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Messaggioda Adam » 01/11/2011, 12:24

Per nulla. Sei tu che non fai altro che rapportare tutto e tutti a quello che esiste o non esiste a Beauxbatons. E se quello è il tuo unico termine di paragone allora è normale che lo si usi per parlare con te.

Sentendosi ridicolizzato Adam si inasprì nei confronti della professoressa Samyliak e per evitare di sentirsi ancora più ridicolo non rispose a quella che secondo lui era una provocazione che la donna gli aveva lanciato contro.

Oh! Mi scusi, l'atmosfera sembrava così piacevole che ho pensato che presentarsi col nome completo fosse troppo formale... mi chiamo Rakmov, Cedric Rakmov. Molto lieto, professoressa Samyliak.
Non saprei dirle in che parte della Russia sono nato esattamente... Nonostante lo zio Avabrook fosse amico di mio padre da molto, gli fui semplicemente affidato senza troppe spiegazioni... lo zio mi disse che mio padre volò ininterrottamente con me e se ne andò via subito dopo avermi affidato alle sue cure con qualche indicazione. Pare che abbia... o avesse a cuore che come lui io diventassi cavaliere di draghi. Zio Avabrook mi comprò un uovo per il mio quinto compleanno. Da allora Arelya è stata la mia amica più fidata.


Cedric iniziò a parlare di se e della sua vita mentre il giovane francesino rimaneva imbambolato ad osservare il pitone ora nascosto dietro la chioma nera di tisifone.

Tu non hai qualche curiosità su di te da raccontarci? Forse parlo un po' troppo, ma mi piace anche ascoltare le storie altrui... Sono incuriosito dal tuo silenzio.

Adam rimase un minuto in silenzio e dopo che si accorse che Cedric si stava rivolgendo a lui, ne fu un po' sorpreso.

Bhè io...

Non sapendo da dove iniziare decise che forse era meglio partire dall'inizio.

Il mio cognome è Malvoides, l'ho ereditato da mio padre un povero babbano. Ora vivo con i suoi genitori e i miei cugini perchè sia lui che mia madre sono scomparsi però è strano visto che l'unica volta che si sono parlati è stato quando mi hanno concepito.

Adam era andato a finire su una riflessione personale che forse, vista la natura imbarazzante, si sarebbe potuta evitare. diventò un po' rossiccio involto per poi continuare per non lasciare spazio a commenti.

Quindi penso siano scomparsi ognuno per conto proprio però sinceramente è strana anche questa versione della storia.

Si blocco in un'altra pausa riflessiava e poi continuò con il racconto.

Mi ha praticamte cresciuto mia nonna perchè anche quando lei c'era in realtà non c'era almeno per quel che riguardava me. Mia nonna l'ho sempre ammirata molto perchè insegnava trasfigurazione alla prestiggiossissima Beauxbatons.

Con queste parole scoccò una frecciatina alla professoressa che però non sembrava interessata all'argomento visto che stava sfogliando un vecchio libro.

Dopo che mia madre scomparve lei morì per magia emozionale. Praticamente provava emozioni e dolori così forti da non riuscire a controllare la sua magia. Lei mi ha sempre insegnato l'odio per Questa scuola perchè è stata Hogwarts la colpa di tutte queste tragedie. Comunque, morta mia nonna, che riposi in pace, mi hanno costretto ad andare a vivere dai miei nonni paterni.

Si girò verso Cedric e gli sorrise.

Grazie per l'ascolto.

E rivolgendosi solo a lui scocò un'altra frecciatina alla professoressa evidentemente poco interessatata.

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Messaggioda Miyabi » 01/11/2011, 18:12

[Gironzolando per le carrozze - Ultima Carrozza e Ultimo Vagone (prima dello smistamento)]


Incredibile, così usano un treno tutto loro per farci arrivare a scuola...

