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Messaggioda Tisifone » 30/06/2012, 14:15

Aveva deciso di insegnare a Stone l’Occlumanzia, decisione questa che non era stata presa alla leggera. Tisifone ci aveva riflettuto molto, dopo aver ottenuto il permesso dalla Preside, perché questo avrebbe implicato passare del tempo, troppo per i gusti della Divinante, in compagnia del ragazzo e avrebbe ridotto il già scarso tempo libero di cui disponeva. Avrebbe dovuto parlarne con Lucas ma non voleva che la relazione con il Tassorosso incidesse troppo sulle sue decisioni professionali: tecnicamente l’Occlumanzia non rientrava tra i suoi compiti di Insegnante, ma in ogni caso quello tra lei e Ferdy rimaneva sempre un rapporto alunno/professore.


Si, io ci ho già pensato ed è ciò che vorrei… Se non era il mio desiderio non te lo avrei mai chiesto.

Le piacque l’uso del condizionale, il suo entusiasmo nel rispondere un po’ meno. Aveva compreso che il desiderio del ragazzo di imparare era forte, e forse era stato proprio quello a far pendere l’ago della sua bilancia sul si, quello di cui aveva paura era che una volta passato l’entusiasmo per la novità l’attenzione e il rendimento del ragazzo sarebbero calati e lei quello non lo avrebbe tollerato.

Attento a quello che desideri… potresti ottenerlo. - Mormorò sibillina, ripetendo uno dei proverbi babbano che tanto piacevano ad Asher. - Spero che la motivazione che c’è dietro sia abbastanza forte da permetterti di sopportare i miei terribili metodi di insegnamento.

Aggiunse poi, come a volerlo spingere ancora una volta a riflettere sulla sua proposta. Quel giorno nelle cucine degli Insegnanti il Prefetto aveva spiegato a Tisifone che il motivo per cui voleva imparare l’Occlumanzia aveva a che fare con quello che aveva subito ad opera del padre, ma la donna pensava che l’odio e la vendetta non sempre rappresentavano la giusta benzina per poter sopportare determinati sacrifici.

Quindi... quando si comincia?

Impaziente noto – e il tono di voce era velato di rimprovero – Pensavo di iniziare a settembre ma se questa estate rimane a Hogwarts forse potremmo anticipare la prima lezione.

I propri programmi estivi erano stati rivoluzionati dalla presenza costante di Lucas nella sua vita: di sicuro si sarebbe assentata da scuola due settimane, la prima da sola e la seconda in compagnia, mentre il resto dell’estate rappresentava per lei un vero punto interrogativo.
Nel frattempo erano giunti nei pressi del Bagno dei Prefetti che, insieme all’aula di Alchimia situata alcuni metri più giù, rappresentava l’unico luogo in cui qualcuno avrebbe potuto nascondersi.

Se non ti spiace io controllo il Bagno mentre tu puoi andare a controllare l’Aula laggiù.

Propose quindi fermandosi a pochi passi dalla porta del bagno.
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Messaggioda Ferdy » 30/06/2012, 15:34

La domanda del ragazzo per quanto riguardava l'inizio delle lezioni di Occlumanzia non fu indiscreta e Tisifone poté notare la sua impazienza, dopotutto era giustificato visto e considerato che non era un Tassorososso, e non mancò di farglielo notare:

Impaziente noto - abbassò lo sguardo, lievemente imbarazzato - Pensavo di iniziare a settembre ma se questa estate rimane a Hogwarts forse potremmo anticipare la prima lezione.

Quella notizia lo aveva maggiormente allettato.
Avrebbe rimandato le vacanze a costo di seguire la prima lezione con la professoressa: prima iniziavano e meglio era.
L'immagine del padre si presentò nei suoi pensieri, e questo lo incentivò maggiormente ad avanzare la proposta di anticipare quanto prima la loro lezione, ma Ferdy non lo fece: era molto già il fatto che la professoressa si fosse messa in gioco per insegnargli quella mantica, poi invadere così la sua privacy chiedendole di spostare eventuali impegni per la lezione non era il caso, ma da parte sua, probabilmente, questa ulteriore disponibilità non ci sarebbe nemmeno stata.

Stranamente è diventata una ronda piacevole...

