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Re: Parigi

MessaggioInviato: 15/12/2018, 20:09
da Aeon
Vendicarmi?
Oh no, no, no!
Mi dispiace che tu possa pensare questo, non volevo affatto offenderti!
Sei una persona interessante e molto affascinante, ma non me la sento di intraprendere un rapporto per questioni professionali.
Ho poco tempo per dedicarmi alle relazioni ultimamente, per questo...


Lyra fece una pausa.
Fu una pausa sottilissima e accennata, ma indubbiamente si poté considerare come tale.
Aeon se ne accorse e quel dettaglio bastò a fargli capire che dietro ci fosse qualcosa di molto privato ed intimo.

... sono costretta a rifiutare...

Per il mio onesto parere, non esistono costrizioni, se non quelle che ci imponiamo noi stessi...

Ma lei non era comunque costretta a giustificarsi, semmai al massimo a valutare le sue parole, ragionarci, rifletterci su.
Il Kellendros pensava secondo una struttura di esperienza di vita molto artefatta ed acerba, questo era indubbio.
Però le sue idee erano quindi incontaminate ed autentiche, di quelle che ormai la gente, dopo diversi anni, tendeva a dimenticare o mettere da parte.
Poteva apparire come un uomo coraggioso, intraprendente, invece era solamente poco saggio dal punto di vista empirico.
Come se fosse le parole di un bambino, peccato che spesso e volentieri, i bambini potevano risultare come voce della verità.

Va bene, allora vorrei che dessi un'occhiata a questo...

Cambiò argomento, non volendo pesare eccessivamente sul discorso precedente, registrando però il rifiuto e il desiderio di rivalsa.
Pur avendo le motivazioni valide al fine di rifiutarlo, la Bennet aveva comunque scelto di giocare un po' con lui, osando troppo.
Aeon non l'avrebbe perdonata se non prima di averle fatto perdere un po' il lume della ragione, destabilizzandola nella sua zona di comfort emotivo e sensibile.

Non so, potrà sembrarti una follia, ma ci terrei che riflettessi attentamente sulla possibilità di interpretarla.

Non è così semplice, purtroppo.
Non prendo determinate decisioni da sola, ma ne devo discutere con il mio manager, con i produttori, convincerli che si possa fare...
Sarebbe un lavoro... Piuttosto lungo...


Ovviamente non chiederei nulla in cambio, se non i normali compensi dati dal diritto d'autore.

Mi stai mettendo molto in difficoltà...

... Oh beh, di questo ne sono assolutamente certo.

Lei disse una cosa alludendo ad un doppio significato nascosto, ma lui ben sapendo quale tumulto le stesse provocando, rispose a dovere.
Peccato che nell'ottica di Lyra egli non potesse parlare se non di lavoro e difficoltà amministrative nella realizzazione del progetto.
Non aveva sicuramente mai incontrato individui in grado di alterare il loro fascino a scopi generici, in quel caso vendicativi.
Questo condusse ad una situazione parecchio erotica e votata al famoso "carpe diem", da parte di entrambi.
Aeon aveva voglia di lei ed aveva attaccato in maniera abbastanza massiccia da rendere la stessa diva vogliosa di sé.

... Dunque, mi bocci la proposta a priori?

Convincimi...

Posso usare ogni mezzo a mia disposizione?

Il contatto visivo fu alquanto fondamentale e importante.
Grazie ad esso, Aeon trasmetteva sempre di più il proprio fascino e carisma in lei, indebolendo le sue difese di autocontrollo.
Non servì nemmeno che ella dovesse avvicinarsi abbastanza al giornalista, né che si esponesse chissà quanto.
Non appena Lyra posò la mano sulla sua barba facendosi di qualche centimetro più avanti, di conseguenza partì lui senza chiedere permessi.
Un bacio, un bacio intenso e quasi violento, che si aprì all'istante ad un incontro tra la sua lingua e quella della Bennet.
Aeon agiva sapendo perfettamente che fosse quello il volere e desiderio della donna, con la ragion veduta dei propri poteri.
Un contatto più vivo, una stretta vigorosa al fianco e se la diva non si fosse poi ritratta aprendo gli occhi di scatto, probabilmente se la sarebbe pure messa a cavalcioni sopra.
Davvero peccato, perché da lì in poi ogni cosa sarebbe stata in discesa, perfino l'idea di combinare qualcosa là, seduta stante.
Evidentemente di mezzo non c'era il lavoro, perché considerato il potere di Aeon, per una botta e via ella lo avrebbe facilmente messo da parte.
Di mezzo c'era un altro individuo e fu per quel motivo che il Kellendros scelse di non proseguire oltre, grazie alla percentuale maggiore di Luce che lo controllava e guidava.

... Mi hai convinto.

Ancora certa di non voler accettare quell'invito?

Incalzò, al volo, con le labbra che ancora sapevano di lei.
Ma era ovvio a quel punto che la donna rifiutasse ancora.
Tentare non poteva nuocere, ma di fronte alla consapevolezza di un "avversario" importante, per Aeon la sconfitta non fu neanche tanto un problema.

... Anzi no, non rispondere, mi hai già ribadito che... I tuoi impegni... Lo impediscono.
Scusa anzi di aver insistito, mi sono lasciato un po' troppo trasportare, ad ogni modo baci davvero ma davvero bene.


Sorrise appena, tranquillo, pacato, apparentemente non colpito in negativo da quella faccenda.
Lei non era riuscita a prenderlo in giro, poteva osservarlo negli occhi consapevoli dell'uomo che aveva di fronte.
Ma pur non uscendo vincitrice nell'intento, Aeon aveva mostrato rispetto, doveva solo sperare che quanto accaduto restasse tra loro.
Fidarsi di un giornalista intenzionato a fare carriera? Non molto furbo a dire il vero.
Ma tanto, non avendogli fatto firmare niente prima, non le restava che incrociare le dita.

Proverò a convincere anche i miei produttori...
Nel caso, se il progetto dovesse essere accettato, ti contatteranno loro tramite gufo.
Abbiamo già il tuo indirizzo, ma se hai un altro recapito puoi fornirlo alla segretaria che si trova qua fuori.
... Ti avverto subito che non sarà una cosa veloce, ci vorranno dei mesi prima che possa darti una risposta.
Dovrai aspettare, ma spero che saprai attendere in maniera paziente.
... E nel frattempo, potrai concentrarti sulla tua carriera.
In fondo hai lavorato sodo per riuscire ad ottenere quel riconoscimento, no?


Non è un problema per me aspettare, d'altronde come ho già detto, sarebbe solo una gratificazione personale.
Quando sarà sarà, mi auguro davvero però che alla fine risulti fattibile.


Sapeva anche lui che ben presto la donna lo avrebbe mandato via.
Era troppo sconvolta, forse preoccupata delle implicazioni per quel gesto involontario.
Aeon aveva giocato con i suoi sensi e le sue debolezze e poteva decidere di tranquillizzarla, ma non lo fece.
Poteva essere capace di rispetto, ma questo non significava che la sua fosse una Luce al 100%.
Lyra si era permessa di giocare con lui e per quel motivo, fino al momento dell'articolo, avrebbe temuto il peggio.
Perché per Aeon non ci voleva nulla a salvare quel ricordo in un ponderatoio e minacciarla in futuro.
Tutte supposizioni, nulla di concreto, ma in un panorama simile determinati tipi di paure erano all'ordine del giorno.

Credo che sia il caso di salutarci, dunque.
Ti auguro tutto il bene possibile, Aeon.
È stato un vero piacere conoscerti...


Se riuscirò nell'intento di farmi notare in redazione sarà in buona parte merito tuo.
Ciò che mi auguri è anche ciò che mi hai concesso, questo bisogna riconoscerlo.
È stato un vero piacere anche per me.
L'indirizzo che avete nella documentazione è il mio personale, quindi casomai dovessi cambiare idea, sai dove trovarmi.


In fondo non poteva di certo sapere come si potessero evolvere le situazioni in futuro.
Lasciò quella porta aperta, mantenendo la maschera di cera sulla questione bacio sempre per gli stessi motivi sopracitati.
Abbracciò la diva, beandosi del suo profumo e del desiderio sessuale che ella trasmetteva a pacchi.
Evidentemente non sarebbe stata lei la prescelta per aiutarlo a rimuovere il sentimento distorto ed imposto verso Charlotte.
Prese le proprie cose, lasciando lo spartito nuovo alla Bennet, per poi allontanarsi e lasciarla sola nei suoi tumulti interiori.

FINE x2

Re: Parigi

MessaggioInviato: 26/04/2021, 19:37
da Itsuki
15/07/2114
Parigi
Quartiere Babbano Centrale
Ristorante "La Guirlande"
Ore 12:55


Spiacente mia cara, temo che nessuno mi abbia impressionato particolarmente.
È dire che molti di loro sono stati caldamente raccomandati da persone amiche, affidabili.
Forse due o tre non sono andati poi così male, ma si può avere decisamente di meglio.
Ah, Renée, potresti portare una bottiglia del nostro solito bianco?
Grazie mille.


Quel noto ristorante non magico era in assoluto il luogo ideale per le conversazioni delicate e confidenziali con la Bennet.
Alfred sapeva di poter parlare apertamente con lei senza il timore che qualcuno di troppo impiccione potesse ascoltare.
In questo modo entrambi potevano esprimersi tranquillamente e nello stesso tempo Lyra poteva prendersi una pausa dagli assalti dei fan.
La bottiglia di vino venne posata sul tavolo dopo che il cameriere provvide a riempire i due calici davanti ai clienti.
Ormai Renée era il loro responsabile di fiducia al tavolo, l'unico al quale il Manager si affidava per l'assaggio dei migliori piatti del giorno.

Per oggi comunque ne è rimasto soltanto uno, non ricordo il nome, ma penso proprio sia giapponese.
Onestamente sono abbastanza scettico nei confronti degli orientali, non per nulla, ma sono abituati ad un sound molto diverso dal tuo.
Inoltre, anche se non lo sa nessuno, li stiamo valutando anche come papabili Vice Manager e questo ci fa restringere ulteriormente il campo.
Devono essere interessati tanto al tuo benessere professionale quanto al proprio, virtù assai rara al giorno d'oggi.
... Insomma, hai proprio deciso quindi? Starai via due settimane intere? Non sarebbe meglio una decina di giorni?


Lyra sapeva quanto il suo adorato scopritore non fosse particolarmente d'accordo con un periodo di ferie tanto prolungato e continuativo.
Per lui l'ideale sarebbe stato che ella si prendesse magari una settimana e poi ad Agosto o a Settembre un'altra, ma non due insieme attaccate.
Ma l'ultima parola in tal caso spettava per forza all'Angelo della Musica, più che intenzionato ad assentarsi fino all'inizio di Agosto.
Il pasto proseguì piacevole come sempre, tra una chiacchiera e l'altra, prevalentemente incentrate sulla vita privata del Brooks.
Veniva continuamente rimproverato dalla Bennet per non essere mai alla ricerca di una partner e di stare sprecando così i suoi anni nella solitudine.

Ho avuto abbastanza delusioni e problemi dalle relazioni sentimentali da poter stabilire di essere a posto da qui fino alla tomba.
Conosci il mio pensiero, l'unica donna che voglio assiduamente nella mia vita sei solo tu, tesoro.


Uscite che facevano sempre nascere un sorriso sul meraviglioso volto della cantante.
Alfred era immensamente sincero, non l'aveva mai presa in giro, si era sempre comportato come una sorta di padre adottivo, fuori serioso ma sotto sotto un pezzo di pane.
Per questo la Bennet non avrebbe voluto affatto che fosse sostituito nei suoi ruoli, pur sapendo benissimo che ormai l'età non gli garantisse più troppa energia.
Terminato il pasto, comunque, venne il momento per loro di parlare a proposito di una questione davvero importante e fino ad allora solo accennata.
Lyra sapeva che il Brooks stesse lavorando ad un progetto consistente ma ancora non c'era stato modo di affrontare e analizzare nello specifico la questione.

... Una scuola di musica.
Mio genero è un MagiArchitetto e tempo fa mi sottopose una struttura fatiscente che ha acquistato a prezzo stracciato ad un'asta immobiliare.
Con i dovuti lavori e la sua supervisione potrebbe dare vita alla prima accademia artistica di Lyra Calliope Bennet per talenti musicali.
Un autentico conservatorio magico in tutto e per tutto, con tasse di iscrizione agevolate per i meno fortunati e un campus interno per chi viene dall'estero.
Infine, tu potresti supervisionare da vicino l'andamento generale grazie ad uno studio di registrazione situato proprio in cima alla struttura.
Capisci? Gli allievi sapranno di imparare la musica a pochissimi passi da dove la loro musa ispiratrice ogni giorno lavora, produce e si esibisce.
L'unico inconveniente sarebbe il dover cambiare completamente ambiente... Infatti questa struttura sorgerebbe in America.
Non ti sto dicendo di decidere adesso, c'è tempo, puoi rifletterci anche fino a Settembre.
Di base però dell'idea cosa te ne pare?


La giovane donna non avrebbe fatto fatica a comprendere che parte dell'entusiasmo trasmesso dal Manager derivasse da un particolare consistente.
Buona parte della sua famiglia, viveva ormai da tempo nel Nuovo Continente, fra cui le sue adorate nipotine, luci dei suoi occhi.
Trasferirsi in America significava poter dedicare a loro più tempo, trascorrere dei giorni in compagnia di quelle due signorine, viversi quella quotidianità.
Questo però non poteva essere l'unico motivo a spingere la Bennet verso un passo di tale portata, ella doveva pensarci accuratamente e con calma.
Alfred sapeva essere paziente e sopratutto le lasciava i suoi spazi senza tentare di influenzarla, altra qualità che lei da sempre apprezzava nel Brooks.

