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Stanza delle Necessità

Messaggioda Jorge » 14/02/2013, 10:45

Visto? Delfino diffidente! Qui c'è tutto quelo che abbiamo sempre desiderato!

Jorge annuì distrattamente, gli occhi ancora sgranati a osservare tutto il ben di Merlino che li circondava. Adesso che finalmente erano entrati nella Stanza delle Necessità poteva benissimo ammettere almeno con se stesso che non aveva creduto possibile che potesse esistere un posto come quello. Va bene che erano nel Mondo Magico, che i draghi esistevano e lui con una piccola asticella di legno poteva far levitare una statua enorme ma una stanza che poteva dare loro tutto quello che desideravano andava al di là della sua già di per sè sfrenata immaginazione.

E' bella quasi quanto quella che ho in camera! E anche lo spartito è completo!

Non lo so... perchè io quella che hai non l'ho mai vista.

Puntualizzò il portoghese con una nota polemica non tanto contro Caroline Priscilla quanto contro la Prefetta dei Draghi che l'anno precedente gli aveva impedito di recarsi insieme alla sua sorellina e a figlia dei fiori al negozio di Sheliak e Vega per aiutarle a scegliere il loro premio. Non era solo una questione di orgoglio ferito ma di opportunità mancate. Probabilmente se avesse avuto tra le mani un fado, una chitarra o un qualsiasi altro oggetto musicale a corde durante quella gita la sua predisposizione per la musica sarebbe saltata fuori prima e sarebbe potuto entrare nel coro senza violare nessuna regola.

E mi sarei evitato l'ennesima punizione.

Si rammentò sconsolato, mentre pizzicava con le dita le corde della chitarra e notando come alla fine non era poi così diverso dal suonare il fado. Curioso di vedere cosa sarebbe uscito fuori a suonare le poche note che conosceva a memoria con uno strumento diverso, Jorge sollevò la chitarra, si appoggiò con un piede allo sgabello che si trovava di fronte allo spartito e iniziò a muovere le dita sui tasti.

Lascia perdere la chitarra e siediti con me vicino al fuoco! Dovresti assaggiare la cioccolata! Ha un retrogusto di zenzero e cannella!

Guastafeste... quando mi ricapita la possibilità di avere tra le mani un gioiellino come questo e nessuno intorno che mi dice che non lo posso usare, di stare attento a non romperlo o che non sono capace? - si lamentò, restio a rinunciare a quel tesoro così presto,per poi rendersi conto che ormai sapevano come entrare in quel luogo e quindi la risposta alle sue lamentele era ogni volta che voleva - Ehi lasciami un po' di marshmellows...

Esclamò quindi subito dopo, rimettendo delicatamente la chitarra al suo posto e avvicinandosi anche lui al fuoco. Presa la sua tazza di cioccolata fumante con panna montata, schegge di cioccolato e granella di nocciola - giusto per non farsi mancare nulla - Jorge optò per sedersi su uno degli enormi cuscini che stavano a terra, accanto alla poltrona dove era seduta Cappie, in modo da poter attingere comodamente alla ciotola dei dolcetti che la ragazzina teneva in grembo.

E' davvero deliziosa - commentò il delfino, passandosi la lingua sulle labbra per ripulire gli sbaffi di cioccolata, prima di affogare nella sua tazza un marshemellow giallo. - Credi che potremmo tenere per noi la scoperta di questa fantastica stanza? Giusto per non dover fare la fila per poterci entrare o essere costretti a condividerla con qualcuno che ci sta antipatico.

Chiese con tono normale, senza velo di polemica o altro. Si sentiva bene, sereno, sensazione quella che aveva provato solo nelle sere d'inverno intorno al camino a casa con i suoi genitori e l'idea di dover condividere quella pace con altri proprio non gli andava giù. Certo sapeva che tra i due era lui quello che aveva una "lista nera" di amicizie e non Cappie però prima o poi sarebbe capitato anche alla sua sorellina di incontrare qualcuno che non le andava a genio o almeno lo sperava, giusto per smettere di essere quello che non sapeva comportarsi e che aveva gusti difficili.

Sai...Jorge...credo davvero che stare qui insieme a te sia una delle esperienze più belle della mia vita...

Sempre detto io che senza di me la tua vita sarebbe noiosa e monotona...

Ribattè Jorge, tuffando il viso nella sua tazza per nascondere il rossore che sentiva stargli affiorare sul viso. Non gli piaceva parlare di sentimenti, un po' perchè non ci era abituato un po' perchè non erano cose da uomini, ma nonostante tutto quello che aveva appena detto Cappie gli aveva fatto un enorme piacere, sopratutto perchè a discapito di tutto provava esattamente le stesse cose. Incapace però di esprimere a parole quello che gli si agitava nell'animo, Jorge si limitò a posare la schiena sulla gamba della poltrona e a dare dei piccoli buffetti sulla gamba dell'amica.

Ricordi quando ti parlai della premonizione avuta dalla Samilyak?

Si...

Rispose con aria interrogativa, sollevando la testa per incrociare lo sguardo di Cappie e provare a intuire dove avrebbe portato quella strana premessa e il fatto che la sorellina non lo stesse guardando lo mise sul chi vive.

Non ti ho mai detto perchè andai nel suo ufficio a parlarle, il giorno che fece la predizione... Durante una sua lezione avevo avuto un presagio di morte.

Jorge raddrizzò subito la schiena a sentir parlare di morte e, posata la tazza a terra per non rovesciarsene il contenuto addosso, si girò del tutto verso la tassetta. A differenza di molti babbani che consideravano la Divinazione come un metodo per spillare soldi agli stupidi, Jorge aveva sempre creduto che si potessero avere delle visioni del futuro e il suo ingresso a Hogwarts non aveva fatto altro che rafforzare quella credenza. Il motivo per cui lui non prestava attenzione alle lezioni della Samyliak non erano una mancanza d'interesse ma paura di scoprire di avere il dono, paura di vedere qualcosa che potesse riguardare le persone a cui teneva, come quando sua madre si era svegliata una notte piangendo il nome di una zia e il giorno dopo avevano scoperto che era morta d'infarto.

E da quando le ho sentito pronunciare quelle parole, sono sempre spaventata. E se ti capitasse qualcosa? E se capitasse qualcosa ai miei genitori? Io...non voglio perdervi!

