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Messaggioda Alistair » 09/06/2013, 22:23

Nessun medico potrebbe curare questo tipo di dolore.
E' lancinante, devastante e lascia un enorme vuoto quando va via ma per fortuna è anche breve...


Mai visto nulla di simile in tutta la sua vita, per forza, quando mai si era visto un divinante tra i druidi?
No, quella era una pratica a loro sconosciuta e rapportarcisi in quel momento per Alistair fu una sorpresa tremenda e difficile da assorbire.
Credeva lei si fosse sentita male, credeva di dover chiamare un medico babbano, per qualcosa simile ad una specie di arresto cardiaco, o magari ada ischemia cerebrale, ed invece Tisifone adesso pareva sveglia, sicura di se, tranquilla della propria condizione e di nuovo in grado di parlare fluidamente, pur avendo bisogno di un poco di respiro e di calma per recuperare tutta la lucidità precedente.
Non fece un fiato quando lei gli chiese cortesemente la possibilità di muoversi e sistemarsi meglio ed anzi, qualora ella lo avesse voluto si sarebbe anche prodigato per darle una mano con tutto il silenzio e l'appoggio possibili.
Poco dopo, si alzò in piedi dirigendosi verso il chioschetto, aprendo il vano sotto alle vaschette con il gelato afferrando una bottiglia di acqua decisamente molto fredda, da mezzo litro, porgendogliela immediatamente.

Si serva pure senza fare complimenti, è tutta sua, ne ho molte altre...

Mi scusi, non volevo spaventarla.
A quanto sembra avevamo ragione e torto entrambi… il Fato propone e il libero arbitrio dispone…


Non tanto lo spavento quanto l'incapacità di sapere come comportarsi.
Mi sono sentito molto impotente di fronte al suo malessere, è sicura che non ricapiterà di nuovo?
Nel caso può dirmi come agire per aiutarla...


Già, completa ignoranza nei confronti di un tipo di potere forse molto conosciuto ai maghi e alle streghe del mondo magico comune.
Lui però doveva ancora abituarsi a molte differenze, molte novità e quella era una di esse.
Per qualche piccolo secondo si sentì molto spaesato e sperduto.
Non sapeva quasi niente ed anche avendo accelerato il percorso di apprendimento nel corso di quegli anni lontani dal villaggio, la vera essenza e naturale consapevolezza dell'essere un mago non l'aveva ancora captata rendendola parte di se.
Naturale, come la natura che gli scorreva nell'animo.
Non si poteva avere tutto dalla vita, non così in fretta, ma andava sofferto, atteso, appreso e compreso, un percorso molto lungo quindi, sul quale molto spesso in futuro sarebbe arrivato a chiedersi "Sto facendo davvero la cosa giusta?", "E' così che va intrapresa questa strada?".
Mentre vagava con i pensieri verso lidi e orizzonti tanto lontani da apparire quasi fuori dalla realtà, la voce di Tisifone lo svegliò, riportandolo con l'attenzione su di lei, e immediatamente riprese il controllo del dialogo.

Il libero arbitrio… pensa sia giusto utilizzarlo per cercare di recuperare ciò che ci è stato tolto anche se questo vuol dire imporre il proprio volere all’altro?

Se non è nulla che costringe questa persona a fare forzatamente ciò che vogliamo noi, perché no?
... E' giusto combattere per qualcosa alla quale teniamo, anche se può significare colpire ripetutamente un muro cercando di farvi una breccia.
Il libero arbitrio è l'unica cosa che abbiamo in potere per cambiare il destino senza barare al gioco della vita...


Le sorrise nuovamente, annuendo e rafforzando quella sua tesi con un lungo sospiro.
Intanto, la luce della lampada riusciva a delineare i contorni di una nuova figura in avvicinamento, strisciante e imponente.
L'animale, un pitone per la precisione, avanzava sinuoso nella direzione loro come se avesse una sorta di scopo ben preciso.
Ovviamente Alistair non poteva darlo per scontato, per questo, ricordando di non essere più nella sua zona e quindi impossibilitato a sfruttare il druidico come lingua madre per comunicare con esso, preferì optare per il silenzio.
Nessuno gli poteva dare la certezza che avesse intenzioni ostili e a giudicare dal modo lento di avanzare, era abbastanza chiaro che avesse concluso di nutrirsi da poco, ennesimo avviso che forse avrebbe semplicemente proseguito per la propria rotta senza dare particolari problemi alla coppia seduta.

Dietro di lei, a circa cinque metri, sta strisciando un serpente...
Strano che esca dalla zona di alta vegetazione in queste ore.
Lo conosce forse?


(Perspicacia 31)
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Messaggioda Tisifone » 16/06/2013, 22:22

Non aveva intenzione di spaventare Alistair e, se fosse dipeso da lei, nessuno l’avrebbe mai vista in quelle condizioni, quando il suo spirito veniva risucchiato dalle spire del tempo, lasciando il suo corpo spossato e il suo animo dilaniato dal peso della conoscenza. Ma purtroppo tutto ciò che concerneva il suo dono, visioni, premonizioni, profezie, accadevano all’improvviso e per quanto potesse essere preparata a ricevere brandelli di passato, presente e futuro, non riusciva mai ad “accusare il colpo” senza riportare qualche strascico. Si concesse quindi un paio di respiri profondi, per cercare di calmare il battito furente del suo cuore e poi, con una bacchetta, evocò un fazzoletto per detergere le lacrime e il sudore freddo che le stava imperlando la fronte. Non si accorse che l’uomo si era alzato, troppo occupata a metabolizzare quanto aveva appena visto, ma accolse con un sorriso reale sebbene piccolo e colmo di gratitudine la bottiglietta ghiacciata che gli stava porgendo.

