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Parigi

Messaggioda Sandyon » 23/11/2011, 15:00

Parigi (in francese Paris, pronuncia [paˈʁi] parì; con riferimento alla città antica Lutezia, in francese Lutèce [lyˈtɛs], dal latino Lutetia Parisiorum) è la capitale e la città più popolosa della Francia, capoluogo della regione dell'Isola di Francia e l'unico comune ad essere nello stesso tempo dipartimento.


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Messaggioda Monique » 24/11/2011, 0:47

[Hogwarts - Stanza della Prof.ssa Vireau - Lunedì, ore 19.14]


Non mancava molto, ormai: aveva attivato la comunicazione tra il camino della scuola - della sua stanza per essere precisi - e quello della casa di suo padre, a Parigi, perciò appena Sandyon fosse arrivato i due sarebbero potuti andare insieme. Doveva confessare che si sentiva alquanto stranita all'idea di andare alla festa di compleanno della madre col suo collega, il professore di Difesa.

Una volta l'avrei trovato patetico, ma...
... sarei pazza a trovare qualcosa di patetico nel farmi vedere in giro con un pezzo d'uomo simile.


Si disse Monique, che certo era cresciuta ma di sicuro non disdegnava di apprezzare un esemplare del sesso opposto, quando ne valeva la pena: e nel caso di Sandyon Vastnor ne valeva molto la pena; fece un mezzo sorriso divertito a quei pensieri, chiedendosi come cavolo facesse a pensare a cose del genere proprio quando doveva affrontare i genitori, per di più nella loro casa... ma era stato più forte di lei.

Insomma Monique, un po' di contegno.
Probabilmente ha accettato di accompagnarti per pietà, smettila di illuderti.


Pensò la VicePreside, rimproverandosi per quel suo comportamento infantile, anzi, adolescenziale più che altro: scosse appena il capo e si dedicò a rifinire le proprie labbra, coperte da un leggero velo di rossetto rosso.

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"Ma che bel vestito... forse un po' troppo scollato, non ti pare? In fondo non sei più una ragazzina.
E poi quei capelli sembrano così trasandati, ma perchè non te li curi un po' di più? I tacchi alti poi sono passati di moda cara, mi stupisco che una come te non lo sappia..."


No, non era improvvisamente impazzita, stava semplicemente scimmiottando i commenti che di sicuro sua madre avrebbe fatto su di lei appena l'avesse vista: perchè? Perchè era più giovane, più fresca, più bella, più forte e soprattutto più libera di lei. Caroline era una bellissima donna, indubbiamente, ma si era fatta come svuotare negli anni dal marito, Nicholas: forse era per questo che tanto odiava la figlia, che invece si era liberata dal giogo paterno e combatteva ogni giorno per rimanere libera.
Ma era pur sempre il suo compleanno, quindi avrebbe sopportato ogni critica in silenzio e col sorriso sulle labbra: finito di prepararsi si alzò in piedi, lisciandosi le pieghe del vestito rosso, scollato e corto che indossava, per poi calzare le décolléteés nere a tacco alto che si abbinavano perfettamente con la fascia a vita alta dell'abito; un'ultima scrollata ai capelli, uno spruzzo di profumo - muschio bianco e gelsomino, il preferito di Rose - ed il calore di uno scialle di seta nera posato sulle spalle completarono l'opera.

Pronta.

Si disse guardandosi allo specchio, sorridente e soddisfatta, prima di avvicinarsi alla porta ed aprirla: appoggiato al muro, a braccia incrociate, Sandyon Vastnor la stava aspettando, assolutamente puntuale.

Buonasera...
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Messaggioda Sandyon » 24/11/2011, 1:14

{ IN PERFETTO ORARIO }

Non c'era modo per sottolineare ancor meglio la puntualità dell'uomo.
Sandyon odiava assolutamente far aspettare se stesso quindi a maggior ragione non vedeva com'era possibile far aspettare qualcun altro, almeno per quanto riguardava gli eventi di tipo ufficiale.
Probabilmente per altre occasioni meeno formali come riunioni di professori o cose del genere si sarebbe preso tutto il tempo voluto e necessario, forse nemmeno presentandosi, ma quella sera invece era tutto diverso e per quanto non fosse eccessivamente emozionato perchè per lui era comunque una procedura legata ad un lavoro di vita o morte, sentiva comunque dentro di se il brivido insolito di quando si sta per presentare la propria persona in mezzo a tanta gente accompagnando una donna di bell'aspetto e portamento.

Probabilmente se me lo avessero detto dieci anni fa non ci avrei mai creduto, tsk!

Già, l'uomo, Sandyon Vastnor era sempre stato un uomo comune abituato a posti comuni e gente comune, non di certo a serate di gala, camerieri a destra e sinistra e caviale che scorazzava da tutte le parti.
Il suo era un mondo totalmente diverso allora e divenne solo un po' più vicino a quello di Monique quando prese a lavorare, visto il fatto che per missioni varie aveva iniziato anche a frequentare salotti di un certo livello.
Per quel motivo nel corso degli anni aveva sviluppato per se anche uno stile classico nel vestierio, per essere sempre pronto a qualsiasi evenienza, e a quanto pareva era capitato a proposito qull'occasione.
Aveva optato per un completo gessato color marrone scuro con cravatta mogano antico abbinata.
I capelli seppur lunghi li aveva legati appositamente con un laccio elegante di cuoio nero e resi lucidi così da rimanere bene indietro e non infastidire almeno quella sera. Ai piedi, scarpe da passeggio classiche e sotto la giacca ovviamente una fondina come quelle utilizzate dai poliziotti babbani dove però era custodita la bacchetta.

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Attese quindi lì il momento in cui la donna, finalmente pronta, aprisse la porta per farlo accomodare e dirigersi presso il luogo della festa e quando quel momento arrivò, una volta che la porta si aprì, Sandyon si trovò di fronte la Vice Preside impostata in tutto il suo splendore con un abito da urlo, assolutamente esagerato in senso positivo, accompagnato ovviamente dalla femminilità della scarpa, del cenno di rossetto e dai capelli mossi che spargevano quell'alone di profumo che gli arrivava fino al cervello.
I suoi occhi dal doppio colore oro e azzurro affondarono in quelli di lei che lo salutò con voce a tratti sensuale e avvolgente, probabilmente aspettandosi come ogni donna un commento alla propria mise.
Si spostò da quella posa, sciogliendo le braccia e mettendosi bene eretto col busto, fissandola da capo a piedi muovendo soltanto gli occhi senza entrare nel maleducato muovendo anche il capo.

Buonasera a te, credo mi invidieranno molti invitati a questa festa.

... Femminile...

Osservò Monique fare spazio e quindi entrò all'interno della stanza non soffermando però l'attenzione sui particolari di essa o sull'arredamento. Incline al suo carattere, l'ultima cosa che voleva era mettere in imbarazzo la persona accanto a se facendole vedere che osservava per caso la stanza e le sue caratteristiche, l'avrebbe messa nella condizione di chiedersi cosa ne pensava o di metterla a disagio perchè non aveva avuto il tempo di mettere in ordine durante i preparativi, quindi si diresse senza problemi verso il camino, voltandosi solo un secondo, appena per aspettarla, riprendendo a fissarla in tutto e per tutto.