Il ricordo del dolore sul viso della madre per aver "saputo" che stava accadendo qualcosa e non essere stata capace di fare nulla era così vivido nella mente di Jorge da impedire al Delfino di fare alcunchè. Era come se il suo cervello sfrontato e irriverente si fosse spento per un attimo, rendendolo quasi un ragazzino serio e maturo.

Ehi sto facendo il bravo e ti ho promesso che quest'anno non mi sarei messo nei guai quindi MezziDraghi permettendo non dovrei far visita alla Vilvarin tanto presto... Sempre ammesso che qualche Serpe non decida di farmi fuori ... - commentò abbassando la voce. Non gli erano sfuggite le occhiatacce che alcuni ragazzi gli rivolgevano a causa dell'atteggiamento dolce e gentile che Melia teneva con lui - E tuo padre è un mago formidabile, riesce persino a tenere a bada i draghi...

Aggiunse con enfasi mentre il suo cervellino si rimetteva in moto per cercare di spezzare quell'atmosfera deprimente che si era venuta a creare.

Non so più cosa pensare...

Ahhhh basta pensare... non è un'attività a cui le donne dovrebbero dedicarsi... e per quanto mi scocci ammetterlo sei una donna quindi fa altro

Affermò quindi saltando in piedi agilmente con una luce pericolosa negli occhi. Se Cappie non si fosse spostata in tempo Jorge gli sarebbe saltato addosso, travolgendo tutto quello che aveva in mano o in grembo e probabilmente facendo finire la poltrona a terra mentre con le mani cercava di farle il solletico. Il suo intento era chiaro, costringere la sorellina a ridere coinvolgendola in una lotta senza quartiere, dissimulando nel groviglio di braccia e gambe a cui mirava di dar vita un forte e caloroso abbraccio consolatorio.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 18/02/2013, 15:14

Da quando erano entrati in quella stanza, la Tassorosso non aveva fatto altro che meravigliarsi di quel luogo che sembrava totalmente al di fuori da Hogwarts, solo loro, tutto per loro, per lei e per Jorge. Non avrebbe potuto desiderare niente di più bello dalla Stanza delle Necessità, che aveva fornito loro tutti i comfort necessari per rendere il loro soggiorno in quella stanza quanto più piacevole possibile. Dopo aver ascoltato il fratellino strimpellare quattro note sulla nuova chitarra elettrica, la strega lo esortò a gustare insieme a lei una favolosa tazza di cioccolata calda, dove al suo interno la giovane affogava con estrema delizia quanti più marshmellows possibili, seduta di fronte al camino acceso.

Credi che potremmo tenere per noi la scoperta di questa fantastica stanza? Giusto per non dover fare la fila per poterci entrare o essere costretti a condividerla con qualcuno che ci sta antipatico.

La tredicenne rise delle preoccupazioni del delfino, mentre si leccava i baffi di cioccolato che le erano spuntati appena poco sopra le labbra.

Parla per te! Sei tu quello che ha più nemici qua dentro... -gli rispose scherzosa, facendogli una poderosa linguaccia -Però sono d'accordo: meglio non rivelare a nessuno l'esistenza della Stanza delle Neccessità...o meglio, come riuscire ad entrarci! Troppa gente interessata a questa stanza significa uno spazio in meno per noi...

La ragazzina si sentì in colpa per quel pensiero estremamente egoistico, ma se da un lato le dispiaceva da morire non condividere con Elisabeth, Brianna e tante altre persone quel segreto, dall'altra le dispiaceva ancora di più pensare che lei e Jorge non avrebbero più potuto avere un nascondiglio perfetto, al riparo da tutti.
Archiviato quel discorso, l'atmosfera calda e piacevole che la Stanza delle Necessità aveva creato per quei due piccoli maghi bisognosi aveva reso la giovane Cappie più intraprendente del normale, spingendola a confessare al fratellino quanto fosse importante per lei e quanto ci tenesse alla loro amicizia.

Sempre detto io che senza di me la tua vita sarebbe noiosa e monotona...

La Tassorosso sorrise di quella affermazione. Dopo quasi tre anni di conoscenza, ormai riusciva a capire quando l'amico era imbarazzato da un discorso [Intuito(P): 8]. Per questo preferì non continuare, ma suggellò quel momento in silenzio, lasciando che fosse il fuoco col suo crepitare a parlare per loro. Proprio mentre fissava il fuoco, la ragazzina ripensò a quell'episodio di quasi due anni prima, quando durante la lezione di Divinazione era riuscita a vedere nelle fiamme un presagio di morte. La sua richiesta di spiegazioni alla Samyliak, poi, non aveva fatto altro che accentuare ancora di più quella sua paura: oltre a beccarsi una bella scottatura sul palmo delle mani, infatti, la tassetta aveva assistito al nascere di una vera e propria profezia, o almeno così le era parso. Da quel giorno in poi, tuttavia, aveva iniziato a guardare il fuoco con un misto di paura e fascino. Paure che confessò in quel momento al delfino, parlandogli di come temesse per la sua vita e per quella dei suoi genitori e di come si sentisse impotente di fronte al proprio destino.

Ehi sto facendo il bravo e ti ho promesso che quest'anno non mi sarei messo nei guai quindi MezziDraghi permettendo non dovrei far visita alla Vilvarin tanto presto... Sempre ammesso che qualche Serpe non decida di farmi fuori ...

La ragazza sentiva le lacrime bruciare agli angoli degli occhi, pericolosamente vicine al rigarle le guance. Per sua fortuna, l'affermazione del Delfinazzurro le bloccò sul nascere: la ragazzina iniziò a ridere piano, portando una mano davanti alla bocca per nascondere il suo sorriso; man mano che andava avanti però la sue risatine acquisivano sempre più forza, fino a scoppiare in una vera e propria enorme risata, che si le fece scendere le lacrime dagli occhi, ma erano lacrime di gioia e non di tristezza.

E tuo padre è un mago formidabile, riesce persino a tenere a bada i draghi...

Hai ragione, mi sto preoccupando per nulla!

Ahhhh basta pensare... non è un'attività a cui le donne dovrebbero dedicarsi... e per quanto mi scocci ammetterlo sei una donna quindi fa altro

Già hai ragio...ehi! Mi hai appena insultata?
...Aspetta un attimo...che cosa vuoi fare?! No! Fermo!


