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Messaggioda Victoria » 27/10/2014, 22:04

[handwriting]Non ne sono certo ma sai non è proprio la ricerca quello che mi attira. Cioè mi piace studiare composti nuovi e cercare interazioni impossibili ma è la creazione vera e proprio ciò che mi affascina. Stare chino su un calderone o un alambicco per ore e alla fine ottenere qualcosa di miracoloso o quasi.
In ogni caso ho ancora un po’ di tempo per rifletterci su e trovare il consigliere perfetto.


Magari potresti scrivere proprio alla tua… "Prefetta Perfetta"! - esclamò Victoria con un sorriso - Se hai davvero una così grande considerazione di lei, forse saprà darti i giusti consigli per trovare la tua strada.
Anche se sono convinta che, alla fine, la risposta tu possa trovarla solo dentro di te…
- aggiunse, pensierosa - perché sì, chiedere consigli è giusto e normale, ma solo tu puoi sapere cos'è davvero il meglio per te stesso!

Gli sorrise, incoraggiante e positiva: credeva che Jorge potesse ottenere tutto ciò che voleva se ci si impegnava, e coi giusti consigli, forse, la sua mente avrebbe trovato da sé la strada per arrivare dove il Delfinazzurro voleva, qualsiasi cosa fosse.
Perlomeno lui, comunque, aveva un'idea -seppur generica- di cosa volesse fare una volta presi i M.A.G.O.; Victoria, invece, era totalmente incapace di focalizzarsi sul proprio futuro lavorativo… non sapeva nemmeno in quale dei due mondi si sarebbe specializzata!
Scosse il capo, dicendosi che tanto riflettere a lungo su quell'argomento servisse a ben poco, e per questo lasciò che la conversazione proseguisse e toccasse argomenti quali l'America, il Coro della Cyprus e quanto dispotica fosse la sua Direttrice.

Esatto. Per divertirsi, stare in compagnia, migliorarsi e riuscire a coinvolgere gli altri con la propria musica…

Credi che un giorno potrò assistere ad una prova del Coro? - domandò la Randall, speranzosa - Mi piacerebbe tanto sentirti suonare e vedere gli altri cantare… e poi scommetto che c'è sempre un'atmosfera di festa in Auditorium, quando provate! - esclamò con espressione rapita.

Ovviamente non si sarebbe mai presentata -anche potendo- se Jorge avesse detto di sentirsi a disagio con lei presente… ma, fosse stato per lei, sarebbe stato bello davvero potersi sedere in un angolo della Sala Musica o dell'Auditorium ed immergersi in quell'ambiente fatto di note, parole, ed emozioni.
Come quelle che provò subito dopo quando si ritrovò distesa sul plaid col Delfino che la baciava sulle labbra e sul collo, strusciando l'erezione contro la gamba dell'americana e facendola sospirare e gemere di piacere; non che volesse provocarlo spontaneamente -aveva capito che il portoghese stesse cercando di trattenersi- ma lei per prima non riusciva a non farsi sfuggire dei sottili gemiti di desiderio nel sentire la bocca del ragazzo sulla sua pancia, al punto che dovette mordersi il labbro inferiore tra i denti per diminuirli al minimo.
Cercò di recuperare la lucidità precedente -anche se forse il bacio bollente che si scambiarono non fu proprio il modo migliore per farlo- proponendogli di trovare qualcosa con cui distrarsi… e quel qualcosa arrivò proprio dalle mani di Jorge, dal suo regalo di Natale per essere precisi: i dolci preferiti di Victoria, che non si aspettava che il ragazzo ricordasse quel particolare di lei.

Certo. Posso anche avere un’aria svagata e un sacco di cose a cui pensare ma pongo sempre attenzione alle cose importanti.

Le cose importanti.
Quelle parole la fecero sorridere ed arrossire al tempo stesso d'imbarazzo e di piacere, prima di aprire le labbra per farsi imboccare da lui e sfiorare non accidentalmente con la punta della lingua il pollice dell'altro.
Mentre masticava, la Randall raccolse il coraggio a due mani e si spinse a chiedere a Jorge che esperienze sessuali avesse avuto con l'altro sesso: non vedeva nulla di male nel fargli una domanda del genere, soprattutto dal momento che si stavano frequentando da un po' ormai.
Si accoccolò tra le gambe del Delfino, posando la testa sul suo petto, col cuore che batteva forte mentre aspettava di sentire la risposta di lui.

