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Messaggioda Victoria » 19/10/2014, 15:57

[handwriting]
• Venerdì _ Gennaio, 7 _ 2109 _ ore 12.00 •


Baciarlo intensamente dopo aver acconsentito a seguirlo qualsiasi cosa avesse in mente la rendeva carica di desiderio ed aspettativa insieme: il primo per il bacio, che non aveva fatto altro se non acuire la voglia di lui… e la seconda per la voglia di scoprire dove Jorge la stesse portando e cosa avesse in mente.
Fiduciosa, però -sicura che sì, forse avrebbero fatto qualcosa di non propriamente lecito, ma si sperava di non troppo pericoloso- aveva lasciato che il Delfino la guidasse per i corridoi della scuola, il suo braccio intorno al fianco e la propria testa posata sulla sua spalla: aveva notato gli sguardi curiosi dei pochi studenti in giro per il Castello, mentre camminavano, ma aveva deciso di non farci caso; che pensassero quello che volevano, che parlassero quanto volevano… tanto, quando si voleva spettegolare, si trovava sempre il modo per farlo.

Tranquilla non ci vuole molto.

Sono più curiosa che stanca, non ti preoccupare… - lo rassicurò lei, facendogli l'occhiolino.

Beh, come darle torto?
Jorge aveva alimentato la sorpresa non dicendole nulla riguardo alla loro destinazione, e questo aveva permesso a Victoria di fare mille supposizioni: ipotizzava che, qualsiasi fosse il posto scelto dal ragazzo, esso si trovasse all'interno del Castello… ma questo non è che restringesse di molto il campo.
Insomma, era curiosa e ansiosa di scoprire dove sarebbero andati, anche se tutta questa euforia scemò leggermente quando i due si fermarono di fronte a…

'Un muro?'

D'accordo, non era esattamente quello che si era aspettata, ma… doveva esserci qualcosa di più, per forza!
Lasciò che il ragazzo facesse qualche passo lontano da lei, fissandolo però alquanto perplessa quando si mise a camminare su e giù di fronte al muro quasi del tutto spoglio.

Jorge, ma che stai… oh porca miseria! - esclamò, facendo istintivamente un passo indietro.

Era stata presa in contropiede, ma come ci sarebbe dovuta rimanere nel momento in cui una porta era apparsa dal nulla come se nulla fosse? Sì, d'accordo, Hogwarts era piena di misteri e tesori nascosti… c'era solo da sperare che ciascuno non le facesse venire un infarto!

Dopo di lei Signorina…

Io non ci posso credere, ma come hai fatto a far… !!! - cosa stava dicendo sui tesori nascosti e la speranza che non le prendesse un infarto ogni volta che ne scopriva uno?

Non sapeva come o perché, ma una volta entrata in quella stanza, tutto ciò che Victoria si trovò di fronte era qualcosa che nulla, nulla aveva a che vedere col normale arredamento di una camera… in realtà non c'erano più nemmeno le pareti a ricordare una stanza, solo un'immensa distesa di verde con un laghetto e tanti fiori, una cosa fuori dal mondo, fuori da ogni concezione.
Era magia? Ma di che tipo? Avrebbero imparato anche loro a farla, prima o poi?

Ti piace?

Io… sì, è… cavolo Jorge, ma è stupendo! - esclamò Victoria, sorridendo sbalordita mentre stringeva istintivamente le mani di lui poggiate sulla propria pancia - Ma com'è possibile?
Dove… dove siamo finiti?
- domandò, incredula.

Forse avevano preso una sorta di Passaporta istantanea per un altro luogo, forse non si trovavano più al Castello, la Randall non sapeva cosa pensare e -se ne rese conto qualche istante dopo- in fondo non era nemmeno sicura che le importasse: era col Delfinazzurro, erano soli e si trovavano nel luogo più bello del mondo… tutto il resto passava decisamente in secondo piano.
E se intanto Jorge le avesse spiegato esattamente dove si trovassero, e che dunque erano ancora a scuola ma semplicemente in una stanza speciale -e segreta- del Castello, lo stupore della bionda non avrebbe fatto altro che aumentare, portandola a guardarsi intorno con una mano sulle labbra ed un sorriso felice, stupito.

Ci sono persino gli uccellini, io non riesco a crederci…

Ti avevo promesso un pic nic ed è quasi l’ora di pranzo.

Jorge… - sussurrò Victoria con aria estasiata, avvicinandosi a lui per rubargli un bacio leggero - Credo che questo picnic riuscirà a compensare almeno in parte l'impossibilità di stare insieme, questo weekend… - le sarebbe mancato, ovviamente, ma almeno avrebbe potuto ripensare a quella giornata per le successive 48 ore.

Andiamo a mangiare allora, e intanto raccontami quando e come hai scoperto questo posto, dai![/handwriting]
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Messaggioda Jorge » 20/10/2014, 18:02

[Giocatori: Jorge Alvares e Victoria Randall]


Sono più curiosa che stanca, non ti preoccupare…

Aggrottò le sopracciglia con fare fintamente offeso per quell’occhiolino, trovando la ragazza ancora più bella quando si esibiva in quei gesti spontanei e un po’infantili a cui lui aveva imparato da poco a dare vita – ovviamente solo a Hogwarts perché se si fosse azzardato a compiere un gesto innocuo del genere ad Alfama come minimo lo avrebbero preso in giro per il resto dei suoi giorni - senza sentirsi un completo idiota. Accellerò in ogni caso un po’ il passo, tanta era la frenesia di raggiungere la meta e condividere con la sua Draghessa quello che, per lui, era il segreto più eccitante di tutto il Castello. Una volta giunti di fronte alla porzione di muro “incriminato”, il portoghese dovette fare appello a tutto il suo autocontrollo per non sghignazzare per quell’espressione basita e probabilmente molto delusa che era apparsa sul viso di Victoria. Non aveva idea di quali ipotesi, durante il tragitto, quella testolina bionda avesse formulato ma di certo non includeva una parete spoglia in uno dei tanti corridoi della scuola. Per non farsi distrarre da quell’espressione adorabile – si stava forse trasformando in una Puffola Pigmea dato che qualsiasi cosa dicesse o facesse l’americana gli unici aggettivi che gli venivano in mente per descriverli erano una variazione sul tema di “dolce” e “tenero”? – chiuse gli occhi mentre, camminando avanti e indietro, ripeteva tra sé ciò di cui aveva bisogno.

Jorge, ma che stai… oh porca miseria!

Non ebbe bisogno di guardare per essere certo che la Stanza avesse recepito la sua richiesta, gli bastava sentire l’esclamazione di sorpresa che era scappata alla ragazza. Con un enorme sorriso soddisfatto stampato in volto, sia per la riuscita della “magia” che per la reazione di Victoria, Jorge fece un passo indietro e con movenze da galantuomo di altri tempi le fece un inchino e la invitò a entrare.

Io non ci posso credere, ma come hai fatto a far… !!!

Ti spiegherò tutto dopo – la rassicurò, spingendola delicatamente all’interno posandole una mano sull’incavo della schiena – Meglio evitare di venire colti in flagrante da uno dei pochi studenti rimasti o peggio da uno dei fantasmi che andrebbe di filato a chiamare Preside e VicePreside.

Una volta che furono al sicuro all’interno della Stanza delle Necessità – o meglio nel piccolo giardino primaverile che era apparso al suo interno – il Delfino abbracciò da dietro la ragazza, chiedendole se la location che aveva scelto per loro fosse di suo gradimento, pronto a cambiare scenario in caso di risposta negativa.

Io… sì, è… cavolo Jorge, ma è stupendo! – il sorriso di soddisfazione si ampliò sul viso del portoghese, sempre pieno di dubbi quando si trattava di fare gesti romantici o che si avvicinassero a essi - Ma com'è possibile?
Dove… dove siamo finiti?


Bè veramente non ci siamo mossi da Hogwarts – spiegò intervallando le parole con lievi baci al collo esposto e a portata di bocca della ragazza, una tentazione troppo grande per resistervi – Questa è una stanza segreta, una sorta di non luogo magico che non può essere riportata in nessuna mappa del Castello. Si chiama Stanza delle Necessità e per farla apparire bisogna camminare avanti e indietro al muro ripetendo tra sé quello di cui si ha bisogno. – arrossì lievemente al ricordo di quello che aveva espressamente richiesto poco prima – La cosa bella è che ora che ci siamo noi nessun altro può farla apparire e quindi chiunque capiti a passeggiare qui fuori non noterà nulla di strano, solo la solita parete bianca.

Ci sono persino gli uccellini, io non riesco a crederci…

Se vuoi possiamo provare ad aggiungere qualche altro dettaglio…

Le propose mentre la affiancava, intrecciando le dita della sua mano con quelle della ragazza, per accompagnarla in un piccolo giro di perlustrazione di quello che sarebbe stato per tutto il tempo che avrebbero voluto il loro giardino segreto.

Ti avevo promesso un pic nic ed è quasi l’ora di pranzo.

Jorge…

Dimmi.

Mormorò, rammaricandosi che il bacio ricevuto fosse stato così veloce.

Credo che questo picnic riuscirà a compensare almeno in parte l'impossibilità di stare insieme, questo weekend…

Vuol dire che sono riuscito almeno in parte a farmi perdonare?

Chiese giusto per conferma.

Andiamo a mangiare allora, e intanto raccontami quando e come hai scoperto questo posto, dai!