Si serva pure senza fare complimenti, è tutta sua, ne ho molte altre...

Grazie mille. Credo di averne proprio bisogno.

Mormorò quindi, evocando due bicchieri ma riempiedone uno solo, non per mancanza di educazione ma perché non voleva che si sentisse costretto a farle compagnia bevendo pur non avendo sete. Posata a terra tra di loro la bottiglia e l’altro bicchiere, Tisifone bevve quattro piccoli sorsi senza distogliere le labbra dal bordo del bicchiere, gustandosi la sensazione di gelo che dalla gola andava piano piano spandendosi in tutto il suo corpo, contrastando le vampate di calore che sentiva avvolgerle le guancie. Quando alla fine posò a terra anche il suo, di bicchiere, la Divinante si sentiva di nuovo padrona di se stessa, il respiro regolare e gli occhi asciutti e non più spenti come quando si erano incontrati, così come più calda risuonò la sua voce quando si scusò con il suo interlocutore per quello che era accaduto. Solo il colorito sul suo viso non era del tutto sparito, addolcendo i suoi lineamenti.

Non tanto lo spavento quanto l'incapacità di sapere come comportarsi.
Mi sono sentito molto impotente di fronte al suo malessere, è sicura che non ricapiterà di nuovo?
Nel caso può dirmi come agire per aiutarla...


Un accenno di risata, divertita e non derisoria, quasi cristallina, eruppe dalle labbra della donna, facendole arricciare il naso in un’espressione molto infantile, ma che non durò più di una manciata di secondi, subito seguita da una smorfia di perplessità mista a disappunto per quel comportamento spontaneo certo, ma a lei poco consono. Sapeva e forse in parte temeva che tutto quello che era accaduto tra lei e Lucas avrebbe finito per incidere sul suo carattere e sul suo modo di rapportarsi agli altri ma tra i diversi scenari possibili quello in cui lei ridacchiava con uno sconosciuto non era mai stato contemplato.

Se la può far stare meglio nessuno può aiutarmi in quei casi, neanche il migliore dei medimaghi. Al massimo può provare a farmi odorare dello zenzero e cannella nel caso ne avesse nel suo chioschetto – lo rassicurò quindi, colpita in ogni caso dalla premura che quello sconosciuto le stava rivolgendo. Sapeva che quella sua indicazione non aveva nessuna base scientifica e probabilmente quelle essenze non venivano neanche impiegate nel campo della medi magia, però erano gli unici odori in grado di strapparla dall’Oblio quando esso diventava così affascinante da impedirle di tornare indietro – E purtroppo non posso assicurarle che non accadrà più - anche se sperava sinceramente che il Fato le risparmiasse la visione di Lucas che andava a letto con un’altra donna. – Sono attacchi imprevedibili di cui nessuno conosce la causa né il rimedio.

Preferiva far credere all’altro che quello che aveva appena avuto fosse un malessere fisico, esattamente come aveva fatto con Indigo e come faceva con chiunque, mago o babbano, avesse avuto il dispiacere di vederla in quelle condizioni, piuttosto che confidargli di essere una Divinante. Gli anni passati sotto la diretta custodia del Ministero della Magia le avevano fatto perdere qualsiasi desiderio di condividere con gli altri la bellezza e il peso del suo dono. Subito dopo riprese in mano la coppetta di gelato che Alistair aveva fortunatamente messo in salvo e quelli che seguirono furono alcuni minuti di silenzio, non teso né pesante, ma naturale, di quelli che conciliano i pensieri, scanditi solo dal lieve frusciare del cucchiaino di plastica sul bordo della coppetta. Fu Tisifone a interrompere quell’attimo di quiete, con un tono di voce basso, come se non volesse disturbare il sonno degli animali che li circondavano, e pervaso dalla stessa pace che sembrava aleggiare in quel luogo, ponendo un’altra domanda sul libero arbitrio.

Se non è nulla che costringe questa persona a fare forzatamente ciò che vogliamo noi, perché no?
... E' giusto combattere per qualcosa alla quale teniamo, anche se può significare colpire ripetutamente un muro cercando di farvi una breccia.
Il libero arbitrio è l'unica cosa che abbiamo in potere per cambiare il destino senza barare al gioco della vita...


Credo che lei abbia ragione, di nuovo – affermò dopo un altro momento di silenzio, agitando nell’aria il cucchiaino vuoto – Dopotutto abbattere un muro con la forza delle proprie convinzioni e dei propri sentimenti non è prevaricare o piegare il prossimo ai nostri voleri. Anche se a volte la tentazione di usare la strada più facile è tanta, così come ripagare il prossimo con la stessa moneta.

Aggiunse, riponendo il cucchiaino nella coppetta e andando ad accarezzare la tasca dei pantaloni in cui aveva riposto la propria bacchetta. Il pensiero di schiantare Lucas per costringerlo ad ascoltarla l’aveva sfiorata più volte, come quello di Oblivarlo per fargli dimenticare quel piccolo incidente, ma alla fine aveva prevalso il buon senso e quel codice dell’onore tutto Grifondoro che l’avevano spinta a intraprendere la strada più tortuosa. Nonostante l’avesse visto baciare un’altra, il suo cuore continuava ad amarlo e quindi avrebbe tentato di tutto pur di riconquistarlo, giocando lealmente. La stessa lealtà, però, non era disposta a riservarla al o ai fautori di quella loro disgrazia.

