro.

Su, piccola il tuo treno ti sta aspettando.

Col suo solito accento spagnolo Carlos Sánchez, uno dei suoi padri, la invitò a dirigersi verso il Binario 9 e 3/4. La sua voce non era affatto incrinata dall'emozione, anzi, addirittura poteva dirsi scocciata. Tutto a causa del suo non essere andata a Beauxbatons. I'altro padre, Luke Smith, dal canto suo, con il Profeta in mano non la guardava neanche e anzi dai movimenti sembrava volersene andare via...Era un buon uomo dal gran cuore, solo che quando la Borsa dei Maghi era in discesa, chiunque si doveva guardare dal deconcentrarlo!

Avremmo dovuto mandarla a quella scuola in America Latina...
Gli inglesi amano solo i cani e la loro regina, che razza di educazione riceverà la mia bambina!


Disse cornuto il bue all'asino... Già il signor Sánchez amava invece vestiti alla moda, dolci alle fragole e i suoi bellissimi gatti bianchi e vaporosi... Uno dei quali, Mr Friggins, aveva donato alla figlia per "non farla deviare dal malcostume anglosassone".
Zhalia fece finta di non ascoltarlo e procedette a passo svelto con il suo baule e la sua "palla di pelo bianca" verso quel bellissimo treno, che d'ora in avanti l'avrebbe accompagnata verso un posto da poter chiamare casa...
Gli sarebbe mancata la sua famiglia... Già, anche se era bizzarra ed inusuale lei l'amava, perché l'avevano saputa accogliere a braccia aperte in fasce quella calda estate...

[Fine]
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