Presero quindi posto sul plaid all’ombra dell’albero, Jorge con le spalle appoggiare al tronco e il cestino da pic nic tra di loro ma posto un po’ più avanti giusto per non dare fastidio.

E’ stato frutto di un lavoro di squadra, come al solito, tra me e Cappie. - iniziò a raccontare mentre allo stesso tempo si premurava di sistemare sul plaid il contenuto del cestino, iniziando da piatti, bicchieri e posate - Eravamo al secondo o forse al terzo anno… sinceramente non ricordo… e leggendo Storia di Hogwarts ho scoperto l’esistenza di questa Stanza anche se, ovviamente, nel libro non veniva spiegato come si facesse ad accedervi ma solo dove fosse in linea generale ubicata. – la seconda cosa che venne alla luce fu una bottiglia di succo di zucca e una di acqua naturale per accompagnare il pasto – E’ stato il Prefetto dei Tassi a darci la chiave di accesso, cioè non è che ci ha spiegato precisamente cosa avremmo dovuto fare. Si è limitato a darci qualche indizio e noi con un po’ di acume e un po’ di fortuna ci siamo riusciti al primo colpo.

Concluse orgoglioso mentre adesso davanti a loro faceva bella mostra di sé una selezione in piccolo delle portate che gli elfi domestici avrebbero servito da lì a pochi minuti in Sala Grande. Vi erano quindi degli spaghetti paglia e fieno con panna e prosciutto in crosta

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pasticcio di patate e salmone

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verdure grigliate gratinate al forno

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e sottoposto a un incantesimo raffreddante della macedonia con gelato

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Sai Cartwright – perché da quando era diventato insegnante aveva preso l’abitudine di chiamarlo per cognome – è davvero un tipo a posto. Sono contento che sia rimasto a scuola e allo stesso modo mi manca un po’ la mia Prefetta Perfetta. – commentò, sbirciando il volto della ragazza per comprendere se le pietanze fossero di suo gradimento – Invece i tuoi Prefetti come sono?
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Messaggioda Victoria » 20/10/2014, 21:05

[handwriting]Ti spiegherò tutto dopo.
Meglio evitare di venire colti in flagrante da uno dei pochi studenti rimasti o peggio da uno dei fantasmi che andrebbe di filato a chiamare Preside e VicePreside.


Ovvio che volesse delle spiegazioni, quello che aveva appena visto era decisamente troppo assurdo per non volerne comprendere la realizzazione! Da un muro come un altro del Castello era apparsa una porta, e poi, dalla porta, si erano ritrovati di fronte ad un laghetto, in una zona di verde che di sicuro non era riconducibile ad alcun luogo dell'interno di Hogwarts: sì, forse giusto l'aula di Incantesimi presentava un paesaggio simile, ma lì c'era una foresta mentre qui un angolo di paradiso.

Bè veramente non ci siamo mossi da Hogwarts.

Sul serio? - domandò Victoria incredula, ridacchiando però dolcemente per i baci sul collo che Jorge le stava dando.

Questa è una stanza segreta, una sorta di luogo magico che non può essere riportata in nessuna mappa del Castello. Si chiama Stanza delle Necessità e per farla apparire bisogna camminare avanti e indietro al muro ripetendo tra sé quello di cui si ha bisogno.
La cosa bella è che ora che ci siamo noi nessun altro può farla apparire e quindi chiunque capiti a passeggiare qui fuori non noterà nulla di strano, solo la solita parete bianca.


E toglimi una curiosità… - mormorò, voltandosi verso di lui con espressione incuriosita e maliziosa al tempo stesso - A cosa hai pensato per richiamare la Stanza delle Necessità a te? - gli chiese, mordicchiandosi il labbro inferiore per trattenere un sorriso furbetto.

Chiaro che volesse saperlo, anche per farsi un'idea di quanto bisognasse essere precisi nel formulare le "richieste": bisognava dire il luogo esatto che si voleva far apparire, o bastava qualcosa di più generico?
Intanto, comunque, la prospettiva di passare del tempo -tanto tempo, si sperava- insieme in quel luogo fantastico, aveva mitigato un po' la delusione nel non poter stare con lui anche per tutto il weekend.

Vuol dire che sono riuscito almeno in parte a farmi perdonare?

Almeno in parte, sì… ma potresti aumentare la percentuale di perdono con una dose generosa di coccole… - commentò Victoria con un altro dei suoi sorrisi furbetti, prima di prendere per mano il ragazzo e andarsi a sedere con lui sul plaid sotto l'ombra dell'albero.

Effettivamente un po' di fame ce l'aveva, e poi era curiosa di capire come il Delfino fosse venuto a conoscenza di un posto tanto fantastico come quello.

E’ stato frutto di un lavoro di squadra, come al solito, tra me e Cappie.

Una coppia terribile, mh? - scherzò la Randall, osservando Jorge che tirava fuori piatti, bicchieri, posate e poi bottiglie con succo di zucca ed acqua: ma il meglio erano i cibi, ovviamente, che fecero venire alla bionda l'acquolina in bocca.

Eravamo al secondo o forse al terzo anno… sinceramente non ricordo… e leggendo Storia di Hogwarts ho scoperto l’esistenza di questa Stanza anche se, ovviamente, nel libro non veniva spiegato come si facesse ad accedervi ma solo dove fosse in linea generale ubicata.
E’ stato il Prefetto dei Tassi a darci la chiave di accesso, cioè non è che ci ha spiegato precisamente cosa avremmo dovuto fare. Si è limitato a darci qualche indizio e noi con un po’ di acume e un po’ di fortuna ci siamo riusciti al primo colpo.


Ma non è contro le regole stare qui, giusto? - domandò lei, servendosi nel piatto un po' di pasticcio di patate e salmone e qualche verdura - Insomma, se così fosse stato, il Prefetto non vi avrebbe aiutato a trovare questa stanza… credo. - aggiunse tra sé.

In effetti dipendeva da Prefetto a Prefetto, e se si stava riferendo al docente di Volo, Vergil Cartwright… beh, non è che ci fosse proprio da stupirsi!

Sai Cartwright è davvero un tipo a posto. Sono contento che sia rimasto a scuola e allo stesso modo mi manca un po’ la mia Prefetta Perfetta.

Prefetta… Perfetta? - domandò la Draghessa, perplessa.

Invece i tuoi Prefetti come sono?

Un po' assenti, in realtà, ma anche piuttosto disponibili.
La più presente è sicuramente la nostra Caposcuola, anche se essendo la docente di Erbologia mi fa un po' strano rivolgermi a lei per qualche problema!
- ammise Victoria, prendendo una forchettata di pasticcio per portarselo alle labbra.

Mmmh, che buono! - esclamò con un sorriso - Mi è mancata la cucina degli elfi di Hogwarts, anche se lo street food americano ha sempre il suo ricco perché! - sorrise, ripensando alle pietanze più o meno assurde mangiate per strada.

Sai… è stato un po' strano tornare nel mondo babbano.
Al di là della morte di mia madre, dopo aver passato del tempo al Castello… non so, è stato difficile riabituarmi ai ritmi di chi non concepisce la magia, e soprattutto non poterne parlare per nessun motivo.


Prese un'altra forchettata, masticando lentamente, prima di tornare a guardarlo.

Anche per te è stato lo stesso, all'inizio?[/handwriting]
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Messaggioda Jorge » 21/10/2014, 18:25

[Giocatori: Jorge Alvares e Victoria Randall]

E toglimi una curiosità…

Se mi guardi in quel modo puoi chiedermi tutto quello che vuoi.

Pensò il Delfino, invitandola con un gesto del capo a parlare mentre allentava l'abbraccio quel tanto che bastava per farla voltare. Gli piaceva tenerla tra le braccia e non aveva intenzione né di vergognarsi per un sentimento così poco macho né di privarsene.

A cosa hai pensato per richiamare la Stanza delle Necessità a te?

Ok tutto tranne questo!

Perché un conto era ammettere certe cose con se stesso, un altro dirlo ad alta voce alla ragazza che gli piaceva. Ma poi, c'era davvero da vergognarsi nell'ammettere di aver desiderato una atmosfera romantica? Di volerle regalare qualcosa di speciale, visto il magro acquisto che nascondeva nella tasca del mantello?

Che mi serviva un posto romantico per stare insieme a te. - confessò candidamente, lo sguardo fisso in quello di lei e un lieve rossore a colorargli le guance - La Stanza deve aver "letto"nel mio cuore il rammarico per non essere ancora riusciti a fare un pic nic.

E infatti tra gli alberi di fronte al laghetto si trovava un angolino attrezzato tutto per loro. Osservando l'espressione sorpresa e felice di Victoria, Jorge ebbe la sensazione di aver fatto la scelta giusta e che forse in quel modo era riuscito a farsi perdonare l'assenza forzata da scuola per i successivi due giorni. Meglio però sincerarsene con una domanda chiara pronunciata con aria interrogativa e un po’ supplice. Una risposta positiva infatti avrebbe mitigato un po’ il senso di colpa che gli graffiava le pareti dello stomaco.

Almeno in parte, sì… ma potresti aumentare la percentuale di perdono con una dose generosa di coccole…

Quella prospettiva infiammò il sangue, e altri parti del corpo dei ragazzo, evocando immagini piccanti che gli fecero desiderare di aver richiesto un enorme e morbido letto. Spinto dall'eccitazione e dal desiderio la attirò a sé e la sollevò in aria.

Avevo in programma di passare tutta la notte a vezzeggiare e venerare questo tuo bellissimo corpo. Pensi che sia abbastanza generosa come dose di coccole?