Direi che siamo in perfetto orario, cosa ne pensi, vogliamo andare?

Non ti perderò di vista un istante... E non credo nemmeno sia così difficile.

Le porse quindi il braccio, attendendo che lei glielo prendesse per avviarsi presso la metropolvere e dirigersi così verso la Vireau manor, il luogo dove era residente l'uomo che avrebbe voluto più di tutti vedere in ginocchio la donna che adesso era accanto a lui. Doveva tenere nervi saldi, doveva tenere fermezza nelle parole e nelle azioni e solo così avrebbe evitato il peggio.
Per quanto poteva sembrare già una missione molto difficile, quella lì era soltanto la premessa e il prologo di quella che sarebbe stata un'avventura della durata di chissà quanti e quanti mesi.
Aveva paura? Probabilmente quella giusta dose che gli avrebbe reso i riflessi e i nervi ancora più saldi e attivi, nulla di più, per il resto, avrebbe dovuto semplicemente fare in modo che per lei quella fosse stata una normalissima e noiosissima cena di gala con la famiglia e i suoi stolti e ricchi amici magnati della malavita francese, nulla di più e nulla di meno.
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Messaggioda Monique » 24/11/2011, 14:21

Monique era una a cui piacevano i complimenti, non era un mistero: certo, sapeva bene che il suo accompagnatore non fosse esattamente un chiacchierone, ma sinceramente le bastò lo sguardo penetrante e lento di Sandyon su tutto il suo corpo per farla sentire soddisfatta.

Buonasera a te, credo mi invidieranno molti invitati a questa festa.

Se conosco bene le famiglie invitate da mio padre, è probabile. Né le figlie dei suoi "amici" né le ragazze scelte come accompagnatrici dei loro rampolli sono mai state un granchè.

Commentò Monique con un mezzo sorriso ironico, avvicinandosi per prendere la pochette nera con chiusura in rosso - sì, la piaceva vestirsi coordinando i colori, per lei quella era l'eleganza - e la bacchetta che, mentre Sandyon si voltava verso di lei, la donna inserì in una fodera attaccata alla propria calza autoreggente sinistra, alzando leggermente il vestito per poi farlo ricadere sulla gamba così da nascondere il tutto: non si sarebbe mai presentata infatti al padre senza essere "armata".

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Direi che siamo in perfetto orario, cosa ne pensi, vogliamo andare?

Sì, direi che ora sono a posto.
La Bergman mi ha dato il permesso di collegare il camino di questa stanza con quello di casa di mio padre, ma per il ritorno dovremo smaterializzarci fuori dai confini della scuola: è un problema?


Domandò la donna, portandosi un ciuffo di capelli dietro all'orecchio: a seguito della risposta di lui, si sarebbe avvicinata all'uomo e avrebbe preso il suo braccio arrossendo però leggermente; da quanto non le capitava di partecipare ad un evento elegante, per di più con un uomo del genere al proprio fianco?

Stai buona Moni, stai buona.

Si disse la VicePreside, entrando nel camino assieme a Sandyon: dopo una manciata di Polvere Volante e l'esclamazione della destinazione, le due figure vennero avvolte da lingue di fuoco verde e scomparvero dal camino della stanza della professoressa Vireau; destinazione? Parigi.

[Parigi - Chateau Vireau - ore 19.30]


Pochi secondi dopo, da quelle stesse lingue di fuoco verde sbucarono nuovamente le sagome di Sandyon e Monique, che una volta usciti dal camino si ritrovarono in un luogo totalmente diverso da quello precedente: un bellissimo salone elegante, pieno di tavoli decorati alla perfezione; sì, i suoi genitori sapevano come trasudare eleganza da tutti i pori, quello era sicuro.

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Umpf, assurdo, che spreco.

Mormorò Monique, decidendo di seguire la musica che sentiva provenire dall'altro salone per trovare la madre, il padre e tutti gli altri invitati: condusse dunque Sandyon verso il salone adiacente a quello da dove erano arrivati loro, ed ecco che furono investiti dalla visione di un'orchestra al completo - probabilmente pagata profumatamente per l'occasione - e da un sacco di persone che lì all'interno della sala chiacchieravano, ascoltavano la musica classica performata dall'orchestra o mangiavano gli stuzzichini che venivano serviti dai camerieri.

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In mezzo a quella marea di gente, Monique non ci mise molto ad individuare la "Regina" di quella festa: sua madre, Caroline Vireau, circondata da un gruppo di donne che la riempivano di complimento; Monique la osservò da lontano inizialmente, più che altro perchè non la vedeva da... beh, da quando era partita dopo il diploma, in effetti. Ed erano passati già 10 anni.

Non che siano morti di dolore nel non vedermi, comunque.

Pensò Moni arricciando appena il naso, aspettando che fosse sua madre ad accorgersi della loro presenza, così da non rovinare subito il sorriso di compiacimento che curvava le sue labbra.

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Purtroppo per Caroline, quel suo sorriso non potè durare a lungo perchè, una volta notata la figlia, si trasformò subito in una smorfia: Monique aveva imparato negli anni che quella smorfia poteva significare un sacco di cose diverse, dal "Non capisco perchè tu debba fare amicizia con la tua elfa" al "Avresti dovuto civettare col figlio dell'ambasciatore belga invece di evitarlo". In quel momento, quella smorfia significava semplicemente "Potevi evitare di metterti così in mostra, dovrei essere io la più bella".

Scusa mamma, ma ho smesso di assecondarti molto tempo fa.

Si disse Moni, lanciando uno sguardo verso Sandyon come a fargli capire che si sarebbero dovuti avvicinare: se lui le avesse in qualche modo fatto capire che l'avrebbe comunque seguita, allora la donna si sarebbe fatta strada per il salone per arrivare dalla madre; durante il percorso, non le sarebbe stato difficile sentire su di sé gli sguardi degli altri, anche perchè aveva dato un'occhiata alle altre ragazze... insipide.
No, non era fintamente modesta e sapeva bene di essere bella e quindi di potersi atteggiare come tale, e proprio perchè era una bella donna le faceva piacere essere guardata in un certo modo: tuttavia in quel momento si sentiva stranamente tesa, forse perchè era troppo tempo che non faceva ritorno in quel luogo che per lei era l'emblema della prigionia.

Madre... siete bellissima.
Posso presentarvi il mio accompagnatore?


La salutò Monique una volta che le fu davanti, avvicinandosi al suo volto per sfiorarne la guancia con un bacio ed introdurre poi Sandyon alla genitrice, la quale lanciò ad entrambi una lunga occhiata penetrante prima di sorridere con aria fintamente cordiale.

Monique, tesoro... sei veramente... radiosa con questo vestito; ma perchè non hai voluto mettere quello che ti ho mandato io, saresti stata un amore...

Sì, ti sarebbe piaciuto... sarei sembrata ridicola.
Una lampadina formato gigante.


