1664 punti 1267 punti 1021 punti 1415 punti 1750 punti 1032 punti

Vienna

Messaggioda Veronique » 17/07/2012, 23:49

... Perché parli al plurale adesso?
Soffri di personalità multipla forse?


Aveva cercato di andarsene senza aggiungere altro, senza portare avanti quella conversazione che, per quanto la riguardava, le faceva soltanto del male: si sentiva debole, si sentiva stupida e non poteva davvero credere di aver detto quelle cose, di essersi lasciata guidare così tanto da quei sentimenti che Marcus e suo padre avevano cercato di non farle provare con anni di allenamento.
Ma quella provocazione... non poteva lasciar correre così, era pur sempre una Vireau porco Merlino! Si volse dunque, fulminandolo con lo sguardo, la voce che uscì in un ringhio sibilato anche se non fece in tempo a concludere la frase.

Senti un po' brutto pezzo di--

Tu adesso mi ascolti e anche bene, siamo intesi?
Allora, prima di tutto, cominciamo con questo...


No, non fece proprio in tempo a finire di parlare perché Ryan Angel la interruppe, catturandole subito dopo le labbra in un bacio che le fece rabbrividire ogni centimetro del corpo, le labbra che si schiudevano come mosse da volontà propria e gli occhi che invece lasciavano vincere il buio, chiudendosi senza che quasi se ne rendesse conto.
Durò poco, troppo poco o forse semplicemente troppo: quando lui si staccò, Vero fece un gesto fulmineo con la mano per bloccare l'incedere di Marcus che, lo sapeva senza nemmeno doversi voltare, aveva fatto un passo in loro direzione.

Vogliamo appurare una cosa?
Tu mi piaci ed io ti piaccio.


Adesso sei tu a parlare a sproposito.

Mormorò Veronique senza troppa convinzione però nel tono di voce, le labbra che quasi bruciavano per quel contatto con lui quanto mai inaspettato ed improvviso.

La seconda cosa che voglio sistemare una volta per tutte è che non sono così pazzo e scriteriato da andare a fare proposte indecenti alla celebre e potente Vireau, e per celebre e potente intendo te, non tua sorella, per inciso, scambiandola per la prima zoccola che passa in convento sapendo bene che potre non essere così fortunato come l'ultima volta quando mi hai lasciato andare.
Se l'ho fatto è perché un tipo come me passa dal corpo prima di cercare di arrivare a qualcosa di più, pensavo che lo stesso valesse per te ma mi ero sbagliato... Ed è stato un grande errore.
Io non mi innamoro, non ci credo nell'amore, ma tu mi fai pensare alla cosa che ci si può avvicinare di più... Il perché?
Tsk, vallo a capire.


Non erano parole leggere le sue, né da prendere sottogamba.
Aveva scelto lei per soddisfare i suoi desideri carnali non perché fosse più brava a letto delle altre, ma perché lei, tra tutte, era quello che lo faceva avvicinare di più a quel sentimento che tanto odiava, che tanto rifiutava, che tanto scherniva pur avendo davanti agli occhi come prova il fratello e la maggiore delle Vireau.
E nemmeno Veronique, come Ryan, sapeva spiegare cosa ci fosse tra loro, cosa li spingesse oltre un mero desiderio fisico risolvibile in una scopata: eppure lui non sembrava esserne preoccupato, allora perché si doveva fare lei così tanti problemi?

So che non necessiti del mio permesso, ma a prescindere se vuoi, adesso puoi andare, ma ad una condizione:
... Dì al tuo amico che se ha paura delle persone che possano farti soffrire, allora con me... Ha proprio sbagliato target.
E se non glielo vuoi dire tu, sappi che ci andrò io, in questo stesso momento, se necessario.


Meglio che glielo dica io, non gradirebbe la tua presenza - replicò Veronique, recuperando il suo savoir-faire e fissandolo con un sorrisetto divertito sulle labbra ora, mentre gli dava lentamente le spalle per andarsene; dopo un paio di passi, però, si volse in sua direzione col capo, guardandolo con la coda dell'occhio - ... io e Marcus alloggiamo all'hotel "Blackwood", mandami un gufo lì per farmi sapere dove ci possiamo vedere... stanotte.

E con quelle ultime parole, la giovane donna raggiunse finalmente Marcus che, prendendo per un fianco Veronique con fare protettivo, condusse la donna fuori dall'ippodromo.
Avatar utente
Veronique
Illusionista
Illusionista
 
Grado: 12+
 
Messaggi: 82
Iscritto il: 02/04/2012, 20:46

Messaggioda Ryan Angel » 18/07/2012, 0:19

Ci stette eccome a quel bacio, anzi, prima che lui potesse fare qualcosa, lei schiuse subito le labbra e lasciò scivolare la lingua nella sua bocca.
In effetti non se lo aspettava Ryan, il quale desiderava soltanto baciare la superficie delle labbra ed invece il tutto si tramutò in qualcosa di molto più erotico e profondo rispetto al previsto.
Tutto sommato però, niente di terribile, anzi, era una cosa bella per entrambi, i quali una volta staccati sembravano come tornati ancora una volta cane e gatto, ma con dei sentimenti leggermente alterati e meno bellicosi.
Veronique cercò di smorzare l'attacco dell'investigatore che però la fissava con aria di sufficienza come a chiederle cortesemente di non offendere la sua intelligenza.

Adesso sei tu a parlare a sproposito.

Ripetilo ancora e la prossima cosa che dirò a sproposito è che sei un bugiarda eccellente.

Sedò così quel discorso, evitando di focalizzarsi troppo sulla questione.
Si piacevano, perché doverlo negare inutilmente?
Lui la pensava e forse anche lei in passato, in quelle settimane aveva pensato a lui, tutto stava ad ammetterlo con onestà evitando anche di far ridere l'altro con un voler essere sostenuti e irremovibili.
Non era finito comunque il monologo nervoso del detective, che successivamente mise in chiaro molti punti forti e assolutamente veritieri.
Teneva a lei, teneva alla sua sicurezza e anche a quella del suo corpo e della sua vita, quindi era una autentica follia pensare che le aveva proposto qualcosa di indecente e sessuale al solo scopo corporeo.
Per fortuna sembrò che quella volta la Vireau fosse molto più disposta ad ascoltare, coccolata anche dalle lusinghe poste dal ragazzo riguardo il confronto con la sorella più grande.
Lo sapeva che a lei piaceva essere reputata migliore di lei, era troppo forte come richiamo, irresistibile, quindi se lo credeva, perché non dirlo tranquillamente? In fondo il fratello mica lo sentiva.

Meglio che glielo dica io, non gradirebbe la tua presenza...

Come vuoi, infatti avevi entrambe le opzioni.
Allora se non c'è altro da dire... A presto, Veronique...


la stava salutando, che altro poteva fare se non quello?
Adesso veramente le chiacchiere stavano a zero, non si poteva più pensare di fare altro, se non rassegnarsi alla possibilità di poterla incontrare ancora un'altra volta, sopratutto perché nessuno di loro si sarebbe abbassato a chiedere gli abituali spostamenti dell'altro, troppo orgoglio.
Nonostante quella realtà però, qualcosa cambiò radicalmente nel copione della giornata, almeno per Angel.
La ragazza cominciò a camminare allontanandosi ed ancheggiando come al suo solito, voltandosi però giunta a metà strada per parlargli ancora, lui che stava già con le mani in tasca pronto ad andar via entro breve.

... io e Marcus alloggiamo all'hotel "Blackwood", mandami un gufo lì per farmi sapere dove ci possiamo vedere... stanotte.

Rimase alcuni istanti a fissarli intensamente, mentre con naturale lentezza annuiva a quel suo dire, rispondendo appena al sorriso con uno abbastanza sorpreso e a dirla tutta felice.
La osservò quindi allontanarsi ancora ed affiancare Marcus, così si chiamava l' "uomo nero", andandosene velocemente, forse discutendo da subito di come era andata la chiacchierata con il giovane Vastnor.
Si appoggiò al muro il ragazzo, mentre cominciava un'altra corsa e fissava adesso il vuoto, soffermandosi sul nome dell'albergo e sulla parola "stanotte".
Dove si potevano vedere, già, dove.
In un luogo aperto o un altro albergo, al chiuso o all'aperto?
Aveva tempo per pensarci, entro pochi minuti sarebbe arrivato il suo informatore e non poteva di sicuro farsi vedere con una espressione soddisfatta e serena a quella maniera; doveva tenere un minimo di tono serio e professionale.

Peccato che come al tuo solito sei specializzata nel sorprendermi...

Scosse il capo ridendo appena a quel suo pensiero, mentre si portava di nuovo eretto col busto e si avviava presso la zona bar per prendersi qualcos'altro da bere.
Ad ogni passo corrispondevano dieci battiti cardiaci, da quanta emozione si era accumulata in lui, che nel frattempo si chiedeva lei invece come stesse.
Quei due stavano giocando ad un gioco molto pericoloso; si ricordavano di essere in teoria nemici?
Si ricordavano di essere in realtà delle pedine su due scacchiere diametralmente opposte?
Ryan per un secondo si chiese se lei non lo stesse facendo per portarlo dalla sua parte, o se fosse opera di una illusione, ma quegli occhi che ricordò subito di quando la vide quasi per andar via, spazzarono lontano ogni dubbio od ogni pensiero negativo.
Veronique Vireau era sincera, sul serio, e chissà che non potesse essere lei a passare da un'altra parte, un giorno.
Troppo ottimista il detective, giusto, ma come si diceva in un vecchissimo spot babbano, "l'ottimismo è il profumo della vita".

... Mentre il tuo è di vaniglia.
Il mio preferito...


{FINE}
Avatar utente
Ryan Angel
Investigatore Maestro degli Enigmi
Investigatore Maestro degli Enigmi
 
Grado: 12+
 
Messaggi: 136
Iscritto il: 08/04/2012, 20:53

Messaggioda Lancelot » 27/02/2016, 18:38

Monolocale di Lancelot
Vienna
27/10/2111
Ore 14:44


... Questa storia sta cominciando davvero a pesarmi.

Lance se ne stava in cucina, quel pomeriggio, prendendosi un caffè dopo il pranzo svolto da solo, senza la compagnia della fidanzata.
La ragazza infatti lo aveva informato che quel giorno si sarebbe vista con l'amico Phoenix Amarillo per quattro chiacchiere e un boccone.
Non era geloso, né possessivo, sapeva di aver combinato lui la cretinata e per quello voleva fidarsi di lei, perché ipotizzava che alla bionda cantante piacesse scherzare e punzecchiarlo ma senza mai essere sincera nel dire che le mancava ogni tanto di farsi dare di nuovo una ripassata dallo spagnolo.

Più passa il tempo e meno riesco a stare tranquillo come vorrei...

No, non stava pensando alla Jones e a Phoenix, loro non c'entravano proprio nulla, bensì ad un episodio accaduto qualche giorno prima, in Inghilterra.
Era andato a trovare l'amica Aryanne Vastnor per osservare i suoi progressi atletici, essendo lui il Personal Trainer della ragazza, pagato per altro profumatamente per le sue sedute private di consigli di allenamento. Lì, in quell'occasione, lei gli aveva chiesto una cosa specifica e per nulla strana, una cosa che però, per ragioni personali e misteriosi, Lancelot si era trovato costretto a rifiutare, temendo di ferire il proprio orgoglio.

Ehi Lance, che ne diresti di darci un po' da fare?!
Mi alleni da un bel po' ma è una vita che non mi metti alla prova sul serio!


Alla prova?
Che cosa intendi?


