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Parigi

Messaggioda Caroline Priscilla » 29/09/2016, 21:08

Cappie! Sei cresciuta talmente tanto che ho fatto fatica a riconoscerti!

Lo so, sono cambiata molto rispetto a quando andavo a scuola...

Si permise un leggero sorriso, poi invitò semplicemente la Herbert a sedersi al tavolo insieme a lei. La prima cosa che notò di lei, guardandola con attenzione, era che i suoi occhi -un tempo dalla pupilla verticale e di colore dorato- avevano adesso una forma e un colore del tutto normali. Rimase un bel po' di secondi a fissarla, incuriosita, prima di decidersi a chiedere cosa le fosse successo.

I tuoi occhi sono diversi...
Hai subito un intervento, per caso?


Era l'ipotesi più plausibile per la O'Neill, avallata dal fatto che facendo Melia la modella di professione, probabilmente aveva preferito correggere quel difetto affinchè non risultasse troppo fastidioso nel proprio lavoro. La seconda cosa che notò in lei, fu una strana repulsione ed avversione che proveniva dal suo spirito nei confronti della greco-tedesca: stessa identica sensazione datale dai vampiri, simile a ciò che provava stando vicino ad Ariel ma di intensità maggiore. Qualcosa non quadrava, ma sul momento Cappie preferì non lasciarsi sviare dalle proprie sensazioni, anche perchè erano altri i motivi che l'avevano spinta a presentarsi lì per parlare insieme alla Herbert.

Se non ti dispiace, vorrei offrire io..
Era da molto a dire il vero che volevo avere il piacere di fare una chiacchierata con te, quindi scusami se insisto a voler pagare.


Se ti può far piacere d'accordo, non te lo impedirò!

É il minimo che possa fare, quindi figurati!

La osservò ancora sorridere in quella maniera, come se fosse la persona più deliziosa del mondo. Certi suoi atteggiamenti non erano affatto cambiati dai tempi della scuola, mentre lei, lei sì che si sentiva profondamente cambiata e diversa, anche solo nei modi di fare. Come Melia, anche Cappie accavallò le gambe in maniera molto naturale e spontanea, sistemandosi i capelli che continuavano a ricaderle davanti al viso. Aveva un atteggiamento più femminile e aggraziato nei modi di fare, tutto merito del suo secondo lavoro come escort che le imponeva di essere, appunto, un piccolo concentrato di femminilità tutto da desiderare. L'irlandese però non aveva richiesto quell'incontro perchè le andasse di vedere la Herbert: non erano mai state amiche ai tempi della scuola e il suo legame con Ariel le impediva di riuscire ad essere obiettiva nell'amicizia anche con la greco-tedesca. Tuttavia c'era una persona a lei molto vicina che sembrava uscire pazza per la giovane modella: Jorge Alvares. L'ex-Delfinazzurro aveva sempre dimostrato di apprezzare e adorare l'allora prefetta dei Serpeverde, motivo che aveva spinto la Fulmen a volerla vedere a sua volta per parlare proprio del portoghese.

Immagino tu abbia sentito ciò che è successo a Jorge...

Impossibile non esserne venuta a conoscenza.
Non oso immaginare che tragedia sia stata per la sua famiglia... o per te. Siete rimasti molto amici dai tempi della scuola, almeno per quello che mi diceva Jorge nelle sue lettere...


Voi... vi scrivevate?

Non nascose la sua sorpresa nè l'attenzione con la quale stava fissando adesso Melia, come se le avesse appena rivelato qualcosa di estremamente prezioso per lei. Vennero interrotte giusto il tempo di servire loro ciò che avevano ordinato -per Cappie una cioccolata calda con ciuffetti di panna e delle lingue di gatto- ma non appena il cameriere se ne andò nuovamente, la O'Neill fissò con molta serietà la mora, decidendo di mettere subito le carte in tavola con lei.

É proprio di questo che ti volevo parlare, cioè di Jorge.
Da quando è stato arrestato non ho fatto altro che chiedermi chi fosse veramente la persona che credevo di conoscere. Io e lui siamo cresciuti praticamente insieme, allora perchè non sono riuscita a vedere ciò che stava diventando?
Che cosa lo ha spinto a cambiare da quel bambino che avrebbe sacrificato la propria vita per salvare un'amica al ragazzo immerso in esperimenti illegali e capace di commettere uno stupro?
Io non ero molto sveglia ai tempi della scuola e forse mi è sfuggito qualcosa di lui che non so.
Tu però forse puoi dirmi se avevi notato qualcosa di strano in lui molto prima che me ne accorgessi io... So che Jorge ti teneva molto in considerazione e il fatto che fino a poco tempo fa voi due vi scrivevate ancora conferma ulteriormente la mia ipotesi.
Ti andrebbe di farmi questo favore e di parlarmi di lui dal tuo punto di vista?


Non aveva fatto altro che rigirarsi la tazza bollente fra le mani, lasciando che il calore le ustionasse la pelle ma senza farci molto caso. Si vedeva che era emozionata all'idea di dover toccare un tasto tanto dolente per lei, ma sentiva il bisogno di farlo, perchè non poteva continuare a dannarsi così per il resto della sua vita. Non poteva continuare a impazzire nel non riuscire a collegare il Jorge bambino al Jorge adulto, che con il suo migliore amico non aveva niente a che fare.

Ho bisogno di capire come stanno le cose...

Aggiunse infine, guardando Melia con aspettativa e speranza.
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Messaggioda Melia » 30/09/2016, 17:52

Lo so, sono cambiata molto rispetto a quando andavo a scuola...

Eri bella già allora, ma adesso...
Meno male che non siamo colleghe, o dovrei litigare con te per catturare le attenzioni degli stilisti!


Cavolata epica, ovviamente, perché nessuno avrebbe potuto battere la Herbert, nessuna modella sarebbe potuta risultare più di lei nemmeno volendolo, nemmeno provandoci con tutte le sue forze: ma era questo che piaceva sempre di Melia, la sua infinita gentilezza, i suoi modi dolci e premurosi, quelli di una persona evidentemente buona e meravigliosa... in pratica l'esatto contrario di ciò che davvero lei era.

I tuoi occhi sono diversi...
Hai subito un intervento, per caso?


Oh, sì!
Sai, come modella ho dovuto eliminare ogni imperfezione fisica...
-che poi per lei non fosse un'imperfezione era un altro conto, ma almeno così evitava di attirare troppo l'attenzione... e portare a termine i propri incarichi, che fossero per la Setta o per la Resistenza, era pure più facile.

Se non ti dispiace, vorrei offrire io..
Era da molto a dire il vero che volevo avere il piacere di fare una chiacchierata con te, quindi scusami se insisto a voler pagare.


Se ti può far piacere d'accordo, non te lo impedirò!

É il minimo che possa fare, quindi figurati!
Immagino tu abbia sentito ciò che è successo a Jorge...


Impossibile non esserne venuta a conoscenza.
Non oso immaginare che tragedia sia stata per la sua famiglia... o per te. Siete rimasti molto amici dai tempi della scuola, almeno per quello che mi diceva Jorge nelle sue lettere...


Voi... vi scrivevate?

Oh sì! -confermò la greco-tedesca, a cui non era certo sfuggita l'espressione di sorpresa palese sul volto di Caroline Priscilla- Non molto spesso, ma ad Jorge faceva piacere tenermi aggiornata sui suoi esperimenti, sui progressi delle sue teorie sperimentali, e a me faceva piacere raccontargli come mi andassero le cose... anche se di solito avevo molto meno da dire rispetto a lui!

Rise dolcemente mentre il cameriere portava loro le rispettive ordinazioni, rimanendo per un istante immobile ad ascoltare estasiato la risata della Herbert prima di allontanarsi dal tavolo con enorme imbarazzo.

É proprio di questo che ti volevo parlare, cioè di Jorge.
Da quando è stato arrestato non ho fatto altro che chiedermi chi fosse veramente la persona che credevo di conoscere. Io e lui siamo cresciuti praticamente insieme, allora perchè non sono riuscita a vedere ciò che stava diventando?
Che cosa lo ha spinto a cambiare da quel bambino che avrebbe sacrificato la propria vita per salvare un'amica al ragazzo immerso in esperimenti illegali e capace di commettere uno stupro?


Mh... -annuì Melia, intuendo il senso del discorso della O'Neill.

Io non ero molto sveglia ai tempi della scuola e forse mi è sfuggito qualcosa di lui che non so.
Tu però forse puoi dirmi se avevi notato qualcosa di strano in lui molto prima che me ne accorgessi io... So che Jorge ti teneva molto in considerazione e il fatto che fino a poco tempo fa voi due vi scrivevate ancora conferma ulteriormente la mia ipotesi.
Ti andrebbe di farmi questo favore e di parlarmi di lui dal tuo punto di vista?


Vuoi che ti racconti il mio punto di vista su Jorge?

Ho bisogno di capire come stanno le cose...

Beh, se davvero vuoi il mio parere...
Ho sempre pensato che tu fossi un ostacolo per la sua vera natura.
-il tono gentile e delicato non mutò di una virgola, ma era probabile che le parole della modella non avrebbero fatto per nulla piacere all'ex Tassorosso- Dal primo giorno in cui l'ho conosciuto mi sono detta "questo bambino ha un'anima nera", e credevo che l'avrebbe sviluppata nel corso degli anni: ha dimostrato fin da subito una gran voglia di mentire, manipolare, commettere "crimini" senza essere beccato, voleva addirittura che gli insegnassi come fare ciò che voleva senza farla franca né dover rendere conto a nessuno...

Sì, un allievo promettente se la ragazza non si fosse messa in mezzo.

