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Roma

Messaggioda Kirie » 17/01/2018, 0:46

2113年 12月 4日 (Sabato)
Campagna Romana, Distretto Magico
Ore 17 Minuti 33


Itsuki si era dimostrato molto gentile nell'aiutare la cugina. Le aveva scritto un biglietto, facendole presente la data esatta nella quale si sarebbe potuta presentare alla famiglia degli Amakura, senza arrecare disturbo a nessuno. In quel viaggio, Hank era sempre stato al suo fianco, convinto fino all'ultimo di voler essere lui l'accompagnatore della Nonomiya, per assicurarsi che non le accadesse nulla di male. Poteva stare tranquilla con la famiglia di Itsuki, ma dopo gli ultimi avvenimenti in Giappone non c'era da essere troppo imprudenti: i Kurosawa avrebbero potuto cercarla anche lì, dunque era un bene che il Muscle fosse con lei, pur non rimanendo al suo fianco durante l'incontro con la prozia.

Tornerò qui davanti tra circa un'ora e mezza.

Hai... Arigatou Hank-san.
Mi mancherai...


Lo disse quasi con un accenno di sofferenza nella voce, mentre si lasciava andare a quel bacio imprimendoci tutto il sentimento da lei provato per l'uomo. Era spaventata, Hank avrebbe potuto leggerglielo negli occhi e sentirlo dal suo furioso batticuore nel petto. Ma aveva bisogno di risposte Kirie, risposte che solamente la nonna di Itsuki avrebbe potuto darle e per questo motivo, nonostante lasciare la sua mano fu alquanto doloroso, lo fece, sapendo bene di dover essere forte anche senza la presenza del Muscle.
Richiamava a sé quel poco di Terra che viveva dentro di lei per provare a non sentire quel battere irregolare del suo cuore, dato dalla paura e dal presentimento che molte cose sgradevoli sarebbero uscite fuori da quell'incontro. Tuttavia non c'era motivo di attardarsi ancora a lungo all'esterno della casa. La Nonomiya arrivò di fronte alla porta bussando e attendendo con educato rispetto che qualcuno venisse ad aprirle. L'aspettavano, chiaramente aveva avvisato della sua visita, ma rimase ugualmente sorpresa quando vide un Kappa domestico accoglierla all'interno dell'abitazione. Non ne vedeva uno dai tempi in cui viveva ancora con sua madre. Evidentemente gli Amakura ne possedevano uno loro che avevano deciso di portare con sé in quel nuovo mondo.

Prego, si accomodi Nonomiya-san.

Arigatougozaimasu.

Rispose in giapponese, apprezzando che l'altro avesse usato il suo nuovo cognome acquisito e seguendolo senza più fiatare nel salotto di casa. Lì, ad accoglierla, c'era un donnone dalle tipiche fattezze italiane, che esplose immediatamente in un discorsone allegro, solare e totalmente incomprensibile per la Nonomiya. Adesso si spiegava da dove Itsuki avesse preso quel suo carattere così dirompente: dalla parte italiana della sua famiglia.

'Anvedi che bella signorina!
Te devi esse la cugina de Itsuki, ve'?!


Su-Sumimasen... Wakarimasen...
[Mi dispiace... Non capisco...]


Fortuna che il suo sguardo spaesato dovette spingere la donna a capire di essersi sbagliata nel parlare in italiano, portandola a rimediare quasi immediatamente al suo errore.

Sei la cugina di Itsuki, non è così?
Piacere cara, io sono sua madre, chiamami Ester.


Il piacere è mio, signora Ester.
Sono Nonomiya Kirie, lieta di conoscerla.
Mi scuso per questa visita, spero che Amakura-san e il resto della famiglia godano di ottima salute.


Fu un vero sollievo scoprire che la donna parlasse tanto bene il giapponese. In questo modo Kirie non avrebbe dovuto sforzarsi a portare avanti una conversazione in inglese con qualcuno che, a giudicare a prima vista, possedesse un accento fortissimo in quella lingua straniera.

Mio figlio ci aveva detto che saresti passata, purtroppo però non c'è nessuno a parte me e sua nonna paterna.
Ti avrei presentato volentieri i miei due altri figli e mio marito, va beh, sarò per la prossima volta, giusto?
Gradisci una tazza di tè?
Vai a chiamare la nonna, svelto...


Mi farebbe molto piacere conoscere la famiglia di Amakura-san in un'altra occasione.
Gradirei molto una tazza di tè, la ringrazio.


Vide il Kappa allontanarsi, mentre lei si toglieva il cappotto, rivelando un vestito intero di colore bianco, con gonna a balze che le arrivava fino al ginocchio e tacco medio. Non si sedette, non ancora, aspettando l'arrivo dell'onorevole nonna di Itsuki prima di prendere posto. Nel frattempo però, la madre del ragazzo si era già lanciata in una serie di chiacchiere da pettegolona, indagando su quale tipo di rapporto ci fosse fra lei e il figlio.

Sei davvero fortunata ad essere capitata oggi, altrimenti avresti trovato seriamente un disastro!
Qui viviamo tutti assieme, ognuno ha la propria porzione di casa e l'unico ad essersene andato stabilmente è proprio Itsuki.
Mi manca sempre tanto, però sono anche orgogliosa di lui...


Amakura-san è una persona dolce, altruista e in gamba.
Posso comprendere il motivo del suo orgoglio, se fossi io suo madre proverei lo stesso sentimento nei suoi confronti.


Tra voi due c'è qualcosa?

EH? C-cosa?

Nel caso non ti preoccupare sai, io non ho nulla contro le unioni con i cugini, sono una madre moderna!

Mi... Mi dispiace, signora Ester, fra me e Amakura-san non c'è nulla.
Io... Sono già legata sentimentalmente ad un'altra persona...


Lo sguardo si fece leggermente più lucido e sereno nel pensare ad Hank, finito chissà dove a passeggiare in mezzo alle campagne romane. Quando il suo pensiero lo raggiungeva, riusciva a sentire il suo cuore calmarsi nonostante in quella casa si sentisse messo sotto pressione. Sorrise anche, un sorriso accennato, quando dei passi la spinsero a voltarsi per incontrare con lo sguardo la nonna di Itsuki. Kirie non conservava alcun ricordo dell'anziana donna mentre lei sembrava ricordare molto bene il suo volto.

... Oh cielo, Hisoka...

Mh?

Immagine


Mi dispiace... Temo che lei abbia sbagliato... persona...

Ma non avevi detto di chiamarti Kirie?

Hisoka era il nome di mia sorella, Ester...
Mi è venuto da chiamarla così perché hanno una somiglianza strabiliante...
Lo stesso taglio degli occhi, la stessa forma del viso, anche la stessa altezza...
Sono tornata indietro di cinquantacinque anni grazie a te...


Non sapeva cosa pensare Kirie. Non ricordava affatto sua nonna né la somiglianza che l'anziana diceva esserci fra lei e la defunta Hisoka. Però il suo sguardo, uno sguardo dolce e benevolo, l'accolse subito in quella casa come se fosse sempre stata di famiglia. Si sentì scaldare il cuore e un sorriso spontaneo le nacque sulle labbra, mentre la parente si avvicinava a lei, stringendole le mani con forza e continuando a fissarla negli occhi.

... Sei la benvenuta.

Grazie, onorevole nonna.
Per me è un onore poterla finalmente conoscere.


La famosa Hinako Kurosawa. Colei che aveva rotto le tradizioni della famiglia per sposare l'uomo che amava, nonostante le conseguenze del suo gesto avrebbero per sempre bandito lei ed il marito. No, non per sempre. A detta di Itsuki, sua nonna alla fine aveva deciso di perdonare la sorella e di accoglierla nuovamente in famiglia. Purtroppo era morta poco prima che potesse fare qualunque cosa, ma a giudicare dal modo in cui l'anziana donna la stesse guardando, probabilmente l'affetto per Hisoka non era mai svanito, nonostante i contrasti e il passare del tempo.

Ora che ho davanti la sua figura, ho tante domande che si affollano nella mia testa, ma nessuna riesce a raggiungere le mie labbra...
Mi sento solo emozionata di poterla chiamare nonna, in memoria della persona che ho perso tanto tempo fa.


Espresse quel concetto con sentimento, inchinandosi di fronte a lei, alla più anziana delle Kurosawa. Esilio o meno, lei rimaneva comunque una sua parente e come tale Kirie la trattò con riguardo e rispetto, ricercando forse in lei quel contatto famigliare che la madre le aveva sempre fatto mancare.

Suo nipote le ha spiegato il motivo della mia visita?

Si informò, prendendo posto a sedere e aspettando che il Kappa portasse loro il tè da bere.

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Messaggioda PnG Staff » 20/01/2018, 0:11

Sei davvero fortunata ad essere capitata oggi, altrimenti avresti trovato seriamente un disastro!
Qui viviamo tutti assieme, ognuno ha la propria porzione di casa e l'unico ad essersene andato stabilmente è proprio Itsuki.
Mi manca sempre tanto, però sono anche orgogliosa di lui...


Amakura-san è una persona dolce, altruista e in gamba.
Posso comprendere il motivo del suo orgoglio, se fossi io suo madre proverei lo stesso sentimento nei suoi confronti.


Sarei ancora più orgogliosa se si decidesse a mettere la testa a posto e darmi dei nipotini!
Non voglio fare la nonna decrepita che non capisce più niente, voglio essere una nonna sprint, super attiva!
... A questo proposito, tra voi due c'è qualcosa?


EH? C-cosa?

Nel caso non ti preoccupare sai, io non ho nulla contro le unioni con i cugini, sono una madre moderna!

Mi... Mi dispiace, signora Ester, fra me e Amakura-san non c'è nulla.
Io... Sono già legata sentimentalmente ad un'altra persona...


Ah ecco, ed io che pensavo fossi stata mandata anche per un giudizio generale della famiglia!
Mio figlio è tipo da fare cose simili, sai, senza farsi notare o capire, è un burlone!
E dove l'hai lasciato allora il tuo cavaliere?
Potevi presentarci anche lui no?


Ester, pur avendo scoperto che Kirie non fosse la possibile partner del figlio, non smise di mostrarsi incredibilmente ospitale.
Alla fine la Nonomiya era sul serio una della famiglia, anche se un po' alla lontana, quindi perché non trattarla come tale?
Certo, in cuor suo la donna sperava proprio che un giorno Itsuki arrivasse lì presentando una fidanzata, ma quella era tutt'altra storia.
La SemiGildata Terran era lì per un motivo ben specifico, nessun test, nessuna prova di giudizio.

... Sei la benvenuta.

Grazie, onorevole nonna.
Per me è un onore poterla finalmente conoscere.


I tuoi occhi celano sensazioni differenti e molteplici, ma confesso che lo stesso valga anche per me.

Ora che ho davanti la sua figura, ho tante domande che si affollano nella mia testa, ma nessuna riesce a raggiungere le mie labbra...
Mi sento solo emozionata di poterla chiamare nonna, in memoria della persona che ho perso tanto tempo fa.


Intanto Ester fece cenno ad entrambe che il tè fosse stato preparato dal Kappa e che quindi potessero intanto accomodarsi nel salone.
Avrebbe lasciato loro l'adeguata privacy, non prima di aver messo sul tavolo anche un bel vassoio pieno di biscotti di ogni genere.
L'albero di Natale già troneggiava vicino ad una finestra ed un gatto tigrato color bianco e grigio giocava con una delle palle più in basso.
Il camino acceso conferiva il giusto calore alla camera e l'unico rumore presente era quello dello scoppiettio del legno.

Suo nipote le ha spiegato il motivo della mia visita?

In maniera molto vaga, ma è pur vero che sono stata io stessa a non voler sapere troppo.
Mi è rimasta questa caratteristica, sono curiosa ma preferisco anche di gran lunga le sorprese.
Innanzitutto però volevo farti i miei più sinceri complimenti, sei cresciuta meravigliosamente.
Sei una donna splendida e che tu ci creda o meno, mi ricordi mia sorella più che mai.


Prese la teiera, versando un po' del contenuto dentro la propria tazza, poi ci mise una fettina di limone.
Era una miscela tipicamente inglese, ma la tipologia di servizio era completamente orientale ed anche piuttosto antico, pregiato.
Evidentemente Hinako doveva essersi portata quegli oggetti dal Giappone, anzi, era quasi una certezza.
Posò il ventaglio sul tavolo, poi rimise le mani in grembo, con una espressione serena ma allo stesso tempo vagamente malinconica.