Pensò il giovane, mentre si accorse di essere arrivati nei pressi del Bagno dei Prefetti e che quindi uno dei due 'vigilanti' sarebbe dovuto entrare per controllare, mentre l'altro avrebbe dovuto fare lo stesso con l'Aula di Alchimia poco più distante. La professoressa assegnò i compiti per entrambi, ma lui non si dispiacque affatto:

Se non ti spiace io controllo il Bagno mentre tu puoi andare a controllare l’Aula laggiù.

Annuì con il capo, mentre con la bacchetta illuminava l'area del corridoio più vicina all'Aula di Alchimia; il Bagno era inoltre più insidioso: nel senso che era più ricco di nascondigli ed era il consueto bagno con la vasca e le toilettes a cabina, da controllare una per una.

Certo, non c'è problema.

Così si separò da lei: avrebbero ripreso il loro discorso una volta terminata l'ispezione.
Prese a camminare, a passo non troppo svelto, il braccio semi-flesso e la bacchetta impugnata, mentre la luce di questa inondava ogni angolo del corridoio man mano che procedeva in avanti. Una volta arrivato davanti la porta dell'aula fece scattare la serratura, mentre la porta si apriva con un sinistro scricchiolio.

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Messaggioda Tisifone » 30/06/2012, 16:10

Era giunto il momento che aspettava da quando aveva avuto inizio al ronda. Certo parlare delle lezioni di Occlumanzia era qualcosa che avrebbero dovuto fare in ogni caso, ma in quel momento per Tisifone aveva rappresentato il diversivo che le serviva per poter rimanere da sola nel corridoio con Ferdy abbastanza a lungo da farlo rilassare e rendere quindi, secondo lei, meno vigile. Giunti nei pressi del Bagno dei Prefetti, propose al ragazzo di dividersi i compiti in modo da dimezzare il tempo, affidando a lui il controllo dell’aula di Alchimia.

Certo, non c'è problema.

Non appena Stone acconsentì a quella divisione semplice dei compiti, Tisifone posò la mano sinistra sulla maniglia della porta del Bagno dei Prefetti, facendo scudo con il proprio corpo alla mano destra con cui impugnava la bacchetta illuminata da un debole Lumos. Sollevò lo sguardo verso il Prefetto e notò con piacere che gli dava le spalle fiducioso mentre copriva l’esigua distanza tra i due locali.

Ora o mai più…

Si disse la donna sollevando leggermente la bacchetta in modo da puntarla alla schiena del ragazzo per poi pronunciare un incantesimo non verbale.

Oblivion…

Obliviate/Oblivion

Difficoltà: 7
Tipo: Incantesimo Generico
Descrizione: Cancella la memoria. Si suppone che sia il mago che lancia questo incantesimo a decidere di quanto debba essere cancellata
Genere: //
Danno: //
Capacità magica =9 + 1/d20= 10


Osservò il fumo argenteo uscire dalla propria bacchetta e dirigersi verso il ragazzo, concentrandosi ( Concentrazione=13) sulla scena nella Foresta Proibita che voleva fargli dimenticare. L’incantesimo non sarebbe stato invasivo, semplicemente il ragazzo avrebbe avuto un ricordo confuso di chi aveva usato cosa per cercare di difendersi dal drago. Stone però si muoveva troppo velocemente, o almeno era quello che sembrava a Tisifone, che si trovò a sperare che l’incantesimo colpisse il ragazzo prima che fosse costretto a voltarsi per aprire la porta dell’aula. In quel caso, infatti, era matematicamente certo che il raggio non lo avrebbe colpito.
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Messaggioda Ferdy » 11/07/2012, 8:49

[lucida]Mentre camminava lungo il corridoio non sentì la porta del bagno dei Prefetti scattare, cosa stava aspettando la Samyliak?
Non si voltò verso di lei, sarebbe parso troppo stupido, quasi come se le avesse dimostrato che in lei non riponeva fiducia.
Continuò ad avanzare a passo moderato: oramai era vicino alla porta dell'aula e non sapeva il perché ma pareva che qualcuno gli avesse messo una fretta di arrivare lì il prima possibile e aprire la porta per scivolarci dentro.
La sua mano si posò sulla maniglia della porta che scattò in avanti non appena la prima fu abbassata, dopodichè si richiuse la porta alle spalle (d20/9 + Resistenza Magica/10 = 19)e cominciò a girare tra le file di banchi, chinando la testa in basso per ogni fila, per controllare che qualche piccolo furbetto non avesse cercato di ingannarlo, ma lui non era tanto stupido da dare solo un'occhiata sull'uscio e tornare fuori.

