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Messaggioda Estelle » 30/10/2011, 11:11

[2° vagone - Carrozza 14]

Partita.
Non aveva mai incontrato alcun treno che partisse sempre in orario, al massimo un solo minuto di ritardo.
Estelle aveva preso posto nella carrozza 14, la stessa di ogni anno, già da mezz'ora, temendo di non riuscire ad occupare il suo solito posto. Isolato quanto bastava per trascorrere il tempo del viaggio ripassando il suo discorso ai nuovi studenti di Corvonero. Sapeva anche che quel compito spettava, in parte, anche a Ferdy, prefetto di Corvonero, nonchè suo caro amico, ma le piaceva essere d'aiuto e tenersi occupata, anche perchè le serviva un ottimo pretesto per poter conoscere i nuovi arrivati.
Si sentiva quasi una madre nei loro confronti. E lei aveva solo 21 anni, un'età che a Lille, magari, sarebbe stata ottima per diventare madre. Ma lei, comunque, non si sentiva ancora pronta, o forse influiva anche il fatto che non aveva ancora trovato la persona giusta.
Lille non le piaceva, o perlomeno la gente che vi era all'interno non era ciò che desiderava lei. Aveva avuto molte opportunità, qualche ragazzo qualche anno prima. Ma nulla: non la entusiasmava più di tanto. Erano esperienze che, comunque, l'avevano formata, in qualche modo.
In quel momento non riuscì a non pensare ad Alya, così piccola ed indifesa. Sua madre, con cui non si sentiva da ben 4 anni, le aveva scritto, chiedendole di prendersi cura della sorella. Non seppe dire se quella fosse una richiesta gentile od un ricatto, ma ignorò quel pensiero.
Non le serviva di certo una richiesta da parte della madre per prendersi cura della sorella.

Si mise in piedi, sentendosi improvvisamente nervosa ed impaziente di mettere i piedi sul pavimento scuro di Hogwarts.
Lasciò la cabina deserta, prendendo a passeggiare per il vagone, senza una meta precisa.

Sono sua sorella.. dovrei occuparmi di lei..

Non seppe dire con certezza se in quel momento stesse cercando Alya o meno, ma non smise di camminare.
Si fermò dinanzi ad un'altra cabina, poco più avanti della sua.
Non prestò attenzione a quel ragazzo che ora aveva preso a guardarla con un sorriso sulle labbra. Per un attimo pensò di entrare in quella cabina e magari prendersela con il ragazzo, ma solo poco dopo si accorse che, in effetti, quel ragazzo lo conosceva eccome.
Ferdy le stava sorridendo. Ricambiò, ancora un po' intontita.
Poi entrò nella cabina, con un sorriso sulle labbra.

Immagine

Dio, Fè.. non ti avevo riconosciuto, scusami.

Si lasciò cadere accanto a lui, lasciandosi andare ad un piccolo sbuffo.
Il nervosismo era improvvisamente scomparso. La presenza di Ferdy riusciva a calmarla.

Posso farti compagnia?
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Messaggioda Tisifone » 30/10/2011, 11:40

[Ultimo vagone – Ultima Carrozza]



Ecco cosa si guadagna a fare la buona samaritana. Un treno stra pieno e nessun posto libero dove mollare ragazzini e bagagli…

Pensò Tisifone, sbuffando sonoramente mentre, sorpassata l’ennesima carrozza, si rendeva lentamente conto che ormai il treno era completamente pieno e quindi le probabilità di trovare una carrozza totalmente vuota da monopolizzare per il resto del viaggio erano praticamente nulle. Cercando di evitare di urtare con il bagaglio di Adamla testa di qualche studente, la donna si voltò indietro a lanciare un’occhiata molto poco benevola nei confronti dei due ragazzini che la stavano seguendo.
Per un secondo pensò di usare il suo status di Insegnante e Capo Scuola per inserire a forza quei due in un scompartimento già occupato, ma alla fine fu costretta a desistere.

A quanto pare faremo il viaggio insieme.