Ottimo gelataio, buon ascoltatore, dispensatore di saggi consigli. Lei è un uomo pieno di doti, Signor…

Commentò serafica, senza alcuna traccia di malizia né di ironia nella voce. Dal suo punto di vista stava solo constatando l’ovvio, rendendosi conto allo stesso tempo che non si erano ancora presentati. Fece quindi una piccola pausa per sentire, se l’altro avesse voluto rivelarglielo, il suo nome per poi presentarsi a sua volta quando il Druido ad accorse della presenza di Idra alle loro spalle spostando l’attenzione di entrambi sul pitone.

Dietro di lei, a circa cinque metri, sta strisciando un serpente...
Strano che esca dalla zona di alta vegetazione in queste ore.
Lo conosce forse?


Un sorriso solare, di quelli pieni d’amore che riservava solo al suo famiglio e un tempo a Lucas, si dipinse sul volto della donna che istantaneamente voltò la testa nella direzione indicatagli dall’altro. Sentendosi osservata Idra aveva fermato il suo incedere e sollevato la testa di un paio di centimetri, ondeggiandola ritmicamente a destra e a sinistra.

E’il mio famiglio – mormorò quindi dolcemente, allungando la mano sinistra verso di lei, invitandola tacitamente ad avvicinarsi. Non si azzardava a parlare serpentese, non perché quella sua abilità dovesse rimanere segreta ma perché esistevano ancora persone superstiziose che erano solite associare i rettilofoni a persone malvagie. Così animale e padrona si erano messi d’accordo su alcuni gesti universali che avrebbero dovuto permettere loro di comprendersi anche senza parlare, ovviamente nei limiti delle cose semplici ed elementari – E solitamente è innocuo, soprattutto quando ha appena mangiato, non dovrebbe crearle problemi. – commentò accarezzando Idra sulla testa per poi osservarla acciambellarsi accanto a lei, troppo grande nelle sue dimensioni naturali per poterle stare in braccio - Anche se qualcosa [Intuito(S)=36] mi dice che lei non avrebbe problemi con nessun tipo di animale.
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Messaggioda Alistair » 27/06/2013, 17:00

Se la può far stare meglio nessuno può aiutarmi in quei casi, neanche il migliore dei medimaghi.
Al massimo può provare a farmi odorare dello zenzero e cannella nel caso ne avesse nel suo chioschetto.
E purtroppo non posso assicurarle che non accadrà più.
Sono attacchi imprevedibili di cui nessuno conosce la causa né il rimedio.


Nemmeno concentrandosi o facendo appello alle sue più innate capacità di collegamento sarebbe riuscito a individuare il problema della donna come il dono che viene fornito a pochi direttamente dalla mano del destino.
Per lui anche solo un normalissimo mago o strega erano delle novità e dei misteri interessanti e sconosciuti, figurarsi addirittura un divinante, una, in quel caso, in grado di avere delle premonizioni sul futuro o forse sul presente ed anche il passato.
Appuntò mentalmente quella pratica da lei consigliata per provare ad aiutarla qualora fosse avvenuto di nuovo un episodio simile e preferì non porle alcuna domanda troppo delicata per non metterla in imbarazzo.
La cosa più ovvia per Alistair, fu mostrare un velo di preoccupazione sincera al sentire che per tale disturbo non erano previsti rimedi e nemmeno era stato ancora individuato un motivo, tuttavia proseguì con la conversazione, con il chiaro intento di aiutarla a pensare ad altro e non soffermarsi ulteriormente su quello spiacevole evento di poco prima.

Credo che lei abbia ragione, di nuovo.
Dopotutto abbattere un muro con la forza delle proprie convinzioni e dei propri sentimenti non è prevaricare o piegare il prossimo ai nostri voleri. Anche se a volte la tentazione di usare la strada più facile è tanta, così come ripagare il prossimo con la stessa moneta.


Ripagando con la stessa moneta non dimostriamo di essere migliori, ma anzi, palesiamo la nostra debolezza nell'aver ceduto alla provocazione dell'avversità...
Spesso si dice che la nostra libertà comincia dove finisce quella altrui ed è un concetto non troppo sbagliato, ma a mio avviso incompleto.
La nostra libertà annichilisce quella altrui solo se l'altro è deciso a non accettarla, perché se nel caso egli comprendesse che ciò che stiamo facendo è per il nostro bene ed anche per il suo, allora nuovamente quella stessa libertà potrebbe essere soltanto condivisa e non per forza spartita...


Le sorrise ancora una volta per infoderle coraggio, perché ormai aveva capito che era di ciò che necessitava: una spinta per tornare in piedi.
Lui ci aveva messo cinque lunghi anni per sentirsi davvero in piedi, in grado di fronteggiare la vita e non arrendersi più, perché arrendersi non serviva a niente, soltanto a garantire il divertimento del male e della nostra parte più pigra e demotivata.
Soltanto alla morte ci si poteva arrendere e solo a quella per cause naturali, tra l'altro.
Lasciò che ella concludesse il gelato, gustandolo e facendo scivolare lo zucchero nello stomaco, sulla mente, sul cuore, sullo spirito.
A volte bastava davvero un poco di dolcezza per percepire tutto il mondo intorno ben diverso da qualche attimo precedente.
Non appena poi si accorse, grazie proprio al velato invito di Tisifone, di non essersi ancora presentato, si sentì profondamente dispiaciuto per una mancanza simile nei confronti di una persona così gradevole.

Ottimo gelataio, buon ascoltatore, dispensatore di saggi consigli.
Lei è un uomo pieno di doti, Signor…


Oh, mi perdoni sul serio, come uno stolto ho dimenticato le buone maniere, assolutamente increscioso da parte mia.
Alistair Hyrule, per servirla milady...