Il rapporto tra me ed Hisoka è stato molto burrascoso, nessun decennio potrà mai portarmi via le memorie di quel periodo così difficile.
Lei aveva addosso il peso di una famiglia da tirare su da sola, come nostra madre prima di lei, temendo per altro il suo giudizio ogni giorno.
Non faceva nulla senza che dietro ci fosse il consenso, il bisogno di approvazione di nostra madre, a differenza mia, io me ne sono sempre tirata fuori.
Il mio era un animo ribelle, un animo libero, forse è proprio per questo che mi è venuto fuori un nipote così scapestrato, ahahah...


Itsuki non poteva proprio essere l'esempio della persona comune e mite, questo bisognava proprio dirlo.
La sua famiglia rispecchiava molte delle sue qualità e delle sue caratteristiche peculiari, ma non era di lui che si dovesse parlare.
Intanto, il gatto, terminato il gioco, si mise a gironzolare lì intorno, finendo per salire di improvviso sulle gambe di Kirie.
Nessun convenevole o permesso, si accovacciò quasi subito, facendo le fusa ad occhi socchiusi.

... Comunque, purtroppo tua madre è stata condizionata tanto da mia sorella in giovane età.
Mi sono sempre augurata che Hisoka potesse mostrare più tolleranza verso la figlia, soprattutto dopo gli errori commessi e le sofferenze subite.
Invece se n'è accorta troppo tardi e ormai Ouse era stata compromessa, probabilmente per sempre.
Non preoccuparti, Itsuki mi ha riferito del difficile rapporto travagliato e conflittuale che hai adesso con lei...


Sì, era parzialmente informata l'anziana signora, anche se il termine "travagliato" per definire il rapporto tra Kirie e la madre la diceva lunga.
Evidentemente l'Amakura non si era dilungato troppo per non appesantire lo spirito della nonna con simili racconti tanto duri e gravi.
Forse in verità Hinako sapeva o supponeva molto più di quel che si credesse, ma momentaneamente non diceva nulla di più, aspettava fosse la Nonomiya ad esporsi.
Comprensiva e saggia, si stava comportando esattamente come forse la MagiDottoressa avrebbe voluto fosse stata la madre.

Orsù allora, chiedimi quello che ti preme di più, sono qui per spegnere il tuo bisogno di risposte, di informazioni...
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Messaggioda Kirie » 20/01/2018, 19:40

La madre di Itsuki era unica nel suo genere. Kirie non aveva mai incontrato una persona tanto aperta, solare e scalmanata come Ester, se si faceva eccezione per Jean-Drew Sykes. E dire che la Nonomiya non era mai stata nemmeno ad una festa in famiglia Sykes, in quel caso si sarebbe ritrovata spaesata di fronte ad un carattere uguale a quello dimostrato dalla donna romana... Ma moltiplicato per tutti i membri della famiglia!

Mi... Mi dispiace, signora Ester, fra me e Amakura-san non c'è nulla.
Io... Sono già legata sentimentalmente ad un'altra persona...


Ah ecco, ed io che pensavo fossi stata mandata anche per un giudizio generale della famiglia!
Mio figlio è tipo da fare cose simili, sai, senza farsi notare o capire, è un burlone!
E dove l'hai lasciato allora il tuo cavaliere?
Potevi presentarci anche lui no?


Mi scuso per non averlo portato qui con me, ma era mio desiderio affrontare questo incontro da sola.
... Se per lei non è un disturbo, fra un'ora e mezza lui ritornerà a prendermi.
Posso presentarglielo, se le fa piacere.


Non si vergognava affatto di mostrarsi insieme ad Hank, anzi era orgogliosa e felice di poter dire di essere la sua compagna. Ma certe faccende di stampo famigliare -specie con la sua famiglia- sentiva di doverle affrontare senza la sua mano a stringere la propria. Non perché avesse poca fiducia nel Muscle, ma perché voleva dimostrargli di essere abbastanza forte da riuscire a cavarsela anche senza di lui. Qualunque brutta sensazione, inoltre, ella avesse avuto riguardo quell'incontro, venne spazzato via quando vide la nonna di Itsuki presentarsi e riconoscerla come sua legittima parente. Era indescrivibile l'emozione che le stava dando l'anziana donna, come se stesse conoscendo per la prima volta una parte della sua famiglia. Era così, a tutti gli effetti: Kirie sentiva il legame di sangue che scorreva fra lei e Hinako Amakura, lo percepiva tangibile pur non essendo visibile. Il sorriso tremulo le illuminò il volto e l'emozione le impediva di parlare in maniera corretta e tranquilla. In quel caso la presenza del Muscle l'avrebbe calmata e confortata ma non doveva a tutti i costi dipendere da lui.
Dopo i saluti, Kirie e Hinako si accomodarono nel salone, dove un bel caminetto era acceso, riscaldando l'ambiente tipicamente natalizio. Un bell'albero di Natale troneggiava in quella sala, ma sembrava essere in pericolo, giacché il gatto di casa pareva interessato a smuovere le decorazioni, rischiando di farle cascare tutte.

Suo nipote le ha spiegato il motivo della mia visita?

In maniera molto vaga, ma è pur vero che sono stata io stessa a non voler sapere troppo.
Mi è rimasta questa caratteristica, sono curiosa ma preferisco anche di gran lunga le sorprese.
Innanzitutto però volevo farti i miei più sinceri complimenti, sei cresciuta meravigliosamente.
Sei una donna splendida e che tu ci creda o meno, mi ricordi mia sorella più che mai.


Grazie, onorevole nonna.
Ho sempre sentito parlare dell'ineguagliabile bellezza di mia nonna, ma non ho mai pensato che io potessi assomigliarle tanto.
Purtroppo i miei ricordi su di lei sono vaghi e confusi e questo mi dà molto dispiacere...


Perché faceva così tanto fatica a ricordarla? Negli ultimi tempi ci aveva provato in tutti i modi, pensando e sforzando la memoria, tentando anche con qualche tisana che la aiutasse a concentrarsi meglio sul proprio passato. Non era servito a nulla, purtroppo, solo a farle venire un gran mal di testa e la sensazione che tutto ciò non fosse naturale. Strano pensarlo solamente adesso, ma era in quel preciso momento che la Nonomiya aveva deciso di fronteggiare il proprio passato, pur non sapendo che cosa l'aspettasse. Solamente sensazioni negative, ma questo non le impedì di proseguire. E di servirsi di una buona tazza di té caldo, pur sentendo lo stomaco chiudersi per l'agitazione e la tensione.

Il rapporto tra me ed Hisoka è stato molto burrascoso, nessun decennio potrà mai portarmi via le memorie di quel periodo così difficile.
Lei aveva addosso il peso di una famiglia da tirare su da sola, come nostra madre prima di lei, temendo per altro il suo giudizio ogni giorno.
Non faceva nulla senza che dietro ci fosse il consenso, il bisogno di approvazione di nostra madre, a differenza mia, io me ne sono sempre tirata fuori.
Il mio era un animo ribelle, un animo libero, forse è proprio per questo che mi è venuto fuori un nipote così scapestrato, ahahah...


Ma è altresì tanto buono e dolce.
In lui è rimasto lo spirito di un bambino, nonostante sia cresciuto e si sia fatto un uomo.
Amakura-san è proprio una persona speciale e sono davvero felice di poter finalmente avvicinarmi a lui, senza temere le conseguenze...


Non parlò apertamente, ma era chiaro che con conseguenze intendesse dire le minacce di sua madre. Fino ai sedici anni ne era rimasta vittima e succube, ma era riuscita, con la sua sola forza di volontà, ad andarle contro e ribellarsi al destino che lei voleva imporle. Un po' come quello che era accaduto alla stessa Ouse, con la madre Hisoka. Forse non sarebbe stata tanto da biasimare, perché in parte la madre di Kirie non era altro che il risultato delle azioni e delle scelte di sua madre prima di lei.
Nel frattempo, il gatto sembrava essersi stufato di giocare con l'albero, preferendo di gran lunga accomodarsi sulle gambe della nuova arrivata. La Nonomiya non ebbe particolari problemi a farlo salire, posando la tazza di té così che non si rovesciasse e iniziando a coccolare delicatamente il micio dietro le orecchie e sotto il mento.

... Comunque, purtroppo tua madre è stata condizionata tanto da mia sorella in giovane età.
Mi sono sempre augurata che Hisoka potesse mostrare più tolleranza verso la figlia, soprattutto dopo gli errori commessi e le sofferenze subite.
Invece se n'è accorta troppo tardi e ormai Ouse era stata compromessa, probabilmente per sempre.


Oh... Dunque l'onorevole nonna sa tutto?

Non preoccuparti, Itsuki mi ha riferito del difficile rapporto travagliato e conflittuale che hai adesso con lei...

Un rapporto difficile e travagliato si ha con una persona a cui si è affezionati.
Io temo che mia madre non mi abbia mai amato veramente.


Lo disse con tono sofferto, con qualche nota di colpevolezza perché erano molte le domande nel chiedersi che cosa avesse fatto di sbagliato per meritare un simile trattamento. Forse il fatto che fosse nata senza poteri. Forse se sua madre avesse avuto una seconda figlia, non difettosa come lei, sarebbe stata capace di amarla. Invece dopo Kirie, Ouse era stata condannata alla sterilità. Una disgrazia per una Capofamiglia in quanto uno dei suoi compiti era proprio quello di garantire una discendenza forte e rigogliosa.

Orsù allora, chiedimi quello che ti preme di più, sono qui per spegnere il tuo bisogno di risposte, di informazioni...

Adesso ne avrei tante di informazioni da chiedere...

Disse con una lieve risata, nascondendo il sorriso dietro la mano.

...Ma sono venuta qui principalmente per sapere per quale motivo mia nonna avesse chiesto all'onorevole famiglia Amakura di proteggermi.
Dopo il loro esilio, il compito è stato ricoperto dai Minazuki, un clan altrettanto valoroso e leale.
Quale pericolo temeva per la mia incolumità al punto da spingerla ad un patto che avrebbe legato per sempre Amakura-san al mio destino?


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Messaggioda PnG Staff » 21/01/2018, 23:47

Kirie era fin troppo formale per quella famiglia, o meglio, al momento solo per la madre di Itsuki, visto che era l'unica in casa, Hinako a parte.
Si esponeva con estrema cortesia e tatto, quasi ogni volta avendo timore di sbagliare qualcosa, di non essere adeguata.
Era ovvio che potesse presentare Hank a tutti quanti, anzi, Ester le disse che avrebbe predisposto la cena anche per loro due.
Naturalmente non sarebbe stato accettato un "No" come risposta, ergo la Nonomiya poteva solo sorridere e ringraziare.

Sei una donna splendida e che tu ci creda o meno, mi ricordi mia sorella più che mai.

Grazie, onorevole nonna.
Ho sempre sentito parlare dell'ineguagliabile bellezza di mia nonna, ma non ho mai pensato che io potessi assomigliarle tanto.
Purtroppo i miei ricordi su di lei sono vaghi e confusi e questo mi dà molto dispiacere...


E dire che non eri così tanto piccola al tempo.
Dovresti ricordare alcuni momenti importanti vissuti con lei.
Strano inoltre che non ti sia mai capitato sotto gli occhi un ritratto o una fotografia.
Forse dovrei averne una da qualche parte, dopo provvederò a controllare nella mia stanza.


Per adesso nessuna delle due andava a pensare, anzi, ipotizzare anche solo alla lontana che la memoria della giovane donna potesse essere stata manipolata.
Kirie si trovava lì per avere qualche info in più, avendo la possibilità di fare domande in quantità esagerata, aspettandosi risposte sincere e non evasive.
Si cominciò parlando proprio del rapporto tra le due sorelle e del comportamento diametralmente opposto nei confronti della vita e della loro madre.
Hinako si era sempre tenuta un po' distante dall'influenza materna, ma lo stesso non si poteva dire di Hisoka, un po' come accaduto tra Kirie e Ouse.

Oh... Dunque l'onorevole nonna sa tutto?

Non preoccuparti, Itsuki mi ha riferito del difficile rapporto travagliato e conflittuale che hai adesso con lei...

Un rapporto difficile e travagliato si ha con una persona a cui si è affezionati.
Io temo che mia madre non mi abbia mai amato veramente.