Dai picchiamoci un po'!
Un bell'incontro magico-fisico per vedere quanto sono migliorata.
In fondo anche tu potresti renderti conto meglio dei miei progressi, testandoli sulla tua pelle, dico bene?


Oh... Ah beh, sì, credo di sì...

Forza, in guardia!

Mi piacerebbe molto Ary, ma ho un altro impegno di lavoro a breve.
Vorrei svolgere un incontro lungo e articolato e con i tempi stretti mi troverei scomodo.
Possiamo metterci d'accordo un'altra volta, no?
Ti assicuro che mi ritaglierò un'oretta extra così potrò mandarti culo a terra con calma, ahahah!


Va bene va bene, lo capisco, il lavoro è lavoro, non preoccuparti.
Sarà per la prossima, tanto ti contatterò io quando mi servirà ancora un consulto.


Ci conto!
Stammi bene e sempre in gamba, verso la vetta dei Mercenari!


Futura n°1, te l'ho detto!
È una promessa Lance...


Se si fossero scontrati, lui avrebbe perso.
Se si fossero scontrati, lei probabilmente si sarebbe resa conto che la sua preparazione fisica, sicuramente eccellente, non era affatto variata.
Se si fossero scontrati, Lancelot le avrebbe dimostrato di non esser mutato di una virgola dal loro ultimo combattimento, facendo anche una pessima figura e non potendo nemmeno spiegare il motivo. In altre parole avrebbe perso non solo una sfida, ma anche la stima di una persona cara.

... Dannazione...

Immagine

Strinse il pugno, guardando fuori dalla finestra con occhi vitrei, perso nei propri pensieri e nelle proprie tristezze. Per anni i ricercatori della Setta lo avevano studiato per cercare di trovare una soluzione al suo problema, alla sua imperfezione nell'essere quasi perfetto. Nessun risultato, nessuna buona notizia ma neanche cattiva. Il suo DNA era un vicolo cieco e dire che di genetisti bravi la Setta dei 12 ne aveva da vendere. La madre ormai se ne curava poco, lo teneva distante dalle attività dell'Organizzazione ma non si preoccupava nemmeno più di trovare una soluzione alla sua condizione bloccata.

Dopo quella sotto specie di golpe evitato per un soffio, ormai non si ricorda quasi più nemmeno di averlo, un figlio.
Io però sono davvero arrivato ad un punto di non ritorno, non riesco a starmene così, con le mani in mano, è più forte di me, mi fa male.


Quel pensiero gli attraversò la testa come un ago che premeva forte e pungente lungo tutta la spina dorsale, provocando un brivido di depressione non indifferente. Non riusciva più a combinare nulla, era bello saper fare tutto, ma quando non si poteva apprendere di più, migliorare di più, la questione si faceva più amara e difficile da accettare. I suoi muscoli non crescevano rafforzandosi, la sua mente non si affinava, le sue conoscenze non venivano integrate con altre più specifiche. Andava ottimamente in tutto, ma non eccelleva in niente.

E se un giorno per colpa di questo mio difetti non fossi in grado di difendere le persone più importanti della mia vita?
Se ci fosse bisogno del mio aiuto ed io non fossi in grado di fornirlo?
Potrei provare rabbia, rabbia che nel caso di tutti gli esseri umani è in grado di far dare di più rispetto al normale, ma con me non funzionerebbe.
Un giorno Aryanne non accetterà più scuse e mi attaccherà pensando di rivolgersi contro qualcuno ad armi pari... E capirà di essersi sbagliata.


Bevve il caffè, poi se ne andò in bagno e si lavò i denti, mentre la magia si preoccupava di lavare i piatti del pranzo. Il suo metabolismo era talmente tanto preciso e invariabile che non necessitava nemmeno di diete specifiche per gli sportivi. Regina non sarebbe tornata prima di qualche altra ora, forse un paio o magari tre. Si mise seduto sul divano, sospirando con gli occhi lucidi. Voleva trovare una soluzione, ma se non c'erano riusciti dei ricercatori in sette anni, come poteva pensare di farcela da solo?

Sì ma loro non sono mai stati realmente intenzionati ad aiutarmi.
Non avevano alcuno stimolo, non rischiavano di morire o di non essere pagati.
Forse se una persona avesse una motivazione più forte per aiutarmi a risolvere il problema, la questione sarebbe differente.
Magari è una cretinata, ma il tornaconto personale a volte può davvero fare miracoli... Dovrei solo capire...


Cosa poteva dare Lancelot in cambio dell'impegno di un Ricercatore?
Quale merce di scambio possedeva per far sì che uno scienziato desse il 99% nello studiare la sua situazione e capire come risolverla?
In effetti a pensarci bene forse una ricompensa adeguata l'aveva, ma doveva regolarsi attentamente se metterla in gioco oppure no.
Mentre rifletteva su tutto ciò, l'occhio cadde casualmente in mezzo a delle riviste comprate dalla fidanzata che solitamente leggeva in bagno.

Immagine

L'inaugurazione ufficiale del nuovo settore di Ricerca Sperimentale Genetica, Biologica e TecnoMagica del Laboratorio Cox avverrà entro la fine dell'anno... Interessante...

AUTOCONCLUSIVA

Spoiler:
Dialogo con Aryanne accordato tra players.
Avatar utente
Lancelot
Mangiamorte Buco Nero
Mangiamorte Buco Nero
 
Grado: 11
 
Messaggi: 71
Iscritto il: 10/09/2013, 21:41

Messaggioda Tybalt » 06/01/2018, 19:30

22/11/2113
Distretto Magico Viennese
Quartiere Centrale
Ore 22:59


Hai preso tutto?

Sì, signore, non manca niente.

Bene, allora direi che dal mese prossimo potrò spostarmi, hai già comunicato il mio arrivo alla sede?

Me ne occuperò domani mattina, glielo assicuro.

Sarà un vero piacere tornare in Giappone, dopo tanto tempo.

Pur trovandosi ad almeno venticinque metri di distanza, le loro voci si sentivano forti e chiaro all'orecchio del Mercenario.
Erano quella di un noto esponente della Mafia Magica Internazionale e del suo Primo Segretario.
Dre li teneva sott'occhio ormai da circa due settimane abbondanti, reperendo informazioni di ogni genere in loro proposito.
Appoggiato su un muretto, sotto un luminoso lampione, osservava la scena a debita lontananza, con aria assorta e seria.
Il fatto che la sua "preda" se ne volesse andare dall'altra parte del mondo non era affatto un buon segno.

Con le altre faccende che mi restano da sbrigare a Denver e dintorni, questa proprio non ci voleva...

Immagine

Dove c***o lo trovo uno fidato da mandare in Giappone per chissà quanto tempo?
Non posso monopolizzare la vita altrui, per quanto, il mio attuale Gregario mi sembra che conosca bene la lingua giapponese.
Dovrei chiedergli il motivo e provare a vedere se gli possa interessare una percentuale dei profitti.
In fondo mi ha detto che volesse cambiare aria, giusto?
Forse a fine incarico attuale, potrò prendere l'argomento e sentire che aria tira...


Era una notte abbastanza fredda, con venti un po' forti e fastidiosi, ma nulla poteva distrarlo dal continuare a fissare i suoi obiettivi.
Non sarebbero rimasti lì ancora per molto, in realtà. Ne era sicuro, tanto i loro affari lì erano stati svolti egregiamente.
Provare ad acciuffarli adesso poteva essere consigliabile, ma non quando l'intento di Tybalt era arrivare ad una macchinazione più grossa.
Dovette quindi resistere dall'intervenire ed estrarre il fucile magico, tenuto nel suo astuccio rigido metallico con funzione di rimpicciolimento.
La bacchetta stava ben nascosta nella fondina ascellare sotto la giacca.

Guardalo come se ne va soddisfatto.
Bastardo fottuto, presto o tardi ti spedirò a marcire dietro le sbarre... Oppure ti farò fuori, dipende da come ti comporti!


Emise un lungo, lunghissimo sospiro, il Mercenario, leccandosi le labbra e infilandosi il cappuccio, proteggendo il collo dalle sferzante serali.
Uscito dalla luce del lampione, sembrava una specie di ombra, in cammino per quei vicoli un po' bui e di sicuro deserti.
I suoi passi lo condussero però presto nei pressi di una grossa struttura, piena di luci psichedeliche ed una insegna ben più che appariscente.
Era una discoteca o qualcosa di molto simile. Stampo magico, aperta da poco. Aveva sparso i volantini praticamente ovunque.
A Tybalt gli era parso addirittura di vederne qualcuno per le strade di Londra e di Berlino, figurarsi.
Quando si facevano certe cose in grande era perché solitamente all'interno c'era una marea di spazio con una marea di gente.
Per quanto fosse abbastanza incline alle serate mondane, scelse per quella notte di saltare la tentazione, aveva solo voglia di rientrare a casa.
Il giorno seguente doveva incontrarsi con Hank per discutere di alcune faccende piuttosto importanti.
A tal proposito, Dre aveva richiesto una PassaPorta per Denver situata non tanto lontano da lì, doveva soltanto raggiungerla.

La Vigilanza Magica ha predisposto apparecchi di annullamento smaterializzazione per almeno cinque isolati.
Capisco la prudenza e la sicurezza dei cittadini, ma forse questo è troppo.
Meglio che non lo faccia presente a quel pazzo di Kid, sarebbe capace di copiare l'idea.
Forse sarebbe la prima volta che appena arrivato al pub, qualcuno lo lincia!
Ho una voglia di suonare, mi manca davvero troppo...


Sorrise tra sé, già immaginando la bella sensazione dell'imbracare la doppia chitarra e darsi da fare sul palchetto del solito locale, con il Muscle e gli altri.
Era una vita strana la sua, una vita non esattamente sedentaria, ma per fortuna si stava per avviare un periodo quasi completamente statico.
Sempre che Eagle avesse accettato di aiutarlo, facendosi una bella vacanza prolungata nel Sol Levante, ovviamente.
Mentre camminava lungo l'ennesimo vicolo scarsamente illuminato, gli parve per un istante di vedere qualcuno, un'ombra velocissima sulla sua destra.
Girò la testa, ma non vide più niente. Soltanto una impressione? Possibile che si fosse sbagliato?

Mah...

In realtà qualcuno era passato, un Vampiro per l'esattezza, ma di sicuro senza alcun intento ostile verso Tybalt, bensì qualcun altro.
Quel qualcuno se ne stava ignaro dentro al grande locale appena inaugurato, godendosi una serata con gli amici, ma per quanto ancora?
Avatar utente
Tybalt
Ignis Focum
Ignis Focum
 
Grado: 11+
 
Messaggi: 60
Iscritto il: 14/01/2017, 20:59

Messaggioda Scarlet » 06/01/2018, 23:18

22 Novembre 2113
Distretto Magico Viennese
Quartiere Centrale
Ore 23:19


Uuuuuuuh guarda, fanno le foto ricordo dell'inaugurazione!
Sorridi Scarlet, dai!


Immagine

Céleste si entusiasmava sempre troppo e per tutto.
Fastidiosa per la maggior parte del tempo, ma non lo faceva apposta. Non si poteva certo definire un'aquila dei ragionamenti, per questo motivo la Nygaard sopportava la sua presenza, cercando il più delle volte di ignorarla.
Era la persona più vicina a quella che poteva definire amica.
Il resto del gruppo solo una manica di maghi e streghe senza alcuna importanza per lei.
Uscivano insieme, si divertivano, la portavano in posti che lei, in quanto Figlia di Gaia, spesso e volentieri ignorava.
Ma nessuno era veramente e sinceramente affezionato a lei.
Nessuno, tranne Céleste, che pareva quasi la sua ombra quando si trovavano insieme.