Tese la destra, sperando che la donna si sentisse tranquilla nel porgerle la propria e farsi fare un sottile baciamano di presentazione, lasciandole quasi immediatamente l'arto in modo da non creare imbarazzi o ledere la libertà di movimento.
Sentendo il suono dello strisciare di un serpente, immediatamente si fece più accorto il druido, mostrando estrema curiosità per quella creatura che ad un orario simile non doveva essere solita vagare per quelle zone.
Fortunatamente fu proprio la donna di sua compagnia a spiegare il motivo di un simile caso, facendo presente l'appartenenza del pitone a se stessa come un "famiglio", si, lo aveva proprio chiamato in quel modo.
Per i druidi non esisteva il concetto di famiglio, poiché ogni animale della Terra poteva essere considerato come tale, ma arrivare a capire il significato di quella parola non fu complesso.
Evidentemente tra il pitone e la mora bellezza c'era un legame molto forte ed Alistair poteva anche giurare di percepirlo nell'aria, sopratutto valutando il modo in cui il lungo rettile la fissava e le si acciambellava affettuosamente.

E’il mio famiglio.
E solitamente è innocuo, soprattutto quando ha appena mangiato, non dovrebbe crearle problemi.
Anche se qualcosa mi dice che lei non avrebbe problemi con nessun tipo di animale.


Forse in effetti è proprio così.
Amo tutti gli esemplari di ogni specie, fin da quando sono piccolo.
Inoltre intorno la mia abitazione ho sistemato diverse decine di animali tra capre, mucche, galline e pecore.
Produco il latte con il quale creo il gelato, come anche mozzarelle e ricotta, uova fresche e prodotti ortofrutticoli.
Si, ho anche un orto, proprio nella serra costruita vicino la mia casa, almeno adesso sa anche cosa faccio nella vita.
Mentre lei, invece?
Se posso permettermi la curiosità, ovviamente...


No, mai e poi mai invasivo o troppo curioso, soltanto colloquiale e genuino.
Di tanto in tanto lanciava un'occhiata al pitone, cercando di capire se potesse essere in grado di far lui/lei una carezza.
Per alcuni secondo riportò alla mente il ricordo dei tempi passati nel villaggio, circondato da ogni possibile forma di vita.
Così lontani quei giorni quasi da lasciarlo interdetto e senza fiato.
No, non era mai semplice rapportarsi alla vita attuale, anche dopo cinque lunghi anni di allontanamento.
Tutto ciò per la volontà di apprendere, per il desiderio di sapere e oltrepassare le barriere di un Credo.
Non si era mai pentito, ma ammetteva nel cuore che almeno una volta a settimana, gli veniva da piangere guardando le stelle.

Come si chiama?
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Messaggioda Tisifone » 30/06/2013, 14:54

Ripagando con la stessa moneta non dimostriamo di essere migliori, ma anzi, palesiamo la nostra debolezza nell'aver ceduto alla provocazione dell'avversità...

Migliore degli altri. Era qualcosa che poteva avere senso in quel frangente? Dimostrarsi migliore, più serio, più moralmente integro di chi aveva buttato alle ortiche ogni moralità infilandosi nella sua mente, e forse anche in quella del docente di Trasfigurazione, per renderli delle marionette e costringerli, costringerla a fare qualcosa che andava completamente contro la sua natura distruggendo così con le proprie mani la propria vita, le avrebbe donato calore nelle fredde serate scozzesi? L’avrebbe fatta ridere, arrossire, gioire al pari del tocco, delle parole, dei sorrisi di Lucas? No, non avrebbe reso più sopportabile la separazione e allora perché non aveva fatto irruzione quella mattina stessa nell’ufficio dell’ex Tassorosso per costringerlo ad ascoltarla? Per amore e rispetto. Due sentimenti che le stavano dilaniando l’animo ma che non riusciva a smettere di provare nei confronti dell’ex compagno. Era per lui, per quello che c’era stato tra loro e che lei sperava potesse ancora esistere in futuro, che non poteva lasciarsi andare all’istinto, impugnare la bacchetta e Oblivare entrambi, non senza il consenso dell’altro.

Spesso si dice che la nostra libertà comincia dove finisce quella altrui ed è un concetto non troppo sbagliato, ma a mio avviso incompleto.
La nostra libertà annichilisce quella altrui solo se l'altro è deciso a non accettarla, perché se nel caso egli comprendesse che ciò che stiamo facendo è per il nostro bene ed anche per il suo, allora nuovamente quella stessa libertà potrebbe essere soltanto condivisa e non per forza spartita...


Un sospiro stanco e un accenno di sorriso, più di cortesia che sentito, di quelli che non contagiavano gli occhi che, di un blu scuro intenso, erano puntati verso il fondo del bosco. Non poteva combattere da sola, era questo quello che stava comprendendo, forse a torto, dalle parole di Alistair, per la propria felicità visto che coinvolgeva attivamente anche un’altra persona, ma la prospettiva che Lucas non avrebbe voluto combattere al suo fianco, che nonostante la prova che il suo non era stato un tradimento reale potesse decidere di lasciarla lo stesso, era purtroppo così reale da porla di fronte a un bivio. Arrendersi o prevaricare? E in entrambi i casi cosa avrebbe ottenuto al di là di innumerevoli sofferenze e dolori? Domande, domande, e ancora domande a cui Tisifone non poteva rispondere da sola e allora perché affaticarsi ancora? Meglio chiudere ogni riflessione a chiave in fondo a un cassetto della propria anima e cercare di gustarsi quell’attimo di pace che il Fato sembrava averle voluto concedere, lasciandosi addolcire dal gelato di pesca e cullare dai rumori della foresta e dalla voce piacevole di quell’inusuale gelataio di cui ancora non conosceva il nome.

