Re: Parigi
Inviato: 19/11/2017, 18:44
Venni mandato a scuola di Pianoforte all'età di tre anni e continuai fino ai diciotto, diciannove circa, insomma, una quindicina d'anni.
In quel lasso di tempo mi fecero seguire da fior fior di insegnanti, alcuni anche piuttosto famosi e rinomati, tra questi anche il Direttore Generale di un Conservatorio.
Poi, giunto qui cinque anni fa, venni a contatto con la migliore amica di mia zia, una vera fuoriclasse con questo strumento, che mi diede altre lezioni di tanto in tanto.
Un talento naturale, coltivato con maestria.
Ad oggi ti dispiace che la tua famiglia ti abbia istruito in tal senso?
No, sono sincero.
Le istruzioni della mia famiglia mi sono servite molto nella vita, come anche il mio cognome.
Non sono il tipo che si fregia di aver conquistato tutto sudando.
Ho avuto le mie agevolazioni, ma ho saputo sfruttarle bene e nessuno può dire oggi che sia un raccomandato incapace.
Raccomandato sì, ma capace nel lavoro e nell'arte esattamente quanto qualcuno che ci ha sudato su per dieci anni più di me.
Non si aspettava certo che Lyra fosse d'accordo con lui, d'altronde lei ad esempio non aveva avuto nessuna agevolazione particolare.
Si era distinta per il proprio talento, aveva effettuato la "scalata" nella maniera classica e non era detto che quelle parole non risultassero per lei fastidiose.
Il Laars però aveva da tempo ormai smesso di pensare alle considerazioni altrui. Non gli interessava piacere. Non gli interessava apparire diverso dalla propria realtà.
Si comportava in modo spontaneo, quello che pensava diceva, proprio come fece poco dopo, con una domanda ben più che audace.
Nessuno si sarebbe mai permesso di fargliela, nel suo team, ma lui non faceva parte del team ed in più non aveva problemi ad oltrepassare certi limiti.
Sì, intendo proprio in questa sala.
Devo dire che a pensarci, ha il suo ricco perché, tu non trovi?
... Temo... di non saperlo, sinceramente.
Non mi è mai capitato di farlo in una sala di registrazione.
Questo non significa che, immaginandolo, non ti susciti curiosità oppure il nulla più totale.
In fondo Lyra poteva anche non averlo mai fatto in una sala di registrazione ma pensare di farlo, la eccitava oppure no?
Il posto più strano dove l'hai fatto?
Robyn... Non sono cose da chiedersi ad una donna senza prima aver instaurato una certa... confidenza...
... Ti sembra una confidenza abbastanza adeguata l'aver fatto sesso per una intera notte quasi senza interruzioni?
Lei: Il sorriso? Malizioso. Lo sguardo? Angelico. Il tono? Eccitato.
Lui: Il sorriso? Malizioso. Lo sguardo? Diabolico. Il tono? Provocatorio.
Nel pronunciare quella domanda, si concentrò affinché la vicinanza dei loro corpi desse modo al proprio Spirito di lanciare una sfiammata a quello della Bennet.
Nel mio camerino personale, poco prima di un concerto... Ma non dirlo al mio manager, gli prenderebbe un colpo al cuore.
Valuterò attentamente se ubbidire o meno in base ai dettagli che mi fornirai sulla questione...
La stava cuocendo molto lentamente, ad un Fuoco lento ed inesorabile. Poteva accorgersi dell'eccitazione di lei senza nemmeno impegnare l'Elemento.
Era completamente succube delle tentazioni, un Angelo che si staccava una piuma dietro l'altra ad ogni secondo che trascorreva in sua compagnia.
Perfino le domande più facili a doppio senso la spingevano ad andare a guardare in zone molto precise, non riuscendo a trattenere un minimo il pudore.
Che ne diresti di... Bere qualcosa? Avrai la gola secca, suppongo...
Molto secca... Andrebbe idratata per bene.
Forse nella sala relax c'è quello che fa per me.
Andiamo lì?
Perché no?!
Uhm... Come mai ti rimetti le scarpe?
Dai, fagli prendere aria ancora per un po'...
D'altronde tutto il pavimento del corridoio fuori dalla sala era in lucido e pulito parquet, quindi perché non proseguire a camminare ancora scalza?
La domanda/non domanda di Robyn fu chiara e semplice: voleva continuare a guardarle i piedi senza alcun impedimento, anche durante la pausa.
Avrebbe saputo porsi un freno e resistere dal pensiero di accontentarlo?
A prescindere dalla risposta a quel quesito interessante, i due quindi si diressero verso la saletta relax, anch'essa decisamente vuota.
Mancava ancora un quarto d'ora abbondante.
Posso offrirti qualcosa?
Quella lattina di bevanda fredda al caffè andrà benissimo.
Nuovamente, la sua malizia parve scomparire all'improvviso, come se non ci fosse mai stata.
Grazie all'Acqua, il Laars applicava il proprio controllo da un attimo all'altro, così da non darle mai la certezza di viaggiare lungo la sua stessa onda.
Nessuna sicurezza, nessun accenno più del dovuto, nessuna capacità interpretativa di quello che pensasse, volesse o desiderasse da lei.
Si andò ad accomodare sul divanetto morbido della sala, mandando giù un sorso dalla lattina da 33 cl, con aria soddisfatta.
Si leccò anche le labbra, emettendo un sospiro graffiato, che poteva rimandare a tanti, tanti altri tipi di sospiri.
Hai già previsto qualche tour nel corso del periodo natalizio?