... Che musica fastidiosa...

Troppo forte per i suoi gusti, copriva le chiacchiere, anche se queste non erano interessanti.
Ma la bionda dagli occhi azzurri aveva insistito così tanto che lei ci fosse, dato che quel locale sembrava essere uno dei più in di Vienna.
Per questo motivo aveva indossato un vestito nuovo, comprato appositamente per l'occasione, rigorosamente di marca. Blu scuro con triangoli neri, scarpe ballerine nere con forma a punta e orecchini d'oro ai lobi delle orecchie.
E gli immancabili capelli rossi, segno distintivo della sua totale devozione e appartenenza alla stirpe del Fuoco.
La musica assordava le orecchie della Rinnegata, gli odori si mescolavano fra di loro creando un connubio di sudori e profumi che copriva interamente quello artificiale della sua pelle.
Niente odore druidico attivato, no, quando doveva mescolarsi in mezzo al resto del gruppo preferiva nasconderlo per bene utilizzando piuttosto deodoranti, creme per il corpo e quant'altro.
Li trovava un'innovazione particolarmente piacevole, dato che le permetteva di sentire sul proprio corpo fragranze diverse rispetto a quello fruttato dell'arancia rossa.

... Ho una brutta sensazione...

Non era l'alcool il problema, perché il Fuoco in lei la aiutava a non ubriacarsi praticamente mai.
Forse era davvero troppo assordante la musica, forse la folla iniziava a darle fastidio.
Tutti quei corpi che si stringevano e ballavano fra di loro, strusciandosi pelle contro pelle.
Difficilmente si lasciava trascinare nel condividere quel genere di danza. Non le piaceva il contatto.
Ma questa volta c'era qualcosa di diverso nella spiacevole sensazione che sembrava nascere direttamente nel suo spirito.
Chiuse gli occhi per qualche istante, concentrandosi, cercando di isolare il resto del mondo.
Da cosa poteva nascere quel fastidioso senso di nausea, quell'odore sgradevole in mezzo a tanti profumi?
Quel senso del pericolo che la spingeva a desiderare di mettersi in salvo, il più lontano possibile da lì?

... Sono qui!

Quando riaprì gli occhi, tutto era molto più chiaro.
I Vampiri erano riusciti a trovarla. Si trovavano in quel locale esclusivamente per lei.
E sapevano che ella sapeva.

Scarlet dove vai?
La festa non è ancora finita!


Torno a casa, non mi sto sentendo bene.

Stai male?
Che cos'hai?
Aspetta, prendo la giacca e ti accompagno!


NO.
Ce la faccio da sola.
Tu rimani qui.


Ma no, sei la mia migliore amica e le migliore amiche si vedono nel momento del biso...

Céleste mi stai stufando!
Non voglio averti fra i piedi, chiaro?
Lasciami in pace una volta tanto, sei più appiccicosa della colla!


Fu consapevole che la ragazza si stesse per mettere a piangere.
Fu consapevole di averla ferita.
Ma non gliene fregava molto
O così voleva che sembrasse agli altri.
La verità era che Céleste sarebbe stata più al sicuro dentro quel locale, in mezzo alle altre persone.
E poi non avrebbe mai potuto spiegarle che lei fosse una Druida Rinnegata, ricercata da dei Vampiri sicari.
Doveva mantenere quel segreto e andarsene alla svelta, utilizzando come via di fuga la porta che dava sul retro, vicino al bagno del personale.
Non poteva utilizzare l'ingresso principale, perché anche in quel caso c'era un vampiro a sorvegliarlo.
Nessuno avrebbe fatto caso a lei se fosse uscita da quella porta.
Col giacchetto indosso, la bacchetta nella borsa e il ciondolo del fratello al collo, Scarlet se ne andò via, cercando di evitare quanto più possibile il contatto con il prossimo e, al tempo stesso, di non dare troppo nell'occhio.
Erano in tanti dentro quel locale, non poteva sperare di farcela da sola.
Non poteva sperare nemmeno di metterli fuori gioco con gli incantesimi della Trama.
Era negata per natura, poteva solamente scappare e rifugiasi in qualche posto sicuro.

TUM TUM TUM

Non sentiva quella sensazione di paura da moltissimo tempo.
Da quel giorno, all'interno della Comunità.
L'aria fredda della notte riempiva i suoi polmoni, che stavano lavorando a pieno regime mentre la ragazza dai capelli rossi correva.
Il suono dei suoi passi echeggiava nel buio di quel vicolo.
Riusciva ad avere una buona resistenza nella corsa, merito di Céleste che la spingeva sempre a fare jogging con lei.
Ma tutto l'allenamento del mondo non avrebbe mai potuto metterla in salvo da un gruppo di Vampiri decisi a farla fuori.
Arrivò al bivio alla fine del vicolo e voltò gli occhi verso destra.
E lì la pelle si accapponò dal terrore di fronte alla terrificante scena che si consumò sotto i suoi occhi.

Immagine

Conosceva quella ragazza, faceva parte del suo gruppo.
Ma non le importò molto della sorte che le stava toccando.
Era lei quella che volevano uccidere e l'istinto le diceva che avrebbe dovuto correre e correre quanto più lontano possibile da quel vampiro.
Lo fece, ma altre voci dietro di lei la raggiunsero abbastanza da spingerla a correre ancora più forte rispetto a prima.

Dove pensi di scappare?

Siamo ovunque e se trovi il modo di andartene, sappiamo dove abiti...

Non era molto brava a gestire le situazioni di emergenza.
Era nella pratica la figlia viziata di una famiglia altolocata.
Non più una Druida.
Mai un'Esclusa.
Non avrebbe saputo combattere, né con la bacchetta, né con i suoi poteri.
Forse avrebbe potuto lasciarsi invadere dal Fuoco, grazie all'Anima di Efesto.
Ma in quel caso il Fuoco avrebbe preso il sopravvento su di lei, ed un Fuoco incontrollato rischiava di bruciare qualunque cosa si parasse sul suo cammino.
Non poteva affidarsi a quell'Elemento... O forse sì?

Immagine

Era debole quella fiammella, ma c'era.
Come una candela accesa in mezzo ad una stanza vuota e buia.
Scarlet non ci pensò due volte, spostandosi per raggiungere il possessore di quel piccolo barlume di speranza.
E trovandosi davanti ad un ragazzo di colore, ignaro di quanto stesse accadendo alla ragazza sconvolta che si era parata di fronte a lui ansimando.

... Anf... Anf... Anf...

Era un Semi-Gildato.
Ora riusciva a percepirlo meglio.
Ma non c'era tempo per le presentazioni.
Non c'era tempo per nulla.
La stavano cercando e lui sembrava essere l'unica ancora di salvezza.
Forse perché di fronte a Tybalt non avrebbe dovuto nascondere chi lei fosse.
Forse perché Gaia non aveva dimenticato quella figlia ferita e maltrattata, facendo sì che ella incontrasse la persona che avrebbe per sempre cambiato la sua vita.

Aiutami!
Dei Vampiri mi stanno inseguendo per uccidermi!
Sono una Druida, una Druida molto importante.
Riesco a sentire il Fuoco dentro di te... Lo percepisco, anche se sei un Semi-Gildato.
Dammi una mano e ti giuro che ti ricompenserò adeguatamente.
Avatar utente
Scarlet
Druida Giovane Rinnegata
 
Grado: 9
 
Messaggi: 49
Iscritto il: 09/12/2017, 21:17

Messaggioda Tybalt » 07/01/2018, 19:32

AAAAAWWWWWNNNNN...

Quello fu proprio un lungo e profondo sbadiglio, di quelli dati un po' dalla stanchezza fisica, un po' dalla noia.
Ultimamente si dedicava poco a se stesso e al proprio divertimento, forse avrebbe dovuto rallentare un minimo.
Immergersi in quella carriera aveva rappresentato una svolta continua e completa, ma in certi casi troppo drastica.
Anche Hank glielo diceva spesso di prendersi qualche settimana di fermo, ma era pur vero che i soldi non crescevano sugli alberi.
Quasi sempre tutto il denaro ottenuto dagli incarichi lo reinvestiva in risorse o per sistemare un po' la casa, ma non è che gli avanzassero.

Col prossimo gruzzolone che beccherò dalla missione avviata assieme ad Eagle coprirò un po' di rate d'affitto arretrato.
Per non parlare dell'arrivo del Natale, troppo regali dovrò prendere e non voglio dimenticare nessuno.


Il padrone, anzi, la padrona della sua casetta, era una persona davvero squisita e gentile.
Dre era riuscito per puro caso a salvarla, incontrandola in un mercato durante un improvviso attacco di cuore, portandola di corsa al Pronto Soccorso.
Una volta uscita ancora viva dall'ospedale, aveva dato a Tybalt la libertà di vivere senza spendere un soldo di affitto, tanto non doveva pagare alcun mutuo.
Ma Tybalt era consapevole dei problemi economici e della scarsa pensione della donna, per non parlare delle spese mediche verso un figlio paralizzato.
Ecco perché si era ripromesso di darle una cospicua somma, doveva solo aspettare che gli arrivasse sul conto.

E magari a lei potrei regalare una Pietra Magica Calorifera, visto che soffre molto il freddo...

Non male come idea. Costo non esageratamente elevato ma sicuramente dono di Natale graditissimo.
Svoltando l'angolo, imboccò un'altra piccola strada, diretta verso il piazzale oltre il quale stava nascosta la propria PassaPorta.

Se non ricordo male, dovrebbe essere una lattina di carne in sca-...

TAP TAP TAP TAP TAP

Uh?
Chi è che corre?


In quel preciso momento, nel suo campo visivo entrò una ragazza piuttosto slanciata che correva all'impazzata con aria decisamente impaurita e nervosa.
Di riflesso Tybalt si fece più attento e serio, quasi allerta, ma niente avrebbe potuto prepararlo completamente a ciò che uscì dalle labbra della rossa.

Aiutami!

Che ti succede?!

Dei Vampiri mi stanno inseguendo per uccidermi!

Vampiri?!
Ma ne sei certa?!


Sono una Druida, una Druida molto importante.

Cioè, manco aveva incontrato una semplice Druida, che già di per sé rappresentava una sorta di immenso onore per un Gildato qualunque, figurarsi un SemiGildato.
No, davanti ai suoi occhi se ne stava anche una Druida pure molto importante, come se già non dovesse sentirsi abbastanza esterrefatto.

Tu sei una...

Riesco a sentire il Fuoco dentro di te... Lo percepisco, anche se sei un Semi-Gildato.
Dammi una mano e ti giuro che ti ricompenserò adeguatamente.


Avrebbe potuto farlo diventare un Gildato vero e proprio?
O magari donargli anche l'Acqua e la Terra nella stessa intensità?!
Fargli visitare una Comunità o anche creargli un Artefatto Ancestrale come recitavano le storie sui Druidi?
Ma insomma, che cosa stava pensando? Era evidente che ci fosse di mezzo una situazione di pericolo molto alta.
Non era il momento e in generale non era necessario approfittarsi di una situazione così mortale per una persona, men che meno Druida.

Finiscila, non c'è bisogno di ricompense!

Cominciò a guardarsi attorno, apparentemente la situazione era tranquilla, ma non poteva affidarsi soltanto ad una valutazione tanto sommaria.

Tu li riesci a captare, dico bene?
Quanti sono e da dove arrivano?


La notizia che ce ne fossero ben una dozzina e che fossero in svelto avvicinamento non venne accolta con eccessivo entusiasmo dal ragazzo di colore.
Si leccò le labbra, respirando piano, cominciando a pensare, visto che l'essere sotto pressione non era una condizione poi così estranea.