Le mormorò in un orecchio, mordicchiandole il lobo e coprendo gli ultimi passi che li separava dal plaid portandola in braccio. Una volta sistematisi, il Delfino si liberò del cappello e del mantello, che ripose con cura accanto a sé, rimanendo in jeans e felpa, e iniziò a svuotare il cestino mentre raccontava all'americana come lui e Cappie fossero riusciti a trovare quel posto.

Una coppia terribile, mh?

Non puoi neanche immaginare quanto!

In effetti con tutto quello che lui e la sua sorellina avevano combinato a Hogwarts negli anni passati forse "terribile" come aggettivo era un po riduttivo. Alla fine del breve racconto davanti ai due ragazzi si trovava una delle tavole imbandite della Sala Grande in miniatura, e diversamente non poteva essere considerata l'impossibilità di far apparire del cibo ma solo evocarlo da un luogo conosciuto, le cucine del Castello lo quel caso.

Ma non è contro le regole stare qui, giusto? Insomma, se così fosse stato, il Prefetto non vi avrebbe aiutato a trovare questa stanza…

Bé Vergil prima che Prefetto era un amico - perché adesso il ruolo di Professore implicava naturalmente tenere una maggiore distanza anche se quello non lo aveva trattenuto dal dare alla Tassetta dei consigli a dir poco aberranti. - Comunque no, non é contro le regole. Siamo pur sempre a scuola e la magia del Castello impedisce di chiedere cose potenzialmente pericolose - o almeno era quello che aveva sempre pensavo - Però essendo impossibile per chiunque accedervi quando é occupata penso che i docenti non sarebbero molto contenti di sapere che siamo qui.

Probabilmente solo Vergil non avrebbe avuto alcun problema, non perché immaturo o superficiale ma perché abbastanza giovane da ricordare benissimo com'era avere la loro età. Quello era, secondo il portoghese, il suo punto di forza come insegnante, oltre ovviamente alla preparazione.

Prefetta… Perfetta?

Esatto, al secolo Alexis Parker. É un peccato che tu non l'abbia conosciuta, credo che l'avresti trovata molto simpatica. É una persona intelligente, disponibile, preparata praticamente in tutto, tanto paziente quanto ligia alle regole, anche quelle non scritte.

Motivo per cui non si era rivolto a lei per sapere come accadere alla Stanza delle Necessità. Poco o nulla invece sapeva dei Prefetti dei Draghi o meglio di come si rapportavano con gli studenti, anche se nutriva la speranza che Seal fosse meno "ingessato" quando si trattava di aiutare gli altri Draghi.

Un po' assenti, in realtà, ma anche piuttosto disponibili.La più presente è sicuramente la nostra Caposcuola, anche se essendo la docente di Erbologia mi fa un po' strano rivolgermi a lei per qualche problema!

Ti capisco perfettamente. Io ho impiegato un bel po’ di tempo per scindere la mia Capa dalla VicePreside e dalla docente di Incantesimi o meglio per comprendere che il problema era solo mio visto che lei non subisce alcuna trasformazione a seconda del ruolo che riveste, al massimo é più formale quando veste i panni della Vice.

Mentre chiacchieravano Jorge si era riempito il piatto con una porzione abbondante di pasta che stava gustando lentamente rispetto al suo solito, giusto per non scandalizzare subito la Randall. Ci sarebbe stato modo in futuro per mostrarle tutti i suoi innumerevoli difetti.

Mmmh, che buono! Mi è mancata la cucina degli elfi di Hogwarts, anche se lo street food americano ha sempre il suo ricco perché!

Il ... cosa? - chiese incuriosito come ogni volta che si parlava di cibo - Sono stato in America una sola volta per lo scontro tra Cori e l'unica cosa che ho assaggiato nel campus della Cyprus sono stati i milk shake. – e da come gli brillavano gli occhi era abbastanza chiaro di cosa pensasse di quella bevanda dolciosa, semplicemente divini. – Per quanto riguarda la cucina di Hogwarts è semplicemente spettacolare, non ho mai visto tante pietanze gustose in vita mia…

Perché per quanto la madre potesse cucinare bene, le loro risorse economiche non gli permettevano di comprare chissà che cosa.

Sai… è stato un po' strano tornare nel mondo babbano.Al di là della morte di mia madre, dopo aver passato del tempo al Castello… non so, è stato difficile riabituarmi ai ritmi di chi non concepisce la magia, e soprattutto non poterne parlare per nessun motivo.

Perché, hai solo amici babbani a casa?

Chiese curioso, versando un po’ di succo di zucca nel proprio bicchiere e anche in quello della Draghessa, se avesse mostrato di gradirne un po’.

Anche per te é stato lo stesso, all'inizio?

Per me è così ogni volta che torno a casa – ribattè con una scrollata di spalle, così abituato a quella sensazione di estraneità da non farci più tanto caso – All’inizio era solo più dura e più difficile non sentirsi un estraneo a casa propria, tra quelli che fino a pochi mesi prima erano miei amici. Non poter dire dove stavo tutto l’anno né cosa facevo non rendeva le cose più facili anzi non faceva altro che alimentare pettegolezzi sempre più improbabili e imbarazzanti. I più gettonati erano due: una casa di correzione per minorenni e un centro di recupero per qualche tipo di tossicodipendenza – e considerato le media delle persone che vivevano nel suo quartiere nessuna delle due ipotesi era completamente inverosimile – In realtà il primo anno mi sono sentito un estraneo praticamente ovunque… qui perché essendo natobabbano tutto era nuovo e molti dei discorsi che sentivo mi sembravano semplicemente assurdi – come appunto era stato per il Quidditch – lì perché in un anno le cose che cambiano sono talmente tante che finivo per non raccapezzarmi più. Credo che senza l’aiuto di Cappie e di mio cugino alla fine sarei impazzito… - perché da solo non sarebbe mai riuscito a trovare la sua dimensione in entrambi i mondi. – Xavier mi manda ogni mese un gufo con tutte le novità e i nuovi trend letterari, oltre ai pettegolezzi che non posso non sapere così quando torno sono preparato su più o meno tutto… Anche se spesso finisco per fare una confusione incredibile…

Perché le cose da ricordare erano troppe e finivano con il confondersi con quello che aveva fatto a Hogwarts durante l’anno.
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Messaggioda Victoria » 21/10/2014, 20:42

[handwriting]Che mi serviva un posto romantico per stare insieme a te.
La Stanza deve aver "letto"nel mio cuore il rammarico per non essere ancora riusciti a fare un pic nic.


Oh… - le guance di Victoria si colorarono a quelle parole, che tiravano fuori il lato più romanico e dolce di Jorge - Hai avuto un pensiero fantastico, sai?
Sono felice… avevo paura che mi avessi messa da parte, durante queste vacanze…
- ammise la Randall, decidendo di essere sincera come Alvares era stato con lei - e vedere che non è così, beh… mi fa andare il cuore a mille.

Gli sorrise, sentendosi speciale per lui, sentendo che il dispiacere per il non poter stare insieme nel weekend era stato in parte mitigato dalla possibilità di passare del tempo lì, in mezzo al verde: certo, poi, che con una dose abbondante di coccole sarebbe stato tutto migliore.

Avevo in programma di passare tutta la notte a vezzeggiare e venerare questo tuo bellissimo corpo. Pensi che sia abbastanza generosa come dose di coccole?

Ridacchiò quando lui la prese in braccio, per poi guardarlo negli occhi, sorpresa, maliziosa e sorridente con aria furbetta, quando il Delfino parlò di passare lì tutta la notte.
Ma lui attendeva ancora la sua risposta, giusto?

Uhm… sì, potrebbe esserlo.
Dipende da quanto sei bravo a farle, le coccole…
- lo provocò la Draghessa, lasciandosi andare ed avvicinandosi al suo collo per mordicchiarglielo leggermente, giusto per farlo eccitare un po'.

D'altronde non poteva essere solo lei quella con gli ormoni a palla, no?
Si fece poggiare a terra e raccontare come avessero scoperto -lui e Cappie- quella stanza fantastica, chiedendogli mentre si serviva da mangiare se fosse o meno contro le regole trovarsi lì.

Bé Vergil prima che Prefetto era un amico.
Comunque no, non é contro le regole. Siamo pur sempre a scuola e la magia del Castello impedisce di chiedere cose potenzialmente pericolose… Però essendo impossibile per chiunque accedervi quando é occupata penso che i docenti non sarebbero molto contenti di sapere che siamo qui.


Ma in fondo nessuno dei docenti deve saperlo, giusto? - replicò l'americana con un sorrisetto che lasciava intendere quanto, con le giuste motivazioni, fosse pronta a trasgredire le regole del Castello.

Intanto lasciava che Jorge le raccontasse del suo passato ad Hogwarts, come del suo rapporto con la Prefetta dei Delfini che, per ovvi motivi, Victoria non aveva potuto conoscere.

Esatto, al secolo Alexis Parker. É un peccato che tu non l'abbia conosciuta, credo che l'avresti trovata molto simpatica. É una persona intelligente, disponibile, preparata praticamente in tutto, tanto paziente quanto ligia alle regole, anche quelle non scritte.

Un piccolo genio, oppure ho capito male io? - domandò la bionda, interessata - E adesso, dopo i M.A.G.O., cosa fa? - gli chiese, mangiando lentamente il cibo che aveva nel piatto e parlandogli poi dei propri, di Prefetti.