Va bene, direi che possiamo andare.

15/07/2114
Parigi
Quartiere Magico Centrale
Studio di Registrazione
Ore 15:05


Il suo drink, monsieur.

Merci!

Lo aveva pronunciato bene? Mah, probabilmente sì, dato che il barista non sembrava fissarlo con aria di sufficienza o sarcasmo.
Prendendo il bicchiere, avvicinò l'amaro alle labbra e sorseggiò piano, gustandosi un buon digestivo post pranzo.
Aveva fatto una bella scappata presso un McDonald's nei dintorni babbani, regalandosi un menù grande fatto di grassi e colesterolo.
Un vero peccato non avere Kisuke a fargli compagnia, lui che andava matto per il cibo da fast food.
Tanto ci sarebbe stata occasione in futuro, ora però doveva concentrarsi e focalizzarsi sul proprio obiettivo.

... Uff, non riesco a provare agitazione, mica va bene!
E se poi se ne accorgono e pensano che li stia prendendo in giro?
Sai che pizza dover perdere tempo a spiegargli che non si può essere agitati quando si sa di essere la migliore scelta in circolazione?!
Comunque mica malaccio il posto...
L'Angelo della Musica si è fatta costruire proprio un super tempio artistico!


Immagine

Gli avevano comunicato che per quel giorno sarebbe stato l'ultimo candidato, quindi poteva tranquillamente trovarsi fuori dalla sala d'attesa.
Nel momento stesso in cui fosse giunto il suo turno, semplicemente lo avrebbero chiamato con un interfono magico presente nella struttura.
Se ne stava in piedi a osservare tutti i diversi dettagli della grande sala di ingresso quando finalmente venne fatto il suo nome.
Un bel sospiro, dopo di che mandò giù tutto il drink d'un fiato, si infilò la giacca pagando alla svelta e trottò fino al MagiElevatore, destinazione dodicesimo piano.
La prima parte del colloquio andava svolta nell'ufficio personale della cantante, accompagnata perennemente dal fido Manager ed attuale Vocal Coach.

TOC TOC TOC

Permesso?
Si può?


Mister... Ehm... Amakura, prego prego, entri pure, chiuda la porta e si accomodi.

Miss Bennet, Signor Brooks, piacere di conoscervi.
Mi chiamo Itsuki Amakura, 32 anni, celibe!


E di grazia perché mai pensa debba interessarci la sua situazione civile?

Oh... In effetti non dovrebbe, credo sia la forza dell'abitudine, scusate!

Senza altri indugi l'Ignis Vulcano strinse prima la mano all'uomo, poi alla diva, individuando lesto l'anello che la identificava come Consorella.
Annuì tra sé, rispondendo all'occhiolino che Lyra gli lanciò, dandole poi subito la propria cartella con dentro il CV artistico e professionale.
Da notare che, nella sezione "Carriera", successivamente al ruolo come "Vocal Coach di Min Woo Sun", c'era anche scritto "Vocal Coach di Lyra" con su scritta la data corrente.
Alfred esibì una delle sue espressioni più accigliate, liquidando tale dettaglio con uno scuotimento lento del capo e un respiro pesante.
L'Amakura, intanto, si metteva comodo davanti a tutti e due, spostando lo sguardo dall'una all'altro aspettando di ricevere qualche domanda.

Dal vivo è pure più sexy.
Guarda che occhi profondi e... Uh... Senti senti, fiammelle alimentate a lussuria, hai capito Piume Bianche...


Mister Amakura, prima di lasciare la parola a Lyra, inaugurerò io l'inizio di questa conversazione.

Mi dica.

È un assiduo ascoltatore dei brani della nostra cantate?

Assiduo? No, non direi.

... Ah no?

Beh no, insomma, ho ascoltato qualcosina, direi almeno una buona dozzina di canzoni, ma credo che per assiduo intenda tipo tutti gli album.

Sì, una cosa del genere, invero...

Allora no, non posso ritenermi assiduo.
Ho gusti piuttosto vasti, ascolto un po' di tutto, non mi soffermo su un genere solo anche se alcuni sono tra i miei preferiti.


Le andrebbe di elencarceli?

Hard Rock.
Alternative.
Jazz.
Rap e...
... Italiana melodica!


Classica nulla?

Uhm, poco, però ascolto Metal, stiamo lì!

All'apparenza una battuta, in realtà quell'uscita fu una sottile dimostrazione di alta conoscenza tecnico artistica generale.
Comprendere le similitudini tra il Metal e la Classica, infatti, non era esattamente materia comune tra i professionisti artistici di livello intermedio.
Questo però non fermò ugualmente il sessantenne dal guardare piuttosto male il candidato, tamburellando sulla scrivania con accennato nervosismo.
Itsuki non parve comunque essere intimorito dai gesti di Alfred, chiedendogli quasi implicitamente di dare torto alla sua precedente affermazione.
Placido ma competitivo, il possibile Vocal Coach possedeva una sfrontatezza difficile da classificare.
Anziché temere di essere sbattuto fuori perdendo quell'occasione, non indietreggiava. Teneva poco a quell'impiego o non si sottometteva per esso?
Di sicuro i generi citati da Itsuki non rispecchiavano affatto la normale linea musicale seguita da Lyra, ma non era detto che dovesse essere per forza un ostacolo.
L'importante era che il giovane uomo sapesse avere orecchio fino ed acuto per poi adattarlo alle esigenze della cantante, il resto era poco rilevante.
Il Brooks prese qualche appunto che l'Ignis sfacciatamente tentò di sbirciare, dando il via libera alla diva per procedere con i quesiti.

Allora, Itsuki giusto?

Giustissimo.

... Cosa ti ha spinto ad avvicinarti a questo lavoro?

In verità ci sono finito per caso.
Mi sono reso conto qualche anno fa che sapevo dare validi consigli ad amici o conoscenti che mi chiedevano un parere su una loro creazione.
Grazie ad essi quello che realizzavano diventava migliore, aveva più successo, così ho capito che forse il mio poteva considerarsi una specie di dono!


Perché vorresti essere proprio il mio Vocal Coach?

Intanto sarebbe un salto di qualità non da poco nel mio campo...
... E poi la vedo come un'ardua sfida con me stesso.
Se riesco a far brillare ancora di più un astro luminoso come lei, allora sì che posso considerarmi un vincente nel vero senso della parola.


Come mai hai lasciato il ruolo precedente? Solo per avanzare lavorativamente o in vista di un compenso più alto?

Min Woo è una artista famosa in oriente ma che si sta affermando in occidente da pochissimo.
La mia figura avrebbe rappresentato troppo una zona di comfort dalla quale doveva uscire per fortificarsi e guadagnarsi il suo spazio nel nuovo ambiente.


Ti reputi più bravo di me?

Nelle arti marziali e a cucinare italiano di sicuro.

Ancora una battuta, Mister Amakura, è il colloquio può reputarsi concluso qui e adesso.

... Con tutto il dovuto rispetto, Signor Brooks, ma si chiamano colloqui conoscitivi perché la persona si deve conoscere per quello che è.

Ovvero un comico?
O qualcuno che ha preso per un gioco la scrematura che stiamo facendo, sfruttando ore e minuti preziosi?!


Il mio tempo vale quanto il vostro, spero che questa sia una considerazione condivisa, prima di tutto.
In secondo luogo, sì, potrei anche essere un comico, ma credo passi in secondo piano se so anche essere un ottimo assistente vocale e sappia il fatto mio...
... A meno che Miss Lyra non gradisca persona simpatiche o umoristiche al suo fianco, per carità, se così fosse mi spiace, non era scritto nei prerequisiti per la candidatura.


Calò momentaneamente uno strano silenzio, con il Manager assai tentato di alzarsi in piedi e fare segno ad Itsuki di uscire.
L'Amakura, dal canto suo, spostò l'attenzione sulla Bennet, osservandola per la prima volta con uno sguardo altrettanto serio e impassibile.

Io sono quello che sono, mi piaccio così e vivo così.
Siamo artisti e l'arte è estro, dinamismo, poliedricità, ma sopratutto libertà di espressione.
Non ho offeso nessuno di voi, ho semplicemente cercato di stabilire un contatto meno spigoloso, dandovi perché no anche un assaggio della mia presenza come dipendente.
Avete tutto il diritto di mandarmi via, ci mancherebbe, ma non è mai stata mia intenzione prendermi gioco di nessuno.
... E comunque, riguardo il cantare e suonare... Posso dirle che in un confronto artistico diretto... Mi reputerebbe un osso duro.


Incrociò le braccia al petto, sostenendo apertamente le occhiate intense della bellissima inglese, come anche quelle criptiche dell'uomo vicino a lei.
Alfred, pur non ammettendolo apertamente, riconosceva in lui un individuo alquanto singolare, con una personalità distinta e per lo meno classificabile.
A differenza di tutti i candidati precedenti, che definirli anonimi sarebbe stato quasi un complimento.
Onestamente, comunque, il Manager non sapeva davvero che pensare o come valutare Itsuki, se tutta apparenza o parecchia sostanza.
Perciò decise di rimase muto, lasciando a Lyra l'onere di scegliere se farlo avanzare allo step successivo oppure mandarlo via seduta stante.

Re: Parigi

MessaggioInviato: 06/05/2021, 23:03
da Lyra
[15 Luglio 2114 - Ristorante "La Guirlande", Parigi babbana - Ore 12:55]


Spiacente mia cara, temo che nessuno mi abbia impressionato particolarmente.

Il giudizio del suo manager e Vocal Coach era sempre stato per Lyra insindacabile sotto ogni punto di vista. La Bennet aveva affidato a quell'uomo la propria crescita e carriera musicale, venendone ripagata pienamente e al cento per cento. Nel corso degli anni, si era creata fra di loro una fitta relazione basata sulla fiducia, sulla sintonia lavorativa e sull'affetto che due persone tanto affini potevano provare l'una per l'altra. Lyra non aveva mai nascosto ad Alfred quanto lui fosse come un padre per lei: la mancanza della figura genitoriale paterna nella propria vita l'aveva portata molto facilmente ad affezionarsi all'uomo vedendo in lui non soltanto una persona con cui lavorare, ma anche quel padre che per lei non c'era mai stato.
Per questo e per tanti altri motivi il Brooks meritava tutta la completa fiducia della Bennet: il suo giudizio pesava sulla scelta del prossimo Vocal Coach di Lyra e tanto bastava affinché la donna ascoltasse con attenzione quello che l'uomo esperto e capace aveva da dire al riguardo.

È dire che molti di loro sono stati caldamente raccomandati da persone amiche, affidabili.
Forse due o tre non sono andati poi così male, ma si può avere decisamente di meglio.
Ah, Renée, potresti portare una bottiglia del nostro solito bianco?
Grazie mille.


Se anche non tenessi da conto il tuo giudizio come assolutamente prezioso, ti direi la stessa identica cosa.
Nessuno di loro mi ha entusiasmato e dire che credevo il mio nome avrebbe attirato i migliori fra i Vocal Coach.
Evidentemente mi sto sopravvalutando troppo...


Immagine


Concluse con una battuta autoironica, sorridendo mentre il bicchiere le veniva riempito di squisito vino bianco frizzante, fresco e profumato. I pasti con Alfred erano sempre un piacere, anche se poi i due finivano sempre per parlare di lavoro. Era l'argomento principale, certo, ma dopo tutti quegli anni le confidenze che si scambiavano il manager e la sua pupilla erano diventate molto più intime, andando a toccare squarci della loro vita quotidiana. Lei si preoccupava per lui tanto quanto lui si preoccupava per lei, come un vero genitore avrebbe fatto con la propria figlia prediletta. Per questo Lyra amava così tanto Alfred e faceva tanto fatica a lasciarlo andare via: grazie a lui, aveva scoperto la gioia di sentirsi apprezzata, quando tale apprezzamento, nella sua casa di appartenenza, veniva esternato poco o nulla da quell'austero burbero di suo padre.

Ne abbiamo ancora molti da visionare?

Per oggi comunque ne è rimasto soltanto uno, non ricordo il nome, ma penso proprio sia giapponese.

Oh, un'ottima occasione per rispolverare un po' delle mie conoscenze!

Onestamente sono abbastanza scettico nei confronti degli orientali, non per nulla, ma sono abituati ad un sound molto diverso dal tuo.

Questo non significa nulla, ricordi che grandissimo successo ho avuto proprio in Giappone?
Sembravano come impazziti per le mie canzoni, credo che semplicemente abbiamo un concetto troppo superficiale di quello che sono in grado di apprezzare.
E poi se questa persona si è proposta significa che avrà sicuramente molta esperienza al riguardo.


Inoltre, anche se non lo sa nessuno, li stiamo valutando anche come papabili Vice Manager e questo ci fa restringere ulteriormente il campo.
Devono essere interessati tanto al tuo benessere professionale quanto al proprio, virtù assai rara al giorno d'oggi.


Vivi in un passato troppo remoto Alfred, ahahahah!
Non essere così disfattista, sono io quella che dovrà lavorare a stretto contatto con un nuovo Vocal Coach, ma sembri tu quello più pignolo e puntiglioso.
Sono felice che ti preoccupi tanto per me, ma dovresti essere più ottimista, a volte serve un po' di positività, non credi?


Posò con naturalezza la propria mano sopra quella dell'uomo anziano, stringendola con forza e con un calore che non erano affatto nuovi alla Bennet. Quel tipo di effusioni nei confronti del Brooks erano molti frequenti fra di loro, gesti che avevano reso Alfred completamente pazzo per la sua pupilla, vedendo in lei una figlia, una perla rara da proteggere e far brillare ad ogni costo. L'uomo non si era reso conto che quella fulgida gemma si fosse trasformata ormai da tempo in una perla nera, nascondendo il proprio oscuro riflesso sotto un finto candore fatto di innocenza e purezza. La facciata da Angelo era solamente una facciata, appunto, mentre nell'intimo più profondo Lyra era profondamente cambiata, ribolliva di passione, lussuria e vanità, tutti fattori alimentati dallo stesso Robyn e dai suoi piani diabolici per far sì che quell'Angelo imparasse a bramare l'Inferno stesso.