Dì là, seguimi...

Senza pensarci due volte la prese per mano, trascinandola fino ad una strada parallela, ma sfortunatamente non c'erano porte sul retro di locali aperti.
Cambiò all'istante piano di spostamento, arrivando nei pressi di un parcheggio piuttosto grande e ampio, vagamente illuminato.

Allora... Pensa Dre, pensa...
Non ci si può smaterializzare, la mia PassaPorta è troppo lontana e affrontarli a viso aperto è fuori discussione...


Il tempo scorreva ed era questione di secondi prima che fossero raggiunti ed accerchiati.
La ragazza non aveva per nulla l'aria di una persona capace di difendersi, anche perché aveva appositamente chiesto aiuto a lui.

... C***o c***o!

Imprecò con una elegantissima volgarità. Complimenti Tybalt, ottimo biglietto da visita nei confronti di una Figlia di Gaia per di più importante.
Guardandosi ancora attorno, poi, individuò qualcosa che gli fece quasi illuminare gli occhi e di riflesso si girò subito verso Scarlet sussurrandole qualcosa.

Mettiti precisamente sotto quel lampione.
Ascolta, non ne usciremmo vivi né in uno scontro frontale, né fuggendo, quindi possiamo solo rischiare.
Non mi conosci, è vero, ma ti posso assicurare che ho un piano, prevede però che tu rimanga lì da sola.
Farò di tutto purché non ti accada niente di male ma più tempo restiamo a parlare, più si abbassano le possibilità di salvezza.
Ora vai e se ti circondano, prendi tempo parlando...


Non le diede nemmeno scelta se rispondere o replicare, correndo via in direzione di una scalinata di ferro laterale alle colonne che sorreggevano il piano rialzato del parcheggio.
Arrivata sotto quel lampione, la rossa avrebbe potuto notare la scomparsa improvvisa del SemiGildato. Pareva davvero che se ne fosse andato lasciandola lì a morire.

Bene, bene, bene...

La prima voce giunse da pochi metri avanti a lei, la voce dello stesso Vampiro visto prima nel vicolo.
Assieme ad essa, altre voci, più che altro risate, si sommarono, mentre lentamente Scarlet veniva accerchiata dal gruppo di Non Morti.

Oh, poverina...
... Sei stata abbandonata?


Non ti sei preoccupata molto di quella ragazza, credevo fosse tua amica...
Questo è quello che si chiama destino, P****na del Mana, tu te ne freghi e gli altri se ne fregano di te...


Si avvicinarono ancora, avanzando calmi, leggermente attenti per evitare che lei se ne uscisse con qualche magia del Fuoco fastidiosa.
Ma la vedevano quanto fosse atterrita, tremante, desiderosa di non morire ed attanagliata da molteplici sensazioni negative diverse.

La nostra presenza ti indebolisce, non è così?

Tranquilla, questa sofferenza cesserà presto, o forse no?

Vero, potremmo trasformarla!

Tanto l'importante... È che il suo utero smetta di funzionare...

Preparati a dire addio alle tue spoglie mortali...

BEAM

Immagine

Il primo dei due leader che fece un altro passo verso Scarlet ricevette un colpo secco da un raggio rosso che lo prese in piena testa.
Cadde a terra cominciando a premersi la zona con il palmo della mano, accusando un acutissimo dolore lancinante.
Tutti quanti a quel punto rimasero sconcertati, guardandosi attorno per capire da dove provenisse l'attacco, ma non video nulla.
Poi in sequenza giunsero altri cinque colpi, ognuno più preciso dell'altro, che misero fuori gioco altri cinque Vampiri.
Arrivati a quota nove, l'altro Leader fece un salto indietro, ordinando la ritirata immediata.

Non pensare che sia finita qui!
Ancora poco e tornerò con i rinforzi...


Fuggirono molto ma molto svelti, allontanandosi dalla rossa che fu quindi libera di tirare un sospiro di sollievo.
Nel frattempo, dall'alto del piano superiore del parcheggio, Dre si privò del proprio Mantello Mimetico, un altro gioiellino molto simile a quello dell'invisibilità.

Ehi, non l'avevo mica notata questa targhetta interna... "Bishop MagiTek"?!

Scosse la testa, facendosi una piccola risata per quella sottile trovata firmata della bionda, ma d'altronde era giusto, avendoglielo confezionato lei.
Per di più senza alcun progetto o idee, tutto di sua invenzione. Avrebbe dovuto mandare un pensiero natalizio anche alla MagiTecnica, per forza.

... Per fortuna si sono spaventati in fretta e non l'hanno attaccata di istinto...

Aveva sudato davvero freddo, ma purtroppo non aveva a disposizione altre chance se non tentare con la sua arte bellica per eccellenza.
Scese nuovamente le scale di metallo, tornando al piazzale, così che la ragazza potesse vederlo ed eventualmente raggiungerlo.

Non mi piace quello che ha detto sui rinforzi.
Dobbiamo sbrigarci e fuggire via al più presto.
Ho una PassaPorta diretta per casa mia a circa due isolati da qui.
Nessuna traccia magica, quindi non potranno rintracciarti in alcun modo.
Da quella parte...


Gli dispiaceva farla correre ancora e ancora ma non avrebbe potuto contare sull'effetto sorpresa una seconda volta.
Non era un ammazza vampiri e più che altro il terreno di scontro era loro sfavorevole.
Dopo un altro po' di metri macinati, finalmente entrambi arrivarono in una strada chiusa, con dei secchioni per la spazzatura.
Sopra uno di essi se ne stava una scatoletta di carne mezza aperta e più pulita delle altre, ad indicare che fosse quella la PassaPorta.
Toccata nello stesso momento da tutti e due, ecco che il mondo iniziò a girare ed in un secondo ogni pericolo era scongiurato.

22/11/2113
Città di Denver
Colorado
Ore 15:55


Considerando il fuso orario, quando giunsero in America, era ancora giorno, pomeriggio appena iniziato.
L'abitazione di Tybalt era una casetta con ingresso indipendente sul lato di un palazzo più grande.
La PassaPorta li aveva condotti proprio al centro di un piccolo parco di fronte al complesso residenziale semi periferico.
Giusto per essere più sicuri, il Kingston scelse di rimandare ogni chiacchiera solo a porta chiusa e serrata.
Non che ci fosse pericolo di essere intercettati, ma la prudenza non era mai troppa.

Entra pure...

Immagine

Una serie di magie si innescarono non appena il ragazzo nero e la rossa lattea furono dentro il monolocale.
Ecco dove finivano la maggior parte dei soldi guadagnati: impianti di sicurezza estrema così da non dover rischiare, almeno nella propria casa.

Una Druida c***o, una Druida c***o, una Druida c***o, una Druida c***o, una Druida c***o...

Siedi pure sul divano se hai bisogno, vuoi dell'acqua?

Chiese mentre toglieva la giacca pesante appendendola sull'apposito sostegno al lato della porta.
Gli spazi erano quelli, non che ci fosse molto da vedere o ammirare.

Adesso puoi stare tranquilla, te lo assicuro.
Perché ti inseguivano, se posso chiedere?


Porca T***a una Druida in casa mia...
Porca T***a una Druida in casa mia...
Avatar utente
Tybalt
Ignis Focum
Ignis Focum
 
Grado: 11+
 
Messaggi: 60
Iscritto il: 14/01/2017, 20:59

Messaggioda Scarlet » 08/01/2018, 16:36

Il senso del pericolo l'aveva spinta a fuggire quanto più lontana possibile.
La consapevolezza di essere sola l'aveva portata a rincorrere quella flebile fiammella che risiedeva nello spirito di uno sconosciuto.
Quando si era ritrovata di fronte Tybalt, non aveva riflettuto su cosa dire, come dirglielo.
Aveva agito e basta, seguendo l'impulso del Fuoco che la spingeva a ricercare protezione ovunque questa le venisse offerta.
In realtà era stato molto stupido chiedere ad un semplice Semi-Gildato di darle una mano.
Come mai avrebbe potuto aiutarla?
Ma la paura non faceva ragionare, la paura non dava il tempo di riflettere su cosa fosse intelligente fare o non fare.
Scarlet aveva solo Dre come ancora di salvezza.

Dammi una mano e ti giuro che ti ricompenserò adeguatamente.

Finiscila, non c'è bisogno di ricompense!

Aiutami... Ti prego.

Era spaventata a morte.
Altrimenti non avrebbe supplicato.
Altrimenti non avrebbe iniziato a lacrimare dagli occhi.
Tutte reazioni incontrollate, sulle quali non poteva farci nulla.
Aveva il cuore che batteva all'impazzata e avrebbe voluto, avrebbe tanto voluto essere ancora più potente, farsi pervadere dal Fuoco e bruciare chiunque osasse avvicinarsi a lei.
Ma temeva poi di non potersi più fermare.
Di incendiare l'intera città.
Di finire i propri giorni come fuggiasca, per sempre.

Tu li riesci a captare, dico bene?
Quanti sono e da dove arrivano?


Circa dodici.
Non era affatto una bella notizia.
Ma sembrava che il ragazzo di colore non fosse intenzionato a scappare via, abbandonandola.
Lo avrebbe apprezzato a posteriori, ma non in quel momento di estremo pericolo.
Non le chiese nemmeno il permesso di prenderle la mano, la strinse e basta, trascinandola con sé.
Non aveva altra scelta che seguirlo, ma ovunque andassero sembrava che il Kingston non riuscisse a trovare una perfetta via di fuga.
E alla fine esternò la propria frustrazione e rabbia in un modo che la diceva lunga sul tipo di estrazione sociale dalla quale provenisse.

... C***o c***o!

In altri contesti lo avrebbe additato come "Bifolco" e semplicemente se ne sarebbe allontanata, schifata.
Ma in quello dove si trovava attualmente, tutto era diverso. Tutto cambiava.
Persino il suo atteggiamento di sempre.
Niente spavalderia, niente freddo cinismo, niente sguardo altero.
Solamente la terribile e schiacciante sensazione di essere praticamente in trappola.
Perché quando Dre se ne uscì con la sua proposta, la Nyagaard sentì per la seconda volta il mondo crollarle addosso.

Mettiti precisamente sotto quel lampione.

Cosa?!
No! Mi ammazzeranno!


Ascolta, non ne usciremmo vivi né in uno scontro frontale, né fuggendo, quindi possiamo solo rischiare.

Rischiare cosa?
Io non so chi sei!


Non mi conosci, è vero, ma ti posso assicurare che ho un piano, prevede però che tu rimanga lì da sola.
Farò di tutto purché non ti accada niente di male ma più tempo restiamo a parlare, più si abbassano le possibilità di salvezza.


.........

Ora vai e se ti circondano, prendi tempo parlando...

Lasciò la sua mano, schifata, guardandolo allontanarsi con la consapevolezza che per la seconda volta il genere umano le stava voltando le spalle.
Anche lei lo aveva fatto, con quella ragazza ma... Era diverso.
Era diverso per lei, che sentiva di essere la vittima, di esserlo sempre stata e di non aver mai avuto nessuno che la difendesse.
Così girava il mondo, quindi chi era lei per doversi sforzare ad andare contro corrente?
Ma la paura di morire l'aveva spinta a ricercare ancora una volta un barlume di speranza verso una categoria di persone per le quali provava un briciolo di rispetto.
Quando però i vampiri la circondarono, ridendo sadici, anche quell'ultima goccia di umanità scomparve completamente.
Sostituita da tante emozioni negative tutte insieme, che rischiavano di farle perdere completamente la testa.

Bene, bene, bene...