Oh, mi perdoni sul serio, come uno stolto ho dimenticato le buone maniere, assolutamente increscioso da parte mia.
Alistair Hyrule, per servirla milady...


Spostò lo sguardo dagli alberi a quella mano tesa, in un gesto innocuo quanto educato davanti al quale, però, Tisifone tentennò per paura di invadere la privacy di quell’uomo, facendosi risucchiare da un qualche frammento della sua vita passata o futura. Non volendo però essere maleducata, non con una persona che si era dimostrata così premurosa e gentile con lei in un frangente così particolare della sua vita, si limitò a sfiorare con il dorso della mano quella dell’altro in un contatto fugace, riportandola immediatamente in grembo e impedendogli in quel modo di farle il baciamano.

Mi spiace mostrarmi così ritrosa Mister Hyrule ma credo comprenderà che le mie condizioni non mi permettono di accettare con serenità un gesto così genuino ed educato – si giustificò quindi, presumendo che l’altro avesse intuito che la causa del suo malessere fosse collegato a un uomo – Mi chiamo Tisifone Samyliak e conoscerla è un stato un piacere davvero inaspettato.

Aggiunse quindi, con un sorriso dolce, sincero, di scuse per l’essersi comportata in maniera villana, mentre un velo di rossore le coloriva le guancie per il complimento spontaneo e forse un po’ ardito che aveva appena pronunciato. Quella giostra emotiva su cui era stata sbattuta negli ultimi giorni aveva messo a dura prova il suo autocontrollo che adesso iniziava a dare segni di cedimento. Fortunatamente l’arrivo di Idra fece scemare un po’ il senso di imbarazzo che stava provando, rassicurandola con la sua presenza amica e confortevole.

Forse in effetti è proprio così.
Amo tutti gli esemplari di ogni specie, fin da quando sono piccolo.
Inoltre intorno la mia abitazione ho sistemato diverse decine di animali tra capre, mucche, galline e pecore.
Produco il latte con il quale creo il gelato, come anche mozzarelle e ricotta, uova fresche e prodotti ortofrutticoli.


Produce anche ortaggi?

Si, ho anche un orto, proprio nella serra costruita vicino la mia casa, almeno adesso sa anche cosa faccio nella vita.

Da come la descrive casa sua deve essere un piccolo paradiso – mormorò con un tono di voce dolce, la mente persa in piacevoli ricordi della sua infanzia, del villaggio in cui era cresciuta a contatto con la natura e la semplicità tipica della vita di campagna – soprattutto per la gola vista la bontà del suo gelato…

Mentre lei, invece?
Se posso permettermi la curiosità, ovviamente...


Può permettersela, soprattutto perché dovrà pur sapere dove inviare un gufo con l’assaggio di gelato che mi ha promesso e se poi nel pacco dovesse sfuggirle qualche altra delizia del suo orto non me ne avrò a male – commentò forse in maniera sfacciata, ma spontanea, con un’aria divertita che fino a poche ore prima non avrebbe mai creduto di poter avere – Insegno alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts e anche se la mia famiglia possiede una casa a Londra, risiedo lì per la maggior parte del tempo. E’ un posto stupendo e la Foresta Proibita non ha nulla da invidiare a questo luogo se non forse la tranquillità. - perché tra Centauri, Acramantule, studenti e mezzi draghi di certo la foresta intorno al Castello non era proprio il luogo ideale dove indugiare in pic nic o altre attività distensive. – Credo però che le potrebbe piacere.

Aggiunse quasi soprapensiero mentre Idra, probabilmente incuriosita dal suo ospite, stava salendo con la testa e alcuni centimetri delle spire anteriori sulle sue gambe. Avvertendo quel peso inusuale in grembo, Tisifone abbassò lo sguardo e un sorriso triste le si dipinse in viso quando si rese conto che ormai era così abituata a interagire con un cucciolo di pitone che non conosceva più il suo peso reale. Concentrata sul suo famiglio, la Divinante non si accorse degli sguardi che l’uomo stava lanciando al suo famiglio, al contrario di Idra che, non potendo considerare il Druido come una minaccia, invece di fermarsi sulle gambe della sua padrona proseguì nel suo cammino. Giunta a pochi centimetri da Alistair si fermò e si sollevò sulle spire anteriori, dandogli implicitamente il consenso ad accarezzarla.

A quanto pare ha fatto colpo… credo che voglia un po’ delle sue attenzioni…

Si affrettò a spiegare Tisifone che conosceva perfettamente il linguaggio del corpo del suo famiglio e temendo, forse a torto, che l’altro potesse interpretare quel gesto come un prepararsi ad attaccare.

Come si chiama?
E' davvero un animale bellissimo, se ne è presa cura in modo egregio...


Si chiama Idra e purtroppo non credo di meritare i suoi complimenti. Non mi sono sempre comportata benissimo nei suoi confronti ma purtroppo mi sentirei persa senza di lei…
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Messaggioda Alistair » 09/07/2013, 16:16

Mi spiace mostrarmi così ritrosa Mister Hyrule ma credo comprenderà che le mie condizioni non mi permettono di accettare con serenità un gesto così genuino ed educato.
Mi chiamo Tisifone Samyliak e conoscerla è un stato un piacere davvero inaspettato.


Non c'è bisogno di scusarsi, davvero, non è importante.
Ritengo giusta una tale sensazione di imbarazzo e accortezza, in fondo, si sta parlando sempre di rispetto nei confronti dei sentimenti...