La flebile vocina di Miyabi Fujutsuki Stevens era a malapena udibile dagli studenti che affollavano l'Espresso, ma in fondo a lei non importava perchè stava parlando più con se stessa che con gli altri: aveva lo sguardo rivolto all'insù, lei così piccola e tenera che in mezzo a quel trambusto sembrava quasi venir risucchiata da esso e scomparire; gli occhi a mandorla del colore dell'ametista saettavano da un punto all'altro del treno, cercando di cogliere tutto il possibile di quell'universo meraviglioso che le si era appena spalancato davanti.
Aveva salutato i genitori appena qualche minuto prima, lei assolutamente elettrizzata e loro quasi atterriti dalla visione di bambini e genitori - maghi e streghe - che si congedavano con aria del tutto tranquilla, come se fosse normale... perchè in effetti per loro era normale. E Miyabi voleva tanto che lo diventasse anche lei.

Peccato non poter raccontare niente a nessuno...

Pensò la bambina con un piccolo sospiro triste: la loro vicina di casa nonchè strega, la signora Parson, le aveva spiegato che era molto importante tenere ben separati il mondo magico da quello che non lo era - babbano come l'aveva definito - e che il modo migliore per vivere appieno quell'esperienza sarebbe stato per Miyabi mantenere la più assoluta segretezza con gli amici senza poteri magici che, da quel giorno, avrebbe potuto rivedere soltanto durante le vacanze; la piccola era molto curiosa di sapere cosa i genitori si fossero inventati per giustificare la sua scomparsa, ma aveva promesso loro di non fare domande per il momento ed era ben decisa, lei così educata ed ubbidiente, a tener fede alla parola data.

Oh, ma ti guarda che sbadata... sono arrivata in fondo al treno!
Chissà dove avevo la testa... tu che ne dici, Murai?


Esclamò Miyabi, battendosi una mano sulla fronte di spostare lo sguardo sul piccolo amico che teneva appoggiato sulla spalla: Murai, un cricetino bianco e marroncino dall'aria vispa ed intelligente, che emise in risposta un piccolo verso divertito.

Non sei affatto divertente!

Replicò la bambina con uno sbuffo, sentendo delle voci provenire dall'ultima carrozza: beh, da qualche parte d'altronde si doveva pur sedere, no? E poi iniziare a fare qualche conoscenza era certamente qualcosa di positivo: con un sorriso timido allora, provò a far scorrere la porta che avrebbe aperto lo scompartimento, trovandosi davanti due studenti come lei - ignorava a che anno fossero - ed una Sensei, o almeno secondo Miyabi era tale.

Scu-scusate...

Mormorò avvampando improvvisamente, mettendosi ben dritta con la schiena prima di fare un inchino alla maniera giapponese verso i presenti.

Io stavo solo cercando un posto a sedere... è libero quello?

Chiese poi con estremo garbo, indicando il posto accanto al finestrino rimasto vuoto: naturalmente sarebbe stata pronta ad andarsene se ce ne fosse stato bisogno, ma in cuor suo sperava ardentemente che non accadesse.

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Messaggioda Cedric » 01/11/2011, 19:07

Con le gambe accavallate e le braccia incrociate, Cedric teneva un broncio strano, che gli derivava dal desiderio di non far morire la conversazione, non ora che aveva trovato qualcuno con cui farne. In quel momento vide una ragazzina che aveva l'aria di avere la sua età

Io stavo solo cercando un posto a sedere... è libero quello?

Il giovane dagli occhi di fuoco si voltò a guardarla, e vedendo la professoressa Samyliak immersa nel suo antico tomo e avendo intuito che Adam fosse un ragazzo per bene, pensò che entrambi non avrebbero avuto problemi ad accoglierla nella cabina.

Prego, accomodati... io mi chiamo Cedric, Cedric Dragnov. ...Spero che non se la prendano se faccio io gli onori "di casa"... E loro sono Adam Malvoides e la professoressa Tisifone Samyliak. Il tuo nome invece qual è?

Concluse il ragazzo in tono curioso, prendendo in mano il ciondolo a forma di drago che portava al collo e cominciando a giocherellarci a tempo perso, giusto per tnenere le mani impegnate. D'un tratto mentre ascoltava la giovane che si presentava, lasciò il pendente in balìa della forza di gravità ed estrasse dal suo bagaglio a sua volta un piccolo libricino "Tipi e Razze di Draghi - Edizione Tascabile", intento ad aprirlo solo quando la ragazza appena sedutasi accanto a Tisifone avesse terminato la sua presentazione.