La tua presenza nella sua vita ha rallentato molto la crescita della sua parte più oscura, devo ammetterlo, anche se spesso e volentieri essa ritornava a farsi sentire; era solo una questione di tempo prima che esplodesse, mettendolo nei guai... ma non avendo mai imparato a gestirla davvero, non potevo aspettarmi nulla di diverso.

Se avesse accettato la sua vera natura fin da bambino, affidandosi alle cure della Herbert, lei gli avrebbe insegnato come gestirla, quando lasciarla libera di scatenarsi e quando trattenersi: invece Jorge l'aveva ingabbiata, cercando di seppellirla per far contenta la sua sorellina, ed il risultato... era una bella cella in prigione tutta per lui.

Ultimamente stava svolgendo esperimenti... interessanti direi, anche se le pozioni che aveva preso in esame erano tutte o quasi illegali: credo avesse anche trovato un posto per effettuarli, gli esperimenti, ma non so quale fosse... aveva accarezzato l'idea di chiedere "ospitalità" alla donna per cui lavorava un tempo, quella del voodoo, ma non so se alla fine gliel'abbia domandato o meno. -breve pausa- Quello che so è che tu hai visto sempre e solo il lato migliore di Jorge... non accorgendoti che esso esisteva solo in funzione della tua presenza, e non perché lui lo coltivasse davvero.
... vuoi chiedermi altro?
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Messaggioda Caroline Priscilla » 30/09/2016, 23:20

Lo so, sono cambiata molto rispetto a quando andavo a scuola...

Eri bella già allora, ma adesso...
Meno male che non siamo colleghe, o dovrei litigare con te per catturare le attenzioni degli stilisti!


Ti... ringrazio...

Non si aspettava quel complimento da parte di Melia, per questo motivo assunse un'espressione un po' perplessa che si sciolse solo dopo un po' in un breve sorriso di ringraziamento. Non era rimasta sorpresa di sentirsi dire che era bella -grazie ad Irina la sua autostima era aumentata di tantissimo, forse anche troppo!- ma che un complimento simile potesse venire dalla Herbert. Tuttavia la ex-Serpeverde era sempre stata gentile nei confronti di chiunque e, questioni private e d'amore a parte -vedi Zephyr il Bastardo Kenway- non c'era niente che non andasse in lei. A parte gli occhi, un tempo, ma persino quelli erano mutati, diventati normali per esigenze di lavoro. Annuì quando la ragazza confermò le sue ipotesi, tralasciando quel discorso per essere totalmente e completamente sincera con lei, incentrando la loro conversazione su Jorge. La Ignis non voleva una spalla su cui piangere -di quelle aveva l'imbarazzo della scelta- ma parlare con una persona che forse conosceva bene Jorge tanto quanto lei e che sapesse darle un parere ed un punto di vista diverso da quello ascoltato in tutti quei mesi dagli altri amici.

Immagino tu abbia sentito ciò che è successo a Jorge...

Impossibile non esserne venuta a conoscenza.
Non oso immaginare che tragedia sia stata per la sua famiglia... o per te. Siete rimasti molto amici dai tempi della scuola, almeno per quello che mi diceva Jorge nelle sue lettere...


Voi... vi scrivevate?

Oh sì! Non molto spesso, ma ad Jorge faceva piacere tenermi aggiornata sui suoi esperimenti, sui progressi delle sue teorie sperimentali, e a me faceva piacere raccontargli come mi andassero le cose... anche se di solito avevo molto meno da dire rispetto a lui!

Quando dici esperimenti... di che tipologia stiamo parlando?

A lei non aveva mai detto niente. Certo, conoscendo il futuro e un po' avendo avendo visto come l'amico si era comportato durante l'Ottavo piano, aveva ipotizzato che sarebbe ricascato nel desiderio di fare esperimenti illegali, quasi se lo aspettava. Ma un conto erano le teorie e un conto la realtà, che adesso le appariva molto più orribile di quanto le fosse sembrata all'inizio. Tuttavia, prima che Melia potesse risponderle, la O'Neill la bloccò, alzando una mano per fermarla dal dire qualsiasi cosa.

Aspetta, forse è meglio che prima ti dica il perchè siamo qui, poi potrai decidere se rispondere o meno alla mia domanda.

Le raccontò di come ciò che aveva fatto Alvares l'aveva profondamente ferita e destabilizzata, dei dubbi che l'avevano assalita al punto tale da non riuscire più a riconoscere nel bambino, che era diventato il suo fratellino, il ragazzo che aveva violentato una ragazza dopo averla sedotta con una pozione illegale. Le disse che aveva sentito il bisogno di parlare con una persona non appartenente alla sua cerchia di amicizie ma che ugualmente conoscesse Jorge, o almeno lei sperava che fosse così quando le aveva chiesto di incontrarsi. Infine la supplicò implicitamente di parlarle sinceramente e di dirle tutto ciò che sapeva, perchè sentiva che stava impazzendo e aveva bisogno di mettere fine a quella storia una volta per tutte.

Vuoi che ti racconti il mio punto di vista su Jorge?

Ho bisogno di capire come stanno le cose...

Beh, se davvero vuoi il mio parere...

Annuì, immediatamente catturata dalle parole della ragazza, come se fosse stata ipnotizzata ma senza che la Herbert facesse uso dei suoi poteri.

Ho sempre pensato che tu fossi un ostacolo per la sua vera natura.

Fu come ricevere uno schiaffo in faccia. Anche se Melia aveva usato un tono molto educato e gentile, le sue parole erano riuscite a ferirla a primo impatto, di colpo, rendendo improvvisamente pallido il suo viso e stupita l'espressione sul suo volto.

Cosa intendi dire?

Dal primo giorno in cui l'ho conosciuto mi sono detta "questo bambino ha un'anima nera", e credevo che l'avrebbe sviluppata nel corso degli anni: ha dimostrato fin da subito una gran voglia di mentire, manipolare, commettere "crimini" senza essere beccato, voleva addirittura che gli insegnassi come fare ciò che voleva senza farla franca né dover rendere conto a nessuno...

Fu costretta a mettere le mani poggiate sulle cosce, perchè sentiva che esse stavano tremando e Cappie non era sicura di volersi far vedere in quello stato da Melia, anche se certo al momento le era impossibile fingere. Purtroppo non si trattava di lavoro, non si trattava di qualcosa che non la coinvolgeva se non professionalmente parlando: la Herbert stava parlando del suo ex-migliore amico, che adesso tanto amico non riusciva ad apparire nemmeno a lei.

E io... Non mi sono mai resa conto di nulla?

Come con Dave nel futuro. Dave che l'aveva manipolata. Dave che l'aveva fatta innamorare di lei, solo per tenerla lontana dai suoi loschi affari. Dave che alla fine aveva ucciso Axell, nel tentativo di far del male a lei. Una lacrima le sfuggì sulla guancia, mentre la greco-tedesca, impietosa, continuava a parlare, buttando fuori tutto ciò che sapeva di lui, tutto quello che aveva pensato sulla loro amicizia e avvelenando ancora di più il cuore dell'irlandese.

La tua presenza nella sua vita ha rallentato molto la crescita della sua parte più oscura, devo ammetterlo, anche se spesso e volentieri essa ritornava a farsi sentire; era solo una questione di tempo prima che esplodesse, mettendolo nei guai... ma non avendo mai imparato a gestirla davvero, non potevo aspettarmi nulla di diverso.

Quindi era colpa sua se il portoghese non aveva mai imparato a gestire il suo lato oscuro? La sua presenza, più che aiutarlo, aveva peggiorato le cose? Fu un pensiero fugace, ma che come tale Cappie scacciò prepotentemente, perchè lei non doveva addossarsi la colpa di aver creato un criminale volendogli solo del bene e dandogli solo il meglio.

Che cos'altro sai di lui?

Ebbe la forza e il coraggio di chiederle, volendo sapere la verità, tutta la verità, anche se questo significava sentire una parte di sè morire dentro di lei.

Ultimamente stava svolgendo esperimenti... interessanti direi, anche se le pozioni che aveva preso in esame erano tutte o quasi illegali: credo avesse anche trovato un posto per effettuarli, gli esperimenti, ma non so quale fosse... aveva accarezzato l'idea di chiedere "ospitalità" alla donna per cui lavorava un tempo, quella del voodoo, ma non so se alla fine gliel'abbia domandato o meno.
Quello che so è che tu hai visto sempre e solo il lato migliore di Jorge... non accorgendoti che esso esisteva solo in funzione della tua presenza, e non perché lui lo coltivasse davvero.


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Il suo Fulmine aveva preso ad agitarsi. Quella nube nera che per settimane aveva coperto il cielo del suo spirito adesso si stava liberando di tutta l'energia accumulata, sentendo il bisogno di distruggere, devastare, seminare il caos ovunque per liberarsi dal dolore accumulato in tutto quel tempo. Sì, il dolore l'aveva caricata ma la rabbia era stata la scintilla che aveva acceso quella miccia e la scintilla gliela aveva fornita su un piatto d'argento la stessa Melia. La stava guardando in faccia, ma non la vedeva veramente, perchè in quel momento il suo spirito era assente, stava cercando di mantenere a bada quella furia devastante che ora era montata dentro di lei e che, se avesse potuto sfogare come avrebbe voluto, avrebbe visto Jorge steso per terra e sanguinante, un Jorge in fin di vita.

... vuoi chiedermi altro?