Non posso reputarmi un esperto ma neanche un novellino…

Una prima frase che poteva voler dire tutto e niente.

Ho avuto le mie esperienze, e teoricamente so dove mettere le mani… ma se c’è una cosa che ho capito di voi donne è che non ne esiste una uguale all’altra e che quindi alla fine ogni cosa deve essere vissuta come una esplorazione di coppia…

Credo tu sia il primo ad avermi definita "donna" e non "ragazza", sai? - commentò Victoria con una risata leggera, quasi sollevata.

In un certo senso temeva che Alvares avesse fatto chissà quante esperienze sessuali, e sapere -perché questo aveva capito- che sì, non era vergine, ma nemmeno chissà quanto navigato, la faceva sentire più a proprio agio.

Tu invece che esperienze hai?

Non rispose subito, godendosi le carezze del ragazzo lungo la sua schiena prima di parlare.

Anch'io non sono una novellina… sono già stata a letto con un ragazzo. - si risolse a dire, perché era convinta che la sincerità, anche e soprattutto in quel caso, pagasse sempre - Anche se non posso die che sia stata esattamente l'esperienza più romantica del mondo… è durato poco, e subito dopo lui se n'è andato nel timore che i miei genitori rientrassero prima a casa… - alzò le spalle, scuotendo il capo con un sorriso ironico sulle labbra.

La tua prima volta… com'è stata? - gli chiese, decisa a capire se con lui poteva davvero parlare di tutto… la base per una qualsiasi relazione stabile, insomma.[/handwriting]
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Messaggioda Jorge » 28/10/2014, 21:24

[Giocatori: Jorge Alvares e Victoria Randall]


Magari potresti scrivere proprio alla tua… "Prefetta Perfetta"! Se hai davvero una così grande considerazione di lei, forse saprà darti i giusti consigli per trovare la tua strada.
Anche se sono convinta che, alla fine, la risposta tu possa trovarla solo dentro di te… perché sì, chiedere consigli è giusto e normale, ma solo tu puoi sapere cos'è davvero il meglio per te stesso!


Le sorrise grato, accarezzandole una guancia con il dorso della mano, incapace di esprimere a pieno il marasma di sentimenti che gli stavano scombussolando l’animo. Il suo essere introverso, la sua scarsa fiducia nel prossimo, la sua riservatezza, la sua doppia natura, erano sempre stati degli ostacoli quasi insormontabili che si erano frapposti tra lui e gli altri, facendolo arrivare a quasi diciassette anni con un sacco di conoscenti con cui scherzare e fare lo scemo e solo due amici/confidenti – Xavier e Cappie – due persone che conoscevano quasi tutto di lui e con cui era abituato a confidarsi e confrontarsi su argomenti seri e importanti. Ritrovarsi a parlare con Victoria del suo futuro, confidarle i propri timori e le proprie speranze, era una esperienza nuova e a tratti destabilizzanti che gli davano la portata reale di quanto la ragazza fosse riuscita in poco tempo a conquistarsi uno spazio importante nel suo cuore. L’essere unico ad avere quella consapevolezza un po’ lo tranquillizzava e gli dava la possibilità di affrontare le cose con calma, procrastinando l’inevitabile “chiacchierata chiarificatrice” a un momento più consono. Con serenità e facendo onore alla cucina degli elfi domestici, la giovane coppia – perché in fondo quello erano – affrontò diversi argomenti, dai timori per il futuro alla possibilità concreta di fare prossimamente insieme un “street food tour” in America, dal dispotismo della Direttrice del Coro della Cyprus, all’atmosfera rilassata e amichevole che si respirava invece nell’Auditorium di Hogwarts.

Credi che un giorno potrò assistere ad una prova del Coro?

Non lo so… - rispose incassando la testa nelle spalle – Non ho mai visto nessun estraneo alle prove ma non so se è per mancanza di interesse o perché è vietato. L’unico modo per scoprirlo è chiederlo direttamente alla Vireau

Mi piacerebbe tanto sentirti suonare e vedere gli altri cantare… e poi scommetto che c'è sempre un'atmosfera di festa in Auditorium, quando provate!