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Messaggioda Tisifone » 01/11/2011, 21:24

[Ultimo Vagone – Ultima Carrozza]


Il dondolio ritmo del treno tranquillizzò come al solito Tisifone che, lentamente iniziò a rilassarsi: le mani mollemente posate in grembo, le dita che accarezzavano ritmiche sulla copertina del libro chiuso, come se avesse paura ad aprirlo, le spire di Idra che le accarezzavano le spalle nude. Si era accorta dall’espressione del viso di Adamche le sue parole l’avevano indispettito, ma non ci poteva fare nulla. Il ragazzo sembrava essere intelligente e perspicace ma quel suo continuo paragonare tutto e tutti all’ex scuola francese l’avrebbe di sicuro messo in qualche guaio al Castello e prima se ne fosse reso conto, meno problemi avrebbe avuto e creato.
Per quanto il viso fosse rivolto verso il finestrino e lo sguardo apparentemente perso nel vuoto, la donna non si stava perdendo una sola parola di quello che i due ragazzi stavano dicendo, decisa a tratte il massimo da quell’odioso viaggio.

Il mio cognome è Malvoides, l'ho ereditato da mio padre un povero babbano. Ora vivo con i suoi genitori e i miei cugini perchè sia lui che mia madre sono scomparsi però è strano visto che l'unica volta che si sono parlati è stato quando mi hanno concepito. Quindi penso siano scomparsi ognuno per conto proprio però sinceramente è strana anche questa versione della storia. Mi ha praticamente cresciuto mia nonna perchè anche quando lei c'era in realtà non c'era almeno per quel che riguardava me. Mia nonna l'ho sempre ammirata molto perchè insegnava trasfigurazione alla prestigiosissima Beauxbatons. Dopo che mia madre scomparve lei morì per magia emozionale. Praticamente provava emozioni e dolori così forti da non riuscire a controllare la sua magia. Lei mi ha sempre insegnato l'odio per Questa scuola perchè è stata Hogwarts la colpa di tutte queste tragedie. Comunque, morta mia nonna, che riposi in pace, mi hanno costretto ad andare a vivere dai miei nonni paterni.


Per quanto cercasse di mantenersi estranea alla conversazione, il racconto di Adam conteneva troppe informazioni strane e contrastanti per riuscire a rimanerne fuori.

Malvoides babbani?

Commentò stranita, una volta che il ragazzo ebbe finito di parlare.

O è un cognome molto diffuso in Francia o forse non tutte le famiglie purosangue sono così pure come dicono…

Aggiunse, un sorriso ironico sul volto che però scomparve quasi subito per non alimentare ancora di più l’odio che il giovane provava per lui.

Secondo alcune indiscrezione i Malvoides sono il ramo francese di una delle più antiche e un tempo prestigiose famiglie purosangue inglesi, i Malfoy.

Spiegò quindi, senza riuscire a esprimere abbastanza compassione per la situazione familiare del ragazzo.

Anche tu credi che Hogwarts sia la causa di tutti i mali del mondo? I tuoi genitori hanno per caso partecipato alla guerra?

Chiese quindi per sondare un po’ il terreno. C’era stato un tempo moltissimi anni prima in cui anche lei aveva creduto che se non fosse scoppiata la guerra tra le scuole la sua vita sarebbe stata diversa e ancora adesso una parte di sé continuava a crederlo. Mentre Tisifone attendeva una qualche reazione da parte di Adam la porta dello scompartimento venne aperta e fece la sua comparsa una ragazzina di origine orientali e non solo per i suoi lineamenti ma anche per il modo in cui si presentò loro. Difficilmente una ragazzina occidentale, per quanto timida, avrebbe fatto un inchino così rispettoso davanti a tre sconosciuti.

Scu-scusate...
Io stavo solo cercando un posto a sedere... è libero quello?


Lo sguardo di Tisifone passò dalla figura della ragazzina al posto da lei indicato, facendo una smorfia mentale, mentre il suo viso rimaneva impassibile. Non ebbe il tempo per dire nulla che Cedric la precedette, presentando tutti i presenti e invitandola ad entrare.