Affermò quindi, una volta giunti all’ultimo vagone dell’ultima carrozza, l’unica a quell’ora ancora rimasta libera. Con un colpo di bacchetta spedì il bagaglio del ragazzo sulla retina sopra le poltrone, e, senza dire altro, si tolse il mantello da viaggio, mostrando così la sua veste blu notte da strega stile ottocento, con un coperto stretto ricamato con dei draghi e dei serpenti argentati e una gonna ampia, e Idra mollemente adagiata sulle sue spalle, le cui spire sembravano fare da cornice al suo petto.
Incurante dell’effetto che il suo aspetto potesse avere sui due ragazzini, ripiegato con cura il mantello e posatolo accanto a sé, insieme alla sua borsa,Tisifone prese posto sulla poltrona vicino al finestrino nel senso contrario di marcia e si immerse nei suoi pensieri, mentre il treno finalmente lasciava la stazione.



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Messaggioda Adam » 30/10/2011, 12:33

Ci stavamo dirigendo verso il treno quando un'altro ragazzino chiese informazioni, la strana donna gli rispose in modo scontroso, o almeno era quello che pensava Adam. Mentre seguivano il bagaglio, il proprietario corresse la strana donna che secondo il suo parere era o un'inserviente della scuola o una professore, anche se non si spiegava il motivo che l'aveva spinta a usare il treno quando sarebbe potuta arrivare a destinazioni in modi molto più comodi o veloci.

Lei si sbaglia di grosso, non sono un natobabbano.

Disse tranquillo. Poi cambiando tono di voce, quasi a vantarsi dimostrò l'errore della donna misteriosa.

La mia famiglia è purosangue dalla creazione della scuola di Beauxbatons, un mio antenato ha aiutato a metterla in piedi...

Poi aggiunse sottovoce come se fosse un piccolo errore o una riflessione:

...io sono il primo componente mezzosangue. E come se non bastasse abito in casa con dei babbani.

Saliti sul treno facero fatica a trovare un vagone libero. Solo l'ultimo aveva uno scompartimento vuoto. Adam guardava inorridito tutte le persone che nei vari scompartimenti creavano caos e rumori assordanti. Mia nonna aveva ragione ad Hogwarts non c'è il rispetto del contegno. Il pensiero offensivo sorse spontaneo nella sua testa piena di pensieri mentre cercavano di farsi largo tra il corridoi di quel treno maledetto.

Non capisco perchè non facciano arrivare a scuola le carrozze... si eviterebbe tutto questo macello. Mia nonna mi ha sempre detto che a Beauxbatons ci si poteva arrivare con mezzi molto più eleganti di questo treno mal messo.

Questa piccola parentesi lamentosa fuoriuscì dalla bocca del ragazzo senza essere trattenuta. Anche se Adam aveva capito che la donna era abbastanza irritata e che era meglio non peggiorare le cose.

A quanto pare faremo il viaggio insieme.

Sistemando il valiggione sulla retina malandata la donna si preparò per il viaggio per poi mettersi a sedere.
Non vorrei che gli cadesse in testa. Pensò il ragazzo guardando le corde quasi cedere al peso della sua roba.
Adam si tolse il giubbetto estivo di pelle nera e lo posò sul porta bagagli sopra la sua testa. Si sedette davanti alla giovane signora e incrociando le gambe sistemò le pieghe del Jeans blu scuro e si accoccolò nella sua felpa grigia.

Fa freschetto qui. I riscaldamenti non esistono a Hogwarts?
Si domandò indignato, mai sarebbe successo a Beauxbatons. Lì operavano solo il meglio per gli aglievi, era quello che ripeteva sempre sua nonna.
Tranquillizato per non aver perso il passaggio per la nuova scuola, allontanò il disgusto e la rassegnazione e decise che era meglio passare quell'inferno nel modo meno peggiore possibile.

Bhè visto che dobbiamo passare molte ore chiusi qui dentro sarebbe moglio presentarsi.

Indignato della cosa si chiese il perchè per Beauxbatons ci volevano un'ora massimo, mentre per Hogwarts tutto quel tempo.


Mi chiamo Adam, la mia famiglia è francese da sempre... ad eccezione di me che sono nato e vivo a Zurigo.

Quella riflessione fece pensare Adam, era possibile che lui, unico rimante con il sangue Doureaux fosse la macchia su tutta quella famiglia? No, non è possibile mia nonna mi ha sempre detto che sono un perfetto Doureaux e che avevo tutte le qualità per diventare importante tra le mura di Beauxbatons se non fosse stata distrutta.
Era strano come la situazione stava evolvendo. Per 9 anni gli avevano insegnato a odiare Hogwarts e ora stava per andare nel covo degli odiati.