In un certo senso si… quando la mia Capa non sbraita in maniera elegante contro tutto e tutti – perché c’era da dire che la Vireau riusciva ad apparire impeccabile e signorile anche quando faceva loro delle sonore e meritate lavate di testa – Basta che tu non abbia troppe aspettative sulle mie abilità con la chitarra, ne rimarresti molto delusa…

No, non le avrebbe chiesto di non presentarsi in Auditorium, se la Direttrice le avesse dato il permesso, solo perché si sarebbe sentito in imbarazzo e l’ansia da prestazione gli avrebbe stretto lo stomaco in una morsa micidiale e congelato le dita delle mani peggio di un Pietrificus. Individuare i propri limiti in ogni campo e fare di tutto per superarli era uno dei suoi obiettivi primari e anche se la musica non avrebbe mai svolto un ruolo importante nella sua vita quello non era un buon motivo per fare il pigro e smettere di tentare di migliorarsi. Qualsiasi argomento, serio o meno che fosse, passò però in secondo piano rispetto alla possibilità di assaggiare le labbra della Draghessa. Da quel primo bacio a una pomiciata passionale il passo fu davvero breve. Il corpo della ragazza sembrava chiamare quello del portoghese come il canto di una sirena e i gemiti non sempre contenuti in risposta alle sue carezze alimentavano talmente tanto il desiderio che aveva di lei che fu solo con uno sforzo immane che Jorge riuscì a porre un freno a quella eccitante esplorazione dirottando l’attenzione di entrambi sul regalo di Natale, in ritardo, che aveva comprato per l’americana: un coniglietto di stoffa ripieno di cioccoli giganti al cioccolato bianco e cocco, i preferiti della ragazza. Ricordarselo era stato facile perché, come ammise con naturalezza – senza rendersi conto che in quel modo stava dando all’altra dei grossi indizi su cosa volesse davvero dal loro rapporto – i dettagli importanti gli si imprimevano subito nella mente.

Hummm… questo non mi aiuta a pensare ad altro…

La rimproverò con voce roca ed eccitata quando avvertì la punta della lingua della ragazza lambirgli il pollice, immaginando automaticamente un’altra parte del suo corpo venir accarezzata in quel modo. Ogni pensiero sconcio evaporò all’istante non appena Victoria gli chiese direttamente – quindi senza dargli la possibilità di rispondere in maniera evasiva – di parlare delle sue esperienze sessuali. Prese tempo, invitando la ragazza ad accoccolarsi tra le sue braccia, per mettere ordine nei suoi pensieri e darle così una risposta sincera e intelligente, che non lo facesse passare per un imbranato.

Credo tu sia il primo ad avermi definita "donna" e non "ragazza", sai?

Bè non è che stiamo affrontando dei discorsi proprio da ragazzini… no?

Soprattutto perché si sarebbe sentito un po’ maniaco a pensare di fare certe cose con una ragazzina. Approfittando di quella posizione, Jorge elargì un po’ di coccole extra e quasi innocue alla sua Draghessa, chiedendole a sua volta il tipo di esperienze che aveva avuto.

Anch'io non sono una novellina… sono già stata a letto con un ragazzo.

Grazie Merlino!

Perché non era certo che avrebbe saputo gestire una ragazza vergine, non con la scarsa esperienza che aveva. Il sollievo provato però non fu abbastanza forte da soffocare il moto di gelosia che lo pungolò al pensiero che qualcun altro aveva goduto prima di lui di quelle forme stupende.

Anche se non posso dire che sia stata esattamente l'esperienza più romantica del mondo… è durato poco, e subito dopo lui se n'è andato nel timore che i miei genitori rientrassero prima a casa…

Indimenticabile quindi… anche se non per i motivi giusti…

Mormorò a voce bassa, quasi soprapensiero, stringendola un po’ più a sé con fare protettivo. Avrebbe voluto darle una seconda prima volta per farla sentire importante, coccolata e vezzeggiante oltre ogni limite che sarebbe dovuto essere in origine. Si mordicchiò il labbro inferiore, indeciso se chiederle o meno chi fosse stato questo ragazzo, per poi preferire tacere: non era sicuro come avrebbe reagito nello scoprire che il tipo in questione fosse ancora un suo amico e che avevano passato parte delle vacanze insieme, anche se in maniera del tutto innocente.