Troppo tardi. Cappie si ritrovò catapultata per terra insieme alla poltrona, la tazza di cioccolata e Jorge sopra di lei, feroce e spietato nel procurarle solletico. La ragazzina iniziò a scalciare come una forsennata, dibattendosi a destra e sinistra e ridendo fino all'inverosimile. I marshmellows, nella caduta, si erano sparsi per tutto il pavimento, così come la tazza di ciocciolata, che fortunamente non era andata in frantumi ma aveva sporcato la bella moquette con una grossa macchia marrone.

Ahahahahahahah! T-ti...prego....ahahahahah...basta....

Quasi non riusciva a respirare nello sforzo di parlare. Con un movimento del bacino, cercò di sbilanciare il ragazzo, facendolo rotolare di lato in maniera da liberarsi dalla sua presa [d20:5 + Talento (F):8 = 13]. Nel caso ci fosse riuscita, la giovane sarebbe rimasta un paio di minuti stesa per terra a pancia all'aria, cercando di riprendere fiato. Poi si sarebbe messa seduta, aspettando che fosse il delfino a proporre la prossima mossa da fare...
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Messaggioda Jorge » 19/02/2013, 23:26

Parla per te! Sei tu quello che ha più nemici qua dentro...

Oh si - rispose Jorge con gli occhi che gli brillavano alla luce del fuoco per la soddisfazione che gli procuravano quelle parole - E un pò mi temono anche...?

La sicurezza con cui aveva iniziato a parlare era via via scemata fino a far assumere al suo tono di voce una sfumatura interrogativa. Per quanto tre anni di Hogwarts lo avessero cambiato, una parte del portoghese continuava a credere che l'importanza di un uomo dipendesse dal numero di persone che lo temevano.

Però sono d'accordo: meglio non rivelare a nessuno l'esistenza della Stanza delle Neccessità...o meglio, come riuscire ad entrarci! Troppa gente interessata a questa stanza significa uno spazio in meno per noi...

Pronto a ribattere con qualsiasi argomento alle obiezioni che si aspettava di ricevere da Caroline Priscilla, Jorge rimase favorevolmente colpito da quella inattesa conclusione, limitandosi a un veloce cenno del capo e a un sorriso soddisfatto che però rivolse al fuoco. Gli piaceva quella situazione che sapeva di casa, gli piaceva il calore del fuoco sulle guance mentre fuori c'era la neve, gli piaceva la cioccolata calda con i marshmellow che si stava sbafando e gli piaceva la compagnia di Cappie. O meglio gli piaceva quando era allegra e casinista, non riflessiva e sull'orlo del pianto come in quel momento: poteva fare l’indifferente quanto voleva ma ormai Jorge la conosceva abbastanza bene per sapere [Istinto (P) =8] che quel tono serio e quello strano luccichio degli occhi non lasciavano presagire nulla di buono. Così per quanto provasse un timore ancestrale per tutto ciò che riguardava la Divinazione, il portoghese tentò di tranquillizzare la sua sorellina, calcando un po’ la mano e i toni senza però rendersi del tutto ridicolo. O almeno quelle erano le sue intenzione che fallirono miseramente almeno a giudicare dalla risata aperta e sincera a cui si lasciò andare Caroline Priscilla e a cui il portoghese rispose con un’occhiata torva e un muso da manuale. Va bene tirarle su il morale ma passare per il buffone babbano di corte non era una sensazione piacevole visto soprattutto quanto era sensibile il ragazzino su certi argomenti. Così per porre fine alla conversazione deprimente e, si sperava, anche a quelle risate offensive, intimò a Cappie di smetterla di pensare perché in quanto donna non era un’attività che le si confaceva.

Già hai ragio...ehi! Mi hai appena insultata?
...Aspetta un attimo...che cosa vuoi fare?! No! Fermo!


Un unico cenno del capo, come a confermare alla tassetta i suoi pensieri e in un attimo Jorge le saltò addosso: se proprio doveva ridere a causa sua che almeno fosse per un motivo serio come il fatto che lui la stesse solleticando. Il suo gesto fu fulmineo e imprevedibile e quindi in men che non si dica Jorge aveva fatto volare a terra cioccolata calda e marshmellows, ribaltare la poltrona e rotolare Cappie a terra con lui sopra di lei a martoriarle i fianchi con le dita.

Ahahahahahahah! T-ti...prego....ahahahahah...basta....

Non fino a quando non avrai smesso di essere così pessimista – ribattè lui, cercando di tenerla bloccata con le gambe mentre con le mani cercava uno spiraglio tra le braccia di lei che si agitavano a protezione dei fianchi – Ripeti con me il fuoco è solo fuoco e non mi dirà mai nulla…

Voleva scandire per bene le parole, ma la risata di Cappie risultò essere per lui molto contaggiosa così finì per alternare le parole con dei piccoli accenni di risata e anche qualche sbuffo di stanchezza. Ad un tratto, mentre Cappie sollevava il bacino per cercare di disarcionarlo, il cervello di Jorge, o forse sarebbe meglio dire i suoi ormoni da tredicenne risvegliato, registrò la posizione sconveniente in cui si trovavano, cosa questa che lo spinse a dare un’occhiata veloce di ricognizione al viso di Cappie e alle varie parti del corpo con cui si trovava a contatto a cui seguì una breve analisi delle proprie reazioni.

Tutto nella norma…

Si autotranquillizzò, lasciandosi sfuggire anche un respiro di sollievo. Quel momento di distrazione però gli fu fatale in quanto non riuscì a contrastare il movimento di Cappie, finendo per rotolare sul pavimento e sfiorando con il volto la pozzanghera di cioccolata calda che si era venuta a creare a terra dopo il suo attacco.

Tu vuoi la guerra? - Le chiese, girandosi su un fianco e osservandola mentre stava in allerta seduta a pochi metri da lui – E guerra siaaaaaa….

Urlò afferrando uno dei due cuscini, quello verde, che la Stanza aveva fatto prontamente apparire su quell’improvvisato campo di battaglia esattamente a metà strada tra i due contendenti.

