Re: Per il corridoio...
Inviato: 03/12/2013, 1:40
Cappie...
Mh?
Tu chiamami ancora Professor Cartwright fuori dalle lezioni e dò 500 punti in meno ai Tassorosso, ergo mi faresti del male non una ma ben due volte, guarda che sono ancora fedele alla mia gloriosa ex Casata sai?!
...Eheh, d'accordo Vergil...
Un lieve sorriso adornò per un attimo il volto della Tassorosso alla battuta del prefetto, che sapeva sempre come strapparle una risata anche nei momenti di maggior sconforto, come quello in cui versava in quel momento la ragazza. Tuttavia, nonostante le buone intenzioni e il desiderio di rendersi utile ma senza insistere, Cappie non riusciva a trovare il coraggio di rivelare a Vergil i problemi che l'assillavano, nè ad allontanarsi tranquillamente, liquidando la faccenda con un semplice "Non ne voglio parlare". Per questo, aveva detto una piccola bugia, contando sul fatto che il tassobello non avrebbe mai potuto controllare se effettivamente lei fosse dolorante per il ciclo. A quanto pare, però, la scarsa convinzione nel pronunciare quella frase o forse proprio l'incapacità di non arrossire quando parlava di certe cose, fecero si che il ragazzo non se la desse a bere della menzogna che la giovane strega gli aveva detto, portandolo a farglielo notare in un modo eccentrico, ma sicuramente efficace.
Kelly le ha avute due settimane fa e da quel che ricordo lei mi ha detto che vi vengono in contemporanea...
Kelly...COSA?!
Lo stupore di scoprire che la sua migliore amica parlasse col Cartwright di certi argomenti e dicesse cose che non corrispondevano a realtà (quando mai il loro ciclo era arrivato in contemporanea?!) la sviarono nel farle ccomprendere che il professore di Volo, in realtà, stava cercando di farle capire che non aveva creduto ad una singola parola di quello che aveva detto. Solo lo sguardo lungo e intenso che accompagnò le sue parole le fecero intendere, finalmente, la verità, imbarazzandola e facendola arrossire ancora di più di quanto già non fosse. Cappie deglutì, sentendosi in colpa per aver mentito ad un amico, ascoltando poi le seguenti parole del prefetto che riuscirono ad affossarla ancora di più, pur nella loro gentilezza.
Cappie, non serve che ti inventi storie per non parlarmi di quello che ti turba, non voglio mica farmi a tutti i costi i tuoi affari...
No! E' solo che...
Se preferisci tornartene in camera e non dire niente ok, non ti costringo a restare qui ed anzi, se vuoi non considererò la tua assenza alla mia lezione di stasera, quello che ti chiedo però è di non prendermi in giro, d'accordo?
D'accordo...
Aveva ferito il tassobello mentendogli? Se fosse stato Jorge, probabilmente il suo fratellino se la sarebbe presa e a ragione, visto il giuramento che avevano fatto reciprocamente. Quindi perchè Vergil non avrebbe dovuto sentirsi offeso dalle sue parole? Cappie annuì alle parole del ragazzo, lanciandogli uno sguardo dispiaciuto per fargli capire che aveva compreso il suo punto di vista e che avrebbe cercato, in futuro, di non mentirgli più. Tuttavia, la tassetta non ebbe il tempo di congedarsi dal suo prefetto che questi tirò fuori dalla tasca una lettera tenuta in ottime condizioni, porgendogliela e invitandola a leggerla.
Dà un'occhiata...
La grafia, come potè constatare dalla firma finale, era quella di Arianna Ricciardi, la ex-fiamma del Cartwright nonchè attuale meta finale del giovane professore, che stava mettendo tutto sè stesso per poterla riconquistare ed ottenere un'altra chance con lei. Mentre le iridi scorrevano sulle frasi vergate nella bella grafia della ex-Ricciardi, e ormai neo-Vastnor, Cappie sentì un nodo stringerle la gola quando arrivò a leggere del nuovo ragazzo con la quale la mercenaria aveva iniziato a frequentarsi e che, pertanto, poteva precludere qualsiasi possibilità al tassobello di poterla riavere come ragazza. Lo sguardo saettò dalla lettera all'espressione di Vergil, quasi a voler carpire i suoi reali sentimenti e il suo stato d'animo in quel momento; tuttavia, non ci voleva poi un genio per capire che il giovane Cartwright avesse sofferto a quella notizia e Cappie provò un istintivo impulso di abbracciarlo, per farlo sentire meno solo in quel brutto periodo della sua vita.