... Insomma, hai proprio deciso quindi? Starai via due settimane intere? Non sarebbe meglio una decina di giorni?

Veramente le settimane sarebbero tre, Alfred...
So che premi tanto affinché io mi metta subito all'opera, ma converrai con me che ci sarà parecchio lavoro da fare e ho davvero bisogno di staccare un po' la spina e riprendere fiato, prima di immergermi completamente nella creazione di un nuovo album.
Spero, in questo periodo di vacanza, di riuscire anche a ritrovare me stessa e ad entrare in contatto con l'emotività più profonda di me.
I pezzi migliori che ho scritto e cantato sono stati quelli in cui lasciavo uscire fuori molto di me stessa.
Ho vissuto davvero tante esperienze negli ultimi anni che voglio prendermi del tempo per riassaporarle tutte, una ad una...
Ed una vacanza lunga tre settimane è esattamente ciò di cui ho bisogno.


Sapeva sempre come intortarlo, un po' con lo sguardo da cerbiatta ed un po' con quella voce incantevole e meravigliosa, che si posava angelica sul suo cuore, parlando sinceramente. O almeno in parte, perché la spinta maggiore nel volere tre settimane derivava dalla possibilità di passare quanto più tempo possibile con il suo Adone preferito. Tuttavia Lyra non aveva affatto mentito, aveva davvero bisogno di tempo per riprendere l'abitudine a pensare e ragionare, per capire come tradurre ciò che provava, ciò che vedeva, ciò che sentiva in musica e parole.
Non era una cosa semplice, certe canzoni nascevano da ispirazioni che duravano mesi o anche anni, mentre altre magari le uscivano di getto così, all'improvviso. Era sempre una sfida riuscire a produrre un brano di altissimo livello, perché si trattava di uno sforzo congiunto fra un testo studiato, rivisto, corretto e costruito ed un testo nel quale l'unica cosa che contava era cogliere l'attimo.
Lo sapeva bene Lyra tanto quanto lo sapeva il Brooks, il quale forse sarebbe stato abbastanza magnanimo da concederle quel lasso di tempo così lungo alla sua pupilla per prepararsi al lavoro che sarebbe arrivato poi subito dopo. Il pranzo, in ogni caso, procedette tranquillo, con diverse chiacchiere ed argomenti, specialmente il continuo persistere dello status di scapolo che Alfred voleva portare avanti, nonostante ormai avesse una certa età. Non comprendeva proprio Lyra per quale motivo egli non avesse ricercato una compagna dopo il divorzio con la ex-moglie, ma evidentemente l'uomo non sentiva il bisogno di trascorrere la propria vecchiaia in compagnia di un'altra -ennesima- donna.

Ho avuto abbastanza delusioni e problemi dalle relazioni sentimentali da poter stabilire di essere a posto da qui fino alla tomba.
Conosci il mio pensiero, l'unica donna che voglio assiduamente nella mia vita sei solo tu, tesoro.


Ma se un giorno dovessi scoprire che vuoi qualcun'altra al tuo fianco, sarei ben felice di condividere il mio posto con lei...
L'importante è che non si tratti della Ariel Jiménez di turno!


Fece quella battuta, puntando il dito contro il suo Manager, prendendo ad esempio la cantante colombiana come una possibile rivale al suo posto di pupilla del Brooks. Non aveva mai espresso apertamente il suo pensiero nei confronti della cantante esordiente, reputandola brava e talentuosa, ma non ancora al suo stesso identico livello. La verità era che la donna non aveva alcuna intenzione di lasciare il proprio piedistallo per una ragazzina più giovane di lei. Sentiva di poter dare ancora tanto al mondo e desiderava farlo fino a quando non avrebbe avuto più le energie per intraprendere quelle battaglie silenziose e letali.
Quel commento, apparentemente di poco conto, venne messo da parte in ogni caso per parlare di un progetto molto importante a cui Alfred stava lavorando e di cui Lyra non conosceva ancora i dettagli. Finalmente però l'uomo parve pronto a spiegare alla sua prediletta di cosa si trattasse, con uno sguardo carico di una luce intensa che fece sorridere di piacere l'Angelo della Musica.

... Una scuola di musica.
Mio genero è un MagiArchitetto e tempo fa mi sottopose una struttura fatiscente che ha acquistato a prezzo stracciato ad un'asta immobiliare.
Con i dovuti lavori e la sua supervisione potrebbe dare vita alla prima accademia artistica di Lyra Calliope Bennet per talenti musicali.
Un autentico conservatorio magico in tutto e per tutto, con tasse di iscrizione agevolate per i meno fortunati e un campus interno per chi viene dall'estero.
Infine, tu potresti supervisionare da vicino l'andamento generale grazie ad uno studio di registrazione situato proprio in cima alla struttura.
Capisci? Gli allievi sapranno di imparare la musica a pochissimi passi da dove la loro musa ispiratrice ogni giorno lavora, produce e si esibisce.
L'unico inconveniente sarebbe il dover cambiare completamente ambiente... Infatti questa struttura sorgerebbe in America.
Non ti sto dicendo di decidere adesso, c'è tempo, puoi rifletterci anche fino a Settembre.
Di base però dell'idea cosa te ne pare?


È... Un progetto incredibilmente complesso, ma anche con tanto, tantissimo potenziale.
Mi piace la tua idea di permettere anche ai meno fortunati un'iscrizione facilitata al corso di studi, anzi io istituirei anche delle borse di studio, così da fare in modo che anche chi non possa permettersi nemmeno di pagare le tasse d'iscrizione in realtà abbia la possibilità di accedervi.
Mi immagino già sale e sale piene di ogni tipo di strumenti sui quali i nostri allievi si eserciteranno per creare la loro arte... E l'idea della sala di registrazione all'ultimo piano la trovo azzeccata, utilissima per me, che così non dovrei spostarmi in continuazione e potrei tenere d'occhio le giovani promesse.
Ma l'America... Sai quanto io sia legata a questa parte del mondo...
Non sono sicura di poter accettare di trasferire completamente la mia vita altrove...


Non era la madre che la legava in Europa, non la sua famiglia, non i suoi ricordi, non i suoi amici. Era sostanzialmente il pensiero di Robyn a rendere così tanto indecisa la Bennet. Indecisa, perché quella scuola sembrava essere un'opportunità da cogliere al volo, un sogno che in fondo aveva sempre covato e che le sarebbe piaciuto davvero molto portare avanti. Desiderava impegnarcisi in prima fila, non soltanto essere colei che sovvenzionava e poi delegava ad altri l'istruzione dei nuovi talenti, ma come avrebbe fatto a conciliare lavoro e vita privata se la sua vita privata si trovava a chilometri e chilometri di distanza? Assurdo pensare come la presenza del Laars nella propria vita riuscisse ad influenzare così tanto le decisioni che la donna doveva prendere. Se da sola, Lyra non ci avrebbe pensato due volte a buttarsi in quel progetto, ma in coppia con Robyn -anche se non erano una vera coppia- non riusciva proprio a pensare di staccarsi da lui.

Ti prometto che ci penserò...

Non poteva fare altro, mentre terminavano il pasto e si dirigevano di nuovo verso lo studio di registrazione, dove l'ultimo candidato da esaminare si trovava, in attesa del loro arrivo. Non passarono attraverso il bar interno, ma raggiunsero entrambi l'ufficio privato del Brooks, sistemandosi ognuno ai propri posti: Alfred dietro l'imponente scrivania che troneggiava all'interno del suo ufficio, Lyra invece seduta comodamente su uno dei divanetti in pelle color crema, le gambe accavallate, il sorriso sereno e caloroso di chi sapeva come accogliere il prossimo e colpire facilmente con il proprio fascino.

Permesso?
Si può?


Mister... Ehm... Amakura, prego prego, entri pure, chiuda la porta e si accomodi.

Miss Bennet, Signor Brooks, piacere di conoscervi.
Mi chiamo Itsuki Amakura, 32 anni, celibe!


E di grazia perché mai pensa debba interessarci la sua situazione civile?

Oh... In effetti non dovrebbe, credo sia la forza dell'abitudine, scusate!

Oppure sta cercando di vendersi, in tutto e per tutto.
Mister Amakura, hajimemashite, o almeno spero di averlo pronunciato correttamente!


Tese la mano per stringere -come da consuetudine europea- quella dell'italo giapponese, ritrovandosi a fissare per qualche istante l'anello Ignis al suo pollice. Era la prima volta che le capitava di incontrare un Gildato al di fuori della Gilda, cosa che rese subito la Diva ben disposta nei confronti dell'uomo, a cui fece un'occhiolino di intesa, per poi velatamente sottolineare come anche ella portasse lo stesso ninnolo sulla mano.
Il colloquio comunque si sarebbe svolto in maniera del tutto imparziale, prendendo in esame le qualità di Itsuki come Vocal Coach e non certo la sua appartenenza all'esercito degli Ignis. La Bennet ebbe una copia del CV dell'uomo, notando come l'unica esperienza lavorativa in quel campo fosse con una star coreana, una idol, dalla quale si era distaccato di recente. Un po' sorprendente, visto che solamente i migliori osavano presentarsi come possibili candidati a quel posto di lavoro. Dunque due erano le cose: o l'Amakura era un pazzo oppure era molto sicuro di sé e delle sue capacità. Non sapeva che cosa pensare la Bennet, per questo preferì rimanere in silenzio e lasciare che la prima parte del colloquio fosse guidato dal proprio manager. Certo era che quel giapponese doveva essere davvero un pallone gonfiato se aveva osato scrivere, sul curriculum, di essere già il Vocal Coach della grande Lyra. Un pallone gonfiato spavaldo o un pallone gonfiato che la sapeva molto, molto lunga.

È un assiduo ascoltatore dei brani della nostra cantate?

Assiduo? No, non direi.

... Ah no?

Beh no, insomma, ho ascoltato qualcosina, direi almeno una buona dozzina di canzoni, ma credo che per assiduo intenda tipo tutti gli album.

Sì, una cosa del genere, invero...

Allora no, non posso ritenermi assiduo.
Ho gusti piuttosto vasti, ascolto un po' di tutto, non mi soffermo su un genere solo anche se alcuni sono tra i miei preferiti.


Le andrebbe di elencarceli?

Hard Rock.
Alternative.
Jazz.
Rap e...
... Italiana melodica!


Classica nulla?

Uhm, poco, però ascolto Metal, stiamo lì!

Dovette soffocare una piccola risata la Bennet, consapevole di quanto un'uscita simile stesse facendo alterare seriamente il suo povero Alfred. Itsuki aveva un atteggiamento sfrontato, per nulla intimorito dal trovarsi di fronte ad una big come la Bennet, anzi, al contrario, sembrava completamente a proprio agio. Pur non ascoltando le sue canzoni assiduamente, aveva però affermato di essere molto poliedrico nei generi musicali, cosa che a dire il vero andava molto a suo favore.
Fra qualcuno che prediligeva solo lo stile dell'Angelo della Musica e qualcuno che sapeva come destreggiarsi fra i diversi generi, era sempre meglio scegliere il secondo che il primo. E poi anche a Lyra, sotto sotto, piacevano il Jazz ed il Metal, lo dimostrava ad esempio Tides of Times, il singolo che aveva cantato insieme ai Saber Dynamos tantissimo tempo fa. Insomma, anche se la carotide del povero Alfred stava per scoppiare, Lyra si stava interessando sempre di più a quel soggetto, trovandolo abbastanza curioso da istigarla a scoprire se fossero tutte fandonie le sue o ci fosse qualcosa di vero nel suo atteggiamento.

Allora, Itsuki giusto?

Giustissimo.

... Cosa ti ha spinto ad avvicinarti a questo lavoro?

In verità ci sono finito per caso.
Mi sono reso conto qualche anno fa che sapevo dare validi consigli ad amici o conoscenti che mi chiedevano un parere su una loro creazione.
Grazie ad essi quello che realizzavano diventava migliore, aveva più successo, così ho capito che forse il mio poteva considerarsi una specie di dono!


Interessante...
Perché vorresti essere proprio il mio Vocal Coach?


Intanto sarebbe un salto di qualità non da poco nel mio campo...
... E poi la vedo come un'ardua sfida con me stesso.
Se riesco a far brillare ancora di più un astro luminoso come lei, allora sì che posso considerarmi un vincente nel vero senso della parola.


Come mai hai lasciato il ruolo precedente? Solo per avanzare lavorativamente o in vista di un compenso più alto?

Min Woo è una artista famosa in oriente ma che si sta affermando in occidente da pochissimo.
La mia figura avrebbe rappresentato troppo una zona di comfort dalla quale doveva uscire per fortificarsi e guadagnarsi il suo spazio nel nuovo ambiente.


Ti reputi più bravo di me?

Nelle arti marziali e a cucinare italiano di sicuro.

Ancora una battuta, Mister Amakura, è il colloquio può reputarsi concluso qui e adesso.

... Con tutto il dovuto rispetto, Signor Brooks, ma si chiamano colloqui conoscitivi perché la persona si deve conoscere per quello che è.

Ovvero un comico?
O qualcuno che ha preso per un gioco la scrematura che stiamo facendo, sfruttando ore e minuti preziosi?!