Immagine


Tenendolo saldamente con entrambe le mani dai due angoli, si mise in ginocchio e poi si lanciò verso la sua sorellina, ridacchiando ed emettendo suoni sconnessi, strisciando carponi e agitando il cuscino come se fosse una clava con l’idea di colpirla da qualche parte ma senza neanche troppa convinzione [Talento (F)=8 + 5/d20= 13]. Non voleva farle male ma solo dare il via a una esilarante battaglia di cuscini, esperienza quella che mancava all’appello della sua infanzia babbana, caratterizzata più da botte reali tra bande rivali che da giochi infantili.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 21/02/2013, 17:20

Era stato un pomeriggio pieno di sorprese quello: l'essere riusciti a trovare la Stanza delle Necessità, l'abbuffata di cioccolata calda e marshmellows, il sentirsi uniti, legati indissolubilmente l'uno all'altro aveva reso la giornata della Tassorosso una delle più belle che le fossero mai capitate. Sperava intimamente che quel suo pensiero venisse condiviso da Jorge, che nel frattempo aveva cercato di tirare su di morale la sua sorellina, quando questa le aveva confessato i propri timori riguardo le profezie e il fuoco. Quando, tuttavia, parlare non servì più a molto, il giovane Delfinazzurro si era lanciato contro la strega, che non era riuscita a fare niente per evitarlo ed era stata costretta a rotolare per terra insieme a lui e al resto della poltrona, cioccolata calda e marshmellows compresi.

Non fino a quando non avrai smesso di essere così pessimista. Ripeti con me il fuoco è solo fuoco e non mi dirà mai nulla…

Il fuoco...ahahahah...dirà....ahahahahaha....nulla...

Non riusciva a smettere di ridere all'impazzata: Jorge la conosceva bene e sapeva perfettamente che il solletico era uno dei suoi punti deboli. Per questo, quando tentò di spingerlo via con un colpo del bacino ben assestato, non si rese conto del barlume di paura che per un attimo era apparso sul volto dell'amico al pensiero di avere reazioni inappropriate con la tredicenne. Riuscì con uno scatto a mettersi seduta, portando avanti le mani in maniera da difendersi da un nuovo attacco del delfino. Mai si sarebbe immaginata, però, quello che sarebbe successo da lì a breve.

Tu vuoi la guerra? E guerra siaaaaaa….

L'urlo di battaglia del fratellino accese negli occhi di Cappie un lampo di sfida: con uno scatto veloce afferò il secondo cuscino apparso all'interno della stanza, quello rosso, e si preparò a scartare il primo attacco del ragazzo [d20:17 + Riflessi:2 = 19].

Tutto qui quello che sai fare? Ora ti faccio vedere io come si combatte!
All'attaccooooooo....!


Lo schernì, alzandosi in piedi e lanciandosi contro Jorge. Teneva il cuscino stretto per un angolo, pronto a colpire di lato con un fendente ben assestato. Tuttavia la Tassorosso non voleva assolutamente fargli del male, per questo cercò si di colpire il viso ma imprimendo quanta meno forza possibile [d20:3 + Talento (F):8 = 11].

Assaggia l'ira della Vendicatrice Suprema!

continuò a urlare, sul volto un enorme sorriso che arrivava fin sopra gli occhi. In fondo, nonostante i suoi tredici anni di età, la ragazzina per certi versi si sentiva ancora una bambina, pronta a ridere, scherzare e giocare ogni qual volta ce ne fosse stata la possibilità.
Le guance si arrossarono nello sforzo di colpire il suo avversario, diventando vivide e calde, proprio come lo sguardo della Tassorosso, che ora attendeva in posizione di difesa la prossima mossa dell'amico.

Fammi vedere cosa sai fare...soldato!

Lo avrebbe incitato allora, sorridendo divertita e con il cuscino rosso pronto per un nuovo attacco.
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Messaggioda Jorge » 22/02/2013, 10:29

Si, decisamente l'essersi messi alla ricerca di quella misteriosa stanza era stata la violazione delle regole - perché non poteva non essere vietato trovare una Stanza così bella - più stupenda che avesse mai congeniato in vita sua. Alla sensazione di pace e di serenità iniziale con il fuoco e i dolci si era aggiunta una libertà di essere solo un tredicenne qualsiasi che aveva provato raramente. Certo li a Hogwarts non era nessuno, solo uno dei tanti maghi natibabbani con una predilezione per le bravate, ma a Lisbona aveva sempre avuto una sorta di reputazione da difendere per non finire schiacciato dai ragazzi più grandi e quindi si era perso un pò del sano divertimento infantile. Adesso invece, con la Stanza delle Necessità che lo nascondeva agli occhi del mondo poteva essere se stesso e il più infantile che voleva. Il primo passo era quindi stato fare il solletico a Caroline Priscilla per tirarle su il morale.

Il fuoco...ahahahah...dirà....ahahahahaha....nulla...

Ahahahah... Più convintahahah...

Cercò di dire ma la risata della sua sorellina era così contagiosa che parlare diventava sempre più difficile. Fu il pensiero di dove era seduto e dove si trovavano le sue mani a ridargli un minimo di lucidità visti i sogni "strani" che aveva iniziato a fare la notte e le strane reazioni del suo corpo ad essi. Decisamente aveva lasciato Lisbona troppo presto. In ogni caso Cappie approfittò di quel suo momento di distrazione per scalciarlo via e Jorge per vendicarsi diede il via all'attività infantile per eccellenza: una guerra di cuscini. Si lanciò contro la Tassetta brandendo il cuscino con entrambi le mani dai due angoli, sollevandolo in corsa sopra la propria testa e poi tentando di calarlo su quella dell'altra. Cappie però si dimostrò essere più veloce di lui e riuscì a schivare abbastanza facilmente il suo colpo.

Tutto qui quello che sai fare?

Mi stavo solo riscaldando - ribattè più divertito che offeso per quella presa in giro - Qui non siamo nell'aula di Vastnor e questa non è la mia bacchetta.

Aggiunse, agitando il proprio cuscino mentre la bacchetta giaceva a terra ai suoi piedi, scivolata dalla sua tasca quando erano rotolati a terra. Un'occhiata veloce per sincerarsi che fosse ancora intatta per poi dimenticarsene: dopotutto stava con la sua sorellina in un posto inaccessibile ad altri quindi cosa avrebbe dovuto temere? Non fece caso al fatto di aver appena ammesso senza problemi di essere meno bravo dell'altra con gli Incantesimi, cosa che invece di solito lo faceva rosicare come il babbano castoro, troppo impegnato a divertirsi.

Ora ti faccio vedere io come si combatte!
All'attaccooooooo....! Assaggia l'ira della Vendicatrice Suprema!