Vergil, mi dispiace tanto...
Furono le uniche parole che riuscì a pronunciare, mentre restituiva la pergamena al prefetto, cercando altre parole di conforto che, tuttavia, non riusciva a trovare.
Non importa cosa ci sia scritto lì, adesso quello che conta è che tu capisca una cosa: tra amici i segreti, i dolori o le paure si possono condividere, altrimenti che amici siamo?
Non ti sto chiedendo di dirmi subito quello che hai, ma di non provare a mentirmi e semplicemente ricordarti che se vorrai, potrai venire in camera mia per due chiacchiere in qualunque momento, ricevuto?
L'impulso di raccontargli tutto, dall'inizio alla fine, invase per un attimo la mente e il corpo della Tassorosso, che fu costretta a mordersi le labbra per impedirsi di rivelare a Vergil tutto quello che aveva passato e che stava passando, limitandosi ad annuire alle sue parole. Per quanto Tisifone si fosse comportata male con lei, almeno a giudizio della tassetta, la ragazza non se la sentiva di tradire il suo segreto, il loro segreto in un certo senso, forse perchè una parte di lei sapeva perfettamente che un giorno la divinante le avrebbe raccontato tutta la verità e perdere così la sua fiducia significava dimostrarle di essere veramente la ragazzina immatura e capricciosa che lei credeva.
Ricevuto...
Un lieve sussulto la scosse dalla testa ai piedi, portandola a coprirsi la bocca con la mano e a cercare di ricacciare indietro le lacrime che minacciavano di uscire nuovamente fuori. Questa volta, però, la Tassorosso riuscì a controllarsi [d20:20 + Concentrazione:4= 24], facendo dei lunghi respiri e cercando di dimostrarsi più forte e più adulta per supportare Vergil e fargli capire che, al di là di tutto, sapeva di poter contare su di lui in qualsiasi momento.
Vergil, so che non è molto di consolazione ma...Arianna non sa quale ragazzo meraviglioso si sta lasciando scappare...- e non solo per l'aspetto fisico del tassobello, che andava migliorando di giorno in giorno, ma anche e soprattutto per il gran cuore che Vergil dimostrava di possedere in ogni occasione -Mi spiace di averti mentito: hai ragione tu, non avevo bisogno di farlo...- ammettere i propri sbagli, un altro segno inequivocabile che la piccola O'Neill stava imparando a crescere come una persona adulta- Ho parlato con la Samyliak oggi e, dopo il colloquio con lei, mi sono sentita...una ragazzina stupida e immatura...- la rabbia con la quale pronunciò quelle ultime parole era palese nel suo tono di voce, mentre lo sguardo della Tassorosso si induriva al ricordo delle parole di Tisifone e la mano si chiudeva a pugno, stringendo le unghie contro la morbida carne-Sto cercando di dimostrare che non sono più una bambina, che non mi caccerò più nei guai e che posso essere una persona coscienziosa e degna di fiducia...ma a quanto pare, i miei sforzi non valgono un c***o, se tanto persone come la Samyliak e la Vireau mi guardando con la stessa espressione delusa di sempre...-o almeno questo era quello che la tassetta aveva percepito dalla divinante e questa era la cosa che la faceva stare più male. Odiava piangere e il fatto che la donna l'avesse turbata a tal punto da spingerla nuovamente a rinchiudersi in un bagno a piagnucolare come una bambina la faceva sentire vulnerabile e arrabbiata contro di lei-Non volevo annoiare nessuno con i miei soliti problemi, ecco perchè me ne sono uscita con la storia delle "mie cose"...- già, lei non era Kelly, lei di fronte a Vergil non riusciva a parlare in maniera sfacciata, non su certi argomenti.
La tassetta fissò dal basso verso l'alto il Cartwright, aspettando una sua eventuale risposta al problema che gli aveva confessato, mentre le braccia si stringevano in maniera compulsiva al suo corpo minuto e delicato. Non aveva rivelato ogni minimo dettaglio di ciò che l'aveva fatta star male, ma in fondo il corridoio del secondo piano non era proprio il luogo più adatto per lanciarsi in profonde confessioni dell'anima, specie con il via vai di studenti che potevano capitare anche a quell'ora.
Allora...hai già scritto alla Ricciardi che si perderà un mega fustacchione da paura?
Disse, cercando di smorzare con una battuta l'atmosfera grave che si era andata creando in pochi minuti e tentando, con quella battuta, di risollevare il morale al suo adorato prefetto.