... Ti confesso che anche mia sorella lo pensava spesso.
Diceva che probabilmente su di te, sua figlia sfogasse tutta la frustrazione e la sofferenza ricevuta in gioventù.
Hisoka si dava molte colpe, sia nei confronti di tua madre che tue, di riflesso.
Le lettere dove mi scriveva tutto ciò le ho ancora conservate, se gradisci potrò fartele leggere.


Tanto quali segreti potevano sussistere tra la Nonomiya e la propria parente ritrovata? Nessuno.
Hinako tentava di essere per la MagiDottoressa quel piccolo punto di riferimento che sarebbe dovuto essere la sorella.
Era consapevole che fosse molto tardi, ma un animo bisognoso di affetto come quello della ex Morimoto trovava sempre positività in certe riconquiste.
Ma a parte ciò, quale sarebbe stato il punto di partenza nella conversazione viva tra le due orientali?

... sono venuta qui principalmente per sapere per quale motivo mia nonna avesse chiesto all'onorevole famiglia Amakura di proteggermi.
Dopo il loro esilio, il compito è stato ricoperto dai Minazuki, un clan altrettanto valoroso e leale.
Quale pericolo temeva per la mia incolumità al punto da spingerla ad un patto che avrebbe legato per sempre Amakura-san al mio destino?


A quel punto, la donna anziana emise un leggero sospiro, prendendo del tempo.
Doveva in un certo senso preparare il discorso, bevendo un sorso di tè caldo mentre il gatto continuava nella sua opera di farsi coccolare.
Gli occhi di Hinako si spensero un poco, segno evidente che non stesse pensando a qualcosa di tanto bello.
Annuì, piano, come a voler dire a se stessa "È giusto, presto o tardi l'avrebbe chiesto, quindi meglio parlarne immediatamente".

... Tua madre è una donna profondamente corrotta, Kirie.
Il Clan dei Minazuki è valoroso, importante, affidabile e onorevole... Ma è stato scelto principalmente per la sua cecità.
Hisoka al tempo lo assoldò sapendo perfettamente che non avrebbe mai fatto domande o non si sarebbe mai impicciato degli affari interni, come gli Amakura.
Il fatto che i Minazuki avessero ottenuto un tale ruolo ponendoli sul podio delle famiglie guerriere più potenti del Giappone sarebbe bastato come specchio per le allodole.


Quella prima parte della spiegazione servì essenzialmente per far comprendere alla Nonomiya che di intrighi, nella famiglia, ce n'erano sempre stati.
Oltre al disonore di aver accettato di vivere una relazione con una Kurosawa, Hinako appunto, c'era un altro motivo per cui Gohan Amakura fu allontanato.
La loro famiglia, ormai vincolata ai Kurosawa da generazioni, viveva attivamente la realtà al suo interno e non stava zitta quando qualcosa risultava strana, fuori luogo.
Quindi perché non far avanzare un'altra famiglia la quale, pur di avere quel primato assoluto, si sarebbe fatta gli affari suoi, eseguendo gli ordini senza fiatare?

... Ho saputo che l'attuale esponente dei Minazuki è un uomo saggio e probabilmente più accorto.
Suo padre cominciò a metterlo in guardia già da qualche anno, in merito a missive che si scambiarono lui ed il mio defunto marito.
Ma questo non vuol dire che ad oggi i Minazuki possano sapere cosa tua madre escogiti o cosa lei effettivamente voglia dalla propria famiglia, da te.
Hisoka sapeva che chiedere a loro di proteggerti potesse essere pericoloso e difficoltoso. Troppo esposti, troppo in luce, troppo poco informati.
Gli Amakura rappresentavano una risorsa segreta e perfetta da sfruttare, ecco perché tua nonna chiese a noi di provvedere alla tua difesa.
Tua nonna aveva capito, verso la fine dei suoi giorni, che sua figlia non si sarebbe fermata davanti a nulla pur di ottenere quello che desiderasse, ovvero il potere.
Tu sei sempre stata la sua carta vincente da giocare, la sua garanzia, ma doveva anche essere capace di controllarti e di spingerti a restare in ombra.


In quel preciso istante, mentre parlava, Hinako si accorse di un dettaglio molto strano e particolare.
Una farfalla svolazzava attorno a Kirie, ma non era una farfalla normale, bensì sembrava come apparire da un antico film su pellicola bianca e nera.
Assottigliò lo sguardo per appena un secondo, facendo quasi scambiare quell'occhiata per un semplice gesto di stanchezza.
Non disse nulla, decise di rimandare, sapendo bene che le prossime sue parole non sarebbero state facili da digerire per la ex Morimoto.

... Hisoka aveva dato disposizione verbale che fossi tu a succederle, al momento della sua morte, Kirie.
Avrebbe voluto comunicarlo globalmente a tutta la famiglia, ad ogni Clan, come anche la sua riconciliazione con me e con gli Amakura.
Ma... Stranamente... Tre giorni prima di questo evento, ella perse la vita, indebolita da un virus magico sconosciuto.
Ouse era stata informata per prima di questa scelta e... Temo proprio che possa c'entrare lei con la morte di mia sorella.


Attese che la giovane MagiDottoressa accusasse quel colpo.
Certo, non c'erano prove effettive a confermare quella realtà, ma una persona buona come Hinako non avrebbe mai dato una notizia shock così, senza fondamenti seri.
Purtroppo il suo sguardo era eloquente, sapeva che probabilmente avesse ragione e Kirie era meglio che lo capisse e lo accettasse.
Sua madre con molta probabilmente si era macchiata del peccato non solo di assassinio, ma anche matricidio.

Hisoka credo che se lo aspettasse, o forse no, ma lo mettesse in conto come follia da valutare anche solo all'1%.
Per questo motivo fece promettere a mio marito che, qualora fosse deceduta prima della comunicazione ufficiale, Itsuki ti avrebbe protetta.
Sapeva che se fosse successo l'inevitabile, con molta probabilità non ci fosse per nulla da fidarsi di una donna al comando come tua madre.
Temeva per la tua incolumità, temeva per il tuo futuro, voleva in qualche modo espiare i propri peccati, fra questi l'aver tramutato sua figlia in una assassina.
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Messaggioda Kirie » 23/01/2018, 14:47

Purtroppo i miei ricordi su di lei sono vaghi e confusi e questo mi dà molto dispiacere...

E dire che non eri così tanto piccola al tempo.
Dovresti ricordare alcuni momenti importanti vissuti con lei.
Strano inoltre che non ti sia mai capitato sotto gli occhi un ritratto o una fotografia.
Forse dovrei averne una da qualche parte, dopo provvederò a controllare nella mia stanza.


Mi farebbe molto piacere poterne vedere una, grazie.

Non disse che non possedeva sue fotografie perché la madre aveva provveduto a nascondere tutto. Forse c'era un solo ritratto di sua nonna in casa Kurosawa, ma era una fotografia che la ritraeva già anziana e dunque difficile per riconoscere come fosse stata in gioventù. Kirie non poteva fare alto che chinare il capo e bere ancora il suo té, trovando strano sì di non possedere alcun ricordo di sua nonna, se non qualcuno sporadico e confuso. Ne ricordava la presenza costante, ma mai vicina. Ne ricordava la schiena un po' ricurva a causa del'età, ma non il suo volto rugoso. Nessun sorriso, nessuno sguardo, nemmeno una parola dolce. Era come se Hisoka fosse stata per lei un fantasma che abitava con loro, ma la cui presenza fosse effimera quanto la nebbia.
Effimero dunque era anche il rapporto fra la nonna e la nipote. Ed inesistente il rapporto fra la figlia e la madre, come spiegò anche ad Hinako.

Io temo che mia madre non mi abbia mai amato veramente.

... Ti confesso che anche mia sorella lo pensava spesso.
Diceva che probabilmente su di te, sua figlia sfogasse tutta la frustrazione e la sofferenza ricevuta in gioventù.
Hisoka si dava molte colpe, sia nei confronti di tua madre che tue, di riflesso.
Le lettere dove mi scriveva tutto ciò le ho ancora conservate, se gradisci potrò fartele leggere.


... Davvero potrei?
Non voglio arrecare nessun disturbo...


In fondo si trattava pur sempre di posta privata, insistere troppo sarebbe stato maleducazione da parte della Nonomiya. Ma non poteva nascondere a sé stessa la forte curiosità che la assalì al pensiero di leggere quelle lettere. Non tanto per il loro contenuto, quanto per conoscere un po' quella persona che, fino a pochi mesi prima, credeva essere una figura ben distante e lontana da sé. Una persona che non aveva lasciato alcuna traccia o segno nella propria vita, mentre invece -stava scoprendo- non era affatto così.
Si era preoccupata per lei, per qualcosa che poteva accaderle e che Kirie ignorava. Con quel gesto, aveva dimostrato che ci tenesse molto alla nipote, seppur i ricordi della MagiDottoressa dicessero il contrario. Dunque che cosa l'aveva spinta a prendere una simile decisione verso di lei, decisione che le era stata tenuta nascosta fino a quel momento? Lo chiese all'unica persona in grado di risponderle, la sorella della defunta Hisoka. La quale, di fronte quella domanda, aggravò il proprio sguardo ed il proprio spirito, conscia che le sue parole non sarebbero state belle da sentire per la giovane parente.

... Tua madre è una donna profondamente corrotta, Kirie.
Il Clan dei Minazuki è valoroso, importante, affidabile e onorevole... Ma è stato scelto principalmente per la sua cecità.
Hisoka al tempo lo assoldò sapendo perfettamente che non avrebbe mai fatto domande o non si sarebbe mai impicciato degli affari interni, come gli Amakura.
Il fatto che i Minazuki avessero ottenuto un tale ruolo ponendoli sul podio delle famiglie guerriere più potenti del Giappone sarebbe bastato come specchio per le allodole.


Gli intrighi avevano sempre fatto parte del quotidiano dei Kurosawa. Kirie ne era a conoscenza, ma se n'era anche tenuta ben lontana, conscia di non volere per sé stessa un futuro come quello dipinto dalla madre per lei. Conosceva anche i Minazuki, l'attuale Guardia del Corpo e l'erede che avrebbe preso il posto del padre se lei fosse diventata Capofamiglia. Una persona sveglia, in gamba, poco più grande di lei. Una donna. La prima, dacché lei sapesse, che avrebbe ricoperto quel ruolo. Non sapeva quale motivo avesse spinto i Minazuki a sceglierla, ma li aveva segretamente apprezzati per il coraggio di rompere una tradizione secolare come quella.

... Ho saputo che l'attuale esponente dei Minazuki è un uomo saggio e probabilmente più accorto.
Suo padre cominciò a metterlo in guardia già da qualche anno, in merito a missive che si scambiarono lui ed il mio defunto marito.
Ma questo non vuol dire che ad oggi i Minazuki possano sapere cosa tua madre escogiti o cosa lei effettivamente voglia dalla propria famiglia, da te.
Hisoka sapeva che chiedere a loro di proteggerti potesse essere pericoloso e difficoltoso. Troppo esposti, troppo in luce, troppo poco informati.
Gli Amakura rappresentavano una risorsa segreta e perfetta da sfruttare, ecco perché tua nonna chiese a noi di provvedere alla tua difesa.
Tua nonna aveva capito, verso la fine dei suoi giorni, che sua figlia non si sarebbe fermata davanti a nulla pur di ottenere quello che desiderasse, ovvero il potere.
Tu sei sempre stata la sua carta vincente da giocare, la sua garanzia, ma doveva anche essere capace di controllarti e di spingerti a restare in ombra.


Essere protetta dalla propria stessa madre.
Sua nonna era stata troppo accorta e paranoica oppure conosceva qualcosa di Ouse che tutti loro ignoravano? Kirie non sapeva bene come prendere quelle parole appena pronunciate. Sembrava che l'anziana Hinako avesse bisogno di riposare, dal modo in cui strizzò gli occhi per la stanchezza. Non comprese che il motivo era una strana farfalla, la quale le volteggiava intorno, invisibile.

Vuole fermarsi, onorevole nonna?
Se si sente troppo stanca, non deve sforzarsi a parlare con me.


Le disse, premurosa e gentile, invitando l'altra al riposo se ne avesse avuto bisogno. Ma Hinako era una persona forte, nonostante l'età, e pronta a proseguire il racconto. Perché la parte peggiore doveva ancora venire e stava per essere svelata totalmente alla dolce ed innocente Kirie.