Niente qui...

Diede un'ultima occhiata all'aula ed infine si diresse verso la porta, pronto a raggiungere l'altra docente.
Chiuse la porta e cominciò a ripercorrere il breve cammino a ritroso, in attesa che la donna terminasse anche lei la sua ispezione.

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Messaggioda Tisifone » 13/07/2012, 12:25

Aveva una mano posata sulla maniglia della porta del Bagno dei Prefetti e l’altra che puntava la bacchetta verso la schiena di Stone, gli occhi fissi sull’impalpabile fumo argentato che veloce volava dalla punta della sua bacchetta verso… il nulla. Il ragazzo si era mosso troppo velocemente e quando l’incanto raggiunse il punto in cui doveva trovarsi la schiena del Prefetto si dissolse nel vuoto.

Chjort vasmì vsjò…

Imprecò tra sé e sé, facendo finalmente scattare la porta del Bagno dei Prefetti e scivolandoci dentro silenziosa, la bacchetta adesso puntata di fronte a sé per illuminare eventuali intrusi.

Respira… inspira… respira… inspira…

Si disse, cercando di recuperare il controllo dei propri nervi, controllo quello che, a giudicare da come tremolava il fascio di luce sul pavimento, era andato completamente a sirene. Aveva fallito un incantesimo semplice in condizioni ottimali e questo la faceva ribollire di rabbia, come se l’essere stata sconfitta dal Mezzo Drago avesse inibito le sue già di per sé non eccellenti doti di duellante. Lentamente si aggirò per il Bagno, ringraziando Merlino per le decine di nascondigli presenti in quel luogo che avrebbero mascherato in maniera eccellente il protrarre del tempo.

Devo assolutamente trovare un’altra occasione per…

Stava cercando di organizzare mentalmente un'altra imboscata al collega quando il suo sguardo venne attirato da un riflesso di luce che filtrava dalla vetrata e si andava a infrangere sulla superficie d’acqua di un catino lasciato per sbaglio pieno. La Divinante fece alcuni passi in avanti, lo sguardo perso nei giochi di luce e nelle inusuali increspature dell’acqua, come se quel liquido trasparente volesse dirle qualcosa.

Aspetterò… sarà il momento a presentarsi a me…

Mormorò con un tono distante come se fosse in trance, per poi perlustrare velocemente il Bagno e uscire dalla stanza.

Sembra che non ci sia nessuno in giro su questo piano…

Affermò quindi, notando come anche Ferdy fosse uscito a mani vuote dall’aula di Alchimia.

Le nostre strade si dividono qui – continuò subito dopo, decretando quindi la fine della prima parte della ronda – Ti manderò un gufo prossimamente per farti sapere quando terremo la prima lezione di Occlumanzia se per te va bene.

E dopo aver ascoltato la risposta del Prefetto, se questo non avesse avuto nulla di importante da dirle, Tisifone avrebbe proseguito la ronda da sola, dirigendosi verso l’ala Est, in modo da poter poi tornare a dormire alla Torre dei Grifondoro.
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Messaggioda Ferdy » 17/07/2012, 8:35

Quando uscì dall'Aula la Professoressa non lo aveva anticipato, sicuramente per via della minuziosità dei nascondigli presenti nel Bagno dei Prefetti o, peggiore ma ultima alternativa, trattenuta a punire qualche studente che aveva trovato nascondiglio nel bagno.
Non dovette aspettare molto comunque: subito dopo la maniglia della porta del Bagno scattò e ne uscì la divinante, anche lei a mani vuote. Doveva essere certamente delusa da quel risultato.

Sembra che non ci sia nessuno in giro su questo piano…

Disse lei, notando che lui aveva ottenuto il medesimo suo risultato. Si limitò ad annuire con il capo, ora la sua attenzione era ancora rivolta all'Occlumanzia e sperava che gli avrebbe detto qualcosa a riguardo prima che le loro strade si dividessero per completare la ronda. Non dovette attendere molto per sapere ciò che gli interessava realmente.

