Re: Via Principale
Inviato: 20/04/2015, 14:34
Mai avrei pensato di desiderare con così tanta forza di andare a fare shopping con una donna...
Gli rivolse un sorriso malizioso e birichino, che lasciava presagire come quella sarebbe stata una esperienza che non avrebbe rimpianto. Chissà, forse avrebbe potuto evocare lì per lì alcuni dei suoi completini intimi per valutare sul posto come si sposavano con le camicie scelte dall’uomo o trascinarlo direttamente in un negozio di lingerie per comprarne di nuovi. In ogni caso sarebbe stata una sessione di shopping atipica, per nulla noiosa, finalizzata a soddisfare le esigenze di entrambi, un po’ come la colazione che Lucas si offrì di preparare, non troppo elaborata ma gustosa e sostanziosa per recuperare le energie bruciate durante la notte di passione che avevano appena trascorso.
Mentre Turner armeggiava ai fornelli per cucinare i pancakes e il bacon, da accompagnare con del caffè, la conversazione si spostò dallo shopping alla partita di Quidditch che avevano visto la sera prima, al desiderio di Amy, una volta che si fosse sentita sicura a cavallo di una scopa, di andare a volare insieme, magari un lunedì pomeriggio in cui la Cioccolateria era chiusa e il docente non avesse avuto troppi impegni a scuola.
Potrei sempre chiedere a Tis-- ... ad Edward di coprirmi, nel caso in cui qualcuno notasse la mia assenza anche se dubito che desterebbe preoccupazione.
Il cambio di nome non passò inosservato all’Harada che però preferì far finta di nulla. Temeva, infatti, di essere lei il motivo per cui Lucas non si sentisse libero di chiedere un favore del genere alla sua migliore amica. Probabile che la Samyliak avrebbe storto il naso all’idea di dover coprire una loro “scappatella” anche se si trattava di una cosa innocente come volare.
Probabile che non le piaccia volare né il Quidditch. È uno sport troppo divertente, rumoroso e “scomposto” per una come lei.
Sarebbe davvero gentile da parte sua. – commentò sincera, nascondendo quel pensiero poco lusinghiero sulla docente di Divinazione in un angolo del suo cervello – Non conosco Edward molto bene ma sembra davvero una persona gentile e anche molto simpatica, forse solo un po’ troppo “vecchia maniera” …
Ingessato e formale erano gli aggettivi che, in realtà, le frullavano nella mente ma sarebbero potuti risultare offensivi e non avrebbero reso bene l’idea che si era fatta del docente di Artimanzia dopo i loro brevi e sporadici incontri a Hogwarts durante i quali l’uomo si era comportato in maniera a dir poco impeccabile. A differenza della Signora Pellegrino, il cui formalismo era, a parere dell’Harada, solo una facciata educata dietro cui nascondere un atteggiamento di freddo distacco e diffidenza che rasentava il disprezzo. La cosa assurda era che le due donne non si conoscevano così bene da poter giustificare un tale atteggiamento che quindi, sempre secondo Amy, dipendeva esclusivamente dai pregiudizi della russa. Se su di lei in particolare o su qualsiasi donna frequentasse Turner in generale, non avrebbe saputo dirlo. Di sicuro le disastrate esperienze passate dell'uomo avevano lasciato in lui cicatrici così profonde che, dopo quasi sette mesi di relazione stabile e normale, ancora "bruciavano" e lo spingevano a fare domande che, in altre circostanze, Amy avrebbe trovato offensive. Invece con aria serena e leggermente divertita, lo tranquillizzò, confermando che erano sulla stessa lunghezza d'onda per tutti gli aspetti delle rispettive vite che avevano affrontato fino a quel momento. Ciò però non escludeva che in futuro avrebbero potuto trovare qualche punto su cui essere in disaccordo.
Non ne ho alcun dubbio, dovremo solo impegnarci a fondo e vagliare ogni argomento possibile...