Era rimasta in silenzio per troppo tempo e quando la voce di Melia la richiamò, Cappie finalmente ritornò in sè, osservandola con attenzione e riflettendo attentamente sulle parole ultime da lei pronunciate. La Herbert aveva saputo fin dall'inizio che cosa si nascondesse dentro l'animo del portoghese. Lo sapeva e aveva fatto finta di niente, continuando così anche dopo che loro erano usciti di scuola e lui si era dato agli esperimenti illegali. Non potendo scaricare la sua rabbia su Jorge o su ciò che a lui apparteneva, fu facile per la Fulmen sentirsi quasi giustificata nell'indirizzarla contro la persona che per tutto quel tempo aveva coperto un criminale. Un criminale che, a detta sua, era tale fin dalla tenera età di undici anni.

Perchè non lo hai denunciato?- una domanda molto semplice e diretta la sua, lo sguardo carico di rabbia e quella sensazione di avversione nei confronti della greco tedesca che adesso si era fatta più forte, più potente, più incontrollata -Perchè hai lasciato che continuasse con i suoi esperimenti illegali? Perchè non hai preso dei provvedimenti seri, quando eravamo scuola, e non hai detto tutto alla Vicepreside?
... Ti divertiva l'idea, per caso?


Aveva rovinato tutto. Lui, Melia, lei stessa, chiunque: credeva di aver imparato la lezione con Devo, credeva di averla imparata di nuovo con Dave, ma questa era cento volte peggio. Si era fidata di una persona che l'aveva sempre presa in giro, sì, in giro per chissà quale motivo poi. Perchè non era umanamente fattibile che un ragazzo che aveva tutto -amici che gli volevano bene, una famiglia che lo supportava e un brillante futuro davanti- fosse marcio dentro fin dalla nascita.
E allora qualcuno doveva averlo aiutato a fargli nascere quel marcio, qualcuno lo aveva aiutato a sviluppare quello schifo che lo aveva reso non soltanto un pazzo scriteriato, ma anche uno stupratore, un criminale.

Tu volevi che fosse così...

Un'accusa senza alcun fondamento, non ancora almeno, ma basato esclusivamente sull'emozione del momento che ormai aveva pervaso lo spirito della O'Neill, spingendola verso la parte più impulsiva e irrazionale del suo Elemento.
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Messaggioda Melia » 01/10/2016, 15:19

Immagino tu abbia sentito ciò che è successo a Jorge...

Impossibile non esserne venuta a conoscenza.
Non oso immaginare che tragedia sia stata per la sua famiglia... o per te. Siete rimasti molto amici dai tempi della scuola, almeno per quello che mi diceva Jorge nelle sue lettere...


Voi... vi scrivevate?

Oh sì! Non molto spesso, ma ad Jorge faceva piacere tenermi aggiornata sui suoi esperimenti, sui progressi delle sue teorie sperimentali, e a me faceva piacere raccontargli come mi andassero le cose... anche se di solito avevo molto meno da dire rispetto a lui!

Quando dici esperimenti... di che tipologia stiamo parlando?

Oh...

Aspetta, forse è meglio che prima ti dica il perchè siamo qui, poi potrai decidere se rispondere o meno alla mia domanda.

Con quella premessa, Caroline Priscilla le aveva esposto il vero motivo di quell'incontro: comprendere, o perlomeno tentare di farlo, come fosse possibile che il Jorge da lei conosciuto da bambina fosse tanto dissimile da quello adulto che era arrivato al punto di stuprare una ragazza senza il minimo senso di colpa; certo, lei aveva sempre visto tutto ciò che di positivo c'era in Alvares, mente Melia, beh, lei aveva conosciuto il vero portoghese... e non si fece problemi a dirglielo.

Beh, se davvero vuoi il mio parere...
Ho sempre pensato che tu fossi un ostacolo per la sua vera natura.


Cosa intendi dire?

Dal primo giorno in cui l'ho conosciuto mi sono detta "questo bambino ha un'anima nera", e credevo che l'avrebbe sviluppata nel corso degli anni: ha dimostrato fin da subito una gran voglia di mentire, manipolare, commettere "crimini" senza essere beccato, voleva addirittura che gli insegnassi come fare ciò che voleva senza farla franca né dover rendere conto a nessuno...

Osservava molto attentamente le reazioni della O'Neill, passando dalle mani sulle cosce al suo sguardo incredulo e ferito, quello di chi non aveva idea che tali parole potessero essere la realtà perché, di Jorge, aveva visto solo la luce e mai il vero buio dentro la sua anima.

E io... Non mi sono mai resa conto di nulla?

Sai cosa dicono i babbani? Che non c'è cieco peggiore di chi non vuol vedere... -in realtà il proverbio parlava dei sordi, ma era applicabile in generale e dava voce perfettamente al pensiero di Melia, un pensiero per il quale l'ex Tassa non si era mai accorta di nulla perché non se n'era voluta accorgere, quasi negando a se stessa l'evidenza- La tua presenza nella sua vita ha rallentato molto la crescita della sua parte più oscura, devo ammetterlo, anche se spesso e volentieri essa ritornava a farsi sentire; era solo una questione di tempo prima che esplodesse, mettendolo nei guai... ma non avendo mai imparato a gestirla davvero, non potevo aspettarmi nulla di diverso.

Che cos'altro sai di lui?

Ultimamente stava svolgendo esperimenti... interessanti direi, anche se le pozioni che aveva preso in esame erano tutte o quasi illegali: credo avesse anche trovato un posto per effettuarli, gli esperimenti, ma non so quale fosse... aveva accarezzato l'idea di chiedere "ospitalità" alla donna per cui lavorava un tempo, quella del voodoo, ma non so se alla fine gliel'abbia domandato o meno.

Non sapeva molto altro riguardo al portoghese, ma era più che certa che quanto raccontato alla O'Neill già bastasse per sconvolgerla, per farle crollare ogni certezza, per costringerla a rimettere in discussione tutto ciò che sapeva e tutto ciò che aveva sempre visto e vissuto riguardo al suo "fratellino".
C'era solo un'ultima cosa che si sentiva di dire alla ragazza... forse l'affermazione più bastarda di tutte ma anche, a parer suo, la più vera in assoluto.

Quello che so è che tu hai visto sempre e solo il lato migliore di Jorge... non accorgendoti che esso esisteva solo in funzione della tua presenza, e non perché lui lo coltivasse davvero.

Era arrabbiata, e non le serviva percepire il suo Elemento per comprenderlo... anche se, in quel caso, si sarebbe potuta render conto del grado di incazzatura della Ignis, che se avesse avuto di fronte Alvares, probabilmente, avrebbe finito per massacrare di botte fino a togliergli la vita.

... vuoi chiedermi altro?

Le domandò tutto sommato gentilmente, quasi aspettandosi la reazione successiva dell'irlandese che, non potendosela prendere con il fautore della sua furia, se la prese con la persona che aveva di fronte, e che effettivamente aveva sempre lasciato fare a Jorge tutto ciò che desiderava pur sbagliando.

Perché non lo hai denunciato?
Perché hai lasciato che continuasse con i suoi esperimenti illegali? Perchè non hai preso dei provvedimenti seri, quando eravamo scuola, e non hai detto tutto alla Vicepreside?
... Ti divertiva l'idea, per caso?


Onestamente? Non era tra i miei principali pensieri controllare cosa facesse Jorge, quando, dove e con chi: come ben sai, durante il periodo scolastico stavate sempre insieme, quindi ho avuto poche occasioni di rimanere da sola con lui, di parlarci approfonditamente. -Cappie poteva confermarlo benissimo, visto che passavano la maggior parte del tempo insieme- E vista la vostra amicizia tanto stretta, l'ho semplicemente lasciato crescere come preferiva, perché denunciarlo alla VicePreside avrebbe significato sospensione prima ed espulsione poi, una responsabilità che sinceramente non volevo assumermi.

Anche perché, appunto, stando quasi sempre con la O'Neill non è che Alvares avesse mai avuto tempo e modo di stare a contatto con Melia e farsi circuire da lei, tanto che alla fine la Herbert, come suo "allievo" non l'aveva mai preso, perché Jorge aveva preferito rimanere accanto a Cappie e farsi influenzare positivamente -ed inutilmente- da lei.

Tu volevi che fosse così...

Oh Cappie, addirittura! -rise, una risata ironica che sottolineava quanto la greco-tedesca trovasse buffa quell'affermazione- Perché mai avrei dovuto volere che fosse così? Avrei potuto capirlo se una volta fuori da scuola fossimo rimasti in contatto in maniera stretta, se avessimo legato più approfonditamente... ma così non è stato. Ci siamo visti, ci siamo scritti, ma io avevo le mie cose a cui pensare, e lui le sue.
Gli esperimenti che Jorge conduceva non erano un mio problema, né qualcosa di cui dovermi preoccupare, soprattutto perché non potevo conoscerne le conseguenze: stava studiando l'Amortentia, ed è un composto illegale, ma se ne avesse sviluppato un antidoto? Alla fine il suo esperimento avrebbe portato ad un risultato positivo, nonostante l'illegalità.


Fece spallucce, in maniera molto serena: anche Talikha, la donna che faceva parte della Resistenza, sapeva realizzare i peggio composti illegali, che poi rivendeva ai clienti che gliene facevano richiesta senza mai sentirsi in colpa, perché alla fine non aveva responsabilità dell'uso fatto da coloro che compravano da lei; questo la Herbert intendeva per "cattiveria controllata", una malvagità lucida e razionale che di sicuro non l'avrebbe fatto finire in prigione per anni.

Inoltre ammetto di non aver mai visto o percepito Jorge così entusiasta, così concentrato, così vivo come quando parlava dei suoi esperimenti, e sì, mi piaceva molto sentirlo così euforico per ciò che lo appassionava, ipotizzando comunque che sarebbe stato abbastanza furbo da non commettere passi falsi come invece ha fatto; l'ho sopravvalutato, ma di certo non l'ho spinto io a prendere una strada buia... anche se ora ti fa comodo pensarlo. -la fissò intensamente, con aria pensierosa- Forse è perché non riesci a concepire che qualcuno possa semplicemente nascere con un'anima malvagia... ma te lo dico per esperienza, è possibile.