Prego, accomodati... io mi chiamo Cedric, Cedric Dragnov. Loro sono Adam Malvoides e la professoressa Tisifone Samyliak. Il tuo nome invece qual è?

Mentre aspettava che la ragazza accettasse l’invito, Tisifone non potè fare a meno di notare il ciondolo a forma di drago con cui Cedric stava giocando. Istintivamente la donna portò una mano al proprio di ciondolo e iniziò a giocherellarci.

Un ricordo di tuo padre?

Chiese quindi al ragazzo.


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Messaggioda Cedric » 01/11/2011, 22:13

Un ricordo di tuo padre?

Uno dei due... porto anche l'altro sempre con me, anche se per il momento ho pensato fosse meglio tenerla nascosta...

Continuò il suo racconto mentre la nuova arrivata nella cabina prendeva posto

I primi tempi pensai che fosse una persona orribile, per abbandonarmi così senza apparente motivo, ma dopo aver ascoltato i racconti dello zio, ho cominciato a ricredermi... ho pensato che fosse il caso di chiedere spiegazioni a lui, ma lo zio Avabrook mi ha detto che non sentiva di avere l'autorità di darmi le ragioni di mio padre. Cominciai a pensare che forse non era quel mostro che pensavo... ed ero certo che l'unico modo per trovarlo e conoscere quella piccola parte confusa del mio passato fosse seguire le sue orme. Per questo voglio diventare cavaliere...

Date queste spiegazioni all' insegnante, si rivolse alla giovane che [permetti Miyabi?] si trovò un po spaesata nel sentirsi interrompere (per parlare così tanto poi...) proprio dalla persona che l'aveva chiamata in causa.

Le mie scuse... tendo a parlare troppo ogni tanto...


Spoiler:
Per quel che riguarda Cedric, seguono le azioni che ho postato dopo l'ultimo discorso diretto del precedente messaggio, S.C.. Adam , Tisifone , Miyabi, vi giro il seguito della conversazione
Ultima modifica di Cedric il 02/11/2011, 20:18, modificato 2 volte in totale.
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Messaggioda Adam » 02/11/2011, 17:02

Inaspettatamente Tisifone gli fece una domanda quasi retorica che lo sorprese molto. Non si sarebbe mai aspettato che la donna in realtà stava anscoltando.

Malvoides babbani?
O è un cognome molto diffuso in Francia o forse non tutte le famiglie purosangue sono così pure come dicono…


Babbani lo sono di sicuro poi non so se hanno avuto una qualche discendenza magica, anche se secondo il mio parere mio padre era un mago natobabbano...

Tutte queste supposizioni ovviamente non avevano nessun fondamento. Di suo padre non sapeva proprio nulla e spesso Adam immagina delle cose che lo riguardavano con talmente tanto fervore che le faceva diventare reali, almeno per lui.

Secondo alcune indiscrezione i Malvoides sono il ramo francese di una delle più antiche e un tempo prestigiose famiglie purosangue inglesi, i Malfoy.

Non so dove l'hai sentito ma forse hai sbagliato cognome. Non so quanti Malvoides esistano in Francia ma quelli imparentati con me fanno parte di una piccola aristocrazia svizzera e ti assicuro che sono babbani almeno per le ultime 3 generazioni che conosco.

Adam pensò che forse ripescare la storia di una famiglia era una cosa troppo complicata soprattutto se il cognome era comune sia tra maghi che tra babbani.

Anche tu credi che Hogwarts sia la causa di tutti i mali del mondo? I tuoi genitori hanno per caso partecipato alla guerra?

No, mia madre è stata solo una vittimima e così pure mia nonna che per colpa di Hogwarts ha perso il lavoro ed è stata costretta a trasferirsi. Mia madre non è riuscita a trovare lavoro in francia e così è dovuta andare a Zurigo a lavorare per i babbani. E lì ha conosciuto mio padre. Quindi si è stata Hogwarts a distruggere la mia famiglia.


In quel momento una ragazzina molto graziosa chiese il permesso per accomodarsi. Cedric molto gentilmente la invitò a sedersi e fece anche i comodi di casa presentando i tre passeggieri già accomodati.