Ti capisco perfettamente. Io ho impiegato un bel po’ di tempo per scindere la mia Capa dalla VicePreside e dalla docente di Incantesimi o meglio per comprendere che il problema era solo mio visto che lei non subisce alcuna trasformazione a seconda del ruolo che riveste, al massimo é più formale quando veste i panni della Vice.

In effetti dev'essere difficile, perché non è solo una docente… è anche la Vice Preside!
Però quando mi ha accolto a scuola mi è parsa molto gentile: formale, certo, ma gentile… come Direttrice del Coro com'è?
- s'informò curiosa.

Intanto, Victoria mangiava contenta e soddisfatta visto che amava la cucina di Hogwarts… per quanto anche lo street food americano, doveva ammetterlo, le era mancato tantissimo prima di tornare a casa.

Il ... cosa?

Street food… ne hai mai sentito parlare?

Sono stato in America una sola volta per lo scontro tra Cori e l'unica cosa che ho assaggiato nel campus della Cyprus sono stati i milk shake.

Beh sì, anche quelli sono fantastici! - ammise la Randall con un sorriso - Lo street food, comunque, è il cibo di strada: ma non pensare siano solo schifezze… ormai questo tipo di cucina è diventato un must per gli americani, e ci puoi trovare di tutto! Hamburger, hot dog, pizza, tacos, toast, kebab… la scelta è pressoché infinita, e puoi trovare sia piatti con ingredienti semplici che cose molto più ricercate! - si vedeva che quel cibo le piaceva molto, perché a parlarne si esaltava.

Per quanto riguarda la cucina di Hogwarts è semplicemente spettacolare, non ho mai visto tante pietanze gustose in vita mia…

Annuì, perché se anche di cose altrettanto buone ne aveva mangiate, gli elfi ci sapevano davvero fare in cucina.
Accettò il succo di zucca e intanto parlò di come fosse stato il rientro a casa, un po' strano visti i mesi trascorsi al Castello.

Perché, hai solo amici babbani a casa?

La maggior parte lo sono, soprattutto i miei ex compagni di scuola. - confermò lei, chiedendogli come fosse stato per lui all'inizio.

Per me è così ogni volta che torno a casa… All’inizio era solo più dura e più difficile non sentirsi un estraneo a casa propria, tra quelli che fino a pochi mesi prima erano miei amici. Non poter dire dove stavo tutto l’anno né cosa facevo non rendeva le cose più facili anzi non faceva altro che alimentare pettegolezzi sempre più improbabili e imbarazzanti. I più gettonati erano due: una casa di correzione per minorenni e un centro di recupero per qualche tipo di tossicodipendenza.

Anche a me hanno fatto tantissime domande, è stato molto brutto non poter mai dire niente, ed ammetto che ho subìto anche una bella dose di stress nel ritrovarmi a dover essere sempre evasiva…

In realtà il primo anno mi sono sentito un estraneo praticamente ovunque… qui perché essendo natobabbano tutto era nuovo e molti dei discorsi che sentivo mi sembravano semplicemente assurdi, lì perché in un anno le cose che cambiano sono talmente tante che finivo per non raccapezzarmi più.

Sì, credo di aver capito almeno un po' come tu ti sia sentito…

Credo che senza l’aiuto di Cappie e di mio cugino alla fine sarei impazzito…
Xavier mi manda ogni mese un gufo con tutte le novità e i nuovi trend letterari, oltre ai pettegolezzi che non posso non sapere così quando torno sono preparato su più o meno tutto… Anche se spesso finisco per fare una confusione incredibile…


Se vuoi ti posso dare una mano per studiarli e ricordarli! - gli propose lei allegramente, bevendo un sorso di zucca e leccandosi le labbra per togliere eventuali residui di gocce sulla sua bocca.

E se per caso Jorge si fosse focalizzato su quel punto in particolare del suo volto…

… vuoi assaggiarle per ricordarti come sono?[/handwriting]
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Messaggioda Jorge » 22/10/2014, 20:53

[Giocatori: Jorge Alvares e Victoria Randall]


Era stato imbarazzante dover confessare a cosa avesse pensato esattamente per far apparire la Stanza. Non si vergognava di avere un lato romantico quanto del non aver ancora detto a Victoria che era solo lei a farlo emergere e che quindi la base di qualsiasi cosa ci fosse tra loro non era un semplice "adoro passare il tempo a divorarti le labbra".

Oh…Hai avuto un pensiero fantastico, sai?- sorrise compiaciuto, ricordando a se stesso ancora una volta che la mamma aveva sempre ragione e quindi la verità pagava - Sono felice… avevo paura che mi avessi messa da parte, durante queste vacanze… - il sorriso scemò in una smorfia di senso di colpa, la mano sinistra che andava a scompigliare i capelli al di sotto del berretto che ancora indossava - e vedere che non è così, beh… mi fa andare il cuore a mille.

Le accarezzò una guancia dolcemente, sollevato nell'apprendere di essere stato perdonato non solo per le mancanze che aveva avuto durante le vacanze ma anche per essere costretto a lasciarla sola al Castello per il weekend dopo che lei era tornata apposta per stare insieme. L'accenno più malizioso che velato a doverle fare un sacco di coccole per avere un perdono completo risvegliò la massa di ormoni impazziti che il Delfino riusciva a tenere a freno a stento. Aveva quasi diciassette anni, una bellissima ragazza tra le braccia che lo provocava e un posto isolato in cui, volendo, passare la notte. Come poteva non eccitarsi? Non sarebbe di certo saltato addosso a Victoria come un animale ma era pronto a "prendere" tutto quello che la ragazza era disposta a dargli. E se l'espressione furbetta e maliziosa che stava sfoggiando poteva essere un indizio, quella si prospettava come la giornata/nottata migliore della sua vita.

Uhm… sì, potrebbe esserlo.Dipende da quanto sei bravo a farle, le coccole…

Un ringhio di eccitazione scaturì dalla gola del portoghese per quella doppia provocazione -gesti e parole- e strinse maggiormente la presa sui suoi fianchi, facendola ballonzolare un pochino tra le sue braccia. Avrebbe voluto stenderla sul prato e iniziare subito l'opera di vezzeggiamento che le aveva promesso, ma sarebbe stato poco gentile da parte sua, senza considerare che avvertiva un certo languorino e avere come sottofondo alla coccole i brontolii del suo stomaco sarebbe stato quantomeno imbarazzante. La posò quindi a terra, non troppo distante da sé, e si concentrò su altro come il disporre le pietanze sul plaid, il raccontarle di come, lui e Cappie, erano riusciti a scovare quel luogo con l'aiuto del Tassobello e il tranquillizzarla sul fatto che non stavano violando nessuna regola della scuola, anche se i docenti non sarebbero stati affatto felici di saperli lì, fuori dal loro controllo.

Ma in fondo nessuno dei docenti deve saperlo, giusto?

Giusto!

Confermò dandole un piccolo buffetto sulla punta del naso. Più stava con la Randall più scopriva lati del suo carattere che lo intrigava e gli trasmetteva l'idea che fosse davvero fatta a posta per lui. Intelligente, simpatica, giudiziosa senza essere pesante, pronta ad andare un pochino controcorrente quando questo non comportava eccessivi rischi. Caratteristica quest'ultima che la rendeva una perfetta "guardiana" del suo spirito ancora troppo ribelle e combinaguai, e che invece secondo lui mancava alla sua Prefetta Perfetta. Non che le avesse reso la vita semplice quando stava a Hogwarts, ma nonostante tutto ne aveva avvertito la mancanza quando aveva preso il diploma.

Un piccolo genio, oppure ho capito male io?

No no hai capito benissimo.

E adesso, dopo i M.A.G.O., cosa fa?

Qualcosa di altamente complesso e vitale nel campo della ricerca ma sinceramente non ho capito esattamente cosa.

I rapporti, già di per sé non troppo stretti, si erano dissolti quando la ragazza aveva lasciato Hogwarts e il Delfino si era limitato a collezionare informazioni a destra e a sinistra per avere un quadro fumoso della vita della Parker.

Sai un po’ la invidio, lei sembra aver trovato subito la sua dimensione fuori da qui e sta ottenendo ottimi risultati.

Voci di corridoio, ovviamente, unite a congetture personali basate in fondo sul nulla che gli adombrarono per un attimo lo sguardo. Da quando aveva iniziato a lavorare l'Alchimia e le sue potenzialità creative avevano attirato non poco la sua attenzione, mettendo in dubbio la sua determinazione a diventare solo un Pozionista. Ma queste due carriere erano compatibili e soprattutto lui sarebbe stato in grado di gestire entrambe? Erano quelli gli interrogativi che lo assillavano e a cui non riusciva a trovare una risposta. Avrebbe dovuto parlarne con qualcuno ma se si escludeva la Bennet- che si sentiva di tradire ogni volta che quei pensieri si affacciavano nella sua mente - chi gli rimaneva?

Forse potrei chiedere al Capitano se mi organizza un incontro con Alexis.

Si disse per poi raccontare all'americana di come anche lui, i primi tempi, avesse avuto non poche difficoltà a rapportarsi con la Vireau, visto il triplice ruolo che ricopriva a scuola.

In effetti dev'essere difficile, perché non è solo una docente… è anche la Vice Preside!Però quando mi ha accolto a scuola mi è parsa molto gentile: formale, certo, ma gentile…

Gentile e comprensiva anche quando si trasgrediscono le regole -o si mette a repentaglio la sicurezza dell'intera scuola. Dopotutto invece di buttarlo fuori a calci dopo quello che era accaduto con i minidraghi si era limitato a sospenderlo da scuola e dal Coro - ma è sempre meglio non farla arrabbiare.