Oh, poverina...
... Sei stata abbandonata?


Non ti sei preoccupata molto di quella ragazza, credevo fosse tua amica...
Questo è quello che si chiama destino, P****na del Mana, tu te ne freghi e gli altri se ne fregano di te...


Era vero che Dre le aveva detto di parlare per prendere tempo, ma lei non riusciva a spiaccicare parola.
In parte perché atterrita, spaventata; in parte perché non aveva la benché minima fiducia nei confronti delle parole di quel Semi-Gildato.
Era scappato via, abbandonandola.
Ecco perché le aveva detto di rimanere lì.
Per farle fare da esca, mentre lui si metteva in salvo.
Lacrime di rabbia sfuggirono al suo controllo.
Mise le mani in posizione, con i palmi rivolti verso l'alto, segno che la Rinnegata aveva tutta l'intenzione di uccidere qualora i vampiri si fossero avvicinati troppo.
Si sarebbe data fuoco, pur di impedire a quella feccia di toccarla.

La nostra presenza ti indebolisce, non è così?

Non era abituata a sentire quell'odore nauseabondo.
Non era mai stata un'Esclusa, non si era fortificata stando a stretto contatto con i Non Morti, combattendo quella debolezza per combattere loro.
La voglia di vomitare era forte.
Il senso di oppressione sembrava soffocarla, indebolirla.
Le mancava il respiro, ad ogni passo che i vampiri si facevano sempre più vicini.
Era la loro preda, ormai completamente in trappola.

Tranquilla, questa sofferenza cesserà presto, o forse no?

Vero, potremmo trasformarla!

Nemmeno si rese conto di essersi accasciata addosso al lampione.
Le gambe non la sorreggevano più.
Tremavano in maniera convulsa, proprio come lei.
Scarlet Nygaard, discendente della gloriosa stirpe del Fuoco...
... Una Vampira!
Se avesse avuto a disposizione un'arma non magica, si sarebbe uccisa.
Morire piuttosto che quel destino.
Se fosse accaduto, avrebbe chiesto al fratello stesso di ammazzarla.
Pur di far cessare per sempre tutte le sue sofferenze.

Tanto l'importante... È che il suo utero smetta di funzionare...

Preparati a dire addio alle tue spoglie mortali...

BEAM

Un raggio rosso colpì uno dei due vampiri in fronte.
Altri cinque misero fuori gioco altrettanti Non Morti.
Quando più della metà furono stesi a terra, uno dei due leader scelse di fuggire.
Minacciando la rossa che sarebbe tornato... E non da solo.

Non pensare che sia finita qui!
Ancora poco e tornerò con i rinforzi...


Rimase ferma inginocchiata per terra, guardando il mostro allontanarsi da lei.
Non riusciva a comprendere che cosa fosse successo.
Sapeva soltanto che l'aria era diventata finalmente più respirabile.
Respirava con affanno, ritrovando la forza di scacciare il forte senso di nausea.
Poi dei rumori la fecero voltare, di nuovo spaventata.
Ma non fu un altro vampiro a raggiungerla, sotto la luce di quel lampione.

Immagine

Tu...

Non sarebbe riuscita ad alzarsi in piedi, senza l'aiuto del Kingston.
Per cui sarebbe stato meglio se egli si fosse avvicinato in fretta, dandole una mano.
Aveva ancora le gambe deboli e l'animo stravolto.
Ma in cuor suo, nacque un piccolo barlume di luce, che cercava di farsi strada per risalire in superficie in mezzo a quel mare di oscurità.
Un grazie.
Inespresso. Soffocato. Messo a tacere.
Scarlet Nygaard non ringraziava mai nessuno, di cuore.
Quella piccola luce avrebbe fatto meglio a sparire.

Non mi piace quello che ha detto sui rinforzi.
Dobbiamo sbrigarci e fuggire via al più presto.
Ho una PassaPorta diretta per casa mia a circa due isolati da qui.
Nessuna traccia magica, quindi non potranno rintracciarti in alcun modo.
Da quella parte...


... D'accordo.

Finalmente riprese a parlare.
Anche se disse ben poco.
Si misero a correre più che altro, per raggiungere il punto dove si trovava la Passaporta di Tybalt.
Una vecchia scatoletta vuota, in mezzo ad un bidone.
Le faceva schifo.
Glielo si leggeva in faccia.
Ma la prospettiva di morire le fece fare anche qualcosa che mai avrebbe creduto possibile.
Toccò quell'immondizia e si lasciò catapultare in un altro luogo.
Dove il sole illuminava il cielo con i suoi raggi pomeridiani.

22 Novembre 2113
Città di Denver
Colorado
Ore 15:55


Fu così strano portare una mano a ripararsi gli occhi, feriti dai caldi raggi solari.
Era notte quando era stata attaccata, e adesso c'era una luce splendente, meravigliosa.
Come se avesse vissuto un incubo spaventoso dal quale si fosse finalmente risvegliata.
Si voltò a fissare Dre, che le stava indicando un vecchio edificio nel quale entrare per raggiungere il suo appartamento.
Lo seguì, senza discutere, spaesata, ancora alla ricerca della propria lucidità.
Il cuore stava rallentando lentamente i battiti, man mano che ella si sentiva sempre più al sicuro.
Poi il Semi-Gildato la invitò finalmente ad entrare in casa sua.

Entra pure...

Una topaia, più che una casa.
Davvero era possibile viverci lì dentro?
Mancavano troppe stanze, tutto era piccolo e l'appartamento sapeva di povertà e sudore maschile.
Un upgrade, rispetto all'olezzo dei Non Morti, ma comunque un ambiente nel quale Scarlet non era abituata a stare.
Comunque sia, sembrava essere il posto più sicuro che avesse dove nascondersi.
Questo la spinse a non cercare di fare storie.

Siedi pure sul divano se hai bisogno, vuoi dell'acqua?

... Sì, grazie.
Liscia.
A temperatura ambiente.
In un bicchiere pulito.


Precisò, togliendosi il cappotto e sistemandolo accanto a sé, sul divano dove prese posto.
Continuava a guardarsi intorno, senza dire molto, in realtà domandandosi tanto.
A parte le curiosità personali su chi fosse il Semi Gildato che l'aveva aiutata, c'erano dubbi molto più importanti.
Dove si trovava, ad esempio.
Forse per la precisione, avrebbe dovuto chiedere a quanti chilometri di distanza.

Adesso puoi stare tranquilla, te lo assicuro.
Perché ti inseguivano, se posso chiedere?


... Dove ci troviamo?

Chiese, non rispondendo alla sua domanda, non ancora.
Ma spalancò gli occhi sorpresa quando il Kingston le rispose, dicendole che si trovassero a Denver.
In Colorado.
Negli Stati Uniti d'America.
Praticamente dall'altra parte del mondo.

Cosa?!

Finalmente una reazione normale, dopo tanto spavento.
Si dimostrò molto agitata Scarlet, pur non volendo.
Si mise in piedi di scatto, come se dovesse a tutti i costi fare qualcosa.
Prese il suo MagiFonino, ricercando il numero dei genitori.
Ma quando lo trovò, lo rimise giù, dentro la borsa.
Chiamate e messaggi non funzionavano al di fuori del continente.
E lei si trovava al di là dell'oceano.
Insomma, se i due genitori adottivi fossero stati in pericolo, lei non avrebbe avuto modo di avvisarli, nemmeno facendosi aiutare dalle creature di Gaia.
Comprensibile che Dre, vedendola agitarsi così tanto, le avrebbe chiesto che cosa ci fosse che non andasse.
In quel caso la Nygaard glielo avrebbe spiegato.

I miei genitori adottivi... Non sanno che sono qui, non sanno nemmeno di essere in pericolo.
I Vampiri che mi hanno attaccata hanno detto di conoscere dove abito.
Per arrivare a me... Potrebbero far del male a loro.


Cercava di spiegare quel concetto con assoluta freddezza, come se quell'eventualità non la toccasse minimamente e fosse solo lieve preoccupazione.
Ma in un certo senso stava provando un altro diverso tipo di timore per loro.
Se fosse capitato loro qualcosa, avrebbe provato molti sensi di colpa.
Erano state le uniche persone gentili che avesse conosciuto, da quando era stata Rinnegata.
... Meglio che non accadesse loro nulla di male.

Forse è il caso che ti spieghi tutto da principio, Semi-Gildato.

Non lo chiamò Dre.
Troppo confidenziale.
Non si erano nemmeno presentati a dovere, era stato lui a rivelare il suo nome mentre rifletteva su come salvarla.
... E poi lo trovava davvero strano ed insulso come nome.

Il mio nome è Scarlet Nygaard.
Ma sono nata Scarlet Djinn, Djinn come l'antica stirpe di Eredi del Fuoco che sono stati riconosciuti per secoli come tali.
Mio nonno rinunciò al proprio titolo dopo che la sua amata venne uccisa da un gruppo di vampiri.
Per questo motivo, la sua eredità venne lasciata in custodia all'attuale famiglia di Jinn del Fuoco.
... Ma la mia razza è quella che avrebbe dovuto proseguire un tale privilegio.


Aveva messo dunque bene in chiaro che in lei scorresse sangue nobile.
Come se non bastasse, Nygaard era un cognome piuttosto altolocato.
Una Druida di sangue blu e aristocratica: era stato davvero un bel colpo per il Kingston salvarla.

Nove anni fa sono stata Rinnegata ingiustamente e mio fratello, Rinnegato anche lui, mi scelse una famiglia di Gildati Ignis per aiutarmi ad inserirmi nel mondo magico e vivere come una strega qualunque.
... Qualche giorno fa egli è venuto a trovarmi, rivelandomi che era stata fatta una profezia su di me, una profezia riguardante una nuova stirpe del Fuoco che io avrei dato alla luce.
Sembra che questo abbia messo in allarme un gruppo di Vampiri... E la Guida della mia vecchia Comunità di appartenenza.
Teme le ritorsioni che potrei infliggergli, se tornassi al potere come Jinn di un Erede.
Per questo motivo ha stretto una disgustosa alleanza con quegli esseri per uccidermi.


Le venne spontaneo parlare con tono di disprezzo, bevendo un sorso d'acqua dal bicchiere che Dre, nel frattempo, le aveva portato.
Non prima di aver constatato che fosse pulito a dovere ovviamente.

Doveva arrivare una Guardia del Corpo a proteggermi ma... i Non Morti sono arrivati per prima.
Se non ci fossi stato tu, a quest'ora sarei anche io una vampira come loro.
... Ti ho promesso una ricompensa e l'avrai.
Se sono i soldi che ti interessano, i miei genitori saranno ben felici di darteli.
Potresti comprare una vera casa, non questa sorta di... stanzino per le scope.
Oppure se preferisci che sia io a ripagarti...
... Posso aumentare la tua affinità col Fuoco.
Non diventerai un Gildato, ma un Semi-Gildato di livello più alto sì.
A te la scelta.
Avatar utente
Scarlet
Druida Giovane Rinnegata
 
Grado: 9
 
Messaggi: 49
Iscritto il: 09/12/2017, 21:17

Messaggioda Tybalt » 10/01/2018, 16:14

Siedi pure sul divano se hai bisogno, vuoi dell'acqua?

... Sì, grazie.
Liscia.
A temperatura ambiente.
In un bicchiere pulito.


Conosci persone che bevono nei bicchieri sporchi?