... Hisoka aveva dato disposizione verbale che fossi tu a succederle, al momento della sua morte, Kirie.

Co... Cosa?

Il gatto che le si era appollaiato sulle gambe emise un verso infastidito quando la giovane donna smise di carezzarlo. Lo sguardo era incredulo e perso, come se ritenesse la frase appena detta da Hinako impossibile ed inaccettabile.
Lei, erede diretta? E come avrebbe potuto, senza i suoi poteri?

Avrebbe voluto comunicarlo globalmente a tutta la famiglia, ad ogni Clan, come anche la sua riconciliazione con me e con gli Amakura.
Ma... Stranamente... Tre giorni prima di questo evento, ella perse la vita, indebolita da un virus magico sconosciuto.
Ouse era stata informata per prima di questa scelta e... Temo proprio che possa c'entrare lei con la morte di mia sorella.


Onorevole nonna... Questa è un'accusa molto pesante da fare... ad una persona...

Sua madre. La stessa madre che l'aveva messa al mondo, che l'aveva cresciuta, per la quale aveva cercato di essere perfetta, di essere docile, di essere ubbidiente, pur di ottenere il suo amore. Era una donna priva di pietà e sentimento, piena di rancore e invidia, ma da qui fino a raggiungere anche lo stato di folle omicida risultava essere ugualmente un passo tanto, troppo lungo. Non riusciva ad accettare quell'idea, ma era anche normale. Nessuno sarebbe riuscito a farlo, men che meno una persona come la Nonomiya, le cui debolezze le avevano impedito di riconoscere il male annidato dentro l'animo nero di sua madre. No anzi, lo aveva percepito. Percepiva che lei non fosse totalmente buona. Ma non sapeva quantificare la profondità della sua oscurità interiore.

Hisoka credo che se lo aspettasse, o forse no, ma lo mettesse in conto come follia da valutare anche solo all'1%.
Per questo motivo fece promettere a mio marito che, qualora fosse deceduta prima della comunicazione ufficiale, Itsuki ti avrebbe protetta.
Sapeva che se fosse successo l'inevitabile, con molta probabilità non ci fosse per nulla da fidarsi di una donna al comando come tua madre.
Temeva per la tua incolumità, temeva per il tuo futuro, voleva in qualche modo espiare i propri peccati, fra questi l'aver tramutato sua figlia in una assassina.


... Mia nonna... Non ha trasformato nessuno... in un assassino...
Una persona... in grado di provare amore... per un rifiuto come me... Non può essere stata a sua volta... tanto malvagia...


Stava forse ricordando qualcosa Kirie? Riusciva forse a ricordare la gioia e le risate e i momenti felici passati con Hisoka, a leggere, studiare, imparare tutto quello che c'era da sapere sul mondo dei Kurosawa e su quello che le circondava? Ricordava forse gli sguardi d'amore, gli slanci d'affetto di un'anziana signora che aveva fatto della nipote la sua unica speranza e luce?
No, non ricordava assolutamente nulla la MagiDottoressa. Ma non le serviva ricordare per credere che Hisoka non potesse essere stata un mostro tale da dare vita ad un altro mostro peggiore del primo. Perché se veramente sua madre fosse stata lei la matricida, l'inferno avrebbe dovuto inghiottire la sua anima all'istante e avrebbe dovuto lasciare al suo posto un corpo vuoto, senz'anima. Esattamente come era stata lei nell'attimo in cui aveva ucciso il sangue del suo sangue.

Perdonatemi...

Le stava venendo da piangere. Che maleducata. Abbassò ancora di più il capo, stringendo forte i denti e le palpebre per impedirsi di lasciar cadere anche solo una lacrima. La mano stretta a pugno contro la propria bocca e il respiro che di tanto in tanto si spezzava in un singhiozzo. Che cosa avrebbe pensato di lei Hank-san? Come l'avrebbe guardata se avesse saputo che ella discendeva da un sangue così tanto marcio e corrotto? Avrebbe perso stima di lei, come lei ogni briciolo di affetto per la madre? Era un pensiero che la terrorizzava, ma su cui non poteva focalizzarsi. C'era qualcosa che in tutta quella storia non quadrava affatto, ovvero la questione dei suoi poteri. Lei non ce li aveva, come aveva potuto dunque la nonna scegliere proprio Kirie come sua legittima erede?

Onorevole nonna, c'è qualcosa che mi sfugge nel racconto che lei mi ha fatto.
Mia nonna non può aver scelto me come... suo diretto successore al ruolo di Capofamiglia.
Si sbaglia, non è possibile perché io non possiedo il potere dei Kurosawa.
... Io non ho i poteri di una Divinante...


Forse la nonna aveva fatto male i suoi calcoli. Forse credeva che la nipote fosse speciale, mentre invece era una comunissima strega come tante, senza nulla che la distinguesse. A parte il suo cognome, il quale però non le apparteneva affatto, considerando che nel suo sangue la magia della Divinazione non si era sviluppata.

... È... È possibile che lei... si sia sbagliata?

In quel caso, sarebbe stata uccisa invano. Sarebbe stata uccisa per colpa sua, per una discendente inutile ai fini di proseguire la tradizione di famiglia.
Se davvero sua madre fosse stata un'assassina, a darle la spinta finale per diventarlo non era stata Hisoka.
Era stata lei.
E inutilmente.

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Messaggioda PnG Staff » 23/01/2018, 23:14

... Hisoka aveva dato disposizione verbale che fossi tu a succederle, al momento della sua morte, Kirie.

Co... Cosa?


Purtroppo Kirie aveva sentito molto, molto bene.
Hinako non sembrava affatto una persona capace di esprimersi in verità lontanamente possibili, ma verità concrete, altamente probabili.
Nascondere quel segreto alla nipote avrebbe significato volere a tutti i costi che si trovasse in costante pericolo.
La Nonomiya sarebbe uscita da quella abitazione molto scossa, ma allo stesso tempo anche più protetta.

Ouse era stata informata per prima di questa scelta e... Temo proprio che possa c'entrare lei con la morte di mia sorella.

Onorevole nonna... Questa è un'accusa molto pesante da fare... ad una persona...

Lo so... E non ti chiedo di credermi ciecamente, perché immagino quanto possa essere assurdo anche solo concepire una cosa del genere.
Ma anni ed anni di ragionamenti, pensieri, dialoghi con il mio defunto marito, non hanno fatto che confermare questa mia ipotesi.
Non ti chiedo di credere, Kirie, ma per lo meno di prendere spunto da questa possibilità in modo da fortificare il tuo spirito.


In modo tale che, qualora si fosse scoperto sul serio un incubo simile, ella fosse stata pronta ad accettarlo, subendo un immenso dolore, ma con consapevolezza.
Hinako desiderava solamente mettere in guardia la nipote, anzi, quasi si malediva per non essere stata lei a cercarla prima, attraverso il nipote.
Forse la paura di tornare in mezzo a quel mondo viscido e tremendo l'aveva attanagliata, poteva essere biasimata per quello?
Ma ormai la ex Morimoto stava lì, quindi tutto ciò che poteva fare per meritarsi il perdono era parlare e non tralasciare nulla.

Temeva per la tua incolumità, temeva per il tuo futuro, voleva in qualche modo espiare i propri peccati, fra questi l'aver tramutato sua figlia in una assassina.

... Mia nonna... Non ha trasformato nessuno... in un assassino...
Una persona... in grado di provare amore... per un rifiuto come me... Non può essere stata a sua volta... tanto malvagia...


Forse, in quel preciso istante, se Kirie si fosse concentrata, avrebbe potuto percepire un basso verso di disapprovazione da parte del compagno.
Lui odiava sentirla parlare così, in quei termini, riferita a se stessa, infatti sedava sempre la questione quando vedeva che stesse degenerando.
Anche Hinako rimase molto sorpresa e colpita da una simile uscita della MagiDottoressa, assottigliando appena lo sguardo, pensierosa.
Non replicò, preferì momentaneamente andare avanti, mentre ancora quella farfalla volava di tanto in tanto attorno a Kirie, placida ma instancabile.

Perdonatemi...

No, non credo di dover essere io a perdonarti, Kirie.
E penso che nemmeno tu debba continuare a cercare di perdonarti per crimini che non hai commesso.


Se la giovane donna si rivolgeva verso di sé in quel modo, evidentemente qualcun altro l'aveva fatta sentire talmente tanto sbagliata nel tempo.
Non c'erano molte altre spiegazioni, ma attaccare ancora Ouse avrebbe significato probabilmente chiudere quella conversazione in anticipo.
Hinako non voleva rischiare di mandarla via, anzi, voleva che restasse quanto più possibile perché le parole forse erano appena all'inizio.
Anche perché la Nonomiya viveva in una realtà alternativa e distorta che era meglio cominciasse ad accantonare, ovvero quella di non valere niente.

Onorevole nonna, c'è qualcosa che mi sfugge nel racconto che lei mi ha fatto.
Mia nonna non può aver scelto me come... suo diretto successore al ruolo di Capofamiglia.
Si sbaglia, non è possibile perché io non possiedo il potere dei Kurosawa.
... Io non ho i poteri di una Divinante...


... Non possiedi... Il potere dei Kurosawa...

... È... È possibile che lei... si sia sbagliata?

Tu pensi dunque di non avere poteri, bambina cara?


Sconcertata, la vecchia signora scosse un po' la testa, osservando Kirie con occhi più lucidi, carichi di mistero e domande.
Decise di rimettersi in piedi e nello stesso momento anche il gatto si alzò, scendendo dalle gambe della Nonomiya.
Fece cenno silenzioso alla giovane donna di seguirla e così salì le scale, dirigendosi verso la propria camera.
La aprì, così che entrambe potessero entrare e diede disposizione al Kappa di avvertire Ester di non disturbarle per nessun motivo.

Immagine

... Ora siediti, per prima cosa ti mostrerò una fotografia di tua nonna, dopo di che...

Un sospiro, quasi affaticato, ma non per stanchezza, quanto per sconcerto.

... Parleremo della tua ultima domanda...

Andò a rovistare dentro la cassettiera, in mezzo ai propri oggetti personali.
La voce si fece quasi subito più morbida, malinconica, a metà tra il triste e il divertito.
C'era un motivo specifico per cui fosse così tanto più dolce nello sguardo e nel tono.
Ricordi che appartenevano ad un periodo prezioso più di tutto l'oro del mondo.

Il più grande ed unico amore di mia sorella era un bravissimo fotografo...
Non lo faceva di professione, ma sapeva catturare le immagini in maniera straordinaria...
A dire il vero, Hisoka ogni volta si chiedeva se fosse più bravo a cantare e suonare oppure a fotografare...
Questo è uno degli scatti che le fece a tradimento, durante il loro breve periodo di fidanzamento...


Hinako si avvicinò a Kirie, probabilmente già seduta, portandole davanti una fotografia con effetto bianco e nero.
La Nonomiya sarebbe rimasta sconcertata dalla incredibile somiglianza tra sé e sua nonna.
Erano davvero due gocce d'acqua ed anche le espressioni erano assolutamente identiche.
La nonna era giusto leggermente più bassa, 161 cm, ma per il resto...

Ti ricordano nulla queste due orecchie a sventola, tesoro?

Immagine

Oh, ma non ho finito...
Questo invece è un ritratto disegno di quando Hisoka aveva 17 anni...
L'opera non è del fotografo, ma proprio di Gohan, il mio defunto marito...
Non ci credi tanto ti somigli, è vero?


Immagine

Le lasciò quelle due immagini, regalandogliele, sì, volle che fosse lei a tenerle perché meritava di avere ricordi della nonna.
Hinako d'altronde aveva altri documenti da qualche parte, bastava semplicemente cercarli, la rassicurò molto su questo.
Poi, messasi comoda anche lei, tornò ad essere un po' più seria in volto, osservandola attentamente.
Ricercò il suo sguardo, poi le prese entrambe le mani con le proprie.

Kirie... Io posso assicurarti che i poteri non ti sono mai mancati, quando eri giovane, anzi, piccola piccola...
... Le tue doti divinatorie si manifestarono per la prima volta intorno ai tuoi quattro anni...
Avevi dei poteri rigogliosi, una Kurosawa che nulla poteva invidiare alle generazioni passate.
Perché affermi di non possederli più? Ti è forse accaduto qualcosa?