Le nostre strade si dividono qui

Direi di si!

Concordò lui, notando l'assenza di altri squarci da controllare all'unisono.

Ti manderò un gufo prossimamente per farti sapere quando terremo la prima lezione di Occlumanzia se per te va bene.

Annuì di nuovo, questa volta più energicamente: lei avrebbe potuto notare come in quel momento nella sua mente regnasse esclusivamente la parola Occlumanzia.

D'accordo allora. Aspetterò il suo gufo...
Le auguro un buon proseguimento e buonanotte, Samyliak.


E con le labbra alzate in una sorta di sorriso riconoscente si voltò, dando le spalle al Bagno e alla professoressa, deciso a terminare la sua ronda notturna, in preda a lievi sintomi di sonno: dopotutto non era una macchina da guerra come in apparenza.

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Messaggioda Elbeth » 20/01/2013, 22:52

[22 Settembre - intorno alle ore 16.00]


Secondo te ce la farà?

Ne dubito, mia cara, è già la terza volta che ripassa di qua...

Vero, vero! Le scale pare si stiano divertendo parecchio!

Elbeth lanciò un'occhiata torva al ritratto di "Dame all'ora del thè".
Aveva già avuto modo di sbirciarlo prima... La prima volta che ci era passata!
Le pareva di essere osservata, ma pensava fosse solo una sua impressione.
Al secondo passaggio, si era accorta di aver sbagliato proprio grazie a quel quadro.
Ed ora....Beh....
Le due signore fecero finta di essere intente a sorseggiare la loro bevanda, ignorando l'occhiata omicida della piccola Grifondoro.
Eppure lei sapeva benissimo che quelle risatine sommesse erano le loro!
Arrossì violentemente. Aveva già problemi di suo, senza che ci mettessero di mezzo anche gli sfottò dei quadri di Hogwarts!
Non le piaceva fare la figura della stupida, ma aveva un pessimo senso dell'orientamento e d'altronde per lei era la prima lezione di Alchimia. Non era mai stata in quell'aula prima!
E quelle maledette scale parevano faglielo apposta a cambiare di continuo!
Era arrivata a fatica dalla Torre dei Grifondoro fino a lì... Di solito seguiva sempre un compagno, ma voleva passare dalla guferia per spedire la sua lettera a Richard e quindi non era uscita assieme agli altri.
Era andato tutto bene: poi, nell'andare verso l'aula, le scale tra il terzo ed il quarto piano avevano iniziato a girare.
La fronte corrucciata mostrava tutto il suo disappunto!
Riguardò speranzosa la cartina.

Forse... se la giro...

Rigirò la pergamena perfettamente disegnata, mordicchiandosi il labbro inferiore.
Steve era stato gentile a fargliela il giorno prima, ma non pensava di trovare quegli strani "ostacoli"!
Rialzò lo sguardo sulla scala che aveva finito nuovamente di muoversi e guardò sconsolata il lungo corridoio davanti a sè.
Attraversarlo o non attraversarlo? Quello era il dilemma!

Scommetto 10 galeoni che non va!

Ci sto!

Elbeth esasperata si voltò a fissare - ora apertamente - il quadro ed in particolare le due dame raffigurate.
Le sue braccia erano conserte e lo sguardo furioso!*

Invece di prendermi in giro, potreste anche dirmi da che parte devo andare!

Disse con tono piccato ed altezzoso.
Era uscita con largo anticipo dalla Sala Comune, ma ora si stava avvicinando pericolosamente l'orario della lezione.

E noi cosa ne sappiamo?

Vero, vero! Stiamo sempre appese qui, a prendere il thè...

Le due dame erano state altrettanto scostanti.
Si aggrappò alla balaustra.
Mentre discuteva con le due, la scala aveva ricominciato a muoversi!

Certo, signorina, che se non ti muovi, non ci arriverai mai...

Ed altre risatine sommesse accompagnarono il commento sarcastico di una delle due dame.

E mi devi 10 galeoni!

Disse rivolta alla sua compagna di "bevute".
Elbeth alzò gli occhi al cielo.
Quando tornò a guardare davanti a lei si trovò l'ennesimo corridoio davanti.
Si sporse un pò cercando di intravedere qualcosa o qualcuno.
Ma tutto sembrava desolatamente vuoto! Dove diavolo erano gli altri studenti?
Forse aveva sbagliato piano?
Sospirò.