Lo sai che per farlo ci vorrà molto ma molto tempo? Ci sono coppie sposate che dopo decenni di convivenza ancora ignorano alcuni aspetti della vita del coniuge.
Una battuta fatta con tono leggero, volta a stuzzicare l'altro anche se era abbastanza palese che lei non era turbata dalla prospettiva di dover passare tutti quegli anni insieme a Lucas. Non appena la colazione fu pronta Amy dimostrò quanto fosse affamata assaltando i pancakes per poi complimentarsi con l'uomo per il loro sapore delizioso.
Uhm... sì, sono decisamente diventato il mago dei pancakes...
Decisamente...
Confermò, prendendo un'altra forchettata e mangiandola di gusto per rimarcare il concetto. Non essendo una persona schizzinosa o pretenziosa in fatto di cibo, era facile soddisfare le sue papille gustative anche se la prospettiva di poter assaggiare nuovamente la cucina di Noah era così allettante da farle accarezzare l'idea di chiedere, in futuro, qualcosa di più elaborato. Quell’uomo era davvero un genio in cucina, un mix di tecnica e fantasia notevole che l'avrebbero reso un avversario temibile nel caso in cui avesse deciso di prendere parte anche lui alla competizione culinaria.
Non mi ha detto nulla a riguardo, ma potrebbe anche aver deciso di tenere il segreto, da un tipo come lui mi aspetto di tutto!
Sorrise divertita a quel commento, sottolineando con il linguaggio del corpo l'opinione positiva che aveva dell'italoamericano. Dopotutto Amy era una persona solare e diretta, che non sprecava tempo ed energie a dissimulare i propri sentimenti né si lasciava influenzare da pregiudizi e cattive prime impressioni, convinta che chiunque meritasse una seconda occasione. Fu per questo che la successiva domanda di Lucas la spiazzò leggermente.
Invece mi sembra di capire che Tisifone non ti piaccia proprio... o mi sbaglio?
Ti sbagli - si affrettò a dire, ingoiando velocemente il pezzo di bacon che stava mangiando - Non é lei a non piacermi ma il modo in cui mi guarda o mi parla, le poche volte che si degna di rivolgermi la parola.
Puntualizzò forse con un po troppa veemenza. Bevve un sorso di cafè -non esattamente l'ideale per calmarsi- e prese a giocherellare con la forchetta, indecisa su come continuare.
Lo so che é la tua migliore amica e ti giuro che mi piacerebbe un sacco andarci d'accordo o almeno provarci ma lei é così fredda e distante. Non posso neanche dirti con tutta sincerità che mi sta antipatica perché ... non la conosco abbastanza.
Per nulla sarebbe stato più esatto, ma non voleva essere troppo disfattista.
Non so neanche se sia il caso di affrontarla per cercare di comprendere cosa ci sia che non va…
Tono interrogativo. Gli stava chiedendo un parere e se le avesse anche detto come avrebbe dovuto comportarsi -meglio diretta o più diplomatica?- gli sarebbe stata infinitamente grata. Al momento, in ogni caso, per Amy riuscire a trovare un punto di contatto con la Samyliak era arduo tanto quanto provare a convincere Alfred a curarsi con decotti e pozioni.
E provare a dargliela di contrabbando? Magari sul momento, scoprendolo, s'infurierebbe, ma chissà che poi non arrivasse a cambiare idea sul fatto di non assumere niente che abbia a che vedere con la magia...
É la parte in cui si infuria che mi spaventa. Temo che si sentirebbe tradito e decidesse di lasciarmi perché non può più fidarsi di me. Non posso correre un rischio del genere, non per una febbre e un raffreddore, non lo sopporterei.
Si abbracciò come se sentisse improvvisamente freddo. Per fortuna la medicina babbana offriva dei rimedi eccellenti per quel tipo di malattia così Alfred era guarito in fretta e adesso era più in forma di prima, pronto eventualmente ad assistere a una partita di polo o di cricket, due sport che non incontravano il favore dell’Harada perché troppo noiosi.