Inarcò il sopracciglio leggermente interdetto da quella richiesta strana e inusuale.
Si avvicinò alla zona del cucinotto, aprendo un'anta dove stavano, appunto, i bicchieri.
Niente di particolare, normalissimi da negozio di casalinghi.
Dentro ad un mobile a muro vicino al disimpegno che dava sul bagnetto, stava una cassa di acqua, da dove prese una bottiglia.
Riempì quindi il bicchiere con l'acqua a temperatura ambiente, come richiesto dalla ragazza, tornando alla postazione originale.

... Dove ci troviamo?

Denver.

Cosa?!

Mi spiace, avrei voluto portarti più vicino ma non potevo smaterializzarmi...

La osservò cominciare a frugare nella borsa dopo aver saputo quella pessima, pessima notizia.
Fece caso al MagiFonino che estrasse da essa e comprese a quel punto che oltre Druida e molto importante, fosse pure bella ricca.
Non ci si soffermò eccessivamente, pur pensando che presto o tardi un apparecchio di comunicazione avrebbe dovuto procurarselo anche lui.
Cecilia poteva possedere certi tipi di competenze?
Glielo avrebbe chiesto quando fosse andato a consegnarle il suo personale regalo di Natale.

Qual è il problema?

I miei genitori adottivi... Non sanno che sono qui, non sanno nemmeno di essere in pericolo.
I Vampiri che mi hanno attaccata hanno detto di conoscere dove abito.
Per arrivare a me... Potrebbero far del male a loro.


Quindi sei un obiettivo ben preciso...

Forse è il caso che ti spieghi tutto da principio, Semi-Gildato.

Credo anche io ma... Chiamami pure Dre.

Sorrise piano nei confronti della rossa, per poi afferrare uno degli sgabelli pieghevoli con i quali di solito mangiava al tavolinetto e posizionarlo di fronte a lei.
Cerva di mantenere la calma, l'autocontrollo e soprattutto la lucidità, ma continuava anche a pensare a chi ci fosse dentro casa sua e questo lo agitava.
Scarlet, questo il suo nome quando si presentò, era una ragazza estremamente influente e nobile, con un retaggio seriamente singolare ed unico.
Era strano vederla lì, in quel contesto, parlare con lui, un ex ragazzo di strada con un passato tutto fuorché altolocato.
Ma non era importantissimo, era più che altro fondamentale comprendere come aiutarla e come farla uscire dai guai, a prescindere da tutto.

Insomma una bella situazione di m***da, ho capito...

Eh no, Dre non aveva molta dimestichezza con l'alta società e con il lessico moderato.
Inspirò profondamente, provando a ragionare su come fare per effettuare un soccorso pratico.

Doveva arrivare una Guardia del Corpo a proteggermi ma... i Non Morti sono arrivati per prima.
Se non ci fossi stato tu, a quest'ora sarei anche io una vampira come loro.


Quell'ora non esiste più, però, giusto?
Non ci pensare...


... Ti ho promesso una ricompensa e l'avrai.

Eh?
Ah no, senti io...


Se sono i soldi che ti interessano, i miei genitori saranno ben felici di darteli.
Potresti comprare una vera casa, non questa sorta di... stanzino per le scope.


...

Oppure se preferisci che sia io a ripagarti...
... Posso aumentare la tua affinità col Fuoco.
Non diventerai un Gildato, ma un Semi-Gildato di livello più alto sì.
A te la scelta.


Momentaneamente, Scarlet avrebbe potuto notare il ragazzo farsi decisamente più silenzioso e serio, guardandola con aria meno morbida e comprensiva.
Che cosa era successo? Cosa aveva fatto o detto per ritrovarsi a ricevere un cambio così repentino di atteggiamento?

Allora mettiamola così: l'unico pagamento che voglio è non sentire più commenti negativi su dove vivo o cosa sia la mia abitazione.
Questo stanzino per le scope, come lo chiami tu, ti salverebbe il culo anche qualora fossimo attaccati dai Vampiri.


Prese al volo la bacchetta magica dalla fondina e provò a scagliare una magia contro una piccola finestra circolare sopra la porta di ingresso.
L'incantesimo fu presumibilmente respinto ed assorbito e il vetro non ricevette alcun danno, come se non fosse successo niente.

Quindi l'unico pagamento che desidero è un po' di rispetto, credo che non sia nulla di improponibile, giusto?

Mantenne un duro contatto visivo nei confronti della rossa, aspettando un cenno di assenso qualsiasi.

... Vado un attimo in bagno, scusami.

Si alzò poi in piedi, dirigendosi verso la porta sotto la scala, interrompendo solo un istante l'incedere per girarsi e guardarla ancora.

... Quello che vedi là sul lavandino è un detersivo per piatti e accanto al forno c'è una lavastoviglie.

Con uno sbuffo infastidito se ne andò a fare un attimo pipì, scuotendo la testa.
Forse nessuno aveva mai osato rivolgersi in quel modo alla ex Serpeverde, fratello compreso.
Ma lì non si stava rivolgendo con un ragazzo a modo o della sua risma, bensì un maschio buono, ma con quel briciolo di avanzo di galera nell'animo.
Proprio mentre si stava lavando le mani dopo aver scaricato, sentì bussare alla porta.
Di certo i Vampiri non avrebbe mai e poi mai pensato di "bussare", ma pensò che forse Scarlet sarebbe saltata sull'attenti a prescindere.

Rilassati, non ho mai sentito di Non Morti tanto bene educati, non quelli ostili almeno...

Perché alla fine quelli integrati con la società potevano pure esserlo.
Comunque no, non si trattava di alcun vampiro, bensì una conoscenza di Dre, un altro SemiGildato.

Ohi, ciao bello.

Come va?

Insomma, diciamo che non mi prendi in un buon momento...

Mh?

L'uomo davanti alla porta di casa del ragazzo di colore assottigliò un attimo lo sguardo, poi, spostando gli occhi, individuò Scarlet seduta sul divano o in piedi vicino ad esso.
L'espressione mutò, facendosi più sorpresa e quasi a bocca aperta, una normalissima reazione di chi, a differenza del Kingston, sapeva essere un po' più civilizzato.

... Dre, sbaglio o ti sei rimorchiato una Druida?

Immagine

Batté le palpebre un paio di volte, l'uomo, avanzando dentro casa arrivandole a circa un metro e mezzo, osservandola.
Dre nel frattempo provvedeva a chiudere la porta, così da evitare di lasciare libero un ingresso senza difese.

Non me la sono rimorchiata.
L'ho salvata da un gruppo di Vampiri che volevano farla entrare in famiglia.


Caspita, è un vero onore conoscerla.

Non si espresse con chissà quale tono solenne e non fece alcun inchino, ma si rivolse alla Nygaard sicuramente in un modo molto più congeniale.
Avendo la Terra molto alta, non si scompose più di troppo, quello era ovvio, ma continuò a guardarla sorpreso per ancora una dozzina di secondi.

Hank Muscle, Vice Sceriffo, molto lieto.

Hank, adesso che mi ci fai pensare, forse potresti esserle utile...

In che modo?

Scarlet, dove abita la tua famiglia?
... Hank, i Vampiri che l'hanno attaccata le hanno detto di sapere dove abitano i suoi e lei teme delle ripercussioni su di loro.


Ho capito, avverto la Caserma del Distretto Cittadino competente e faccio mandare dei Vigilanti ad avvertirli.

A quel punto, Dre lasciò che la ragazza potesse dare info precise su cosa dire ai suoi genitori riguardo se stessa e la propria condizione.
Rientrare adesso non sarebbe stato saggio, nemmeno trovarsi in zona.
Probabilmente la soluzione migliore era aspettare lontana quei due giorni in modo che poi arrivasse la famosa Guardia del Corpo.
Il Muscle, quindi, dopo aver memorizzato le parole della rossa ed aver consegnato dei documenti specifici all'amico (motivo per cui fosse passato), salutò entrambi.
Nell'arco di qualche secondo, dunque, Dre e Scarlet tornarono da soli, dopo quel momento di tensione vissuto poco prima.

Problema risolto...

La voce del ragazzo alto tornò meno rigida, segno indicativo del fatto che se gli fosse passato in parte il fastidio precedente.

... Considerando il tuo fuso orario, dovrai essere stanca da morire, mettendoci anche tutta l'adrenalina accumulata.
Di sopra c'è il letto, puoi chiudere gli occhi e riposare quanto vuoi, dopo magari penseremo meglio al da farsi, d'accordo?
Avatar utente
Tybalt
Ignis Focum
Ignis Focum
 
Grado: 11+
 
Messaggi: 60
Iscritto il: 14/01/2017, 20:59

Messaggioda Scarlet » 11/01/2018, 23:39

... Dove ci troviamo?

Denver.

Non se lo aspettava di ritrovarsi così tanto lontano da casa.
Aveva pensato solamente a fuggire, non pensando dove. Voleva mettersi in salvo e così era stato, grazie all'intervento tempestivo di Dre.
Ma... Denver! Si trovava dall'altra parte del mondo rispetto ai propri genitori, senza alcuna possibilità di avvisarli che stava bene o di metterli in guardia.
Non poteva fare nulla, se non rimettersi seduta e calmarsi.
Il Magifonino non funzionava. E Il Kingston non possedeva certo un MagiFax.
Non poteva chiedere a qualche volatile di attraversare l'intero oceano per avvisarli. O eventualmente avvisare il fratello.
Era preoccupata... Ma non disperata.
Tendeva a non voler affezionarsi alle persone, nemmeno quelle che ricambiavano la sue freddezza con l'amore.
Per questo motivo non si mise a piangere, ad urlare, a dare di matto.
Se fosse capitato loro qualcosa, lo avrebbe accettato.
Erano solo altre due persone che sparivano dalla sua vita e niente altro.
Così avrebbe tentato di giustificarlo al proprio cuore.

Quindi sei un obiettivo ben preciso...

Forse è il caso che ti spieghi tutto da principio, Semi-Gildato.

Credo anche io ma... Chiamami pure Dre.

Come preferisci.

Lei invece non gli disse in che modo avrebbe potuto chiamarla.
Non era rilevante.
Ciò che importava era spiegargli perché dei vampiri l'avevano presa di mira.
Raccontò tutto quanto in sintesi, bevendo un po' d'acqua di tanto in tanto.
Ora che si trovava in quella topaia, si sentiva più al sicuro.
Grazie a lui si sentiva più al sicuro, ma di certo non glielo avrebbe fatto presente.
Anche se aveva apprezzato il suo comportamento di prima.
Per questo motivo, al termine della spiegazione, si offrì di dargli una ricompensa. Più soldi per comprarsi una casa nuova o semplicemente un'affinità maggiore con l'elemento.
Poteva permettersi entrambe le cose, doveva solo chiedere.
Ma sembrava che qualcosa avesse infastidito il Semi Gildato. Qualcosa che evidentemente aveva detto Scarlet, senza minimamente riflettere sulle conseguenze delle sue parole.

Allora mettiamola così: l'unico pagamento che voglio è non sentire più commenti negativi su dove vivo o cosa sia la mia abitazione.
Questo stanzino per le scope, come lo chiami tu, ti salverebbe il culo anche qualora fossimo attaccati dai Vampiri.


Prese la bacchetta magica e scagliò un incantesimo qualunque contro il vetro della finestra.
La finestra non si ruppe.
Bella dimostrazione di forza, certo, ma ciò non cambiava la sostanza delle cose, ovvero che quel tugurio, anche se ben protetto, rimaneva comunque un tugurio.
Se lo tenne per sé, comunque. Le aveva salvato la vita, non sarebbe stato educato da parte sua infierire.
Ma non le piaceva affatto quell'atteggiamento sfrontato nei suoi confronti.
Era Scarlet Nygaard. Era una nobile di sangue blu. Una persona potente e ricca.
Nessuno si era mai rivolto a lei con quei toni e adesso il primo villano che aveva la fortuna di salvarla si arrogava anche il diritto di farle una predica?
Si alzò in piedi, per nulla intimorita, fissandolo dritto negli occhi, altera e orgogliosa.
Era una ragazza molto alta lei, ma Tybalt la sovrastava, con il suo metro quasi e novanta di altezza.
Ma Scarlet aveva dalla sua il fascino sprigionato dalla convinzione di ergersi al di sopra del prossimo, con quell'aura di inarrivabile superiorità che metteva spesso in soggezione.
Che in quel momento avrebbe potuto mettere in soggezione anche Dre [16d20 + 25 CF= 41].