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Ultima modifica di Elbeth il 21/01/2013, 22:19, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Jorge » 21/01/2013, 9:03

In ritardo. O quasi. Se le scale non gli avessero tirato un qualche brutto scherzo sarebbe arrivato a lezione di Alchimia giusto in tempo. Sbuffò sarcastico a quel pensiero, rassegnandosi a prendersi l'ennesima ramanzina dal suo Prefetto. Da quando aveva messo piede a Hogwarts ormai tre anni prima sembrava che le scale gli avessero dichiarato guerra, svoltando all'improvviso un attimo prima che lui decidesse di scendere. E doveva anche essere grato che non cambiassero un attimo dopo perché se no a quest'ora sarebbe già andato a ingrassare le fila dei fantasmi che popolano la scuola.

Ecco che ne arriva una

Mormorò tra sè, prendendo al volo o quasi una scala dal primo piano dove si trovava. Diligentemente si mise dietro la ragazzina che si trovava già sulla scala in attesa che giungessero in prossimità del terzo piano. L'esperienza gli aveva insegnato che provare a spostarsi mentre erano in movimento era qualcosa di deleterio per il suo stomaco.

Signorina non avrai scambiato le scale per un gioco vero? È già la quinta volta che passi da qui.

Ma no mia cara ti sbagli, è solo la quarta.

Lo scambio di battute proveniente da uno dei quadri appesi lungo l'enorme parete con scoppio di risatina al seguito incuriosì non poco Jorge che voltò la testa verso di loro.

Signore buon giorno. Com'è il vostro te oggi?

Chiese con fare galante e un sorrisetto maligno sul viso.

Alvares brutto monello che non sei altro. Non vorrai mica finire di nuovo in punizione?

Lo ammonì una delle due anche se nel tono minaccioso si avvertiva una nota di preoccupazione. Probabilmente ricordava ancora la CaccaBomba che aveva lanciato loro il primo anno quando lo avevano preso in giro perché non aveva il coraggio di scendere da una scala ancora in movimento. Certo ripulire calderoni senza magia era stato tragico ma l'espressione oltraggiata delle due Signore era stata impareggiabile.

Certo che no Madama. Ormai sono cresciuto e non faccio più certi scherzi - rispose con una voce mielosa che lasciava presagire che adesso si dedicava a ben altri scherzi - Volevo solo accertarmi che non stesse trattando male questa mia amica. - continuò, sollevando mentalmente gli occhi al cielo all'idea di star minacciando un quadro - Sapete è molto sensibile.

Aggiunse, posando in maniera protettiva una mano su una spalla della ragazzina sperando che le scale riprendessero a muoversi prima che questa dicesse qualcosa che avrebbe potuto scoprire il suo bluffe.
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Messaggioda Elbeth » 21/01/2013, 22:37

Alvares brutto monello che non sei altro. Non vorrai mica finire di nuovo in punizione?

Certo che no Madama. Ormai sono cresciuto e non faccio più certi scherzi. Volevo solo accertarmi che non stesse trattando male questa mia amica. Sapete è molto sensibile.

Sensibile?

Una mano si posò leggera sulla sua spalla.
Elbeth quasi sussultò: non era abituata a quell’eccesso di confidenza, per cui lanciò un’occhiata fugace a fissare chi fosse lo sfrontato.
Certo! In fondo era intervenuto in suo aiuto, ma le sembrava prendersi un’eccessiva confidenza per essere uno sconosciuto.
Come l’aveva chiamato la dama del ritratto? Alvares?
Era un Delfinazzurro dalla divisa e le pareva di averlo intravisto all’ultima lezione di Vastnor sui vampiri. Le conveniva stare al gioco se voleva uscire da quella situazione incresciosa! Decise, quindi, che nonostante tutto, era meglio approfittare del suo provvidenziale intervento.
Sorrise melliflua al ragazzino e fissò con sorriso di trionfo le due dame indisponenti.
Si sarebbero meritate un bello scherzo! Chissà come sarebbe stato fissare sempre la parete, invece che prendere in giro le persone che passavano… La mano in tasca rigirò la bacchetta, che sembrava aver “sentito” le sue intenzioni.