Il mio tempo vale quanto il vostro, spero che questa sia una considerazione condivisa, prima di tutto.
In secondo luogo, sì, potrei anche essere un comico, ma credo passi in secondo piano se so anche essere un ottimo assistente vocale e sappia il fatto mio...
... A meno che Miss Lyra non gradisca persona simpatiche o umoristiche al suo fianco, per carità, se così fosse mi spiace, non era scritto nei prerequisiti per la candidatura.


Conosceva bene il carattere del suo Manager e sapeva quanto fosse un uomo "all'antica". Alfred era un bravissimo Vocal Coach ed un Manager favoloso, ma aveva il difetto di essere a volte troppo rigido, scambiando spesso e volentieri l'elasticità per difetto di responsabilità e mancanza di educazione. A Lyra piaceva il modo in cui Itsuki aveva risposto alle sue domande, più che altro la intrigava sempre di più. Quell'uomo sembrava davvero sapere il fatto suo e questo la spingeva a voler arrivare velocemente al momento in cui gli avrebbe chiesto di esibirsi, così da comprendere chi si trovasse effettivamente davanti. Il fatto che fosse così tanto poliedrico -almeno a suo dire- le aveva fatto sorgere in mente un'idea che desiderava mettere in pratica. Ma prima sarebbe stato il caso di sedare gli animi, anche se fu lo stesso Amakura a prendere l'iniziativa e parlare.

Io sono quello che sono, mi piaccio così e vivo così.
Siamo artisti e l'arte è estro, dinamismo, poliedricità, ma sopratutto libertà di espressione.
Non ho offeso nessuno di voi, ho semplicemente cercato di stabilire un contatto meno spigoloso, dandovi perché no anche un assaggio della mia presenza come dipendente.
Avete tutto il diritto di mandarmi via, ci mancherebbe, ma non è mai stata mia intenzione prendermi gioco di nessuno.
... E comunque, riguardo il cantare e suonare... Posso dirle che in un confronto artistico diretto... Mi reputerebbe un osso duro.


A questo punto... Credo che per comprendere del tutto le reali qualità e potenzialità di Mister Amakura, sia il caso di passare direttamente alla fase successiva del colloquio.

Ogni candidato sapeva di dover preparare una canzone da far ascoltare alla Diva, come prova ulteriore per convincere la donna chi fosse il migliore da assumere. Lo stesso Itsuki era stato invitato a non presentarsi a mani vuote. Tuttavia la sua eccessiva sicurezza o spavalderia -per chi volesse vederla come tale- aveva spinto Lyra oltre ogni curiosità, decidendo di cambiare leggermente la prova che chiedeva ai propri candidati, al solo scopo di testare pienamente le capacità dell'uomo.

Cerchiamo di raffreddare gli animi e di comportarci in maniera un po' più seria e pacata.- Disse, rivolta per la prima parte ad Alfred e per la seconda all'Amakura- Mi fa piacere vedere un candidato che non sia intimorito da ciò che sono e dalla mia fama. Questo significa che non avrai paura di dirmi qualcosa di spiacevole quando ci sarà bisogno. Apprezzo anche la tua versatilità nei generi musicali e non me la prenderò perché non hai ascoltato tutti i miei album, anche se penso che sia il caso tu lo faccia, qualora venissi assunto.

Disse, alzandosi in piedi e facendo segno all'italo-americano di seguirlo nell'altra stanza.

Se non hai compreso il motivo della mia ultima domanda te lo spiego subito: voglio essere sicura di trovarmi di fronte una persona che sappia essere davvero ma davvero competente, perché non ho bisogno di qualcuno che sia meno di me.
Un Vocal Coach con più esperienza o più capacità saprà darmi gli stimoli ed i consigli che mi servono per migliorare ancora.
Dal tuo curriculum è difficile stabilire se tu sia davvero competente o esperto, hai seguito una sola cantante e per di più coreana, con uno stile che è totalmente diverso dal mio.
Però non ti sei tirato indietro, né hai voluto cedere d'un passo, quindi immagino che tu abbia un asso nella manica.
Voglio vedere questo asso nella manica... Anzi, ne voglio vedere per la precisione tre.


Si erano fermati nella sala di registrazione, dove Lyra aprì la porta, invitando l'Amakura ad entrare all'interno.

Il primo è il brano che tu hai deciso di portare... Gli altri due invece, li deciderò io.
Hai detto bene prima, il metal ha delle cose in comune con la musica classica... Quindi ti chiedo di esibirti per me in un pezzo metal che abbia questo tipo di comunione, così da potermi rendere conto della tua effettiva bravura.
E vorrei ascoltare anche un brano che... Mmmh... Abbia a che fare con il rap, se te la senti.
Credi di poter sostenere una triplice prova?
Se non te la sentissi, lo capirei, non eri obbligato a preparare più di quello che ti è stato chiesto...


Si sarebbe messo in gioco l'Ignis oppure si sarebbe tirato indietro? Non voleva manipolarlo, Lyra, ma solo capire meglio che tipo fosse, comprendere se potesse fidarsi di lui e se fosse in grado di buttarsi nel vuoto quando la situazione lo richiedeva. Aveva parlato di una zona comfort dalla quale aveva voluto far uscire la cantante che seguiva prima; anche lei, la Bennet, poteva avere delle zone comfort dalle quali desiderava uscire e forse le serviva proprio una persona come l'Amakura, capace di sfondare completamente quelle mura fin troppo angeliche.

Re: Parigi

MessaggioInviato: 07/05/2021, 20:13
da Itsuki
Miss Bennet, Signor Brooks, piacere di conoscervi.
Mi chiamo Itsuki Amakura, 32 anni, celibe!


E di grazia perché mai pensa debba interessarci la sua situazione civile?

Oh... In effetti non dovrebbe, credo sia la forza dell'abitudine, scusate!

Oppure sta cercando di vendersi, in tutto e per tutto.
Mister Amakura, hajimemashite, o almeno spero di averlo pronunciato correttamente!


Ah, quindi le piace tanto fare capriole in terrazzo? ... Ahahah, scherzo, pronuncia eccellente vostra altezza!

Itsuki si mostrò da subito per ciò che era, ovvero un gran burlone, oltre ad un epocale pallone gonfiato, citando la sorella del suo migliore amico.
Quel carattere così sfrontato e sicuro di sé non aveva una provenienza vera e propria, bensì pareva frutto assoluto della sua innata indole.
Nessuno degli altri due fratelli, infatti, si avvicinava al suo modo di fare, figurarsi poi i genitori, entrambi molto umili e per nulla pomposi.
Ma in fondo, per una persona come l'Amakura, un simile modo fi fare significava anche maggiore capacità di affrontare le difficoltà con grinta e dinamismo.
Lyra non aveva ancora la più pallida idea di che razza di individuo si fosse presentato davanti a lei, né le sorprese che potesse riservare per lei e il suo manager.

Ti reputi più bravo di me?

Nelle arti marziali e a cucinare italiano di sicuro.

Ancora una battuta, Mister Amakura, è il colloquio può reputarsi concluso qui e adesso.

... Con tutto il dovuto rispetto, Signor Brooks, ma si chiamano colloqui conoscitivi perché la persona si deve conoscere per quello che è.

Ovvero un comico?

Alfred, però, possedeva ben poca pazienza, specie quando diversi fanfaroni si erano già proposti a loro in passato con tanta voglia di imbastire chiacchiere.
Alla sua adorata pupilla serviva solo ed esclusivamente il meglio, un Vocal Coach capace di essere per lei un valido alleato e un punto di appoggio.
Lo era stato per anni, ma adesso l'età non gli permetteva più di continuare ad occuparsi della burocrazia, dell'amministrazione ed anche della resa artistica.
L'occhiataccia che lanciò verso Itsuki la diceva molto lunga e la Bennet poteva aspettarsi che scegliesse di cacciarlo via da un attimo all'altro.
Fortunatamente, il Brooks volle lasciare alla cantante l'ultima parola, trattenendo così l'ennesimo esaurimento nervoso.

A questo punto... Credo che per comprendere del tutto le reali qualità e potenzialità di Mister Amakura, sia il caso di passare direttamente alla fase successiva del colloquio.

... Sì... Sì va bene, come preferisci tu mia cara...

Cerchiamo di raffreddare gli animi e di comportarci in maniera un po' più seria e pacata.

Chiedo scusa Miss Lyra, è che alle volte ho come un Fuoco che mi arde dentro, non so se mi spiego...
... Potrebbe essere l'emozione, chissà.


Mi fa piacere vedere un candidato che non sia intimorito da ciò che sono e dalla mia fama.
Questo significa che non avrai paura di dirmi qualcosa di spiacevole quando ci sarà bisogno.


Immaginavo non stesse cercando un fantoccio pronto a dirle solo quanto è brava, sarebbe uno stipendio regalato e un aiuto inutile.

Se non altro su qualcosa vedo che siamo sulla stessa lunghezza d'onda.

Apprezzo anche la tua versatilità nei generi musicali e non me la prenderò perché non hai ascoltato tutti i miei album, anche se penso che sia il caso tu lo faccia, qualora venissi assunto.

Avrebbe voluto tanto replicare con "Non qualora, ma quando", però sapeva che così facendo avrebbe portato il Manager sull'orlo dell'aggressione, quindi evitò.
Si alzò in piedi quando la diva fece altrettanto, camminando con i due fino alla stanza vicina, ovvero la sala di registrazione con gabbiotto per il missaggio tecnico.
Itsuki era convinto di aver avuto accesso alla fase seguente solo ed esclusivamente perché la giovane donna era rimasta incuriosita da lui.
Faceva parte di una delle tante strategie ipotizzate per raggiungere l'obiettivo, anche perché insomma, non è che potesse presentarsi lì privo di astuzia.
Poteva sembrare incredibilmente avventato e alle volte anche piuttosto scemo, ma non lo era, non lo era affatto.

... voglio essere sicura di trovarmi di fronte una persona che sappia essere davvero ma davvero competente, perché non ho bisogno di qualcuno che sia meno di me.

Mhmh...

Un Vocal Coach con più esperienza o più capacità saprà darmi gli stimoli ed i consigli che mi servono per migliorare ancora.

Significa che pensa di non aver ancor raggiunto il suo apice...
... La ammiro, non tanti artisti nella sua posizione si rivelerebbero tanto modesti.


Dal tuo curriculum è difficile stabilire se tu sia davvero competente o esperto, hai seguito una sola cantante e per di più coreana, con uno stile che è totalmente diverso dal mio.
Però non ti sei tirato indietro, né hai voluto cedere d'un passo, quindi immagino che tu abbia un asso nella manica.
Voglio vedere questo asso nella manica... Anzi, ne voglio vedere per la precisione tre.


Non appena si ritrovò lì dentro si rese conto di quanto fosse stato speso per garantire all'Angelo della Musica l'attrezzatura più d'avanguardia in assoluto.
Gli strumenti erano di noti marchi a dir poco imbattibili, così come anche le apparecchiature magiche, avanzatissime e spettacolari.
Lì dentro la musica poteva proprio prendere vita a 360°, un tripudio di superiorità tecnica e melodica assoluti.
Solo a quel punto poté tornare a focalizzarsi sulle ultime parole della Bennet, parole che per certi versi quasi apparivano come una sfida lanciata.
Di quali "tre assi" stava parlando e, sopratutto, c'era qualche vaga possibilità che stesse tentando solamente di fargli abbassare la cresta?

Il primo è il brano che tu hai deciso di portare... Gli altri due invece, li deciderò io.

Vuole che canti delle sue canzoni forse?

Hai detto bene prima, il metal ha delle cose in comune con la musica classica...
Quindi ti chiedo di esibirti per me in un pezzo metal che abbia questo tipo di comunione, così da potermi rendere conto della tua effettiva bravura.


Ahpperò, delicata...

Non solo del metal, ma più precisamente del metal che avesse degli effettivi richiami alla musica classica.
Il metal non era tutto uguale e sopratutto il metal più recente e popolare aveva in parte perso quelle derivazioni tanto collegate alle melodie da orchestra.
Bisognava rispolverare la gloria del progressive metal, se non addirittura le performance del neomelodic metal, entrato ormai quasi nella storia.
Sospirò tra sé, il Demone Ignis, restando impassibile, incrociando le braccia al petto e aspettando di conseguenza la seconda richiesta.
E se ci stava vedendo bene, probabilmente non sarebbe stata tanto più semplice della prima.

E vorrei ascoltare anche un brano che... Mmmh... Abbia a che fare con il rap, se te la senti.
Credi di poter sostenere una triplice prova?
Se non te la sentissi, lo capirei, non eri obbligato a preparare più di quello che ti è stato chiesto...


Brava tesoro, mi auguro che questo basti a metterlo in riga.
I giochi sono finiti ragazzo e non c'è più spazio per le battute.


Mentre il mezzo giapponese sembrava temporeggiare sulla risposta, Alfred fissò un momento Lyra come a dirle "Mi sa che l'hai sistemato per bene".
Nonostante non potessero stare ai suoi comodi, perfino il sessantenne attese qualche istante prima di mettere fretta al candidato.
Immaginava che una duplice impresa come quella nemmeno esistesse tra le sue ipotesi di provino, quindi volle dargli modo di assimilare e capire come declinare gentilmente.
Già, per il Brooks era abbastanza improbabile che Itsuki accettasse, la domanda sul pezzo rap poi, senza avere nulla di pronto o essere dei rapper, avrebbe mandato in crisi chiunque.
Certo, poteva tranquillamente stupire con quanto preparato, ma almeno il suo atteggiamento avrebbe restituito una maggiore moderazione rispetto all'inizio.
Ad un certo punto, poi, il giovane uomo prese a passeggiare qua e là per la sala di registrazione, osservando alcuni quadri appesi contenenti degli album omaggio.
Tali album erano stati donati a Lyra da colleghi illustri, alle volte con delle dediche personalizzate, dei ringraziamenti per le collaborazioni e quant'altro.
Arrivato davanti ad un album regalato dai Saber Dynamos, il Demone parve bloccarsi, scorrendo lo sguardo sullo spartito di fianco con i nomi delle varie tracce presenti.
Quell'album però non conteneva alcun pezzo contenente l'adesione dell'Angelo della Musica, era infatti quello di esordio di Regina Jones come nuova seconda voce del gruppo.