Breve pausa, mentre finiva la sua tisana che aveva cominciato a bere nel corso della chiacchierata con la ragazza.

Ad ogni modo non credo di doverti spiegazioni, non trovi?
Se avessi avuto qualcosa da nascondere non ti avrei certo raccontato tutto ciò che sapevo: capisco il tuo bisogno di comprendere la realtà di colui che una volta consideravi come un fratello, per questo ho acconsentito a rivelarti ciò che Jorge non voleva tu sapessi... ma non mi piace essere accusata di fatti per i quali non ho colpa, né essere l'oggetto della tua rabbia nel momento in cui non hai modo di sfogarla su chi davvero se lo meriterebbe.


Quant'era brava a fingersi offesa, e quant'era convincente nel risultare assolutamente senza colpa! Ma al di là di tutto, considerando il tempo che lei e Alvares avevano passato insieme da soli o comunque a stretto contatto, la Herbert non sentiva davvero di potersi dare colpe -o meriti- per la malvagità del portoghese... il che era un peccato, perché adorava essere al centro dell'attenzione sempre e comunque.
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Messaggioda Caroline Priscilla » 01/10/2016, 21:27

E io... Non mi sono mai resa conto di nulla?

Sai cosa dicono i babbani? Che non c'è cieco peggiore di chi non vuol vedere...

Altre parole giuste. Altre parole che la ferirono profondamente. Aveva sempre ricercato la verità, fin da quando suo padre era scomparso e lei non poteva sopportare l'idea di non sapere che cosa gli fosse accaduto. Anche all'epoca, Jorge le era stato vicino, l'aveva aiutata a superare quel momento difficile comportandosi da brava persona, da bravo amico, volendole bene... Eppure Melia stava dicendo esattamente l'opposto, stava affermando che lui possedeva un'anima oscura di cui Cappie non si era mai resa conto. Aveva voglia di piangere, di urlare, di rompere qualsiasi cosa fosse a tiro, ma si dovette trattenere perchè non poteva permettersi di lasciarsi prendere dalla furia del proprio elemento. Per questo motivo stava tremando, un tremolio continuo che la scuoteva fin dall'interno, che rendeva il suo volto pallido, una maschera di sofferenza, rabbia e incredulità. Tuttavia, come prevedibile, c'erano cose nel discorso della Herbert che fecero storcere il naso alla O'Neill e che la resero, all'istante, sospettosa e pronta ad attaccare la greco-tedesca: se veramente lei sapeva di questi esperimenti, perchè non lo aveva denunciato? Se veramente era a conoscenza della sua natura, perchè non fare qualcosa per fermarlo? Forse le stava imputando un ruolo d'importanza maggiore rispetto a quella avuta nei confronti di Jorge o forse si stava trovando di fronte ad una persona che sì, era bella fuori, ma questa bellezza non si rispecchiava nella sua interiorità.

Perché non lo hai denunciato?
Perché hai lasciato che continuasse con i suoi esperimenti illegali? Perchè non hai preso dei provvedimenti seri, quando eravamo scuola, e non hai detto tutto alla Vicepreside?
... Ti divertiva l'idea, per caso?


Onestamente? Non era tra i miei principali pensieri controllare cosa facesse Jorge, quando, dove e con chi: come ben sai, durante il periodo scolastico stavate sempre insieme, quindi ho avuto poche occasioni di rimanere da sola con lui, di parlarci approfonditamente. E vista la vostra amicizia tanto stretta, l'ho semplicemente lasciato crescere come preferiva, perché denunciarlo alla VicePreside avrebbe significato sospensione prima ed espulsione poi, una responsabilità che sinceramente non volevo assumermi.

Eri una prefetta...
Era quello il tuo compito...


Una l'opposto dell'altra, le due ragazze: Melia con la sua indifferenza, Cappie col suo alto senso della giustizia e della responsabilità. Se si fosse resa conto di qualcosa, lei avrebbe fatto di tutto per aiutare il suo amico, mentre l'altra semplicemente se ne sarebbe sbattuta. Ma in fondo, non era già successo? Non aveva cercato di aiutarlo, quando all'Ottavo piano il suo lato oscuro era venuto fuori, rendendolo una persona diversa? No, Cappie si corresse mentalmente: non era soltanto un lato, a detta della Herbert, ma l'intera sua anima ad essere corrotta. Eppure da qualcosa doveva pur dipendere questa corruzione, perchè non poteva essere che Jorge ci fosse semplicemente nato! O forse era meglio dire da qualcuno...

Tu volevi che fosse così...

Oh Cappie, addirittura! Perché mai avrei dovuto volere che fosse così? Avrei potuto capirlo se una volta fuori da scuola fossimo rimasti in contatto in maniera stretta, se avessimo legato più approfonditamente... ma così non è stato. Ci siamo visti, ci siamo scritti, ma io avevo le mie cose a cui pensare, e lui le sue.
Gli esperimenti che Jorge conduceva non erano un mio problema, né qualcosa di cui dovermi preoccupare, soprattutto perché non potevo conoscerne le conseguenze: stava studiando l'Amortentia, ed è un composto illegale, ma se ne avesse sviluppato un antidoto? Alla fine il suo esperimento avrebbe portato ad un risultato positivo, nonostante l'illegalità.


Rimase in silenzio, provando a contenere la rabbia che desiderava scatenarsi contro Melia, perchè in un certo senso il suo discorso -per quanto perversamente distorto- conteneva un fondo di verità. Non poteva accusarla di aver reso Jorge ciò che era, perchè era Jorge il solo ed unico responsabile del suo destino. Aveva avuto una vita splendida e felice, con vicino delle persone che lo amavano ed era stato lui e soltanto lui a decidere di gettare tutto quanto alle ortiche.
Jorge era un bastardo, sì. Ma la Herbert gli stava di poco dietro e furono le successive parole della ragazza a confermare ancora di più quella brutta sensazione che adesso aveva nei suoi confronti.

Inoltre ammetto di non aver mai visto o percepito Jorge così entusiasta, così concentrato, così vivo come quando parlava dei suoi esperimenti, e sì, mi piaceva molto sentirlo così euforico per ciò che lo appassionava, ipotizzando comunque che sarebbe stato abbastanza furbo da non commettere passi falsi come invece ha fatto; l'ho sopravvalutato, ma di certo non l'ho spinto io a prendere una strada buia... anche se ora ti fa comodo pensarlo. Forse è perché non riesci a concepire che qualcuno possa semplicemente nascere con un'anima malvagia... ma te lo dico per esperienza, è possibile.

No, non lo è.- disse con tono duro e fermo, recuperando un po' di quel controllo che le serviva per non mettersi a urlare, ma ottenendo come effetto una voce leggermente più bassa che si sforzava di non risultare offensiva nei toni -Sono le esperienze che viviamo, la famiglia in cui cresciamo, le persone che fanno parte della nostra vita e il carattere a fare di noi delle persone migliori o peggiori.
Ma non si nasce con un'anima sporca fin dall'inizio... Anche il cattivo più cattivo del mondo un tempo è stato un bambino innocente.


Questa la sua filosofia, questo il suo ragionamento, che la Herbert non avrebbe mai potuto scalfire. La chiacchierata però non era ancora giunta a termine, dato che la modella aveva ancora un'ultima cosa da dire alla O'Neill, prima di concludere definitivamente questa storia.

Ad ogni modo non credo di doverti spiegazioni, non trovi?
Se avessi avuto qualcosa da nascondere non ti avrei certo raccontato tutto ciò che sapevo: capisco il tuo bisogno di comprendere la realtà di colui che una volta consideravi come un fratello, per questo ho acconsentito a rivelarti ciò che Jorge non voleva tu sapessi... ma non mi piace essere accusata di fatti per i quali non ho colpa, né essere l'oggetto della tua rabbia nel momento in cui non hai modo di sfogarla su chi davvero se lo meriterebbe.


La fissò per un paio di secondi, consapevole che anche quel discorso era giusto e valido. Ma la mente della Ignis aveva trovato più di una falla nelle giustificazioni portate avanti da Melia, al punto tale da convincerla che non era colpa sua, ma che ella non fosse nemmeno così buona e cara come voleva apparire.

Hai ragione, forse.
Non erano affari tuoi ai tempi della scuola, per quanto un prefetto ha dei doveri da compiere e portare a termine, cosa che tu non hai fatto nonostante, a detta tua, tu sapessi perfettamente che tipo di anima celasse dentro Jorge.
Ma non pensare di convincermi che non avresti MAI immaginato ciò che avrebbe potuto fare con quegli esperimenti illegali. Sei stata tu ad affermare che era inevitabile la sua caduta e non ti è mai venuto in mente quanto potesse essere pericoloso che lui armeggiasse con un'Amortentia? Non farmi ridere, Melia, sei molto più intelligente di quel che vuoi sembrare, forse persino di me visto che io ho chiuso gli occhi per tutto questo tempo.
- fece una breve pausa, sentendosi di nuovo male, di nuovo con il Fulmine che la spingeva a sfogare ciò che lei stava accumulando, parlando e ripensando a tutto ciò che la ragazza le aveva detto-Esistono tante persone che se ne fottono del prossimo e tu non hai fatto altro che dimostrarmi di essere fra queste.
In più perchè Jorge sarebbe dovuto venire proprio DA TE a chiederti di aiutarlo a manipolare la gente, a commettere crimini senza essere scoperto? Forse perchè non sei così buona e cara come vorresti far credere a tutti.