In realtà non trovo che il polo sia così noioso, ma sì, decisamente non farebbe per te.
Però chissà, magari una volta potrei chiedere ad Alfred se gli va di andare ad assistervi insieme...
Penso che lo faresti felice e mi daresti anche la possibilità di sdebitarmi con lui. Non mi dispiacerebbe stare in negozio al posto suo per dargli la possibilità di andare fuori a divertirsi anche se questo vorrebbe dire privarmi della tua compagnia.
Dopo la morte di Mamà Benoit Alfred era diventato molto rigido sugli orari di lavoro e si rifiutava persino di fare a cambio con i turni perché non poteva in alcun modo avvallare il suo stile di vita sregolato e irresponsabile. Da quando stava con Lucas invece era diventato più permissivo, concedendole qualche mezza giornata di riposo extra, occupandosi del negozio al posto suo, non solo perché nutriva una forte simpatica nei confronti del docente ma soprattutto per l’influenza positiva che l’uomo aveva avuto sulla nippoirlandese.
Sai, è quasi ironico: l'Alfred precedente, il manager di Lyra, mi odiava. Non potevo farci niente, non era per qualcosa che avevo fatto o detto... non gli piacevo e basta. Invece io e "il tuo Alfred" andiamo d'accordo, siamo in sintonia, non ci sono preconcetti da parte sua... Forse anche questo è indice della positività della nostra relazione, che ne pensi?
In realtà non credo che ci siano poi così diversi il mio Alfred e il manager di Lyra – voce titubante. Per quanto lei fosse più una fan dei SD parlare di una cantante famosa in termini colloquiali le faceva un po’ strano – Entrambi sono affezionati a noi, ci proteggono a modo loro e farebbero di tutto per vederci felici. Il problema è che è più semplice per un personaggio famoso incappare in soggetti disdicevoli con un elevato potenziale distruttivo che vogliono solo approfittarsi di loro – anche se, guardando alle sue storie passate, Amy poteva vantare una lunga sfilza di pretendenti disdicevoli come una vera star – e questo avrà reso il manager di Lyra altamente prevenuto nei confronti del genere maschile. Probabilmente è convinto che non esista un uomo degno della sua pupilla, perché in fondo tutti hanno un doppio fine, e così non ha visto ciò che il mio Alfred ha colto subito e cioè che tu sei il miglior partito che un padre possa desiderare per una figlia. – diede un morso alla fettina di bacon, pensierosa, prima di continuare. – Lo sai quando ha compreso che eri davvero una persona degna di fiducia? Il primo sabato sera che siamo usciti insieme o meglio il giorno dopo. Memore delle mie relazioni passate era andato ad aprire il negozio convinto che mi sarei presentata verso mezzogiorno e invece ero già lì dalle sette perché dovevo preparare dei bonbon.
Forse Lucas ricordava quell’occasione, con lei che sbuffando come una pentola a pressione babbana abbandonava il calduccio del loro letto per andare a lavoro. Alcuni dei suoi ragazzi precedenti avevano letto quel suo comportamento come un modo carino per scappare via da loro – “il negozio è tuo,puoi anche prenderti una domenica libera se ti va” – invece Turner l’aveva salutata con un bacio e si erano dati appuntamento per la pausa pranzo. Era stato in quel momento che lei aveva capito che non era indice di disinteresse verso l’altro mettere il lavoro al primo posto.
Non appena mi ha visto mi ha chiesto: “Ha passato una pessima serata Miss Harada?” e io “Esattamente il contrario. È stata perfetta.” Mi ha rivolto uno di quei suoi sorrisi così british e da allora non ha fatto altro che tessere le tue lodi, a modo suo ovviamente – e cioè con discrezione e poche battute mirate– Quindi il fatto che Alfred ti trovi simpatico è indice sopratutto dell’influenza positiva che hai su di me. Mi rendi una persona più responsabile e matura… spero solo non più noiosa.