... Ebbene, Mister Amakura?

Sarebbe possibile utilizzare questo album?

Sfortunatamente no, ma l'archivio personale di Lyra contiene una copia di ognuno di essi, nel caso in cui lei volesse riascoltarli.

Magnifico, allora avrei bisogno di utilizzare la sala missaggio e questo album, grazie.

Per il pezzo metal? Perché trovo che quel tipo di sound non abbia molto a che fare con la musica cl-...

No no, quale metal? Intendo per il rap!
... Miss Lyra potrebbe concedermi massimo 15 minuti?


Un quarto d'ora non era tantissimo, in fondo si poteva pure aspettare, avendo chiesto la bellezza di tre assi nella manica.
Qualora Itsuki avesse ottenuto quel benestare, si sarebbe recato dentro il gabbiotto rifiutando l'aiuto da parte dei fedeli collaboratori tecnici della cantante.
Non era giusto e regolare contare sul supporto di altre persone, doveva farcela completamente solo, tanto conosceva bene l'utilizzo di quella attrezzatura fonica.
Gli consegnarono l'album dei Saber Dynamos e dopo aver ringraziato, l'Amakura si chiuse dentro per quei famosi quindici minuti di preparazione.
Alfred e Lyra quindi rimasero dentro la sala di registrazione, osservandolo agire attraverso il vetro perché, ok voler fare tutto da soli, ma meglio star certi che non barasse.

Il giovanotto non molla.
O è un genio o è un folle... Oppure un disperato.
Di sicuro sa usare benissimo ogni cosa presente lì dentro, ha manualità, il che è un bene.
Non è male qualcuno che sappia mettere mani anche nel settore fonico.
Mi sembra piuttosto concentrato, ma non nervoso, però potrei sbagliare, tu cosa ne pensi?


I minuti fluivano via in fretta mentre l'Ignis non si fermava un attimo, con le cuffie sulle orecchie e la testa che andava a ritmo.
Purtroppo dall'esterno non era possibile rendersi conto di quale pezzo stesse analizzando e come lo stesse lavorando.
Ad ogni modo, allo scoccare del quarto d'ora richiesto, Itsuki fece segno ai due di raggiungerlo dentro la sala missaggio.
Non era semplice intuire il motivo, ma arrivando lì, entrambi avrebbero iniziato a cogliere le ragioni della convocazione lì.
L'Amakura aveva preparato una console di modifica sonora collegata al ripetitore interno, così da agire direttamente durante il brano.

Mi auguro non vi aspettiate una rielaborazione completa.
Non avevo spartiti appresso con canzoni rap e dubito voi ne aveste qui di già pronti.
Perciò ho elaborato una alterazione di una delle canzoni di questo album aggiungendoci... Il pizzico di me che interessa alla mia esaminatrice.
Ho già ritagliato la parte del brano che mi serve ed ho pronti gli appunti che mi servono per l'esecuzione.
Quando volete posso partire!


Adesso che stavano abbastanza vicini, sia Alfred che Lyra poterono osservare sullo schermo il titolo della traccia scelta: "Let it Go".
Per ovvie ragioni l'Amakura rimase con le cuffie sulla testa, così da poter ascoltare ancora meglio e lasciarsi trasportare appieno dalla musica.
Tanto le casse di amplificazione avrebbero restituito il suono anche dentro tutto il gabbiotto, compresa la voce di Itsuki al microfono posto davanti a sé.
Ora non restava altro che dargli il via per dimostrare cosa fosse stato capace di creare in quel poco tempo a disposizione.
Il Vulcano attese il consenso dall'Angelo, dopo di che, con un sorriso rilassato sulle labbra, diede luogo all'esibizione improvvisata.



Senza ombra di dubbio quello era stato un vero ed autentico successo, capace di confermare la ex Cyprus come degna allieva di Clarissa Walsh.
A dire la verità non è che Itsuki fosse uscito particolarmente matto per quel pezzo, ma dovette ammettere che come tecnica ed acustica era davvero un gioiellino.
Il tempo impiegato girovagando qua e là, osservando i vari titoli dei diversi album esposti, era servito per capire dove andare a parare e da cosa farsi ispirare.
Poi, quando l'occhio era caduto su quel titolo, la sua mente in un attimo aveva iniziato ad agire da sola, scatenata dal Fuoco della fantasia e dell'estro.
E così, giunti al punto prestabilito, la cantante e il suo manager poterono godersi un autentico intermezzo perfettamente integrato al sound modificato in diretta del brano.

Lights on,
Cars gone,
And the house empty bank bill with no credit card no cash money but the pain paints you like,
Tellin me to let it go but the pains so cold, it's like the white snow,
Even if I had to run with the gun,
In the backseat load when I shoot shoot shoot 5 bullets in the back,
See the brain hurts, like mind blow pain hurts like my soul,
And you got a dark heart like ice cold so where were you when I was lyin in the bed then tryin to figure out why I was lyin in the bed cryin huh,
Now I'm in the back tryin to end mine huh, do I really wanna end mine huh, probably lookin everybody else on the shelf to decide in the back with the middle ones self don't run away,
Don't go away, don't leave, don't run and please don't...


Quando lentamente la musica sfumò, Itsuki si tolse le cuffie, alzandosi in piedi e guardando di riflesso tutti e due.
Alfred sembrava una autentica statua di cera, non mostrava particolari espressioni che lasciassero intuire un pensiero o una valutazione effettiva.
Certo, già il fatto che non lo avesse mandato via, non gli avesse inveito contro o non avesse mostrato sufficienza la diceva lunga.
Ma forse l'uomo intendeva ascoltare sempre prima le opinioni della sua angelica punta di diamante.
Nel caso in cui quindi Lyra si fosse preparata ad esprimere il proprio parere al riguardo, Itsuki però l'avrebbe bloccata con cortesia.

Ma no, no, se siete d'accordo io passerei al volo alla seconda richiesta, così poi prima dei compiti più facili mi dirà se ho esaudito abbastanza i suoi desideri.

Compiti più facili, ovvero l'esecuzione del brano portato per il provino.
Ad Alfred venne da sorridere sarcasticamente ma si trattenne visto il suo solito contegno impeccabile.
Non era affatto un compito facile ed il motivo risiedeva nel prerequisito fondamentale e allo stesso tempo segreto della prova: emozionare la Bennet.
Nessuno dei candidati era stato messo a conoscenza di quella condizione vitale, così da analizzare la bravura naturale del Vocal Coach senza preparazioni aggiuntive.
Ovviamente neppure l'Amakura intuiva quel dettaglio enorme, ma per adesso doveva solo preoccuparsi di ricordare alla diva perché metal e classica fossero tanto vicini.
Tornati dentro la sala di registrazione, chiese la possibilità di utilizzare una chitarra elettrica e così uno dei fonici venne inviato a prendergliela.
Di seguito, il mezzo italiano aprì la tracolla prendendo da essa un raccoglitore di medie dimensioni contenente praticamente tutti i suoi spartiti personali.
Erano sia lavori suoi che appartenenti ad altri artisti, una collezione di quelli che lui reputava i migliori brani da replicare, insieme a quelli con la sua firma autentica.
Fra questi, Itsuki ne recuperò uno specifico con aria soddisfatta, annuendo tra sé, estraendolo dal raccoglitore in fretta.

Questo pezzo lo preparai per Min Woo proprio all'inizio del nostro lavoro insieme.
Volevo cercare di spiegarle come la musica avesse sempre una derivazione dagli elementi classici, anche quando sembra di tutt'altro stile o matrice.
Praticamente serviva per insegnarle ad affinare l'orecchio e ampliare le sue vedute melodiche, migliorando di riflesso la complessità e qualità dei pezzi.
L'ho chiamato "Arpeggios from Hell", non è cantato e spero non sia un problema, si tratta solamente di abilità strumentale.
Di nuovo, quando vuole, io ci sono!


E quale altro titolo poteva dare il Demone Ignis ad una sua creazione se non qualcosa che venisse direttamente dagli inferi?
Lyra stava per rendersi conto come mai, durante la sfida avvenuta in Grecia poche settimane prima, anche il super chitarrista Typhon Seal lo avesse reputato un degno rivale.
Itsuki aveva una tecnica con quello strumento decisamente superiore alla media dei musicisti di spalla o esperti nel settore.
E quando l'arpeggio iniziò, la dimostrazione di quanto la classica e il metal fossero affini divenne una realtà chiara ed autentica.
Pur regalando a quella sala un ritmo metallaro e rockeggiante, l'Amakura eseguiva scale e accordi in rapida sequenza, tipici delle esecuzioni più tradizionali.



Che la Trama mi fulmini...

Perfino i due fonici si permisero di rimanere fermi lì, bloccati sul posto, ad ascoltare quell'esecuzione esemplare e magnifica.
L'Amakura, con gli occhi semi chiusi, si dedicava a quel brano con trasporto assoluto, lasciando sconcertato addirittura lo stesso Alfred Brooks.
Sembrava davvero che all'inferno avessero deciso di ispirarsi alla musica classica a modo loro, senza ombra di dubbio.
Quella canzone ebbe una durata di circa due minuti e mezzo di autentica disinvoltura tecnica e stilistica, tanto che quando terminò i due dello staff si azzardarono anche ad applaudire.
Alzando un attimo gli occhi al cielo, il Manager li guardò un attimo ed essi smisero subito, ma gli era parso praticamente d'obbligo.

Grazie, grazie!
Troppo gentili!


Quell'inguaribile esibizionista di Itsuki si rimise in piedi ed eseguì anche un inchino verso i suoi due nuovi fan.
Dopo di che, però, consegnando ad uno di loro la chitarra da rimettere a posto, tornò a guardare l'Angelo della Musica e il suo Miracle Planner.

Re: Parigi

MessaggioInviato: 14/05/2021, 23:17
da Lyra
L'ultimo aspirante per il posto vacante di Vocal Coach della Bennet si era rivelato essere una sorpresa esplosiva fin dai primi istanti. Non soltanto un confratello -da quello che aveva compreso la donna- ma anche una persona stranamente e pienamente sicura di sé, un po' eccentrico, buon tempone e con una lingua tagliente ed affilata quando serviva rispondere. Non sapeva ancora bene come valutarlo Lyra, ma a differenza del suo Manager, possedeva abbastanza pazienza da non cedere facilmente ai nervi e abbastanza sagacia da valutare che tanto strafottenza poteva essere benissimo in realtà grandissima fiducia in sé stessi.
D'altronde la Diva si aspettava che al suo cospetto si presentassero i migliori, coloro che pensavano di poterle tenere testa e non certo qualcuno che la idolatrava, non riuscendo poi a fare bene il proprio lavoro. I modi dell'Amakura erano alquanto eccentrici e forse un po' troppo esuberanti per i gusti dell'Angelo della Musica, ma questo le aveva messo addosso unicamente la curiosità di scoprire di cosa fosse capace Itsuki e se fosse proprio lui quella persona capace di accendere dentro di lei il Fuoco attualmente dormiente. Ma per farlo era necessario che la donna ponesse un freno sia all'eccessività di uno sia al nervosismo dell'altro. D'altro canto Alfred non era più un giovanotto ed ogni emozione troppo negativa poteva avere delle serie ripercussioni sul suo stato di salute fisico.

Cerchiamo di raffreddare gli animi e di comportarci in maniera un po' più seria e pacata.

Chiedo scusa Miss Lyra, è che alle volte ho come un Fuoco che mi arde dentro, non so se mi spiego...

... Perfettamente.

... Potrebbe essere l'emozione, chissà.

Da quell'uscita, fu facile intuire che l'uomo possedesse le Fiamme nel proprio spirito, una piacevole sorpresa per la Bennet. Non negava a sé stessa che se avesse scelto l'Amakura, in parte la sua decisione sarebbe dipesa anche da questo fattore. In quanto cantante famosa, era molto difficile per lei riuscire a ritagliare del tempo per andare nella Gilda Ignis, ma avere un confratello vicino -e magari anche abbastanza esperto- poteva farla sentire meno in colpa e magari darle la possibilità di apprendere da qualcuno che un Gildato lo era diventato molto tempo prima rispetto a lei.
Non ne aveva l'assoluta certezza, ma alla fine quelle erano sottigliezze, che comunque non avrebbero influenzato troppo la decisione. Lyra pretendeva in ogni caso che un certo tipo di standard venisse raggiunto e se quella persona non fosse riuscita a soddisfare i suoi criteri di selezione, non avrebbe avuto alcun tipo di sconto da parte sua, nemmeno se fosse stato il Sole in persona.

... voglio essere sicura di trovarmi di fronte una persona che sappia essere davvero ma davvero competente, perché non ho bisogno di qualcuno che sia meno di me.

Mhmh...

Un Vocal Coach con più esperienza o più capacità saprà darmi gli stimoli ed i consigli che mi servono per migliorare ancora.

Significa che pensa di non aver ancor raggiunto il suo apice...
... La ammiro, non tanti artisti nella sua posizione si rivelerebbero tanto modesti.


Oh no, la modestia la lascio a chi è veramente umile e puro d'animo.
Voglio dare il meglio di me affinché nessuno possa credere che sia così facile raggiungere il mio livello...
... Anche con un talento straordinario alle spalle.