Purtroppo la Nonomiya non ebbe modo di rispondere, non subito almeno.
Uno strano groppo alla gola le si formò improvvisamente e con una tachicardia accelerata, avvenne qualcosa di straordinario.
Proprio come quando, tempo prima, aveva visto cantare Hank, anzi, differente ma analogo.
Un flash, che la trasportò per alcuni secondi in un luogo ed in un tempo diversi.

Immagine

Sembri così tanto entusiasta, sorella mia!

Lo sono, Hinako, altro che se lo sono...
Quando sto con lui mi sento felice, ma soprattutto difesa, protetta...


Una panchina di un giardino, un grande giardino, forse quello attorno al grande castello dei Kurosawa.
Kirie si trovava nel corpo della nonna Hisoka e parlava secondo degli eventi trascorsi con la Hinako del passato.
Erano entrambe vestite con abiti eleganti e tipici. Poteva sentire Hisoka fremere di sentimento, gioire nel più profondo del cuore.
A giudicare dall'aspetto di Hinako dovevano aver avuto all'incirca 16 anni.

Ti ha completamente stregata, si vede proprio tanto...

È così giovane ma ha già un così alto senso di giustizia, coraggio, intraprendenza!
Non pensavo che un Gaijin potesse fornire sorprese così meravigliose...
Credo di essermi innamorata al primo sguardo, Hinako...
Mi trovi patetica, forse?


Perché mai dovrei? È forse patetico chi decide di inseguire la felicità ovunque essa si trovi?

Hai ragione... E la mia felicità è lui... La mia anima gemella... La mia roccia...


Quei ricordi sfumarono quasi in un soffio, come trascinati via dal vento.
La Nonomiya aveva appena avuto accesso ad una pratica Divinatoria nota come "Trasmigrazione Temporale".
Probabilmente il contatto con la vecchia signora le aveva permesso di innescare il tutto, ma possibile che fosse tutta lì la spiegazione?
Con Hank non c'era stato nessun intervento esterno, ma allora, cosa le stava succedendo?

Kirie?
Cara?
Mi ascolti?
Cosa ti prende?


Già, cosa le stava prendendo?
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Messaggioda Kirie » 28/01/2018, 12:30

La sensazione di malessere che l'aveva pervasa nei giorni prossimi a quell'incontro si era rivelata in qualche modo esatta. Hinako Amakura era una donna buona, gentile, disponibile, ma portatrice di notizie riguardanti il passato di Kirie che avrebbero gelato il sangue a chiunque. La nonna di Itsuki, infatti, affermò con sicurezza che la morte di Hisoka, parente stretta della Nonomiya, fosse stata ad opera della stessa madre della MagiDottoressa. Una notizia che sconvolse la giapponesina, portandola in un primo momento a rifiutare una simile eventualità.
Sua madre era sempre stata una donna crudele e priva di pietà, ma non per questo poteva essere definita un'assassina. Uccidere qualcuno, la propria stessa madre poi, era un atto abominevole, contro natura. Non poteva davvero essere arrivata a tanto per conquistare il potere, un potere che secondo le stesse indiscrezioni di Hinako, sarebbe dovuto passare completamente nelle mani di Kirie, come discendente diretta di sua nonna. Per questo Hisoka, alla fine, aveva chiesto aiuto alla sorella e alla famiglia di lei, per garantire l'incolumità della nipote che, a detta della sorella, tanto aveva amato in vita.

Temeva per la tua incolumità, temeva per il tuo futuro, voleva in qualche modo espiare i propri peccati, fra questi l'aver tramutato sua figlia in una assassina.

... Mia nonna... Non ha trasformato nessuno... in un assassino...
Una persona... in grado di provare amore... per un rifiuto come me... Non può essere stata a sua volta... tanto malvagia...


Era difficile trattenere le lacrime e ancora più difficile fu ignorare il verso di disapprovazione che avrebbe fatto Hank se l'avesse sentita parlare in quel modo di sé stessa. Le sovvenne un sorriso, al pensiero, perché riusciva perfettamente ad immaginare non soltanto quel verso, ma anche l'espressione, l'indurirsi dei suoi lineamenti e lo sguardo farsi più scuro, ma mai tenebroso, mai cattivo. Il sorriso le permise di contrastare le lacrime e di riprendere un po' il controllo di sé, scusandosi con l'anziana donna per aver avuto quella reazione tanto esagerata.

Perdonatemi...

No, non credo di dover essere io a perdonarti, Kirie.
E penso che nemmeno tu debba continuare a cercare di perdonarti per crimini che non hai commesso.


Sì....

Fece un breve cenno con il capo, tenendo basso lo sguardo. In modi diversi, ma glielo ripeteva anche il Muscle quel singolo e semplice concetto. Tuttavia non era così semplice sradicare dalla propria psiche, dal proprio essere, 28 anni passati in questo modo, con l'ombra di sua madre a ricordarle che lei senza i poteri era una persona totalmente inutile.
Allora per quale motivo sua nonna aveva deciso di lasciare il ruolo di Capofamiglia direttamente a lei? Qualcosa non stava quadrando nella spiegazione che le stava dando Hinako e questo la spinse a domandarlo all'anziana stessa. La quale si dimostrò sconcertata dalle affermazioni della ex-Morimoto.

... Non possiedi... Il potere dei Kurosawa...

... È... È possibile che lei... si sia sbagliata?

Tu pensi dunque di non avere poteri, bambina cara?

Non lo penso, onorevole nonna, ne sono più che certa.
Non ho mai avuto una premonizione.
Non ho mai avuto una visione del passato.
Non sono mai riuscita nemmeno ad interpretare i segni, usando le foglie del tè o altre mantiche divinatorie.


La nonna di Itsuki scelse di non rispondere per il momento. Si alzò in piedi, con lentezza, e altrettanto fece Kirie, libera di muoversi anche perché il gatto di casa scese giù dalle sue gambe. Non mise alcuna fretta alla parente, non essendo nelle sue corde. Per educazione rimase in silenzio, seguendola nella sua stanza privata di stampo tipicamente giapponese. Lì nessuno le avrebbe disturbate.

... Ora siediti, per prima cosa ti mostrerò una fotografia di tua nonna, dopo di che... Parleremo della tua ultima domanda...

Un altro cenno del capo, poi prese posto di fronte al chabudai, il tavolinetto basso. Si sistemò in ginocchio sul morbido cuscino che stava per terra, dimostrando la splendida educazione tipicamente nipponica ricevuta fin da bambina. Era in fondo una Kurosawa di sangue e questo avrebbe ricordato ad Hinako quanto in famiglia si tenesse alle tradizioni.

Il più grande ed unico amore di mia sorella era un bravissimo fotografo...
Non lo faceva di professione, ma sapeva catturare le immagini in maniera straordinaria...
A dire il vero, Hisoka ogni volta si chiedeva se fosse più bravo a cantare e suonare oppure a fotografare...
Questo è uno degli scatti che le fece a tradimento, durante il loro breve periodo di fidanzamento...


In piedi, di fronte ad un cassettone, l'anziana donna stava rovistando alla ricerca di fotografie da poter mostrare alla parente, testimonianze palesi della somiglianza fra Kirie e la defunta Hisoka. Parlava del compagno di lei come se non ci fosse più, come se quell'uomo non fosse lo stesso che Hisoka aveva poi sposato, mettendo al mondo i suoi due figli, Ouse la primogenita e Tadashi, il secondogenito. Lo zio di Kirie, quello che la Nonomiya aveva tanto amato e perduto solamente pochi anni prima, gettando nello sconforto più assoluto lei e la zia.
Mentre parlava, Hinako assunse un tono dolce, morbido, a tratti nostalgico, ricordando forse i bei momenti passati insieme alla sorella maggiore. Evidentemente, nonostante le incomprensioni ed i dolori, l'affetto che sussisteva fra le due era forte e profondo, al punto tale da superare anni e anni di separazione dopo delle semplici scuse e un perdono.
In parte invidiò per quello Hinako: anche lei avrebbe tanto voluto avere una sorellina con cui condividere le proprie gioie e i propri dolori. Purtroppo la madre pareva essere stata colpita dall'infertilità dopo aver messo al mondo la sua primogenita, togliendole per sempre quella possibilità.

Ti ricordano nulla queste due orecchie a sventola, tesoro?

È incredibile...

Prese la foto con delicatezza dalle mani rugose dell'anziana, fissando per diversi secondi l'immagine stampata. Era assurda la somiglianza che c'era fra lei e la nonna defunta. Una somiglianza tale da farle credere di essere gemelle, piuttosto che nonna e nipote. Era più bassa, ma i lineamenti, le espressioni, persino lo stesso taglio di capelli: erano simili in tutto. E poi, le orecchie a sventola, sì. Quelle erano tipicamente sue, ma a quanto pare anche la nonna le aveva avute e questo la fece sorridere commossa.

Oh, ma non ho finito...
Questo invece è un ritratto disegno di quando Hisoka aveva 17 anni...
L'opera non è del fotografo, ma proprio di Gohan, il mio defunto marito...
Non ci credi tanto ti somigli, è vero?


Scosse la testa, ancora rapita da quella scoperta. Era molto bravo il nonno di Itsuki nel disegnare ed era quasi strano pensare che avesse fatto un ritratto alla donna che un giorno poi lo avrebbe bandito per sempre dalla propria famiglia. Doveva essere stata una decisione molto sofferta per Hisoka, a giudicare dal sorriso che stava rivolgendo a Gohan in quel ritratto. Dovevano essere molto legati l'uno all'altro, un legame che forse anche Itsuki aveva tentato di replicare quando erano bambini.

Non sapevo che fra le innumerevoli qualità dell'onorevole Amakura ci fosse anche l'abilità nel disegno.
... C'era tanta amicizia fra l'onorevole Amakura e mia nonna?


Chiese poi conferma delle sue ipotesi ad Hinako, la quale una volta data la risposta le regalò anche quei due ricordi della sua vita passata. Il gesto lasciò Kirie sbigottita ed imbarazzata, sentendosi quasi una ladra a rubare i ricordi appartenenti ad un'altra persona. Uno di questi, poi, era stato fatto direttamente dal suo defunto marito. Separarsene non sarebbe stato semplice eppure l'anziana donna lo fece, convinta che la Nonomiya avesse il diritto di conservare anche lei dei ricordi di quella persona speciale che poco ricordava.

Grazie onorevole nonna...
Terrò a cuore questo dono e lo tratterò come è giusto che sia.
Verrà conservato in maniera che non possa rovinarsi, mai.


Un altro breve inchino e poi un sorriso più caldo, sincero, proveniente direttamente dal cuore spesso maltrattato e ferito della ex-Morimoto. Nonostante avesse ricevuto soltanto brutte notizie da quando era arrivata in quella casa, il regalo appena ricevuto riusciva a donare serenità e felicità alla MagiDottoressa, la quale sentiva sempre la mancanza di quei ricordi del passato e che adesso erano diventati ancora più importanti e fondamentali. Se prima infatti si era sempre basata su ciò che la madre le aveva detto della nonna, ora stava scoprendo che Ouse le aveva sempre mentito, asserendo che la donna fosse stata sempre lei per una figura fredda e distante. L'aveva privata dunque della possibilità di credere che qualcuno in quella famiglia le volesse bene, nonostante la sua anomalia. Lentamente stava iniziando a maturare un forte risentimento nei confronti di quella donna, un risentimento che stava prendendo piede dentro di lei a piccoli passi, senza che ella riuscisse a rendersene conto.
Non ci fu comunque il tempo per concentrarsi sulla propria interiorità, per via di quello che le disse Hinako poco dopo. Le prese le mani, stringendole calorosamente e venendo ricambiata dalla stessa Kirie, ma lo sguardo dell'anziana donna e il suo tono di voce stavano rivelando un fondo di preoccupazione sincera e profonda.
Perché la Nonomiya era sempre stata convinta di non possedere i poteri, mentre invece la parente asseriva tutto il contrario.

Kirie... Io posso assicurarti che i poteri non ti sono mai mancati, quando eri giovane, anzi, piccola piccola...
... Le tue doti divinatorie si manifestarono per la prima volta intorno ai tuoi quattro anni...


Cosa?

Avevi dei poteri rigogliosi, una Kurosawa che nulla poteva invidiare alle generazioni passate.
Perché affermi di non possederli più? Ti è forse accaduto qualcosa?