Quindi l'unico pagamento che desidero è un po' di rispetto, credo che non sia nulla di improponibile, giusto?

Scusami...

... bifolco.

Oh non fu certo uno scusarsi sincero il suo. Anzi, dal tono usato, sembrava quasi averlo voluto canzonare.
Poi si rimise seduta sul divano, non badando più a lui né a ciò che le disse in seguito.
Poteva essersi infastidito, ma le importava poco. Voleva solamente ritornare quanto prima possibile a casa, nel proprio letto.
Con la sua Guardia del Corpo.
E fargli un culo così per essere stato tanto negligente nei suoi confronti.
Gliel'avrebbe fatta pagare, poteva scommetterci.
E anche al fratello non avrebbe perdonato tanto facilmente quell'ulteriore fallimento da parte sua.

TOC TOC

Sobbalzò spaventata e diffidente, fissando la porta con sguardo corrucciato.
Istintivamente, richiamò a sé il potere del Fuoco, facendo apparire due sfere incandescenti su entrambe le mani.
Sembrava pronta ad attaccare chiunque si trovasse dietro quella porta.
Ma intervenne in tempo Dre, calmandola e spiegandole che non potevano essere i suoi nemici.
Al massimo un amico di vecchia data del ragazzo di colore.

... Dre, sbaglio o ti sei rimorchiato una Druida?

Fece schioccare la lingua sul palato, rimanendo in piedi ma con le mani libere da altri incantesimi.
Lei essere rimorchiata da un bifolco?
Solamente strisciando ad ogni suo passo e baciandole i piedi avrebbe potuto sperare che ella gli rivolgesse un vago sguardo d'interesse.
Altrimenti poteva stare certo che la Nygaard non avrebbe mai guardato un tipo simile

Non me la sono rimorchiata.
L'ho salvata da un gruppo di Vampiri che volevano farla entrare in famiglia.


Caspita, è un vero onore conoscerla.

... Posso comprenderne il motivo.
E tu saresti...?


Hank Muscle, Vice Sceriffo, molto lieto.

Scarlet Nygaard.
Rinnegata, non Druida.
Quel titolo non mi appartiene più.


Ci teneva, per una questione di principio.
Perché i suoi fratelli e sorelle l'avevano ripudiata.
Dunque non faceva più parte della loro comunità, né mai sarebbe voluta tornarci.

Hank, adesso che mi ci fai pensare, forse potresti esserle utile...

In che modo?

Scarlet, dove abita la tua famiglia?

A Zurigo, in Svizzera.

... Hank, i Vampiri che l'hanno attaccata le hanno detto di sapere dove abitano i suoi e lei teme delle ripercussioni su di loro.

Ho capito, avverto la Caserma del Distretto Cittadino competente e faccio mandare dei Vigilanti ad avvertirli.

In quel momento il suo cuore si fece più leggero.
Era una sensazione strana. Piacevole e fastidiosa al tempo stesso.
Quel senso di oppressione si stava allentando e lei tornava ad essere molto più calma ed anche educata rispetto a quanto mostrato prima.
Ringraziò il Vice Sceriffo.
Gli diede il messaggio da recapitare ai genitori.
Non si dilungò molto, a dire il vero, ma disse loro di non preoccuparsi, che stava bene e di avvisare, se possibile, Lowell.
Con lui vicino, loro sarebbero stati ancora più al sicuro.
E poi pregustava il momento in cui avrebbe rinfacciato al fratello la sua inettitudine.
Il Muscle comunque non rimase a lungo.
Andò via, dopo aver consegnato ciò che doveva all'amico.
Lasciando nuovamente da soli il Kingston e la Rinnegata.

... Considerando il tuo fuso orario, dovrai essere stanca da morire, mettendoci anche tutta l'adrenalina accumulata.
Di sopra c'è il letto, puoi chiudere gli occhi e riposare quanto vuoi, dopo magari penseremo meglio al da farsi, d'accordo?


Accetto la tua offerta.
Puoi mostrarmi dove trovare dei vestiti...
- puliti- ... comodi?
Avrei bisogno anche del bagno per pulirmi.


Ciò di cui avrebbe avuto bisogno, in realtà, era una bella vasca idromassaggio, con tanto bagnoschiuma e ore a disposizione per rilassarsi e lavarsi.
Invece fu costretta ad accontentarsi del piccolo bagnetto di Dre, con una semplice doccia che non appariva invitante nemmeno guardandola da diverse angolazioni.
Preferì evitare di lavarsi completamente, togliendosi la sporcizia sommariamente dal lavandino principale.
Per fortuna i Non Morti non l'avevano toccata.
La loro puzza sarebbe stata difficile da togliere.

Almeno il letto non è stato toccato...

Le lenzuola era pulite, dunque non avrebbe dovuto cambiarle.
E il cassettone più grande conteneva tutte le maglie e i pantaloni da casa di Tybalt.
Tutta roba pulita, a detta sua.
Anche secondo il naso della Nygaard. Per cui non ebbe nulla da ridire.
Non era abituata a tessuto così tanto scadente, ma non poteva certo andare a dormire con un vestito tanto costoso.
Rischiava di rovinarlo, sarebbe stato un vero peccato.
Scelse una semplice maglietta bianca, a maniche corte.
Grande. Anzi, più che altro lunga.
Le copriva anche parte delle cosce, per cui non doveva per forza di cose indossare un pantalone.
Meglio così, tanto lei di certo non soffriva il freddo.
Si era tolta il trucco e si era messa quindi a dormire, stanca e provata.
Credeva che ci avrebbe messo un bel po' a prendere sonno.
Mentre invece si addormentò subito, sospirando appena come segno che ella fosse appena entrata nel mondo dei sogni.

5 ore dopo...

Immagine

Immagine

Immagine

La fiamma spazzò via tutti i brutti sogni.
Accese la speranza in lei e la portò a risvegliarsi, con la consapevolezza che qualcosa era cambiato.
Non sapeva nemmeno lei spiegarsi cosa.
Sapeva solo di sentire un nuovo calore dentro di sé, mai provato prima.
Qualcosa di tenero, puro, caloroso.
Forse lo sprazzo di un sogno che non si era ancora cancellato del tutto dalla mente di Scarlet.

... Di nuovo notte.

Non sapeva che ore fossero.
Ma il sole non c'era più, questa era l'unica cosa certa.
L'appartamento era immerso nel buio, tranne per una luce che proveniva dalla parte di sotto.
E dalla lampadina sul comodino, che la Nygaard accese.
Scese le scale, con le scarpe indosso, chiedendosi dove fosse finito il Kingston.
L'aveva lasciata dormire a lungo e anche lui doveva essere stanco, perché Scarlet lo trovò steso sul divano, addormentato.
Un divano che era la metà rispetto a lui.
Appariva quasi buffo. Dolce.
Ma non era a quello che la rossa stava pensando.
Si era persa a fissarlo per qualche secondo, come rapita.
A metà di un movimento che era rimasto nell'aria.
Il braccio alzato, mentre si stiracchiava.
E nel frattempo qualcosa in lei cambiava.

Immagine

... TUM TUM...TUM TUM...
... TUMTUM...TUMTUM...
... TUMTUMTUMTUM...TUMTUMTUMTUM...
... TUMTUMTUMTUMTUMTUM...TUMTUMTUMTUMTUMTUM...


Immagine

BUM
Fu come un'esplosione la consapevolezza che percepì quando comprese di amarlo.
Una bomba lanciata senza preavviso nel suo cuore, accendendo un Fuoco ben diverso da quello che per anni la Nygaard aveva alimentato.
Amore. Imprinting.
Sapeva che sarebbe potuto accadere. Non credeva che sarebbe mai accaduto.
Non con uno qualunque.
Un Semi Gildato.
Un bifolco.

No... No...

Per la seconda volta si accasciò a terra, sedendosi sui gradini della scala, aggrappandosi con le braccia al corrimano.
Non era tanto importante che fosse un poveraccio qualsiasi.
Aveva importanza che fosse accaduto.
Ed era bellissimo e struggente al tempo stesso, perché lei non era un Erede e questo le imponeva di sentire l'imprintg solamente per un quarto della sua possibilità.
Un bene ed un male al tempo stesso.
Le lasciava maggiore libero arbitrio ma anche la possibilità di far convivere amore e odio.
E lei stava odiando tutto questo.
Odiava essersi innamorata.
Odiava rimanere lì.

Devo andarmene!

Salì di corsa le scale, riprendendo i propri vecchi abiti e vestendosi in fretta e furia.
La maglietta venne abbandonata sul letto, incurante di rimetterla a posto.
Prese tutto ciò che le apparteneva e aprì la porta, resistendo alla tentazione di guardare Dre, di fissarlo ancora imbambolata, innamorata.
Non poteva sopportarlo.
Si chiuse la porta alle spalle ed uscì in strada, ricercando nel buio della notte ciò che prima aveva tanto rifuggito.

Non questo...
Non anche questo!


Camminava trafelata per le strade, respirando a più non posso aria gelida, mentre dentro di sé gli elementi si rimestavano a vicenda, provocandole ancora più confusione.
Non sapeva dove andare, ma qualunque posto sarebbe stato migliore che rimanersene dentro quella casa.
Insieme a lui.
Il viso di Dre le esplose inevitabilmente in testa.
E con esso i suoi sorrisi. Gli occhi dolci. La pelle scura come la notte. La voce rassicurante.
Persino quel suo modo buffo e stizzito si sottolinearle che lui possedeva un detersivo per i piatti ed una lavastoviglie.
Come a voler dire che non era un pezzente.
No, non lo era.
Per una parte di lei, era il meglio del meglio.
Ma l'altra parte combatteva con quella appena nata, ancorandosi ai suoi vecchi traumi.
Non se ne era mai liberata, mai.
Per questo motivo non aveva mai amato nessuno.
Semplicemente, non ne era in grado.
E adesso invece?
Quali atroci tormenti l'aspettavano?
Nemmeno lei lo sapeva.
Ormai non sapeva più nulla.

3 ore dopo...

Bussò alla porta di Dre dopo circa tre ore.
Era arrivata cinque minuti dopo che il ragazzo si era risvegliato.
Forse era entrato nel panico, non trovandola più nell'appartamento.
Chissà.
Di sicuro la persona che gli si presentò di fronte fu molto diversa da quella che aveva ospitato per poco tempo in casa sua.
Aveva il capo chino.
Lo sguardo sfuggente.
E non sembrava intenzionata a fissarlo negli occhi.

... Avevo bisogno di prendere una boccata d'aria.
Ho camminato fino a raggiungere un parco.
Mi sono fermata lì per un po' e poi ho cercato di nuovo la strada di casa tua.
Non sapevo dove fosse, per questo ci ho messo tanto.


Alla fine si era fatta aiutare da qualche uccellino notturno, che aveva saputo indicarle la via.
Le ore passate fuori erano servite a farla sfogare.
Aveva riflettuto su tante questioni, tante domande diverse.
E aveva anche pianto, sì.
I segni delle lacrime erano ancora presenti sul suo viso.
Occhi arrossati e pelle ancora bagnata.
Nessuno poteva vantarsi di aver mai visto Scarlet Nygaard in quello stato.