Una risposta, quella di Lyra, che avrebbe forse fatto alzare perplesso il sopracciglio al suo Manager, sorpreso da quell'uscita così poco angelica da parte della donna. La Bennet stava acquisendo sempre di più, grazie ai suoi trascorsi e all'influenza di Robyn, la capacità di saper esprimere il proprio vero pensiero, rivelando che sotto quegli occhi da cerbiatta e quella voce melodiosa forse si nascondesse qualcosa di più infernale.
Forse un tempo la sua risposta sarebbe stata più tranquilla, più saggia, conformandosi a quei canoni di umiltà che tanti le vedevano addosso, come ennesima qualità appartenente ad una donna fatta di pura luce bianca. Ma la Bennet, adesso più sicura di sé stessa, voleva che anche lo staff a stretto contatto con lei venisse a conoscenza delle sue reali intenzioni, così da unire insieme gli sforzi per raggiungerli. Non migliorare perché non si sentiva ancora all'altezza, ma migliorare affinché gli altri non ci si sentissero mai.
Insomma, la donna non poteva rimproverare a Itsuki di essere troppo arrogante perché lei stessa si stava macchiando di superbia, aggiungendo quel nuovo peccato alla sua lunga ed infinita lista. Tuttavia, per comprendere se l'italo-giapponese fosse veramente così capace e qualificato, la Bennet scelse di aggiungere alla sua prova pratica altre due prove, sempre relative alla musica, ma di due generi scelti appositamente da lei. Un brano sarebbe stato metal, con note che ricordavano la musica classica, così da dimostrare che fosse davvero capace di compiere ciò che diceva; un altro prevedeva il rap, una scelta ancor più difficile della precedente.
Lyra voleva essere sicura che l'Amakura comprendesse quanto lì ci fosse poco spazio agli scherzi quando si trattava di cose serie. Poteva prendersi tutto il tempo che voleva, anche rifiutare, ma certo, che cosa avrebbe pensato di lui Lyra Bennet se si fosse tirato indietro dopo aver tanto decantato le proprie qualità?

... Ebbene, Mister Amakura?

Sarebbe possibile utilizzare questo album?

Sfortunatamente no, ma l'archivio personale di Lyra contiene una copia di ognuno di essi, nel caso in cui lei volesse riascoltarli.

Magnifico, allora avrei bisogno di utilizzare la sala missaggio e questo album, grazie.

Per il pezzo metal? Perché trovo che quel tipo di sound non abbia molto a che fare con la musica cl-...

No no, quale metal? Intendo per il rap!
... Miss Lyra potrebbe concedermi massimo 15 minuti?


Prego
Ti faccio strada in sala di registrazione.


Non nascose la propria espressione sorpresa la donna, sorpresa sì, ma in positivo. Gli occhi da cerbiatta si accesero di una nuova luce, mentre le labbra si mossero in un sorriso davvero curioso. Insieme ad Alfred, i tre raggiunsero la stanza, dove poi lasciarono tranquillo ad Itsuki il tempo che aveva chiesto per riadattare il pezzo scelto in uno stile molto più rap. La sua scelta, fra l'altro, era caduta proprio su uno brano dei Saber Dynamos, anche se Lyra non era a conoscenza di quale fosse esattamente. Era davvero molto impaziente di vedere che cosa avrebbe tirato fuori quell'Ignis fuori dal comune, ma esteriormente Lyra sembrava calma e controllata. Al massimo poteva scambiare due chiacchiere con il Brooks, le prime impressioni su quel candidato, sapere che cosa ne pensasse l'uomo in là con gli anni di quello che stava venendo fuori da quella chiacchierata.

Il giovanotto non molla.

È tenace... Non mi dispiace affatto!

O è un genio o è un folle... Oppure un disperato.

Se lo fosse, sarebbe molto più nel panico.
Guarda come si sta muovendo: sembra proprio il suo mondo...


Di sicuro sa usare benissimo ogni cosa presente lì dentro, ha manualità, il che è un bene.
Non è male qualcuno che sappia mettere mani anche nel settore fonico.


Sono pienamente d'accordo.

Mi sembra piuttosto concentrato, ma non nervoso, però potrei sbagliare, tu cosa ne pensi?

A me non sembra di vedere tracce di nervosismo... Concentrato, sì, sembra focalizzato sul pezzo che vuole tirare fuori.
Avrà dei modi un po' troppo espansivi, ma se sa cavarsela in questo modo significa che è molto preparato al livello tecnico...


Allora scadere dei quindici minuti, non ci fu bisogno di mettere fretta all'uomo, perché Itsuki aveva già tutto quanto pronto.

Mi auguro non vi aspettiate una rielaborazione completa.

Ci mancherebbe, mi bastano anche solo un paio di strofe.

Non avevo spartiti appresso con canzoni rap e dubito voi ne aveste qui di già pronti.
Perciò ho elaborato una alterazione di una delle canzoni di questo album aggiungendoci... Il pizzico di me che interessa alla mia esaminatrice.
Ho già ritagliato la parte del brano che mi serve ed ho pronti gli appunti che mi servono per l'esecuzione.
Quando volete posso partire!


Non appena Alfred e Lyra presero posto, l'Amakura poté partire... E con tutta onestà, fu subito chiaro che Itsuki non era solo uno che si credeva un pallone gonfiato, ma poteva anche permetterselo. In pochissimo tempo -solamente quindici minuti- aveva rielaborato il brano cantato da Regina Ginevra Jones, la new entry dei Saber Dynamos, rendendolo adatto come brano di sottofondo per un intermezzo rap. Che arrivò al momento giusto, adattandosi perfettamente al contesto, con parole veloci, parole che non venivano mangiate, no, fluivano liberamente dalla bocca dell'Amakura producendo un piccolo gioiellino.
Lyra riconosceva che lei non sarebbe mai stata capace di compiere una simile prodezza tecnica. Con tutta la sua esperienza, non si era mai approcciata a quello stile e probabilmente non le sarebbe mai nemmeno riuscito, ma ciò non significava che non fosse in grado di comprendere quando qualcuno dimostrava di essere veramente bravo. Ci voleva una base tecnica eccezionale ed era evidente, da quello piccolo scorcio di rap, che Itsuki la possedeva. Al termine dell'esibizione, venne quasi spontaneo a Lyra voler battere educatamente le mani e commentare immediatamente il suo operato, ma fu lo stesso Amakura a fermarla.

Ma no, no, se siete d'accordo io passerei al volo alla seconda richiesta, così poi prima dei compiti più facili mi dirà se ho esaudito abbastanza i suoi desideri.

Sempre più spavaldo... Speriamo che tu non debba rimangiarti tanta sfrontatezza.

Questo pezzo lo preparai per Min Woo proprio all'inizio del nostro lavoro insieme.
Volevo cercare di spiegarle come la musica avesse sempre una derivazione dagli elementi classici, anche quando sembra di tutt'altro stile o matrice.
Praticamente serviva per insegnarle ad affinare l'orecchio e ampliare le sue vedute melodiche, migliorando di riflesso la complessità e qualità dei pezzi.
L'ho chiamato "Arpeggios from Hell", non è cantato e spero non sia un problema, si tratta solamente di abilità strumentale.
Di nuovo, quando vuole, io ci sono!


Nell'attimo stesso in cui Lyra diede il via, ancora una volta Itsuki soprese tutti gli astanti con la sua bravura, decisamente fuori dal comune. Era riconoscibile l'arpeggio che stava sfruttando con velocità elevata, pizzicando le corde della chitarra elettrica come se fossero in realtà i tasti di un pianoforte. Ricordava molto bene le ore passate al piano, la Bennet, cercando di soddisfare quegli stessi requisiti che adesso, l'Amakura, stava dimostrando di possedere, persino con uno strumento che con la musica classica non c'entrava quasi nulla. Avrebbe tanto voluto che lì con lei ci fosse l'amico Desmond, per poter sentire anche un suo parere. Ma al momento il Flynn non c'era e forse nemmeno sarebbe passato, visto quello che era accaduto fra di loro. Una questione niente affatto leggera, ma che la donna voleva approfondire, per essere certa che l'amico si facesse pochi sensi di colpa e riflettesse con attenzione su ciò che desiderava veramente.

Che la Trama mi fulmini...

È eccezionale...

Lo stesso Alfred stava riconoscendo dentro di sé che l'Amakura non era solamente uno che sparava cavolate. Tutti i presenti, persino i due fonici che gli avevano passato la chitarra, erano rimasti in religioso silenzio ad ascoltarlo e quando egli terminò di suonare, partirono degli applausi da parte dei due uomini, uniti da quelli più educati della Bennet.

Grazie, grazie!
Troppo gentili!


L'Angelo della Musica lanciò un'occhiata al proprio manager, chiedendogli con lo sguardo se anche lui era stato convinto da entrambe le performance appena presentate. Dopodiché, finalmente Lyra fu libera di parlare e di commentare quanto ascoltato nell'ultima mezz'ora.

Volevo accertarmi che fossi una persona veramente in gamba nel tuo lavoro... E me lo hai dimostrato.
Potrei perdermi in diversi elogi nei tuoi confronti, ma credo che ti basti sapere che sei riuscito a colpire nel segno e, almeno sulle tue conoscenze tecniche, siamo entrambi convinti che tu possieda tutto ciò che voglio nel mio personale Vocal Coach.
Non è cosa da tutti saper mixare un brano in pochissimo tempo e buttare giù delle strofe che si sposavano perfettamente con ciò che hai scelto.
Come sai, il rap non è sicuramente fra i miei stili, ma ci vuole tanta, tanta bravura per riuscire ad esibirsi e tu sembravi essere avvezzo a questo stile come io lo sono per la musica classica.
Ma ancora più sbalorditivo è quello che hai tirato fuori con la chitarra.
Nel tuo curriculum era scritto che sapevi suonarla, ma addirittura applicare delle tecniche da musica classica su di essa... Me lo sarei dovuto aspettare, sai suonare anche il pianoforte e la tastiera e posso affermare con sicurezza che tu ne sia portato.
Davvero eccezionale, davvero, non posso che congratularmi con te.
Adesso però non voglio indulgere oltre: sono curiosa di vedere, anzi, di sentire che cosa hai preparato come tuo pezzo personale per questo colloquio.
In teoria basterebbe solamente ciò che hai fatto ma... Sono una persona molto esigente, per cui non mi accontento di sole due prove.
La terza determinerà definitivamente se posso prenderti in considerazione per questo lavoro oppure no.
Quando vuoi, sono pronta ad ascoltare.


Calò il silenzio in sala di registrazione.
Lyra si mise seduta, le gambe accavallate, lo sguardo fisso sull'Ignis. La terza prova era in verità quella più difficile di tutte, perché era vero che la tecnica era importante, ma per la Bennet era importante anche saper emozionare il prossimo. Lei viveva di emozioni e voleva accanto qualcuno che fosse capace di far venire fuori queste emozioni, traducendole in musica e parole. Adesso c'era la vera sfida, adesso Itsuki avrebbe dovuto dare il tutto e per tutto.
L'Angelo lo ascoltava ed era pronta a dare la propria sentenza, che poteva essere una completa benedizione oppure una totale maledizione.

Re: Parigi

MessaggioInviato: 16/05/2021, 20:43
da Itsuki
Un Vocal Coach con più esperienza o più capacità saprà darmi gli stimoli ed i consigli che mi servono per migliorare ancora.

Significa che pensa di non aver ancor raggiunto il suo apice...
... La ammiro, non tanti artisti nella sua posizione si rivelerebbero tanto modesti.


Oh no, la modestia la lascio a chi è veramente umile e puro d'animo.
Voglio dare il meglio di me affinché nessuno possa credere che sia così facile raggiungere il mio livello...
... Anche con un talento straordinario alle spalle.


Interessante, deve averne di fiducia istintiva nei miei confronti per dirmi apertamente qualcosa del genere...
Immagino che un simile commento davanti ai giornalisti sarebbe impensabile e me lo conferma l'espressione del suo Manager.


Ero solamente stupito come lei dalla scelta di Lyra di metterla al corrente di questa sua filosofia personale, niente di più.

Parlava come se ne fosse già a conoscenza, Alfred Brooks, ma segretamente faceva davvero fatica nel credere alle parole appena pronunciate dalla Bennet.
Erroneamente anche lui era caduto nel tranello di vederla perennemente come un Angelo sceso in Terra quando invece era stata solo una iniziale mossa di marketing.
Lyra, al tempo, nemmeno aveva proposto in prima persona quell'idea, mettendo soltanto la propria voce al servizio di persone esperte e capaci di darle modo di crescere.
Il suo Manager infine aveva ricamato quell'immagine volta per volta, giorno per giorno, concerto dopo concerto, album dopo album, già, proprio lo stesso Alfred.
Quindi come poteva adesso stupirsi tanto del fatto che in verità lei non dovesse essere per forza un vero Angelo?
Beh, gli anni trascorsi, la forza dell'abitudine oltre ad una spettacolare interpretazione della ex Tassorosso avevano fatto il resto, ipnotizzando chiunque.
Chissà, forse il Brooks si era convinto che ormai Lyra fosse in tutto e per tutto in quel modo e basta, che avesse quindi accorpato realtà e finzione in un'unico "Io".
Questo in verità era successo per davvero, una fusione talmente tanto nociva che stava per distruggerla completamente, togliendole ogni briciolo di autenticità.
Qualcuno in un certo senso l'aveva salvata, restituendole la possibilità di affermare una effettiva se stessa, pur regalando assieme a quel salvataggio una pericolosa insidia.

Mi sembra piuttosto concentrato, ma non nervoso, però potrei sbagliare, tu cosa ne pensi?

A me non sembra di vedere tracce di nervosismo... Concentrato, sì, sembra focalizzato sul pezzo che vuole tirare fuori.
Avrà dei modi un po' troppo espansivi, ma se sa cavarsela in questo modo significa che è molto preparato al livello tecnico...