Voi dovete essere Sandyon Vastnor, esatto? Mi ricordo di voi, avete conosciuto mio marito per affari se non sbaglio.

Moni rimase per qualche istante stranita da quelle parole, non capendo come fosse possibile che Caroline lo conoscesse: qualche istante dopo però si ricordò che Sandyon aveva lavorato per il padre, e che quindi era probabile che lo avesse incontrato lì a casa visto che il padre certi "affari" preferiva effettuarli tra le mura domestiche.
A seguito della risposta dell'uomo, una voce freddamente cordiale alle loro spalle si rivolse ai due, una voce che provocò un brivido freddo lungo tutta la schiena.

La mia Princesse è tornata a casa... e con un accompagnatore d'eccellenza anche!
Sandyon Vastnor, è un piacere rivedervi.


La donna si volse lentamente, intimandosi l'impassibilità più assoluta, ed ecco che i suoi occhi azzurro ghiaccio poterono affondare in quelli scuri del padre che li fissava con aria compiaciuta e sicura di sé, come sempre con quell'atteggiamento da "sono il padrone del mondo".

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Padre.

Lo salutò Monique senza però avvicinarsi a lui per baciarlo: fu Nicholas, invece, a fare qualche passo verso di lei per prenderle la mano e sfiorarla con le labbra; elegante ai limiti del viscido, altra cosa che negli anni non era cambiata. Lui, invece, era invecchiato parecchio dall'ultima volta che l'aveva visto, ma il tempo passava per tutti e nemmeno il caro Vireau era immune ai suoi effetti.

Sei sempre più bella, l'ultima volta che ti ho vista eri ancora una ragazzina...
... Rose sarebbe stata fiera di te.


Ed eccola lì, la prima frecciatina velenosa di Nicholas che magari parlava poco, ma sapeva certamente cosa dire e soprattutto come e quando dire determinate cose; gli occhi di Monique infatti scintillarono per un momento di rabbia, tornando però velocemente impenetrabili per non dargli alcuna soddisfazione.

Allora, Sandyon... come vanno le cose?
Sono piuttosto sorpreso di vedervi qui, posso chiedere come vi siete conosciuti voi e mia figlia? Durante uno dei suoi viaggi, forse?


Chiese Nicholas all'uomo, una domanda apparentemente innocente ma si sapeva - o almeno Moni lo sapeva, e probabilmente anche il suo accompagnatore - che il padrone di casa non chiedeva mai cose che non gli interessavano davvero; Monique infatti, pur ostentando un'aria tranquilla, si guardava discretamente intorno, i sensi che da tempo aveva messo a riposo ora tutti all'erta per evitare di cadere in qualsivoglia trappola.
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Messaggioda Sandyon » 24/11/2011, 17:17

Se conosco bene le famiglie invitate da mio padre, è probabile. Né le figlie dei suoi "amici" né le ragazze scelte come accompagnatrici dei loro rampolli sono mai state un granchè.

Una cosa è certa: è sicura di se.

Ma non disse nemmeno a se stesso se quella poteva essere una cosa positiva o negativa riferita alla donna, preferì non dire altro, semplicemente attendere che lei prendesse il suo braccio ed avviarsi con tranquillità fino all'entrata del camino.
Sentire il contatto di un'altra pelle femminile accanto a lui lo fece sentire molto strano e a tratti in colpa, ma dentro al suo cuore sapeva bene che non doveva perchè lo stava facendo per una missione e nulla più.
Solo tanta concentrazione, ci voleva solo tanta concentrazione altrimenti sarebbe andato tutto a monte e non se lo poteva permettere.

Sì, direi che ora sono a posto.
La Bergman mi ha dato il permesso di collegare il camino di questa stanza con quello di casa di mio padre, ma per il ritorno dovremo smaterializzarci fuori dai confini della scuola: è un problema?


Se non lo è per le tue scarpe, non lo è nemmeno per me.

Una risposta secca e assolutamenta spassionata, alla fine lui non si faceva troppi problemi a camminare o a muoversi per lunghi spazi vista anche la sua vita passata, sempre a rincorrere il proprio nemico fino a porre fine alla sua esistenza una volta per tutte. Parlava più che altro riferito alle calzature di Monique che a quanto sembrava non erano poi così adatte per andare in giro tra terra ed erba, ma forse la donna aveva già pensato anche a quella evenienza, magari utilizzando una scopa o qualcosa di simile, fatto stava che non era un problema suo. Di sicuro in braccio non l'avrebbe portata, non era la sua intenzione almeno per il momento.

{ Parigi / Chateau Vireau / ore 19.30 }

Raggiunto l'interno del camino quelle fiamme vivide e non calde li avvolsero facendo si che i due invitati si ritrovassero nell'anticamera della festa principale. Una festa preparata a dovere e ricca di ogni ben di Merlino possibile.
Una casa, quella dei Vireau, che Sandyon aveva avuto modo di frequentare molto bene e per alcuni tempi, ma questo lo si sarebbe venuto a scoprire di lì a poco, grazie proprio alla festeggiata di quella cena di gala che in lontananza in mezzo alla gente già arrivata si faceva scudo di sorrisi falsi e chiacchiere inutili: Caroline Vireau.
La signora, una volta che individuò il volto e il corpo della figlia in mezzo alla folla, fece una sorta di smorfia molto particolare, che sembrava fosse rivolta al suo aspetto che a detta dell'uomo che aveva accanto doveva essere a dir poco impeccabile, ma evidentemente così non era per lei, per Carol, la quale si avvicinò un minimo verso di loro e salutò prima la figlia e poi ovviamente lui, ma quel breve scambio di sguardi tra le due parenti fu la cosa che fece comprendere di più a Sandyon il perchè di quella smorfia precedente.

Invidia dunque. In questa famiglia non c'è nemmeno spazio per mettere da parte certe cose dopo molto tempo di svista, tsk, repressi e... Uhm?

Mentre le due donne erano ancora intente a fare i saluti e farsi falsi complimenti con annesse richieste del perchè una non aveva indossato un determinato vestito e quanto mai fosse possibile che l'altra dopo tanti anni fosse ancora così in forma, Sandyon sentì al suo lato di essere osservato attentamente ed anche piuttosto con insistenza.
Volse lentamente e di pochi gradi il viso nella direzione di quel sesto senso ed infatti, di primo impatto in mezzo alla folla di persone presenti a quella festa, due occhi scintillanti scuri lo stavano guardando ed un sorriso morbido e malizioso era rivolto alla sua persona. Una camicetta bianca abbastanza scollata, una collana di perle da parecchi galeoni, orecchini scintillanti di cristallo a forma di fiamma e capelli ondulati color del miele, pelle abbronzata, probabilmente molto giovane, forse coetanea della professoressa di Babbanologia o magari poco più grande.

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Mmhhh...