Come Direttrice del Coro com'è?

Severa e imparziale ma pur sempre umana. Pretende il massimo ma nulla che vada al di là delle nostre possibilità.

Non come quella arpia Americana che sembrava dirigere più una caserma che un Coro di studenti. E fu proprio del Campus americano, o meglio dell'unico cibo che vi aveva assaggiato, che parlarono subito dopo quando la Draghessa, ammise che pur appezzando la cucina di Hogwarts aveva sentito la mancanza di qualcosa che si chiamava street food e che alle orecchie di Jorge suonava come qualcosa di misterioso e sconosciuto.

Lo street food, comunque, è il cibo di strada: ma non pensare siano solo schifezze… ormai questo tipo di cucina è diventato un must per gli americani, e ci puoi trovare di tutto! Hamburger, hot dog, pizza, tacos, toast, kebab… la scelta è pressoché infinita, e puoi trovare sia piatti con ingredienti semplici che cose molto più ricercate!

Jorge si leccò le labbra come se quell'elenco gli avesse fatto venire l'acquolina in bocca, e in effetti era così, mentre valutava cosa conosceva e cosa no.

Hummm tacos a parte sono tutti cibi che conosco ma a Lisbona i chioschi in strada sono pochi e spesso anche per una pizza devi andare al ristorante.

Con le controindicazioni economiche del caso. Quella forse era l'unica grande differenza tra i due, visto che, pure essendo una Purosangue, Victoria conosceva perfettamente il mondo babbano e soprattutto le difficoltà di "ambientazione" insite nel doversi barcamenare tra due mondi che non dovevano né potevano incrociarsi. Condivise quindi con lei il senso di estraneità che aveva provato i primi anni e le teorie che erano girate nel quartiere sul suo conto, nessuna delle quali edificante, certo che l’altra non avrebbe avuto alcuna difficoltà a comprenderlo e quindi non l’avrebbe preso per pazzo o compatito.

Anche a me hanno fatto tantissime domande, è stato molto brutto non poter mai dire niente, ed ammetto che ho subìto anche una bella dose di stress nel ritrovarmi a dover essere sempre evasiva…

Sarai stata di certo più brava di me…

Perché in fondo il portoghese di pazienza ne aveva poca e alla fine aveva preso a rispondere malamente a chiunque avesse avuto la malaugurata idea anche solo di guardarlo in maniera strana. Comportamento quello che aveva tenuto in parte anche a Hogwarts quando i discorsi dei suoi compagni di Casata gli suonavano talmente assurdi da fargli presupporre che si stessero prendendo gioco di lui.

Sì, credo di aver capito almeno un po' come tu ti sia sentito…

E questa è una delle cose che mi piace di te…

Mormorò, posando la forchetta nel piatto e allungando una mano per scostarle una ciocca di capelli dal viso e accarezzarle una guancia, una luce dolce nello sguardo mentre la guardava negli occhi. Gli sarebbe piaciuto averla accanto in quei momenti bui, ma grazie alla Trama in ogni caso non aveva dovuto affrontare tutto da solo. Cappie da un lato e Xavier dall’altro l’avevano aiutato a mantenere una sorta di equilibro interiore anche se le nozioni babbane che doveva ricordare per non sembrare un alieno erano talmente tante che immancabilmente finiva per fare una confusione tremenda.

Se vuoi ti posso dare una mano per studiarli e ricordarli!

La guardò perplesso prima di ricordare che Victoria aveva deciso di continuare gli studi babbani e dare l’esame da privatista.

Mi sembra un’ottima idea. La prossima lettera di Xavier la passo direttamente a te così puoi vedere se i vostri piani di studi combaciano in qualche modo. – concordò quindi in parte sollevato dall’aver trovato una tale compagna di studi e in parte disperato perché il tempo a sua disposizione continuava immancabilmente a scarseggiare – A proposito, ma quella parte di studio come va? Riesci a mantenere il ritmo?

Si informò prima che il suo sguardo,la sua attenzione, e parti ben specifiche della sua anatomia venissero attirati da quella lingua provocatrice che accarezzava le labbra della ragazza, e poco importava se il gesto fosse voluto o privo di malizia.

… vuoi assaggiarle per ricordarti come sono?

Non è solo loro che vorrei assaggiare…

Affermò roco, posando il proprio piatto a terra e facendo lo stesso anche con quello della ragazza, prima di sporgersi in avanti, una mano sul manto erboso a mantenere l’equilibrio, l’altra al centro della schiena della ragazza, e la bocca a coprire quella di lei. A discapito del desiderio che sentiva infiammarlo, Jorge si mosse con calma, esplorando con la lingua le labbra di lei, eliminando qualsiasi residuo di succo di zucca, per poi insinuarla nella bocca e coinvolgerla in un bacio profondo alla ricerca del sapore di Victoria, quello proprio della ragazza che lo faceva impazzire. Mentre le lingue ingaggiavano una sensuale battaglia per avere il primato sul bacio, Jorge provò ad esercitare una leggera pressione sull’americana, per invitarla a sdraiarsi sul prato. Nel caso lei avesse acconsentito, si sarebbe steso al suo fianco, di lato, spostando, non appena i polmoni avrebbero reclamato un po’ di ossigeno, l’assalto dalla bocca al collo, che disseminò di tanti piccoli baci misti a morsetti per poi lenire la parte offesa con delle lente lappate, per poi scendere sempre di più fin dove la scollatura del maglioncino gli permetteva di arrivare. Nel frattempo la mano destra si era insinuata al di sotto del vestiario e si muoveva su e giù lungo il fianco, dal bordo dei pantaloni fin verso il reggiseno, in una lenta carezza sensuale.
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Messaggioda Victoria » 22/10/2014, 22:44

[handwriting]Passare una notte intera, da soli, in quella stanza pazzesca che realizzava praticamente qualsiasi cosa passasse per la mente di chi vi si trovava all'interno: se a questo si aggiungeva un picnic con dell'ottimo cibo e la promessa di coccole a volontà, non solo Victoria poteva perdonare Jorge per il non poter stare insieme nel weekend, ma poteva anche tranquillizzarsi sul fatto che lui, durante le vacanze, non l'avesse dimenticata.
E allora via al tempo insieme, mangiando e chiacchierando di qualsiasi cosa venisse loro in mente: dalla scoperta di quella stessa stanza, a quanto fosse legale starvici dentro -che poi bastava non farsi beccare ed il gioco era fatto- all'ex Prefetta del Delfinazzurro, un piccolo genio se la si voleva classificare.

Qualcosa di altamente complesso e vitale nel campo della ricerca ma sinceramente non ho capito esattamente cosa.
Sai un po’ la invidio, lei sembra aver trovato subito la sua dimensione fuori da qui e sta ottenendo ottimi risultati.


E tu ancora non hai idea di cosa fare una volta presi i M.A.G.O.? - domandò la Randall, curiosa - Io non ci ho mai pensato… insomma, ho sempre creduto che avrei trovato un lavoro nel mondo babbano, visto che passavo lì quasi il 100% del mio tempo, ma ora che sono ad Hogwarts, non saprei.
Il mondo magico è affascinante, ma non so proprio se in esso ci sia spazio anche per me.
- ammise, facendo spallucce con aria pensierosa.

E non perché non fosse abbastanza intelligente o cose del genere, ma perché non aveva trovato nulla nel mondo magico che la appassionasse veramente -non che nel mondo babbano le fosse andata meglio, comunque.
Meglio cambiare argomento, prima di deprimersi troppo, magari parlando degli insegnanti del Castello e della Vice Preside, ad esempio, formale ma gentile secondo la poca esperienza della Draghessa.

Gentile e comprensiva anche quando si trasgrediscono le regole, ma è sempre meglio non farla arrabbiare.

Come Direttrice del Coro com'è?

Severa e imparziale ma pur sempre umana. Pretende il massimo ma nulla che vada al di là delle nostre possibilità.

Mica male, allora… ho sentito che alla Cyprus invece la Direttrice del Coro è una specie di Hitler - e chi meglio di lui poteva comprendere quel paragone? - che porta i suoi studenti all'esaurimento… tu sai se è vero? - visto che l'aveva conosciuta, se aveva capito bene.

E per rimanere in tema "America", perché non parlare di tutto il cibo americano delizioso che si poteva assaggiare semplicemente passando da un chiosco all'altro per strada?

Hummm tacos a parte sono tutti cibi che conosco ma a Lisbona i chioschi in strada sono pochi e spesso anche per una pizza devi andare al ristorante.

Sai, dovresti venire a trovarmi una volta, a casa… - disse Victoria, arrossendo appena perché consapevole della portata di quello che gli aveva chiesto: mica avrebbe proposto a chiunque, lì a scuola, di passare da lei durante le vacanze - ti farei girare tantissimi posti ed assaggiare un sacco di cibo pazzesco, secondo me ci divertiremmo da morire!

Sì, lo pensava davvero.
E poi stare nel mondo babbano sarebbe stato facile per lui, visto che da esso proveniva: in effetti una delle cose che le piacevano di loro due insieme, era il fatto che si comprendessero alla perfezione, e che avessero passato le stesse cose.

E questa è una delle cose che mi piace di te…

Sorrise dolcemente a quelle parole e alla carezza sulla guancia, proponendosi poi di aiutarlo a studiare tutto ciò che, in teoria, un babbano come Jorge avrebbe dovuto sapere su quel mondo e la sua storia.