Divaricò leggermente le gambe a quell'urlo di battaglia e flettè le ginocchia, tenendo gli occhi fissi sul cuscino come se fossero i guantoni di un pugile come gli aveva insegnato suo cugino, pronto a scattare di lato per evitare il colpo.

Peccato che finivo sempre al tappeto.

Si disse mentre seguendo un istinto che non sapeva di avere si piegava del tutto sulle ginocchia con una velocità sorprendente [ Riflessi 2 + 18/D20= 20], posando la mano sinistra a terra per mantenere l'equilibrio mentre con l'altra teneva stretto la propria arma.

Ehi... ma allora tutto quell'esercitarsi a schivare bolidi per aria in cerca del boccino funziona!

Esclamò sorpreso e divertito mentre il cuscino rosso gli scompigliava i capelli passando sopra la sua testa senza fargli praticamente nulla. Alla fine Stone aveva avuto ragione a convincerlo ad allenarsi come Cercatore invece che come Portiere.

Fammi vedere cosa sai fare...soldato!

Non mi provocare cadetto - rispose, rivolgendole dal basso uno sguardo di sfida, gli occhi che brillavano di divertimento - perchè le ritorsioni saranno gravissimeeeeee

E mentre terminava la frase, si diede uno slancio in piedi con la mano sinistra, caricando indietro il braccio destro per poi portarlo in avanti con slancio e abbastanza forza [Talento (F)=8 + 7/D20= 15] da poter sperare di far volare via dalle mani della Tassetta il cuscino rosso e così disarmarla.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 26/02/2013, 17:16

La gara di cuscini sembrava non voler finire lì. I due sfidanti, Caroline Priscilla O'Neill e Jorge Alvares erano in posizione, uno di fronte all'altro, pronti a schivare e a colpire il proprio avversario. La giovane strega inizò a schernire il delfino, cercando di incitarlo in quel modo a colpirla e perchè no, anche ad agire con troppo impulso.

Mi stavo solo riscaldando. Qui non siamo nell'aula di Vastnor e questa non è la mia bacchetta.

Ecco bravo. Riscaldati a schivare questo colpoooooo...!

La Tassorosso si buttò contro il fratellino, cercando di colpirlo sulla testa e di renderlo quindi abbastanza confuso da non poter reagire alla sua scarica di cuscinate. Tuttavia il ragazzo si dimostrò più agile di lei: riuscì a schivare in tempo il colpo e a portarsi in una posizione di attacco che avrebbe minato le difese della tredicenne.

Ehi... ma allora tutto quell'esercitarsi a schivare bolidi per aria in cerca del boccino funziona!

Già, perchè Jorge a differenza sua si stava allenando per poter entrare all'interno della squadra di Quidditch, un sogno che in fondo aveva anche lei. Tuttavia, troppo presa dall'ingente quantità di studio e dalle prove del Coro, non era ancora riuscita a trovare un momento libero per andare da Ferdy e chiedergli di allenare anche lei. Il suo ruolo? Battitore, ovvio!

Eheh allora quando sarai nella squadra dovrai allenare anche me! Devo mantenere alto l'onore dei Tassorosso, io!

Disse ridendo, un piccolo momento di pausa prima di riprendere a duellare come due bambini di nove anni.

Non mi provocare cadetto perchè le ritorsioni saranno gravissimeeeeee

Era pronta al suo attacco. Lo vide slanciarsi contro di lei, il cuscino che aveva in mano calare in direzione del suo, per disarmarla e renderla inerme. Si spostò semplicemente di lato, con una giravolta [d20:18 + Riflessi:2 = 20], finendo dritta dritta dietro il delfino, che ora le stava dando la schiena. Chissà se sarebbe riuscita a colpirlo da quella posizione?

Fine dei giochi.
Banzaaaaiiiiii!


Imitando l'urlo di battaglia che spesso aveva letto nei manga che ultimamente le prestava Vergil, la Tassorosso calò con forza il proprio cuscino contro la schiena indifesa del fratellino [d20:10 + Talento(F):8 = 18], sperando di riuscire a colpirlo e di uscire vittoriosa da quel gioco. Non si era mai divertita tanto in vita sua e gli sforzi dell'amico nel tenerla impegnata in quella battaglia aveva avuto l'effetto desiderato: i brutti pensieri erano scomparsi e ora Cappie era tornata quella di sempre, ottimista, scherzosa e col sorriso sempre sulle labbra.
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Messaggioda Jorge » 06/03/2013, 21:56

Da quando avevano messo piede nella Stanza delle Necessità era stato tutto un alternarsi di stupore e divertimento, un dar sfogo al loro essere dei semplici tredicenni fino in fondo. O almeno così lo aveva vissuto Jorge. Aveva strimpellato su una chitarra a cui non si sarebbe mai potuto permettere di avvicinare in Sala Musica, figuriamoci comprare, si era sbafato una manciata di mashmellow intinti nella cioccolata calda, aveva consolato la sua sorellina e adesso si stavano sfogando con il più classico dei giochi babbani: la battaglia dei cuscini. Così il portoghese non faceva altro che ridere, colpire, schivare e ancora ridere, con il fiato grosso e le guance arrossate per lo sforzo di tenere testa a Caroline Priscilla cosa che gli stava venendo anche abbastanza bene, grazie soprattutto a due cose: non stavano duellando con la bacchetta e gli allenamenti extra che aveva chiesto a Ferdy di fare in vista delle selezioni per la squadra di Quidditch dei Delfiniazzurri come cercatore stavano lentamente affinando i suoi riflessi.

Eheh allora quando sarai nella squadra dovrai allenare anche me! Devo mantenere alto l'onore dei Tassorosso, io!

Basta che lanci i tuoi Bolidi lontano dalla mia testa – ribattè schivando l’ennesima cuscinata – Perché se solo uno di quei così dovesse accidentalmente sfiorare la mia scopa o peggio la mia testa te ne farò pentire amaramente.

Aggiunse, tra il serio e il faceto, sferrando un attacco mirato a disarmare la sorellina. Quando Cappie gli aveva detto che mirava a diventare un Battitore, Jorge l’aveva osservata in silenzio, squadrandola da capo a piedi, prima di annuire con aria seria, riconoscendo che si, quello era il ruolo adatto alla sua sorellina anche se voleva dire mettere in serio pericolo la sua incolumità fisica durante le partite Tassorosso vs Delfiniazzurri. Questo ovviamente solo nel caso in cui entrambi avessero superato le selezioni durissime dei loro capisquadra.