Si alzò in piedi, aprendo la borsa per tirare fuori i soldi: come promesso avrebbe offerto quel brunch ad entrambe e così fece, lasciando i galeoni sul tavolo e rivestendosi, continuando a sentire la rabbia salire e sentendo il bisogno di usicre fuori da lì.

Jorge sarà marcio dentro ma tu... Tu non sei tanto diversa da lui.
Grazie per avermi aperto gli occhi su di lui.


Non aggiunse altro, lasciandola lì con gli occhi carichi di rabbia, dolore e sincero disprezzo. Era meglio che andasse via, era meglio che non proseguisse quella chiacchierata, perchè al di là di tutto sentiva che la sua mente stava iniziando ad impazzire e se doveva diventare pazza la cosa migliore era farlo lontano da chiunque potesse vedere fin dove arrivava la follia di una ragazza tradita dal suo mio migliore amico.

[Uscita per Cappie e Melia]
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Messaggioda Lyra » 25/10/2017, 12:51

[27 Ottobre 2113 - Studio di MagiRegistrazione, Parigi - 16:20]


Fantastico!
E con questa abbiamo quasi finito.
Quindici minuti di pausa e poi riprendiamo a incidere, d'accordo?


Annuì con un sorriso la cantante, ringraziando il fonico e uscendo dalla sala di registrazione per dirigersi verso le macchinette. Erano rifornite di bevande energizzanti e per la gola, l'ideale dopo tanto tempo passato a sforzare le sue corde vocali. Prese infatti un tipo di entrambe -una ai frutti rossi e una gusto miele e arancia- fermandosi a parlottare con alcuni dei suoi collaboratori presenti nella sala relax. Fra questi mancava -purtroppo- il suo manager.

Ottimo lavoro Lyra!
Ma come mai mister Brooks non era qui oggi?
Sta male?


Oh no, tranquilla!
È stato chiamato d'urgenza in direzione, probabilmente non avrà ancora finito di parlare con loro.


Fece un sorriso dolce ed angelico, nascondendo il reale motivo per cui Alfred si trovasse nell'ufficio dei pezzi grossi. La sua bravata -chiamiamola così- di cantare un suo pezzo originale durante il matrimonio della sorella non era affatto piaciuta ai produttori della diva e nemmeno al suo manager, che si era già ampiamente espresso con lei in una sonora ramanzina. In parte si poteva dire che la colpa non fosse totalmente della Bennet, ma di Hank Muscle che aveva sfidato la neonata Ignis a salire sul palco e cantare, in totale libertà e in barba ai divieti imposti dalla sua casa discografica. Un'occasione che Lyra non aveva perso, volendo regalare a Martha e al consorte un momento magico e di puro amore, in linea con il suo stile.

Ah! Ho saputo che tua sorella si è sposata da poco.
Congratulazioni!
Com'è andato il matrimonio?


Direi bene, anche se ammetto che gli invitati di mio cognato l'hanno reso piuttosto movimentato.
Il nonno di lui soprattutto: non ha fatto altro che provarci con mia madre per tutta la serata.


Immagine


Il matrimonio della sorella maggiore era stato un evento comico per lo più, dal punto di vista della diva. Amici e parenti del marito di lei erano stati l'anima della festa, nonché il maggior motivo di risate da parte della bella cantante. Aveva fatto ben più di un incontro interessante quel giorno, ritrovando fra le fila degli invitati persino Hank, una sorpresa graditissima per la minore delle Bennet. Anzi, unica ormai, dato che la sorella -da sposata- aveva preso il cognome del marito, diventando a tutti gli effetti la signora Martha Cartwright.

Ti confesso che se avesse avuto qualche anno di meno o io qualcuno in più, avrei accettato senza alcun problema le sue avances.
Quello è un uomo che sa come affascinare una donna, ai suoi tempi probabilmente avrà fatto strage di cuori...


Mi stai dicendo che ci ha provato anche con te?

Credo che l'unica donna con cui non ci abbia provato fosse la sposa, ma non ne sarei così sicura!
Ahahahahah!


Parlava con molta scioltezza e naturalezza, bevendo di tanto in tanto le sue bevande e idratando per bene la gola. Non avrebbe voluto lasciare la cover della canzone di Robyn come ultima canzone da incidere, ma aveva dovuto venire incontro alle esigenze del Laars per poterlo avere durante l'incisione e non utilizzare una base musicale già preparata. Nulla da togliere ai musicisti che ormai la accompagnavano da anni, ma Robyn aveva un tocco di classe che si sentiva, che lei sentiva quando lui muoveva le dita sulla tastiera del pianoforte. E poi voleva tener fede alla promessa fattagli quasi un anno prima, dimostrando di essere una persona in grado di guardarsi avanti senza alcun rancore.

Che ore sono?
Robyn dovrebbe essere qui a momenti...


Cosa non è quel ragazzo...

Era d'accordo con lei Lyra, ma il sorriso di circostanza che esibì non lasciava trapelare nulla del suo reale interesse nei confronti del Laars. Un interesse nato esclusivamente dalla propria vanità e da una battaglia silenziosa che si svolgeva fra di loro ogni volta che si trovavano a contatto. La donna non era sicura, veramente, che Robyn fosse a conoscenza di quello scontro -povera ingenua che si lasciava abbindolare dalla sua apparente innocenza- ma proseguiva ugualmente, desiderosa di vedere in lui segni di desiderio e cedimento tanto quanto mostrava ella. Perché ogni volta che l'ex-Vocal Coach era presente, Lyra sentiva il proprio sangue ribollire, diventando impossibile a volte nascondere quanto fosse affascinata da lui. Era infatti un rischio collaborare con lui così a stretto a contatto, un rischio che però la Bennet aveva deciso di correre, con ostinazione e volontà di vincere.

Torno in sala di registrazione, è meglio che mi prepari per quando Robyn arriverà.

Salutò l'amica, poi si diresse nella stanza sistemata appositamente per far sì che la bella cantante fosse sempre a proprio agio. Tappeti morbidi e colorati coprivano il pavimento, adatti ad accogliere il piede nudo della donna che incideva nello stesso modo in cui si esibiva durante ai suoi concerti: totalmente scalza. Seduta al pianoforte, con lo spartito davanti, Lyra si perse nel ripasso delle note, accompagnando qualche prova con la voce per saggiare quanto si sentisse pronta a far lavorare ancora le corde vocali. Bevve una bottiglietta d'acqua nell'attesa, preparandosi non soltanto ad incidere ma anche a resistere alla presenza del Laars. Una resistenza che, alla fine, risultava inevitabilmente e totalmente inutile.
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Messaggioda Robyn » 04/11/2017, 23:34

27/10/2113
Sede Centrale della Task Force "Eclipsim"
Ministero della Magia
Inghilterra
Ore 14:44


Tariq, avevi bisogno di me?

In realtà sì, ti ho distolto da altri impegni?

No no, in realtà devo solo darmi una lavata, ho finito da poco l'allenamento... Dimmi.

Stavo pensando di proporre al Consiglio l'adesione di un nuovo elemento, facente attualmente parte dei Sicari.
È una donna valida, forte, caparbia, ma poco propensa al comando, quindi la destinerei alla divisione Argento.
Però avrei bisogno di un ok da parte di minimo altri due membri della Task Force.
Lyle mi segue, ovviamente, anche perché ci sta lavorando assieme pure lui, per la seconda persona avrei pensato a te.


In quei giorni Robyn Laars era poco presente all'interno della Task Force, ma non certo per poca voglia o per qualche problema di sorta.
Si dedicava molto a se stesso, prendendo incarichi solamente se particolarmente invogliato nel portarli a termine, mettendo avanti a tutto la propria serenità.
Con una identità come la sua era facile permettersi certe libertà, per quanto non è che ne abusasse troppo, ovviamente.
In pratica, il collega Yusuf era stato molto fortunato ad incontrarlo in sede, quel giorno.
La richiesta effettuatagli, però, trovò una iniziale espressione perplessa da parte di Robyn, visto che non aveva mai dovuto dare appoggi simili prima di allora.

Mh... Ti confesso, Tariq, di essere un po' indeciso.
La mia posizione nella Task Force è di Alto Livello, non vorrei rovinarmela per una scelta errata.
Intendiamoci, mi fido del tuo giudizio, ma fidarsi è bene, non fidarsi è meglio, specie in certi casi.
Lei intanto accetterebbe l'adesione tranquillamente, che tu sappia?


In realtà, prima di parlargliene concretamente, avevo deciso di capire intanto se ci fosse modo di aggiungerla a noi.
Per il resto, capisco il tuo punto di vista, non voglio chiederti di andare alla cieca quindi stavo pensando... Se la testassi un poco?
Potresti farci un allenamento o magari potrei farla aderire ad una nostra missione in via del tutto eccezionale o tu potresti far parte di una dei Sicari.
La vedresti in azione e potresti valutare attentamente se possa essere il caso o meno di reclutarla.


Sì... Forse questa non sarebbe affatto una cattiva idea.
Devo soltanto riflettere bene e attentamente sul periodo per aderire a qualche nuovo incarico.
Ci teniamo aggiornati e nei prossimi giorni ti farò sapere, d'accordo?
Adesso devo proprio scappare...


Va' pure, tranquillo, ti ringrazio comunque!
Aspetterò tue notizie allora.
Lei si chiama Beatriz Schtauffen, qualora volessi intanto recuperare qualche informazione.
Buona giornata.