Una battuta leggera che però non poteva adombrare la serietà del tono della ragazza e soprattutto lo sguardo carico di amore che gli stava rivolgendo.
Gli rivolse un sorriso malizioso e birichino, che lasciava presagire come quella sarebbe stata una esperienza che non avrebbe rimpianto. Chissà, forse avrebbe potuto evocare lì per lì alcuni dei suoi completini intimi per valutare sul posto come si sposavano con le camicie scelte dall’uomo o trascinarlo direttamente in un negozio di lingerie per comprarne di nuovi. In ogni caso sarebbe stata una sessione di shopping atipica, per nulla noiosa, finalizzata a soddisfare le esigenze di entrambi, un po’ come la colazione che Lucas si offrì di preparare, non troppo elaborata ma gustosa e sostanziosa per recuperare le energie bruciate durante la notte di passione che avevano appena trascorso.
Mentre Turner armeggiava ai fornelli per cucinare i pancakes e il bacon, da accompagnare con del caffè, la conversazione si spostò dallo shopping alla partita di Quidditch che avevano visto la sera prima, al desiderio di Amy, una volta che si fosse sentita sicura a cavallo di una scopa, di andare a volare insieme, magari un lunedì pomeriggio in cui la Cioccolateria era chiusa e il docente non avesse avuto troppi impegni a scuola.
Potrei sempre chiedere a Tis-- ... ad Edward di coprirmi, nel caso in cui qualcuno notasse la mia assenza anche se dubito che desterebbe preoccupazione.
Il cambio di nome non passò inosservato all’Harada che però preferì far finta di nulla. Temeva, infatti, di essere lei il motivo per cui Lucas non si sentisse libero di chiedere un favore del genere alla sua migliore amica. Probabile che la Samyliak avrebbe storto il naso all’idea di dover coprire una loro “scappatella” anche se si trattava di una cosa innocente come volare.
Probabile che non le piaccia volare né il Quidditch. È uno sport troppo divertente, rumoroso e “scomposto” per una come lei.
Sarebbe davvero gentile da parte sua. – commentò sincera, nascondendo quel pensiero poco lusinghiero sulla docente di Divinazione in un angolo del suo cervello – Non conosco Edward molto bene ma sembra davvero una persona gentile e anche molto simpatica, forse solo un po’ troppo “vecchia maniera” …
Ingessato e formale erano gli aggettivi che, in realtà, le frullavano nella mente ma sarebbero potuti risultare offensivi e non avrebbero reso bene l’idea che si era fatta del docente di Artimanzia dopo i loro brevi e sporadici incontri a Hogwarts durante i quali l’uomo si era comportato in maniera a dir poco impeccabile. A differenza della Signora Pellegrino, il cui formalismo era, a parere dell’Harada, solo una facciata educata dietro cui nascondere un atteggiamento di freddo distacco e diffidenza che rasentava il disprezzo. La cosa assurda era che le due donne non si conoscevano così bene da poter giustificare un tale atteggiamento che quindi, sempre secondo Amy, dipendeva esclusivamente dai pregiudizi della russa. Se su di lei in particolare o su qualsiasi donna frequentasse Turner in generale, non avrebbe saputo dirlo. Di sicuro le disastrate esperienze passate dell'uomo avevano lasciato in lui cicatrici così profonde che, dopo quasi sette mesi di relazione stabile e normale, ancora "bruciavano" e lo spingevano a fare domande che, in altre circostanze, Amy avrebbe trovato offensive. Invece con aria serena e leggermente divertita, lo tranquillizzò, confermando che erano sulla stessa lunghezza d'onda per tutti gli aspetti delle rispettive vite che avevano affrontato fino a quel momento. Ciò però non escludeva che in futuro avrebbero potuto trovare qualche punto su cui essere in disaccordo.
Non ne ho alcun dubbio, dovremo solo impegnarci a fondo e vagliare ogni argomento possibile...
Lo sai che per farlo ci vorrà molto ma molto tempo? Ci sono coppie sposate che dopo decenni di convivenza ancora ignorano alcuni aspetti della vita del coniuge.