I loro occhi si fissarono per pochissimi istanti, prima che un gruppo di persone che camminavano per la sala interrompessero quella linea visiva e appena dopo, ecco che la ragazza che l'uomo stava ancora scrutando abbastanza stranito era scomparsa come se nulla fosse, ma per ovvi motivi non si potè mettere a cercarla ancora, anche perchè di fondo era poco interessato a rivedere quello sguardo, sopratutto quando la sua attenzione venne richiamata per forza dalla voce della festeggiata che adesso si mise anche ad interloquire con lui, dopo molto tempo che non si vedevano, anche perchè le ultime volte era giusto un saluto fugace quando la donna portava il caffè o l'amaro a lui e al marito mentre discorrevano.

Voi dovete essere Sandyon Vastnor, esatto? Mi ricordo di voi, avete conosciuto mio marito per affari se non sbaglio.

Vi auguro la felicità migliore in questo giorno, mia signora. Esattamente, ottima memoria.

Una delle cose migliori che aveva imparato di più a fingere l'uomo erano proprio le buone maniere, le stesse che lo spinsero senza troppi problemi ad eseguire un baciamano velato alla donna dai capelli biondi, evitando però il contatto di sguardi cosa che ancora gli risultava parecchio ostica, sopratutto verso chi, come lei, avrebbe voluto volentieri sulla lista nera di una qualasiasi dei suoi clienti. Una lista nera che poteva contemplare tantissimi altri nomi, uno tra i più famosi, quello dell'uomo la quale voce si fece spazio proprio dietro di loro per salutarli.
Sandyon si accorse della sensazione di fastidio che provò Monique nel sentirla, ma a lui al momento faceva poco caldo e freddo, semplicemente attese di potersi voltare e quando Nicholas, il padre della professoressa esibì il suo sorriso migliore, Sandyon fece altrettanto, difatti il suo sorriso migliore era increspare leggermente l'angolo delle labbra per dare la parvenza che avesse veramente fatto qualcosa di lontanamente vicino ad esso.

La mia Princesse è tornata a casa... e con un accompagnatore d'eccellenza anche!
Sandyon Vastnor, è un piacere rivedervi.
Sei sempre più bella, l'ultima volta che ti ho vista eri ancora una ragazzina...
... Rose sarebbe stata fiera di te.


Ma come siamo spiritosi...

Non si azzardò nemmeno con la coda dell'occhio ad osservare la reazione della compagna di festa, per evitare che Nicholas si accorgesse della sua preoccupazione verso di lei. L'uomo doveva credere che quello fra loro era un incontro disinteressato e sopratutto esulo da tutte le cose che riguardavano la vita di Moni, difatti quel passo falso poteva significare sapere l'importanza di Rose nella vita della Vice Preside di Hogwarts e quindi che fra i due c'era già una conoscenza molto più che quella fra colleghi, e inoltre se la presenza avvertita al cimitero fosse stata mandata proprio da lui, comportandosi in modo altruistico verso di lei avrebbe fatto intendere che ad essere lì era proprio Sandyon ed era sempre meglio evitare di dare prove troppo convincenti al nemico. Nicholas questa volta aveva un avversario molto duro ed era meglio cominciare a farglielo capire dall'inizio.

Allora, Sandyon... come vanno le cose?
Sono piuttosto sorpreso di vedervi qui, posso chiedere come vi siete conosciuti voi e mia figlia? Durante uno dei suoi viaggi, forse?


Siamo entrambi docenti alla Scuola di Magia, ho deciso di prendere un anno di pausa dal... lavoro. La sorpresa è anche la mia ma come ben sa sono silenzioso e di buona presenza, insomma l'accompagnatore perfetto, miss Vireau non poteva non approfittare di me, e ho sempre un ottimo ricordo della cucina dei vostri chef...

Fu assolutamente pacato, velatamente ironico e smaliziato e assolutamente naturale nella sua compostezza più completa e classica, come se fosse tutt'altro che un tipo taciturno come lei lo aveva potuto osservare all'interno del castello.
Monique poteva vedere quanto per lui fosse facile mostrare una maschera ben definita e pratica di fronte a persone sgradevoli e allo stesso tempo poteva capire solo ora il lavoro da mercenario quanto realmente avesse potuto cambiare il suo modo e il modo dell'essere umano di gestire la maggior parte delle situazioni, sopratutto quelle spiacevoli.
Ovviamente continuare a tenere quella posa con la donna attaccata al suo braccio ora che non camminavano risultava contro le regole del galateo e scomodo, dunque senza ulteriori indugi e con tranquillità, Sandyon spostò il braccio sciogliendo la presa con lei andando a posare la mano proprio poco sopra il fondoschiena, stringendo appena con garbo, facendola avvicinare a se con eleganza e maestria nel tocco e nel movimento, dimostrando di sapere sempre come comportarsi in maniera educata nei confronti della donna che si accompagna ad una serata del genere.
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Messaggioda Monique » 24/11/2011, 21:52

Vi auguro la felicità migliore in questo giorno, mia signora. Esattamente, ottima memoria.

Di sicuro Sandyon sapeva come fingere, e ci riusciva benissimo... gli avrebbe dovuto fare i complimenti una volta usciti da lì: lo osservò fare il baciamano a sua madre e frontaggiare poi lo sguardo del padre con tutta la serenità del mondo, riuscendo addirittura ad increspare il labbro in segno di sorriso.

Siamo entrambi docenti alla Scuola di Magia, ho deciso di prendere un anno di pausa dal... lavoro. La sorpresa è anche la mia ma come ben sa sono silenzioso e di buona presenza, insomma l'accompagnatore perfetto, miss Vireau non poteva non approfittare di me, e ho sempre un ottimo ricordo della cucina dei vostri chef...

Entrambi docenti, ma che fortuita coincidenza! - esclamò Nicholas, un sorriso sulle labbra che però non contagiò anche i suoi occhi - Siamo rimasti molto sorpresi quando Monique ci ha detto che sarebbe tornata ad Hogwarts come insegnante, non è vero Caroline? - aggiunse, voltandosi verso la moglie che annuì lentamente - Ma d'altronde la nostra Princesse può riuscire in qualunque cosa desideri, perchè è... speciale.

Un altro brivido percorse la schiena della donna, che ringraziò Sandyon per averla presa per la vita ed avvicinata a sé: in quel momento aveva bisogno di sentire il calore del corpo dell'uomo per non fare qualcosa di molto poco educato e soprattutto che avrebbe potuto rendere poco piacevole la situazione... come saltare al collo del padre.

Signori!

Esclamò Nicholas, attirando l'attenzione dei presenti: gli invitati si volsero verso di lui, e Monique ebbe modo così di riconoscere molti degli scagnozzi del padre, uomini che in passato avevano lavorato per il francese e che la donna si ricordava a pranzo o a cena a casa loro.

Questa sera non festeggiamo solo il compleanno della mia splendida moglie Caroline - e qui tutti gli invitati si lasciarono andare ad un applauso verso la festeggiata che fece un sorriso imbarazzato, e per Moni finto - Ma anche un avvenimento che per me è motivo di gioia: mia figlia Monique è finalmente tornata a casa dopo 10 anni di assenza!

Fortunatamente anche Moni era brava a fingere, perciò quando partì anche il secondo applauso, questa volta per lei, la giovane donna sorrise con aria raggiante, ringraziando gli invitati con un cenno modesto del capo: in realtà era perfettamente consapevole che Nicholas sapeva quanto poco lei fosse felice di essere lì, ma gli piaceva tanto fare quelle scene che era inevitabile.