Non fu capace di rispondere. Il contatto con le mani di Hinako scatenò in lei una reazione imprevedibile persino dalla stessa anziana divinante che fu costretta ad osservare la pronipote cadere in uno stato di trance. Sembrava in realtà che stesse dormendo, con gli occhi chiusi e il capo chino. I capelli le scivolarono in avanti, mentre la giovane donna riviveva dentro di sé un ricordo che non le apparteneva affatto.
Ma che, dal modo in cui venne vissuto, sembrava essere stato suo da sempre.

Sembri così tanto entusiasta, sorella mia!

Lo sono, Hinako, altro che se lo sono...
Quando sto con lui mi sento felice, ma soprattutto difesa, protetta...


Ti ha completamente stregata, si vede proprio tanto...

È così giovane ma ha già un così alto senso di giustizia, coraggio, intraprendenza!
Non pensavo che un Gaijin potesse fornire sorprese così meravigliose...
Credo di essermi innamorata al primo sguardo, Hinako...
Mi trovi patetica, forse?


Perché mai dovrei? È forse patetico chi decide di inseguire la felicità ovunque essa si trovi?

Hai ragione... E la mia felicità è lui... La mia anima gemella... La mia roccia...


Kirie?
Cara?
Mi ascolti?
Cosa ti prende?


Immagine


Si risvegliò con un piccolo sospiro e qualche lacrima che le colò giù dalla guancia. Sua nonna... Sua nonna era stata così giovane e piena di amore e di speranze per il futuro, un futuro che ora sapeva non essersi mai realizzato. Aveva solo sedici anni, sedici anni e l'amore nel cuore per un gaijin. Sembrava che le somiglianze fra lei ed Hisoka non si limitassero esclusivamente all'aspetto fisico, ma anche al tipo di persona a cui esse avevano scelto di donare il proprio cuore.
Kirie tentò di asciugarsi le lacrime, provando a dare voce alla sua visione, una visione che per lei risultava comunque incomprensibile ed inspiegabile

Lei... Lo amava davvero tanto, non è vero?
Sto parlando del gaijin di cui mia nonna si era innamorata...
Era lui l'amore della sua vita?
Sì, era lui... L'ho sentito... Ho sentito dentro ciò che lei provava quando aveva sedici anni... Quando credeva che il suo amore avrebbe trionfato...


Era triste e spezzata dall'emozione la sua voce, mentre portava una mano al petto sentendo un forte dolore al centro di esso. Era una sensazione opprimente, dolorosa, dettata dalla consapevolezza che le speranze del passato erano state infrante. Come se la colpa fosse sua, come se in parte fosse stata lei a rinunciare alla propria felicità. Non sapeva spiegarsi perché provasse quelle emozioni, ma le sentiva, similmente a quanto accaduto la sera in cui il Muscle le aveva cantato quella canzone.
Le sue parole avrebbero messo in allarme l'anziana donna, che probabilmente si sarebbe agitata nel vederla comportarsi in quel modo. Solo allora Kirie fece un bel respiro, sollevando lo sguardo ancora lucido e parlando per cercare di tranquillizzare Hinako.

Perdonami onorevole nonna per lo spavento che ti ho fatto prendere...
Non era mia intenzione, è successo tutto senza che io lo volessi...
Credo... di aver visto visto un pezzo del passato di mia nonna, quando voi due eravate ancora adolescenti...
Ti stava parlando dell'amore della sua vita, di come la facesse sentire e in quella visione lei... Lei era così innamorata!
Così piena di felicità e di speranze per il futuro!
Ma io so per certo che lei non si è mai sposata con un gaijin quindi... Quindi che cosa è successo?
Dov'è adesso l'uomo che mia nonna aveva tanto amato?


Chiese, un po' temendo la risposta perché sentiva, senza sapere il perché, che sarebbe stato come riaprire una vecchia ferita mai del tutto guarita.

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Messaggioda PnG Staff » 08/02/2018, 22:39

Ti ricordano nulla queste due orecchie a sventola, tesoro?

È incredibile...


Già, era proprio incredibile quella somiglianza, ma Kirie non poteva immaginare che essa non fosse solamente estetica.
Aveva davvero tanto in comune con la parente ormai defunta, non piccoli dettagli ma vere e proprie realtà emotive e sentimentali.
Ben presto la ex Morimoto avrebbe scoperto fin dove potesse estendersi il fiume delle similitudini con Hisoka, doveva solo pazientare.

Non sapevo che fra le innumerevoli qualità dell'onorevole Amakura ci fosse anche l'abilità nel disegno.
... C'era tanta amicizia fra l'onorevole Amakura e mia nonna?


Più che amicizia, credo si possa parlare di vero e proprio legame di fiducia, stima e affetto.
Eravamo entrambe molto affascinate da Gohan, io più di lei, sicuramente.
Ma per quanto potesse essere un ragazzo speciale ed eccezionale, quando Hisoka conobbe il suo grande amore, capì che nessuno potesse competere con lui...


Doveva essere proprio una persona speciale, l'uomo amato da Hisoka Kurosawa, per sbaragliare ogni possibile concorrenza, anche di grande qualità.
Hinako ne parlava con una sottile nota ironica, nascondendo alla nipote che in parte al tempo fu davvero felice che la sorella scelse l'altro.
In tal modo, non avrebbero dovuto litigare per lo stesso partner, anche se forse, a conti fatti, lasciare che ella si innamorasse tanto di un Gaijin fu una vera disgrazia.
Quell'evento aveva portato a molte sofferenze, un periodo di buio e silenzio, parole dette con rabbia, lacrime e urla.
Ma nonostante quei pensieri, quei ricordi, la signora anziana si preoccupò di continuare ad aiutare Kirie, volendo far luce con lei sulla questione dei poteri sopiti.

Lei... Lo amava davvero tanto, non è vero?

La Nonomiya era rimasta paralizzata, in uno stato di trance completa, per almeno quattro secondi, con gli occhi vacui e il cuore accelerato.
Hinako si preoccupò abbastanza ma si rese anche conto di aver in parte fatto scaturire lei quella reazione, sfiorandole le mani.
La donna anziana era pregna di potere Divinatorio e tale potere doveva essere entrato in risonanza con quello nascosto e bloccato della MagiDottoressa.

Di chi parli?

Sto parlando del gaijin di cui mia nonna si era innamorata...
Era lui l'amore della sua vita?


... Sì, era lui, ma tu... Tu come fai a...

L'ho sentito... Ho sentito dentro ciò che lei provava quando aveva sedici anni... Quando credeva che il suo amore avrebbe trionfato...


Ora si spiegavano le lacrime, l'espressione sofferente e addolorata della giovane donna.
Hinako capì che evidentemente ella avesse avuto uno sprazzo del passato, una visione onirica cosciente di ciò che fu.
Determinate capacità derivavano da un retaggio mitico e mistico inimmaginabili.
La Nonomiya non aveva la più pallida idea di quanto si spingessero oltre l'umana comprensione le sue immense doti come Divinante.

... Lo ha amato fin da subito, pur non accorgendosene immediatamente.
Quando si conobbero, lui era così diverso, aveva un atteggiamento completamente opposto ad ogni altro pretendente presentato da nostra madre.
Le fece la corte alla maniera occidentale ma non solo, la conquistò con la musica e con dei modi di fare un po' grezzi ma pregni di tenera dolcezza.
Vederli assieme rinfrescava l'anima, rasserenava anche il cielo più torbido di nubi.


Parlò senza sosta di quella vicenda, tanto sapeva già cosa fosse accaduto alla nipote, per quanto desiderasse sapere da lei esattamente cosa avesse provato.
La guardò più intensamente, sospirando, mentre quella farfalla tornava ad aleggiarle intorno, svolazzando e di tanto in tanto posandosi sulle spalle della Nonomiya.
Anche volendo capire chi o cosa fosse, sembrava proprio che le doti di Hinako fossero ormai molto più dormienti e stanche, impossibilitandola a recepire il messaggio.

Perdonami onorevole nonna per lo spavento che ti ho fatto prendere...
Non era mia intenzione, è successo tutto senza che io lo volessi...
Credo... di aver visto visto un pezzo del passato di mia nonna, quando voi due eravate ancora adolescenti...


Mhmh...
Continua cara...
Dimmi di più...


Ti stava parlando dell'amore della sua vita, di come la facesse sentire e in quella visione lei...
... Lei era così innamorata!
Così piena di felicità e di speranze per il futuro!


Puoi ben dirlo, tesoro...

Ma io so per certo che lei non si è mai sposata con un gaijin quindi... Quindi che cosa è successo?
Dov'è adesso l'uomo che mia nonna aveva tanto amato?


In quel caso fu Hinako ad abbassare un attimo gli occhi, con aria decisamente triste e sconfortata.
Un lungo respiro, poi gli occhi appena più lucidi. Non era facile parlare di tutto ciò, rievocando in quel modo il passato.
Era come se temesse di riviverlo anche solo parlandone, ma voleva farsi forza proprio per lei.
Kirie meritava delle risposte, meritava di ricevere ogni tanto un poco di verità.
Hinako si sentiva in dovere di fare del bene per lei, come non poté mai fare con la sorella.

... Nostra madre, al ventesimo compleanno di Hisoka, la dichiarò ufficialmente nuova Capo Famiglia Kurosawa.
Benché giovanissima per le normali Capo Famiglia, venne eletta in quanto nostra madre al tempo soffriva di una malattia molto debilitante.
Quella notizia lasciò mia sorella di sasso, impietrita completamente.
Di colpo ogni sua speranza di continuare la sua relazione con il Gaijin crollò con un castello di carte.
Forse in cuor suo sperava che quel giorno non arrivasse mai, oppure che arrivasse un'altra sorella, da far designare al proprio posto.
Spesso nostra madre aveva parlato di voler avere altri figli e probabilmente Hisoka si era aggrappata a quella possibilità.
Avrebbe trovato il coraggio di parlarle del suo unico amore e dopo anni ed anni l'avrebbe convinta, ma appunto, furono solo sogni volati via in un soffio.
Aveva un animo troppo fragile per opporsi fermamente alle volontà di famiglia e quindi fece il tremendo errore di cedere.
Da lì il declino più completo... Allontanò per sempre il gaijin e quando venne a sapere che io e Gohan fossimo innamorati e intenzionati a sposarci...
... Beh, credo non ci sia bisogno di specificare cosa accadde.


Hinako volle inseguire il proprio sogno d'amore, sogno divenuto incubo per la sorella, che quindi per gelosia e ira decise di cacciarli entrambi.
Rinunciò a tutto, ad ogni possibilità di gioia o felicità minima, rinchiudendosi nel proprio ruolo di Capo Famiglia, sradicando dal suo cuore ogni briciolo di positività.
Questo per anni ed anni, fino a quando osservando il modo di venir su di sua figlia, la madre di Kirie, non si accorse di aver sbagliato tutto.

L'uomo che mia sorella ha amato tanto provò a convincerla nel non distruggere tutto, nel lottare per il loro sentimento.
Si presentò davanti alla dimora Kurosawa per altri tre anni, sempre il giorno del loro anniversario, in più di una occasione cantando sotto la sua finestra.
L'ombra del viso di mia sorella fu visibile dietro al vetro ogni volta, ma ella non trovò mai il coraggio di affacciarsi.
Nostra madre lo fece cacciare definitivamente con una minaccia neanche tanto velata, lui guardò negli occhi Hisoka... Ma lei non ricambiò il suo sguardo.
Da allora non si fece mai più vedere e tornò nel proprio paese di origine, gli Stati Uniti, di preciso nello stato del Colorado.


Solo una semplice coincidenza?
Oh no, decisamente no.
Era impossibile che la Nonomiya non chiedesse per pura curiosità chi fosse, come si chiamasse costui.
Dietro la risposta di Hinako, si nascondeva una scoperta sconcertante.

... Gohan andò a cercarlo qualche anno fa, per informarlo della morte di Hisoka... Lo reputava importante.
Ma venne a sapere che anche lui purtroppo fosse ormai passato a miglior vita, quindi lo andò a trovare al cimitero e gli porse l'ultimo saluto.
... Curioso, sulla lapide, prima del nome, trovò scritto "Qui giace The King", chissà perché di un tale soprannome...
A parte questo, il suo nome era...