Prego, accomodati... io mi chiamo Cedric, Cedric Dragnov. Loro sono Adam Malvoides e la professoressa Tisifone Samyliak. Il tuo nome invece qual è?

Poi rispose a una domanda curiosa che riguardava il ciondolo che portava al collo. Cedric sembrava un ragazzo molto educato e socievole anche se qualche volta si lasciava andare, parlando un po' troppo nei momenti meno opportuni, ma in fondo non gli si poteva dare alcuna una colpa.

Le mie scuse... tendo a parlare troppo ogni tanto...

Oh tranquillo. Ci sono persone molto più irritanti di te.

Fece un sorriso a Cedric per fargli capire che in fondo non era poi così fastidioso sentirlo parlare. E girandosi verso la ragazza appena arrivata rivolse anche a lei un sorriso.


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Messaggioda Miyabi » 02/11/2011, 20:55

Si sentiva improvvisamente con la faccia accaldata: forse perchè lei, così poco abituata a stare al centro dell'attenzione, sentiva ora su di sè gli sguardi dei presenti in quella carrozza.

Prego, accomodati... io mi chiamo Cedric, Cedric Dragnov. Loro sono Adam Malvoides e la professoressa Tisifone Samyliak. Il tuo nome invece qual è?

Le disse il ragazzino più vicino a lei, presentando anche i compagni di viaggio: un altro studente, forse della sua età ma non poteva esserne certa, ed una Sensei come Miyabi aveva immaginato; la studiò per un secondo, provando ad immaginarsi quale materia potesse insegnare, ma non era molto perspicace e soprattutto non conosceva niente del mondo nel quale si era immersa, quindi fare supposizioni di qualsiasi tipo le risultava alquanto impraticabile.

Piacere di conoscervi.
Io mi chiamo Miyabi Fujutsuki St--


Iniziò a dire la bambina, ma non fece in tempo a finire la frase che Cedric, colui che per primo si era presentato, interruppe il parlare di lei per rispondere ad una domanda fatta dalla professoressa, provocando un moto di imbarazzo in Miyabi che abbassò lo sguardo.

Gome...

Sussurrò la piccola senza probabilmente nemmeno essere sentita, scusandosi nella sua lingua madre: già, era talmente timida ed ingenua che pensava di essere stata lei a sbagliare, senza rendersi conto che non era successo nulla di così grave da doversi sentire a disagio.
Si sedette dunque al posto che poco prima aveva indicato, portandosi Murai vicino al viso per dargli un piccolo bacio sul muso: il cricetino, infatti, non abituato agli estranei, si era fatto piuttosto inquieto e Miyabi non voleva che si spaventasse; così, dopo quel moto affettuoso, lo lasciò libero di nascondersi tra i suoi capelli, lunghi e lucidi come da tratti tipicamenti orientali, in mezzo ai quali la piccola figura dell'animale si mimetizzava perfettamente.

Le mie scuse... tendo a parlare troppo ogni tanto...

Oh tranquillo. Ci sono persone molto più irritanti di te.

Quel piccolo scambio di battute non vide Miyabi come protagonista che, vuoi per timidezza, vuoi per ciò che era successo poco prima, si era chiusa nel suo silenzio: questo non voleva dire che fosse diffidente o asociale, anzi, semplicemente molto timida e riservata; fece però un piccolo sorriso ad Adam quando questi incurvò le labbra in sua direzione, spostando poi lo sguardo verso il finestrino accanto a sé, pensando che presto sarebbe arrivata ad Hogwarts... e che da lì in poi tutta la sua vita sarebbe drasticamente cambiata per sempre.
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Messaggioda Tisifone » 02/11/2011, 23:15

[Ultimo Vagone – Ultima Carrozza]


Babbani lo sono di sicuro poi non so se hanno avuto una qualche discendenza magica, anche se secondo il mio parere mio padre era un mago natobabbano...