Stavo pensando...
... Ma vorrai anche me al pianoforte per quelle date?
In quel lasso di tempo mi fecero seguire da fior fior di insegnanti, alcuni anche piuttosto famosi e rinomati, tra questi anche il Direttore Generale di un Conservatorio.
Poi, giunto qui cinque anni fa, venni a contatto con la migliore amica di mia zia, una vera fuoriclasse con questo strumento, che mi diede altre lezioni di tanto in tanto.
Un talento naturale, coltivato con maestria.
Ad oggi ti dispiace che la tua famiglia ti abbia istruito in tal senso?
No, sono sincero.
Le istruzioni della mia famiglia mi sono servite molto nella vita, come anche il mio cognome.
Non sono il tipo che si fregia di aver conquistato tutto sudando.
Ho avuto le mie agevolazioni, ma ho saputo sfruttarle bene e nessuno può dire oggi che sia un raccomandato incapace.
Raccomandato sì, ma capace nel lavoro e nell'arte esattamente quanto qualcuno che ci ha sudato su per dieci anni più di me.
Non si aspettava certo che Lyra fosse d'accordo con lui, d'altronde lei ad esempio non aveva avuto nessuna agevolazione particolare.
Si era distinta per il proprio talento, aveva effettuato la "scalata" nella maniera classica e non era detto che quelle parole non risultassero per lei fastidiose.
Il Laars però aveva da tempo ormai smesso di pensare alle considerazioni altrui. Non gli interessava piacere. Non gli interessava apparire diverso dalla propria realtà.
Si comportava in modo spontaneo, quello che pensava diceva, proprio come fece poco dopo, con una domanda ben più che audace.
Nessuno si sarebbe mai permesso di fargliela, nel suo team, ma lui non faceva parte del team ed in più non aveva problemi ad oltrepassare certi limiti.
Sì, intendo proprio in questa sala.
Devo dire che a pensarci, ha il suo ricco perché, tu non trovi?
... Temo... di non saperlo, sinceramente.
Non mi è mai capitato di farlo in una sala di registrazione.
Questo non significa che, immaginandolo, non ti susciti curiosità oppure il nulla più totale.
In fondo Lyra poteva anche non averlo mai fatto in una sala di registrazione ma pensare di farlo, la eccitava oppure no?
Il posto più strano dove l'hai fatto?
Robyn... Non sono cose da chiedersi ad una donna senza prima aver instaurato una certa... confidenza...
... Ti sembra una confidenza abbastanza adeguata l'aver fatto sesso per una intera notte quasi senza interruzioni?
Lei: Il sorriso? Malizioso. Lo sguardo? Angelico. Il tono? Eccitato.
Lui: Il sorriso? Malizioso. Lo sguardo? Diabolico. Il tono? Provocatorio.
Nel pronunciare quella domanda, si concentrò affinché la vicinanza dei loro corpi desse modo al proprio Spirito di lanciare una sfiammata a quello della Bennet.
Nel mio camerino personale, poco prima di un concerto... Ma non dirlo al mio manager, gli prenderebbe un colpo al cuore.
Valuterò attentamente se ubbidire o meno in base ai dettagli che mi fornirai sulla questione...
La stava cuocendo molto lentamente, ad un Fuoco lento ed inesorabile. Poteva accorgersi dell'eccitazione di lei senza nemmeno impegnare l'Elemento.
Era completamente succube delle tentazioni, un Angelo che si staccava una piuma dietro l'altra ad ogni secondo che trascorreva in sua compagnia.
Perfino le domande più facili a doppio senso la spingevano ad andare a guardare in zone molto precise, non riuscendo a trattenere un minimo il pudore.
Che ne diresti di... Bere qualcosa? Avrai la gola secca, suppongo...
Molto secca... Andrebbe idratata per bene.
Forse nella sala relax c'è quello che fa per me.
Andiamo lì?
Perché no?!
Uhm... Come mai ti rimetti le scarpe?
Dai, fagli prendere aria ancora per un po'...
D'altronde tutto il pavimento del corridoio fuori dalla sala era in lucido e pulito parquet, quindi perché non proseguire a camminare ancora scalza?
La domanda/non domanda di Robyn fu chiara e semplice: voleva continuare a guardarle i piedi senza alcun impedimento, anche durante la pausa.
Avrebbe saputo porsi un freno e resistere dal pensiero di accontentarlo?
A prescindere dalla risposta a quel quesito interessante, i due quindi si diressero verso la saletta relax, anch'essa decisamente vuota.
Mancava ancora un quarto d'ora abbondante.
Posso offrirti qualcosa?
Quella lattina di bevanda fredda al caffè andrà benissimo.
Nuovamente, la sua malizia parve scomparire all'improvviso, come se non ci fosse mai stata.
Grazie all'Acqua, il Laars applicava il proprio controllo da un attimo all'altro, così da non darle mai la certezza di viaggiare lungo la sua stessa onda.
Nessuna sicurezza, nessun accenno più del dovuto, nessuna capacità interpretativa di quello che pensasse, volesse o desiderasse da lei.
Si andò ad accomodare sul divanetto morbido della sala, mandando giù un sorso dalla lattina da 33 cl, con aria soddisfatta.
Si leccò anche le labbra, emettendo un sospiro graffiato, che poteva rimandare a tanti, tanti altri tipi di sospiri.
Hai già previsto qualche tour nel corso del periodo natalizio?
Stavo pensando...
... Ma vorrai anche me al pianoforte per quelle date?