Avanti, Kirie, interrompi Hinako e dì tu come si chiamava l'amore di tua nonna, tanto puoi andare solo che a colpo sicuro.
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Messaggioda Kirie » 09/02/2018, 23:59

Scoprire l'incredibile somiglianza fra lei e la nonna fu un evento inaspettato per la Nonomiya. Ogni tratto, ogni sguardo, ogni espressione della nonna sembravano ricalcare perfettamente le stesse identiche di Kirie, come se le due fossero gocce d'acqua separate dal tempo, frapponendo fra di loro anni ed anni di lontananza.
Alcuni ricordi ritraevano Hisoka immortalata in delle fotografie, scattate dall'amore della sua vita. Altri facevano parte di ritratti fatti a mano dall'allora Guardia del Corpo della Kurosawa, il nonno di Itsuki, Gohan Amakura, che aveva servito e protetto fedelmente sua nonna fino a quando non aveva deciso di sposarne la sorella.

... C'era tanta amicizia fra l'onorevole Amakura e mia nonna?

Più che amicizia, credo si possa parlare di vero e proprio legame di fiducia, stima e affetto.
Eravamo entrambe molto affascinate da Gohan, io più di lei, sicuramente.
Ma per quanto potesse essere un ragazzo speciale ed eccezionale, quando Hisoka conobbe il suo grande amore, capì che nessuno potesse competere con lui...


Hinako non parlava né con dolore, né con dispiacere, facendo supporre alla nipote che questo grande amore avesse reso molto felice sua nonna negli anni a venire. Tuttavia le sembrava davvero strano non sapere né ricordarsi di questa persona. Se Hisoka si fosse sposata con lui, Kirie lo avrebbe certo saputo perché un amore così grande non sarebbe passato inosservato.
Suo zio, inoltre, le aveva sempre raccontato storie su suo padre, dicendo che egli era affezionato alla moglie Hisoka, senza però provare quel forte sentimento raccontato da Hinako. Forse qualcosa era accaduto fra di loro che la MagiDottoressa non comprendeva. Ma quando strinse delicatamente le mani all'anziana donna, i poteri divinatori di quest'ultima entrarono in risonanza con quelli della Nonomiya, ignara di possederli.
Ed allora fu come rivivere attraverso la propria pelle un ricordo appartenuto alla giovane Hisoka di sedici anni, poco dopo aver conosciuto ed essersi innamorata di un gaijin. Un amore proibito per una futura Capo Famiglia, perché soltanto i pretendenti Morimoto potevano aspirare a sposare una Kurosawa.
Fu proprio grazie a quella visione che Kirie finalmente comprese. Comprese perché nessuno le avesse mai parlato di quell'amore, comprese perché il marito non aveva ricevuto altro da lei se non rispetto e fiducia. Comprese come le speranze di una sedicenne fossero state stroncate, una volta diventata la legittima Capo Famiglia della stirpe Kurosawa.

Lei... Lo amava davvero tanto, non è vero?

Di chi parli?

Sto parlando del gaijin di cui mia nonna si era innamorata...
Era lui l'amore della sua vita?


... Sì, era lui, ma tu... Tu come fai a...

L'ho sentito... Ho sentito dentro ciò che lei provava quando aveva sedici anni... Quando credeva che il suo amore avrebbe trionfato...


La voce le usciva fuori a singhiozzi, spezzata, provando dentro un incommensurabile gioia, ma anche un profondissimo dolore. Aveva il cuore a pezzi per la nonna, un'empatia assurda e innaturale, data forse dalla recente visione che l'aveva messa in correlazione con essa. Per il momento però Kirie non si soffermò sul fatto di aver avuto una visione simile, ma su ciò che aveva visto. E mentre lei cercava di asciugarsi le lacrime, l'espressione sul volto rugoso di Hinako si fece più greve, gli occhi si riempirono di amarezza e la voce non mostrò più quella gioia e quella dolce nostalgia con le quali aveva parlato dei ricordi legati alla sorella defunta.

... Lo ha amato fin da subito, pur non accorgendosene immediatamente.
Quando si conobbero, lui era così diverso, aveva un atteggiamento completamente opposto ad ogni altro pretendente presentato da nostra madre.
Le fece la corte alla maniera occidentale ma non solo, la conquistò con la musica e con dei modi di fare un po' grezzi ma pregni di tenera dolcezza.
Vederli assieme rinfrescava l'anima, rasserenava anche il cielo più torbido di nubi.


Annuì, la mano premuta sulla bocca, facendo dei respiri lunghi e profondi. Comprendeva, comprendeva perfettamente ciò che la nonna aveva provato in passato, perché erano le stesse emozioni che lei aveva avvertito dentro di sé stando a contatto con il Muscle.
Strane le coincidenze che le accomunavano: la somiglianza, l'aver avuto a che fare con un Amakura, l'amore verso un gaijin.
Cercò di riprendersi in fretta, calmandosi e scusandosi per quel comportamento poco educato. Si era lasciata sopraffare dalle emozioni, lasciandosi andare ad un pianto sconveniente e che avrebbe potuto mettere in imbarazzo la parente. Dopo le scuse, arrivò poi la fatidica domanda: cosa era accaduto a sua nonna e all'amore della sua vita? Aveva intuito che le cose fra di loro fossero finite male, ma voleva sentire da Hinako l'intera versione della storia.

... Nostra madre, al ventesimo compleanno di Hisoka, la dichiarò ufficialmente nuova Capo Famiglia Kurosawa.
Benché giovanissima per le normali Capo Famiglia, venne eletta in quanto nostra madre al tempo soffriva di una malattia molto debilitante.
Quella notizia lasciò mia sorella di sasso, impietrita completamente.
Di colpo ogni sua speranza di continuare la sua relazione con il Gaijin crollò con un castello di carte.
Forse in cuor suo sperava che quel giorno non arrivasse mai, oppure che arrivasse un'altra sorella, da far designare al proprio posto.
Spesso nostra madre aveva parlato di voler avere altri figli e probabilmente Hisoka si era aggrappata a quella possibilità.
Avrebbe trovato il coraggio di parlarle del suo unico amore e dopo anni ed anni l'avrebbe convinta, ma appunto, furono solo sogni volati via in un soffio.
Aveva un animo troppo fragile per opporsi fermamente alle volontà di famiglia e quindi fece il tremendo errore di cedere.
Da lì il declino più completo... Allontanò per sempre il gaijin e quando venne a sapere che io e Gohan fossimo innamorati e intenzionati a sposarci...
... Beh, credo non ci sia bisogno di specificare cosa accadde.


Aveva chiuso il proprio cuore. Si era inaridita col passare del tempo, provando a guarire ma rimanendo sempre malata, come se non esistesse alcuna cura al suo dolore. Aveva sacrificato sé stessa e la propria felicità per adempiere ai doveri della famiglia. Era diventata integerrima e austera, rigida e poco comprensiva. L'amore fra la sorella e Gohan le aveva ricordato ciò che lei non aveva potuto avere ed allora la rabbia l'aveva spinta a condannare totalmente Hinako e il suo amante, esiliando entrambi per sempre dalla famiglia.
E così, di anno in anno, di scelte sbagliate in scelte sbagliate, Hisoka era giunta alla soglia dei suoi cinquant'anni rendendosi conto che i suoi errori l'avevano portata a rovinare per sempre il proprio destino e quello di sua figlia. Ma la nipote, che stava per nascere, non avrebbe dovuto subire il suo stesso dolore. Non sarebbe diventata come Ouse, fredda e spietata, né avrebbe rimpianto come lei le scelte fatte in passato.
Lei sarebbe stata la sua occasione per riscattarsi, per portare a termine qualcosa di buono.
Perché il suo grande amore oramai era andato per sempre perduto.
Fu con limpida chiarezza che Kirie comprese - o ipotizzò- in che modo quel singolo amore spezzato avesse influenzato per sempre la vita e le scelte della nonna defunta. Non riusciva ad afferrare completamente le dinamiche del suo passato, ma era come se le intuisse dentro di sé, perché sapeva immedesimarsi perfettamente nelle sensazioni e nelle emozioni di Hisoka.
La sua pelle diventava la propria, il suo corpo il proprio e i suoi sentimenti i propri sentimenti. Non avrebbe saputo spiegare come fosse possibile, lo sentiva e basta, ma non interruppe Hinako dal proseguire nel racconto. Temeva che ci fosse altro da aggiungere, altro dolore taciuto e soffocato per il bene della stirpe Kurosawa. Un destino che sarebbe potuto accadere anche a lei, se la Nonomiya non avesse trovato il coraggio e la forza di ribellarsi al volere di sua madre.

L'uomo che mia sorella ha amato tanto provò a convincerla nel non distruggere tutto, nel lottare per il loro sentimento.
Si presentò davanti alla dimora Kurosawa per altri tre anni, sempre il giorno del loro anniversario, in più di una occasione cantando sotto la sua finestra.
L'ombra del viso di mia sorella fu visibile dietro al vetro ogni volta, ma ella non trovò mai il coraggio di affacciarsi.
Nostra madre lo fece cacciare definitivamente con una minaccia neanche tanto velata, lui guardò negli occhi Hisoka... Ma lei non ricambiò il suo sguardo.
Da allora non si fece mai più vedere e tornò nel proprio paese di origine, gli Stati Uniti, di preciso nello stato del Colorado.


... Il Colorado?

Ecco un'altra coincidenza: l'amore della vita di Hisoka abitava nello stesso stato del Muscle. Fu curioso, ma non ancora del tutto rilevante. Quella che Hinako stava raccontando era davvero una storia molto triste, eppure la MagiDottoressa era pronta a giurare che non fosse ancora tutto finito. Forse avrebbe potuto incontrare questa persona, parlare con lui, sapere qualcosa in più su sua nonna. Doveva solo chiedere come si chiamasse e poi non sarebbe stato difficile trovarlo, anche grazie all'aiuto che poteva fornirle Hank.

Puoi dirmi il nome di quest'uomo?
Ad oggi, anche io abito in Colorado, forse posso rintracciarlo e chiedere anche a lui di mia nonna.
Forse posso riuscire a dirgli ciò che lei non ha mai avuto il coraggio di dire...


... Gohan andò a cercarlo qualche anno fa, per informarlo della morte di Hisoka... Lo reputava importante.
Ma venne a sapere che anche lui purtroppo fosse ormai passato a miglior vita, quindi lo andò a trovare al cimitero e gli porse l'ultimo saluto.


... Questo è veramente triste...

... Curioso, sulla lapide, prima del nome, trovò scritto "Qui giace The King", chissà perché di un tale soprannome...

... Che cosa hai detto?


Il mondo smise di colpo di girare.
Fu improvviso, fu doloroso, fu come sentire la terra andare in pezzi sotto i piedi ed il cielo rivoltarsi, finendo sottosopra. Non aveva sentito molte persone essere soprannominate in quel modo. Solamente una, la più importante per il suo compagno. Suo nonno, l'uomo che lo aveva cresciuto e gli aveva insegnato tutto nella vita, ogni cosa, facendo di lui l'uomo del quale la Nonomiya si era innamorata.
Non aveva ancora avuto l'onore di portare un mazzo di fiori freschi sulla tomba di Clint, ma immaginava, anzi era certa che se fosse andata al cimitero di Fort Collins, avrebbe trovato una lapide con sopra inciso lo stesso identico epitaffio appena pronunciato da Hinako.
Era diventata pallida, con gli occhi sbarrati, ma le labbra rosse come le sue guance, segno che il cuore continuava a pompare sangue in maniera veloce e rapida.

A parte questo, il suo nome era...

... Clint Muscle.


Fu lei a completare la frase dell'anziana donna. Lei che scoprì, in quel momento, l'identità della donna amata dal nonno di Hank. Quella famosa donna sempre rimasta nei suoi pensieri e nel suo cuore, al punto da dedicarle canzoni su canzoni che ella non avrebbe mai potuto ascoltare.
La sorpresa di Hinako era plausibile. Ma alla sua domanda sul come facesse Kirie a conoscere il suo nome, la MagiDottoressa non sapeva cosa rispondere. Era incredibilmente scossa, stupita, incredula che il destino l'avesse portata a legarsi ad Hank come a voler riparare le sorti toccate in vita ai loro nonni.
Era stata convinta per molto tempo che la sua anima gemella fosse Nigel. Con il Muscle si era lasciata andare, ma sempre a piccoli passi, come se temesse di commettere lo stesso errore. Adesso invece si rendeva conto che la propria strada era indissolubilmente legata al Vigilante di Denver. E che non avrebbe potuto evitare proprio di rispondere alla parente in merito alla sua recente domanda.