So bene che i nostri chef ci stanno preparando una cena indimenticabile, tuttavia spero perdonerete questo povero vecchio sentimentale che si vorrebbe concedere un ballo con sua figlia. Il suo accompagnatore, Sandyon, sono certo sarà lieto di far ballare la mia bellissima consorte.

Avrebbe voluto strozzarlo, veramente: poteva farlo senza farsi notare? No, probabilmente no, doveva solo sopportare e stringere i denti fino alla fine; in particolare, in quel momento non poteva certo rifiutarsi di ballare con lui, quindi anche se a malincuore si allontanò di un passo da Sandyon, proprio mentre Caroline si faceva avanti.

Mi fate ballare, monsieur Vastnor?

Domandò dunque la festeggiata a Sandyon, proprio mentre Nicholas si avvicinava a Monique e le tendeva la mano: la francese soppesò quel gesto per un secondo, poi, consegnando il proprio scialle e la borsetta ad un cameriere che era prontamente comparsole accanto, poggiò la sua mano su quella del padre e si fece portare al centro del salone, invaso ben presto dalla musica di un valzer.

[yt]http://www.youtube.com/watch?v=sBPBCX144qQ[/yt]


E per quanto a Monique facesse schifo l'idea di stare così a contatto col padre, come se nulla fosse si strinse a lui e prese a ballare sulle note di quella musica, lanciando solo una volta uno sguardo su Sandyon per capire come se la stesse cavando lui: e dire che il primo ballo avrebbe tanto voluto fosse...

Allora, mia Princesse... è da tanto che non ci vediamo.

Sempre troppo poco il tempo passato lontano da voi, padre.

Come siamo cattive, cosa potrò mai averti fatto di così male per meritarmi il tuo odio...

Rovinarmi la vita non è una motivazione sufficiente per voi?

Nicholas ridacchiò a bassa voce, facendo volteggiare Monique sulla pista da ballo con un'eleganza ed una maestria invidiabili, lanciando una veloce occhiata su Sandyon prima di tornare a guardare la figlia.

Te lo sei scelto proprio bene l'accompagnatore, anche se non credevo ti piacessero persone del genere...

Che volete dire?

Ma come, non sai del suo passato e di quale fosse il suo lavoro? Non ci credo, no, sono sicura che conosci i suoi... passatempi... potrebbe essere a Hogwarts sotto un mio ordine, non ci hai pensato?

E seppure Monique non reagì in alcun modo a quella provocazione, dentro il suo animo provò come una forte fitta di apprensione: possibile? Sandyon le era sembrata una persona fondamentalmente buona, però... però era bravissimo a nascondere ogni emozione o pensiero, e per il castello si erano incontrati spesso: certo, aveva sempre pensato che fossero coincidenze, però... però...

... no, è stata la Bergman a volerlo a scuola, magari mi sta sulle scatole ma so che non è una stupida. Non si sarebbe mai lasciata fregare, soprattutto da mio padre.

Si disse Moni, decidendo di fidarsi della Preside di Hogwarts e di non lasciarsi condizionare dalle frecciatine lanciate dal padre per riempirla di dubbi. Continuò dunque a ballare con Nicholas, esibendo un'espressione ferma sul viso.

Facciamo un gioco, vuoi? E se rispondi correttamente alle mie domande, prometto che stasera filerà liscia e senza alcun problema, né per te... né per il tuo accompagnatore.

Quelle parole alla donna non piacquero per niente, ed anche se era perfettamente sicura che Sandyon se la sapesse cavare perfettamente da solo, per Monique era sempre meglio non rischiare.

Sentiamo.

Bene, vediamo... - disse Nicholas, un sorriso divertito che ora contagiava i suoi occhi scuri - ... dimmi mia piccola Princesse, quanti miei "colleghi" ci sono nella stanza?

E Moni sapeva perfettamente che si stava riferendo a coloro che avevano una capacità magica simile a quella di Nicholas: la donna alzò gli occhi e scosse appena la testa, quasi infastidita.

Perchè volete fare sempre lo stesso gioco, padre?

Rispondi.

.... quattro.

Esatto... e ora dimmi, quanti invece sono al di sotto del mio livello?

Sette, ma credo ce ne siano altri tre fuori dal castello, nei giardini.

L'espressione di Nicholas si fece ancora più compiaciuta, mentre annuiva.

Sei migliorata, figlia mia. Ed ora dimmi... quanti invece sono sopra al mio livello?

Due.

Rispose Monique quasi un istante dopo, ben consapevole che in quella stanza solo lei e Sandyon erano al di sopra di lui: eppure gli occhi del padre sembrarono brillare ancora più divertiti e soddisfatti, tanto da mettere a disagio la ragazza.

... sbagliato, Princesse.
Sono tre.


Sibilò Nicholas, lasciando questa volta basita la francesina che non riuscì proprio a nascondere la sua sorpresa: no no, era sicura di percepire solo due presenza e sapeva chi fossero... era un bluff, doveva esserlo! Eppure... eppure era troppo, troppo sicuro di sé per essere una menzogna.

Cosa...

Sshhh... non dire niente, tutto a suo tempo Princesse, te lo prometto.
Goditi la serata, in fondo sei stata bravissima... molto più di quanto mi aspettassi: sei migliorata negli anni, i miei complimenti.


E quel complimento arrivò proprio in concomitanza con la fine della musica, a seguito della quale Nicholas le baciò nuovamente la mano e poi la lasciò andare, confusa e stranita, sola sul momento in mezzo a quegli sconosciuti amici del padre e fragile... maledetto.
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Messaggioda Sandyon » 24/11/2011, 23:15

Non c'era nulla che non aveva sotto controllo e nulla che lo potesse spaventare in alcun modo, anche perchè farsi cogliere dall'eccessivo nervosismo od ansia in quell'istante avrebbe significato sconfitta in partenza.
Adesso che il compito l'aveva accettato molte cose erano diverse: Una volta accettata una missione Sandyon cercava e nella maggior parte dei casi riusciva a crearsi un piano in testa apposito per cavarsela ed andare come egli prevedeva, analizzando le caratteristiche non solo dell'ambiente ma anche delle persone.
Ogni parola che usciva dalla bocca del padre della Vice Preside era una parola che nascondeva tutto, un mondo intero di altri pensieri, ma "l'essere", così lo definiva Sandyon, aveva smesso di fargli troppa paura da ormai diversi anni, come se la sua mente eccessivamente diabolica e macchinosa avesse raggiunto il suo limite. Oltre quella cattiveria non poteva andare e non perchè ne possedesse poca, ma perchè nel corso del tempo aveva già toccato parecchi tra i fondi peggiori che la feccia potesse raggiungere.

...Ma d'altronde la nostra Princesse può riuscire in qualunque cosa desideri, perchè è... speciale.

Già, sottoscrivo. Una dote nel canto eccezionale...