Tisifone annuì di fronte all’ipotesi fatta da Adam, riflettendo sul fatto che molto spesso, soprattutto in passato, le famiglie purosangue tendevano a rinnegare chiunque avesse avuto contatti con i babbani o con i mezzosangue e questo aveva fatto si che certi cognomi, che per secoli erano il simbolo di famiglie altolocate, erano diventati di uso comune anche presso i babbani. In ogni caso alla fine che il ragazzo fosse o meno imparentato alla lontana con i Malfoy o con qualsiasi altra famiglia purosangue era del tutto ininfluente e quindi era inutile, almeno secondo l’opinione di Tisifone, continuare su quell’argomento.

Mi sembra una persona abbastanza determinata. Sono sicura che se vorrà riuscirà a scoprire ogni cosa sulle sue origini.

Pensò la donna, finendo per trasportare sul ragazzo quella che in realtà era una sua ossessione.

No, mia madre è stata solo una vittima e così pure mia nonna che per colpa di Hogwarts ha perso il lavoro ed è stata costretta a trasferirsi. Mia madre non è riuscita a trovare lavoro in Francia e così è dovuta andare a Zurigo a lavorare per i babbani. E lì ha conosciuto mio padre. Quindi si è stata Hogwarts a distruggere la mia famiglia.

La donna ascoltò con molta attenzione Adam, un sopracciglio inarcato a metà tra il perplesso e l’incredulo. Storia e conclusione erano un controsenso che non riusciva a comprendere ma soprattutto non sapeva come esprimere il suo dubbio senza intaccare la suscettibilità del ragazzo.

Tanto ormai mi odia. Dargli un motivo in più non mi ucciderà!

Si disse, prima di decidersi a parlare.

Da quello che dici, Hogwarts ha contribuito a creare la tua famiglia non a distruggerla. Senza la guerra tua madre non sarebbe mai andata a Zurigo, non avrebbe mai incontrato tuo padre e tu non saresti mai nato.
Non era sicura che il ragazzo sarebbe stato d’accordo con lei, ma almeno gli aveva offerto una visione alternativa.


Piacere di conoscervi.
Io mi chiamo Miyabi Fujutsuki St—


Uno dei due... porto anche l'altro sempre con me, anche se per il momento ho pensato fosse meglio tenerla nascosta..

Le voci di Cedric e di Miyabi si sovrapposero, rendendo difficile per Tisifone comprendere il nome completo della ragazza. L’unica cosa certa era che si trovava di fronte a una ragazza estremamente educata, visto che non cercò di inserirsi nel discorso né di riconquistare la parola, ed estremamente timida.

Spero che comprenda presto che Hogwarts non è una delle classiche scuole giapponesi, se no avrà vita dura per i prossimi sette anni.

Pensò la Professoressa, senza perdersi una parola del discorso di Cedric.

I primi tempi pensai che fosse una persona orribile, per abbandonarmi così senza apparente motivo, ma dopo aver ascoltato i racconti dello zio, ho cominciato a ricredermi... ho pensato che fosse il caso di chiedere spiegazioni a lui, ma lo zio Avabrook mi ha detto che non sentiva di avere l'autorità di darmi le ragioni di mio padre. Cominciai a pensare che forse non era quel mostro che pensavo... ed ero certo che l'unico modo per trovarlo e conoscere quella piccola parte confusa del mio passato fosse seguire le sue orme. Per questo voglio diventare cavaliere..

Per svelare i segreti sul tuo passato non c’è bisogno che tu sacrifichi la tua vita seguendo un percorso che non ti appartiene. Se vuoi diventare domatore di draghi per te stesso va bene, ma se lo vuoi fare nella speranza di ottenere delle informazioni su tuo padre allora rinuncia.

Affermò quindi seria, un tono di voce duro e freddo che probabilmente non le avrebbe attirato le simpatie del ragazzo. Ma dopotutto non era per farsi delle amicizie tra gli studenti che si stava recando a Hogwarts.
A distogliere l’attenzione della donna da Cedricfu un sibilo accentuato di Idra direttamente nel suo orecchio. La sua amica non le stava parlando, ma semplicemente stava esternando un suo preciso stato d’animo: il suo istinto di predatore si era appena svegliato e si stava apprestando ad attaccare.
Preoccupata per un tale atteggiamento insolito, Tisifone si mise dritta sul sedile e iniziò a scandagliare il vagone mentre con una mano accarezzava le spire di Idra e le sibilava dolce per cercare di tranquillizzarla.