Mi sembra un’ottima idea. La prossima lettera di Xavier la passo direttamente a te così puoi vedere se i vostri piani di studi combaciano in qualche modo. A proposito, ma quella parte di studio come va? Riesci a mantenere il ritmo?

Purtroppo tra le lezioni e i compiti ho rallentato un po'… - ammise la bionda - però in queste vacanze mi sono data da fare per rimettermi in pari, vorrei riuscire a prendere anche il diploma babbano oltre i M.A.G.O., visto che non so ancora in quale dei due mondi sarà il mio futuro! - e più porte si teneva aperte, meglio sarebbe stato per lei.

Ma perché parlare di qualcosa di così noioso, alla lunga, come le materie da studiare, quando potevano iniziare subito a recuperare un po' del tempo perso quand'erano lontani?
Provocando il Delfino, Victoria ottenne una risposta che la fece rabbrividire di aspettativa.

Non è solo loro che vorrei assaggiare…

Chiuse gli occhi quando lui la baciò, schiudendo le labbra così da rendere quel bacio più intenso prima e più umido dopo, con le lingue che danzavano insieme, intrecciandosi; quasi non si accorse di essere finita con la schiena a terra, cogliendo quel particolare solo quando Jorge le lasciò libera la bocca per dedicarsi al suo collo, facendola sospirare più e più volte di piacere.
E che dire della sua mano che, sotto il maglioncino, le accarezzava il fianco con ampi movimenti lenti e volutamente provocatori?

……

Non sapeva cosa dire, forse perché non c'era niente da dire: sperava in cuor suo che il Delfino sapesse dove fermarsi e non andasse troppo oltre, ma non le sarebbe dispiaciuto continuare con quei baci ancora per un po'; per questo cercò nuovamente la sua bocca così da assaporarla ancora, le mani che gli accarezzavano le spalle da sopra i vestiti e giocavano coi capelli alla base della nuca.
E dire che la loro nottata insieme era appena cominciata.[/handwriting]
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Messaggioda Jorge » 24/10/2014, 15:33

[Giocatori: Jorge Alvares e Victoria Randall]


E tu ancora non hai idea di cosa fare una volta presi i M.A.G.O.?

Come erano arrivati a parlare di qualcosa di così spinoso come le sue idee per il futuro?

Questo é il giusto contrappasso per un sentimento basso come l'invidia!

Lo ammonì la sua coscienza, con la voce di sua madre. Ma come non si poteva provare invidia per chi come la sua Prefetta Perfetta, sembrava aver trovato il proprio posto nel mondo lavorativo quando lui aveva ripreso a navigare nei dubbi?

Il mio problema é che ho troppe idee. Vorrei diventare Pozionista e ottenere un posto da qualche parte, però il lavoro mi sta facendo scoprire un lato pratico e affascinante dell'Alchimia che avevo sottovalutato. Devo capire se posso intraprendere entrambe le carriere e quanto mi costerebbe.- perché alla fine il nocciolo era sempre quello. Dopotutto stava dimostrando di avere abbastanza determinazione e capacità organizzative da riuscire a gestire più cose. - Tu invece hai già una idea di cosa fare dopo?

Io non ci ho mai pensato… insomma, ho sempre creduto che avrei trovato un lavoro nel mondo babbano, visto che passavo lì quasi il 100% del mio tempo, ma ora che sono ad Hogwarts, non saprei. Il mondo magico è affascinante, ma non so proprio se in esso ci sia spazio anche per me.

Lo spazio c'è di sicuro, devi solo trovare quello che più si addice alle tue inclinazioni e aspettative.

La tranquillizzò per poi tornare su un terreno più neutro e consono a una giornata di svago, come spettegolare su Prefetti, Capo Casa e VicePreside, soffermandosi su quest'ultima in virtù del triplice ruolo che svolgeva, secondo Jorge, in maniera esemplare ora che il ragazzo era maturato abbastanza per comprenderlo e apprezzarlo. Diverso, anche se non negativo, era invece il giudizio sulle qualità della Vireau in quanto Direttrice del Coro, meno gentile e incline al perdono ma sempre giusta e consapevole dei limiti reali dei suoi allievi.

Mica male, allora… ho sentito che alla Cyprus invece la Direttrice del Coro è una specie di Hitler che porta i suoi studenti all'esaurimento… tu sai se è vero?

Non so se le hai reso giustizia, in fondo Hitler non era poi così malvagio -e dal tono ironico usato era chiaro che non stesse difendendo il tedesco quanto affossando maggiormente la Direttrice Americana - Oltre a sottoporli a esercitazioni assurde per un numero di ore spropositate, considera la musica come una strumento per ottenere gloria e quant'altro, privandola della sua bellezza. Guarda io non sarò un critico ma i suoi studenti hanno una tecnica pressoché perfetta ma molti non ci mettono il cuore.

Lo disse come se fosse un delitto e per lui, che veniva da un luogo dove la musica era lo strumento per eccellenza per esternare i proprio sentimenti, lo era davvero. Per la gioia del portoghese però il soggiorno presso il Campus della Cyprus aveva avuto dei risvolti culinari spettacolari, anche se non avevano colmato le sue lacune in tema di street food americano.

Sai, dovresti venire a trovarmi una volta, a casa…

Un campanellino non propriamente di allarme risuonò nella mente del Delfino che non sapeva se sentirsi più lusingato o terrorizzato da quell'invito. Da un lato era contento di apprendere che Victoria teneva tanto a lui da volergli mostrare casa sua, dandogli allo stesso tempo la prova di non essere l'unico a essersi fatto coinvolgere da tutto quello. Dall'altro temeva che si sarebbe sentito fuori luogo in un ambiente chic come quello da cui sembrava provenire la Randall e che, messo a confronto con gli amici della ragazza, questa si sarebbe resa conto di quanto "semplice" lui fosse. Per non parlare del fatto che non sarebbe stato per nulla salutare per lui incontrare il padre della ragazza verso cui aveva pensieri per nulla casti.

Ti farei girare tantissimi posti ed assaggiare un sacco di cibo pazzesco, secondo me ci divertiremmo da morire!

Di fronte all'entusiasmo della ragazza, tutti i dubbi, legittimi o meno che fossero, sparirono all'istante della mente del Delfino che si ritrovò invasa solamente dall'immagine di loro due insieme che saltavano da un chiosco a un altro, mangiando schifezze, imboccandosi l'un l'altro e ridendo come matti. Anche la prospettiva di conoscere i suoi amici veniva ridimensionata dalla consapevolezza che, maghi o babbani che fossero, non avrebbe avuto alcun problema nel destreggiarsi con loro, a maggior ragione se la Draghessa lo avesse aiutato a studiare e, sopratutto, ricordare quei due o tre argomenti babbani che Xavier gli inviava regolarmente via gufo, la cui conoscenza era di vitale importanza per un qualsiasi adolescente babbano. Victoria, infatti, aveva deciso di non abbandonare gli studi babbani anche se lo studio in parallelo non sembrava procedere a gonfie vele.

Purtroppo tra le lezioni e i compiti ho rallentato un po'…però in queste vacanze mi sono data da fare per rimettermi in pari, vorrei riuscire a prendere anche il diploma babbano oltre i M.A.G.O., visto che non so ancora in quale dei due mondi sarà il mio futuro!

La osservò con aria ammirata e orgogliosa, perchè non si poteva non essere orgogliosi di stare con una ragazza così previdente e intelligente, chiedendosi se per un assurdo scherzo del destino si sarebbero ritrovati lui, un natobabbano, con un lavoro nel mondo magico e lei, una Purosangue, invece impiegata nel mondo babbano. Ogni riflessione seria, o meglio qualsiasi tipo di pensiero che non fosse saggiare la consistenza delle labbra della ragazza e la morbidezza della sua pelle fu spazzato via in un secondo, non appena la lingua provocante di lei fece capolino per ripulire la bocca da piccole gocce di succo di zucca. Il bacio che ne seguì fu umido e passionale e coinvolse completamente il Delfino che, lasciandosi guidare solo dal suo istinto, accompagnò delicatamente il corpo della ragazza fino ad adagiarsi sul prato e continuare l'esplorazione del suo corpo con la bocca e con le mani. Sentirla completamente abbandonata sotto di sè, rilassata e fiduciosa, oltre che desiderosa dei suoi baci, paradossalmente invece di annebbiargli il cervello, fomentandolo a osare sempre di più, gli diede quel tantino di lucidità necessaria per rendersi conto che non avrebbe potuto continuare su quella strada a lungo, tante erano le cose in sospeso tra loro. Non aveva ancora avuto il coraggio di dichiararsi apertamente - e Victoria non gli sembrava essere il tipo di concedersi così al primo che passava solo per il gusto di farlo - nè sapeva come la pensasse la ragazza sul sesso - l'aveva già fatto? Voleva arrivare vergine al matrimonio? Due mesi di frequentazioni erano troppo pochi per fare un passo del genere?. Deciso a non rovinare quel momento, e il resto della giornata, con qualche gesto avventato, Jorge si diede un pugno mentale in fronte e mise una sorta di bavaglio ai suoi ormoni, raccomandandosi di andarci con i piedi di piombo. Ma la pelle dell'americana era così morbida e profumata e invitante che doveva assolutamente assaggiarla, e l'incavo del collo, per quanto invitante, non gli bastava. Iniziò quindi a scivolare verso il basso con il corpo, l'inguine che strusciava contro la coscia della ragazza rendendo evidente l'erezione che vi albergava.