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Messaggioda Cedric » 30/10/2011, 17:45

Appoggiando distrattamente il bagaglio a terra, Cedric si sedette e rispose all'invito di Adam di presentarsi

Molto piacere Adam, io mi chiamo Cedric, nato in Russia e cresciuto a Londra da un tutore. I miei erano entrambi maghi, lei è morta quando ero piccolo, lui non si sà dove sia. Di mio padre so solo che è un cavaliere di draghi e che è una persona importante, ma non lo ho mai incontrato. Io stesso ho un drago, lo ho anche cavalcato una volta ma-

S'interruppe come si fosse appena ricordato di qualcosa, poi si voltò dall'altra parte abbassando lo sguardo e riprese in tono spento

Scusate, ogni tanto mi capita di parlare troppo e annoiare le persone...

Si voltò poi verso la donna vestita di blu guardandola curioso di sapere il suo nome, pur non nutrendo grandi speranze, visto ul modo in cui gli aveva risposto poco prima...

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Messaggioda Alya » 30/10/2011, 19:09

[Vagone 3 - Cabina 15]

In partenza.

L'espresso diretto per Hogwarts era ormai in viaggio da una mezz'oretta.
Era impaziente. Desiderava raggiungere il castello quanto prima.
Aveva undici anni. Era arrivato anche per lei il momento di frequentare una scuola di Magia. Suo padre le aveva parlato molto bene di quel mondo e, anche se non aveva ancora avuto l'opportunità di mettere in pratica i propri poteri, aveva potuto benissimo averne una verifica da parte della sorella, Estelle.
Estelle era grande, ormai. Sapeva tutto ciò che c'era da sapere sulla Magia. Aveva ormai superato qualsiasi difficoltà, anche i MAGO. Ed ora era Caposcuola. Ancora non ci credeva: sua sorella maggiore era diventata importante, era diventata qualcuno.
Ed invece, lei, era ancora una bambina.
Ma vedere la propria sorella raggiungere un obbiettivo così importante riusciva quasi a darle la carica giusta.
Sorrise di quel pensiero.

Si guardò attorno, in cerca di un posto libero.

Immagine

Non riusciva a smettere di sorridere.
Le sembrava ancora un sogno. Lei lì, sull'espresso diretto verso Hogwarts.
Si chiese come sarebbe stato frequentare Beauxbatons. In quanto francese di nascita, aveva l'opportunità di frequentare anche quell'Accademia, ma aveva deciso di seguire Estelle, anche contro la volontà della madre.
Lasciare Dublino era stato difficile. Era lì da quattro anni e si era creata una vita propria, era lì che era diventata realmente ciò che era.
Ma se suo padre era veramente un Mago, anche lei, come Estelle, possedeva delle "capacità", e di certo la madre non poteva fermarla.
Ormai era lì.
E, da quel momento, sarebbe cominciata per lei una nuova vita.
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Messaggioda Ferdy » 30/10/2011, 23:41

[2° Vagone - Carrozza 14]

Il treno era partito da poco oramai, e lui, stranamente, molto stranamente, aveva trovato un vagone vuoto. Un altro anno ad Hogwarts. Pensava non avrebbe mai continuato lì, ma la preside li aveva proposto la carica di Prefetto, inaspettatamente. Aveva sempre amato il Castello. Sua madre, Milena, alla notizia non si era espressa; per 7 lunghi anni non aveva visto il figlio, se non per quei due mesi di vacanze estive, quei mesi insignificanti.
Ferdy stava guardando fuori dal finestrino, perso nel cielo turbolento, osservando le gocce scendere lentamente sul vetro appannato del vagone, i piedi poggiati sul sedile opposto, vuoto.
Poi una ragazza passò, e si soffermò davanti a lui: Estelle. La sua carissima amica. Anche lei lì. Bhe, lei aveva finito la scuola da un po oramai e non si spiegava la sua presenza su quell'Espresso. Le sorrise, senza dire una parola.

Estelle, che sorpresa... che ci fai qui? Insomma, tu... Hogwarts! Che maleducato che sono...

Concluse infine stringendo l'amica in un caloroso abbraccio. Era da un po che non la vedeva e la sua presenza lì lo fece sentire a casa per l'ennesima volta. Affrontare il viaggio con lei, anche quell'anno, come avevano fatto insieme gli anni precedenti.
Fece cenno al suo fianco, sul sedile in pelle. Si prospettava un viaggio tutt'altro che noioso, per fortuna.
Nel frattempo i ragazzini si affollavano nel corridoio adiacente.