Una battuta fatta con tono leggero, volta a stuzzicare l'altro anche se era abbastanza palese che lei non era turbata dalla prospettiva di dover passare tutti quegli anni insieme a Lucas. Non appena la colazione fu pronta Amy dimostrò quanto fosse affamata assaltando i pancakes per poi complimentarsi con l'uomo per il loro sapore delizioso.
Uhm... sì, sono decisamente diventato il mago dei pancakes...
Decisamente...
Confermò, prendendo un'altra forchettata e mangiandola di gusto per rimarcare il concetto. Non essendo una persona schizzinosa o pretenziosa in fatto di cibo, era facile soddisfare le sue papille gustative anche se la prospettiva di poter assaggiare nuovamente la cucina di Noah era così allettante da farle accarezzare l'idea di chiedere, in futuro, qualcosa di più elaborato. Quell’uomo era davvero un genio in cucina, un mix di tecnica e fantasia notevole che l'avrebbero reso un avversario temibile nel caso in cui avesse deciso di prendere parte anche lui alla competizione culinaria.
Non mi ha detto nulla a riguardo, ma potrebbe anche aver deciso di tenere il segreto, da un tipo come lui mi aspetto di tutto!
Sorrise divertita a quel commento, sottolineando con il linguaggio del corpo l'opinione positiva che aveva dell'italoamericano. Dopotutto Amy era una persona solare e diretta, che non sprecava tempo ed energie a dissimulare i propri sentimenti né si lasciava influenzare da pregiudizi e cattive prime impressioni, convinta che chiunque meritasse una seconda occasione. Fu per questo che la successiva domanda di Lucas la spiazzò leggermente.
Invece mi sembra di capire che Tisifone non ti piaccia proprio... o mi sbaglio?
Ti sbagli - si affrettò a dire, ingoiando velocemente il pezzo di bacon che stava mangiando - Non é lei a non piacermi ma il modo in cui mi guarda o mi parla, le poche volte che si degna di rivolgermi la parola.
Puntualizzò forse con un po troppa veemenza. Bevve un sorso di cafè -non esattamente l'ideale per calmarsi- e prese a giocherellare con la forchetta, indecisa su come continuare.
Lo so che é la tua migliore amica e ti giuro che mi piacerebbe un sacco andarci d'accordo o almeno provarci ma lei é così fredda e distante. Non posso neanche dirti con tutta sincerità che mi sta antipatica perché ... non la conosco abbastanza.
Per nulla sarebbe stato più esatto, ma non voleva essere troppo disfattista.
Non so neanche se sia il caso di affrontarla per cercare di comprendere cosa ci sia che non va…
Tono interrogativo. Gli stava chiedendo un parere e se le avesse anche detto come avrebbe dovuto comportarsi -meglio diretta o più diplomatica?- gli sarebbe stata infinitamente grata. Al momento, in ogni caso, per Amy riuscire a trovare un punto di contatto con la Samyliak era arduo tanto quanto provare a convincere Alfred a curarsi con decotti e pozioni.
E provare a dargliela di contrabbando? Magari sul momento, scoprendolo, s'infurierebbe, ma chissà che poi non arrivasse a cambiare idea sul fatto di non assumere niente che abbia a che vedere con la magia...
É la parte in cui si infuria che mi spaventa. Temo che si sentirebbe tradito e decidesse di lasciarmi perché non può più fidarsi di me. Non posso correre un rischio del genere, non per una febbre e un raffreddore, non lo sopporterei.
Si abbracciò come se sentisse improvvisamente freddo. Per fortuna la medicina babbana offriva dei rimedi eccellenti per quel tipo di malattia così Alfred era guarito in fretta e adesso era più in forma di prima, pronto eventualmente ad assistere a una partita di polo o di cricket, due sport che non incontravano il favore dell’Harada perché troppo noiosi.
In realtà non trovo che il polo sia così noioso, ma sì, decisamente non farebbe per te.