Non ti preoccupare, voglio solo provare una cosa.

Avrebbe sussurrato con voce roca ed eccitata nel caso in cui la ragazza si fosse irrigidita o avesse dato qualsiasi altro segno di disagio. Giunto all'altezza del ventre avrebbe sollevato con estrema lentezza il maglioncino - stando ben attento a non distogliere lo sguardo dagli occhi di lei per darle la possibilità di fermarlo in qualsiasi istante con una sola occhiata - e abbassato il viso fino a posare dei lievi baci umidi sullo stomaco e intorno all'ombelico per poi stuzzicarlo con brevi incursioni della lingua.

Mio Dio... sei una tentazione troppo grande...

Sospirò direttamente sul suo pancino, il fiato caldo che si infrangeva contro la pelle delicata e umida dei suoi baci, per poi fare forza su se stesso e ritornare alla posizione di partenza, la mano che continuava a tracciare disegni con i polpastrelli sulla pelle esposta. Catturò nuovamente le sue labbra, in un bacio più famelico del precedente, in cui diede in parte sfogo al desiderio represso, spostando la mano lungo il fianco e stringendola appena in modo da far aderire il corpo di lei al proprio.

Meglio se penso ad altro per i prossimi minuti...

Mormorò quando furono costretti, per mancanza di aria, a interrompere il bacio, dandole un piccolo buffetto sulla punta del naso. Con mosse degne di un contorsionista riuscì ad allungare una mano verso il mantello, senza scostarsi troppo dal fianco di Victoria, e ad estrarne dalla tasca un pacchetto regalo con i colori di Dragargento.

Anche se in mega ritardo, auguri di Buon Natale piccola...

Disse, pronunciando quell'ultima parola con un tono colmo di dolcezza e affetto. Una volta scartato il dono, Victoria al suo interno vi avrebbe trovato un pupazzetto di tela a forma di coniglio con una pancia innaturalmente gonfia e a bozzi. Rigirandolo, sul ventre, vi era una chiusura lampo da cui, una volta aperta, sarebbero scivolati giù dei cioccoli giganti rivestiti di cioccolata bianca e scaglie di cocco, i suoi preferiti.

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Messaggioda Victoria » 24/10/2014, 21:47

[handwriting]Il mio problema é che ho troppe idee. Vorrei diventare Pozionista e ottenere un posto da qualche parte, però il lavoro mi sta facendo scoprire un lato pratico e affascinante dell'Alchimia che avevo sottovalutato. Devo capire se posso intraprendere entrambe le carriere e quanto mi costerebbe.

E non c'è alcun settore magi-scientifico di ricerca che comprenda sia Pozioni sia Alchimia in cui potresti specializzarti? - s'informò Victoria, curiosa.

Chiaro che lo chiedesse a lui, visto che l'americana del mondo magico conosceva meno degli studenti Natibabbani al primo anno lì ad Hogwarts; ma se quello era davvero l'universo della magia dove tutto -o quasi- era possibile, allora perché non poteva esserci anche un settore lavorativo che accorpasse tutto quello che piaceva ad Jorge?

Tu invece hai già una idea di cosa fare dopo?

No, non ne aveva la minima idea, e infatti glielo fece presente senza vergognarsi troppo, ma semplicemente con la presa di coscienza che, avendo scoperto le potenzialità del mondo magico, ora era piuttosto indecisa su quale dovesse essere la tua strada, e soprattutto in quale contesto si dovesse sviluppare.

Lo spazio c'è di sicuro, devi solo trovare quello che più si addice alle tue inclinazioni e aspettative.

Per fortuna ho ancora un po' di tempo, o penso che sarei già entrata nel panico!
E poi sai, nel mondo babbano a 17 anni non si può certo dire che tu sia un adulto…


Stranamente, infatti, il mondo magico tendeva a rendere i suoi abitanti adulti ed autonomi ben prima di quello babbano, il che implicava che -in modo paradossale- se anche fosse stata pronta per lavorare tra i maghi, con tutta probabilità non lo sarebbe stato per i babbani.
Però insomma, c'era tempo per pensarci, no?
Quindi tanto valeva lasciar perdere e concentrarsi sul chiacchierare d'altro, ad esempio di quanto dispotica fosse la Direttrice del Coro della Cyprus Academy.

Non so se le hai reso giustizia, in fondo Hitler non era poi così malvagio.

Addirittura?! - esclamò la Randall, spalancando gli occhi - Ma perché, che cos'ha di così terribile e cosa fa ai suoi ragazzi?

Oltre a sottoporli a esercitazioni assurde per un numero di ore spropositate, considera la musica come una strumento per ottenere gloria e quant'altro, privandola della sua bellezza. Guarda io non sarò un critico ma i suoi studenti hanno una tecnica pressoché perfetta ma molti non ci mettono il cuore.

Non me ne intendo molto di musica ed affini, ma una persona non frequenta un coro per il gusto di divertirsi? - domandò la bionda, perplessa.

Fortuna che almeno, al campus della scuola, aveva assaggiato degli ottimi milkshake, altrimenti non gli sarebbe rimasto nulla di positivo della sua trasferta in America!
Il Paese che aveva visto nascere Victoria, però, era pieno di ottimo cibo -se si sapeva dove cercarlo- e alla ragazza sarebbe piaciuto non poco portare il Delfino in giro per chioschi, negozi e monumenti, passando così del tempo con lui: già si vedeva mano nella mano col portoghese, ad assaggiare una enchilada prima e un hamburger di crostacei dopo, ridendo, commentando, masticando con gusto e condividendo così insieme tanti momenti speciali; non ci vedeva nulla di male nel pensare a questo genere di cose, visto quanto Alvares -ed era piuttosto palese- le piacesse, e visto che l'altro non parve contrariato a quell'idea, tutto ciò fece ben sperare dalla Randall che presto o tardi sarebbe potuto accadere.
Qualsiasi discorso, per quanto interessante, venne però poco dopo messo da parte per qualcosa di oltremodo più piacevole come le famose coccole che Jorge aveva promesso alla biondina: in pochissimo tempo, Victoria si ritrovò stesa in parte sul plaid e in parte sull'erba, la bocca coperta da quella del ragazzo e la lingua intrecciata con la sua.
Sospiri lievi uscirono dalle sue labbra quando il portoghese cominciò a baciarle il collo, ma un'occhiata perplessa lo raggiunse appena lo vide scivolare verso il basso -e la perplessità non era certo dovuta all'erezione che percepiva contro la coscia e che, al contrario, le dava non poco piacere.

Non ti preoccupare, voglio solo provare una cosa.

Mmmh…

Si ritrovò a gemere piano, la Randall, quando lui cominciò a darle piccoli baci sullo stomaco e all'ombelico, tracciandone i contorni con la lingua: socchiuse gli occhi e reclinò il capo appena più indietro, mordendosi il labbro inferiore con desiderio.

Mio Dio... sei una tentazione troppo grande...

E tu mi fai venire voglia di esserlo sempre di più… - sussurrò l'americana di rimando, baciandolo ancora più intensamente e intrecciando le mani dietro al suo collo per attirarlo maggiormente a sé.

Meglio se penso ad altro per i prossimi minuti...

Se pensiamo ad altro… - lo corresse lei, facendogli capire che non era certo l'unico preso da quella situazione e da quel momento - Ma dev'essere qualcosa di davvero unico per distrarmi dalle tue coccole… - lo avvisò lei, salvo ritrovarsi poi con la bocca leggermente aperta per la sorpresa a fissare un coniglietto di stoffa con la pancia gonfia.

Anche se in mega ritardo, auguri di Buon Natale piccola

E decidere se le faceva più piacere il regalo in sé o il fatto che l'avesse chiamata "piccola" era qualcosa d'impossibile da decidere; lo prese tra le mani, il coniglietto, con un sorriso sorpreso ed emozionato in volto, rigirandolo con la pancia in su per aprire la cerniera e ritrovarsi di fronte ai suoi dolci magici preferiti.

I cioccoli giganti di cioccolata bianca al cocco, li adoro! - esclamò infatti, con gli occhi che brillavano di contentezza - Tu… te lo sei ricordato… - e questo la diceva lunga su quanto il ragazzo ci tenesse a lei.

Grazie Jorge, che bel pensiero che hai avuto! - perché se anche non era costoso o ricercato, era comunque personale, e questo era ciò che più contava - Aaaaaah!!

L'intento?
Chiaro, voleva farsi imboccare, e se fosse accaduto, allora avrebbe masticato con enorme soddisfazione, con tutto che magari dopo avrebbe ripreso col salato.

Senti… non vorrei tornare per forza sulle questioni spinose, però… posso farti una domanda un po' personale? - chiese poi Victoria ad Jorge.

E nel caso in cui la risposta fosse stata affermativa…

Ecco… tu quanta esperienza hai con… l'altro sesso?
Intimamente, intendo…
- gli chiese dunque, tutta rossa in viso per l'imbarazzo.[/handwriting]
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Messaggioda Jorge » 25/10/2014, 22:08

[Giocatori: Jorge Alvares e Victoria Randall]

E non c'è alcun settore magi-scientifico di ricerca che comprenda sia Pozioni sia Alchimia in cui potresti specializzarti?

Aggrottò le sopracciglia con aria concentrata, ricercando nella sua memoria qualche informazione in merito senza però trovare nulla.