Il sorriso gentile che cercò di trasmetterle era la palese dichiarazione di un uomo che non si era minimamente infastidito del comportamento schivo della donna, e che anzi, lo trovava indicato per il suo stato d'animo.
Che una persona si trovasse in difficoltà o che avesse perso da poco l'amore, aveva tutto il diritto di ricercare in se una pace e una calma che il subbuglio di un terzo individuo, anche se espresso con gentilezza e nessuna malizia, poteva portare alla luce.
Al momento Alistair non sapeva esattamente cosa poteva provare nel cuore la divinante, poiché per lui i sentimenti erano ancora una terra fertile ma incolta, mai scoperta, mai fatta crescere nel giardino dell'anima, per questo si limitò a non dire nient'altro se non quella rassicurazione che permettesse all'amante dei rettili di rilassarsi e non sentirsi ulteriormente in impaccio.

Una delle tre Erinni o Furie, sorella di Aletto e Megera.
Era incaricata di castigare i delitti di assassinio come il parricidio, il fratricidio, il matricidio o l'omicidio.
Nome interessante e carico di interiorità morale, lo percepisce adatto a lei?


La mitologia babbana, che meravigliosa materia.
Un altro dei tanti studi condotti durante gli anni di avvicinamento alla cultura generale oltre quella druidica.
Avrebbe voluto portare a se ogni nozione, ogni conoscenza, ogni pensiero magico e non, ma non era facile, per niente.
Riuscire a convogliare tutte quante le informazioni del mondo in pochi mesi rappresentava un'impresa molto più semplice a dirsi che a farsi, calcolando in mezzo anche la necessità di lavorare, trovare da mangiare, rendere amore e cura ai propri animali e piante, e per ultimo anche a se stessi, esercitando il corpo oltre che la mente, per non sottovalutare la prestanza fisica utile in certi lavori manuali.
Trascorsi quei cinque anni in un soffio, Alistair si trovava a guardare, rimirare il cielo ogni notte chiedendosi cosa sarebbe mai successo se fosse rimasto nel suo limbo eterno, in quella foresta, lontano dal resto dell'esistenza umana.
Costretto in un angolo che non sentiva più suo, lui cittadino del mondo e abitante di tutte le foreste e le nature esistenti, sarebbe probabilmente morto tra la depressione e la solitudine, invece oggi, davanti ad una donna che possedeva tutto meno che i poteri naturali, si sentiva libero, felice di condividere un gelato, quattro chiacchiere e un frammento di spirito con lei.

Può permettersela, soprattutto perché dovrà pur sapere dove inviare un gufo con l’assaggio di gelato che mi ha promesso e se poi nel pacco dovesse sfuggirle qualche altra delizia del suo orto non me ne avrò a male.

Ho cetrioli, carote e pomodori davvero deliziosi, almeno a parer mio... E se anche i meloni gialli mi parranno pronti per essere assaggiati, non esiterò a fornirgliene un paio... Non serve altro che il suo indirizzo!
Comunque, mi diceva allora, cosa fa nella vita?


Insegno alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts e anche se la mia famiglia possiede una casa a Londra, risiedo lì per la maggior parte del tempo.
E’ un posto stupendo e la Foresta Proibita non ha nulla da invidiare a questo luogo se non forse la tranquillità.
Credo però che le potrebbe piacere.


Beh l'aggettivo "Proibita" non fa certo pensare a buone notizie ed auspici, forse è solo per spaventare i curiosi?
Comunque, sono davvero sorpreso delle sue parole, lo sa?
Non avrei mai immaginato di incontrare un insegnante di Hogwarts così, di improvviso, qui in Francia!
... Sarò il botanico della sua scuola, incredibile come scherzo del destino, non trova?


Deliziato da una simile notizia, il druido per qualche attimo non si accorse dei movimenti e dei gesti del serpente in grembo a Tisifone, il quale, non trovando ovviamente minaccioso il "gelataio", si avvicinò lentamente a lui per risalire con il capo a fissarlo.
Passò poco tempo comunque, prima che Alistair si accorgesse di nuovo dell'atteggiamento dell'animale e gli rivolgesse un'occhiata così carica di affetto, amore, devozione e premura da apparire quasi come se se ne fosse innamorato perdutamente.
Occhi velatamente luminosi, scintillanti, intensamente raccolti in quelli di Idra, questo il nome che gli verrà rivelato poco più tardi.
Era abituato a rapportarsi con certe creature, verissimo, ma il bello di essere druidi o magari il bello dell'esser lui un druido era che ogni volta appariva come la prima, ogni animale come fosse l'ultimo, come se ogni volta fosse una scoperta, una rivelazione del mondo e della natura stessa.
Scaglie curate, età giovanile ma tendente verso quella adulta, categoria di estinzione non riconosciuta... Esemplare in splendida salute.

A quanto pare ha fatto colpo… credo che voglia un po’ delle sue attenzioni…

Ed io sarò ben felice di accontentarla... Sei meravigliosa ed elegante come una regina dei rettili...

Non si permise naturalmente di comunicare con la propria lingua, onde evitare domande o spaventi vari; sapeva che rivelarsi come druido in un momento come quello per la comunità magica, poteva risultare davvero pericoloso, assurdo e sconcertante.
Loro erano visti come creature o mai esistite oppure del tutto scomparse dalla faccia del pianeta, a maggior ragione presentarsi come tali o soltanto mostrare qualche rimando alla natura druidica era visto in maniera proibitiva anche da un rinnegato come Alistair Hyrule.
Avvicinò la mano senza timore e carezzò prima il torace sotto il collo, zona sensibile e apprezzata dai serpenti, per poi aggirare col palmo sul dorso ed infine arrivare alla testa che venne allietata di affetto solo con due dita delicate e carezzevolmente soffici.