In fondo sarebbe un banale incantesimo di levitazione e il quadro non è molto più grande degli oggetti con cui mi sono esercitata a lezione!

Pensò la ragazzina.

Bambina, cos’hai da fissare a quel modo?

La dama del ritratto aveva evidentemente notato il suo sorriso furbo e soddisfatto.
Elbeth si sentiva più sicura: aveva o no un alleato? Allora perché non prendersi una rivincita su quelle due?

Oh, stavo solo pensando a quanto sarebbe stata “migliore” la vostra visuale se, ad esempio, il quadro fosse rivolto verso il muro!

Oh! Non oserai mica ragazzina?

Alla dama era andato il thè di traverso.

Ora non ridi più, eh?

La scala terminò la sua parabola mostrando un nuovo percorso di fronte a loro.
Elbeth aveva la forte tentazione di provare, ma una cosa era far levitare il quadro, altra sarebbe stata voltarlo e appenderlo nuovamente al suo posto.
Richiedeva una precisione che lei ancora non possedeva con gli incantesimi, per quanto abile fosse! Girò altezzosamente il suo visino guardando davanti e non degnando più di uno sguardo le due dame.

Potrei osare eccome, ma sarebbe troppo disturbo per voi! Andiamo, Alvares!

Disse con piglio deciso. Peccato che la sua uscita trionfale si scontrò ancora con la dura realtà!
Si ritrovava di nuovo di fronte al solito dilemma: era il corridoio giusto da imboccare per la lezione di Alchimia?
Si mordicchiò nervosamente il labbro inferiore.

Ehm… Quindi, Alchimia è per di l…

Stava per rivolgersi al ragazzino e chiedere conferma della strada da percorrere, quando l’altra dama intervenne ancora.
I suoi sogni di gloria furono bruscamente interrotti dalle due megere!!

Ahahah! Ora farà perdere anche Alvares!!! 10 galeoni che sbaglia!

Accetto!

Rispose prontamente la sua compare.
Era stata educata in modo rigoroso, l’etichetta nella sua famiglia era tutto e finora si era limitata agli sguardi incendiari… ma era anche abituata ad essere trattata come una principessa.
Ed era impulsiva! Molto molto impulsiva!
Era veramente troppo: non poteva più subire le loro prese in giro!

PER MORGANA! Adesso BASTA!!!

La sua mano che rigirava la bacchetta si mosse più veloce dei suoi pensieri.
Nel giro di qualche istante se la ritrovò in mano, puntata minacciosamente contro il quadro e le due dame che ora cercavano riparo sotto il tavolino del thè!
Nella sua brusca manovra aveva inavvertitamente urtato anche il ragazzino che era subito dietro di lei.
Tremava di rabbia!
Le candele che illuminavano fiocamente il corridoio, tremolarono un pò e ondeggiarono pericolosamente la loro fiamma verso il quadro.
Le tazze di thè tintinnarono sonoramente, mentre la bambina fissava con occhi di fuoco le due, che sembravano ora impaurite e goffe nell’urtare il tavolino che non poteva proteggerle dalla furia della bambina.
Nel frattempo le scale avevano ricominciato a muoversi e lei perse un pò l’equilibrio, trovando nuovamente sostegno nella balaustra.

Mormorii di stupore iniziarono a provenire anche dagli altri quadri appesi alla parete, che cercavano di sbirciare cosa stesse accadendo tra i due studenti e il ritratto “Dame all'ora del thè”.

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Messaggioda Jorge » 22/01/2013, 16:24

Sentendo la ragazzina sussultare sotto il suo tocco, Jorge temette che stesse per mangiare la classica foglia babbana e invece rimase zitta, confermando quindi la sua dichiarazione di amicizia. Per il Delfino il battibecco con le Dame del quadro era concluso lì, così distolse l'attenzione da loro per porla sulle scale che, a quanto sembrava, non avevano molta intenzione di spostarsi da lì, manco stessero aspettando di vedere se lo "spettacolo" continuava.

Bambina, cos’hai da fissare a quel modo?

Oh, stavo solo pensando a quanto sarebbe stata “migliore” la vostra visuale se, ad esempio, il quadro fosse rivolto verso il muro!

Oh! Non oserai mica ragazzina?