Non ne sono certo ma sai non è proprio la ricerca quello che mi attira. Cioè mi piace studiare composti nuovi e cercare interazioni impossibili ma è la creazione vera e proprio ciò che mi affascina. Stare chino su un calderone o un alambicco per ore e alla fine ottenere qualcosa di miracoloso o quasi. – e da come gli brillavano gli occhi si comprendeva senza alcuna fatica quanto entrambe le materie, soprattutto dal lato pratico, lo facessero impazzire – In ogni caso ho ancora un po’ di tempo per rifletterci su e trovare il consigliere perfetto.

E se Jorge, pur essendo al settimo anno, aveva ancora un po’ di tempo davanti a sé per decidere cosa fare da grande, a maggior ragione non c’era da stupirsi se Victoria ancora non sapesse cosa fare dopo la scuola né dove, vista la sua idea di prendere il diploma sia nel mondo magico che in quello babbano.

Per fortuna ho ancora un po' di tempo, o penso che sarei già entrata nel panico!
E poi sai, nel mondo babbano a 17 anni non si può certo dire che tu sia un adulto…


In Portogallo non puoi neanche guidare la macchina…

Mentre per quel che ne sapeva lui – non è che avesse approfondito di chissà quanto l’argomento non avendo alcuna intenzione né possibilità economica di comprarsi un’auto - in Inghilterra era possibile farlo a partire dai 17 anni. Probabilmente in America vigevano altre regole, più rigide che negli altri Paesi se i governanti erano tutti come la Direttrice del Coro della Cyprus, dispotica e tirannica peggio di Hitler, che considerava la musica solo come uno strumento per poter ottenere gloria e fama e trattava i musicisti come dei piccoli soldatini.

Non me ne intendo molto di musica ed affini, ma una persona non frequenta un coro per il gusto di divertirsi?

Esatto. Per divertirsi, stare in compagnia, migliorarsi e riuscire a coinvolgere gli altri con la propria musica…

Gli sarebbe piaciuto invitare Victoria a una delle prove del coro, per farle vivere un po’ quell’atmosfera giocosa e coinvolgente che vi si respirava, ma al di là del fatto che non sapeva quando alla sua Capa avrebbe fatto piacere avere una spettatrice, l’idea di esibirsi davanti a lei lo metteva non poco in imbarazzo. Purtroppo il tempo per esercitarsi fuori dagli orari stabiliti era davvero esiguo e di progressi il portoghese non ne aveva fatti poi molti. Di diversa natura era l’imbarazzo che colse il ragazzo non appena Victoria gli propose di andare a trovarla a casa sua per una full immersion nella cultura culinaria americana. Avrebbe dovuto conoscere suo padre e affrontare i suoi amici ma ogni paranoia passava in secondo piano di fronte alla prospettiva di passare del tempo insieme a lei, a ridere, scherzare e fare un sacco di esperienze nuove. Alla fine sarebbe stato divertente anche pianificare il viaggio, possibilmente intorno alle vacanze di Pasqua – perché per quel periodo forse avrebbe avuto abbastanza soldi da potersi permettere un soggiorno in America – ma in quel momento, con Victoria seduta al suo fianco che lo provocava in maniera tanto innocente quanto maliziosa, l’unica cosa a cui Jorge riusciva a pensare era baciarla, baciarla e ancora baciarla. Non sussistendo ostacoli alla realizzazione dei suoi desideri, il portoghese la stese delicatamente sul plaid e si impegnò anima, e soprattutto, corpo a coccolarla e vezzeggiarla, fomentato dai sospiri di piacere che fuoruscivano dalle labbra della ragazza, rosse e gonfie per i baci che si stavano scambiando. Avrebbe voluto assaggiarla ovunque, come l’erezione che spingeva contro la stoffa dei suoi jeans e strusciava contro la coscia della ragazza dimostrava, ma doveva trattenersi per non rovinare quel momento, sperando che fosse la Randall in qualche modo a fargli capire se e fin dove avrebbe potuto spingersi. L’unico guizzo di intraprendenza che si concesse fu di scivolare fino al suo pancino e giocherellare con la lingua con il suo ombelico, peccato che i gemiti che riecheggiarono nelle sue orecchie non lo aiutavano di nulla a mantenere il suo già labile autocontrollo. Quando poi sollevò lo sguardo verso la ragazza lo spettacolo che si trovò davanti fu a dir poco da infarto: con il capo reclinato, gli occhi socchiusi e il labbro inferiore intrappolato tra i denti, Victoria era da stupro. O una tentazione troppo grande per un sedicenne in piena tempesta ormonale come le fece notare subito dopo, allontanandosi da quella zona un po’ troppo compromettente.

E tu mi fai venire voglia di esserlo sempre di più…

Non esattamente le parole giuste da dire a qualcuno che aveva bisogno di una doccia gelata per non saltarle addosso, così come il bacio che si scambiarono non fece altro che gettare benzina sul fuoco, alimentando il desiderio che aveva di lei. La strinse con ancora più possesso a sé, approfondendo il bacio quanto più possibile per poi staccarsi da lei non bruscamente ma con decisione perché non era certo di non poterle resistere ancora a lungo se avessero continuato su quel terreno super minato.

Se pensiamo ad altro… Ma dev'essere qualcosa di davvero unico per distrarmi dalle tue coccole…

Le sorrise complice contorcendosi in modo da riuscire a raggiungere il suo mantello e con esso il pacchetto che avrebbe dovuto spedirle via gufo quella mattina. Chiamarla piccola mentre le porgeva il regalo gli venne talmente spontaneo da non notarlo nemmeno, troppo impegnato a scrutare con attenzione il suo viso per cogliere la reazione alla vista del contenuto del pacchetto.

I cioccoli giganti di cioccolata bianca al cocco, li adoro! – raddrizzò la schiena e sorrise raggiante e se fosse stato un pavone poco ma sicuro si sarebbe messo a fare la coda. Temeva che, non essendo un regalo particolarmente ricercato Victoria non l’avrebbe apprezzato - Tu… te lo sei ricordato…

Certo. Posso anche avere un’aria svagata e un sacco di cose a cui pensare ma pongo sempre attenzione alle cose importanti.

Un’altra affermazione pesante e tecnicamente compromettente pronunciata con serenità e senza farsi troppi problemi proprio perché rispecchiava la verità pura. Victoria era importante per lui e di conseguenza lo era qualsiasi cosa la riguardasse, dolce preferito incluso.

Grazie Jorge, che bel pensiero che hai avuto! Aaaaaah!!

Il portoghese prese uno dei cioccoli e imboccò la ragazza, indugiando con il pollice sul labbro inferiore della ragazza, accarezzandolo con una chiara luce di desiderio negli occhi. Scosse quindi la testa, nel tentativo di scacciare quei pensieri, e riportò l’attenzione sul cibo, assaggiando una forchettata di pasticcio di patate.

Senti… non vorrei tornare per forza sulle questioni spinose, però… posso farti una domanda un po' personale?

Il riferimento a delle questioni spinose lo misero sull’attenti e pur temendo che non gli sarebbe piaciuto per nulla l’argomento che avrebbero trattato subito dopo si ritrovò a dare il suo assenso con un semplice cenno del capo, la bocca impegnata a masticare il boccone di cibo. Boccone che per poco non gli andò di traverso quando la ragazza gli pose la fatidica domanda.

Ecco… tu quanta esperienza hai con… l'altro sesso?
Intimamente, intendo…


L’unico motivo per cui Jorge non morì soffocato da un pezzettino di salmone fu che la domanda lo pietrificò all’istante, impedendo al cibo di prendere la via sbagliata. Con gesti calmi e misurati, a nascondere il panico che si stava impossessando di lui, prese il bicchiere e bevve un lungo sorso di succo di zucca, prima di spostarsi un po’ più indietro in modo da poggiare la schiena completamente al tronco dell’albero alle loro spalle. Si mise comodo, con le gambe leggermente divaricate, e le braccia aperte in un muto invito alla ragazza ad andare ad accoccolarcisi in mezzo. Voleva stringerla a sé e, in parte, anche non avere i suoi occhi puntanti addosso ad alimentare il senso di disagio che andava dilagando in lui. Il suo lato portoghese, quella del “mostrarsi macho sempre e a ogni costo” lo esortava a pompare la situazione, a mentire persino se fosse stato di qualche aiuto nell’apparire uno stallone. Il suo lato “magico” – così ribattezzato perché era stata Hogwarts in fondo a renderlo più maturo e giudizioso – invece puntava sulla sincerità perché se mai fossero andati fino in fondo qualsiasi bugia avesse detto in quella circostanza sarebbe venuta a galla, creando più danni che altro.

Non posso reputarmi un esperto ma neanche un novellino… Ho avuto le mie esperienze – sessuali in realtà una sola ma non gli andava di sottolineare quel dettaglio – e teoricamente so dove mettere le mani – mani in questione che, se la ragazza avesse accettato il suo invito, avrebbero iniziato a vagare lungo la sua schiena al di sotto del suo maglioncino se glielo avesse permesso – ma se c’è una cosa che ho capito di voi donne è che non ne esiste una uguale all’altra e che quindi alla fine ogni cosa deve essere vissuta come una esplorazione di coppia… - Quindi non dare mai nulla per scontato, né le zone erogene né le pratiche per poterla portare al piacere, ed essere pronti a sperimentare.- Tu invece che esperienze hai?

Chiese di rimando con un tono di voce un po’ titubante perché, insomma, era una domanda un po’ personale e in fondo non è che volesse davvero sentire la risposta.
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