Onorevole nonna...

Cercò di parlare, ma come avrebbe potuto esprimere a parole ciò che la sua mente riusciva a malapena a formulare? La magia sola poteva venirle in aiuto. Colta da quell'idea improvvisa, la Nonomiya prese la propria bacchetta dalla borsa, stringendola in mano con fare tremante ed emozionato.

... Mi concedi il permesso di fare un incantesimo?

Avuta la sua approvazione, Kirie castò un Proiecto Graficus mostrando alla -presto incredula- nonna di Itsuki quale assurdo giro avesse compiuto il destino per arrivare a riunire due giovani innamorati.

Immagine


Si chiama Hank Muscle, è il nipote di Clint Muscle.
Abita a Fort Collins, nel Colorado e lavora a Denver come Vigilante, nella stessa Caserma dove sono stata assunta come MagiDottoressa.
... Lui è l'uomo di cui mi sono innamorata.


Fu quasi imbarazzata nel rivelare i propri sentimenti verso l'uomo. Non aveva confidenza con l'anziana parente e le sembrava maleducato, offensivo, parlare tanto apertamente di cosa provasse il proprio cuore per il Vice Sceriffo. Ma fu costretta a farlo, fu doveroso per far comprendere ad Hinako l'intera situazione. Farle comprendere, come lei aveva compreso solo da pochi secondi, che in qualche modo Clint ed Hisoka si erano riuniti, attraverso la loro discendenza divenuta poi a tutti gli effetti un uomo ed una donna in grado di piacersi e di trovare nell'altro la parte di sé mancante.
Erano diversi come il giorno e la notte, ma si completavano a vicenda, fornendo all'altro ciò che a sé stessi mancava.
Se la vedova Amakura fosse rimasta interdetta da quella scoperta, per Kirie sarebbe risultato comprensibile. Rimase in silenzio, lasciando il tempo all'anziana donna di assorbire la notizia e dando a sé stessa lo stesso medesimo dono. Nel frattempo rifletteva, rifletteva su come avrebbe potuto dirlo al proprio compagno quando lo avesse rivisto. Rifletteva sul dolore provato da Clint, sul suo amore verso Hisoka che purtroppo non era riuscito a salvarla. Rifletteva sulla visione avuta in precedenza e si meravigliava di essa. Le similitudini ed il legame con un Muscle le avevano permesso forse di vivere quell'esperienza? Non appena Hinako ebbe riacquistato il proprio controllo, le avrebbe fatto anche quella domanda.

... Non so più cosa dire, in tutta sincerità.
Sembra che un lungo filo rosso abbia legato in passato mia nonna e Clint, lo stesso filo che adesso sta legando me e suo nipote.
... È mai possibile che sia stato questo legame, unito ai grandi poteri divinatori dell'onorevole nonna a farmi avere quella visione poco prima?
Non saprei darmi altra spiegazione...


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Messaggioda PnG Staff » 14/02/2018, 22:23

A parte questo, il suo nome era...

... Clint Muscle.

In quel preciso istante, Hinako interruppe le parole, che le si gelarono in gola, spostando completamente lo sguardo sulla nipote.
Come poteva, ella conoscere il nome dell'amore eterno di Hisoka, mantenuto tale negli anni pur non potendolo mai ostentare liberamente?
Forse aveva avuto un'altra visione nella quale quel nome era venuto fuori, sì, non c'era altra spiegazione. Oppure no?

Dici bene, Kirie, il suo nome era proprio Clint Muscle...

Innanzitutto, comunque, fugò ogni dubbio, dando la sonora conferma alla giovane donna che ci avesse preso in pieno.
Notizie del genere erano in grado di spiazzare sia la mente che il cuore e con la Nonomiya la questione non fu poi tanto differente.
Ciò nonostante, trovò ugualmente la forza di spiegare alla parente come avesse fatto ad "indovinare", prendendo lei lo scettro delle sorprese.

Onorevole nonna...
... Mi concedi il permesso di fare un incantesimo?


Naturalmente cara, fai come credi, di sicuro hai la mia più completa fiducia ed attenzione...

Silenziosamente, l'anziana signora attese che la ex Morimoto facesse l'incantesimo, mostrando quindi le fattezze del Vice Sceriffo di Denver.
Quando ciò avvenne, però, in un attimo gli occhi di Hinako si sgranarono del tutto ed ella si mise una mano sulla bocca, stupita.
Scosse piano la testa, non comprendendo niente, guardando poi la nipote, implorandola di parlare.

Si chiama Hank Muscle, è il nipote di Clint Muscle.

... Il nipote...
... È quasi la sua stessa copia...
... Incredibile...


Abita a Fort Collins, nel Colorado e lavora a Denver come Vigilante, nella stessa Caserma dove sono stata assunta come MagiDottoressa.

...

... Lui è l'uomo di cui mi sono innamorata.

Deglutì a vuoto, non sapendo cosa dire, cosa fare, come comportarsi, facendosi appena indietro, accasciandosi lentamente meglio sul cuscino.
Da una parte quasi si sentiva svenire, da un'altra l'adrenalina provocata da quella notizia la teneva sveglia a livelli esagerati per la propria età.
La mente lavorava febbrile, il cuore batteva più forte e le fu impossibile impedire a qualche lacrime di presentarsi e fare capolino sulle guance.

Tu dunque provi amore per il nipote dell'uomo che avrebbe voluto amare tua nonna, mia sorella...
Una sorta di Equilibrio Cosmico e Divino deve aver accompagnato entrambi lungo un percorso parallelo che infine vi ha fatto incontrare...
... Immagino lui non sia al corrente di tutto ciò, quindi intendi informarlo presto?


Per una persona come Hinako, abituata quasi all'idea che il destino non fosse solo tale ma anche coordinato da forze dell'essere maggiori, fu relativamente semplice entrare nell'ottica della notizia appena ricevuta, mostrando sì stupore, ma tutto sommato anche una ricca dose di gioia e contentezza per la nipote e di riflesso anche della sorella, la quale aveva forse trovato un po' di pace in quella unione futura e rigogliosa.
Probabilmente sarebbe stato molto più difficile comunicare il tutto ad Hank, allo scuro del vero passato del nonno e sempre stato intenzionato a rimanere nel mistero.

... Non so più cosa dire, in tutta sincerità.
Sembra che un lungo filo rosso abbia legato in passato mia nonna e Clint, lo stesso filo che adesso sta legando me e suo nipote.


... O forse, più semplicemente, quel filo, pur spezzandosi, ha cercato di risaldarsi per merito dei sentimenti reciproci di Hisoka e Muscle-san.
Non potendolo fare con loro, ha infine ripiegato su di voi, ma questo non deve privare di bellezza quello che è il vostro rapporto.
Ciò che provate è frutto di un sentimento reale, perché nonostante tutto, loro erano loro e voi siete voi.


Difatti sperava seriamente che Kirie scegliesse di restare al fianco del proprio compagno e non seguire i dettami di famiglia, rinunciando a tutto come la madre.

... È mai possibile che sia stato questo legame, unito ai grandi poteri divinatori dell'onorevole nonna a farmi avere quella visione poco prima?
Non saprei darmi altra spiegazione...


No, mi spiace, i miei poteri sono armai consumati come le mie stanche ossa e i miei stanchi muscoli.
Se il potere della Divinazione ha preso piede in questo modo, vuol dire che le tue doti sopite per qualche motivo hanno comunque reagito.
Non so perché tu non senta più la Forza dell'Essere scorrere in te, ma posso per lo meno provare a sondare il tuo "Io", se me lo concederai.


Seppur stanca e provata, Hinako volle fare quel tentativo, invitando la nipote ad avvicinarsi a lei, così che potesse posare la propria mano sulla fronte della MagiDottoressa.
Chiusero entrambe gli occhi e l'anziana Divinante poté accorgersi facilmente di una specie di barriera a bloccare l'afflusso di potere traboccante di Kirie.
Inspirò profondamente, provò ad oltrepassare quella diga, ma non ci riuscì, no, era davvero troppo vecchia per certe imprese.

C'è qualcosa che frena la tua possibilità di sfruttare il naturale potenziale dei Kurosawa, nipote mia.
Adesso ne sono completamente certa e temo che la risposta dietro questo blocco risieda dentro di te, nella tua mente, nella tua memoria.
Non mi spiegherei altrimenti come mai tu non stia ricordando i giorni più giovani, quando le tue doti si sviluppavano man mano e con ardore.
L'unico suggerimento che posso darti è cercare di scavare in qualche modo nei ricordi, ricercando la fonte che ha cancellato la tua consapevolezza.
Per far ciò, però, necessiti di un piccolo aiuto.
Non riuscirai nell'intento se i tuoi stessi poteri non ti aiuteranno a distruggere quella barriera, quindi posso per lo meno creare una piccola breccia.
Preparati dunque, perché da quando uscirai di qui, potrai renderti conto man mano di non essere più la stessa, non del tutto, almeno.


Se Kirie voleva arrivare alla verità, allora doveva permettere ad Hinako di compiere quel piccolo rituale, rischiando un poco a fronte di un generoso guadagno.
Poteva avere paura, quello era ovvio, ma sapere di poter contare sulla propria Roccia, sul Muscle, l'avrebbe aiutata a non sentirsi così in pericolo?
Ad ogni modo, non appena ella avesse acconsentito, titubante o meno, l'anziana donna avrebbe posato nuovamente la mano sulla sua fronte.
Ella raccolse tutta la concentrazione possibile, cominciando, grazie ai propri poteri, a dare dei colpi forti a quella barriera, a quella diga.
La Nonomiya avrebbe quindi sentito degli scossoni interiori capaci di innescare dei lunghi brividi per tutto il corpo.
Dopo circa tre minuti e mezzo, Hinako aprì gli occhi di scatto e la nipote poté percepire distintamente quella "rottura" nella diga.
Un filo di energia divinatoria prese a sgorgare dentro di lei e la riprova di tutto ciò la ebbe quasi subito, quando vide svolazzare una farfalla davanti ai propri occhi.

Dunque ora la vedi anche tu...

Non solo la vedeva, ma essa per lei aveva anche un connotato nuovo ed esclusivo: era colorata.

... È una farfalla... Cremisi... Hai detto?

Oh sì, quella che si andò a posare un attimo sul dito della mano destra di Kirie fu proprio una farfalla spirituale di colore rosso acceso.

Immagine

Non serve che ti spieghi cosa significhi.
Alle lezioni di Divinazione teoriche andavi più che bene.
Ma non essere precipitosa, scoprirai qualcosa in più solo dopo aver recuperato tutti i tuoi poteri.


Mentre parlava, la farfalla riprese a svolazzare, per poi lentamente scomparire.
Sarebbe riapparsi presto o tardi, ma di certo la Nonomiya non poteva sapere come, quando e soprattutto perché.
Nello stesso istante, si sentì il campanello della porta suonare al piano di sotto.
Era arrivato probabilmente Hank Muscle, il compagno della MagiDottoressa.
Hinako però non avrebbe sopportato una visione simile, non così presto e all'improvviso.

... Perdona la mia debolezza, Kirie, ma non posso riuscire a sostenere lo sguardo del tuo compagno per adesso.
Torna quando vuoi, in futuro, anche per aggiornarmi sugli accadimenti e gli sviluppi della tua vita.
Allora forse ce la farò, ma prima devo abituarmi all'idea, spero comprenderai.


La voce di Ester, paciosa e allegra, salutava il nuovo arrivato e già solo sentire il tono di Hank fece smuovere l'animo inquieto della anziana signora.

Anche il timbro è molto simile...
Più ci penso e più non riesco a definire quanto sconfinato sia l'universo delle apparenti casualità...
... Ora va', raggiungilo e non temere, qualsiasi cosa dovrai affrontare sono certa che ce la farai.


Un po' a fatica, Hinako si mise in piedi, regalando un ultimo sorriso alla nipote.

Adesso capisco perché il mio caro Itsuki non ha avuto alcuna speranza!

Lo disse con sarcasmo ed ironia, sorridendo di quella piccola battuta.

Buon rientro nipote mia.
Mandami spesso tue notizie.
La tua visita è stato il regalo più bello che potessi ricevere.
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