Purtroppo non credo di meritare i suoi complimenti.
Non mi sono sempre comportata benissimo nei suoi confronti ma purtroppo mi sentirei persa senza di lei…


Ah ma gli animali non stanno tanto vicino a noi se non si sentono protetti e amati come si deve, lo sa?
Se Idra torna sempre tra le sue braccia è perché entrambe vi sentireste perse senza l'altra, glielo posso assicurare...
Non si affibbi delle colpe o non rifugga dai meriti che ha nei confronti del suo famiglio, e se proprio non ci crede, può sempre chiederlo a lui, basta uno sguardo, una coccola, una parola per scoprire la verità... Basta non aver paura di aprire il proprio cuore.


Singolare come sembrasse quasi che stesse parlando di un altro essere umano e non di un animale, di una creatura quindi meno intelligente di loro.
Un druido ragionava seguendo l'istinto regalatogli da "Gaia", ed inoltre, Alistair in particolare era convinto che tutti quanti, anche i non druidi fossero in grado di comprendere quel ragionamento, perché per amare gli animali non serviva di certe esser nati per forza in una loro comunità, no, loro avevano il privilegio di poterci comunicare più facilmente, trasformarsi in maggiori forme di derivazione, ma l'amore, l'affetto, la sintonia, il legame, quelli superavano di gran lunga i confini dell'umana comprensione, che fosse magica o druidica.
La luna, alta nel cielo, simboleggiava che il tempo delle conversazioni era finito.
Purtroppo anche lui aveva necessità di riposare, il giorno dopo avrebbe preso la strada diretto verso un'altra meta di pubblicizzazione del suo prodotto, senza contare i vari step presso la propria abitazione per controllare che tutto il bestiame e l'orto-frutta stessero bene.

Devo dire che anche per me è stato bello e piacevole oltre ogni limite incontrarla, milady Samyliak.
Mi lasci allora il suo indirizzo così che possa spedirle qualcosa dei miei prodotti, cercherò di farle avere un bel regalo, lo prometto!
Ed è stato un immenso piacere conoscere anche te, Idra, mi raccomando, stai sempre vicino alla tua padrona perché è palese che ti vuole più bene rispetto forse ad ogni altri creatura esistente...


Si permise qualche altro secondo di carezze verso l'animale, prima di tornare in piedi, attendendo che anche lei facesse lo stesso.
Questa volta, invece che un baciamano di saluto, per dimostrarle che lui certe cose non le dimenticava, le tese soltanto la destra, per stringerla in segno di una buona amicizia e vicinanza emotiva, ma senza esagerare, senza farla sentire costretta o pressata.

Mi permetto di dirle solo un'ultima cosa: è bellissima non solo come donna, ma anche come persona.
La vita, il karma, il fato, certe cose non le dimenticano, è necessario solo affrontare il tempo a testa alta per dimostrargli che siamo noi a governarlo e non lui a governare noi... Poi tutto il resto verrà da se, e con questo, le auguro ogni felicità, tanto, ci rivedremo presto...
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Alistair
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Messaggioda Tisifone » 11/07/2013, 14:54

Non c'è bisogno di scusarsi, davvero, non è importante.
Ritengo giusta una tale sensazione di imbarazzo e accortezza, in fondo, si sta parlando sempre di rispetto nei confronti dei sentimenti...


Un sospiro di sollievo accompagnò il piccolo sorriso di ringraziamento che comparve sul viso di Tisifone a seguito di quelle rassicurazioni. Odiava mostrarsi gratuitamente maleducata sopratutto nei confronti di una persona che si stava prodigando tanto per lei, ma era troppo scossa emotivamente parlando per poter accettare con animo sereno un gesto educato certo ma che intriso per lei mille significati differenti. Senza contare che un contatto più prolungato con Alistair avrebbe potuto attivare nuovamente il suo "dono", cosa che quella che avrebbe prosciugato del tutto le sue già esigue forze.

Una delle tre Erinni o Furie, sorella di Aletto e Megera.
Era incaricata di castigare i delitti di assassinio come il parricidio, il fratricidio, il matricidio o l'omicidio.
Nome interessante e carico di interiorità morale, lo percepisce adatto a lei?


Più di quanto lei possa immaginare...

Mormorò con una traccia di malinconica ironia, per poi complimentarsi con l'altro per la sua cultura in mitologia babbana. La prima volta che aveva visto su un libro babbano la raffigurazione di Tisifone - donna dal fisico bellissimo con le ali di pipistrello e i serpenti come capelli - aveva cinque anni e aveva passato tutta la notte a piangere disperata non comprendendo perchè i genitori avevano scelto per lei un nome che ricordava un essere così orrendo. Poi Ka era entrata nella sua vita, i suoi genitori erano stati uccisi e vendicarli era diventato il suo obiettivo primario. Una volta che ebbe comprato Drusilla il quadro mitologico dietro al suo nome divenne completo facendola sentire un tutt'uno con le Erinni babbane. Non confidò nulla di quello al mago gelataio, limitandosi a raccontargli per sommi capi qual era la sua occupazione e dove viveva in modo da avere un indirizzo dove inviarle oltre a gli altri gusti di gelato, anche alcune delle primizie che coltivava.

Beh l'aggettivo "Proibita" non fa certo pensare a buone notizie ed auspici, forse è solo per spaventare i curiosi?

Non mi sono mai soffermata a riflettere sul perchè di quel nome, forse è stato scelto per ricordare agli studenti che non ci possono andare. Per quanto riguarda i curiosi credo che già le tracce di Acramantule e Centauri dovrebbero bastare a disincentivarli...