Aggiunse poi l'uomo, come a non voler mai lasciare che l'ultima parole rimanesse al padre, questo per farle capire che aveva qualcuno accanto che la stava difendendo come poteva e fino a quel momento, era una difesa al meglio delle possibilità e delle capacità, intrisa anche di un complimento questa volta parato lì davanti con tutta sincerità, anche se forse probabilmente il vero Sandyon Vastnor non si sarebbe mai espresso così apertamente nei suoi confronti, non dopo così poco tempo.
In ogni caso, non era quella l'attenzione che sembrava volesse attirare su di se l'uomo, ma ben altra, molto più pesante e forse a tratti molto più preoccupante, visto che ancora una volta le sue doti da attore da strapazzo come genitore amabile stavano avendo la meglio, in quella sceneggiata volta esclusivamente per separare la donna dal suo accompagnatore e probabile punto di forza e resistenza.

Mog, sai cosa fare.

Non preoccuparti boss, sarò il tuo udito fra loro!

So bene che i nostri chef ci stanno preparando una cena indimenticabile, tuttavia spero perdonerete questo povero vecchio sentimentale che si vorrebbe concedere un ballo con sua figlia. Il suo accompagnatore, Sandyon, sono certo sarà lieto di far ballare la mia bellissima consorte.

Dividerci, buona mossa Nick, se solo fosse stata utilizzata una decina di anni fa, quando tua figlia ancora è tua succube completa...

Pensò fra se con aria assolutamente tranquilla e rilassata, calcolatore più che mai, sopratutto perchè in effetti da quelo che aveva potuto vedere la sera prima in cucina, lei aveva un atteggiamento molto più forte, aveva un modo di fare più di contrasto e resistenza di qualche anno prima, già, perchè Sandyon aveva fatto ricerche su di lei anche di quando era molto più piccola, scoprendo anche alcune informazioni sul patrimonio genetico della donna e del padre che non gli andavano troppo a genio, ma preferì evitare di andare oltre con le immagini anche perchè non era ancora certo che avrebbe accettato l'incarico.
Adesso però tutto quello che voleva fare era concedere quel benedetto ballo alla madre di Moni che prontamente si era avvicinata a lui per tendergli la mano e sperare che finisca quanto prima, anche perchè appunto, in quell'occasione odiava alquanto ballare.

Mi fate ballare, monsieur Vastnor?

La risposta di lui fu un cenno di assenso quasi di riverenza, senza nemmeno sprecarsi ad aprire bocca insomma, avvicinandosi e prendendola nel modo adeguato per cominciare a ballare elegantemente con delle movenze di chi avesse studiato ballo fin da giovane. Insomma chi avrebbe mai detto che lo faceva solo per lavoro... se era vero che lo faceva solo per quello ovviamente.

Allora, posso ben sperare che ci sia del tenere fra voi e mia figlia, Sandyon?

Ben sperare una cosa del genere? pensavo voleste vedere ben altra gente al fianco per la vita della vostra figliola...

Tanto lei non fa mai quello che le dico, quindi a questo punto preferisco sperare che intanto si metta con un uomo affascinante e forte, per la famiglia di alta classe potrò passarci sopra.

Tsk, mi offendete in questo modo signora Vireau, cosa vi dice che la mia famiglia non possa essere all'altezza?

Perchè io faccio sempre delle ricerche adeguate sulle persone che "lavorano" con mio marito dato che il più delle volte queste chiedono la mano di mia figlia e devo sapere se concedere il tentativo o meno...

Capisco, dunque a me lo concedereste?

E' possibile, si, però vorrei sapere... vi siete baciati già?

Non è escluso... Ma non penso che anche come madre sia un affare vostro, visto che non avrei violato nulla di pericoloso.

Vero, è solo la mia sfacciata curiosità, perdonami!

Ridacchiò appena la donna, quasi come se fosse felice realmente se fra la figlia e l'uomo ci fosse stato qualcosa, chissà se era falso o vero, ma a giudicare dall'opinione della madre sulla propria figlia, se ci fosse stato del tenero con un ex mercenario assassino, da una parte le avrebbe dato fastidio per la reputazione della famiglia, dall'altro l'avrebbe compiaciuta perchè l'avrebbe catalogata come sconfitta di Monique contro la madre che invece si era più che sistemata con un uomo ricco e potente e non folle e viandante come Sandyon.
Quel ballo infine si concluse e così, Vastnor semplicemente facendo un inchino verso la madre della propria accompagnata si fece qualche passo indietro, guardandosi attorno per cercarla, mentre nel frattempo riceveva tutte le informazioni da Mog che lo metteva al corrente di tutta la "piacevole chiacchierata" tra la figlia ed il padre maledetto.

Me lo sarei aspettato, la risposta di lei forse non molto. Potrei nutrire meno speranze di quelle che effettivamente dovrei avere... anche se... Bisogna ancora un po' lavorarci su...

E finalmente la individuò con quello sguardo così perso e un po' affranto, forse più che altro un po' ammaccato dopo tutta quella pressione accumulata nel dialogo con Nicholas, e subito sospirò animatamente, non guardandola direttamente per non destare sospetti, per poi cominciare a fissarla con insistenza per farsi notare e farla avvicinare a se, nel frattempo stava cominciando un altro ballo e l'uomo comprese che l'unica cosa che forse l'avrebbe tirata su sarebbe stato fare il primo smacco serio della sera nei confronti della madre, più che altro perchè per il padre ci dovevano ancora lavorare su.

[yt]http://www.youtube.com/watch?v=pFXZ618pU_0[/yt]

La musica era decente e sicuramente un po' più allegra di quella precedente per quanto sempre dalle tonalità classiche, ma l'uomo era certo che non gli sarebbe dispiaciuta visto che era stato proprio lui a chiederla ad uno dei musicisti mentre era in cerca di Monique, dato che se non altro se doveva ballare e fare il gioco giusto, doveva scegliere qualcosa di utile a farlo stare almeno un po' più a suo agio.
A prescindere che la donna venendo contro di lui si fosse accorta o meno dell'inizio effettivo della canzone e che l'uomo la attendeva proprio per ballare, una volta arrivata davanti a lui Sandyon avrebbe posato le mani ai suoi fianchi e l'avrebbe alzata verso l'alto facendola volteggiare per almeno quattro o cinque volte proprio in fronte alla madre, mostrando l'eleganze del vestito della Vice Preside e la sua sfavillanza della gioventù non corrotta dal male e dalla tristezza e dopo durante la discesa lenta e calibrata avrebbe piano piano unito la mano dietro di lei sulla schiena e l'altra l'avrebbe utilizzata per prendere quella di lei e cominciare così, secondo il suo piano per la riconquista della tranquillità e maggiore serenità della ragazza, importantissima per avere la capacità di uscire vivi, sani e salvi di lì.

Rifletteremo poi su quello che ti ha detto, adesso pensa a divertirti, non dar loro questa vittoria, portala a casa tu e vedrai quanto andrai a dormire molto più soddisfatta. Usciremo di qui, te lo assicuro.