Fine dei giochi.
Banzaaaaiiiiii!


Distratto da quei voli pindarici a cui ultimamente si abbandonava abbastanza spesso, Jorge non si rese immediatamente conto che non solo Cappie aveva evitato il suo colpo ma che era riuscita a sgattaiolare alle sue spalle da cui proveniva quell’urlo da maga giapponese che il portoghese conosceva abbastanza bene, vista la quantità immensa di fumetti che era solito consumare a quando era a casa. Il delfino nel tentativo di scansare il colpo mise [9/d20 + Riflessi 2= 11]un piede nella pozza di cioccolata che avevano creato quando aveva rovesciato la poltrona con su la Tassetta e la sua tazza, perdendo l’equilibrio e scivolando a terra, con il cuscino inchiodato alla schiena.

Parità

Decretò quindi, non potendo accettare di dichiararsi sconfitto a causa di un piccolo ostacolo che gli aveva appena sporcato l’orlo dei pantaloni.

Rincominciamo da capo ed esattamente dalla merenda e se provi a rovinarmela con altra depressione ti getto nel fuoco.– disse ad alta voce, girandosi sulla schiena e scoccando alla ragazzina un sorriso divertito che lentamente si trasformò in sconvolto: la Stanza lo aveva preso in parola e quindi la tazza rovesciata e la cioccolata a terra sparirono, la poltrona tornò in piedi di fronte al camino e sul tavolo riapparvero due tazze di cioccolata fumante con una ciotola di mashellows. – Si decisamente questa sta per diventare il mio posto preferito.

Sentenziò, tuffandosi sul dolce e preparandosi a passare almeno un’altra oretta a divertirsi con la sua sorellina.

[FINE]
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Messaggioda Caroline Priscilla » 02/02/2014, 23:39

[1 Settembre 2107 - Dormitorio femminile dei Tassorosso]


...Insomma Kelly, tu cosa ne pensi?

Di quello che è successo fra te e l'americano?

Si! Io...non lo so, da un lato mi sento in colpa dall'altro invece mi sembra di aver corso troppo...temo di aver combinato un disastro ma non riesco a capire il perchè...

Cappie, hai mai pensato anche solo per un'istante che l'idea del principe azzurro per ogni tua prima volta sia del tutto sbagliata?

In che senso? Non capisco...

D'accordo, ascoltami bene e vediamo se ho capito quello che ti turba: quel Nightmare, come ogni maschio che si rispetti, ha cercato di metterti le mani addosso, toccandoti in mezzo alle gambe, palpando le tette e, da quello che ho capito, ti ha anche...fatto un servizietto con la bocca, dico bene?

...Si...

Ma tu lo hai respinto perchè non ti sentivi pronta, perchè ti sembrava tutto troppo strano e temevi di combinare qualcosa di cui ti saresti pentita, dal momento che non hai ancora ben chiari i sentimenti per lui, giusto?

Giusto...

Ottimo. Il mio consiglio è questo: non devi mai sentirti in obbligo di fare qualcosa che non desideri fare, altrimenti rischi di rovinare qualcosa di bello non solo a te stessa, ma anche all'altra persona.
Ma allo stesso tempo, e cerca di fartele entrare bene in quella testaccia dura le mie parole, non puoi pretendere che ogni tua esperienza vada di pari passo con i tuoi sentimenti! Hai baciato Nightmare e ti è piaciuto nonostante non ne fossi innamorata e questo sai perchè?


No...perchè?

Perchè di lui ti fidi, Cappie e questo ti è bastato per spingerti fra le sue braccia...e probabilmente un giorno ti spingerà anche fra le sue gambe...

Eeeh?! Che vorresti dire con questo?

Voglio dire che ogni esperienza sarà sempre bella se fatta con una persona che per te è speciale...anche se non ne sei innamorata. Hai capito quello che intendo dire?

In pratica mi sono fatta tutta una serie di paranoie inutili e assurde...

Esatto! Hai mai pensato a come può essersi sentito Nightmare? Secondo me, anche se è rimasto calmo, un minimo si è fatto rodere il culo...

Io...non lo so, lui mi è sembrato così tranquillo...

Questo non va bene Cappie, devi imparare a capire i suoi stati d'animo se vuoi veramente stargli vicino e non come una qualunque...oppure, puoi sempre mettere da parte i tuoi sogni d'amore eterno e t*********o!

Kelly!

Era solo un'idea! Sai com'è, sembra che quel tizio sia riuscito a risvegliare i tuoi ormoni assopiti! Certo che ha davvero un cognome da incubo...per non parlare del nome! Chi c***o chiamarebbe il proprio figlio in quel modo? E' pura crudeltà!

E dai! Piantala!
...Credi che dovrei chiedere un parere anche a Jorge?


Se intendi chiedergli qual è il modo migliore secondo lui per perdere la verginità, io eviterei!
Ma se vuoi sapere che cosa ne pensa lui del comportamento dell'americano, fai pure...anche se non credo che sarà molto imparziale...


[Stanza delle Necessità - 9 Settembre 2107- Sabato - Ore 10:22]


Dopo l'allegra chiacchierata con Kelly Everett, la sua compagna di stanza, la giovane Tassorosso si era data appuntamento con il suo migliore amico nella Stanza delle Necessità, per poter parlare in tutta calma e senza essere disturbati da nessuno. A parte l'esperienza avuta con Devo, Cappie aveva molte cose di cui mettere al corrente il Delfino, tipo i suoi progressi in campo musicale, come aveva passato l'estate, il fidanzamento di Kelly con Evan Chambers e infine...il suo fidanzamento proprio con l'odiato americano. Già, la ragazza non aveva avuto il coraggio, durante l'estate, di dare la notizia a Jorge via gufo, senza poterlo avere faccia a faccia di fronte a sè. Le ci era voluto del tempo per raccogliere il proprio coraggio, anche perchè le sue idee erano rimaste confuse dopo che il musicante della Cyprus era partito, lasciandola con tanti interrogativi in testa e innumerevoli paranoie. La sua amica londinese aveva perfettamente ragione: la O'Neill si faceva troppi problemi mentali per riuscire a godersi la vita in santa pace, ma in fondo la tassetta avrebbe imparato a crescere anche in quello.
Seduta quindi all'interno della Stanza, la Tassorosso aspettava l'arrivo del Delfino, pensando e ripensando al modo migliore di dargli la notizia: sperava, in un impeto di pura immaginazione, che l'amico l'avrebbe presa bene, congratulandosi con lei e felice di quella notizia; ma ben presto, la realtà entrava nella sua fantasia, invadendola con sguardi minacciosi e denti che digrignavano per la rabbia. Non che si si aspettasse davvero una reazione tanto esagerata dal portoghese, ma non sperava neanche che sarebbe stato tanto calmo e tranquillo da accettare la cosa serenamente. Anche perchè, e questo Cappie ormai lo aveva capito, Jorge temeva per la sua incolumità.