Forse è il caso che tu tenga nascosto il tuo criceto. È una tentazione troppo grossa per Idra…

Disse la donna, con un tono di voce quasi di scuse, rivolta a Miyabi. In fondo Idra era ancora un cucciolo e sarebbe stata un’impresa titanica insegnarle a non mangiare gli animali degli altri.
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Messaggioda Cedric » 02/11/2011, 23:46

Per svelare i segreti sul tuo passato non c’è bisogno che tu sacrifichi la tua vita seguendo un percorso che non ti appartiene. Se vuoi diventare domatore di draghi per te stesso va bene, ma se lo vuoi fare nella speranza di ottenere delle informazioni su tuo padre allora rinuncia.

Cedric comprese il discorso dell'insegnante... Non ebbe però il coraggio di risponderle. Ella aveva messo nel caos la mente del giovane... poi guardò di nuovo il suo ciondolo, e si ricordò della sua amica Arelya, il drago cui era così affine. Forse che, coi pregiudizi dei coetanei babbani nei confronti del suo modo di pensare, Cedric avesse allora cominciato a preferire la compagnia dei draghi a quella delle persone? Sempre tenendo a mente che Arelya gli era molto cara, il pensiero lo spaventò un po'.
In realtà, inconsciamente, ricercando un qualche tipo di affinità con gli umani, ne aveva trovata una simile con questi particolari rettili. Gli ci volle veramente un bel po' per arrivarci, ma quella che lui credeva la sua "ragione per cui aspirare a...", altro non era che un pretesto, alla luce di tale affinità, in particolar modo con il proprio drago. I suoi occhi color sangue divnnero decisi forse per la prima volta nella vita del giovane, e per qualche ragione sentì il bisogni di mostrarli a Tisifone, forse per dimostrarle che aveva compreso perchè comunque avrebbe continuato sul percorso sul quale era stato indirizzato: aveva ancora intenzione però di cercare suo padre per avere le sue ragioni. Sentiva che nonostante l'avesse usato come pretesto per se stesso, era comunque importante per lui.
Mentre distoglieva lo sguardo dalla propria insegnante, si voltò di nuovo verso di lei:

Professoressa, mi è venuto in mente solo ora che prima ha parlato con Idra in serpentese... so che è un dono raro... mi chiedevo se, oltre a saperlo fare dalla nascita, fosse possibile impararlo. E' una lingua che mi affascina. Se non è di troppo disturbo, le sarebbe possibile insegnarmi?

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Messaggioda Zhalia » 03/11/2011, 7:56

[Carrozza n°2 e Vagone 4 (prima dello smistamento)]

I capelli color Ebano erano in perfetta armonia con la sua pelle abbronzata, che assumeva quasi sfumature dorate, e i suoi occhi di un color blu oltremare. Zhalia si muoveva incerta fra quegli scompartimenti, non sapeva né dove andare né, tanto meno, con chi stare, essendo la sua capacità di socializzare pari a quella di un lupo solitario.

Mr Friggins, non ti agitare.

Disse al gatto dal pelo lungo bianco che soffriva dello stesso problema Zhalia: incapacità di stare assieme agli altri. Si muoveva nella sua gabbia facendo rumori strani, come miagolii per impietosire la propria padroncina per farlo lasciare a Londra.
Appena vide la prima carrozza libera del Binario 9 e 3/4 vi ci intrufolò e lasciò uscire il gatto per farlo ambientare nel suo nuovo territorio.
Quello era quasi indisponente e cominciò a guardarsi intorno impaurito e incuriosito allo stesso tempo.
Immagine
Appena saremo a Hogwarts ti riempirò di croccantini.

Gli promise lei carezzandolo dolcemente per farlo sentire più a suo agio e per farlo calmare. Nonostante la sua antipatia verso l'amore di uno dei suoi padri, Carlos Sánchez, verso i gatti, che era a dir poco smodato, lei amava coccolarli e viziarli.
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