Avanti, accomodati! Abbiamo un sacco di cui parlare... Allora come mai ad Hogwarts, ancora?

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Messaggioda Tisifone » 31/10/2011, 11:41

[Ultimo vagone – Ultima Carrozza]


Era rimasta in silenzio per tutto il tragitto dall’inizio del treno alla coda, fino a quando non avevano preso possesso di una carrozza. Una volta sedutasi, l’intento di Tisifone era quello di rilassarsi, riposare, leggere quello strano libro babbano che Asher le aveva regalato, scambiare con Idra un po’ di impressioni sulla marasma di gente che avevano appena visto, insomma fare qualsiasi cosa che non includesse scambiare qualche parola con i due ragazzini che si era trascinata dietro. Ma a quanto pare i suoi buoni propositi andarono in fumo non appena Adamla colpì nell’orgoglio, puntualizzando le sue origini.

Lei si sbaglia di grosso, non sono un natobabbano. La mia famiglia è purosangue dalla creazione della scuola di Beauxbatons, un mio antenato ha aiutato a metterla in piedi...

Quella affermazione, detta con un tono tranquillo e a tratti derisorio, fece voltare di scatto la testa della donna, un’espressione incredula sul viso.

Il rampollo di una così antica famiglia purosangue che cerca di usare un cellulare nel Mondo Magico, non possiede un gufo reale e non sa usare una lampada ad olio?

Chiese quindi, dando al suo tono di voce la stessa impronta incredula che le dipingeva il viso, con una nota sarcastica di sottofondo.

Certo non possedere un gufo proprio non è un gran dramma, Hogwarts ha una bellissima guferia di cui gli studenti possono usufruire per inviare notizie a casa, ma la tecnologia…

Aggiunse forse con l’intento di tranquillizzare in parte il ragazzo che, cellulare o meno, avrebbe potuto in ogni caso tenersi in contatto con la sua famiglia.

...io sono il primo componente mezzosangue. E come se non bastasse abito in casa con dei babbani.

A quella rivelazione, Tisifone emise un piccolo sospiro di sollievo, così anomalo che Idra sollevò la testa dalla sua spalla e iniziò a voltare il capo in maniera ritmica dalla donna ai due giovani sconosciuti.

Sto slucilas?[Cosa accade?]

Le sibilò il serpente, la linguetta biforcuta che le solleticava la guancia.

Nicjevo. Ja ugje molodjetz.[Nulla, sono solo ancora brava.]

Le rispose la donna, un sorrisino saccente sul viso.

Le tue origini ti aiutano a sapere da dove vieni e quali traguardi puoi raggiungere seguendo le loro orme, ma se non vivi secondo le loro regole allora finisci con il perdere pezzi importanti di te.

Disse quindi, rivolto al ragazzo.

Un consiglio, non vantarti della tua famiglia fino a quando non avrai imparato tutto il possibile sul Mondo Magico, finiresti per gettare del ridicolo su te stesso e su di loro. I ragazzini, i purosangue veri soprattutto, sanno essere molto crudeli con chi non è come loro.

Un avvertimento il suo, basato sull’esperienza, teso a voler risparmiare ad Adam delle cocenti delusioni e molti duelli che, data la vita babbana che sembra aver vissuto fino a quel momento, sembrava essere destinato a perdere.

Non capisco perchè non facciano arrivare a scuola le carrozze... si eviterebbe tutto questo macello. Mia nonna mi ha sempre detto che a Beauxbatons ci si poteva arrivare con mezzi molto più eleganti di questo treno mal messo.

Una piccola risata sommessa a quel lamento, che le ricordava sempre più se stessa alla sua età.

Per darvi la possibilità di socializzare… anche se, ammetto che anche il veliero di Durmstrang aveva un’aria più elegante di questo vecchio treno.

Detto questo, Tisifone voltò di nuovo il viso verso il finestrino, decisa a lasciare ai due giovani la possibilità di conoscersi e fare amicizia.

Bhè visto che dobbiamo passare molte ore chiusi qui dentro sarebbe moglio presentarsi. Mi chiamo Adam, la mia famiglia è francese da sempre... ad eccezione di me che sono nato e vivo a Zurigo.