Però chissà, magari una volta potrei chiedere ad Alfred se gli va di andare ad assistervi insieme...
Penso che lo faresti felice e mi daresti anche la possibilità di sdebitarmi con lui. Non mi dispiacerebbe stare in negozio al posto suo per dargli la possibilità di andare fuori a divertirsi anche se questo vorrebbe dire privarmi della tua compagnia.
Dopo la morte di Mamà Benoit Alfred era diventato molto rigido sugli orari di lavoro e si rifiutava persino di fare a cambio con i turni perché non poteva in alcun modo avvallare il suo stile di vita sregolato e irresponsabile. Da quando stava con Lucas invece era diventato più permissivo, concedendole qualche mezza giornata di riposo extra, occupandosi del negozio al posto suo, non solo perché nutriva una forte simpatica nei confronti del docente ma soprattutto per l’influenza positiva che l’uomo aveva avuto sulla nippoirlandese.
Sai, è quasi ironico: l'Alfred precedente, il manager di Lyra, mi odiava. Non potevo farci niente, non era per qualcosa che avevo fatto o detto... non gli piacevo e basta. Invece io e "il tuo Alfred" andiamo d'accordo, siamo in sintonia, non ci sono preconcetti da parte sua... Forse anche questo è indice della positività della nostra relazione, che ne pensi?
In realtà non credo che ci siano poi così diversi il mio Alfred e il manager di Lyra – voce titubante. Per quanto lei fosse più una fan dei SD parlare di una cantante famosa in termini colloquiali le faceva un po’ strano – Entrambi sono affezionati a noi, ci proteggono a modo loro e farebbero di tutto per vederci felici. Il problema è che è più semplice per un personaggio famoso incappare in soggetti disdicevoli con un elevato potenziale distruttivo che vogliono solo approfittarsi di loro – anche se, guardando alle sue storie passate, Amy poteva vantare una lunga sfilza di pretendenti disdicevoli come una vera star – e questo avrà reso il manager di Lyra altamente prevenuto nei confronti del genere maschile. Probabilmente è convinto che non esista un uomo degno della sua pupilla, perché in fondo tutti hanno un doppio fine, e così non ha visto ciò che il mio Alfred ha colto subito e cioè che tu sei il miglior partito che un padre possa desiderare per una figlia. – diede un morso alla fettina di bacon, pensierosa, prima di continuare. – Lo sai quando ha compreso che eri davvero una persona degna di fiducia? Il primo sabato sera che siamo usciti insieme o meglio il giorno dopo. Memore delle mie relazioni passate era andato ad aprire il negozio convinto che mi sarei presentata verso mezzogiorno e invece ero già lì dalle sette perché dovevo preparare dei bonbon.
Forse Lucas ricordava quell’occasione, con lei che sbuffando come una pentola a pressione babbana abbandonava il calduccio del loro letto per andare a lavoro. Alcuni dei suoi ragazzi precedenti avevano letto quel suo comportamento come un modo carino per scappare via da loro – “il negozio è tuo,puoi anche prenderti una domenica libera se ti va” – invece Turner l’aveva salutata con un bacio e si erano dati appuntamento per la pausa pranzo. Era stato in quel momento che lei aveva capito che non era indice di disinteresse verso l’altro mettere il lavoro al primo posto.
Non appena mi ha visto mi ha chiesto: “Ha passato una pessima serata Miss Harada?” e io “Esattamente il contrario. È stata perfetta.” Mi ha rivolto uno di quei suoi sorrisi così british e da allora non ha fatto altro che tessere le tue lodi, a modo suo ovviamente – e cioè con discrezione e poche battute mirate– Quindi il fatto che Alfred ti trovi simpatico è indice sopratutto dell’influenza positiva che hai su di me. Mi rendi una persona più responsabile e matura… spero solo non più noiosa.
Una battuta leggera che però non poteva adombrare la serietà del tono della ragazza e soprattutto lo sguardo carico di amore che gli stava rivolgendo.