... Senti, riguardo quanto hai detto prima sul discorso della modestia...
Devo dire che un poco mi hai lasciato perplesso, ormai sono talmente tanto abituato a vederti come ti mostri al pubblico che dimentico tu possa avere un carattere diverso.
Ti chiedo perdono, senza volerlo ti ho data per scontata quando era l'ultima delle mie intenzioni.
Purtroppo sono portato automaticamente a vederti sempre come la diciassettenne che mi incantò durante l'esibizione del coro di Hogwarts...
Mi sembra ieri quando, al termine della canzone, visto che eri riuscita a tenere quella nota altissima, ti vennero gli occhi lucidi per l'emozione e la felicità...
... Un autentico prodigio, andavi solo seguita e in quell'istante divenne quasi la mia ragione di vita.


A quel punto, una mezza lacrima spuntò fuori, ma non dalla Bennet, bensì dal quel caro uomo maturo con i segni di un'età che i babbani avrebbero definito avanzata.
Alfred prese il fazzoletto dalla tasca della giacca e ci si pulì l'occhio destro, cercando di darsi un valido contegno emotivo.
Anche perché da un momento all'altro l'Amakura avrebbe terminato con la costruzione del pezzo improvvisato rap, intenzionato a stupire sia l'uno che l'altra.
"Let it Go" con quella aggiunta ritmata e stradale conferì al brano una identica preziosità artistica, senza privarlo del suo sound e del suo messaggio.
In appena un quarto d'ora il candidato Vocal Coach aveva dato piena prova di alta qualità musicale, ma quello, a quanto parve, fu solo l'inizio.

Questo pezzo lo preparai per Min Woo proprio all'inizio del nostro lavoro insieme.
Volevo cercare di spiegarle come la musica avesse sempre una derivazione dagli elementi classici, anche quando sembra di tutt'altro stile o matrice.
Praticamente serviva per insegnarle ad affinare l'orecchio e ampliare le sue vedute melodiche, migliorando di riflesso la complessità e qualità dei pezzi.
L'ho chiamato "Arpeggios from Hell", non è cantato e spero non sia un problema, si tratta solamente di abilità strumentale.
Di nuovo, quando vuole, io ci sono!


Quelle parole vennero recepite fortemente da Alfred che ne valutò in breve l'importanza, ritenendole molto promettenti.
Evidentemente, oltre ad essere capace sul piano tecnico e artistico in generale, ci teneva a lavorare bene con la cantante seguita, dedicandocisi con premura.
Premura, già, era questo che segretamente il Brooks cercava in un valido possibile suo sostituto, perché Lyra non andava solo seguito, ma coccolata.
In ogni caso, ascoltare la prodezza che il mezzo giapponese eseguì con la chitarra elettrica annullò ogni dubbio sul timore che la spavalderia fosse soltanto tale.
Poteva permettersi di sentirsi una più che valida offerta, ma mancava ancora forse la dote più importante, sopratutto per l'Angelo... Il cuore.

Come sai, il rap non è sicuramente fra i miei stili, ma ci vuole tanta, tanta bravura per riuscire ad esibirsi e tu sembravi essere avvezzo a questo stile come io lo sono per la musica classica.
Ma ancora più sbalorditivo è quello che hai tirato fuori con la chitarra.
Nel tuo curriculum era scritto che sapevi suonarla, ma addirittura applicare delle tecniche da musica classica su di essa...
Me lo sarei dovuto aspettare, sai suonare anche il pianoforte e la tastiera e posso affermare con sicurezza che tu ne sia portato.
Davvero eccezionale, davvero, non posso che congratularmi con te.


Possibile che tanti elogi da parte di un pezzo grosso come Lyra non lo mettessero nemmeno un poco in imbarazzo?
Assurdo dirlo, ma c'era stato un tempo in cui l'atteggiamento di quel "pallone gonfiato" rasentava ogni tanto la timidezza, quando era molto più giovane.
Scapestrato e ribelle, nascondeva con il suo comportamento alternativo un animo in fermento e subbuglio, specie davanti a determinate persone.
Kirie, come anche Fujiko, avevano visto solo lo sguardo di un ragazzino strafottente, senza però ascoltare il battito frenetico e folle del suo muscolo più nascosto.
E quindi, anche in quell'occasione, cosa stava provando esattamente e veramente il Demone Ignis?

Adesso però non voglio indulgere oltre: sono curiosa di vedere, anzi, di sentire che cosa hai preparato come tuo pezzo personale per questo colloquio.
In teoria basterebbe solamente ciò che hai fatto ma... Sono una persona molto esigente, per cui non mi accontento di sole due prove.
La terza determinerà definitivamente se posso prenderti in considerazione per questo lavoro oppure no.
Quando vuoi, sono pronta ad ascoltare.


... Posso avere una tastiera?

Aveva preso diverse in considerazione l'idea di portare un brano tra quelli del suo repertorio, non molti, ma comunque validi.
Kisuke gliene aveva consigliati un paio, reputandoli i migliori per fare bella figura, ma per qualche non troppo strana ragione Itsuki non era voluto andare sul sicuro.
Si era studiato attentamente la persona da "conquistare", analizzando pian piano ogni evento nel quale Lyra avesse fatto da giudice di un contest musicale.
Fra tutti quelli rintracciati, senza dubbio quello più interessante era avvenuto pochi anni prima, con vincitore un certo Robyn Laars.
A differenza di ogni altro evento analogo, in quella specifica occasione l'Angelo della Musica si era alzata per prima in piedi ad applaudire, con gli occhi lucidi.
Evidentemente quel pezzo doveva averla colpita nel segno, doveva averla conquistata, verità poi espressa anche nel commento prima di nominarlo come vincitore.
Da quei dettagli, quindi, Itsuki aveva compreso quanto fosse probabile che la Bennet fosse particolarmente affascinata e trasportata dai brani d'amore.
Una inguaribile romantica, insomma, caratteristica che lo stesso Amakura apprezzava perché affine a sé, perciò aveva deciso di seguire quella stessa strada.
Quel Robyn aveva utilizzato la tastiera, perfetto, allora che tastiera fosse.
Lyra voleva essere avvolta da un tripudio di sentimento ed emozione, coinvolta da parole toccanti e profonde, ma allo stesso tempo non banali e scontate.
Itsuki ci aveva lavorato moltissimo su, per non avendo chissà quante settimane a disposizione, intenzionato a ricalcare le orme di un successo tanto acclamato.
Voleva provare ad eguagliare proprio quell'allora vincitore, così da ottenere di riflesso la propria vittoria personale, al fianco della suprema diva musicale.
Ma come riuscirci, come poter comporre uno spartito del genere nel bel mezzo di una realtà sentimentale tanto incasinata e complessa?
Senza nemmeno saperlo, l'Ignis Vulcano alla fine aveva intrapreso un percorso esattamente uguale a quello di quello sconosciuto partecipante di qualche anno fa.
La chiave non era scrivere per qualcuna, la chiave non era esprimere dei sentimenti precisi rivolti ad una persona specifica.



Doveva trasmettere ciò che per lui significasse amare, ciò che per lui volesse dire la perfezione nella realizzazione di un sogno romantico con una possibile metà.
Tanto potevano essere di aiuto dei riferimenti concreti quanto alle volte era indispensabile mettere in risalto se stessi e il proprio modo di idealizzare un sentimento.

Ho nascosto qualcosa nel tuo zaino...
Ti prego, fai finta di niente, dopo ti spiego...
È una cosa importante, sono io che te la dono...
Non è una cosa da far vedere a qualcuno...


Con chi avrebbe avuto a che fare una donna scegliendo di volere al suo fianco uno come lui?
Come avrebbe fatto il mezzo italiano a garantire che la decisione nell'averlo vicino sarebbe stata quella giusta?

Tienilo stretto al cuore...
Quello che ho detto, mi raccomando...
Sono parole nuove...
Valide quando...
Ti prende proprio il pianto...
Il pianto...


Itsuki sapeva che si sarebbe preso cura di lei, che avrebbe fatto di tutto per essere un punto di appoggio e riferimento, un caldo abbraccio in cui rifugiarsi.
E inoltre, egli le avrebbe sempre ricordato con i suoi gesti e le sue parole che nell'infinità di variabili e casualità, quella relazione sarebbe apparsa come voluta dal destino.

Tu sai bene che tutto, tutto accade per caso...
E che le stelle ed i pianeti girano per sempre...
Io so bene che il nostro amore è un desiderio...
Ma se si avvera è un bene per l'universo...


Esattamente come Robyn Laars, anche Itsuki alla fine aveva chiuso le palpebre automaticamente e senza accorgersene, immergendosi nel brano.
Le dita scorrevano sui tasti, la melodia dolce, accurata, si spargeva per tutta la sala di registrazione dove Lyra ed Alfred avevano scelto di rimanere.
Non un freddo vetro a separarli dal concorrente, anche se in teoria la prassi prevedeva che lo ascoltassero dalla cabina tecnica.
Ma entrambi erano voluti restare, così da godersi appieno quella performance e viversi ogni parola, ogni strofa, nel vivo della sua essenza.
Giunti a quel punto, il Brooks forse aveva già compreso l'esito assurdo e imprevedibile di quel colloquio, ma preferì pensarci dopo, ora voleva solo godersi l'ascolto.

Apri lo zaino, allora!
Quando sei sola...
Che nessuno ti veda, mi raccomando...
Tienilo stretto al cuore...
C'è un segreto per te...
E per nessun altro...
Per nessun altro!


E come ci si poteva aspettare da un individuo pieno di fuoco nell'animo, il pezzo ebbe una improvvisa accensione ritmica e vocale.
Stava mostrando le proprie doti come cantante forse per la prima volta, non potendo considerare l'esibizione rap precedente.
Una voce calda, graffiante e bassa quando voleva ma anche incredibilmente pulita e squillante all'esigenza, figlia di due differenti realtà genetiche.
Mentre si andava raggiungendo l'apice massimo, Itsuki descrisse quindi cosa gli dava quella forza, quell'energia, quel trasporto.
Perché amare era forse materia per chiunque, ma amare completamente e con ogni fibra del proprio essere non era da tutti, affatto.

Ti amo davvero, adesso!
Ti amo del tutto...


Alcuni scambiavano l'estremo affetto con l'amore, altri vedevano il partner capace di accontentarli in tutto, per cui degno del loro amore.
Ma quelli erano solo fuochi di paglia, erano solo fiamme pronte a spegnersi da un attimo all'altro, divampate con un combustibile effimero.
L'amore bruciante ardeva con una carica speciale, una carica unica, inconfondibile, la carica che faceva la differenza tra un amore qualsiasi ed un amore vero.
Chissà se l'Angelo della Musica si sarebbe rispecchiato in quella tesi, tanto elementare e allo stesso tempo immensamente complicata.
Eccola lì la verità... Il motivo per cui, per Itsuki, nessuna doveva avere timore adesso nel tenerlo ancorato a sé, stretto al cuore, al corpo, all'anima.

E non mi chiedo...
Basta così, davvero...
Ti ho detto tutto...
Voglio soltanto...
... Che tu, sia felice.



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Re: Parigi

MessaggioInviato: 18/05/2021, 22:52
da Lyra
Oh no, la modestia la lascio a chi è veramente umile e puro d'animo.
Voglio dare il meglio di me affinché nessuno possa credere che sia così facile raggiungere il mio livello...
... Anche con un talento straordinario alle spalle.


Le parole di Robyn Laars, qualche tempo prima, erano riuscite ad affondare nella psiche e nell'animo dell'Angelo della Musica, germogliando abbastanza in fretta. Robyn l'aveva spinta a non sentirsi inferiore a nessuno, a dimostrare apertamente ciò che lei era, tanto come donna, ma anche come artista. Troppe volte aveva sentito come una minaccia l'avanzare di Ariel Jiménez, temendo che il proprio momento fosse concluso, che altrove si sarebbero spostate le luci della ribalta. Questi timori l'avevano fatta stare male, provando sensi di colpa di cui adesso la Bennet non voleva più saperne.
Non esisteva più soltanto il prossimo, ma anche sé stessa, e lei non doveva forzatamente essere umile come suggeriva l'immagine di lei che aveva il mondo magico. Sapeva di essere e si sentiva tale, una Diva, una cantante difficile da eguagliare per bravura, per capacità e per esperienza. Aveva faticato tanto per raggiungere quel posto che non lo avrebbe mai lasciato facilmente. Chiunque fosse venuto dopo di lei, avrebbe dovuto sforzarsi il triplo per poterla superare, questo pensava l'Angelo della Musica, rivolgendo i suoi pensieri principalmente alla colombiana che si era vista contrapporre come astro nascente del mondo magico musicale.
Questi cambiamenti, così forti in lei e finalmente così evidenti, colpirono con forza l'unico uomo che le era rimasto accanto fin da quando aveva diciassette anni. Alfred Brooks aveva preso una giovane creatura innocente e l'aveva cresciuta, alimentando quel lato angelico di lei, senza però rendersi conto che ci fosse altro sotto quelle piume bianche. Non lo aveva fatto per cattiveria nei confronti di Lyra: era un uomo che credeva di aver fatto solo del bene alla sua pupilla e per quanto i suoi errori avessero rischiato di portare la donna su una brutta strada, Lyra non gliene faceva una colpa, provando per lui un affetto ed una gratitudine che la portavano a perdonare il suo manager, rimasto cieco per così tanto tempo.

... Senti, riguardo quanto hai detto prima sul discorso della modestia...

Mi dispiace, so che non te lo aspettavi...

Devo dire che un poco mi hai lasciato perplesso, ormai sono talmente tanto abituato a vederti come ti mostri al pubblico che dimentico tu possa avere un carattere diverso.

La colpa è mia, sono io che alle volte mi sento più sicura mostrando ciò che non sono...