Molto piacere Adam, io mi chiamo Cedric, nato in Russia e cresciuto a Londra da un tutore.

Quando vi presentate è d’uopo usare nome e cognome, perché la vostra famiglia vi identifica e vi aiuterà a non incorrere in maldestri errori, oltre ad essere un segno di buona educazione. Non funziona così anche a Beauxbatons?

Si intromise, ironica, finendo per punzecchiare il francesino, così come l’aveva ribattezzato nella sua mente.

Io sono Tisifone Samyliak, Insegnante di Divinazione e Capo Casa dei Grifondoro… Mentre questa Signorina è Idra…

Presentò quindi se stessa e il suo adorato cucciolo di Pitone, accarezzandole la testolina.

I miei erano entrambi maghi, lei è morta quando ero piccolo, lui non si sà dove sia. Di mio padre so solo che è un cavaliere di draghi e che è una persona importante, ma non lo ho mai incontrato. Io stesso ho un drago, lo ho anche cavalcato una volta ma... Scusate, ogni tanto mi capita di parlare troppo e annoiare le persone...

I draghi… Che incredibili creature! Maestosi ed eleganti, difficili da ammaestrare ma una volta conquistata la loro fiducia sanno essere molto leali.

Commentò quindi, sfiorando istintivamente il ciondolo che portava al collo e che, appunto, raffigurava un drago.

La Russia è vasta, dove sei nato di preciso?

Chiese quindi, vinta dalla curiosità a Cedric.
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Messaggioda Adam » 31/10/2011, 14:02

Sistemati comodi sul treno, Adam si sentì sminuito dalle parole della donna.

Il rampollo di una così antica famiglia purosangue che cerca di usare un cellulare nel Mondo Magico, non possiede un gufo reale e non sa usare una lampada ad olio?
Certo non possedere un gufo proprio non è un gran dramma, Hogwarts ha una bellissima guferia di cui gli studenti possono usufruire per inviare notizie a casa, ma la tecnologia…


Meglio così, almeno una cosa buona a Hogwarts l'hanno fatta.

La donna fece uno strano sospiro e poi iniziò a sibilare parole incomprensibili. solo allora Adam si accorse del serpente che aveva sulle spalle. Aveva pensato che erano una stravagante sciarpa usata dalle signore magiche invece era vivo e vegeto!

Le tue origini ti aiutano a sapere da dove vieni e quali traguardi puoi raggiungere seguendo le loro orme, ma se non vivi secondo le loro regole allora finisci con il perdere pezzi importanti di te.
Un consiglio, non vantarti della tua famiglia fino a quando non avrai imparato tutto il possibile sul Mondo Magico, finiresti per gettare del ridicolo su te stesso e su di loro. I ragazzini, i purosangue veri soprattutto, sanno essere molto crudeli con chi non è come loro.


E chi si vanta? Pensò arrogante.

I due ragazzi iniziarono a fare conoscenza quando la professoressa corresse i loro modi.

Molto piacere Adam, io mi chiamo Cedric, nato in Russia e cresciuto a Londra da un tutore.


Quando vi presentate è d’uopo usare nome e cognome, perché la vostra famiglia vi identifica e vi aiuterà a non incorrere in maldestri errori, oltre ad essere un segno di buona educazione. Non funziona così anche a Beauxbatons?

Mi sta prendendo in giro?

chiese Adam offeso dal quel comportamento.

Io sono Tisifone Samyliak, Insegnante di Divinazione e Capo Casa dei Grifondoro… Mentre questa Signorina è Idra...

Adam non sapendo cosa dire restò in silenzio mentre Cedric e Tisifone parlavano di draghi e della provenienza del ragazzo. Lui osservava il serpente poggiato sulle spalle della prof valutando se era docile o pericoloso.
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Messaggioda Cedric » 31/10/2011, 15:22

Quando vi presentate è d’uopo usare nome e cognome, perché la vostra famiglia vi identifica e vi aiuterà a non incorrere in maldestri errori, oltre ad essere un segno di buona educazione. Non funziona così anche a Beauxbatons? Io sono Tisifone Samyliak, Insegnante di Divinazione e Capo Casa dei Grifondoro… Mentre questa Signorina è Idra...

Il ragazzo riprese allora con l'aria da burlone distratto

Oh! Mi scusi, l'atmosfera sembrava così piacevole che ho pensato che presentarsi col nome completo fosse troppo formale... mi chiamo Ragnov, Cedric Ragnov. Molto lieto, professoressa Samyliak.