La tua prima volta… com'è stata?

Travolgente, inaspettata e sopra le righe – confessò mentre un velo di rossore gli colorava le guance. Non aveva parlato con nessuno di quello che era accaduto con Marissa all’Accademia prima e a casa sua dopo e doverlo fare per la prima volta proprio con Victoria lo metteva un po’ in imbarazzo. La cosa interessante era che l’idea di rifiutarsi di rispondere non l’aveva minimamente sfiorato, come se fosse normale confidarsi anche certi dettagli intimi – Lei vive da sola quindi ce la siamo presa comoda ed è stato indimenticabile…

Non solo l’atto in sé ma anche l’atmosfera e il bagno che avevano fatto insieme dopo era stata la classica ciliegina sulla torta e gli aveva insegnato l’importanza non solo dei preliminari ma anche dei “postliminari”.

Hai altre curiosità, piccola

Le chiese con un tono di voce dolce che non lasciava trasparire alcun nervosismo o fastidio per quella sorta di interrogatorio.
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Messaggioda Victoria » 28/10/2014, 23:25

[handwriting]Non lo so…
Non ho mai visto nessun estraneo alle prove ma non so se è per mancanza di interesse o perché è vietato. L’unico modo per scoprirlo è chiederlo direttamente alla Vireau


Discorsi sul futuro a parte -argomenti che assillavano giustamente più Jorge che Victoria- e programmi vaghi sul girare per l'America insieme, o perlomeno per i posti in cui la Randall era cresciuta, la conversazione si spostò sulla possibilità per la Dragargenteo di assistere ad una delle prove del Coro di Hogwarts, visto quanto il portoghese ne avesse parlato in termini entusiastici.

In un certo senso si… quando la mia Capa non sbraita in maniera elegante contro tutto e tutti.
Basta che tu non abbia troppe aspettative sulle mie abilità con la chitarra, ne rimarresti molto delusa…


Non ci credo, secondo me invece sei bravissimo e pecchi semplicemente in un'eccessiva modestia! - esclamò l'americana, con un gran sorriso - O forse saresti nervoso per la mia presenza... allora in quel caso m'intrufolerei senza dirtelo prima, così non ti accorgeresti che ci sono! - aggiunse, dimostrando di essere ben perspicace.

Ed era anche una tentatrice spontanea e naturale, come l'auto-controllo del Delfino poté constatare più tardi, messo a dura prova dal corpo e dai baci caldi che si stava scambiando con la Draghessa, anch'ella in preda -in quanto 15enne- agli ormoni; aprire il regalo di Natale di Alvares fu un ottimo modo per distrarsi, ma forse il mezzo più funzionale fu il chiedergli qualcosa sulle sue esperienze sessuali precedenti.
Se si stavano avviando verso una relazione -e per quanto ne sapeva Victoria era così, senza capire che forse lui dava già per scontato lo stare insieme- era giusto poter parlare di tutto, anche di argomenti delicati come quello.

Bè non è che stiamo affrontando dei discorsi proprio da ragazzini… no?

Considerando l'età in cui ho fatto sesso - l'anno prima, quando ne aveva 14 - più o meno... - commentò, con un sorriso lievemente ironico.

L'aveva fatto con un ragazzo più grande, Derek, e pur essendo consapevole di cosa stesse accadendo -e consenziente, perché ne era innamorata- non si poteva certo dire che fosse stata una bella esperienza, come raccontò al Delfino poco dopo: durata poco e soprattutto senza nessun romanticismo post atto, il minimo per una ragazza alla sua prima volta.
Ad Jorge era andata meglio?

Travolgente, inaspettata e sopra le righe.
Lei vive da sola quindi ce la siamo presa comoda ed è stato indimenticabile…


Decisamente meglio che a me, insomma! - esclamò Victoria con un sorrisetto, anche se avvertiva una punta di gelosia al pensiero di lui a letto con un'altra.

Hai altre curiosità, piccola

Al momento solo una... - rispose lei, sussurrandogliela all'orecchio.

Ed avrebbe passato il resto del tempo a farsi dare la risposta -risposta al "Quanto sei capace di farmi le coccole senza stancarti?"- chiusa con lui in quella stanza che, fino al mattino dopo, sarebbe stata il loro piccolo paradiso.

• Fine •
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