Ti chiedo perdono, senza volerlo ti ho data per scontata quando era l'ultima delle mie intenzioni.

Alfred, no...

Purtroppo sono portato automaticamente a vederti sempre come la diciassettenne che mi incantò durante l'esibizione del coro di Hogwarts...
Mi sembra ieri quando, al termine della canzone, visto che eri riuscita a tenere quella nota altissima, ti vennero gli occhi lucidi per l'emozione e la felicità...
... Un autentico prodigio, andavi solo seguita e in quell'istante divenne quasi la mia ragione di vita.


Tante emozioni venivano messe in gioco da quello che doveva essere un semplice colloquio di lavoro. Mentre Itsuki proseguiva a prendersi i suoi quindici minuti di tempo per dare vita ad un piccolo pezzo rap, Lyra si ritrovò a confrontarsi dopo anni ed anni con il proprio manager, che finalmente parve aprire gli occhi sulla donna che aveva di fronte. Qualche lacrima traditrice scese dagli occhi del Brooks, asciugata subito dal suo fazzoletto. Un uomo di altri tempi, un uomo sensibile, che faceva di tutto per nasconderlo seppur riuscendoci così tanto male. L'Amakura non stava minimamente pensando a loro e questo permise alla Bennet di compiere un gesto d'affetto molto sentito nei confronti del suo padre "adottivo". Gli sorrise, poi lo abbracciò con forza, dimostrando ancora di possedere quella sua peculiarità, quel suo modo di emozionarsi ed affezionarsi al prossimo che poi le permetteva di dare completamente sé stessa.

Per te sarò sempre quella diciassettenne...

Gli anni l'avevano cambiata, plasmata. Le esperienze avevano portato via qualcosa, avevano aggiunto altro, l'avevano rimodellata, senza che Lyra avesse un vero e proprio controllo sugli eventi che stava vivendo. Era mutata, in qualcosa di molto diverso da un Angelo; ma dentro di sé una parte di quella giovane ragazza esisteva ancora ed era proprio quella parte che la Bennet stava preservando e avrebbe preservato per il proprio manager. Una frase molto importante quella dell'Angelo della Musica, perché sottolineava che in mezzo a quell'oscurità, sarebbe sempre esistita una parte di luce pronta a risplendere per uno degli uomini più importanti della sua vita.
L'intermezzo emotivo, purtroppo, non poteva essere prolungato per esigenze di lavoro. Un'altra persona esigeva che tutte le attenzioni dei due si rivolgessero a lui, così da poterlo esaminare. Decidere se Itsuki sarebbe diventato il nuovo Vocal Coach di Lyra Bennet era una questione estremamente delicata e che andava ponderata con la massima attenzione. L'Amakura aveva deciso di giocarsi il tutto per tutto, mostrando delle qualità tutt'altro che banali e scontate. La sua tecnica, i suoi sforzi nel voler migliorare la precedente cantante lo rendevano sempre di più un partito papabile per il posto che Alfred voleva lasciare. Lo stesso Brooks, nonostante tutto, iniziava a rendersene conto, ma preferì non dire nulla, lasciando che la Bennet si facesse una propria personale idea. Ma soprattutto che valutasse l'esibizione principale col suo solito metro di giudizio, unico, speciale, particolare.

Quando vuoi, sono pronta ad ascoltare.

... Posso avere una tastiera?

Quella specifica richiesta fece scattare un campanello nell'animo della cantante famosa, la quale era parecchio affezionata a quel tipo di strumento. Il motivo era molto semplice, perché esso era lo strumento principale suonato da colui a cui apparteneva il proprio cuore, una persona tanto brava nel farla dannare quanto eccezionale nel regalarle momenti unici con la propria musica. Lyra non disse nulla, cercando di non lasciarsi influenzare da quel particolare. Voleva neutralità ed imparzialità, perché quando si trattava della propria carriera non amava affatto commettere errori. Itsuki venne presto accontentato e la Bennet trovò inutile spostarsi di nuovo fuori dalla sala registrazione. Potevano rimanere lì, ad ascoltare in assoluto silenzio, lei seduta su uno degli sgabelli. Le gambe di nuovo accavallate, era pronta ad aprire il proprio cuore, sperando che la musica dell'italo-giapponese riuscisse a farne vibrare le corde.

Ho nascosto qualcosa nel tuo zaino...
Ti prego, fai finta di niente, dopo ti spiego...
È una cosa importante, sono io che te la dono...
Non è una cosa da far vedere a qualcuno...


Lyra aveva chiuso gli occhi, nell'attimo stesso in cui le dita dell'Amakaura avevano iniziato a sfiorare la tastiera. Era un buon segno, significava che la musica la stava coinvolgendo, le piaceva, e voleva escludere ogni tipo di altro senso che non fosse l'udito. Chiudendo gli occhi, la Bennet si immergeva completamente nella musica, ascoltando le parole di Itsuki, il quale non doveva dimostrare di possedere una bella voce, bensì doveva dimostrare di saper produrre un brano che rasentasse la perfezione dal punto di vista tecnico quanto dal punto di vista emotivo. La tecnica, a dire il vero, era un esame ampiamente passato già in precedenza, ma rimaneva in sostanza la capacità di saper indurre sentimenti nel prossimo. E l'italo-giapponese era un vero genio nel vendersi, tanto come Vocal Coach, quanto come papabile partito per qualunque donna.

Tienilo stretto al cuore...
Quello che ho detto, mi raccomando...
Sono parole nuove...
Valide quando...
Ti prende proprio il pianto...
Il pianto...


L'uso di parole semplici non dava per forza come risultato un messaggio banale. Si poteva essere poeti e non dire niente di emozionante, oppure esprimere tutto nella maniera più elementare possibile e ottenere dei risultati strepitosi. Quella canzone era una carezza che sfiorava il viso ed il cuore; aveva il sapore degli anni più innocenti, perché innocente e puro, forse, era il sentimento che Itsuki stava esprimendo con il proprio brano. Solo gli adolescenti si scambiavano bigliettini segreti all'interno dei propri zaini, un'immagine che fece sorridere Lyra, commossa.

Tu sai bene che tutto, tutto accade per caso...
E che le stelle ed i pianeti girano per sempre...
Io so bene che il nostro amore è un desiderio...
Ma se si avvera è un bene per l'universo...


L'eterno dualismo del credere nell'amore come un insieme di casualità oppure come un qualcosa già scelto dal Fato. In quanto gildati, entrambi sapevano che esistevano delle forze più forti di loro, in grado di muovere il mondo e tesserne la tela, una tela dove tutti loro partecipavano, con le proprie scelte. L'Equilibrio non toglieva la libertà di scegliere, al contrario, era un diritto sacrosanto il libero arbitrio. Tutti loro erano costruttori del proprio futuro, ma in questo contesto, dove si collocava l'amore? Non si poteva decidere di chi innamorarsi, accadeva e basta, almeno questo era il pensiero della Bennet. Poi quell'amore doveva essere curato, portato avanti, certo, ma non poteva pianificare chi sarebbe stata la sua altra metà della mela.
Eppure l'Amakura diceva qualcosa di sconvolgente, qualcosa di bello: appurava che il desiderio d'amore fra due persone potesse essere un piccolo miracolo dell'universo, un destino che andava compiuto per permettere la sopravvivenza stessa del tempo che scorre. Ancora una volta, parole semplice che parlavano di concetti più complessi, ma non incomprensibili. Un modo di vedere l'amore che piaceva a Lyra, una canzone che la spingeva a riflettere su sé stessa, proiettando le parole dell'uomo dentro di sé.

Apri lo zaino, allora!
Quando sei sola...
Che nessuno ti veda, mi raccomando...
Tienilo stretto al cuore...
C'è un segreto per te...
E per nessun altro...
Per nessun altro!


È come se stesse cercando di convincermi che lui è il mio destino...

Era consapevole la donna che non fosse veramente quello l'intento dell'Ignis, ma il fatto stesso che in parte si sentisse coinvolta era solo che un bene per la futura carriera manageriale dell'uomo. Se la Diva si sentiva coinvolta, il motivo poteva essere solo uno, ovvero che quelle corde finalmente stavano vibrando, al ritmo delle note scritte da Itsuki per l'Angelo della Musica. E da quelle vibrazioni Lyra si lasciò trasportare, convinta di aver finalmente trovato il Vocal Coach giusto. Solamente una persona con un animo così profondamente sensibile poteva comprendere le esigenze della stessa cantante e venirle incontro quando lei, con i propri mezzi, non riusciva a farcela. Alfred era consapevole di quale sarebbe stato il verdetto e la stessa consapevolezza la ebbe Lyra, che aprì gli occhi quando la musica iniziò a farsi più forte, ormai del tutto convinta di quella scelta. Non restava che assistere al termine dell'esibizione, uno spettacolo vero e proprio. Non c'era bisogno di farla piangere, bastava solo far spuntare quel sorriso commosso, un sorriso che sapeva ancora di quella fresca ragazzina di diciassette anni in grado di imbarazzarsi per una canzone d'amore a lei dedicata.

E non mi chiedo...
Basta così, davvero...
Ti ho detto tutto...
Voglio soltanto...
... Che tu, sia felice.


Persino le ultime parole, nella loro semplicità, avevano espresso un concetto molto forte, per nulla scontato. Perché quando si amava qualcuno si desiderava in primo luogo che quel qualcuno fosse felice. Il parallelismo con la sua situazione con Robyn venne quasi spontaneo alla Bennet, che ebbe solo quei pochi istanti per riflettere su ciò che stava vivendo nell'ultimo periodo. Aveva detto più volte ti amo al Laars, un ti amo mai ricambiato, ma che sperava un giorno lo fosse. Lo desiderava, non faceva altro che pensare a lui e non riusciva a far sì che il proprio interesse scemasse, nemmeno dopo tutto quello che Adonis le aveva combinato. Ma a parte desiderarlo per sé stessa, a parte volerlo e non condividerlo con nessun'altra, stava provando anche a desiderare il suo bene, la sua felicità? Lyra aveva avuto modo di conoscere solamente una volta il Robyn del passato, quel Robyn che probabilmente l'avrebbe fatta innamorare perdutamente, quel Robyn che avrebbe saputo accendere anche la parte migliore di lei. Ed era a quel Robyn che le attenzioni della donna, che i suoi pensiero ed il suo cuore andavano, perché desiderava tanto scoprire che sotto quella scorza fatta di cinismo e diffidenza si nascondesse ancora il ragazzo capace di amare come nelle canzoni da lui scritte.

E lui... Lui vorrà che io sia felice?

Non osava chiederlo, erano domande che spesso diventavano tabù, perché la risposta poteva non esserci o essere contraria a ciò che lei sei aspettava. Itsuki aveva concluso ormai da qualche secondo di suonare e cantare e adesso tutto era in mano a Lyra. La ragione voleva che lei si assentasse con il proprio manager, ne parlasse con lui e decidessero insieme che cosa fare con l'Amakura. Ma la Bennet non era diventata una Ignis del Fuoco tanto per e la sua emotività la portava spesso a prendere decisioni istintive, dettate unicamente da ciò che provava in quel preciso momento. Era un momento davvero favorevole per l'italo-giapponese, perché la Diva lo stava fissando con gli occhi appena più lucidi, sorridendo senza alcun filtro o malizia. Si avvicinò a l'uomo, decisamente alto per essere orientale, poi lo abbracciò, in un gesto caloroso e di benvenuto.

Benvenuto in famiglia!

L'Angelo della Musica aveva fatto la sua scelta. Non c'era niente che potesse farle cambiare idea, aveva preso la propria decisione e l'aveva espressa mettendola subito in patica, come se Itsuki facesse già parte di loro, di lei, di quella grande squadra. Sapeva che Alfred non avrebbe avuto nulla da ridire, lo stesso Brooks aveva dovuto rendersi conto che qualitativamente l'Amakura fosse molto alto rispetto al resto dei candidati. Per lei non serviva esprimere altro, ma era consapevole che quando si faceva ascoltare un proprio prezzo ad una star come lei, tutti, anche il più spavaldo, si aspettavano poi un commento che elogiasse il loro operato.

È stato emozionante vederti esibirti e sono davvero grata di questa fortuna.
Hai saputo esprimere con parole e strofe semplici un mondo intero di pensieri, emozioni e desideri che non mi sarei mai potuta aspettare.
Sei stato coinvolgente, una dote che sospettavo tu un po' avessi, ma sono ancora più felice di aver appurato che sia così.
Nelle mie canzoni ci metto tutta la mia anima e voglio qualcuno accanto in grado di fare lo stesso, che sappia ascoltare talmente tanto bene il proprio cuore da riuscire ad esprimere ciò che ha dentro senza paura e vergogna.
Itsuki, mi hai fatto commuovere e ridere, come se fossi io quell'adolescente fortunata.
Spero che apprezzerai questo commento, ma sono sicura che comprenderai perfettamente che cosa esso stia a significare...


Non che la donna si fosse innamorata di lui, no. Ma che la sua canzone era stata in grado di coinvolgerla, lei, l'Angelo della Musica in persona. Sapeva la Bennet che l'uomo avrebbe apprezzato e qualunque sua risposta l'avrebbe fatta sorridere ancora più convinta. Il contratto era già pronto, ma prima di farglielo firmare, Alfred voleva essere sicuro che l'Amakura fosse d'accordo su tutti i punti elencati. Gli venne rilasciata una copia, così che potesse leggersela per bene, lasciandolo poi libero di andare via, con la promessa di prendere un nuovo appuntamento per vedersi ed infine sugellare la cosa. Una volta andato via l'uomo, Lyra poté quindi dedicarsi completamente al proprio manager, passando il resto della giornata a parlare e confrontarsi sulle personali impressioni relative al nuovo Vocal Coach.

[Fine]