Mh?
Tu chiamami ancora Professor Cartwright fuori dalle lezioni e dò 500 punti in meno ai Tassorosso, ergo mi faresti del male non una ma ben due volte, guarda che sono ancora fedele alla mia gloriosa ex Casata sai?!
...Eheh, d'accordo Vergil...
Un lieve sorriso adornò per un attimo il volto della Tassorosso alla battuta del prefetto, che sapeva sempre come strapparle una risata anche nei momenti di maggior sconforto, come quello in cui versava in quel momento la ragazza. Tuttavia, nonostante le buone intenzioni e il desiderio di rendersi utile ma senza insistere, Cappie non riusciva a trovare il coraggio di rivelare a Vergil i problemi che l'assillavano, nè ad allontanarsi tranquillamente, liquidando la faccenda con un semplice "Non ne voglio parlare". Per questo, aveva detto una piccola bugia, contando sul fatto che il tassobello non avrebbe mai potuto controllare se effettivamente lei fosse dolorante per il ciclo. A quanto pare, però, la scarsa convinzione nel pronunciare quella frase o forse proprio l'incapacità di non arrossire quando parlava di certe cose, fecero si che il ragazzo non se la desse a bere della menzogna che la giovane strega gli aveva detto, portandolo a farglielo notare in un modo eccentrico, ma sicuramente efficace.
Kelly le ha avute due settimane fa e da quel che ricordo lei mi ha detto che vi vengono in contemporanea...
Kelly...COSA?!
Lo stupore di scoprire che la sua migliore amica parlasse col Cartwright di certi argomenti e dicesse cose che non corrispondevano a realtà (quando mai il loro ciclo era arrivato in contemporanea?!) la sviarono nel farle ccomprendere che il professore di Volo, in realtà, stava cercando di farle capire che non aveva creduto ad una singola parola di quello che aveva detto. Solo lo sguardo lungo e intenso che accompagnò le sue parole le fecero intendere, finalmente, la verità, imbarazzandola e facendola arrossire ancora di più di quanto già non fosse. Cappie deglutì, sentendosi in colpa per aver mentito ad un amico, ascoltando poi le seguenti parole del prefetto che riuscirono ad affossarla ancora di più, pur nella loro gentilezza.
Cappie, non serve che ti inventi storie per non parlarmi di quello che ti turba, non voglio mica farmi a tutti i costi i tuoi affari...
No! E' solo che...
Se preferisci tornartene in camera e non dire niente ok, non ti costringo a restare qui ed anzi, se vuoi non considererò la tua assenza alla mia lezione di stasera, quello che ti chiedo però è di non prendermi in giro, d'accordo?
D'accordo...
Aveva ferito il tassobello mentendogli? Se fosse stato Jorge, probabilmente il suo fratellino se la sarebbe presa e a ragione, visto il giuramento che avevano fatto reciprocamente. Quindi perchè Vergil non avrebbe dovuto sentirsi offeso dalle sue parole? Cappie annuì alle parole del ragazzo, lanciandogli uno sguardo dispiaciuto per fargli capire che aveva compreso il suo punto di vista e che avrebbe cercato, in futuro, di non mentirgli più. Tuttavia, la tassetta non ebbe il tempo di congedarsi dal suo prefetto che questi tirò fuori dalla tasca una lettera tenuta in ottime condizioni, porgendogliela e invitandola a leggerla.
Dà un'occhiata...
La grafia, come potè constatare dalla firma finale, era quella di Arianna Ricciardi, la ex-fiamma del Cartwright nonchè attuale meta finale del giovane professore, che stava mettendo tutto sè stesso per poterla riconquistare ed ottenere un'altra chance con lei. Mentre le iridi scorrevano sulle frasi vergate nella bella grafia della ex-Ricciardi, e ormai neo-Vastnor, Cappie sentì un nodo stringerle la gola quando arrivò a leggere del nuovo ragazzo con la quale la mercenaria aveva iniziato a frequentarsi e che, pertanto, poteva precludere qualsiasi possibilità al tassobello di poterla riavere come ragazza. Lo sguardo saettò dalla lettera all'espressione di Vergil, quasi a voler carpire i suoi reali sentimenti e il suo stato d'animo in quel momento; tuttavia, non ci voleva poi un genio per capire che il giovane Cartwright avesse sofferto a quella notizia e Cappie provò un istintivo impulso di abbracciarlo, per farlo sentire meno solo in quel brutto periodo della sua vita.