I due colleghi si salutarono e Robyn memorizzò quel nome, ripromettendosi in un futuro non troppo lontano di consultare qualche fascicolo in merito alla donna.
Era la prima volta che Tariq presentasse spontaneamente qualcuno in ingresso. Che fosse particolarmente interessato a lei? Magari era una femmina di bell'aspetto, oltre che forte.
Beh, lo avrebbe constatato anche il Laars stesso a tempo debito, intanto era necessaria una ricca doccia per poi vestirsi adeguatamente.
Per quanto gli piacesse la divisa da allenamento, riconobbe che non fosse propriamente il top in vista della registrazione finale del brano con la cantante Lyra Bennet.
Inoltre aveva notato quanto alla donna piacesse vederlo in certe mise, quindi perché non mandarla un altro po' fuori di testa gratuitamente?

Troppo stronzo?
Troppo bastardo?
Sì, non c'è male...


Sorrise tra sé, il ragazzo, mentre intanto indossava la camicia, poi il pantalone, il gilet, le scarpe e via dicendo, spruzzando anche un velo di profumo sul collo e dietro le orecchie.
Sapeva perfettamente di avere la donna in pugno. Era facile riconoscere gli sbalzi del suo Fuoco quasi perennemente agitato in sua presenza.
Non che fosse un interesse forte quello dell'ex Auror, ma bastava a divertirlo durante le poche ore trascorse assieme alla Bennet, senza mai far trasparire nulla di troppo.
Era discreto, accurato e calcolatore, facendola sempre finire nella propria trappola con fin troppa facilità, ma era il suo potere soprannaturale, la sua realtà come Aberrazione.
La V.I.P. cercava di irretirlo, qualche volta, ma finiva puntualmente per veder crollare ogni sua difesa in favore di un desiderio galoppante e crescente.

Ok, a posto, direi che possa andare...

L'appuntamento era fissato per le ore 17:00 in punto. Tempo per la registrazione: un paio di ore circa, tra prove tecniche, prove effettive generali e resa conclusiva.
Per le 19:00 quindi avrebbero concluso quella piccola avventura che li aveva visti coinvolti a coppia ancora una volta, senza che nulla fosse successo, carnalmente parlando.
Oh no, Robyn non aveva mai concesso spiragli di alcun tipo, ammirando di tanto in tanto senza tanti complimenti la beltà di Lyra ma senza andare oltre.
L'intento era farla chiedere cosa ci fosse che non andasse bene in lei, o meglio, abbastanza bene da spingerlo ad osare di più, approfittarsi di lei una volta per tutte.
L'amore e le relazioni lo avevano tratto in inganno troppo a lungo. Basta buon cuore, basta debolezze emotive.

... E se mi va, quasi quasi come ulteriore test per questa Beatriz ci sarà anche quello sessuale.

27/10/2113
Studio di Registrazione
Parigi Magica
Francia
Ore 17:03


Non appena fece il proprio ingresso nello Studio, la segretaria alla reception parve quasi avere un mezzo infarto nel fissarlo e deglutire ad occhi sgranati.
Le sorrise calmo, morbido, quasi angelico, per quanto in realtà dentro ormai fosse tutt'altro che un angelo, chiedendo l'ok per passare e andare verso le stanze.
La signorina Bennett lo attendeva al solito posto, forse riscaldando la voce nel contempo, forse chiedendosi quanto ci avrebbe messo prima di rivederlo, con impazienza.
Aveva ritardato qualche minuto apposta. Quei cinque minuti adatti a farle venire qualche groppo, qualche timore che non potesse presentarsi.
Ovviamente non era da lui dare buca, no, troppo scortese e maleducato... Ma entrare con una finta espressione frettolosa e infastidita, quello assolutamente sì.

Devi scusarmi, Lyra, mi hanno trattenuto al Ministero per questioni rognose.

Immagine

Un mio collega necessitava del mio consenso per l'assunzione di una nuova soldatessa, fermandomi proprio poco prima che uscissi.

Il tono era decisamente perfetto. Mostrava un buon accenno di dispiacere ed irritazione, parlando con decisione e una voce appena più graffiante.
Le si fermò di fronte, osservandola negli occhi, per poi esibire un accennato sorriso tra il contento e il malizioso, posandole una mano sul fianco.
Da lì fu un attimo lo scendere con il volto a dare un bacio guancia a guancia per salutarla e nel contempo provocarle una leggerissima "sfiammata".

Ti prego quindi di perdonare il ritardo...

Avrebbe ricevuto il tanto pregato perdono?

... Bene, direi che quando vuoi, possiamo iniziare.

Non un complimento sull'aspetto di lei, né alcuna occhiata particolare verso le forme del corpo o i piedi scalzi.
Fu molto svelto nell'andare verso il pianoforte, facendo intendere che una simile "dimenticanza" potesse derivare solo dalla fretta di recuperare il tempo perduro.
Chiarissimo, ma nonostante questo, quante possibilità c'erano che la cantante inglese non si facesse ugualmente venire qualche piccola paranoia?
Comunque, mettendo da parte i giochi, le malizie, l'erotismo e la dannazione, le successive due ore sarebbero state solo all'insegna della musica.
Quello era l'unico intervallo che il Laars sapeva prendersi completamente, quell'intervallo dove veniva fuori un suo "Io" ormai ben protetto e sepolto.

ORE 19:15

Perfetto!
A posto così Lyra, grazie!
Adesso ci ritiriamo nella saletta di missaggio e controlliamo la resa conclusiva.
Dovesse esserci qualche problema dovremo ripetere quindi un poco di pazienza.
Ci prenderemo non più di una mezz'ora al massimo!


Il fonico principale chiuse la comunicazione, allontanandosi quindi con i propri colleghi e lasciando da soli Robyn e Lyra.
Vista l'ora tarda, praticamente c'erano rimasti solo loro e la donna possedeva le chiavi di sicurezza, assieme all'inserviente notturno.
Il ragazzo dunque si alzò in piedi, scrollando le spalle, il collo e le braccia, inspirando ed espirando.
Era abbastanza sicuro che i fonici sarebbero tornati con arie trionfanti.
A prescindere da tutto, la donna era stata decisamente fenomenale.

Qualora ti dicessero che non vada bene, penso potresti quasi licenziarli.
Da quel che ho sentito hai dato il massimo, anzi, forse pure qualcosa di più.
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Messaggioda Lyra » 06/11/2017, 17:54

Le cinque e un minuto...

Controllò l'orologio della sala, un gesto impercettibile e quasi innocuo quello di alzare la testa e fissare per meno di un secondo le lancette dei minuti. Chinò subito il capo sullo spartito, celando il fastidio e l'impazienza di non vedere Robyn già lì, in sala di registrazione, insieme a lei. Sapeva che il ragazzo non fosse un tipo maleducato -anzi, tutt'altro, era pure fin troppo galante- ma non poteva fare a meno di chiedersi che cosa lo avesse trattenuto dal presentarsi puntuale a quell'appuntamento di lavoro. In cuor suo, sperava che non fosse nessuna compagnia femminile perché -da primadonna qual era- non avrebbe sopportato di essere messa da parte per nessuna, non lei, non la diva.

Due minuti...

Lasciava che la penna biro tamburellasse nervosamente sullo spartito, alzando appena lo sguardo per poi riabbassarlo, cercando di evitare che altri notassero il suo comportamento. Era brava a dissimulare certe emozioni con gli altri; risultava meno brava invece quando si trovava in compagnia del Laars, tant'è che molti dei suoi collaboratori si erano resi conto del filo di tensione che correva dalla cantante all'ex Vocal Coach. Un filo che andava tutto in un senso unico, perché Robyn invece sembrava non provare assolutamente nulla nei confronti della cantante, se non una piacevole e blanda amicizia. Aveva ancora il capo chino, in un finto stato di concentrazione, quando finalmente l'ospite tanto atteso arrivò, interrompendo l'impazienza della giovane donna.

Devi scusarmi, Lyra, mi hanno trattenuto al Ministero per questioni rognose.

Fu la sua voce a raggiungerla ancor prima del suo corpo, ma questo non la preparò alle sfiammate di desiderio che si impennarono nel suo spirito quando finalmente Robyn fece la sua comparsa. La Bennet lo fissò, per nulla celando il desiderio che provava nei suoi confronti nel vederlo vestito con quel look. Un look da perfetto pianista, mentre lei aveva optato per qualcosa di semplice e comodo dato che sapeva sarebbe bastata la sua presenza a farle fare una degna figura. Nel vedere il Laars vestito in quel modo però, di colpo ebbe un accenno di insicurezza che sul momento la fece sì alzare in piedi ma senza dire alcuna parola. Non ce ne fu bisogno, perché a completare il saluto intervenne lo stesso Laars, proseguendo la sua spiegazione.

Un mio collega necessitava del mio consenso per l'assunzione di una nuova soldatessa, fermandomi proprio poco prima che uscissi.

... Non preoccuparti.
Il ritardo è minimo.


Avrebbe voluto sorridergli, ma in sua presenza le riusciva difficile dissimulare uno stato di quiete e serenità perpetui. Robyn le posò una mano sul fianco e le diede due baci, uno per guancia, scaldandole la pelle là dove la barba appena accennata e ruvida si era posata, facendola impazzire soltanto con il suo profumo e provocandole una serie di pensieri perversi uno di fila all'altro. Il tutto in meno di una manciata di secondi. Avrebbe voluto vedere in lui lo stesso smarrimento e desiderio che i suoi occhi gli comunicavano, ma quel ragazzo sembrava fin troppo innocente o fin troppo duro di cuore per lasciarsi sciogliere come invece stava accadendo alla bella Lyra. Avrebbe potuto essere sua per sempre, se soltanto lo avesse voluto, e invece preferiva giocare con lei come un gatto con la sua preda... Una preda ben felice di esserlo.

Ti prego quindi di perdonare il ritardo...

Sono passati solo tre minuti... Ma se proprio insisti, conosco tanti modi per farti... perdonare...