Le disse sottovoce in un sussurro udibile solo da lei, annuendo col capo, mentre nel suo volto si disegnava la più assoluta e reale risolutezza, fermezza ed integrità, come se da un certo punto di vista, sapesse già che l'avrebbe salvata.
Dentro di lui non era così effettivamente certo, ma lei doveva credere che fosse così, lei doveva credere in lui, un po' per lei... ed anche un po' per Sandyon.
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Messaggioda Monique » 25/11/2011, 0:12

Stava ancora immobile, senza sapere bene come reagire, cosa dire, come interpretare quelle parole così criptiche e strane del padre, quando sentì uno sguardo su di sé: si volse lentamente, e facendolo Monique affondò i suoi occhi in quelli del suo accompagnatore, che probabilmente voleva che gli si avvicinasse; la donna annuì appena e prese a camminare verso di lui e non appena gli fu vicino lui la prese e la portò in aria, facendola volteggiare così improvvisamente da toglierle il fiato.

Sandyon...

Mormorò lei, sentendo una fitta strana all'altezza del petto che scemò pian piano che lei toccava terra coi piedi, gli occhi ancora incollati su quelli dell'uomo che poco dopo prese a farla ballare nel mezzo del salone, guidandola in maniera magistrale. Volteggiava tra gli invitati senza nemmeno accorgersene, continuando a guardarlo dritto negli occhi, senza mai staccare lo sguardo dal suo nemmeno per un secondo.

Rifletteremo poi su quello che ti ha detto, adesso pensa a divertirti, non dar loro questa vittoria, portala a casa tu e vedrai quanto andrai a dormire molto più soddisfatta. Usciremo di qui, te lo assicuro.

... mi fido di te.

Rispose quasi senza accorgersene, avvicinandosi poi spontaneamente di un passo al corpo di lui: gli occhi ghiacciati di Monique non smettevano di guardarlo, quasi fosse attratta da essi come mai prima e non potesse, non volesse guardare altrove. Quando la musica sfumò, fu Sandyon a doversi scansare da lei, che non si era nemmeno accorta della fine del ballo.

... io...

Signori, è con grande piacere che annuncio che la cena è pronta! Vi prego dunque di spostarvi nell'altro salone e di prendere posto per iniziare il nostro fantastico banchetto.

........

L'interruzione del padre fu quasi provvidenziale, almeno questo è ciò che pensò Monique dopo: "io" cosa? Che voleva dirgli? Non lo sapeva nemmeno lei, quindi era stato un bene che non avesse avuto occasione di parlare. Abbassò lo sguardo, privandolo così di quel contatto tanto bramato fino a poco prima.

... dobbiamo andare.

Mormorò infine, lasciandosi poi guidare da lui - che tanto sapeva come orientarsi - verso il salone nel quale avevano fatto il loro ingresso per andare poi a prendere posto, ovviamente seduti al tavolo coi genitori ed un'altra coppia, amici di famiglia molto intimi da ciò che ricordava Moni.

Antoine, Florence, vi ricordate di nostra figlia vero?

Domandò Caroline alla coppia, che sorrise verso la donna ed annuì quasi in sincronia mentre prendeva posto al loro tavolo e si rivolgeva alla francese.

Ma certo che ci ricordiamo, anche se l'ultima volta che ti abbiamo vista eri ancora piccolissima... vero Florence?

E' vero, ricordo che da piccola sembravi una bambolina... e mi ricordo anche che eri sempre accompagnata da una signore, la tua tata se non sbaglio, e da un cucciolo di lupo, giusto?

Una doppia sberla insomma, che costrinse Monique a ricorrere a tutto il proprio autocontrollo per non mettersi ad urlare oppure a lanciare incantesimi a destra ed a sinistra per fare una strage. E quei due sarebbero stati i primi a pagarne le spese.

... giusto.

Purtroppo Rose è venuta a mancare qualche tempo fa, e così la lupa di Monique... due tragici eventi che ci hanno scosso molto, facevano parte della famiglia dopo tanti anni insieme.

Commentò Nicholas con una perfetta capacità di sembrare credibile nella sua versione da "padre premuroso", così tanto che anche Moni ci avrebbe potuto credere se non l'avesse conosciuto: ed era ovvio che Florence e Antoine non dovevano essere poi così intimi, se si bevevano quella storia... e loro se la bevevano eccome.

Riuscirò a farti sbattere ad Azkaban, oh se ci riuscirò... e sarà il giorno più bello della mia vita.

Finalmente si mangia, confesso che avevo un grande appetito!

Esclamò poi il padre della donna, indicando i camerieri che, perfettamente sincronizzati e precisi, iniziarono a portare sui tavoli ogni ben di Merlino: carne, verdura, pesci... a Monique venne quasi un colpo nel vedere tanto sushi tutto assieme, un cibo che lei adorava; peccato che con i genitori di fronte, le si fosse chiuso lo stomaco.
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Messaggioda Sandyon » 25/11/2011, 0:51

Quel ballo era iniziato nel modo migliore possibile, questo perchè non solo la folla li osservava a dir poco estasiata dalla coppia probabilmente più chiacchierata della sera, ma sopratutto perchè per lui era un modo come un altro ma forse il più efficace per far tornare la ragazza alla sue naturale tranquillità che le avrebbe permesso di proseguire meglio tutto il resto di quella cena ancora nemmeno cominciata, anche se in effetti, lo sguardo che lei teneva su di lui, adesso era quello sguardo che metteva lui un po' a disagio.

Perchè mi fissa in quel modo...

Eh, non ci arrivi?

Fai silenzio, lo sai qual'è il tuo compito no?

Sto sorvegliando se ci sono in giro delle passaporta illegali ma al momento non ne ho viste...

Questo è positivo... ma perchè continui a stare qui a fissarmi?

I sogni son deeeeesideri...

Sparisci.

... PRRRR!

E dopo una sonora pernacchia, quella voce scomparve dalla testa di Sandyon Vastnor. In effetti anche lui stava cominciando a sentire la preoccupazione che la donna si stesse avvicinando molto a lui e questo lo poneva su un piano di illogica preoccupazione. Perchè mai preoccuparsi? Poteva essere solo una cosa positiva, almeno si sarebbe fidata di più di lui no?

... mi fido di te.

Ecco appunto, esattamente quello che stava sperando, più o meno.
Quegli occhi non li poteva ignorare, erano magnetici e glaciali ma di quel ghiaccio che è tutto fuor chè arido e terso, bensì pareva essere ghiaccio secco, all'esterno tale ma a toccarlo bollente da ustione, un'istione che Sandyon ricordava sfumata da ormai troppo e diverso tempo.
Una missione quella che però metteva in gioco molte variabili e che allo stesso modo poneva nella condizione l'uomo di sentirsi meno propenso a pensare a certe cose e pià propenso a riflettere sul da farsi nelle prossime fasi di quella sera che voleva al più presto che giungesse al termine, anche perchè l'ultima cosa che gli poteva capitare era iniziare anche a sentirsi in una condizione di disagio con lei, di imbarazzo... di affezione.
Quel ballo si concluse nell'arco di cinque minuti circa, al termine del quale Nicholas informò che era giunto il momento per tutti di iniziare a mangiare, così vennero condotti presso il tavolo dove incontrarono delle vecchie conoscenze di Monique che presero in esame l'importanza di due figure, Rose e Flame, che come al solito fecero molto male nel ricordo alla donna. Sandyon avrebbe voluto parlare ed intervenire per cambiare quel discorso ma ci si mise il padre a fare in modo da dare la giusta accentuazione a quel dialogo per poi modificarlo e lasciare che tutti potessero mangiare.