Vergil, mi dispiace tanto...
Furono le uniche parole che riuscì a pronunciare, mentre restituiva la pergamena al prefetto, cercando altre parole di conforto che, tuttavia, non riusciva a trovare.
Non importa cosa ci sia scritto lì, adesso quello che conta è che tu capisca una cosa: tra amici i segreti, i dolori o le paure si possono condividere, altrimenti che amici siamo?
Non ti sto chiedendo di dirmi subito quello che hai, ma di non provare a mentirmi e semplicemente ricordarti che se vorrai, potrai venire in camera mia per due chiacchiere in qualunque momento, ricevuto?
L'impulso di raccontargli tutto, dall'inizio alla fine, invase per un attimo la mente e il corpo della Tassorosso, che fu costretta a mordersi le labbra per impedirsi di rivelare a Vergil tutto quello che aveva passato e che stava passando, limitandosi ad annuire alle sue parole. Per quanto Tisifone si fosse comportata male con lei, almeno a giudizio della tassetta, la ragazza non se la sentiva di tradire il suo segreto, il loro segreto in un certo senso, forse perchè una parte di lei sapeva perfettamente che un giorno la divinante le avrebbe raccontato tutta la verità e perdere così la sua fiducia significava dimostrarle di essere veramente la ragazzina immatura e capricciosa che lei credeva.
Ricevuto...
Un lieve sussulto la scosse dalla testa ai piedi, portandola a coprirsi la bocca con la mano e a cercare di ricacciare indietro le lacrime che minacciavano di uscire nuovamente fuori. Questa volta, però, la Tassorosso riuscì a controllarsi [d20:20 + Concentrazione:4= 24], facendo dei lunghi respiri e cercando di dimostrarsi più forte e più adulta per supportare Vergil e fargli capire che, al di là di tutto, sapeva di poter contare su di lui in qualsiasi momento.
Vergil, so che non è molto di consolazione ma...Arianna non sa quale ragazzo meraviglioso si sta lasciando scappare...- e non solo per l'aspetto fisico del tassobello, che andava migliorando di giorno in giorno, ma anche e soprattutto per il gran cuore che Vergil dimostrava di possedere in ogni occasione -Mi spiace di averti mentito: hai ragione tu, non avevo bisogno di farlo...- ammettere i propri sbagli, un altro segno inequivocabile che la piccola O'Neill stava imparando a crescere come una persona adulta- Ho parlato con la Samyliak oggi e, dopo il colloquio con lei, mi sono sentita...una ragazzina stupida e immatura...- la rabbia con la quale pronunciò quelle ultime parole era palese nel suo tono di voce, mentre lo sguardo della Tassorosso si induriva al ricordo delle parole di Tisifone e la mano si chiudeva a pugno, stringendo le unghie contro la morbida carne-Sto cercando di dimostrare che non sono più una bambina, che non mi caccerò più nei guai e che posso essere una persona coscienziosa e degna di fiducia...ma a quanto pare, i miei sforzi non valgono un c***o, se tanto persone come la Samyliak e la Vireau mi guardando con la stessa espressione delusa di sempre...-o almeno questo era quello che la tassetta aveva percepito dalla divinante e questa era la cosa che la faceva stare più male. Odiava piangere e il fatto che la donna l'avesse turbata a tal punto da spingerla nuovamente a rinchiudersi in un bagno a piagnucolare come una bambina la faceva sentire vulnerabile e arrabbiata contro di lei-Non volevo annoiare nessuno con i miei soliti problemi, ecco perchè me ne sono uscita con la storia delle "mie cose"...- già, lei non era Kelly, lei di fronte a Vergil non riusciva a parlare in maniera sfacciata, non su certi argomenti.
La tassetta fissò dal basso verso l'alto il Cartwright, aspettando una sua eventuale risposta al problema che gli aveva confessato, mentre le braccia si stringevano in maniera compulsiva al suo corpo minuto e delicato. Non aveva rivelato ogni minimo dettaglio di ciò che l'aveva fatta star male, ma in fondo il corridoio del secondo piano non era proprio il luogo più adatto per lanciarsi in profonde confessioni dell'anima, specie con il via vai di studenti che potevano capitare anche a quell'ora.
Allora...hai già scritto alla Ricciardi che si perderà un mega fustacchione da paura?
Disse, cercando di smorzare con una battuta l'atmosfera grave che si era andata creando in pochi minuti e tentando, con quella battuta, di risollevare il morale al suo adorato prefetto.