E dire che si era ripromessa di non cadere nella sua trappola, di non mostrarsi troppo disponibile né troppo desiderosa di lui. Voleva conquistare qualche punto di vantaggio ed invece aveva appena fallito, sorridendogli un po' maliziosa e fin troppo presa da lui. Impossibile resistergli, nemmeno sotto tortura sarebbe riuscita a farcela.

... Bene, direi che quando vuoi, possiamo iniziare.

... Adesso? Aspettiamo almeno di essere...- si bloccò in tempo, prima che potesse fare una pessima figura di fronte a tutta la sua troupe e al Laars. Era convinta infatti che il ragazzo si stesse riferendo al farsi perdonare dalla Bennet, mentre invece era chiaro e palese per tutti che il suo intento era solo cominciare a lavorare- ... Pronti. Sì, ho bisogno di qualche minuto per concentrarmi... Se non ti dispiace...

Era lei la diva, ma chiedeva ad un perfetto nessuno se gli stesse bene pazientare ancora un po'. Era davvero impressionante che cosa riuscisse a produrre l'attrazione anormale del Semi Gildato. Tuttavia Lyra non poteva più permettersi di fare la scema, non quando in ballo c'era per lei qualcosa di così importante. Si voltò, chiudendosi un po' in sé stessa per trovare la concentrazione adatta, l'equilibrio giusto per cantare. Nessuno aveva mai visto Lyra Bennet prendersi così tanto tempo per prepararsi ad incidere. I più maliziosi avevano ipotizzato che il motivo fosse proprio il Laars, ma la giovane donna aveva sconfessato quelle credenze, adducendo come scusa il fatto che quella canzone -non essendo sua- la sentiva particolarmente difficile e ogni volta preferiva concentrarsi totalmente prima di iniziare. Piccola bugia, ma meglio che lasciar crescere le malelingue. Aveva compreso che per aiutarsi la cosa migliore fosse non guardare affatto Robyn, motivo che la spinse a sistemarsi poco distante da dove si trovava il pianoforte, dandogli la schiena. Quando finalmente fu riuscita a calmare il suo Fuoco, la cantante diede il via alla prima fase della registrazione, con sguardo serio e risoluto: niente più giochi, niente più emozioni incontrollate. Fra la passione e la musica, la seconda ne usciva sempre vincitrice.

[Qualche ora dopo...]


God speed your love to me...
Uuuh.... Uuuuh....


Immagine


Perfetto!
A posto così Lyra, grazie!


Grazie a voi ragazzi!

Si sentiva ancora il cuore palpitare forte nel petto, dopo che le note della canzone si erano del tutte spente. Lyra stava esibendo un bellissimo sorriso, sorriso che rivolse non soltanto ai suoi collaboratori, ma anche a Robyn, ancora seduto al pianoforte. Era come se l'eccitazione e l'emozione che sapeva procurarle la musica riuscisse, per qualche istante, a mettere da parte l'attrazione che provava nei confronti del Laars. Lasciò andare il microfono, ascoltando le ultime disposizioni che i fonici avevano da darle.

Adesso ci ritiriamo nella saletta di missaggio e controlliamo la resa conclusiva.
Dovesse esserci qualche problema dovremo ripetere quindi un poco di pazienza.
Ci prenderemo non più di una mezz'ora al massimo!


Vi aspettiamo qui.

Disse loro, ancora sorridente, chinandosi per prendere una bottiglietta d'acqua e mandando giù qualche sorsata, avvicinandosi al posto occupato da Robyn, che nel frattempo si era già alzato in piedi, facendo scrocchiare le ossa delle spalle e delle mani.

Qualora ti dicessero che non vada bene, penso potresti quasi licenziarli.

Che sciocco che sei!
Aahahaha!


Da quel che ho sentito hai dato il massimo, anzi, forse pure qualcosa di più.
Questa versione o finisce nell'album o finisce nell'album.


Mi fa piacere che tu la pensi così.
Il tuo giudizio è quello che conta e vale di più in assoluto per questa canzone...
Ci tenevo davvero molto a renderle giustizia.


Un sorriso più morbido, soddisfatto, quasi da ragazzina le spuntò sul viso, mentre gli occhi si addolcivano nel fissare in volto Robyn, accarezzargli il braccio con una lieve stretta e poi superarlo, prendendo posto al pianoforte.

Comunque ribadisco il concetto: senza di te non sarebbe stato lo stesso.
Non te l'ho mai chiesto... Ma... Dove hai imparato a suonare così bene?


Gli chiese incuriosita, facendo scorrere delicatamente le dita sui tasti, evitando di tornare a fissarlo con fin troppa insistenza in volto. Il motivo? Non perdere di nuovo quel poco di concentrazione che aveva riacquistato, farsi vedere fin troppo vulnerabile e persa di fronte ai suoi occhi. Ma nel mentre che l'adrenalina della musica scemava, la passione riprendeva di nuovo il controllo del suo corpo, salendo a livelli vertiginosi. In fondo erano soli, dentro quella saletta, per almeno una mezz'ora buona.
Poteva succedere di tutto in quel lasso di tempo.
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Messaggioda Robyn » 13/11/2017, 22:52

Ti prego quindi di perdonare il ritardo...

Sono passati solo tre minuti... Ma se proprio insisti, conosco tanti modi per farti... perdonare...

E quanti di questi non prevedono i fonici come spettatori improvvisati?

Chiese con noncurante malizia e serenità, fissandola calmo, apparentemente poco eccitato, al massimo solo complice, scherzoso.
In verità un poco di eccitazione c'era, insomma, aveva pur sempre il Satiro a fargli da testimone interiore, ma sapeva mascherare tutto molto bene.
Robyn giocava con Lyra, la faceva infiammare e poi osservava quella fiamma bruciare e dare fuoco a tutto ciò che la circondasse.

... Bene, direi che quando vuoi, possiamo iniziare.

... Adesso? Aspettiamo almeno di essere...

... Che cosa?

... Pronti. Sì, ho bisogno di qualche minuto per concentrarmi... Se non ti dispiace...

Tutto quello che vuoi.

La fissò per qualche istante in un modo molto più cattivo e malizioso, ma un malizioso decisamente tendente all'erotico.
Ma fu appunto solo qualche istante, magari tre secondi, poi andò oltre, camminando fino a raggiungere il pianoforte, così da riprenderci confidenza.
I suoi erano tutti gesti calcolati, precisi, ma mai esagerati. In primis perché sapeva quanto potesse essere destabilizzante per lei.
In secondo luogo perché altrimenti dove stava il divertimento nel mandarle le parti basse a farsi fottere in così poco tempo?
Senza considerare, che prima dovevano dedicarsi alle cose serie, giusto?

God speed your love to me...
Uuuh.... Uuuuh....


Trascorsero circa tre ore. Un bel po' di tempo, ma era stato necessario al fine di estrarne un prodotto perfetto, da far alzare le vendite ai massimi storici.
Lyra aveva alle spalle una carriera decisamente imponente, di quelle da Super Star della Musica, ma Robyn era certo che brani come quello ne avesse eseguiti saltuariamente.
Non era per vantarsi no, anche perché per la precisione era stata la resa finale data dalla donna a donargli tutte le certezze che fosse un pezzo riuscito egregiamente.
La versione del Laars era una versione più placida, mentre quella della Bennet molto più energica, quasi gioiosa.
Il Fuoco sapeva anche fare cose simili, determinati miracoli che, al tempo dell'esibizione in Giappone, non sarebbero stati possibili per una Lyra troppo depressa.

Da quel che ho sentito hai dato il massimo, anzi, forse pure qualcosa di più.
Questa versione o finisce nell'album o finisce nell'album.


Mi fa piacere che tu la pensi così.
Il tuo giudizio è quello che conta e vale di più in assoluto per questa canzone...
Ci tenevo davvero molto a renderle giustizia.


Mi darai ragione quando tornerà il tuo team e ce la farà ascoltare in anteprima...

Le fece un occhiolino, mettendosi poi in piedi per potersi adeguatamente stiracchiare.
Era rimasto seduto al piano per tutte quelle decine di minuti, ben più che negli ultimi incontri avuti con la donna in quella sede.
Ne era valsa la pena, per carità, ma a prescindere non si sentiva quasi più i muscoli lombari.

Comunque ribadisco il concetto: senza di te non sarebbe stato lo stesso.
Non te l'ho mai chiesto... Ma... Dove hai imparato a suonare così bene?


... La mia è una famiglia particolarmente altolocata nel Mondo Magico.
Sia mai che non sapessi suonare uno strumento in modo sopraffino.
Venni mandato a scuola di Pianoforte all'età di tre anni e continuai fino ai diciotto, diciannove circa, insomma, una quindicina d'anni.
In quel lasso di tempo mi fecero seguire da fior fior di insegnanti, alcuni anche piuttosto famosi e rinomati, tra questi anche il Direttore Generale di un Conservatorio.
Poi, giunto qui cinque anni fa, venni a contatto con la migliore amica di mia zia, una vera fuoriclasse con questo strumento, che mi diede altre lezioni di tanto in tanto.


Un leggero sospiro venne fuori dal suo petto largo e allenato. Quanti ricordi messi assieme, di ogni tipo, di ogni genere, di ogni entità.
Nel corso degli anni la sua vita aveva ottenuto cambiamenti praticamente continui, mettendolo ogni volta di fronte a nuove sfide, facili e difficili.
Ormai, oltrepassata la fase forse più brutta e culminante del suo ventennio, poteva sentirsi quasi svuotato di molte energie, di molti obiettivi, di molte gioie.

... Hai mai fatto sesso qui?
Sì, intendo proprio in questa sala.
Devo dire che a pensarci, ha il suo ricco perché, tu non trovi?