Sandy, quasi tutti i sushi al salmone sono avvelenati, sostanza indebolente. Il resto è ok!

L'uomo annuì impercettibilmente nel mentre agitava di poco il polso dove teneva un bracciale in argento molto particolare, dotato al centro di esso di una piccola sfera metallica di ornamento, o almeno questo voleva dare ad intendere.
Alzò il braccio per andare ad afferrare la bottiglia di vino bianco non molto distante da lui e nel frattempo, proprio in concomitanza con il bicchiere di Monique, la sfera di metallo si aprì facendo cadere una goccia di colore verde scuro all'interno della coppa della donna. Di seguito ecco che il vino bianco venne versato nello stesso calice e nel proprio, al termine del gesto poi, avrebbe alzato quindi il proprio calice osservando con sguardo penetrante e intenso la festeggiata.

Proporrei un brindisi di auguri, prima di iniziare a servirsi. Ancora molti di questi giorni, mia signora, alla salute!

Tsk, un altro sarebbe anche eccessivo.

E se quindi tutti avessero accettato di buon grado, ognuno avrebbe brindato e quindi ingerito il vino nel proprio bicchiere, così che Moni potesse ingerire la speciale pozione antiveleno progettata proprio per una tale evenienza dal mercenario che conosceva troppo bene le sue prede e i suoi cacciatori per farsi fregare, anche se bisognava dire che la carta Mog era di sicuro il vantaggio mostruoso che aveva sempre tenuto contro i suoi nemici e questo lo faceva comunque sentire sicuro di poter contare su un amico fidato. Così durante quel brindisi, fu lui a scambiare una lunga occhiata intensa con la Vice Preside, prima di bere lentamente e cominciare a mandare giù quel liquido di un'annata assolutamente di pregiata qualità.
Alla fine poi, ecco che tutti poterono cominciare a mangiare tranquillamente tutti i cibi serviti, dimostrando di gustare appieno ogni cibaria estremamente soddisfatti.

Come va per la preparazione delle simulazioni d'esame G.U.F.O.? Hai già in mente che domande porre per la tua materia?

Altra importante carta tattica da giocare per rasserenare lei ed isolare il resto del mondo per farla concentrare il meno possibile sulle cose spiacevoli: parlare di un argomento solo ed esclusivamente loro che mettesse in risalto la solitudine di loro come coppia in mezzo a quella marea di feccia e ipocrisia dispotica e pungente.
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Messaggioda Monique » 25/11/2011, 1:28

Avere accanto a lei Sandyon significava poter contare di una protezione continua: ovviamente lei non ne era al corrente, proprio per nulla, ma l'uomo sapeva bene quale fosse il suo compito - compito di cui peraltro aveva scelto spontaneamente di farsi carico - e dunque era pronto a svolgerlo al meglio; grazie al suo fedele aiutante, ad esempio, riuscì ad evitare che la donna si potesse avvelenare col suo cibo preferito, e dunque quando propose il brindisi per Caroline, gesto apparentemente apprezzato dalla donna, permise a Monique di contrastare gli effetti del veleno grazie alla pozione lasciata ricadere nel suo calice.

... perchè mi fissi così?
Non mi fissare che poi mi faccio idee strane e non posso, non posso perchè tu sei spostato... cioè lo sei stato, ma probabilmente ti senti come se ancora lo fossi, ed io... io... io ci manca solo che mi incasino la vita coi sentimenti!


Pensò Monique quando Sandyon si mise a fissarla intensamente, mentre era intento a bere il suo vino: un brivido paradossamente caldo le percorse la schiena, costringendola a concentrarsi su ciò che aveva nel piatto... cioè il nulla al momento. Se lo riempì dunque velocemente con del sushi, per non fare brutta figura.

L'ho fatto preparare appositamente per te, Princesse.

Le disse il padre, costringendola ad un sorriso di circostanza molto, molto forzato.

Capirai, allora sarà di sicuro avvelenato.

Pensò Monique, non immaginando minimamente quanto quei pensieri fossero veri e fondati: se non ci fosse stato Sandyon, quel cibo sarebbe potuto diventare un bel problema per lei.

Come va per la preparazione delle simulazioni d'esame G.U.F.O.? Hai già in mente che domande porre per la tua materia?

Le domandò il suo accompagnatore, e Moni lo ringraziò mentalmente per quel tentativo di farle fare conversazione su una materia che fondamentalmente era la loro poichè riguardava la scuola: peccato che Nicholas avesse in mente ben altro, per lei.

Farai domande sugli incanti illusori?

Chiese il padre di lei come se nulla fosse, e la donna quasi si strozzò col pezzo di sashimi che le era andato di traverso: ma come osava toccare certi argomenti così, in pubblico? Era forse impazzito? Alzò lo sguardo su di lui dopo aver bevuto un sorso di vino, notando che Nicholas stava parlando di lei con la coppia di amici.

Sapete che la nostra Monique è una cantante eccezionale? E dovreste vedere cosa riesce a creare combinando voce e magia...

Disse loro a voce alta, abbastanza da farsi sentire dai tavoli vicini che si volsero verso di lui con aria interessata e curiosa: Monique non sapeva dove guardare, come interrompere il padre senza risultare maleducata o dal comportamento strano, ma soprattutto non riusciva a comprendere dove lui volesse arrivare.

E' un dono molto raro il suo - stava intanto dicendo Nicholas con l'espressione sul viso da "genitore orgoglioso" - Non saremmo potuti essere più fieri di lei quando abbiamo scoperto le sue potenzialità!

Che diavolo stai facendo, pezzo di m***a? Che hai in mente, dove vuoi arrivare?
... non vorrai costringermi a...


Oh beh, se insistete... sono certo che Monique sarà lieta di mostrarvi di cosa è capace.
Non è vero... ma pétite?


Quelle parole.
Aveva pronunciato quelle parole. Quelle che appartenevano a Rose, quelle che solo lei poteva pronunciare... lui, quel verme schifoso indegno anche solo di essere al mondo, questa volta aveva osato davvero troppo.

... vogliate scusarmi un momento.
Torno subito.


Mormorò Monique, alzandosi lentamente dal tavolo - anche se la tentazione di rovesciare tutto era fortissima - riuscendo persino a fare un lieve sorriso di circostanza prima di uscire a grandi passi dal salone in direzione dei bagni.

Oh Merlino, che superficiale sono stato... - diceva intanto Nicholas fingendosi addolorato e mortificato - Senza pensarci l'ho chiamata come faceva sempre la sua tata, che sciocco. Sapete, erano molto legate... ma sono certo che si riprenderà presto, e sarà pronta a deliziarci con la sua voce. Vi prego, continuate pure a mangiare!
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