Continuò sporgendo la testa in avanti con un sorriso amichevole

E lieto anche di conoscere te, Idra.

dunque si ricompose e si rivolse di nuovo verso Tisifone, per rispondere alla sua domanda:

Non saprei dirle in che parte della Russia sono nato esattamente... Nonostante lo zio Avabrook fosse amico di mio padre da molto, gli fui semplicemente affidato senza troppe spiegazioni... lo zio mi disse che mio padre volò ininterrottamente con me e se ne andò via subito dopo avermi affidato alle sue cure con qualche indicazione. Pare che abbia... o avesse a cuore che come lui io diventassi cavaliere di draghi. Zio Avabrook mi comprò un uovo per il mio quinto compleanno. Da allora Arelya è stata la mia amica più fidata.

Si rivolse poi ad Adam

Tu non hai qualche curiosità su di te da raccontarci? Forse parlo un po' troppo, ma mi piace anche ascoltare le storie altrui... Sono incuriosito dal tuo silenzio.
Ultima modifica di Cedric il 01/11/2011, 11:35, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Tisifone » 31/10/2011, 20:33

[Ultimo vagone – Ultima Carrozza]


Mi sta prendendo in giro?

L’ardire di Adamsorprese non poco Tisifone, che si ritrovò a chiedersi in quale casa sarebbe stato smistato il ragazzo.

Ritrovarlo tra i Grifi renderebbe quest’anno molto più divertente del previsto.

Pensò la donna, prima di rispondergli per le rime.

Per nulla. Sei tu che non fai altro che rapportare tutto e tutti a quello che esiste o non esiste a Beauxbatons. E se quello è il tuo unico termine di paragone allora è normale che lo si usi per parlare con te.

Ironica certo ma non offensiva, forse leggermente sarcastica.

Oh! Mi scusi, l'atmosfera sembrava così piacevole che ho pensato che presentarsi col nome completo fosse troppo formale... mi chiamo Rakmov, Cedric Rakmov. Molto lieto, professoressa Samyliak.

Rispose a quella presentazione completa con un cenno del capo, mentre cercava di ricordare se avesse già sentito parlare della famiglia Rakmov. Per quanto enorme fosse la Russia, le famiglie purosangue erano in realtà molto poche e tutti, indipendentemente dalle proprie origini, avevano mandato i figli a Durmastrang.

Dovrei chiedere a Demetri…

Si disse, più per curiosità che per un reale motivo.

E lieto anche di conoscere te, Idra.

Sentendosi osservata da più parti, il serpente strisciò all’indietro fino a nascondere il muso sotto la cascata di capelli neri della sua amica.

E’ un cucciolo di pitone e ancora non ha acquistato la sicurezza della sua specie.

Mormorò Tisifone, sorridendo a quel comportamento ritroso dell’animale, il primo vero sorriso che faceva da quando aveva incontrato i ragazzi.

Non saprei dirle in che parte della Russia sono nato esattamente... Nonostante lo zio Avabrook fosse amico di mio padre da molto, gli fui semplicemente affidato senza troppe spiegazioni... lo zio mi disse che mio padre volò ininterrottamente con me e se ne andò via subito dopo avermi affidato alle sue cure con qualche indicazione. Pare che abbia... o avesse a cuore che come lui io diventassi cavaliere di draghi. Zio Avabrook mi comprò un uovo per il mio quinto compleanno. Da allora Arelya è stata la mia amica più fidata.

Tisifone ascoltò con attenzione la storia di Cedric, trovandola molto interessante e a tratti simili alla sua.

Se vuoi diventare un domatore di draghi allora dovrai eccellere in Cura delle Creature Magiche e andare a studiare in Romania dopo i M.A.G.O.

Commentò quindi, prima di prendere dalla sua borsa il libro che Asher le aveva consigliato prima della partenza, un enorme tomo in pelle nere con il titolo scritto in gotico rosso "Il club dei duellanti ad Hogwarts: dalle origini ai giorni nostri". Non sapeva perché il padrino aveva così tanto insistito a darglielo, ma era sicura che leggerlo non sarebbe stata la perdita di tempo che sembrava. E mentre sfogliava il libro con curiosità, una parte di lei continuava a prestare attenzione ai due ragazzi.
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