Cambiò repentinamente argomento, con una elasticità tale da non sembrare per nulla una variazione forzata, anche perché in parte non lo era per nulla.
Tornò a guardarla, con le mani nelle tasche, facendo scorrere i propri occhi giusto per alcuni secondi verso alcune zone preciso, come il seno, i fianchi, i piedi.
Ma apparivano più come occhiate fugaci e casuali, mentre la ricerca di conversazione sembrava leggera ma ugualmente presente.

Il posto più strano dove l'hai fatto?

Un sorriso scherzoso, quasi birichino, mentre le poneva quella domanda che mai e poi mai nessun altro lì nel circondario si sarebbe permesso di farle.
Ma Robyn si prendeva determinate confidenze senza passare dal via, anche perché d'altronde non risentiva dell'aura divina percepita da tanti altri suoi collaboratori.
Probabilmente giusto il suo manager e le femmine non bisex, in quella casa discografica, non avrebbero voluto dare una ripassatina alla Bennet, all'Angelo della Musica.
Era ovvio poi che lei certe cose le sapesse, o meglio, le intuisse alla perfezione, ma dal desiderarla al palesare un simile desiderio il passo era fin troppo lungo.
Trascorso metà del tempo a loro disposizione, purtroppo per Lyra non era accaduto ancora nulla. Parola d'ordine per il Laars: aspettativa.

Che ne diresti di... Bere qualcosa? Avrai la gola secca, suppongo...
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Messaggioda Lyra » 15/11/2017, 20:00

Sono passati solo tre minuti... Ma se proprio insisti, conosco tanti modi per farti... perdonare...

E quanti di questi non prevedono i fonici come spettatori improvvisati?

Per qualche secondo Lyra ritrovò un po' di lucidità, rendendosi conto della figura che stava facendo di fronte a Robyn e al suo intero staff. Non riusciva ancora a capacitarsi dell'effetto che le faceva quel ragazzo, la sua sola presenza, il suo sorriso ed i suoi occhi, un misto di malizia, dolcezza e cattiveria che faceva impazzire la cantante. Ancora più assurdo però era notare che lui non dimostrava nessun tipo di reazione alle sue provocazioni. Sembrava sempre che il Laars non subisse affatto il fascino della diva, anzi forse poco, ma mai abbastanza per farle intendere che anche lui voleva ciò che voleva lei. Sesso. Passione. Fuoco e Fiamme fra di loro.

... Nessuno, in effetti.
Sarebbe meglio parlarne più tardi, nel caso.


Sottolineò dunque che avrebbe potuto non esserci alcun tipo di conversazione di quel genere, sforzandosi di andare avanti e di trovare la concentrazione che serviva per incidere uno dei pezzi su cui puntava di più la Bennet. Aveva amato, sofferto, pianto per quella canzone e desiderava con tutta sé stessa averne una traccia nel suo prossimo album. Nonostante quello che c'era stato fra lei e Robyn, valeva la pena impegnarsi a fondo per offrire ai propri fan qualcosa di nuovo, di meraviglioso, qualcosa che sarebbe entrato presto nei loro cuori e che avrebbe fatto anche della pubblicità gratuita al Laars stesso. Anche se il ragazzo non sembrava molto incline ad intraprendere una carriera da musicista.
Si diede da fare, dunque, sforzandosi di calmare le proprie fiamme e di incanalare la loro energia nella musica. Essendo Ignis, quel passaggio -per una come lei- non risultava troppo ostico, ma le ci volle comunque qualche minuto raccolta in sé stessa prima di cominciare a fare sul serio. Al termine della canzone, si ritrovò ad essere stanca, con la gola che bruciava bisognosa di acqua ed anche accaldata. Ma ne era valsa la pena, lo sapeva, anche a giudicare dalle parole che le rivolse Robyn stesso. Parole che lei trovava -suo malgrado- molto confortanti, essendo quella canzone frutto del suo genio e della sua originalità.

Mi fa piacere che tu la pensi così.
Il tuo giudizio è quello che conta e vale di più in assoluto per questa canzone...
Ci tenevo davvero molto a renderle giustizia.


Mi darai ragione quando tornerà il tuo team e ce la farà ascoltare in anteprima...

Lyra prese il suo posto al pianoforte, facendo scorrere le dita delicatamente sui tasti e osservando il ragazzo, indisturbata. Era bellissimo, troppo bello, un bello per cui morire d'amore e di passione. Lo aveva pensato le prime volte che era stata a contatto con lui e continuava a pensarlo tutt'ora, probabilmente con molta più enfasi a causa anche del suo elemento. Sentiva di dover dire qualcosa per non lasciarsi semplicemente incantare da lui e fu proprio lo strumento che stava toccando con mano a darle la giusta idea per fare conversazione.

Comunque ribadisco il concetto: senza di te non sarebbe stato lo stesso.
Non te l'ho mai chiesto... Ma... Dove hai imparato a suonare così bene?


... La mia è una famiglia particolarmente altolocata nel Mondo Magico.
Sia mai che non sapessi suonare uno strumento in modo sopraffino.
Venni mandato a scuola di Pianoforte all'età di tre anni e continuai fino ai diciotto, diciannove circa, insomma, una quindicina d'anni.
In quel lasso di tempo mi fecero seguire da fior fior di insegnanti, alcuni anche piuttosto famosi e rinomati, tra questi anche il Direttore Generale di un Conservatorio.
Poi, giunto qui cinque anni fa, venni a contatto con la migliore amica di mia zia, una vera fuoriclasse con questo strumento, che mi diede altre lezioni di tanto in tanto.


Un talento naturale, coltivato con maestria.
Ad oggi ti dispiace che la tua famiglia ti abbia istruito in tal senso?


Chiese, effettivamente curiosa di conoscere un po' di più la vita del Laars, della quale sapeva davvero poco e niente. Colpa sua, senza alcun dubbio, che si era sempre dimostrata troppo egocentrica in passato, troppo poco interessata al prossimo, se non in misura molto marginale. Adesso però, l'interesse bruciante che provava per Robyn la spingeva a chiedere e domandare, assorbendo le sue risposte con molto interesse. Era una conversazione tranquilla, portata su un terreno molto sicuro, un terreno dove Lyra non avrebbe dovuto temere assolutamente nulla. Ci pensò però il Laars a dare una bella smossa a quella situazione, all'improvviso, con apparente noncuranza, facendole delle domande piuttosto piccanti che sul momento sorpresero e stupirono la diva.

... Hai mai fatto sesso qui?

Qui...?

Sì, intendo proprio in questa sala.
Devo dire che a pensarci, ha il suo ricco perché, tu non trovi?


... Temo... di non saperlo, sinceramente.
Non mi è mai capitato di farlo in una sala di registrazione.


Rispose, osservando Robyn con molta attenzione e riscontrando in lui la stessa tranquillità e apparente indifferenza di prima. Come se stesse parlando con un'amica, come se non ci fosse alcun interesse dietro quella domanda. Le dispiaceva, anche perché adesso le veniva spontaneo ed inevitabile immaginare che la sua prima volta lì dentro fosse proprio con lui. Fantasie, pure fantasie purtroppo. Il Laars non sembrava avere intenzioni di quel tipo con lei, con profondo rammarico della Bennet.

Il posto più strano dove l'hai fatto?

Robyn... Non sono cose da chiedersi ad una donna senza prima aver instaurato una certa... confidenza...

Il sorriso? Malizioso. Lo sguardo? Angelico. Il tono? Eccitato, ma lievemente, come una carezza che andava a stuzzicare i desideri più reconditi dell'altro. Era cascata nuovamente nella trappola del ragazzo, nemmeno provando a resistergli. Lo fissava con interesse, ma quando si accorgeva che quello sguardo non veniva ricambiato nello stesso modo, allora mutava atteggiamento, provando a non esporsi, ad essere più Angelo e meno Diavolo. Sospirò una singola volta, nel fissarlo, poi gli fece segno con il dito di avvicinarsi e chinarsi su di lei, come se avesse l'intenzione di confessare un segreto molto scottante.

Nel mio camerino personale, poco prima di un concerto... Ma non dirlo al mio manager, gli prenderebbe un colpo al cuore.

Approfittò di quella vicinanza per sentire il suo profumo, il suo calore, per carezzare con le labbra il suo orecchio. Avrebbe voluto di più, lui chino sopra di lei e lei pronta a lasciarsi andare ma non era detto che Robyn facesse alcuna mossa in quel senso. Lei, invece, palesò bene il suo interesse per la bocca del ragazzo, anche se i suoi occhi -solo per un istante- si spostarono nella zona inguinale quando lui pronunciò una frase molto particolare.

Che ne diresti di... Bere qualcosa? Avrai la gola secca, suppongo...

Un nanosecondo. Di meno, solo un micro istante nel quale gli occhi da cerbiatta si abbassarono e si alzarono subito sul volto di lui. Si inumidì le labbra, durante quel gesto, assetata ma non di bevande per la gola. Tuttavia era chiaro che Robyn si stesse riferendo a quelle ed era chiaro per Lyra che non poteva farsi trovare a desiderarlo così tanto. Anche se, nella realtà, questo stava già accadendo.

Molto secca... Andrebbe idratata per bene.
Forse nella sala relax c'è quello che fa per me.
Andiamo lì?


Chiese e, al suo assenso, si sarebbe alzata e rimessa le scarpe col tacco, uscendo fuori dalla sala di registrazione per raggiungere il luogo dove si trovavano i magidistributori automatici. Una volta lì, la Bennet prese un'altra di quelle bevande al gusto frutto già bevute poco prima dell'arrivo di Robyn. Poi, portafoglio alla mano, fissò il ragazzo con aria vagamente tranquilla.

Posso offrirti qualcosa?

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