... Potrei avere qualcosa da mangiare?
Ho un po' fame.


Un po' era riduttivo.
Il suo stomaco stava brontolando come un matto, lamentando la mancanza di cibo.
Tante emozioni avevano fatto bruciare subito il pasto del giorno appena passato, rendendola affamata.
Ma altre glielo chiudevano, per cui non si sarebbe certo strafogata.
Comunque non lo avrebbe fatto a prescindere.

Quando potrò tornare a casa mia?

Chiese poi.
Sperava in poco tempo.
Massimo un paio d'ore.
Non voleva altri motivi per rimanere lì.
Aveva deciso di non dire nulla al ragazzo.
Lo avrebbe ringraziato, ripagato per ciò che aveva fatto e poi gli avrebbe detto addio.
Poteva combattere l'imprinting.
Contrastarlo.
Diventare sorda nel tentativo di non sentire ciò che provava.
Prima o poi avrebbe vinto lei.
... Sperava almeno che fosse così.
Avatar utente
Scarlet
Druida Giovane Rinnegata
 
Grado: 9
 
Messaggi: 49
Iscritto il: 09/12/2017, 21:17

Messaggioda Tybalt » 12/01/2018, 20:32

Il momentaneo contatto di vite tra Scarlet e Dre non era partito nel migliore dei modi.
Lui le aveva salvato la vita e lei inizialmente era stata calma, buona e riconoscente.
Recuperata però la lucidità e il battito cardiaco standard, ecco che venne fuori tutto il suo atteggiamento solito snob.
A Tybalt interessava poco il ceto sociale, l'aveva aiutata senza lo scopo di ricevere una ricompensa, men che meno quella che gli propose lei.
Per il Mercenario quell'abitazione valeva molto più di quel che sembrava alla ex Djin, perché dentro c'erano sforzi, lacrime e sangue.

Quindi l'unico pagamento che desidero è un po' di rispetto, credo che non sia nulla di improponibile, giusto?

Dopo averle risposto aspramente, la vide mettersi in piedi, arrivargli a circa due centimetri dal corpo e fronteggiare il suo sguardo.
La rossa, austera e fiera, cercò in qualche modo di metterlo in soggezione con quella sua aria di importanza, con quel carisma da nobile.

Scusami...

Era questo il gioco al quale voleva giocare? D'accordo, di sicuro il Semi Gildato Ignis non si sarebbe tirato indietro, d'altronde non per nulla aveva il Fuoco.
Le pupille si focalizzarono su di lei, l'espressione si fece ancora più grave e la voce bassa, che seppur rimanendo calda, assunse note quasi pericolose.

... Di niente.

Carisma/Fascino (30) + d20 (15) = 45


Scarlet non si trovava davanti ad uno dei soliti maschi della sua comitiva, con la stessa spina dorsale di un lombrico.
Probabilmente non le sarebbe piaciuto farsi trattare in quella maniera da lui, ma se l'era cercata, indubbiamente.
Averla a così breve vicinanza permise comunque al ragazzo di colore di osservarne meglio le fattezze e la relativa bellezza.
Il suo era un fascino opposto al proprio: pelle lattea, occhi chiari, capelli di un colore acceso.
Era poi alta, slanciata, con delle forme anteriori ben proporzionate e posteriori anche leggermente generose.
In parole povere, provare a dire che non gli facesse alcun effetto sotto certi aspetti avrebbe significato mentire a se stessi.
Ma di certo non glielo avrebbe fatto notare ed in più non ci si sarebbe focalizzato troppo, specie con l'arrivo di Hank all'improvviso.
La presenza del Muscle risultò utile non solo per avvertire la famiglia della Nygaard del pericolo, ma anche per scoprire l'entità della ragazza come Rinnegata.
Tuttavia il Kingston scelse di non chiedere per il momento cosa fosse una Rinnegata, trovandolo di poca importanza.

... Considerando il tuo fuso orario, dovrai essere stanca da morire, mettendoci anche tutta l'adrenalina accumulata.
Di sopra c'è il letto, puoi chiudere gli occhi e riposare quanto vuoi, dopo magari penseremo meglio al da farsi, d'accordo?


Accetto la tua offerta.
Puoi mostrarmi dove trovare dei vestiti... comodi?
Avrei bisogno anche del bagno per pulirmi.


Salì con lei per le scale, fino a raggiungere il soppalco dove stava il letto.
Di fronte ad esso stava una grande cassettiera e accanto ad essa una armadio piccolo a due ante, senza troppe pretese.
Nella prima erano tenute tutte le varie magliette del ragazzo, così come anche calzini o canottiere.
Poteva mettersi quello che preferisse, tanto ogni cosa avrebbe saputo di bucato, con un buon profumo pulito.
Dopo di che, scendendo, le illustrò dove fosse la porta scorrevole che dava sul bagno, un bagno di certo piccolo, minimale, ma decisamente carino.

Immagine

Era l'esempio perfetto del salva spazio, dove una tazza bidè di tipico stampo giapponese aveva fatto risparmiare un metro quadro, usato per ampliare lo spazio doccia.
Forse era la parte della casa più bella e si vedeva che fosse stata sistemata e restaurata da poco, pur non potendo di sicuro competere con le aspettative della rossa.

... Buon riposo...

Le fece quel piccolo augurio, aspettando che ella facesse con comodo e poi se ne andasse di sopra, lasciandole l'intero letto a disposizione.
Che poi, intero, era una piazza e mezza, ma per una persona da sola andava più che bene, inoltre era molto alto, sicuramente molto morbido.

Uff, sono un bel po' a pezzi anche io, non mi fermo da quasi due giorni...
Tanto qui siamo al sicuro, forse è meglio se segua il suo esempio e mi metta un po' giù...


Il divano era piccolo per uno alto come lui, ma non aveva molta altra scelta.
Si stese, con le gambe che uscivano fuori, cercando la posizione giusta e comoda, trovandola in poco tempo e sprofondando in un lungo sonno.

Circa Nove Ore Dopo

... Zzzzzzzzz...

Ehi, Dre...
... Forse so esattamente quale ricompensa offrirti per avermi salvato la vita...


Immagine

... Abbassati la zip...
... Guarda come ti ringrazio a dovere...


... Zzzzz... Mh!

Aprì gli occhi quasi di scatto, pur mantenendoli poi socchiusi con un'aria abbastanza assonnata e scombussolata.
Si tirò su, con la schiena che dava segni di leggero fastidio, sbuffando con la bocca impastata.

Ma dimmi te che razza di sogni del c***o...

Scosse la testa, dandosi un leggero pugno sulla fronte e mettendosi infine in piedi.
Percepì una strana tensione verso il basso e di riflesso abbassò gli occhi.

... Tu hai proprio bisogno di una doccia fredda amico!

Si diresse in bagno e si diede una bella sciacquata al viso così da svegliarsi definitivamente.
Poi andò nella parte del cucinotto e si prese un po' di Pepsi Max per passarsi la bocca dal post sonno.

Forse dovrei svegliarla...
... Ma, dove è andata?!


Quando si affacciò a metà delle scale non la vide dentro al letto, anzi, quest'ultimo era mezzo disfatto senza la minima traccia di Scarlet.
Salì del tutto e constatò che anche i vestiti erano spariti, segno che si fosse rivestita.
Il panico gli montò su quasi all'istante. Era preoccupato ed anche parecchio, perché lì intorno non è che fosse chissà quale ambiente chic.
Probabilmente se avesse passeggiato vestita normale non le avrebbe dato fastidio nessuno, ma con quel vestito era fin troppo appariscente.
Stava per precipitarsi fuori a cercarla quando ella stessa bussò alla porta, che lui ovviamente aprì di scatto.

Si può sapere dove sei...

... Avevo bisogno di prendere una boccata d'aria.
Ho camminato fino a raggiungere un parco.
Mi sono fermata lì per un po' e poi ho cercato di nuovo la strada di casa tua.
Non sapevo dove fosse, per questo ci ho messo tanto.


Fu un po' difficile intravedere i segni del pianto sul volto, questo perché la Nygaard rifiutò quasi per tutto il tempo il contatto visivo.
Se le fosse accaduto qualcosa fuori era certo che gliene avrebbe parlato, non aveva motivo di non farlo, quindi perché piangere?
Spavento? Tensione? Nervosismo? Ansia? Paura?
Dre intanto chiuse la porta, lieto di non averla dovuta cercare per mezza Denver.
Lo stomaco della rossa iniziò a fare un rumore interessante e quello riuscì notarlo senza nessuno sforzo particolare.

... Potrei avere qualcosa da mangiare?
Ho un po' fame.


Un po', eh?
Coraggio, siediti pure, io appronto la cena...


Si avviò nuovamente al cucinotto, aprendo il freezer. Mancava da molto e le scorte non erano tantissime.
Stava per allungare la mano verso gli hamburger surgelati quando si ricordò chi avesse come ospite a cena.

Se è una Druida allora in teoria non dovrebbe mangiare carne o pesce, giusto?
Ok, forse questa farà più al caso suo e poi anche a me non dispiace.


Immagine

Accese i fornelli ed iniziò la preparazione della zuppa di verdure, prendendo tutto il necessario, tra pentola, olio e sale.
Meno di dieci minuti e la rossa si sarebbe potuto saziare lo stomaco.

Quando potrò tornare a casa mia?

Credo che la soluzione migliore per te sia restare lontana fino a quando non arriverà la tua Guardia del Corpo.
Se hai detto che sarà tra un paio di giorni, fossi in te rientrerei appunto dopodomani.


Non aveva idea di quanto potesse pesarle avere a che fare con lui per tutto quel tempo.
Intanto prese una pagnotta sempre dal freezer, la mise a scongelare e a farsi croccante all'esterno nel piccolo forno MagiElettrico.

Immagino che tu non voglia in alcun modo restare qui...
In alternativa potrei portarti in qualche albergo nelle vicinanze che conosco...


Il piccolo tavolino pieghevole davanti al cucinotto venne aperto e Dre sistemò due sgabelli, invitandola nel frattempo ad avvicinarsi e sedersi.
Mise due tovaglioli, due bicchieri (puliti) ed una caraffa con dell'acqua a temperatura ambiente, proprio come richiesta prima da lei.

... Ecco qui, ha un bell'aspetto, no?
Mi auguro che anche il sapore sia decente...


Immagine

Ho pensato bene che tu preferissi le verdure alla carne o al pesce, vero?
... Ah, a proposito, cosa sarebbe una Rinnegata?
Avatar utente
Tybalt
Ignis Focum
Ignis Focum
 
Grado: 11+
 
Messaggi: 60
Iscritto il: 14/01/2017, 20:59

Data Utente Tipo Dado Risultato  
2018-08-25 23:06:30 Scarlet d100 16  
2018-08-25 23:04:01 Scarlet d20 5  
2018-08-25 23:02:28 Scarlet d100 99  
2018-07-29 21:00:33 Scarlet d100 8  
2018-01-31 21:06:52 Scarlet d100 77  
2018-01-28 20:24:58 Tybalt d20 12  
2018-01-28 20:18:43 Scarlet d20 17  
2018-01-21 18:13:50 Scarlet d100 11  
2018-01-18 11:43:49 Scarlet d100 14  
2018-01-12 19:16:49 Tybalt d20 12  
2018-01-11 22:18:14 Scarlet d20 16  
2018-01-08 15:31:12 Scarlet d20 1  
PrecedenteProssimo

 

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti

cron