Un ghigno comparve sul viso di Jorge mentre l'immagine delle due donne costrette a sorbire il tè con la faccia rivolta verso il muro si andava a delineare davanti ai suoi occhi. Una scena impareggiabile, di sicuro, quasi migliore di loro due che bevevano il tè condito con i residui di una Caccabomba. In ogni caso, il portoghese decise che era meglio non intervenire in quella disputa verbale, convinto che la prima, per quanto appartenente alla Casata degli impulsivi per eccellenza, non sarebbe passata ai fatti, sopratutto ora che le scale avevano ripreso a muoversi.

Potrei osare eccome, ma sarebbe troppo disturbo per voi! Andiamo, Alvares!

Ben detto Menina - la appoggiò Jorge, chiamandola con il primo soprannome che gli era venuto in mente e cioè "piccola ragazza" nella sua lingua - Abbiamo cose più importanti da fare.

Come per esempio non farmi scorticare vivo dal mio Prefetto per essere arrivato tardi a lezione e averlo costretto a togliere punti alla nostra Casata.

Aggiunse nella sua mente, occhieggiando il corridoio verso cui la scala si stava dirigendo.

Ehm… Quindi, Alchimia è per di l…

Sentendo pronunciare la parola "Alchimia" Jorge ebbe un attimo di esitazione, non comprendendo come la ragazzina sapesse a quale lezione si stava recando, salvo poi ricordarsi che Grifondoro e Delfiniazzurro erano accoppiati per quell'ora. Purtroppo la sua scarsa prontezza di riflessi ebbe come conseguenza uno scoppio di risata da parte delle due Dame che lì per lì il portoghese non comprese.

Ahahah! Ora farà perdere anche Alvares!!! 10 galeoni che sbaglia!

Accetto!


PER MORGANA! Adesso BASTA!!!

Ma da quanto tempo si trova su questa scala?

Fu quello il primo pensiero che Jorge formulò in reazione allo scoppio d'ira della Grifa, che tra l'altro gli diede modo di comprendere perchè la ragazzina nutrisse tanto astio nei confronti di un semplice, per quanto fastidioso, quadro.

Altro che astio, direi un vero e proprio odio...

Aggiunse, notando con una punta di ammirazione la bacchetta della Menina puntata contro le due Dame che, per ogni evenienza, stavano cercando riparo sotto il tavolo. Stupito per quella reazione, Jorge restò per una manciata di secondi immobili, limitandosi ad afferrarsi saldamente alla balaustra della scala non appena questa si rimise in moto, facendogli finire addosso la ragazzina. La situazione però invece di migliorare andava via via peggiorando, con la fiamma delle candele che tremolava e le tazze da thè tintinnare. Non aveva visto nessun fascio di luce uscire dalla bacchetta quindi non riusciva a comprendere esattamente da cosa fossero causati quegli eventi, se dalla magia spontanea della ragazzina o se fossero casuali. In ogni caso dovevano cessare e anche immediatamente. Certo se il quadro fosse accidentalmente caduto a terra lui non avrebbe sprecato neanche una lacrima ma purtroppo non poteva assolutamente permettere che una cosa del genere accadesse. Quante probabilità esistevano infatti che qualcuno credesse che a causare l'incidente era stata una dolce e indifesa primina quando sulla scala incriminata si trovava anche il bulletto della scuola? Praticamente nessuna. E lui non poteva permettersi di essere ripreso dalla VicePreside, non quando aveva deciso di impiegare tutto il terzo anno per cercare di azzerare la sua cattiva reputazione.
Velocemente si guardò intorno e iniziò a contare i piani che si trovavano al di sotto di loro, rendendosi conto così che le scale stavano tornando verso il corridoio del quarto piano, quello appunto dove si trovava l'aula di Alchimia.

Non vale la pena perdere punti per loro.

Mormorò quindi all'orecchio della ragazza, incapace di credere di essere costretto a dire una cosa del genere, per poi provare ad afferrarle il polso della mano che non impugnava la bacchetta. Se la Grifa glielo avesse permesso, una volta che la scala si fosse accostata al corridoio, Jorge l'avrebbe gentilmente ma fermamente trascinata giù dalla scala, commentando l'accaduto. Nel caso in cui la Grifa avesse opposto resistenza, il Delfino l'avrebbe lasciata sola sulla scala.

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