Comunque, sono davvero sorpreso delle sue parole, lo sa?
Non avrei mai immaginato di incontrare un insegnante di Hogwarts così, di improvviso, qui in Francia!
... Sarò il botanico della sua scuola, incredibile come scherzo del destino, non trova?


Definire sbigottita l'espressione che comparve sul viso di Tisifone a quella notizia era davvero sminuire il marasma di sensazioni che iniziarono a rincorrersi nel suo animo, capeggiate dalla frase "le coincidenze non esistono". Aprì e chiuse le mani meccanicamente, posando alla fine i palmi a terra, dopo aver posato la coppetta ormai vuota, per resistere alla tentazione di afferrare l'uomo per un braccio e provare a tutti i costi a vedere cosa celasse dietro quell'apparenza tranquilla e disponibile. Fece un respiro profondo, poi un secondo e un terzo, chiedendosi quanto tempo la sua paranoia avrebbe impiegato a farla impazzire del tutto. Una volta che avesse recuperato il controllo di sè avrebbe dovuto seriamente riconsiderare la propria visione non solo sul Fato e sul Destino ma anche sulle coincidenze perchè non poteva vedere nemici ovunque solo per qualche piccolo dettaglio, anche se incontrare il futuro botanico di Hogwarts nel cuore della Foresta Nera francese non era poi proprio così piccolo.

Una coincidenza fortunata la nostra, non c'è che dire - si sforzò di dire, un tono di voce tremolante e poco convinto che sperava passasse inosservato all'uomo o che al massimo lo associasse al suo malore e alla situazione delicata in cui si trovava - Sopratutto perchè in questo modo potrò gustare il suo gelato ogni qual volta vorrò.

Aggiunse educata, elargendo quel complimento sincero, e tenendo per sè ulteriori commenti, come per esempio il fatto che l'altro non avrebbe avuto vita facile a scuola una volta che la Vilvarin fosse tornata a riprendere possesso delle sue preziose Serre. Nel frattempo Idra li aveva raggiunti e un forse per un senso di protezione nei confronti della padrona o forse per la natura reale di Alistair, fatto sta che si fece più vicina all'uomo, richiedendo le sue attenzioni e godendosi appieno le carezze che le elargì. Probabilmente se fosse stata un gatto si sarebbe persino messa a fare le fusa e invece si limitò ad abbassare il capo sul terreno e a socchiudere gli occhi, guadagnandosi un'occhiata perplessa da parte della sua padrona.

A casa io e te dovremo fare una bella chiacchierata.

Si ritrovò a pensare, non comprendendo come mai il suo ritroso famiglio si trovava a farsi fare le coccole da un perfetto sconosciuto.

Ah ma gli animali non stanno tanto vicino a noi se non si sentono protetti e amati come si deve, lo sa?
Se Idra torna sempre tra le sue braccia è perché entrambe vi sentireste perse senza l'altra, glielo posso assicurare...
Non si affibbi delle colpe o non rifugga dai meriti che ha nei confronti del suo famiglio, e se proprio non ci crede, può sempre chiederlo a lui, basta uno sguardo, una coccola, una parola per scoprire la verità... Basta non aver paura di aprire il proprio cuore.


Lei è l'unica che conosce il mio cuore, anche meglio di me.

Rispose, allungando a sua volta la mano per accarezzare le spire posteriori del pitone. Lei sapeva che Idra le voleva bene e che non avrebbe rinunciato per nulla al mondo di vivere con lei, ma quella consapevolezza non le impediva di sentirsi in colpa nelle occasioni in cui l'altra era libera di esprimere se stessa come quella sera nella Foresta.

Devo dire che anche per me è stato bello e piacevole oltre ogni limite incontrarla, milady Samyliak.
Mi lasci allora il suo indirizzo così che possa spedirle qualcosa dei miei prodotti, cercherò di farle avere un bel regalo, lo prometto!


Può mandarmi tutto a Hogwarts e spero che verrà a cercarmi quando prenderà servizio da noi.

Ed è stato un immenso piacere conoscere anche te, Idra, mi raccomando, stai sempre vicino alla tua padrona perché è palese che ti vuole più bene rispetto forse ad ogni altri creatura esistente...

Sorrise compiaciuta per quel complimento che avrebbe di sicuro tradotto a Idra una volta che fossero rimaste da sole per poi alzarsi in piedi più per buona educazione che per un reale desiderio di andare via. Aveva ancora bisogno di attingere dalla natura immobile che la circondava la pace e la serenità che le sarebbero servite per affrontare il giorno successivo Lucas e tutto quello che ne sarebbe seguito. Occhieggiò con preoccupazione la mano tesa dell'altra per poi accettarla con un tocco fugace, stringendola quel tanto che bastava per far comprendere all'altro quanto grata gli fosse non solo per il gelato ma anche e sopratutto per i consigli che le aveva dato.

Mi permetto di dirle solo un'ultima cosa: è bellissima non solo come donna, ma anche come persona.
La vita, il karma, il fato, certe cose non le dimenticano, è necessario solo affrontare il tempo a testa alta per dimostrargli che siamo noi a governarlo e non lui a governare noi... Poi tutto il resto verrà da se, e con questo, le auguro ogni felicità, tanto, ci rivedremo presto...


La ringrazio di cuore Signor Hyrule. Non sono solita abbassare la testa di fronte a nulla e a nessuno e grazie a lei adesso neanche il Fato farà eccezione.

Attese quindi che Alistair andasse via, per poi sedersi nuovamente ai piedi dell'albero, la schiena appoggiata al tronco e il viso rivolto verso l'alto a godersi il vento che le accarezzava la pelle e perdersi nella bellezza del cielo stellato.

[FINE]
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