Immagine


Lo sguardo perso nel vuoto, indossava un paio di semplici jeans, stivali marroni, una magliettina leggera coloro grigio chiaro e vari bracciali e ornamenti, fra cui gli orecchini verdi, un regalo di Devo. La temperatura era ancora piacevolmente calda, ma non troppo, tant'è che la tassetta si era portata dietro una giacchetta nera per coprirsi in caso di freddo improvviso. Alla sua destra, relegata in un angolo, vi era la borsa con alcuni generi di prima necessità e la bacchetta della ragazza, strumento indispensaile per qualsiasi mago o strega che si rispetti. Solo dopo aver sentito la porta cigolare aprendosi, la O'Neill si sarebbe riscossa dai suoi pensieri, salutando il nuovo arrivato con un sorriso, facendogli cenno di accomodarsi vicino a lei.

Era ora! Credevo che ti fossi perso!
Che cosa ti ha trattenuto stavolta? Un branco di ragazzine in calore?


Disse ghignando, cercando di mascherare con la propria ironia quel poco di nervosismo che un po' le chiudeva lo stomaco.
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Messaggioda Jorge » 10/02/2014, 22:47

[Stanza delle Necessità - 9 Settembre 2107- Sabato - Ore 10:30]


Difficile. Ogni anno tornare a Hogwarts dopo le vacanze estive diventava sempre più difficile perché stava crescendo e alle spalle non si lasciava più solo un padre poco convinto della strada che stava intraprendendo e una madre preoccupata per la sua felicità. Quell'anno all'aeroporto di Lisbona - perché non si potevano permette più di un biglietto per Londra - c'era Xavier con i suoi improbabili consigli insieme a una Iole innamoratissima che sorrideva mestamente, e Gorca che non aveva fatto altro che parlare e fare domande inutili nel tentativo di distrarli dal motivo per cui erano lì. E poi c'era lei, Rosita, con un vestito colorato che le metteva in risalto i seni prosperosi e al collo il ciondolo in legno che le aveva intagliato durante l'estate, una sorta di regalo di addio a forma di delfino. Xavier aveva storto il naso per quella scelta di cattivo gusto e Iole gli aveva rifilato uno schiaffo sulla nuca per la sua mancanza di tatto. I Delfini erano gli animali preferiti di Rosita, quindi il regalo era dolce e denotava un animo sensibile. Jorge invece si era sentito come il peggiore dei bastardi mentre lei lo baciava per ringraziarlo perché il suo era stato solo un atto egoista, un modo subdolo per tentare di legarla a sé. Come quando le aveva detto che era inutile che andasse anche lei con loro all'aeroporto, stando ben attento a non guardarla negli occhi per impedirle di scorgere chissà quale verità nel proprio sguardo. Era stato un bastardo perché per quanto a parole le aveva detto che era finita, con i gesti non aveva fatto altro che alimentare le sue speranze in una separazione indolore e un ritorno di fiamma natalizio. Quello di cui non aveva tenuto conto era la possibilità che lui stesso cadesse vittima di quelle illusioni, motivo per cui aveva trascorso buona parte del viaggio sull'Espresso per Hogwarts a formulare piani per potersi tenere in contatto con lei senza rivelarle la propria natura. Si era anche chiesto, più volte, se per caso non si fosse innamorato ma alla fine la risposta che si era dato era stata sempre la stessa. Qualunque fosse il sentimento che lo legava a lei non era di certo amore, ma solo un affetto profondo e un senso di gratitudine perché lo faceva sentire amato, compreso e accettato con buona parte dei suoi difetti.
Per l'altra metà del viaggio si era rimpinzato di dolciumi insieme a Kelly e Cappie -più la seconda che la prima in effetti - parlando essenzialmente di nulla. Un treno pieno di ragazzini impiccioni non era esattamente il posto ideale in cui affrontare una qualsiasi conversazione seria. Per quel motivo quando Caroline Priscilla lo aveva invitato nella Stanza delle Necessità per quel sabato mattina non aveva battuto ciglio, sicuro che la sua sorellina volesse condividere con lui gli eventi più salienti della sua estate. Lui di certo voleva saperne di più di un certo incontro a Notturn Alley poco prima che si incontrassero per fare shopping e soprattutto di come aveva realmente festeggiato il suo compleanno. Da ragazzo con gli ormoni in piena attività non credeva che quel damerino americano si fosse preso il disturbo di andare fino a Cork solo per il panorama o le specialità locali.

Una idea o due su quale specialità avrebbe voluto assaggiare ce l’avrei…

Si disse mentre, con elegante ritardo faceva il suo ingresso nella Stanza delle Meraviglie in una tenuta decisamente babbana, con jeans neri e una polo rossa a mezze maniche e una giacca di jeans, anch’essa nera, gettata sulla borsa che aveva a tracolla ripiena, non dei soliti libri bensì di qualche genere di conforto sgraffignati in Sala Grande durante la colazione.

Era ora! Credevo che ti fossi perso!
Che cosa ti ha trattenuto stavolta? Un branco di ragazzine in calore?


Ragazzine in calore? – ripetè inarcando un sopracciglio perplesso, posando a terra la borsa e togliendo dalla tasca di dietro dei pantaloni la bacchetta, prima di sedersi con malagrazia accanto a lei – Tu passi decisamente troppo tempo insieme alla Everett. In ogni caso no, ho solo incontrato per strada la Piccola Fenice e mi sono fermato per salutarla.

Aggiunse, passandosi la mano destra, al cui pollice faceva bella mostra di sé l’anello della Sfinge, tra i capelli rendendoli se possibile più disordinati. A Rosita piaceva il look da bel tenebroso così per farle piacere si era lasciato crescere un accenno di barba e baffi e aveva tagliato i capelli quasi a spazzola, più corti sulla nuca e scompigliati con il gel in testa.

Allora sorellina che novità porti dalle fredde terre del Nord?

Chiese con un ghigno sarcastico e il tono di voce pacato, lo sguardo privo del solito luccichio divertito. Non era bravo a dissimulare ed era stanco di dover nascondere una parte di sé agli altri e pur non sapendo con esattezza cosa diavolo gli stesse accadendo poter essere semplicemente se stesso era una novità quasi inebriante.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 12/02/2014, 23:34

Seduta per terra sul proprio cuscino, Cappie cercava di pensare ai mille modi nel quale avrebbe detto al Delfino di lei e Devo: la sua mente passava le ipotesi più disparate, ricercando una soluzione sia in un approccio diretto che in uno più soft, ma ritrovandosi alla fine sempre al punto di partenza. Ovvero senza nulla di fatto in mano. C'era un'altro pensiero, in più, che ogni tanto catturava la mente della Tassorosso, un pensiero legato a Marshall Rosenberg e alla sua proposta di diventare un'investigatrice privata. Cappie non aveva mai pensato realmente al suo futuro se non rapportandolo a ciò che era accaduto a suo padre, ma se avesse accettato l'idea di Marshall che cosa ne sarebbe stato di lei? Avrebbe passato l'intera vita a seguire un sogno o, per meglio dire, una verità diventata ormai irraggiungibile? La O'Neill sentiva che il tempo scorreva veloce, lasciandola sempre più indietro e allungando le distanze fino a renderle insormontabili. Avrebbe dovuto darsi una mossa, ma in che modo? Cosa poteva fare una ragazzina di sedici anni, quando le era impossibile anche solo uscire da scuola e badare a sè stessa? Quel tipo di riflessioni erano diventate all'ordine del giorno per la ragazza, in coppia con i vari problemi di una normale vita scolastica che si divideva fra prove del Coro e studio matto per gli esami. Per sua fortuna, quando Jorge entrò nella stanza i suoi pensieri vennero smorzati e per il momento relegati in un angolo, in attesa di essere tirati nuovamente fuori. Nonostante il nervosismo e la paura di far arrabbiare o dispiacere il suo migliore amico, Cappie era felicissima di rivederlo e sperava che dentro la sua borsa il ragazzo avesse portato un po' di leccornie sgraffignate dai tavoli in Sala Grande: aveva bisogno di dolci e una bella tavoletta di cioccolata al latte sarebbe stata più che gradita in quel frangente.

Ragazzine in calore?- annuì dimostrando un'espressione risaputa sul volto, come se realmente credesse che il suo fratellino potesse essere circondato da un branco di spasimanti. Non che lui non fosse un bel ragazzo, semplicemente la Tassorosso difficilmente si rendeva conto delle occhiate che le adolescenti lanciavano al suo migliore amico. Così come non aveva la minima idea di essere, a volte, l'oggetto dei desideri di alcuni ragazzi -Tu passi decisamente troppo tempo insieme alla Everett.

Sai com'è, è la mia compagna di stanza!

In ogni caso no, ho solo incontrato per strada la Piccola Fenice e mi sono fermato per salutarla.

Piccola Fenice?

Ripetè dubbiosa, cercando di associare a quel soprannome un volto femminile. Purtroppo per lei, il Delfino aveva la pessima abitudine di affibbiare soprannomi talmente tanto spesso e a chiunque che la ragazza faceva fatica a rammentarli tutti. Per ora si limitava a ricordare che Figlia dei Fiori era Kayleen, Lingua Argentata naturalmente Elisabeth, Ape Maia Brianna, Visino di Pesca Miyabi e Menina la piccola Elbeth, che era stata costretta a lasciare la scuola a metà de suo secondo anno.

Ok, non voglio sapere chi è: con questa tua fissa dei soprannomi mi confondi le idee ogni volta! Meno male che non ti ho ancora sentito darne uno a Kelly! A proposito lo sai che adesso sta insieme a Evan Chambers?

Disse tutto d'un fiato, fissando il volto del ragazzo per vedere la sua reazione (sconvolta, felice, perplessa o che altro) e ascoltandone l'eventuale commento: non era cosa da tutti i giorni in effetti vedere la sua amica londinese affezionarsi a qualcuno a tal punto da mettercisi insieme. Be', in realtà i due erano anche andati a letto insieme e questo, probabilmente, aveva spinto la Everett a confermare anche al diretto interessato i sentimenti che provava per lui. Quando Kelly le aveva raccontato l'episodio, Cappie si era trovata indecisa fra il rimanere muta, in silenzio e sbigottita o scoppiare a ridere per la situazione surreale vissuta dall'amica. Di una cosa però era certa: la Everett non poteva nascondere una particolare luce che le irradiava gli occhi quando parlava di Evan e per questo la Tassorosso era felicissima per lei. Per un attimo si chiese se anche nei suoi occhi apparisse la stessa luce quando parlava di Devo o se fosse la stessa cosa per l'americano, ma la successiva domanda del Delfino la fece tornare con la mente a quella realtà.

Allora sorellina che novità porti dalle fredde terre del Nord?

C'era qualcosa di strano negli occhi del suo fratellino [Intuito(P):11], sebbene la tassetta non fosse in grado di comprendere che cosa esattamente. Se Marshall fosse stato al suo posto avrebbe sicuramente capito con un solo sguardo tutti i problemi che affligevano in quel momento il Delfino, con tanto di lettura del pensiero e diagnosi medica completa; ma lei era solo Cappie O'Neill e purtroppo (o per fortuna) aveva un solo modo per comprendere che cosa non andasse nell'altro: chiederglielo. Bisognava solo scegliere se farlo in maniera diretta o per vie traverse. Alla fine, la giovane strega fu molto più propensa verso la seconda opzione.

Fredde? Al massimo piovose! C'è stato bel tempo solo poche settimane e poi è stato come ritornare a Ottobre! Comunque per ora nessuna novità: ho fatto la brava, ho finito tutti i compiti, ho incontrato un investigatore privato a Notturn Alley...ah ma questo già lo sai!
Fra l'altro, gli ho chiesto di venire alla sfida contro la Cyprus! Speriamo che riesca ad esserci almeno potrò fartelo conoscere! Lo sai, secondo me è un mezzo-gigante...
Tu invece? Hai delle belle novità da raccontarmi?
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